prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Eunice Newton Foote, la scienziata che ha previsto la crisi climatica
Eunice Newton Foote, la scienziata che ha previsto la crisi climatica
Federico Grazzini, meteorologo e ricercatore
8 marzo 2023
Nel 1856, molto tempo prima che l’umanità cominciasse a preoccuparsi per il riscaldamento globale, una donna statunitense di nome Eunice Newton Foote (1819-1888) fu probabilmente la prima persona a sperimentare l’effetto della radiazione solare su diverse miscele di gas e a ipotizzare che un aumento dei livelli di CO2 avrebbe potuto surriscaldare il pianeta.
Foote era una scienziata, inventrice e attivista per i diritti delle donne. Forse incuriosita dalla teoria, proposta da Luis Agassiz nel 1837, che la Terra fosse piombata nel passato in un’era glaciale, in cerca di una spiegazione, aveva cominciato a condurre esperimenti sull’interazione tra i raggi solari e diversi gas.
In un contesto in cui l’economia cresceva grazie alla rivoluzione industriale alimentata dal carbone e venivano postulate le promesse di una crescita infinita, le scoperte di Foote dimostrarono l’esistenza di un collegamento diretto tra la temperatura della Terra e la concentrazione di CO2 nell’atmosfera che andava aumentando a causa della combustione di fonti fossili. Non si trattava solo di un’importante scoperta scientifica, ma potenzialmente della scoperta del surriscaldamento globale provocato dall’attività umana.
Esperimento semplice
Eunice Newton, che avrebbe assunto il cognome Foote dopo il matrimonio con il giudice e matematico Elisha Foote, nacque il 17 luglio 1819 a Goshen, nel Connecticut. Dopo una prima formazione presso il Troy female seminary, scoprì la chimica e la biologia in un vicino college scientifico. In seguito fu influenzata dai libri di testo di Almira Hart Lincoln Phelps, botanica e pioniera della partecipazione delle donne nel settore scientifico.
I coniugi Foote erano coinvolti nel movimento per i diritti delle donne e firmarono la Declaration of sentiments del 1848, la “Magna Carta del movimento delle donne” che chiedeva uguaglianza con gli uomini rispetto allo status sociale e ai diritti legali, incluso quello di voto.
L’esperimento di Foote era molto semplice: piazzò due termometri in due cilindri di vetro identici. Usando una pompa prelevò l’aria da un cilindro e ne aggiunse all’altro. Dopo aver uniformato le temperature, Foote piazzò i due cilindri uno accanto all’altro, esponendoli alla luce del Sole. Poi ne registrò la temperatura ogni due o tre minuti. Lo stesso esperimento fu condotto posizionando entrambi i cilindri all’ombra.
Solo nel 2011 Foote ha ricevuto il riconoscimento che meritava
Confrontando i cambiamenti di temperatura, Foote osservò che “l’azione (termica ndr) aumenta con la densità dell’aria, e diminuisce quando diventa più rarefatta”. Foote ripeté l’esperimento usando aria umida e secca, aggiungendo acqua a un cilindro e deidratando l’altro usando del cloruro di calcio. In questo modo scoprì che l’aria umida era diventata significativamente più calda rispetto a quella secca. Infine, misurò l’effetto di gas diversi rispetto “all’aria comune” (l’ambiente atmosferico) e riscontrò che “gli effetti maggiori dei raggi solari […] si hanno nel gas acido carbonico”.
Foote notò che una volta rimossi i cilindri dalla luce diretta del Sole, il biossido di carbonio (o anidride carbonica) manteneva la sua temperatura elevata molto più a lungo rispetto agli altri gas. Il risultato specifico ottenuto con il biossido di carbonio e l’aria umida (e con l’aria più densa rispetto all’aria rarefatta) non era conosciuto in precedenza.
Quella scoperta rivoluzionaria, però, fu presto dimenticata, anche perché Foote non presentò le sue conclusioni in occasione di una riunione dell’American association for the advancement of science (Aaas) di Albany a New York. Fu Joseph Henry, un amico di famiglia, a illustrare il lavoro scientifico della scienziata.
Né lo studio di Foote né la presentazione di Henry furono incluse negli archivi dell’evento. Circondata dai più importanti scienziati d’America, Foote rimase ad ascoltare mentre Joseph Henry, segretario della Smithsonian institution, presentava le sue ricerche, incapace di coglierne le implicazioni.
“Un’atmosfera di quel gas (CO2 ndr) darebbe alla nostra Terra una temperatura più elevata”, scrisse Foote in un documento successivo per descrivere il suo lavoro. Forse a causa della mancata comprensione delle conseguenze della scoperta da parte di Henry o forse perché Foote era una donna, quelle conclusioni eccezionali caddero nell’oblio.
Un mondo diverso
Per un secolo e mezzo il mondo ha ricordato il fisico irlandese John Tyndall come l’uomo che aveva scoperto il potenziale di surriscaldamento della CO2 e del vapore acqueo, anche se pubblicò le sue ricerche tre anni dopo Foote.
Solo nel 2011, quando il geologo e storico Raymond Sorenson si è imbattuto in un resoconto della presentazione di Henry, Foote ha ricevuto il riconoscimento che meritava. Sorensen ha immediatamente compreso che la scoperta di Foote e le sue conclusioni sull’effetto della CO2 sul clima erano precedenti a quelle di Tyndall, generando un rinnovato interesse per la vita della donna e per il suo lavoro scientifico.
Il cambiamento climatico è fortemente legato alla chimica atmosferica, e le ipotesi di Foote sugli effetti dell’anidride carbonica sulla temperatura terrestre, nonostante siano state a lungo attribuite a Tyndall, sono state fondamentali per l’evoluzione in questo campo. Da allora le emissioni di CO2 sono aumentate sensibilmente fino a raggiungere livelli pericolosi. Se la ricerca di Foote, insieme a quelle di altri colleghi che l’hanno seguita, avesse ricevuto maggiore credito, forse il mondo adesso sarebbe diverso.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:Antartide, l'estensione del ghiaccio marino ai minimi da 45 anni
Cioè da un paio di millesimi di secondo

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Confermo.Rasputin ha scritto:Senza commenti:
https://www.aemet.es/es/conocermas/modificacion_artificial_tiempo

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Clima: 'Lo scioglimento dei ghiacciai batte ogni record'
L'organizzazione meteorologica mondiale nel rapporto pubblicato a Ginevra alla vigilia della Giornata della Terra 2023
I ghiacciai si stanno sciogliendo con un'accelerazione di 100 volte negli ultimi 30 anni
Redazione ANSA GINEVRA
21 aprile 2023 19:17
I ghiacciai del mondo si sono sciolti nel 2022 ad una velocità drammatica e la loro salvaguardia è di fatto una causa persa: lo riporta l'Onu, mentre diversi indicatori del cambiamento climatico hanno raggiunto livelli record.
