Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
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Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
Siamo dei viaggiatori nel deserto e il nostro mondo e la bottiglia d'acqua che abbiamo a disposizione... perchè berla così in fretta?
Se non si rallenta il riscaldamento del pianeta alcune specie di animali spariranno: alcune entro il 2050 altre, come gli orsi polari, entro la fine del secolo. Anche per queste ragioni scatta l'"Earth Hour", una simbolica ora al buio in tutto il Mondo per sensibilizzare opinione pubblica e governi sulla necessità di interventi urgenti per salvare la vita di piante e animali, tra i quali ci siamo anche noi. Alle 20.30 del 28 marzo verrà spenta la luce per un’ora in una grande Ola planetaria di buio. Mancano 14 giorni.
L'ALLARME DEGLI SCIENZIATI - Intanto sono arrivate le conclusioni del Congresso Internazionale sul Cambiamento Climatico che si è svolto a Copenaghen dal 10 al 12 marzo e che ha visto il contributo nei vari campi della scienza climatica di 1600 scienziati da più di 70 paesi. Le osservazioni sui livelli di emissione globale di gas serra «rendono sempre più probabili i peggiori scenari tra quelli realizzati dall'Ipcc (Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici)». Gli scienziati avvertono che «si evidenzia un andamento tale da far ipotizzare un accresciuto rischio, per il futuro, di cambiamenti climatici bruschi e irreversibili».
LE CONSEGUENZE GENERALI - Nel frattempo il Wwf, che ha lanciato questo evento planetario, ha commissionato uno studio degli impatti che i cambiamenti climatici avranno sulle specie più conosciute al mondo. I risultati sono quelli di un mondo molto diverso da quello di oggi: il 90% dei coralli della Grande Barriera Corallina potrebbe scomparire entro il 2050, lo stesso vale per il 75% dei pinguini di Adelia dell’Antartico mentre gli orsi polari potrebbero essere spazzati via del tutto entro la fine di questo secolo. La Mappa del Wwf mostra che l’ "Effetto Clima” non risparmia nessuna regione al mondo costituendo anche per gli animali una minaccia globale che si aggiunge a quelle già esistenti come la deforestazione, il consumo del territorio, il prelievo non sostenibile delle risorse, il commercio e il bracconaggio: entro 50 anni più del 70% dell’habitat delle tigri in India e in Bangladesh potrà essere perso.
NEL MARE - Si riducono anche le risorse alimentari marine per effetto delle correnti oceaniche stravolte o per la riduzione della banchisa antartica o per l’acidificazione degli oceani dovuta all’aumento di livelli di anidride carbonica nell’atmosfera. A rischio dunque per un incrocio di fattori negativi balene, capodogli e delfini. Dai mari traggono cibo anche i pinguini imperatori e i pinguini di Adelia: delle 19 specie di pinguini 11 sono minacciate di estinzione. Con un aumento di 2°C il 50% dei pinguini imperatore e il 75% di quelli di Adelia è destinato a scomparire. Anche le tartarughe marine vivono una crisi tutta particolare: c’è un totale squilibrio tra maschi e femmine giacchè i 34°C che si registrano sulle spiagge rispetto alla media 25-32°C risultano letali per le uova e comunque riducono la nascita degli esemplari maschi. Per gli orsi polari i numeri sono particolarmente drammatici: con l’incremento delle temperature fino a 5° nell’Artico negli ultimi 100 anni, sta scomparendo l’habitat vitale per questi predatori e le loro prede. 6 sottopopolazioni sono già in declino e all’attuale tasso di riduzione di ghiaccio, il 42% dell’habitat estivo dell’orso polare potrebbe andare perduto entro la metà di questo secolo.
NELL'ARIA - Effetto-clima anche sugli uccelli marini più grandi del pianeta, gli Albatross, particolarmente fedeli ai loro nidi e dunque maggiormente a rischio quando si tratta di isole antartiche remote come le Macquarie, Mewstone, Pedra Branca, etc. «Potremmo vivere in un mondo in cui gli elefanti non vagano più nella savana, gli oranghi si trovano solo in cattività e gli orsi polari che si spostano sui ghiacciai appaiono solo nei documentari d’archivio? Nessuno di noi può accettare questo scenario. Sarebbe un mondo triste e più povero senza gli equilibri dinamici essenziali che garantiscono anche la vita umana – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia - Gli individui, le società e i governi devono fare qualunque cosa in loro potere per impegnarsi nella lotta ai cambiamenti climatici e mitigare gli impatti sulla biodiversità e i ricchi habitat naturali dai quali dipendiamo tutti noi».
