Meglio agnostici o atei?
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Re: Meglio agnostici o atei?
jessica ha scritto:stai nuovamente cercando di scappare dal dare risposte.Cosa sto affermando?
chiedi tu a me cosa stai affermando? ah, annamobbene....
hai detto che ciò che viene affermato senza prove, può venire smentito senza prove? perchè? dimostrare grazie.
hai detto che questa proposizione è conseguenza diretta del principio di non contraddizione: dimostrare grazie.Alla tua domanda: per brevità, potresti chiedermi queli parti del tuo "Discorso" (Sic!) non violano il principio di non contraddizione
ennesimo (goffo) tentativo di non rispondere ad una semplice domanda. ancora una volta mostri come i tuoi pesi e le tue misure siano estendibili come la pelle dei coglioni (ti piace dire così no?) a seconda di dove li applichi.
qualcuno ha fatto un'affermazione? sta a luil'onere di provarla? no ovviamente, perchè quel qualcuno sei tu...
comunque anche se nei miei interventi ci fossero 128mila violazioni del principio di non contraddizione, non ti ho mica chiesto di elencarle tutte, me ne basta una,una soltanto...qualcuno ha scritto:Mi basta che me lo menzioni brevemente, o me lo linki
cos'è, ti ha pigliato l'Alzheimer?
- non ho fatto alcuna affermazione, semplicemente nego (Negazione, il che, secondo il principio di non contraddizione, non è un'affermazione) quello che non c'è
- quello dell'onere della prova è un principio valido, che non sei d'accordo ormai si vede
comunque http://it.wikipedia.org/wiki/Affirmanti_incumbit_probatio
- grassettato: posso essere altrettanto "Breve" come sei stata tu?
PS quoto Fux. Masada come riferimento citare te stesso non serve a molto eh.
Il principio di non contraddizione è una regola fondamentale della logica classica:
http://it.wikipedia.org/wiki/Logica_classica
Ultima modifica di Rasputin il Mer 13 Feb 2013 - 18:19 - modificato 1 volta.
Rasputin- ..............
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Re: Meglio agnostici o atei?
Un'ovvietà. O almeno, dovrebbe esserlo...Paolo ha scritto:Fux! Cosa stai dicendo?
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Re: Meglio agnostici o atei?
Quoto Fux.
Quanto all'onere della prova, sono d'accordissimo che se uno mi dice "Hey, esiste dio, ecc..." è suo dovere di interlocutore onesto giustificare questa affermazione, se vuole discutere di qualcosa e non solo sparare parole tanto per, ma questo è irrilevante ai fini della verità o falsità delle sue proposizioni.
Quanto all'onere della prova, sono d'accordissimo che se uno mi dice "Hey, esiste dio, ecc..." è suo dovere di interlocutore onesto giustificare questa affermazione, se vuole discutere di qualcosa e non solo sparare parole tanto per, ma questo è irrilevante ai fini della verità o falsità delle sue proposizioni.
Tomhet- -----------
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Re: Meglio agnostici o atei?
Fux89 ha scritto:Un'ovvietà. O almeno, dovrebbe esserlo...Paolo ha scritto:Fux! Cosa stai dicendo?
Cioè che è ovvio che Paperino possa esistere?
___________________
La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Meglio agnostici o atei?
però puoi vedere anche tu che c'è in corso un tentativo reiterato di trasformare una banale impostazione di buon senso (non prendere per buone cose che non abbiano concrete prove della loro verità, esistenza) per una regola di logica stretta.Fux89 ha scritto:A me sinceramente tutta la questione sembra semplicissima. Il fatto che un'affermazione A non sia dimostrata (o anche che non sia dimostrabile) non implica che sia vero "not A". Detto questo, l'affermazione "ciò che è affermato senza prove può essere negato senza prove" è semplicemente una regola di buonsenso: altrimenti, dovremmo star lì a dimostrare la falsità di ogni fantasia possibile e immaginabile partorita dalla mente umana, o in alternativa ritenere plausibile qualsiasi stravaganza. Ovviamente, questo non significa necessariamente che l'affermazione in questione sia falsa: magari verranno in futuro fornite prove a suo sostegno, e quindi si prenderà atto della sua validità.
è così complicato da capire che se si pone il discorso sul piano della logica stringente non è permesso utilizzare impunemente regole (ottime, ma incongrue su questo piano) che appartengono ad un ben altro contesto?
possibile che non si riesca a tenere separati i due piani?
a semplificare solo su quello pragmatico
ed ad essere invece strettamente irreprensibili su quello stringentemente logico?
mix- -------------
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Re: Meglio agnostici o atei?
mix ha scritto:però puoi vedere anche tu che c'è in corso un tentativo reiterato di trasformare una banale impostazione di buon senso (non prendere per buone cose che non abbiano concrete prove della loro verità, esistenza) per una regola di logica stretta.
Il problema è proprio qui!! Non sono cose, ma pure ipotesi, intuizioni, fantasie!!!!!!
___________________
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Re: Meglio agnostici o atei?
e quindi?Paolo ha scritto:mix ha scritto:però puoi vedere anche tu che c'è in corso un tentativo reiterato di trasformare una banale impostazione di buon senso (non prendere per buone cose che non abbiano concrete prove della loro verità, esistenza) per una regola di logica stretta.
Il problema è proprio qui!! Non sono cose, ma pure ipotesi, intuizioni, fantasie!!!!!!
sostituisci idee, (ipotesi, intuizioni, fantasie), a cose ed il ragionamento non cambia
quali sono le cose trattate dalla logica stretta se non le idee, i pensieri, le astrazioni, le rappresentazioni?
cosa c'è dietro a questa ricerca disperata dell'ultimo appiglio per cercare ridicolmente di ribattere ai post?
è lampante già da un po' : l'assenza di argomenti decisivi a sostegno di tesi bizzarre.
mix- -------------
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Re: Meglio agnostici o atei?
La differenza è che per "cosa" si intende un elemento conosciuto, mentre noi stiamo discutendo di una tesi, una intuizione, una idea, di una fantasia, ovvero di qualcosa di cui non si sa della sua esistenza, ma la si ipotizza. Tieni conto che in questo rientra anche il nostro tanto amato/odiato Paperino!!! E non lo puoi definire certo una cosa.
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Re: Meglio agnostici o atei?
No. È un'ovvietà che un'affermazione (fantasia, ipotesi. ...) che non può essere provata non è necessariamente falsa (è piena la storia della scienza di ipotesi che inizialmente non potevano essere provate e che poi si sono rivelate corrette, e sono state "provate").Paolo ha scritto:Fux89 ha scritto:Un'ovvietà. O almeno, dovrebbe esserlo...Paolo ha scritto:Fux! Cosa stai dicendo?
Cioè che è ovvio che Paperino possa esistere?
Ah, un'altra cosa: non è detto che due ipotesi diverse, entrambe non provate, siano ugualmente plausibili.
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Re: Meglio agnostici o atei?
Quoto Fux.
E per la cronaca: pare che questi discorsi appassionino molto anche i nostri cugini oltre oceano.
http://www.secularcafe.org/showthread.php?t=23403
Pare di essere su AI
E per la cronaca: pare che questi discorsi appassionino molto anche i nostri cugini oltre oceano.