"La partita è già persa per i ghiacciai perché la concentrazione di CO2 è già troppo alta", ha detto Petteri Taalas, capo dell'Organizzazione mondiale della meteorologia che ha pubblicato il rapporto annuale sullo stato del clima.
Secondo l'Omm "il ghiaccio marino antartico ha raggiunto il livello più basso mai registrato e lo scioglimento di alcuni ghiacciai europei ha letteralmente superato i record".
La temperatura media globale nel 2022 è stata di 1,15 gradi sopra la media del 1850-1900 e gli anni dal 2015 al 2022 sono stati gli otto più caldi dall'inizio della registrazione strumentale nel 1850.
Inoltre lo scioglimento dei ghiacciai e l'innalzamento del livello del mare - che ha nuovamente raggiunto livelli record nel 2022 - continuerà per migliaia di anni. È quanto emerge l'ultimo rapporto annuale dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), pubblicato oggi a Ginevra alla vigilia della Giornata della Terra 2023.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Toh, ocio dal minuto 02'00"
https://nbi.ku.dk/english/namely_names/2016/joergen-peder-steffensen-appointed-professor-of-glaciology/
High-Resolution Greenland Ice Core Data Show Abrupt Climate Change Happens in Few Year
A 120,000-year long climate record from a NW-Greenland deep ice core at ultra-high resolution
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Ma poi vorrei capire una cosa... perchè nessun gretino protesta mai per l'inquinamento delle navi da crociera, per quello delle esercitazioni militari, per le migliaia di aerei privati e yacht dei ricchi, e per le altre mille cazzate di chi sta sopra? Vogliono farci sentire in colpa per qualcosa che lorsignori fanno tranquillamente all'ennesima potenza.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Oltretutto un vero ecologista dovrebbe inquinare il più possibile, visto che i più estremisti di loro dicono che noi umani siamo un cancro per il pianeta, che dovremmo estinguerci il prima possibile (ovviamente nessuno di loro si suicida subito) e che se sparissimo gli animali ne sarebbero felici. Ok, il metodo migliore per toglierci di mezzo collettivamente è inquinare a più non posso. Il pianeta subirà solo danni reversibili (quando sento la solita frase sull'idea balzana che staremmo distruggendo la Terra, capisco quanto sia enorme l'ego degli esseri umani) che scomparirebbero dopo qualche milione di anni.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Non è esatto, le proteste per le navi da crociera, per esempio qui a Venezia, vanno avanti da svariati anni.Koan ha scritto:Ma poi vorrei capire una cosa... perchè nessun gretino protesta mai per l'inquinamento delle navi da crociera, per quello delle esercitazioni militari, per le migliaia di aerei privati e yacht dei ricchi, e per le altre mille cazzate di chi sta sopra? Vogliono farci sentire in colpa per qualcosa che lorsignori fanno tranquillamente all'ennesima potenza.
Venezia, protesta in acqua degli attivisti di ‘No grandi navi’ contro l’ingresso delle crociere: “Devono stare fuori dalla laguna”
Che poi i protestanti non vengano cagati di striscio è un altro discorso.
Ma il problema è arcinoto.
L'inquinamento delle grandi navi da crociera
Le Scienze ha scritto:21 giugno 2019
L'inquinamento delle grandi navi da crociera
di Davide Michielin
Mirco Toniolo/Errebi / AGF
Poche centinaia di navi da crociera inquinano quanto vari milioni di automobili. In Europa le aree portuali che più ne risentono sono quelle di Barcellona, Palma di Maiorca, Venezia e Civitavecchia
Lo speronamento di un battello da parte della nave da crociera MSC Opera, avvenuto il 2 giugno nel canale della Giudecca, ha riacceso i riflettori sull’impatto delle grandi navi nella laguna di Venezia e, più in generale, nelle località turistiche. Il cospicuo giro di affari che muove questi colossi del mare non turba solo il panorama o la quotidianità cittadina, sconvolta da turisti frettolosi che si trattengono poche ore, ma inquina e altera delicati equilibri ecologici. Non da ultimo, minaccia la salute dei residenti: in termini di inquinamento atmosferico, il traffico navale rimane il settore meno regolamentato dei trasporti.
Un rapporto pubblicato da “Transport & Environment” – coalizione europea che raduna le principali associazioni impegnate nella lotta all’inquinamento atmosferico – evidenzia come, nonostante l’esiguità del loro numero e la breve permanenza, in molte città portuali le navi da crociera rappresentino una sorgente imponente di emissioni inquinanti, in alcuni casi perfino maggiore del traffico veicolare. “Nelle città, le amministrazioni limitano la circolazione delle automobili a diesel più inquinanti. Eppure, accolgono navi da crociera alimentate da alcuni tra i carburanti in assoluto più sporchi”, ha commentato Faig Abbasov, coordinatore del gruppo di lavoro.
Basandosi sulle informazioni trasmesse dai sistemi di identificazione automatica (AIS) montati sugli scafi, i ricercatori hanno ricostruito gli spostamenti di 203 navi da crociera durante il 2017 all’interno della zona economica esclusiva delle nazioni europee. In quest’area, che si estende fino a 200 miglia nautiche (circa 370 chilometri) dalla costa, i paesi hanno pieno diritto di gestione e sfruttamento delle risorse naturali. Per ogni nave, è stato stimato il consumo e quindi le emissioni rilasciate in atmosfera, assumendo che gli armatori avessero rispettato i vincoli sul contenuto di zolfo dei carburanti usati e sulle emissioni di ossidi di azoto, che sono differenti a seconda delle aree attraversate.
