Razionale e irrazionale nell’uomo.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Non sono una razionalista tout court, come si evince dalla scala di Dawkins, ma sono assolutamente convinta che l'irrazionale fa parte della nostra vita, ma non per questo è inspiegabile. es:Rasputin ha scritto:Pialbo ha scritto:
Adesso con la scienza (quello che prima faceva la filosofia) comprendiamo meglio la realtà, però commettiamo l'errore di pensare che la scienza può spiegare tutta la realtà ("l'amore è frutto di reazioni chimiche").
Parlo per me: non mi pare di commettere tale errore. Il tuo esempio ("L'amore è frutto di reazioni chimiche") però è un dato di fatto; sarà poco poetico, ma è cosí.
La scienza non può spiegare tutto, quantunque allo stato attuale delle cose lo fa per la stragrande maggioranza dei fenomeni osservabili. Ma io non mi invento le risposte alle domande ancora irrisolte; prendo atto che sono irrisolte, punto.
L'amore incondizionato di una madre non è altro che la produzione di un ormone oppio-simile che dà dipendenza, quando il figlio si allontana la produzione cala a quindi avviene l'attaccamento.
Lo stesso avviene per l'innamoramento, solo che in questo caso la produzione dura da 6mesi a un anno.
Si è visto che i cibi grassi, dolci e carboidrati in genere danno dipendenza per via dell'iperinsulinemia.
Quindi ben venga una spiegazione scientifica alla mia irrazionalità, mi aiuta a correggere i miei comportamenti insani e autodistruttivi e nel contempo tenermi stretta i mie vizi che possono procurarmi piacere senza uccidermi !!
Per tutto resto, una spiegazione c'è, solo che non è stata ancora trovata, quindi mi comporto di conseguenza, continuo ad avere quei comportamenti irrazionali ( es: l'uso dell'omeopatia ) che fin'ora mi hanno portato solo benefici.
Elima- -----------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Il problema si presenta quando l'individuo non prende atto della propria irrazionalità e anzi fa di tutto per farsi passare per razionale.
Anch'io sono irrazionale per esempio nella mia avanzata fobia per gli insetti volanti, ma ne prendo atto, non cerco di giustificarla razionalmente dicendo che sono pericolosi per esempio, ecc...
Quando l'irrazionalità diventa di massa, non solo è più facile farsi passare per razionali, ma anche chi è razionale viene offuscato.
Se i credenti dicessero che ci credono perché ritengono irrazionalmente che comunque qualcosa ci sia, senza prove o nulla, ci credono e basta, ci sarebbe poco da obbiettare, ma se mi dicono che è razionale crederci allora mi sento tirato in ballo.
Anch'io sono irrazionale per esempio nella mia avanzata fobia per gli insetti volanti, ma ne prendo atto, non cerco di giustificarla razionalmente dicendo che sono pericolosi per esempio, ecc...
Quando l'irrazionalità diventa di massa, non solo è più facile farsi passare per razionali, ma anche chi è razionale viene offuscato.
Se i credenti dicessero che ci credono perché ritengono irrazionalmente che comunque qualcosa ci sia, senza prove o nulla, ci credono e basta, ci sarebbe poco da obbiettare, ma se mi dicono che è razionale crederci allora mi sento tirato in ballo.
Tomhet- -----------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Boccadorata ha scritto:
Per tutto resto, una spiegazione c'è, solo che non è stata ancora trovata, quindi mi comporto di conseguenza, continuo ad avere quei comportamenti irrazionali ( es: l'uso dell'omeopatia ) che fin'ora mi hanno portato solo benefici.
Tutto ok, salvo che...come metti in relazione causa - effetto tali comportamenti con i presunti o meno benefici che ti hanno portato?
Valori empirici soggettivi non sono attendibili, per farlo occorre un test in doppio cieco
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Infatti, ho volutamente messo in elenco il difficilmente dimostrabile, solo il soggettivo:Rasputin ha scritto:Boccadorata ha scritto:
Per tutto resto, una spiegazione c'è, solo che non è stata ancora trovata, quindi mi comporto di conseguenza, continuo ad avere quei comportamenti irrazionali ( es: l'uso dell'omeopatia ) che fin'ora mi hanno portato solo benefici.
Tutto ok, salvo che...come metti in relazione causa - effetto tali comportamenti con i presunti o meno benefici che ti hanno portato?
Valori empirici soggettivi non sono attendibili, per farlo occorre un test in doppio cieco
problema:
Allopatia? non risolto
Omeopatia? problema risolto.
perchè? non me ne frega niente, solo non ho più l'asma e la mia tiroide funziona un'amore ...
Ah, a proposito, e al mio ganzo gli tira di nuovo, anche troppo !!
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.....Allora capii che veramente ero il più sapiente perché ero l'unico a sapere di non sapere....(Socrate)
Elima- -----------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Boccadorata ha scritto:
Omeopatia? problema risolto.
perchè? non me ne frega niente, solo non ho più l'asma e la mia tiroide funziona un'amore
Non perché, ma come (Ammesso e non concesso che sia risolto)
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
io penso che possano conividere entrambe le condizioni sia l'irrazione e il razionale in una persona purchè nessuna delle due sia portata all'eccesso.
anche la razionalità eccessiva non va bene.
anche la razionalità eccessiva non va bene.
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Lei mi sta minacciando a me?
lupetta- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
*Valerio* ha scritto:vorrei che chiarissi meglio quel "l'uomo quando non ha avuto bisogno di lavorare" che mi lascia un po' perplesso.
Ti stai riferendo a qualche cultura in particolare?
Intendevo dire che in tutte le culture c'è stato chi non aveva bisogno di lavorare (ricco e/o privilegiato).
Socrate o Virgilio non credo che si siano spaccati la schiena a zappare, e utilizzavano il loro tempo in maniera creativa.
Noi invece dedichiamo il tempo libero al consumo.
Pialbo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Rasputin ha scritto: Il tuo esempio ("L'amore è frutto di reazioni chimiche") però è un dato di fatto; sarà poco poetico, ma è cosí.
Che l'amore sia frutto di reazioni chimiche non è falso, ma è riduzionista (l'insieme è composto dalle parti e nient'altro).
Invece noi non siamo l'insieme delle nostre parti, siamo qualcosa di più.
La società non è solo un insieme di individui, è qualcosa in più.
Questo "qualcosa in più" la scienza (qui intesa nel suo significato originale) ancora non lo riesce a spiegare bene, ma non significa che non esiste.
Le dinamiche della società non le puoi spiegare solo con i comportamenti individuali, e non puoi spiegare l'amore SOLO con le reazioni chimiche e processi fisiologici.
Un altro classico esempio è la musica: se consideri la musica solo come una sequenza di note, non puoi spiegare come mai la musica può farci emozionare, perché una determinata sequenza di note può farti piangere? Come fai a dire se una canzone è bella o brutta?
Rasputin ha scritto:
La scienza non può spiegare tutto, quantunque allo stato attuale delle cose lo fa per la stragrande maggioranza dei fenomeni osservabili. Ma io non mi invento le risposte alle domande ancora irrisolte; prendo atto che sono irrisolte, punto.
Su questo ovviamente sono d'accordo o non sarei su Atei Italiani :-)
Anche se la scienza spiega piuttosto bene la realtà nelle scienze naturali ma nelle scienze sociali niente affatto.
Il mio punto è che il fatto che non esistano cose soprannaturali (zodiaco, dio) non significa che TUTTO quello che esiste è materiale (fenomeni osservabili come dici tu).
I nostri pensieri, istinti e emozioni, per esempio, l'amore, la musica, non li spieghi con gli strumenti, non sono replicabili, non possono essere soggetti al metodo scientifico, non potrai mai essere sicuro di quello che sono o quello che non sono. Però esistono e sono importantissimi nella nostra vita.
Altrimenti dire che tutto si può spiegare con i fenomeni osservabili è come dire che tutto si può spiegare con Dio: una visione della realtà enormemente semplificata che pretende poter spiegare qualsiasi cosa.
