una domanda da un giovane ateo.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
un troll cattolico o che si finge tale per attuare quello che stai mettendo in pratica.
BestBeast- -----------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
alberto ha scritto:il FILOSOFO william lane craig
Perché ridi?
Lo conosci? Hai mai letto qualcosa di suo? Hai mai visto qualcuno dei suoi dibatti con famosi atei?
William Lane Craig: PhD in filosofia (Università di Birmingham); PhD in teologia (Università di Monaco); attualmente Research Proffessor of Philosophy in Talbot School of Theology.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Jack.. cosa ne pensi di questo mio post?
http://atei.forumitalian.com/t3747p90-una-domanda-da-un-giovane-ateo#109686
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Re: una domanda da un giovane ateo.
JACK_JOHN ha scritto:
Secondo il cristianesimo, nessuno si merita il paradiso. E' un dono d'amore di Dio.
Allora cazzo è l'inferno, altro regalino d'amore? Ma che cazzo dici???
JACK_JOHN ha scritto:Il Catechisto Breve di Westminister dice: "Lo scopo dell'uomo è di glorificare Dio e di godere di un'eterna relazione con Lui".
Col Catechisto Breve di Westminister (Meno male che è breve) mi ci pulisco il culo. E lo scopo della mia vita lo decido io.
JACK_JOHN ha scritto:La relazione con Dio, il più grande essere immaginabile, la fonte e il fondamento di ogni bellezza, intelligenza e forza, è ciò che caratterizza il cielo.
Immagino tu ti riferisca ad una relazione omosessuale passiva, data la caratura dei rappresentanti in terra. Non commento il resto delle merdate perché anch'io sono soggetto al regolamento.
JACK_JOHN ha scritto:Dio è l'icommesurabile bene, e in cielo abbiamo accesso ad una relazione d'amore con lui. Il paradiso è fondato sull'amore, amore eterno.
Stando ai succitati rappresentanti in terra, lo prendiamo in culo in eterno. Libero se ti piace eh, ma io mi dissocio.
JACK_JOHN ha scritto:Purtroppo io sono estremamente inadeguato a spiegare queste cose...
Ti si nota, figliolo
JACK_JOHN ha scritto:ci vorrebbe un artista, un poeta a descrivere la grandezza e la magnificenza di questa cosa.
E molto bravo, anche.
JACK_JOHN ha scritto:Basta dire per adesso che la noia (forse implicita nella tua domanda) per definizione non potrò esistere in paradiso. Li nulla di negativo esiste, ed essendo la noia una cosa negativa, per definizione non può esistere.
Invece a volte la gente si annoia, come la mettiamo? Sul fatto che tu (Né alcun altro) non possa esistere in paradiso, concordo.
JACK_JOHN ha scritto:Direte ovviamente che questa è pura fantasia.
Vedi un po' tu.
JACK_JOHN ha scritto:Forse si, e forse no (non è questo il luogo per discutterlo).
Dove allora?
JACK_JOHN ha scritto:Adesso sto solo rispondendo ad una domanda che pretende tutto ciò sia vero. Cioè la domanda di Minsky sarebbe più o meno cosi "bene, supponiamo che quello che la tua religione dice riguarda al dopo vita sia vero, cioè che c'è il paradiso. Cosa farai li per tutto l'eternità?"
Al che io ho risposto come sopra...
Riguardo la rottura di coglioni eterna, lascio la parola a Minsky.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Scusa ma un filosofo teologo non si può vedere.
Il termine filosofo sta per filein - sophia letteralmente amore per la sapienza.
Come si puo chiamare sapienza dei concetti che si basano su dogmi?
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Giornata nera eh Rasp
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Re: una domanda da un giovane ateo.
holubice ha scritto:
Rispondere al male con il bene.
Questo è il solo comportamento che lo debella. Ed è un comportamento che si riesce a tenere per tutta la vita solo con la fede.
Questa me la spieghi, perché?
Valerio le birre le ho in frigo
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Re: una domanda da un giovane ateo.
JACK_JOHN ha scritto:
Perché ridi?
Lo conosci? Hai mai letto qualcosa di suo? Hai mai visto qualcuno dei suoi dibatti con famosi atei?
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Un coglione qualificato, non c'è che dire.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Fux89 ha scritto:
Ma perché dovete farvi tutte 'ste pippe sui "significati ultimi"?
Perché siamo uomini... e la domanda sul senso della vita è una domanda dalla quale nessun uomo sensibile può sottrarsi. Chi lo ignora, secondo me fa violenza agli impulsi più profondi che lo rendono uomo. Porre queste domande è una delle cose che ci distingue dagli animali.
Fux89 ha scritto: Come ha detto Dostoevskij, “Se non c'è immortalità allora tutto è permesso”.
Dicesi non sequitur.
Niente affatto.
Se è vero che non c'è valore, scopo, e significato ultimo o oggettivo nella vita, e se tutto quello che abbiamo sono solo le nostre opinioni soggettive, quando in realtà quello che è, è, allora su che base possiamo opporci al maltrattamento degli altri o altre cose simili? Dopo tutto noi abbiamo le nostre nostre preferenze soggettive, ma loro hanno le loro. Perché le nostre sono migliori delle loro? Su che base? Sembra che vincerà semplicemente chi è più forte, non chi ha più ragione. Perché nell'ateismo non c'è alcuna differenza tra un opinione e l'altra, ma sono tutte ugualmente meaningless.
Fux89 ha scritto:I filosofi umanisti li manderei tutti a zappar la terra, almeno farebbero qualcosa di utile per la società.Un filosofo umanista ha detto: “I principi morali che guidano il nostro comportamento sono radicati nell'abitudine e tradizione, sentimento e moda.” In un mondo senza Dio chi può decidere quali valori sono giusti e quali sono sbagliati? Chi decide per esempio che i valori di un Hitler sono inferiori a quelli di un santo? Su che base? In un mondo senza Dio “giusto e sbagliato” si riducono a semplici convenzioni sociali o gusti personali, alla pari logicamente, a guidare l'auto a destra piuttosto che a sinistra oppure a scegliere la vaniglia piuttosto che il coccolato.
Può non piacerti la sua idea. E allora? Questo non significa che si sbaglia. E non significa che tu hai ragione e lui torto. Se è vero che nell'ateismo non c'è oggettiva differenza, allora semplicemente chi è in potere decide. E se chi è in potere decide che bisogna uccidere tutte le persone di un certa etnia, nell'ateismo non abbiamo nessun fondamento per opporci come se stesse facendo qualcosa di oggettivamente sbagliato. Possiamo al massimo parlare delle nostre preferenze. Ma noi abbiamo le nostre, loro hanno le loro. A noi piace mangiare i spaghetti, ai cinesi il riso...
Fux89 ha scritto:Non c'è. Ognuno decide da sé che scopo dare alla propria.Se la morte ci aspetta tutti a braccia aperte alla fine della vita, allora qual è stato lo scopo della vita?
Allora non c'è obiezione su basi oggettive per chi decide di darsi come scopo della vita quello di sfruttare al massimo gli altri per il proprio piacere.
Fux89 ha scritto:Infatti. Anzi, è probabile che gli insetti sopravviveranno quando noi saremo estinti. E chissenefrega, aggiungo io.Non c'è più scopo per la vita umana di quanto ne possa esserne per una specie di insetti; poiché entrambi sono il risultato di interazioni cieche di caso e necessità, ed entrambi saranno estinte in un tempo relativamente breve.
Bene, questo era il mio punto. Questo è quello che siamo nell'ateismo.
Chissenefrega? Io penso gliene fregga chiunque pensa di se stesso qualcosa di più di un insetto. Forse questo può portare a cercare una soluzione. Magari la soluzione è da trovarsi in Dio? Non significa che uno deve mentire a se stesso. Ma semplicemente prenderla seriamente come possibilità. Magari Dio esiste in realtà.
Fux89 ha scritto:Che idiozia. I fatti dimostrano il contrario.L'unica soluzione che l'ateo può offrire è che noi dobbiamo fronteggiare l'assurdità della vita e vivere con coraggio. Il problema alla base di questa soluzione è, tuttavia, che è impossibile vivere in modo coerente e felice all'interno di questa visione del mondo.
Non è un idiozia, ma semplice realtà. Tu stesso rendi testimonianza quando dici: "non bisogna pensarci". Cioè preferisci ignorare la questione. E questo perché la sua conclusione è terribile.
Togli ogni motivazione perché ti dice che qualunque cosa tu faccia è tanto valida e tanto "giusta" quanto il suo opposto ed è altretanto senza senza quanto non aver fatto nulla.
