Trattare la violenza come una malattia
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Re: Trattare la violenza come una malattia
No, io non sto correggendo il tiro perche' non ho sostenuto nulla di quel che dici... l'esempio della peste lo stai strumentalizzando... in origine e' stato fatto per farti capire che non tutto cio' che appartiene naturalmente all'uomo e' bene, e che comprendere come funzionano determinati meccanismi e' d'aiuto nella risoluzione dei problemi.paolo1951 ha scritto:
Se ora vi siete finalmente resi conto di aver parlato come fanatici e avete corretto il tiro... sono io il primo a compiacermene, ma NON cercate di scaricare le vostre colpe sugli altri.
Lo ribadisco per la terza volta: non ho mai parlato di curare la violenza con psicofarmaci o electroshock, mi sono semplicemente limitata a portare l'esempio di uno studioso che ha affrontato il tema con un approccio scientifico, pervenendo a determinati risultati e che credo possano essere d'aiuto sia nel prevenire i comportamenti violenti, sia nell'affrontare una eventuale riabilitazione in caso di crimini di questo tipo.
Tutto il resto da Arancia Meccanica alla cospirazione giudaico-comunista-massonica internazionale ce lo avete messo tu e il Rasp.
Sally- -------------
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Re: Trattare la violenza come una malattia
premetto di non aver seguito tutto dall'inizio, ma giusto una curiosità:paolo1951 ha scritto:Avevo già pronta la controbattuta ma... mi sono fermato in tempo: non scendere al livello dell'avversario!Diva ha scritto:Quanto qualunquismo mascherato di pretesa di liberta'!!!!paolo1951 ha scritto:Ok questa è un'idea, una tesi comprensibile, accettabile... anche se io personalmente non la condivido. La violenza è nel nostro DNA, la "società" può coltivarla, ingigantirne gli effetti... ma non la crea.
Non credo al mito del "buon selvaggio", l'esperienza e la storia mi mostrano il contrario.
Ma se elimini "biologicamente", "terapeuticamente" parte del DNA, elimini anche l'uomo.
Questo DNA deve restare immutato, siamo noi come esseri razionali che dobbiamo imparare a tenerlo "sotto controllo".
Se anche si rivelasse possibile, io ho orrore di un mondo di individui che non possono fare altro che il "bene".
Il mio riferimento a Kubrick ... scusate ma calzava proprio a pennello, riguardatevi per favore il film "Arancia meccanica"!
Guarda che qui non c'e' in ballo nessun programma eugenetico... semplicemente il COMPRENDERE i meccanismi che stanno alla base della violenza puo' aiutare a prevenirla. A parlare di lobotomia non sono stata certo io, ne' Baron Cohen intende portare avanti un idea di modifica del DNA delle persone. Anche se non c'e' nulla di male nella eventuale possibilita' di correggere malattie genetiche (o quelli con la fibrosi cistica se la devono tenere perche' eliminare terapeuticamente parte del DNA significa eliminare l'uomo (cit. tua)?
Se determinati studi mostrano che aree del cervello poco funzionanti portano a comportamenti lesivi come sarebbe meglio intervenire? Chiudere le suddette persone in galera per poi farle uscire tali e quali a prima... o creare programmi atti a riabilitare quelle zone del cervello? Guarda che non parliamo di iniezioni intracraniche di sieri dell'empatia, ma di cose tipo terapie cognitivo-comportamentali alle quali le persone si possono sottoporre volontariamente.
E poi, visto che alcuni tratti della personalita' che dipendono da tali aree del cervello si formano durante l'infanzia, non ti sembra logico che si informino i genitori che (per esempio) picchiare i propri figli causa danni neurologici e comportamentali che in seguito potranno portare alla devianza da un punto di vista psicilogico e scadere in comportamenti criminali?
A me tutto questo sembra solo frutto del buon senso... se si punta sull'educazione (NON IMPOSIZIONE) all'empatia, cosa c'e' da perderci? O non ti sembra corretto perche' va contro la natura "bestiale" dell'uomo? Io auspico in una evoluzione sia culturale che "spirituale" dell'umanita', per me rimanere radicati alla biologia anche quando essa e' dannosa, e' un comportamento ottuso, medevale e incivile.
Ora ammetto innanzitutto che io ho un "privato interesse" a sostenere la mia tesi.
Infatti, a ragione o a torto, ho la brutta sensazione che molti qui su questo forum vorrebbero "curare" anche il sottoscritto.
Fatta questa confessione, dico che sinceramente gente che ragiona come te cara Diva mi fa paura esattamente come un Adolf Eichmann o un dottor Josef Mengele.
Tu stai auspicando la più terribile e orrenda violenza contro l'uomo, in nome della non violenza.
Come gli inquisitori tu tortureresti la gente "per amore" così che la loro anima possa salvarsi e godere dopo la morte le gioie del paradiso!
Diva cara, saresti grottesca se purtroppo ... non fossi vera!
Ci sarebbe da ridere su quanto tu scrivi se purtroppo non avessi degli illustri predecessori tipo appunto il già citato dottor Mengele.
"Curare" te credo sia cosa impossibile, o comunque ben più difficile che curare un violento, comunque per non lasciare nulla di intentato faccio un mio modesto tentativo, basato non certo sull'uso di psicofarmaci ma della semplice ragione.
Già perché tu confondi tranquillamente "informazione", "educazione", "tentativo di convincimento" con imposizione forzata di una "cura".
Ecco per prima cosa io vorrei che tu ci dicessi in cosa consiste questa "cura", questa "terapia"!
Se si tratta solo di propagandare idee di amore, di solidarietà sociale, ecc. è ovvio che io non ci vedrei nulla di male, ma qui si è parlato di curare la tendenza alla violenza così come si cura una malattia tipo la peste, quindi io mi sono fatto l'idea che sia stia parlando di cure farmacologiche!!!
Se non è così... ditelo subito e non andrò più avanti, ma per favore ditemi per prima cosa di che "cure" state parlando!!!!
riscriveresti tutto anche se diva avesse parlato di cure per la pedofilia?
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Re: Trattare la violenza come una malattia
come sempre P51 non ha capito una mazza di quello che ha letto.
a me e pare a chiunque dotato di una minima capacità di comprensione del testo è chiaro cha l'analogia con la peste è fatta per gli aspetti della sofferenza per chi ne è vittima e della pericolosità per chi gli sta intorno.
e basta.
non va minimamente ad implicare nessuna analogia sui metodi di cura. o sulla quarantena necessaria in caso di malattie gravi contagiose.
per fare questa estensione abusiva ci vuole una bella dose di imbecillità e/o malafede.
quante volte bisognerà ripetere che le risposte stanno sul piano educativo e non su quello farmacologico, chirurgico, dell'ingegneria genetica o altri che possono scaturire dalla fantasia di chi la lascia galoppare dentro la stalla, andando poi a sbattere fragorosamente sulle pareti che la delimitano?
se si deve andare a briglia sciolta è meglio trovare l'ambito opportuno: un bel prato libero e non un ambiente chiuso dal pavimento scivoloso.
a me e pare a chiunque dotato di una minima capacità di comprensione del testo è chiaro cha l'analogia con la peste è fatta per gli aspetti della sofferenza per chi ne è vittima e della pericolosità per chi gli sta intorno.
e basta.
non va minimamente ad implicare nessuna analogia sui metodi di cura. o sulla quarantena necessaria in caso di malattie gravi contagiose.
per fare questa estensione abusiva ci vuole una bella dose di imbecillità e/o malafede.
quante volte bisognerà ripetere che le risposte stanno sul piano educativo e non su quello farmacologico, chirurgico, dell'ingegneria genetica o altri che possono scaturire dalla fantasia di chi la lascia galoppare dentro la stalla, andando poi a sbattere fragorosamente sulle pareti che la delimitano?
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Verde mio, grazie Fux!Fux89 ha scritto:Magari prima di paragonare qualcuno a gente come Mengele sarebbe carino capire di cosa si sta parlando, eh...paolo1951 ha scritto:Se non è così... ditelo subito e non andrò più avanti, ma per favore ditemi per prima cosa di che "cure" state parlando!!!!
Per amore della discussione soprassiedo e faccio finta di non averli letti certi insulti...
