Genitori atei
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Re: Genitori atei
BestBeast ha scritto:Quando vostro figlio vi chiede di dormire con voi perchè ha paura del buio cosa fate? Rispettate la sua libertà di credere all'uomo nero oppure lo indottrinate alla religione del nonesisteluomonerismo?
Non è mia abitudine auto-correggermi quando c'è qualcuno non d'accordo con me, ma qui sono stato chiaramente franiteso, per fortuna nessuno mi ha dato un rosso! ahaha Ho creato chiaramente un esempio paradossale, "invertendo i fattori" per evidenziarne meglio l'incongruenza in caso di risposta "contraria"! Il mio intervento anteriore, essendo di posizione appunto opposta, lo certifica! E' chiaro che non reputo una religione il "nonesisteluomonerismo" come non reputo religione l'ateismo e hobby il non collezionare francobolli, inoltre, libertà di credere all'uomo nero non ha ovviamente senso! Ci tenevo a precisare.
BestBeast- -----------
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Re: Genitori atei
lupetta ha scritto:ma scusate, diciamo in continuazione che la religione fa male, è una droga, plagia la mente ecc... e poi avete dei dubbi su cosa dire ad un bambino?
la religione comporta poi tutta una serie di cose, tra cui l'omofobia, la sessufobia, il sessismo, satana, il male, le punizioni divine ecc...
quando vostro figlio vi chiede cosa ne pensate del nazismo voi vi limitate a dire la vostra opinione?
la chiesa si è macchiata dei più atroci delitti, rende le persone dementi, un bambino che conosce l'evoluzione sarà più intelligente rispetto ad uno che crede in dio.
Mi unisco a Nello nel quotare, e per il grassetto un verdone.
Rasputin- ..............
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Re: Genitori atei
Tomhet ha scritto:Se avrò un figlio mi limiterò a mostrargli la realtà.
Se mi chiederà perché perché gli altri bambini vanno al catechismo e lui no, non mi inventerò qualche storia per sembrare imparziale e per non sembrare un ateaccio inculcatore di qualcosa.
Gli dirò semplicemente che i bambini non scelgono consapevolmente dove stanno andando, e che se lui ci vorrà andare lo farà quando sarà capace di scegliere, il che è la semplice verità.
Allo stesso modo gli insegnerò a non rispettare automaticamente da robottino l'autorità, i pagliacci vestiti di bianco che appaiono in tv e minchioni con la gonnella simili solo perché tutti lo fanno.
Questo penso che basterebbe per tenerlo lontano dai parassiti religiosi.
Steerpike- -----------
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Re: Genitori atei
Scusate me mi sembra che qui si dicano delle ovvietà. Non credo che qualcuno sostenga che si debba accettare passivamente il fatto che un figlio sia filo nazista, razzista o qualche altra cazzata del genere. Mi sembra inutile dirlo.
Quando io dico che ai figli si devono spiegare le cose e non imporre intendo che l'educazione deve essere positiva e non impositiva. Ritengo che si debba spiegare perchè una cosa, un idea, un comportamento sia sbagliata e che cosa invece sia giusto fare. Le idee e la personalità i bambini non se la formano in un giorno. E' perciò un continuo rapporto con i figli seguendoli partendo dalle piccole cose fino a quelle più importanti. Insegnargli l'amore e il rispetto per gli animali e la natura non solo spiegando che ogni vita ha la dignità di esistere ma anche facendoli vivere a contatto con loro. E lo stesso vale per ogni altro valore civile e morale, questione religiosa compresa. Ogni volta che c'è la possibilità bisogna spiegare perchè dio non può esistere, ma anche che se loro fa piacere (visto che di fatto i bambini vogliono stare insieme e giocare) non c'è nessun problema a frequentare un oratorio pur non condividendo il credo religioso. E' giusto spiegare che c'è chi crede e che si deve rispettare la loro posizione anche se sai che è sbagliata. E avanti così. Quello che è importante è insegnare la logica dei ragionamenti e sviluppare in loro in senso critico. Così li vaccini contro ogni stronzata che poi crescendo sia i vari preti che altri maghi o stregoni tenteranno di fargli credere vera.
Io adesso non so cosa voi intendiate per educazione, ma io non ammetto la semplice imposizione. Se sei obbligato a questo per far fare le cose giuste ai figli vuol dire che come genitore hai fallito!!
Quando io dico che ai figli si devono spiegare le cose e non imporre intendo che l'educazione deve essere positiva e non impositiva. Ritengo che si debba spiegare perchè una cosa, un idea, un comportamento sia sbagliata e che cosa invece sia giusto fare. Le idee e la personalità i bambini non se la formano in un giorno. E' perciò un continuo rapporto con i figli seguendoli partendo dalle piccole cose fino a quelle più importanti. Insegnargli l'amore e il rispetto per gli animali e la natura non solo spiegando che ogni vita ha la dignità di esistere ma anche facendoli vivere a contatto con loro. E lo stesso vale per ogni altro valore civile e morale, questione religiosa compresa. Ogni volta che c'è la possibilità bisogna spiegare perchè dio non può esistere, ma anche che se loro fa piacere (visto che di fatto i bambini vogliono stare insieme e giocare) non c'è nessun problema a frequentare un oratorio pur non condividendo il credo religioso. E' giusto spiegare che c'è chi crede e che si deve rispettare la loro posizione anche se sai che è sbagliata. E avanti così. Quello che è importante è insegnare la logica dei ragionamenti e sviluppare in loro in senso critico. Così li vaccini contro ogni stronzata che poi crescendo sia i vari preti che altri maghi o stregoni tenteranno di fargli credere vera.