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Re: Meglio agnostici o atei?
ma ci sei o ci fai?Paolo ha scritto:La differenza è che per "cosa" si intende un elemento conosciuto, mentre noi stiamo discutendo di una tesi, una intuizione, una idea, di una fantasia, ovvero di qualcosa di cui non si sa della sua esistenza, ma la si ipotizza. Tieni conto che in questo rientra anche il nostro tanto amato/odiato Paperino!!! E non lo puoi definire certo una cosa.
ti ho detto di sostituire il termine che vuoi tu ed il mio ragionamento non cambia di una virgola
ti diverti sempre con lo [-strike-], come mai questa volta non l'hai fatto?
sempre per il motivo di cui sopra: non hai uno straccio di buon argomento a sostegno della cazzata che vai ininterrottamente propugnando.
che tu ci voglia credere non mi da fastidio
che il tuo credo debba essere accettato universalmente sai cosa mi ricorda.
mix- -------------
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Re: Meglio agnostici o atei?
ahhhh masada... in che impresa ti sei infilato... voler insegnare la relatività a un'iguana sarebbe un'impresa più facile. d'altronde i nostri amici non sono nuovi alle dimostrazioni di magistrale utilizzo della logica. lo stesso discorso è saltato fuori tempo addietro in un thread sull'origine del sentimento religioso (non c'eri ancora ...) in cui alcuni (tra cui me) sostenevano che non è da escludere che vi sia una matrice innata al sentimento religioso, raspaolo, ovviamente, sosteneva che ciò è impossibile. sai come è finito il 3d?
con un "Some scholars have suggested that religion is genetically "hardwired" into the human condition."
al che si è passati alle accuse a wikipedia di essere falsa (sic! come quella volta dei cinesi atei...) ai significati reconditi dei verbi inglesi per l'interpretazione di quella frase (talmente reconditi da non essere presenti in 18 dizionari consultati) e alle solite uscite di sicurezza dietro cui nascondersi per non dire una semplice frasina tiop: ok, avevo detto una cazzata.
visto che hai tempo di scrivere interventi così lunghi, ne avrai magari anche per leggerne.... è molto divertente, un riassunto qui:
http://atei.forumitalian.com/t2160p210-ricerca-sull-origine-del-sentimento-religioso#33057
io in internet ho letto questo, pensa te:
La grazia dello Spirito Santo ha il potere di giustificarci, cioè di mondarci dai nostri peccati e di comunicarci la giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo 219 e mediante il Battesimo
ah, se avessi continuato la lettura del blog da cui hai preso la frase avresti visto che circa 12 utenti, sotto, spiegano alla signorina come stanno le cose...
hanno una medicina e invece che ascoltare paolo che lo sa già, si mettono a perder tempo a dimostrare che non funziona...
inoltre ti sconsiglio di inventarti la logica a braccio, metti solo in mostra la tua abissale ignoranza nel campo e il fatto che per l'ennesima volta non sai di cosa stai parlando. se A è una proposizione anche -A lo è. lascia perdere raspa.
con un "Some scholars have suggested that religion is genetically "hardwired" into the human condition."
al che si è passati alle accuse a wikipedia di essere falsa (sic! come quella volta dei cinesi atei...) ai significati reconditi dei verbi inglesi per l'interpretazione di quella frase (talmente reconditi da non essere presenti in 18 dizionari consultati) e alle solite uscite di sicurezza dietro cui nascondersi per non dire una semplice frasina tiop: ok, avevo detto una cazzata.
visto che hai tempo di scrivere interventi così lunghi, ne avrai magari anche per leggerne.... è molto divertente, un riassunto qui:
http://atei.forumitalian.com/t2160p210-ricerca-sull-origine-del-sentimento-religioso#33057
ah beh, se l'hai letto in internet...Paolo ha scritto:Masada il punto fondamentale è che sei tu, inteso come interlocutore, che sostieni l'esistenza di "A" e come tale sei tu che ne davi dare prova. In mancanza di questo "A"non esiste perchè è il parto della tua mente, una tua fantasia, non un dato oggettivo da valutare. Se poi "A" è posto come ipotesi ad una determinata tesi, cadendo l'ipotesi, la tesi viene meno. Ti riporto un brano che ho letto in internet che ti può chiarire la mia posizione:
Se uno se ne arriva con una tesi ontologica stravagante rispetto all'assetto
della cultura e del senso comune, ha l'obbligo di fornirne la prova. Se non
la fornisce, la sua tesi deve venir cassata, non puo' sostenere il diritto
di mantenerla nella cultura, anche se come tesi non provata ne' smentita. E'
come pretendere di venire in casa d'altri per piantarci un chiodo, in modo
che altri possano venirci ad appendere una fede. Questo ha fatto la Chiesa.
io in internet ho letto questo, pensa te:
La grazia dello Spirito Santo ha il potere di giustificarci, cioè di mondarci dai nostri peccati e di comunicarci la giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo 219 e mediante il Battesimo
ah, se avessi continuato la lettura del blog da cui hai preso la frase avresti visto che circa 12 utenti, sotto, spiegano alla signorina come stanno le cose...
quindi l'omeopatia è stata invalidata dai test sulla memoria dell'acqua? ma va? credevo dalle migliaia di prove che hanno fatto somministrando prodotti omeopatici (placebo, doppi ciechi, quelle cose là che piacciono a voi...) e guardando ai risultati... pensa che che stupidi... che perdita di tempo e di risorse...Facciamo l'esempio della omeopatia. Una tesi della medicina omeopatica è una farmaco può fare il suo effetto anche se il principio attivo viene diluito un milione di volte. E su cosa si basa (ipotesi) questa tesi? Si basa sul fatto che l'acqua abbia una memoria. Perciò anche se diluito milioni di volte, tutte le molecole dell'acqua contengono in ogni caso il principio attivo. Da prove però effettuate si è dimostrato che l'acqua non ha nessuna memoria. Ergo l'ipotesi è errata. Vendo meno l'ipotesi su cui si fonda la tesi, essa, come prima detto, deve venire cassata. E come nel diritto, viene cassata una sentenza (che in questo caso è la tesi) perchè è sbagliata.
hanno una medicina e invece che ascoltare paolo che lo sa già, si mettono a perder tempo a dimostrare che non funziona...
no. hai affermato che ciò che viene affermato senza prove, può venire smentito senza prove (qui). e come tutte le cose che dici, non la sai dimostrare.Rasputin ha scritto:
- non ho fatto alcuna affermazione, semplicemente nego (Negazione, il che, secondo il principio di non contraddizione, non è un'affermazione) quello che non c'è
inoltre ti sconsiglio di inventarti la logica a braccio, metti solo in mostra la tua abissale ignoranza nel campo e il fatto che per l'ennesima volta non sai di cosa stai parlando. se A è una proposizione anche -A lo è. lascia perdere raspa.
ionon sono d'accordo? a me sembra che tu (in questo caso, visto che l'onere toccherebbe a te) non lo sia, infatti non stai suppoortando in alcun modo le tue affermazioni, ma solo scappando e introducendo nuovi elementi confusi per cercare di rimanere a galla nel mare di merda che hai prodotto...- quello dell'onere della prova è un principio valido, che non sei d'accordo ormai si vede comunque http://it.wikipedia.org/wiki/Affirmanti_incumbit_probatio
puoi essere breve quanto vuoi, basta che rispondi, dato che stai accuratamente evitando come la peste di dare una risposta: dove avrei violato il principio di non contraddizione? indicare due mie proposizioni tra loro contraddittorie grazie.- grassettato: posso essere altrettanto "Breve" come sei stata tu?
ecco, qui TU stai violando il principio di non contraddizione visto che nel resto del 3d dici esattamente il contrario...
