Esistenza o inesistenza di dio
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
perchè vuoi saperlo?Darrow ha scritto:Questo qualcosa è tuo al 100% o è condiviso con altre persone?
Questo qualcosa come influenza la tua vita di tutti i giorni?
Ospite- Ospite
Re: Esistenza o inesistenza di dio
e alla fine non hai resistito, e una difesuccia delle tue cazzate ci è scivolata, seppure nascosta fra un po' di bal bla...delfi68 ha scritto:blaaa!!!! ..sei terribilmente bla. Convinta ancora che bla! Bla..inclusa la figura da peracottaia sulla gravità!..bla, bla , bla...
no caro. l'unico a far figure da peracotta sei stato tu, qui: http://atei.forumitalian.com/t2004p200-creazione#122071
scrivendo prima una cosa e poi, consultata meglio wikipedia, il suo contrario, sperando di aver fatto in tempo a cancellare la prima.
ti è andata male...
Ospite- Ospite
Re: Esistenza o inesistenza di dio
bla bla bla bla..
Forza elettrica 1,37..campo elettromagnetico 1,39..falsona!! L'errore era su una pagina e l'altra del libro di Steger..e lo sai e ti è stato spiegato, ecco perchè ti parlerò solo con i Bla bla bla..
Blab la bla bla..bimba minkia..bla bla bla bla...hahhahahahaaa
Forza elettrica 1,37..campo elettromagnetico 1,39..falsona!! L'errore era su una pagina e l'altra del libro di Steger..e lo sai e ti è stato spiegato, ecco perchè ti parlerò solo con i Bla bla bla..
Blab la bla bla..bimba minkia..bla bla bla bla...hahhahahahaaa
delfi68- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Per fare due chiacchiere! Che c'è di male?jessica ha scritto:perchè vuoi saperlo?Darrow ha scritto:Questo qualcosa è tuo al 100% o è condiviso con altre persone?
Questo qualcosa come influenza la tua vita di tutti i giorni?
Puoi chiedere anche tu a me, se vuoi!
loonar- ----------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
sbagliato.delfi68 ha scritto:bla bla bla bla..
Forza elettrica 1,37..campo elettromagnetico 1,39..falsona!! L'errore era su una pagina e l'altra del libro di Steger..e lo sai e ti è stato spiegato, ecco perchè ti parlerò solo con i Bla bla bla..
Blab la bla bla..bimba minkia..bla bla bla bla...hahhahahahaaa
ritenta, sarai più fortunato....
per il bimba minkia ti avevo consigliato di sostituirlo con wyoming... sai, non vorrei vederti ricadere nei tuoi sciocchi errori.
e poi che aggiungere? odifreddi è un matematico, ma non si può studiare matematica sui suoi libri che parlano del perchè non possiamo essere cattolici. al massimo leggere qualche curiosità.
non puoi copiaincollare a pappagallo quello che leggi su un libro che parla dell'inesistenza di dio (senza, evidentemente, capirlo) e spacciarlo come profonda conoscenza della fisica. lascia perdere, te lo dico senza cattiveria, lascia perdere.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
bla..bla, bla.
Comunque, bla.
Comunque, bla.
delfi68- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Darrow ha scritto:Questo qualcosa è tuo al 100% o è condiviso con altre persone?jessica ha scritto:diciamo in qualcosaDarrow ha scritto:Io non so ancora se tu credi in dio o no. Ti offende se te lo chiedo?
Questo qualcosa come influenza la tua vita di tutti i giorni?
Ma sopratutto, sai descrivere questo qualcosa? E se no, come fai a credere in quelcosa che non sai descrivere?
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Mi sembra di capire che j. Creda in un dio indistinto, la cui utilità sarebbe solo consolatoria.... Una pura speranza (paura della morte?), il punto 1 di Delfi.
insomma si porrebbe sulla linea di confine fra noi e loro, sul limite per entrambi, un dio che non rompe i c., quello che ha creato persone capaci di assumersi responsabilità etiche, a cui non si fanno domande perché non da risposte.
insomma si porrebbe sulla linea di confine fra noi e loro, sul limite per entrambi, un dio che non rompe i c., quello che ha creato persone capaci di assumersi responsabilità etiche, a cui non si fanno domande perché non da risposte.
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Sabre03- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
guarda che è roba che mi hai già chiesto e alla quale ho già risposto... se vuoi torniamo all'affare della paura.Rasputin ha scritto:Ma sopratutto, sai descrivere questo qualcosa? E se no, come fai a credere in quelcosa che non sai descrivere?
non so. però devo dire che la separazione "noi" e "loro" è abbastanza artificiosa...Sabre03 ha scritto:Mi sembra di capire che j. Creda in un dio indistinto, la cui utilità sarebbe solo consolatoria.... Una pura speranza (paura della morte?), il punto 1 di Delfi.
insomma si porrebbe sulla linea di confine fra noi e loro, sul limite per entrambi, un dio che non rompe i c., quello che ha creato persone capaci di assumersi responsabilità etiche, a cui non si fanno domande perché non da risposte.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Bah, e' una generalizzazione utile. C'è pur sempre un dio di troppo..... O no?
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
jessica ha scritto:guarda che è roba che mi hai già chiesto e alla quale ho già risposto... se vuoi torniamo all'affare della paura.Rasputin ha scritto:Ma sopratutto, sai descrivere questo qualcosa? E se no, come fai a credere in quelcosa che non sai descrivere?
Io non mi ricordo di alcuna risposta comprensibile...
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Modelli.
I modellli sono rappresentazioni e oggettivizzazioni che compongono quel linguaggio comune atto a confermare le osservazioni comuni, collettive.
La scienza crea i suoi modelli, che indipendentemente dalla verità intrinseca della rappresentazione semantica, comunque descrivono in un linguaggio condivisibile un osservazione. Non è, in questo senso, importantissimo se un elettrone sia realmente come è rappresentato dal modello, ma è importante che le previsioni combacino con le osservazioni. Chiunque progetta o studia un circuito elettronico, si affida a quel modello scientifico che prevede il comportamento degli elettroni in quel circuito e infine le osservazioni confermano la validità del modello.
Che poi l'elettrone non sia una "pallina" rotante, poco importa..quello è un modello per visualizzarlo..
La religione crea i suoi modelli di Dio, che indipendentemente dalla verità intrinseca della fisicità di Dio, o la semantica delle sue dottrine, descrive un'entità con gli attributi, che di volta in volta, dottrina in dottrina, vengono assunti per quell'entità.
Dio, come un elettrone, non è, o può benissimo non essere come viene rappresentato..non è una "pallina" rotante e magari non è neppure un vecchio con la barba bianca, ma..ma almeno che le osservazioni confermino le previsioni di quel modello.
La diversità tra scienza e religione sostanzialmente è questa, entrambe creano dei modelli, ma se quelli scientifici, per essere autenticati, devono fare previsioni confermate dalle osservazioni, quelli religiosi ricevono una conferma, al modello, da un'atto di autorità.
Infatti le previsioni dei modelli di un dio qualsiasi non vengono mai confermate dalle ossevvazioni.
Esempi:
Prendiamo degli attributi condivisi dal Dio Abramitico (ebrei, cristiani, islamici).