Io adesso non so cosa voi intendiate per educazione, ma io non ammetto la semplice imposizione. Se sei obbligato a questo per far fare le cose giuste ai figli vuol dire che come genitore hai fallito!!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Paolo- --------------
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Re: Genitori atei
Perchè un figlio non può decidere di essere nazista?
loonar- ----------
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Re: Genitori atei
Darrow ha scritto:Perchè un figlio non può decidere di essere nazista?
Ehm, chi ha detto ciò?
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Re: Genitori atei
Che tradotto vuol dire: Credo che si debba vietare attivamente che il figlio sia...Paolo ha scritto: Non credo che qualcuno sostenga che si debba accettare passivamente il fatto che un figlio sia filo nazista, razzista o qualche altra cazzata del genere. Mi sembra inutile dirlo.
Ultima modifica di Darrow il Sab 17 Mar 2012 - 18:21 - modificato 1 volta.
loonar- ----------
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Re: Genitori atei
Darrow ha scritto:Paolo ha scritto: Non credo che qualcuno sostenga che si debba accettare passivamente il fatto che un figlio sia filo nazista, razzista o qualche altra cazzata del genere. Mi sembra inutile dirlo.
E allora?
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Re: Genitori atei
Rasputin ha scritto:Darrow ha scritto:Paolo ha scritto: Non credo che qualcuno sostenga che si debba accettare passivamente il fatto che un figlio sia filo nazista, razzista o qualche altra cazzata del genere. Mi sembra inutile dirlo.
E allora?
Guarda l'edit.
loonar- ----------
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Re: Genitori atei
Darrow ha scritto:Perchè un figlio non può decidere di essere nazista?
Perchè il compito del genitore è quello di educare un figlio. Da Wiki:
L'educazione è il processo e l'attività, influenzata nei diversi periodi storici dalle varie culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo.
Socialmente parlando il nazismo si è dimostrata una stronzata pazzesca. Perciò dovere del genitore è evitare che il figlio diventi nazista. Elementare Watson !
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Re: Genitori atei
Bravo: Volevo questa risposta!Paolo ha scritto:Darrow ha scritto:Perchè un figlio non può decidere di essere nazista?
Perchè il compito del genitore è quello di educare un figlio. Da Wiki:
L'educazione è il processo e l'attività, influenzata nei diversi periodi storici dalle varie culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo.
Socialmente parlando il nazismo si è dimostrata una stronzata pazzesca. Perciò dovere del genitore è evitare che il figlio diventi nazista. Elementare Watson !
Sarà utile in future discussioni!
loonar- ----------
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Re: Genitori atei
Darrow ha scritto:Rasputin ha scritto:Darrow ha scritto:Paolo ha scritto: Non credo che qualcuno sostenga che si debba accettare passivamente il fatto che un figlio sia filo nazista, razzista o qualche altra cazzata del genere. Mi sembra inutile dirlo.
E allora?
Guarda l'edit.
È un'esegesi.
Comunque Paolo ti ha risposto quello che sapevi già
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Re: Genitori atei
Sostanzialmente sono in netto accordo con Paolo e con chi ha sostenuto le sue stesse idee (ho messo i verdi).
Il problema sorge quando una posizione non e' quella dominante nella comunita' di cui si fa parte. Mi spiego meglio: e' molto semplice per un genitore spiegare al figlio perche' il nazismo e' da condannare, tanto che anche la scuola e i libri lo insegnano. Diverso e' il discorso della religione, in Italia il 99% dei bambini va a catechismo e chi non ci va e' solitamente perche' appartiene ad un altro credo. La religione e' insegnata nelle scuole e tutti la considerano un elemento positivo nella vita delle persone. Ora mi sembra che questo discorso non si possa sovrappore a quello del nazismo. Mia figlia mi ha chiesto espressamente "perche' io sono l'unica della classe a non avere una religione?". Mi sembra logico che un bambino si interroghi in proposito. E' dura insomma far capire ad un piccolo che gli altri sono in torto e l'unico ad aver ragione e' lui, a maggior modo quando vede che anche le persone autorevoli (altri genitori, maestre, nonni etc... credono a queste favolette.)
Un'altra questione poi e' anche il rispetto per a religione che viene imposto dalla societa'... ci si aspettebbe che un genitore sospenda il giudizio e non dica esplicitamente al proprio figlio che dio non esiste. Questo viene percepito come un imposozione dell'idea atea, mentre invece il contrario e' solo legittima educazione religiosa e quindi perfettamente accettabile.
Il problema sorge quando una posizione non e' quella dominante nella comunita' di cui si fa parte. Mi spiego meglio: e' molto semplice per un genitore spiegare al figlio perche' il nazismo e' da condannare, tanto che anche la scuola e i libri lo insegnano. Diverso e' il discorso della religione, in Italia il 99% dei bambini va a catechismo e chi non ci va e' solitamente perche' appartiene ad un altro credo. La religione e' insegnata nelle scuole e tutti la considerano un elemento positivo nella vita delle persone. Ora mi sembra che questo discorso non si possa sovrappore a quello del nazismo. Mia figlia mi ha chiesto espressamente "perche' io sono l'unica della classe a non avere una religione?". Mi sembra logico che un bambino si interroghi in proposito. E' dura insomma far capire ad un piccolo che gli altri sono in torto e l'unico ad aver ragione e' lui, a maggior modo quando vede che anche le persone autorevoli (altri genitori, maestre, nonni etc... credono a queste favolette.)