PS quoto Fux.
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Re: Meglio agnostici o atei?
comincio a sospettare la prima...mix ha scritto:ma ci sei o ci fai?
ma va là! ma cosa vai a pensare!sempre per il motivo di cui sopra: non hai uno straccio di buon argomento a sostegno della cazzata che vai ininterrottamente propugnando.
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Re: Meglio agnostici o atei?
dai ragazzi! solo 13 pagine ancora!
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Re: Meglio agnostici o atei?
ergojessica ha scritto:dubito che potrebbero servire, anche fossero 913...
cui prodest?
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Re: Meglio agnostici o atei?
per me è molto istruttivo dal punto di vista sociologico...Darrow ha scritto:ergojessica ha scritto:dubito che potrebbero servire, anche fossero 913...
cui prodest?
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Re: Meglio agnostici o atei?
Oramai dovresti essere abbastanza ferrata sull'argomento...jessica ha scritto:per me è molto istruttivo dal punto di vista sociologico...Darrow ha scritto:ergojessica ha scritto:dubito che potrebbero servire, anche fossero 913...
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Re: Meglio agnostici o atei?
Rasputin ha scritto:
PS quoto Fux. Masada come riferimento citare te stesso non serve a molto eh.
Il principio di non contraddizione è una regola fondamentale della logica classica:
http://it.wikipedia.org/wiki/Logica_classica
ma se quoti fux come fai a non accorgerti che dice la stessa cosa che dice jessica, mix, io...?
e che cazzo centra la tua risposta con il mio post?
citare me stesso?
cioè quando cito altri sbaglio, e quando cito me stesso sbaglio, e se argomento sbaglio, e se argomento poco sbaglio??
non è che dicendomi che sbaglio sempre io poi mi convinci.
riesci a motivare?
in che modo questa parte:
Il principio di non contraddizione è una regola fondamentale della logica classica:
http://it.wikipedia.org/wiki/Logica_classica
risponde alle domande-confutazioni del mio post?
che schifo!
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Re: Meglio agnostici o atei?
parecchio. in effetti orami si tratta dipendenzaDarrow ha scritto:Oramai dovresti essere abbastanza ferrata sull'argomento...jessica ha scritto:per me è molto istruttivo dal punto di vista sociologico...Darrow ha scritto:ergojessica ha scritto:dubito che potrebbero servire, anche fossero 913...
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Re: Meglio agnostici o atei?
si be ma sta cosa dell' onere della prova mi ha sempre convinto poco, cioè bisogna distinguere diverse situazioni, ovvio che se il credente di turno va dall' ateo di turno e cerca di convertirlo, sarà il credente a dover addurre prove e motivazioni, in sostanza è chi deve ''vendere'' qualcosa che si deve prodigare per convincere l' acquirenteTomhet ha scritto:Quoto Fux.
Quanto all'onere della prova, sono d'accordissimo che se uno mi dice "Hey, esiste dio, ecc..." è suo dovere di interlocutore onesto giustificare questa affermazione, se vuole discutere di qualcosa e non solo sparare parole tanto per, ma questo è irrilevante ai fini della verità o falsità delle sue proposizioni.
quindi vale lo stesso discorso se l' ateo di turno va dal credente di turno e cerca di convincerlo della sua posizione, è ovvio che, visto che è l' ateo che vuole ''vendere'', sarà lui a dover convincere
dipende da chi vuole convincere chi
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Re: Meglio agnostici o atei?
Non c'entra il convincere o meno, basta solo che due interlocutori vogliano impostare un discorso e non urlarsi in faccia le loro posizioni.
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Re: Meglio agnostici o atei?
Fux89 ha scritto:
No. È un'ovvietà che un'affermazione (fantasia, ipotesi. ...) che non può essere provata non è necessariamente falsa (è piena la storia della scienza di ipotesi che inizialmente non potevano essere provate e che poi si sono rivelate corrette, e sono state "provate").
Fammi un solo esempio. Ma attento a non fare esempi utilizzando similitudini. Abbiamo già discusso a lungo! Gli atomi di Democrito hanno in comune con quelli che oggi noi conosciamo solo il nome! L'affermazione deve essere "A" e poi si deve avere conferma che era realmente "A" non qualcosa che si dice che sia simile o più o meno, o comunque è...... "A" è "A" basta.
Fux89 ha scritto:
Ah, un'altra cosa: non è detto che due ipotesi diverse, entrambe non provate, siano ugualmente plausibili.
Una ipotesi non verificata è aria fritta!
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Re: Meglio agnostici o atei?
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Re: Meglio agnostici o atei?
Ad ogni post di Akka si compone il suo universoAkka ha scritto:si be ma sta cosa dell' onere della prova mi ha sempre convinto poco, cioè bisogna distinguere diverse situazioni, ovvio che se il credente di turno va dall' ateo di turno e cerca di convertirlo, sarà il credente a dover addurre prove e motivazioni, in sostanza è chi deve ''vendere'' qualcosa che si deve prodigare per convincere l' acquirenteTomhet ha scritto:Quoto Fux.
Quanto all'onere della prova, sono d'accordissimo che se uno mi dice "Hey, esiste dio, ecc..." è suo dovere di interlocutore onesto giustificare questa affermazione, se vuole discutere di qualcosa e non solo sparare parole tanto per, ma questo è irrilevante ai fini della verità o falsità delle sue proposizioni.
quindi vale lo stesso discorso se l' ateo di turno va dal credente di turno e cerca di convincerlo della sua posizione, è ovvio che, visto che è l' ateo che vuole ''vendere'', sarà lui a dover convincere
dipende da chi vuole convincere chi
ed è come perdersi nell'infinito
a saperlo prima non ci avrei perso tempo a cercare di discuterci.
(Il rosso non è mio)
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Re: Meglio agnostici o atei?
a si, davvero suono così ''ermetico''?? cerco di spiegarmi meglio, se riesco, intendevo che quando si discute con un credente o con un ateo si sa già in partenza che la pensa in una certa maniera, poco importa che noi la reputiamo quella vera o quella falsa, il fatto è che se decidiamo di andare a discutere per cercare di smontare le sue certezze, siamo noi che dobbiamo convincerlo, si capisce?
cioè, se mi presentano una persona, e salta fuori che è credente(o atea), io non sono obbligato a dirgli che sbaglia e che il ragionamento corretto è il mio, ma se lo faccio(e se lui/lei ha il buon tempo di starmi a sentire), sarò io a dover portare prove a sostegno di quel che dico...credo...almeno nella vita pratica....mi pare...
cioè, se mi presentano una persona, e salta fuori che è credente(o atea), io non sono obbligato a dirgli che sbaglia e che il ragionamento corretto è il mio, ma se lo faccio(e se lui/lei ha il buon tempo di starmi a sentire), sarò io a dover portare prove a sostegno di quel che dico...credo...almeno nella vita pratica....mi pare...
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Re: Meglio agnostici o atei?
Giustissimo, infatti io ho completamente rinunciato all'idea di convincere un credente o un agnostico di alcunché. Anzi, io sono agnostico sugli agnostici, dubito che esistano veramente, non ho sufficienti evidenze della loro esistenza, perciò rimango perplesso e sospendo il giudizio. A più forte ragione dubito anche che esistano i credenti, anzi sono convinto che quasi tutti coloro che si professano credenti in realtà non lo siano, soprattutto le gerarchie ecclesiastiche. Quindi se i credenti non esistono e gli agnostici sono in forse, con chi dovrei mai mettermi a discutere? Diverso sarebbe il caso di una persona che, alla ricerca di un percorso di liberazione dai condizionamenti religiosi, fosse desiderosa di trovare un interlocutore con cui confrontarsi. Allora non ci sarebbe nessuno che debba convincere nessun altro.Akka ha scritto:...