Eppure tu questo non lo credi veramente. Poco prima hai detto "gli umanisti li porterei a zappare la terra cosi fanno qualcosa di utile per la società". E perché dovrebbe importarti della società, o anche perfino della tua stessa vita? Perché non suicidarsi? Perché se veramente ogni scelta è ugualmente senza senso, perché non questa.
Eppure tu, come la maggior parte di noi, e anche giustamente aggiungerei, non pensi seriamente queste cose. Eppure non faccendolo, mostri l'incoerenza con la tua filosofia.
Fux89 ha scritto:Ennesimo non sequitur.Se uno è coerente, non sarà felice; se uno vive felicemente è solo perché non è coerente.
Non è vero. vedi sopra. Come si può vivere felici una vita che si sa non avere nessun senso, scopo o valore. Che non fa nessuna vera differenza? Che è tutto inutile?
Fux89 ha scritto:Ma sì, che bello, ci inventiamo un amico immaginario, facciamo finta che la realtà sia diversa da com'è, e siamo coerenti e felici.Il cristianesimo biblico dunque fornisce le due condizioni necessarie per una vita con significato, valore e scopo ultimo: Dio e l'immortalità. Con questa visione e filosofia di vita non dobbiamo sacrificare né la coerenza né la felicità, ma possiamo averle entrambe; possiamo vivere in modo coerente e felice. Il cristianesimo pertanto ha successo proprio dove l'ateismo fallisce.
Il mio discorso era condizionale, se fai attenzione.
Io ho detto se il cristianesimo fosse vero, allora non dobbiamo sacrificare nè felicità e nè coerenza. Mentre se l'ateismo fosse vero, dobbiamo sacrificare una delle due.
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"Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori... Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi". (Romani 5:5-9)
"Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra... Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate». E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»." (Apocalisse 21:1-5)
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Vediamo il Dio amorevole ed i suoi atti d'amore:
Distrofia di Duchenne: E' una mutazione genetica che si verifica sul cromosoma X sui neonati di sesso maschile in una percentuale molto bassa (1 su 3500 ca). La mutazione in questione determina la mancata produzione di una proteina detta, appunto, distrofina.
La malattia è dovuta per il 70% dei casi da familiarità (eredità del tratto cromosomico con la mutazione) e per il 30% dal CASO, cioè MUTAZIONE SPONTANEA.
Comincia con un niente, una minuscola alterazione genomica. Ma se avviene, i suoi effetti sono terribili. Nei primi anni di vita sembre tutto normale, ma dopo la vita mostra i suoi lati più osceni. Le fibre muscolari impazziscono, gli stadi di ingrossamento e degenarazione si succedono prevedibili: E' UNA CONDANNA!
Tutto per una mutazione puntuale e impercettibile su un essere umano che deve ancora cominciare a vivere. Un errore di copiatura, una perturbazione molecolare. Qual'è il senso? Una colpa ereditata o un espiazione?
Lo sai cosa ci dice la scienza? proprio queste alterazioni sono il motore dell'evoluzione, uno dei principali (non l'unico) combustile della diversità! Allora se dio esistesse e guidasse l'evoluzione sarebbe un patetico stronzo bastardo ad utilizzare tale meccanismo. Se esistesse ma non muovesse un dito per fermare questi meccanismi sarebbe un bastardo insensibile. Se non esistesse sarebbe tutto più chiaro!
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Re: una domanda da un giovane ateo.
federico00 ha scritto:Come immagina un ateo la morte? (crede sicuramente nel nulla questo lo so) Ma questo lo rende infelice o no? Io sono felice del nulla anche se sono felice della mia vita e delle mie passioni.
G.K:Chesterton ha detto: "A chi preferisce il nulla, io non ho che il nulla da dare". Ovvero, che ovviamente se uno è contento di venire dal nulla, andare nel nulla e che tutto quello che è mai stato è anch'esso un nulla... se uno è contento di questo, allora non rimane più nulla da aggiungere...
Di nuovo, questo non prova che il teismo è vero. Magari questa è la triste realtà: magari siamo veramente venuti dal nulla, senza una causa e andiamo al nulla senza una ragione.
Ma se questa è la verità, è una verità brutta, una verità sulla quale piangere, non una sulla quale essere felici.
La verità è cosi com'è che ci piaca o no. Questo è vero per il teismo cosi come per l'ateismo. Se il teismo è vero, il fatto che gli agli atei questo non piace non cambia la realtà. Se l'ateismo è vero, il fatto che ai teisti non piace non cambia la realtà.
Ma per lo meno a me sembra che l'ateismo sia chiaramente non-preferibile.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Il grosso problema è che la preferenza per una scoperta scientifica (siamo il frutto dell'evoluzione come loè il verme, l'acaro della polvere, il cerbiatto) passa per il nostro metro di giudizio morale: dato che ormai è ovvio che veniamo dalla natura, allora modifichiamo la natura come ci pare dandogli etica e morale. Ed ecco le stronzate delle "energie vitali" o delle "anime"....
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Re: una domanda da un giovane ateo.
è strano pensare sempre cosi, la vita è qualcosa di sacro...la vita è qualcosa di magnifico...
SAPETE PERCHè LA PENSANO COSI????????
Perchè loro possono vivere in maniera felice e contenta e hanno le capacità di dire queste cose.
Ma uno malato che difficilmente arriva ad avere questa educazione cosa ne pensa?
Secondo me avrebbe preferito non vivere invece di vivere cosi male.
SAPETE PERCHè LA PENSANO COSI????????
Perchè loro possono vivere in maniera felice e contenta e hanno le capacità di dire queste cose.
Ma uno malato che difficilmente arriva ad avere questa educazione cosa ne pensa?
Secondo me avrebbe preferito non vivere invece di vivere cosi male.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
quoto Giampy, aggiungo dicendo che se quell'unica persona su 3500 fosse non credente andrebbe all'inferno, oltre al danno sulla Terra si beccherebbe anche una punizione dopo la morte, che divinità figlia di puttana, già questo fatto basterebbe a preferire una vita senza senso che una vita comandata da questo dio-dittatore-bastardo
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Ma per lo meno a me sembra che l'ateismo sia chiaramente non-preferibile.
Meglio una brutta verità che una comoda bugia
federico00- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Se esistesse davvero dio e dopo la morte incrontrasse due persone, una credente e una atea, secondo me premierebbe l'ateo per la ragionevolezza delle sue tesi e ammonirebbe il credente per la mancata applicazione logica. Forse dio direbbe all'ateo: neanche io avrei potuto credere alle cose inventate dagli uomini
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Re: una domanda da un giovane ateo.
federico00 ha scritto:Ma per lo meno a me sembra che l'ateismo sia chiaramente non-preferibile.
Meglio una brutta verità che una comoda bugia
ESATTO
Hai sintetizzato la risposta che volevo dare al nostro pastore (Rischiando l'espulsione)
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Se esistesse davvero dio e dopo la
morte incrontrasse due persone, una credente e una atea, secondo me
premierebbe l'ateo per la ragionevolezza delle sue tesi e ammonirebbe il
credente per la mancata applicazione logica. Forse dio direbbe
all'ateo: neanche io avrei potuto credere alle cose inventate dagli
uomini
Se dio non è un idiota dovrebbe avere questo modo di pensare...almeno in teoria...
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Re: una domanda da un giovane ateo.
*Valerio* ha scritto: Ma niente affatto, liquidi il tutto con un bel "c'ho ragione io" e passiamo ad altro! Dove vai!... nel nord Europa (paesi con piu' alti tassi di ateismo) la qualita' della vita, della societa', della civilta' e' decisamente migliore, se raffrontata con il paese delle processioni, dei santi mummificati, del sangue liquefatto, dei simboli religiosi ovunque, delle prediche dei preti, del papa vestito a carnevale sul balconcino ecc... allora la domanda e': Riusciresti a dimostrarci che una societa' fortemente permeata dalla religione, false credenze, illusione generale diffusa da istituzioni "divine", societa' prevalentemente composte da uomini che credono nell'aldila' e' migliore - nel senso che crea maggior benessere sia materiale che psicologico - rispetto ad una in cui tutte queste minchiate sono piuttosto marginali o decisamente meno diffuse?
Io la risposta ce l'ho e cozza con le tue certezze.
Uno potrebbe discuttere su queste conclusioni, ma non l'ho farò perché è irrilevante. Il mio punto non era neanche lontanamente che per essere felici bisogna credere in Dio.