Un'altra questione poi e' anche il rispetto per a religione che viene imposto dalla societa'... ci si aspettebbe che un genitore sospenda il giudizio e non dica esplicitamente al proprio figlio che dio non esiste. Questo viene percepito come un imposozione dell'idea atea, mentre invece il contrario e' solo legittima educazione religiosa e quindi perfettamente accettabile.
Sally- -------------
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Re: Genitori atei
al contrario: è un ottimo training per far comprendere a un bambino che la maggioranza ha sempre torto, l'informazione gli tornerà utilissima per tutta la vita
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Nello - Lo champagne in caso di vittoria è opportuno, in caso di sconfitta è necessario (W.Churchill)
nellolo- -----------
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Re: Genitori atei
Diva ha scritto:"perche' io sono l'unica della classe a non avere una religione?".
Perché sei l'unica a non avere dei genitori imbecilli. I quali tra l'altro non ti proibiscono di averne una se lo desideri, toh ecco qua (Passare libro) una buona scelta tra tutte le religioni esistenti, serviti.
Quoto Nello.
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Re: Genitori atei
Diva, se tua figlia ti chiede questo penso sia perchè non ha avuto sufficienti spiegazioni. Come prima ho detto io ritengo che non ci debba essere un momento in cui tu le debba spiegare qualcosa. Queste cose devono essere cose di cui se ne parla liberamente e da sempre in casa come fossero (e in effetti lo sono) questioni del tutto normali. Così le cose sono del tutto naturali e non è mai un problema. Anche se partecipa o no all'ora di religione sa come sono le cose e non se ne fa un problema. Deve essere per lei una cosa del tutto normale e naturale non una anomalia.
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Re: Genitori atei
i miei figli hanno imparato che l'anomalia ce l'hanno gli altri... certo ormai sono grandi e scrivono cose di questo tipo (questo è il maggiore, oggi 21 anni, ma vi assicuro che è da moltissimo tempo che scrive cose sorprendenti per la sua età):
http://culturaliberta.wordpress.com/2012/02/20/lindiano-di-locke/
certo un popolo formato all'80% (oggi sono magnanimo) da pecore la cui capacità di comprensione si ferma alle cartine dei Baci Perugina, fa fatica a comprendere, ma i "diversi" sono loro... gente che crede alle favole con grande naturalezza e impone idee assurde a chi ragiona
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certo un popolo formato all'80% (oggi sono magnanimo) da pecore la cui capacità di comprensione si ferma alle cartine dei Baci Perugina, fa fatica a comprendere, ma i "diversi" sono loro... gente che crede alle favole con grande naturalezza e impone idee assurde a chi ragiona
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Re: Genitori atei
nellolo ha scritto:i miei figli hanno imparato che l'anomalia ce l'hanno gli altri...
Secondo me vuol dire che hai fatto bene il tuo lavoro di padre.
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Re: Genitori atei
grazie Rasp, senza falsa modestia, penso proprio di sì e in questo sono stato affiancato (o viceversa) da una donna splendida
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Re: Genitori atei
Paolo ha scritto:Diva, se tua figlia ti chiede questo penso sia perchè non ha avuto sufficienti spiegazioni. Come prima ho detto io ritengo che non ci debba essere un momento in cui tu le debba spiegare qualcosa. Queste cose devono essere cose di cui se ne parla liberamente e da sempre in casa come fossero (e in effetti lo sono) questioni del tutto normali. Così le cose sono del tutto naturali e non è mai un problema. Anche se partecipa o no all'ora di religione sa come sono le cose e non se ne fa un problema. Deve essere per lei una cosa del tutto normale e naturale non una anomalia.
Certo, in casa se ne parla liberamente. Pero' lei trova comunque curioso il fatto che cosi tanta gente (anche adulti) credano in queste storielle. Forse dovrei spiegarle il perche' ci credono. Io mi sono limitata a dilre il perche NON ci credo io: non ci sono prove, meglio affidarsi alla scienza quando si cercano risposte su cio' che ci circonda. Dove sbaglio secondo te?
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Re: Genitori atei
Aggiungo: ha sei anni, grandi discorsi filosofici su cosa porta una persona a credere in dio non li abbiamo mai fatti. Ho affrontato il discorso religioni partendo dalla mitologia greca e dicendole che la religione e' una spiegazione che l'uomo cerca di dare ai fenomeni naturali (Zeus e i fulmini). Va da se il paragone con la religione cattolica (dio che crea Adamo con la sabbia)... E dall'altra parte la scienza che cerca di spiegare i fenomeni portando prove di cio' che dice. Poi alla sua eta' e' comunque difficile farle capire che dietro alla religione ci sono la paura di morire, la smania di potere del clero etc... forse i tuoi figli sono piu' grandi...
Sally- -------------
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Re: Genitori atei
Diva io non dico che tu stia sbagliando qualcosa! penso solo che forse dovresti porre più attenzione a piccole cose che possono fare la differenza. Mi è molto difficile darti qualche consiglio anche perchè di te non so nulla, tanto meno della tua famiglia. Io posso solo far riferimento alla mia esperienza sia personale che nei confronti delle mie figlie. Tieni conto che, anche se i bambini oggi sono più svegli di noi, è ancora molto piccola.
