In quale Dio NON credete, e perchè?
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
il titolo di questo post avrebbe senso in un forum di credenti, loro ci tengono molto a spiegare in quali dei non credono per dare lezioni alle pecorelle smarrite.....
Zeno- -----------
- Numero di messaggi : 842
Data d'iscrizione : 04.02.16
Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:chef75 ha scritto:Sofismi inutili.
Dipende.
Nella vita si può fare a meno di un sacco di "sofismi", soprattutto se per certi cervellini sono troppo "sofisticati".
Fortuna che una discreta parte dell'umanità che conta, chi in un verso e chi in un altro, ai "sofismi" ci tiene eccome, spesso consentendo ai meno sofisticati di stare bene.
Piu che sofisticati a me paiono stronzate belle e buone, ma se tu li vuoi chiamare così fai pure.
Mi fai un esempio di parte di umanità che conta che adotta queste cazzate, pardon, questi illuminanti ragionamenti sofisticati ?
chef75- ------------
- Numero di messaggi : 7878
Data d'iscrizione : 12.11.09
Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo, ti consiglio questa lettura :
Che fegato, Roberto Dal Bosco. Gettarsi anima e corpo contro il religioso più amato del mondo, ovviamente il Dalai Lama. E contro la religione più ammirata, ovviamente il buddismo. Ma come gli è venuto in mente di scrivere un libro intitolato “Contro il buddismo”? Ho fra le mani il primo libro italiano che osi una critica sistematica al mondo dei monaci arancioni. Il primo libro italiano e il secondo al mondo: l’altro è tedesco, “Der Schatten des Dalai Lama”, mai tradotto in Italia, disponibile in inglese però solo su internet e comunque circoscritto al lamaismo tibetano.
Mentre Dal Bosco, che a dispetto della giovane età (è nato a Vicenza nel 1978) dimostra un’erudizione grande quasi quanto l’Asia, con la sua analisi spazia dal Tibet al Giappone, dal Vietnam allo Sri Lanka, e racconta le malefatte dei vari buddismi nazionali. Avete letto bene: le malefatte. Talmente tante che il titolo di questo lavoro poteva essere “Il libro nero del buddismo”. La pulizia etnica scatenata dai cingalesi contro i tamil. La complicità morale nei confronti della bomba atomica indiana. L’attentato nella metropolitana di Tokio. Tutta roba fresca, mica decrepita come le Crociate che vengono ancora addebitate ai cristiani dopo quasi mille anni dagli avvenimenti (peraltro malcompresi). Il nirvana che gli ignari (per non dire ignoranti) buddisti occidentali credono condizione estatica, felicità senza dolore, viene riportato da Del Bosco alla radice etimologica che in sanscrito significa “estinzione”. Spesso e volentieri nel senso di “distruzione”.
I buddofili, che sulla rete si sono già avventati sullo studioso vicentino, farebbero meglio a non usare l’argomento già usato per assolvere il comunismo dai crimini di Stalin. Ve la ricordate? “L’idea era buona, purtroppo è stata realizzata male”. E invece la colpa risiede proprio nelle idee ovvero nei sacri testi. La violenza sovietica affondava le radici nel “Manifesto del partito comunista” così come quella buddistica trova origine nei libri studiati nei monasteri arancioni. Nel Kalachakra Tantra (il testo base del buddismo tibetano) si narrano le epiche gesta di un re che ucciderà tutti i nemici della causa buddista, elencati in modo molto circostanziato: prima i musulmani, poi i cristiani e gli ebrei. Oltre a una serie di dettagliate istruzioni per l’utilizzo erotico di donne non consenzienti (si consiglia perfino di ubriacarle: ma ci voleva l’antica saggezza orientale per escogitare un espediente così squallido?). Nell’Hevajra Tantra e nel Guhyasamaja Tantra (titoli impronunciabili, lo so, ma sono intraducibili) si insegna a praticare l’omicidio rituale. Nel Mahavansa, cronaca sacra del buddismo ceylonese, si dice che i miscredenti sono subumani, praticamente bestie, e quindi si possono uccidere senza alcuna preoccupazione morale (per intendersi: nessun pericolo di reincarnarsi in scarafaggi).
Con simili giustificazioni religiose o para-religiose non c’è da stupirsi che nel 2009, su una spiaggia dello Sri Lanka, le truppe dei cingalesi (buddisti) abbiano massacrato quel che rimaneva dei secessionisti tamil (induisti e cristiani) incitate da un inno composto in monastero: “Il sangha / è sempre pronto al fronte / se la razza è minacciata”. Dove “sangha” significa all’incirca “chiesa, clero buddista”. Furono 20.000 vittime civili gettate nelle fosse comuni e 300.000 profughi a cui venne addirittura impedito di ricevere l’assistenza della Croce Rossa, una tragedia che in Occidente non ha suscitato più di qualche trafiletto perché troppo difficile da raccontare a lettori arciconvinti della dolcezza programmatica di una religione equivocata. Adesso l’ignoranza non ha più scuse, chi vuole informarsi può farlo grazie a questo libro che svela “il lato oscuro dell’illuminazione”. Dal Bosco racconta la storia inquietante della prima bomba atomica indiana, chiamata “Il sorriso del Budda” e fatta esplodere il giorno della nascita del Risvegliato: come se una potenza occidentale facesse esplodere un ordigno nucleare il giorno di Natale, chiamandolo per giunta “Il sorriso di Gesù”. Racconta la sinistra vicenda di Shoko Asahara, il buddista stragista che in Giappone, nel ’95, uccise undici persone col gas nervino per concretizzare le parole dei sacri testi: costui era amico e finanziatore del Dalai Lama, che lo elogiò anche dopo il massacro. Eccoci quindi al tibetano più famoso del mondo, il monaco aranciovestito cui Dal Bosco dedica molti succosi capitoli descrivendone ambiguità e doppiezze, gli avvicinamenti di volta in volta al marxismo o alla Cia a seconda delle convenienze, e poi la giovanile venerazione per un demone himalaiano e il non giovanile assenso a una biografia fantasiosa che serve a nascondere le origini cinesi, quanto mai imbarazzanti per il capo di un popolo che ha nella Cina il peggior nemico. Abilissimo nelle pubbliche relazioni, l’erede di una sfilza di teocrati praticanti fino al secolo scorso lo schiavismo e la pedofilia (crimini per i quali non risulta aver chiesto perdono) ha confezionato un lamaismo per signore, un nichilismo sdolcinato che occulta di proposito gli aspetti più nettamente pagani e stregoneschi della religione tibetana. Secondo gli infatuati è un oceano di saggezza, secondo me, dopo aver letto “Contro il buddismo”, è solo una gran faccia di bonzo.
http://costanzamiriano.com/2012/05/28/contro-il-buddismo/
O questo:
Le spregevoli verità del buddismo
di Zacharias
«Le divinità corrucciate del buddismo tibetano e mongolo derivano da una violenza simbolica della quale è lecito chiedersi se essa costituisca il ritorno di ciò che è stato represso, uno sfogo dato alla violenza reale, o al contrario il suo riflesso, o addirittura la sua causa più profonda. Bisogna ammettere che nel corso della sua movimentata storia, il buddismo è stato molto spesso dalla parte del più forte. Grazie ai suoi poteri occulti,alla sua magia nera, esso dispone di armi sovrumane capaci di distruggere i demoni. Ma chi sono i demoni? […] In ogni campo, ci sono sacerdoti tantrici che ordiscono dei sortilegi. Certamente, bisogna scegliere il campo dell’oppresso. Ma a lungo termine, tutta questa beatitudine avrà degli effetti negativi, quando ci si accorgerà che il buddismo di Hollywood è un mito».
– Bernard Faure, Professore di storia delle Religioni all’Università di Stanford, in California.
In Occidente, il buddismo beneficia, a torto, di un’aura di rispetto e di deferenza dovuta alla sua immagine di non violenza, di saggezza e di santità, immagine che tuttavia è ben lontana dal corrispondere alla realtà dei fatti. La Storia dimostra che il buddismo, lungi dall’essere stato la dolce e benefica scuola che ha diffuso i precetti delBuddha (566-486 a.C.) – il risvegliato – è stata una credenza che non ha derogato alla regola comune di tutte le istituzioni religiose mondane, e che ha sposato, con un fermo entusiasmo che si è manifestato in una lunga serie di sanguinarie estorsioni, i temi più sfruttati dell’aggressività guerriera e bellicosa, e, con il pretesto di un apertura «non-dualista», all’insieme della realtà fenomenale. Inoltre, esso si è dedicato con diletto al gioco perverso delle deviazioni sessuali derivanti dai residui degli antichi culti generati direttamente delle tendenze traviate dello sciamanesimo.
Il buddismo tibetano è abbastanza rappresentativo di questo atteggiamento, avendo le sue diverse tendenze sempre esercitato un potere che si è imposto durante i secoli come una teocrazia relativamente oppressiva e costrittiva. In effetti, il Tibet è stato sottomesso ad unregime esclusivo di servitù installato dai nobili proprietari terrieri, funzionari e monaci «buddisti», una servitù molto spesso oppressiva:
«Nel Tibet, i monaci detengono ogni potere. Si tratta di un’autentica teocrazia in cui i poteri assoluti sono nelle mani di una divinità reincarnata (il Dalai Lama). I lama non sono solamente i giudici, i maestri e i medici, ma anche ricchi proprietari terrieri e capi politici; oltre alle rendite che riscuotono dai fattori, essi esigono regali e denaro per ogni visita rituale, per ogni benedizione e per ogni cerimonia. Nel Tibet, la simonia è una legge assolutamente applicata».
Dal canto suo, in Visa pour le Tibet, Alan Winnington(1910-1983) ha presentato il lamaismo come una«religione meccanica che considera l’attività delle classi lavoratrici come qualcosa di dovuto per il semplice obbligo naturale che i contadini hanno nei riguardi dei monaci, i quali non hanno mai esitato ad allearsi con i nobili per sfruttarli in modo scandaloso. La sua constatazione dello stato di povertà della maggioranza della popolazione è sorprendente. Icastighi corporali sono di una barbarie inaudita, se si considera che, a partire dall’inizio del XVII secolo fino a metà del XVIII secolo, le scuole rivali (Nyingmapa,Sakyapa, Kagyupa e Guélugpa) si sono dedicate a scontri armati e ad esecuzioni sommarie di rara ferocia, fatto che non è privo di rapporto con l’universo spirituale del pantheon buddista, fiorente di divinità dall’aspetto terribile e cupo, e per nulla pacifiche.
Queste immagini sono destinate a colpire l’immaginario dei fedeli, i quali curvano la loro schiena davanti ad una religione carica di paganesimo idolatra che esalta gli elementi naturali e le forze intermedie (spiriti, poteri, ecc…), e che usa e abusa della stregoneria. Essi si piegano davanti a ridicole superstizioni, sollecitati soprattutto nell’osservanza dei precetti relativi alla «benevolenza materiale» (in senso proprio e figurato) che si deve ai monaci.
Appare dunque evidente che, lungi dall’essere stato il regno ideale dedicato al «risveglio», secondo le caduche immagini di Epinal, il Tibet ha vissuto nell’oppressione oscurantista di una religione teocratica che si è distinta per un clericalismo infinitamente superiore ai peggiori smarrimenti del cristianesimo; non dimentichiamo che fin dal XIII secolo, l’imperatore Kublai Khan creò il primo GrandeLama, il quale aveva il compito di presiedere su tutti gli altri lama come un Papa comanda sui suoi vescovi.
Numerosi secoli più tardi, l’imperatore della Cina mandò un esercito in Tibet per sostenere il GrandeLama, un uomo ambizioso di venticinque anni che si era dato il titolo di Dalai («Oceano») Lama, dirigendo l’insieme del Paese (ironia della sorte: il primo Dalai Lama fu messo al potere dall’esercito cinese…). Per accrescere la sua autorità, il primo Dalai Lamaconfiscò i monasteri che non appartenevano alla sua sètta, e fece distruggere tutti gli scritti buddisti che erano in disaccordo con la sua rivendicazione alla divinità.
Il Dalai Lama che gli succedette si diede ad una vita raffinata e lussuriosa, godendo della compagnia di donne licenziose, eccitate dalle pratiche tantriche più «indiavolate», facendo festa e agendo in modo poco conforme ad una divinità incarnata. A causa di questo comportamento – fatto che non viene narrato dalle devote agiografie scritte da ignoranti buddisti occidentali – egli venne eliminato dai suoi stessi monaci. Del resto nel corso di circa centosettant’anni, malgrado il loro statuto riconosciuto di «déi», cinqueDalai Lama furono assassinati dai loro monaci o da altri cortigiani!
Dal canto loro, lungi dall’essere rimasti sullo stesso piano dei loro omologhi tibetani, numerosi maestri Zennon si sono accontentati di essere dei complici silenziosi del potere imperiale giapponese per diversi secoli, ma sono diventati – soprattutto a partire dall’era Meiji (XIX secolo) – degli ardenti ideologi della politica nazionalista, che incoraggiava e legittimava la guerra e le estorsioni, e tutto questo in nome del buddismo.
Brian Daizen Victoria, un universitario di origine neozelandese divenuto monaco nella tradizione Zen, nell’opera Le Zen en Guerre 1868–1945 («Zen in guerra 1868-1945»; Rowman & Littlefield Publishers, 2006), un libro abbondantemente documentato, descrive con precisione l’implicazione delle strutture buddiste nella politica espansionista e militare giapponese tra gli anni 1894-1945. Tale opera ha avuto l’effetto «di un missile a lunga gittata lanciato dall’altro capo del mondo che ha colpito al cuore le comunità zen occidentali».
Quegli stessi (più che praticanti zen si tratta di «alter-mondialisti», eredi dei «valori» del Sessantotto) che credevano, ingenuamente, che il buddismo fosse esente dagli straripamenti del fanatismo religioso, hanno scoperto con orrore che le scuole Zen (Soto shû, Rinzaï shû, Nichiren shû, ecc…), quando non pregavano per la gloria dell’imperatore e del Giappone, preparavano i loro fedeli alla guerra totale. Questo libro coraggioso dovrebbe essere assolutamente letto da tutti coloro che si interessano alla storia del buddismo dell’Estremo Oriente e delle sue derive.
Benedizione delle bandiere, guerre in difesa della civiltà, teorie sospette di guerra giusta: si credeva che queste immagini e questi temi fossero riservati solo all’Occidente; ora si scopre che i cosiddetti maestri dell’«illuminazione» hanno dimostrato in questo campo un zelo incredibile nell’esaltazione della guerra génocida (Manciuria, Corea, ecc…), dell’omicidio sistematico, del terrorismo e della violenza, un aspetto nascosto sotto il velo dell’indifferente impassibilità.
La compassione buddista, ben lungi dal proteggere l’Asia da certe derive, ha partecipato alla realizzazione di un’ideologia guerriera al servizio di un potere aggressivo e imperialista. I più grandi maestri – Kôdô Sawaki (1880-1965), Yamada Reirin (1889-1979),Hitane Jôzan, fino al celebre Daisetsu Teitarō Suzuki(1870-1966) – hanno legittimato l’alleanza tra la sciabola e lo Zen. Raccolta di fondi per lo sforzo bellico, cerimonie speciali per ottenere la vittoria, creazione di centri di addestramento, attività di informazione e di indottrinamento delle popolazioni, ecc… Questa collusione col potere è cessata solo nel 1945, e si è trasformata nel famoso «Zen di impresa» del Giappone in pieno sviluppo.
E continua..
http://www.losai.eu/tutta-la-verita-sul-buddismo-quello-che-non-ci-hanno-mai-detto/
insomma, una merdata come tante.
Che fegato, Roberto Dal Bosco. Gettarsi anima e corpo contro il religioso più amato del mondo, ovviamente il Dalai Lama. E contro la religione più ammirata, ovviamente il buddismo. Ma come gli è venuto in mente di scrivere un libro intitolato “Contro il buddismo”? Ho fra le mani il primo libro italiano che osi una critica sistematica al mondo dei monaci arancioni. Il primo libro italiano e il secondo al mondo: l’altro è tedesco, “Der Schatten des Dalai Lama”, mai tradotto in Italia, disponibile in inglese però solo su internet e comunque circoscritto al lamaismo tibetano.
Mentre Dal Bosco, che a dispetto della giovane età (è nato a Vicenza nel 1978) dimostra un’erudizione grande quasi quanto l’Asia, con la sua analisi spazia dal Tibet al Giappone, dal Vietnam allo Sri Lanka, e racconta le malefatte dei vari buddismi nazionali. Avete letto bene: le malefatte. Talmente tante che il titolo di questo lavoro poteva essere “Il libro nero del buddismo”. La pulizia etnica scatenata dai cingalesi contro i tamil. La complicità morale nei confronti della bomba atomica indiana. L’attentato nella metropolitana di Tokio. Tutta roba fresca, mica decrepita come le Crociate che vengono ancora addebitate ai cristiani dopo quasi mille anni dagli avvenimenti (peraltro malcompresi). Il nirvana che gli ignari (per non dire ignoranti) buddisti occidentali credono condizione estatica, felicità senza dolore, viene riportato da Del Bosco alla radice etimologica che in sanscrito significa “estinzione”. Spesso e volentieri nel senso di “distruzione”.
I buddofili, che sulla rete si sono già avventati sullo studioso vicentino, farebbero meglio a non usare l’argomento già usato per assolvere il comunismo dai crimini di Stalin. Ve la ricordate? “L’idea era buona, purtroppo è stata realizzata male”. E invece la colpa risiede proprio nelle idee ovvero nei sacri testi. La violenza sovietica affondava le radici nel “Manifesto del partito comunista” così come quella buddistica trova origine nei libri studiati nei monasteri arancioni. Nel Kalachakra Tantra (il testo base del buddismo tibetano) si narrano le epiche gesta di un re che ucciderà tutti i nemici della causa buddista, elencati in modo molto circostanziato: prima i musulmani, poi i cristiani e gli ebrei. Oltre a una serie di dettagliate istruzioni per l’utilizzo erotico di donne non consenzienti (si consiglia perfino di ubriacarle: ma ci voleva l’antica saggezza orientale per escogitare un espediente così squallido?). Nell’Hevajra Tantra e nel Guhyasamaja Tantra (titoli impronunciabili, lo so, ma sono intraducibili) si insegna a praticare l’omicidio rituale. Nel Mahavansa, cronaca sacra del buddismo ceylonese, si dice che i miscredenti sono subumani, praticamente bestie, e quindi si possono uccidere senza alcuna preoccupazione morale (per intendersi: nessun pericolo di reincarnarsi in scarafaggi).