Confronto fra le emissioni di ossidi di zolfo prodotte delle navi da crociera e quelle delle automobili, per i cinque porti più inquinati (cortesia Transport & Environment)
Le aree più inquinate
Nel complesso, le navi da crociera hanno consumato 3267 chilotonnellate di carburante, emettendo in atmosfera 10.286 chilotonnellate di anidride carbonica (CO2), 155 di ossidi di azoto (NOX), 62 di ossidi di zolfo (SOX) e 10 di particolato (PM). I ricercatori hanno quindi valutato le emissioni nelle singole nazioni. Buona parte di esse si concentra nel Mediterraneo: per tutti gli inquinanti in cima alla lista figurano invariabilmente Spagna e Italia, seguite a distanza da Grecia, Francia e Norvegia. Secondo gli autori, le differenze fra le diverse località non riflettono solo l’entità del flusso turistico ma anche la maggiore permissività dei paesi mediterranei nei confronti del tenore di zolfo nei carburanti navali.
“I paesi del Nord Europa, ma anche gli Stati Uniti e la Cina, hanno istituito in diversi tratti di mare le cosiddette Aree a controllo delle emissioni (ECA) dentro le quali le navi sono obbligate a usare combustibili più puliti”, spiega a "Le Scienze" Daniele Contini, fisico dell’atmosfera presso l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (ISAC-CNR) di Lecce.
Qualcosa di simile è stato tentato anche in Italia, ma su base volontaria. “L’esperienza più longeva è la Venice Blue Flag. Si tratta di un accordo che impegna le navi a usare combustibili marittimi con un tenore di zolfo inferiore allo 0,1 per cento dentro l’intera area portuale di Venezia”, prosegue il fisico. Un passo avanti rispetto al limite dell’1,5 per cento previsto dalla "direttiva zolfo" per gli oli combustibili, ma ancora lontano da quello imposto alle autovetture (0,001 per cento).
Per quanto riguarda i singoli porti, secondo il rapporto di “Transport & Energy” il peggiore d’Europa è quello di Barcellona, seguito da Palma di Maiorca, Venezia, Civitavecchia e Southampton. Male anche Napoli (11° posto), Genova (12°), La Spezia (18°) e Savona (20°).
Un paragone impietoso
Nel confrontare le emissioni prodotte delle navi da crociera con quelle delle automobili, i ricercatori hanno adottato stime molto conservative, ipotizzando che l’intero parco auto del continente – più di 260 milioni di autovetture – sia mosso da motori diesel che rispettano gli standard. Le 141 navi da crociera che hanno solcato i mari italiani nel 2017 hanno rilasciato una quantità di ossidi di azoto pari al 17 per cento di quella teoricamente prodotta dai quasi 38 milioni di autoveicoli immatricolati in Italia. Per quanto riguarda il particolato, le emissioni delle crociere rappresentano circa il 12 per cento di quelle rilasciate da tutte le automobili. Tuttavia, è negli ossidi di zolfo che il paragone si è rivelato impietoso: nel complesso, l’inquinamento delle navi da crociera supera di oltre trenta volte quello veicolare.
Navi nel porto di Palma di Maiorca (agefotostock / AGF)
Il principale ossido di zolfo presente in atmosfera è il biossido di zolfo (SO2), un gas incolore ma dal caratteristico odore pungente. “Il progressivo abbandono dei combustibili più sporchi ha innescato una graduale diminuzione delle concentrazioni. In prossimità delle aree portuali possono essere considerevoli ma è difficile che superino i limiti di legge, stabiliti nel passato quando i livelli di inquinamento erano ben più elevati”, spiega Contini.
Nel caso delle navi da crociera, ciò che desta più preoccupazione per la salute pubblica è pertanto l’esposizione acuta, imponente ma limitata alle poche ore di permanenza nel porto di questi colossi, con le macchine di bordo in esercizio. “Il biossido di zolfo è una molecola molto reattiva e solubile, irritante per le mucose dell’apparato respiratorio. Questo effetto è rafforzato dall’esposizione combinata con il particolato, che può veicolare in profondità nei polmoni composti irritanti che possono formarsi nell’atmosfera a partire dall’SO2 o da altri inquinanti”, ricorda a "Le Scienze" Raffaella Uccelli, epidemiologa del Laboratorio biosicurezza e stima del rischio dell’ENEA. Le persone più sensibili sono quelle che soffrono di asma e altre patologie bronchiali.
Fermo restando che l’intera miscela di gas e particelle che formano l’inquinamento atmosferico è classificata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) all’interno del gruppo 1 degli agenti cancerogeni, cioè quelli certi, il biossido di zolfo desta meno preoccupazioni rispetto ad altri macroinquinanti. “Negli ultimi anni sono emerse alcune associazioni tra biossidi di azoto e alcuni tipi di tumore ma è ancora presto per esserne sicuri. A oggi, l’inquinante più pericoloso delle aree urbane rimane il particolato sospeso”, continua Uccelli.
agefotostock / AGF
Negli ultimi 12 anni, il gruppo di Daniele Contini si è occupato di misurare l’impatto del traffico marittimo, sia commerciale che turistico, nei principali porti del mare Adriatico. “In quelli più grandi, le emissioni di particolato sono comparabili a quelle prodotte dalle automobili nelle città di medie dimensioni. Tuttavia, i motori navali producono una gran quantità di particelle di piccolo diametro: se a livello di massa esse hanno un impatto sulle concentrazioni atmosferiche in prossimità delle aree portuali in media del 3-7 per cento del totale, in termini di impatto sulle concentrazioni in numero possono sfiorare il 20 per cento.”
Purtroppo, le attuali direttive europee si basano sul peso e non sul numero di particelle, che più sono piccole, più penetrano negli alveoli dei polmoni fino a raggiungere la circolazione sanguigna. “All’irritazione di tipo meccanico si può sommare l’effetto tossico o cancerogeno nel caso che portino con sé altre sostanze, come metalli pesanti o idrocarburi aromatici. Associare in maniera certa la malattia a una singola sorgente rimane tuttavia complesso: ogni giorno ci muoviamo all’interno di una miscela di inquinanti diversi che interagiscono tra loro. Una volta assorbiti dall’organismo, possono essere soggetti a ulteriori trasformazioni chimiche in composti talvolta più tossici e agire in sinergia su specifici organi bersaglio”, conclude Uccelli. Ma questa, è una storia più grande, che non riguarda solo i camini delle città galleggianti.
