Cosa ne pensate dei Santi
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
ehehe, Delfi, e chi può darti torto....
Non voglio consigliarti nulla, ma prima di dire che è banale, leggi qualcosa, per spirito di curiosità. Non per darti contro, ma nel buddhismo la reincarnazione è una condanna.
Guarda,posso dirti la mia, così mi conoscete anche un pò,visto che scrivo qui da qualche mese. Sin da bimbo ( non sono un uomo maturo come molti di voi, ho 31 anni) ho mostrato un indole contemplativa e taciturna. Per varie vicissitudini familiari sin da bambino mi dicevo "ma che senso ha un dio?". nell'adolescenza, età del rifiuto, abdicai totalmente, tanto ad arrivare poi allo sbattezzo.
Parallelamente, ho sempre mostrato due lati (non sono schizofrenico...), uno dedito al rigore ed alla scienza, alla conoscenza dei fenomeni,sfociando nella mia grande passione che è diventata il mio lavoro e l'altro dedito appunto alla contemplazione (non so come descriverlo, sono una di quelle persone che si emoziona guardando le foglie muoversi con il vento) che ha avuto sfogo nel disegno artistico (mio hobby) e nella lettura. Leggo molto, forse troppo, ho approfondito per i fatti miei durante gli studi universitari la storia delle religioni, più per amore dell'antropologia che per altro. Arrivai ai veda (ne ho letti due dei tre, qualche migliaio di pagine a testa), rimasi affascinato da quel modo di vedere il mondo, pacato, gioioso e colorato, dove gli dei non sono dei, quanto emanazione del Brahman (il tutto). Arrivai dunque al buddhismo, lessi tutta la storia del periodo Sakya, la vita di Siddharta, il dhammapada, Alcuni Nikaya ( sono difficili da reperire, molti sono in inglese) e ormai avvicinandomi ad oggi, fondendo le sensazioni che mi si parano davanti in un lavoro che obbiettivamente è stressante e distruttivo,dove la morte la contempli e la vivi, mi sono dato al buddhismo, pronunciando il rifugio. Non sono ricco, non sono new age, mi piacciono le cose semplici, la vita la trascorro tra i malati e casa. Vivo una solitudine mesta, il mio lavoro ha allontanato la mia compagna,ma questa solitudine, vissuta in altra consapevolezza, non è una ferita. Ecco qui, un buddhista al tuo cospetto.
Non ti nascondo che vorrei partire un giorno con qualche associazione tipo medici senza frontiere,in modo da completare me stesso è dare un senso in più alle cose quotidiane.Non mi interessa l'aldilà, l'assoluto, ma l'immantinente, ed il benessere degli altri. Questa è la ricompensa.
Non voglio consigliarti nulla, ma prima di dire che è banale, leggi qualcosa, per spirito di curiosità. Non per darti contro, ma nel buddhismo la reincarnazione è una condanna.
Guarda,posso dirti la mia, così mi conoscete anche un pò,visto che scrivo qui da qualche mese. Sin da bimbo ( non sono un uomo maturo come molti di voi, ho 31 anni) ho mostrato un indole contemplativa e taciturna. Per varie vicissitudini familiari sin da bambino mi dicevo "ma che senso ha un dio?". nell'adolescenza, età del rifiuto, abdicai totalmente, tanto ad arrivare poi allo sbattezzo.
Parallelamente, ho sempre mostrato due lati (non sono schizofrenico...), uno dedito al rigore ed alla scienza, alla conoscenza dei fenomeni,sfociando nella mia grande passione che è diventata il mio lavoro e l'altro dedito appunto alla contemplazione (non so come descriverlo, sono una di quelle persone che si emoziona guardando le foglie muoversi con il vento) che ha avuto sfogo nel disegno artistico (mio hobby) e nella lettura. Leggo molto, forse troppo, ho approfondito per i fatti miei durante gli studi universitari la storia delle religioni, più per amore dell'antropologia che per altro. Arrivai ai veda (ne ho letti due dei tre, qualche migliaio di pagine a testa), rimasi affascinato da quel modo di vedere il mondo, pacato, gioioso e colorato, dove gli dei non sono dei, quanto emanazione del Brahman (il tutto). Arrivai dunque al buddhismo, lessi tutta la storia del periodo Sakya, la vita di Siddharta, il dhammapada, Alcuni Nikaya ( sono difficili da reperire, molti sono in inglese) e ormai avvicinandomi ad oggi, fondendo le sensazioni che mi si parano davanti in un lavoro che obbiettivamente è stressante e distruttivo,dove la morte la contempli e la vivi, mi sono dato al buddhismo, pronunciando il rifugio. Non sono ricco, non sono new age, mi piacciono le cose semplici, la vita la trascorro tra i malati e casa. Vivo una solitudine mesta, il mio lavoro ha allontanato la mia compagna,ma questa solitudine, vissuta in altra consapevolezza, non è una ferita. Ecco qui, un buddhista al tuo cospetto.
Non ti nascondo che vorrei partire un giorno con qualche associazione tipo medici senza frontiere,in modo da completare me stesso è dare un senso in più alle cose quotidiane.Non mi interessa l'aldilà, l'assoluto, ma l'immantinente, ed il benessere degli altri. Questa è la ricompensa.
klaus54- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Klaus 54 devi però amettere che noi possiamo meditare, contemplare, ma sentiamo soltanto silenzio e vuoto.
Non c'è nulla al di fuori di noi e del mondo in cui viviamo.
Non c'è nulla al di fuori di noi e del mondo in cui viviamo.