Con simili giustificazioni religiose o para-religiose non c’è da stupirsi che nel 2009, su una spiaggia dello Sri Lanka, le truppe dei cingalesi (buddisti) abbiano massacrato quel che rimaneva dei secessionisti tamil (induisti e cristiani) incitate da un inno composto in monastero: “Il sangha / è sempre pronto al fronte / se la razza è minacciata”. Dove “sangha” significa all’incirca “chiesa, clero buddista”. Furono 20.000 vittime civili gettate nelle fosse comuni e 300.000 profughi a cui venne addirittura impedito di ricevere l’assistenza della Croce Rossa, una tragedia che in Occidente non ha suscitato più di qualche trafiletto perché troppo difficile da raccontare a lettori arciconvinti della dolcezza programmatica di una religione equivocata. Adesso l’ignoranza non ha più scuse, chi vuole informarsi può farlo grazie a questo libro che svela “il lato oscuro dell’illuminazione”. Dal Bosco racconta la storia inquietante della prima bomba atomica indiana, chiamata “Il sorriso del Budda” e fatta esplodere il giorno della nascita del Risvegliato: come se una potenza occidentale facesse esplodere un ordigno nucleare il giorno di Natale, chiamandolo per giunta “Il sorriso di Gesù”. Racconta la sinistra vicenda di Shoko Asahara, il buddista stragista che in Giappone, nel ’95, uccise undici persone col gas nervino per concretizzare le parole dei sacri testi: costui era amico e finanziatore del Dalai Lama, che lo elogiò anche dopo il massacro. Eccoci quindi al tibetano più famoso del mondo, il monaco aranciovestito cui Dal Bosco dedica molti succosi capitoli descrivendone ambiguità e doppiezze, gli avvicinamenti di volta in volta al marxismo o alla Cia a seconda delle convenienze, e poi la giovanile venerazione per un demone himalaiano e il non giovanile assenso a una biografia fantasiosa che serve a nascondere le origini cinesi, quanto mai imbarazzanti per il capo di un popolo che ha nella Cina il peggior nemico. Abilissimo nelle pubbliche relazioni, l’erede di una sfilza di teocrati praticanti fino al secolo scorso lo schiavismo e la pedofilia (crimini per i quali non risulta aver chiesto perdono) ha confezionato un lamaismo per signore, un nichilismo sdolcinato che occulta di proposito gli aspetti più nettamente pagani e stregoneschi della religione tibetana. Secondo gli infatuati è un oceano di saggezza, secondo me, dopo aver letto “Contro il buddismo”, è solo una gran faccia di bonzo.
http://costanzamiriano.com/2012/05/28/contro-il-buddismo/
O questo:
Le spregevoli verità del buddismo
di Zacharias
«Le divinità corrucciate del buddismo tibetano e mongolo derivano da una violenza simbolica della quale è lecito chiedersi se essa costituisca il ritorno di ciò che è stato represso, uno sfogo dato alla violenza reale, o al contrario il suo riflesso, o addirittura la sua causa più profonda. Bisogna ammettere che nel corso della sua movimentata storia, il buddismo è stato molto spesso dalla parte del più forte. Grazie ai suoi poteri occulti,alla sua magia nera, esso dispone di armi sovrumane capaci di distruggere i demoni. Ma chi sono i demoni? […] In ogni campo, ci sono sacerdoti tantrici che ordiscono dei sortilegi. Certamente, bisogna scegliere il campo dell’oppresso. Ma a lungo termine, tutta questa beatitudine avrà degli effetti negativi, quando ci si accorgerà che il buddismo di Hollywood è un mito».
– Bernard Faure, Professore di storia delle Religioni all’Università di Stanford, in California.
In Occidente, il buddismo beneficia, a torto, di un’aura di rispetto e di deferenza dovuta alla sua immagine di non violenza, di saggezza e di santità, immagine che tuttavia è ben lontana dal corrispondere alla realtà dei fatti. La Storia dimostra che il buddismo, lungi dall’essere stato la dolce e benefica scuola che ha diffuso i precetti delBuddha (566-486 a.C.) – il risvegliato – è stata una credenza che non ha derogato alla regola comune di tutte le istituzioni religiose mondane, e che ha sposato, con un fermo entusiasmo che si è manifestato in una lunga serie di sanguinarie estorsioni, i temi più sfruttati dell’aggressività guerriera e bellicosa, e, con il pretesto di un apertura «non-dualista», all’insieme della realtà fenomenale. Inoltre, esso si è dedicato con diletto al gioco perverso delle deviazioni sessuali derivanti dai residui degli antichi culti generati direttamente delle tendenze traviate dello sciamanesimo.
Il buddismo tibetano è abbastanza rappresentativo di questo atteggiamento, avendo le sue diverse tendenze sempre esercitato un potere che si è imposto durante i secoli come una teocrazia relativamente oppressiva e costrittiva. In effetti, il Tibet è stato sottomesso ad unregime esclusivo di servitù installato dai nobili proprietari terrieri, funzionari e monaci «buddisti», una servitù molto spesso oppressiva:
«Nel Tibet, i monaci detengono ogni potere. Si tratta di un’autentica teocrazia in cui i poteri assoluti sono nelle mani di una divinità reincarnata (il Dalai Lama). I lama non sono solamente i giudici, i maestri e i medici, ma anche ricchi proprietari terrieri e capi politici; oltre alle rendite che riscuotono dai fattori, essi esigono regali e denaro per ogni visita rituale, per ogni benedizione e per ogni cerimonia. Nel Tibet, la simonia è una legge assolutamente applicata».
Dal canto suo, in Visa pour le Tibet, Alan Winnington(1910-1983) ha presentato il lamaismo come una«religione meccanica che considera l’attività delle classi lavoratrici come qualcosa di dovuto per il semplice obbligo naturale che i contadini hanno nei riguardi dei monaci, i quali non hanno mai esitato ad allearsi con i nobili per sfruttarli in modo scandaloso. La sua constatazione dello stato di povertà della maggioranza della popolazione è sorprendente. Icastighi corporali sono di una barbarie inaudita, se si considera che, a partire dall’inizio del XVII secolo fino a metà del XVIII secolo, le scuole rivali (Nyingmapa,Sakyapa, Kagyupa e Guélugpa) si sono dedicate a scontri armati e ad esecuzioni sommarie di rara ferocia, fatto che non è privo di rapporto con l’universo spirituale del pantheon buddista, fiorente di divinità dall’aspetto terribile e cupo, e per nulla pacifiche.
Queste immagini sono destinate a colpire l’immaginario dei fedeli, i quali curvano la loro schiena davanti ad una religione carica di paganesimo idolatra che esalta gli elementi naturali e le forze intermedie (spiriti, poteri, ecc…), e che usa e abusa della stregoneria. Essi si piegano davanti a ridicole superstizioni, sollecitati soprattutto nell’osservanza dei precetti relativi alla «benevolenza materiale» (in senso proprio e figurato) che si deve ai monaci.
Appare dunque evidente che, lungi dall’essere stato il regno ideale dedicato al «risveglio», secondo le caduche immagini di Epinal, il Tibet ha vissuto nell’oppressione oscurantista di una religione teocratica che si è distinta per un clericalismo infinitamente superiore ai peggiori smarrimenti del cristianesimo; non dimentichiamo che fin dal XIII secolo, l’imperatore Kublai Khan creò il primo GrandeLama, il quale aveva il compito di presiedere su tutti gli altri lama come un Papa comanda sui suoi vescovi.
Numerosi secoli più tardi, l’imperatore della Cina mandò un esercito in Tibet per sostenere il GrandeLama, un uomo ambizioso di venticinque anni che si era dato il titolo di Dalai («Oceano») Lama, dirigendo l’insieme del Paese (ironia della sorte: il primo Dalai Lama fu messo al potere dall’esercito cinese…). Per accrescere la sua autorità, il primo Dalai Lamaconfiscò i monasteri che non appartenevano alla sua sètta, e fece distruggere tutti gli scritti buddisti che erano in disaccordo con la sua rivendicazione alla divinità.
Il Dalai Lama che gli succedette si diede ad una vita raffinata e lussuriosa, godendo della compagnia di donne licenziose, eccitate dalle pratiche tantriche più «indiavolate», facendo festa e agendo in modo poco conforme ad una divinità incarnata. A causa di questo comportamento – fatto che non viene narrato dalle devote agiografie scritte da ignoranti buddisti occidentali – egli venne eliminato dai suoi stessi monaci. Del resto nel corso di circa centosettant’anni, malgrado il loro statuto riconosciuto di «déi», cinqueDalai Lama furono assassinati dai loro monaci o da altri cortigiani!
Dal canto loro, lungi dall’essere rimasti sullo stesso piano dei loro omologhi tibetani, numerosi maestri Zennon si sono accontentati di essere dei complici silenziosi del potere imperiale giapponese per diversi secoli, ma sono diventati – soprattutto a partire dall’era Meiji (XIX secolo) – degli ardenti ideologi della politica nazionalista, che incoraggiava e legittimava la guerra e le estorsioni, e tutto questo in nome del buddismo.
Brian Daizen Victoria, un universitario di origine neozelandese divenuto monaco nella tradizione Zen, nell’opera Le Zen en Guerre 1868–1945 («Zen in guerra 1868-1945»; Rowman & Littlefield Publishers, 2006), un libro abbondantemente documentato, descrive con precisione l’implicazione delle strutture buddiste nella politica espansionista e militare giapponese tra gli anni 1894-1945. Tale opera ha avuto l’effetto «di un missile a lunga gittata lanciato dall’altro capo del mondo che ha colpito al cuore le comunità zen occidentali».
Quegli stessi (più che praticanti zen si tratta di «alter-mondialisti», eredi dei «valori» del Sessantotto) che credevano, ingenuamente, che il buddismo fosse esente dagli straripamenti del fanatismo religioso, hanno scoperto con orrore che le scuole Zen (Soto shû, Rinzaï shû, Nichiren shû, ecc…), quando non pregavano per la gloria dell’imperatore e del Giappone, preparavano i loro fedeli alla guerra totale. Questo libro coraggioso dovrebbe essere assolutamente letto da tutti coloro che si interessano alla storia del buddismo dell’Estremo Oriente e delle sue derive.
Benedizione delle bandiere, guerre in difesa della civiltà, teorie sospette di guerra giusta: si credeva che queste immagini e questi temi fossero riservati solo all’Occidente; ora si scopre che i cosiddetti maestri dell’«illuminazione» hanno dimostrato in questo campo un zelo incredibile nell’esaltazione della guerra génocida (Manciuria, Corea, ecc…), dell’omicidio sistematico, del terrorismo e della violenza, un aspetto nascosto sotto il velo dell’indifferente impassibilità.
La compassione buddista, ben lungi dal proteggere l’Asia da certe derive, ha partecipato alla realizzazione di un’ideologia guerriera al servizio di un potere aggressivo e imperialista. I più grandi maestri – Kôdô Sawaki (1880-1965), Yamada Reirin (1889-1979),Hitane Jôzan, fino al celebre Daisetsu Teitarō Suzuki(1870-1966) – hanno legittimato l’alleanza tra la sciabola e lo Zen. Raccolta di fondi per lo sforzo bellico, cerimonie speciali per ottenere la vittoria, creazione di centri di addestramento, attività di informazione e di indottrinamento delle popolazioni, ecc… Questa collusione col potere è cessata solo nel 1945, e si è trasformata nel famoso «Zen di impresa» del Giappone in pieno sviluppo.
E continua..
http://www.losai.eu/tutta-la-verita-sul-buddismo-quello-che-non-ci-hanno-mai-detto/
insomma, una merdata come tante.
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Quando la maggior parte di una società è stupida allora la prevalenza del cretino diventa dominante e inguaribile.
Carlo M. Cipolla
E>en
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Età : 49
Località : una cucina
Occupazione/Hobby : Casalinghe italiane.
SCALA DI DAWKINS :
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Vittime Soka Gakkai, Setta Soka Gakkai
Critica aperta all'associazione Soka Gakkai (si riapre un blog oscurato che stava su Splinder dal 31/01/2012 chiuso)
Questo blog vuole essere uno spazio di critica e discussione sull' associazione Soka Gakkai, ed è stato aperto da una persona che ha frequentato tale movimento per 2 anni come principiante ed ha sperimentato le pratiche proposte, e vuole raccontare la sua esperienza. Oltre a questo, ha un familiare membro dell'associazione che all'interno riveste tuttora la posizione di "responsabile di gruppo".
Il tutto parte quindi da una conoscenza approfondita di ciò che succede all'interno di questo "movimento" molto discusso e controverso.
Visitate costantemente questo post, sarà continuamente aggiornato con testimonianze e documenti.
Premessa1: queste pagine non vogliono criticare nè il Buddismo, nè la pratica buddista che risale a Nichiren, ma i metodi e l'organizzazione dell'associazione Soka Gakkai e la sua particolare interpretazione del buddismo. Ricordo che del Buddismo fanno parte innumerevoli tradizioni, il buddismo di Nichiren è una di queste, inoltre la Soka Gakkai non è l'unica scuola ad ispirarsi al buddismo di Nichiren, ma ce ne sono molte altre, con varie differenze.
Premessa2: generalmente le persone che ho conosciuto e frequentato, nella maggior parte dei casi, sono persone sincere che si applicano con volontà e studio ad una pratica che gli è stata insegnata come l'unica vera pratica buddista, spinti dal desiderio di portare felicità alle persone ed aiutarle a risolvere i loro problemi.
In questi anni, mi sono invece reso conto che questa "organizzazione" ha poco a che fare con lo spirito sbandierato dai vertici, e forse, anche col vero spirito buddista.
Cercherò in queste pagine di raccontare la mia esperienza e di documentare le mie critiche, in modo che chi ascolta possa farsi un'idea sentendo due campane.
Difficile infatti che dall'interno della SG (Soka Gakkai) qualcuno possa mettere in dubbio la validità e l'efficacia degli insegnamenti, e che quindi chi abbia dubbi e perplessità venga lasciato libero di uscire. Questo blog vuole avere lo scopo di far guardare la cosa "dal di fuori" e quindi da un punto di vista più ampio, in modo da permettere una valutazione il più possibile obiettiva. Vuole anche essere un punto d'incontro per persone che, come me, sono uscite e vogliono condividere la loro esperienza, o per persone che nutrono dei dubbi
Il "buddismo" proposto dalla Soka
Se leggete questa pagina è spiegato molto bene cosa proponga la SG, e come questo si distanzi dal vero buddismo, e addirittura dalla sua interpretazione del monaco Nichiren, di cui la Soka si fa portatrice. In realtà il vero messaggio di Nichiren sarebbe stato distorto, manipolato e travisato.
http://www.fiorediloto.org/sokagakkai.htm
Raccomando la lettura attenta della pagina in questione prima di continuare.
Per riassumere in breve, esistono dei testi sacri nel buddismo, chiamati Sutra, a cui tutte le scuole buddiste si rifanno, i quali contengono gli insegnamenti del Buddha considerato da tutte le scuole buddiste quello originale, e cioè Siddharta Shakyamuni, i cui insegnamenti sono considerati tuttora validi. Esiste un testo, il "Sutra del Loto" a cui si rifà una particolare scuola buddista, che trae spunto dagli insegnamenti del monaco giapponese Nichiren, vissuto nel medioevo. Lo stesso Nichiren però riteneva che il Budda Originale fosse ancora Shakyamuni (come del resto il Sutra del Loto), e a questo pensiero si è ispirata la maggior parte delle scuole "Nichireniane" come la Nichiren Shu da lui fondata. Da queste è deviata la Nichiren Shoshu (considerata poi eretica), che ha elevato Nichiren al rango di budda considerando provvisori e decaduti gli insegnamenti precedenti. Alla Nichiren Shoshu si è ispirata la Soka Gakkai, che successivamente è stata scomunicata da quest'ultima.
Il punto cardine della dottrina della Soka consiste nel recitare un'ora al giorno il daimoku, ovvero nel ripetere in continuazione la frase "nam myoho renge kyo" di fronte ad una pergamena detta gohonzon che simboleggia la propria vita (se non la si possiede, basterebbe fissare un punto nel muro...solo chi diventa "membro" della Soka può avere una copia di tale pergamena), dopodichè bisogna fare gongyo e cioè recitare in giapponese antico 2 capitoletti del Sutra del Loto. Alla fine di questo ci sono le preghiere silenziose e il Sansho finale.
La mia esperienza di praticante
A questo punto ecco la mia esperienza personale: ho conosciuto la Soka tramite un familiare molto stretto, e sono stato invitato a partecipare ad una delle riunioni quindicinali (zadankai). In queste riunioni, si recita il daimoku, si fa gongyo, si raccontano le proprie esperienze personali ricondotte alla pratica e alla filosofia proposta, si studiano gli scritti di Nichiren, di Ikeda e gli articoli che appaiono sulla rivista della SG "Nuovo Rinascimento".
Il clima è di euforia generale, sorrisi stampati sui volti, esperienze di vita raccontate come grandi rivelazioni e come "prova" che questa pratica funziona, persone che, in taluni casi, ne parlano in maniera esaltata o delirante, inneggiando al "maestro Ikeda" e così via. Mi viene spiegato che l'obiettivo della loro filosofia è essere felici. Per esserlo, dovevo iniziare a recitare il cosiddetto daimoku, un'oretta al giorno, mattina e sera, e fare gongyo. Non solo, ma recitando, dovevo pormi degli obiettivi, anche materiali, e dopo 10 giorni avrei avuto una risposta. Quindi in sostanza, dovevo recitare quella formuletta per ottenere qualcosa. Mi dicono poi che la loro religione, a differenza delle altre, ha la "prova concreta", cioè avrei visto con mano che avrei avuto questa risposta al mio obiettivo nel tempo stabilito. Addirittura, una persona raccontò che in un periodo aveva bisogno di una somma di denaro, e grazie al daimoku l'aveva ottenuta.
Effettivamente a me era successo qualcosa, ma non era una cosa così improbabile o incredibile, doveva comunque succedere.
Già qui c'è abbastanza materiale per avanzare dubbi e perplessità su questa "dottrina". Stiamo parlando di una filosofia di vita o di un rituale magico? Io mi aspettavo che prima ci fosse un percorso in cui venisse spegata in maniera approfondita la filosofia buddista partendo dalle origini, e invece mi viene proposta una sorta di "formuletta magica" che dovrebbe risolvere i miei problemi e rendermi felice.
Tra l'altro, mi si dice che non è necessaria la comprensione del significato di "nam myoho renge kyo" o del gongyo per la loro efficacia (ma il buddismo non parte dalla consapevolezza??) e questo perchè si tratta di una "cosa mistica" che comprende "tutto l'universo" e si può capire solo vedendone gli effetti, non è possibile darne una spiegazione razionale ma bisogna avere fede.
E' questo il vero buddismo, o è un artificio per attrarre più facilmente le persone, soprattutto quelle in difficoltà, che soffrono o hanno problemi, dandogli questa promessa di poterli risolvere? Non era un po' la stessa cosa che prometteva il mago Do Nascimento assieme a Wanna Marchi? E' anche vero che poi viene puntualizzato che il daimoku non è una formula magica ma un lavoro che si fa su noi stessi (per mettere le mani avanti in caso di non raggiungimento degli obiettivi?), ma sbandierando come esempi della sua efficacia il raggiungimento dei propri desideri (cosa che indubbiamente fa molta presa tra i "novizi"), ci si contraddice, in quanto lo si equipara comunque ad una formula magica.
Ma davvero la recitazione di questa frase ha questo potere??