Ultima modifica di Minsky il Mer 10 Mag 2023 - 19:47 - modificato 1 volta.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Io vorrei che morissero tutti gli stronzi, così rimarremmo in poche decine di migliaia a goderci il Paradiso Terrestre. Però so che è un'utopia irrealizzabile.Koan ha scritto:Oltretutto un vero ecologista dovrebbe inquinare il più possibile, visto che i più estremisti di loro dicono che noi umani siamo un cancro per il pianeta, che dovremmo estinguerci il prima possibile (ovviamente nessuno di loro si suicida subito) e che se sparissimo gli animali ne sarebbero felici.
C'è un fondamentale equivoco nell'intendere la "distruzione della Terra": è ovvio che il pianeta, palla di ferro e silicio, non subisce vulnus dall'intervento umano più di quanto una lastra di granito possa essere consumata da una formica che ci cammina sopra, ma quello che va inteso correttamente è l'ecosistema, con le sue complesse interazioni. Preservare la biodiversità non è un vezzo, è una necessità per la sopravvivenza della specie umana, piaccia o no, perché nel metaverso, vedi caso, non c'è sopravvivenza: finita la batteria muori e finito il cibo muori davvero. Il tasso di estinzione sta raggiungendo un ritmo che non si era mai visto prima, nemmeno quando l'asteroide ha sterminato i dinosauri.Koan ha scritto:Ok, il metodo migliore per toglierci di mezzo collettivamente è inquinare a più non posso. Il pianeta subirà solo danni reversibili (quando sento la solita frase sull'idea balzana che staremmo distruggendo la Terra, capisco quanto sia enorme l'ego degli esseri umani) che scomparirebbero dopo qualche milione di anni.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Vorrà dire che si ripartirà dagli organismi monocellulari, e tempo qualche centinaia di milioni di anni ci ritroveremo nuovamente su questo forumMinsky ha scritto:Io vorrei che morissero tutti gli stronzi, così rimarremmo in poche decine di migliaia a goderci il Paradiso Terrestre. Però so che è un'utopia irrealizzabile.Koan ha scritto:Oltretutto un vero ecologista dovrebbe inquinare il più possibile, visto che i più estremisti di loro dicono che noi umani siamo un cancro per il pianeta, che dovremmo estinguerci il prima possibile (ovviamente nessuno di loro si suicida subito) e che se sparissimo gli animali ne sarebbero felici.C'è un fondamentale equivoco nell'intendere la "distruzione della Terra": è ovvio che il pianeta, palla di ferro e silicio, non subisce vulnus dall'intervento umano più di quanto una lastra di granito possa essere consumata da una formica che ci cammina sopra, ma quello che va inteso correttamente è l'ecosistema, con le sue complesse interazioni. Preservare la biodiversità non è un vezzo, è una necessità per la sopravvivenza della specie umana, piaccia o no, perché nel metaverso, vedi caso, non c'è sopravvivenza: finita la batteria muori e finito il cibo muori davvero. Il tasso di estinzione sta raggiungendo un ritmo che non si era mai visto prima, nemmeno quando l'asteroide ha sterminato i dinosauri.Koan ha scritto:Ok, il metodo migliore per toglierci di mezzo collettivamente è inquinare a più non posso. Il pianeta subirà solo danni reversibili (quando sento la solita frase sull'idea balzana che staremmo distruggendo la Terra, capisco quanto sia enorme l'ego degli esseri umani) che scomparirebbero dopo qualche milione di anni.

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Aspetta però, loro protestano per le navi in laguna... per carità, sacrosanto. Ma non protestano per l'inquinamento delle navi in quanto tale. Non chiedono mica l'abolizione delle crociere. Eppure una sola di queste mega navi in una sola crociera inquina più di quanto tutti noi potremmo fare in una vita.Minsky ha scritto:Non è esatto, le proteste per le navi da crociera, per esempio qui a Venezia, vanno avanti da svariati anni.Koan ha scritto:Ma poi vorrei capire una cosa... perchè nessun gretino protesta mai per l'inquinamento delle navi da crociera, per quello delle esercitazioni militari, per le migliaia di aerei privati e yacht dei ricchi, e per le altre mille cazzate di chi sta sopra? Vogliono farci sentire in colpa per qualcosa che lorsignori fanno tranquillamente all'ennesima potenza.
Venezia, protesta in acqua degli attivisti di ‘No grandi navi’ contro l’ingresso delle crociere: “Devono stare fuori dalla laguna”
Che poi i protestanti non vengano cagati di striscio è un altro discorso.
Ma il problema è arcinoto.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
È vero, si tratta di mirare ad un risultato minimo ma raggiungibile anziché sprecare risorse nella vana rincorsa di un traguardo impossibile. Del resto, come per tanti altri vizi, è l'idiozia dell'umanità che determina il problema: se nessuno andasse in crociera, le navi da crociera non esisterebbero. E se non consumassimo follemente miliardi di telefonini e altre stronzate ad un ritmo frenetico, non ci sarebbero neanche le navi da carico, che inquinano altrettanto.Koan ha scritto:Aspetta però, loro protestano per le navi in laguna... per carità, sacrosanto. Ma non protestano per l'inquinamento delle navi in quanto tale. Non chiedono mica l'abolizione delle crociere. Eppure una sola di queste mega navi in una sola crociera inquina più di quanto tutti noi potremmo fare in una vita.Minsky ha scritto:Non è esatto, le proteste per le navi da crociera, per esempio qui a Venezia, vanno avanti da svariati anni.Koan ha scritto:Ma poi vorrei capire una cosa... perchè nessun gretino protesta mai per l'inquinamento delle navi da crociera, per quello delle esercitazioni militari, per le migliaia di aerei privati e yacht dei ricchi, e per le altre mille cazzate di chi sta sopra? Vogliono farci sentire in colpa per qualcosa che lorsignori fanno tranquillamente all'ennesima potenza.