Sally- -------------
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Diva o mi citi uno studio di Cohen sulle cause genetiche della violenta o le cazzate le stai sparando tu.Diva ha scritto:Ripeto: e quindi? Uno che ha studiato l'autismo (al quale per altro dedica la seconda meta' del "La scienza del male") non e' attendibile? Guarda caso il concetto di mancanza di empatia e' uno dei tratti distintivi dell'autismo, quindi Baron Cohen e' del tutto competente in materia... oltre a questo, se ti prendi la briga di guardare il libro, troverai che lui insieme ad altri ricercatori ha condotto anche studi di genetica, oltre che sui neuroni specchio. Studi tutti citati all'interno dell'opera.Rasputin ha scritto:
Allora qui
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Simon+Baron-Cohen
trovi una lista degli studi a cui ha partecipato Cohen.
a parte questo
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23588379
, gli altri sono tutti sull'autismo mi pare di vedere.Troppo difficile ammettere di aver detto una cazzata, eh? Guarda che capita a tutti di giudicare frettolosamente un libro, magari facendosi influenzare dal nome dell'autore o dal titolo... pero' poi le persone intelligenti sono disposte a riconsiderare le proprie posizioni, magari dando retta a chi il libro l'ha davvero letto... continuare ad ostinarsi citando link random non ha senso, oltre che a disturbare la discussione sul contenuto del libro al quale magari qualcuno (tipo Lud, ma anche eventuali lettori silenti) era interessato!Rasputin ha scritto:È la formulazione "Analisi corrette dal punto di vista formale, logico e scientifico e che propongono un approccio per una soluzione ragionavole" per me ad essere una versione parolaica di "Chiacchiere da bar".
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Mi sa che anch'io...delfi68 ha scritto:Io quoto Paolo 51
mix mi spieghi come si fa a correggere un presunto problema di natura genetica con dei programmi educativi.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
allora avrei dovuto sverdare alla grande ogni singolo post di Diva e insanguinare sempre lo stesso thread con i rossi per ognuno dei post di Rasputin e P51 (e uno di Delfi)
ma non ho tanta "vernice" a disposizione!
Diva complimenti per la pazienza e l'empatia e sempre un piacere leggerti in questi thread (che tu abbia ragione, secondo me,o no) in questo caso torno a ripetere non hai sbagliato una virgola!
ma non ho tanta "vernice" a disposizione!
Diva complimenti per la pazienza e l'empatia e sempre un piacere leggerti in questi thread (che tu abbia ragione, secondo me,o no) in questo caso torno a ripetere non hai sbagliato una virgola!
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Re: Trattare la violenza come una malattia
aah, comunque mi sa che adesso l'ebreofobia di Rasputin e l'imbecillità di P51 prenderanno il sopravvento e addio thread interessante!
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Ma no...a me basta una risposta a questo:loonar ha scritto:aah, comunque mi sa che adesso l'ebreofobia di Rasputin e l'imbecillità di P51 prenderanno il sopravvento e addio thread interessante!
http://atei.forumitalian.com/t5569p50-trattare-la-violenza-come-una-malattia#281669
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Ma il libro che ha citato e riassunto Diva di chi è?
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Di un certo Cohenloonar ha scritto:Ma il libro che ha citato e riassunto Diva di chi è?
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Re: Trattare la violenza come una malattia
perché la componente genetica è solo una predisposizione, per ciò che riguarda i comportamenti umani.Rasputin ha scritto:Mi sa che anch'io...delfi68 ha scritto:Io quoto Paolo 51
mix mi spieghi come si fa a correggere un presunto problema di natura genetica con dei programmi educativi.
fa molto di più, nel determinare i comportamenti del singolo, l'influsso ambientale.
vedo che qui c'è un'adorazione irrazionale per il DNA: sembra essere diventata la divinità scientifica che ha sostituito Dio nella spiegazione di tutti dubbi in tutte le questioni umane.
il DNA darà le indicazioni di struttura generica dei comportamenti della generalità degli individui, ma non si può pensare che arrivi a determinare precisamente i dettagli dei comportamenti nell'esistenza del singolo soggetto. che subisce enormi e ben più determinanti sollecitazioni dall'ambiente.
e proprio in quest'ottica, di plasmabilità dei comportamenti umani, sembra inscriversi la proposta e la realizzazione pratica dell'autore del libro citato.
quando Diva ha usato il concetto di "ottusità" lo ha fatto con precisione chirurgica.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Il che, in sintesi, è quello che sostengo io e che mi pare in contrapposizione con Cohen.mix ha scritto:[...]
il DNA darà le indicazioni di struttura generica dei comportamenti della generalità degli individui, ma non si può pensare che arrivi a determinare precisamente i dettagli dei comportamenti nell'esistenza del singolo soggetto. che subisce enormi e ben più determinanti sollecitazioni dall'ambiente.
Alle cagatine di piccione non sai rinunciare ehmix ha scritto:[...]
quando Diva ha usato il concetto di "ottusità" lo ha fatto con precisione chirurgica.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
allora perchè dici che Diva ha detto cazzate se non ti cita degli studi di Cohen, quando ti sta consigliando addirittura di leggere un libro sugli studi/tesi di Cohen.Rasputin ha scritto:Di un certo Cohenloonar ha scritto:Ma il libro che ha citato e riassunto Diva di chi è?
Mi sa che ci stiamo perdendo nel nulla pur di non ammettere che ti sta sulle palle uno che si chiama Cohen e di conseguenza non ti fidi di lui!
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Re: Trattare la violenza come una malattia
e alla luce delle recenti scoperte neuroscientifiche sbagliate sia tu che MixRasputin ha scritto:Il che, in sintesi, è quello che sostengo io e che mi pare in contrapposizione con Cohen.mix ha scritto:[...]
il DNA darà le indicazioni di struttura generica dei comportamenti della generalità degli individui, ma non si può pensare che arrivi a determinare precisamente i dettagli dei comportamenti nell'esistenza del singolo soggetto. che subisce enormi e ben più determinanti sollecitazioni dall'ambiente.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
No, di conseguenza faccio dell ricerche su di lui...i risultati li ho inseriti qui ehloonar ha scritto:allora perchè dici che Diva ha detto cazzate se non ti cita degli studi di Cohen, quando ti sta consigliando addirittura di leggere un libro sugli studi/tesi di Cohen.Rasputin ha scritto:Di un certo Cohenloonar ha scritto:Ma il libro che ha citato e riassunto Diva di chi è?
Mi sa che ci stiamo perdendo nel nulla pur di non ammettere che ti sta sulle palle uno che si chiama Cohen e di conseguenza non ti fidi di lui!
Bene, dammi un riferimento ed io ne prenderò attoloonar ha scritto:e alla luce delle recenti scoperte neuroscientifiche sbagliate sia tu che MixRasputin ha scritto:Il che, in sintesi, è quello che sostengo io e che mi pare in contrapposizione con Cohen.mix ha scritto:[...]
il DNA darà le indicazioni di struttura generica dei comportamenti della generalità degli individui, ma non si può pensare che arrivi a determinare precisamente i dettagli dei comportamenti nell'esistenza del singolo soggetto. che subisce enormi e ben più determinanti sollecitazioni dall'ambiente.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Rasp, io leggo libri cartacei, articoli sempre cartacei di giornali scientifici e poi non li archivio.
Tu fai delle ricerche al volo su internet e sembrerà strano, ma su internet, nonostante le pubblicità, non c'è tutto! E poi lo sai bene che 'sti giochetti a chi ha il link migliore non mi sono mai piaciuti e non mi sembrano probanti di un bel nulla (lo lascio a te e a Jessica come metodo di interazione forumistica)
Diva ha argomentato basandosi su una lettura e illustrandola e rissumendola e trandone conclusioni
tu hai cavillato su note a margine invece di rispondere sull'argomento
P51 ...be' lasciamo perdere!
Tu fai delle ricerche al volo su internet e sembrerà strano, ma su internet, nonostante le pubblicità, non c'è tutto! E poi lo sai bene che 'sti giochetti a chi ha il link migliore non mi sono mai piaciuti e non mi sembrano probanti di un bel nulla (lo lascio a te e a Jessica come metodo di interazione forumistica)
Diva ha argomentato basandosi su una lettura e illustrandola e rissumendola e trandone conclusioni
tu hai cavillato su note a margine invece di rispondere sull'argomento
P51 ...be' lasciamo perdere!
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Re: Trattare la violenza come una malattia
sono curioso di scoprire dove e quando sbaglio. una delle cose veramente utili in un forum.loonar ha scritto:e alla luce delle recenti scoperte neuroscientifiche sbagliate sia tu che Mix
puoi spiegare con più dovizia di particolari, per cortesia?
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Re: Trattare la violenza come una malattia
riguardo questo:mix ha scritto:sono curioso di scoprire dove e quando sbaglio. una delle cose veramente utili in un forum.loonar ha scritto:e alla luce delle recenti scoperte neuroscientifiche sbagliate sia tu che Mix
puoi spiegare con più dovizia di particolari, per cortesia?
certo il DNA non determina i dettagli ma si è visto che influenza come e più delle sollecitazioni ambientalimix ha scritto:il DNA darà le indicazioni di struttura generica dei comportamenti della generalità degli individui, ma non si può pensare che arrivi a determinare precisamente i dettagli dei comportamenti nell'esistenza del singolo soggetto. che subisce enormi e ben più determinanti sollecitazioni dall'ambiente.