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Re: Meglio agnostici o atei?
Quello di Tomhet va benissimo.Paolo ha scritto:Fux89 ha scritto:
No. È un'ovvietà che un'affermazione (fantasia, ipotesi. ...) che non può essere provata non è necessariamente falsa (è piena la storia della scienza di ipotesi che inizialmente non potevano essere provate e che poi si sono rivelate corrette, e sono state "provate").
Fammi un solo esempio.
Non necessariamente. Un'ipotesi può non essere (ancora) verificata, ma essere basata su valide argomentazioni, tali da rendere tale ipotesi meritevole di attenzione. Ad esempio, fino a poco tempo fa l'esistenza del bosone di Higgs non era verificata, ma l'ipotesi della sua esistenza non era "aria fritta" (tanto che poi tale particella è stata effettivamente individuata).Una ipotesi non verificata è aria fritta!
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Re: Meglio agnostici o atei?
Fux89 ha scritto:
Quello di Tomhet va benissimo.
A me sembra più pertinente: se non piove pioverà!!!!
Ti ho chiesto un esempio, non un gioco di parole!
Fux89 ha scritto:Non necessariamente. Un'ipotesi può non essere (ancora) verificata, ma essere basata su valide argomentazioni, tali da rendere tale ipotesi meritevole di attenzione. Ad esempio, fino a poco tempo fa l'esistenza del bosone di Higgs non era verificata, ma l'ipotesi della sua esistenza non era "aria fritta" (tanto che poi tale particella è stata effettivamente individuata).Una ipotesi non verificata è aria fritta!
Non intendevo non ancora verificata, ma che in fase di verifica non viene confermata, o comunque che non c'è la possibilità di verifica.
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Re: Meglio agnostici o atei?
Quello che tu chiami gioco di parole è un enunciato proposizionale ben formato a cui è possibile attribuire un valore di verità, una affermazione come da tua richiestà.
Comunque fai come credi, io non ho più niente da aggiungere a quanto è stat ampliamente espresso da jessica sulla questione.
Comunque fai come credi, io non ho più niente da aggiungere a quanto è stat ampliamente espresso da jessica sulla questione.
Tomhet- -----------
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Re: Meglio agnostici o atei?
Paolo ha scritto: Gli atomi di Democrito hanno in comune con quelli che oggi noi conosciamo solo il nome!
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Re: Meglio agnostici o atei?
Tomhet ha scritto:Quello che tu chiami gioco di parole è un enunciato proposizionale ben formato a cui è possibile attribuire un valore di verità, una affermazione come da tua richiestà.
Io avevo chiesto a Fux un esempio. Mi sembrava evidente che per esempio non intendevo solo delle parole, ma un caso concreto!!
Tomhet ha scritto:
Comunque fai come credi, io non ho più niente da aggiungere a quanto è stat ampliamente espresso da jessica sulla questione.
Infatti io non mi riferivo a te, ma stavo solo rispondendo a Fux!
@ Minsky, quoto tutto!!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: Meglio agnostici o atei?
Quello è un caso concreto. E comunque, nella seconda parte del mio post ne ho scritto un altro, di esempio...Paolo ha scritto:Io avevo chiesto a Fux un esempio. Mi sembrava evidente che per esempio non intendevo solo delle parole, ma un caso concreto!!
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Re: Meglio agnostici o atei?
Ehh Fux, ti ha colpito la Jessikite?
Il primo non è certo un esempio. Il secondo non è pentirete a quanto stiamo discutendo. E' solo una teoria che la sperimentazione ha dimostrato essere vera!
Il primo non è certo un esempio. Il secondo non è pentirete a quanto stiamo discutendo. E' solo una teoria che la sperimentazione ha dimostrato essere vera!
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Re: Meglio agnostici o atei?
E cos'è, un panino al salame?Paolo ha scritto:Il primo non è certo un esempio.
E perché non è pertinente?Il secondo non è pentirete a quanto stiamo discutendo.
Appunto. E prima che venisse "dimostrata" vera, non era "aria fritta" solo perché non ancora "dimostrata"...E' solo una teoria che la sperimentazione ha dimostrato essere vera!
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Re: Meglio agnostici o atei?
Se non ti va di riportare un esempio reale puoi pure dirlo.
Il secondo caso è l'applicazione del metodo scientifico. Ovvero la sperimentazione ha confermato le ipotesi che erano alla base della teoria. Se la sperimentazione avesse smentito l'ipotesi, tutta la teoria era errata. Questo non implica che sia tutto errato. Ovvero la teoria va rivista, apportate le opportune modifiche e sottoposta a nuova verifica. Ma quello che è sicuro è che la prima teoria era errata. Di poco o di tanto ma sbagliata.
Invece, come l'esempio che ho fatto sulla omeopatia e la presunta memoria dell'acqua, la sperimentazione ha dimostrato che è falsa. E chi l'ha teorizzata non ha proposto altra ipotesi alternativa. Di conseguenza la teoria cade! Aria fritta!
Il secondo caso è l'applicazione del metodo scientifico. Ovvero la sperimentazione ha confermato le ipotesi che erano alla base della teoria. Se la sperimentazione avesse smentito l'ipotesi, tutta la teoria era errata. Questo non implica che sia tutto errato. Ovvero la teoria va rivista, apportate le opportune modifiche e sottoposta a nuova verifica. Ma quello che è sicuro è che la prima teoria era errata. Di poco o di tanto ma sbagliata.
Invece, come l'esempio che ho fatto sulla omeopatia e la presunta memoria dell'acqua, la sperimentazione ha dimostrato che è falsa. E chi l'ha teorizzata non ha proposto altra ipotesi alternativa. Di conseguenza la teoria cade! Aria fritta!
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Re: Meglio agnostici o atei?
sono contenta che cominci a salire il numero di coloro che cominciano a capire quali siano le insormontabili difficoltà nel provare a comunicare la logica di base a chi piuttosto chee tornare sui suoi passi preferisce sostenere che 2+2 fa 7Fux89 ha scritto:E cos'è, un panino al salame?Paolo ha scritto:Il primo non è certo un esempio.E perché non è pertinente?Il secondo non è pentirete a quanto stiamo discutendo.Appunto. E prima che venisse "dimostrata" vera, non era "aria fritta" solo perché non ancora "dimostrata"...E' solo una teoria che la sperimentazione ha dimostrato essere vera!
benvenuto nel club
la smetti di inventarti le cose? ti inventi la logica, ti inventi la matematica, ti inventi il metodo scientifico e adesso ti inventi anche l'omeopatia??? poi alberto si arrabbia se ti chiedo se hai la laurea del cepu...Paolo ha scritto:
Invece, come l'esempio che ho fatto sulla omeopatia e la presunta memoria dell'acqua, la sperimentazione ha dimostrato che è falsa. E chi l'ha teorizzata non ha proposto altra ipotesi alternativa. Di conseguenza la teoria cade! Aria fritta!
ma fingi di non sentire o hai un filtro che ti taglia tutto quello che non vuoi leggere?
tra le varie cose su cui ti incastri c'è che l'omeopatia ha almeno 100 anni più delle meorie dell'acqua & co.
la dimostrazione dell'inefficacia dei rimedi omeopatici è stata fatta molto più banalmente andando a vedere se funzionavano. non sono state notate rilevanti differenze con farmaci placebo quindi la tesi "le medicine omeopatiche funzionano" è stata falsificata.
inutile che continui a
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Re: Meglio agnostici o atei?
