Volare..

delfi68 ha scritto:Concordo..il parapendio è altra cosa..

A me personalmente fa più paura.
Ma la piegatura dell'ala è come quella del paracadute?

Un aereo di Ryanair che trasportava 200 passeggeri è stato costretto a tornare indietro dopo che il nastro adesivo utilizzato per aggiustare il finestrino del pilota si è staccato durante il volo. Il quotidiano The Sun rivela che i passeggeri del volo hanno notato poco prima della partenza che l’equipaggio di terra stava fissando il vetro con il nastro isolante.


I passeggeri sono anche riusciti a scattare una foto, e un utente chiamato Mr. Trigz l’ha pubblicata su Twitpic, il sito che permette dicondividere materiale multimediale su Twitter. L’Irish Aviation Authority (IAA) ha dichiarato però che il nastro isolante era solo una precauzione aggiuntiva per assicurare un finestrino nuovo. Ma 20 minuti dopo il decollo il pilota è stato costretto a ritornare indietro in quanto il nastro si è staccato producendo un forte rumore. Ryanair rivendica tuttavia che sono state seguite le normali procedure, e che non si sono verificati danni né ai passeggeri né all’equipaggio.

I passeggeri del volo Comtel Air, partito da Amristar, in India, e diretto a Birmingham, in Inghilterra, probabilmente ancora non credono alle loro orecchie: infatti, durante la sosta prevista a Vienna per rifornire di carburante il Boeing 757 su cui volavano, si sono sentiti dire che il bestione alato non sarebbe ripartito se loro non avessero fatto una colletta per pagare il pieno.

Gli sfortunati passeggeri del volo sono stati anche scortati dalla polizia per andare a prelevare i soldi e, nonostante avessero già pagato 550 sterline per il biglietto, in molti hanno alla fine acconsentito a contribuire a pagare il carburante.

delfi68 ha scritto:... il nastro adesivo utilizzato per aggiustare il finestrino del pilota si è staccato durante il volo.

silvio ha scritto:Si il c 119 era della 46 aereobrigata durante un lancio, erano tutti interdetti a vedere sto lamierone sbattere e poi volare via.

silvio ha scritto:tanto al primo salto di solito non capisci un cazzo, non è così ?
comunque G 222 è il nome corretto, che è un bell'aereoplano, hai saltato pure dal c 130 ?

New York (New York, Usa), 17 nov. (LaPresse/AP) - La porta delle
toilette di un aereo che dalla North Carolina volava verso New York si è
bloccata mentre il pilota era al suo interno e un passeggero con un
accento straniero lo ha riferito all'equipaggio. È bastato questo per
scatenare il panico a bordo di un volo della Chautauqua Airlines, con
tanto di allarme e preparazione all'atterraggio. Poi, però, il capitano
ha sbloccato la serratura potendo tornare alla cloche e lo 'straniero'
si è rivelato un semplice passeggero zelante. Il volo stava procedendo
tranquillamente, quando un uomo con un accento non americano ha cercato
di comunicare con il copilota, che si è allarmato e ha chiamato i
controllori di volo, dicendo, secondo la registrazione: "Il capitano è
scomparso nel retro e c'è qualcuno con un forte accento straniero che
sta tentando di entrare in cabina, ora devo gestire questa situazione".
Dall'altra parte, una voce ha risposto: "Ok, Chautauqua, voi ragazzi
dovete dichiarare l'emergenza e semplicemente tornare a terra". Prima
che il copilota obbedisse, il pilota è tornato al suo posto e ha
spiegato: "Il capitano, cioè io, è andato nel bagno posteriore e la
porta si è bloccata. Ho dovuto usare il mio corpo per aprirmi la strada e
liberarmi. Non c'è alcun problema, né alcuna minaccia".