(non chiedermi link... sono solo conclusioni che ricavo da letture di articoli scientifici su Le Scienze, Mente e Cervello e qualche articolo qua e là sul web)
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Non mi pare...ho fatto delle ricerche, con opinioni diverse da quelle di chi ha scritto il libro e da quelle di chi qui lo ha letto...loonar ha scritto:
tu hai cavillato su note a margine invece di rispondere sull'argomento
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Re: Trattare la violenza come una malattia
argomentare a base di link anzichè con proprie tesi elaborate grazie alla lettura di link è noioso e amazza le gonadi, oltre che sembrare opco rispettoso di chi si spreca in spiegazioni e si vede rispondere con una righina di link copia incollatoRasputin ha scritto:Non mi pare...ho fatto delle ricerche, con opinioni diverse da quelle di chi ha scritto il libro e da quelle di chi qui lo ha letto...loonar ha scritto:
tu hai cavillato su note a margine invece di rispondere sull'argomento
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Re: Trattare la violenza come una malattia
ma tu stai parlando di sollecitazioni ambientali casuali.loonar ha scritto:riguardo questo:mix ha scritto:sono curioso di scoprire dove e quando sbaglio. una delle cose veramente utili in un forum.loonar ha scritto:e alla luce delle recenti scoperte neuroscientifiche sbagliate sia tu che Mix
puoi spiegare con più dovizia di particolari, per cortesia?certo il DNA non determina i dettagli ma si è visto che influenza come e più delle sollecitazioni ambientalimix ha scritto:il DNA darà le indicazioni di struttura generica dei comportamenti della generalità degli individui, ma non si può pensare che arrivi a determinare precisamente i dettagli dei comportamenti nell'esistenza del singolo soggetto. che subisce enormi e ben più determinanti sollecitazioni dall'ambiente.
(non chiedermi link... sono solo conclusioni che ricavo da letture di articoli scientifici su Le Scienze, Mente e Cervello e qualche articolo qua e là sul web)
la proposta di riflessione introdotta da Diva mi sembra parli di sollecitazioni positive molto ben programmate, studiate, consapevoli.
è un po' il discorso dell'istruzione in genere.
certo l'istruzione non determinerà una modifica strutturale fisica dell'impianto mentale geneticamente ereditato. in situazioni estreme probabilmente le risposte automatiche pre-razionali non verranno mutate di una virgola dalle acquisizioni culturali. questo è ragionevole.
ma poiché la vita sociale è in buona parte determinata da risposte stereotipate a stimoli non critici, una modifica nell'approccio dovuta ad una miglior educazione (culturale, emotiva, empatica, psicologica), che porti alla comprensione che comportamenti sociali positivi si rivelano vantaggiosi a lungo termine, come che, al contrario, essere costantemente fuori dalle regole dei giochi alla lunga si rivela, statisticamente ed empiricamente, un comportamento stupido e dannoso anche e soprattutto per chi vi indulge, può benissimo innescare un processo virtuoso in cui le risposte abitudinarie siano più inclini alla razionalità che all'istintività. senza che il protagonista di tale superiore consapevolezza si senta in nessun modo costretto. partendo dalle sue intenzioni la motivazione a dismettere comportamenti violenti per preferirne di più ragionevoli, costruttivi & produttivi.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
ma tu stai parlando di sollecitazioni ambientali casuali.loonar ha scritto:riguardo questo:mix ha scritto:sono curioso di scoprire dove e quando sbaglio. una delle cose veramente utili in un forum.loonar ha scritto:e alla luce delle recenti scoperte neuroscientifiche sbagliate sia tu che Mix
puoi spiegare con più dovizia di particolari, per cortesia?certo il DNA non determina i dettagli ma si è visto che influenza come e più delle sollecitazioni ambientalimix ha scritto:il DNA darà le indicazioni di struttura generica dei comportamenti della generalità degli individui, ma non si può pensare che arrivi a determinare precisamente i dettagli dei comportamenti nell'esistenza del singolo soggetto. che subisce enormi e ben più determinanti sollecitazioni dall'ambiente.
(non chiedermi link... sono solo conclusioni che ricavo da letture di articoli scientifici su Le Scienze, Mente e Cervello e qualche articolo qua e là sul web)
la proposta di riflessione introdotta da Diva mi sembra parli di sollecitazioni positive molto ben programmate, studiate, consapevoli.
è un po' il discorso dell'istruzione in genere.
certo l'istruzione non determinerà una modifica strutturale fisica dell'impianto mentale geneticamente ereditato. in situazioni estreme probabilmente le risposte automatiche pre-razionali non verranno mutate di una virgola dalle acquisizioni culturali. questo è ragionevole.
ma poiché la vita sociale è in buona parte determinata da risposte stereotipate a stimoli non critici, una modifica nell'approccio dovuta ad una miglior educazione (culturale, emotiva, empatica, psicologica), che porti alla comprensione che comportamenti sociali positivi si rivelano vantaggiosi a lungo termine, come che, al contrario, essere costantemente fuori dalle regole dei giochi alla lunga si rivela, statisticamente ed empiricamente, un comportamento stupido e dannoso anche e soprattutto per chi vi indulge, può benissimo innescare un processo virtuoso in cui le risposte abitudinarie siano più inclini alla razionalità che all'istintività. senza che il protagonista di tale superiore consapevolezza si senta in nessun modo costretto. partendo dalle sue intenzioni la motivazione a dismettere comportamenti violenti per preferirne di più ragionevoli, costruttivi & produttivi.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Spreca mi pare il termine adatto. Non sono solito argomentare a base di tesi e tantomeno elaborate, quando lo faccio lo notifico. Mi limito a cercare dati di fatto...loonar ha scritto:argomentare a base di link anzichè con proprie tesi elaborate grazie alla lettura di link è noioso e amazza le gonadi, oltre che sembrare opco rispettoso di chi si spreca in spiegazioni e si vede rispondere con una righina di link copia incollatoRasputin ha scritto:Non mi pare...ho fatto delle ricerche, con opinioni diverse da quelle di chi ha scritto il libro e da quelle di chi qui lo ha letto...loonar ha scritto:
tu hai cavillato su note a margine invece di rispondere sull'argomento
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Re: Trattare la violenza come una malattia
ok, ora ci siamo, ma forse avevo equivocato io la tua precedente risposta
l'ambiente stimola e può forzare le eredità genetiche
(che non sono immutabili)
quindi influenzano in egual modo e in percentuali diverse a seconda
dipende!
l'ambiente stimola e può forzare le eredità genetiche
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quindi influenzano in egual modo e in percentuali diverse a seconda
dipende!
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Tendenzialmente sarei d'accordo, ci sono riferimenti?loonar ha scritto:ok, ora ci siamo, ma forse avevo equivocato io la tua precedente risposta
l'ambiente stimola e può forzare le eredità genetiche
(che non sono immutabili)
quindi influenzano in egual modo e in percentuali diverse a seconda
dipende!
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Re: Trattare la violenza come una malattia
forse è utile, se vuoi essere compreso, che spieghi in quale modo i testi da te linkati dimostrino ciò che tu vuoi sia inteso.Rasputin ha scritto:Spreca mi pare il termine adatto. Non sono solito argomentare a base di tesi e tantomeno elaborate, quando lo faccio lo notifico. Mi limito a cercare dati di fatto...loonar ha scritto:argomentare a base di link anzichè con proprie tesi elaborate grazie alla lettura di link è noioso e amazza le gonadi, oltre che sembrare opco rispettoso di chi si spreca in spiegazioni e si vede rispondere con una righina di link copia incollatoRasputin ha scritto:Non mi pare...ho fatto delle ricerche, con opinioni diverse da quelle di chi ha scritto il libro e da quelle di chi qui lo ha letto...loonar ha scritto:
tu hai cavillato su note a margine invece di rispondere sull'argomento
perché raramente la cosa è così autoevidente.
e a volte sembra perfino che vadano a dimostrare o rinforzare le tesi di chi vorresti smentire.
quando non paia, dal tempo troppo breve trascorso da quando viene introdotto un tema a quando metti un link su tale tema, che tu non abbia minimamente letto, e men che meno compreso cosa quel link contiene.
poi a perdere tempo dietro ai tuoi link non tutti sono disponibili.
qui si tende a discutere in merito a ciò che è disponibile su questo forum, sostenuto dalle opinioni dei presenti. non dei contenuti incogniti di link esterni, che si possono leggere ma anche ignorare completamente.