Pialbo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
capisco il punto.
sono d'accordo sul fatto che il campo delle emozioni e dei sentimenti è ancora in larga misura inesplorato, così come molte altre aree dell'attività cerebrale.
sull'amore credo che possa esserci anche un problema di terminologia: chiamiamo con un solo sostantivo un insieme multivariato di sensazioni, anzi questo alone di mistero che il termine stesso genera è molto caro a chi con questo termine poi ci vuole condizionare (non mi riferisco solo a "dio è amore").
sulla musica sono meno d'accordo (ma non del tutto in disaccordo). Le leggi di melodia e armonia ci sono e sono importanti, non è un caso se alcune strade intraprese di volta in volta (faccio l'esempio della dodecafonia o del rumorismo) si sono fermate. La componente oggettiva è, al di là di quello che si può pensare, molto presente e anche analizzando assolo jazzistici improvvisati è possibile ridefinirne (ok, a posteriori) la struttura e IN PARTE spiegare oggettivamente perché quel solo fosse così efficace. resta da spiegare perché una tonalità di SIb maggiore suoni austera, un RE minore languido, perché la V di una scala generi il "desiderio" di tornare alla tonica, perché la VII generi tensione... è parte della nostra ignoranza su noi stessi ma l'evidenza empirica osservata c'è.
sono d'accordo sul fatto che il campo delle emozioni e dei sentimenti è ancora in larga misura inesplorato, così come molte altre aree dell'attività cerebrale.
sull'amore credo che possa esserci anche un problema di terminologia: chiamiamo con un solo sostantivo un insieme multivariato di sensazioni, anzi questo alone di mistero che il termine stesso genera è molto caro a chi con questo termine poi ci vuole condizionare (non mi riferisco solo a "dio è amore").
sulla musica sono meno d'accordo (ma non del tutto in disaccordo). Le leggi di melodia e armonia ci sono e sono importanti, non è un caso se alcune strade intraprese di volta in volta (faccio l'esempio della dodecafonia o del rumorismo) si sono fermate. La componente oggettiva è, al di là di quello che si può pensare, molto presente e anche analizzando assolo jazzistici improvvisati è possibile ridefinirne (ok, a posteriori) la struttura e IN PARTE spiegare oggettivamente perché quel solo fosse così efficace. resta da spiegare perché una tonalità di SIb maggiore suoni austera, un RE minore languido, perché la V di una scala generi il "desiderio" di tornare alla tonica, perché la VII generi tensione... è parte della nostra ignoranza su noi stessi ma l'evidenza empirica osservata c'è.
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fine.
alberto- -----------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Basti ricordare il compositore John Cage, che prevedeva come strumenti per i propri concerti radio fuori sintonia e vecchi grammofoni:alberto ha scritto:sulla musica sono meno d'accordo (ma non del tutto in disaccordo). Le leggi di melodia e armonia ci sono e sono importanti, non è un caso se alcune strade intraprese di volta in volta (faccio l'esempio della dodecafonia o del rumorismo) si sono fermate...
http://www.blowupmagazine.com/cont/john-cage.asp
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Minsky- --------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
alberto ha scritto: La componente oggettiva è, al di là di quello che si può pensare, molto presente e anche analizzando assolo jazzistici improvvisati è possibile ridefinirne (ok, a posteriori) la struttura e IN PARTE spiegare oggettivamente perché quel solo fosse così efficace. resta da spiegare perché una tonalità di SIb maggiore suoni austera, un RE minore languido, perché la V di una scala generi il "desiderio" di tornare alla tonica, perché la VII generi tensione... è parte della nostra ignoranza su noi stessi ma l'evidenza empirica osservata c'è.
E' esattamente quello che voglio dire io: con la razionalità possiamo spiegare la realtà, ma solo in parte. L'irrazionale (amore, emozioni, musica) non lo possiamo spiegare, ma non possiamo nemmeno illuderci che non esista oppure che possa essere ridotto esclusivamente a meccanismi fisiologici.
L'irrazionale ce lo godiamo e basta senza farci tante pippe mentali, esiste, giuro :-)
Altrimenti diventiamo l'uomo teoretico, che mette la ragione al disopra della vita e sopprime o cerca di ignorare quello che non è razionale.
(ovviamente tutto questo è stato già detto mille volte, non pretendo di essere originale, ma questo è quello con cui sono d'accordo io da qualche tempo soprattutto perché si adegua al mio concetto di sviluppo umano) :-)
Pialbo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
alberto ha scritto:capisco il punto.
sono d'accordo sul fatto che il campo delle emozioni e dei sentimenti è ancora in larga misura inesplorato, così come molte altre aree dell'attività cerebrale.
Ti spiego quello che intendo.
Lo scenziato analizza mille cervelli e ne trae conclusioni generali, ok?
Quindi tu hai una teoria di come funziono i cervelli in genere, ma non potrai mai avere una teoria scientifica che spieghi il funzionamento di qualsiasi cervello di ognuno di noi!
Quindi tu potrai pure sapere i meccanismi del cervello al dettaglio.
Ma non potrà mai descrivere esattamente al 100% come il TUO cervello o (ancora di più) la tua mente esattamente è.
La scienza ti potrà dare una idea generale di come funziona il cervello in generale di tutti gli esseri umani semplificando (anche se con il massimo rigore scientifico), ma tu nella vita quotidiana hai una mente molto più complessa di quello, e che non potrà mai essere generalizzata al resto dell'umanità senza perderne il carattere di unicità.
Se fai una teoria scientifica che mette nello stesso gruppo a me e al papa, sicuramente stai facendo un qualche tipo di semplificazione nel processo, non c'è scampo. La realtà la descrivi così così, più o meno, una realtà in cui se sei papa o se sei somalo non cambia un cazzo.
E quindi ne consegue che attraverso la scienza non potrai mai sapere esattamente come TU sei!
Non penso che sia un dettaglio trascurabile.
Pialbo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto: E' esattamente quello che voglio dire io: con la razionalità possiamo spiegare la realtà, ma solo in parte. L'irrazionale (amore, emozioni, musica) non lo possiamo spiegare, ma non possiamo nemmeno illuderci che non esista oppure che possa essere ridotto esclusivamente a meccanismi fisiologici.
L'irrazionale ce lo godiamo e basta senza farci tante pippe mentali, esiste, giuro :-)
Ma proprio no!
Perché produciamo irrazionalità a livello sensibile è sufficiente prendere tanto di poco e poco di tanto e mischiarlo variamente come più ci piace. Infatti l'amore (in quanto emozione) non è il prodotto di tutte le cose, bensì di scelte di preferenza. Perciò può essere per qualcuno o qualcosa, ma non per tutti o ogni cosa, né tantomeno per il contrario di ciò che ti piace, ami e ti da emozioni. Poichè nessun bene si può avere al mondo, che non sia accompagnato da mali della stessa misura.
Altrimenti diventiamo l'uomo teoretico, che mette la ragione al disopra della vita e sopprime o cerca di ignorare quello che non è razionale.
Si è irrazionali necessariamente, senza però che questo significhi lo "star sopra" alle cose materiali che ci circondano, ma "entro": visto che l'irrazionalità è il frutto (necessario per i viventi) di scelte tra ciò che è - obliando il resto - e non sopra ciò che è.
(ovviamente tutto questo è stato già detto mille volte, non pretendo di essere originale, ma questo è quello con cui sono d'accordo io da qualche tempo soprattutto perché si adegua al mio concetto di sviluppo umano) :-)
No, non sei originale e neppure nel giusto.
anteo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
alberto ha scritto:capisco il punto.
sono d'accordo sul fatto che il campo delle emozioni e dei sentimenti è ancora in larga misura inesplorato, così come molte altre aree dell'attività cerebrale.
sull'amore credo che possa esserci anche un problema di terminologia: chiamiamo con un solo sostantivo un insieme multivariato di sensazioni, anzi questo alone di mistero che il termine stesso genera è molto caro a chi con questo termine poi ci vuole condizionare (non mi riferisco solo a "dio è amore").
sulla musica sono meno d'accordo (ma non del tutto in disaccordo). Le leggi di melodia e armonia ci sono e sono importanti, non è un caso se alcune strade intraprese di volta in volta (faccio l'esempio della dodecafonia o del rumorismo) si sono fermate. La componente oggettiva è, al di là di quello che si può pensare, molto presente e anche analizzando assolo jazzistici improvvisati è possibile ridefinirne (ok, a posteriori) la struttura e IN PARTE spiegare oggettivamente perché quel solo fosse così efficace. resta da spiegare perché una tonalità di SIb maggiore suoni austera, un RE minore languido, perché la V di una scala generi il "desiderio" di tornare alla tonica, perché la VII generi tensione... è parte della nostra ignoranza su noi stessi ma l'evidenza empirica osservata c'è.
Il fatto che a noi piaccia la musica e che determinati ritmi o melodie generino in noi dei sentimenti non è stato ad oggi spiegato in modo certo. Una cosa però è certa. Si tratta solo d esclusivamente di reazioni biochimiche, intese nel senso più ampio della parola. Di astratto o metafisico non c'è proprio niente!!
Una teoria accreditata ritiene che questo fenomeno sia casuale, ovvero determinati suoni, per motivi ancora in fase di studio, vanno a stimolare zone del nostro cervello deputate al piacere o ad altri sentimenti. Esistono infatti delle disfunzioni celebrali dovute a traumi o malattie che fanno si che chi ascolta musica ricollega le varie melodie o ritmi ai colori anziché sentimenti di piacere o di tristezza. Così il il Sib maggiore è rosso e il Re minore verde!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Paolo- --------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
anteo ha scritto:
Perché produciamo irrazionalità a livello sensibile è sufficiente prendere tanto di poco e poco di tanto e mischiarlo variamente come più ci piace.
Non produciamo irrazionalità solo a livello sensibile. I sogni?
Potrai avere anche una teoria che spieghi i sogni in generale, ma una che spieghi ogni singolo sogno esattamente?
No, non sei originale e neppure nel giusto.
Non ho mai detto di esserlo, sono le mie opinioni, ma sto cercando di spiegare perché penso che la scienza e la ragione non possono spiegare tutto: perché la realtà non è fatta di dati aggregati.