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
silvio ha scritto:Klaus 54 devi però amettere che noi possiamo meditare, contemplare, ma sentiamo soltanto silenzio e vuoto.
Non c'è nulla al di fuori di noi e del mondo in cui viviamo.
ed è esattamente questo il punto. Il vuoto è forma,la forma è vuoto.
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Siamo ciò che pensiamo.Tutto ciò che siamo è prodotto dalla nostra mente.
klaus54- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Io ritengo che siano i presupposti su cui fondi le tue considerazioni errati.
Per me alla fine tutte le religioni si equivalgono. E non per quanto riguarda la morale o le regole del vivere che sono una somma di tanti fattori socio-culturali, ma per i valori ultraterreni che sostengono.
La questione è che per me nulla di metafisico esiste. Non c'è anima, non c'è spirito. L'infinito così come l'eterno sono pure fantasie della nostra mente. Nella realtà nulla di tutto ciò esiste. E' tutta una "sovrastruttura" che l'uomo ha creato, per motivi che si possono valutare, nel corso della sua evoluzione. Per questo per me buddismo, o altro che sia sono tutte stronzate.
Per me alla fine tutte le religioni si equivalgono. E non per quanto riguarda la morale o le regole del vivere che sono una somma di tanti fattori socio-culturali, ma per i valori ultraterreni che sostengono.
La questione è che per me nulla di metafisico esiste. Non c'è anima, non c'è spirito. L'infinito così come l'eterno sono pure fantasie della nostra mente. Nella realtà nulla di tutto ciò esiste. E' tutta una "sovrastruttura" che l'uomo ha creato, per motivi che si possono valutare, nel corso della sua evoluzione. Per questo per me buddismo, o altro che sia sono tutte stronzate.
Paolo- --------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
[quote]
Il Taoismo dice qualcosa di simile, ma rimane la speculazione che da questo vuoto germogli e scaturisca la realtà.
Quindi un vuoto tutt'altro che vuoto.
Questo è il fondamento di tutte le religioni, il resto sono orpelli.
Forse nasce da una travisazione dell'esperienza diretta che noi facciamo, cioè come esseri coscienti nasciamo dal vuoto e nel vuoto ritorniamo.
klaus54 ha scritto:
ed è esattamente questo il punto. Il vuoto è forma, la forma è vuoto.
Il Taoismo dice qualcosa di simile, ma rimane la speculazione che da questo vuoto germogli e scaturisca la realtà.
Quindi un vuoto tutt'altro che vuoto.
Questo è il fondamento di tutte le religioni, il resto sono orpelli.
Forse nasce da una travisazione dell'esperienza diretta che noi facciamo, cioè come esseri coscienti nasciamo dal vuoto e nel vuoto ritorniamo.
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Nel buddhismo non c'è anima, non c'è spirito, non c'è forma,sofferenza,nè fine della sofferenza.Dovresti leggere il sutra del cuore per capirlo.
Ecco cosa c'è alla base del comportamento buddhista,nulla di trascendentale. Se è utile una cosa, usala. Altrimenti gettala.
il discorso della freccia
"Meditatori, sia l'uomo ignorante che l'uomo saggio che percorre il sentiero percepiscono sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Ma qual'è la differenza tra i due, ciò che li caratterizza?
Facciamo l'esempio di una persona che, trafitta da una freccia, ne riceva una seconda, sentendo quindi il dolore di entrambe le ferite. Ecco, la stessa cosa accade quando un ignorante, che non conosce l'insegnamento, viene a contatto con una sensazione spiacevole e - come reazione - si preoccupa, si agita, piange, grida, si batte sul petto, perde il senso della realtà. Quindi egli fa esperienza di due dolori: quello fisico e quello mentale. Gravato dalla sensazione spiacevole, reagisce con avversione e, con questo atteggiamento, inizia a creare in sè un condizionamento di avversione.
Infatti, quando prova queste sensazioni negative, egli cerca il diletto in qualche sensazione piacevole, perchè - da persona ignorante quale è - non sa rispondere correttamente ad una sensazione spiacevole se non cercando riparo nel piacere dei sensi. E quando comincia a godere di un piacere, allora comincia ad instaurarsi in lui un condizionamento al desiderio, alla bramosia.
Egli è completamente inconsapevole di come vadano le cose, non sa cioè che le sensazioni sono impermanenti, non sa quale sia l'origine della bramosia verso di esse, non conosce il pericolo che rappresentano, e non sa quale sia la via per non esserne schiavi.
Questa sua incapacità crea dentro questo tipo di uomo un condizionamento di ignoranza. Provando sensazioni piacevoli, spiacevoli o neutre, l'ignorante, rimanendone condizionato, lontano dalla verità, è soggetto alla nascita, alla morte, alla vecchiaia, ai turbamenti, alle sofferenze, alle negatività. L'ignorante è così destinato all'infelicità.
Invece l'uomo saggio, che percorre la via della verità, quando prova una sensazione spiacevole, non si preoccupa, non si agita, non piange, non urla, non si batte il petto, non perde il senso della realtà.
È come chi venga trafitto da una sola freccia e non da due, percependo solo un tipo di sensazione spiacevole, quella fisica e non quella mentale. Colpito così da questa sensazione, non reagisce con avversione, e così non si forma in lui un condizionamento all'avversione. Inoltre non cerca rifugio in una sensazione piacevole per sfuggire quella spiacevole che sta vivendo. Egli sa, da persona saggia che è sulla via della verità, come ripararsi dalla sensazione sgradevole senza cadere nel piacere dei sensi. Così evita di creare un condizionamento di bramosia e desiderio. Egli comprende la realtà così come essa è effettivamente, del perenne sorgere e passare delle sensazioni, di quale sia l'origine della bramosia verso esse, del pericolo che essa costituisce e del modo di uscirne. Avendo dunque la perfetta e completa comprensione della realtà, egli non permette che si formino in lui questi condizionamenti di ignoranza.