Il mio punto era che se Dio non esiste, cioè se l'ateismo fosse vero, allora tutto è ugualmente senza senso, sia la vita della persona felice che quella della persona disperata, sia quella del credente che quella dell'ateo. Vanità delle vanità, tutto è vanità - ha detto l'antico Scrittore. Questo era il mio punto.
Quindi è completamente irrilevante sul cosa può portare più felicità, l'ateismo oppure il teismo.
*Valerio* ha scritto: Conosci atei disperati che non fanno altro che pensare al loro "non scopo" in questa vita? Mi pare che siate voi molto piu' ossessionati dalla fine.
No, non tanti. Ma proprio per la ragione che dici tu: non ci pensano. ovvero, sono incoerenti con la loro visione e non prendono seriamente le conclusioni logiche della loro filosofia. E allora parlano e vivono come se le loro vite avessero senso, scopo e valore oggettivo... quando in realtà, secondo la loro filosofia, non nè hanno alcuna.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
"L'albero della conoscenza del bene e del male"...federico00 ha scritto:CHEEEEEEEEE?!
Rispondere al male con il bene.
Scusa ma da quando il bene è qualcosa di non relativo?
Il tuo bene per me puo essere male...
Il bene della chiesa da alcuni punti di vista è male...
E allora quale il tuo metro di giudizio? spiegamelo....
Così si chiamava la pianta in quella fiaba.
Perché mai dargli un nome così bislacco?
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Minsky ha scritto:Ottimo riepilogo, Valerio. Premesso che sto ancora aspettando (e sicuramente aspetterò invano) una risposta da Jack (o John) ad una mia semplicissima domanda, vorrei solo indicare un esempio eclatante di società altamente religiosa dove si vive da cani: i Paesi islamici. Non credo che occorra precisare altro.*Valerio* ha scritto: ...
ho risposto a te... perdonatemi, ma lavoro spesso anche 12-14 ore al giorno... quindi il tempo è veramente pocchissimo...
in ogni caso, come ho spiegato anche a Valerio, la tua obiezione è irrilevante per la questione che stiamo discutendo. vedi la risposta a Valerio
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Ma il tuo pensiero avrebbe un minimo di logica se il tuo pensiero fosse dedito a essere razionalizato.
Te sei il classico esempio di chi pensa che la vita vada tramite linee rette, invece ci si dovrebbe accorgere delle sfumature che questa ha!
Te sei il classico esempio di chi pensa che la vita vada tramite linee rette, invece ci si dovrebbe accorgere delle sfumature che questa ha!
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Allora, noi abbiamo tutti gli elementi per dire (al 99%) che dio non esiste, che l'uomo ha seguito e segue un percorso evolutivo come gli altri animali, che ci sono malattie genetiche, etc...
Alla luce di tutto questo, secondo te è più nobile il comportamento altriusta a favore del genere umano di un ateo, che si comporta in un certo modo senza aspettarsi nessuna ricompensa dopo la morte e lo faper semplice spirito personale oppure un credente che si comportas bene per non finire fra le fiamme dell'inferno?
Appurando che la vita procede senza l'invenzione di divinità il passo è il seguente: accettare ciò, colgiere quello che la vita ti darà e vivere felice rispettando lacarta dei diritti umani.
Cazzo, una società morale e laica senza dio lo sai che figata!
Alla luce di tutto questo, secondo te è più nobile il comportamento altriusta a favore del genere umano di un ateo, che si comporta in un certo modo senza aspettarsi nessuna ricompensa dopo la morte e lo faper semplice spirito personale oppure un credente che si comportas bene per non finire fra le fiamme dell'inferno?
Appurando che la vita procede senza l'invenzione di divinità il passo è il seguente: accettare ciò, colgiere quello che la vita ti darà e vivere felice rispettando lacarta dei diritti umani.
Cazzo, una società morale e laica senza dio lo sai che figata!
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Giampy- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
federico00 ha scritto:Mi ricordo una cosa che disse una volta uno.
Divertiti, sposati, fai figli, crescili e lascia un corpo cicciotto per la bara.
Bene. Ma nell'ateismo in cosa è diverso questo dal consiglio: divertiti sulle spalle degli altri, usa le altre persone per il tuo piacere e poi abbandonale e fatti più tagli possibile sulla mani... e.... puoi mettere ogni combinazione possibile di modi di vivere.
Se è vero che tutto è ugualmente senza senso oggettivo, e che ogniuno ha diritto di darsi un qualunque senso voglia dare alla sua vita, allora perché non questo? Oppure perché un altro, come per esempio quello di un dittatore?
E' forse "Divertiti, sposati, fai figli, crescili e lascia un corpo cicciotto per la bara" meglio di "divertiti sulle spalle degli altri, usa le altre persone per il tuo piacere e abbandona i tuoi figli"?
Uno dirà: noi possiamo dare un senso alla nostra vita, ma finché questo non interferisce con quella degli altri.
Ma perché fermarsi li? Non è anche questa semplicemente un opinione che uno è in piena libertà di rigettare, dato che ogniuno può decidere per se stesso cosa fare e che senso dare alla sua vita?
Se fossi ateo, non avrei potuto che rispondere affermativamente a queste domande, se volevo essere coerente con la mia visione di vita.
Ma come avrei potuto farlo, se ogni cosa dentri di me grida che c'è una differenza, una vera oggettiva, differenza.... ma nell'ateismo non c'è n'è.
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"Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori... Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi". (Romani 5:5-9)
"Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra... Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate». E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»." (Apocalisse 21:1-5)
JACK_JOHN- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Attenzione a non fare affermazioni troppo generiche come questa di cui sopra.Giampy ha scritto:Allora, noi abbiamo tutti gli elementi per dire (al 99%) che dio non esiste [...]
Si può essere facilmente smentiti. Ad esempio iniziando a chiedere come si sia ricavata la percentuale.
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
"L'albero della conoscenza del bene e del male"...
Così si chiamava la pianta in quella fiaba.
Perché mai dargli un nome così bislacco?
La conoscenza si trova tramite la critica...
Come posso criticare i tuoi dogmi?
Come posso arrivare alla conoscenza della tua religione?
Se i cristiani pensassero di piu forse ci sarebbero meno atei e non credenti.
Allora, noi abbiamo tutti gli elementi per dire (al 99%) che dio non
esiste, che l'uomo ha seguito e segue un percorso evolutivo come gli
altri animali, che ci sono malattie genetiche, etc...
Alla luce di
tutto questo, secondo te è più nobile il comportamento altriusta a
favore del genere umano di un ateo, che si comporta in un certo modo
senza aspettarsi nessuna ricompensa dopo la morte e lo faper semplice
spirito personale oppure un credente che si comportas bene per non
finire fra le fiamme dell'inferno?
Appurando che la vita procede
senza l'invenzione di divinità il passo è il seguente: accettare ciò,
colgiere quello che la vita ti darà e vivere felice rispettando lacarta
dei diritti umani.
Cazzo, una società morale e laica senza dio lo sai che figata!
Ecco un altro punto per la morale atea.
Io penso che l'egoismo faccia girare il mondo, ma l'egoismo teista è come un poliziotto che chiede il pizzo.
federico00- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
anche tu hai ragione, allora era meglio dire il dio cattolico proposto dalla chiesa non esiste (qui però mi sà al 100%)...
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Giampy- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Grazie John (o Jack)! Ti confesso che non ci contavo, ma invece mi hai risposto, e lo apprezzo molto.JACK_JOHN ha scritto:Secondo il cristianesimo, nessuno si merita il paradiso. E' un dono d'amore di Dio.
Il Catechisto Breve di Westminister dice: "Lo scopo dell'uomo è di glorificare Dio e di godere di un'eterna relazione con Lui".
La relazione con Dio, il più grande essere immaginabile, la fonte e il fondamento di ogni bellezza, intelligenza e forza, è ciò che caratterizza il cielo. Dio è l'icommesurabile bene, e in cielo abbiamo accesso ad una relazione d'amore con lui. Il paradiso è fondato sull'amore, amore eterno.
Purtroppo io sono estremamente inadeguato a spiegare queste cose... ci vorrebbe un artista, un poeta a descrivere la grandezza e la magnificenza di questa cosa.
Basta dire per adesso che la noia (forse implicita nella tua domanda) per definizione non potrò esistere in paradiso. Li nulla di negativo esiste, ed essendo la noia una cosa negativa, per definizione non può esistere.