Attimi di panico questa mattina su un volo Ryanair Bergamo-Bari. L'allarme è scattato intorno alle 12.25, quando uno dei passeggeri dell'aereo, già in fase di rullaggio verso la pista di decollo, ha annunciato di avere nel proprio bagaglio a mano una bomba.
L'aereo
è stato fatto rientrare immediatamente in piazzola di parcheggio,
mentre I passeggeri (147 adulti e 2 bambini) sono stati fatti sbarcare. Immediato l'intervento della Polizia di Frontiera e degli artificieri,
che hanno subito dato inizio alle operazioni di controllo e bonifica di
aeromobile e bagagli, che si sono concluse con esito negativo.

delfi68 ha scritto:ah!! Mio figlio Andrea, l'anno prossimo vorrebbe fare l'aereonautico e poi passare all'accademia militare dell'aviazione..

Com'e' quell'istituto? Che diploma e'? Tecnico di maturita' o solo professionale..?? devo ancora approfondire..

delfi68 ha scritto:Al termine e' titolo per l'accesso all'accademia aereonautica?

Mio figlio, di cui ovviamente dubito la paternita',in quanto e' un piccolo genio in matematica..e' pure arrivato primo, Primo! al concorso della Bocconi riservato agli studenti medi, per la provincia di pavia, e suona il pianoforte..

Indubbiamente si tratta di un figliuolo illeggittimo..ma vabbe', me lo tengo..

delfi68 ha scritto:..ehh.. in questi mesi ci informiamo bene..

ma secondo te e' un istituto valido, che cosa hai imparato di utile?

delfi68 ha scritto:..maldidos..

Io tra un po devo rivolare e comincio la settimana di penitenza e flagellazione...

MILANO -
Tutti i 68 superjumbo Airbus A-380 attualmente in servizio in 18
compagnie aeree dovranno essere controllati minuziosamente nelle ali per
scoprire se hanno delle fratture. L’ordine è stato diffuso dall’EASA,
l’agenzia europea della sicurezza al volo di Colonia, precisando che il
danno “se non viene rilevato e sistemato può ridurre l’integrità
strutturale dell’aeroplano”, tradotto: può diventare un rischio serio
per un jet che in classe unica trasporta ottocento persone.


Un Airbus A380 (Ansa)

PRIMO ALLARME - Il problema era emerso in gennaio in seguito a
delle ispezioni non previste delle ali. Il vettore australiano Quantas
faceva sapere di aver sospeso per una settimana il volo di uno dei suoi
esemplari perché su di esso erano state trovare 36 minuscole fratture
lunghe fino a due centimetri. Altrettanto accadeva alla Singapore
Airlines avviando subito le riparazioni. Di conseguenza l’EASA ordinava
un’ispezione su 20 superjumbo sospetti che avessero compiuto più di
1300 decolli e atterraggi al fine di comprendere le dimensioni del
problema. Ora è diventato chiaro. Da qui la decisione di controllare
entro tre settimane tutti gli Airbus A 380 anche se hanno volato poco,
quindi pure al di sotto dei 1300 cicli di partenze e arrivi. Questo,
comunque, non comporta un’interruzione dei voli.

DOVE E' IL DIFETTO -
Le fratture sono emerse nei bordi d’entrata e d’uscita delle ali nei
punti dove il rivestimento d’alluminio è unito alle centine della
struttura attraverso i rivetti. Airbus e EASA stanno collaborando per
dare una risposta rapida ad un difetto che nasce - si precisa – sia dal
metodo di fabbricazione che deve essere cambiato, sia dal tipo di lega
metallica usata nelle parti incriminate.
RICERCA DELLE CAUSE - Ma la questione ha ancora molti punti da
decifrare. Innanzitutto le cause del guaio. C’è chi ipotizza che esse
possano essere legate a condizioni ambientali non correttamente stimate
per cui, in caso di eventi meteorologici acuti, gli sforzi a cui le ali
sono soggette potrebbero essere superiori a quelli considerati nella
progettazione. Per tale ragione si pensa di far volare un velivolo con
strumentazioni in grado di compiere questo tipo di verifiche. L’ipotesi
era emersa dopo che i crack erano stati scoperti in seguito ad un volo
della Quantas da Londra a Singapore nel quale il jet aveva sopportato
notevoli turbolenze. Inoltre si avvierà una serie di controlli non
distruttivi ma approfonditi nella struttura per cercare eventuali altri
segni di danno. Al termine delle indagini e dei test si deciderà quali
misure adottare oltre quelle già impiegate per sistemare il difetto e
che richiedono qualche giorno di lavoro. Le ali sono costruite negli
stabilimenti britannici di EADS-Airbus, di Broughton, vicino a Chester, e
Filton (Bristol).