se si vuole essere presi sul serio temo che serva più di qualche link a pioggia.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Per argomentare occorre leggere il contenuto dei link, non supporre che non li abbia letti io
mi sfiora il sospetto che tu non ne sia capace, ma se vuoi ti aiuto
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Re: Trattare la violenza come una malattia
non è questione di stabilire chi sia capace o menoRasputin ha scritto:Per argomentare occorre leggere il contenuto dei link, non supporre che non li abbia letti io
mi sfiora il sospetto che tu non ne sia capace, ma se vuoi ti aiuto
ma di rendersi conto che la fruibilità del forum con i link e senza argomentazioni personali, viene meno
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Re: Trattare la violenza come una malattia
ti sto invitando proprio a farlo: spiega cosa dovremmo trovare dentro ai tuoi link.Rasputin ha scritto:Per argomentare occorre leggere il contenuto dei link, non supporre che non li abbia letti io
mi sfiora il sospetto che tu non ne sia capace, ma se vuoi ti aiuto
ricordati che anche jessica aveva lamentato l'incongruità tra alcuni tuoi link e le tesi che volevi sostenere. se vuoi dire qualcosa dilla qui esplicitamente ed eventualmente usa i link per le conferme, indicando dove e perché i link dovrebbero darle.
ricordo che jessica, con grande pazienza aveva anche "dissezionato" qualche contenuto da te irrazionalmente linkato.
che con tutta evidenza dimostrava tutto il contrario delle tue tesi.
naturalmente io ho gusti diversi da jessica. mi diverto in altri modi. altrettanto bene.
quindi non mi passa neppure per l'anticamenra del cervello di dimostrarti oggettivamente quello che so. tanto anche una volta dimostrato non se ne caverebbe nessun beneficio. continueresti a sostenere le tue tesi dopo aver fatto un opportuno reset. il film è sempre quello.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Beh, basta chiedere eh...loonar ha scritto:non è questione di stabilire chi sia capace o menoRasputin ha scritto:Per argomentare occorre leggere il contenuto dei link, non supporre che non li abbia letti io
mi sfiora il sospetto che tu non ne sia capace, ma se vuoi ti aiuto
ma di rendersi conto che la fruibilità del forum con i link e senza argomentazioni personali, viene meno
...io traduco...e per sapere cosa si trova dentro ai link in genere - a partire da un QI superiore a 90 - basta aprirli e leggere.mix ha scritto:ti sto invitando proprio a farlo: spiega cosa dovremmo trovare dentro ai tuoi link.Rasputin ha scritto:Per argomentare occorre leggere il contenuto dei link, non supporre che non li abbia letti io
mi sfiora il sospetto che tu non ne sia capace, ma se vuoi ti aiuto
ricordati che anche jessica aveva lamentato l'incongruità tra alcuni tuoi link e le tesi che volevi sostenere. se vuoi dire qualcosa dilla qui esplicitamente ed eventualmente usa i link per le conferme, indicando dove e perché i link dovrebbero darle.
ricordo che jessica, con grande pazienza aveva anche "dissezionato" qualche contenuto da te irrazionalmente linkato.
che con tutta evidenza dimostrava tutto il contrario delle tue tesi.
naturalmente io ho gusti diversi da jessica. mi diverto in altri modi. altrettanto bene.
quindi non mi passa neppure per l'anticamenra del cervello di dimostrarti oggettivamente quello che so. tanto anche una volta dimostrato non se ne caverebbe nessun beneficio. continueresti a sostenere le tue tesi dopo aver fatto un opportuno reset. il film è sempre quello.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
c r e d i c i ! ! !Rasputin ha scritto:Beh, basta chiedere eh...loonar ha scritto:non è questione di stabilire chi sia capace o menoRasputin ha scritto:Per argomentare occorre leggere il contenuto dei link, non supporre che non li abbia letti io
mi sfiora il sospetto che tu non ne sia capace, ma se vuoi ti aiuto
ma di rendersi conto che la fruibilità del forum con i link e senza argomentazioni personali, viene meno...io traduco...e per sapere cosa si trova dentro ai link in genere - a partire da un QI superiore a 90 - basta aprirli e leggere.mix ha scritto:ti sto invitando proprio a farlo: spiega cosa dovremmo trovare dentro ai tuoi link.Rasputin ha scritto:Per argomentare occorre leggere il contenuto dei link, non supporre che non li abbia letti io
mi sfiora il sospetto che tu non ne sia capace, ma se vuoi ti aiuto
ricordati che anche jessica aveva lamentato l'incongruità tra alcuni tuoi link e le tesi che volevi sostenere. se vuoi dire qualcosa dilla qui esplicitamente ed eventualmente usa i link per le conferme, indicando dove e perché i link dovrebbero darle.
ricordo che jessica, con grande pazienza aveva anche "dissezionato" qualche contenuto da te irrazionalmente linkato.
che con tutta evidenza dimostrava tutto il contrario delle tue tesi.
naturalmente io ho gusti diversi da jessica. mi diverto in altri modi. altrettanto bene.
quindi non mi passa neppure per l'anticamenra del cervello di dimostrarti oggettivamente quello che so. tanto anche una volta dimostrato non se ne caverebbe nessun beneficio. continueresti a sostenere le tue tesi dopo aver fatto un opportuno reset. il film è sempre quello.
servrebbe a qualcosa spiegarti che una cosa sono le percezioni personali ed un'altra i contenuti che l'autore ha introdotto in un suo testo?
che le tue percezioni personali possono essere ben distanti da quelle che altre percezioni, in significativa autonoma sintonia, trovano negli stessi brani?
ho il timore che la tua sia una deformazione professionale, anche.
magari traduci traduci hai preso l'abitudine di interessarti poco del senso generale complessivo di quello che leggi. e tendi inconsapevolmente a fissare l'attenzione su tasselli singoli. con tutti i benefici professionali in risparmio di risorse ed i rischi forumistici del caso.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
mix dubito che servirebbe a qualcosa spiegarti l'uso di un dizionario nel tuo mondo di percezioni personali
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Re: Trattare la violenza come una malattia
peccato per te che stasera siamo in due a dirti le stesse cose sull'uso dei link.Rasputin ha scritto:mix dubito che servirebbe a qualcosa spiegarti l'uso di un dizionario nel tuo mondo di percezioni personali
e in precedenza ci sono state altre utenti a fare appunti sulla tua acutezza di percezione del senso degli scritti.
comunque se vuoi che le tue difficoltà restino celate e continuare a pensare che come te non capisce nessuno, non ti preoccupare: in te è una questione inconscia e quindi non ne verrai mai a conoscenza, non ne sarai mai consapevole. è naturalissimo.
lo si percepisce bene solo da fuori.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
mix ha scritto:peccato per te che stasera siamo in due a dirti le stesse cose sull'uso dei link.
e in precedenza ci sono state altre utenti a fare appunti sulla tua acutezza di percezione del senso degli scritti.
Potete essere in quanti volete
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Re: Trattare la violenza come una malattia
vedi che sbagli ancora una volta il piano del ragionamento?Rasputin ha scritto:Potete essere in quanti voletemix ha scritto:peccato per te che stasera siamo in due a dirti le stesse cose sull'uso dei link.
e in precedenza ci sono state altre utenti a fare appunti sulla tua acutezza di percezione del senso degli scritti.
ad un certo punto ti ho scritto, non molte ore fa, solo 2, che forse è utile se vuoi essere compreso che tu opti per altri sistemi.
se a te va bene che ti comprendano utenti tipo paperino o P51 o altri utenti che hanno rapporti conflittuali con la comprensione dei testi ed allora si affidano al senso di conforto che dà loro l'appartenenza ad un gruppo, continua così che vai benissimo.
più le tesi sono strampalate ed adottate per fiducia cieca e difese assieme per partito preso (P51 non assieme a te, segue sue misteriose convinzioni irremovibili, altrettanto senza giustificazioni una volta sottoposte ad analisi razionale) più il sostegno alle tesi dev'essere fanatico e convince dell'eroismo dell'impresa, tanto quanto ne era convinto El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha, combattendo contro mulini a vento.
qual'è ora il tuo mulino a vento?
l'affermazione che c'è un po' di utenza che ti sta comunicando che i tuoi argomenti così come li presenti sono farlocchi?
e tu la ribalti upside/down e ne fai una questione di milioni di individui?
questi ultimi con specifici interessi e bisogni che li spingono a dire e fare quel che dicono e fanno?
se non capisci o non ti fai capire da una manciata di utenti su questo forum sai che sei già ad un'alta percentuale sul totale?
visto che i partecipanti quotidiani abbastanza stabili sono in media una ventina.
e ci sarà anche un bel mazzo tra loro che non si esprime in merito.
altrimenti rischi che non ti segua la maggioranza del piccolo gruppo che ci legge.
quali bisogni ed interessi dovrebbe avere questo gruppo per deformare la realtà come fano milioni in altri contesti?