Quindi il meditante impara a rimanere equanime e distaccato qualora si manifestino sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Così facendo, chi cammina sulla via del retto insegnamento, rimane distaccato anche dalla nascita, dalla vecchiaia, dalla morte, dai turbamenti, dalle sofferenze e dalle negatività. Egli è equanime davanti a tutte le sofferenze. Questa è la differenza tra il saggio e l'ignorante.
L'uomo saggio, concretamente addestrato nella pratica del retto insegnamento, rimane equanime di fronte alle sensazioni gradevoli e sgradevoli che sorgono nella sua persona".
Ecco cosa c'è alla base del comportamento buddhista,nulla di trascendentale. Se è utile una cosa, usala. Altrimenti gettala.
il discorso della freccia
"Meditatori, sia l'uomo ignorante che l'uomo saggio che percorre il sentiero percepiscono sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Ma qual'è la differenza tra i due, ciò che li caratterizza?
Facciamo l'esempio di una persona che, trafitta da una freccia, ne riceva una seconda, sentendo quindi il dolore di entrambe le ferite. Ecco, la stessa cosa accade quando un ignorante, che non conosce l'insegnamento, viene a contatto con una sensazione spiacevole e - come reazione - si preoccupa, si agita, piange, grida, si batte sul petto, perde il senso della realtà. Quindi egli fa esperienza di due dolori: quello fisico e quello mentale. Gravato dalla sensazione spiacevole, reagisce con avversione e, con questo atteggiamento, inizia a creare in sè un condizionamento di avversione.
Infatti, quando prova queste sensazioni negative, egli cerca il diletto in qualche sensazione piacevole, perchè - da persona ignorante quale è - non sa rispondere correttamente ad una sensazione spiacevole se non cercando riparo nel piacere dei sensi. E quando comincia a godere di un piacere, allora comincia ad instaurarsi in lui un condizionamento al desiderio, alla bramosia.
Egli è completamente inconsapevole di come vadano le cose, non sa cioè che le sensazioni sono impermanenti, non sa quale sia l'origine della bramosia verso di esse, non conosce il pericolo che rappresentano, e non sa quale sia la via per non esserne schiavi.
Questa sua incapacità crea dentro questo tipo di uomo un condizionamento di ignoranza. Provando sensazioni piacevoli, spiacevoli o neutre, l'ignorante, rimanendone condizionato, lontano dalla verità, è soggetto alla nascita, alla morte, alla vecchiaia, ai turbamenti, alle sofferenze, alle negatività. L'ignorante è così destinato all'infelicità.
Invece l'uomo saggio, che percorre la via della verità, quando prova una sensazione spiacevole, non si preoccupa, non si agita, non piange, non urla, non si batte il petto, non perde il senso della realtà.
È come chi venga trafitto da una sola freccia e non da due, percependo solo un tipo di sensazione spiacevole, quella fisica e non quella mentale. Colpito così da questa sensazione, non reagisce con avversione, e così non si forma in lui un condizionamento all'avversione. Inoltre non cerca rifugio in una sensazione piacevole per sfuggire quella spiacevole che sta vivendo. Egli sa, da persona saggia che è sulla via della verità, come ripararsi dalla sensazione sgradevole senza cadere nel piacere dei sensi. Così evita di creare un condizionamento di bramosia e desiderio. Egli comprende la realtà così come essa è effettivamente, del perenne sorgere e passare delle sensazioni, di quale sia l'origine della bramosia verso esse, del pericolo che essa costituisce e del modo di uscirne. Avendo dunque la perfetta e completa comprensione della realtà, egli non permette che si formino in lui questi condizionamenti di ignoranza.
Quindi il meditante impara a rimanere equanime e distaccato qualora si manifestino sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Così facendo, chi cammina sulla via del retto insegnamento, rimane distaccato anche dalla nascita, dalla vecchiaia, dalla morte, dai turbamenti, dalle sofferenze e dalle negatività. Egli è equanime davanti a tutte le sofferenze. Questa è la differenza tra il saggio e l'ignorante.
L'uomo saggio, concretamente addestrato nella pratica del retto insegnamento, rimane equanime di fronte alle sensazioni gradevoli e sgradevoli che sorgono nella sua persona".
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klaus54- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
[quote="silvio"]
"Nulla si crea,nulla si distrugge, tutto si trasforma." Lavoisier
klaus54 ha scritto:
ed è esattamente questo il punto. Il vuoto è forma, la forma è vuoto.
Il Taoismo dice qualcosa di simile, ma rimane la speculazione che da questo vuoto germogli e scaturisca la realtà.
Quindi un vuoto tutt'altro che vuoto.
Questo è il fondamento di tutte le religioni, il resto sono orpelli.
Forse nasce da una travisazione dell'esperienza diretta che noi facciamo, cioè come esseri coscienti nasciamo dal vuoto e nel vuoto ritorniamo.