Venezia, protesta in acqua degli attivisti di ‘No grandi navi’ contro l’ingresso delle crociere: “Devono stare fuori dalla laguna”
Che poi i protestanti non vengano cagati di striscio è un altro discorso.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Dubito molto che possa funzionare così, la biogenesi è legata a particolari processi nella storia di un pianeta che non si replicano.Koan ha scritto:Vorrà dire che si ripartirà dagli organismi monocellulari, e tempo qualche centinaia di milioni di anni ci ritroveremo nuovamente su questo forumMinsky ha scritto:Io vorrei che morissero tutti gli stronzi, così rimarremmo in poche decine di migliaia a goderci il Paradiso Terrestre. Però so che è un'utopia irrealizzabile.Koan ha scritto:Oltretutto un vero ecologista dovrebbe inquinare il più possibile, visto che i più estremisti di loro dicono che noi umani siamo un cancro per il pianeta, che dovremmo estinguerci il prima possibile (ovviamente nessuno di loro si suicida subito) e che se sparissimo gli animali ne sarebbero felici.C'è un fondamentale equivoco nell'intendere la "distruzione della Terra": è ovvio che il pianeta, palla di ferro e silicio, non subisce vulnus dall'intervento umano più di quanto una lastra di granito possa essere consumata da una formica che ci cammina sopra, ma quello che va inteso correttamente è l'ecosistema, con le sue complesse interazioni. Preservare la biodiversità non è un vezzo, è una necessità per la sopravvivenza della specie umana, piaccia o no, perché nel metaverso, vedi caso, non c'è sopravvivenza: finita la batteria muori e finito il cibo muori davvero. Il tasso di estinzione sta raggiungendo un ritmo che non si era mai visto prima, nemmeno quando l'asteroide ha sterminato i dinosauri.Koan ha scritto:Ok, il metodo migliore per toglierci di mezzo collettivamente è inquinare a più non posso. Il pianeta subirà solo danni reversibili (quando sento la solita frase sull'idea balzana che staremmo distruggendo la Terra, capisco quanto sia enorme l'ego degli esseri umani) che scomparirebbero dopo qualche milione di anni.
Per dire, quando sono comparsi i primi organismi monocellulari l'atmosfera terrestre era composta da anidride carbonica, azoto, vapore acqueo e idrogeno, niente ossigeno, e la radiazione cosmica arrivava al suolo praticamente senza filtri.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Non so... però ho l'impressione che la vita sia particolarmente "infestante" e difficile da spazzare via, soprattutto per un intervento antropico, come un inquinamento massivo. Magari un impatto devastante con un corpo celeste molto molto grande. Altrimenti mi vien da pensare che anche ridotta ai minimi termini, riuscirebbe a ripartire e ad evolvere vero forme sempre più complesse.Minsky ha scritto:Dubito molto che possa funzionare così, la biogenesi è legata a particolari processi nella storia di un pianeta che non si replicano.Koan ha scritto:Vorrà dire che si ripartirà dagli organismi monocellulari, e tempo qualche centinaia di milioni di anni ci ritroveremo nuovamente su questo forumMinsky ha scritto:Io vorrei che morissero tutti gli stronzi, così rimarremmo in poche decine di migliaia a goderci il Paradiso Terrestre. Però so che è un'utopia irrealizzabile.Koan ha scritto:Oltretutto un vero ecologista dovrebbe inquinare il più possibile, visto che i più estremisti di loro dicono che noi umani siamo un cancro per il pianeta, che dovremmo estinguerci il prima possibile (ovviamente nessuno di loro si suicida subito) e che se sparissimo gli animali ne sarebbero felici.C'è un fondamentale equivoco nell'intendere la "distruzione della Terra": è ovvio che il pianeta, palla di ferro e silicio, non subisce vulnus dall'intervento umano più di quanto una lastra di granito possa essere consumata da una formica che ci cammina sopra, ma quello che va inteso correttamente è l'ecosistema, con le sue complesse interazioni. Preservare la biodiversità non è un vezzo, è una necessità per la sopravvivenza della specie umana, piaccia o no, perché nel metaverso, vedi caso, non c'è sopravvivenza: finita la batteria muori e finito il cibo muori davvero. Il tasso di estinzione sta raggiungendo un ritmo che non si era mai visto prima, nemmeno quando l'asteroide ha sterminato i dinosauri.Koan ha scritto:Ok, il metodo migliore per toglierci di mezzo collettivamente è inquinare a più non posso. Il pianeta subirà solo danni reversibili (quando sento la solita frase sull'idea balzana che staremmo distruggendo la Terra, capisco quanto sia enorme l'ego degli esseri umani) che scomparirebbero dopo qualche milione di anni.
Per dire, quando sono comparsi i primi organismi monocellulari l'atmosfera terrestre era composta da anidride carbonica, azoto, vapore acqueo e idrogeno, niente ossigeno, e la radiazione cosmica arrivava al suolo praticamente senza filtri.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:
C'è un fondamentale equivoco nell'intendere la "distruzione della Terra": è ovvio che il pianeta, palla di ferro e silicio, non subisce vulnus dall'intervento umano più di quanto una lastra di granito possa essere consumata da una formica che ci cammina sopra, ma quello che va inteso correttamente è l'ecosistema, con le sue complesse interazioni. Preservare la biodiversità non è un vezzo, è una necessità per la sopravvivenza della specie umana, piaccia o no, perché nel metaverso, vedi caso, non c'è sopravvivenza: finita la batteria muori e finito il cibo muori davvero. Il tasso di estinzione sta raggiungendo un ritmo che non si era mai visto prima, nemmeno quando l'asteroide ha sterminato i dinosauri.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:
C'è un fondamentale equivoco nell'intendere la "distruzione della Terra": è ovvio che il pianeta, palla di ferro e silicio, non subisce vulnus dall'intervento umano più di quanto una lastra di granito possa essere consumata da una formica che ci cammina sopra, ma quello che va inteso correttamente è l'ecosistema, con le sue complesse interazioni. Preservare la biodiversità non è un vezzo, è una necessità per la sopravvivenza della specie umana, piaccia o no, perché nel metaverso, vedi caso, non c'è sopravvivenza: finita la batteria muori e finito il cibo muori davvero. Il tasso di estinzione sta raggiungendo un ritmo che non si era mai visto prima, nemmeno quando l'asteroide ha sterminato i dinosauri.
