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Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale

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Messaggio Da Ospite Mar 9 Apr 2013 - 17:21

primaverino ha scritto:
jessica ha scritto:
primaverino ha scritto:
Certo che conto di superarla, ecceccazo! Non sono mica un cialtrone. Chiaramente non so se ciò si renderà possibile...
Cambiare attività? E con quali mezzi e competenze, scusa? Un ristoratore mica può mettersi a fare l'idraulico. E a cinquant'anni non puoi certo proporti come operaio. Chi ti assume?
bene immagino che quando l'avrai superata il tuo "stipendio" e quello dei tuoi dipendenti non sarà esattamente lo stesso...

Me lo auguro.
Tenendo presente che la remunerazione del capitale investito è imprescindibile, al fine di un corretto calcolo al riguardo. E senza dimenticare il monte-ore.
A tal proposito permettimi di sottoporti il seguente (banalissimo) esercizio di stile, sorvolando sul pur necessario "tono scolastico" del mio dire.
L'imprenditore al fine di valutare la redditività della propria impresa deve tener conto di due valori che in economia (scolastica, quindi: basic level) sono rappresentati dall'interesse di computo e dallo stipendio direzionale.
Il primo è un semplice raffronto tra quanto si percepirebbe, al netto delle imposte vigenti, nel caso di un investimento a basso/nullo rischio di carattere mobiliare (un BTP, per esempio) confrontato col pari importo investito in azienda.
Ipotizziamo nella fattispecie che per iniziare un'attività di ristorazione primaverino abbia investito un milione di euro nel suo ristorante. Un investimento in BTP potrebbe comodamente fruttare un 4% netto, quindi 40.000 euro. (interesse di computo).
Per l'attribuzione dello stipendio direzionale potrei parametrare la mia opera al livello del "percepito/netto in busta" di un operaio 3° liv. CCNL riguardante il mio settore (poniamo 1.300 euro netti al mese per 14 mensilità + TFR, a 40 ore settimanali) considerando il mio monte-ore di circa 72 h/sett., pertanto 40 ore ordinarie e 32 di strao (maggiorazione base 25%, ovvero senza considerare il lavoro festivo, giusto per non calcare troppo la mano...). Se ne ricaverebbe una paga oraria netta ammontante a € 7,51/h (1300/173 ore) per quanto attiene al lavoro ordinario e 9,39/h relativamente allo strao (138 h/mese). Si ricava che il mio "straordinario" consta di € 1.295,32 (138*9,39) che sommato ai 1,300 euro di cui si parlava poc'anzi genera un totale di € 2.595,32 da moltiplicarsi per 15 (14 mens. + TFR), ovvero € 38.929,80 netti. (stipendio direzionale).
La somma di tali valori ammonta a € 78.929,80 netti/anno.
Se una volta superata la crisi dovessi guadagnare tale somma, potrei considerarmi "a pari". Al di sotto di tale risultato l'azienda è tecnicamente "non redditiva". Al di sopra, invece, si realizzerebbe un surplus che prende il nome di "profitto" (termine quasi sempre utilizzato a sproposito).
sorvolo volentieri sul tono scolastico dell'esercizio di stile (di stile?) ma mi sfugge cosa vorresti dirmi con questo...
seconda cosa: vorresti che le pensioni le pagassero direttamente i dipendenti? se si, dovrebbero essere pagate coi circa 1000 euro netti che pigliano?

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Messaggio Da primaverino Mar 9 Apr 2013 - 17:28

jessica ha scritto:
1) sorvolo volentieri sul tono scolastico dell'esercizio di stile (di stile?) ma mi sfugge cosa vorresti dirmi con questo...
2) seconda cosa: vorresti che le pensioni le pagassero direttamente i dipendenti? se si, dovrebbero essere pagate coi circa 1000 euro netti che pigliano?

1) Come: "ti sfugge"? Ho spiegato come va calcolata la redditività d'impresa a livello basico-scolastico. Nessun sottinteso. E' tutto chiaro (se hai letto e compreso, of course...)
2) cosa stai dicendo?

edit: ah, dimenticavo... (di stile?) grazie per l'offesa gratuita.


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Messaggio Da paolo1951 Mar 9 Apr 2013 - 17:32

jessica ha scritto:
Bat ha scritto:
Poi, visto che piangete miseria, vi vorrei far presente qualche piccolo vantaggio che avete e di cui io, lavoratore dipendente, non posso usufruire.
Io acquisto un'automobile e la pago 20.000 + 4.200 di IVA.
Tu, imprenditore, la paghi 20.000 + 2.100 di Iva, in quanto, hai la possibilità di scalare il 50% dell'Iva pagata.
perchè 50?
Perché è rimasto un po' indietro con gli anni, ora normalmente è il 40%, che comunque ti può venire recuperato se non ti riconoscono l'inerenza del costo rispetto al tipo attività svolta.
Prima se ricordo bene era solo il 10% poi la CEE ha imposto questo aumento.

Edit: pardon, non avevo ancora visto che il discorso era già andato avanti...

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Messaggio Da silvio Mar 9 Apr 2013 - 17:51

Bat ha scritto:
Circa invece quello che dici tu, crederò alla tua verità solo quando il 16 del mese quelle imposte saranno prelevate dallo stato sul c/c del dipendente e non su quello del datore di lavoro...
Tra l'altro è una cosa che si potrebbe benissimo fare pensaci un po':
il datore di lavoro paga lo stipendio lordo ed segnala al fisco questo pagamento... poi ci pensi il fisco a farsi dare i soldi dal lavoratore dipendente.

Non sarebbe una cattiva idea, ma per lo stato è più facile prendere soldi dalle imprese alla fonte.

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Messaggio Da Ospite Mar 9 Apr 2013 - 18:07

primaverino ha scritto:
1) Come: "ti sfugge"? Ho spiegato come va calcolata la redditività d'impresa a livello basico-scolastico. Nessun sottinteso. E' tutto chiaro (se hai letto e compreso, of course...)
beh, anche se ti incollo le istruzioni per montare un mobile ikea immagino che siano molto chiare, vorrei capire però qual è il motivo per incollarle. quello che intendo è: ora che sappiamo come si calcola la reddità d'impresa a livello basicoscolastico ecc, cosa dovremmo dedurne?

2) cosa stai dicendo?
mi riferivo a questo tuo intervento: http://atei.forumitalian.com/t3705p590-io-denuncio-e-tu-si-chiama-educazione-fiscale#226671
vorrei capire se il "gravame" è riferito ai contributi pensionistici e se la soluzione sarebbe quella di farli versare direttamente al dipendente.
edit: ah, dimenticavo... (di stile?) grazie per l'offesa gratuita.
prego. ma non c'era nessuna offesa. semplicemente non capivo (e non capisco) cosa c'entri un esercizio di stile con quello che hai scritto (a meno che non si tratti di un termine tecnico ragionieristico a me sconosciuto)

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Messaggio Da paolo1951 Mar 9 Apr 2013 - 18:34

Bat ha scritto:
primaverino ha scritto:Il datore di lavoro sano di mente (e intellettualmente onesto) pone l'accento su questa intollerabile gabella che va versata mensilmente e che sottrae liquidità all'azienda indipendentemente dalla redditività della medesima. Comprenderai facilmente, pertanto, che il nodo da sciogliere non è rappresentato dall'equità o meno della tassazione sui redditi (comunque discutibile fin che si vuole) ma dal gravame aggiunto che azzoppa le imprese.
Giusto. Io contestavo Paolo che ritiene, le imposte sul lordo e l'INPS a carico del dipendente, tasse per la ditta.
Quindi, o io non ho capito nulla oppure Paolo non è "intellettualmente onesto".

primaverino ha scritto:Questione IVA: è un problema di lana caprina, poiché se la stessa fosse indetraibile si scaricherebbe comunque "al costo" (in sede di bilancio). Tuttavia siccome lo Stato pretende il versamento del saldo attivo (IVA a debito - IVA a credito) con scadenza mensile si necessita la detraibilità della stessa. Viceversa lo Stato dovrebbe contentarsi di incamerare il suo "avere" una volta l'anno. Vi è però da aggiungere al riguardo, che se un imprenditore emette fattura in data odierna (ma viene pagato dal cliente - poniamo - a 120gg d.f.f.m.) si troverà a dover anticipare l'IVA (il 16 del mese prossimo) senza averla ancora percepita dal suo debitore. Quindi (in pratica) fa da banca (gratis) allo Stato. E senza contare che in caso di insolvenza del debitore tale anticipo si tradurrebbe automaticamente in una sopravvenienza passiva (cioè: cazzi tuoi, tradotto in italiano).
Non entro nel merito, anche se, devo ammettere che sarei d'accordo sul versamento dell'imposta solo sugli importi effettivamente riscossi.
Quello che intendevo è che, l'IVA per i dipendenti (intesi come consumatori) sarà sempre un costo mentre i lavoratori autonomi hanno molte agevolazioni a riguardo (seppur limitate da quest'anno).
Non intendo addentrarmi nella "spiegazione", che ha dato Paolo, sul calcolo e l'incidenza dell'IVA all'interno di un'azienda.
Vorrei specificare che l'IVA (normalmente) non è un costo per l'azienda, che si limita a riscuotere un'imposta a nome dello Stato, ma lo è SEMPRE per un consumatore finale (salvo rare eccezioni)
.

Ragazzi qui di carne al fuoco ne avete davvero messa tanta!
Tralascio la questione dell'IVA non riscossa perché lo stato vi ha posto un parziale rimedio introducendo, dal dicembre scorso, la così detta IVA per cassa per cui l'inconveniente lamentato da primaverino è stato parzialmente risolto.

Preferisco invece contestare quello che bat ha scritto alla fine ed io ho evidenziato in grassetto:
è vero che per certe aziende l'IVA non è un costo bensì una semplice partita di giro, ma per altre invece è una vera tassazione aggiuntiva del 17,3% che si aggiunge al 3,9% di IRAP e che colpisce non solo il suo reddito ma anche buona parte degli stipendi pagati ai dipendenti, gli interessi bancari, ecc.; già perché le tasse mica si pagano solo sul reddito, un'impresa le paga anche su certi (e non pochi) costi! Insomma lo stato ti dice, visto che dai i soldi alle banche, devi darne un po' anche a me! Visto che vuoi assumere dei dipendenti pagami anche una tassa aggiuntiva per questo!

Sono discorsi abbastanza complicati e lunghi, chi avrà la pazienza di seguirmi... è avvisato e non si lamenti dopo, basterà per lui non leggere oltre e credere fideisticamente nelle "semplificazioni" affermate da Bat

L'IVA neri rapporti tra imprese è effettivamente una partita di giro che non incide sull'utile, ma quando un'impresa vende ai privati ecco che non è più così!
Il prezzo di vendita non può infatti essere aumentato a piacimento, magari (per l'imprenditore) fosse così! Il prezzo di vendita è determinato dalla concorrenza, dalla domanda (soggetta a sua volta a fattori anche meramente psicologici)... dal mercato insomma!
Io vendo a 200 e non a 300 una determinata merce perché se la vendessi a 300 semplicemente non la venderei!
E non posso neanche permettermi di non vendere, almeno un certo tot di merce, perché dovendo avere un magazzino, una esposizione delle merci, anche l'invenduto lo devo pur pagare, perché devo comunque pagare tutta una serie di costi fissi (affitti, tasse e imposte diverse da quelle sul reddito, beni strumentali, consumi di energia, pubblicità e spese amministrative, ecc. ecc.)

Ora su quel prezzo pari 200, mettiamo abbia un guadagno lordo del 50% (al netto cioè del costo di acquisto e di altri costi con Iva), su questo guadagno lordo di 100 io devo appunto versare il 17,35% di Iva, per cui subito il mio guadagno scende 82,65, su questi 82,65 devo poi ancora togliere l'IRAP e tutti i costi non "ivati" (es. tassa rifiuti, affitto locali, stipendi e contributi, ecc.) e infine pagarci l'Ipef.

E facile che a questo punto io mi accorga anche che l'Irpef, che per voi dipendenti è eventualmente l'unica imposta che grava sul vostro reddito, sia effettivamente per l'imprenditore il balzello minore, ma per favore non fate il confronto solo su questa imposta! ... consideriamole invece tutte, e allora vedrete che il reddito d'impresa è tassato quasi per il 60% (malgrado l'evasione esistente)!