E' provato che pregare non ha nessun effetto. Il modello abramitico prevede un dio che sente e alle volte esaudisce le preghiere. Ma è provato che pregare non ha nessun effetto empirico sulle circostanze della vita. Tutt'alpiù il pregare sviluppa qualche autosuggestione nella testa del pregatore..ma tutto si riduce a ciò.
E' provato che le carceri non siano colme di atei, ma viceversa. Essere credenti e fedeli di un dio, non concede una statura morale e civica migliore di chi invece è ateo.
E' provato che le suore non sopravvivono mai negli incidenti aerei.
E' provato che gli eventi naturali non seguono nessuna regola morale, ma seguono neutralmente delle regole puramente matematiche. Infatti i fulmini non colpiscono di più le persone malvage, e le persone cattive non si ammalano di più rispetto a quelle buone.
eccetera eccetera..si potrebbe andare avanti per ore a trovare esempi del modello religioso di Dio, che sono confutati dall'osservazione.
Ma di più..
Le osservazioni, oltre che a non confermare le previsioni del modello di dio, qualunque dio, qualunque attributo soprannaturale gli si voglia assegnare, smentiscono il modello stesso. Ossia non lo confermano, ma non ammettono nemmeno l'agnosticismo, qualunque modello di dio non è in uno stato dio sospensione di giudizio a causa di osservazioni che non confermano, ma ricade sotto osservazioni che lo smentiscono.
Un dio creatore, e responsabile di un progetto di creazione, non collima con le osservazioni che questa complessità è comprensibilmente derivata da processi naturali ed evolutivi che si sono svolti esattamente come si sarebbero dovuti svolgere se non ci fosse stato nessun progetto! Infatti l'evoluzione impiega infinite energie e possibilità per raggiungere pochissimi eventi selezionati. La selezione naturale è accertatamente cieca, lenta, neutrale e senza nessuna inclinazione di favore che non sia la migliore adattabilità all'ambiente.
Un dio che abbia fornito un'anima immortale, non collima con l'osservazione empirica secondo cui la memoria e la personalità degli esseri umani è legata indissolubilmente ai processi fisici che avvengono in aree precise del cervello. Non è mai stata dimostrata nessuna proprietà extrafisica della mente che sia slegata dalla perfetta fisicità del cervello.
Un dio che abbia creato l'universo per collocarvici la vita è confutato dal dato empirico che l'universo è assolutamente inadatto alla vita. C'è un'immensità di spazio e materia assolutamente infinito dove la vita non è assolutamente favorita o possibile. Anche la materia ordinata di particelle in moto caUsale, come le galassie, è solo il 4% della massa dell'universo (1 particella per miliardo è in moto caUsale ordinato)
..eccetera eccetera..
Insomma, non solo il modello di un dio qualsiasi non è confermato dall'osservazione, ma autenticato solo dall'autorità che ha previsto il modello. Ma anche un temerario agnosticismo trova delle prove oggettive ed empiriche che, non solo non conferma il modello proposto, ma lo confuta implacabilmente.
(citazioni rivisitate di Steger, Hitchens e altri)
I modellli sono rappresentazioni e oggettivizzazioni che compongono quel linguaggio comune atto a confermare le osservazioni comuni, collettive.
La scienza crea i suoi modelli, che indipendentemente dalla verità intrinseca della rappresentazione semantica, comunque descrivono in un linguaggio condivisibile un osservazione. Non è, in questo senso, importantissimo se un elettrone sia realmente come è rappresentato dal modello, ma è importante che le previsioni combacino con le osservazioni. Chiunque progetta o studia un circuito elettronico, si affida a quel modello scientifico che prevede il comportamento degli elettroni in quel circuito e infine le osservazioni confermano la validità del modello.
Che poi l'elettrone non sia una "pallina" rotante, poco importa..quello è un modello per visualizzarlo..
La religione crea i suoi modelli di Dio, che indipendentemente dalla verità intrinseca della fisicità di Dio, o la semantica delle sue dottrine, descrive un'entità con gli attributi, che di volta in volta, dottrina in dottrina, vengono assunti per quell'entità.
Dio, come un elettrone, non è, o può benissimo non essere come viene rappresentato..non è una "pallina" rotante e magari non è neppure un vecchio con la barba bianca, ma..ma almeno che le osservazioni confermino le previsioni di quel modello.
La diversità tra scienza e religione sostanzialmente è questa, entrambe creano dei modelli, ma se quelli scientifici, per essere autenticati, devono fare previsioni confermate dalle osservazioni, quelli religiosi ricevono una conferma, al modello, da un'atto di autorità.
Infatti le previsioni dei modelli di un dio qualsiasi non vengono mai confermate dalle ossevvazioni.
Esempi:
Prendiamo degli attributi condivisi dal Dio Abramitico (ebrei, cristiani, islamici).
E' provato che pregare non ha nessun effetto. Il modello abramitico prevede un dio che sente e alle volte esaudisce le preghiere. Ma è provato che pregare non ha nessun effetto empirico sulle circostanze della vita. Tutt'alpiù il pregare sviluppa qualche autosuggestione nella testa del pregatore..ma tutto si riduce a ciò.
E' provato che le carceri non siano colme di atei, ma viceversa. Essere credenti e fedeli di un dio, non concede una statura morale e civica migliore di chi invece è ateo.
E' provato che le suore non sopravvivono mai negli incidenti aerei.
E' provato che gli eventi naturali non seguono nessuna regola morale, ma seguono neutralmente delle regole puramente matematiche. Infatti i fulmini non colpiscono di più le persone malvage, e le persone cattive non si ammalano di più rispetto a quelle buone.
eccetera eccetera..si potrebbe andare avanti per ore a trovare esempi del modello religioso di Dio, che sono confutati dall'osservazione.
Ma di più..
Le osservazioni, oltre che a non confermare le previsioni del modello di dio, qualunque dio, qualunque attributo soprannaturale gli si voglia assegnare, smentiscono il modello stesso. Ossia non lo confermano, ma non ammettono nemmeno l'agnosticismo, qualunque modello di dio non è in uno stato dio sospensione di giudizio a causa di osservazioni che non confermano, ma ricade sotto osservazioni che lo smentiscono.
Un dio creatore, e responsabile di un progetto di creazione, non collima con le osservazioni che questa complessità è comprensibilmente derivata da processi naturali ed evolutivi che si sono svolti esattamente come si sarebbero dovuti svolgere se non ci fosse stato nessun progetto! Infatti l'evoluzione impiega infinite energie e possibilità per raggiungere pochissimi eventi selezionati. La selezione naturale è accertatamente cieca, lenta, neutrale e senza nessuna inclinazione di favore che non sia la migliore adattabilità all'ambiente.
Un dio che abbia fornito un'anima immortale, non collima con l'osservazione empirica secondo cui la memoria e la personalità degli esseri umani è legata indissolubilmente ai processi fisici che avvengono in aree precise del cervello. Non è mai stata dimostrata nessuna proprietà extrafisica della mente che sia slegata dalla perfetta fisicità del cervello.
Un dio che abbia creato l'universo per collocarvici la vita è confutato dal dato empirico che l'universo è assolutamente inadatto alla vita. C'è un'immensità di spazio e materia assolutamente infinito dove la vita non è assolutamente favorita o possibile. Anche la materia ordinata di particelle in moto caUsale, come le galassie, è solo il 4% della massa dell'universo (1 particella per miliardo è in moto caUsale ordinato)
..eccetera eccetera..