13 marzo 2009(ultima modifica: 14 marzo 2009)
Corriere.it
Se non si rallenta il riscaldamento del pianeta alcune specie di animali spariranno: alcune entro il 2050 altre, come gli orsi polari, entro la fine del secolo. Anche per queste ragioni scatta l'"Earth Hour", una simbolica ora al buio in tutto il Mondo per sensibilizzare opinione pubblica e governi sulla necessità di interventi urgenti per salvare la vita di piante e animali, tra i quali ci siamo anche noi. Alle 20.30 del 28 marzo verrà spenta la luce per un’ora in una grande Ola planetaria di buio. Mancano 14 giorni.
L'ALLARME DEGLI SCIENZIATI - Intanto sono arrivate le conclusioni del Congresso Internazionale sul Cambiamento Climatico che si è svolto a Copenaghen dal 10 al 12 marzo e che ha visto il contributo nei vari campi della scienza climatica di 1600 scienziati da più di 70 paesi. Le osservazioni sui livelli di emissione globale di gas serra «rendono sempre più probabili i peggiori scenari tra quelli realizzati dall'Ipcc (Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici)». Gli scienziati avvertono che «si evidenzia un andamento tale da far ipotizzare un accresciuto rischio, per il futuro, di cambiamenti climatici bruschi e irreversibili».
LE CONSEGUENZE GENERALI - Nel frattempo il Wwf, che ha lanciato questo evento planetario, ha commissionato uno studio degli impatti che i cambiamenti climatici avranno sulle specie più conosciute al mondo. I risultati sono quelli di un mondo molto diverso da quello di oggi: il 90% dei coralli della Grande Barriera Corallina potrebbe scomparire entro il 2050, lo stesso vale per il 75% dei pinguini di Adelia dell’Antartico mentre gli orsi polari potrebbero essere spazzati via del tutto entro la fine di questo secolo. La Mappa del Wwf mostra che l’ "Effetto Clima” non risparmia nessuna regione al mondo costituendo anche per gli animali una minaccia globale che si aggiunge a quelle già esistenti come la deforestazione, il consumo del territorio, il prelievo non sostenibile delle risorse, il commercio e il bracconaggio: entro 50 anni più del 70% dell’habitat delle tigri in India e in Bangladesh potrà essere perso.
NEL MARE - Si riducono anche le risorse alimentari marine per effetto delle correnti oceaniche stravolte o per la riduzione della banchisa antartica o per l’acidificazione degli oceani dovuta all’aumento di livelli di anidride carbonica nell’atmosfera. A rischio dunque per un incrocio di fattori negativi balene, capodogli e delfini. Dai mari traggono cibo anche i pinguini imperatori e i pinguini di Adelia: delle 19 specie di pinguini 11 sono minacciate di estinzione. Con un aumento di 2°C il 50% dei pinguini imperatore e il 75% di quelli di Adelia è destinato a scomparire. Anche le tartarughe marine vivono una crisi tutta particolare: c’è un totale squilibrio tra maschi e femmine giacchè i 34°C che si registrano sulle spiagge rispetto alla media 25-32°C risultano letali per le uova e comunque riducono la nascita degli esemplari maschi. Per gli orsi polari i numeri sono particolarmente drammatici: con l’incremento delle temperature fino a 5° nell’Artico negli ultimi 100 anni, sta scomparendo l’habitat vitale per questi predatori e le loro prede. 6 sottopopolazioni sono già in declino e all’attuale tasso di riduzione di ghiaccio, il 42% dell’habitat estivo dell’orso polare potrebbe andare perduto entro la metà di questo secolo.
NELL'ARIA - Effetto-clima anche sugli uccelli marini più grandi del pianeta, gli Albatross, particolarmente fedeli ai loro nidi e dunque maggiormente a rischio quando si tratta di isole antartiche remote come le Macquarie, Mewstone, Pedra Branca, etc. «Potremmo vivere in un mondo in cui gli elefanti non vagano più nella savana, gli oranghi si trovano solo in cattività e gli orsi polari che si spostano sui ghiacciai appaiono solo nei documentari d’archivio? Nessuno di noi può accettare questo scenario. Sarebbe un mondo triste e più povero senza gli equilibri dinamici essenziali che garantiscono anche la vita umana – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia - Gli individui, le società e i governi devono fare qualunque cosa in loro potere per impegnarsi nella lotta ai cambiamenti climatici e mitigare gli impatti sulla biodiversità e i ricchi habitat naturali dai quali dipendiamo tutti noi».