Direte ovviamente che questa è pura fantasia. Forse si, e forse no (non è questo il luogo per discutterlo). Adesso sto solo rispondendo ad una domanda che pretende tutto ciò sia vero. Cioè la domanda di Minsky sarebbe più o meno cosi "bene, supponiamo che quello che la tua religione dice riguarda al dopo vita sia vero, cioè che c'è il paradiso. Cosa farai li per tutto l'eternità?"
Al che io ho risposto come sopra...
Ora (crocchiata di dita), "nessuno si merita il paradiso", dici tu, quindi...? Neppure i santi se lo sono meritato? Papa Wojtyla, che ne ha canonizzanti millanta e un po', potrebbe essersi sbagliato (non solo lui!)? I buoni cristiani stanno forse venerando dei personaggi che in realtà sono andati all'inferno? No, mi sa che ti sbagli. Ti stai confondendo con il dio musulmano, allah. È con lui che non c'è garanzia di andare in paradiso, a meno di non essere dei martiri (leggi: terroristi suicidi).
In ogni modo, se "lo scopo dell'uomo è di glorificare dio", qualcuno in paradiso a glorificarlo dovrà pure arrivarci. Anzi, basta un ragionamento elementare per capire che, per dio (non è una bestemmia!), quanti più giungono là a glorificarlo, e tanto meglio è, il suo scopo è meglio soddisfatto. Non ti pare? Ed è ben per questo, che dio vuole che ci moltiplichiamo il più possibile. L'allevamento di pecore deve produrre... chi ti dice poi che in realtà non ci siano milioni di pianeti abitati, nell'universo, abitati da specie senzienti simili agli umani, che producono anime per glorificare dio... ma sto divagando... è già abbastanza nauseante l'idea di un solo pianeta come allevamento di bestiame "da gloria".
Dici che "la noia non potrà esistere in paradiso" perché non ci può essere nulla di negativo (ma io non avevo parlato di noia). Va bene. Tutto è indescrivibilmente fantastico. Un luna park eterno, con giostre sempre nuove. E tutta questa meraviglia è per te (se te lo sarai meritato e dio te lo vorrà regalare - ma non puoi essere sicuro di averlo!). Dunque hai un'autostima davvero non modesta per pensare che una cosa tanto enorme ti venga riservata.
La nuova domanda è: quanto è importante per te raggiungere il paradiso?
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Re: una domanda da un giovane ateo.
..a me mica ha risposto, che poi sarebbe una risposta estesa anche alla tua domanda..
delfi68- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
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casomai ti fosse sfuggito
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Siccome ho visto che JACK_JOHN risponde a tutti e non a me riposto la mia domanda/risposta.
In attesa di cortese riscontro.
IO DICO CHE LA VITA NON HA SENSO: NON MI DISPIACE E MI STA BENISSIMO!
La risposta più articolata qui: http://atei.forumitalian.com/t3747p60-una-domanda-da-un-giovane-ateo#109613
In attesa di cortese riscontro.
Ma infatti!JACK_JOHN ha scritto:
Il punto non è sul come facciamo a costruire un senso alla vita, io con Dio e tu con le donne. Piuttosto il mio punto è che se l'ateismo fosse vero, cioè se non esistesse null'altro al di fuori della materia e la nostra esistenza non fosse altro che un incidente in un universo senza mente, senza scopo, senza ragione, allora la nostra vita, di tutti noi, sia del religioso che dell'ateo e di chiunque altro, sono ugualmente tutte senza senso, senza scopo e senza valore oggettivo.
IO DICO CHE LA VITA NON HA SENSO: NON MI DISPIACE E MI STA BENISSIMO!
La risposta più articolata qui: http://atei.forumitalian.com/t3747p60-una-domanda-da-un-giovane-ateo#109613
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Irrilevante? La qualità della vita nelle teocrazie islamiche è irrilevante? Sei mai stato in un Paese islamico, John (Jack)?JACK_JOHN ha scritto:Minsky ha scritto:Ottimo riepilogo, Valerio. Premesso che sto ancora aspettando (e sicuramente aspetterò invano) una risposta da Jack (o John) ad una mia semplicissima domanda, vorrei solo indicare un esempio eclatante di società altamente religiosa dove si vive da cani: i Paesi islamici. Non credo che occorra precisare altro.*Valerio* ha scritto: ...
ho risposto a te... perdonatemi, ma lavoro spesso anche 12-14 ore al giorno... quindi il tempo è veramente pocchissimo...
in ogni caso, come ho spiegato anche a Valerio, la tua obiezione è irrilevante per la questione che stiamo discutendo. vedi la risposta a Valerio
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Re: una domanda da un giovane ateo.
È vero. La percentuale è palesemente errata. Il valore corretto è: 100%.Ludwig von Drake ha scritto:Attenzione a non fare affermazioni troppo generiche come questa di cui sopra.Giampy ha scritto:Allora, noi abbiamo tutti gli elementi per dire (al 99%) che dio non esiste [...]
Si può essere facilmente smentiti. Ad esempio iniziando a chiedere come si sia ricavata la percentuale.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Avalon ha colto perfettamente il mio pensiero:JACK_JOHN ha scritto:Fux89 ha scritto:JACK_JOHN ha scritto:Non capite dunque la gravità delle alternative davanti a noi? Perché se Dio esiste, allora c'è speranza per l'uomo. Ma se Dio non esiste, allora tutto ciò che ci rimane è la disperazione.
Fux se trovi noioso questo post, non sei obbligato a rispondere.... puoi passare oltre.
Gli altri qui, certamente chi ha posto la domanda, non lo trovava noioso.
Infatti come può esserlo? Le domande sul senso della nostra vita sono le domande esistenzialiste più profondo e importanti che possiamo mai porre.
Quindi anche le più importanti. Che non si meritano un
Non da chi le capisce almeno...
Avalon ha scritto:Sono certe risposte che meritano sbadigli, non le domande!
E sticazzi!JACK_JOHN ha scritto:Piuttosto il mio punto è che se l'ateismo fosse vero, cioè se non esistesse null'altro al di fuori della materia e la nostra esistenza non fosse altro che un incidente in un universo senza mente, senza scopo, senza ragione, allora la nostra vita, di tutti noi, sia del religioso che dell'ateo e di chiunque altro, sono ugualmente tutte senza senso, senza scopo e senza valore oggettivo.
Bella merda. Molto meglio una vita senza scopo.JACK_JOHN ha scritto:Il Catechisto Breve di Westminister dice: "Lo scopo dell'uomo è di glorificare Dio e di godere di un'eterna relazione con Lui".
No, guarda, non sono interessato. A me piace la figa.La relazione con Dio, il più grande essere immaginabile, la fonte e il fondamento di ogni bellezza, intelligenza e forza, è ciò che caratterizza il cielo. Dio è l'icommesurabile bene, e in cielo abbiamo accesso ad una relazione d'amore con lui.
No, ma cosa vai a pensare...Direte ovviamente che questa è pura fantasia.
Ragioni che sono state ampiamente confutate.JACK_JOHN ha scritto:La tua risposta è cmq irrilevante. La domanda iniziale era quello che l'ateismo fosse o meno una regressione. Io ho risposto di si, e ho dato le mie ragioni.
Posso tranquillamente mostrare cosa c'è che non va. Tu stai dicendo che sarebbe razionale credere a qualcosa (senza averne alcuna prova) solo perché dal tuo punto di vista l'alternativa è brutta. Ci sono numerosi errori in questo argomento. Intanto, stai assumendo arbitrariamente che sia valida per tutti l'idea che un mondo in cui è vero il cristianesimo sia migliore di un mondo in cui sia vero l'ateismo. Ebbene, per me è esattamente il contrario, quindi c'è un controesempio e la tua premessa è falsa. Inoltre, sbagli anche quando parli di "evidenze per queste due opzioni". L'ateismo non è una dottrina che afferma l'esistenza di qualcosa, e che ha bisogno di evidenze per essere sostenuta. È chi afferma che esiste una divinità che deve fornirne le prove: fino a prova contraria, non esiste alcuna divinità. Affirmanti incumbit probatio. Non essendoci alcuna evidenza a favore delle divinità, l'ateismo è l'opzione di default che una persona razionale deve sposare, almeno fino a prova contraria.JACK_JOHN ha scritto:Fux89 ha scritto:Oggesù, questa perla mi era sfuggita.JACK_JOHN ha scritto:Dunque, penso che anche se le evidenze per queste due opzioni fossero assolutamente uguali, la persona razionale dovrebbe scegliere il cristianesimo biblico. Cioè mi sembra irragionevole preferire la morte, la futilità, e la distruzione alla vita, al significato e alla felicità.