"Nulla si crea,nulla si distrugge, tutto si trasforma." Lavoisier
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Arrivai ai veda (ne ho letti due dei tre, qualche migliaio di pagine a testa), rimasi affascinato da quel modo di vedere il mondo, pacato, gioioso e colorato, dove gli dei non sono dei, quanto emanazione del Brahman (il tutto). Arrivai dunque al buddhismo, lessi tutta la storia del periodo Sakya, la vita di Siddharta, il dhammapada, Alcuni Nikaya ( sono difficili da reperire, molti sono in inglese) e ormai avvicinandomi ad oggi, fondendo le sensazioni che mi si parano davanti in un lavoro che obbiettivamente è stressante e distruttivo,dove la morte la contempli e la vivi, mi sono dato al buddhismo, pronunciando il rifugio. Non sono ricco, non sono new age, mi piacciono le cose semplici, la vita la trascorro tra i malati e casa. Vivo una solitudine mesta, il mio lavoro ha allontanato la mia compagna,ma questa solitudine, vissuta in altra consapevolezza, non è una ferita. Ecco qui, un buddhista al tuo cospetto.
La mente intenzionale, frutto dell'evoluzione e dell'economia naturale che ne è alla base, ci costringe a ricercare tracce di intenzionalità, di spirito animato e senziente all'interno di ogni cosa..
La mente intenzionale serviva nella foresta, attribuiva un intenzione ad un ombra o a uno scricchiolar di foglie: scappa!!! ci diceva un istinto, dietro a ciò si cela un ente intenzionato a mangiarti!! ..ecco che la filogenia dei sapiens sopravvissuta alla selezione naturale, contiene in se l'istinto della mente intenzionale. Un irressitibile necessità ad attribuire uno spirito alle cose, alle persone, alle ombre e ai suoni..
Gli spettacoli della natura, le albe e i tramonti, il sole, il mare, la perfezione del giaguaro e la solennità del monte che scompare tra le nuvole ci incute un emozione, riconosciamo una spiritualità superiore, divina e gigante nelle cose che ci circondano e ci emozionano..
Un semplice attributo che consentiva di fuggire dal pericolo pochi secondi prima di un altro sapiens sprovvisto della mente intezionale è rimasto poi come un terreno di cultura per il batterio del fideismo, della trascendenza e del misticismo..
Dobbiamo anche imparare a conoscere noi stessi..ma non in termini trascendenti, ma in semplici termini antropologici..psicologici e neurobiologici.
La magia delle emozioni che ci induce alla trascendenza è un eredità, utile, ma anche ingannevole..
Quindi caro klaus, ti invito ad amare la poesia e il disegno per ciò che è, e non per ciò che non è...
Accettare la morte infame anche di questo spettacolare corpo, cosi splendidamente capace di amare, sognare e disegnare..
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:
E' il dannatissimo vizio inestripabile dell'uomo: assicurarsi una speranza di sopravvivere, in qualsiasi modo, alla morte.
Mi sa che è culturalmente influenzato...dannatissimo sì, ma gli animali non paiono averlo.
Doc cominciamo:
klaus54 ha scritto:Sin da bimbo ( non sono un uomo maturo come molti di voi, ho 31 anni)
Col lavoro che fai, 1 anno dei tuoi potrebbe equivalere a 3 dei nostri (Ossia della media, io parlo sempre per me). Non mi dire che non capisci, l'esperienza di vita è una cosa per la quale può occorrere più o meno tempo, ma l'esperienza della morte insegna molto più in fretta. Anche il mio amico Maurizio aveva più o meno la tua età (Io 17) quando mi ha salvato le chiappe per la seconda (2.!) volta. Non è impossibile che tu abbia già cent'anni.
klaus54 ha scritto:
[...]e ormai avvicinandomi ad oggi, fondendo le sensazioni che mi si parano davanti in un lavoro che obbiettivamente è stressante e distruttivo,dove la morte la contempli e la vivi, mi sono dato al buddhismo, pronunciando il rifugio.
L'hai detto, ti ci sei rifugiato. Il mio amico anestesista beveva...ognuno trova la sua.
klaus54 ha scritto:Vivo una solitudine mesta, il mio lavoro ha allontanato la mia compagna,ma questa solitudine, vissuta in altra consapevolezza, non è una ferita.
No, è una libertà, te lo dico con cognizione di causa. A ciò si aggiunge che se non hai (Ancora) trovato una compagna capace di non essere gelosa di ciò che hai veramente sposato, è solo sfortuna. Di persone cosí intelligenti ce ne sono poche, ad ogni modo meglio rimanere fedeli a se stessi ed alle proprie scelte che vendersi ad un paio di grandi/piccole labbra.
klaus54 ha scritto:Non ti nascondo che vorrei partire un giorno con qualche associazione tipo medici senza frontiere,in modo da completare me stesso è dare un senso in più alle cose quotidiane.Non mi interessa l'aldilà, l'assoluto, ma l'immantinente, ed il benessere degli altri. Questa è la ricompensa.
Sorvolo sul completamento di se stessi, a mio parere superfluo quando si hanno obiettivi del genere, e sottolineo condividendo la seconda parte.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Quello che non capisco se non esiste anima, spirito, ecc...., perchè darsi pena a rimanere equanime, indifferente al piacere ed al dispiacere, quale senso ha ? Sentirsi meglio, prepararsi al distacco senza dolore ?
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
il discorso della freccia
Che parafrasando, non è nulla di più che buon senso..
ninuzzo u Calabrise, diciva sempre che se dai cocaina a credito, poi non ci devi andare a sparare si nunt'a paga..s'addai a cricchiu a ffari cunto ca' persi..
Ecco una grande logica e semplicità di vita..di un narcotrafficante calabrese, niente paroloni indiani, ne turbanti ne messe in scena di spettacoli o rituali..ma il senso è esattamente lo stesso di quello del maestro buddista che citi poco sopra..
L'effetto non è lo steso vero? Eppure l'insegnamento e la dietrologia spienzale lo è...