Insomma, non solo il modello di un dio qualsiasi non è confermato dall'osservazione, ma autenticato solo dall'autorità che ha previsto il modello. Ma anche un temerario agnosticismo trova delle prove oggettive ed empiriche che, non solo non conferma il modello proposto, ma lo confuta implacabilmente.
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delfi68- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Ottimo.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
Chuang-Tzu
Cosworth117- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Delfi, ottima esposizione di una bella valutazione del idea di un dio. Io però sono ancora più radicale. Per me infatti nessuno, indipendentemente dal suo credo, è in grado di definire il modello dio. Mentre per ogni latro elemento o evento fisico noi siamo in grado di darne un modello, attribuendogli le sue caratteristiche, questo non avviene con la divinità. Come abbiamo detto molte volte la totalità delle divinità altro non sono che la proiezione della figura "uomo" a cui si tolgono in forma negativa, ovvero negando, i suoi limiti. Dio è infinito, eterno, onnisciente ecc...
Per me è questa la vera discriminate tra un concetto e una idea fantastica. Dio rientra necessariamente tra i prodotti della mente umana come rielaborazione fantastica e del tutto arbitraria di concetti fisici a noi conosciuti.
Per me è questa la vera discriminate tra un concetto e una idea fantastica. Dio rientra necessariamente tra i prodotti della mente umana come rielaborazione fantastica e del tutto arbitraria di concetti fisici a noi conosciuti.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Concordo, infatti la mia disamina (tratta da diversi autori, ovviamente) è relativa ai modelli consolidati del dio abramitico.
Poi oltre a quel modello standard, ogni credente si ricrea un dio con i suoi attributi fantastici e arbitrari.
Tuttavia c'è da notare che ogni attributo che si vuole dare a un'ente metafisico, non ottiene mai la validazione di un osservazione collettiva o comune, in un linguaggio condiviso.
Ogni ente metafisico dispone di un solo osservatore: colui che lo immagina.
Poi oltre a quel modello standard, ogni credente si ricrea un dio con i suoi attributi fantastici e arbitrari.
Tuttavia c'è da notare che ogni attributo che si vuole dare a un'ente metafisico, non ottiene mai la validazione di un osservazione collettiva o comune, in un linguaggio condiviso.
Ogni ente metafisico dispone di un solo osservatore: colui che lo immagina.
delfi68- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Dio è anche "un punto di viasta sopra gli altri" al quale chi crede rapporta se stesso, più in termini ideali che oggettivi.
anteo- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
the ONION ha scritto:Biologists Confirm God Evolved From Chimpanzee Deity
BERKELEY, CA—Challenging long-held views on the origins of divinity, biologists at the University of California, Berkeley, presented findings Thursday that confirm God, the Almighty Creator of the Universe, evolved from an ancient chimpanzee deity.
The recently discovered sacred ancestor, a divine chimp species scientists have named Pan sanctorum, reportedly gave rise over millions of years to the Lord Our God, Maker of Heaven and Earth.
“Although perhaps not obvious at first glance, there are actually overwhelming similarities between the Supreme Being of today and this early primate deity who preceded Him,” said Dr. Richard Kamen, a leading biologist who also heads Berkeley’s paleotheology department. “The holy chimp moved around on all fours, but its descendants eventually began walking upright to expend less energy while foraging across the infinite reaches of the universe. This of course led to the bipedalism of modern-day God.”
“In fact, you can see a distinct likeness to God in the chimpanzee deity’s skeletal structures, not to mention its prototypical expressions of vengeance and wrath,” Kamen continued. “The great-ape god was, however, considerably smaller in stature, having not yet developed the capacity to occupy all space and time simultaneously.”
According to experts, divine life began as a single-celled all-powerful organism roughly 3.6 billion years ago, eventually evolving into a multicelled, sponge-like deity that bobbed and floated across the chaos of the early universe. Kamen explained that over hundreds of millions of years, the godlike life form became more complex, with limbs that allowed for locomotion across the endless expanse of the heavens, and sophisticated photoreceptor cells capable of seeing all things.
Based on newly obtained evidence, the Pan sanctorum is thought to have first experimented with creation ex nihilo around 7 million years ago. Kamen noted that the chimpanzee deity made several early attempts to produce rudimentary solar systems, but on each occasion was spooked upon inadvertently creating fire, which is said to have caused it to screech loudly, angrily swat away the newly formed sun, and then scamper across the universe to hide from the flaming sphere.
“Natural selection played a huge role in the evolution of divinity, and in this regard, the adaptive value of Pan sanctorum’s immortality proved critical to its survival,” said Kamen, adding that with its opposable thumbs, the divine ancestor was eventually able to fashion primitive tools for creating crude oceans and basic mountain ranges. “Today’s Lord Almighty actually still has a small bony protuberance in the small of His back, the vestigial remains of a tail we believe was used by an even older, monkey-like god to facilitate climbing, allowing it to escape into the heavens when faced with danger.”
“That potential for threats made it an evolutionary imperative for the primate god to develop omnipotence,” Kamen continued. “As well as sharp claws and pointed incisors.”
Though its smaller brain limited its cognitive abilities, the chimpanzee deity is believed to have possessed not only self-awareness, but also spatial intelligence, object permanence, and a rudimentary capacity for knowing all that is, all that has been, and all that ever will be.
However, it was only relatively recently that the heavenly species developed the intellectual capacity for higher reasoning, critical thinking, and infinite wisdom, according to Kamen. For Pan sanctorum, he noted, the passage of divine judgment was “purely a matter of primal instinct.”
“While complex speech would not emerge until the evolution of the Cro-Magnon god from Pan Sanctorum, the chimpanzee deity was capable of using grunts and hand gestures to convey basic emotions such as happiness, anger, or the forgiveness of sin,” Kamen said. “However, it appears that the chimp deity often exhibited extremely aggressive behavior, in some cases unleashing its divine wrath with little if any provocation toward the mortal chimps it created in its own image.”
He added, “It is our understanding that these creatures lived in a kind of jungle-like forerunner to the Garden of Eden, until a day came when their enraged creator cast them out, flinging feces at them as they fled.”
http://www.theonion.com/articles/biologists-confirm-god-evolved-from-chimpanzee-dei,35755/
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Minsky- --------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Uno scoiattolo, se ne avesse le capacità, immaginerebbe un grosso fattore di noci e semi e lo porrebbe "quanto più in alto possibile", per assicurarsi la sua veggenza.
Ma il punto è che gli animali a cui attribuiamo basso IQ sono più intelligenti
Ma il punto è che gli animali a cui attribuiamo basso IQ sono più intelligenti
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Smettetela di bistrattare e misinterpretare la Scienza per fingere di dare plausibilità alle vostre troiate
Grazie
Justine- ----------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Che brave fanciulle!
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Credere e' un termine abusato..... Non vuol dire esser certi ma contiene la possibilità che la cosa non sia vera. Insomma nel momento in cui una persona ammette di credere nell'esistenza della divinità, ammette anche la possibilità che essa non esista. Così come la parola Dio: se non se ne da una definizione si finisce col confrontarsi su concetti diversi....
compasso- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
compasso ha scritto:Credere e' un termine abusato..... Non vuol dire esser certi ma contiene la possibilità che la cosa non sia vera. Insomma nel momento in cui una persona ammette di credere nell'esistenza della divinità, ammette anche la possibilità che essa non esista. Così come la parola Dio: se non se ne da una definizione si finisce col confrontarsi su concetti diversi....