Nel campo dello sviluppo, ad esempio, spesso si raccomanda di applicare agli indigeni colombiani teorie che hanno funzionato con un gruppo di indigeni nelle isole samoa, escludendo il piccolo dettaglio che stiamo lavorando con degli indigeni amazzonici.
Quindi magari la teoria descrive bene il loro comportamento, e magari si può anche generalizzare e dire che alcune cose funzionano in qualunque contesto. Ma secondo te questi indigeni sono rappresentati come essi sono, o in una versione estremamente semplificata?
Pialbo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Rasputin ha scritto: Il tuo esempio ("L'amore è frutto di reazioni chimiche") però è un dato di fatto; sarà poco poetico, ma è cosí.
Pialbo ha scritto:Che l'amore sia frutto di reazioni chimiche non è falso, ma è riduzionista (l'insieme è composto dalle parti e nient'altro).
Invece noi non siamo l'insieme delle nostre parti, siamo qualcosa di più.
La società non è solo un insieme di individui, è qualcosa in più.
Questo "qualcosa in più" la scienza (qui intesa nel suo significato originale) ancora non lo riesce a spiegare bene, ma non significa che non esiste.
Se affermi che "Siamo qualcosa in più" (Sarò buono e non ti chiederò di portarmi le prove) dovresti almeno essere in grado di descriverlo; inoltre, cosa intendi per "Significato originale"? Il metodo scientifico ha una definizione ben precisa, questa.
Se sei d'accordo, la possiamo usare per proseguire la discussione; io nel frattempo continuerò a comportarmi come se quel "Qualcosa in più" non esistesse fintanto che non dovrò prenderne atto - per il momento pare funzionare visto che sto benone.
Pialbo ha scritto:Le dinamiche della società non le puoi spiegare solo con i comportamenti individuali, e non puoi spiegare l'amore SOLO con le reazioni chimiche e processi fisiologici.
Invece sí: http://it.wikipedia.org/wiki/Emozione
Pialbo ha scritto:Un altro classico esempio è la musica: se consideri la musica solo come una sequenza di note, non puoi spiegare come mai la musica può farci emozionare, perché una determinata sequenza di note può farti piangere? Come fai a dire se una canzone è bella o brutta?
A seconda, se le emozioni (Vedi sopra) che mi provoca per me sono piacevoli o meno.
Rasputin ha scritto:
La scienza non può spiegare tutto, quantunque allo stato attuale delle cose lo fa per la stragrande maggioranza dei fenomeni osservabili. Ma io non mi invento le risposte alle domande ancora irrisolte; prendo atto che sono irrisolte, punto.
Pialbo ha scritto:Su questo ovviamente sono d'accordo o non sarei su Atei Italiani :-)
Anche se la scienza spiega piuttosto bene la realtà nelle scienze naturali ma nelle scienze sociali niente affatto.
Ti risbagli
http://it.wikipedia.org/wiki/Scienze_sociali
le spiegazioni sono solo più complesse, ma ci sono. Quelle che non ci sono, non ce le inventiamo, bensí prendiamo atto di non conoscerle.
Pialbo ha scritto:Il mio punto è che il fatto che non esistano cose soprannaturali (zodiaco, dio) non significa che TUTTO quello che esiste è materiale (fenomeni osservabili come dici tu).
Questo è un ribaltamento della logica: TUTTO ciò di cui siamo a conoscenza è, od ha origine, materiale (Altrimenti non ne saremmo a conoscenza).
Fenomeni eventualmente non osservabili oggi lo potranno essere domani col progredire dei mezzi a nostra disposizione (Indovina un po' chi ce li fornisce?)
Pialbo ha scritto:I nostri pensieri, istinti e emozioni, per esempio, l'amore, la musica, non li spieghi con gli strumenti, non sono replicabili, non possono essere soggetti al metodo scientifico, non potrai mai essere sicuro di quello che sono o quello che non sono. Però esistono e sono importantissimi nella nostra vita.
Invece sì. Mai fatto ad esempio un elettrocardiogramma? Ma potrei farne altri.
Pialbo ha scritto:Altrimenti dire che tutto si può spiegare con i fenomeni osservabili è come dire che tutto si può spiegare con Dio: una visione della realtà enormemente semplificata che pretende poter spiegare qualsiasi cosa.
Non sequitur: le divinità non sono osservabili. Inoltre i fenomeni osservabili non spiegano nulla, la spiegazione (Indovina un po' chi ce la fornisce?) viene eventualmente data loro dopo una serie di verifiche.
Di' un po', ma sei anche vegetariano?
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Rasputin- ..............
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Rasputin ha scritto:
Non sequitur: le divinità non sono osservabili. Inoltre i fenomeni osservabili non spiegano nulla, la spiegazione (Indovina un po' chi ce la fornisce?) viene eventualmente data loro dopo una serie di verifiche.
Di' un po', ma sei anche vegetariano?
La fede!
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Paolo- --------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:anteo ha scritto:
Perché produciamo irrazionalità a livello sensibile è sufficiente prendere tanto di poco e poco di tanto e mischiarlo variamente come più ci piace.
Non produciamo irrazionalità solo a livello sensibile. I sogni?
Potrai avere anche una teoria che spieghi i sogni in generale, ma una che spieghi ogni singolo sogno esattamente?
No, non sei originale e neppure nel giusto.
Non ho mai detto di esserlo, sono le mie opinioni, ma sto cercando di spiegare perché penso che la scienza e la ragione non possono spiegare tutto: perché la realtà non è fatta di dati aggregati.
Nel campo dello sviluppo, ad esempio, spesso si raccomanda di applicare agli indigeni colombiani teorie che hanno funzionato con un gruppo di indigeni nelle isole samoa, escludendo il piccolo dettaglio che stiamo lavorando con degli indigeni amazzonici.
Quindi magari la teoria descrive bene il loro comportamento, e magari si può anche generalizzare e dire che alcune cose funzionano in qualunque contesto. Ma secondo te questi indigeni sono rappresentati come essi sono, o in una versione estremamente semplificata?
Le generalizzazioni, sono anche semplificazioni e servono a noi viventi per noi medesimi: per poter comprendere ciò che ci circonda (sempre più complesso, numeroso e vario di quanto riusciamo a comprendere: ma a noi questo basta). Primadiché, non c'è alcun essere vivente che non sia meno che particolare.
Ma proprio questo depone a favore della pluralità e varietà di ciò che è, non di "una spiegazione onnicomplessiva della realtà".
anteo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Non posso descriverlo perché è impossibile. Qualunque cosa io scrivessi sarebbe una descrizione della realtà talmente semplificata da risultare patetica. Nemmeno se scrivessi mille pagine.Rasputin ha scritto: Il tuo esempio ("L'amore è frutto di reazioni chimiche") però è un dato di fatto; sarà poco poetico, ma è cosí.
Se affermi che "Siamo qualcosa in più" (Sarò buono e non ti chiederò di portarmi le prove) dovresti almeno essere in grado di descriverlo; inoltre, cosa intendi per "Significato originale"? Il metodo scientifico ha una definizione ben precisa, questa.
La scienza ce lo spiega solamente con buona approssimazione.
Per significato di scienza intendevo dire scienza inteso non come "tutto quello che l'uomo sa dopo averlo sottoposto al metodo scientifico". Ma scienza intesa come "tutto quello che l'uomo sa"
Ti faccio notare che mi dici "Il metodo scientifico ha una definizione ben precisa" e poi mi posti un articolo che intitola la sua prima sezione "Problematiche sulla definizione"
:-)
Guarda che io non penso che io e te viviamo in due realtà diverse.
"Qualcosa in più" non esistesse fintanto che non dovrò prenderne atto - per il momento pare funzionare visto che sto benone.
Io penso che tutto quello che è ottenuto col metodo scientifico sia ragionevolmente vero, e che non ci sia nulla di soprannaturale.
Ti spiego che intendo per individui-società: io e la mia famiglia siamo persone eterogenee. Per l'istat siamo "nucleo familiare:1".
Milioni di differenze tra la mia e la tua famiglia sono state eliminate.
Poi utilizziamo questo dato per fare le poltiche economiche. E' razionale? Beh, non c'è di meglio, ma proprio tanto razionale a mio avviso non è.
Io dico che la mia famiglia non è solo un 1, c'è un "qualcosa in più" (non Dio! ma delle caratteristiche ben precise che il metodo scientifico elimina/ignora).
Secondo te questo spiega accuratamente quello che io provo per la mia ragazza?
Perché a lei non piacerebbe che io lo descrivessi come un insieme di reazioni psicofisiche? Secondo me, è una descrizione un po' limitata.
Rasputin ha scritto:
le spiegazioni sono solo più complesse, ma ci sono. Quelle che non ci sono, non ce le inventiamo, bensí prendiamo atto di non conoscerle.
sono contrario all'inventare spiegazioni :-)
Io prendo atto di non conoscere le cose. Solamente la mia fiducia nella scienza è limitata, e penso che anche la (mia e altrui) ragione prende degli abbagli e nella vita quotidiana.