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Comunque tornando a Milarepa ecco un suo detto (se vero):
"Prestate dunque fede ed attenzione alla legge del karma che regola le cause e gli effetti: ricordatevi l'ignoranza dell'ora della nostra morte e i castighi della vita mondana. Coloro che sono pieni di desideri mondani non possono niente per la causa altrui e non giovano neppure a se stessi.
Giacché lo spazio è illimitato e le creature innumerevoli avrete sempre l'occasione di agire a vantaggio degli altri, quando sarete in grado di farlo. Cominciate con l'occupare l'ultimo posto, rinunciate alle vesti, al cibo e alla parola. Caricate il vostro corpo di fatiche e la mente di doveri."
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
silvio ha scritto:Quello che non capisco se non esiste anima, spirito, ecc...., perchè darsi pena a rimanere equanime, indifferente al piacere ed al dispiacere, quale senso ha ? Sentirsi meglio, prepararsi al distacco senza dolore ?
Alla fine si arriva sempre li: la morte.
Il punto non è la vita, il punto che sconvolge è sempre la faccenda della morte..il buddismo aiuta ad affrontarla senza doverci fare i conti..
Se uno ignora la morte e davvero la accetta, non serve più nessuna dottrina..
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
[quote]
Perle di saggezza dell'aspromonte !
Pure io quando ho prestato i soldi raramente li ho visti tornare, ma chi se ne frega !
delfi68 ha scritto:
ninuzzo u Calabrise, diciva sempre che se dai cocaina a credito, poi non ci devi andare a sparare si nunt'a paga..s'addai a cricchiu a ffari cunto ca' persi..
Perle di saggezza dell'aspromonte !
Pure io quando ho prestato i soldi raramente li ho visti tornare, ma chi se ne frega !
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
silvio ha scritto:Comunque tornando a Milarepa ecco un suo detto (se vero):"Prestate dunque fede ed attenzione alla legge del karma che regola le cause e gli effetti: ricordatevi l'ignoranza dell'ora della nostra morte e i castighi della vita mondana. Coloro che sono pieni di desideri mondani non possono niente per la causa altrui e non giovano neppure a se stessi.
Giacché lo spazio è illimitato e le creature innumerevoli avrete sempre l'occasione di agire a vantaggio degli altri, quando sarete in grado di farlo. Cominciate con l'occupare l'ultimo posto, rinunciate alle vesti, al cibo e alla parola. Caricate il vostro corpo di fatiche e la mente di doveri."
E cosi non scassate il cazzo all'imperatore, ai ricchi e benestanti, con assurde pretese di democrazia, ridistribuzione del benessere e delle ricchezze..
Silviuzzo, ogni dottrina popolare insegna al sacrificio, alla rinunzia, all'abbandono delle pretese terrene..
non ti insospettisce sta cosa???
Ultima modifica di delfi68 il Mar 27 Dic 2011 - 22:35 - modificato 1 volta.
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Che senso ha vivere? è un breve lasso di tempo che dobbiamo utilizzare nella maniera più consona. gli esseri umani continueranno ad ingannarsi e sottomersi uno con l'altro. fondalmentalmente ,tutti esistiamo in uno stato di
sofferenza, abusare o maltrattare qualcun'altro è inutile.
il fondamento è fare del bene e praticarlo bene. Se uno agisce per proprio interesse e con odio, semina i semi per altri.
E sì, neanche la morte è temuta da chi vive saggiamente.
sofferenza, abusare o maltrattare qualcun'altro è inutile.
il fondamento è fare del bene e praticarlo bene. Se uno agisce per proprio interesse e con odio, semina i semi per altri.
E sì, neanche la morte è temuta da chi vive saggiamente.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:silvio ha scritto:Quello che non capisco se non esiste anima, spirito, ecc...., perchè darsi pena a rimanere equanime, indifferente al piacere ed al dispiacere, quale senso ha ? Sentirsi meglio, prepararsi al distacco senza dolore ?
Alla fine si arriva sempre li: la morte.
Il punto non è la vita, il punto che sconvolge è sempre la faccenda della morte..il buddismo aiuta ad affrontarla senza doverci fare i conti..
Se uno ignora la morte e davvero la accetta, non serve più nessuna dottrina..
Tu hai paura della morte?
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:
Alla fine si arriva sempre li: la morte.
Il punto non è la vita, il punto che sconvolge è sempre la faccenda della morte..il buddismo aiuta ad affrontarla senza doverci fare i conti..
Se uno ignora la morte e davvero la accetta, non serve più nessuna dottrina..
Ma la morte non si accetta la si subisce e basta, non ci possiamo fare niente, ma lottiamo con la scienza ad allontanarla, poi quando arriva è come se non esiste.
Giustamente come mi sembra tu dici, è un problema per noi vivi.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
klaus54 ha scritto:Che senso ha vivere? è un breve lasso di tempo che dobbiamo utilizzare nella maniera più consona. gli esseri umani continueranno ad ingannarsi e sottomersi uno con l'altro. fondalmentalmente ,tutti esistiamo in uno stato di
sofferenza, abusare o maltrattare qualcun'altro è inutile.
il fondamento è fare del bene e praticarlo bene. Se uno agisce per proprio interesse e con odio, semina i semi per altri.
E sì, neanche la morte è temuta da chi vive saggiamente.
io sinceramente penso che queste dottrine e religioni servano solo per calmierare i popoli affamati e sottomessi..
Invece di insegnare rassegnazione, pace e bene..perchè non insegnano di pretendere e raggiungere la giustizia terrena, piuttosto che quella ultraterrena??