Io ho vissuto una esperienza del tutto analoga. A casa mia mio padre, che era ateo integralista, non mi ha mai imposto nulla ma per contro parlava molto di tante questioni (allora a casa non avevamo la tele e andavo al bar a vedere carosello!) sia con me che con i miei fratelli. Io ovviamente non capivo tutto, però assimilavo le cose e le rielaboravo a secondo i vari casi. Io mi sentivo quasi un eletto, mi ritenevo "superiore" agli altri bambini, e capivo in modo naturale che c'era qualcosa che non andava in quanto invece ti raccontavano a scuola sulla religione. Così come si insegnano tutte le altre cose così devi fare anche per questo. Poi lo so ...niente è facile.
Io ho vissuto una esperienza del tutto analoga. A casa mia mio padre, che era ateo integralista, non mi ha mai imposto nulla ma per contro parlava molto di tante questioni (allora a casa non avevamo la tele e andavo al bar a vedere carosello!) sia con me che con i miei fratelli. Io ovviamente non capivo tutto, però assimilavo le cose e le rielaboravo a secondo i vari casi. Io mi sentivo quasi un eletto, mi ritenevo "superiore" agli altri bambini, e capivo in modo naturale che c'era qualcosa che non andava in quanto invece ti raccontavano a scuola sulla religione. Così come si insegnano tutte le altre cose così devi fare anche per questo. Poi lo so ...niente è facile.
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Re: Genitori atei
Paolo ha scritto:Diva io non dico che tu stia sbagliando qualcosa! penso solo che forse dovresti porre più attenzione a piccole cose che possono fare la differenza. Mi è molto difficile darti qualche consiglio anche perchè di te non so nulla, tanto meno della tua famiglia. Io posso solo far riferimento alla mia esperienza sia personale che nei confronti delle mie figlie. Tieni conto che, anche se i bambini oggi sono più svegli di noi, è ancora molto piccola.
Io ho vissuto una esperienza del tutto analoga. A casa mia mio padre, che era ateo integralista, non mi ha mai imposto nulla ma per contro parlava molto di tante questioni (allora a casa non avevamo la tele e andavo al bar a vedere carosello!) sia con me che con i miei fratelli. Io ovviamente non capivo tutto, però assimilavo le cose e le rielaboravo a secondo i vari casi. Io mi sentivo quasi un eletto, mi ritenevo "superiore" agli altri bambini, e capivo in modo naturale che c'era qualcosa che non andava in quanto invece ti raccontavano a scuola sulla religione. Così come si
insegnano tutte le altre cose così devi fare anche per questo. Poi lo so ...niente è facile.
Concordo con te. Forse dipende dal fatto che e' ancora troppo piccola. Sicuramente quando sara' piu' grande ci sara' modo di confrontarsi ad un livello piu' profondo. Il fatto che comunque molte persone credano e' per me uno spunto a porsi domande per il bambino. Quest'anno le ho fatto frequentare l'ora di religione a scuola, l'anno prossimo invece abbiamo scelto insieme di fare ora alternativa. In questo modo ho cercato di non creare un'aura di mistero e di curiosita' attorno all'ora di irc.
Il catechismo invece nn lo frequenta, le ho detto che piuttosto e' meglio uscire e andare a fare una passeggiata all'aria aperta invece che chiudersi in oratorio ad ascoltare storie su gesu'... elei e' sembrata d'accordo. Domani infatti, invece di andare al catechismo domencale come i suoi compagni, andremo ad una rappresentazione per bambini presso l'osservatorio astronomico.
Sally- -------------
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Re: Genitori atei
Ehhh si direi che è perfetto così!!
L'importate è seguirla poi il resto viene naturalmente e si crea un bel rapporto, ma questo tu lo sai, non serve che te lo dica. Fai benissimo a interessarla subito all'astronomia. Vedrai che capisce subito che lassù non ci può essere dio !!
L'importate è seguirla poi il resto viene naturalmente e si crea un bel rapporto, ma questo tu lo sai, non serve che te lo dica. Fai benissimo a interessarla subito all'astronomia. Vedrai che capisce subito che lassù non ci può essere dio !!
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Re: Genitori atei
state parlando del catechismo o dell'irc come di attività qualsiasi, e naturalmente è sempre una questione di percezioni... la mia percezione della dottrina cattolica è di estrema nocività, non mi sognerei mai di mandare un bambino al catechismo a prescindere da considerazioni "strategiche"
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Re: Genitori atei
sai che non so cosa dire. Non so neanche cosa sia il catechismo. Mai messo piede nella mia vita!
Però io rimango della idea che se sei capace a comunicare con i tuoi figli non è nè la scuola nè altro che ti può preoccupare.
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Re: Genitori atei
nellolo ha scritto:state parlando del catechismo o dell'irc come di attività qualsiasi, e naturalmente è sempre una questione di percezioni... la mia percezione della dottrina cattolica è di estrema nocività, non mi sognerei mai di mandare un bambino al catechismo a prescindere da considerazioni "strategiche"
Anch'io la penso cosi, infatti questo primo anno e' stata una prova, giusto per farle vedere di cosa si tratta, in modo da non rischiare che poi ci voglia andare piu' avanti per curiosita'.