Ci sono momenti (ad esempio durante il sesso) in cui la mia mente non so dove cavolo è, e spiegarlo in termini scientifici "non rende l'idea". :-)
Ovviamente baso la mia visione delle cose sulle ciò che la scienza mi fa il favore di spiegarmi e che ho imparato nel corso della mia vita (con molte lacune). Ma per prima cosa lo scienziato per poter spiegare una cosa a me e mettermela in un libro, l'ha semplificata tantissimo. Secondo, io nemmeno capisco bene quello che lui ha provato a spiegarmi. Terzo, una versione ancora più semplificata compare sull'economist con un bel grafico che toglie ogni dubbio, che me la fa passare come la spiegazione scientifica che il neoliberalismo è meglio.
Quindi in questo caso non mi fido e preferisco affidarmi al mio buonsenso.
Ma anche il mio buonsenso, te l'assicuro, ha dei forti limiti! Le mie decisioni si basano su dati distorti mille volte e in più magari quel giorno andavo di fretta.
Sono cosciente che la maggior parte dei miei comportamenti sono irrazionali o istintivi, quindi penso che il metodo scientifico non li può descrivere perché manca la replicabilità.
Sia chiaro che non credo in Dio etc.
Non ho capito l'esempio dell'elettrocardiogramma.
Invece sì. Mai fatto ad esempio un elettrocardiogramma? Ma potrei farne altri.
Di' un po', ma sei anche vegetariano?
Non raccolgo la provocazione per il momento per non generare troppi post inutili, magari in un altro post :-)
Pialbo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
anteo ha scritto:
Le generalizzazioni, sono anche semplificazioni e servono a noi viventi per noi medesimi: per poter comprendere ciò che ci circonda (sempre più complesso, numeroso e vario di quanto riusciamo a comprendere: ma a noi questo basta). Primadiché, non c'è alcun essere vivente che non sia meno che particolare.
Ma proprio questo depone a favore della pluralità e varietà di ciò che è, non di "una spiegazione onnicomplessiva della realtà".
Infatti nella mia vita quotidiana non posso fare affidamento solo sulle teorie scientifiche, ci devo mettere del mio, basandomi magari sull'istinto o sull'irrazionale "sentito dire".
Quindi ci metto della creatività (che è irrazionale) e cerco di inventarmi una soluzione che il 90% delle volte è più adatta al contesto di quella scritta sul libro. Quindi quella scritta sul libro è vera o falsa?
Secondo me, entrambe erano sbagliate, si avvicinavano alla realtà con un grado di approssimazione basso. Non dovrebbero pagarmi :-)
Pialbo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Non devi descrivere la realtà, ma quello a cui accennavi tu stesso.Pialbo ha scritto:Non posso descriverlo perché è impossibile. Qualunque cosa io scrivessi sarebbe una descrizione della realtà talmente semplificata da risultare patetica. Nemmeno se scrivessi mille pagine.
So, what?Pialbo ha scritto:Per significato di scienza intendevo dire scienza inteso non come "tutto quello che l'uomo sa dopo averlo sottoposto al metodo scientifico". Ma scienza intesa come "tutto quello che l'uomo sa"
Secondo me stai includendo nell'irrazionale la singolarità degli individui e le loro personalità.Pialbo ha scritto:Guarda che io non penso che io e te viviamo in due realtà diverse.
Io penso che tutto quello che è ottenuto col metodo scientifico sia ragionevolmente vero, e che non ci sia nulla di soprannaturale.
Ti spiego che intendo per individui-società: io e la mia famiglia siamo persone eterogenee. Per l'istat siamo "nucleo familiare:1".
Milioni di differenze tra la mia e la tua famiglia sono state eliminate.
Poi utilizziamo questo dato per fare le poltiche economiche. E' razionale? Beh, non c'è di meglio, ma proprio tanto razionale a mio avviso non è.
Io dico che la mia famiglia non è solo un 1, c'è un "qualcosa in più" (non Dio! ma delle caratteristiche ben precise che il metodo scientifico elimina/ignora).
Se vuoi puoi credere che il tutto è frutto del destino che vi ha fatto incontrare l'anima gemella e blabla, ma la spiegazione di quelle vostre emozioni resta.Pialbo ha scritto:Secondo te questo spiega accuratamente quello che io provo per la mia ragazza?
Perché a lei non piacerebbe che io lo descrivessi come un insieme di reazioni psicofisiche? Secondo me, è una descrizione un po' limitata.
Beh, non è che tu possa spiegarlo in molti altri modi cosa succede durante il sesso.Pialbo ha scritto:Io prendo atto di non conoscere le cose. Solamente la mia fiducia nella scienza è limitata, e penso che anche la (mia e altrui) ragione prende degli abbagli e nella vita quotidiana.
Ci sono momenti (ad esempio durante il sesso) in cui la mia mente non so dove cavolo è, e spiegarlo in termini scientifici "non rende l'idea". :-)
Non occorre essere scienziati per voler ricercare il razionale e non fermarsi davanti a spiegazioni superficiali.Pialbo ha scritto:Ovviamente baso la mia visione delle cose sulle ciò che la scienza mi fa il favore di spiegarmi e che ho imparato nel corso della mia vita (con molte lacune). Ma per prima cosa lo scienziato per poter spiegare una cosa a me e mettermela in un libro, l'ha semplificata tantissimo. Secondo, io nemmeno capisco bene quello che lui ha provato a spiegarmi. Terzo, una versione ancora più semplificata compare sull'economist con un bel grafico che toglie ogni dubbio, che me la fa passare come la spiegazione scientifica che il neoliberalismo è meglio.
Quindi in questo caso non mi fido e preferisco affidarmi al mio buonsenso.
Ma anche il mio buonsenso, te l'assicuro, ha dei forti limiti! Le mie decisioni si basano su dati distorti mille volte e in più magari quel giorno andavo di fretta.
Sono cosciente che la maggior parte dei miei comportamenti sono irrazionali o istintivi, quindi penso che il metodo scientifico non li può descrivere perché manca la replicabilità.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto: Infatti nella mia vita quotidiana non posso fare affidamento solo sulle teorie scientifiche, ci devo mettere del mio, basandomi magari sull'istinto o sull'irrazionale "sentito dire".
L'irrazionale "sentito dire"? Fermo un momento, non complicare i concetti.
Intanto parliamo dell'irrazionale "sentito... e basta".
Tu, come io, in quanto corpi viventi abbiamo bisogni ai quali corrispondono "oggetti" fuori di noi. Non tutti ma, di volta in volta quel dato "oggetto" che può essere cibo, una compagna o un compagno, ecc. Questo ti crea un'attrattiva (ovvero, una tensione) verso quel dato "oggetto" in particolare, più forte degli altri. La forza di questa tensione è quel che si chiama sentimento. Mentre in natura tutti gli oggetti (che ti siano o non ti siano necessari, financo dannosi) si possono considerare tra loro secondo rapporti di misura, e qui abbiamo già sia l'emozionale che il concetto di razionale, senza che occorra altro da dover considerare a ragione del sensibile.
Quindi ci metto della creatività (che è irrazionale) e cerco di inventarmi una soluzione che il 90% delle volte è più adatta al contesto di quella scritta sul libro. Quindi quella scritta sul libro è vera o falsa?
Qui è il concetto di creatività ad essere equivoco, perché sbagliato e fuorviante. In natura, niente si crea e niente si distrugge, tutto si trasforma.
Quello che tu chiami creatività, realmente, è nientaltro che la manipolazione del materiale che selezioni, scegli e utilizzi secondo le tue motivazioni e capacità.
Secondo me, entrambe erano sbagliate, si avvicinavano alla realtà con un grado di approssimazione basso. Non dovrebbero pagarmi :-)
Considera che le cose per loro medesime non corrispondono affatto, né tutte allo stesso modo, alle tue necessità ed esigenze per te medesimo; tuttavia, utilizzando il metodo scientifico, le puoi indagare per loro medesime e, mattone dopo mattone, avanzare nel perfezionare la loro conoscenza (se ne scoprono così anche nuove utilizzazioni, a prima vista inesistenti); dunque, a partirsi da questo gioco di intensità (attrazione) iniziale, anche le cose prima più sfumate a livello sensibile vengono a prendere il loro posto vicino alle altre, secondo più esatte misure razionali, pur rimanendo le diverse tensioni sensibili, secondo le quali, inizialmente, le discrimini e continui a discriminarle a pro tuo. Altro non serve.
anteo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
L'effetto placebo è utilissimo, ma non hai certo bisogno di pagare per attivarlo.Boccadorata ha scritto:
Allopatia? non risolto
Omeopatia? problema risolto.
perchè? non me ne frega niente, solo non ho più l'asma e la mia tiroide funziona un'amore ...
Ah, a proposito, e al mio ganzo gli tira di nuovo, anche troppo !!
Personalmente, riesco ad attivare l'effetto placebo a comando. Basta credere che vi si riuscirà, e ho ottimi motivi induttivi per crederlo dato che le volte precedenti ci sono riuscito; quindi...