Comodo al Re e al Governatore, che si professino dottrine di pace e rassegnazione, di aspettative "superiori" e future...
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
klaus54 ha scritto:
Tu hai paura della morte?
Non credo che si tratti di aver paura, credo che l'uomo non sopporti la perdita di potersi eprimere, di poter sentire, che la morte chiude per sempre.
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Scusa klaus, ma non condivido la tua posizione. Mi sembra che si va OT e varrebbe la pena di aprirne uno ad hoc. Ma, a parte questo, non capisco chi dice che quello che descrivi come saggio sia veramente saggio? A me sembra un demente. E quello che tu definisci ignorante per me è una persona di buon senso. Come vedi tutto è relativo. Ma, come detto, si apre un enorme argomento che va dei santi.
Paolo- --------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
silvio ha scritto:delfi68 ha scritto:
Alla fine si arriva sempre li: la morte.
Il punto non è la vita, il punto che sconvolge è sempre la faccenda della morte..il buddismo aiuta ad affrontarla senza doverci fare i conti..
Se uno ignora la morte e davvero la accetta, non serve più nessuna dottrina..
Ma la morte non si accetta la si subisce e basta, non ci possiamo fare niente, ma lottiamo con la scienza ad allontanarla, poi quando arriva è come se non esiste.
Giustamente come mi sembra tu dici, è un problema per noi vivi.
Molte volte ho detto che nascita e morte sono uguali. Comunque, le persone non hanno paura della morte, hanno paura di ciò che porta la morte,poco prima e dopo. La morte in se non fa male,anzi dovrebbe essere qualcosa di estremamente piacevole secondo recenti studi neurofisiologici. La morte è temuta per il dolore,fisico che la accompagna e per la perdita di se stessi,per la perdita del proprio Io, nei periodi antecedenti ad essi, dove si perde tutto della vita vissuta fino ad allora (tu non sei più tu) e dopo per la sensazione del fatto che spariremo, non esisteremo più,il nostro io si annullerà. Il buddhismo fa i conti con la morte, eccome. Ricordando il discorso della freccia, diventa un'ansia inutile,un atto naturale del sorgere e tramontare di un essere vivente.
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klaus54- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
klaus54 ha scritto:delfi68 ha scritto:silvio ha scritto:Quello che non capisco se non esiste anima, spirito, ecc...., perchè darsi pena a rimanere equanime, indifferente al piacere ed al dispiacere, quale senso ha ? Sentirsi meglio, prepararsi al distacco senza dolore ?
Alla fine si arriva sempre li: la morte.
Il punto non è la vita, il punto che sconvolge è sempre la faccenda della morte..il buddismo aiuta ad affrontarla senza doverci fare i conti..
Se uno ignora la morte e davvero la accetta, non serve più nessuna dottrina..
Tu hai paura della morte?
Se ne avessi sarei buddista.
La morte è per me un ingiustizia..è cosi bello vivere che mi dispiace di dover morire.
Allora io non mi difendo dal timore della morte, immaginandomi di sopravviverne, ma mi affretto a vivere appieno la vita, sapendo che presto finirà..
paura e dispiacere sono sentimenti diversi..la paura rende deboli e schiavi. Il dispiacere e la consapevolezza della unicità della vita mette il fuoco della pretesa, della resa dei conti qui ed ora, della non accettazione dei privilegi per pochi...
Accettare la morte significa pretendere una vita decente, a discapito delle retoriche del potere e delle promesse dei mistici.
Io so assolutamente che non resterà nulla di me dopo la morte, ecco allora che finchè ci sono cerco di non farmi trattare come un povero deficiente al quale raccontare fesserie al fine di convincermi ad avere pazienza, ad accettare le condizioni i limiti e i vincoli..
Non credo nella superiorità di nessun uomo su un altro uomo e non giustifico nessun privilegio. Chi vuole avere privilegi calpestandomi, deve almeno fare fatica..con me le barzellette non hanno effetto..
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
L'argomento non devia dal topic, proprio perchè la figura del santo in fondo è la figura dell'essere umano che supera la vanità della vita per dedicarsi alla semplicità di una vita passeggera, con lo sguardo verso il nulla che ci aspetta, per alcuni è vero niente, per altri è un inizio di un'altra esperienza.
Quindi il santo rinuncia a se stesso o almeno pensa di rinunciare, dedicandosi alla meditazione, al silenzio, al servizio del prossimo.
Quindi il santo rinuncia a se stesso o almeno pensa di rinunciare, dedicandosi alla meditazione, al silenzio, al servizio del prossimo.
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:klaus54 ha scritto:Che senso ha vivere? è un breve lasso di tempo che dobbiamo utilizzare nella maniera più consona. gli esseri umani continueranno ad ingannarsi e sottomersi uno con l'altro. fondalmentalmente ,tutti esistiamo in uno stato di
sofferenza, abusare o maltrattare qualcun'altro è inutile.
il fondamento è fare del bene e praticarlo bene. Se uno agisce per proprio interesse e con odio, semina i semi per altri.
E sì, neanche la morte è temuta da chi vive saggiamente.
io sinceramente penso che queste dottrine e religioni servano solo per calmierare i popoli affamati e sottomessi..
Invece di insegnare rassegnazione, pace e bene..perchè non insegnano di pretendere e raggiungere la giustizia terrena, piuttosto che quella ultraterrena??
Comodo al Re e al Governatore, che si professino dottrine di pace e rassegnazione, di aspettative "superiori" e future...