Se devo dire la mia, la risposta è NO!! Nella vita, per forza succedono eventi e cambiamenti, figurarsi a livello statistico in una decina di persone che praticano in un gruppo. Se reciti ogni giorno, è fin troppo facile ricondurli alla pratica. Ma nel mio caso, nei periodi in cui ho recitato e non l'ho fatto, NON E' CAMBIATO NULLA!!! Anzi, le cose più belle sono avvenute quando ho smesso di recitare. E mi sono sentito anche meglio dentro, era come se mi fossi liberato di un peso che mi opprimeva, ed ho provato un enorme sollievo. Anche perchè la tendenza generale è quella di recitare daimoku e gongyo molto velocemente, in questo modo non ci si rende conto nemmeno di ciò che si sta facendo ma si cerca di mantenere un ritmo concitato uniformandosi con gli altri, e l'effetto non è altro che quello di estraniare le persone dal contesto, dando quindi la sensazione che si stia compiendo effettivamente un'esperienza mistica, poichè si sta perdendo il controllo su ciò che si sta facendo, e questo è fortemente in contrasto con il concetto fondamentale della filosofia buddista che privilegia la consapevolezza. lo stesso Dalai Lama dice che, mentre si recita un mantra, è bene pensare al suo significato, poichè il significato delle sillabe, quale che sia il mantra, è grande e vasto. Recitando un mantra alla velocità della luce, non si ha nemmeno il tempo di riflettere su ciò che si sta facendo. E tutta questa frenesia nel recitare, se portata avanti per ore e giorni interi, a mio avviso fa più male che bene....
Un'altra contraddizione che ho rilevato è la seguente: i responsabili, per promuovere la validità dei loro insegnamenti e differenziare il loro "buddismo" dalle altre religioni e soprattutto dal cattolicesimo, dicono che il buddismo non ha nè obblighi nè divieti, facendo credere che tale dottrina consenta un'assoluta libertà, senza comandamenti e soprattutto senza il concetto di peccato. Poi però si dice che BISOGNA recitare gongyo mattina e sera e fare almeno un'ora di daimoku al giorno perchè la pratica sia CORRETTA e quindi possa apportare benefici, ma questa è un'imposizione che contraddice il discorso precedente OBBLIGANDO di fatto i praticanti ad attenersi a queste direttive, ed addirittura incitando ad aumentare le ore di daimoku se le cose non vanno come ci si prefigge. Senza contare il fatto che viene detto che tutte le "offese alla legge" (e quindi alla loro dottrina) o comunque comportamenti che vanno contro le altre persone, e in particolar modo anche il parlare male di un altro praticante, anche se non ce ne accorgiamo, concorrono a mettere una "causa negativa" che provocherà un effetto che ci si "ritorcerà contro", introducendo comunque un concetto simile al peccato mascherato col nome di "causa negativa", invitando poi a recitare maggiormente (come anche scritto nei libretti di preghiera) per "trasformare il karma negativo" causato dalle offese fatte non solo in questa vita, ma anche nelle precedenti (quasi una sorta di "confessione", un po' come recitare un certo numero di Ave Maria per riparare ai peccati...)....e introducendo quindi una sorta di "superstizione", mascherando un velato "terrorismo psicologico" che sembra abbia lo scopo di impedire qualsiasi contestazione alla dottrina o all'organizzazione, profetizzando future disgrazie...siamo da un bel po' nel 2000, ma pensavo che tali credenze medioevali avessero fatto il loro tempo....
E c'è un'altra contraddizione: si dice che il gohonzon è un'oggetto simbolico che rappresenta la propria vita, e quindi non un oggetto di culto, ma allo stesso tempo si dice che recitare davanti al gohonzon sia più efficace che non senza, conferendo quindi a questo oggetto una sorta di potere magico, ed elevandolo ad oggetto di culto a tutti gli effetti E spingendo le persone a diventare membri dell'associazione, poichè solo i membri possono averlo. Si dice addiruttura che una casa che ospita il gohonzon sarebbe "più protetta"....
C'è anche da dire che ci sono persone che praticano anni, ma non vedono nulla di risolto nella loro vita. Ed è facile in questi casi dire che non praticano correttamente, che non hanno avuto abbastanza fede (e quindi "non si sono affidati ciecamente al gohonzon") eccetera, come fanno solitamente i responsabili. Cosa aggiungono poi? Che per ottenere dei benefici bisogna anche studiare!! Avete capito bene, dove studiare significa leggersi i Goshi di Nichiren, i libri di Ikeda o gli articoletti sulle riviste. Ma come si può far credere che se mi leggo la paginetta di un libro il giorno dopo troverò lavoro o vincerò alla lotteria? Aberrante.
Poi la traduzione esatta degli scritti di Nichiren in questi casi è davvero "benefici" ?? C'è chi dice che la traduzione esatta sia "meriti" il che cambia completamente il significato e lo rende più logico. E' un merito aver letto un testo sacro, che la lettura mi porti dei benefici, è come se lo rendesse una cosa magica, e sicuramente ha un'attrazione più forte per i neofiti, soprattutto per i più deboli di spirito, che possono essere una linfa vitale in quanto più facilmente manipolabili e controllabili.
Dicono che la Soka abbia manipolato le traduzioni dei testi. Alla luce di questo e di altre cose, penso davvero che la cosa possa essere plausibile. Basterebbe predere delle edizioni non-Esperia (la casa editrice della Soka) e fare dei confronti. Purtroppo materiale "neutrale" sul buddismo di Nichiren lo si trova solo in inglese, ma da quello che ho letto convengo che nemmeno Nichiren abbia mai relegato il buddismo ad una sorta di "magia".
Consiglio comunque la lettura di questi testi, reperibili facilmente su www.amazon.com:
Writings of Nichiren Shonin: Doctrine 1-2 (Paperback)
by Nichiren Shonin, Kyotsu Hori, Jay SakashitaNichiren: Leader of Buddhist Reformation in Japan (Paperback)
J.A.Christensen, Nichiren Buddhist International Center Mentre chi volesse leggere un'edizione "neutrale" del Sutra del loto:
Sutra del Loto - Meazza L., Biblioteca Universale Rizzoli
Evitate le edizioni Esperia che sono di parte Soka (anche se ho notato con preoccupazione che gli scritti di Ikeda ora sono editi anche dalla MONDADORI!!!)
Ma non è finita qui: per completare il trittico (recitazione, studio e azione) i responsabili propongono di fare "attività", anche questa è una via per raggiungere i benefici. In cosa consiste quesat "attività"? Introdurre un argomento alle riunioni, fare da moderatore, fare la protezione (il cosiddetto soka-han o byakuren se è donna, la persona che recita per la "protezione" cioè perchè i prossimi partecipanti al meeting siano "protetti" e stiano bene, che apre la porta della casa in cui si svolge l'incontro ai partecipanti, che offre da bere a chi ne ha bisogno), a comunicare le statistiche sul meeting alla direzione centrale (è tutto monitorato! quante persone hanno partecipato ai meeting di tutta italia, e tra di loro quanti membri, simpatizzanti o principianti, e uomini o donne c'erano), telefonare per avvisare di riunioni e incontri di studio, fare da autista per portare la gente alle riunioni o manifestazioni, occuparsi dell'allestimento alle manifestazioni, fare parte del coro, fare le pulizie (!) nei kaikan (i templi della SG) e via dicendo. E quest'ultima è veramente bella: si risparmia l'impresa di pulizie facendo lavorare i membri, promettendogli in cambio dei benefici!!! Credo che nemmeno la chiesa faccia pulire i pavimenti ai fedeli....
E questi sono solo esempi, ma la lista potrebbe essere lunga!
Una via per ottenere "l'illuminazione" o un modo per incitare all'acquisto di libri e riviste (e quindi avere un ritorno economico), e per avere manovalanza gratis e quindi ridurre le spese?
Ikeda è miliardario....pensateci....il Dalai Lama vive invece in completa austerità.
Rimaniamo ancora sulla recitazione: dedicarsi ad una ripetizione ossessiva di una frase, fa bene alla psiche o può far male e provocare danni, addirittura a livello mentale, e influire negativamente su tranquillità e concentrazione?
C'è da dire che gli stessi responsabili (o meglio quelli che dimostrano un po' più di intelletto e di buon senso) consigliano alle persone che hanno problemi depressivi o psichici di attenersi a quantità minime di recitazione, e di farlo lentamente. Ma allora vuole dire che SI SA che questa pratica può avere effetti negativi e può essere pericolosa, soprattutto a ritmi concitati, ma non risulta che nessuno dica in generale di fare attenzione a questa cosa!!! Eppure c'è gente che recita daimoku per ore senza che nessuno gli dica nulla! E queste persone potrebbero comunque avere problemi o essere più sensibili ed esposti e non saperlo!
Ho conosciuto una ragazza che ad un certo punto ha dovuto smettere di recitare perchè provava un mal di testa atroce, e nemmeno un medico specialista ne ha potuto stabilire le cause! Dopo un po' che ha smesso è stata meglio. A livello personale, devo dire che dopo un po' provavo sempre un senso di pesantezza in testa, e che nei periodi in cui recitavo più assiduamente avevo dei cali di concentrazione e al lavoro facevo errori e distrazioni che in genere non commettevo MAI!
Ma allora, fa davvero bene sottoporsi ad una pratica di questo tipo? O può effettivamente essere un modo per poter manipolare più facilmente le persone e per crearne una dipendenza psicologica? D'altronde, anche i nostri nonni ci hanno insegnato che a ripetere in continuazione la stessa cosa si diventa scemi o comunque ci si aliena....possibile che nessuno rifletta su ciò?
Dovete sapere che esiste l'associazione vittime della SG, questo perchè alcune persone che non raggiungevano i loro obiettivi col daimoku si sono SUICIDATE!!!
E la colpa di chi è in questo caso? Il daimoku "innalza lo stato vitale" o rende più fragili, se esasperato nel modo in cui lo propone la Soka?? Il leggero stato di euforia appena dopo la recitazione (in alcuni casi) dipenderebbe dalla produzione di adrenalina secondo un normale meccanismo fisiologico, proprio a causa del ritmo sostenuto e concitato della recitazione.
Ah e poi, a proposito dei benefici, un'altra via per ottenerli è quella di fare "shakubuku" e cioè di convincere altre persone a venire alle riunioni, e a diventare buddisti. Questo mi ha fatto sempre sorridere, poichè somiglia moltissimo al multilevel-marketing, dove la base deve portare nuove risorse!
E il vertice pone spesso obiettivi numerici. Una volta sono andato a casa di un responsabile a praticare. C'è da dire che era da un po' che non venivo alle riunioni, e sono stato subito "braccato". La settimana dopo ci sarebbe stata l'annuale "festa dei giovani" e il responsabile mi disse che l'obiettivo che ci ci era posti all'ultimo meeting era di portare alla festa una persona nuova ciascuno. Io lo guardai e dissi "senti, non ha senso portare le persone tanto per fare presenza, credo sia più giusto che se una persona si interessi al buddismo di sua volontà lo si inviti". Mi guardò storto e rimase in silenzio. Addirittura in un'altra riunione a cui ho partecipato, si disse che l'obiettivo era di aumentare del 25% il numero di Gohonzon assegnati (e quindi di nuovi membri) per l'anno successivo, rimarcando che uno shakubuku porta con se dei benefici. Della serie "porta un amico e sarai premiato".....ma stiamo scherzando? Stiamo parlando di fede e di filosofia o siamo per caso al mercato?
Preciso quindi che non basta frequentare i meeting per diventare "buddisti" secondo la loro dottrina, per farlo bisogna prendere il "Gohonzon" e diventare quindi membri dell'associazione. Pergamene che vengono distribuite con una cerimonia, peraltro piuttosto sbrigativa, a cui un paio di volte ho assistito, in cui vengono scelti alcuni praticanti per raccontare esperienze incredibili (ovviamente tutte ricondotte alla pratica) come l'abbandono dello stato di tossicodipendenza, la guarigione di un parente malato di cancro, la persona violenta che diventa buona e quant'altro. Ed è anche vero che alcuni responsabili dicono che il vero obiettivo del daimoku non è ottenere obiettivi materiali ma lavorare su se stessi e compiere la propria "rivoluzione umana" ponendosi obiettivi sempre più ampi, ma così facendo si lascia intendere, addirittura, che il daimoku avrebbe il potere di guarire i malati terminali...
E non basta: ad un certo punto prese la parola un alto responsabile che incitava i presenti a delle DONAZIONI ricordando che queste avrebbero apportato dei benefici. "Donate!" era l'imperativo.....un po' di dignità per piacere.....
Non è richiesto che la persona debba intraprendere un certo percorso e acquisire determinate conoscenze per diventare membro ma sembra invece che si cerchi di "incorporare" al più presto il maggior numero di persone possibile, facendo anche delle pressioni, senza preoccuparsi se una persona abbia assimilato la filosofia o ne sia convinta.
Nel mio caso, dopo soli due mesi di pratica, mi telefonò il responsabile del mio gruppo, dicendo che se volevo potevo prendere il gohonzon. Io sbigottito, declinai cordialmente dicendo che non me la sentivo. Ma ragazzi, siamo al supermercato? E in continuazione mi si diceva che dovevo pormi l'obiettivo di prendere il gohonzon, recitare per quell'obiettivo. Insomma, una sorta di pressione psicologica, a cui fortunatamente non ho mai abboccato.
Perchè tra l'altro bisogna sapere che non c'è solo la pergamena, ma per tenerla a casa, bisogna acquistare un mobiletto in cui inserirla, i cosiddetti guardiani, candele e candelabri, incenso e portaincenso, il porta acqua, la campana, ecc. E ovviamente, anche qui c'è un ritorno economico per la Soka. E lo sapete quanto costano tutti questi oggettini? Basta fare un giro nel sitohttp://www.creacommercio.it/, che è il sito ufficiale della Soka per la vendita di libri e oggettistica varia, per farsi un'idea: le campane arrivano a costare fino a oltre 1000 euro (una di dimensioni medie costa 77 euro...) , i Butsudan (mobiletti per contenere il Gohonzon) minimo 90 euro (quelli più decenti sui 200), i "guardiani" 26 euro....lascio a voi i conti di quanto può costare un set "minimo" per un membro, inclusi i vari libri, abbonamenti alle riviste, ecc. Per fare un raffronto, l'edizione Rizzoli del Sutra del Loto costa 10 euro, quella Esperia 26...
Ma allora perchè questa ansia nel voler avere nuovi membri, senza invece aspettare che una persona se la senta e dica lui stesso "si, io voglio diventare membro" ??
E quest'ansia potrebbe avere una spiegazione in questo intervento trovato in un forum di discussione:
"3 - 4 anni fa c'è stata una fuoriuscita di membri dalla Soka Gakkai in maniera corposa. Oltre a ciò molti, pur rimanendo nell'organizzazione hanno preso le distanze da essa. Non sto ad elencare i motivi che sono tra l'altro oggetto di uno studio sociologico approfondito e che vedrà la luce e le stampe entro la fine dell'anno.Il problema erano - e sono aggiungo - le entrate: le entrate derivivanti dallo zaimu e crollate paurosamente, le entrate degli abbonamenti anch'essi crollati. Cosa c'è di meglio allora di accelerare l'ingresso nella Soka, abbreviare i tempi di noviziato dai canonici 9 - 12 mesi ad un mese solo? Gongyo, nella forma attuale, lo si impara facilmente. Bene tutto questo ha portato alla consegna dei Gohonzon con cadenza mensile. Un veloce turn over delle responsabilità però comporta anche un depauperamento della qualità. Su cosa si poggia adesso la responsabilità medio-bassa (perchè quella alta è intoccabile) nella Soka se non in praticanti che hanno alle spalle poche settimane di pratica e studio?"
Tra l'altro, i responsabili "invitano" a fare proselitismo alle persone in difficoltà o che soffrono. Questo, consentitemi, è una vera e propria VIOLENZA!! Certe persone fragili in un momento di sofferenza si attaccherebbero a qualunque cosa pur di stare meglio, è quindi facile fargli accettare questa strada, ma non è detto che sia ciò che veramente vogliono, o che avrebbero accettato in un momento di lucidità! Questo è approfittarsi delle difficoltà delle persone, sapendo poi che saranno più facilmente manipolabili in tali condizioni!
Altra cosa strana: gli adepti sono divisi in simpatizzanti (se partecipano alle riunioni ma non praticano correttamente), principianti (se praticano correttamente ma non sono membri), membri. Poi ci sono ulteriori divisioni in giovani uomini, giovani donne, donne, uomini ecc.
Ci sono particolari incontri o riunioni riservate solo ai membri. Ai kaikan possono accedere solo i membri, chi non lo è deve essere accompagnato da un membro.
La domanda è: di cosa si ha paura? Cosa si vuole nascondere? La porta di una chiesa è aperta tutto il giorno, e chiunque vi può entrare. Perchè il kaikan no? Tra l'altro, in questo modo alcuni adepti sono considerati inferiori o di serie B....ma non dovremmo essere tutti uguali?
Io sono entrato al kaikan perchè accompagnato da un membro, e lì dentro mi sono reso conto di tante cose...ho visto persone che recitavano ore daimoku visibilmente stravolte e senza voce, persone con lo sguardo asssente...fa davvero bene recitare? E' questo che non si vuole far vedere all'esterno? A me ha fatto un certo che vedere tutto ciò...
Ed è bene che si sappia che i "corsi" che si tengono al kaikan, ai quali vengono inviati dei membri "selezionati" comprendono la sveglia alle 5 del mattino, turni di recitazione, pulizie, sorveglianza e lavori di ogni genere, oltre ai "gruppi di studio". Ed il risultato non è altro che quello che ho visto: volti stravolti di persone senza voce. Ma questo non somiglia molto ai metodi standard utilizzati dalle sette per debilitare le persone in modo da annullare la volontà e le possibili resistenze dell'adepto, per effettuare al meglio l'operazione di brainwashing, in un contesto esterno all'ambito familiare? E non è un caso che queste esperienze vedano le persone tornare "completamente cambiate" ?? Loro penseranno, come inculcatogli dai responsabili, di aver "smosso internamente" col daimoku e di aver avuto chissà quali rivelazioni, e di aver compiuto un decisivo passo avanti nella loro "rivoluzione umana".... Si legga a tal proposito il testo "Il libro nero delle sette in Italia" di Caterina Boschetti (ed. Newton Compton), si troveranno molte analogie interessanti...
Secondo i responsabili tutto normale "Il daimoku può tirare fuori sofferenza perche smuove....". Alla faccia della sofferenza.....
E attenzione...molte persone una volta preso il Gohonzon ABBANDOVANANO i gruppi di appartenenza senza lasciare notizie di se e non rispondendo più al telefono. E i responsabili andavano avanti per mesi a cercare di rintracciarli per riportarli "sulla retta via"....
Solo nel gruppo in cui il mio familiare era responsabile, ne sono spariti tre in pochi mesi, tanti sono venuti qualche volta e poi si son dileguati.
La domanda è: COSA si è fatto a queste persone perchè siano sparite senza lasciare tracce??
Non vi dico i cambiamenti che ho notato nel mio familiare dopo più di 3 anni di pratica: confusione, nervosismo, carattere più fragile, era sempre più pessimista e si disperava per sciocchezze, si IMBESTIALIVA con me perchè non praticavo correttamente e non andavo ai meeting!!! Oppure perchè "osavo" avanzare dei dubbi sulla SG e sul suo presidente Ikeda!! Ma cose da mettermi giù il telefono o non parlarmi per giorni interi!!
E io dico: quanto dev'essere stata invasata da questa gente per comportarsi così??
E la mia preoccupazione, è che la persona in questione è ancora lì dentro....
All'interno della SG in Italia ci sono stati un bel po' di momenti di confusione e contestazione che continuano tuttora, e sono documentati in questi link:
http://www.scmc.it/ForumERM/Docs/docs_index.html
A quanto pare, sembra una polveriera....chissà se i membri sono a conoscenza di tutto ciò.