La parola "eccessiva" porta già con sè il significato di non andar bene; il problema è mettersi d'accordo su quando qualcosa diventi eccessivo. Personalmente, non credo che la razionalità possa mai essere eccessiva.lupetta ha scritto:
anche la razionalità eccessiva non va bene.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Steerpike ha scritto:
La parola "eccessiva" porta già con sè il significato di non andar bene; il problema è mettersi d'accordo su quando qualcosa diventi eccessivo. Personalmente, non credo che la razionalità possa mai essere eccessiva.
Infatti. Per definizione.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:*Valerio* ha scritto:vorrei che chiarissi meglio quel "l'uomo quando non ha avuto bisogno di lavorare" che mi lascia un po' perplesso.
Ti stai riferendo a qualche cultura in particolare?
Intendevo dire che in tutte le culture c'è stato chi non aveva bisogno di lavorare (ricco e/o privilegiato).
Socrate o Virgilio non credo che si siano spaccati la schiena a zappare, e utilizzavano il loro tempo in maniera creativa.
Vabbe', mi pare scontato.
Certamente erano dei creativi contornati da un infinita' di artigiani, contadini, operai, soldati.
Noi invece dedichiamo il tempo libero al consumo.
Ma non solo.
Pialbo, avere tempo libero e' un lusso, ma parlando in generale, una volta non era meglio di ora.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
*Valerio* ha scritto:
Pialbo, avere tempo libero e' un lusso, ma parlando in generale, una volta non era meglio di ora.
Non ho detto che la vita fosse meglio una volta. Ho detto che oggi il consumismo tende a soffocare la nostra creatività :-)
Pialbo- -------------
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
anteo ha scritto:
Qui è il concetto di creatività ad essere equivoco, perché sbagliato e fuorviante. In natura, niente si crea e niente si distrugge, tutto si trasforma.
si trasforma, ma può trasformarsi (manifestarsi) di maniera ordinata, logica, lineare oppure può manifestarsi di maniera caotica e irrazionale.
Secondo la mia opinione e esperienza, nella vita reale prevale il caos sull'ordine, mentre nel mondo delle idee prevale l'ordine sul caos.
anteo ha scritto:
Quello che tu chiami creatività, realmente, è nientaltro che la manipolazione del materiale che selezioni, scegli e utilizzi secondo le tue motivazioni e capacità.
Lo seleziono e lo utilizzo razionalmente o irrazionalmente?
utilizzando il metodo scientifico, le puoi indagare per loro medesime e, mattone dopo mattone, avanzare nel perfezionare la loro conoscenza
Certo, per me il metodo scientifico serve a quello, aiutarmi a capire la realtà, ma non ho la pretesa che possa spiegarmi tutta la realtà, al massimo me ne spiega, semplificando, un pezzettino alla volta.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:*Valerio* ha scritto:
Pialbo, avere tempo libero e' un lusso, ma parlando in generale, una volta non era meglio di ora.
Non ho detto che la vita fosse meglio una volta. Ho detto che oggi il consumismo tende a soffocare la nostra creatività :-)
In che modo, nel senso che quello che ti manca te lo compri, altrimenti sarebbero espedienti o dovresti inventartelo? Forse intendi dire che la creativita' viene anche dalle mancanze?
Se intendo bene probabilmente ti riferisci alla "divinizzazione" del superfluo.
Pero' se come stiamo dicendo la vita prima non era meglio, immagino che le preoccupazioni erano solo diverse, e da qui mente occupata a risolvere altri generi di problemi.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:
Certo, per me il metodo scientifico serve a quello, aiutarmi a capire la realtà, ma non ho la pretesa che possa spiegarmi tutta la realtà, al massimo me ne spiega, semplificando, un pezzettino alla volta.
E ti dovrebbe bastare. Se non ti basta, finisci con l'avere bisogno delle stampelle
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Nagasawa ha scritto:So, what?Pialbo ha scritto:Per significato di scienza intendevo dire scienza inteso non come "tutto quello che l'uomo sa dopo averlo sottoposto al metodo scientifico". Ma scienza intesa come "tutto quello che l'uomo sa"
So, per esempio, la medicina cinese è inclusa nella "vecchia" definizione di scienza, ma esclusa da quella moderna perché non è basata sul metodo scientifico.
Secondo me stai includendo nell'irrazionale la singolarità degli individui e le loro personalità.
Non era mia intenzione :-)
Se vuoi puoi credere che il tutto è frutto del destino che vi ha fatto incontrare l'anima gemella e blabla, ma la spiegazione di quelle vostre emozioni resta.
Ma quale destino e anima gemella :-D
Quelle sono spiegazioni, metafore, interpretazioni semplificate della realtà, che descrivono molto parzialmente.
La spiegazione delle emozioni è nei meccanismi fisiologici? quella spiegazione certo, resta, ed è corretta, ci mancherebbe. Ma non mi ha spiegato nulla più dei meccanismo fisiologici, non è in grado di descrivere quello che provo nemmeno pallidamente. Una poesia mi spiega l'amore molto meglio delle analisi del sangue, anche se magari le analisi del sangue sono verificabili e replicabili.
Beh, non è che tu possa spiegarlo in molti altri modi cosa succede durante il sesso.
Io penso che non si possa spiegare senza semplificarlo estremamente.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:
Io penso che non si possa spiegare senza semplificarlo estremamente.
E perché bisognerebbe complicare la spiegazione se ne esiste una semplice?
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Rasputin ha scritto:Pialbo ha scritto:
Certo, per me il metodo scientifico serve a quello, aiutarmi a capire la realtà, ma non ho la pretesa che possa spiegarmi tutta la realtà, al massimo me ne spiega, semplificando, un pezzettino alla volta.
E ti dovrebbe bastare. Se non ti basta, finisci con l'avere bisogno delle stampelle
E certo che mi basta! :-)
Alla fine (credo) stiamo dicendo la stessa cosa, la scienza ci spiega le cose solo parzialmente, ed è bene saperlo.
Anzi, uno dei capisaldi della scienza è proprio che non c'è nessuna sacra spiegazione che vale per tutto e vale per sempre, le teorie si possono sempre modificare per adattarsi ad una realtà che cambia continuamente.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Rasputin ha scritto:Pialbo ha scritto:
Io penso che non si possa spiegare senza semplificarlo estremamente.
E perché bisognerebbe complicare la spiegazione se ne esiste una semplice?
Perché la realtà non è semplice e ordinata, è complessa e caotica.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:Rasputin ha scritto:Pialbo ha scritto:
Io penso che non si possa spiegare senza semplificarlo estremamente.
E perché bisognerebbe complicare la spiegazione se ne esiste una semplice?
Perché la realtà non è semplice e ordinata, è complessa e caotica.
Non sequitur. Quando trai delle conclusioni, bada bene che siano la conseguenza logica delle tue premesse
http://it.wikipedia.org/wiki/Rasoio_di_Occam
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Rasputin ha scritto:
Non sequitur. Quando trai delle conclusioni, bada bene che siano la conseguenza logica delle tue premesse
http://it.wikipedia.org/wiki/Rasoio_di_Occam
Scusa ma quello che mi posti non risponde alle mie obiezioni.
Il rasoio di Occam è uno strumento importante, ma implica l'abilità di capire le cose completamente riducendole ai processi di cui sono composte. Secondo me, l'approccio riduzionista semplifica troppo le cose.
http://en.wikipedia.org/wiki/Reductionism
http://en.wikipedia.org/wiki/Confirmation_holism
PS
Il trascendente per me non esiste
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:Rasputin ha scritto:
Non sequitur. Quando trai delle conclusioni, bada bene che siano la conseguenza logica delle tue premesse
http://it.wikipedia.org/wiki/Rasoio_di_Occam
Scusa ma quello che mi posti non risponde alle mie obiezioni.
Il rasoio di Occam è uno strumento importante, ma implica l'abilità di capire le cose completamente riducendole ai processi di cui sono composte. Secondo me, l'approccio riduzionista semplifica troppo le cose.
http://en.wikipedia.org/wiki/Reductionism
http://en.wikipedia.org/wiki/Confirmation_holism
PS
Il trascendente per me non esiste
No non implica l'abilità di capire le cose completamente riducendole ai processi di cui sono composte, implica la ragionevolezza di non complicare cose che sono semplici.
Stai trascendendo
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Rasputin ha scritto:
No non implica l'abilità di capire le cose completamente riducendole ai processi di cui sono composte, implica la ragionevolezza di non complicare cose che sono semplici.
Stai trascendendo
Ma le cose non sono semplici. Io partirò anche dall'assunto che le cose siano complesse, ma partire dall'assunto che le cose siano semplici mi pare fuorviante.
Nella maggior parte delle teorie (spiegazioni) ci sono ambiguità dovute a questa complessità.
Quando io devo decidere quali delle possibili spiegazioni adottare come mia (ce ne sono sempre varie, anche considerando solo quelle rigorosamente scientifiche), uso un metro di giudizio che non è solo logico e infatti spesso porta a conclusioni errate.
Poi baso le mie altre conoscenze su quel dato, senza essere sicuro della sua affidabilità.