Delfi, guarda che stai andando fuori dal contesto.Non servono proprio a quello che dici tu.e fanno quello che tu chiedi. Nessuno vuole avere supremazia su qualcun'altro, e nessuno sta qui a raccontarti barzellette. Conosci poco, non puoi criticare se prima non ti documenti. è un metodo che ci mette al riparo da situazioni paradossali e sbagliate. Poi puoi fare tutti gli assunti che vuoi,ci mancherebbe.
Io non ho paura della morte, ti ho detto che per me è come la nascita. e non ho dispiacere nel viverla. Avrei dispiacere a vivere in eterno, non potrei capire la caducità di alcune cose,che sono singolari e splendide.e capitano una volta sola.
Ultima modifica di klaus54 il Mar 27 Dic 2011 - 22:50 - modificato 1 volta.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
La morte e la nascita non sono assolutamente uguali..Molte volte ho detto che nascita e morte sono uguali. Comunque, le persone non hanno paura della morte, hanno paura di ciò che porta la morte,poco prima e dopo.
La morte non porta nulla, conclude la percezione di un essere umano e stop.
Le religioni e le dottrine hanno scoperto che promettendo un "secondo tempo" la gente e disposta a perdere 2 a 0 il "primo tempo" senza particolari recriminazioni..
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Delfi, guarda che stai andando fuori dal contesto.Non servono proprio a quello che dici tu.e fanno quello che tu chiedi.
Bè..sono tutte affermazioni senza argomentazioni, diventa difficile controbatterle..
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
ci risiamo.non c'è secondo tempo,come te lo devo spiegare che la vita è una?
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:
Le religioni e le dottrine hanno scoperto che promettendo un "secondo tempo" la gente e disposta a perdere 2 a 0 il "primo tempo" senza particolari recriminazioni..
Doc ha detto "Promettere""
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Io non ho paura della morte, ti ho detto che per me è come la nascita
..la nascita porta a un periodo di percezioni, tu credi che la morte porti a un periodo di percezioni?
..Tu ritieni la morte uguale alla nascita?..quindi ritieni che la morte sia un inizio di un qualche cosa?
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:Delfi, guarda che stai andando fuori dal contesto.Non servono proprio a quello che dici tu.e fanno quello che tu chiedi.
Bè..sono tutte affermazioni senza argomentazioni, diventa difficile controbatterle..
Non stai parlando con Don Alberto. Puoi e devi controbatterle, le argomentazioni ci sono, non posso starti a sciorinare tutto in un topic su di un forum. Come mi sono letto la Bibbia prima di dire che Gesù è una figura sincretica di molte religioni diverse, fai anche tu con quello che sto dicendo. Sei libero, sei intelligente e hai l'indipendenza per farlo.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
klaus54 ha scritto:
Io non ho paura della morte, ti ho detto che per me è come la nascita. e non ho dispiacere nel viverla. Avrei dispiacere a vivere in eterno, non potrei capire la caducità di alcune cose,che sono singolari e splendide.e capitano una volta sola.
L'evento però annulla qualsiasi esperienza o comprensione, annulla qualsiasi saggezza, a questo punto tra il santo e l'empio non c'è alcuna differenza.
Come la metti la metti la metti male.
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
No,ritengo che morte e nascita siano un evento traumatico per l'individuo. Qui dovrei stare a spiegare anche la fisiologia delle due condizioni, che richiede un altro papiro. ma se vuoi sono disponibile.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
non posso starti a sciorinare tutto in un topic su di un forum. Come mi sono letto la Bibbia prima di dire che Gesù è una figura sincretica di molte religioni diverse, fai anche tu con quello che sto dicendo.
Mi stai chiedendo di esibire una patente di competenza sul buddismo?
Credi che sia cosi sciocco da non aver letto per benino qualche buon libro?
Hai affermato che morte e nascita sono uguali, mi spiegheresti in cosa?
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Comunque quando mi sono reso conto che Dio non esiste ho esclamato: mo so cazzi !
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
per la morte può anche essere, ma la nascita??ritengo che morte e nascita siano un evento traumatico per l'individuo
..e poi..è una tua opinione personale? o rispecchia la dottrina buddista?
E ripeto, in che modo nascita e morte sono uguali??
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
..io all'inizio mi sono sentito triste..poi ci ho riflettuto e mi sono sentito libero, e appena mi sono sentito libero, tutto mi è sembrato cosi bello, colorato e degno di essere vissuto..silvio ha scritto:Comunque quando mi sono reso conto che Dio non esiste ho esclamato: mo so cazzi !
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Mi sembra strano che la dottrina buddista sia diciamo così Epicurea.
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
silvio ha scritto:klaus54 ha scritto:
Io non ho paura della morte, ti ho detto che per me è come la nascita. e non ho dispiacere nel viverla. Avrei dispiacere a vivere in eterno, non potrei capire la caducità di alcune cose,che sono singolari e splendide.e capitano una volta sola.
L'evento però annulla qualsiasi esperienza o comprensione, annulla qualsiasi saggezza, a questo punto tra il santo e l'empio non c'è alcuna differenza.
Come la metti la metti la metti male.
Non si parla di empi,ognuno vive la vita come vuole. Pratico kendo, una della pratiche zen. Alla base del kendo c'è l'Hagakure.
http://hagakure.splinder.com/
Il simbolo dei samurai era il ciliegio. Il fiore di ciliegio fiorisce una volta all'anno e non appena fiorito cade dall'albero. La vita di un uomo "saggio" è come quella del ciliegio, bella e caduce. Il momento è quello importante, vivere il presente e cogliere ciò che ti si pone davanti. Se poi sei cancellato,che cosa importa?