Paolo ha scritto:Ehh Fux, ti ha colpito la Jessikite?
no, sta solo cercando di ragionare con te, ma non è facile.
la sindrome la chiamerei raspaolite più che jessikite...
ma è chiaro che per il matto i matti sono gli altri...
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Masada- -----------
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Re: Meglio agnostici o atei?
che c'è che non va con i matti?Masada78 ha scritto:
ma è chiaro che per il matto i matti sono gli altri...
loonar- ----------
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Re: Meglio agnostici o atei?
Paolo ha scritto:Masada il punto fondamentale è che sei tu, inteso come interlocutore, che sostieni l'esistenza di "A" e come tale sei tu che ne davi dare prova. In mancanza di questo "A"non esiste perchè è il parto della tua mente, una tua fantasia, non un dato oggettivo da valutare. Se poi "A" è posto come ipotesi ad una determinata tesi, cadendo l'ipotesi, la tesi viene meno. Ti riporto un brano che ho letto in internet che ti può chiarire la mia posizione:
...Da prove però effettuate si è dimostrato che l'acqua non ha nessuna memoria. Ergo l'ipotesi è errata. Vendo meno l'ipotesi su cui si fonda la tesi, essa, come prima detto, deve venire cassata. E come nel diritto, viene cassata una sentenza (che in questo caso è la tesi) perchè è sbagliata.
Ho già provato a parlare della dicotomizzazione che fate spesso tu e raspa.
Ho visto che non è stata colta.
La fai anche sulla omeopatia, che potrebbe funzionare o meno a prescindere che sia corretto il suo modello teorico o la prova della memoria dell'acqua: i calcoli astronomici del sistema geocentrico non erano poi così sbagliati, ma sbagliata la teoria, il modello, con la quale li si trovava... mentre la omeopatia, a prescindere dai suoi costrutti teorici, sembra non funzionare dai dati statistici...
cominci a distinguere concetti come dimostrare, esistere, verificare, falsificare, credere...?
Inoltre quella che tu difendi come quasi come una regola logica e applichi con un senso più restrittivo dell'originale, la "affirmanti incumbit probatio", è solo tuo buon senso.
tutti hanno capito la questione, eccetto tu e raspa, pare.
mix ha scritto:però puoi vedere anche tu che c'è in corso un tentativo reiterato di trasformare una banale impostazione di buon senso (non prendere per buone cose che non abbiano concrete prove della loro verità, esistenza) per una regola di logica stretta.Fux89 ha scritto:A me sinceramente tutta la questione sembra semplicissima. Il fatto che un'affermazione A non sia dimostrata (o anche che non sia dimostrabile) non implica che sia vero "not A"...
tieni presente che la affermanti... nasce nel campo giuridico, e quindi in un sapere particolare che non è scienza "dura". le scienza giuridiche usano ermeneutica e cose simili per muoversi, parlano di "oltre ogni ragionevole dubbio" e non di "certezza razionale"!
usi un principio nato in un ambito senza certezze assolute per dimostrare la tua tesi come fosse una certezza assoluta... parlando di logica, ipotesi, dimostrazioni... piuttosto che di intuizioni, buon senso, indizi, prove... che sono proprio ciò che lascia un agnostico agnostico: la mancanza di certezza scientifica e/o razionale.
inoltre l'ambito in cui è nato quel principio di buon senso è proprio un campo particolare: se io ti accuso di aver commesso un crimine sono io a dover portare le prove per farti finir dentro, altrimenti tu sei innocente fino a prova contraria.
ti accuso di aver commesso A, non stiamo discutendo che A come ente esiste... ti accuso di mentire, non di non aver dimostrato l'esistenza di un ente A.
cioè nel dubbio ragionevole è meglio non condannare un possibile innocente che liberare un possibile colpevole...
piani diversi.
confusion...
cacca sulla scacchiera a quintali...
ormai il tanfo è insopportabile.
Paolo ha scritto: Gli atomi di Democrito hanno in comune con quelli che oggi noi conosciamo solo il nome!
con sta storia, che non conosci se non per wiki, hai davvero esagerato.
ho pazientato persino troppi post nel vedere come stiracchi democrito per usarlo come tua pedina...
apettati nel prossimo futuro un post di 5 pagine in cui ti spiego chi è stato democrito...
me mi puoi anche insultare, ma lui non ti dovresti proprio più permettere di usarlo per sostenere le tue tesi.
occam era un dilettante a confronto di democrito, persino di galilei si potrebbe sostenere che abbia contribuito meno di democrito nella reale genesi del metodo scientifico e l'affermazione sarebbe meno tirata della tua riduzione*... e l'atomo si chiama atomo proprio perchè chi lo ha "scoperto" ha sentito la necessità di chiamarlo così proprio perchè in democrito e nella sua teoria trovò un parallelo, persino l'intuizione, la spinta per cominciare a cercarlo, interpretare i fatti come li interpretava democrito, ma certo non gli "strumenti" per dimostrarlo scientificamente, che verranno solo molti secoli dopo.
ti lascio uno spunto per prepararti al post sul tema in cui cercherò di fare un salto oltre la semplice enunciazione del suo pensiero verso le conseguenze sul nostro.
- Spoiler:
Il nome di Democrito è rimasto legato alla sua celebre teoria atomista considerata, anche a distanza di secoli, una delle visioni più “scientifiche” dell'antichità: l'atomismo democriteo infatti fu ripreso non solo da altri pensatori greci, come Epicuro, ma anche da filosofi e poeti romani (Lucrezio) nonché da filosofi del tardo medioevo, dell'età rinascimentale e del mondo moderno (come ad esempio Pierre Gassendi). Come è stato rilevato da Theodor Gomperz e da altri studiosi, Democrito può essere considerato il “padre delle fisica”, così come Empedocle lo era stato per la chimica. Geymonat afferma che “l’atomismo di Democrito […] ebbe una funzione determinante, nel XVI e XVII secolo, per la formazione della scienza moderna”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Democrito#La_teoria_degli_atomi
democrito si pone un problema analogo a quello di empedocle e anassagora:conciliare i fenomeni naturali cosi come si presentano all'esperienza sensibile con il necessario rigore logico della scienza che deve formulare leggi dotate di necessita' e universalita'.democrito afferma che:la sensazione costituisce il punto di partenza della conoscenza:essa ci fa cogliere le cose cosi come appaiono ai nostri sensi.la conoscenza si perfeziona attraverso l'elaborazione intellettuale dei dati dell'esperienza,essa si precisa con la formulazione di una legge scientifica in grado di spiegare razionalmente quello che i sensi registrano passivamente.l'intera realtà è composta di enti concepiti da lui come eterni immutabili e invisibili.questi enti sono chiamati atomi.