Ai vertici della Gakkai
E non è tutto. Forse i membri non sono informati abbastanza su chi è veramente Daisaku Ikeda e cosa combinano i vertici della SG. E' stato addirittura rivelato che Ikeda avrebbe COPERTO CON I FONDI DELLA SG IL TRAFFICO DI COCAINA A PANAMA in complicità col generale NORIEGA (dittatore panamense di cui è nota l'amicizia con Ikeda), sarebbe stato proprio quest'ultimo a rivelarlo, e la vicenda sarebbe documentata in un rapporto della CIA. Da questo traffico Ikeda avrebbe ricavato ingenti somme, il tutto è pubblicato in un libro dal titolo "Amerika-goroshi no Cho-hasso" (traduzione in inglese "An Unconventional Method for Killing America", eccolo a questo link:http://www.e-net.or.jp/user/mblu/ndb/skbk1/sg1/media/mayaku-e.html del Prof. Yoshihiro Tsurumi direttore nell'università di New York City dell'Istituto di ricerca economico. Provate a leggere queste pagine, purtroppo non in italiano, e vi farete un'idea...
Soka Gakkai's Cocaine Business (citazione in inglese del libro di Tsurumi):
http://www.e-net.or.jp/user/mblu/ndb/skbk1/sg1/media/mayaku-e.html
Daisaku Ikeda Finance les Operations de Cocaine de Manuel Noriega http://www.prevensectes.com/chambre/noriega-francais.html
EN EL FONDO SIEMPRE HUBO TRIANGULACION ENTRE IKEDA, OSAWA Y NORIEGA http://www.sgeye-ar.com/triangulacion_ikeosanor.htm
.
In conclusione
Amici che avete avuto la pazienza di leggere tutto quanto: non entrate mai a far parte di una setta!! Non fatevi ingabbiare il pensiero e non asservitevi a chi vuole manipolare la vostra esistenza e usarvi per i propri scopi. Se avete pochi amici, non cercateli in una setta. Se volete approfondire il buddismo, studiate prima dei libri, informatevi sulle varie tradizioni buddiste e scegliete quella che più vi ispira.
Se siete in difficoltà, avete problemi o vi sono capitate cose spiacevoli, entrare in una setta non sarà mai la soluzione, diventerete solamente dipendenti da qualcos'altro, la soluzione è in VOI, nella vostra FORZA DI VOLONTA', nel fatto che siamo diversi e unici, credete sempre in voi stessi e non a cose esterne a voi, nella vita a tutto c'è rimedio, ma bisogna avere sempre il coraggio e la forza di rialzarsi, come diceva Stallone "non importa quante ne prendi nella vita, l'importante è rimanere in piedi". Fatelo, non chinate la testa davanti a nessuno!
E qualsiasi cosa vi accingiate a fare, prima INFORMATEVI bene!!! Ed Internet credo sia lo strumento più democratico per farsi un'idea, sentendo tutte le campane. Non ci può essere possibilità di crescita in un gruppo in cui tutti la pensano allo stesso modo, che è quello che viene imposto dall'alto: si può crescere invece a contatto con tante persone che la pensano diversamente da noi, questo sviluppa la riflessione e lo spirito critico. Tutti noi abbiamo qualcosa da insegnare, indipendentemente dal credo religioso e politico.
Invito chiunque voglia raccontare la sua esperienza con la Soka Gakkai a scrivere in questo blog: più siamo più potremmo salvare altre persone e impedire che abbocchino a questa organizzazione!
Grazie per l'attenzione.
Link Utili:
http://www.fiorediloto.org/sokagakkai.htm
http://kritika.freewebsites.com
http://vittimesokagakkai.wordpress.com
Critica aperta all'associazione Soka Gakkai (si riapre un blog oscurato che stava su Splinder dal 31/01/2012 chiuso)
Questo blog vuole essere uno spazio di critica e discussione sull' associazione Soka Gakkai, ed è stato aperto da una persona che ha frequentato tale movimento per 2 anni come principiante ed ha sperimentato le pratiche proposte, e vuole raccontare la sua esperienza. Oltre a questo, ha un familiare membro dell'associazione che all'interno riveste tuttora la posizione di "responsabile di gruppo".
Il tutto parte quindi da una conoscenza approfondita di ciò che succede all'interno di questo "movimento" molto discusso e controverso.
Visitate costantemente questo post, sarà continuamente aggiornato con testimonianze e documenti.
Premessa1: queste pagine non vogliono criticare nè il Buddismo, nè la pratica buddista che risale a Nichiren, ma i metodi e l'organizzazione dell'associazione Soka Gakkai e la sua particolare interpretazione del buddismo. Ricordo che del Buddismo fanno parte innumerevoli tradizioni, il buddismo di Nichiren è una di queste, inoltre la Soka Gakkai non è l'unica scuola ad ispirarsi al buddismo di Nichiren, ma ce ne sono molte altre, con varie differenze.
Premessa2: generalmente le persone che ho conosciuto e frequentato, nella maggior parte dei casi, sono persone sincere che si applicano con volontà e studio ad una pratica che gli è stata insegnata come l'unica vera pratica buddista, spinti dal desiderio di portare felicità alle persone ed aiutarle a risolvere i loro problemi.
In questi anni, mi sono invece reso conto che questa "organizzazione" ha poco a che fare con lo spirito sbandierato dai vertici, e forse, anche col vero spirito buddista.
Cercherò in queste pagine di raccontare la mia esperienza e di documentare le mie critiche, in modo che chi ascolta possa farsi un'idea sentendo due campane.
Difficile infatti che dall'interno della SG (Soka Gakkai) qualcuno possa mettere in dubbio la validità e l'efficacia degli insegnamenti, e che quindi chi abbia dubbi e perplessità venga lasciato libero di uscire. Questo blog vuole avere lo scopo di far guardare la cosa "dal di fuori" e quindi da un punto di vista più ampio, in modo da permettere una valutazione il più possibile obiettiva. Vuole anche essere un punto d'incontro per persone che, come me, sono uscite e vogliono condividere la loro esperienza, o per persone che nutrono dei dubbi
Il "buddismo" proposto dalla Soka
Se leggete questa pagina è spiegato molto bene cosa proponga la SG, e come questo si distanzi dal vero buddismo, e addirittura dalla sua interpretazione del monaco Nichiren, di cui la Soka si fa portatrice. In realtà il vero messaggio di Nichiren sarebbe stato distorto, manipolato e travisato.
http://www.fiorediloto.org/sokagakkai.htm
Raccomando la lettura attenta della pagina in questione prima di continuare.
Per riassumere in breve, esistono dei testi sacri nel buddismo, chiamati Sutra, a cui tutte le scuole buddiste si rifanno, i quali contengono gli insegnamenti del Buddha considerato da tutte le scuole buddiste quello originale, e cioè Siddharta Shakyamuni, i cui insegnamenti sono considerati tuttora validi. Esiste un testo, il "Sutra del Loto" a cui si rifà una particolare scuola buddista, che trae spunto dagli insegnamenti del monaco giapponese Nichiren, vissuto nel medioevo. Lo stesso Nichiren però riteneva che il Budda Originale fosse ancora Shakyamuni (come del resto il Sutra del Loto), e a questo pensiero si è ispirata la maggior parte delle scuole "Nichireniane" come la Nichiren Shu da lui fondata. Da queste è deviata la Nichiren Shoshu (considerata poi eretica), che ha elevato Nichiren al rango di budda considerando provvisori e decaduti gli insegnamenti precedenti. Alla Nichiren Shoshu si è ispirata la Soka Gakkai, che successivamente è stata scomunicata da quest'ultima.
Il punto cardine della dottrina della Soka consiste nel recitare un'ora al giorno il daimoku, ovvero nel ripetere in continuazione la frase "nam myoho renge kyo" di fronte ad una pergamena detta gohonzon che simboleggia la propria vita (se non la si possiede, basterebbe fissare un punto nel muro...solo chi diventa "membro" della Soka può avere una copia di tale pergamena), dopodichè bisogna fare gongyo e cioè recitare in giapponese antico 2 capitoletti del Sutra del Loto. Alla fine di questo ci sono le preghiere silenziose e il Sansho finale.
La mia esperienza di praticante
A questo punto ecco la mia esperienza personale: ho conosciuto la Soka tramite un familiare molto stretto, e sono stato invitato a partecipare ad una delle riunioni quindicinali (zadankai). In queste riunioni, si recita il daimoku, si fa gongyo, si raccontano le proprie esperienze personali ricondotte alla pratica e alla filosofia proposta, si studiano gli scritti di Nichiren, di Ikeda e gli articoli che appaiono sulla rivista della SG "Nuovo Rinascimento".
Il clima è di euforia generale, sorrisi stampati sui volti, esperienze di vita raccontate come grandi rivelazioni e come "prova" che questa pratica funziona, persone che, in taluni casi, ne parlano in maniera esaltata o delirante, inneggiando al "maestro Ikeda" e così via. Mi viene spiegato che l'obiettivo della loro filosofia è essere felici. Per esserlo, dovevo iniziare a recitare il cosiddetto daimoku, un'oretta al giorno, mattina e sera, e fare gongyo. Non solo, ma recitando, dovevo pormi degli obiettivi, anche materiali, e dopo 10 giorni avrei avuto una risposta. Quindi in sostanza, dovevo recitare quella formuletta per ottenere qualcosa. Mi dicono poi che la loro religione, a differenza delle altre, ha la "prova concreta", cioè avrei visto con mano che avrei avuto questa risposta al mio obiettivo nel tempo stabilito. Addirittura, una persona raccontò che in un periodo aveva bisogno di una somma di denaro, e grazie al daimoku l'aveva ottenuta.
Effettivamente a me era successo qualcosa, ma non era una cosa così improbabile o incredibile, doveva comunque succedere.
Già qui c'è abbastanza materiale per avanzare dubbi e perplessità su questa "dottrina". Stiamo parlando di una filosofia di vita o di un rituale magico? Io mi aspettavo che prima ci fosse un percorso in cui venisse spegata in maniera approfondita la filosofia buddista partendo dalle origini, e invece mi viene proposta una sorta di "formuletta magica" che dovrebbe risolvere i miei problemi e rendermi felice.
Tra l'altro, mi si dice che non è necessaria la comprensione del significato di "nam myoho renge kyo" o del gongyo per la loro efficacia (ma il buddismo non parte dalla consapevolezza??) e questo perchè si tratta di una "cosa mistica" che comprende "tutto l'universo" e si può capire solo vedendone gli effetti, non è possibile darne una spiegazione razionale ma bisogna avere fede.
E' questo il vero buddismo, o è un artificio per attrarre più facilmente le persone, soprattutto quelle in difficoltà, che soffrono o hanno problemi, dandogli questa promessa di poterli risolvere? Non era un po' la stessa cosa che prometteva il mago Do Nascimento assieme a Wanna Marchi? E' anche vero che poi viene puntualizzato che il daimoku non è una formula magica ma un lavoro che si fa su noi stessi (per mettere le mani avanti in caso di non raggiungimento degli obiettivi?), ma sbandierando come esempi della sua efficacia il raggiungimento dei propri desideri (cosa che indubbiamente fa molta presa tra i "novizi"), ci si contraddice, in quanto lo si equipara comunque ad una formula magica.
Ma davvero la recitazione di questa frase ha questo potere??
Se devo dire la mia, la risposta è NO!! Nella vita, per forza succedono eventi e cambiamenti, figurarsi a livello statistico in una decina di persone che praticano in un gruppo. Se reciti ogni giorno, è fin troppo facile ricondurli alla pratica. Ma nel mio caso, nei periodi in cui ho recitato e non l'ho fatto, NON E' CAMBIATO NULLA!!! Anzi, le cose più belle sono avvenute quando ho smesso di recitare. E mi sono sentito anche meglio dentro, era come se mi fossi liberato di un peso che mi opprimeva, ed ho provato un enorme sollievo. Anche perchè la tendenza generale è quella di recitare daimoku e gongyo molto velocemente, in questo modo non ci si rende conto nemmeno di ciò che si sta facendo ma si cerca di mantenere un ritmo concitato uniformandosi con gli altri, e l'effetto non è altro che quello di estraniare le persone dal contesto, dando quindi la sensazione che si stia compiendo effettivamente un'esperienza mistica, poichè si sta perdendo il controllo su ciò che si sta facendo, e questo è fortemente in contrasto con il concetto fondamentale della filosofia buddista che privilegia la consapevolezza. lo stesso Dalai Lama dice che, mentre si recita un mantra, è bene pensare al suo significato, poichè il significato delle sillabe, quale che sia il mantra, è grande e vasto. Recitando un mantra alla velocità della luce, non si ha nemmeno il tempo di riflettere su ciò che si sta facendo. E tutta questa frenesia nel recitare, se portata avanti per ore e giorni interi, a mio avviso fa più male che bene....
Un'altra contraddizione che ho rilevato è la seguente: i responsabili, per promuovere la validità dei loro insegnamenti e differenziare il loro "buddismo" dalle altre religioni e soprattutto dal cattolicesimo, dicono che il buddismo non ha nè obblighi nè divieti, facendo credere che tale dottrina consenta un'assoluta libertà, senza comandamenti e soprattutto senza il concetto di peccato. Poi però si dice che BISOGNA recitare gongyo mattina e sera e fare almeno un'ora di daimoku al giorno perchè la pratica sia CORRETTA e quindi possa apportare benefici, ma questa è un'imposizione che contraddice il discorso precedente OBBLIGANDO di fatto i praticanti ad attenersi a queste direttive, ed addirittura incitando ad aumentare le ore di daimoku se le cose non vanno come ci si prefigge. Senza contare il fatto che viene detto che tutte le "offese alla legge" (e quindi alla loro dottrina) o comunque comportamenti che vanno contro le altre persone, e in particolar modo anche il parlare male di un altro praticante, anche se non ce ne accorgiamo, concorrono a mettere una "causa negativa" che provocherà un effetto che ci si "ritorcerà contro", introducendo comunque un concetto simile al peccato mascherato col nome di "causa negativa", invitando poi a recitare maggiormente (come anche scritto nei libretti di preghiera) per "trasformare il karma negativo" causato dalle offese fatte non solo in questa vita, ma anche nelle precedenti (quasi una sorta di "confessione", un po' come recitare un certo numero di Ave Maria per riparare ai peccati...)....e introducendo quindi una sorta di "superstizione", mascherando un velato "terrorismo psicologico" che sembra abbia lo scopo di impedire qualsiasi contestazione alla dottrina o all'organizzazione, profetizzando future disgrazie...siamo da un bel po' nel 2000, ma pensavo che tali credenze medioevali avessero fatto il loro tempo....
E c'è un'altra contraddizione: si dice che il gohonzon è un'oggetto simbolico che rappresenta la propria vita, e quindi non un oggetto di culto, ma allo stesso tempo si dice che recitare davanti al gohonzon sia più efficace che non senza, conferendo quindi a questo oggetto una sorta di potere magico, ed elevandolo ad oggetto di culto a tutti gli effetti E spingendo le persone a diventare membri dell'associazione, poichè solo i membri possono averlo. Si dice addiruttura che una casa che ospita il gohonzon sarebbe "più protetta"....
C'è anche da dire che ci sono persone che praticano anni, ma non vedono nulla di risolto nella loro vita. Ed è facile in questi casi dire che non praticano correttamente, che non hanno avuto abbastanza fede (e quindi "non si sono affidati ciecamente al gohonzon") eccetera, come fanno solitamente i responsabili. Cosa aggiungono poi? Che per ottenere dei benefici bisogna anche studiare!! Avete capito bene, dove studiare significa leggersi i Goshi di Nichiren, i libri di Ikeda o gli articoletti sulle riviste. Ma come si può far credere che se mi leggo la paginetta di un libro il giorno dopo troverò lavoro o vincerò alla lotteria? Aberrante.
Poi la traduzione esatta degli scritti di Nichiren in questi casi è davvero "benefici" ?? C'è chi dice che la traduzione esatta sia "meriti" il che cambia completamente il significato e lo rende più logico. E' un merito aver letto un testo sacro, che la lettura mi porti dei benefici, è come se lo rendesse una cosa magica, e sicuramente ha un'attrazione più forte per i neofiti, soprattutto per i più deboli di spirito, che possono essere una linfa vitale in quanto più facilmente manipolabili e controllabili.
Dicono che la Soka abbia manipolato le traduzioni dei testi. Alla luce di questo e di altre cose, penso davvero che la cosa possa essere plausibile. Basterebbe predere delle edizioni non-Esperia (la casa editrice della Soka) e fare dei confronti. Purtroppo materiale "neutrale" sul buddismo di Nichiren lo si trova solo in inglese, ma da quello che ho letto convengo che nemmeno Nichiren abbia mai relegato il buddismo ad una sorta di "magia".
Consiglio comunque la lettura di questi testi, reperibili facilmente su www.amazon.com:
Writings of Nichiren Shonin: Doctrine 1-2 (Paperback)
by Nichiren Shonin, Kyotsu Hori, Jay SakashitaNichiren: Leader of Buddhist Reformation in Japan (Paperback)
J.A.Christensen, Nichiren Buddhist International Center Mentre chi volesse leggere un'edizione "neutrale" del Sutra del loto:
Sutra del Loto - Meazza L., Biblioteca Universale Rizzoli
Evitate le edizioni Esperia che sono di parte Soka (anche se ho notato con preoccupazione che gli scritti di Ikeda ora sono editi anche dalla MONDADORI!!!)
Ma non è finita qui: per completare il trittico (recitazione, studio e azione) i responsabili propongono di fare "attività", anche questa è una via per raggiungere i benefici. In cosa consiste quesat "attività"? Introdurre un argomento alle riunioni, fare da moderatore, fare la protezione (il cosiddetto soka-han o byakuren se è donna, la persona che recita per la "protezione" cioè perchè i prossimi partecipanti al meeting siano "protetti" e stiano bene, che apre la porta della casa in cui si svolge l'incontro ai partecipanti, che offre da bere a chi ne ha bisogno), a comunicare le statistiche sul meeting alla direzione centrale (è tutto monitorato! quante persone hanno partecipato ai meeting di tutta italia, e tra di loro quanti membri, simpatizzanti o principianti, e uomini o donne c'erano), telefonare per avvisare di riunioni e incontri di studio, fare da autista per portare la gente alle riunioni o manifestazioni, occuparsi dell'allestimento alle manifestazioni, fare parte del coro, fare le pulizie (!) nei kaikan (i templi della SG) e via dicendo. E quest'ultima è veramente bella: si risparmia l'impresa di pulizie facendo lavorare i membri, promettendogli in cambio dei benefici!!! Credo che nemmeno la chiesa faccia pulire i pavimenti ai fedeli....
E questi sono solo esempi, ma la lista potrebbe essere lunga!
Una via per ottenere "l'illuminazione" o un modo per incitare all'acquisto di libri e riviste (e quindi avere un ritorno economico), e per avere manovalanza gratis e quindi ridurre le spese?
Ikeda è miliardario....pensateci....il Dalai Lama vive invece in completa austerità.
Rimaniamo ancora sulla recitazione: dedicarsi ad una ripetizione ossessiva di una frase, fa bene alla psiche o può far male e provocare danni, addirittura a livello mentale, e influire negativamente su tranquillità e concentrazione?