Un'altra cosa che mi urta un poco e' che quando in casa si parla di questo argomento io sostengo apertamente la mia posizione, quindi la non esistenza di dio per mancanza di prove... mentre mio marito dice a mia figlia che lei deve farsi la sua opinione conoscendo la religione e capendo il perche' e' sbagliata, non fidandosi solo di cio' che dico io. Io questo lo capisco, ma allo stesso tempo nn lo condivido perche' un discorso simile lo si fa solo per la religine, per le altre questioni (vedi nazismo) non ci passerebbe nemmeno per la mente di dire "io non ti dico se e' giusto ammazzare milioni d ebrei, meglio che prima ti documenti sulle idee naziste e decidi da te se seguirle o meno". Giusto? Quello che mi innervosice di piu' e' il rispetto che alcuni atei (tra cui mio marito) si sentono di dare alle religioni. Rispetto del tutto immotivato. (Ripeto, alle religioni, non alle persone religiose, che io invece insegno a rispettare.)
Sally- -------------
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Re: Genitori atei
come dicevo prima, è una questione di percezione, si vede che tuo marito non ha una percezione di "pericolo" dalla religione
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Re: Genitori atei
Diva ha scritto:nellolo ha scritto:state parlando del catechismo o dell'irc come di attività qualsiasi, e naturalmente è sempre una questione di percezioni... la mia percezione della dottrina cattolica è di estrema nocività, non mi sognerei mai di mandare un bambino al catechismo a prescindere da considerazioni "strategiche"
Anch'io la penso cosi, infatti questo primo anno e' stata una prova, giusto per farle vedere di cosa si tratta, in modo da non rischiare che poi ci voglia andare piu' avanti per curiosita'.
Un'altra cosa che mi urta un poco e' che quando in casa si parla di questo argomento io sostengo apertamente la mia posizione, quindi la non esistenza di dio per mancanza di prove... mentre mio marito dice a mia figlia che lei deve farsi la sua opinione conoscendo la religione e capendo il perche' e' sbagliata, non fidandosi solo di cio' che dico io. Io questo lo capisco, ma allo stesso tempo nn lo condivido perche' un discorso simile lo si fa solo per la religine, per le altre questioni (vedi nazismo) non ci passerebbe nemmeno per la mente di dire "io non ti dico se e' giusto ammazzare milioni d ebrei, meglio che prima ti documenti sulle idee naziste e decidi da te se seguirle o meno". Giusto? Quello che mi innervosice di piu' e' il rispetto che alcuni atei (tra cui mio marito) si sentono di dare alle religioni. Rispetto del tutto immotivato. (Ripeto, alle religioni, non alle persone religiose, che io invece insegno a rispettare.)
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Re: Genitori atei
nellolo ha scritto:come dicevo prima, è una questione di percezione, si vede che tuo marito non ha una percezione di "pericolo" dalla religione
Si, forse perche' lui non ha mai frequentato troppo la chiesa, ne' il catechismo (e' statunitense). Diciamo che i suoi sono credenti di facciata, messa a Pasqua e a Natale e in casa parlavano poco di religione. Ha incominciato a riflettere sul tema in eta' adolescenziale e per lui e' stato facile bollare tutto come una mare di favole. Per me invece, anche se sono cresciuta in una famiglia di credenti all'acqua di rose, e' stato piu' difficile. Da piccola ho fatto comunione e cresima, catechismo e a messa la domenica... quindi staccarmi dalla religione e' stato come abbandonare una parte della mia infanzia, un insegnamento dei miei genitori e una tradizione del mio paese. Insomma affettivamente e' stata piu' dura, anche se di fronte alle evidenze logiche e razionali non potevo fare diversamente.
Almeno cio' che mi consola e' che per mia figlia non sara' cosi.
@ Minsky: grazie...
Sally- -------------
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Re: Genitori atei
Quoto, nessun generico sig. Bianchi che afferma che il Nazismo è sbagliato ha frequentato la Hitler Jugend e letto il Mein Kampf per affermare ciò, sa che il nazismo è sbagliato perché la storia semplicemente è quella.
Se la gente si soffermasse sulla triste storia della religione come fa con altro, il problema religione sarebbe un ricordo, ma oggi il rispetto, come per tante cose, si insegna a darlo in automatico piuttosto che darlo a chi lo merita.
Se la gente si soffermasse sulla triste storia della religione come fa con altro, il problema religione sarebbe un ricordo, ma oggi il rispetto, come per tante cose, si insegna a darlo in automatico piuttosto che darlo a chi lo merita.
Tomhet- -----------
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Re: Genitori atei
Diva ha scritto:nellolo ha scritto:state parlando del catechismo o dell'irc come di attività qualsiasi, e naturalmente è sempre una questione di percezioni... la mia percezione della dottrina cattolica è di estrema nocività, non mi sognerei mai di mandare un bambino al catechismo a prescindere da considerazioni "strategiche"
Anch'io la penso cosi, infatti questo primo anno e' stata una prova, giusto per farle vedere di cosa si tratta, in modo da non rischiare che poi ci voglia andare piu' avanti per curiosita'.
Un'altra cosa che mi urta un poco e' che quando in casa si parla di questo argomento io sostengo apertamente la mia posizione, quindi la non esistenza di dio per mancanza di prove... mentre mio marito dice a mia figlia che lei deve farsi la sua opinione conoscendo la religione e capendo il perche' e' sbagliata, non fidandosi solo di cio' che dico io. Io questo lo capisco, ma allo stesso tempo nn lo condivido perche' un discorso simile lo si fa solo per la religine, per le altre questioni (vedi nazismo) non ci passerebbe nemmeno per la mente di dire "io non ti dico se e' giusto ammazzare milioni d ebrei, meglio che prima ti documenti sulle idee naziste e decidi da te se seguirle o meno". Giusto? Quello che mi innervosice di piu' e' il rispetto che alcuni atei (tra cui mio marito) si sentono di dare alle religioni. Rispetto del tutto immotivato. (Ripeto, alle religioni, non alle persone religiose, che io invece insegno a rispettare.)