13 marzo 2009(ultima modifica: 14 marzo 2009)
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
Mi autorispondo pubblicando un ulteriore articolo al riguardo:
ROMA- Le probabilità di vedere realizzati gli scenari peggiori del cambiamento climatico, tra quelli ipotizzati dall'IPCC (Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite), stanno aumentando a vista d’occhio. I tassi di gas serra salgono a ritmi imprevisti, le temperature medie globali andranno probabilmente oltre i due gradi di aumento entro il secolo, il livello dei mari potrebbe superare il mezzo metro di crescita, causando l’esodo di centinaia di milioni di persone dalle isole e dalle zone costiere inondate. L’ennesimo allarme climatico è stato ripetuto a Copenhagen, a conclusione della conferenza internazionale che ha riunito la settimana scorsa 1600 climatologi da più di 70 paesi, per iniziativa dell'International Alliance of Research Universities (IARU), un’associazione fra le più importanti università di tutto il mondo. Due anni dopo la pubblicazione del quarto rapporto dell'IPCC, che aveva fornito la sintesi della scienza climatica fino al 2006 e alcuni dei più probabili scenari di cambiamento climatico, il congresso di Copenhagen ha voluto offrire un aggiornamento che tiene conto dei passi avanti compiuti dalla ricerca in questo complesso settore, sia sul fronte più strettamente scientifico e tecnico, sia su quello delle politiche da mettere in atto per fronteggiare il cambiamento climatico.
SEI RACCOMANDAZIONI - Tirate le somme, i 1.600 esperti hanno deciso di consegnare ai governi del mondo un messaggio articolato in sei raccomandazioni. Il testo definitivo sarà consegnato nel prossimo mese di giugno, ma intanto ne sono state anticipate le parti essenziali. Il primo avvertimento riguarda le emissioni globali dei gas serra, che sono in salita, soprattutto nei Paesi di nuova industrializzazione: proprio questi dati rendono sempre più probabili i peggiori scenari tra quelli prospettati due anni fa dall'IPCC. Parametri quali l’aumento della temperatura media globale della superficie terrestre, l'innalzamento del livello medio globale dei mari, la riduzione dei ghiacci artici, l'acidificazione degli oceani e la frequenza di eventi climatici estremi, non possono che peggiorare, accrescendo il rischio futuro di cambiamenti climatici bruschi e irreversibili. Nel secondo avvertimento si sottolinea come le società, soprattutto quelle più povere, si dimostrino molto vulnerabili ai cambiamenti climatici: saranno esse a soffrire di più sia quanto a perdite di vite e beni, sia perché costrette a esodi biblici. La necessità di interventi rapidi e efficaci, da attuare possibilmente entro il 2020, coordinandoli a livello globale e regionale, è contenuta nella terza raccomandazione del documento. Più deboli saranno gli obiettivi per il 2020, più alti i rischi e più difficile sarà agire efficacemente dopo. Ritardare l'inizio di azioni di mitigazione e adattamento, equivarrà ad aumentare significativamente i costi sociali ed economici richiesti dopo. I cambiamenti climatici, si legge nella quarta raccomandazione, avranno, ed hanno già oggi, effetti diversi in diverse aree del pianeta. Le strategie di adattamento e di mitigazione, se vorranno essere efficaci, non potranno evitare di tenere in considerazione queste differenze che rendono alcune popolazioni e alcune aree del pianeta molto più vulnerabili di altre.
SOSTENIBILITÀ - Gli strumenti per fronteggiare efficacemente le sfide dei cambiamenti climatici ci sono già, è scritto nel quinto avvertimento, sono di carattere economico, tecnologico, comportamentale, gestionale, ma devono essere energicamente messi in atto allo scopo di decarbonizzare, cioè limitare drasticamente l’uso dei combustibili fossili. Il sesto ed ultimo avvertimento esorta a ridurre l'inerzia dei nostri sistemi socio-economici, per rendere concreta la transizione verso norme e pratiche che rafforzino la sostenibilità ambientale in ogni settore, industriale e civile. Da Londra, dove si trovava per una conferenza, l'ex viepresidente americano e premio Nobel per la Pace Al Gore ha fatto sapere di avere positive informazioni sull'evoluzione delle trattive che dovrebbero portare entro dicembre, sempre a Copenhagen, alla stipula di un nuovo accordo climatico gobale. "Il cambiamento di rotta dovuto alla nuova politica abientale del presidente Obama sarà determinante", ha assicurato Gore.