C'è da dire che gli stessi responsabili (o meglio quelli che dimostrano un po' più di intelletto e di buon senso) consigliano alle persone che hanno problemi depressivi o psichici di attenersi a quantità minime di recitazione, e di farlo lentamente. Ma allora vuole dire che SI SA che questa pratica può avere effetti negativi e può essere pericolosa, soprattutto a ritmi concitati, ma non risulta che nessuno dica in generale di fare attenzione a questa cosa!!! Eppure c'è gente che recita daimoku per ore senza che nessuno gli dica nulla! E queste persone potrebbero comunque avere problemi o essere più sensibili ed esposti e non saperlo!
Ho conosciuto una ragazza che ad un certo punto ha dovuto smettere di recitare perchè provava un mal di testa atroce, e nemmeno un medico specialista ne ha potuto stabilire le cause! Dopo un po' che ha smesso è stata meglio. A livello personale, devo dire che dopo un po' provavo sempre un senso di pesantezza in testa, e che nei periodi in cui recitavo più assiduamente avevo dei cali di concentrazione e al lavoro facevo errori e distrazioni che in genere non commettevo MAI!
Ma allora, fa davvero bene sottoporsi ad una pratica di questo tipo? O può effettivamente essere un modo per poter manipolare più facilmente le persone e per crearne una dipendenza psicologica? D'altronde, anche i nostri nonni ci hanno insegnato che a ripetere in continuazione la stessa cosa si diventa scemi o comunque ci si aliena....possibile che nessuno rifletta su ciò?
Dovete sapere che esiste l'associazione vittime della SG, questo perchè alcune persone che non raggiungevano i loro obiettivi col daimoku si sono SUICIDATE!!!
E la colpa di chi è in questo caso? Il daimoku "innalza lo stato vitale" o rende più fragili, se esasperato nel modo in cui lo propone la Soka?? Il leggero stato di euforia appena dopo la recitazione (in alcuni casi) dipenderebbe dalla produzione di adrenalina secondo un normale meccanismo fisiologico, proprio a causa del ritmo sostenuto e concitato della recitazione.
Ah e poi, a proposito dei benefici, un'altra via per ottenerli è quella di fare "shakubuku" e cioè di convincere altre persone a venire alle riunioni, e a diventare buddisti. Questo mi ha fatto sempre sorridere, poichè somiglia moltissimo al multilevel-marketing, dove la base deve portare nuove risorse!
E il vertice pone spesso obiettivi numerici. Una volta sono andato a casa di un responsabile a praticare. C'è da dire che era da un po' che non venivo alle riunioni, e sono stato subito "braccato". La settimana dopo ci sarebbe stata l'annuale "festa dei giovani" e il responsabile mi disse che l'obiettivo che ci ci era posti all'ultimo meeting era di portare alla festa una persona nuova ciascuno. Io lo guardai e dissi "senti, non ha senso portare le persone tanto per fare presenza, credo sia più giusto che se una persona si interessi al buddismo di sua volontà lo si inviti". Mi guardò storto e rimase in silenzio. Addirittura in un'altra riunione a cui ho partecipato, si disse che l'obiettivo era di aumentare del 25% il numero di Gohonzon assegnati (e quindi di nuovi membri) per l'anno successivo, rimarcando che uno shakubuku porta con se dei benefici. Della serie "porta un amico e sarai premiato".....ma stiamo scherzando? Stiamo parlando di fede e di filosofia o siamo per caso al mercato?
Preciso quindi che non basta frequentare i meeting per diventare "buddisti" secondo la loro dottrina, per farlo bisogna prendere il "Gohonzon" e diventare quindi membri dell'associazione. Pergamene che vengono distribuite con una cerimonia, peraltro piuttosto sbrigativa, a cui un paio di volte ho assistito, in cui vengono scelti alcuni praticanti per raccontare esperienze incredibili (ovviamente tutte ricondotte alla pratica) come l'abbandono dello stato di tossicodipendenza, la guarigione di un parente malato di cancro, la persona violenta che diventa buona e quant'altro. Ed è anche vero che alcuni responsabili dicono che il vero obiettivo del daimoku non è ottenere obiettivi materiali ma lavorare su se stessi e compiere la propria "rivoluzione umana" ponendosi obiettivi sempre più ampi, ma così facendo si lascia intendere, addirittura, che il daimoku avrebbe il potere di guarire i malati terminali...
E non basta: ad un certo punto prese la parola un alto responsabile che incitava i presenti a delle DONAZIONI ricordando che queste avrebbero apportato dei benefici. "Donate!" era l'imperativo.....un po' di dignità per piacere.....
Non è richiesto che la persona debba intraprendere un certo percorso e acquisire determinate conoscenze per diventare membro ma sembra invece che si cerchi di "incorporare" al più presto il maggior numero di persone possibile, facendo anche delle pressioni, senza preoccuparsi se una persona abbia assimilato la filosofia o ne sia convinta.
Nel mio caso, dopo soli due mesi di pratica, mi telefonò il responsabile del mio gruppo, dicendo che se volevo potevo prendere il gohonzon. Io sbigottito, declinai cordialmente dicendo che non me la sentivo. Ma ragazzi, siamo al supermercato? E in continuazione mi si diceva che dovevo pormi l'obiettivo di prendere il gohonzon, recitare per quell'obiettivo. Insomma, una sorta di pressione psicologica, a cui fortunatamente non ho mai abboccato.
Perchè tra l'altro bisogna sapere che non c'è solo la pergamena, ma per tenerla a casa, bisogna acquistare un mobiletto in cui inserirla, i cosiddetti guardiani, candele e candelabri, incenso e portaincenso, il porta acqua, la campana, ecc. E ovviamente, anche qui c'è un ritorno economico per la Soka. E lo sapete quanto costano tutti questi oggettini? Basta fare un giro nel sitohttp://www.creacommercio.it/, che è il sito ufficiale della Soka per la vendita di libri e oggettistica varia, per farsi un'idea: le campane arrivano a costare fino a oltre 1000 euro (una di dimensioni medie costa 77 euro...) , i Butsudan (mobiletti per contenere il Gohonzon) minimo 90 euro (quelli più decenti sui 200), i "guardiani" 26 euro....lascio a voi i conti di quanto può costare un set "minimo" per un membro, inclusi i vari libri, abbonamenti alle riviste, ecc. Per fare un raffronto, l'edizione Rizzoli del Sutra del Loto costa 10 euro, quella Esperia 26...
Ma allora perchè questa ansia nel voler avere nuovi membri, senza invece aspettare che una persona se la senta e dica lui stesso "si, io voglio diventare membro" ??
E quest'ansia potrebbe avere una spiegazione in questo intervento trovato in un forum di discussione:
"3 - 4 anni fa c'è stata una fuoriuscita di membri dalla Soka Gakkai in maniera corposa. Oltre a ciò molti, pur rimanendo nell'organizzazione hanno preso le distanze da essa. Non sto ad elencare i motivi che sono tra l'altro oggetto di uno studio sociologico approfondito e che vedrà la luce e le stampe entro la fine dell'anno.Il problema erano - e sono aggiungo - le entrate: le entrate derivivanti dallo zaimu e crollate paurosamente, le entrate degli abbonamenti anch'essi crollati. Cosa c'è di meglio allora di accelerare l'ingresso nella Soka, abbreviare i tempi di noviziato dai canonici 9 - 12 mesi ad un mese solo? Gongyo, nella forma attuale, lo si impara facilmente. Bene tutto questo ha portato alla consegna dei Gohonzon con cadenza mensile. Un veloce turn over delle responsabilità però comporta anche un depauperamento della qualità. Su cosa si poggia adesso la responsabilità medio-bassa (perchè quella alta è intoccabile) nella Soka se non in praticanti che hanno alle spalle poche settimane di pratica e studio?"
Tra l'altro, i responsabili "invitano" a fare proselitismo alle persone in difficoltà o che soffrono. Questo, consentitemi, è una vera e propria VIOLENZA!! Certe persone fragili in un momento di sofferenza si attaccherebbero a qualunque cosa pur di stare meglio, è quindi facile fargli accettare questa strada, ma non è detto che sia ciò che veramente vogliono, o che avrebbero accettato in un momento di lucidità! Questo è approfittarsi delle difficoltà delle persone, sapendo poi che saranno più facilmente manipolabili in tali condizioni!
Altra cosa strana: gli adepti sono divisi in simpatizzanti (se partecipano alle riunioni ma non praticano correttamente), principianti (se praticano correttamente ma non sono membri), membri. Poi ci sono ulteriori divisioni in giovani uomini, giovani donne, donne, uomini ecc.
Ci sono particolari incontri o riunioni riservate solo ai membri. Ai kaikan possono accedere solo i membri, chi non lo è deve essere accompagnato da un membro.
La domanda è: di cosa si ha paura? Cosa si vuole nascondere? La porta di una chiesa è aperta tutto il giorno, e chiunque vi può entrare. Perchè il kaikan no? Tra l'altro, in questo modo alcuni adepti sono considerati inferiori o di serie B....ma non dovremmo essere tutti uguali?
Io sono entrato al kaikan perchè accompagnato da un membro, e lì dentro mi sono reso conto di tante cose...ho visto persone che recitavano ore daimoku visibilmente stravolte e senza voce, persone con lo sguardo asssente...fa davvero bene recitare? E' questo che non si vuole far vedere all'esterno? A me ha fatto un certo che vedere tutto ciò...
Ed è bene che si sappia che i "corsi" che si tengono al kaikan, ai quali vengono inviati dei membri "selezionati" comprendono la sveglia alle 5 del mattino, turni di recitazione, pulizie, sorveglianza e lavori di ogni genere, oltre ai "gruppi di studio". Ed il risultato non è altro che quello che ho visto: volti stravolti di persone senza voce. Ma questo non somiglia molto ai metodi standard utilizzati dalle sette per debilitare le persone in modo da annullare la volontà e le possibili resistenze dell'adepto, per effettuare al meglio l'operazione di brainwashing, in un contesto esterno all'ambito familiare? E non è un caso che queste esperienze vedano le persone tornare "completamente cambiate" ?? Loro penseranno, come inculcatogli dai responsabili, di aver "smosso internamente" col daimoku e di aver avuto chissà quali rivelazioni, e di aver compiuto un decisivo passo avanti nella loro "rivoluzione umana".... Si legga a tal proposito il testo "Il libro nero delle sette in Italia" di Caterina Boschetti (ed. Newton Compton), si troveranno molte analogie interessanti...
Secondo i responsabili tutto normale "Il daimoku può tirare fuori sofferenza perche smuove....". Alla faccia della sofferenza.....
E attenzione...molte persone una volta preso il Gohonzon ABBANDOVANANO i gruppi di appartenenza senza lasciare notizie di se e non rispondendo più al telefono. E i responsabili andavano avanti per mesi a cercare di rintracciarli per riportarli "sulla retta via"....
Solo nel gruppo in cui il mio familiare era responsabile, ne sono spariti tre in pochi mesi, tanti sono venuti qualche volta e poi si son dileguati.
La domanda è: COSA si è fatto a queste persone perchè siano sparite senza lasciare tracce??
Non vi dico i cambiamenti che ho notato nel mio familiare dopo più di 3 anni di pratica: confusione, nervosismo, carattere più fragile, era sempre più pessimista e si disperava per sciocchezze, si IMBESTIALIVA con me perchè non praticavo correttamente e non andavo ai meeting!!! Oppure perchè "osavo" avanzare dei dubbi sulla SG e sul suo presidente Ikeda!! Ma cose da mettermi giù il telefono o non parlarmi per giorni interi!!
E io dico: quanto dev'essere stata invasata da questa gente per comportarsi così??
E la mia preoccupazione, è che la persona in questione è ancora lì dentro....
All'interno della SG in Italia ci sono stati un bel po' di momenti di confusione e contestazione che continuano tuttora, e sono documentati in questi link:
http://www.scmc.it/ForumERM/Docs/docs_index.html
A quanto pare, sembra una polveriera....chissà se i membri sono a conoscenza di tutto ciò.
Ai vertici della Gakkai
E non è tutto. Forse i membri non sono informati abbastanza su chi è veramente Daisaku Ikeda e cosa combinano i vertici della SG. E' stato addirittura rivelato che Ikeda avrebbe COPERTO CON I FONDI DELLA SG IL TRAFFICO DI COCAINA A PANAMA in complicità col generale NORIEGA (dittatore panamense di cui è nota l'amicizia con Ikeda), sarebbe stato proprio quest'ultimo a rivelarlo, e la vicenda sarebbe documentata in un rapporto della CIA. Da questo traffico Ikeda avrebbe ricavato ingenti somme, il tutto è pubblicato in un libro dal titolo "Amerika-goroshi no Cho-hasso" (traduzione in inglese "An Unconventional Method for Killing America", eccolo a questo link:http://www.e-net.or.jp/user/mblu/ndb/skbk1/sg1/media/mayaku-e.html del Prof. Yoshihiro Tsurumi direttore nell'università di New York City dell'Istituto di ricerca economico. Provate a leggere queste pagine, purtroppo non in italiano, e vi farete un'idea...
Soka Gakkai's Cocaine Business (citazione in inglese del libro di Tsurumi):
http://www.e-net.or.jp/user/mblu/ndb/skbk1/sg1/media/mayaku-e.html
Daisaku Ikeda Finance les Operations de Cocaine de Manuel Noriega http://www.prevensectes.com/chambre/noriega-francais.html
EN EL FONDO SIEMPRE HUBO TRIANGULACION ENTRE IKEDA, OSAWA Y NORIEGA http://www.sgeye-ar.com/triangulacion_ikeosanor.htm
.
In conclusione
Amici che avete avuto la pazienza di leggere tutto quanto: non entrate mai a far parte di una setta!! Non fatevi ingabbiare il pensiero e non asservitevi a chi vuole manipolare la vostra esistenza e usarvi per i propri scopi. Se avete pochi amici, non cercateli in una setta. Se volete approfondire il buddismo, studiate prima dei libri, informatevi sulle varie tradizioni buddiste e scegliete quella che più vi ispira.
Se siete in difficoltà, avete problemi o vi sono capitate cose spiacevoli, entrare in una setta non sarà mai la soluzione, diventerete solamente dipendenti da qualcos'altro, la soluzione è in VOI, nella vostra FORZA DI VOLONTA', nel fatto che siamo diversi e unici, credete sempre in voi stessi e non a cose esterne a voi, nella vita a tutto c'è rimedio, ma bisogna avere sempre il coraggio e la forza di rialzarsi, come diceva Stallone "non importa quante ne prendi nella vita, l'importante è rimanere in piedi". Fatelo, non chinate la testa davanti a nessuno!
E qualsiasi cosa vi accingiate a fare, prima INFORMATEVI bene!!! Ed Internet credo sia lo strumento più democratico per farsi un'idea, sentendo tutte le campane. Non ci può essere possibilità di crescita in un gruppo in cui tutti la pensano allo stesso modo, che è quello che viene imposto dall'alto: si può crescere invece a contatto con tante persone che la pensano diversamente da noi, questo sviluppa la riflessione e lo spirito critico. Tutti noi abbiamo qualcosa da insegnare, indipendentemente dal credo religioso e politico.
Invito chiunque voglia raccontare la sua esperienza con la Soka Gakkai a scrivere in questo blog: più siamo più potremmo salvare altre persone e impedire che abbocchino a questa organizzazione!
Grazie per l'attenzione.
Link Utili:
http://www.fiorediloto.org/sokagakkai.htm
http://kritika.freewebsites.com
http://vittimesokagakkai.wordpress.com
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Carlo M. Cipolla
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Un articoletto del buon Roberto:
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/01/la-minaccia-dello-yoga-nelle-scuole/#more-119843
un estratto:
il libro:
http://www.amazon.de/Buddismo-Collana-Saggistica-Italian-Edition-ebook/dp/B007WH8H2M
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/01/la-minaccia-dello-yoga-nelle-scuole/#more-119843
un estratto:
Che lo yoga possa essere inteso come puro esercizio corporeo è una colossale menzogna che i “praticanti” ripetono, a mo’ di mantra, infinite volte. Il fine di tale menzogna ribadita ad nauseam è ovviamente quello di tranquillizzare le bovine masse occidentali, non rivelando lo yoga per quello che è, ossia un patente proselitismo del paganesimo indù. I casi di convertiti all’induismo tramite lo yoga non si contano. Così come è innegabile che, dopo un corso di yoga, si è per forza più tolleranti verso la cultura indiana. Del resto, l’India è pienamente consapevole di quanto lo yoga sia in concreto un grande prodotto di esportazione, prontamente usato anche nel marketing del ministero del turismo.
il libro:
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Chef hai scritto due articoli della madonna (o li hai copincollati, non so, tanto non li ho letti)
Ma una cosa l'hai detta giusta: si vive benissimo senza alcun dio.
E parimenti con uno qualsiasi...
Oppure si vive male in presenza od in assenza dei medesimi.
Ma una cosa l'hai detta giusta: si vive benissimo senza alcun dio.
E parimenti con uno qualsiasi...
Oppure si vive male in presenza od in assenza dei medesimi.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Li ho incollati, ho postato pure i link da dove li ho presi.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Io li ho letti. Molto interessanti, ed istruttivi!primaverino ha scritto:Chef hai scritto due articoli della madonna (o li hai copincollati, non so, tanto non li ho letti)
Ma una cosa l'hai detta giusta: si vive benissimo senza alcun dio.
E parimenti con uno qualsiasi...
Oppure si vive male in presenza od in assenza dei medesimi.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Minsky ha scritto:Io li ho letti. Molto interessanti, ed istruttivi!primaverino ha scritto:Chef hai scritto due articoli della madonna (o li hai copincollati, non so, tanto non li ho letti)
Ma una cosa l'hai detta giusta: si vive benissimo senza alcun dio.
E parimenti con uno qualsiasi...
Oppure si vive male in presenza od in assenza dei medesimi.
Si, veramente illuminanti, soprattutto questo link:
http://www.fiorediloto.org/sokagakkai.htm
Veramente uno schifo.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Mi hai fatto tornare in mente lui ...Nemo ha scritto:Ciao Rasputin.
Grazie per i Link ma non ne capisco la logica. Primo perché il buddhismo è Ateo, o perlomeno non considera un Dio "personalista" e "antropomorfo", secondo perché il Maestro che sta dando quella risposta che a te sembra una "Buddanata" sta semplicemente dicendo che la natura "illuminata"* è già presente in noi ma non la esercitiamo. Per farti capire meglio: è come se avessimo il talento di un campione olimpionico che so, di lotta o di tiro al giavellotto ma preferiamo stare a guardare "Big Bang Theory" sfondandoci di birra e patatine fritte. Stringendo ancora di più Il talento è latente, ma non lo esercitiamo. ...
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:Ciao Rasputin.
Grazie per i Link ma non ne capisco la logica. Primo perché il buddhismo è Ateo, o perlomeno non considera un Dio "personalista" e "antropomorfo", secondo perché il Maestro che sta dando quella risposta che a te sembra una "Buddanata" sta semplicemente dicendo che la natura "illuminata"* è già presente in noi ma non la esercitiamo. Per farti capire meglio: è come se avessimo il talento di un campione olimpionico che so, di lotta o di tiro al giavellotto ma preferiamo stare a guardare "Big Bang Theory" sfondandoci di birra e patatine fritte. Stringendo ancora di più Il talento è latente, ma non lo esercitiamo. ...