Mi accorgo di aver un po' divagato ... ritorniamo allora all'IVA, è solo un'apparenza che l'IVA sia a carico del compratore, è infatti molto probabile che se l'IVA non ci fosse si determinerebbe uno di questi 2 casi:
1. il prezzo di vendita sarebbe sempre 200, ma il guadagno lordo dell'imprenditore sarebbe di 100 anziché di 82,65
2. il prezzo di vendita per effetto della concorrenza scenderebbe a 183 (anziché 200) ma aumenterebbe la domanda e quindi le vendite, per cui l'imprenditore ci guadagnerebbe comunque.

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Messaggio Da primaverino Mar 9 Apr 2013 - 18:38

jessica ha scritto:
primaverino ha scritto:
1) Come: "ti sfugge"? Ho spiegato come va calcolata la redditività d'impresa a livello basico-scolastico. Nessun sottinteso. E' tutto chiaro (se hai letto e compreso, of course...)
beh, anche se ti incollo le istruzioni per montare un mobile ikea immagino che siano molto chiare, vorrei capire però qual è il motivo per incollarle. quello che intendo è: ora che sappiamo come si calcola la reddità d'impresa a livello basicoscolastico ecc, cosa dovremmo dedurne?

2) cosa stai dicendo?
mi riferivo a questo tuo intervento: http://atei.forumitalian.com/t3705p590-io-denuncio-e-tu-si-chiama-educazione-fiscale#226671
vorrei capire se il "gravame" è riferito ai contributi pensionistici e se la soluzione sarebbe quella di farli versare direttamente al dipendente.
edit: ah, dimenticavo... (di stile?) grazie per l'offesa gratuita.
prego. ma non c'era nessuna offesa. semplicemente non capivo (e non capisco) cosa c'entri un esercizio di stile con quello che hai scritto (a meno che non si tratti di un termine tecnico ragionieristico a me sconosciuto)
1) (Sia detto senza offesa: l'esempio dell'IKEA conta sega ed è pure fuori luogo). Che la redditività d'impresa è valore non prescindibile, come ho già detto, è fondamentale. Altrimenti non vale la pena investire in termini produttivi. (Non è difficile da capire, no?)
2) Il "gravame" azzoppa le imprese poiché le sottopone a tassazione/contribuzione forzosa indipendente dalla redditualità. Non è difficile da capire, no?. Se devo pagare 50.000 euro su 100.000 guadagnati, no problem. Se devo pagare 50.000 euro anche se non guadagno niente si chiama "pizzo".
Cosa non ti è chiaro?
3) Lasciamo perdere lo stile, ti va? (a meno che tu non sia Holubice, ovvero un patetico cialtrone). Mi era parso che tu fossi una persona intelligente. E lo penso tuttora (sinché non mi fornirai prova contraria, naturalmente).
p.s.: fatta salva l'onestà intellettuale, sia chiaro.
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Messaggio Da Ospite Mar 9 Apr 2013 - 19:18

primaverino ha scritto:1) (Sia dettosenza offesa: l'esempio dell'IKEA conta sega). Che la redditività d'impresa è valore non prescindibile, come ho già detto. Altrimenti non vale la pena investire in termini produttivi. (Non è difficile da capire, no?)
ho capito che l'ikea non conta una sega, ma se vuoi che invece il tuo esempio conti dovresti spiegarmi cosa intendi dirmi, perchè da sola non ci arrivo proprio...
abbiamo fatto i conti su quando conviene avere un'attività in proprio (non del tutto completi perchè ci sono dettagli eventuali che possono variare il valore della tua impresa di qualche zero) e quindi? era un'informazione per capire quanto difficile sia guadagnarci qualcosa facendo l'imprenditore? quanto deve metterci di suo per avviare la cosa? quello che ti sto chiedendo è il motivo di quel post (non il contenuto).

2) Il "gravame" azzoppa le imprese poiché le sottopone a tassazione/contribuzione forzosa indipendente dalla redditualità. Non è difficile da capire, no?. Se devo pagare 50.000 euro su 100.000 guadagnati, no problem. Se devo pagare 50.000 euro anche se non guadagno niente si chiama "pizzo".
Cosa non ti è chiaro?
quello che non mi è chiaro è come intenderesti bypassare la contribuzione forzosa. tu apri un 'attività mettendo in conto di avere 3 dipendenti i quali, per contratto, ti costeranno ciascuno 10 di "stipendio" sui quali tu pagherai 3 allo stato e 7 al dipendente e anche 7 di inps nisf o chi per esso (sempre che tu non decida di assumere un lavoratore con contratto di prova\apprendistato\tempo determintato\stagionale ecc... che per il momento lasciamo stare. ora tu mi dici che guadagni 100, no problem a pagare tutto ciò.
un paio d'anni ti vanno male a causa della crisi e tu guadagni 50 per cui 51 da dare ai tuoi dipendenti non li hai proprio. quello che tu stai proponendo è di permettere all'imprenditore di non versare quei 7x3 euro di inps? nel senso che se l'azienda va male purtroppo anche chi ci lavora deve contribuire. (la cosa comunque per molti non è molto lontana dalla realtà visto che di gente che si scopre buchi contributivi se ne sveglia ogni giorno, oltre alle richieste di "stringere la cinghia"). ma tralasciando il pratico e restando sul teorico, saresti anche disposto a versare 20 invece di 10 in busta paga l'anno che ti va bene e tiri su 200 euri? non credo. in caso contrario questa opzione esiste già e si chiama cooperativismo...
esiste una terza opzione che si chiama mercato completamente libero, che ci riporterebbe più o meno alle condizioni del mozambico.
detto ciò, giusto per chiarire la mia posizione, non sto difendendo a priori il compagno lavoratore dal ricco capitalista senza anima. vi sono delle categorie di lavoratori assolutamente privilegiate, vi sono tutele abusate che si traducono in veri e propri furti, quello che sembra sfuggire al paolo nella sua difesa d'ufficio della categoria, e mi pare in parte anche a te, è che dalla parte opposta, cioè se si prende una generica fascia di lavoratori dipendenti, gli abusi fatti nei loro confronti sono assai più pesanti.
comunque, giro a te una domanda che ho fatto una trentina di volte al buon paolo il quale, per restare in tema, ha fatto orecchie da mercante: posto che parte degli imprenditori italiani (non casi isolati, una bella fetta) evade perchè le tasse da pagare (compreso costo del lavoro e tutte le vosi che vuoi) sono troppo alte, come mai, dopo l'italia, i paesi con la più alta evasione fiscale in europa sono i paesi con la tassazione più bassa? è gente geneticamente diversa da noi che evade per proprio tornaconto o che?

3) Lasciamo perdere lo stile, ti va? (a meno che tu non sia Holubice, ovvero un patetico cialtrone). Mi era parso che tu fossi una persona intelligente. E lo penso tuttora (sinché non mi fornirai prova contraria, naturalmente).
p.s.: fatta salva l'onestà intellettuale, sia chiaro.
per me facciamo quello che preferisci, comunque non so cosa tu abbia inteso o che, ma non mi pare ci fosse niente di strano o offensivo nella mia parentesi, semplicemente, per quanto ne so, un esercizio di stile è qualcosa di molto simile a un "bozzetto" in ambito artistico o progettuale o, al massimo, un qualcosa di completamente inutile volto solo a far vedere l'applicazione "di stile". per questo mi sfuggiva cosa c'entrasse con l'es di ragioneria.

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Messaggio Da Ospite Mar 9 Apr 2013 - 19:46

paolo1951 ha scritto:
Visto che vuoi assumere dei dipendenti pagami anche una tassa aggiuntiva per questo!
corretto. ed ecco, questa è una delle merdate dei governi di sx, regalo alle grosse aziende e disincentivo dell'assunzione di personale. in alcuni casi arriva a portare la tassazione al 75%.

E facile che a questo punto io mi accorga anche che l'Irpef, che per voi dipendenti è eventualmente l'unica imposta che grava sul vostro reddito, sia effettivamente per l'imprenditore il balzello minore, ma per favore non fate il confronto solo su questa imposta! ... consideriamole invece tutte, e allora vedrete che il reddito d'impresa è tassato quasi per il 60% (malgrado l'evasione esistente)!
si chaima total tax rate ed è stimato per lo scorso triennio a circa il 66%, uno dei più alti al mondo (o almeno nel primo mondo) quello che non mi torna del tuo intervento è il malgrado l'evasione esistente. casomai dovresti dire (anche) a causa dell'evasione esistente. non mi rigirare la frittata delle cause effetto perchè la domanda irrisposta sul come mai dopo l'italia i 3 paesi più evasori sono paesi con quel numerino grande la metà è sempre pronta.

1. il prezzo di vendita sarebbe sempre 200, ma il guadagno lordo dell'imprenditore sarebbe di 100 anziché di 82,65
2. il prezzo di vendita per effetto della concorrenza scenderebbe a 183 (anziché 200) ma aumenterebbe la domanda e quindi le vendite, per cui l'imprenditore ci guadagnerebbe comunque.
corretto se non consideri che la situazione ora è la 3, e cioè l'iva c'è per chi dichiara la prestazione e non c'è per chi non la paga (che quindi può permettersi o di guadagnare di più rispetto a te oppure di costare di meno e fregarti i clienti)

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Messaggio Da Bat Mar 9 Apr 2013 - 20:04

paolo1951 ha scritto:
è vero che per certe aziende l'IVA non è un costo bensì una semplice partita di giro, ma per altre invece è una vera tassazione aggiuntiva del 17,3% che si aggiunge al 3,9% di IRAP e che colpisce non solo il suo reddito ma anche buona parte degli stipendi pagati ai dipendenti, gli interessi bancari, ecc.; già perché le tasse mica si pagano solo sul reddito, un'impresa le paga anche su certi (e non pochi) costi! Insomma lo stato ti dice, visto che dai i soldi alle banche, devi darne un po' anche a me! Visto che vuoi assumere dei dipendenti pagami anche una tassa aggiuntiva per questo!
Ti assicuro che faccio fatica a capirti.
Tutto questo cosa centra con l'IVA?
Tassazione aggiuntiva del 17,3 %???
L'IVA colpisce il reddito dell'impresa?????? Cosa centrano gli interessi bancari con l'IVA?
Stai facendo una confusione immensa tra tasse dirette, imposte indirette, ecc.
Non si capisce nulla di ciò che hai scritto.
"Insomma lo stato ti dice, visto che dai i soldi alle banche, devi darne un po' anche a me!".... cosa centra con l'IVA?????
"Visto che vuoi assumere dei dipendenti pagami anche una tassa aggiuntiva per questo!"... cosa centra con l'IVA??????
paolo1951 ha scritto:ma quando un'impresa vende ai privati ecco che non è più così!
Il prezzo di vendita non può infatti essere aumentato a piacimento, magari (per l'imprenditore) fosse così! Il prezzo di vendita è determinato dalla concorrenza, dalla domanda (soggetta a sua volta a fattori anche meramente psicologici)... dal mercato insomma!
Io vendo a 200 e non a 300 una determinata merce perché se la vendessi a 300 semplicemente non la venderei!
E non posso neanche permettermi di non vendere, almeno un certo tot di merce, perché dovendo avere un magazzino, una esposizione delle merci, anche l'invenduto lo devo pur pagare, perché devo comunque pagare tutta una serie di costi fissi (affitti, tasse e imposte diverse da quelle sul reddito, beni strumentali, consumi di energia, pubblicità e spese amministrative, ecc. ecc.)

Ora su quel prezzo pari 200, mettiamo abbia un guadagno lordo del 50% (al netto cioè del costo di acquisto e di altri costi con Iva), su questo guadagno lordo di 100 io devo appunto versare il 17,35% di Iva, per cui subito il mio guadagno scende 82,65, su questi 82,65 devo poi ancora togliere l'IRAP e tutti i costi non "ivati" (es. tassa rifiuti, affitto locali, stipendi e contributi, ecc.) e infine pagarci l'Ipef.

E facile che a questo punto io mi accorga anche che l'Irpef, che per voi dipendenti è eventualmente l'unica imposta che grava sul vostro reddito, sia effettivamente per l'imprenditore il balzello minore, ma per favore non fate il confronto solo su questa imposta! ... consideriamole invece tutte, e allora vedrete che il reddito d'impresa è tassato quasi per il 60% (malgrado l'evasione esistente)!

