Percezione della realtà
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Percezione della realtà
Ciao a tutti! Dopo un certo periodo di assenza ritorno tra di voi proponendo un argomento che trovo interessante. Ovvero come ognuno di noi percepisca ed interpreti la realtà che ci circonda, nel senso più ampio del termine. Infatti una questione che mi sono posto, e che posso considerare come una delle più rilevanti motivazioni che a suo tempo mi avevano portato ad iscrivermi al forum, era quello di capire il perché così tanta gente, anche di ottima cultura e intelligenza, siano disposte ad accettare come reali le dottrine religiose, anche negli aspetti del tutto assurdi e improponibili. E non solo nelle foreme più infantili come Adamo ed Eva, il serpente tentaore, l'arca di Noè..., ma anche concettuale come l'inferno, il paradiso, la vita eterna e via dicendo.
Dopo vari anni che frequento questo forum e dopo tantissimi confronti, più o meno seri, che ho avuto con credenti di tutti i tipi, devo dire che, oltre essermi convinto che la maggior parte delle posizioni dei credenti si fondano solo sulla emitività, e non vi è nulla di razionale, non ho trovato ulteriori spiegazioni.
Qualche giorno fa ho letto, ma non ricordo più dove, la teoria di uno studioso del comportamento umano, che, mi ha fornito una interpretazione che trovo molto interessante. La sua tesi era quella che una grande quantità di incomprensioni tra gli esseri umani nasce dal fatto che la medesima questione, il medesimo concetto, il medesimo fatto, varia in modo rilevante da individuo ad individuo. E questo perché ognuno di noi fonda le proprie conoscenze, e di conseguenza le proprie convinzioni, su esperienze conoscitive diverse che vengono a loro volta elaborate e interpretate da persone con caratteristiche, o forse meglio con caratteri diversi. Possiamo dire perciò che la realtà è percepita ed elaborata da ognuno di noi in modo diverso. Quello che io ritengo sia il male, per un'altra persona non lo è. Quello che io ritengo assurdo o illogico per un'altra persona non lo è. E questo non perché abbiamo due modi diversi di vedere la stessa cosa, ma perché le basi per valutare un determinato fatto sono diverse da persona a persona. Ovvero il mio concetto di male o di assurdo o di illogico è diverso da quello di un'altra persona. La conseguenza è che ci si può trovare a discutere per ore senza mai addivenire a qualcosa di condiviso. Se utlizziamo delle unità di misura diverse per valutare la medesima cosa non potremo mai trovarci d'accordo.
Dopo vari anni che frequento questo forum e dopo tantissimi confronti, più o meno seri, che ho avuto con credenti di tutti i tipi, devo dire che, oltre essermi convinto che la maggior parte delle posizioni dei credenti si fondano solo sulla emitività, e non vi è nulla di razionale, non ho trovato ulteriori spiegazioni.
Qualche giorno fa ho letto, ma non ricordo più dove, la teoria di uno studioso del comportamento umano, che, mi ha fornito una interpretazione che trovo molto interessante. La sua tesi era quella che una grande quantità di incomprensioni tra gli esseri umani nasce dal fatto che la medesima questione, il medesimo concetto, il medesimo fatto, varia in modo rilevante da individuo ad individuo. E questo perché ognuno di noi fonda le proprie conoscenze, e di conseguenza le proprie convinzioni, su esperienze conoscitive diverse che vengono a loro volta elaborate e interpretate da persone con caratteristiche, o forse meglio con caratteri diversi. Possiamo dire perciò che la realtà è percepita ed elaborata da ognuno di noi in modo diverso. Quello che io ritengo sia il male, per un'altra persona non lo è. Quello che io ritengo assurdo o illogico per un'altra persona non lo è. E questo non perché abbiamo due modi diversi di vedere la stessa cosa, ma perché le basi per valutare un determinato fatto sono diverse da persona a persona. Ovvero il mio concetto di male o di assurdo o di illogico è diverso da quello di un'altra persona. La conseguenza è che ci si può trovare a discutere per ore senza mai addivenire a qualcosa di condiviso. Se utlizziamo delle unità di misura diverse per valutare la medesima cosa non potremo mai trovarci d'accordo.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Percezione della realtà
Beh Paolo, hai messo più carne al fuoco tu di un gaucho argentino il giorno di pasqua
Ormai mi conosci e sai più o meno come la penso, tendo al materialismo ed aborrisco le elucubrazioni pseudofilosofiche; però questo tuo post non ne fa parte, e contiene oltre a questioni note anche spunti interessanti sui quali quantunque si sia già ampiamente discusso vale sempre la pena di soffermarsi. Cominciamo:
beh questa mi pare cosa assodata. Ma un'ulteriore prova che ha superato le mie aspettative, e che segue esattamente questo schema, è la situazione che viviamo ormai da oltre un anno: ne ho già accennato altrove, e Minsky lo ha eccellentemente sintetizzato con - mi pare - "l'apoteosi del monoteismo".