253 ESEMPLARI - Il superjumbo è entrato in servizio nel 2007 con
Singapore Airlines e finora è stato venduto in 253 esemplari con un
costo di 290 milioni di dollari per esemplare. Oltre le compagnie citate
è entrato in linea anche con Air France, Lufthansa, Emirates, Korean
Air e China Southern Airlines. La storia iniziale del grande velivolo
costato 12 miliardi di euro per costruirlo è un po’ critica. Nell’aprile
2010 due gomme scoppiamo in atterraggio; il 4 novembre dello stesso
anno uno dei quattro motori Rolls-Royce installati su un aeromobile
Quantas scoppiava in volo dopo una quindicina di minuti dalla partenza
da Singapore. Per fortuna i frammenti volavano verso l’esterno invece
che colpire la fusoliera. Ora le difficoltà con le ali. Il gigante dei
cieli a due piani deve essere sorvegliato.


Giovanni Caprara

BestBeast ha scritto:
Che esperienza, ragazzi... Meglio così però... Statisticamente non me ne può succedere un'altra!

Un’esperienza terribile per i passeggeri di un volo JetBlue da New York a Las Vegas. Durante il viaggio, il comandante dell’aereo ha letteralmente dato fuori di testa. A un certo punto l'uomo è uscito dalla cabina di pilotaggio per recarsi alla toilette. Dopo pochi istanti è balzato fuori urlando all'impazzata frasi senza senso: «Iraq, Iran, al-Qaeda, terrorismo!». E ancora: «C'è una bomba a bordo, precipiteremo tutti!». Due assistenti di volo gli si sono buttati contro cercando di immobilizzarlo, ma il comandante, grande e grosso, è riuscito a liberarsi. Fortuna ha voluto che tra i passeggeri ci fossero degli addetti di compagnie private che forniscono servizi di sicurezza, diretti a un convegno di categoria a Las Vegas: sei o sette di loro sono entrati in azione e in pochi istanti sono riusciti a sopraffarlo. Nel frattempo il co-pilota aveva assunto il comando dell'aeromobile, coadiuvato da un collega: per prudenza si sono barricati in cabina chiudendo a chiave il portello e hanno guidato in salvo fino alla pista.

Mosca (Russia), 2 apr. (LaPresse/AP) - È stato rivisto a 31 il bilancio dei morti nello schianto aereo avvenuto stamattina in Siberia, in Russia. Lo ha annunciato il ministero russo per la Gestione delle emergenze. In un primo tempo il ministero aveva fatto sapere che erano stati recuperati 12 feriti, ma uno di loro era morto in elicottero durante il trasporto in ospedale. Successivamente si è corretto, precisando che il 12esimo ferito è in realtà sopravvissuto ed è ricoverato in un ospedale vicino Tyumen, nel centro della Siberia. L'aereo ATR-72 di UTair aveva a bordo 43 persone, 39 passeggeri e quattro membri dell'equipaggio, e si è schiantato su un campo innevato fuori dalla città di Tyumen. Il motivo dell'incidente non è ancora chiaro. Dalla lista dei passeggeri pubblicata dalla compagnia UTair non sembra che ci siano stranieri.