Mi accorgo di aver un po' divagato ... ritorniamo allora all'IVA, è solo un'apparenza che l'IVA sia a carico del compratore, è infatti molto probabile che se l'IVA non ci fosse si determinerebbe uno di questi 2 casi:
1. il prezzo di vendita sarebbe sempre 200, ma il guadagno lordo dell'imprenditore sarebbe di 100 anziché di 82,65
2. il prezzo di vendita per effetto della concorrenza scenderebbe a 183 (anziché 200) ma aumenterebbe la domanda e quindi le vendite, per cui l'imprenditore ci guadagnerebbe comunque.

Questa è un'accozzaglia di ...............
Nel calcolo del prezzo di un bene tu inserisci tutti i costi avuti per produrlo/commercializzarlo/ecc. comprensivi d'IVA?????
Ti assicuro che tutti i calcoli che hai fatto non hanno nessun senso e, mi spiace dirtelo, ma se ragioni in questo modo fatico a capiere come la tua impresa possa stare in piedi.
Vediamo di fare un piccolo riepilogo.
Faccio un piccolo esempio con importi inventati, forse è più chiaro di tante parole.

Supponiamo per produrre un martello debba acquistare come materie prime ferro e legno.
Per produrre un martello acquisto:
1 unità di ferro a 10 Euro + 2,10 di IVA
1 unità di legno a 5 Euro + 1,05 di IVA
Quindi materie prime 15 Euro + 3,15 di IVA
Costi di produzione/distribuzione/ecc. (macchinari, stipendi, pulizia uffici, cancelleria, ecc.) *qui deve essere bravo l'impreditore a valutare bene i costi ed imputarli correttamente all'unità (martello) che si produce.
Supponiamo che la valutazione di questi costi sia di altri 5 Euro + 1,05 di IVA
Totale costi 20 Euro + 4,20 di IVA
A questo punto l'imprenditore stabilisce la quantità di ricarico da imputare al singolo martello. Supponiamo che il ricarico si valutato sul 50% del valore della merce.
Quindi: ricarico 10 Euro
Dopo tutti questi calcoli, risulterà che il prezzo del martello sarà di 30 Euro + IVA 6,30
L'acquirente (consumatore finale) spenderà quindi 36,30 Euro per un martello (un po' troppo.........Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 899568).

Al 16 del mese l'imprenditore verserà per questo martello 2,10 Euro di IVA allo Stato (6,30 di IVA Vendite - 4,20 di IVA Acquisti).
Attenzione: il guadagno sul martello è di 10 Euro. L'IVA da versare 2,10 è l'imposta sul valore aggiunto che il CONSUMATORE paga all'imprenditore perchè la versi, al posto suo, allo Stato.
Quindi, l'IVA per l'imprenditore non è un costo!!!
E' vero, poi, che sui 10 Euro di guadagno l'imprenditore dovrà versare la sua parte di tasse allo Stato ma ciò non ha nulla a che fare con l'IVA.
La cosa è semplicissima...
Se, il mercato non dovesse permettere la vendita a 30 euro + IVA, giustamente l'imprenditore per poter ugualmente vendere il martello, può decidere di diminuire la sua quota di ricarico.
Esempio: ricarico solo del 30 %
20 Euro di costi + 6 Euro di ricarico = 26 Euro + 5,46 di IVA = prezzo finito 31,46
Attenzione: il guadagno sul martello è di 6 Euro. L'IVA da versare sarà 5,46 - 4,20 = 1,26 da versare allo Stato. NON E' UN COSTO PER L'IMPREDITORE.
Paolo dici che nel conteggio dei costi tieni conto anche dell'importo dell'IVA.
In questo caso non sto a fare i calcoli ma faresti pagare al consumatore finale l'IVA sull'IVA!!!!!!!!!!!!
ASSURDO!
Per forza il prezzo del tuo martello sarebbe fuori mercato, il prezzo finale sarebbe gonfiato da questo metodo errato di calcolare i costi!
Se veramente sei un imprenditore mi stupisco che tu dica una cosa del genere...

Bat
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Messaggio Da paolo1951 Mar 9 Apr 2013 - 21:03

silvio ha scritto:
Bat ha scritto:
Circa invece quello che dici tu, crederò alla tua verità solo quando il 16 del mese quelle imposte saranno prelevate dallo stato sul c/c del dipendente e non su quello del datore di lavoro...
Tra l'altro è una cosa che si potrebbe benissimo fare pensaci un po':
il datore di lavoro paga lo stipendio lordo ed segnala al fisco questo pagamento... poi ci pensi il fisco a farsi dare i soldi dal lavoratore dipendente.

Non sarebbe una cattiva idea, ma per lo stato è più facile prendere soldi dalle imprese alla fonte.
Beh diciamo pure che in caso contrario (pagamento effettuato direttamente dal dipendente) ne prenderebbe molti meno! che l'evasione sarebbe enormemente più alta, che il recupero eventuale delle somme evase sarebbe pressoché impossibile!
Ma ci sono altre considerazioni direi " psicologiche":
1. il fiscalismo dello stato non troverebbe più un comodo alleato in lavoratori dipendenti e sindacati.
2. oggi la maggioranza dei dipendenti, malgrado quello che dice Bat, non sente come sue quelle tasse solo indicate sulla busta paga, che altri altri però versano "per loro"... ma se invece le vedessero prelevate dal loro c/c bancario, magari quando c'è già poco o niente, sentiresti quanti "porcodio"
3. inevitabilmente di fronte ad uno stipendio percepito più alto, le rivendicazioni sindacali si farebbero minori... cioè l'arte di evadere il fisco sostituirebbe almeno in parte la richiesta di aumenti al datore di lavoro.

Ma io dico che si potrebbe andare oltre: oggi tra ritenute sulla busta paga, TFR accantonato a INPS o a Fondi di previdenza, contributi a carico ditta (INPS, Cassa Edile), il costo del lavoro è circa il doppio di quello che uno percepisce in busta.
Ora pensate se si raddoppiasse questi stipendi dando tutto al lavoratore; lasciando poi che fosse lui a scegliere se vuole la pensione dell'INPS o farsi una assicurazione privata, e idem per la malattia, limitando magari la tutela assicurativa agli eventi seri (per capirci malattie di pochi giorni non le paga nessuno), e aggiunta (come si diceva prima) lasciare a lui l'incombenza di pagare le tasse...
Sai quante cose cambierebbero in questo paese! Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 649521
Sai quanti dipendenti accetterebbero più che volentieri!
E immagini chi sarebbe invece a non accettare?

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Messaggio Da paolo1951 Mar 9 Apr 2013 - 21:14

Bat ha scritto:
paolo1951 ha scritto:
è vero che per certe aziende l'IVA non è un costo bensì una semplice partita di giro, ma per altre invece è una vera tassazione aggiuntiva del 17,3% che si aggiunge al 3,9% di IRAP e che colpisce non solo il suo reddito ma anche buona parte degli stipendi pagati ai dipendenti, gli interessi bancari, ecc.; già perché le tasse mica si pagano solo sul reddito, un'impresa le paga anche su certi (e non pochi) costi! Insomma lo stato ti dice, visto che dai i soldi alle banche, devi darne un po' anche a me! Visto che vuoi assumere dei dipendenti pagami anche una tassa aggiuntiva per questo!
Ti assicuro che faccio fatica a capirti.
Tutto questo cosa centra con l'IVA?
Tassazione aggiuntiva del 17,3 %???
L'IVA colpisce il reddito dell'impresa?????? Cosa centrano gli interessi bancari con l'IVA?
Stai facendo una confusione immensa tra tasse dirette, imposte indirette, ecc.
Non si capisce nulla di ciò che hai scritto.
"Insomma lo stato ti dice, visto che dai i soldi alle banche, devi darne un po' anche a me!".... cosa centra con l'IVA?????
"Visto che vuoi assumere dei dipendenti pagami anche una tassa aggiuntiva per questo!"... cosa centra con l'IVA??????
....
Dunque avevo premesso che non era facile spiegare ogni cosa in un post per quanto prolisso... io ho voluto solo gettare un sasso nello stagno delle tue certezze dogmatiche.
Però se vuoi, una cosa alla volta posso spiegarti tutto per filo e per segno.
Ora dato che vado a mangiare ti spiego solo una piccola cosetta che avresti potuto anche capire da solo ma invece a quanto pare ti sconvolge:
sul prezzo finale al consumatore l'Iva ordinaria (quella del 21%) grava in ragione del 17.35%.
Infatti fatto pari a 100 questo prezzo, avremo un imponibile di 82,65 che + il 21% (appunto 17,35) fa 100,00. Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 424123

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Messaggio Da silvio Mar 9 Apr 2013 - 21:32

paolo1951 ha scritto:
Beh diciamo pure che in caso contrario (pagamento effettuato direttamente dal dipendente) ne prenderebbe molti meno! che l'evasione sarebbe enormemente più alta, che il recupero eventuale delle somme evase sarebbe pressoché impossibile!
Ma ci sono altre considerazioni direi " psicologiche":
1. il fiscalismo dello stato non troverebbe più un comodo alleato in lavoratori dipendenti e sindacati.
2. oggi la maggioranza dei dipendenti, malgrado quello che dice Bat, non sente come sue quelle tasse solo indicate sulla busta paga, che altri altri però versano "per loro"... ma se invece le vedessero prelevate dal loro c/c bancario, magari quando c'è già poco o niente, sentiresti quanti "porcodio"
3. inevitabilmente di fronte ad uno stipendio percepito più alto, le rivendicazioni sindacali si farebbero minori... cioè l'arte di evadere il fisco sostituirebbe almeno in parte la richiesta di aumenti al datore di lavoro.


Non pagherebbero in tantissimi e scenderebbero in piazza contro le tasse

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Messaggio Da Bat Mar 9 Apr 2013 - 22:32

paolo1951 ha scritto:
Bat ha scritto:
paolo1951 ha scritto:
è vero che per certe aziende l'IVA non è un costo bensì una semplice partita di giro, ma per altre invece è una vera tassazione aggiuntiva del 17,3% che si aggiunge al 3,9% di IRAP e che colpisce non solo il suo reddito ma anche buona parte degli stipendi pagati ai dipendenti, gli interessi bancari, ecc.; già perché le tasse mica si pagano solo sul reddito, un'impresa le paga anche su certi (e non pochi) costi! Insomma lo stato ti dice, visto che dai i soldi alle banche, devi darne un po' anche a me! Visto che vuoi assumere dei dipendenti pagami anche una tassa aggiuntiva per questo!
Ti assicuro che faccio fatica a capirti.
Tutto questo cosa centra con l'IVA?
Tassazione aggiuntiva del 17,3 %???
L'IVA colpisce il reddito dell'impresa?????? Cosa centrano gli interessi bancari con l'IVA?
Stai facendo una confusione immensa tra tasse dirette, imposte indirette, ecc.
Non si capisce nulla di ciò che hai scritto.
"Insomma lo stato ti dice, visto che dai i soldi alle banche, devi darne un po' anche a me!".... cosa centra con l'IVA?????
"Visto che vuoi assumere dei dipendenti pagami anche una tassa aggiuntiva per questo!"... cosa centra con l'IVA??????
....
Dunque avevo premesso che non era facile spiegare ogni cosa in un post per quanto prolisso... io ho voluto solo gettare un sasso nello stagno delle tue certezze dogmatiche.
Però se vuoi, una cosa alla volta posso spiegarti tutto per filo e per segno.
Ora dato che vado a mangiare ti spiego solo una piccola cosetta che avresti potuto anche capire da solo ma invece a quanto pare ti sconvolge:
sul prezzo finale al consumatore l'Iva ordinaria (quella del 21%) grava in ragione del 17.35%.
Infatti fatto pari a 100 questo prezzo, avremo un imponibile di 82,65 che + il 21% (appunto 17,35) fa 100,00. Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 424123
Guarda... mi spiace ma sbagli la base di calcolo.
L'IVA ordinaria (quella del 21%) grava in ragione del 21%....
Non so come farti capire ma il concetto è completamente errato.
la proporzione (in percentuale) corretta (fatta in Euro), per esempio, è:
100 Euro : 121% = 82,65 Euro : 100%
quindi
21% = 17,35 Euro
Il calcolo percentuale si calcola in base 100 e non in base 82,65
è veramente incredibile!
almeno la matematica!!! Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 424123

Forse così si capisce meglio:
[prezzo ivato] : 121% = [prezzo netto] : 100%
non
[prezzo ivato] : 100% = [prezzo netto] : 82,65%


Altro esempio:
se ho un prezzo ivato (esempio 150 Euro)
per scorporare l'IVA
farò:
150 Euro /1,21 = 123,97
infatti se faccio 123,97 + 21% = 150 Euro
l'iva sarà 26,03

non farò:
150 Euro / 1,1735 = 127,82
perchè se faccio 127,82 + 21% = 154,66
il calcolo IVA sarebbe errato.