Ed è esattamente quello che succede sempre: per il semplice motivo che è impossibile descrivere qualcosa che semplicemente, e per definizione, contraddice se stessa
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Scusa se mi intrometto, ma che vuol dire che è provato che le preghiere non hanno nessun effetto? Sperimentare che le preghiere non sortiscano nessun effetto empirico da parte di Dio, francamente è del tutto incongruo e contraddittorio, perché l'esperimento rappresenterebbe una sfida contro lo stesso Dio che si intende provocare. Se si ammette anche solo ipoteticamente l'esistenza di Dio, si deve ammettere che Egli sia capace di conoscere anche l'intenzione provocatoria di chi esperimenta, e non si può quindi non considerare il fatto che Dio non potrebbe mai soddisfare preghiere che già Lui sa preventivamente essere mistificanti, solo per dover dimostrare agli sperimentatori di avere torto! Questa affermazione da parte da parte di chi come te crede alla scienza è quindi davvero incomprensbile. Per me questa non è vera scienza, è solo scienza mediocre e inutile, e gli esperimenti scientifici di questo tipo sono in ogni caso assurdi e insignificanti (cioè antiscientifici)delfi68 ha scritto:Modelli.
I modellli sono rappresentazioni e oggettivizzazioni che compongono quel linguaggio comune atto a confermare le osservazioni comuni, collettive.
La scienza crea i suoi modelli, che indipendentemente dalla verità intrinseca della rappresentazione semantica, comunque descrivono in un linguaggio condivisibile un osservazione. Non è, in questo senso, importantissimo se un elettrone sia realmente come è rappresentato dal modello, ma è importante che le previsioni combacino con le osservazioni. Chiunque progetta o studia un circuito elettronico, si affida a quel modello scientifico che prevede il comportamento degli elettroni in quel circuito e infine le osservazioni confermano la validità del modello.
Che poi l'elettrone non sia una "pallina" rotante, poco importa..quello è un modello per visualizzarlo..
La religione crea i suoi modelli di Dio, che indipendentemente dalla verità intrinseca della fisicità di Dio, o la semantica delle sue dottrine, descrive un'entità con gli attributi, che di volta in volta, dottrina in dottrina, vengono assunti per quell'entità.
Dio, come un elettrone, non è, o può benissimo non essere come viene rappresentato..non è una "pallina" rotante e magari non è neppure un vecchio con la barba bianca, ma..ma almeno che le osservazioni confermino le previsioni di quel modello.
La diversità tra scienza e religione sostanzialmente è questa, entrambe creano dei modelli, ma se quelli scientifici, per essere autenticati, devono fare previsioni confermate dalle osservazioni, quelli religiosi ricevono una conferma, al modello, da un'atto di autorità.
Infatti le previsioni dei modelli di un dio qualsiasi non vengono mai confermate dalle ossevvazioni.
Esempi:
Prendiamo degli attributi condivisi dal Dio Abramitico (ebrei, cristiani, islamici).
E' provato che pregare non ha nessun effetto. Il modello abramitico prevede un dio che sente e alle volte esaudisce le preghiere. Ma è provato che pregare non ha nessun effetto empirico sulle circostanze della vita. Tutt'alpiù il pregare sviluppa qualche autosuggestione nella testa del pregatore..ma tutto si riduce a ciò.
E' provato che le carceri non siano colme di atei, ma viceversa. Essere credenti e fedeli di un dio, non concede una statura morale e civica migliore di chi invece è ateo.
E' provato che le suore non sopravvivono mai negli incidenti aerei.
E' provato che gli eventi naturali non seguono nessuna regola morale, ma seguono neutralmente delle regole puramente matematiche. Infatti i fulmini non colpiscono di più le persone malvage, e le persone cattive non si ammalano di più rispetto a quelle buone.
eccetera eccetera..si potrebbe andare avanti per ore a trovare esempi del modello religioso di Dio, che sono confutati dall'osservazione.
e non potranno mai rispondere a domande come queste. Detto questo, e premesso quindi che non credo a questo tipo di esperimenti, la verità è che invece al contrario di quello che scrivi, ci sono comunque decine di studi scientifici che provano il valore e l'efficacia terapeutica della preghiera.
"Over the past 10 years or so, a number of studies that claim to provide evidence of the healing power of remote intercessory prayer have appeared in reputable medical journals.1,2,3,4,5. One study that appeared in the holiday issue of the BMJ in 2001 even reported evidence that retroactive prayer has positive effects on medical outcomes.6 " (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2563375/ )
1. Byrd R C. Positive therapeutic effects of intercessory prayer in a coronary care unit population. South Med J 1988. 81826–829.829 [PubMed]
2. Walker S R, Tonigan J S, Miller W R. et al Intercessory prayer in the treatment of alcohol abuse and dependence: a pilot investigation. Altern Ther Health Med 1997. 379–86.86 [PubMed]
3. Sicher F, Targ E, Moore D I I. et al A randomized double‐blind study of the effect of distant healing in a population with advanced AIDS. Report of a small scale study. West J Med 1998. 169356–363.363
[PMC free article] [PubMed]
4. Harris W S, Gowda M, Kolb J W. et al A randomized, controlled trial of the effects of remote, intercessory prayer on outcomes in patients admitted to the coronary care unit. Arch Intern Med 1999. 1592273–2278.2278 [PubMed]
5. Cha K Y, Wirth D P, Lobo R A. Does prayer influence the success of in vitro fertilization—embryo transfer. J Reprod Med 2001. 46781–787.787 [PubMed]
6. Leibovici L. Effects of remote, retroactive intercessory prayer on outcomes in patients with bloodstream infection: randomized controlled trial. BMJ 2001. 3231450–1451.1451 [PMC free article] [PubMed]
Poi sul fatto che la scienza è scienza e si differenzia dalla religione in quanto può dimostrare sempre ciò che teorizza, ti voglio citare la frase di Hawking che nel suo testo 'Dal big bang ai buchi neri' neri scrive:
"QUALSIASI teoria FISICA è sempre provvisoria, nel senso che è solo un'ipotesi: una teoria fisica NON PUO' cioè MAI VENIRE PROVATA".
E in quanto al fatto che 'sia provato che le suore non sopravvivono mai negli incidenti aereiì o che 'i fulmini non colpiscono di più le persone malvage, e le persone cattive non si ammalano di più rispetto a quelle buone', che tu citi come un "modelli religiosi di Dio", mi permetto di dire che sono solo banalità colossali: quello sarà forse il tuo modello di Dio, ma non certo il modello religioso di Dio. E che sia il modello religioso di Dio in caso saresti TU a dovrerlo dimostrare. Quando mai qualcuno ha detto che suore o preti, o uomini pii, dovrebbero esseri esenti dalle disgrazie o avere trattamenti di favore nella propria esistenza? Casomai se guardi la vita di Cristo, con il suo sacrificio estremo, che i veri religiosi vivono come modello ed esempio, è proprio il contrario. La sua croce ci insegna questo. E' inutile darsi la pena di confutare un modello che esite solo nella tua immaginazione
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Blueberry, dai un'occhiata alle date degli interventi...è da oltre un anno che Delfi non scrive qui. Dedica se vuoi il tuo - peraltro ottimo - contributo, a discussioni in corso. Non è un ordine, solo un suggerimento
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Faccio le veci dell'utente assente con un mio pensiero
@blueb.