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090129121736AA9cWzg
interessante e più organico questo riassunto:
http://www.itchiavari.org/chimica/materiali/atomo.html
Fr. A 65 (Aristotele, Fisica, 252a, 32)
È del tutto erroneo il supporre di dare un principio sufficiente col dire che è sempre o accade sempre cosí: che è la concezione a cui Democrito riconduce le cause della natura, in base alla considerazione che i fenomeni del passato si sono prodotti nello stesso modo di ora; e la causa dell’eterno, poi, non ritiene di dover ricercare.
così dice aristotele attaccando la posizione di democrito, e convince i contemporanei, e per questo avremo il dominio della metafisica, altrimenti la fisica sarebbe sorta con un millennio di anticipo.
Fr A 67 (Simplicio, Fisica, 327, 24)
Ma anche Democrito, là dove dice "dal tutto si distaccò un vortice di forme d’ogni genere" (ma non dice come né per qual causa), sembra significare che il vortice si produce spontaneamente e casualmente.
Fr. A 69 (Aristotele, Fisica, 196a, 24)
Vi sono poi di quelli che attribuiscono al caso la causa dell’esistenza di questo nostro cielo e di tutti i mondi: dal caso deriva il vortice e il movimento che separò gli elementi e ordinò nella sua forma presente l’universo
Fr. A 68 (Aristotele, Fisica, 195b, 36; Simplicio, Fisica, 330, 14)
1 Alcuni dubitano anche se [il caso] esista o no: dicono infatti che nulla vien prodotto dal caso, ma che esiste una causa determinata di tutte le cose che noi diciamo prodursi spontaneamente o per caso.
stanno parlando di democrito che pare suggerire leggi meccaniche, necessarie, dietro l'apparente caos della natura, necessarie, ma senza un senso-fine, senza il bisogno di una metafisica. basta la fisica che scopre queste leggi.
in ultimo:
Fr. B 234 (Massime di Democrito, Natorp 21)
Gli uomini invocano la salute dagli dèi con le preghiere, e non sanno ch’essa è in loro potere
http://www.filosofico.net/democ.html
*:
- Spoiler:
« qualcuno che ritiene che le cose che si vedono sulla Luna siano vere al pari di quelle che accadono sulla Terra, e crede che esistano molti globi terrestri simili al nostro e molti Mondi, secondo l'opinione tenuta da Democrito e allusivamente ricordata da Keplero nella sua Dissertatio cum Nuncio Sidereo, in cui deride un filosofo recentemente condannato e la sua insana dottrina [...] E dal momento che tali Mondi si generano e si corrompono, infiniti nella loro successione, come afferma Democrito, esisteranno molti globi terrestri corrispondenti a quei molti mondi. Cosa vieta allora che la Terra sia uno di questi globi, ovvero il globo terrestre del proprio Mondo [...]? »
Accogliere le novità galileiane del Sidereus Nuncius voleva dire accogliere le tesi di Democrito e di Bruno sulla pluralità dei mondi, in contrasto con le ragioni di Aristotele e di Tommaso d'Aquino
http://it.wikipedia.org/wiki/Processo_a_Galileo_Galilei
Per Democrito esperienza e ragione non sono in antitesi ma in rapporto di implicanza. Infatti la conoscenza a) parte dall'esposizione dei sensi, b) si sviluppa con un'elaborazione intellettuale dei dati, c) arriva ad una teoria che spiega le cose che i sensi non comprendono.
Democrito non arriva allo schema metodologico della scienza mancando la sperimentazione e la verifica; ma ciò non toglie la stretta collaborazione tra sensi e pensiero. Perciò a differenza degli Eleati secondo Democrito si può arrivare alla verità, dando ragione (con l'intelletto) a ciò che i sensi si limitano ad attestare.
http://doc.studenti.it/appunti/filosofia/democrito-socrate-platone-aristotele.html
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Re: Meglio agnostici o atei?
Minsky ha scritto: sono convinto che quasi tutti coloro che si professano credenti in realtà non lo siano, ... Quindi se i credenti non esistono e gli agnostici sono in forse, con chi dovrei mai mettermi a discutere?
non è che non sia logico il tuo ragionamento nel suo procedere deduttivo,
è solo che gli assiomi non stanno proprio in piedi!
è quindi per me è sbagliato.
quando son stato credente ero davvero stracredente.
ora che sono agnostico lo sono davvero...
sarebbe come se io dicessi che gli atei non esistono ma che sono solo dei credenti che ingannano la propria coscienza perchè non vogliono dio e per placare l'ansia si giustificano definendosi sicuri della non esistenza di dio...
anzi, sarebbe come se dicessi che in fondo l'ateo non esiste perchè sa che dio c'è ma agli altri non vuole confessarlo...
ma siccome sono stato ateo riconosco che gli atei esistono e possono sentirsi certi nel non contemplare l'esistenza di dio come plausibile.
mi spiace, ma secondo me ti stai proprio sbagliando e molto.
se non ti fidi però della posizione che ti esprimono i tuoi interlocutori pensando che ti mentano ogni confronto o dialogo è impossibile.
il tuo preconcetto lo impedirà sempre.
è triste.
è l'anti-dubbio assoluto...
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Re: Meglio agnostici o atei?
Ma se ne ho riportati due!Paolo ha scritto:Se non ti va di riportare un esempio reale puoi pure dirlo.
Appunto. Ti rendi conto che il metodo scientifico parte da ipotesi di cui inizialmente non c'è alcuna prova, e poi cerca tali prove? Se, come tu hai iscritto, "un'ipotesi non verificata è aria fritta" (fonte), qualunque ipotesi scientifica sarebbe aria fritta. Ma ciò è falso, dato che tutte le conoscenze scientifiche, che tu stesso consideri vere, inizialmente erano solo ipotesi, che quindi non erano aria fritta.Il secondo caso è l'applicazione del metodo scientifico.
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Re: Meglio agnostici o atei?
Fux89 ha scritto:Ma se ne ho riportati due!Paolo ha scritto:Se non ti va di riportare un esempio reale puoi pure dirlo.Appunto. Ti rendi conto che il metodo scientifico parte da ipotesi di cui inizialmente non c'è alcuna prova, e poi cerca tali prove? Se, come tu hai iscritto, "un'ipotesi non verificata è aria fritta" (fonte), qualunque ipotesi scientifica sarebbe aria fritta. Ma ciò è falso, dato che tutte le conoscenze scientifiche, che tu stesso consideri vere, inizialmente erano solo ipotesi, che quindi non erano aria fritta.Il secondo caso è l'applicazione del metodo scientifico.
e parlo per me: io mi riferisco ad ipotesi non gratuite, ossia fondate su un qualche dato oggettivo.
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Re: Meglio agnostici o atei?
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Re: Meglio agnostici o atei?
Rasp! Mi sembra ovvio quello che dici!
Mi sembra il caso di fare un passo indietro perchè qui si sta facendo il gioco degli equivoci! Alcune pagine fa avevo espresso un percorso logico (ovvio per me !) che seguo nell'effettuare queste valutazioni.
Il credente formula una tesi (in parole semplici ha un idea, un intuizione) ovvero che esista un essere superiore che chiama dio. Ma tieni bene in mente!!! E' il credente che viene dea me (in senso figurato) e mi espone la sua tesi.
Nell'esporre la sua tesi deve necessariamente formulare delle ipotesi, se non sarebbe un dogma. Ovvero potrebbe dire dio è fuori dallo spazio e dal tempo (ipotesi) Dio è nei cieli (ipotesi) Dio è amore (ipotesi) .......
A questo punto è lui che ha formulato questa tesi che dare "corpo" alle ipotesi, ovvero deve dimostrare che corrispondono alla verità.