Mi era sfuggita la chicca, anche di pippe - e non solo mentali - la medaglia mi pare sicura.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
holubice ha scritto:Mi hai fatto tornare in mente lui ...Nemo ha scritto:Ciao Rasputin.
Grazie per i Link ma non ne capisco la logica. Primo perché il buddhismo è Ateo, o perlomeno non considera un Dio "personalista" e "antropomorfo", secondo perché il Maestro che sta dando quella risposta che a te sembra una "Buddanata" sta semplicemente dicendo che la natura "illuminata"* è già presente in noi ma non la esercitiamo. Per farti capire meglio: è come se avessimo il talento di un campione olimpionico che so, di lotta o di tiro al giavellotto ma preferiamo stare a guardare "Big Bang Theory" sfondandoci di birra e patatine fritte. Stringendo ancora di più Il talento è latente, ma non lo esercitiamo. ...
In effetti quel ragionamento è una gran cazzata.
Tante parole per dire "volere è potere", si, fatto salvo le limitazioni psico fisiche della persona.
Facendo un esempio sportivo (visto che ha tirato in ballo le olimpiadi), un ipotetico atleta nuotatore alto un metro e mezzo può passare la vita ad autoconvincersi di essere un fenomeno allenandosi mattina e sera in piscina ma quando si troverà a gareggiare con un Michael Phelps (alto quasi due metri e con una palata simile ad un remo) arriverà indubbiamente e immancabilmente dopo.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:
In effetti quel ragionamento è una gran cazzata.
Tante parole per dire "volere è potere", si, fatto salvo le limitazioni psico fisiche della persona.
Facendo un esempio sportivo (visto che ha tirato in ballo le olimpiadi), un ipotetico atleta nuotatore alto un metro e mezzo può passare la vita ad autoconvincersi di essere un fenomeno allenandosi mattina e sera in piscina ma quando si troverà a gareggiare con un Michael Phelps (alto quasi due metri e con una palata simile ad un remo) arriverà indubbiamente e immancabilmente dopo.
Salvo alcuni sport ed attività strettamente legate alle caratteristiche genetiche (Pallacanestro, nuoto, equitazione, ecc ci siamo capiti) il potere della mente non è da sottovalutare.
Io conosco personalmente un tipo che ha finito un doppio olimpico con una clavicola lussatasi ai primi km della frazione in bicicletta, un altro che nuota la Byron essendo paralizzato dalle balle in giù, ed un terzo che - pur essendo più lento del secondo - l'ha nuotata da claudicante con un bullone nel femore
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Certo, volere è potere. ...da qui a dire che dentro noi esiste un ipotetico campione olimpico ce ne passa.
Con i nostri tempi portiamo a termine le cose che ci prefiggiamo, cose che ci piace fare e nelle quali investiamo tempo e sudore, di certo non grazie alla recita di un mantra del cazzo.
Con i nostri tempi portiamo a termine le cose che ci prefiggiamo, cose che ci piace fare e nelle quali investiamo tempo e sudore, di certo non grazie alla recita di un mantra del cazzo.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:Certo, volere è potere. ...da qui a dire che dentro noi esiste un ipotetico campione olimpico ce ne passa.
Con i nostri tempi portiamo a termine le cose che ci prefiggiamo, cose che ci piace fare e nelle quali investiamo tempo e sudore, di certo non grazie alla recita di un mantra del cazzo.
Ah, questo è poco ma sicuro, io mica mi riferivo alle buddhanate eh
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:Nemo, ti consiglio questa lettura :
...
insomma, una merdata come tante.
Scusa ma:
http://pontilex.org/2012/07/contro-roberto-dal-bosco/
Se volevi fare un pippone del genere non bastava che mettessi i link?
Ho letto un po' poco del libro di Dal Bosco. Se leggo del Buddhismo mi affido ad accademici seri come Heinrich Dumoulin
https://en.wikipedia.org/wiki/Heinrich_Dumoulin
O Lionel Obadia
http://www.usias.fr/en/fellows/fellows-2014/lionel-obadia/
Poi Kogen Mizuno e non disdegno gli studi di Schopenhauer
Dichiararsi "buddhista" non fa di te un illuminato a prescindere. Che anche il buddhismo possa essere usato per far male non ci piove. Che lo possano usare dei deficienti pure. Ci vorrebbe un papirone per smontare molte... ahem... "Facezie" che il signor Dal Bosco, Tipo quella che chi non è buddhista è considerato un animale*, o altri "studiosi" che "benedicono la sciabola" (se volete "benedicono" pure l'arco)**, infine omicidi, riti appartenenti alle religioni tantriche, sette che miscugliano varie tradizioni buddhiste con l'Induismo come la Aum Shinrikyo, o la Soka Gakkai, che non è riconosciuta da nessuna della scuole buddhiste tradizionali neanche come buddhismo. Inoltre non si capisce bene dove cominci il buddhismo (pare che il più odiato sia quello tibetano) e la religione "Bon" antecedente al dharma. Il tuo post quindi serve molto a solleticare i tuoi convincimenti basati su nessun confronto di nozioni ed informazioni, approfondimenti ed un sano contraddittorio. Ovvero tutto il campionario dell'italiota medio. Mi spiace io DEVO confrontare ed approfondire. Comunque Si. Si può fare del male anche col buddhismo, se si vuole. Questo non toglie nulla a ciò che ho detto della bontà del nucleo della sua dottrina. Non è necessario che mi impegni a darti dei link dove ne parlano benissimo, inclusi pure scienziati (qualcosa ho rimandato anche in questa discussione) vero? Ma quelli se serve, si saltano. Se no poi come si ride tra gli amichetti?
*=il brano è di una ambiguità bestiale (appunto). A che si riferisce esattamente? Allo stato di animalità in cui cade l'uomo se non pratica la via? Ossia che può facilmente cadere in quello stato in cui si vive solo di ingozzarsi, dormire e scopare? E' riferito alla ruota della vita? Boh?!?
**=Il Kendo la via della spada, è una disciplina di "derivazione Zen". Lo scopo della dottrina non è affettare le persone che ti capitano a tiro. Girare con la Katana è proibito fin dall'era Meiji e poi conterebbe poco contro una ronca (o berta che dir si voglia), ma un percorso atto a far raggiungere alla mente il Satori. Altra disciplina famosa il KyuDo (la via dell'arco). Lo scopo NON è infilzare la gente con le frecce, né tantomeno preparati ad un combattimento vero. Vedi il famosissimo "Lo Zen ed il tiro con l'arco" di Eugen Herrigel.
Ultima modifica di Nemo il Mar 9 Feb 2016 - 4:48 - modificato 1 volta.
Nemo- -------------
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:
In effetti quel ragionamento è una gran cazzata.
Tante parole per dire "volere è potere", si, fatto salvo le limitazioni psico fisiche della persona.
Facendo un esempio sportivo (visto che ha tirato in ballo le olimpiadi), un ipotetico atleta nuotatore alto un metro e mezzo può passare la vita ad autoconvincersi di essere un fenomeno allenandosi mattina e sera in piscina ma quando si troverà a gareggiare con un Michael Phelps (alto quasi due metri e con una palata simile ad un remo) arriverà indubbiamente e immancabilmente dopo.
Anche questo ragionamento, in termini di cazzate non scherza.
L'esempio da me fornito non era in termini di "gara", ma di "dedizione". Scrivevo infatti che "invece di esercitare se ne sta seduto davanti alla tv". Il ragionamento della gara è completamente avulso dal discorso. Ma più leggo qui dentro, più capisco che certi concetti sono difficili anche con gli esempi più semplici
Nemo- -------------
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Ma perchè persone culturalmente e intellettualmente capaci hanno così spesso bisogno di far propria una qualche dottrina, qualunque essa sia, per (illudersi) di capire o quanto meno interpretare la realtà? E' così difficile ragionare con la propria testa? Mahhh fose si!
___________________
La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Certo che per definire "Accademici seri" pagliacci come Dumolin (Teologo ) e Ovadia (Buddhologo )
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:
L'esempio da me fornito non era in termini di "gara", ma di "dedizione"
E non ti sembra un ovvietà?
C'è bisogno del buddismo per capire che se uno sta seduto davanti alla tv non raggiunge nessuno scopo? Che c'è bisogno del sacrificio per ottenere risultati.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:chef75 ha scritto:Nemo, ti consiglio questa lettura :
...
insomma, una merdata come tante.
Scusa ma:
http://pontilex.org/2012/07/contro-roberto-dal-bosco/
Se volevi fare un pippone del genere non bastava che mettessi i link?
Ho letto un po' poco del libro di Dal Bosco. Se leggo del Buddhismo mi affido ad accademici seri come Heinrich Dumoulin
.
Ma io mica ti ho postato solo Dal Bosco.
Strano che hai menzionato solo lui, che è, gli altri sono difficili da smentire?
Vedi Neme, secondo me chi pensa di essere intellettualmente superiore agli altri (come dai l'impressione di pensare tu) fa solo la figura dell'idiota, soprattutto se poi per affermare ciò posta una serie di cazzate una dietro l'altra.
Sto ancora aspettando l'esempio di persone che contano e che adottano i ragionamenti illuminanti.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:Nemo ha scritto:
L'esempio da me fornito non era in termini di "gara", ma di "dedizione"
E non ti sembra un ovvietà?
C'è bisogno del buddismo per capire che se uno sta seduto davanti alla tv non raggiunge nessuno scopo? Che c'è bisogno del sacrificio per ottenere risultati.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Paolo ha scritto:Ma perchè persone culturalmente e intellettualmente capaci hanno così spesso bisogno di far propria una qualche dottrina, qualunque essa sia, per (illudersi) di capire o quanto meno interpretare la realtà? E' così difficile ragionare con la propria testa? Mahhh fose si!
Penso perché è quello che cercano e forse sono meno illusi di molti atei.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Volevo infine non lasciar cadere il fatto che molti sedicenti "Atei" qua dentro, si affidino agli scritti di Dal Bosco. Il soggetto palesa piuttosto chiaramente da che parte sta. E quella ideologia religiosa che dai religiosi ateisti qui dentro viene tanto vituperata, schifata ed odiata diventa buona ed affidabile se serve per dare contro un'altra attraverso un fervente sostenitore della prima. Meraviglioso. Vabbè. Epic fail. Adesso vedo che dicono sul sito dell'UAAR e sul loro forum. Stavolta però leggerò prima il tenore dei post. Il tempo è prezioso. Ci risentiremo, magari parlando di altro
PS: Non essendo io buddhista, cercare di svilirne la dottrina è come cercare di offendere un juventino dicendogli che l'inter fa schifo.
PS: Non essendo io buddhista, cercare di svilirne la dottrina è come cercare di offendere un juventino dicendogli che l'inter fa schifo.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Ma perché prendi tutto sul personale, io non ti capisco. E comunque che cosa c'è di sbagliato, sappiamo benissimo che i credenti di diverse religioni si spalano la merda l'un con l'altro, è solo una prova in più che le religioni sono dei cumuli di merda.Nemo ha scritto:Volevo infine non lasciar cadere il fatto che molti sedicenti "Atei" qua dentro, si affidino agli scritti di Dal Bosco. Il soggetto palesa piuttosto chiaramente da che parte sta. E quella ideologia religiosa che dai religiosi ateisti qui dentro viene tanto vituperata, schifata ed odiata diventa buona ed affidabile se serve per dare contro un'altra attraverso un fervente sostenitore della prima. Meraviglioso. Vabbè. Epic fail. Adesso vedo che dicono sul sito dell'UAAR e sul loro forum. Stavolta però leggerò prima il tenore dei post. Il tempo è prezioso. Ci risentiremo, magari parlando di altro
PS: Non essendo io buddhista, cercare di svilirne la dottrina è come cercare di offendere un juventino dicendogli che l'inter fa schifo.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Minsky ha scritto:E comunque che cosa c'è di sbagliato, sappiamo benissimo che i credenti di diverse religioni si spalano la merda l'un con l'altro, è solo una prova in più che le religioni sono dei cumuli di merda.
Giustissimo! E visto che siete religiosi ateisti, fate esattamente come le altre religioni: spalate merda. Nessuna indagine conoscitiva, nessun reale approfondimento, ciò che è "pro" viene completamente tralasciato. Ciò che è contro esaltato. E' significativo, per esempio, che uno come Rasputin, nel suo stesso sito di riferimento scientifico, non adotti ricerche del tipo religion and psichiatry, buddhism and psicology/psichiatry/neurosciences. Ci sono dei link di studiosi con le loro ricerche in merito, significamente positive. Vengono semplicemente ignorate. Non le si guarda nemmeno. Solo ciò che ha una valenza negativa viene riportato e senza un controllo esteso. Non è questione quindi di personale o meno, ma della "forma mentale" dell'ateista medio. Ovvero la forma "in negativo" di questi (tristi) esemplari umani:
Stessa ideologia. Stessa cultura. Stessa erudizione. Stessa istruzione di bassa lega.
La questione quindi non è che bla prendo sul personale, ma che non c'è un certo livello di confronto. E il tempo è prezioso.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Ma di che cazzo di "livello di confronto" blateri. Spari minchiate a destra e a manca, ma un rigo che sia uno, in cui tu faccia vedere le "meraviglie" di cui farnetichi, di cui sarebbero dotate le dottrine religiose che reclamizzi, non s'è ancora visto qua sopra. Di solito qua capita il credente che mette in mostra le sue merdate, tu invece non ci fai sentire neanche la puzza, dovremmo essere noi, secondo te, ad andare in cerca della latrina dove l'hai deposta.Nemo ha scritto:Minsky ha scritto:E comunque che cosa c'è di sbagliato, sappiamo benissimo che i credenti di diverse religioni si spalano la merda l'un con l'altro, è solo una prova in più che le religioni sono dei cumuli di merda.
Giustissimo! E visto che siete religiosi ateisti, fate esattamente come le altre religioni: spalate merda. Nessuna indagine conoscitiva, nessun reale approfondimento, ciò che è "pro" viene completamente tralasciato. Ciò che è contro esaltato. E' significativo, per esempio, che uno come Rasputin, nel suo stesso sito di riferimento scientifico, non adotti ricerche del tipo religion and psichiatry, buddhism and psicology/psichiatry/neurosciences. Ci sono dei link di studiosi con le loro ricerche in merito, significamente positive. Vengono semplicemente ignorate. Non le si guarda nemmeno. Solo ciò che ha una valenza negativa viene riportato e senza un controllo esteso. Non è questione quindi di personale o meno, ma della "forma mentale" dell'ateista medio. Ovvero la forma "in negativo" di questi (tristi) esemplari umani:
Stessa ideologia. Stessa cultura. Stessa erudizione. Stessa istruzione di bassa lega.
La questione quindi non è che bla prendo sul personale, ma che non c'è un certo livello di confronto. E il tempo è prezioso.
A prescindere che qualcuno di noi di tanto in tanto si prenda la briga di spianare la MdM del credulastro di turno, sappilo, alla lunga diventa noioso, soprattutto perché nella struttura di base le merdate religiose sono estremamente ripetitive.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:Minsky ha scritto:E comunque che cosa c'è di sbagliato, sappiamo benissimo che i credenti di diverse religioni si spalano la merda l'un con l'altro, è solo una prova in più che le religioni sono dei cumuli di merda.
Giustissimo! E visto che siete religiosi ateisti, fate esattamente come le altre religioni: spalate merda. Nessuna indagine conoscitiva, nessun reale approfondimento, ciò che è "pro" viene completamente tralasciato. Ciò che è contro esaltato. E' significativo, per esempio, che uno come Rasputin, nel suo stesso sito di riferimento scientifico, non adotti ricerche del tipo religion and psichiatry, buddhism and psicology/psichiatry/neurosciences. Ci sono dei link di studiosi con le loro ricerche in merito, significamente positive. Vengono semplicemente ignorate. Non le si guarda nemmeno. Solo ciò che ha una valenza negativa viene riportato e senza un controllo esteso. Non è questione quindi di personale o meno, ma della "forma mentale" dell'ateista medio. Ovvero la forma "in negativo" di questi (tristi) esemplari umani:
Stessa ideologia. Stessa cultura. Stessa erudizione. Stessa istruzione di bassa lega.
La questione quindi non è che bla prendo sul personale, ma che non c'è un certo livello di confronto. E il tempo è prezioso.
Secondo il tuo ragionamento bisognerebbe parlare bene pure del nazismo a questo punto, perché prendere in considerazione solo gli aspetti negativi che ha prodotto, se facciamo ricerche troveremo chi ne esalta le qualità.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:
Secondo il tuo ragionamento bisognerebbe parlare bene pure del nazismo a questo punto, perché prendere in considerazione solo gli aspetti negativi che ha prodotto, se facciamo ricerche troveremo chi ne esalta le qualità.
Anche senza fare ricerche
Comunque questo tipo di ribaltamento della logica da parte del cattotroll di turno pare diventata una moda, comincia a farmi tenerezza
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Rasputin ha scritto:
Comunque questo tipo di ribaltamento della logica da parte del cattotroll di turno pare diventata una moda, comincia a farmi tenerezza
Non ho ben capito se fa apposta a fare l'agnostico e non se ne rende conto o è veramente convinto di essere l'ateo perfetto che esalta gli orientalismi ed è affascinato dagli scienziati credenti.
Ha scritto tanto senza dire nulla, esalta cose per poi smentire di pensarle.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:Volevo infine non lasciar cadere il fatto che molti sedicenti "Atei" qua dentro, si affidino agli scritti di Dal Bosco.
Le vorrei far notare, o sedicente illuminato, che il link che ha fornito
http://pontilex.org/2012/07/contro-roberto-dal-bosco/
per contestare cio che (il cattolico) Dal Bosco scrive sul buddismo, contiene una critica al libro fatta da uno che il libro non lo ha letto.
Difatti leggiamo al suo interno:
Domanda:
Giampietro, ma tu il libro lo hai letto o stai solo basandoti sulla intervista?
Risposta:
L’ho detto… “sulla base della presentazione fatta per mezzo di dichiarazioni e interviste rilasciate per la pubblicizzazione”
Tralasciamo.
Ho fatto un picolo sunto delle tue affermazioni.
Nemo ha scritto:..la natura "illuminata"* è già presente in noi ma non la esercitiamo...
Illuminato colui che ha compreso pienamente e intimamente la realtà della vacuità (Sunyata) cioè che ogni cosa, ogni forma, ogni fenomeno tutto ciò che esiste sia nel percettibile e non è privo di una realtà intrinseca, ed è interdipendente.
Nemo ha scritto:Può darsi, ma siccome entrano in gioco svariate idee di Dio, che partono dal tipico "genio della lampada che schioccando le dita fa tutto" ad Illuminato colui che ha compreso pienamente e intimamente la realtà della vacuità (Sunyata) cioè che ogni cosa, ogni forma, ogni fenomeno tutto ciò che esiste sia nel percettibile e non è privo di una realtà intrinseca, ed è interdipendente.* mi piacerebbe sapere quale idea di Dio vi pare stupida. E perché. Io trovo particolarmente cretina la Prima, per esempio. La seconda mi fa riflettere
*=e noi, non possiamo fare altro che verificare le regole empiriche dei fenomeni da esso emanati e permeati, ricavandone equazioni, regole scientifiche ecc...