Alla fine, semplificando le spiegazioni, diminuisci il grado di approssimazione alla realtà.
Di che grado di approssimazione ti accontenti tu?
Io ho bisogno di spiegazioni di entrambi i tipi, quelle che semplificano e quelle che prendono in considerazione la complessità della vita reale.
Poi prendo le mie decisioni dopo aver valutato entrambe le prospettive.
Tu prendi le tue decisioni valutando esclusivamente la posizione che offre la sistematizzazione più semplice possibile?
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:
Tu prendi le tue decisioni valutando esclusivamente la posizione che offre la sistematizzazione più semplice possibile?
Sí, e sbaglio poco
no te compliques la vida hombre
es demasiado corta, para eso no hay tiempo
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Rasputin ha scritto:Pialbo ha scritto:
Tu prendi le tue decisioni valutando esclusivamente la posizione che offre la sistematizzazione più semplice possibile?
Sí, e sbaglio poco
no te compliques la vida hombre
es demasiado corta, para eso no hay tiempo
Fai bene a farlo nella tua vita personale se questo ti rende felice.
Non tutte le decisioni però possono essere prese alla leggera.
Lavorando in cooperazione internazionale, se devo prendere una decisione spendendo soldi non miei dalla quale può dipendere se delle persone che hanno bisogno ricevono un aiuto che li aiuta veramente, oppure un aiuto che serve solo a sprecare i soldi (come è spesso), devo provare a capire le cose nella loro complessità.
Uno dei modi di capire quello di cui c'è bisogno è rinunciare ai propri schemi mentali modernisti e cercare di farsi spiegare direttamente da loro quello di cui hanno bisogno, e farglielo fare a loro (lo spiego male ma Amartya Sen ci ha vinto un nobel).
Quindi ogni caso adotterà una soluzione diversa perché quello che è bene o male non è assoluto ma dipende dall'esperienza di ognuno.
Invece io posso anche prendere una teoria che mi dice quello che devo fare ed è valida per tutti i casi di tutti i poveracci in ogni paese del mondo. Come fa la Banca Mondiale. Ma di solito questo tipo di teorie non servono a un cazzo, e si concretizzano in uno spreco di soldi.
Invece magari io vado dal capo villaggio, sento come la pensa lui, cerco di scremare il suo pensiero da quelle che secondo me sono minchiate, e poi decido. Se la comunità però è veramente convinta che quelle minchiate sono importanti per loro, io non posso mica imporre la mia visione.
Ad esempio, le donne di un villaggio preferiscono che il pozzo sia lontano dal villaggio perché così possono fare una passeggiata e socializzano, anche se così perdono due ore al giorno ad andare e a tornare dal pozzo.
Razionalmente, il pozzo è stato fatto vicino al villaggio, e adesso le donne continuano a usare quello vecchio perché almeno si fanno la passeggiata.
So bene che questi non sono problemi che riguardano la maggior parte delle persone nel quotidiano, ma lo sono nella mia e quindi devo prenderli in considerazione anche se magari è tempo sprecato :-)
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:
Non posso descriverlo perché è impossibile. Qualunque cosa io scrivessi sarebbe una descrizione della realtà talmente semplificata da risultare patetica. Nemmeno se scrivessi mille pagine.
La scienza ce lo spiega solamente con buona approssimazione.
Una cosa impossibile a descriversi ha poco a che fare con la realtà.
Pialbo ha scritto:Per significato di scienza intendevo dire scienza inteso non come "tutto quello che l'uomo sa dopo averlo sottoposto al metodo scientifico". Ma scienza intesa come "tutto quello che l'uomo sa"
Si chiama "Scibile umano" ed è esattamente quello che tu riporti nella prima frase tra virgolette.
Pialbo ha scritto:Ti faccio notare che mi dici "Il metodo scientifico ha una definizione ben precisa" e poi mi posti un articolo che intitola la sua prima sezione "Problematiche sulla definizione"
:-)
La quale sezione viene dopo la definizione comunemente accettata, che sta in alto ed è questa
Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile[2] e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenze empiriche e misurabili attraverso l'osservazione e l'esperimento; dall'altra, nella formulazione di ipotesi e teorie più generali da sottoporre al vaglio dell'esperimento per testarne l'efficacia. Nel dibattito epistemologico si assiste in proposito alla contrapposizione tra i sostenitori del metodo induttivo e quelli del metodo deduttivo.
Pialbo ha scritto:
Guarda che io non penso che io e te viviamo in due realtà diverse.
Io penso che tutto quello che è ottenuto col metodo scientifico sia ragionevolmente vero, e che non ci sia nulla di soprannaturale.
Ti spiego che intendo per individui-società: io e la mia famiglia siamo persone eterogenee. Per l'istat siamo "nucleo familiare:1".
Milioni di differenze tra la mia e la tua famiglia sono state eliminate.
Poi utilizziamo questo dato per fare le poltiche economiche. E' razionale? Beh, non c'è di meglio, ma proprio tanto razionale a mio avviso non è.
Io dico che la mia famiglia non è solo un 1, c'è un "qualcosa in più" (non Dio! ma delle caratteristiche ben precise che il metodo scientifico elimina/ignora).
Allora rilevalo, descrivilo, e vedrai che il metodo scientifico smetterà di ignorarlo
Pialbo ha scritto:Secondo te questo spiega accuratamente quello che io provo per la mia ragazza?
Lo spiega più che sufficientemente.
Pialbo ha scritto:Perché a lei non piacerebbe che io lo descrivessi come un insieme di reazioni psicofisiche?
Per via delle sue reazioni psicofisiche.
Pialbo ha scritto:Secondo me, è una descrizione un po' limitata.
È tutto quello che abbiamo e non ha senso inventarsi altro solo perché qualcuno non sta in piedi senza.
Pialbo ha scritto:
sono contrario all'inventare spiegazioni :-)
Io prendo atto di non conoscere le cose. Solamente la mia fiducia nella scienza è limitata, e penso che anche la (mia e altrui) ragione prende degli abbagli e nella vita quotidiana.
Certamente. Ma nemmeno questa è una ragione per inventarsi delle stupidaggini.
Pialbo ha scritto:Ci sono momenti (ad esempio durante il sesso) in cui la mia mente non so dove cavolo è, e spiegarlo in termini scientifici "non rende l'idea". :-)
Ovviamente baso la mia visione delle cose sulle ciò che la scienza mi fa il favore di spiegarmi e che ho imparato nel corso della mia vita (con molte lacune). Ma per prima cosa lo scienziato per poter spiegare una cosa a me e mettermela in un libro, l'ha semplificata tantissimo. Secondo, io nemmeno capisco bene quello che lui ha provato a spiegarmi. Terzo, una versione ancora più semplificata compare sull'economist con un bel grafico che toglie ogni dubbio, che me la fa passare come la spiegazione scientifica che il neoliberalismo è meglio.
Quindi in questo caso non mi fido e preferisco affidarmi al mio buonsenso.
Ma anche il mio buonsenso, te l'assicuro, ha dei forti limiti! Le mie decisioni si basano su dati distorti mille volte e in più magari quel giorno andavo di fretta.
E allora?
Pialbo ha scritto:Sono cosciente che la maggior parte dei miei comportamenti sono irrazionali o istintivi, quindi penso che il metodo scientifico non li può descrivere perché manca la replicabilità.
Io invece ritengo che tali comportamenti non siano propri ed esclusivi di Pialbo ma comuni a moltissime altre persone, quindi replicabilissimi e rilevabilissimi anche a livello neurologico.
Infatti ne esistono le descrizioni, vogliamo fare una ricerchina?
Pialbo ha scritto:
Non ho capito l'esempio dell'elettrocardiogramma.
Rileva parecchie cosette che tu non sembri ritenere rilevabili, anche le emozioni. Ma era un esempio poco pertinente, meglio se parliamo di un encefalogramma, adesso capisci l'esempio?
Pialbo ha scritto:
Non raccolgo la provocazione per il momento per non generare troppi post inutili, magari in un altro post :-)
Puoi dare una scorsa qui
http://atei.forumitalian.com/t3251-alcune-argomentazioni-dei-vegetariani
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Si è soliti utilizzare il rasoio di Occam un po' a vanvera spesso e volentieri, il rasoio di Occam è diventato come il prezzemolo, lo si usa ovunque, ma non è sempre valido e dipende dal contesto.
Se io non conoscessi la realtà scientifica e mi si proponesse la concezione dello spazio e del tempo di Newton e quella "allucinante" dello spazio-tempo di Einstein sinceramente secondo il rasoio di Occam scelgo quella di Newton, lo stesso vale per la gravitazione, fra la concezione aristotelica e la Relatività Generale secondo il rasoio di Occam scelgo quella di Aristotele ma la realtà è molto più complessa e complicata.