Ammiro lo sforzo nell'offrire alla bimba la possibilità di "Provare" un po' tutto, ma mi associo a Nello quando dice che in sostanza le hai fatto provare una delle droghe più pericolose che esistano; magari sarebbe stato più indicato farle fare prima il "Vaccino" (L'ora alternativa) e poi irc?
Quanto al rispetto per le persone, in sostanza sono d'accordo ma sarei disonesto se dicessi di rispettare alla stessa maniera le persone normali e quelle che credono ad un cencioso che cammina sull'acqua, moltiplica derrate poi si trasforma in uno zombie commestibile e la domenica si riuniscono a parlare da sole davanti ad uno strumento di tortura.
Limite mio? Forse.
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Re: Genitori atei
L'aspetto che mi fa sorgere più interrogativi è proprio quello descritto esattamente da Paolo. Come fare in modo che un bambino non si percepisca come superiore agli altri? Come l'unico speciale in mezzo a visionari infettati? P.s. Do per scontato che si possa sentire così, ovviamente, ma non penso che questo sia così distante dalla realtà.
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Re: Genitori atei
BestBeast ha scritto:L'aspetto che mi fa sorgere più interrogativi è proprio quello descritto esattamente da Paolo. Come fare in modo che un bambino non si percepisca come superiore agli altri? Come l'unico speciale in mezzo a visionari infettati? P.s. Do per scontato che si possa sentire così, ovviamente, ma non penso che questo sia così distante dalla realtà.
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Re: Genitori atei
Neanche io vedo niente di male del fatto che lo sia, solo che lo pensi. Temo che ad un bambino di 5-6 anni, sapere che tutti gli altri sono pazzi, non deve far gran che bene.. mah?
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Re: Genitori atei
Di solito sono i credenti a sentirsi superiori, quindi al massimo sarebbe reciproco.BestBeast ha scritto:L'aspetto che mi fa sorgere più interrogativi è proprio quello descritto esattamente da Paolo. Come fare in modo che un bambino non si percepisca come superiore agli altri? Come l'unico speciale in mezzo a visionari infettati? P.s. Do per scontato che si possa sentire così, ovviamente, ma non penso che questo sia così distante dalla realtà.
Steerpike- -----------
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Re: Genitori atei
BestBeast ha scritto:Neanche io vedo niente di male del fatto che lo sia, solo che lo pensi. Temo che ad un bambino di 5-6 anni, sapere che tutti gli altri sono pazzi, non deve far gran che bene.. mah?
Beh se lo è mi pare logico anche che lo pensi. Se poi faccia male o meno, non essendo uno psicologo non sono in grado di esprimere un parere. Però, come dice Steerpike qui sotto...
Steerpike ha scritto:Di solito sono i credenti a sentirsi superiori, quindi al massimo sarebbe reciproco.BestBeast ha scritto:L'aspetto che mi fa sorgere più interrogativi è proprio quello descritto esattamente da Paolo. Come fare in modo che un bambino non si percepisca come superiore agli altri? Come l'unico speciale in mezzo a visionari infettati? P.s. Do per scontato che si possa sentire così, ovviamente, ma non penso che questo sia così distante dalla realtà.
...mi pare che la cosa sia quanto meno ben compensata.
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Rasputin- ..............
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Re: Genitori atei
E come fare invece se il bambino si sentisse inferiore? Non dovete mica pensare che un bambino ragioni esattamente come noi, che riesca ad elaborare ragionamenti più complessi... il problema mi pare sia stato già evidenziato da Diva, sua figlia semplicemente vede tutti i bambini fare delle cose, che lei non fa... potrebbe nascere un sentimento di invidia, o nella peggiore delle ipotesi un complesso di inferiorità, non credo di essere l'unico a pensarlo... con questo non voglio dire che ci dobbiamo mandare i bambini all'ora di religione e all'oratorio, catechismo ecc., volevo solo far presente il problema... io per ora non riesco a venirne a capo, forse non ci ho pensato abbastanza.
Lotus- -------------
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Re: Genitori atei
Hai dato un spunto in più. Se avessimo un bambino con problemi, accetteremmo così candidamente che sia un bene che egli si senta inferiore, che sappia che tutti gli altri sono gli sono superiori? Certo, di fatto lo è, ma non credete di creargli più problemi di quanti non ne abbia già? Vale il discorso opposto, dunque.. Quando il bambino non indottrinato avrà un età tale da essere in grado di porre un limite al suo ego, nessun problema, è normale che pensi di essere diverso, che si senta orgoglioso di essere scampato in parte per merito suo al pericolo. Poi è una mia idea, eh..
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Re: Genitori atei
Lotus ha scritto:E come fare invece se il bambino si sentisse inferiore? Non dovete mica pensare che un bambino ragioni esattamente come noi, che riesca ad elaborare ragionamenti più complessi... il problema mi pare sia stato già evidenziato da Diva, sua figlia semplicemente vede tutti i bambini fare delle cose, che lei non fa... potrebbe nascere un sentimento di invidia, o nella peggiore delle ipotesi un complesso di inferiorità, non credo di essere l'unico a pensarlo... con questo non voglio dire che ci dobbiamo mandare i bambini all'ora di religione e all'oratorio, catechismo ecc., volevo solo far presente il problema... io per ora non riesco a venirne a capo, forse non ci ho pensato abbastanza.
i bambini vogliono omologazione, è normale, la crescita è imitazione. ma io punterò i piedi, di certo non manderò mio figlio a catechismo (non è nemmeno battezzato ovviamente) solo perchè deve fare quello che fanno gli altri. crescere sentendosi diversi può essere un problema come no, la capacità di un genitore sta nel trasmettere sicurezza al figlio cercando di non farlo sentire scompensato ma non nelle cose che fa ma emotivamente.