Puoi deridere un'affermazione... ma mostrare ragionevolmente cosa c'è che non va in essa e tutta un altra cosa...
Ora che ho mostrato cosa c'è che non va, posso tornare a deridere l'affermazione:
Leggere "PhD in teologia" mi fa sempre rotolare.JACK_JOHN ha scritto:William Lane Craig: PhD in filosofia (Università di Birmingham); PhD in teologia (Università di Monaco); attualmente Research Proffessor of Philosophy in Talbot School of Theology.
Sciocchezze. A me dei "significati ultimi" (che non esistono) non frega una cippa. Preferisco occuparmi dei significati reali.JACK_JOHN ha scritto:Fux89 ha scritto:
Ma perché dovete farvi tutte 'ste pippe sui "significati ultimi"?
Perché siamo uomini... e la domanda sul senso della vita è una domanda dalla quale nessun uomo sensibile può sottrarsi. Chi lo ignora, secondo me fa violenza agli impulsi più profondi che lo rendono uomo. Porre queste domande è una delle cose che ci distingue dagli animali.
Sì, invece. Proprietà inesistenti come l'immortalità non c'entrano una sega con l'etica.JACK_JOHN ha scritto:Niente affatto.Fux89 ha scritto:Dicesi non sequitur.JACK_JOHN ha scritto:Come ha detto Dostoevskij, “Se non c'è immortalità allora tutto è permesso”.
Guarda che un non sequitur resta tale anche se lo esprimi con lunghi giri di parole per confondere le acque. I "significati ultimi" e altre amenità non c'entrano assolutamente nulla con lo stabilire cosa sia e non sia permesso. Forse ti è sfuggito, ma Homo sapiens è un animale sociale, e per vivere in società è necessario creare delle regole di convivenza. E questo già dimostra che per stabilire che non tutto è permesso non serve alcunché di trascendente.Se è vero che non c'è valore, scopo, e significato ultimo o oggettivo nella vita, e se tutto quello che abbiamo sono solo le nostre opinioni soggettive, quando in realtà quello che è, è, allora su che base possiamo opporci al maltrattamento degli altri o altre cose simili?
Così come i cristiani hanno le loro opinioni soggettive, diverse da quelle dei pagani. Perché le vostre sono migliori delle loro? Su che base? Come vedi, inventarsi favole religiose non risolve affatto il problema.Dopo tutto noi abbiamo le nostre nostre preferenze soggettive, ma loro hanno le loro. Perché le nostre sono migliori delle loro? Su che base?
No. Tu non hai capito un cazzo di cos'è l'ateismo.Perché nell'ateismo non c'è alcuna differenza tra un opinione e l'altra, ma sono tutte ugualmente meaningless.
Il perché si sbaglia è facilmente ricavabile da quanto ho appena scritto sopra.JACK_JOHN ha scritto:Fux89 ha scritto:
I filosofi umanisti li manderei tutti a zappar la terra, almeno farebbero qualcosa di utile per la società.
Può non piacerti la sua idea. E allora? Questo non significa che si sbaglia. E non significa che tu hai ragione e lui torto.
Ribadisco: non hai capito un cazzo dell'ateismo.E se chi è in potere decide che bisogna uccidere tutte le persone di un certa etnia, nell'ateismo non abbiamo nessun fondamento per opporci come se stesse facendo qualcosa di oggettivamente sbagliato.
Detto questo, giusto e sbagliato oggettivi non esistono. Ma questo non implica affatto che ogni cosa sia frutto di un'opinione (come il fatto che a me piace la pasta al sugo e a te quella in bianco).
Non sequitur.JACK_JOHN ha scritto:Fux89 ha scritto:
Non c'è. Ognuno decide da sé che scopo dare alla propria.
Allora non c'è obiezione su basi oggettive per chi decide di darsi come scopo della vita quello di sfruttare al massimo gli altri per il proprio piacere.
No, questo è quello che siamo nella realtà.JACK_JOHN ha scritto:Fux89 ha scritto:Infatti. Anzi, è probabile che gli insetti sopravviveranno quando noi saremo estinti. E chissenefrega, aggiungo io.
Bene, questo era il mio punto. Questo è quello che siamo nell'ateismo.
No, chissenefrega perché quando Homo sapiens sarà estinto io sarò morto e sepolto da un pezzo, quindi non me ne potrà fregar di meno.Chissenefrega? Io penso gliene fregga chiunque pensa di se stesso qualcosa di più di un insetto. Forse questo può portare a cercare una soluzione.
E perché non in Harry Potter? È tanto bello pensare di poter risolvere tutti i problemi con un colpo di bacchetta magica.Magari la soluzione è da trovarsi in Dio?
No, la realtà, come spiega il link che tu non hai nemmeno aperto, dimostra il contrario.JACK_JOHN ha scritto:Fux89 ha scritto:Che idiozia. I fatti dimostrano il contrario.L'unica soluzione che l'ateo può offrire è che noi dobbiamo fronteggiare l'assurdità della vita e vivere con coraggio. Il problema alla base di questa soluzione è, tuttavia, che è impossibile vivere in modo coerente e felice all'interno di questa visione del mondo.
Non è un idiozia, ma semplice realtà.
È molto più terribile pensare di passar l'eternità a leccare il culo al tuo dio.Tu stesso rendi testimonianza quando dici: "non bisogna pensarci". Cioè preferisci ignorare la questione. E questo perché la sua conclusione è terribile.
Perché ci vivo, nella società. Che domande idiote (e io perdo pure tempo a rispondere, mentre dovrei studiare ).E perché dovrebbe importarti della società,
Che due coglioni, sempre le solite menate. Perché dovrei suicidarmi? Dammi una buona ragione per farlo.o anche perfino della tua stessa vita? Perché non suicidarsi?
Ma tu non capisci o fai finta di non capire? Chi ha mai detto che ogni scelta è senza senso? Le scelte hanno senso qui e ora per ottenere un qualche scopo qui e ora. Semplicemente non esistono cazzate tipo i "sensi ultimi".Perché se veramente ogni scelta è ugualmente senza senso, perché non questa.
Io penso seriamente ciò che affermo, di certo non penso le stronzate che tu attribuisci a me e all'ateismo e che non corrispondono minimamente alla realtà.Eppure tu, come la maggior parte di noi, e anche giustamente aggiungerei, non pensi seriamente queste cose.
Falso.Eppure non faccendolo, mostri l'incoerenza con la tua filosofia.
Come ti è già stato ripetuto millemila volte, il fatto che non ci sia uno scopo prefissato non significa che uno non possa dare uno scopo alla propria vita. E non significa nemmeno che uno non dia un valore alla propria vita. Stai continuando con gli straw men e i non sequitur-Non è vero. vedi sopra. Come si può vivere felici una vita che si sa non avere nessun senso, scopo o valore.
E, come ho dimostrato, questa è un'enorme cazzata.Io ho detto se il cristianesimo fosse vero, allora non dobbiamo sacrificare nè felicità e nè coerenza. Mentre se l'ateismo fosse vero, dobbiamo sacrificare una delle due.
Ultima modifica di Fux89 il Mar 24 Gen 2012 - 0:08 - modificato 1 volta.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Giampy ha scritto:Allora, noi abbiamo tutti gli elementi per dire (al 99%) che dio non esiste, che l'uomo ha seguito e segue un percorso evolutivo come gli altri animali, che ci sono malattie genetiche, etc...
Alla luce di tutto questo, secondo te è più nobile il comportamento altriusta a favore del genere umano di un ateo, che si comporta in un certo modo senza aspettarsi nessuna ricompensa dopo la morte e lo faper semplice spirito personale oppure un credente che si comportas bene per non finire fra le fiamme dell'inferno?
Lo chiedevo anche io al mio prete nell'ora di religione, tanti anni fa. Io, quel poco o quel tanto di bene che faccio lo faccio in modo del tutto disinteressato. Non m'aspetto niente, non c'è dietro una logica mercantile. Se mai questo Dio dovesse esserci, apprezzerebbe due volte quello che ho fatto.
Solo poi scopri quanto sia vero il detto secondo il quale: "the way to hell is paved of good intentions"
Il fatto è che, piano piano, i tuoi comodi divengono sempre più preponderanti sul bene e l'interesse degli altri. Il fatto è che con il tempo impari a sviscerare le persone, scoprendone tante piccole e grande meschinità. E con il tempo il meccanismo ti inzuppa e, neanche accorgendotene, sei diventato un butta in €ulo quanto (se non più) degli altri.