Osteria che sacrificio estremo, quello di chi sa di essere immortale
Personalmente, non vedo che c'è da guadagnarvi, alla fine, dall'essere stati più o meno guariti e/o tartassati da malanni che randomicamente (o colpevolmente se si è scarsamente avveduti) colpiscono chiunque: alla fine guarire per morire ed estinguersi non ha tale e tanta prospettica teleologica, chiodo su cui spesso qui si batte, ma che nessuno ascolta o ignora perché non riducibile a spiegazione chiara.
Potrei pregare una brocca di latte e guarire, potrei pregare una brocca di latte e morire.
Potrei pregare Demetra o Zeus o Priapo, chi mi dice che non siano loro a far saltellare le mie cellule di vita?
Inoltre, non va sottovalutata l'aura di quietudine che molti sanno ritagliarsi in malattia. Nei periodi di stress estremo, in cui mi occorrerebbe aiuto psicologico, effettuo un "rituale" (passami il termine, ha mera valenza meccanica) che mi permette di rientrare in asse in breve tempo, e con carichi di esaurimento nevrastenico che richiederebbero intervento terapeutico o farmaceutico.
La mente può molto, è il resto che non può azzardarsi.
@blueb.
Osteria che sacrificio estremo, quello di chi sa di essere immortale
Personalmente, non vedo che c'è da guadagnarvi, alla fine, dall'essere stati più o meno guariti e/o tartassati da malanni che randomicamente (o colpevolmente se si è scarsamente avveduti) colpiscono chiunque: alla fine guarire per morire ed estinguersi non ha tale e tanta prospettica teleologica, chiodo su cui spesso qui si batte, ma che nessuno ascolta o ignora perché non riducibile a spiegazione chiara.
Potrei pregare una brocca di latte e guarire, potrei pregare una brocca di latte e morire.
Potrei pregare Demetra o Zeus o Priapo, chi mi dice che non siano loro a far saltellare le mie cellule di vita?
Inoltre, non va sottovalutata l'aura di quietudine che molti sanno ritagliarsi in malattia. Nei periodi di stress estremo, in cui mi occorrerebbe aiuto psicologico, effettuo un "rituale" (passami il termine, ha mera valenza meccanica) che mi permette di rientrare in asse in breve tempo, e con carichi di esaurimento nevrastenico che richiederebbero intervento terapeutico o farmaceutico.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Ops, grazie. devo aver sbagliato qualcosa. mi sembrava un topic recente, controllerò meglioRasputin ha scritto:Blueberry, dai un'occhiata alle date degli interventi...è da oltre un anno che Delfi non scrive qui. Dedica se vuoi il tuo - peraltro ottimo - contributo, a discussioni in corso. Non è un ordine, solo un suggerimento
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Oh, ho tralasciato il paragrafo sulla teoria provata. Beh, a quanto pare la gravitá esiste, se proprio non vogliamo morire stanotte mi sa che non mi converrà buttarmi dalla ringhiera per prendere la bici più in fretta
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Justine ha scritto:Faccio le veci dell'utente assente con un mio pensiero
@blueb.
Osteria che sacrificio estremo, quello di chi sa di essere immortale
Personalmente, alla fine guarire per morire ed estinguersi non ha tale e tanta prospettica teleologica, chiodo su cui spesso qui si batte, ma che nessuno ascolta o ignora perché non riducibile a spiegazione chiara.
Non mi è chiarissima l'esposizione del tuo pensiero. Tu dici: 'non vedo che c'è da guadagnarvi, alla fine, dall'essere stati guariti e/o tartassati da malanni che colpiscono chiunque': io invece lo vedo benissimo. E' un idea rozza, selvaggia, infantile, al limite irreligiosa, credere per assicurarsi l'esenzione da malattie o disgrazie. Ogni persona veramente religiosa, rifugge da questa logica mercenaria, mercantile, come fosse il demonio. Non è che il cristiano vada al mercato la mattina a comprarsi o barattare salute o fortuna, in cambio di rosari o di una presunta condotta "morale". Se hai idee di questo tipo per forza non credi, è un'idea profondamente errata, ingiuriosa, oltraggiosa di Dio, che non ha riscontro nella vita veramente spirituale e religiosa degli uomini che credono. Non ci si vende a Dio per assicurarsi guadagni in questa (come nella cosiddetta "altra") vita. L'amore di Dio è sempre gratuito, come gratuita è la fede che noi riponiamo in lui
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Justine ha scritto:Oh, ho tralasciato il paragrafo sulla teoria provata. Beh, a quanto pare la gravitá esiste, se proprio non vogliamo morire stanotte mi sa che non mi converrà buttarmi dalla ringhiera per prendere la bici più in fretta
Ti pare che Hawking non sappia questa cosa? Eppure dice proprio quelle parole che hai letto
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:Faccio le veci dell'utente assente con un mio pensiero
@blueb.
Osteria che sacrificio estremo, quello di chi sa di essere immortale
Personalmente, alla fine guarire per morire ed estinguersi non ha tale e tanta prospettica teleologica, chiodo su cui spesso qui si batte, ma che nessuno ascolta o ignora perché non riducibile a spiegazione chiara.
Non mi è chiarissima l'esposizione del tuo pensiero. Tu dici: 'non vedo che c'è da guadagnarvi, alla fine, dall'essere stati guariti e/o tartassati da malanni che colpiscono chiunque': io invece lo vedo benissimo. E' un idea rozza, selvaggia, infantile, al limite irreligiosa, credere per assicurarsi l'esenzione da malattie o disgrazie. Ogni persona veramente religiosa, rifugge da questa logica mercenaria, mercantile, come fosse il demonio. Non è che il cristiano vada al mercato la mattina a comprarsi o barattare salute o fortuna, in cambio di rosari o di una presunta condotta "morale". Se hai idee di questo tipo per forza non credi, è un'idea profondamente errata, ingiuriosa, oltraggiosa di Dio, che non ha riscontro nella vita veramente spirituale e religiosa degli uomini che credono. Non ci si vende a Dio per assicurarsi guadagni in questa (come nella cosiddetta "altra") vita. L'amore di Dio è sempre gratuito, come gratuita è la fede che noi riponiamo in lui
Potresti spiegarmi di quale dio parli, ed una volta nominatolo, descriverlo?
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:Oh, ho tralasciato il paragrafo sulla teoria provata. Beh, a quanto pare la gravitá esiste, se proprio non vogliamo morire stanotte mi sa che non mi converrà buttarmi dalla ringhiera per prendere la bici più in fretta
Ti pare che Hawking non sappia questa cosa? Eppure dice proprio quelle parole che hai letto
No, non lo sa chi erroneamente afferma che alcune teorie non possono essere provate (e diventar fatti conclamati)
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blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:Faccio le veci dell'utente assente con un mio pensiero
@blueb.
Osteria che sacrificio estremo, quello di chi sa di essere immortale
Personalmente, alla fine guarire per morire ed estinguersi non ha tale e tanta prospettica teleologica, chiodo su cui spesso qui si batte, ma che nessuno ascolta o ignora perché non riducibile a spiegazione chiara.