Bat
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Messaggio Da paolo1951 Mar 9 Apr 2013 - 23:17

Bat ha scritto:
Guarda... mi spiace ma sbagli la base di calcolo.
L'IVA ordinaria (quella del 21%) grava in ragione del 21%....
Non so come farti capire ma il concetto è completamente errato.
la proporzione (in percentuale) corretta (fatta in Euro), per esempio, è:
100 Euro : 121% = 82,65 Euro : 100%
quindi
21% = 17,35 Euro
Il calcolo percentuale si calcola in base 100 e non in base 82,65
è veramente incredibile!
almeno la matematica!!! Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 424123

Forse così si capisce meglio:
[prezzo ivato] : 121% = [prezzo netto] : 100%
non
[prezzo ivato] : 100% = [prezzo netto] : 82,65%


Altro esempio:
se ho un prezzo ivato (esempio 150 Euro)
per scorporare l'IVA
farò:
150 Euro /1,21 = 123,97
infatti se faccio 123,97 + 21% = 150 Euro
l'iva sarà 26,03

non farò:
150 Euro / 1,1735 = 127,82
perchè se faccio 127,82 + 21% = 154,66
il calcolo IVA sarebbe errato.
Allora Bat hai ragione a dire:
"...è veramente incredibile!
almeno la matematica!!! Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 424123 "
Ma che ci posso fare io se tu sei ignorante in matematica?

121 (prezzo ivato) : 21 (importo imposta) = 100 (base 100) : X (percentuale di scorporo)

da cui X = 21 * 100 / 121 = 17,35

e infatti 121 X 17.35% (cioè il 17,35% di 121) = 21 (che è appunto l'IVA)

Mentre il 21% di 121 fa 25,41

Il prezzo di vendita al pubblico nel commercio al dettaglio è sempre IVA compresa, e l'imposta (lo dice anche il DPR 633 istitutiva dell'Iva) va calcolato per scorporo dal prezzo totale.

Dopo di che non credo sia il caso di andare avanti con altre questioni più complesse, a meno che la cosa non interessi ad altri...

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Messaggio Da Bat Mar 9 Apr 2013 - 23:25

paolo1951 ha scritto:
Bat ha scritto:
Guarda... mi spiace ma sbagli la base di calcolo.
L'IVA ordinaria (quella del 21%) grava in ragione del 21%....
Non so come farti capire ma il concetto è completamente errato.
la proporzione (in percentuale) corretta (fatta in Euro), per esempio, è:
100 Euro : 121% = 82,65 Euro : 100%
quindi
21% = 17,35 Euro
Il calcolo percentuale si calcola in base 100 e non in base 82,65
è veramente incredibile!
almeno la matematica!!! Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 424123

Forse così si capisce meglio:
[prezzo ivato] : 121% = [prezzo netto] : 100%
non
[prezzo ivato] : 100% = [prezzo netto] : 82,65%


Altro esempio:
se ho un prezzo ivato (esempio 150 Euro)
per scorporare l'IVA
farò:
150 Euro /1,21 = 123,97
infatti se faccio 123,97 + 21% = 150 Euro
l'iva sarà 26,03

non farò:
150 Euro / 1,1735 = 127,82
perchè se faccio 127,82 + 21% = 154,66
il calcolo IVA sarebbe errato.
Allora Bat hai ragione a dire:
"...è veramente incredibile!
almeno la matematica!!! Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 424123 "
Ma che ci posso fare io se tu sei ignorante in matematica?

121 (prezzo ivato) : 21 (importo imposta) = 100 (base 100) : X (percentuale di scorporo)

da cui X = 21 * 100 / 121 = 17,35

e infatti 121 X 17.35% (cioè il 17,35% di 121) = 21 (che è appunto l'IVA)

Mentre il 21% di 121 fa 25,41

Il prezzo di vendita al pubblico nel commercio al dettaglio è sempre IVA compresa, e l'imposta (lo dice anche il DPR 633 istitutiva dell'Iva) va calcolato per scorporo dal prezzo totale.

Dopo di che non credo sia il caso di andare avanti con altre questioni più complesse, a meno che la cosa non interessi ad altri...

Ti assicuro che sei scandaloso!
Ma, sei veramente un imprenditore?
Se si, hai un commercialista?
Bene, fattti spiegare da lui le caz.ate che stai scrivendo.
Domanda:
mi scorpori l'IVA dal un prezzo finale di 175,00 Euro?

Bat
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Messaggio Da Bat Mar 9 Apr 2013 - 23:35

Magari questo può aiutarti.....Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 899568

http://it.wikipedia.org/wiki/Imposta_sul_valore_aggiunto

piccoli estratti:
Attraverso un sistema di detrazione e rivalsa, l'imposta grava completamente sul consumatore finale mentre per il soggetto passivo d'imposta – ad esempio l'imprenditore o il professionista – l'IVA resta neutrale.
Il soggetto passivo d'imposta, cioè colui che cede beni o servizi, può infatti detrarre l'imposta pagata sugli acquisti di beni e servizi effettuati nell'esercizio d'impresa, arte o professione, dall'imposta addebitata (a titolo di rivalsa) agli acquirenti dei beni o dei servizi prestati.
L'IVA pertanto rappresenta un costo solamente per i soggetti che non possono esercitare il diritto alla detrazione e quindi, in generale, per i consumatori finali.
Lo scorporo dell'IVA è un'operazione contabile che consiste nel separare l'IVA dal prezzo comprensivo dell'IVA stessa, determinando l'imponibile.
Formula generale per trovare l'imponibile Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 Dd7536794b63bf90eccfd37f9b147d7f, conoscendo il prezzo ivato Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 0d61f8370cad1d412f80b84d143e1257, supponendo che l'aliquota sia pari al 21%:
Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 A7b5caf691363f1b34b7da2f56b8d9b1


Ultima modifica di Bat il Mar 9 Apr 2013 - 23:38 - modificato 1 volta.

Bat
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Messaggio Da paolo1951 Mar 9 Apr 2013 - 23:37

Bat ha scritto: ...
Ti assicuro che sei scandaloso!
Ma, sei veramente un imprenditore?
Se si, hai un commercialista?
Bene, fattti spiegare da lui le caz.ate che stai scrivendo.
Domanda:
mi scorpori l'IVA dal un prezzo finale di 175,00 Euro?
Allora senza andare dal commercialista va al supermercato, spendi 175 euro comprando quello che vuoi, ma naturalmente purché si tratti sempre di prodotti con l'IVA del 21% (!!!... non del 10 o del 4%), paghi 175 alla cassa e con lo scontrino da 175 euro, vai all'ufficio dove rilasciano le fatture, fatto questo leggiti la fattura:
Imponibile Iva 144,63
iva 21%........ 30,37
---------------------------
Totale fattura 175,00

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Messaggio Da Bat Mar 9 Apr 2013 - 23:43

paolo1951 ha scritto:
Bat ha scritto: ...
Ti assicuro che sei scandaloso!
Ma, sei veramente un imprenditore?
Se si, hai un commercialista?
Bene, fattti spiegare da lui le caz.ate che stai scrivendo.
Domanda:
mi scorpori l'IVA dal un prezzo finale di 175,00 Euro?
Allora senza andare dal commercialista va al supermercato, spendi 175 euro comprando quello che vuoi, ma naturalmente purché si tratti sempre di prodotti con l'IVA del 21% (!!!... non del 10 o del 4%), paghi 175 alla cassa e con lo scontrino da 175 euro, vai all'ufficio dove rilasciano le fatture, fatto questo leggiti la fattura:
Imponibile Iva 144,63
iva 21%........ 30,37
---------------------------
Totale fattura 175,00

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Quindi il 21% non il (quanto dici tu?).... 17...
175 / 1,21 = 144,63
l'IVA incide per il 21% e nonper il 17....
Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 906731Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 906731

Citazione di Paolo:
"Ora dato che vado a mangiare ti spiego solo una piccola cosetta che avresti potuto anche capire da solo ma invece a quanto pare ti sconvolge:
sul prezzo finale al consumatore l'Iva ordinaria (quella del 21%) grava in ragione del 17.35%.
Infatti fatto pari a 100 questo prezzo, avremo un imponibile di 82,65 che + il 21% (appunto 17,35) fa 100,00"
17,35 in questo caso non è una percentuale ma un IMPORTO fatto su un prezzo ivato di 100 Euro!!!


Ultima modifica di Bat il Mar 9 Apr 2013 - 23:50 - modificato 1 volta.

Bat
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Messaggio Da paolo1951 Mar 9 Apr 2013 - 23:47

Bat ha scritto:http://it.wikipedia.org/wiki/Imposta_sul_valore_aggiunto

piccoli estratti:
Attraverso un sistema di detrazione e rivalsa, l'imposta grava completamente sul consumatore finale mentre per il soggetto passivo d'imposta – ad esempio l'imprenditore o il professionista – l'IVA resta neutrale.
Il soggetto passivo d'imposta, cioè colui che cede beni o servizi, può infatti detrarre l'imposta pagata sugli acquisti di beni e servizi effettuati nell'esercizio d'impresa, arte o professione, dall'imposta addebitata (a titolo di rivalsa) agli acquirenti dei beni o dei servizi prestati.
L'IVA pertanto rappresenta un costo solamente per i soggetti che non possono esercitare il diritto alla detrazione e quindi, in generale, per i consumatori finali.
Lo scorporo dell'IVA è un'operazione contabile che consiste nel separare l'IVA dal prezzo comprensivo dell'IVA stessa, determinando l'imponibile.
Formula generale per trovare l'imponibile Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 Dd7536794b63bf90eccfd37f9b147d7f, conoscendo il prezzo ivato Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 0d61f8370cad1d412f80b84d143e1257, supponendo che l'aliquota sia pari al 21%:
Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 A7b5caf691363f1b34b7da2f56b8d9b1
Bravo è infatti quale è il valore di I quando C è 100?
82,6446...
e l'Iva del 21% è 17,3553... ma per legge ci si ferma ai 2 decimali!

Circa il resto del discorso, l'ho già scritto: non sono Gesù Cristo... riuscire a spiegarti il resto sarebbe davvero miracoloso, visto che dopo una decina di post non hai ancora capito che l'IVA è il 21% dell'imponibile ma il 17,3553...% del prezzo finale!

PS: per favore qualcuno per amore della matematica mi aiuti!!! ... io mi arrendo.

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che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
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Messaggio Da Bat Mar 9 Apr 2013 - 23:51

paolo1951 ha scritto:
Bat ha scritto:http://it.wikipedia.org/wiki/Imposta_sul_valore_aggiunto

piccoli estratti:
Attraverso un sistema di detrazione e rivalsa, l'imposta grava completamente sul consumatore finale mentre per il soggetto passivo d'imposta – ad esempio l'imprenditore o il professionista – l'IVA resta neutrale.
Il soggetto passivo d'imposta, cioè colui che cede beni o servizi, può infatti detrarre l'imposta pagata sugli acquisti di beni e servizi effettuati nell'esercizio d'impresa, arte o professione, dall'imposta addebitata (a titolo di rivalsa) agli acquirenti dei beni o dei servizi prestati.
L'IVA pertanto rappresenta un costo solamente per i soggetti che non possono esercitare il diritto alla detrazione e quindi, in generale, per i consumatori finali.
Lo scorporo dell'IVA è un'operazione contabile che consiste nel separare l'IVA dal prezzo comprensivo dell'IVA stessa, determinando l'imponibile.
Formula generale per trovare l'imponibile Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 Dd7536794b63bf90eccfd37f9b147d7f, conoscendo il prezzo ivato Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 0d61f8370cad1d412f80b84d143e1257, supponendo che l'aliquota sia pari al 21%:
Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 A7b5caf691363f1b34b7da2f56b8d9b1
Bravo è infatti quale è il valore di I quando C è 100?
82,6446...
e l'Iva del 21% è 17,3553... ma per legge ci si ferma ai 2 decimali!

Circa il resto del discorso, l'ho già scritto: non sono Gesù Cristo... riuscire a spiegarti il resto sarebbe davvero miracoloso, visto che dopo una decina di post non hai ancora capito che l'IVA è il 21% dell'imponibile ma il 17,3553...% del prezzo finale!