C'è tutto: dalla paura della morte, alla promessa della salvezza e la comunione (i vaccini, in perfetto stile comunione e liberazione), al crocifisso esorcistico (la mascherina); e l'effetto nonché l'efficacia della campagna propagandistica di marketing a favore di questi elementi sono semplicemente spaventosi.
Questo meriterebbe a mio parere un intero thread a parte, perché mi pare un altro argomento, diverso sebbene non slegato dal precedente.
In genere, per ovviare appunto alle differenze percettive, si sono stabilite delle convenzioni, anch'esse dipendenti da fattori culturali e sociali, ad esempio da noi scuotere la testa equivale ad una negazione ed annuire equivale ad un'approvazione, ma non ovunque (pensiamo ad esempio al Giappone dove negare praticamente non esiste, perché viene considerato sgarbato).
Su questo invece
dissento. Cito testualmente un utente storico di qui, che è anche stato moderatore, il quale ebbe a dire
citazione che mi trova completamente d'accordo, ed infatti tu stesso poco dopo scrivi, in parte secondo me contraddicendoti senza rendertene conto,
il che non mi pare che una sintesi del mio commento sulle convenzioni; ma la logica, come ho citato, poco ha a che vedere con le convenzioni.
Ormai mi conosci e sai più o meno come la penso, tendo al materialismo ed aborrisco le elucubrazioni pseudofilosofiche; però questo tuo post non ne fa parte, e contiene oltre a questioni note anche spunti interessanti sui quali quantunque si sia già ampiamente discusso vale sempre la pena di soffermarsi. Cominciamo:
...capire il perché così tanta gente, anche di ottima cultura e intelligenza, siano disposte ad accettare come reali le dottrine religiose, anche negli aspetti del tutto assurdi e improponibili. E non solo nelle forme più infantili come Adamo ed Eva, il serpente tentatore, l'arca di Noè..., ma anche concettuale come l'inferno, il paradiso, la vita eterna e via dicendo.
Dopo vari anni che frequento questo forum e dopo tantissimi confronti, più o meno seri, che ho avuto con credenti di tutti i tipi, devo dire che, oltre essermi convinto che la maggior parte delle posizioni dei credenti si fondano solo sulla emotività, e non vi è nulla di razionale, non ho trovato ulteriori spiegazioni.
beh questa mi pare cosa assodata. Ma un'ulteriore prova che ha superato le mie aspettative, e che segue esattamente questo schema, è la situazione che viviamo ormai da oltre un anno: ne ho già accennato altrove, e Minsky lo ha eccellentemente sintetizzato con - mi pare - "l'apoteosi del monoteismo".
C'è tutto: dalla paura della morte, alla promessa della salvezza e la comunione (i vaccini, in perfetto stile comunione e liberazione), al crocifisso esorcistico (la mascherina); e l'effetto nonché l'efficacia della campagna propagandistica di marketing a favore di questi elementi sono semplicemente spaventosi.
Qualche giorno fa ho letto, ma non ricordo più dove, la teoria di uno studioso del comportamento umano, che, mi ha fornito una interpretazione che trovo molto interessante. La sua tesi era quella che una grande quantità di incomprensioni tra gli esseri umani nasce dal fatto che la medesima questione, il medesimo concetto, il medesimo fatto, varia in modo rilevante da individuo ad individuo. E questo perché ognuno di noi fonda le proprie conoscenze, e di conseguenza le proprie convinzioni, su esperienze conoscitive diverse che vengono a loro volta elaborate e interpretate da persone con caratteristiche, o forse meglio con caratteri diversi. Possiamo dire perciò che la realtà è percepita ed elaborata da ognuno di noi in modo diverso.