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Ho solo fatto due volte la terza media..silvio ha scritto:Mi sembra strano che la dottrina buddista sia diciamo così Epicurea.
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:per la morte può anche essere, ma la nascita??ritengo che morte e nascita siano un evento traumatico per l'individuo
..e poi..è una tua opinione personale? o rispecchia la dottrina buddista?
E ripeto, in che modo nascita e morte sono uguali??
No,rispecchia la mia mentalità scientifica,sulla base delle conoscenze acquisite.Si possono fare paralleli sui meccanismi neuroendocrini durante i due eventi, sul metabolismo neuronale e sulla fase neuropsicosociale.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:
..io all'inizio mi sono sentito triste..poi ci ho riflettuto e mi sono sentito libero, e appena mi sono sentito libero, tutto mi è sembrato cosi bello, colorato e degno di essere vissuto..
A me dispiace sparire, vedo le persone care, sento la bellezza di respirare, il mio cuore che batte, i miei figli, il volto di mia moglie che sorride.
Vedo la sofferenza di mio Padre prima di morire, e che cazzo, povero Papà dopo tutto il tuo lavoro, il tuo impegno anche per me che te ne ho combinate di cotte e di crude che cazzo di fine che hai fatto.
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
ognuno vive la vita come vuole. Pratico kendo, una della pratiche zen. Alla base del kendo c'è l'Hagakure.
http://hagakure.splinder.com/
Il simbolo dei samurai era il ciliegio. Il fiore di ciliegio fiorisce una volta all'anno e non appena fiorito cade dall'albero. La vita di un uomo "saggio" è come quella del ciliegio, bella e caduce. Il momento è quello importante, vivere il presente e cogliere ciò che ti si pone davanti. Se poi sei cancellato,che cosa importa?
Io faccio il cuoco, e pratico la tecnica della cucina tradizionale mediterranea e casalinga, il simbolo dei cuochi sono due mestoli incrociati..
La vita del cuoco e dura ma piena di soddisfazioni, permette di non essere uno schiavo perfetto potendosi permettere di cambiare lavoro e continente molto facilmente..
Poi a fare il cuoco non si muore mai di fame...
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:
Ho solo fatto due volte la terza media..
Sei preparato meglio di me che l'ho fatta una volta sola !
silvio- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:Ho solo fatto due volte la terza media..silvio ha scritto:Mi sembra strano che la dottrina buddista sia diciamo così Epicurea.
???
Mi piacerebbe continuare l'argomento, anche se abbiamo deviato il discorso del topic,ma sono particolarmente stanco. Mi riprometto di riparlarne con voi.
E vi ringrazio della discussione.
___________________
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klaus54- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
silvio ha scritto:delfi68 ha scritto:
..io all'inizio mi sono sentito triste..poi ci ho riflettuto e mi sono sentito libero, e appena mi sono sentito libero, tutto mi è sembrato cosi bello, colorato e degno di essere vissuto..
A me dispiace sparire, vedo le persone care, sento la bellezza di respirare, il mio cuore che batte, i miei figli, il volto di mia moglie che sorride.
Vedo la sofferenza di mio Padre prima di morire, e che cazzo, povero Papà dopo tutto il tuo lavoro, il tuo impegno anche per me che te ne ho combinate di cotte e di crude che cazzo di fine che hai fatto.
TUo padre ha fatto la sua vita, ha generato altri esseri, regalandogli la possibilità di godere di tutta questa luce e tutte queste emozioni, il miglior modo di onorarlo è farlo!!
Fregatene della morte, lei è per tutti..
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
A presto.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:ognuno vive la vita come vuole. Pratico kendo, una della pratiche zen. Alla base del kendo c'è l'Hagakure.
http://hagakure.splinder.com/
Il simbolo dei samurai era il ciliegio. Il fiore di ciliegio fiorisce una volta all'anno e non appena fiorito cade dall'albero. La vita di un uomo "saggio" è come quella del ciliegio, bella e caduce. Il momento è quello importante, vivere il presente e cogliere ciò che ti si pone davanti. Se poi sei cancellato,che cosa importa?
Io faccio il cuoco, e pratico la tecnica della cucina tradizionale mediterranea e casalinga, il simbolo dei cuochi sono due mestoli incrociati..
La vita del cuoco e dura ma piena di soddisfazioni, permette di non essere uno schiavo perfetto potendosi permettere di cambiare lavoro e continente molto facilmente..
Poi a fare il cuoco non si muore mai di fame...
Ehehe,sarò lieto di assaggiare allora una delle tue pietanze almeno una volta nella vita.
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
klaus54 ha scritto:delfi68 ha scritto:Ho solo fatto due volte la terza media..silvio ha scritto:Mi sembra strano che la dottrina buddista sia diciamo così Epicurea.
???
Mi piacerebbe continuare l'argomento, anche se abbiamo deviato il discorso del topic,ma sono particolarmente stanco. Mi riprometto di riparlarne con voi.
E vi ringrazio della discussione.
Figurati..alla prossima..
Se non muoio prima, se invece resto solo ferito allora ci si risente!
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
d'accordo, ci conto...
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
Ehehe,sarò lieto di assaggiare allora una delle tue pietanze almeno una volta nella vita.
Ecco!! ..cosi mi piaci..la prendo come una promessa!!
Io sto un po lontano (Adler, mar Nero) ma mai dire mai..
delfi68- -------------
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Re: Cosa ne pensate dei Santi
delfi68 ha scritto:
Fregatene della morte, lei è per tutti..
L'Ultima sposa, come dice il prete, per l'eternità.
Comunque a mio Padre gliene ho combinate, ma mi voleva bene lo stesso.
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