PS: per favore qualcuno per amore della matematica mi aiuti!!! ... io mi arrendo.


MA fatti furbo!!!!!!!!!!!!
C è un IMPORTO IN VALUTA!!!!!!
nel tuo calcolo 17,3553 non è una percentuale ma un IMPORTO in valuta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Il tuo calcolo funziona solo se lo fai su un importo finale di 100,00 Euro!

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Messaggio Da Niques Mer 10 Apr 2013 - 0:01

Imponibile Iva 144,63
iva 21%........ 30,37
---------------------------
Totale fattura 175,00

Mi stavo bevendo una spremuta, non vi seguo, però... Qua vedo un po' di confusione...

Bat. Ti confondi sul calcolo inverso mi sa...

Qual è il 17,35% di 175? 30,36...

Paghi l'iva di trenta euro sui 175 euro, questa cifra equivale contemporaneamente a:
- 21% sull'imponibile
- 17,35% su (imponibile + 21%imponibile)
Paolo dice questo credo...


Ultima modifica di Niques il Mer 10 Apr 2013 - 0:02 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Ospite Mer 10 Apr 2013 - 0:02

vabè... state solo dicendo lo stesso numero chiamandolo con nome diverso.
100+100%=200
200-100%=0

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Messaggio Da Bat Mer 10 Apr 2013 - 0:06

Niques ha scritto:
Imponibile Iva 144,63
iva 21%........ 30,37
---------------------------
Totale fattura 175,00

Mi stavo bevendo una spremuta, non vi seguo, però... Qua vedo un po' di confusione...

Bat. Ti confondi sul calcolo inverso mi sa...

Qual è il 17,35% di 175? 30,36...

Paghi l'iva di trenta euro sui 175 euro, questa cifra equivale contemporaneamente a:
- 21% sull'imponibile
- 17,35% su (imponibile + 21%imponibile)
Paolo dice questo credo...

Lui dice che l'IVA incide, per il consumatore finale, per il 17,35% perchè prende come base ilprezzo ivato mentre nel calcolo dell'IVA ci si deve basare per iriferimenti percentuali sul prezzo NON IVATO.
Lui gira i numeri come gli pare per cercare di dimostrare chei consumatori pagano solo il 17.... invece del 21!

Bat
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Messaggio Da Niques Mer 10 Apr 2013 - 0:14

Bat ha scritto:
Niques ha scritto:
Imponibile Iva 144,63
iva 21%........ 30,37
---------------------------
Totale fattura 175,00

Mi stavo bevendo una spremuta, non vi seguo, però... Qua vedo un po' di confusione...

Bat. Ti confondi sul calcolo inverso mi sa...

Qual è il 17,35% di 175? 30,36...

Paghi l'iva di trenta euro sui 175 euro, questa cifra equivale contemporaneamente a:
- 21% sull'imponibile
- 17,35% su (imponibile + 21%imponibile)
Paolo dice questo credo...

Lui dice che l'IVA incide, per il consumatore finale, per il 17,35% perchè prende come base ilprezzo ivato mentre nel calcolo dell'IVA ci si deve basare per iriferimenti percentuali sul prezzo NON IVATO.
Lui gira i numeri come gli pare per cercare di dimostrare chei consumatori pagano solo il 17.... invece del 21!
Hai letto cosa ti abbiamo scritto io e Jes? Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 418715
17,35% sul prezzo ivato = 21% sul prezzo non ivato.
UGUALE
Niques
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Messaggio Da paolo1951 Mer 10 Apr 2013 - 0:41

Allora preso atto che tranne Bat (forse) tutti siamo d'accordo che l'IVA è il 17,35% del prezzo finale pagato dal consumatore e il 21% dell'imponibile... si potrebbe tralasciare questa stupida disputa per tornare alle origini:
io sostenevo solo che in caso di vendita a privati il prezzo finale (quello con IVA) è determinato principalmente dal mercato, cioè è in genere il prezzo più alto a cui il venditore (che sappiamo un essere venale) riesce a piazzare quel prodotto.
Nessuno vende a 80 quello che sa di poter vendere a 100 anche nel caso a lui fosse costato solo 10.

Quindi in questo caso di vendita a privati, l'Iva non è per nulla neutra per il venditore, bensì più alta è l'Iva più diminuisce il suo guadagno.
Es.: costo (IVA compresa) 100, prezzo di vendita 200, avrei un guadano di 100, ma poiché di questi 100 ne devo pagare 17.35 di IVA il mio guadagno scende a 82.65.
Non mi sembra una cosa difficile!

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Messaggio Da Ospite Mer 10 Apr 2013 - 0:58

paolo1951 ha scritto:Allora preso atto che tranne Bat (forse) tutti siamo d'accordo che l'IVA è il 17,35% del prezzo finale pagato dal consumatore e il 21% dell'imponibile... si potrebbe tralasciare questa stupida disputa per tornare alle origini:
io sostenevo solo che in caso di vendita a privati il prezzo finale (quello con IVA) è determinato principalmente dal mercato, cioè è in genere il prezzo più alto a cui il venditore (che sappiamo un essere venale) riesce a piazzare quel prodotto.
Nessuno vende a 80 quello che sa di poter vendere a 100 anche nel caso a lui fosse costato solo 10.

Quindi in questo caso di vendita a privati, l'Iva non è per nulla neutra per il venditore, bensì più alta è l'Iva più diminuisce il suo guadagno.
Es.: costo (IVA compresa) 100, prezzo di vendita 200, avrei un guadano di 100, ma poiché di questi 100 ne devo pagare 17.35 di IVA il mio guadagno scende a 82.65.
Non mi sembra una cosa difficile!
le cose spesso possono essere viste da vari punti di vista, tu sei semplicemente uno specialista nell'individuare quelli che sembrano mostrare la realtà come piace a te (sembrano).

ad ogni modo l'iva dovrebbe essere uguale per tutti i venditori che vendono lo stesso pezzo, se anche l'ammontare dell'iva può cambiare la quantità delle vendite totali, dal punto di vista della concorrenza non cambia nulla con l'iva al 72 o al 94 per cento. cambia molto se metti nel giochino quelli che l'iva non la pagano (già detto, già dimenticato) che possono scegliere se vendere a 200 e guadagnare 100 (caso migliore) o vendere a 185 e guadagnare 85 (per il singolo pezzo) e con buona probabilità soffiarti il cliente al quale tu puoi vendere solo a 200. così va a finire che tu ti lamenti che le tasse sono troppo alte e non puoi vendere a 185 e non hai clienti, io che i 20 euri di tasse non sono state pagate e devo mandare mio figlio a scuola con la carta igienica in tasca e lui (l'evasore) va in ferie in tailandia a far girare l'economia delle mignotte.

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Messaggio Da Bat Mer 10 Apr 2013 - 8:22

Devo chiedere scusa a tutti, ed a me stesso, perchè mi sono lasciato "tirare" in una discussione prolissa ed inconcludente con Paolo.
Non so cosa mi sia passato per la testa quando ho deciso di rispondere ad un evasore che cerca di leggere i numeri e le leggi economiche, come meglio gli aggrada, in maniera di giustificare un proprio comportamento che, a mio parere, è illecito ed immorale.
Per fortuna, nella mia vita, ho cose più interessanti da fare che star qui ad ascoltare le farneticazioni di un individuo che cerca di "buttare fumo neglio occhi" a chi paga tutte le tasse (comprese la parte che lui evade), in modo da fargli accettare questo fatto.
Magari, il Sig. Paolo è uno di quelli che si lamentano che i politici, non appena arrivati a sedersi su una poltrona (più o meno importante), si uniformano a comportamenti non adeguati alla propria posizione approfittandosi della situazione.
Ebbene... mi spiace dirlo ma, purtroppo, dimostrano solo che l'"italiano medio", appena ne ha l'occasione, cerca di sfruttare a proprio vantaggio ogni più piccola situazione, in maniera più o meno lecita.
Si dice che "il pesce puzza dalla testa" ma, in questo caso, io dico che la "coda" non può lamentarsi se, appena possibile, fa propri gli stessi atteggiamenti di chi critica.
Detto questo mi ritiro, sapendo che questa sera posso andare a letto con la coscienza a posto... altri non so...

Bat
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Messaggio Da Niques Mer 10 Apr 2013 - 9:39

Bat ha scritto:Non so cosa mi sia passato per la testa quando ho deciso di rispondere ad un evasore che cerca di leggere i numeri e le leggi economiche, come meglio gli aggrada, in maniera di giustificare un proprio comportamento che, a mio parere, è illecito ed immorale.

E' qualcosa che prima o poi provano tutti qui con Pablito, non ti preoccupare...
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Messaggio Da paolo1951 Mer 10 Apr 2013 - 10:01

jessica ha scritto:
paolo1951 ha scritto:Allora preso atto che tranne Bat (forse) tutti siamo d'accordo che l'IVA è il 17,35% del prezzo finale pagato dal consumatore e il 21% dell'imponibile... si potrebbe tralasciare questa stupida disputa per tornare alle origini:
io sostenevo solo che in caso di vendita a privati il prezzo finale (quello con IVA) è determinato principalmente dal mercato, cioè è in genere il prezzo più alto a cui il venditore (che sappiamo un essere venale) riesce a piazzare quel prodotto.
Nessuno vende a 80 quello che sa di poter vendere a 100 anche nel caso a lui fosse costato solo 10.

Quindi in questo caso di vendita a privati, l'Iva non è per nulla neutra per il venditore, bensì più alta è l'Iva più diminuisce il suo guadagno.
Es.: costo (IVA compresa) 100, prezzo di vendita 200, avrei un guadano di 100, ma poiché di questi 100 ne devo pagare 17.35 di IVA il mio guadagno scende a 82.65.
Non mi sembra una cosa difficile!
le cose spesso possono essere viste da vari punti di vista, tu sei semplicemente uno specialista nell'individuare quelli che sembrano mostrare la realtà come piace a te (sembrano).

ad ogni modo l'iva dovrebbe essere uguale per tutti i venditori che vendono lo stesso pezzo, se anche l'ammontare dell'iva può cambiare la quantità delle vendite totali, dal punto di vista della concorrenza non cambia nulla con l'iva al 72 o al 94 per cento. cambia molto se metti nel giochino quelli che l'iva non la pagano (già detto, già dimenticato) che possono scegliere se vendere a 200 e guadagnare 100 (caso migliore) o vendere a 185 e guadagnare 85 (per il singolo pezzo) e con buona probabilità soffiarti il cliente al quale tu puoi vendere solo a 200. così va a finire che tu ti lamenti che le tasse sono troppo alte e non puoi vendere a 185 e non hai clienti, io che i 20 euri di tasse non sono state pagate e devo mandare mio figlio a scuola con la carta igienica in tasca e lui (l'evasore) va in ferie in tailandia a far girare l'economia delle mignotte.
Jessica su un punto non solo mi trovi d'accordo ma anzi non sai quanto mi trovi d'accordo!
Non ho l'abitudine di fare il fariseo e quindi ho lasciato tranquillamente darmi dall' "evasore" perché che significato avrebbe dire che non lo sono? Siamo tutti peccatori! Però ci crediate o no, riesco a peccare molto, molto poco. Risultato affronto ogni giorno la concorrenza sleale di chi come tu giustamente dici basa sull'evasione fiscale e/o contributiva la forza di questa sua concorrenza!
Per esempio fa lavorare persone "non in regola"... io non ho mai in 35 anni utilizzato lavoro nero, nelle ispezioni dell'INPS, o dell'ispettorato non è mai stata rilevata irregolarità alcuna... con l'Agenzia Entrate lo ammetto non è stato sempre così... ma sentirsi fare la predica da chi tutte queste cose neanche sa cosa siano, da farisei che si vantano di non aver mai fatto i peccati che non avevano la possibilità di fare.... mi trattengo dal bestemmiare solo perché il regolamento qui lo proibisce!

Non vi sfiora l'idea che se gente come me, Silvio, Primaverino s'incazza tanto per le tasse, mentre altri NO, è proprio perché magari io, Silvio, Primaverino le imposte le paghiamo, malvolentieri ma le paghiamo.... quindi chiediamo di pagarne meno, e che invece le imposte non danno nessun fastidio proprio a chi non le paga?