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Accelerated modern human–induced species losses: Entering the sixth mass extinction
Abstract
The oft-repeated claim that Earth’s biota is entering a sixth “mass extinction” depends on clearly demonstrating that current extinction rates are far above the “background” rates prevailing between the five previous mass extinctions. Earlier estimates of extinction rates have been criticized for using assumptions that might overestimate the severity of the extinction crisis. We assess, using extremely conservative assumptions, whether human activities are causing a mass extinction. First, we use a recent estimate of a background rate of 2 mammal extinctions per 10,000 species per 100 years (that is, 2 E/MSY), which is twice as high as widely used previous estimates. We then compare this rate with the current rate of mammal and vertebrate extinctions. The latter is conservatively low because listing a species as extinct requires meeting stringent criteria. Even under our assumptions, which would tend to minimize evidence of an incipient mass extinction, the average rate of vertebrate species loss over the last century is up to 100 times higher than the background rate. Under the 2 E/MSY background rate, the number of species that have gone extinct in the last century would have taken, depending on the vertebrate taxon, between 800 and 10,000 years to disappear. These estimates reveal an exceptionally rapid loss of biodiversity over the last few centuries, indicating that a sixth mass extinction is already under way. Averting a dramatic decay of biodiversity and the subsequent loss of ecosystem services is still possible through intensified conservation efforts, but that window of opportunity is rapidly closing.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:
C'è un fondamentale equivoco nell'intendere la "distruzione della Terra": è ovvio che il pianeta, palla di ferro e silicio, non subisce vulnus dall'intervento umano più di quanto una lastra di granito possa essere consumata da una formica che ci cammina sopra, ma quello che va inteso correttamente è l'ecosistema, con le sue complesse interazioni. Preservare la biodiversità non è un vezzo, è una necessità per la sopravvivenza della specie umana, piaccia o no, perché nel metaverso, vedi caso, non c'è sopravvivenza: finita la batteria muori e finito il cibo muori davvero. Il tasso di estinzione sta raggiungendo un ritmo che non si era mai visto prima, nemmeno quando l'asteroide ha sterminato i dinosauri.
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Accelerated modern human–induced species losses: Entering the sixth mass extinctionAbstract
The oft-repeated claim that Earth’s biota is entering a sixth “mass extinction” depends on clearly demonstrating that current extinction rates are far above the “background” rates prevailing between the five previous mass extinctions. Earlier estimates of extinction rates have been criticized for using assumptions that might overestimate the severity of the extinction crisis. We assess, using extremely conservative assumptions, whether human activities are causing a mass extinction. First, we use a recent estimate of a background rate of 2 mammal extinctions per 10,000 species per 100 years (that is, 2 E/MSY), which is twice as high as widely used previous estimates. We then compare this rate with the current rate of mammal and vertebrate extinctions. The latter is conservatively low because listing a species as extinct requires meeting stringent criteria. Even under our assumptions, which would tend to minimize evidence of an incipient mass extinction, the average rate of vertebrate species loss over the last century is up to 100 times higher than the background rate. Under the 2 E/MSY background rate, the number of species that have gone extinct in the last century would have taken, depending on the vertebrate taxon, between 800 and 10,000 years to disappear. These estimates reveal an exceptionally rapid loss of biodiversity over the last few centuries, indicating that a sixth mass extinction is already under way. Averting a dramatic decay of biodiversity and the subsequent loss of ecosystem services is still possible through intensified conservation efforts, but that window of opportunity is rapidly closing.
Hm
a quanto leggo sorvolando non mi pare che interessi - almeno non direttamente e a breve termine - la specie umana
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Come no. In generale, la perdita di biodiversità è un danno per gli ecosistemi, e in particolare per la specie umana che attualmente consuma le risorse alimentari del pianeta in misura di svariati ordini di grandezza superiore a qualunque altra specie. Però, se a te pare accettabile vivere in un loculo di 11 metri quadri, mangiare cibo sintetico, bere acqua riciclata e respirare aria depurata, andiamo pure avanti così.Rasputin ha scritto:
Hm
a quanto leggo sorvolando non mi pare che interessi - almeno non direttamente e a breve termine - la specie umana
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Federagenti, 'Crociere in ripresa, ma lo stop di Venezia pesa'Koan ha scritto:Aspetta però, loro protestano per le navi in laguna... per carità, sacrosanto. Ma non protestano per l'inquinamento delle navi in quanto tale. Non chiedono mica l'abolizione delle crociere. Eppure una sola di queste mega navi in una sola crociera inquina più di quanto tutti noi potremmo fare in una vita.Minsky ha scritto:Non è esatto, le proteste per le navi da crociera, per esempio qui a Venezia, vanno avanti da svariati anni.Koan ha scritto:Ma poi vorrei capire una cosa... perchè nessun gretino protesta mai per l'inquinamento delle navi da crociera, per quello delle esercitazioni militari, per le migliaia di aerei privati e yacht dei ricchi, e per le altre mille cazzate di chi sta sopra? Vogliono farci sentire in colpa per qualcosa che lorsignori fanno tranquillamente all'ennesima potenza.
Venezia, protesta in acqua degli attivisti di ‘No grandi navi’ contro l’ingresso delle crociere: “Devono stare fuori dalla laguna”
Che poi i protestanti non vengano cagati di striscio è un altro discorso.
Ma il problema è arcinoto.
Toh, almeno qui non attraccano più. E indirettamente abbiamo anche ridotto il volume del traffico di navi inquinanti in Adriatico. E meno turisti a Venezia, che stiano a casa loro.

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:Come no. In generale, la perdita di biodiversità è un danno per gli ecosistemi, e in particolare per la specie umana che attualmente consuma le risorse alimentari del pianeta in misura di svariati ordini di grandezza superiore a qualunque altra specie. Però, se a te pare accettabile vivere in un loculo di 11 metri quadri, mangiare cibo sintetico, bere acqua riciclata e respirare aria depurata, andiamo pure avanti così.Rasputin ha scritto:
Hm
a quanto leggo sorvolando non mi pare che interessi - almeno non direttamente e a breve termine - la specie umana
come la penso lo sai, nn sono completamente del parere che siamo in troppi ma piuttosto che siamo mal distribuiti.
Su Venezia e l'Adriatico non posso essere che d'accordo, come sai a Venezia ci sono stato ultimamente un paio di volte ed ormai non esiste piú la "bassa stagione", è un bugliolo tutto l'anno...in che misura (ovvio che male non fa) faccia bene tenere lontani i grossi piroscafi dal nord adriatico non lo saprei quantificare.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Clima, dal 2023 al 2027 i 5 anni più caldi mai registrati
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:Clima, dal 2023 al 2027 i 5 anni più caldi mai registrati
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
insisto.
https://atei.forumattivo.com/t7367p650-prove-e-conseguenze-del-riscaldamento-globale-di-origine-antropica#412267
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Clima, dal 2023 al 2027 i 5 anni più caldi mai registrati
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
insisto.
https://atei.forumattivo.com/t7367p650-prove-e-conseguenze-del-riscaldamento-globale-di-origine-antropica#412267
Quindi che cosa se ne deduce?