Se io non conoscessi la realtà scientifica e mi si proponesse la concezione dello spazio e del tempo di Newton e quella "allucinante" dello spazio-tempo di Einstein sinceramente secondo il rasoio di Occam scelgo quella di Newton, lo stesso vale per la gravitazione, fra la concezione aristotelica e la Relatività Generale secondo il rasoio di Occam scelgo quella di Aristotele ma la realtà è molto più complessa e complicata.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Il principio su cui si fonda il rasoio di occam non è quello di considerare valida la soluzione più semplice, ma quello di non aggiungere ulteriori ipotesi per spiegare un fenomeno, quando quelle esistenti sono già sufficienti. Ovvero la semplicità è da ricercarsi nella teoria stessa, e non nel confronto tra teorie.
Perciò non è applicabile agli esempi che fai tu Assenzio. Einstein ha formulato la sua teoria non come aggiunta a quella newtoniana, ma solo per spiegare fenomeni che con la fisica tradizionale non potevano essere spiegati. Lo stesso vale per la legge di gravitazione universale. Infatti con Aristotele non si poteva spiegare la rotazione dei pianeti.
Perciò non è applicabile agli esempi che fai tu Assenzio. Einstein ha formulato la sua teoria non come aggiunta a quella newtoniana, ma solo per spiegare fenomeni che con la fisica tradizionale non potevano essere spiegati. Lo stesso vale per la legge di gravitazione universale. Infatti con Aristotele non si poteva spiegare la rotazione dei pianeti.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Pialbo ha scritto:si trasforma, ma può trasformarsi (manifestarsi) di maniera ordinata, logica, lineare oppure può manifestarsi di maniera caotica e irrazionale.anteo ha scritto:
Qui è il concetto di creatività ad essere equivoco, perché sbagliato e fuorviante. In natura, niente si crea e niente si distrugge, tutto si trasforma.
Secondo la mia opinione e esperienza, nella vita reale prevale il caos sull'ordine, mentre nel mondo delle idee prevale l'ordine sul caos.
Se "ti dai ragione"!
Ma il fatto è che "nel mondo delle idee" ognuno tende a dare ragione solo a se stesso e torto agli altri che non sono d'accordo con lui (se non è caos questo!).
Comunque "nel mondo delle cose" caotico non significa irrazionale, dal momento che ciò che è è vero per se medesimo e non "in funzione della idee" di chicchessia.
Pialbo ha scritto:Lo seleziono e lo utilizzo razionalmente o irrazionalmente?anteo ha scritto:
Quello che tu chiami creatività, realmente, è nientaltro che la manipolazione del materiale che selezioni, scegli e utilizzi secondo le tue motivazioni e capacità.
L'utilizzo è sempre reale, ma non sempre l'oggetto utilizzato soddisfa il bisogno per il quale si è prodotto il desiderio che ti ha condotto a l'utilizzo di quel dato oggetto. In tal caso l'rrazionale si produce - in quanto errore - tra il bisogno e l'oggetto identificato (sotto forma di desiderio) come necessario alla soddisfazione di tal bisogno, anche, semplicemente, per quantità diverse dalle necesserie.
Ora, questo gioco è così complicato e foriero delle soluzioni più diverse, che in fin dei conti si può risolvere solo per via esperenziale: cioè sperimentando ciò che soddisfa un dato bisogno o no e traendone esperienze riutilizzabili successivamente, ovvero senza rinunciare all'irrazionale, pur mirando a razionalizzare i risultati.
Pialbo ha scritto:Certo, per me il metodo scientifico serve a quello, aiutarmi a capire la realtà, ma non ho la pretesa che possa spiegarmi tutta la realtà, al massimo me ne spiega, semplificando, un pezzettino alla volta.utilizzando il metodo scientifico, le puoi indagare per loro medesime e, mattone dopo mattone, avanzare nel perfezionare la loro conoscenza
"Tutta la realtà" (con un unico significato) potrebbe anche non esistere.
Pur esistendo molteplici cose che interagiscono tra loro senza essere riducibili ad "una stessa cosa". Per questo, si dovrebbe smettere di subordinare ciò che sappiamo a ciò che non sappiamo e, forse, neanche ha una sola risposta.
Almeno fino a prova contraria. Ma vedo che sono tanti a parlare a vanvera "della realta". Per la certezza intuitiva della sua esistenza, che invece, allo stato delle conoscenze, ha la stessa consistenza dell'esistenza di dio.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
http://en.wikipedia.org/wiki/Post_hoc_ergo_propter_hocBoccadorata ha scritto:Infatti, ho volutamente messo in elenco il difficilmente dimostrabile, solo il soggettivo:
problema:
Allopatia? non risolto
Omeopatia? problema risolto.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Non ho bisogno di andare su Wikipedia per conoscere (o riconoscere ) un sofisma, ma mentre il mio può essere un paralogismo, la tua è eristica.Fux89 ha scritto:http://en.wikipedia.org/wiki/Post_hoc_ergo_propter_hocBoccadorata ha scritto:Infatti, ho volutamente messo in elenco il difficilmente dimostrabile, solo il soggettivo:
problema:
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Omeopatia? problema risolto.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Dipende. Se dovessi scegliere conoscendo già l'elettromagnetismo, personalmente opterei per la relatività.Assenzio ha scritto:
Se io non conoscessi la realtà scientifica e mi si proponesse la concezione dello spazio e del tempo di Newton e quella "allucinante" dello spazio-tempo di Einstein sinceramente secondo il rasoio di Occam scelgo quella di Newton
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Steerpike ha scritto:
L'effetto placebo è utilissimo, ma non hai certo bisogno di pagare per attivarlo.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Curo omeopaticamente me stessa, compagno, figli e gatti con gli stessi confortevoli risultatati, Il mio medico è un medico ospedaliero e non un ciarlatano senza laurea o esperienza. Non tornerò più sull'argomento perché difronte alla chiusura mentale non c'è ragionamento o prova che tenga, né più e né meno che con i credenti.Steerpike ha scritto:
L'effetto placebo è utilissimo, ma non hai certo bisogno di pagare per attivarlo.
- Spoiler:
- preparazioni omeopatiche
Secondo la FU ed. XI, le preparazioni omeopatiche sono ottenute da sostanze, prodotti o preparazioni chiamate "materiali di partenza", in accordo con un procedimento di produzione omeopatico. Una preparazione omeopatica è generalmente indicata con il nome latino del materiale di partenza, seguìto dal grado di diluizione.
materie prime
Le materie prime utilizzate per la preparazione delle proparazioni omeopatiche sono di origine vegetale, chimica, minerale o animale.
Deve essere dimostrato che le materie prime di origine animale siano esenti da qualunque agente patogeno. Le materie prime di origine vegetale o animale possono essere utilizzate allo stato fresco o essiccato. Nei casi appropriati le materie prime utilizzate allo stato fresco possono essere conservate congelate.
Materie prime di origine vegetale soddisfano a quanto prescritto nella monografia Droghe vegetali per preparazioni omeopatiche (2045).
[... omissis...]
Il codice comunitario (Titolo I, Art. 1, punto 1, comma d) deifinisce
medicinale omeopatico: ogni medicinale ottenuto a partire da sostanze denominate materiali di partenza per preparazioni omeopatiche o ceppi omeopatici, secondo un processo di produzione omeopatico descritto dalla farmacopea europea o, in assenza di tale descrizione, dalle farmacopee utilizzate ufficialmente negli Stati membri della Comunità europea; un medicinale omeopatico può contenere più sostanze;
Segue dalla definizione normativa che il medicinale omeopatico è un medicinale a tutti gli effetti e quindi implicitamente viene definito anche dalla sua presentazione come tale (Titolo I, Art. 1, punto 1 comma a, b). Pertanto la sua esitazione ricade nella disciplina dei medicinali (vedasi Cassazione VI sez. penale - sentenza n. 34200 del 6 - 11 - 2007)
Rimandando alla F.U. per uteriori definizioni, requisiti e saggi, quanto segue riporta alcune notizie sull'omeopatia reperibili in rete. La finalità è quella di fornire allo studente un minimo di informazione sull'argomento in oggetto. Per qualsiasi ulteriore approfondimento, si rimanda alla letteratura in materia. Per quanto riguarda le diluizioni omeopatiche si può far riferimento a un cenno dato in questo sito.
un medico allopatico
tratto da: www.mammaepapa.it
D: Omeopatia e placebo
Utilizzo una pomatina a base di Arnica per contusioni varie e sembra che funzioni. L'omeopatia agisce anche sui bambini dove non dovrebbe esistere l'effetto placebo? Quando e per cosa utilizzare prodotti omoeopatici?
risponde per Pediatria OnLine il Dott. Giuseppe Varrasi, pediatra
R: Ci sono almeno tre obiezioni da fare, dal punto di vista scientifico:
non è vero che non esiste il placebo nei bambini: nell'applicare la pomata lei coccola il bambino, gli dimostra la sua attenzione e ne allevia l'ansia. E' perfettamente dimostrato, già dall'età del lattante, che le premure della mamma alleviano le coliche gassose al pari di farmaci o altre terapie;
esiste comunque un "placebo del genitore": fare una cura, quale che sia, spesso genera comunque un sentimento positivo ("sto facendo qualcosa di utile, per il suo bene"), che può ovviamente influenzare la valutazione dei risultati;
"sembra che funzioni" non è una prova scientifica: se volessimo esserne sicuri, dovremmo comparare diversi prodotti (fra cui anche una crema inerte, come placebo) e verificarne gli effetti; dovremmo selezionare i pazienti perché abbiano contusioni di entità simile; dovremmo metterci d'accordo su come valutare gli effetti (gonfiore? colore dell'ecchimosi? tempo necessario perché la pelle torni normale?).