Detto questo, il tuo ragionamento sull'Iva difetta comunque: non è solo la concorrenza tra produttori-venditori a determinare il prezzo al consumatore!
Il prezzo al consumatore (l'ho scritto ma forse non l'hai letto) è determinato anche dalla domanda.
E se un prodotto non è strettamente necessario, la domanda decresce quando aumenta il prezzo.
Che l'aumento dell'Iva faccia decrescere i consumi credo sia lapalissiano e ammesso da tutti.
Per evitare che ciò avvenga devo quindi o ridurre il prezzo netto di modo che il prezzo al lordo dell'Iva rimanga inalterato, ma diminuisce così il mio guadagno.
Oppure aumento il prezzo al consumatore, il mio guadagno per pezzo venduto sarà sempre uguale, ma venderò meno e quindi guadagnerò comunque meno!

Scusa ma queste cose a me sembrano qualcosa di più del punto di vista che mi piace, mi sembrano proprio realtà verificabili!

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Messaggio Da paolo1951 Mer 10 Apr 2013 - 10:25

Niques ha scritto:
Bat ha scritto:Non so cosa mi sia passato per la testa quando ho deciso di rispondere ad un evasore che cerca di leggere i numeri e le leggi economiche, come meglio gli aggrada, in maniera di giustificare un proprio comportamento che, a mio parere, è illecito ed immorale.

E' qualcosa che prima o poi provano tutti qui con Pablito, non ti preoccupare...
Succede a molti ma non a tutti Niques... e forse anche tra questi molti, ci sarebbe da fare dei distinguo!
Il caso Bat, non sarà tra i peggiori, ma neanche tra i migliori...
Faccio rispettosamente notare che è esordito nei miei confronti dandomi dello stupido e del disonesto... altri mi attribuiscono solo una cosa alla volta!

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Messaggio Da paolo1951 Mer 10 Apr 2013 - 10:33

Sempre per Niques... penso che tu non abbia parlato in questo caso in veste di moderatore, perché altrimenti avrei da dirti qualche cosa in MP...

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Messaggio Da Ospite Mer 10 Apr 2013 - 13:07

paolo1951 ha scritto:
Siamo tutti peccatori!
no. dovevi candidarti nell'udeur. e per fortuna molti non possono esserlo neanche volendo.

mi trattengo dal bestemmiare solo perché il regolamento qui lo proibisce!
ma che... c'è pure un 3d sulle bestemmie più fantasiose, fai con comodo. l'unico problema che potresti avere (più l'admin che tu) è se qualche prete dopo che ha finito di spippolarsi su redtube decidesse di farsi un giro qui e perdere tempo con la postale...

Non vi sfiora l'idea che se gente come me, Silvio, Primaverino s'incazza tanto per le tasse, mentre altri NO, è proprio perché magari io, Silvio, Primaverino le imposte le paghiamo, malvolentieri ma le paghiamo.... quindi chiediamo di pagarne meno, e che invece le imposte non danno nessun fastidio proprio a chi non le paga?
no paolo, tu ti incazzi tanto quando diciamo che un evasore è un ladro. c'è una bella differenza. e quello che mi passa per la testa è che lo fai perchè non le paghi e vuoi essere giustificato a farlo.

Detto questo, il tuo ragionamento sull'Iva difetta comunque: non è solo la concorrenza tra produttori-venditori a determinare il prezzo al consumatore!
Il prezzo al consumatore (l'ho scritto ma forse non l'hai letto) è determinato anche dalla domanda.E se un prodotto non è strettamente necessario, la domanda decresce quando aumenta il prezzo.
Che l'aumento dell'Iva faccia decrescere i consumi credo sia lapalissiano e ammesso da tutti.Per evitare che ciò avvenga devo quindi o ridurre il prezzo netto di modo che il prezzo al lordo dell'Iva rimanga inalterato, ma diminuisce così il mio guadagno.
Oppure aumento il prezzo al consumatore, il mio guadagno per pezzo venduto sarà sempre uguale, ma venderò meno e quindi guadagnerò comunque meno!
forse chi non ha letto sei tu, e sì che te l'ho pure riscritto io: "se anche l'ammontare dell'iva può cambiare la quantità delle vendite totali"
( http://atei.forumitalian.com/t3705p620-io-denuncio-e-tu-si-chiama-educazione-fiscale#ixzz2Q3bH9cTf ) sempre le famose ore di grammatica italiana buttate in birra eh....

Scusa ma queste cose a me sembrano qualcosa di più del punto di vista che mi piace, mi sembrano proprio realtà verificabili!
infatti non mi riferivo a queste cose.

ah, una rispostina alla mia domanda sull'evasione nei paesi con bassa tassazione la vogliamo dare prima o poi?

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Messaggio Da Ospite Mer 10 Apr 2013 - 13:19

Bat ha scritto: mia vita, ho cose più interessanti da fare che star qui ad ascoltare le farneticazioni di un individuo che cerca di "buttare fumo neglio occhi" a chi paga tutte le tasse (comprese la parte che lui evade), in modo da fargli accettare questo fatto.
Magari, il Sig. Paolo è uno di quelli che si lamentano che i politici, non appena arrivati a sedersi su una poltrona (più o meno importante), si uniformano a comportamenti non adeguati alla propria posizione approfittandosi della situazione
Ebbene... mi spiace dirlo ma, purtroppo, dimostrano solo che l'"italiano medio", appena ne ha l'occasione, cerca di sfruttare a proprio vantaggio ogni più piccola situazione, in maniera più o meno lecita.
sai mi hai ricordato un fatto successo queste vacanze di natale...
piglio un taxi per andare dall'albergo alla stazione, località di montagna, quei tassisti che ti lasciano il n di casa... circa 15 min di viaggio. prima di entrare stavo finendo di parlare con un'amica straniera per cui il tassista mi scambia per straniera, mi chiede se capisco l'italiano e poi comincia a riassumermi la situazione politica italiana. tutti pensano solo ai cazzi loro, non gliene frega niente di noi ma stanno là solo a mangiare, non c'è più il rispetto, l'onestà, le mezze stagioni e avanti così per un querto d'ora.
arriviamo e il tassametro segna 13.25 euri, tiro fuori i soldi e chiedo la ricevuta. ti giuro la faccia è stata veramente questa: le faccio 13 con lo sconto.
come la ricevuta? non ce l'ho, se la voleva doveva dirmelo prima l'ho lasciata a casa.

come a casa? a me serve, sono rimborsata (non era proprio vero ma insomma non volevo stare a discutere su il rispetto, l'onestà, le mezze stagioni )

ehhh non ce l'ho, mi spiace.

eh, non la pago, mi spiace.

borbottii misti a bestemmie sommesse.

ah aspett aspetta che forse risolviamo. rovista in bagagliaio dentro ungavone stagno che contiene corde da barca e estrae il blocchetto.

allora volevo farle lo sconto ma se è rimborsata sono 14. e paga intero.

no guardi, intero sono 13.25

ma cosa le cambia se è rimborsata?

eh, lo vede che non sono solo i politici a mangiarsi tutto quello che possono....


edit. ah, era la ricevuta n 13 (a dicembre...= questo dichiara 200 euro l'anno). si vede che non voleva farla per questioni di scaramanzia.

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Messaggio Da silvio Mer 10 Apr 2013 - 14:44

paolo1951 ha scritto:
Succede a molti ma non a tutti Niques... e forse anche tra questi molti, ci sarebbe da fare dei distinguo!
Il caso Bat, non sarà tra i peggiori, ma neanche tra i migliori...
Faccio rispettosamente notare che è esordito nei miei confronti dandomi dello stupido e del disonesto... altri mi attribuiscono solo una cosa alla volta!

Non so perchè susciti questi risentimenti in molti, me lo sto chiedendo.

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Messaggio Da Rasputin Mer 10 Apr 2013 - 14:51

silvio ha scritto:
paolo1951 ha scritto:
Succede a molti ma non a tutti Niques... e forse anche tra questi molti, ci sarebbe da fare dei distinguo!
Il caso Bat, non sarà tra i peggiori, ma neanche tra i migliori...
Faccio rispettosamente notare che è esordito nei miei confronti dandomi dello stupido e del disonesto... altri mi attribuiscono solo una cosa alla volta!

Non so perchè susciti questi risentimenti in molti, me lo sto chiedendo.

Mai capito nemmeno io.

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Messaggio Da primaverino Mer 10 Apr 2013 - 15:47

jessica ha scritto:
primaverino ha scritto:1) (Sia dettosenza offesa: l'esempio dell'IKEA conta sega). Che la redditività d'impresa è valore non prescindibile, come ho già detto. Altrimenti non vale la pena investire in termini produttivi. (Non è difficile da capire, no?)
ho capito che l'ikea non conta una sega, ma se vuoi che invece il tuo esempio conti dovresti spiegarmi cosa intendi dirmi, perchè da sola non ci arrivo proprio...
abbiamo fatto i conti su quando conviene avere un'attività in proprio (non del tutto completi perchè ci sono dettagli eventuali che possono variare il valore della tua impresa di qualche zero) e quindi? era un'informazione per capire quanto difficile sia guadagnarci qualcosa facendo l'imprenditore? quanto deve metterci di suo per avviare la cosa? quello che ti sto chiedendo è il motivo di quel post (non il contenuto).
Scusa. Ero io che non avevo capito il senso della domanda.
Mi riferivo al tuo post nel quale affermavi che, non appena passata la crisi (speriamo presto) il mio stipendio non sarebbe stato uguale a quello dei miei dipendenti. Volevo semplicemente far capire che è giusto che io guadagni di più rispetto a loro data le remunerazione del capitale e il mio monte-ore. Siccome risulta sempre molto difficile valutare (o auto-valutare, se preferisci) quale sia la retribuzione equa, mi sono permesso di esemplificare al riguardo, sulla basa di una parametrazione oggettivabile. Pertanto (faccio per dire) se passata la buriana io dovessi guadagnare (poniamo) 3.000 euro netti al mese, questi sarebbero più che sufficienti per le esigenza mie, tuttavia non rappresenterebbero una retribuzione equa, per i motivi che ho precedentemente spiegato. Il che non mi indurrà al suicido e nemmeno a perderci il sonno, ma è chiaro che in tal caso opererei in regime di non-redditività (tecnicamente parlando). Sono stato "spiegato"?

Relativamente ai contributi INPS non sto dicendo che li devono versare i dipendenti (parlo di quelli a carico ditta), bensì, semplicemente che sono troppo altri e che in vent'anni sono suppergiù raddopiati. (dal 20 al 37,5% grossomodo).
Come probabilmente saprai l'INPS si sobbarca un onere improprio: la Cassa Integrazione Guadagni (CIG). Tale ammortizzatore sociale per così come è stato sempre gestito non prevede in alcun caso la restituzione da parte dell'impresa all'Ente erogante gravando pertanto sulle casse pubbliche in maniera definitiva. Pertanto i contributi carico-ditta non servono solo per pagare le pensioni ma anche per finanziare altre ditte (quelle che si avvalgono della CIG e che mai la restituiranno... Il famoso "privatizzare gli utili e pubblicizzare le perdite" di "agnelliana" memoria...). Una regalìa di Stato, insomma. Una riforma in tal senso sarebbe auspicabile, prevedendo il rimborso di tale aiuto da parte delle aziende che, superato il momento di crisi, ritornino a macinare utili. L'esempio della Fiat è emblematico in tal senso.