Non mi è chiarissima l'esposizione del tuo pensiero. Tu dici: 'non vedo che c'è da guadagnarvi, alla fine, dall'essere stati guariti e/o tartassati da malanni che colpiscono chiunque': io invece lo vedo benissimo. E' un idea rozza, selvaggia, infantile, al limite irreligiosa, credere per assicurarsi l'esenzione da malattie o disgrazie. Ogni persona veramente religiosa, rifugge da questa logica mercenaria, mercantile, come fosse il demonio. Non è che il cristiano vada al mercato la mattina a comprarsi o barattare salute o fortuna, in cambio di rosari o di una presunta condotta "morale". Se hai idee di questo tipo per forza non credi, è un'idea profondamente errata, ingiuriosa, oltraggiosa di Dio, che non ha riscontro nella vita veramente spirituale e religiosa degli uomini che credono. Non ci si vende a Dio per assicurarsi guadagni in questa (come nella cosiddetta "altra") vita. L'amore di Dio è sempre gratuito, come gratuita è la fede che noi riponiamo in lui
Cos'è il demonio? Di quale demone parli? Quelli del pantheon norreno, mesopotamico, o...? Poco importa, i concetti e gli archetipi che ad essi si assommano sono i medesimi, ovvero la figura del rosticciere che farà tanto "male" ai poveri umani per spasso e divertimento.
L'idea degli dei è sempre mercenaria. Non esiste alcun altro motivo per cui si creda in essi, se non assicurarsi favori personali o al limite estesi ad una cerchia di altri esseri umani di cui si pretende pace per -guardacaso- ricavarne tranquillità interiore.
Non esiste alcun altro motivo all'origine di ogni atto umano: la preservazione dell'ego. E ciò vale anche quando si compie mercimonio (e non gratuità) con fede
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Justine ha scritto:blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:Faccio le veci dell'utente assente con un mio pensiero
@blueb.
Osteria che sacrificio estremo, quello di chi sa di essere immortale
Personalmente, alla fine guarire per morire ed estinguersi non ha tale e tanta prospettica teleologica, chiodo su cui spesso qui si batte, ma che nessuno ascolta o ignora perché non riducibile a spiegazione chiara.
Non mi è chiarissima l'esposizione del tuo pensiero. Tu dici: 'non vedo che c'è da guadagnarvi, alla fine, dall'essere stati guariti e/o tartassati da malanni che colpiscono chiunque': io invece lo vedo benissimo. E' un idea rozza, selvaggia, infantile, al limite irreligiosa, credere per assicurarsi l'esenzione da malattie o disgrazie. Ogni persona veramente religiosa, rifugge da questa logica mercenaria, mercantile, come fosse il demonio. Non è che il cristiano vada al mercato la mattina a comprarsi o barattare salute o fortuna, in cambio di rosari o di una presunta condotta "morale". Se hai idee di questo tipo per forza non credi, è un'idea profondamente errata, ingiuriosa, oltraggiosa di Dio, che non ha riscontro nella vita veramente spirituale e religiosa degli uomini che credono. Non ci si vende a Dio per assicurarsi guadagni in questa (come nella cosiddetta "altra") vita. L'amore di Dio è sempre gratuito, come gratuita è la fede che noi riponiamo in lui
L'idea degli dei è sempre mercenaria. Non esiste alcun altro motivo per cui si creda in essi, se non assicurarsi favori personali o al limite estesi ad una cerchia di altri esseri umani di cui si pretende pace per -guardacaso- ricavarne tranquillità interiore.
Non esiste alcun altro motivo all'origine di ogni atto umano: la preservazione dell'ego. E ciò vale anche quando si compie mercimonio (e non gratuità) con fede
Se hai questa idea io non te la posso cambiare, ma nella Bibbia ci sono molti passi che smentiscono questa tua personale interpretazione. Anzi tutto il messaggio cristiano ti smentisce: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt 10, 8). Se tu non riesci a vedere altri motivi per credere in Dio che quello mercenario, non mi stupisco che tu sia atea. L'ego, va superato: "Chi cercherà di salvare la propria vita [ego] la perderà, chi invece la perde la salverà” (Luca 17:33) -
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Oh, ecco una prospettiva nuova e originale sotto cui osservare la credenza religiosa.blueberrymind ha scritto:
Non mi è chiarissima l'esposizione del tuo pensiero. Tu dici: 'non vedo che c'è da guadagnarvi, alla fine, dall'essere stati guariti e/o tartassati da malanni che colpiscono chiunque': io invece lo vedo benissimo. E' un idea rozza, selvaggia, infantile, al limite irreligiosa, credere per assicurarsi l'esenzione da malattie o disgrazie. Ogni persona veramente religiosa, rifugge da questa logica mercenaria, mercantile, come fosse il demonio. Non è che il cristiano vada al mercato la mattina a comprarsi o barattare salute o fortuna, in cambio di rosari o di una presunta condotta "morale". Se hai idee di questo tipo per forza non credi, è un'idea profondamente errata, ingiuriosa, oltraggiosa di Dio, che non ha riscontro nella vita veramente spirituale e religiosa degli uomini che credono. Non ci si vende a Dio per assicurarsi guadagni in questa (come nella cosiddetta "altra") vita. L'amore di Dio è sempre gratuito, come gratuita è la fede che noi riponiamo in lui
Direi che merita di essere indagata meglio. Gratuità per gratuità, è la tua tesi, se ho capito bene e in estrema sintesi. Si tratta di una visione che rende minima l'interazione tra il credente e la divinità, è corretto? L'idea della necessità di essere leali e disinteressati sino all'indifferenza non potrebbe rendere superfluo il concetto di divinità? E la divinità a questo punto non diventa un ente inessenziale?
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
blueberrymind ha scritto:
Se hai questa idea io non te la posso cambiare, ma nella Bibbia ci sono molti passi che smentiscono questa tua personale interpretazione. Anzi tutto il messaggio cristiano ti smentisce: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt 10, 8). Se tu non riesci a vedere altri motivi per credere in Dio che quello mercenario, non mi stupisco che tu sia atea. L'ego, va superato: "Chi cercherà di salvare la propria vita [ego] la perderà, chi invece la perde la salverà” (Luca 17:33) -
Peccato che la bibbia sia una criminale stronzata
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:Faccio le veci dell'utente assente con un mio pensiero
@blueb.
Osteria che sacrificio estremo, quello di chi sa di essere immortale
Personalmente, alla fine guarire per morire ed estinguersi non ha tale e tanta prospettica teleologica, chiodo su cui spesso qui si batte, ma che nessuno ascolta o ignora perché non riducibile a spiegazione chiara.