Questo meriterebbe a mio parere un intero thread a parte, perché mi pare un altro argomento, diverso sebbene non slegato dal precedente.
In genere, per ovviare appunto alle differenze percettive, si sono stabilite delle convenzioni, anch'esse dipendenti da fattori culturali e sociali, ad esempio da noi scuotere la testa equivale ad una negazione ed annuire equivale ad un'approvazione, ma non ovunque (pensiamo ad esempio al Giappone dove negare praticamente non esiste, perché viene considerato sgarbato).
Su questo invece
Quello che io ritengo assurdo o illogico per un'altra persona non lo è. E questo non perché abbiamo due modi diversi di vedere la stessa cosa, ma perché le basi per valutare un determinato fatto sono diverse da persona a persona. Ovvero il mio concetto di male o di assurdo o di illogico è diverso da quello di un'altra persona. La conseguenza è che ci si può trovare a discutere per ore senza mai addivenire a qualcosa di condiviso.
dissento. Cito testualmente un utente storico di qui, che è anche stato moderatore, il quale ebbe a dire
Werewolf, molto tempo fa, ha scritto:La logica non è convenzionale. Può essere più o meno sistematizzata, ma non è che prima di Aristotele la gente se ne fregasse del principio di identità o di quello di non contraddizione. La logica è il mezzo, indispensabile ed universale, tramite cui si può discutere e ragionare. Non è una questione di condivisione.
citazione che mi trova completamente d'accordo, ed infatti tu stesso poco dopo scrivi, in parte secondo me contraddicendoti senza rendertene conto,
Se utilizziamo delle unità di misura diverse per valutare la medesima cosa non potremo mai trovarci d'accordo.
il che non mi pare che una sintesi del mio commento sulle convenzioni; ma la logica, come ho citato, poco ha a che vedere con le convenzioni.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Re: Percezione della realtà
Io ho smesso da tempo non solo di discutere, ma anche di prendere in esame questioni che riguardano la religione intesa nel senso più esteso della parola. Le trovo di un livello così assurdo che non meritano nemmeno di essere prese in considerazione. Poi, come sempre, ognuno faccia come vuole. L'importante che non lo impongano a me!
La mia osservazione era, per così dire, più terra terra di come l'hai impostata tu Rasp. Ovvero non intendo fare valutazioni o rifelssioni su cosa sia la logica, il male o il bene o altri valori morali. Io mi riferivo al fatto che un semplice fatto od elemento è visto da te in modo più o meno diverso da me, anche se il fatto o l'elemento è lo stesso.
Gli esempi sono sempre parziali e a volte anche ingannevoli, ma indispensabili per chiarire un concetto non sempre facile da illustrare proprio per i motivi prima da me esposti.
Io attribuisco alla parola omicidio il fatto di uccidere un essere umano, indipendentemente dalle modlità, dalle cause o delle circostanze che mi hanno spinto ad uccidere una persona. Siamo tutti concordi con il fatto che se l'evento non è volontario non sia un omicidio, così come la legittima difesa. Però poi non siamo tutti d'accordo che la pena di morte non sia un omicidio. Ovvero la mia idea o concetto di omicidio è diversa da quella di chi invece considera la pena di morte un atto di giustizia.
Io sono dell'idea che la logica consiste in una serie di passaggi logici. Basta che solo uno dei passaggi non sia logico, tutto il ragionamento perde di significato. Un po' come una catena ove non ha importanza che abbia mille anelli solidi. Basta che uno di essi ceda che la catena si spezza. Molti però non la vedano così.
Potrei fare mille altri esempi. Sono poi tutti quelli che sono alla base delle discussioni con i credenti.