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ros79- -----------
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Re: Genitori atei
ros79 ha scritto:i bambini vogliono omologazione, è normale, la crescita è imitazione. ma io punterò i piedi, di certo non manderò mio figlio a catechismo (non è nemmeno battezzato ovviamente) solo perchè deve fare quello che fanno gli altri. crescere sentendosi diversi può essere un problema come no, la capacità di un genitore sta nel trasmettere sicurezza al figlio cercando di non farlo sentire scompensato ma non nelle cose che fa ma emotivamente.
Esatto ros79, ma questo è un ragionamento che possiamo fare noi da persone adulte. Un figlio, per quanto tu possa avere la capacità di dargli sicurezza, noterà comunque la differenza tra lui e i suoi compagni... non ci sono modalità di comportamento standard nei confronti di queste problematiche, quindi puoi riuscirci (alimentando un senso di superiorità nei confronti dei compagni), come non puoi riuscirci (potrebbe sentirsi diverso in senso negativo, o comunque inferiore) al di là della tua bravura come genitore, tuo figlio ha una personalità e assimila dati non soltanto da te...
Lotus- -------------
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Re: Genitori atei
Diva ha scritto:Secondo voi un genitore ateo dovrebbe passare al figlio la propria visione del mondo e di conseguenza la propria opinione sulla reglione?
A me hanno dato la possibilità di scegliere,non mi hanno battezzato,mi hanno detto come la pensavano ma mi hanno mandato all'asilo dalle suore e fatto fare religione a scuola,se avessi voluto battezzarmi e fare tutto il resto lo avrei potuto fare.
Non ne ho mai sentito il bisogno perche non ho mai creduto,sono grato a loro per come si sono comportati.
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chef75- ------------
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Re: Genitori atei
Chef, ho vissuto una esperienza tutto simile alla tua. Mio padre per la verità era quello che oggi definiamo un mangiapreti. Odiava di più la Chiesa che non la religione in quanto tale. Ricordo che aveva fatto costruire delle mezzelune in acciaio che tenevamo in casa come soprammobili. E questo non certo perché era islamico, ma per beffeggiare e in dispregio all'uso del crocifisso da parte dei cattolici. E questo negli anno 60 quando per assumerti era necessaria una lettera di referenze dal parroco!! Altri tempi. Io ho avuto anche la particolarità che, poichè mio padre è morto che io avevo 8 anni, per ragioni famigliari ho vissuto praticamente libero di fare tutto quello che volevo senza che nessuno mi seguisse. Ho fatto medie e liceo dai frati francescani senza che mai nemmeno marginalmente mi fosse passato per il cervello l'idea che potesse esistere un qualche dio o altre stronzate del genere!!
Vorrei precisare che quando dicevo che mi sentivo superiore l'ho scritto virgolettato perchè intendevo un po' speciale perchè sapevo e capivo cose che i miei coetanei non avevano modo di sapere. E non in modo arrogante.
Ritornando alla questione della educazione voglio dire che se sei capace di far capire le cose spiegandole e non imponendole ottieni molto di più. Prendiamo l'esempio dei nazisti.
Diva se vuoi far capire che cosa ha comportato il nazismo porta tua figlia a vistare il campo di Auschwitz e spiegale cosa hanno fatto a milioni di persone e bambini. Dille che strappavano i bambini dalle loro famiglie e dalle braccia delle loro mamme per poi ucciderli. Vedrai che sarà immunizzata per tutta la vita da ideologie deliranti. E così per tante altre cose e problemi che ti si pongono.
Vorrei precisare che quando dicevo che mi sentivo superiore l'ho scritto virgolettato perchè intendevo un po' speciale perchè sapevo e capivo cose che i miei coetanei non avevano modo di sapere. E non in modo arrogante.
Ritornando alla questione della educazione voglio dire che se sei capace di far capire le cose spiegandole e non imponendole ottieni molto di più. Prendiamo l'esempio dei nazisti.
Diva se vuoi far capire che cosa ha comportato il nazismo porta tua figlia a vistare il campo di Auschwitz e spiegale cosa hanno fatto a milioni di persone e bambini. Dille che strappavano i bambini dalle loro famiglie e dalle braccia delle loro mamme per poi ucciderli. Vedrai che sarà immunizzata per tutta la vita da ideologie deliranti. E così per tante altre cose e problemi che ti si pongono.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: Genitori atei
@Paolo e Chef: a parte che vi invidio al limite dell'odio, i vostri rispettivi genitori hanno secondo me adittato la strategia allo stesso tempo più neutrale e più intelligente.
Potete tranquillamente portare loro i miei rispetti.
Potete tranquillamente portare loro i miei rispetti.