Non mi è chiarissima l'esposizione del tuo pensiero. Tu dici: 'non vedo che c'è da guadagnarvi, alla fine, dall'essere stati guariti e/o tartassati da malanni che colpiscono chiunque': io invece lo vedo benissimo. E' un idea rozza, selvaggia, infantile, al limite irreligiosa, credere per assicurarsi l'esenzione da malattie o disgrazie. Ogni persona veramente religiosa, rifugge da questa logica mercenaria, mercantile, come fosse il demonio. Non è che il cristiano vada al mercato la mattina a comprarsi o barattare salute o fortuna, in cambio di rosari o di una presunta condotta "morale". Se hai idee di questo tipo per forza non credi, è un'idea profondamente errata, ingiuriosa, oltraggiosa di Dio, che non ha riscontro nella vita veramente spirituale e religiosa degli uomini che credono. Non ci si vende a Dio per assicurarsi guadagni in questa (come nella cosiddetta "altra") vita. L'amore di Dio è sempre gratuito, come gratuita è la fede che noi riponiamo in lui
L'idea degli dei è sempre mercenaria. Non esiste alcun altro motivo per cui si creda in essi, se non assicurarsi favori personali o al limite estesi ad una cerchia di altri esseri umani di cui si pretende pace per -guardacaso- ricavarne tranquillità interiore.
Non esiste alcun altro motivo all'origine di ogni atto umano: la preservazione dell'ego. E ciò vale anche quando si compie mercimonio (e non gratuità) con fede
Se hai questa idea io non te la posso cambiare, ma nella Bibbia ci sono molti passi che smentiscono questa tua personale interpretazione. Anzi tutto il messaggio cristiano ti smentisce: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt 10, 8). Se tu non riesci a vedere altri motivi per credere in Dio che quello mercenario, non mi stupisco che tu sia atea. L'ego, va superato: "Chi cercherà di salvare la propria vita [ego] la perderà, chi invece la perde la salverà” (Luca 17:33) -
Queste non sono smentite, sono illazioni. Qualsiasi cosa venga posta in essere su questo pianeta da umani, e giudicata "buona", è deliberatamente volta alla messa in atto di concrezioni sociali volte a ricercare l'uno il beneficio dell'altro. Quando si dona, in realtà si mette in atto un implicito meccanismo di indebitamento, che ci porterà vantaggio qualora fossimo noi nella condizione di necessitare.
La bibbia per quel poco che è tratta di convenzioni sociali, che ci mettono in rapporti quanto più possibilmente vantaggiosi dal nostro punto di vista rispetto agli altri. E' marketing sociale.
Tutto quello che si fa beneficia il proprio ego in rapporto al proprio vissuto e soprattutto all'inconscio.
Se mi sento colpevole, espierò facendo la filantropa.
Se sento che il mondo mi fa torto, prenderò tutto per me.
Due modalità equivalenti di mettere in asse il subconscio, anche se il primo ha effetti ritenuti benigni, perché tutti guardacaso ne beneficiamo, e con ciò anche il nostro ego.
Per l'appunto.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Oltretutto, Blueberry, se ci fai la cortesia di rispondere all'imperitura domanda "a cosa servirebbe altrimenti credere, se non per riceverne vantaggi a livello psichico"...
Tutti vogliamo stare bene ed evitare il "dolore" (leggi: ciò che mette a repentaglio la nostra sopravvivenza).
Ok, ma una volta evitato il dolore e diventati i più fulgidi esempi di superuomini/donne?
Tutti vogliamo stare bene ed evitare il "dolore" (leggi: ciò che mette a repentaglio la nostra sopravvivenza).
Ok, ma una volta evitato il dolore e diventati i più fulgidi esempi di superuomini/donne?
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
"Io sono colui che sono" dice Dio di se stesso, Dio non si nomina o definisce, perchè Dio è indescrivibile. In Isaia declamerà: "Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri". Sant'Agostino dirà: " Se lo comprendi, non è Dio".Qualunque cosa, diversa da sé, pensi l’uomo, un oggetto che è stato fabbricato non sarà mai simile a colui che lo ha fatto... Dio è ineffabile, più facilmente diciamo ciò che non è, anziché ciò che è. Pensi alla terra: Dio non è questo! Pensi al mare: Dio non è questo! Pensi a tutte le cose che sono sulla terra, agli uomini e agli animali: Dio non è questo! A tutte le cose che sono in mare o che volano in aria: Dio non è questo! A ciò che splende nel cielo, le stelle, il sole, la luna: Dio non è questo! Pensi al cielo: Dio non è questo! Pensi agli angeli, alle virtù, alle potestà, agli arcangeli, ai troni, alle sedi, alle dominazioni: Dio non è questo! E che cosa è? Questo solo ho potuto dire: ciò che non è. Mi chiedi che cosa è? Ciò che occhio non ha visto, né orecchio ha udito, né è penetrato nel cuore dell’uomo. Come pretendi che salga sulla lingua ciò che non è entrato nel cuore?"Rasputin ha scritto:
Potresti spiegarmi di quale dio parli, ed una volta nominatolo, descriverlo?
Agostino, Esposizione sui Salmi
Per San Tommaso anche Dio non si può definire, e su questo si base proprio il suo argomento ontologico, Papa Giovanni Paolo I anche ripeterà questo concetto: Dio è ineffabile e incomprensibile, se lo comprendi non è Dio'”.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Orsù, attrezziamoci.
Quando giudica si chiama elohim, quando muove guerra si chiama zeva'ot, quando condona i si chiama el shaddaj, quando si impietosisce si chiama YHWH...
ehjeh asher ehjeh : "sarò chiamato secondo i miei atti"
No.blueberrymind ha scritto:
"Io sono colui che sono" dice Dio di se stesso,
Quando giudica si chiama elohim, quando muove guerra si chiama zeva'ot, quando condona i si chiama el shaddaj, quando si impietosisce si chiama YHWH...
ehjeh asher ehjeh : "sarò chiamato secondo i miei atti"
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Questo è vero, ed è un fenomeno indagato anche da alcuni antropologi in relazione a certe popolazioni arcaiche, ma è uno scambio di gratuità reciprocità, senza uno scambio commerciale diretto di interessi, che instaura fra chi lo pratica, un meccanimo virtuoso che crea socialità, per cui ognuno cerca di dare di più, un controdono. E' chiaro che comporta un vantaggio ma è di natura rituale non mercificatorio. La moglie che ama il proprio marito, si aspetta che il marito la ripaghi dei propri sentimenti, in materia adeguata, ma è completamente diverso, dal lavoro che compie una prostituta. Sono 2 concetti profondamente diversi, impossibili da confondere nella vita di relazione socialeJustine ha scritto:
Quando si dona, in realtà si mette in atto un implicito meccanismo di indebitamento, che ci porterà vantaggio qualora fossimo noi nella condizione di necessitare.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Sì, lo è.Justine ha scritto:Chiarezza assoluta
Ha detto che dio non esiste.
Mi trova completamente d'accordo.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
blueberrymind ha scritto:è uno scambio di gratuità reciprocità, senza uno scambio commerciale diretto di interessi, che instaura fra chi lo pratica, un meccanimo virtuoso che crea socialità, per cui ognuno cerca di dare di più, un controdono. .Justine ha scritto:http://atei.forumitalian.com/
Quando si dona, in realtà si mette in atto un implicito meccanismo di indebitamento, che ci porterà vantaggio qualora fossimo noi nella condizione di necessitare.
Non esattamente
E' una teoria degli anni 20 poi rinnegata dal suo stesso autore che ammise di non aver compreso come quegli scambi all'apparenza gratuiti si inserissero in una più complessa transazione nella quale rientrano anche aspetti non strettamente economici quali il rango e l'ostentazione di ricchezza (che è funzionale all'avanzamento sociale).
Edit
Un altro fattore è quello "magico"
"L'obbligo di dare è l’essenza del potlàc.