Nemo ha scritto:..dato che questa "energia" non è né stata scoperta, né teorizzata in termini matematici, e ancor meno analizzata con metodi scientifici. Sia che essa possa essere "Dio", sia che essa possa essere la regola fondamentale che rende la materia capace di organizzarsi da sola semplicemente per qualche forma di aggregazione "spontanea" in tutto ciò che percepiamo come complessità universale
Nemo ha scritto:Se la fisica quantistica riuscirà a scoprire l'origine, l'elemento fondamentale che genera la complessità dei fenomeni, non sarebbe Dio perché? Perché non è un omone robusto con la barba bianca come quello dipinto nella Cappella Sistina?
Nemo ha scritto:eppure fior di capoccioni, oltre che esimie capre, percepiscono un ordine scientifico e pianificato proprio dall'analisi scientifica dei fenomeni. Ritengono cioè che l'inganno cognitivo lo subiscono chi crede che la materia e le leggi generali si facciano da sole..
Nemo ha scritto:Io non sono un religioso. Sono solo affascinato da come funziona
Nemo ha scritto:A Nemo interessa semmai perché gente intelligentissima, coesa con la realtà, carichi di sapere scientifico veda un disegno laddove altri altrettanto intelligenti vedono una zuppa di particelle che si è fatta da sola fino a generare / emanare o che so io una specie in grado di indagarla.
Nemo ha scritto:Ora: siccome Krzysztof Meissner è credente e cattolico ma studia la fisica delle particelle al CERN di cui è uno dei massimi ricercatori, io mi chiedo semplicemente
PERCHE'
UNO
COSI'
NON
BUTTA
NEL
CESSO
LA
SUA
RELIGIONE?
E' QUESTO che mi affascina
Nemo ha scritto:Molte delle mie posizioni sono assolutamente atee, scientificamente coerenti, contro l'interpretazione letteraria delle scritture, la superstizione, l'oppio letterario delle madonne piangenti e degli dei con quattro braccia che sparano raggi fotonici dagli occhi. Questo fa di me, perdona l'ardire, un ateo molto più razionalista di uno che si limita ad odiare senza conoscere.
Nemo ha scritto:PS: credo che pure lo sciamano se ne freghi se non gli crediamo. Magari gli spiriti lui li conosce perché li ha transitati.
Nemo ha scritto:I nostri sensi non percepiscono DIRETTAMENTE, una certa banda di infrarossi, ma li CONOSCIAMO attraverso segnali capibili solo se tradotti dalla cognizione*. Se vado in un centro di ricerca Astrofisica e vedo le strumentazioni che ci sono, io vedo sui monitor qualcosa che somiglia agli effetti della luce iridescenti su una macchia d'olio sull'acqua, Margherita Hack dati scientifici. Siccome uno Dio lo può percepire, sentire e viverselo per esperienza DIRETTA, esso per quell'individuo è perfettamente coerente con i propri sensi.
Nemo ha scritto:In effetti, di VERI atei, ne ho conosciuti pochi
Nemo ha scritto:..ti ho risposto su ciò che intende la bibbia su come GUADAGNARTI il paradiso (se sei fedele), e che il paradiso non necessariamente è un luogo specifico che si va dopo morti.
Per il fedele Cattolico è Dio che ha il diritto di decidere quando muori, ed è sempre Dio che ti dice come servirlo per andare in paradiso (o "essere" paradiso). Ti ho postato il passo biblico dove dio parla specificatamente di come AGIRE per servirlo e GUADAGNARSI il paradiso (come no...). La vignetta non ha nessuna attinenza con ciò che dice la bibbia a riguardo. La bibbia non ti dice "Ammazzati che mi raggiungi" non appena abbracci il messaggio biblico. Se voleva strappare un sorriso ok, se vuoi usarlo per scardinare il messaggio biblico, ebbè bello mio...
Nemo ha scritto:Speravo di meglio in effetti, tipo di ragionare dal punto di vista dell'analisi socio/antropologiche delle religioni e confrontarle con opinioni basate su analisi critiche...
Nemo ha scritto:Uno può pensare (consolarsi, farsi un'etica, quello che vuoi) che esiste un essere trascendente che possiede in se tutte le caratteristiche del personalimo in quanto è assoluto e illimitato e che quindi possa avere capacità di "ascolto" sebbene in termini infiniti*
* = personalmente lo trovo assurdo, in quanto la sua capacità di risposta trascenderebbe la nostra capacità di comprensione. Sono affascinato però dalle versioni orientaliste di certe religioni, dove dietro a tutti i fenomeni c'è una vacuità materia/energia da cui tutto scaturisce e che tutto permea... cosa per giunta non contrasta con la fisica quantistica
Nemo ha scritto:Ho frequentato diversi templi buddhisti e buddhisti, sia monaci che laici. Senz'altro dipendono dalla loro pratica. Ma questo si può dire anche del semplice salutista, dello scienziato e dell'alcolista. Ci possono essere dipendenze sia distruttive che evolutive. Sfortunatamente Buddhista = Salutista/Alcoolista/ non sono sinonimi. E' appunto un altro "come lo interpreto io". Se non abbiamo una fede, costruiamocela!
Nemo ha scritto:La specifica categoria "mentale" che si potrebbe attribuire ad un religioso è una forma più o meno massiccia di "irrazionalità" non di schizofrenia. L'irrazionalità, aimè, anche in forme gravi (o meglio dire dannose), è presente anche negli atei.
Nemo ha scritto: Quello che intendevo dire che il Buddhismo (o il Vishnuismo, o lo shintoismo) non sono assimilabili ad eventuali "dipendenze" derivate da sostanze psicotrope esterne, come appunto alcool, nicotina o alcaloidi.
Inoltre un hobby difficilmente può sostituire, se rimaniamo nell'ambito del buddhismo, quella che è riconosciuta da molti psicologi come una vera e propria ricerca sperimentale della vera natura della mente e del suo funzionamento. Molto più che un semplice hobby, quindi.
Nemo ha scritto:Quando ho fatto la battuta sulle biciclette e sulle lampadine, intendevo che le varie "Deità" possono essere frutto di una genuina elaborazione del sentire dei fenomeni, più o meno intelligente a seconda del luogo e del tempo cui sono elaborate.
Infine: per la scienza quantistica neanche la lampadina e la bicicletta "esistono" veramente: la loro vera natura è transitoria e vacua, la loro forma temporanea e immanente. Col tempo ciò che erano si sgretolerà fino alle particelle elementari. E' anche il concetto di "Sunyata" di alcune discipline Upanishadiche, Del Buddhismo e del Taoismo. Questa "vacuità"* può essere assunta perfettamente ad una forma di divinità assoluta, dato che emana e permea ogni cosa. Al CERN ora si sta confermando l'intuizione che questi signori, senza acceleratori di particelle, LEP e LHP ebbero migliaia di anni fa.
Quindi, io farò anche degli errori grammaticali, ma sono un ateo che, a differenza di molti religiosi ateisti presentissimi qui dentro, si va (nei suoi evidenti limiti) a cercare le cose invece che a giudicarle da lontano e "di pancia".
Nemo ha scritto:
http://www.tallarico.it/
http://www.cell.com/action/doSearch?searchType=quick&searchText=buddhism&occurrences=all&journalCode=tics&searchScope=series&seriesISSNFltraddfilter=1364-6613&journalCode=tics
http://santacittarama.altervista.org/neuroscienze%20della%20meditazione.pdf
https://www.coursera.org/learn/science-of-meditation
http://www.newcollege.utoronto.ca/academics/new-college-academic-programs/buddhism-psychology-and-mental-health/centre-for-buddhism-and-psychology/buddhist-psychology/
Infine: per ricerca sperimentale, si intende che il praticante buddhista è costretto alla pratica, quindi alla sperimentazione personale e diretta della religione. Ovvero un processo conoscitivo integrale ed integrante
Nemo ha scritto: "se rimaniamo nell'ambito del buddhismo, quella che è riconosciuta da molti psicologi come una vera e propria ricerca sperimentale della vera natura della mente e del suo funzionamento". Era appunto inerente alla pratica del buddhismo. Infatti la treccani spiega bene subito: Che si basa sull’esperienza
Persino i cuochi sperimentano nuove ricette
Nemo ha scritto:sto ancora aspettando un Ateo razionalista per una discussione basata su qualcosa di razionale e concreto e invece dibatto ancora con un Evangelico Ateista
Qualcuno che ragiona e che faccia analisi Storico/critiche/filosofiche con criteri moderni sull'argomento Religione, ragionando sulla sua non-fede.
Finora non ce ne è traccia.
Finora ho trovato perlopiù dei pressapochisti, dilettanti, alcuni anche po' invasati, almeno sullo specifico argomento del thread.
Il corrispettivo "negativo fotografico" del fedele catechizzato "standard".
Nemo ha scritto: il buddhismo non era l'argomento in "questione", ma che lo sport sia assimilabile ed una specifica pratica religiosa. Non era difficile da capire...
Nemo ha scritto: dubito che la scienza, per come la conosciamo oggi, possa andare oltre lo studio delle regole generali dei fenomeni per indagarne l'origine. Se la scienza scoprisse una qualche forma energetico/emanatrice dietro l'intero complesso dei fenomeni essa sarebbe perfettamente compatibile con l'idea impersonalista di "Dio"*, che è quella del buddhismo, alcune pratiche Hindu e Taoismo. Voglio ricordare che al mondo NON esistono solo Islam e Cristianesimo CCR (Riguardo l'ebraismo il discorso è più complesso).
Perciò alla domanda "In quale Dio NON credete" si può dire che tu non credi nel Dio professato mediaticamente alla massa da certo catechismo superficiale. in attesa di eventuali sviluppi OFC
Nemo ha scritto: Diciamo che l'argomento non si vuole approfondire in maniera ateo-razionalista (ovvero storico/critica con metodi moderni), ma in maniera ateistico - religiosa*
*=ovvero il "nutrimento" irrazionale e non conoscitivo di una parte puramente emotiva del cervello: l'odio indiscriminato verso un'ideologia che tra l'altro è talmente diversificata e frammentaria da renderla di difficile classificazione.
Nemo ha scritto:Impossibile da stabilire come può essere il "Pensare" della trascendenza. Inoltre parleremo di "Causalità" non di "Casualità"
"Dio" non è un nerboruto signore dai capelli bianchi neppure nella teologia della CCR. Essendo impossibile raffigurare la trascendenza..
...se questo "principio" emana anche l'intelligenza "Ad Hominem" non si capisce perché essa non si possa manifestare in una certa misura in altre forme. Se venisse scoperto, si avrebbero senz'altro una massiccia "conversione" verso le forme impersonaliste della religione.
Nemo ha scritto:Essa (non dico "esso" perché fa troppo "distributore di benzina" mgreen ) emanerebbe e permeerebbe tutto ciò che esiste. Se c'è una regola fondamentale dietro la manifestazione dei fenomeni (così togliamo la parolaccia "Dio") ad essa tutto sarebbe assoggettato. Emanerebbe la complessità in qualsiasi forma essa si possa manifestare e ci starebbe dentro.
Nemo ha scritto:Anche Dio "Agisce e basta".
Devo affidarmi all'arte per spiegare il concetto, nelle parole di Dante Alighieri
"A l'alta fantasia qui mancò possa;
ma già volgeva il mio disio e 'l velle,
sì come rota ch'igualmente è mossa,
l'amor che move il sole e l'altre stelle"
Gli artisti hanno il mirabile senso del riassunto... Dio è pura azione, "amore" in senso di "agape" di greca memoria, dove l'amante consuma se stesso nell'azione di amare la sua creatura: "tutto il creato". L'uomo particolarmente (nella visione cristiana), ma qui entriamo nell'ermeneutica dei testi... robba da altro thread. Nelle filosofie orientali il "Tao", "Sunya", il "Ku" dello Zen sono principi astratti che non fanno altro che agire. E' la vacuità permeante ed emanatrice. Essendo essa indescrivibile, almeno per ora, come elemento fondante essa viene accolta per intuizione, per "sentire" proprio dell'essere umano. Gli stessi fisici quantistici lavorano per capire la regola fondamentale. O le regole. "Sentono" che c'è un qualcosa, un inizio fondante, una regola di base. Più vanno a fondo, più si accorgono che la materia e l'energia hanno una relazione "vacua", indefinita (per ora). Ma lo fanno con strumentazioni meccaniche. Un mirabile esempio di intuizione di gente nata migliaia di anni prima del CERN
"Shariputra, tutte le cose sono vuote apparizioni.
Esse non sono nate, non sono distrutte, non macchiate, non pure;
non aumentano né decrescono.
Perciò, nella vacuità non c'è forma, né sensazione, né percezione, né formazione karmica, né coscienza;
né occhi, orecchie, naso, lingua, corpo, mente;
né forma, suono, odore, gusto, tatto, oggetti;
né c'è un regno del vedere,
e così via finché giungiamo a nessun regno della coscienza;
non vi è conoscenza, ignoranza,
né fine della conoscenza, né fine dell'ignoranza,
e così via finché giungiamo a non ci sono vecchiaia e morte;
né estinzione di vecchiaia e morte;
non c'è sofferenza, karma, estinzione, Via;
né saggezza, né realizzazione.
Dal momento che non si ha nulla da conseguire, si è un bodhisattva.
Poiché ci si è interamente affidati alla Prajnaparamita,
la mente è priva d'ostacoli;
dal momento che la mente è priva d'ostacoli,
non si conosce paura, si è ben oltre tutto il pensiero illusorio,
e si raggiunge il Nirvana definitivo."
Tratto dal "Sutra del cuore".
La sua azione si riduce all'essenza delle cose. Trascende il concetto umano di azione, volontà, percezione. La conoscenza assoluta del "tutto" è talmente al difuori del nostro campo cognitivo che appunto lo trascende. Non possiamo descriverlo in termini "umani", né letterali per i limiti stessi del linguaggio. Eppure lo sentiamo. Questo sentire fa si che uomini illuminati abbiano creato la scienza e l'analisi e il tentativo di scovarne l'origine ed il funzionamento. Per ora capiamo qualcosa solo delle regole generali dei fenomeni. Il religioso ed il fisico quantistico "sentono" che c'è una qualche regola di base, ed indagano. I secondi, a cui và senz'altro la mia preferenza rispetto al fedele "medio" (o meglio mediocre), lo fanno attraverso gli strumenti della scienza, i primi attraverso svariate presunte rivelazioni ed il tentativo di contatto, sperimentazione diretta attraverso la pratica personale.
Le scritture "sacre" sono fatte da uomini che nel loro spazio e tempo NON potevano parlare col linguaggio di oggi. SI affidavano all'intuizione. Altro tempo, altra lingua, altro luogo, altra antropologia.
Nemo ha scritto:Non si parla delle forme di energia esistenti, ma della possibile regola di base che fa si che le svariate energie si siano formate ed agiscono. Alcuni credono che questo elemento fondante abbia, incluso a tutto il resto, la capacità di esprimersi attraverso un pensiero concepibile dall'essere umano (profeti, rivelazioni, avatara ecc.), in modo da dargli sia l'etica, la moralità* che gli strumenti psicologici per stare nel mondo. Così che, per esempio, la preghiera può assumere una forma anti-nevrotica, rispetto ad una nevrosi distruttiva che fa soffrire l'individuo. Un meccanismo psicologico di difesa del conscio e del subconscio.
*=Intesa anche come regolazione ed applicazione della violenza.
Nemo ha scritto:Perché sei convinto che la "Fede" sia quella in cui hai sempre avuto fede tu (da cui ateista religioso = il 95% degli autoproclamati atei... gli altri 5% studiano financo nelle chiese e nei templi). Probabilmente nessuno ti aveva parlato in tali termini. Io non sono un fedele, ma queste cose io le ho imparate tra i "Fedeli", per giunta cristiano cattolici, che facevano uso dell'apporto della ricerca moderna.
Nemo ha scritto:Che cosa sai di "Dio" veramente per negarne l'esistenza?
Nemo ha scritto:Ma Dio lo potrebbe comunque fare (in linea teorica sempre) in quanto, se non colto nella versione aristotelica, ovvero "staccato" da ciò che "crea", ne sarebbe al contempo emanatore e regolatore attraverso ciò che noi percepiamo come un insieme di fenomeni in evoluzione (trasformazione). E questo è una sintesi di Vishnu, per esempio
Nemo ha scritto:ma noi concepiamo "vita" attraverso i nostri sensi e il conseguente filtraggio dei segnali tramite l'encefalo. Ma il fatto che andato l'encefalo e i sensi, non permanga una struttura di base vitale completamente diversa che esula dall'elaborazione del nostro essere organico questo è da vedere. Poi ache io sono profondamente poco convinto di eventuali Campi Elisi o paradisi con vergini. Attendiamo la ricerca, e mi farò un'opinione definitiva anche io. Per il momento sospendo.
Nemo ha scritto:Al limite così elimini (potresti eliminare) una visone, nella fattispecie quella aristotelica, di Dio, ma un Vishnuista o un Monaco Zen, aggrappato al concetto di "Ku" (che è una versione di Dio impersonale Panenteistica) o un Taoista non lo sposti di un millimetro.
Nemo ha scritto:tutti abbiamo bisogno di credere in qualcosa.
Nemo ha scritto:Qui in Italia potrei fare il Buddhista per come sono fatto io
Nemo ha scritto:Io faccio queste cose, perché mi riempiono, mi danno un senso, mi fanno stare bene anche se so che trasmigrerò in altro come tutti i fenomeni complessi. Sarà nulla nel complesso totale delle cose, ma come uomo "provvisorio" non capisco perché dovrei negarmi, finché sono essere umano vivo il piccolo lusso della ricerca se mi fa vivere meglio.
Nemo ha scritto:Ma chi ha mai detto che "pensa" in termini umani?!?
Io ho detto ci sono DELLE SCUOLE DI PENSIERO RELIGIOSO che RITENGONOche possa esprimersi in modo comprensibile tramite rivelazioni (avatara, profeti ecc.) comprensibili agli umani e che agisca tramite l'evoluzione (trasformazione).
IO
NON
LO
SO
Non sono un fedele delle discipline teistiche personaliste o meno.
io ho detto sono propenso a pensare che esso sia una qualche forma di "vacuità" energia/materia che permea ed emana il tutto. Una cosa talmente enorme che è inconcepibile dal pensiero umano.
Non ho alcuna certezza, non ho analisi definitive.
Nemo ha scritto:Se, e ripeto SE, esistesse una cosa del genere vorrebbe dire che il suo "pensiero" starebbe prima della tua concezione di pensiero, che è limitata al tuo fallace apparato sensoriale e dal tuo limitato centro elaborazione dati (cervello) che interpreta i segnali che gli provengono dall'esterno. Lui non avrebbe "limiti" di tale sorta in quanto sarebbe l'assoluto.
Nemo ha scritto: il modo di agire di questa "Regola di base" è la costante trasformazione degli enti. Troppe gazzelle? Leoni! Troppi umani? Ebola e peste! Troppi leoni? Gazzelle più veloci! Troppe cure? Mutazione dei virus o nuove malattie.