Discorso "crisi/mancanza di liquidità".
La crisi non è determinata dalle tasse (come è ovvio) ma pretendere, in questo particolare momento storico, di risolvere i problemi del Paese aumentandole a dismisura (l'IMU triplicata rispetto all'ICI, nel caso mio e tanto per dire) non rappresenta un buon viatico in tal senso. Ma nulla avrei da obiettare (dura lex sed lex) se perlomeno ai signori delle Banche venisse imposto di reimmettere in circolo la notevole liquidità ricevuta dalla BCE (che ha prestato loro un pacco di miliardi di euro all'1%) almeno a quelle imprese in grado di opporre garanzie reali (e non chiacchiere). E invece non viene fatto nemmeno questo. Ciò che mi "rode" non è la possibilità del fallimento in sé (il rischio d'impresa è doverosamente contemplabile) ma di fallire per mancanza di liquidità a fronte di una situazione patrimoniale non disprezzabile.
Spero di essere stato più chiaro rispetto ai miei precedenti interventi. Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 23074

E comunque: sempre a disposizione...
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Messaggio Da Ospite Mer 10 Apr 2013 - 19:13

beh, ma guarda che non mi pare ci fosse nulla di particolarmente contrario a quanto scrivi in quello che io sostenevo, per questo noon capivo il senso del tuo intervento. però, caro prim, qua se vogliamo vedere come stanno le cose bisogna che facciamo un discorso un po' più ampio.
io capisco benissimo che quando uno guarda come funzionano le cose sia piuttosto difficile uscire dal proprio punto di vista, succede in tutti gli ambiti, sia che si parli di politica, di religione (e qui dentro succede molto spesso!), di falli ingiusti sanzionati alla propria squadra del cuore o di interpretazione delle regole quando si gioca a risiko.
è molto facile credere al primo post che dice che il papa è gay se ce l'abbiamo col papa mentre si finisce a spaccare il pelo in quattro se si legge che ha fatto qualcosa di buono (un interessante esempio lo trovi nel 3d di raffronto tra pena di morte in cina-laica- e in iran-religioso- che ora non ho voglia di andarti a cercare)

la nostra personale esperienza vale fino a un certo punto ed è fortemente biasata dal fatto che siamo noi a viverla... questo è un discorso lungo e che porta via un bel pacco di tempo, per cui, se la cosa non ti interessa, fammelo sapere subito che così ci risparmio tempo e tastiera.
cominciamo col dire che per quanto mi riguarda per avere una visone corretta della faccenda bisogna andare a vedere dei valori oggettivi e cioè numerici, bisognerebbe tenere in considerazione anche dei valori più soggettivi, quindi scarsamente misurabili come il livello di benessere personale non monetarizzabile (soddisfazione, gratificazione, salute, stile di vita) ma soprattutto, questi valori bisogna anche saperli maneggiare. ora non ricordo quale sia la tua preparazione in merito nè quanto ti interessi andare a scartabellarti dossier e rapporti di istituti di ricerca.
ah, per inciso, è un discorso che penso di poter intavolare con te perchè quando ci ho provato con paolo è stato un semplice fallimento al primo passo. in pratica se io sostengo che un tavolo è lungo un metro e lui 30 e per dirimere la questione piglio un metro e lo misuro, trovando che è lungo 1m, lui mi accusa di essere come un gesuita che usa la bibbia e di avere fede cieca nel pezzo di legno che si chiama metro e che riporta la scritta 1m. questo giusto per far capire il livello della discussione e perchè certe mie posizioni ti possono essere parse piuttosto estremiste.
ti ho scritto tutta sta manfrina iniziale perchè quello che vado a dire ora è sicuramente contro il sentire comune di praticamente tutti i lavoratori autonomi dei quali fai parte e le difese per appartenenza sono le più difficili da abbassare per fare un ragionamento corretto. mi spiace ma questi sono i dati.

dunque sostanzialmente quello che vorrei fare è dare un'occhiata ai dati numerici forniti sostanzialmente da tre fonti, queste:

http://www.oecd.org/italy/
http://ec.europa.eu/economy_finance/db_indicators/index_it.htm
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/eurostat/home/
cioè ocse, eurostat e commissioni europee per la macroeconomia.

(no tranquillo, non l'ho fatto ora, sono cose che già conosco perchè -in parte- me le sono lette per gli affari miei dovendole usare in un dibattito per un'associazione culturale)

dunque, l'ingresso totale di tasse in italia è approssimativamente il 40% del pil (43 e rotti nel 2010), di contro, per la germania ad esempio siamo sui 36%. se avessimo un recupero dell'evaso pari al tedesco (non evasione azzerata eh, solo pari a quella tedesca), applicando la stessa percentuale tedesca (36) riusciremmo ad avere la stessa entrata che abbiamo ora col 43 (anzi un pelo in più). tassazione che, comunque, non è molto dissimile da quella di molti paesi (francia austria belgio, per non parlare poi dei paesi scandinavi - che, certo, hanno servizi migliori dei nostri-).
detto ciò bisogna capire chi le paga queste tasse. e questa è la parte che farà incazzare paolo, ma o diciamo che gli istituti di statistica sono pagati e corrotti dalla magistratura rossa, oppure questi sono i numeri, comunque voglia girarla.
ora prima abbiamo parlato di costo del lavoro, beh, punto primo, non è vero che il costo del lavoro in italia è alto. in italia è molto alta (una delle più alte al mondo, come si diceva ieri) la tassazione sul lavoro dipendente. ma questa tassazione NON la paga il datore di lavoro, bensì (mi spiace paolo ma questi sono i fatti) il dipendente.
infatti il costo TOTALE del lavoro in italia (tasse,contributi + stipendio netto), se raffrontato con gli altri paesi europei "decenti", a parità di potere d'acquisto, è PIU' BASSO. tradotto, tu per assumere un cameriere spendi IN TOTALE meno che un tuo collega tedesco o francese (o anche inglese, per non parlare poi sempre dei famosi paesi scandinavi). quanto meno? qualcosa intorno a 1\4 del totale, almeno rispetto a germania e francia.
quindi le tasse sono più alte ma, ciononostante, il prezzo finale è più basso? si. (e bada che stiamo sempre parlando di numeri normalizzati al potere d'acquisto, quindi conta niente che fare la spesa in germania costa di più). dunque chi paga? esattamente al contrario di quanto sostiene il nostro amico paolo, paga il dipendente, che sempre da un raffronto con gli altri paesi europei (sempre a ppa) ha lo stipendio più basso di tutti (cioè si colloca tra le varie polonie, slovenie e portogalli), pur lavorando, in media, più ore di tedeschi, francesi, danesi ecc ecc (con produttività media minore però). e il reddito da lavoro autonomo al netto delle tasse? è maggiore, sia pur in molti casi di pochi punti percentuale, di quello degli altri paesi europei, addirittura del 5% -nnumero che varia un po' in ragione dell'anno in cui lo si calcola- rispetto alla patria del libero mercato, gli usa). questo vuol dire che tutti gli imprenditori italiani se la spassano alle bahamas con negrette e cocktails? ovviamente no,
qui stiamo facendo un discorso di media, il pacco è che viviamo in un paese in cui la disparità salariale è molto elevata. abbiamo, ad esempio, i professori meno pagati dei paesi "decenti" europei ma i politici più pagati, i ricercatori meno pagati ma i professori di ultima fascia più pagati ecc e questo andamento probabilmente si riflette anche sul privato. però i numeri sono questi. il secondo pacco è la struttura del settore autonomo italiano. gli autonomi in italia sono il doppio che in germania (e il triplo rispetto a francia o usa), siamo un paese con tante piccole aziende frammentate con un tasso di produttività piuttosto basso rispetto ai pezzi grossi europei, dal punto di vista della ricerca aziendale ad es, cento piccole aziende non possono permettersi di fare quello che fanno le grandi industrie di altri paesi, per cui innoviamo molto poco. in una situazione del genere l'innovazione dovrebbe venire ad esempio dalle università, che andrebbero quindi finanziate più che negli altri stati e non di meno. invece la strada scelta per risollevarci dalla crisi è esattamente opposta: ridurre la spesa pubblica (che invece è magicamente aumentata) tagliando i settori che dovrebbero servire a uscire dalla crisi.
in sostanza, per finire, tornando al reddito da lavoro autonomo di cui si diceva, a fianco a te che stai faticando a rimanere aperto c'è gente che sta guadagnando molto. certo molte società finanziarie completamente impenetrabili al fisco 2\3 delle quali sono nominalmente in rosso, ma anche molti autonomi "normali" e quello che mi fa incazzare è che quando questi non pagano i contributi e le tasse il nostro paolo li difende quando LORO (e non lo stato) sono il più grosso contributo alla tua situazione di merda. giusto per capirci, perchè hai parlato di cassa integrazione, se avessimo un'evasione pari, che so, a quella francese invece che a quella italiana, potresti pagare 50 volte la cifra che oggi è destinata alla cig.
sto con questo dicendo che lo stato funziona bene, che i servizi funzionino bene, che i dipendenti pubblici siano tutti indaffarati stacanovisti? assolutamente no. tutt'altro. ma come ho già detto tante volte, se seguissi lo stesso ragionamento di paolo, dovrei venire a scrivere che un professore, ad esempio, visto che si trova uno degli stipendi più bassi dell'area ocse in un settore finanziato del 30% in meno rispetto al pil sempre rispetto a quei paesi europei "decenti", con aumenti salariali di un terzo dell'inflazione e con riconoscimento sociale nullo (pensa solo a cosa scrive paolo dei professori) ha tutto il diritto di non fare una beata minchia e di andarsene a casa dopo che ha firmato il registro.
beh, per ora mi pare di aver scritto già troppo.

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Messaggio Da paolo1951 Mer 10 Apr 2013 - 19:32

Più che troppo io trovo che hai scritto troppe cazzate, ma ... per ora vorrei solo capire cosa significa questa:
... dunque, l'ingresso totale di tasse in italia è approssimativamente il
40% del pil (43 e rotti nel 2010), di contro, per la germania ad esempio
siamo sui 36%. se avessimo un recupero dell'evaso pari al tedesco (non
evasione azzerata eh, solo pari a quella tedesca), applicando la stessa
percentuale tedesca (36) riusciremmo ad avere la stessa entrata che
abbiamo ora col 43 (anzi un pelo in più)
. tassazione che, comunque, non è
molto dissimile da quella di molti paesi (francia austria belgio, per
non parlare poi dei paesi scandinavi - che, certo, hanno servizi
migliori dei nostri-).
Giuro non l'ho proprio capita cosa significa "recupero dell'evaso", delle imposte evase o del PIL "evaso" (sommerso?) ...???

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Messaggio Da paolo1951 Mer 10 Apr 2013 - 19:56

Altra domanda per jessica, ed è una domanda vera perché, confesso la mia ignoranza, si tratta proprio di una cosa che non so e vorrei sapere:
nel rapporto gettito fiscale / PIL, cosa rientra nel gettito fiscale?
Sole le imposte propriamente dette (IVA, Imposta di fabbricazione, IMU, IRAP, IRES, IRPEF, ecc,)
Anche tasse & tariffe (TARSU)?
Anche gli oneri contributivi e in particolare quello che viene pagato all'INPS?

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Messaggio Da Ospite Mer 10 Apr 2013 - 20:00

paolo1951 ha scritto:Più che troppo io trovo che hai scritto troppe cazzate,
ma guarda non c'eran dubbi. tutto quello che può minacciare la tua visione fantasy del mondo DEVE essere una cazzata.


Giuro non l'ho proprio capita cosa significa "recupero dell'evaso", delle imposte evase o del PIL "evaso" (sommerso?) ...???
beh, qua sono io che non capisco cosa dovrebbe significare "recuperare il pil sommerso"... ovviamente è riferito alle imposte evase. (tra l'altro il numero corretto, a onor del vero, è riferito alla frase tra parentesi e non al "recupero dell'evaso" che è una cifra diversa, cioè leggi "se avessimo un'evasione pari alla tedesca invece che alla italiana".)

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Messaggio Da Ospite Mer 10 Apr 2013 - 20:19

paolo1951 ha scritto:Altra domanda per jessica, ed è una domanda vera perché, confesso la mia ignoranza, si tratta proprio di una cosa che non so e vorrei sapere:
nel rapporto gettito fiscale / PIL, cosa rientra nel gettito fiscale?
Sole le imposte propriamente dette (IVA, Imposta di fabbricazione, IMU, IRAP, IRES, IRPEF, ecc,)
Anche tasse & tariffe (TARSU)?
Anche gli oneri contributivi e in particolare quello che viene pagato all'INPS?
eh beh, se in qel 43% non rientrassero tutti i contributi che paghi saremmo a un totale superiore al 100%. tasse, imposte, contributi...

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Messaggio Da Holubice Mer 10 Apr 2013 - 20:33

Bat ha scritto:Devo chiedere scusa a tutti, ed a me stesso, perchè mi sono lasciato "tirare" in una discussione prolissa ed inconcludente con Paolo.
Non so cosa mi sia passato per la testa quando ho deciso di rispondere ad un evasore che cerca di leggere i numeri e le leggi economiche, come meglio gli aggrada, in maniera di giustificare un proprio comportamento che, a mio parere, è illecito ed immorale.
Per fortuna, nella mia vita, ho cose più interessanti da fare che star qui ad ascoltare le farneticazioni di un individuo che cerca di "buttare fumo neglio occhi" a chi paga tutte le tasse (comprese la parte che lui evade), in modo da fargli accettare questo fatto.
Magari, il Sig. Paolo è uno di quelli che si lamentano che i politici, non appena arrivati a sedersi su una poltrona (più o meno importante), si uniformano a comportamenti non adeguati alla propria posizione approfittandosi della situazione.
Ebbene... mi spiace dirlo ma, purtroppo, dimostrano solo che l'"italiano medio", appena ne ha l'occasione, cerca di sfruttare a proprio vantaggio ogni più piccola situazione, in maniera più o meno lecita.
Si dice che "il pesce puzza dalla testa" ma, in questo caso, io dico che la "coda" non può lamentarsi se, appena possibile, fa propri gli stessi atteggiamenti di chi critica.
Detto questo mi ritiro, sapendo che questa sera posso andare a letto con la coscienza a posto... altri non so...
Come fu riassunto magistralmente...