Ma questo lo capisci solo poi.
Se, e quanto, ti è dato di capire come tutto è potuto avvenire. E di capire come liberarti da tutto questo.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Minsky ha scritto:È vero. La percentuale è palesemente errata. Il valore corretto è: 100%.Ludwig von Drake ha scritto:Attenzione a non fare affermazioni troppo generiche come questa di cui sopra.Giampy ha scritto:Allora, noi abbiamo tutti gli elementi per dire (al 99%) che dio non esiste [...]
Si può essere facilmente smentiti. Ad esempio iniziando a chiedere come si sia ricavata la percentuale.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
ATEO = senza dio.
punto
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Trovo molto più brutta l'idea di essere un giochino inventato da una divinità onnipotente e psicopatica (tipo quella cristiana).JACK_JOHN ha scritto:Ma se questa è la verità, è una verità brutta, una verità sulla quale piangere, non una sulla quale essere felici.
Stai generalizzando. Io, se potessi scegliere la realtà in cui vivere, ne sceglierei una in cui è vero l'ateismo.Ma per lo meno a me sembra che l'ateismo sia chiaramente non-preferibile.
Se uno vuole farsi tagli sulle mani, cazzi suoi. Per quanto riguarda il resto, mai sentito parlare di "diritti umani"? Quelli non sono fondati sulle cazzate religiose, se non l'hai notato.JACK_JOHN ha scritto:Bene. Ma nell'ateismo in cosa è diverso questo dal consiglio: divertiti sulle spalle degli altri, usa le altre persone per il tuo piacere e poi abbandonale e fatti più tagli possibile sulla mani... e.... puoi mettere ogni combinazione possibile di modi di vivere.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Minsky ha scritto:[..]è già abbastanza nauseante l'idea di un solo pianeta come allevamento di bestiame "da gloria"
Vero!
Quoto tutto il post e questa mi piace particolarmente.
@Jack_John
Controtendenza, visto che ci sono quelli che lamentano il tuo silenzio, sono soddisfatto della tua non risposta.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Massì va!*Valerio* ha scritto:
@Jack_John
Controtendenza, visto che ci sono quelli che lamentano il tuo silenzio, sono soddisfatto della tua non risposta.
Che il 31 ottobre è passato da un pezzo e candele da infilare in zucche vuote non ne voglio sprecare!
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Esistono diversi gradi di validità delle affermazioni.JACK_JOHN ha scritto:[…]Se è vero che tutto è ugualmente senza senso oggettivo, e che ogniuno ha diritto di darsi un qualunque senso voglia dare alla sua vita, allora perché non questo? Oppure perché un altro, come per esempio quello di un dittatore?
Alcuni atti o comportamenti sono migliori di altri considerato il contesto sociale. Questo porta alla risposta all’affermazione seguente:
A livello sociale il terzo atto, a meno che non si trovi un equilibrio atto a far sì che la prole (immagino giovanissima) non muoia, sarebbe negativo (a meno che la morte della prole non sia utile). Pertanto, gli atti vanno giudicati nei loro contesti.JACK_JOHN ha scritto:E' forse "Divertiti, sposati, fai figli, crescili e lascia un corpo cicciotto per la bara" meglio di "divertiti sulle spalle degli altri, usa le altre persone per il tuo piacere e abbandona i tuoi figli"?
Un ladro sicuramente la penserà diversamente da me e il mio ragionamento non sarà migliore del suo in senso assoluto: lo sarà, piuttosto, nel contesto sociale determinato.
Dunque, come detto: la differenza c’è, ma non è necessario che sia assoluta e universale per esserci. Noi viviamo in un piccolo universo e tutte le nostre azioni e idee devono essere rapportate allo stesso.JACK_JOHN ha scritto:Uno dirà: noi possiamo dare un senso alla nostra vita, ma finché questo non interferisce con quella degli altri. Ma perché fermarsi li? Non è anche questa semplicemente un opinione che uno è in piena libertà di rigettare, dato che ogniuno può decidere per se stesso cosa fare e che senso dare alla sua vita? Se fossi ateo, non avrei potuto che rispondere affermativamente a queste domande, se volevo essere coerente con la mia visione di vita. Ma come avrei potuto farlo, se ogni cosa dentri di me grida che c'è una differenza, una vera oggettiva, differenza.... ma nell'ateismo non c'è n'è.
Le idee non devono avere necessariamente fondamenti oggettivi per essere buone.
___________________
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
Ludwig von Drake- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Ludwig von Drake ha scritto:Esistono diversi gradi di validità delle affermazioni.JACK_JOHN ha scritto:[…]Se è vero che tutto è
ugualmente senza senso oggettivo, e che ogniuno ha diritto di darsi un
qualunque senso voglia dare alla sua vita, allora perché non questo?
Oppure perché un altro, come per esempio quello di un dittatore?
Alcuni
atti o comportamenti sono migliori di altri considerato il contesto
sociale. Questo porta alla risposta all’affermazione seguente:AJACK_JOHN ha scritto:E' forse "Divertiti, sposati, fai figli, crescili e lascia un corpo cicciotto per la bara" meglio di "divertiti sulle spalle degli altri, usa le altre persone per il tuo piacere e abbandona i tuoi figli"?
livello sociale il terzo atto, a meno che non si trovi un equilibrio
atto a far sì che la prole (immagino giovanissima) non muoia, sarebbe
negativo (a meno che la morte della prole non sia utile). Pertanto, gli
atti vanno giudicati nei loro contesti.
Un ladro sicuramente la
penserà diversamente da me e il mio ragionamento non sarà migliore del
suo in senso assoluto: lo sarà, piuttosto, nel contesto sociale
determinato.Dunque, come detto: la differenza c’è, ma non èJACK_JOHN ha scritto:Uno dirà: noi possiamo dare un senso
alla nostra vita, ma finché questo non interferisce con quella degli
altri. Ma perché fermarsi li? Non è anche questa semplicemente un
opinione che uno è in piena libertà di rigettare, dato che ogniuno può
decidere per se stesso cosa fare e che senso dare alla sua vita? Se
fossi ateo, non avrei potuto che rispondere affermativamente a queste
domande, se volevo essere coerente con la mia visione di vita. Ma come
avrei potuto farlo, se ogni cosa dentri di me grida che c'è una
differenza, una vera oggettiva, differenza.... ma nell'ateismo non c'è
n'è.
necessario che sia assoluta e universale per esserci. Noi viviamo in un
piccolo universo e tutte le nostre azioni e idee devono essere
rapportate allo stesso.
Le idee non devono avere necessariamente fondamenti oggettivi per essere buone.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Forse JACK_JOHN non ammazza i suoi simili perchè glielo dice il suo dio.
Pensa a me non lo dice nessuno e penso che ammazzare sia una cosa sbagliata lo stesso. (crea più problemi che altro).
Chi fa del bene disinteressato?
Io che non ammazzo anche sapendo che non avrò nessuna ricompensa, perchè una volta morto è finita per sempre
o
JACK_JOHN che non ammazza per meritarsi il premio dell'eterno amore del suo dio, cioè quindi spinto da meri fini egoistici?
Scommetto che JACK_JOHN non risponderà mai a questa domanda!
Pensa a me non lo dice nessuno e penso che ammazzare sia una cosa sbagliata lo stesso. (crea più problemi che altro).
Chi fa del bene disinteressato?
Io che non ammazzo anche sapendo che non avrò nessuna ricompensa, perchè una volta morto è finita per sempre
o
JACK_JOHN che non ammazza per meritarsi il premio dell'eterno amore del suo dio, cioè quindi spinto da meri fini egoistici?
Scommetto che JACK_JOHN non risponderà mai a questa domanda!
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Rasputin ha scritto:holubice ha scritto:
Rispondere al male con il bene.
Questo è il solo comportamento che lo debella. Ed è un comportamento che si riesce a tenere per tutta la vita solo con la fede.
Questa me la spieghi, perché?
Dovrei aiutarmi con l'ausilio del mio Testo Sacro di Riferimento. Ma so che se ne riporto una parte, anche in modo discreto, incapsulato e nascosto in uno 'spoiler' e avvertendo circa il contenuto, ti comprometterei ulteriormente la serata. Faresti il labbretto, me lo sbianchetteresti, probabilmente emetteresti un rutto sfondando il tuo schermo con un malrovescio.