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Re: Genitori atei
Behh Rasp, dal punto di vista culturale e intellettuale hai ragione. Posso dire di aver avuto fortuna. Ma per il resto mio padre era molto fuori di cervello. Io ero piccolo e le ho scampate, ma i miei fratelli no. Ne hanno prese di santa ragione con una frusta da cavalli che teneva sempre con se. E anche per delle cazzate assurde. Per non dire il resto, con mia madre e altro. Ma ....almeno culturalmente niente da dire. Aveva due lauree in fisica pura e in ingegneria. Frequentava circoli culturali di filosofa, conosceva tutte le religioni, orientali comprese. Aveva una vera cultura sia scientifica che umanistica. Mi portava alla Specola a vede le stelle e mi spiegava tutto. Ma poi......in famiglia e nei rapporti sociali era una tragedia.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: Genitori atei
Paolo ha scritto:Behh Rasp, dal punto di vista culturale e intellettuale hai ragione. Posso dire di aver avuto fortuna. Ma per il resto mio padre era molto fuori di cervello. Io ero piccolo e le ho scampate, ma i miei fratelli no. Ne hanno prese di santa ragione con una frusta da cavalli che teneva sempre con se. E anche per delle cazzate assurde. Per non dire il resto, con mia madre e altro. Ma ....almeno culturalmente niente da dire. Aveva due lauree in fisica pura e in ingegneria. Frequentava circoli culturali di filosofa, conosceva tutte le religioni, orientali comprese. Aveva una vera cultura sia scientifica che umanistica. Mi portava alla Specola a vede le stelle e mi spiegava tutto. Ma poi......in famiglia e nei rapporti sociali era una tragedia.
Caratteraccio eh...beh io baratterei. Senza contare che ci sono padri cosí, e credo siano la maggioranza, i quali inoltre sono cattolici. Uno cosí era mio nonno, 12 figli perché "Li manda tutti il Signore", andava a servir messa e con loro usava la cinghia dei pantaloni. Un pezzo di merda.
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Re: Genitori atei
di questi frammenti fecali ne conosco anche io, gente molto pia che istruisce i giovani sull'educazione al matrimonio e ai figli e poi a casa picchia a sangue la figlia per motivi ovviamente legati al sesso in maniera velata
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Nello - Lo champagne in caso di vittoria è opportuno, in caso di sconfitta è necessario (W.Churchill)
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Re: Genitori atei
nellolo ha scritto:di questi frammenti fecali ne conosco anche io, gente molto pia che istruisce i giovani sull'educazione al matrimonio e ai figli e poi a casa picchia a sangue la figlia per motivi ovviamente legati al sesso in maniera velata
Esatto. Ne conosci e non fai nulla?
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Re: Genitori atei
non posso più fare nulla, nel senso che la figlia in questione oggi ha oltre 40 anni e i fatti risalgono a più di 20 anni fa; il pezzo di merda resta tale, e fino a poco tempo fa teneva corsi parrocchiali per l'educazione dei giovani. Con buona pace dei lividi e della psiche della figlia. Amen
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Re: Genitori atei
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Re: Genitori atei
Lotus ha scritto:ros79 ha scritto:i bambini vogliono omologazione, è normale, la crescita è imitazione. ma io punterò i piedi, di certo non manderò mio figlio a catechismo (non è nemmeno battezzato ovviamente) solo perchè deve fare quello che fanno gli altri. crescere sentendosi diversi può essere un problema come no, la capacità di un genitore sta nel trasmettere sicurezza al figlio cercando di non farlo sentire scompensato ma non nelle cose che fa ma emotivamente.
Esatto ros79, ma questo è un ragionamento che possiamo fare noi da persone adulte. Un figlio, per quanto tu possa avere la capacità di dargli sicurezza, noterà comunque la differenza tra lui e i suoi compagni... non ci sono modalità di comportamento standard nei confronti di queste problematiche, quindi puoi riuscirci (alimentando un senso di superiorità nei confronti dei compagni), come non puoi riuscirci (potrebbe sentirsi diverso in senso negativo, o comunque inferiore) al di là della tua bravura come genitore, tuo figlio ha una personalità e assimila dati non soltanto da
te...
Sicuramente hai ragione. Io pero' a mia figlia ho detto sin da subito che e' sbagliato fare una cosa solo perche' la fanno gli altr,i e lei ha capito. Infatti a lei non piacciono i giochi tipicamente femminili, referisce anzi giocare con dinosauri, personaggi fantastici, supereroi, animali... e quando si pone il problema delle bambine alle quali piacciono bambole e bamboline io le dico che lei e' giusto che giochi a cio' che le piace, che non deve per forza fare giochi "da femmina" se non le va... Che la diversita' e' una cosa positiva, che lei e' speciale cosi com'e'...
Si parte da queste piccole cose credo, senno' tra qualche anno vorra' a tutti i costi la giacca Monclair perche' ce l'hanno le amiche... Certo che se il genitore passa il messaggio che uniformarsi e' giusro, anche contro la propria volonta' e' ovvio che i figli crescono come un greggie di pecoroni...
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Re: Genitori atei
nellolo ha scritto:di questi frammenti fecali ne conosco anche io, gente molto pia che istruisce i giovani sull'educazione al matrimonio e ai figli e poi a casa picchia a sangue la figlia per motivi ovviamente legati al sesso in maniera velata
Anche mio nonno trattava mio padre e i suoi fratelli come bestie, picchiandoli con la cintura, stessa cosa faceva il padre di mio nonno e cosi via indietro nel tempo. Poi un figlio spezza la catena e comincia comportarsi correttamente nei confronti di chi mette al mondo, ma ci vuole coraggio per cambiare il trend.
Sally- -------------
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