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Messaggio Da Holubice Mer 10 Apr 2013 - 20:36

paolo1951 ha scritto:
Niques ha scritto:
Bat ha scritto:Non so cosa mi sia passato per la testa quando ho deciso di rispondere ad un evasore che cerca di leggere i numeri e le leggi economiche, come meglio gli aggrada, in maniera di giustificare un proprio comportamento che, a mio parere, è illecito ed immorale.

E' qualcosa che prima o poi provano tutti qui con Pablito, non ti preoccupare...
Succede a molti ma non a tutti Niques... e forse anche tra questi molti, ci sarebbe da fare dei distinguo!
Il caso Bat, non sarà tra i peggiori, ma neanche tra i migliori...
Faccio rispettosamente notare che è esordito nei miei confronti dandomi dello stupido e del disonesto... altri mi attribuiscono solo una cosa alla volta!
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Messaggio Da paolo1951 Mer 10 Apr 2013 - 20:46

jessica ha scritto:
Giuro non l'ho proprio capita cosa significa "recupero dell'evaso", delle imposte evase o del PIL "evaso" (sommerso?) ...???
beh, qua sono io che non capisco cosa dovrebbe significare "recuperare il pil sommerso"... ovviamente è riferito alle imposte evase. (tra l'altro il numero corretto, a onor del vero, è riferito alla frase tra parentesi e non al "recupero dell'evaso" che è una cifra diversa, cioè leggi "se avessimo un'evasione pari alla tedesca invece che alla italiana".)
Io continuo a non capire sinceramente!
Il gettito è il 43% del PIL, ma se si recupera l'evasione fiscale può diventare solo il 36% del PIL !!!
Non voglio far polemiche almeno prima di capire cosa vuoi dire... ma non dovrebbe invece aumentare? per esempio al 48 della Danimarca?

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Messaggio Da Holubice Mer 10 Apr 2013 - 21:13

jessica ha scritto:
Bat ha scritto: mia vita, ho cose più interessanti da fare che star qui ad ascoltare le farneticazioni di un individuo che cerca di "buttare fumo neglio occhi" a chi paga tutte le tasse (comprese la parte che lui evade), in modo da fargli accettare questo fatto.
Magari, il Sig. Paolo è uno di quelli che si lamentano che i politici, non appena arrivati a sedersi su una poltrona (più o meno importante), si uniformano a comportamenti non adeguati alla propria posizione approfittandosi della situazione
Ebbene... mi spiace dirlo ma, purtroppo, dimostrano solo che l'"italiano medio", appena ne ha l'occasione, cerca di sfruttare a proprio vantaggio ogni più piccola situazione, in maniera più o meno lecita.
sai mi hai ricordato un fatto successo queste vacanze di natale...
piglio un taxi per andare dall'albergo alla stazione, località di montagna, quei tassisti che ti lasciano il n di casa... circa 15 min di viaggio. prima di entrare stavo finendo di parlare con un'amica straniera per cui il tassista mi scambia per straniera, mi chiede se capisco l'italiano e poi comincia a riassumermi la situazione politica italiana. tutti pensano solo ai cazzi loro, non gliene frega niente di noi ma stanno là solo a mangiare, non c'è più il rispetto, l'onestà, le mezze stagioni e avanti così per un querto d'ora.
arriviamo e il tassametro segna 13.25 euri, tiro fuori i soldi e chiedo la ricevuta. ti giuro la faccia è stata veramente questa: xxxxxxx

le faccio 13 con lo sconto.
come la ricevuta? non ce l'ho, se la voleva doveva dirmelo prima l'ho lasciata a casa.

come a casa? a me serve, sono rimborsata (non era proprio vero ma insomma non volevo stare a discutere su il rispetto, l'onestà, le mezze stagioni )

ehhh non ce l'ho, mi spiace.

eh, non la pago, mi spiace.

borbottii misti a bestemmie sommesse.

ah aspett aspetta che forse risolviamo. rovista in bagagliaio dentro ungavone stagno che contiene corde da barca e estrae il blocchetto.

allora volevo farle lo sconto ma se è rimborsata sono 14. e paga intero.

no guardi, intero sono 13.25

ma cosa le cambia se è rimborsata?

eh, lo vede che non sono solo i politici a mangiarsi tutto quello che possono....


edit. ah, era la ricevuta n 13 (a dicembre...= questo dichiara 200 euro l'anno). si vede che non voleva farla per questioni di scaramanzia.
Mi è accaduto la stessa cosa anche a me questa estate. Ho preso da bere con un amico e quel giro ho pagato io. La signora mi dice che il registratore di cassa era fuori uso e non poteva fare lo scontrino. Mentre ascolto noto che un vecchio scontrino s'era infilato sotto il registratore. Lo tiro fuori, lo leggo davanti a lei e le chiedo: "Da quanto tempo è fuori uso il suo registratore di cassa Signora?"
Al che fa una smorfia e picchietta lo scontrino.

E poi, sappiatelo, quando ottieni l'autorizzazione al commercio, insieme al registratore di cassa ti viene consegnato un registro cartaceo da compilare proprio in quei malaugurati casi in cui il registratore si rompa. La prossima volta che qualcuno si inventa questa storia, chiedetegli che lo tirino fuori dal cassetto.
Comunque, questa è una guerra persa:

Messaggero: Adolescente chiede lo scontrino in una cartoleria e lo cacciano via

Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 20120121_appunti01

"Francesco ha 16 anni ed è un piccolo marziano. Entra in un negozio di cartoleria e tabacchi, compra dei fogli protocollo per il compito di italiano e pretende lo scontrino fiscale. Probabilmente a casao a scuola avrà sentito discorsi del genere «se tutti pagano le tasse, ne paghiamo meno», «chi vende in nero frega i concorrenti leali e lo stato».
Il negoziante dietro il bancone, sui quaranta anni, alla timida richiesta del ragazzo, va su tutte le furie, quasi fosse un’offesa personale. «Vuoi lo scontrino fiscale? - attacca - Il registratore di cassa è rotto. Ecco i tuoi 50 centesimi e fuori dal negozio...». Gli ha appena strappato di mano i fogli. Non siamo a Cortina, ma al quartiere Trieste di Roma.
Il ragazzo esce dalla tabaccheria-cartoleria, fa pochi passi e chiama il papà con il telefonino. «È la seconda volta - spiega al genitore - che il tabaccaio dice di aver il registratore rotto e non dà lo scontrino. Mi ha cacciato fuori». «Vai a scuola, passo io dal negoziante...», dice il babbo conciliante. Il papà di Francesco ha superato i 50 anni, è stato ufficiale della guardia di finanza, lavora ora per la security di una grande impresa e va dal negoziante per avere spiegazioni.
«Scusi, sono il papà del ragazzo dei fogli protocollo - dice - ma lei quando ha un guasto al registratore di cassa annota sul registro dei corrispettivi le entrate delle vendite?». Il tabaccaio raggiunto nel frattempo da un amico si irrigidisce subito. «Io non ho nessun registro dei corrispettivi - sbotta - lei faccia il padre, vada a tagliare i capelli a quel ragazzaccio. Anzi... mi dia il suo nome. Voglio querelarla...»."


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Messaggio Da Ospite Mer 10 Apr 2013 - 22:03

paolo1951 ha scritto:
jessica ha scritto:
Giuro non l'ho proprio capita cosa significa "recupero dell'evaso", delle imposte evase o del PIL "evaso" (sommerso?) ...???
beh, qua sono io che non capisco cosa dovrebbe significare "recuperare il pil sommerso"... ovviamente è riferito alle imposte evase. (tra l'altro il numero corretto, a onor del vero, è riferito alla frase tra parentesi e non al "recupero dell'evaso" che è una cifra diversa, cioè leggi "se avessimo un'evasione pari alla tedesca invece che alla italiana".)
Io continuo a non capire sinceramente!
Il gettito è il 43% del PIL, ma se si recupera l'evasione fiscale può diventare solo il 36% del PIL !!!
Non voglio far polemiche almeno prima di capire cosa vuoi dire... ma non dovrebbe invece aumentare? per esempio al 48 della Danimarca?
beh non so se l'ho detto male ma mi sembrava abbastanza semplice.
oggi in italia hai un pil di 100euri e un pil nero di 30euri (a spanne, c'è da dire che i dati istat danno un numero più vicino a 20, non è così semplice fare le stime del nero. nei 30 entrano anche attività illecite & co. contando 20 andremmo quindi sul 39% non sul 36 ma non cambia granchè il concetto di fondo).
la cifra che lo stato si mangia è diciamo 43euri (cioè il 43 percento del pil -ufficiale- )
ora se la percentuale di quello che da noi è sommerso passasse alla percentuale tedesca (con la francia i numeri sarebbero ancora più bassi) arriveremo a un pil -ufficiale- di 120. per pagare quello che oggi spendiamo per lo stato ci basterebbe tassare al 36% questi 120euri, ottenendo quindi 43 euri (gli stessi di oggi). cioè per pagare quello che oggi paghiamo col 43% dei nostri soldi, ci basterebbe una tassazione (media ovviamente) al 36%.
questi sono numeri tirati fuori supponendo (erroneamente) che il travaso di 20 euro da neri a bianchi non cambi i numeri in gioco. quello che non è scontato però è che non li cambierebbe necessariamente in negativo.

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Messaggio Da paolo1951 Mer 10 Apr 2013 - 23:27

Jessica a parte che allora era come dicevo prima e cioè tu parli non solo di recupero dell'evasione ma di recupero del "sommerso", di un PIL "mancante", però guarda che posso sbagliare ma io credo che la stima del PIL tenga già conto di questo sommerso che non paga tasse, e quindi non figura invece nel gettito.
Quindi quando parliamo di rapporto PIL / gettito fiscale si parla di 2 dati reali, e il recupero dell'evasione (che le tue statistiche stimano se non erro a 200 miliardi) farebbe aumentare solo il gettito e non anche il PIL, quindi la percentuale della pressione fiscale in Italia aumenterebbe portandoci in pole position!
Pensa che bello, essere primi al mondo! Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 649521 Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 649521 Io denuncio, e tu? Si chiama educazione fiscale - Pagina 13 649521

PS: insomma pagheremmo 49 gli stessi disservizi che oggi paghiamo "solo" 43, in compenso quelli che questi disservizi producono incasserebbero 6 in più... Maccione in Porca vacca diceva al suo cazzo "ora te ciaman Patria"... io invece credo ora di capire cosa sia quella che voi chiamate onestà: questi "6 euro" in più.

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Messaggio Da silvio Mer 10 Apr 2013 - 23:52

Io rimango perplesso a me lo scontrino fiscale lo fanno tutti, avrò la faccia del finanziere ?

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Messaggio Da teto Gio 11 Apr 2013 - 0:06

silvio ha scritto:Io rimango perplesso a me lo scontrino fiscale lo fanno tutti, avrò la faccia del finanziere ?

idem, secondo me è populismo quando holu dice che il debito pubblico è fatto dalla gente che non fa gli scontrini, il debito pubblico è dovuto al fatto che ti guardi in giro ed è pieno di cemento, ospedali, università, evasione fiscale delle grandi banche/aziende, mafie, prezzi alti delle opere bubbliche perchè devono mangiare anche gli amici degli amici ecc..
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Messaggio Da silvio Gio 11 Apr 2013 - 0:15

Si anche secondo me è una specie di guerra tra poveri, mentre il problema è altrove.

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Messaggio Da paolo1951 Gio 11 Apr 2013 - 0:22

Beh, ora non esageriamo lo scontrino fiscale lo fanno tutti ma non tutti fanno di certo tutti gli scontrini!
Però è anche vero che quelli come il Bennet che invece fanno veramente tutti gli scontrini (anche se non più fiscali) poi evadono ugualmente!

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