La mia osservazione era, per così dire, più terra terra di come l'hai impostata tu Rasp. Ovvero non intendo fare valutazioni o rifelssioni su cosa sia la logica, il male o il bene o altri valori morali. Io mi riferivo al fatto che un semplice fatto od elemento è visto da te in modo più o meno diverso da me, anche se il fatto o l'elemento è lo stesso.
Gli esempi sono sempre parziali e a volte anche ingannevoli, ma indispensabili per chiarire un concetto non sempre facile da illustrare proprio per i motivi prima da me esposti.
Io attribuisco alla parola omicidio il fatto di uccidere un essere umano, indipendentemente dalle modlità, dalle cause o delle circostanze che mi hanno spinto ad uccidere una persona. Siamo tutti concordi con il fatto che se l'evento non è volontario non sia un omicidio, così come la legittima difesa. Però poi non siamo tutti d'accordo che la pena di morte non sia un omicidio. Ovvero la mia idea o concetto di omicidio è diversa da quella di chi invece considera la pena di morte un atto di giustizia.
Io sono dell'idea che la logica consiste in una serie di passaggi logici. Basta che solo uno dei passaggi non sia logico, tutto il ragionamento perde di significato. Un po' come una catena ove non ha importanza che abbia mille anelli solidi. Basta che uno di essi ceda che la catena si spezza. Molti però non la vedano così.
Potrei fare mille altri esempi. Sono poi tutti quelli che sono alla base delle discussioni con i credenti.
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Paolo- --------------
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Re: Percezione della realtà
Paolo ha scritto:Io ho smesso da tempo non solo di discutere, ma anche di prendere in esame questioni che riguardano la religione intesa nel senso più esteso della parola. Le trovo di un livello così assurdo che non meritano nemmeno di essere prese in considerazione. Poi, come sempre, ognuno faccia come vuole. L'importante che non lo impongano a me!
La mia osservazione era, per così dire, più terra terra di come l'hai impostata tu Rasp. Ovvero non intendo fare valutazioni o rifelssioni su cosa sia la logica, il male o il bene o altri valori morali. Io mi riferivo al fatto che un semplice fatto od elemento è visto da te in modo più o meno diverso da me, anche se il fatto o l'elemento è lo stesso.
Gli esempi sono sempre parziali e a volte anche ingannevoli, ma indispensabili per chiarire un concetto non sempre facile da illustrare proprio per i motivi prima da me esposti.
Io attribuisco alla parola omicidio il fatto di uccidere un essere umano, indipendentemente dalle modlità, dalle cause o delle circostanze che mi hanno spinto ad uccidere una persona. Siamo tutti concordi con il fatto che se l'evento non è volontario non sia un omicidio, così come la legittima difesa. Però poi non siamo tutti d'accordo che la pena di morte non sia un omicidio. Ovvero la mia idea o concetto di omicidio è diversa da quella di chi invece considera la pena di morte un atto di giustizia.
Io sono dell'idea che la logica consiste in una serie di passaggi logici. Basta che solo uno dei passaggi non sia logico, tutto il ragionamento perde di significato. Un po' come una catena ove non ha importanza che abbia mille anelli solidi. Basta che uno di essi ceda che la catena si spezza. Molti però non la vedano così.
Potrei fare mille altri esempi. Sono poi tutti quelli che sono alla base delle discussioni con i credenti.
Beh messa su questo piano io personalmente ho poco da obiettare. Però mi pare che tu stai evitando di "vederti": io non ho menzionato a caso la nevrosi di massa della Covid, quando l'anno scorso ci siamo visti ricordo che sostenevi l'utilità dell'uso quotidiano delle mascherine, nonostante l'assenza di qualsiasi evidenza a favore e l'ovvietà degli argomenti in contrario.
Ai sostenitori di tale pessima usanza, purtroppo anche diventata obbligo quasi ovunque, non serve nemmeno sottoporre 47 degli ormai molto più numerosi studi al proposito condotti tra il 1975 ed il 2020, con risultati che vanno dalla scarsa o nulla efficacia alla nocività; rimangono del loro parere, felici dietro al loro umido e batterico bavaglio.
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Re: Percezione della realtà
Purtroppo la perversione dell'essere umano ha mille sfacciettature...ognuna delle quali viene sostenuta come...verita' , quando invece la verita' e' solo...una , combattere la verita' con le...parole e' come fare politica...