Franco Foresta Martin
16 marzo 2009
Corriere.it
ROMA- Le probabilità di vedere realizzati gli scenari peggiori del cambiamento climatico, tra quelli ipotizzati dall'IPCC (Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite), stanno aumentando a vista d’occhio. I tassi di gas serra salgono a ritmi imprevisti, le temperature medie globali andranno probabilmente oltre i due gradi di aumento entro il secolo, il livello dei mari potrebbe superare il mezzo metro di crescita, causando l’esodo di centinaia di milioni di persone dalle isole e dalle zone costiere inondate. L’ennesimo allarme climatico è stato ripetuto a Copenhagen, a conclusione della conferenza internazionale che ha riunito la settimana scorsa 1600 climatologi da più di 70 paesi, per iniziativa dell'International Alliance of Research Universities (IARU), un’associazione fra le più importanti università di tutto il mondo. Due anni dopo la pubblicazione del quarto rapporto dell'IPCC, che aveva fornito la sintesi della scienza climatica fino al 2006 e alcuni dei più probabili scenari di cambiamento climatico, il congresso di Copenhagen ha voluto offrire un aggiornamento che tiene conto dei passi avanti compiuti dalla ricerca in questo complesso settore, sia sul fronte più strettamente scientifico e tecnico, sia su quello delle politiche da mettere in atto per fronteggiare il cambiamento climatico.
SEI RACCOMANDAZIONI - Tirate le somme, i 1.600 esperti hanno deciso di consegnare ai governi del mondo un messaggio articolato in sei raccomandazioni. Il testo definitivo sarà consegnato nel prossimo mese di giugno, ma intanto ne sono state anticipate le parti essenziali. Il primo avvertimento riguarda le emissioni globali dei gas serra, che sono in salita, soprattutto nei Paesi di nuova industrializzazione: proprio questi dati rendono sempre più probabili i peggiori scenari tra quelli prospettati due anni fa dall'IPCC. Parametri quali l’aumento della temperatura media globale della superficie terrestre, l'innalzamento del livello medio globale dei mari, la riduzione dei ghiacci artici, l'acidificazione degli oceani e la frequenza di eventi climatici estremi, non possono che peggiorare, accrescendo il rischio futuro di cambiamenti climatici bruschi e irreversibili. Nel secondo avvertimento si sottolinea come le società, soprattutto quelle più povere, si dimostrino molto vulnerabili ai cambiamenti climatici: saranno esse a soffrire di più sia quanto a perdite di vite e beni, sia perché costrette a esodi biblici. La necessità di interventi rapidi e efficaci, da attuare possibilmente entro il 2020, coordinandoli a livello globale e regionale, è contenuta nella terza raccomandazione del documento. Più deboli saranno gli obiettivi per il 2020, più alti i rischi e più difficile sarà agire efficacemente dopo. Ritardare l'inizio di azioni di mitigazione e adattamento, equivarrà ad aumentare significativamente i costi sociali ed economici richiesti dopo. I cambiamenti climatici, si legge nella quarta raccomandazione, avranno, ed hanno già oggi, effetti diversi in diverse aree del pianeta. Le strategie di adattamento e di mitigazione, se vorranno essere efficaci, non potranno evitare di tenere in considerazione queste differenze che rendono alcune popolazioni e alcune aree del pianeta molto più vulnerabili di altre.
SOSTENIBILITÀ - Gli strumenti per fronteggiare efficacemente le sfide dei cambiamenti climatici ci sono già, è scritto nel quinto avvertimento, sono di carattere economico, tecnologico, comportamentale, gestionale, ma devono essere energicamente messi in atto allo scopo di decarbonizzare, cioè limitare drasticamente l’uso dei combustibili fossili. Il sesto ed ultimo avvertimento esorta a ridurre l'inerzia dei nostri sistemi socio-economici, per rendere concreta la transizione verso norme e pratiche che rafforzino la sostenibilità ambientale in ogni settore, industriale e civile. Da Londra, dove si trovava per una conferenza, l'ex viepresidente americano e premio Nobel per la Pace Al Gore ha fatto sapere di avere positive informazioni sull'evoluzione delle trattive che dovrebbero portare entro dicembre, sempre a Copenhagen, alla stipula di un nuovo accordo climatico gobale. "Il cambiamento di rotta dovuto alla nuova politica abientale del presidente Obama sarà determinante", ha assicurato Gore.
Franco Foresta Martin
16 marzo 2009
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
ancora con questa boiata? le previsioni indicano invece l'esatto contrario, e cioè l'approssimarsi di un breve (si spera) periodo glaciale. guardate il sole rimasto senza macchie...
spiritolibero- ------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
Difatti, il periodo glaciale sarebbe la naturale conseguenza del surriscaldamento...spiritolibero ha scritto:ancora con questa boiata? le previsioni indicano invece l'esatto contrario, e cioè l'approssimarsi di un breve (si spera) periodo glaciale. guardate il sole rimasto senza macchie...