Lo vedi che le tue percezioni sono incoerenti con la situazione reale?
cosa che ti porta a inondare questo forum con migliaia di cazzate?
spesso reiterate alla noia (link di qui, link di lì, link di su link di giù ... ma linkati le mani)
ci sta puntare sulla quantità. ma un minimo di qualità tra tutta questa ... quantità, non sarebbe proprio male.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Certamente SI'.jessica ha scritto:...
premetto di non aver seguito tutto dall'inizio, ma giusto una curiosità:
riscriveresti tutto anche se diva avesse parlato di cure per la pedofilia?
Riscriverei la stessa cosa per qualunque altro reato...
Non accetterei l'idea di "curare" il violento nemmeno se quel violento si chiamasse Stalin o Pol Pot.
E già che ci sono concludo con questo: Diva, Mix & Co. hanno detto di tutto e di più... ma si sono ben guardati dal rispondere ad una domanda: educazione e terapia medica sono la stessa cosa?
Curare una persona è equivalente a mandarlo a scuola o a catechismo?
Sinceramente le vostre argomentazioni volte ad affermare che, quando si parla di "curare" una persona da una malattia, si voglia solo intendere: istruirla, ragionare con lei, cercare di convincerla con argomentazioni logiche, ecc. è ridicola.
Per favore cercate di essere un po' più seri...
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che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Trattare la violenza come una malattia
psicoterapiapaolo1951 ha scritto:Certamente SI'.jessica ha scritto:...
premetto di non aver seguito tutto dall'inizio, ma giusto una curiosità:
riscriveresti tutto anche se diva avesse parlato di cure per la pedofilia?
Riscriverei la stessa cosa per qualunque altro reato...
Non accetterei l'idea di "curare" il violento nemmeno se quel violento si chiamasse Stalin o Pol Pot.
E già che ci sono concludo con questo: Diva, Mix & Co. hanno detto di tutto e di più... ma si sono ben guardati dal rispondere ad una domanda: educazione e terapia medica sono la stessa cosa?
Curare una persona è equivalente a mandarlo a scuola o a catechismo?
Sinceramente le vostre argomentazioni volte ad affermare che, quando si parla di "curare" una persona da una malattia, si voglia solo intendere: istruirla, ragionare con lei, cercare di convincerla con argomentazioni logiche, ecc. è ridicola.
Per favore cercate di essere un po' più seri...
(non è un consiglio ... è un esempio)
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Certo, come vuoi tu, Paolo. Spero non ti dispiaccia se ti faccio notare che del mio pst tu sembri aver letto solo il titolo. Pertanto, ti ripeto un post che sembra esserti sfuggito:paolo1951 ha scritto:Ludwig, prima di lamentarsi sarebbe bene vedere cosa è stato scritto da te e da altri!!!Ludwig von Drake ha scritto:Fux89 ha scritto:Magari prima di paragonare qualcuno a gente come Mengele sarebbe carino capire di cosa si sta parlando, eh...paolo1951 ha scritto:Se non è così... ditelo subito e non andrò più avanti, ma per favore ditemi per prima cosa di che "cure" state parlando!!!!
Ora sembra che tutto consista nel tenere una lezioncina di etica, qualche consiglio pedagogico ai genitori, forse un corso prematrimoniale tipo quelli della CCAR, ma prima avete parlato ben diversamente, parlavate di "trattare la violenza come una malattia", di curarla come la peste nera... e non credo che la peste nera si curi con la psicologia!
Se ora vi siete finalmente resi conto di aver parlato come fanatici e avete corretto il tiro... sono io il primo a compiacermene, ma NON cercate di scaricare le vostre colpe sugli altri.
Paolo hai visto il video? Hai lretto il libro? Hai idea di in che cosa consista la cura della male sociale rappresentato dalla violenza? Oppure ti sei fatto una tua idea di cosa si stia parlando senza averne in realtà la più pallida idea?
Che vergogna, eh Paolo, se si riuscissero a calare del 67% i crimini violenti con sedute di confronto, siano esse psicoterapiche o meramente comunicative? Eh già, supportare i soggetti più violenti con opere del genere sarebbe decisamente peggio delle atrocità naziste o di quelle dell'Inquisizione.
Anzi, direi che anche il mettere in galera chi uccide moglie e figli in fondo è un po' come la caccia alle streghe. No, Paolo? Forse no? Forse per te la galera (un metodo che ha dimostrato i suoi grossi difetti sociali) va bene, mentre prevenire supportando i pregiudicati facendo diminuire la probabilità che compiano nuovamente azioni violente attraverso parole ed esempi (non medicine) -metodo che ha dimostrato la sua efficacia sociale - sarebbe sbagliato?
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
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farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Allora ammetto di non conoscere la terapia, metodologia proposta da questi medici, e di non avere le conoscenze "tecniche" per capire di che si tratti.
Però non è vero che mi sono fermato al titolo, per altro già molto esplicito ("Trattare la violenza come una malattia"), bensì ho letto il post iniziale di Ludwig e quelli seguenti suoi e di altri.
Il post iniziale dice testualmente:
Ora voi mi dite che si tratta di semplice "psicoterapia" escludendo l'uso di neurofarmaci (a cui peraltro anche la psicoterapia viene molto spesso abbinata), e va bene questo renderebbe la cosa molto più soft di quello che io ho immaginato.
Tuttavia a mio parere ci sono 2 cose che non mi convincono e/o che non avete chiarito:
A) siamo d'accordo o no sul fatto che nessun "malato" (malato di qualunque tipo) deve essere forzatamente, cioè contro la sua volontà sottoposto a terapie mediche, nemmeno psicoterapiche?
B) come pensate che un individuo consapevolmente violento sia disposto a sottoporsi volontariamente e "pacificamente" ad una terapia rieducativa?
Faccio l'esempio dei pedofili, visto che Jessica lo ha tirato fuori...
Alcuni pedofili certo chiedono essi stessi persino la castrazione chimica, affermando che vorrebbero ma non riescono a controllare i propri impulsi sessuali.
Bene in questi rari casi io non vedo nulla di male nel "curarli" ma appunto dietro loro esplicita e libera richiesta.
Ma per la maggioranza lo sapete bene che questo non avviene, la maggioranza sarà pure malata, ma non ha nessuna intenzione di curarsi o men che mai di farsi curare.
Ho paragonato questa idea a quella purtroppo in voga fino a non molto tempo fa di dover curare anche gli omosessuali, e mi è stato ridicolmente risposto che gli omosessuali non fanno male a nessuno, che l'omosessualità non è una malattia...
Vi assicuro e chi mi conosce lo sa bene che io sono più che convinto di questo... ne ero convinto da prima che alcuni di voi fossero nati, quando la cosa non era affatto pacifica e quasi universalmente accettata come lo è oggi nella società occidentale.
Ma questo non significa nulla, chi ieri proponeva di curare i gay non la pensava certo così, considerava invece che l'omosessualità fosse socialmente dannosa anche più della violenza!
Ora tornando alla violenza, vi domando quale sarebbe la "violenza" da curare? chi lo stabilisce quale sia?
Faccio alcuni esempi su cui mi piacerebbe sentire la vostra opinione; è da curare:
la violenza di ogni rivoluzionario, di ogni guerrigliero?
la violenza di molti anarchici?
la violenza dei NO-TAV, degli "autonomi"?
la violenza di un militare, di un mercenario?
la violenza di un jihadista?
la violenza di un colono israeliano?
la violenza di Gesù Cristo che scaccia a frustale i mercanti dal tempio? ... che dice sono venuto a portare non la pace ma la spada?
Però non è vero che mi sono fermato al titolo, per altro già molto esplicito ("Trattare la violenza come una malattia"), bensì ho letto il post iniziale di Ludwig e quelli seguenti suoi e di altri.
Il post iniziale dice testualmente:
A me sembra che parlare di "applicare i modelli di lotta alle epidemie", "altre azioni tipiche della lotta alle epidemie"... sia cosa ben diversa dall'educare.Ascoltavo un interessante video su youtube della serie TED, il titolo era Gary Slutkin: treat violence like a contagious desease.
In pratica, questo dottore che per anni si è occupato di epidemie in Africa è tornato a casa e si è chiesto perché non si potessero applicare i modelli di lotta alle epidemie nella lotta alla violenza. Nel video parte con un interessante paragone, in cui sostiene che per ora non siamo in grado di fermare la violenza perché la trattiamo nel modo sbagliato, un po' come si faceva inizialmente con la peste (nel senso che anche in quel caso l'approccio era sbagliato).
Tutto bello in teoria e anche i grafici che portava mostravano un'effettiva similitudine tra epidemie e violenza. Ciò che mi ha stupito è che il dottore ha applicato in pratica il suo modello e ha funzionato.
In pratica, individuava i maggiori portatori "curandoli" con sedute riguardanti il comportamento. Dopodiché metteva in atto altre azioni tipiche della lotta alle epidemie e la cosa ha funzionato.
Voi ne sapete qualcosa?