Ragazzi e' solo col saper distinguere la realta' che poi altro non e' che la...verita' , si possono poi trovare quelle comunioni di esistenzialita'...ma alla fine sono sempre uguali e uniche negli umani...sono le parole che dividono gli umani...parole e...fatti e i fatti purtroppo sono e saranne sempre falsita' per risultare migliori degli...altri .
Accettare le realta' aiuterebbe l'intera umanita'...ma le realta' umane purtroppo quasi sempre incompatibili...
.
Ragazzi e' solo col saper distinguere la realta' che poi altro non e' che la...verita' , si possono poi trovare quelle comunioni di esistenzialita'...ma alla fine sono sempre uguali e uniche negli umani...sono le parole che dividono gli umani...parole e...fatti e i fatti purtroppo sono e saranne sempre falsita' per risultare migliori degli...altri .
Accettare le realta' aiuterebbe l'intera umanita'...ma le realta' umane purtroppo quasi sempre incompatibili...
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QuasifanzagusVulgaris- -------------
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Re: Percezione della realtà
sono profondamente anticlericale e odio le religioni, ma non posso escludere che dio esista, nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio (e comunque se esiste è una schifezza che non finisce mai), purtroppo non esiste alcun argomento logico valido in grado di dimostrare in maniera definitiva la sua esistenza o non esistenza, quindi ripeto logicamente per quanto mi riguarda occorre vivere col dubbio
nel caso che dio dovesse esistere, beh, tutte le nostre percezioni dipenderebbero da lui, cioè tutto quello che percepiamo nella e della realtà dipenderebbe soltanto da lui, cioè in altre parole ogni essere vivente sarebbe niente altro che un flusso di percezioni causate da dio
nel caso dio non esistesse allora è ovvio che essendo ogni individuo una unicità, una individualità, ciascuno vede la realtà e la percepisce attraverso il proprio personale bagaglio culturale e quindi è chiaro che a parità di concetti corrispondano pluralità di interpretazioni
una cosa è certa: solo nella scienza, questo divario di interpretazioni è ridotto all'osso, e molto spesso è praticamente nullo. in pratica questo divario esiste solo laddove sussistono questioni scientifiche ancora aperte
nel caso che dio dovesse esistere, beh, tutte le nostre percezioni dipenderebbero da lui, cioè tutto quello che percepiamo nella e della realtà dipenderebbe soltanto da lui, cioè in altre parole ogni essere vivente sarebbe niente altro che un flusso di percezioni causate da dio
nel caso dio non esistesse allora è ovvio che essendo ogni individuo una unicità, una individualità, ciascuno vede la realtà e la percepisce attraverso il proprio personale bagaglio culturale e quindi è chiaro che a parità di concetti corrispondano pluralità di interpretazioni
una cosa è certa: solo nella scienza, questo divario di interpretazioni è ridotto all'osso, e molto spesso è praticamente nullo. in pratica questo divario esiste solo laddove sussistono questioni scientifiche ancora aperte
Antonio Maldiminchia- -------------
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Re: Percezione della realtà
antoniochitarrista ha scritto:sono profondamente anticlericale e odio le religioni, ma non posso escludere che dio esista, nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio (e comunque se esiste è una schifezza che non finisce mai), purtroppo non esiste alcun argomento logico valido in grado di dimostrare in maniera definitiva la sua esistenza o non esistenza, quindi ripeto logicamente per quanto mi riguarda occorre vivere col dubbio
nel caso che dio dovesse esistere, beh, tutte le nostre percezioni dipenderebbero da lui, cioè tutto quello che percepiamo nella e della realtà dipenderebbe soltanto da lui, cioè in altre parole ogni essere vivente sarebbe niente altro che un flusso di percezioni causate da dio
nel caso dio non esistesse allora è ovvio che essendo ogni individuo una unicità, una individualità, ciascuno vede la realtà e la percepisce attraverso il proprio personale bagaglio culturale e quindi è chiaro che a parità di concetti corrispondano pluralità di interpretazioni
una cosa è certa: solo nella scienza, questo divario di interpretazioni è ridotto all'osso, e molto spesso è praticamente nullo. in pratica questo divario esiste solo laddove sussistono questioni scientifiche ancora aperte
Quindi non puoi escludere l’esistenza di nulla, compresi lo zio Paperino, la Banda Bassotti e l’elefante rosa volante.