Comunque, se proprio fossi divorato dalla brama di conoscenza... Gv 15, 1-15
Io ho sperimentato che è così. Tutti sperimenterete che finirà così.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Allora sei incoerente.Darrow ha scritto:Pensa a me non lo dice nessuno e penso che ammazzare sia una cosa sbagliata lo stesso.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Darrow ha scritto:Forse JACK_JOHN non ammazza i suoi simili perchè glielo dice il suo dio.
Pensa a me non lo dice nessuno e penso che ammazzare sia una cosa sbagliata lo stesso. (crea più problemi che altro).
Chi fa del bene disinteressato?
Io che non ammazzo anche sapendo che non avrò nessuna ricompensa, perchè una volta morto è finita per sempre
o
JACK_JOHN che non ammazza per meritarsi il premio dell'eterno amore del suo dio, cioè quindi spinto da meri fini egoistici?
Scommetto che JACK_JOHN non risponderà mai a questa domanda!
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Tu hai bisogno che te lo dica Giovanniholubice ha scritto:Rasputin ha scritto:holubice ha scritto:
Rispondere al male con il bene.
Questo è il solo comportamento che lo debella. Ed è un comportamento che si riesce a tenere per tutta la vita solo con la fede.
Questa me la spieghi, perché?
Dovrei aiutarmi con l'ausilio del mio Testo Sacro di Riferimento. Ma so che se ne riporto una parte, anche in modo discreto, incapsulato e nascosto in uno 'spoiler' e avvertendo circa il contenuto, ti comprometterei ulteriormente la serata. Faresti il labbretto, me lo sbianchetteresti, probabilmente emetteresti un rutto sfondando il tuo schermo con un malrovescio.
Comunque, se proprio fossi divorato dalla brama di conoscenza... Gv 15, 1-15
Io ho sperimentato che è così. Tutti sperimenterete che finirà così.
Io ci sono arrivato da solo senza però aspettarmi ricompense ultraterrene, nè lo faccio per rispetto a entità cosmiche creatrici.
Solo perchè mi sembra che è il modo più idoneo per non aspettarsi (IN QUESTA VITA) nessuna ritorsione da parte di terzi (anche se potrei comunque crepare adesso per un infarto)
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Re: una domanda da un giovane ateo.
federico00 ha scritto:Forse la risposta di fux è venuta dal fatto che la tua è una risposta che ho gia e molto probabilmente abbiamo sentito piu volte....
Non c'è nulla di quello che c'è scritto qui che anch'io non abbia già sentito mille volte... ma questo non è ragione per mancare di rispetto sia alla persona che all'argomento. Uno può astenersi dal rispondere se pensa che non ne valga la pena. Oppure se risponde, dare una risposta ragionata. Fux non ha fatto nessuna di queste due cose.
federico00 ha scritto: Io non voglio la speranza, di speranze ne ho gia troppe
Ma è veramente preferibile che vi sia il nulla? Che non vi sia speranza? Facciamo attenzione: qui non stai parlando che vorresti speranza, ma purtroppo nell'ateismo non c'è, e quindi non rimane che accetare la realtà. Qui tu stai parlando che non vuoi neanche che ci sia speranza. E la mia domanda è: "Veramente preferisci che non ci sia speranza? Veramente preferisci il nulla, la morte e la mancanza di ognni senso?"
federico00 ha scritto: Io con la mia domanda ho chiesto anche delle prove insieme al discorso compiuto (tipo quello precedente che non ho ben capitose era scaricato ma che comunque era buono). La domanda pero resta... puoi portarmi una prova che faccia capire dello schifo che sta portando l'ateismo sulla terra?
(Se si ti prego di postarlo, per discuterlo)
Il discorso non era scaricato. Era una semplice addattamento di un discorso più lungo e articolato di William Lane Craig (The Absurdity of Life Without God - lo trovi ovunque su google - anche sul sito di Craig www.reasonablefaith.org).
Io non ho fatto solo un discorso. Ho detto esplicitamente quale era uno degli orrori dell'ateismo, come filosofia in se stessa. Cioè che toglie di mezzo il senso, il valore e lo scopo della vita. Cosa ci può essere di più grande? Medita profondamente su cosa significa che la vita non abbia nessun senso, scopo o valore oggettivo, passa un pò di tempo a pensare sulle varie conseguenze di tutto ciò, e vedrai che la tua domande è risposta.
Tu però sembra che stai domandando qualcosa di più "pratico". Forse ti aspetti che io dica qualcosa come "L'ateismo ha causato la seconda guerra mondiale" o cose del genere. No, non dirò queste cose, per diverse ragioni. Prima, perché come dicevo all'inizio, bisogna distinguere tra ateismo e atei. Solo perché l'ateismo implica certe cose, non significa che gli atei (la maggioranza almeno) seguirano le conseguenze logiche dell'ateismo. Molti infatti da una parte negano che la vita abbia valore o scopo oggettivi, ma poi vivono vite piene di valore e di scopo, e li vivono con convinzione nella giustizia e bontà di quelle azioni, anche se teoricamente le negano.
Quindi gli atei possono vivere vite piene come i credenti, a volte anche migliori, nonostante la loro filosofia non gli dà un fondamento per farlo.
Però, se è vero che alcuni come te raggiungono la conclusione "Bisogna vivere, sposarsi, crescere u figli e lasciare un corpo ciciotto per la bara", altri raggiungono la conclusione "Bisogna vivere, usare le donne a proprio piacimento, abbandonare i figli e chiunque altro mi chiede di rinunciare a delle mie libertà... perché ho solo una vita e voglio godermela fino alla fine, e non voglio perdere il mio tempo ad occuparmi degli altri".
Un ateo può ovviamente scegliere la prima opzione (e la maggioranza lo fà), ma se è coerente con la sua filosofia, dovrà riconoscere che la sua scelta è tanto valida quanto quella della seconda persona, ovvero entrambe sono ugualmente senza senso. Dovrà riconoscere che non c'è una reale, sostanziale differenza tra i due. Dovrà riconoscere che se anche lui non è in nulla e per nulla migliore della seconda persona e che entrambe le scelte sono prive di valore oggettivo. Dovrà riconoscere che oggetivamentetra i due non c'è differenza.
Questo paragone può essere esteso ad includere ogni cosa ovviamente. Questo dunque io penso che sia l'orrore dell'ateismo: non che gli atei non possano scegliere bene o non possano scegliere di vivere vite significative, ma piuttosto che secondo la loro filosofia nessuna di queste cose esiste realmente e che ogni loro scelta è tanto valida oggettivamente quanto il suo opposto oppure quanto il non avere fatto nulla.
___________________
"Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori... Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi". (Romani 5:5-9)
"Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra... Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate». E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»." (Apocalisse 21:1-5)
JACK_JOHN- -------------
- Numero di messaggi : 617
Età : 41
Località : Milano
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 16.01.12
Re: una domanda da un giovane ateo.
La peggior condanna che puo' accadere a un essere umano e' quella di vivere con convinzioni stupide, irrazionali e false in testa.
Voi, e mi riferisco a quelli del forum, credete che un Jhon/Jack sia un tranquillo ragazzo con tutte le sue cosucce a posto, e che semplicemenete ha una strana concezione sulle divinita'?
No..ovviamente. Non e' cosi.
Il problema dei Jack non e' la stramba idea sugli dei, ma il grosso del problema sta su se stessi..
Uno che cede la sua propria sovranita' personale a degli enti immaginari, e per delega a dei non meglio qualificati rappresentanti terreni della divinita' non dev'essere un soggetto particolarmente pregno di amor proprio, rispetto per se stesso e amante della vita e dei suoi simili.
Questi tizi si annichilizzano in una scatola buia della ragione. Ci sara' un perche'!!
Evidentemente cio' che "vedono" usando la ragione e' una cosa spaventosa...almeno secondo loro. Alllora tanto meglio chiudere il cervello, dare in delega la vita ad altri e vivere in un mondo immaginario fatto di divinita', regole celesti, compromessi e patti divini..assoluzioni e amnistie..
Oppure la loro "ragione" funziona in modo diverso..a livello fisico e neuronale intendo.
E' meglio che impariamo a prendere atto che almeno un buon 70% (stima personalissima e minchiometrica) della popolazione dei Sapiens e' spaventosamente pazza! ..I Sapiens non sembrerebbero tutti allo stesso stadio evolutivo, alcuni sono un po in ritardo. Hanno dei diversi sviluppi della coscienza, della critica e della creativita' astratta propria di chi riesce ad esercitare il libero pensiero..
Assomigliano tutti a un essere della stessa specie, ma ci sono evidentemenete delle quasi speciazioni dovute alle diverse velocita' di sviluppo evolutivo del Sapiens in generale..