Perché se supportata empiricamente l'efficacia del modello non si prova a portarlo nelle nostre zone a rischio?
Ora voi mi dite che si tratta di semplice "psicoterapia" escludendo l'uso di neurofarmaci (a cui peraltro anche la psicoterapia viene molto spesso abbinata), e va bene questo renderebbe la cosa molto più soft di quello che io ho immaginato.
Tuttavia a mio parere ci sono 2 cose che non mi convincono e/o che non avete chiarito:
A) siamo d'accordo o no sul fatto che nessun "malato" (malato di qualunque tipo) deve essere forzatamente, cioè contro la sua volontà sottoposto a terapie mediche, nemmeno psicoterapiche?
B) come pensate che un individuo consapevolmente violento sia disposto a sottoporsi volontariamente e "pacificamente" ad una terapia rieducativa?
Faccio l'esempio dei pedofili, visto che Jessica lo ha tirato fuori...
Alcuni pedofili certo chiedono essi stessi persino la castrazione chimica, affermando che vorrebbero ma non riescono a controllare i propri impulsi sessuali.
Bene in questi rari casi io non vedo nulla di male nel "curarli" ma appunto dietro loro esplicita e libera richiesta.
Ma per la maggioranza lo sapete bene che questo non avviene, la maggioranza sarà pure malata, ma non ha nessuna intenzione di curarsi o men che mai di farsi curare.
Ho paragonato questa idea a quella purtroppo in voga fino a non molto tempo fa di dover curare anche gli omosessuali, e mi è stato ridicolmente risposto che gli omosessuali non fanno male a nessuno, che l'omosessualità non è una malattia...
Vi assicuro e chi mi conosce lo sa bene che io sono più che convinto di questo... ne ero convinto da prima che alcuni di voi fossero nati, quando la cosa non era affatto pacifica e quasi universalmente accettata come lo è oggi nella società occidentale.
Ma questo non significa nulla, chi ieri proponeva di curare i gay non la pensava certo così, considerava invece che l'omosessualità fosse socialmente dannosa anche più della violenza!
Ora tornando alla violenza, vi domando quale sarebbe la "violenza" da curare? chi lo stabilisce quale sia?
Faccio alcuni esempi su cui mi piacerebbe sentire la vostra opinione; è da curare:
la violenza di ogni rivoluzionario, di ogni guerrigliero?
la violenza di molti anarchici?
la violenza dei NO-TAV, degli "autonomi"?
la violenza di un militare, di un mercenario?
la violenza di un jihadista?
la violenza di un colono israeliano?
la violenza di Gesù Cristo che scaccia a frustale i mercanti dal tempio? ... che dice sono venuto a portare non la pace ma la spada?
Re: Trattare la violenza come una malattia
oj..io mi tengo fuori da questa discussione.
Per me è sbagliato non aver definito bene cosa si intende per violenza.
In ogni caso SONO CONTRARIO a qualsiasi manomissione delle persone, anche dei violenti.
La cura è solo inseribile nel contesto del codice penale. Non è la violenza da curare, ma da perseguire eventuali reati specifici che da essa derivano e nelle forme previste dalle leggi penali.
Poi si può discutere delle leggi. Quelle italiane o quelle estere. Ad esempio in USA una forma di pena è la morte..quindi oddio..non mi sembra proprio una cosa civilissima, piuttosto è una vendetta.
Per me è sbagliato non aver definito bene cosa si intende per violenza.
In ogni caso SONO CONTRARIO a qualsiasi manomissione delle persone, anche dei violenti.
La cura è solo inseribile nel contesto del codice penale. Non è la violenza da curare, ma da perseguire eventuali reati specifici che da essa derivano e nelle forme previste dalle leggi penali.
Poi si può discutere delle leggi. Quelle italiane o quelle estere. Ad esempio in USA una forma di pena è la morte..quindi oddio..non mi sembra proprio una cosa civilissima, piuttosto è una vendetta.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
delfi68 ha scritto:oj..io mi tengo fuori da questa discussione.
Per me è sbagliato non aver definito bene cosa si intende per violenza.
In ogni caso SONO CONTRARIO a qualsiasi manomissione delle persone, anche dei violenti.
La cura è solo inseribile nel contesto del codice penale. Non è la violenza da curare, ma da perseguire eventuali reati specifici che da essa derivano e nelle forme previste dalle leggi penali.
Poi si può discutere delle leggi. Quelle italiane o quelle estere. Ad esempio in USA una forma di pena è la morte..quindi oddio..non mi sembra proprio una cosa civilissima, piuttosto è una vendetta.
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che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
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Re: Trattare la violenza come una malattia
come è stata "curata" in Cecenia è meglio? distruggendo un territorio?paolo1951 ha scritto:Ora tornando alla violenza, vi domando quale sarebbe la "violenza" da curare? chi lo stabilisce quale sia?
Faccio alcuni esempi su cui mi piacerebbe sentire la vostra opinione; è da curare:
la violenza di ogni rivoluzionario, di ogni guerrigliero?
come sono "curati" ora dai "servizi" è meglio?la violenza di molti anarchici?
"curati con i reparti antisommossa è meglio?la violenza dei NO-TAV, degli "autonomi"?
curati con armi da guerra dalla parte opposta è migliore?la violenza di un militare, di un mercenario?
bombardato da un drone ti piace di più?la violenza di un jihadista?
è meglio se fatto bersaglio da missili rudimentali?la violenza di un colono israeliano?
sulle favole lascio perdere, è veramente troppo.la violenza di Gesù Cristo che scaccia a frustale i mercanti dal tempio? ... che dice sono venuto a portare non la pace ma la spada?
quando hai invitato ad essere seri hai considerato lontanamente di dare tu per primo un minimo di esempio?
in questo thread si è sempre parlato di violenza del singolo inserito nel contesto sociale (oppure della violenza della società). che cosa c'entrano ora gruppi organizzati che si pongono in contrapposizione/alternativa volontaria, ragionata, alle strutture e regole della società?
ma pensi veramente che non si noti il tuo pietoso continuo svicolare dal tema trattato?
non si vede che devii il discorso affannosamente perché non puoi ammettere che scrivi una montagna di puttanate vomitevoli?
perché per un po' gli scritti intellettualmente disonesti si possono anche sopportare, turandosi tutti gli orifizi.
ma il troppo stroppia.
già jessica e Loonar hanno ben focalizzato il problema nella serquia dei tuoi post.
già in passato anch'io ho fatto lo stesso.
ora devo ammettere che fin'ora siamo stati esageratamente teneri.
la montagna di merda esasperante che sfanghi qui, a questo punto, merita solo una risposta razionale: vaffanculo!
ha scassato abbastanza. ora basta. tienitela per te o leggiti questo tipo di risposte.
dove mai hai visto scritto che la proposta dell'autore era rivolta a risolvere le contrapposizioni violente tra gruppi organizzati?
l'esempio del dialogo fra i genitori israeliani e palestinesi è per presentare un caso di soluzione delle loro risposte personali a quei traumi.
la speranza che sia un segnale promettente per immaginare delle soluzioni futuristiche a problemi più generali è lasciata chiaramente nel campo delle ottimistiche speranze, per l'appunto.
giusto perché non si può restare indifferenti a più di mezzo secolo di violenze e crudeltà in quel teatro bellico. ed ogni cosa che anche vaghissimamente porti positività, perciò, è utile a non disperare.
è di uno squallore infinito venire a chiedere conto di ciò ponendolo allegramente nel campo del reale.
o ci fai o non capisci veramente proprio un cazzo. lasciatelo dire. ma anche NO. leggitelo comunque: mancanza di rispetto per mancanza di rispetto non vale la pena risparmiare con te.
comincio a giustificare completamente la posizione di Loonar nei tuoi confronti.
anche se io preferisco comunque focalizzare l'attenzione sul lerciume che trovo scritto, piuttosto che sullo svangatore dello stesso.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Sei OT, si più non vale la pena di scriveremix ha scritto:vedi che sbagli ancora una volta il piano del ragionamento?Rasputin ha scritto:Potete essere in quanti voletemix ha scritto:peccato per te che stasera siamo in due a dirti le stesse cose sull'uso dei link.
e in precedenza ci sono state altre utenti a fare appunti sulla tua acutezza di percezione del senso degli scritti.
ad un certo punto ti ho scritto, non molte ore fa, solo 2, che forse è utile se vuoi essere compreso che tu opti per altri sistemi.
se a te va bene che ti comprendano utenti tipo paperino o P51 o altri utenti che hanno rapporti conflittuali con la comprensione dei testi ed allora si affidano al senso di conforto che dà loro l'appartenenza ad un gruppo, continua così che vai benissimo.
più le tesi sono strampalate ed adottate per fiducia cieca e difese assieme per partito preso (P51 non assieme a te, segue sue misteriose convinzioni irremovibili, altrettanto senza giustificazioni una volta sottoposte ad analisi razionale) più il sostegno alle tesi dev'essere fanatico e convince dell'eroismo dell'impresa, tanto quanto ne era convinto El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha, combattendo contro mulini a vento.
qual'è ora il tuo mulino a vento?
l'affermazione che c'è un po' di utenza che ti sta comunicando che i tuoi argomenti così come li presenti sono farlocchi?
e tu la ribalti upside/down e ne fai una questione di milioni di individui?
questi ultimi con specifici interessi e bisogni che li spingono a dire e fare quel che dicono e fanno?
se non capisci o non ti fai capire da una manciata di utenti su questo forum sai che sei già ad un'alta percentuale sul totale?
visto che i partecipanti quotidiani abbastanza stabili sono in media una ventina.
e ci sarà anche un bel mazzo tra loro che non si esprime in merito.
altrimenti rischi che non ti segua la maggioranza del piccolo gruppo che ci legge.
quali bisogni ed interessi dovrebbe avere questo gruppo per deformare la realtà come fano milioni in altri contesti?