___________________
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
spiritolibero ha scritto:http://www.astronomia.com/2009/02/01/macchie-solari-addio/
spiritolibero ha scritto:http://www.astronomia.com/2009/05/06/mar-glaciale-antartico-piu-47-dal-1980-dove-sono-i-media/
Ghiacciai in scioglimento o no, è un dato di fatto che negli ultimi 50 anni la temperatura media globale si sia innalzata in modo anomalo rispetto ai trend registrati nel passato.
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"Lo sforzo di capire l'universo è tra le pochissime cose che innalzano la vita umana al di sopra del livello di una farsa, conferendole un po' della dignità di una tragedia".
Steven Weinberg
dadoma- ------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
i trend registrati nel passato si limitano (per l'europa) agli ultimi due secoli. x il resto del mondo neanche quelli. uno spazio di tempo decisamente limitato per poter dire qualcosa.
comunque il rapporto del ipcc non tiene conto dell'influenza dell'attività solare sul clima della terra. dato che quest'influenza è con ogni probabilità enorme, finché non si comincerà a studiarla sul serio è inutile discutere.
comunque il rapporto del ipcc non tiene conto dell'influenza dell'attività solare sul clima della terra. dato che quest'influenza è con ogni probabilità enorme, finché non si comincerà a studiarla sul serio è inutile discutere.
spiritolibero- ------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
spiritolibero ha scritto:i trend registrati nel passato si limitano (per l'europa) agli ultimi due secoli. x il resto del mondo neanche quelli. uno spazio di tempo decisamente limitato per poter dire qualcosa.
comunque il rapporto del ipcc non tiene conto dell'influenza dell'attività solare sul clima della terra. dato che quest'influenza è con ogni probabilità enorme, finché non si comincerà a studiarla sul serio è inutile discutere.
E' vero che le registrazioni dirette si limitano a due secoli. Ma se metti affianco il grafico della concetrazione di CO2 nell'atmosfera ed il grafico dell'innalzamento della temperatura media globale, scopri che la relazione tra le due cose è ben più di una semplice coincidenza.
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Steven Weinberg
dadoma- ------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
Ed, inoltre, si dimentica un elemento fondamentale: lo scioglimento dei ghiacciai.dadoma ha scritto:E' vero che le registrazioni dirette si limitano a due secoli. Ma se metti affianco il grafico della concetrazione di CO2 nell'atmosfera ed il grafico dell'innalzamento della temperatura media globale, scopri che la relazione tra le due cose è ben più di una semplice coincidenza.
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
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Don Chisciotte - Guccini
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
beh, che ci siano dei cambiamenti climatici in atto è abbastanza evidente. il punto è in che direzione. che da noi faccia più caldo non dice molto sull'intero pianeta. se pensate che una volta in inghilterra faceva caldo, il sahara era mite e piovoso, in groenlandia si coltivava la vite ecc. ecc. la questione è piuttosto complicata e l'uomo ne sa molto poco. io penso solo che il fattore determinante non sia la co2 (come vuole la tv) ma il sole
spiritolibero- ------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
a. limitare le emissioni di CO2 farebbe bene, oltre che all'ambiente, anche alla tua salute;
b. dai dati a disposizione al momento risulta una connessione tra l'aumento di CO2 e quello della temperatura.
Pertanto, risulta conveniente cercare di ridurre queste emissioni per un motivo accertato e per uno molto probabile.
Augurandoci che il sole non ci tiri brutti scherzi.
b. dai dati a disposizione al momento risulta una connessione tra l'aumento di CO2 e quello della temperatura.
Pertanto, risulta conveniente cercare di ridurre queste emissioni per un motivo accertato e per uno molto probabile.
Augurandoci che il sole non ci tiri brutti scherzi.
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spiritolibero- ------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
Ho letto, ma non capisco cosa c'entri con quanto detto da me...
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perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: Riscaldamento - quando cominceremo ad adoperarci seriamente?
Il potente Абадонна e il suo compare Бегемот (Abadonna e Begemot) hanno dato inizio alla fine!!!!
..mi sa che il tempo per mettere le cose a posto e' scaduto..
L'uragano/tifone piu' potente della storia e' alle porte della filippinia..
http://it.notizie.yahoo.com/video/maltempo-filippine-allerta-per-devastante-070003396.html
..mi sa che il tempo per mettere le cose a posto e' scaduto..
L'uragano/tifone piu' potente della storia e' alle porte della filippinia..
http://it.notizie.yahoo.com/video/maltempo-filippine-allerta-per-devastante-070003396.html
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