Vede che, se non teniamo conto di questo, rimaniamo a livello di impressioni soggettive e, per questo, poco utili alla conoscenza medica. Quando la pratica omeopatica avrà dato risposta (in termini scientificamente corretti) a questi dubbi, potrà essere considerata una terapia efficace. Altrimenti, rimarrà un costoso placebo.
l'omeopatia è solo un effetto placebo?
tratto da: www.omeopatia.org/sub_index/persapernedipiu.html
Scuola di Medicina Omeopatica di Verona
Questa è la critica preliminare che viene comunemente rivolta all'omeopatia: i risultati clinici ottenuti dall'omeopatia sono frutto solo di una suggestione psicologica, detta effetto placebo. Per discutere questo punto, intanto ci chiediamo: che cos'è, in medicina, l'effetto placebo? Dal Dizionario Medico Illustrato Dorland si legge:
effetto placebo: effetto specifico psicologico e psicofisiologico prodotto da un placebo.
placebo: sostanza inattiva che viene somministrata al paziente come se fosse un vero farmaco ed allo scopo di soddisfarlo... Così si definiscono anche tutte quelle procedure atte a svolgere un ruolo (secondo scopi preordinati), ma prive di uno specifico valore intrinseco. Da questa definizione, si deduce che, se sosteniamo che il farmaco omeopatico è un placebo, gli unici effetti del farmaco stesso sono di natura psicologica, cioè dipendono in sostanza dal rapporto medico-paziente.
A tal proposito, bisogna notare che:
- poiché tutti i farmaci sono di norma prescritti all'interno di un rapporto medico - paziente, anche l'effetto di un farmaco allopatico risente dell'effetto placebo: per es., se un persona ha mal di testa, ed il medico prescrive un antidolorifico, il dolore passa, ma non è detto che ciò sia dovuto al farmaco. Potrebbe essere dovuto totalmente od in parte alla suggestione operata dal medico, detta effetto placebo. Se sosteniamo che i risultati clinici dell'omeopatia sono dovuti solo all'effetto placebo, anche molti risultati della medicina ufficiale (l'allopatia) dipendono dall'effetto placebo...
- Ora, come si può distinguere quali siano i reali effetti di un farmaco ed a differenziarli dall'effetto placebo? In medicina scientifica si studiano i farmaci nei cosiddetti studi con gruppo di controllo "in doppio cieco".
In tali studi, al gruppo - A - si prescrive il farmaco, al gruppo - B - si prescrive una sostanza inerte (placebo), che esternamente è uguale al farmaco. Né i pazienti dei due gruppi, né i medici direttamente coinvolti nell'esperienza sanno a quale gruppo sia stato somministrato il farmaco o il placebo. Nel tempo, vengono valutati gli effetti riscontrati nei due gruppi: in tal modo, si può distinguere fra gli effetti del farmaco e quelli della suggestione psicologica.
- Chi sostiene che tutti gli effetti clinici dell'omeopatia sono dovuti ad un effetto placebo, e che quindi un buon colloquio medico - paziente sostituisce il farmaco omeopatico (che "è solo acqua fresca"), implicitamente afferma anche che tutti i farmaci, per essere considerati farmaci veri, devono essere stati studiati contro placebo, cioè con gruppo di controllo in doppio cieco. Ad una analisi più attenta però, molti metodi di cura normalmente impiegati in medicina ufficiale non sono mai stati studiati in questo modo,: se applichiamo con rigore esclusivamente il metodo del doppio cieco per convalidare una terapia, diverse terapie ufficiali in uso dovrebbero essere interrotte.
- è opportuno operare una distinzione fra medicina scientifica e quella clinica. La prima utilizza procedure scientifiche e controllate (come gli studi con gruppo di controllo), la seconda invece utilizza l'esperienza di un medico o di un gruppo di medici. Se noi pretendiamo di usare solo la medicina strettamente scientifica, si arriva ad un blocco terapeutico; se si utilizza solo la medicina clinica, vi è il grosso rischio che siano utilizzate terapie senza un vero fondamento scientifico. Chiaramente, i risultati migliori si ottengono usando le conoscenze che vengono da entrambi le medicine, senza pretendere che una delle due sia depositaria della "verità".
- La domanda - chiave è: quali sono le basi scientifiche e cliniche dell'omeopatia?
Basi scientifiche. Fino ad oggi, l'omeopatia è stata poco studiata con gruppi di controllo: questo non significa che non sia possibile farlo. Infatti, alcuni studi con gruppi di controllo sono stati recentemente eseguiti, ed in diversi studi, che abbiano rispettato la specificità del metodo omeopatico, è stato dimostrato che il farmaco omeopatico ha una sua azione autonoma non imputabile all'effetto placebo.
Basi cliniche. L'omeopatia ha circa duecento anni di storia. Molti dei farmaci impiegati hanno dato ottimi risultati clinici in questo periodo di tempo, su decine di milioni di persone. Molti farmaci usati nell'allopatia, sono usati da non più di 20 anni, e diversi solo da alcuni anni: quindi, da questo punto di vista, i farmaci allopatici sono usati con conoscenze cliniche inferiori a quelle dei farmaci omeopatici. A conferma di ciò, mentre in omeopatia i farmaci scoperti anche 200 anni fa sono ancora oggi usati, perché danno buoni risultati, molti farmaci allopatici dello stesso periodo sono stati eliminati perché inefficaci o tossici.
Vi sono altre prove che i farmaci omeopatici hanno una specifica azione, non dipendente solo dall'effetto placebo, tra le tante: l'effetto placebo funziona soprattutto nelle malattie psicologiche o psicosomatiche. Provate a far passare un'otite in un bambino solo con dello zucchero, dicendogli che è una medicina molto potente... ! Su questo punto, molti genitori possono testimoniare che un corretto farmaco omeopatico può curare un bambino con una otite acuta.
In sintesi: il farmaco omeopatico ha una sua specifica azione terapeutica non spiegabile solo con l'effetto placebo.
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Sulla questione omeopatia i "credenti" sono quelli che la considerano valida.
Ospite- Ospite
Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
Hai mai provato a curarti omeopaticamente? io mi sono "curata" allopaticamente per 40 anni, com'è che l'allopatia non mi faceva l'effetto placebo che mi fa l'omeopatia? sarebbe stato anche più economico in un tempo in cui la maggior parte dei medicinali non si pagava.....Fux89 ha scritto:Sulla questione omeopatia i "credenti" sono quelli che la considerano valida.
Sono passata all'omeopatia per caso, direi per disperazione. L'asma che avevo da quando sono nata non mi dava più tregua e l'unica cosa che riuscivano a fare i farmaci era "tamponare".
Reduce da una crisi la mia vicina che mi aveva soccorso mi accennò che una sua nipote aveva risolto con l'omeopatia. (Io consideravo l'omeopatia "la medicina dei pazzi": fa effetto solo se ci credi !!) Mi disse che il sistema era di somministrare una minima quantità dell'allergene insieme ad una minima quantità d'arsenico. Il sistema immunitario dell'organismo avrebbe dato priorità al veleno trascurando l'allergene e una volta sospeso il veleno l'organismo si era abituato all'allergene non considerandolo più un aggressore. Il ragionamento mi sembrò filare e provai: in tre mesi ho avuto ragione di un'asma 40ennale. Ma ero ancora scettica, pensavo: -Ok per l'allergia è un conto, ma per le malattie "vere" è un'altro.
Invece, pian piano ho cominciato a curarmi di tutto dal raffreddore alla tiroide, sempre con ottimi risultati. Se è effetto placebo, ben venga, mi curo e non mi intossico!!
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Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
No, e non ho alcuna intenzione di spendere soldi per "cure" che non hanno alcuna dimostrazione scientifica di efficacia e che, anzi, la scienza mostra essere inefficaci.Boccadorata ha scritto:Hai mai provato a curarti omeopaticamente?Fux89 ha scritto:Sulla questione omeopatia i "credenti" sono quelli che la considerano valida.
Quello che conta è l'evidenza scientifica, non l'esperienza personale, altrimenti dovremmo considerare valide le testimonianze di chi dice di vedere la Madonna.
Ospite- Ospite
Re: Razionale e irrazionale nell’uomo.
L'evidenza scientifica bisogna saperla vedere ( la terra si muove intorno al sole e non come vorrebbe l'evidenza) e non attenersi alla letteratura delle multinazionali. A me almeno il dubbio mi viene, ma voi siete di ferro basta che sia scritto su wikipedia ed è vero!!! Pare che quando navigate leggete la bibbia.Fux89 ha scritto:
Quello che conta è l'evidenza scientifica, non l'esperienza personale, altrimenti dovremmo considerare valide le testimonianze di chi dice di vedere la Madonna.
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