Lo vedi che le tue percezioni sono incoerenti con la situazione reale?
cosa che ti porta a inondare questo forum con migliaia di cazzate?
spesso reiterate alla noia (link di qui, link di lì, link di su link di giù ... ma linkati le mani)
ci sta puntare sulla quantità. ma un minimo di qualità tra tutta questa ... quantità, non sarebbe proprio male.
quoto Delfi
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
Rasputin- ..............
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Re: Trattare la violenza come una malattia
questo è molto più che ridicolo: mi hai tirato in ballo in millemila post OT ed ora ti attacchi al fatto che IO sono OT?Rasputin ha scritto:mix ha scritto:vedi che sbagli ancora una volta il piano del ragionamento?Rasputin ha scritto:Potete essere in quanti voletemix ha scritto:peccato per te che stasera siamo in due a dirti le stesse cose sull'uso dei link.
e in precedenza ci sono state altre utenti a fare appunti sulla tua acutezza di percezione del senso degli scritti.
ad un certo punto ti ho scritto, non molte ore fa, solo 2, che forse è utile se vuoi essere compreso che tu opti per altri sistemi.
se a te va bene che ti comprendano utenti tipo paperino o P51 o altri utenti che hanno rapporti conflittuali con la comprensione dei testi ed allora si affidano al senso di conforto che dà loro l'appartenenza ad un gruppo, continua così che vai benissimo.
più le tesi sono strampalate ed adottate per fiducia cieca e difese assieme per partito preso (P51 non assieme a te, segue sue misteriose convinzioni irremovibili, altrettanto senza giustificazioni una volta sottoposte ad analisi razionale) più il sostegno alle tesi dev'essere fanatico e convince dell'eroismo dell'impresa, tanto quanto ne era convinto El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha, combattendo contro mulini a vento.
qual'è ora il tuo mulino a vento?
l'affermazione che c'è un po' di utenza che ti sta comunicando che i tuoi argomenti così come li presenti sono farlocchi?
e tu la ribalti upside/down e ne fai una questione di milioni di individui?
questi ultimi con specifici interessi e bisogni che li spingono a dire e fare quel che dicono e fanno?
se non capisci o non ti fai capire da una manciata di utenti su questo forum sai che sei già ad un'alta percentuale sul totale?
visto che i partecipanti quotidiani abbastanza stabili sono in media una ventina.
e ci sarà anche un bel mazzo tra loro che non si esprime in merito.
altrimenti rischi che non ti segua la maggioranza del piccolo gruppo che ci legge.
quali bisogni ed interessi dovrebbe avere questo gruppo per deformare la realtà come fano milioni in altri contesti?
Lo vedi che le tue percezioni sono incoerenti con la situazione reale?
cosa che ti porta a inondare questo forum con migliaia di cazzate?
spesso reiterate alla noia (link di qui, link di lì, link di su link di giù ... ma linkati le mani)
ci sta puntare sulla quantità. ma un minimo di qualità tra tutta questa ... quantità, non sarebbe proprio male.
Sei OT, si più non vale la pena di scrivere
devi essere proprio alla frutta candita.
e dev'esserci anche una congiunzione astrale particolare oggi: già due perle (farlocche) di raro valore antropologico m'è capitato di leggere, qui, oggi.
mix- -------------
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Mi sembra chiarissimo che tu sei veramente un galantuomo, molto ben "educato" e che io sono... diciamo una persona da curare?mix ha scritto:...
ma pensi veramente che non si noti il tuo pietoso continuo svicolare dal tema trattato?
non si vede che devii il discorso affannosamente perché non puoi ammettere che scrivi una montagna di puttanate vomitevoli?
perché per un po' gli scritti intellettualmente disonesti si possono anche sopportare, turandosi tutti gli orifizi.
ma il troppo stroppia.
già jessica e Loonar hanno ben focalizzato il problema nella serquia dei tuoi post.
già in passato anch'io ho fatto lo stesso.
ora devo ammettere che fin'ora siamo stati esageratamente teneri.
la montagna di merda esasperante che sfanghi qui, a questo punto, merita solo una risposta razionale: vaffanculo!
ha scassato abbastanza. ora basta. tienitela per te o leggiti questo tipo di risposte.
dove mai hai visto scritto che la proposta dell'autore era rivolta a risolvere le contrapposizioni violente tra gruppi organizzati?
l'esempio del dialogo fra i genitori israeliani e palestinesi è per presentare un caso di soluzione delle loro risposte personali a quei traumi.
la speranza che sia un segnale promettente per immaginare delle soluzioni futuristiche a problemi più generali è lasciata chiaramente nel campo delle ottimistiche speranze, per l'appunto.
giusto perché non si può restare indifferenti a più di mezzo secolo di violenze e crudeltà in quel teatro bellico. ed ogni cosa che anche vaghissimamente porti positività, perciò, è utile a non disperare.
è di uno squallore infinito venire a chiedere conto di ciò ponendolo allegramente nel campo del reale.
o ci fai o non capisci veramente proprio un cazzo. lasciatelo dire. ma anche NO. leggitelo comunque: mancanza di rispetto per mancanza di rispetto non vale la pena risparmiare con te.
comincio a giustificare completamente la posizione di Loonar nei tuoi confronti.
anche se io preferisco comunque focalizzare l'attenzione sul lerciume che trovo scritto, piuttosto che sullo svangatore dello stesso.
PS: comunque questa cura contro la violenza siamo sicuri che almeno funzioni... perché non ti offri come cavia per una sperimentazione?
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«Tantum religio potuit suadere malorum»
Lucrezio Caro - De rerum natura
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco,
che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Trattare la violenza come una malattia
alè!
non sai fare altro che aggiungerne una in più?
metti sullo stesso piano gli insulti alle opinioni mediati su un forum su internet e la violenza?
senti che ti costringo a subire i miei soprusi, forse?
che non hai nessuna agevole via di fuga?
che sei indifeso contro una forza superiore alle tue capacità che ti costringe a non reagire?
hai timore per ripercussioni fisiche sulla tua persona o su chi ti sta vicino?
questi sono i fattori che caratterizzano la violenza.
assimilare i discorsi su un forum alla violenza è un'altra puttanata col botto.
cos'è? hai deciso di tentare il record assoluto mondiale di puttanate scritte, oggi?
l'impressione, a quest'ora, è questa.
nell'altro thread lascio il "piacere" (si fa per dire) di risponderti a jessica. che ha una montagna di ... materiale su cui fare pulizia.
lascia perdere le valutazioni personali, se riesci. ti conviene.
se non vuoi che cominci a parlare di quelli che in guanti bianchi ti fottono alla grandissima. non è il tuo caso, ovviamente.
che tu sia da curare lo dici tu. mai detto nulla di approssimabile neppure lontanamente.
non credo che smettere di scrivere puttanate richieda molto oltre un briciolo di buona volontà. concentrati sugli argomenti e non sulle persone. ma sugli argomenti che trovi scritti, non quelli immaginari che ti produci con la tua fantasia.
vedrai che le tue opinioni non saranno più accolte, infine, con un vaffanculo esasperato.
non sai fare altro che aggiungerne una in più?
metti sullo stesso piano gli insulti alle opinioni mediati su un forum su internet e la violenza?
senti che ti costringo a subire i miei soprusi, forse?
che non hai nessuna agevole via di fuga?
che sei indifeso contro una forza superiore alle tue capacità che ti costringe a non reagire?
hai timore per ripercussioni fisiche sulla tua persona o su chi ti sta vicino?
questi sono i fattori che caratterizzano la violenza.
assimilare i discorsi su un forum alla violenza è un'altra puttanata col botto.
cos'è? hai deciso di tentare il record assoluto mondiale di puttanate scritte, oggi?
l'impressione, a quest'ora, è questa.
nell'altro thread lascio il "piacere" (si fa per dire) di risponderti a jessica. che ha una montagna di ... materiale su cui fare pulizia.
lascia perdere le valutazioni personali, se riesci. ti conviene.
se non vuoi che cominci a parlare di quelli che in guanti bianchi ti fottono alla grandissima. non è il tuo caso, ovviamente.
che tu sia da curare lo dici tu. mai detto nulla di approssimabile neppure lontanamente.
non credo che smettere di scrivere puttanate richieda molto oltre un briciolo di buona volontà. concentrati sugli argomenti e non sulle persone. ma sugli argomenti che trovi scritti, non quelli immaginari che ti produci con la tua fantasia.
vedrai che le tue opinioni non saranno più accolte, infine, con un vaffanculo esasperato.