Un capo deve dare dei potlàc, per se stesso, per il figlio, per il genero e per la figlia, per i suoi morti.
Egli perde la sua autorità sulla tribù e sul villaggio, e anche sulla famiglia, perde il suo rango tra i capi se non prova di essere frequentato e favorito dagli spiriti e dalla fortuna, di essere posseduto da quest’ultima e di possederla; né può provare di possedere la fortuna, se non profondendola, distribuendola, umiliando gli altri, mettendoli all’ombra del suo nome"
(Mauss, "La concezione del dono")
Alla Berlusconi
Ultima modifica di Hara2 il Sab 24 Gen 2015 - 23:36 - modificato 2 volte.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
blueberrymind ha scritto:Questo è vero, ed è un fenomeno indagato anche da alcuni antropologi in relazione a certe popolazioni arcaiche, ma è uno scambio di gratuità reciprocità, senza uno scambio commerciale diretto di interessi, che instaura fra chi lo pratica, un meccanimo virtuoso che crea socialità, per cui ognuno cerca di dare di più, un controdono. E' chiaro che comporta un vantaggio ma è di natura rituale non mercificatorio. La moglie che ama il proprio marito, si aspetta che il marito la ripaghi dei propri sentimenti, in materia adeguata, ma è completamente diverso, dal lavoro che compie una prostituta. Sono 2 concetti profondamente diversi, impossibili da confondere nella vita di relazione socialeJustine ha scritto:
Quando si dona, in realtà si mette in atto un implicito meccanismo di indebitamento, che ci porterà vantaggio qualora fossimo noi nella condizione di necessitare.
No. Conosco gente che prende senza ringraziare, certa del fatto che (proprio in virtù del bisogno di espiare del benefattore) non stopperà minimamente di ottenere preziose elargizioni.
Ed è mercificazione dell'istante: dare e dimostrare di poter dare per essere tenuto in considerazione.
Non parliamo poi dell'imbroglio devastante costituito dalla dipendenza affettiva da un'altra persona (è sufficiente leggere gli status di certe persone sui social, che si lamentano di non esser prese in sufficiente considerazione dalla controparte - tutto un problema, ancora, di ego) le cui cause sono spesso tutte da cercare nell'insicurezza e soprattutto il trovare un posto al mondo nella mente di un altro.
Perché? Per darsi un valore. Come chi vuole salire su un palco e diventare un nuovo Vivaldi, o un idolo delle ragazzine.
E' sempre questione di status, siamo animali sociali.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Comunque, ancora nessuno che risponda a quella domanda.
Toccherà rassegnarci.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
La risposta è "42".Justine ha scritto:Comunque, ancora nessuno che risponda a quella domanda.
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
L'ho proposta in tutte le salse, in ogni modo (anche Rasp ne è testimone), ma niente.
Ora mi imbusto a letto perché la sveglia biologica mi suona presto anche domani Casomai continuiamo in mattinata.
See ya!
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
E indaghiamola allora,. Perchè dici che la gratuità renderebbe minima l'interazione tra il credente e Dio? Al contrario, la rende massima. "Amatevi come io vi ho amato". In una famiglia normale, tanto più il padre o la madre amano gratuitamente i figli, tanto più riceveranno amore loro stessi, e tanto più crescerà la relazione fra loro. Sono gli interessi invece a livellere al minimo i rapporti, perchè in un ambito dove ognuno fa qualcosa per ricevere qualcos'altro in cambio, una volta raggiunto il proprio interesse, anche il rapporto tenderà necessariamente a estinguersi (lo vediamo in certe tipologie di amicizie). "L'amore, tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L'amore non avrà mai fine" (San Paolo) Se confondi IL DISNTERESSE con l'INDIFFERENZA fai un grave errore. Il disinteresse è donare per il gusto di donare, senza aspettarsi nulla in cambio, quello che succede fra veri amici, fidanzati ecc. E su esso si basa il vero amore. Non hai ha mai accompagnato qualcuno all'ospedale senza ricevere nulla in cambio, o qualcosa di simile? Probabilmente sì. Quella non è indifferenza, al contrario è un azione disinteressata, cioè amoreMinsky ha scritto:
Oh, ecco una prospettiva nuova e originale sotto cui osservare la credenza religiosa.
Direi che merita di essere indagata meglio. Gratuità per gratuità, è la tua tesi, se ho capito bene e in estrema sintesi. Si tratta di una visione che rende minima l'interazione tra il credente e la divinità, è corretto? L'idea della necessità di essere leali e disinteressati sino all'indifferenza non potrebbe rendere superfluo il concetto di divinità? E la divinità a questo punto non diventa un ente inessenziale?
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Justine ha scritto:Oltretutto, Blueberry, se ci fai la cortesia di rispondere all'imperitura domanda "a cosa servirebbe altrimenti credere, se non per riceverne vantaggi a livello psichico"...
Tutti vogliamo stare bene ed evitare il "dolore" (leggi: ciò che mette a repentaglio la nostra sopravvivenza).
Ok, ma una volta evitato il dolore e diventati i più fulgidi esempi di superuomini/donne?
blueberrymind- -------------
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
A che serve che tu ami tua madre o tuo padre? L'amore proprio in quanto libero è gratuito NON serve a niente. Come non serve a niente che tu ami tuo figlio o tuo marito. E' un gesto di infinità libertà, che trova ragione nella sua libera spontaneità, perchè ha che fare con il tuo "se" più profondo, e io non posso indagare razionalmente perchè tu ami tuo marito (invece magari del ricco bancario che ti voleva sposare e che sarebbe "servito" molto di più). Io non amo mia moglie perchè sia bella o intelligente, è un amore incondizionato. L'amicizia vera è anche una sublime forma d'amore che non serve a niente un libero donarsi. che lo i fa senz alcun apparente motivo se non il godere lo stare insieme. non è basato sil calcolo sui meriti, ma si ama per sovrabbondanza. Dio è come il nostro più caro amico, o amante se preferisci. Non si ama qualcuno perchè si ha paura di quacos'altro. il vero amore è incondizionatoJustine ha scritto:Oltretutto, Blueberry, se ci fai la cortesia di rispondere all'imperitura domanda "a cosa servirebbe altrimenti credere, se non per riceverne vantaggi a livello psichico"...
Tutti vogliamo stare bene ed evitare il "dolore" (leggi: ciò che mette a repentaglio la nostra sopravvivenza).
Ok, ma una volta evitato il dolore e diventati i più fulgidi esempi di superuomini/donne?
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
Sì.Hara2 ha scritto:No.blueberrymind ha scritto:
"Io sono colui che sono" dice Dio di se stesso,
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Re: Esistenza o inesistenza di dio
blueberrymind ha scritto:
In una famiglia normale, tanto più il padre o la madre amano gratuitamente i figli, tanto più riceveranno amore loro stessi, e tanto più crescerà la relazione fra loro.
Anche mamma ornitorinca si prende cura aggratis dell'ornitorinchino, altrimenti non esisterebbero più gli ornitorinchi
Il disinteresse è donare per il gusto di donare, senza aspettarsi nulla in cambio, quello che succede fra veri amici, fidanzati ecc.
O ti aspetti un qualcosa indietro oppure sei in una relazione patologica.
Nei rapporti dei quali discetti se non vi è un equilibrio tra dare e avere si parla di "dipendenza"
Hara2- -----------
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