Quindi, non e' proprio come cercare di ragionare con un Neanderthal, ma bisogna accettare che i Sapiens non sono tutti uguali..a livello cerebrale, intendo..
Voi, e mi riferisco a quelli del forum, credete che un Jhon/Jack sia un tranquillo ragazzo con tutte le sue cosucce a posto, e che semplicemenete ha una strana concezione sulle divinita'?
No..ovviamente. Non e' cosi.
Il problema dei Jack non e' la stramba idea sugli dei, ma il grosso del problema sta su se stessi..
Uno che cede la sua propria sovranita' personale a degli enti immaginari, e per delega a dei non meglio qualificati rappresentanti terreni della divinita' non dev'essere un soggetto particolarmente pregno di amor proprio, rispetto per se stesso e amante della vita e dei suoi simili.
Questi tizi si annichilizzano in una scatola buia della ragione. Ci sara' un perche'!!
Evidentemente cio' che "vedono" usando la ragione e' una cosa spaventosa...almeno secondo loro. Alllora tanto meglio chiudere il cervello, dare in delega la vita ad altri e vivere in un mondo immaginario fatto di divinita', regole celesti, compromessi e patti divini..assoluzioni e amnistie..
Oppure la loro "ragione" funziona in modo diverso..a livello fisico e neuronale intendo.
E' meglio che impariamo a prendere atto che almeno un buon 70% (stima personalissima e minchiometrica) della popolazione dei Sapiens e' spaventosamente pazza! ..I Sapiens non sembrerebbero tutti allo stesso stadio evolutivo, alcuni sono un po in ritardo. Hanno dei diversi sviluppi della coscienza, della critica e della creativita' astratta propria di chi riesce ad esercitare il libero pensiero..
Assomigliano tutti a un essere della stessa specie, ma ci sono evidentemenete delle quasi speciazioni dovute alle diverse velocita' di sviluppo evolutivo del Sapiens in generale..
Quindi, non e' proprio come cercare di ragionare con un Neanderthal, ma bisogna accettare che i Sapiens non sono tutti uguali..a livello cerebrale, intendo..
delfi68- -------------
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Concordo con la prima parte delle tue osservazioni, ma non con le conclusioni. Anch'io, fino a tempi relativamente assai recenti, ho avuto in un angolino della mente l'incrostazione fossile dell'idea religiosa che - sebbene razionalmente rigettata - mi rodeva silenziosamente. Liberarmene in modo completo è stato un sollievo enorme, ma è costato uno sforzo enorme. Quando ci si è liberati, non ci si rende quasi conto di quanto grande fosse il peso... un po', mi si passi il paragone non proprio aulico, come avere una grossa farga di feci dure e secche che ingombra il colon, e dopo penosi sforzi finalmente espellerla... (escatologia mistica? ).delfi68 ha scritto:...
Assomigliano tutti a un essere della stessa specie, ma ci sono evidentemenete delle quasi speciazioni dovute alle diverse velocita' di sviluppo evolutivo del Sapiens in generale..
Quindi, non e' proprio come cercare di ragionare con un Neanderthal, ma bisogna accettare che i Sapiens non sono tutti uguali..a livello cerebrale, intendo..
In termini più seri, per conto mio si tratta di psicosi indotta. Non sono un esperto in merito, ma basta leggiucchiare qualche trattato di psichiatria anche a livello divulgativo per rendersene conto: i sintomi collimano in pieno. Perciò secondo me non ci sono differenze organiche tra credenti e non (cioè atei! ...anche se questo vocabolo a qualcuno non piace ). Vedi per esempio cosa dice Ferdinando: fulminato sulla via di Damasco, come Saulo di Tarso, un evidente caso di epilessia... anche nel caso di Ferdinando, evidentemente c'è stato un lavorio inconscio delle idee malsane che probabilmente gli sono state inculcate da piccolo, che hanno agito sulla sua psiche fino a portarlo al crollo mentale. Povero Ferdi! E poveri tutti gli altri... a me, suscitano davvero una gran compassione, perché so cosa vuol dire avere queste remore addosso.
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Re: una domanda da un giovane ateo.
Quoto cio' che dici..tuttavia, io penso ci possa anche essere una differenza fisica tra un Sapiens e l'altro..alcuni piu' in grado di sviluppare il libero pensiero e la critica, altri no.
Perche' se e' vero che il condizionamento gioca un ruolo importante (io pure nasco cattolico) mi sembra che per alcuni cervelli diventi insostenibile credere certe assurdita', altri cervelli invece, non reagiscono.
D'altronde su 7 miliardi di individui e diversi milardi in generale tra presenti e morti passati, non mi sembra molto peregrina l'ipotesi di diversi stadi evolutivi all'interno della specie.
Sean Carroll svela la " quasi speciazione" ..e sembrerebbe quasi impossibile che una specie con una tale mole di individui sia esattamente sullo stesso indentico piano evolutivo.
Questo spiegherebbe anche l'incredibile differenza tra i processi logico mentali tra i Sapiens..ricordo che la difefrenza tra una scimmia e un Sapiens risiede in una sottile pellicola neuronale di pochissimi millimetri sui lobi perefrontali..ebbene, nessuno si e' ancora preso la briga di misurare lo spessore di quella pellicola alla ricerca di diversi livelli di sviluppo cerebrale.
Credo sia una ricerca Eretica e "immorale" quella volta a discriminare i Sapiens a seconda dello sviluppo cerebrale.
Tuttavia e' ipocrisia pura non ammettere che ci sono enormi differenze. Gente che ammazza o causa danni giganteschi senza nessuna empatia con le proprie vittime.
Possiamo verificare tutti che l'empatia e' quella cosa che fa la differenza tra un sapiens buono e uno "cattivo". E l'empatia e' legata alla massa (volume) dei neuroni specchio della parte perefrontale del cervello...incidenti o lesioni di quella zona determinano una diversa sensibilita', ragionevolezza e abilita' di convivenza sociale..
Non posso davvero credere che un Jhon abbia abicato alla ragione, e ceduto ogni sovranita' personale ad altri, con il rischio di commettere ingiustizie e violenze su innocenti, per scelta e avendo adoperato critica e raziocinio...
Mi viene piu' spontaneo ritenere che la massa volumetrica dei neuroni specchio che risiedon nella cervice di Jhon sia di una qualche misura inferiore a quella di chi e' invece fortemente empatico, pacifico e critico..
Perche' se e' vero che il condizionamento gioca un ruolo importante (io pure nasco cattolico) mi sembra che per alcuni cervelli diventi insostenibile credere certe assurdita', altri cervelli invece, non reagiscono.
D'altronde su 7 miliardi di individui e diversi milardi in generale tra presenti e morti passati, non mi sembra molto peregrina l'ipotesi di diversi stadi evolutivi all'interno della specie.
Sean Carroll svela la " quasi speciazione" ..e sembrerebbe quasi impossibile che una specie con una tale mole di individui sia esattamente sullo stesso indentico piano evolutivo.
Questo spiegherebbe anche l'incredibile differenza tra i processi logico mentali tra i Sapiens..ricordo che la difefrenza tra una scimmia e un Sapiens risiede in una sottile pellicola neuronale di pochissimi millimetri sui lobi perefrontali..ebbene, nessuno si e' ancora preso la briga di misurare lo spessore di quella pellicola alla ricerca di diversi livelli di sviluppo cerebrale.
Credo sia una ricerca Eretica e "immorale" quella volta a discriminare i Sapiens a seconda dello sviluppo cerebrale.
Tuttavia e' ipocrisia pura non ammettere che ci sono enormi differenze. Gente che ammazza o causa danni giganteschi senza nessuna empatia con le proprie vittime.
Possiamo verificare tutti che l'empatia e' quella cosa che fa la differenza tra un sapiens buono e uno "cattivo". E l'empatia e' legata alla massa (volume) dei neuroni specchio della parte perefrontale del cervello...incidenti o lesioni di quella zona determinano una diversa sensibilita', ragionevolezza e abilita' di convivenza sociale..
Non posso davvero credere che un Jhon abbia abicato alla ragione, e ceduto ogni sovranita' personale ad altri, con il rischio di commettere ingiustizie e violenze su innocenti, per scelta e avendo adoperato critica e raziocinio...
Mi viene piu' spontaneo ritenere che la massa volumetrica dei neuroni specchio che risiedon nella cervice di Jhon sia di una qualche misura inferiore a quella di chi e' invece fortemente empatico, pacifico e critico..
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