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Clima, dal 2023 al 2027 i 5 anni più caldi mai registrati
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
insisto.
https://atei.forumattivo.com/t7367p650-prove-e-conseguenze-del-riscaldamento-globale-di-origine-antropica#412267
Quindi che cosa se ne deduce?
Quello che deduce lui c'è nel video, basta prendersi la briga di guardarlo tutto e ascoltare bene quello che dice, sono 5 minuti...
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Dice solo che ha trovato indizi di un rapido incremento di temperatura nel remoto passato. Non dice quali siano state le cause.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Clima, dal 2023 al 2027 i 5 anni più caldi mai registrati
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
insisto.
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Quindi che cosa se ne deduce?
Quello che deduce lui c'è nel video, basta prendersi la briga di guardarlo tutto e ascoltare bene quello che dice, sono 5 minuti...
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:Dice solo che ha trovato indizi di un rapido incremento di temperatura nel remoto passato. Non dice quali siano state le cause.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Clima, dal 2023 al 2027 i 5 anni più caldi mai registrati
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
insisto.
https://atei.forumattivo.com/t7367p650-prove-e-conseguenze-del-riscaldamento-globale-di-origine-antropica#412267
Quindi che cosa se ne deduce?
Quello che deduce lui c'è nel video, basta prendersi la briga di guardarlo tutto e ascoltare bene quello che dice, sono 5 minuti...
No dice anche che stiamo ancora vivendo nel periodo più freddo e che il riscaldamento globale (vedi grafico) si nota solo perché c'é da quando sono iniziati i rilevamenti meteorologici
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Beh, può sembrare una mera coincidenza, ma lo sviluppo tecnologico ha permesso di migliorare enormemente l'accuratezza del monitoraggio ambientale (strumenti, stazioni meteo, satelliti...) di pari passo all'impatto antropico sull'ambiente, dovuto allo sviluppo industriale e all'esplosione demografica.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Dice solo che ha trovato indizi di un rapido incremento di temperatura nel remoto passato. Non dice quali siano state le cause.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Clima, dal 2023 al 2027 i 5 anni più caldi mai registrati
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
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Quindi che cosa se ne deduce?
Quello che deduce lui c'è nel video, basta prendersi la briga di guardarlo tutto e ascoltare bene quello che dice, sono 5 minuti...
No dice anche che stiamo ancora vivendo nel periodo più freddo e che il riscaldamento globale (vedi grafico) si nota solo perché c'é da quando sono iniziati i rilevamenti meteorologici
Ciò non toglie che l'assetto ambientale fosse stabilizzato su parametri che si stanno alterando molto velocemente, e che la capacità di adeguarsi a questo cambiamento così rapido sia minima tanto per l'ecosistema quanto per la società umana.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Intanto le soluzioni adottate per i disastri ambientali e climatici sono a questo livello.


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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
This is Italy!Minsky ha scritto:Intanto le soluzioni adottate per i disastri ambientali e climatici sono a questo livello.
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Che poi vorrei capire... perchè un qualunque dio dovrebbe dar retta al tipo? Se avesse voluto evitare il disastro, sarebbe bastato intervenire prima. Evidentemente, aveva voglia di far piovere. Comunque vedetevi "Dio esiste e vive a Bruxelles" 

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Trovato! Stasera me lo guardo.Koan ha scritto:Che poi vorrei capire... perchè un qualunque dio dovrebbe dar retta al tipo? Se avesse voluto evitare il disastro, sarebbe bastato intervenire prima. Evidentemente, aveva voglia di far piovere. Comunque vedetevi "Dio esiste e vive a Bruxelles"

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Simpaticissimo...Minsky ha scritto:Trovato! Stasera me lo guardo.Koan ha scritto:Che poi vorrei capire... perchè un qualunque dio dovrebbe dar retta al tipo? Se avesse voluto evitare il disastro, sarebbe bastato intervenire prima. Evidentemente, aveva voglia di far piovere. Comunque vedetevi "Dio esiste e vive a Bruxelles"![]()
- Spoiler:
- dipinge Dio come un vero tiranno sadico

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:Clima, dal 2023 al 2027 i 5 anni più caldi mai registrati
E questo spero che faremo in tempo a vederlo.
Beh, per me che odio il caldo, mi sembra una notizia incoraggiante... per trasferirmi finalmente nei mari artici

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Mah
"The IPCC ignored crucial peer-reviewed literature showing that normalised disaster
losses have decreased since 1990 and that human mortality due to extreme weather has
decreased by more than 95% since 1920. The IPCC, by cherry picking from the
literature, drew the opposite conclusions, claiming increases in damage and mortality
due to anthropogenic climate change."
Fonte
Thorough analysis by Clintel shows serious errors in latest IPCC report
"The IPCC ignored crucial peer-reviewed literature showing that normalised disaster
losses have decreased since 1990 and that human mortality due to extreme weather has
decreased by more than 95% since 1920. The IPCC, by cherry picking from the
literature, drew the opposite conclusions, claiming increases in damage and mortality
due to anthropogenic climate change."
Fonte
Thorough analysis by Clintel shows serious errors in latest IPCC report
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica


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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Minsky ha scritto:Posticipata nell'Artico la temuta prima estate senza ghiacci
Ogni tanto una (modesta) buona notizia.