Nemo ha scritto:La figura di Buddha era un uomo. La figura di Buddha ha "visto" tramite il proprio sforzo umano la vacuità di tutte le cose a l'interdipendenza, ossia l'inesorabile, infinita rete di causalità che intercorre tra tutto ciò che esiste. Basandosi su questa scoperta intuì le quattro nobili verità e l'ottuplice sentiero. A crederlo un "avatara" (Lett. "Discesa") sono alcune scuole Hindu, incapaci di accettare l'umanità di qualcuno che abbia potuto rivelare cose così "profonde". La figura di Gesù (Jeoshua Ben Josef) era in effetti, secondo la principale vulgata Cristiana, la divinità stessa resosi umana per poter mostrare agli uomini la via di salvezza e ricongiungimento con Dio. Il Dio Ebraico ovviamente. Notare che uso sempre "La figura di", in quanto è impossibile quando si parla di tali (appunto) figure usare il metodo di indagine storiografico.
Storiograficamente posso dire che forse Buddha era una o più figure nate nel contesto storiografico di allora, ovvero con Brahamanesimo e Giainismo predominanti e quindi autore (o autori) di una eresia di queste due scuole religiose. Cristo, molto più indagato storiograficamente, una figura messianica, cresciuta nell'ambiente esseno/misterico. Forse un rivoluzionario pacifico oppure assolutamente fallimentare. Non esiste una certezza definitiva sulla sua figura storica. Come corollario finale aggiungo che il "problema" dell'esistenza di Cristo non si pone nel Buddhismo. Se gli dici ad un buddhista "Buddha non è mai esistito" il Buddhista se ne strafotte alla grande. Non è quello che gli interessa.
Nemo ha scritto:Nella vita si può fare a meno di un sacco di "sofismi", soprattutto se per certi cervellini sono troppo "sofisticati".
Fortuna che una discreta parte dell'umanità che conta, chi in un verso e chi in un altro, ai "sofismi" ci tiene eccome, spesso consentendo ai meno sofisticati di stare bene.
Nemo ha scritto:PS: Non essendo io buddhista, cercare di svilirne la dottrina è come cercare di offendere un juventino dicendogli che l'inter fa schifo.
Si sviliva la dottrina buddista mica per offendere te ma in quanto essere una cagata al pari di qualsiasi altra religione.
Bèh, di cazzate ne hai scritte però
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo, come mai "la forza" ha creato un ambiente così instabile in cui farci vivere?
Lo sai che il sole è una stella come altre e che quando finisce il suo combustibile son cazzi amari x le forme viventi che abiteranno il pianeta (tra le quali non penso ci sarà ancora l'uomo)?
Sei a conoscenza dei corpi vaganti chiamati asteroidi che ogni tanto piombano sulla terra cancellando tutto o quasi?
L'essere umano con molta probabilità è destinato a fare la solita fine di chi ha abitato nel corso dei milioni di anni questo pianeta e cioè l'estinzione.
Che amore "la forza".
Lo sai che il sole è una stella come altre e che quando finisce il suo combustibile son cazzi amari x le forme viventi che abiteranno il pianeta (tra le quali non penso ci sarà ancora l'uomo)?
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Massì, povero Nemino, Nemuccio (dobbiamo trovargli un vezzeggiativo, qualche idea?), non infieriamo. È tal quale xmanx, tranne che è più raffinato e non usa turpiloquio. Anche lui non ha capito una beata mazza di Fisica Quantistica, però gli "suona" bene mescolare la fisica e le bhuddanate, e su queste basi si è costruito il suo pantheon personale. È il solito credente "do-it-yourself". Vive di rendita e spende il suo tempo tra mistici deliri. Ormai s'è capito tutto di lui. Sarebbe anche un'altra simpatica mascotte per il forum, se solo non avesse un atteggiamento così borioso, strafottente e arrogante.chef75 ha scritto:Nemo, come mai "la forza" ha creato un ambiente così instabile in cui farci vivere?
Lo sai che il sole è una stella come altre e che quando finisce il suo combustibile son cazzi amari x le forme viventi che abiteranno il pianeta (tra le quali non penso ci sarà ancora l'uomo)?
Sei a conoscenza dei corpi vaganti chiamati asteroidi che ogni tanto piombano sulla terra cancellando tutto o quasi?
L'essere umano con molta probabilità è destinato a fare la solita fine di chi ha abitato nel corso dei milioni di anni questo pianeta e cioè l'estinzione.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Stanno plasmando dio al passo coi tempi, quando l'ignoranza dominava dio era quello apparso sul monte che dettava leggi e le scriveva su tavole (quando la scrittura non era ancora stata inventata) adesso che la scienza si è fatta strada schiacciando le vecchie credenze (imposte fino a qualche centinaio di anni fa) adesso dio è l'energia che ha dato il via al big ban e che regola le forze dell'universo.
Ci (fa finta di) si stupisce se scoperte fatte nel passato sono da attribuirsi a religiosi e non si tiene conto che lo studio nel passato era possibile solo (o quasi) ai religiosi.
Sinceramente non mi pare strano che proprio loro che potevano studiare hanno capito per primi che qualcosa non quadrava.
Esalta la scienza fatta negli ambiti religiosi celando che se per caso si dicevano cose che non stavano bene si rischiava la morte, cazzo che bell'incentivo alla scienza che davano.
Ma un minimo di buon senso no è?
Ci (fa finta di) si stupisce se scoperte fatte nel passato sono da attribuirsi a religiosi e non si tiene conto che lo studio nel passato era possibile solo (o quasi) ai religiosi.
Sinceramente non mi pare strano che proprio loro che potevano studiare hanno capito per primi che qualcosa non quadrava.
Esalta la scienza fatta negli ambiti religiosi celando che se per caso si dicevano cose che non stavano bene si rischiava la morte, cazzo che bell'incentivo alla scienza che davano.
Ma un minimo di buon senso no è?
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:Nemo, come mai "la forza" ha creato un ambiente così instabile in cui farci vivere?
"Instabile" un corno.
Instabile è un appellativo che dai all'ambiente per te che sei umanocentrico. Continui, manco fossimo al catechismo pre-cresima, che "Dio" sia un signore nerboruto con la barba bianca con seri problemi psichici, e che noi siamo suoi "Figli" prediletti e che tutto sia li per noi. Mi rifiuto di dare la corretta interpretazione del passo della genesi* a voi perché ci sghignazzereste sopra e non capireste, E ne vi interessa in verità.
Torniamo quindi ad instabile: Se brucia un bosco, il risultato non sarà altro che la correlazione tra il calore ed il combustibile. Nulla di più. Siamo noi, il nostro "spirito" che lo riconduce ad una tragedia. Il bosco prima bellissimo è diventato cenere e tizzoni. Orribile. Sappiamo che siamo mortali, sappiamo che la vita si perpetua attraverso la morte, eppure proviamo dispiacere quando una persona cara se ne va. Ma l'andarsene non è niente altro che il normale svolgersi delle cose in questa realtà fenomenica. Un eventuale impatto con il meteorite per i dinosauri** è stata una tragedia, ma ha consentito ad altri di venire. "Instabile", "Triste", "Doloroso", "bello", "Brutto" ecc. sono appellativi che diamo alla realtà relativa (a noi) ma che nulla ha a che fare con il resto (realtà assoluta). Quindi un meteorite che colpisce la terra in termini assoluti*** è solo l'impatto tra due corpi, in termini relativi una catastrofe immane. Cosa ne sappiamo in fondo, che da quell'impatto non possa nascere un nuovo ciclo vitale? Bello mio svegliati! NON sei il centro dell'universo, ne sei una piccola parte.
*=Cito la Genesi perché pare che continuiate a pensare che quando si parla di queste cose, ci riferisca sempre al Dio cristiano cattolico dei chierichetti
**=ammesso che la teoria sia vera
***=e anche questa è un'interpretazione "relativa". Tentiamo di toglierci dall'equazione, ma sarà sempre un'interpretazione ad ominem
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ricordati di ordinare il prossimo container di omini di paglia, mi sa che li stai finendo
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:Esalta la scienza fatta negli ambiti religiosi celando che se per caso si dicevano cose che non stavano bene si rischiava la morte, cazzo che bell'incentivo alla scienza che davano.
Ma un minimo di buon senso no è?
Verissimo. Di nuovo però, da perfetto ignorante*, salti il contesto storico dei fatti.
Siamo nell'ambito del medioevo, ossia nel periodo storico che parte dalla caduta dell'impero romano (476 DC) all'era moderna (XV secolo DC in poi fino all'era contemporanea**). La scienza era Socratica e pre-socratica***. Tu, chef75 e tutta la combriccola che orbita qua dentro, nati in quel contesto storico di cosa credi? Che potevi avere linee di pensiero uguali a quelle di oggi? L'ambito indissolubile politico/religioso era la normalità. Idee nuove e destabilizzanti divenivano quindi sovversive e pericolose per lo status del potere e socio/economico. Sarà a costo di sacrifici, tempo, uomini eccezionali e a prezzo di sangue e rischi che noi, nel corso dei secoli, abbiamo sviluppato la mentalità attuale. Potrei lanciarmi in una analisi storica, ma anche in questo caso è fiato sprecato. L'interesse qui è condannare a livello del più becero dei Salafiti, quindi come tutto il resto verrebbe bellamente saltato od ignorato. Quindi si, per la moralità e cultura di oggi quelli sono crimini efferati, oscurantismo, ignoranza. A me sta sulle palle la chiesa non per quello che fece allora, come non potrei "prendermela" con Alessandro il Macedone o Gengis Khan ma perché insiste su certe posizioni anche oggi. Va da se che queste cose si fanno anche oggi, solo che si usa la politica, il giornalismo, la diffamazione, la finanza, e quando si vuol fare fuori qualcuno di scomodo invece che "Dio" di usa "La ragion di stato". E' tutto annacquato, tutto profumato (neanche sempre), tutto fatto in giacca e cravatta (se va bene). Se salta fuori qualcosa ci sono i 5 minuti di indignazione e poi si torna tutti a farci i cazzi nostri. E soprattutto non necessita manco più di dio. Si fa benissimo con la dedica Laica.
*=nel senso letterale del termine, ossia che ignori, quindi spessissimo le tue non sono neanche opinioni ma ma pregiudizi (se va bene).
**=Dalla rivoluzione industriale e francese fino ad oggi
***=e anche qui, mi rifiuto di spiegare. Cito di nuovo Einstein: "Tutti possiamo essere geniali, purchè non si chieda ad un pesce di arrampicarsi su un albero". Tra l'altro basterebbe, per iniziare, uno sguardo a Wikipedia... o ad un libro di storia delle medie inferiori per tentare almeno di contestualizzare.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:chef75 ha scritto:Nemo, come mai "la forza" ha creato un ambiente così instabile in cui farci vivere?
"Instabile" un corno.
Ancora con sta storia del dio nerboluto, stai iniziando ad essere ripetitivo, anche nelle cazzate, le hai già scritte.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:chef75 ha scritto:Esalta la scienza fatta negli ambiti religiosi celando che se per caso si dicevano cose che non stavano bene si rischiava la morte, cazzo che bell'incentivo alla scienza che davano.
Ma un minimo di buon senso no è?
Verissimo. Di nuovo però, da perfetto ignorante*, salti il contesto
.
Questa storia del contesto ti sta sfuggendo di mano.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:Nemo ha scritto:chef75 ha scritto:Nemo, come mai "la forza" ha creato un ambiente così instabile in cui farci vivere?
"Instabile" un corno.
Ancora con sta storia del dio nerboluto, stai iniziando ad essere ripetitivo, anche nelle cazzate, le hai già scritte.
Finchè continui a basare i tuoi pensieri e post sull'argomento in tali termini che dovrei dire?
Nemo- -------------
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
"Sappiamo che siamo mortali, sappiamo che la vita si perpetua attraverso la morte."
Belin, tutti lo sanno.
Secondo me con le pagine della bibbia, del bhagavad gita, de del libro del fiore di loto Nemo dovresti pulirtici il culo.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:Nemo ha scritto:chef75 ha scritto:Esalta la scienza fatta negli ambiti religiosi celando che se per caso si dicevano cose che non stavano bene si rischiava la morte, cazzo che bell'incentivo alla scienza che davano.
Ma un minimo di buon senso no è?
Verissimo. Di nuovo però, da perfetto ignorante*, salti il contesto
.
Questa storia del contesto ti sta sfuggendo di mano.
Come volevasi dimostrare.
Si dibatte? No. Si sfotte.
Si replica punto per punto? No. Si posta il filmatino, nella speranza di non fare troppo la figura di chi parla senza cognizione di causa. Tanto poi qui dentro ti fanno pure l'applauso.
Quello che (ti) sta sfuggendo di mano sono i tuoi assiomi fideistici. Stai ancora cercando di buttarla come se parlassi ad un baciapile dei preti, ad una comare che guarda la salma di Padre Pio o la statua della Madonna con aria rincretinita.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
chef75 ha scritto:"Sappiamo che siamo mortali, sappiamo che la vita si perpetua attraverso la morte."
Belin, tutti lo sanno.
Secondo me con le pagine della bibbia, del bhagavad gita, de del libro del fiore di loto Nemo dovresti pulirtici il culo.
Infatti era completamente avulso dalle scritture. Il ragionamento era prettamente logico - razionalistico... e per questo non lo hai capito. Non che da un Salafita ateista mi aspettassi di meglio.
Nemo- -------------
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Bèh, certo, il contesto...io invece da un professore illuminato me lo aspettavo.
Il il perpetrarsi della vita lo vedo possibile dalla nascita degli individui e non dalla loro morte.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo, guarda un po che cagate che ho letto e posseggo.
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Eh? Dove avresti esposto i punti meritevoli di replica, Nemino?Nemo ha scritto:
Come volevasi dimostrare.
Si dibatte? No. Si sfotte.
Si replica punto per punto?
(Ennesimo sollecito che andrà a vuoto, lo so).
Cioè la figura che stai facendo tu.Nemo ha scritto:
No. Si posta il filmatino, nella speranza di non fare troppo la figura di chi parla senza cognizione di causa.
Pronti.Nemo ha scritto:
Tanto poi qui dentro ti fanno pure l'applauso.
Chissà come, capita che dai questa sensazione...Nemo ha scritto:
Quello che (ti) sta sfuggendo di mano sono i tuoi assiomi fideistici. Stai ancora cercando di buttarla come se parlassi ad un baciapile dei preti, ad una comare che guarda la salma di Padre Pio o la statua della Madonna con aria rincretinita.
Cosa? Le scritture?Nemo ha scritto:
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:chef75 ha scritto:Nemo ha scritto:chef75 ha scritto:Nemo, come mai "la forza" ha creato un ambiente così instabile in cui farci vivere?
"Instabile" un corno.
Ancora con sta storia del dio nerboluto, stai iniziando ad essere ripetitivo, anche nelle cazzate, le hai già scritte.
Finchè continui a basare i tuoi pensieri e post sull'argomento in tali termini che dovrei dire?
Nemo, ma ti vedi?
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:Mi rifiuto di dare la corretta interpretazione del passo della genesi* a voi perché ci sghignazzereste sopra e non capireste
Anvedi, oltre che dotto storico della scienza e delle religioni, fisico quantistico e audace esploratore, orientalista e acuto filosofo, è anche raffinato ebraista, esegeta e traduttore
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Nemo ha scritto:
Verissimo. Di nuovo però, da perfetto ignorante*, salti il contesto storico dei fatti.
Siamo nell'ambito del medioevo, ossia nel periodo storico che parte dalla caduta dell'impero romano (476 DC) all'era moderna (XV secolo DC in poi fino all'era contemporanea**). La scienza era Socratica e pre-socratica***. Tu, chef75 e tutta la combriccola che orbita qua dentro, nati in quel contesto storico di cosa credi? Che potevi avere linee di pensiero uguali a quelle di oggi? L'ambito indissolubile politico/religioso era la normalità. Idee nuove e destabilizzanti divenivano quindi sovversive e pericolose per lo status del potere e socio/economico. Sarà a costo di sacrifici, tempo, uomini eccezionali e a prezzo di sangue e rischi che noi, nel corso dei secoli, abbiamo sviluppato la mentalità attuale. Potrei lanciarmi in una analisi storica, ma anche in questo caso è fiato sprecato. L'interesse qui è condannare a livello del più becero dei Salafiti, quindi come tutto il resto verrebbe bellamente saltato od ignorato. Quindi si, per la moralità e cultura di oggi quelli sono crimini efferati, oscurantismo, ignoranza. A me sta sulle palle la chiesa non per quello che fece allora, come non potrei "prendermela" con Alessandro il Macedone o Gengis Khan ma perché insiste su certe posizioni anche oggi. Va da se che queste cose si fanno anche oggi, solo che si usa la politica, il giornalismo, la diffamazione, la finanza, e quando si vuol fare fuori qualcuno di scomodo invece che "Dio" di usa "La ragion di stato". E' tutto annacquato, tutto profumato (neanche sempre), tutto fatto in giacca e cravatta (se va bene). Se salta fuori qualcosa ci sono i 5 minuti di indignazione e poi si torna tutti a farci i cazzi nostri. E soprattutto non necessita manco più di dio. Si fa benissimo con la dedica Laica.
E' proprio questo l'errore di base, ovvero quello di voler contestualizzare situazioni che per loro natura dovrebbero essere assolute in quanto "divine". Se un determinato fatto o elemento o altro che sia è stato ispirato da dio non può essere relativo ad un dato periodo storico o culturale. Dio non può sbagliare. Lui deve sapere come sono realmente le cose. Non poteva non sapere che era la terra a girare intorno al sole! Giusto per fare un piccolo esempio.
Nemo ha scritto:
*=nel senso letterale del termine, ossia che ignori, quindi spessissimo le tue non sono neanche opinioni ma ma pregiudizi (se va bene).
**=Dalla rivoluzione industriale e francese fino ad oggi
***=e anche qui, mi rifiuto di spiegare. Cito di nuovo Einstein: "Tutti possiamo essere geniali, purchè non si chieda ad un pesce di arrampicarsi su un albero". Tra l'altro basterebbe, per iniziare, uno sguardo a Wikipedia... o ad un libro di storia delle medie inferiori per tentare almeno di contestualizzare.
Vedi che non ha alcun senso ritenere una cosa corretta solo perchè l'ha detto "lui" ! Usa la tua testa e un po' di spirito critico !!!!!!!!!!!!!
15 pesci (più uno!) con talenti inaspettati
Si arrampicano sugli alberi, fabbricano sabbia, intonano canti d'amore e sfoderano armi inaspettate: le doti sorprendenti di queste creature acquatiche.
http://www.focus.it/ambiente/animali/15-pesci-con-i-talenti-inaspettati
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
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Re: In quale Dio NON credete, e perchè?
Hara2 ha scritto:Nemo ha scritto:Mi rifiuto di dare la corretta interpretazione del passo della genesi* a voi perché ci sghignazzereste sopra e non capireste
Anvedi, oltre che dotto storico della scienza e delle religioni, fisico quantistico e audace esploratore, orientalista e acuto filosofo, è anche raffinato ebraista, esegeta e traduttore
Immagino che le qualifiche mancanti non siano state dimenticanze ma consapevolezza del regolamento di questo forum
Comunque fa il paio coi pesci arrampicatori, gli specchi ormai gli fanno una pippa
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Bhé, io l'ho detto che sarebbe un pregevole ornamento del forum. Se solo fosse un po' meno presuntuoso...Hara2 ha scritto:Nemo ha scritto:Mi rifiuto di dare la corretta interpretazione del passo della genesi* a voi perché ci sghignazzereste sopra e non capireste
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