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Mix credo che siamo ormai ad un punto di stallo... sostanzialmente tutto quello che tu dici di me è quello che io penso di te, anche se a dirlo, a scriverlo mi esprimerei con altre parole.mix ha scritto:alè!
non sai fare altro che aggiungerne una in più?
metti sullo stesso piano gli insulti alle opinioni mediati su un forum su internet e la violenza?
senti che ti costringo a subire i miei soprusi, forse?
che non hai nessuna agevole via di fuga?
che sei indifeso contro una forza superiore alle tue capacità che ti costringe a non reagire?
hai timore per ripercussioni fisiche sulla tua persona o su chi ti sta vicino?
questi sono i fattori che caratterizzano la violenza.
assimilare i discorsi su un forum alla violenza è un'altra puttanata col botto.
cos'è? hai deciso di tentare il record assoluto mondiale di puttanate scritte, oggi?
l'impressione, a quest'ora, è questa.
nell'altro thread lascio il "piacere" (si fa per dire) di risponderti a jessica. che ha una montagna di ... materiale su cui fare pulizia.
lascia perdere le valutazioni personali, se riesci. ti conviene.
se non vuoi che cominci a parlare di quelli che in guanti bianchi ti fottono alla grandissima. non è il tuo caso, ovviamente.
che tu sia da curare lo dici tu. mai detto nulla di approssimabile neppure lontanamente.
non credo che smettere di scrivere puttanate richieda molto oltre un briciolo di buona volontà. concentrati sugli argomenti e non sulle persone. ma sugli argomenti che trovi scritti, non quelli immaginari che ti produci con la tua fantasia.
vedrai che le tue opinioni non saranno più accolte, infine, con un vaffanculo esasperato.
Non credo che sia possibile quindi per te convincermi, né a mia volta io ho intenzione di provarci con te.
Tutto quello che posso fare è questo: quando in futuro esprimerò le mie "puttanate", sappi che non sarà mia intenzione rivolgermi a te, parlare con te, ma solo trattare l'argomento. Stessa cosa farò con quanti altri me lo chiederanno.
___________________
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Ho letto quasi tutto...
Diva il libro che citi non lo conosco...
Trattare la violenza come una malattia?
Io son sempre stata un po' violenta, è la verità, negli ultimi anni molto meno ma in alcune occasioni in passato ho fatto cose vergognose.
Si vabbè... Conta poco che non sono un maschione pesante e che il danno era minimo anche se danni ne ho fatti, specialmente a me stessa che dopo non riuscivo a capire il perche non riuscivo a placarmi in certi momenti.
È difficile, se ti reprimi ti viene l ansia, se sei violento poi ti vergogni...
Parlate di cure... Beh io ci ho dovuto lavorare tanto e so che ancora non va bene perche a volte mi capita ancora la voglia di prender a schiaffi qualcuno, rompere qualcosa o altro, e il dovermi fermare mi agita molto.
Credo che qui non ci sia nessuno davvero violento o che è stato davvero violento in certe occasioni, se ci fosse, saprebbe che se bastasse una pillolina per smettere di esser violenti, sarebbe fantastico!
Come per un mal di testa improvviso!
Molto piu difficile lavorare su se stessi, ci vuole piu volontà, pazienza, perdonarsi quando non ti comporti come vorresti... Capire che non va affatto bene.
Ma quante delle persone violente ammettono con se stessi di esserlo e provano a cambiare e non danno la colpa agli altri? È questo il problema...
Diva il libro che citi non lo conosco...
Trattare la violenza come una malattia?
Io son sempre stata un po' violenta, è la verità, negli ultimi anni molto meno ma in alcune occasioni in passato ho fatto cose vergognose.
Si vabbè... Conta poco che non sono un maschione pesante e che il danno era minimo anche se danni ne ho fatti, specialmente a me stessa che dopo non riuscivo a capire il perche non riuscivo a placarmi in certi momenti.
È difficile, se ti reprimi ti viene l ansia, se sei violento poi ti vergogni...
Parlate di cure... Beh io ci ho dovuto lavorare tanto e so che ancora non va bene perche a volte mi capita ancora la voglia di prender a schiaffi qualcuno, rompere qualcosa o altro, e il dovermi fermare mi agita molto.
Credo che qui non ci sia nessuno davvero violento o che è stato davvero violento in certe occasioni, se ci fosse, saprebbe che se bastasse una pillolina per smettere di esser violenti, sarebbe fantastico!
Come per un mal di testa improvviso!
Molto piu difficile lavorare su se stessi, ci vuole piu volontà, pazienza, perdonarsi quando non ti comporti come vorresti... Capire che non va affatto bene.
Ma quante delle persone violente ammettono con se stessi di esserlo e provano a cambiare e non danno la colpa agli altri? È questo il problema...
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E il mio zito virtuale è fuxino!!
Lyallii- -------------
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Re: Trattare la violenza come una malattia
Curioso. Ho letto e apprezzato profondamente il libro in questione e sembra che questo thread parli di tutt'altro.
La ricerca nel campo delle neuroscienze non è 'medicina'. Vogliamo capire come funzioniamo, sia come cervello hardware che come mente individuale, o ci frega qualcosa solo dei bosoni di Higgs?
Capire il 'come' ed alcuni 'perché' è fondamentale per avere la libertà di scegliere.
In ogni ambito.
La capacità umana di violenza è una caratteristica importantissima, della specie e dell'individuo. Vogliamo capirla?
Vogliamo, una volta capito il terreno neurobiochimico nel quale il meccanismo relativo si fonda, conoscerlo personalmente ed essere liberi di scegliere di usarla come strumento e non esserne succubi?
Violenza è anche difficoltà relazionale, mica solo bombardamenti.
Conoscere se stessi è sempre una ricchezza, e Lya ha colto il punto: questo tipo di studi consente una maggiore libertà e comprensione di sé, una maggiore possibilità di essere la persona che si vuole essere, non solo quella che la biologia ci ha dato in sorte.
La ricerca nel campo delle neuroscienze non è 'medicina'. Vogliamo capire come funzioniamo, sia come cervello hardware che come mente individuale, o ci frega qualcosa solo dei bosoni di Higgs?
Capire il 'come' ed alcuni 'perché' è fondamentale per avere la libertà di scegliere.
In ogni ambito.
La capacità umana di violenza è una caratteristica importantissima, della specie e dell'individuo. Vogliamo capirla?
Vogliamo, una volta capito il terreno neurobiochimico nel quale il meccanismo relativo si fonda, conoscerlo personalmente ed essere liberi di scegliere di usarla come strumento e non esserne succubi?
Violenza è anche difficoltà relazionale, mica solo bombardamenti.
Conoscere se stessi è sempre una ricchezza, e Lya ha colto il punto: questo tipo di studi consente una maggiore libertà e comprensione di sé, una maggiore possibilità di essere la persona che si vuole essere, non solo quella che la biologia ci ha dato in sorte.
Re: Trattare la violenza come una malattia
Credo non ci sia molto altro da aggiungere.paolo1951 ha scritto:Allora ammetto di non conoscere la terapia, metodologia proposta da questi medici, e di non avere le conoscenze "tecniche" per capire di che si tratti. [...]
Fammi sapere quando ti sarai informato in merito, altrimenti non si sa di cosa si stia parlando.
___________________
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
Ludwig von Drake- -------------
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Re: Trattare la violenza come una malattia
ottima testimonianza. non capisco di cosa più di questo uno vorrebbe poter curare: qualcosa che sai di non dover fare, che non vuoi fare, ma che purtroppo il tuo "corpo" ti obbliga a fare perchè sbrocchi...È difficile, se ti reprimi ti viene l ansia, se sei violento poi ti vergogni...
p.s. secondo me paolo è contrario di principio solo perchè la cosa, per come suona, gli fa venire alla mente eugenetici progetti di regimi rossi che privano l'individuo della libertà personale per metterlo in divisa blu e farlo lavorare per lo stato...
e fargli pure pagare le tasse
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