Ci troviamo così con due soluzioni. O le ipotesi vengono confermate. E così vai fuori dallo spazio e dal tempo e li trovi dio. Oppure vai in cielo e te lo trovi anche li. Poi vedi che i bambini muoiono più di cancro e allora capisci che l'ipotesi che dio sia amore è vera!! Allora puoi affermare senza dubbio che la tesi è giusta, è vera.
Oppure tutte le ipotesi non trovano conferma. A questo punto la tesi cade. Ovvero era il contrario di quello che si è detto prima: il contrario di giusto o vero!! Vedi tu cosa sia. Chiamalo come vuoi. Fatto sta che la tesi è farlocca !!!!
A questo punto tu hai due possibilità. O formuli una nuova tesi con le relative ipotesi. Dio esiste ma non vuole farsi riconoscere. Oppure ...che so io vedi tu. E da qui si fa il discorso di prima.
Oppure si rifugia nella fede e nel dogma. Questo non necessitando di prove...va sempre bene!!
Come ho detto a Sergio, non puoi avere la pretesa che tu formuli la tesi, tu, la ipotizzi dandone le caratteristiche. Poi in fase di verifica tu non sei in grado di dimostrare nulla. E ti sembra che a questo punto dovrei essere io a dirti il perchè? Ovvero tu puoi pensare e dire quello che vuoi, però......
Read more: http://atei.forumitalian.com/t4867p580-meglio-agnostici-o-atei#ixzz2KsfbfGdo
Detto in somma sintesi: non ha alcun senso discutere di qualcosa di cui non si è accertata la sua esistenza. Ovvero, prima di tutto si deve verificare l'esistenza, poi se ne valuteranno le caratteristiche, gli effetti, le conseguenze......
E' ovvio che qualcuno può essere di un'altra idea! Io non ho mai detto che sia la Verità! Quella è solo dei credenti. Io ho esposto il mio percorso logico!!! E chi ritiene che sia errato, mi può esporre il suo, facendo notare il perchè di quanto io ho esposto non sia corretto. Limitarsi a battute del cazzo fini a se stesse, stile Jessi e non solo, oltre non portare a nulla, manda in vacca tutto il topc! Poi...liberi di fare quello che si vuole. Ovvio!!!!!!!!!!!!!!!!!
E quando dico a Fux che è aria fritta, è proprio questo che dico. Ovvero parlare e discutere, fare valutazioni, ipotesi e contro-ipotesi, di qualcosa che non si sa nemmeno cosa sia, di cui non si è nemmeno in grado di darne una definizione. E in ogni caso l'esempio che sopra riporto di dio è un semplice esempio. Mi sembra del tutto inutile stare qui a fare dei distinguo dicendo che però dio è il dio cristiano e non quello filosofico, o che non è vero che .....è un esempio da cui poi ricavare una logica di carattere più generale!! E come tale è sempre relativo, parziale e solo indicativo!
Mi sembra il caso di fare un passo indietro perchè qui si sta facendo il gioco degli equivoci! Alcune pagine fa avevo espresso un percorso logico (ovvio per me !) che seguo nell'effettuare queste valutazioni.
Il credente formula una tesi (in parole semplici ha un idea, un intuizione) ovvero che esista un essere superiore che chiama dio. Ma tieni bene in mente!!! E' il credente che viene dea me (in senso figurato) e mi espone la sua tesi.
Nell'esporre la sua tesi deve necessariamente formulare delle ipotesi, se non sarebbe un dogma. Ovvero potrebbe dire dio è fuori dallo spazio e dal tempo (ipotesi) Dio è nei cieli (ipotesi) Dio è amore (ipotesi) .......
A questo punto è lui che ha formulato questa tesi che dare "corpo" alle ipotesi, ovvero deve dimostrare che corrispondono alla verità.
Ci troviamo così con due soluzioni. O le ipotesi vengono confermate. E così vai fuori dallo spazio e dal tempo e li trovi dio. Oppure vai in cielo e te lo trovi anche li. Poi vedi che i bambini muoiono più di cancro e allora capisci che l'ipotesi che dio sia amore è vera!! Allora puoi affermare senza dubbio che la tesi è giusta, è vera.
Oppure tutte le ipotesi non trovano conferma. A questo punto la tesi cade. Ovvero era il contrario di quello che si è detto prima: il contrario di giusto o vero!! Vedi tu cosa sia. Chiamalo come vuoi. Fatto sta che la tesi è farlocca !!!!
A questo punto tu hai due possibilità. O formuli una nuova tesi con le relative ipotesi. Dio esiste ma non vuole farsi riconoscere. Oppure ...che so io vedi tu. E da qui si fa il discorso di prima.
Oppure si rifugia nella fede e nel dogma. Questo non necessitando di prove...va sempre bene!!
Come ho detto a Sergio, non puoi avere la pretesa che tu formuli la tesi, tu, la ipotizzi dandone le caratteristiche. Poi in fase di verifica tu non sei in grado di dimostrare nulla. E ti sembra che a questo punto dovrei essere io a dirti il perchè? Ovvero tu puoi pensare e dire quello che vuoi, però......
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Detto in somma sintesi: non ha alcun senso discutere di qualcosa di cui non si è accertata la sua esistenza. Ovvero, prima di tutto si deve verificare l'esistenza, poi se ne valuteranno le caratteristiche, gli effetti, le conseguenze......
E' ovvio che qualcuno può essere di un'altra idea! Io non ho mai detto che sia la Verità! Quella è solo dei credenti. Io ho esposto il mio percorso logico!!! E chi ritiene che sia errato, mi può esporre il suo, facendo notare il perchè di quanto io ho esposto non sia corretto. Limitarsi a battute del cazzo fini a se stesse, stile Jessi e non solo, oltre non portare a nulla, manda in vacca tutto il topc! Poi...liberi di fare quello che si vuole. Ovvio!!!!!!!!!!!!!!!!!
E quando dico a Fux che è aria fritta, è proprio questo che dico. Ovvero parlare e discutere, fare valutazioni, ipotesi e contro-ipotesi, di qualcosa che non si sa nemmeno cosa sia, di cui non si è nemmeno in grado di darne una definizione. E in ogni caso l'esempio che sopra riporto di dio è un semplice esempio. Mi sembra del tutto inutile stare qui a fare dei distinguo dicendo che però dio è il dio cristiano e non quello filosofico, o che non è vero che .....è un esempio da cui poi ricavare una logica di carattere più generale!! E come tale è sempre relativo, parziale e solo indicativo!
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vabbe'ma prima di accertarne la presenza non vuoi ipotizzarla quando ancora non è certa?
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Fux89 ha scritto:Ma se ne ho riportati due!Paolo ha scritto:Se non ti va di riportare un esempio reale puoi pure dirlo.Appunto. Ti rendi conto che il metodo scientifico parte da ipotesi di cui inizialmente non c'è alcuna prova, e poi cerca tali prove? Se, come tu hai iscritto, "un'ipotesi non verificata è aria fritta" (fonte), qualunque ipotesi scientifica sarebbe aria fritta. Ma ciò è falso, dato che tutte le conoscenze scientifiche, che tu stesso consideri vere, inizialmente erano solo ipotesi, che quindi non erano aria fritta.Il secondo caso è l'applicazione del metodo scientifico.
Fux, mi sembra che tu non abbia compreso il senso di quanto ho detto, e te ne vai per un' altra strada. Prendo uno dei tanti articoli sul metodo scientifico. Potrà non convincere. Se ne hai uno migliore illustralo!!