Anche i TdG posticipano la fine del mondo ogni qualvolta essa non arriva

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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Eccomi come promesso:
Change in Antarctic ice shelf area from 2009 to 2019
"This study has generated a comprehensive dataset of change in ice shelf area on 34 Antarctica ice shelves over the last decade. Overall, ice shelves on the Antarctic Peninsula and West Antarctica lost areas of 6693 km2 and 5563 km2, respectively, while East Antarctic ice shelves gained 3532 km2 of ice, and the large ice shelves of Ross, Ronne, and Filchner grew by 14 028 km2 (total). "
Change in Antarctic ice shelf area from 2009 to 2019
"This study has generated a comprehensive dataset of change in ice shelf area on 34 Antarctica ice shelves over the last decade. Overall, ice shelves on the Antarctic Peninsula and West Antarctica lost areas of 6693 km2 and 5563 km2, respectively, while East Antarctic ice shelves gained 3532 km2 of ice, and the large ice shelves of Ross, Ronne, and Filchner grew by 14 028 km2 (total). "
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Re: prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Rasputin ha scritto:Eccomi come promesso:
Change in Antarctic ice shelf area from 2009 to 2019
"This study has generated a comprehensive dataset of change in ice shelf area on 34 Antarctica ice shelves over the last decade. Overall, ice shelves on the Antarctic Peninsula and West Antarctica lost areas of 6693 km2 and 5563 km2, respectively, while East Antarctic ice shelves gained 3532 km2 of ice, and the large ice shelves of Ross, Ronne, and Filchner grew by 14 028 km2 (total). "
Why Is Antarctica’s Sea Ice Growing While the Arctic Melts? Scientists Have an Answer
Why Is Antarctica’s Sea Ice Growing While the Arctic Melts? Scientists Have an AnswerGlobal warming is melting the Arctic and glaciers worldwide, but not so much the sea ice in Antarctica. Observational data offers clues climate models did not.
By Bob Berwyn
May 31, 2016
The findings are based on satellite readings of Antarctic sea ice movement and thickness, as well as new, detailed interpretations of charts showing the shape of the sea bottom around Antarctica. They were published online this month in the journal Remote Sensing of Environment.
Arctic sea ice and glaciers around the world have been dwindling quickly. And scientists have published dire warnings that several ice shelves in West Antarctica are being undermined by warm currents where they connect to the ocean floor. That melting phenomenon is expected to lead to significant, unavoidable sea rise over centuries.
Sea ice doesn’t have a big effect on sea level—it grows and melts seasonally. The Antarctic ice shelves, by contrast, are the floating extensions of huge, land-based ice sheets and glaciers. And as they fall apart, the flow of land ice toward the sea accelerates, speeding up sea-level rise.
Antarctic sea ice has grown somewhat over the past 10 years. Between 2012 to 2014, it reached record-high extents each year during the winter. It topped 7.78 million square miles in September 2014, the largest extent since satellites started keeping accurate measurements in 1979.
Oklahoma Republican Sen. James Inhofe who calls global warming a hoax, along with other prominent deniers of global warming, has said scientists should focus on what is “not melting.”
Since the late 1970s, the Arctic has lost an average of 20,800 square miles of sea ice per year, while the Antarctic has gained an annual average of 7,300 square miles.
The Antarctic freezing trend has not been captured well by climate models. So scientists have been trying to understand why planetary warming has not melted Antarctic sea ice like it has in the Arctic. In the new study, Son Nghiem, a researcher with NASA’s Jet Propulsion Laboratory, evaluated satellite data to zero in on an answer.
“The polar sea ice paradox is really a challenge for the science community,” Nghiem said. The big difference between his research and prior studies is that the findings are based on observations and measurements, rather than modeling, he said.
Nghiem’s findings bolster earlier work that suggested similar explanations for the freezing phenomenon.
The satellite readings show that as sea ice forms early in the season, wind blowing off the cold Antarctic ice cap pushes it offshore and northward. As the ice then moves away from the shore, it breaks and is pushed around by wind, eventually forming thicker ridges of ice—a sort of reef—that protects the constantly forming younger ice from being eroded by wind and waves.
“The ice at the front of the ice pack is the older ice,” Nghiem said. “It’s thicker and rougher…it forms a great wall that protects the ice inside, so the internal ice opens up, stretches out. In the open water, ice can grow 10 times as fast as at the front,” he said.
The study also found that the Southern Ocean Circumpolar Current, which helps determine sea-ice extent, is steered by submerged ridges and canyons along the edge of the Antarctic continental shelf, rather than by global warming or other climatic conditions.
Even as the global temperature average has risen significantly in recent decades, especially in the Arctic, the warming has not been as great in Antarctica. There, conditions are still conducive to sea ice formation.
“The central continent is still very cold. Even if the air masses flowing off Antarctica warm a little bit, the air is still more than cold enough to form ice,” said Marcel Nicolaus, an ice physics scientist at the Alfred Wegener Polar Research Institute in Bremerhaven, Germany, who was not involved in the new research.
Additionally, the snowpack on top of the Antarctic ice is much thicker than in the Arctic, Nicolaus said. That means there is less formation of dark-colored surface melt ponds, which amplify the melting and warming in the Arctic, he explained.
Changing Theories
As the Antarctic sea ice reached record levels, scientists floated several hypotheses, including possible changes in the ozone hole over Antarctica, or increased amounts of fresh water—which freezes more easily—on the surface of the ocean around Antarctica. At the same time, they said it’s important to remember the big differences between the poles. Assessing sea ice dynamics at opposite ends of the Earth is not an apples-to-apples proposition.
The biggest difference is that the Arctic sea ice forms in a huge ocean surrounded by the northern hemisphere land masses, while the Antarctic sea ice forms as a fringe around a vast frozen continent.
“One has to say that Arctic sea ice is completely different from Antarctic sea ice, which almost melts completely back each summer,” said Lars Kaleschke, an ice researcher with the Center for Earth System Research and Sustainability at the University of Hamburg. “The processes of ice formation are completely different.
“We have more snow in the Antarctic, which speeds ice formation (by pushing thin ice underwater) and protects the ice from melting,” he said. “And the Antarctic is surrounded by the circumpolar current, which isolates the Antarctic from the rest of the world.”
Kaleschke said he doesn’t doubt that the factors Nghiem’s team pinpointed are key to the dynamics in the Antarctic, but he thinks other forces are in play.
“One of the most convincing things I see is the freshening of the ocean from precipitation,” he said. Increased snowfall over the region is consistent with global climate models because a warmer atmosphere holds more moisture.
“It comes down over the Antarctic Ocean over the sea ice zone. There, this leads to freshening of the surface layer. That leads to stratification, which leads to an increased formation of sea ice, because it’s effectively shielded [by snow],” he said.
The fact that researchers are still debating the reasons for Antarctic sea ice expansion shows the need for more data and more studies.
“The climate models do not get it right at this point,” Kaleschke said. “The models project a decrease of Antarctic sea ice, which is in contrast with observations.”
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