Analisi del problema. Sulla base di un problema da risolvere il ricercatore inizia a raccogliere informazioni sul problema stesso al fine di comprendere la sua natura.
Formulazione di una ipotesi. Il ricercatore formula una ipotesi di soluzione al problema.
Definizione del metodo di lavoro. Il ricercatore definisce il metodo di lavoro che seguirà per la sua ricerca.
Raccolta dati. Il ricercatore raccoglie dati e informazioni per costruire la propria attività di ricerca.
Elaborazione dati raccolti. Il ricercatore elabora i dati raccolti per produrre uno o più risultati finali.
Verifica ipotesi. In questa fase il ricercatore verifica la corrispondenza tra i risultati ottenuti dall'attività di ricerca e le sue ipotesi iniziali.
Comunicazione risultato. Il processo di ricerca si conclude con la fase di comunicazione dei risultati ottenuti in apposite relazioni. In caso di esito positivo, il ricercatore comunica alla comunità scientifica la sua attività di ricerca, il metodo, i dati e i risultati ottenuti tramite la pubblicazione della relazione su riviste scientifiche o accademiche. La fase di comunicazione consente, oltre alla divulgazione della conoscenza, anche la possibilità di avviare successive verifiche da parte di altri ricercatori per confermare i risultati o per verificare eventuali anomalie nell'attività di ricerca.
Da Wiki:
Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile[2] e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenze empiriche attraverso l'osservazione e l'esperimento; dall'altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre al vaglio dell'esperimento per testarne l'efficacia. Nel dibattito epistemologico si assiste in proposito alla contrapposizione tra i sostenitori del metodo induttivo e quelli del metodo deduttivo.
compiono osservazioni sistematiche;
formulano una domanda;
elaborano un’ipotesi, ossia una possibile soluzione alla domanda;
traggono previsioni dall’ipotesi;
controllano la validità delle previsioni con ulteriori osservazioni o esperimenti.
Mi riferisco al tuo intervento circa la frase grassettata. Il metodo scientifico non parte da ipotesi di cui inizialmente non c'è prova, ma "analisi del problema" o "raccolta di evidenze empiriche" o "compiono osservazioni sistematiche". La formulazione della ipotesi è successiva a tutto questo processo!!
Partire col dire che Paperino esiste perchè ......(ipotesi) non è certo il metodo scientifico. E' ovvio che una ipotesi (come l'esempio che tu hai riportato del bosone) non ha nulla a che fare con quanto qui discusso. Gli scienziati sono arrivati a teorizzarne l'esistenza non alla cazzo, così per una intuizione, ma è la conseguenza di studi e sperimentazioni che hanno origine con nascere della scienza moderna.
Invece le varie affermazioni (che qui io contesto) no di certo! Esporre una tesi solo perchè si pensa che possa essere così, non darne alcuna prova ed avere la pretesa che sia valida solo perchè tu non la puoi smentire è aria fritta!!
___________________
La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Meglio agnostici o atei?
Darrow ha scritto:vabbe'ma prima di accertarne la presenza non vuoi ipotizzarla quando ancora non è certa?
Dar, senza saperlo ti ho dato la risposta. Leggi qui sopra!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: Meglio agnostici o atei?
il metodo scientifico lo conosco.
resta da capire perché tu ritieni da scemi parlare di ipotesi ancora non verificate.
passa un po' di tempo fra l'ipotesi e la verifica, seguendo il tuo metodo (non parlare di cose non certe) come potrebbero confrontasi gli studiosi?
resta da capire perché tu ritieni da scemi parlare di ipotesi ancora non verificate.
passa un po' di tempo fra l'ipotesi e la verifica, seguendo il tuo metodo (non parlare di cose non certe) come potrebbero confrontasi gli studiosi?
loonar- ----------
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Re: Meglio agnostici o atei?
Tutto ciò è molto bello, ma non sposta di una virgola la questione: durante l'indagine scientifica della realtà ci sono delle ipotesi non verificate che verranno successivamente supportate dagli esperimenti. Stando a quanto tu hai precedentemente affermato, tali ipotesi sarebbero "aria fritta", in quanto non verificate.
Ospite- Ospite
Re: Meglio agnostici o atei?
Darrow ha scritto:il metodo scientifico lo conosco.
resta da capire perché tu ritieni da scemi parlare di ipotesi ancora non verificate.
passa un po' di tempo fra l'ipotesi e la verifica, seguendo il tuo metodo (non parlare di cose non certe) come potrebbero confrontasi gli studiosi?
lui evidentemente no.
maledetta epistemologia che non vuol considerare...
il metodo scientifico classico è ipotetico/deduttivo-sperimentale/quantitativo.
la fase ipotetica procede dal particolare, dai casi osservati, e inferisce con una induzione un ipotetico universale, una legge, per nulla oggettiva e dimostrata, spesso basata su una intuizione persino indimostrabile per secoli*, ma magari corretta.
c'è poi la seconda fase, quella deduttiva-dimostrativa-sperimentale, che per paolo sembra essere l'unica fase del metodo scientifico.
qui sta il problema (almeno uno dei...) che paolo si ostina a non capire ripetendo da zero la stessa pappardella ogni volta.
forse dovrebbero rispondergli alberto, dawkins, o darwin.
forse loro li ascolterebbe.
si vede che noi non siam degni di attenzione.
*
La sua teoria - che propone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti componenti il sistema solare - riprende quella greca di Aristarco di Samo dell'eliocentrismo, la teoria opposta al geocentrismo, che voleva invece la Terra al centro del sistema. Merito suo non è dunque l'idea, già espressa dai greci, ma la sua rigorosa dimostrazione tramite procedimenti di carattere matematico.
...
La teoria impressionò grandi scienziati come Galileo e Keplero, che sul suo modello svilupparono correzioni ed estensioni della teoria. Fu l'osservazione galileiana delle fasi di Venere a fornire il primo riscontro scientifico delle intuizioni copernicane.
http://it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_Copernico
chissà se paolo si sia mai chiesto la differenza fra una teoria dimostrata razionalmente (aristarco), matematicamente (copernico) o scientificamente (galileo)...
Ultima modifica di Masada78 il Gio 14 Feb 2013 - 16:07 - modificato 1 volta.
___________________
Masada- -----------
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Re: Meglio agnostici o atei?
oppure è lui non così degno di attenzione?Masada78 ha scritto:Darrow ha scritto:il metodo scientifico lo conosco.
resta da capire perché tu ritieni da scemi parlare di ipotesi ancora non verificate.
passa un po' di tempo fra l'ipotesi e la verifica, seguendo il tuo metodo (non parlare di cose non certe) come potrebbero confrontasi gli studiosi?
lui evidentemente no.
maledetta epistemologia che non vuol considerare...
il metodo scientifico classico è ipotetico/deduttivo-sperimentale/quantitativo.
la fase ipotetica procede dal particolare, dai casi osservati, e inferisce con una induzione un ipotetico universale, una legge, per nulla oggettiva e dimostrata, spesso basata su una intuizione persino indimostrabile per secoli, ma magari corretta.
c'è poi la seconda fase, quella deduttiva-dimostrativa-sperimentale, che per paolo sembra essere l'unica fase del metodo scientifico.
qui sta il problema (almeno uno dei...) che paolo si ostina a non capire ripetendo da zero la stessa pappardella ogni volta.
forse dovrebbero rispondergli alberto, dawkins, o darwin.
forse loro li ascolterebbe.
si vede che noi non siam degni di attenzione.
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