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Re: Percezione della realtà
Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:sono profondamente anticlericale e odio le religioni, ma non posso escludere che dio esista, nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio (e comunque se esiste è una schifezza che non finisce mai), purtroppo non esiste alcun argomento logico valido in grado di dimostrare in maniera definitiva la sua esistenza o non esistenza, quindi ripeto logicamente per quanto mi riguarda occorre vivere col dubbio
nel caso che dio dovesse esistere, beh, tutte le nostre percezioni dipenderebbero da lui, cioè tutto quello che percepiamo nella e della realtà dipenderebbe soltanto da lui, cioè in altre parole ogni essere vivente sarebbe niente altro che un flusso di percezioni causate da dio
nel caso dio non esistesse allora è ovvio che essendo ogni individuo una unicità, una individualità, ciascuno vede la realtà e la percepisce attraverso il proprio personale bagaglio culturale e quindi è chiaro che a parità di concetti corrispondano pluralità di interpretazioni
una cosa è certa: solo nella scienza, questo divario di interpretazioni è ridotto all'osso, e molto spesso è praticamente nullo. in pratica questo divario esiste solo laddove sussistono questioni scientifiche ancora aperte
Quindi non puoi escludere l’esistenza di nulla, compresi lo zio Paperino, la Banda Bassotti e l’elefante rosa volante.
beh se dio esistesse nulla vieterebbe l'esistenza di zio paperino ecc. non vedo dove sia il problema
Antonio Maldiminchia- -------------
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Re: Percezione della realtà
antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:sono profondamente anticlericale e odio le religioni, ma non posso escludere che dio esista, nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio (e comunque se esiste è una schifezza che non finisce mai), purtroppo non esiste alcun argomento logico valido in grado di dimostrare in maniera definitiva la sua esistenza o non esistenza, quindi ripeto logicamente per quanto mi riguarda occorre vivere col dubbio
nel caso che dio dovesse esistere, beh, tutte le nostre percezioni dipenderebbero da lui, cioè tutto quello che percepiamo nella e della realtà dipenderebbe soltanto da lui, cioè in altre parole ogni essere vivente sarebbe niente altro che un flusso di percezioni causate da dio
nel caso dio non esistesse allora è ovvio che essendo ogni individuo una unicità, una individualità, ciascuno vede la realtà e la percepisce attraverso il proprio personale bagaglio culturale e quindi è chiaro che a parità di concetti corrispondano pluralità di interpretazioni
una cosa è certa: solo nella scienza, questo divario di interpretazioni è ridotto all'osso, e molto spesso è praticamente nullo. in pratica questo divario esiste solo laddove sussistono questioni scientifiche ancora aperte
Quindi non puoi escludere l’esistenza di nulla, compresi lo zio Paperino, la Banda Bassotti e l’elefante rosa volante.
beh se dio esistesse nulla vieterebbe l'esistenza di zio paperino ecc. non vedo dove sia il problema
Il problema è il tuo, che se non puoi escludere l’esistenza di una qualche divinità non puoi escludere l’esistenza di nulla, compresi lo zio Paperino, la Banda Bassotti e l’elefante rosa volante.
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Re: Percezione della realtà
Di nulla si può dimostrare che non esista. Il ragionamento che tu Anto fai, ovvero :
" nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio"
classico degli agnostici è errato perchè si basa sul presupposto che sia sufficiente pronunciare la parola che identifica oggetto per ipotizzarne la sua esistenza. Oltre essere errato in quanto fa un salto logico, non porta a nulla.
L'essere razionale stabilisce l'esistenza di un qualcosa, qualunque cosa essa possa essere, percependone la sua esistenza, o gli effetti che essa produce, tramite i propri sensi anche con l'ausilio di strumenti. Dopo di che cerca di capire cosa sia, da dove provenga, che effetti produce e via dicendo.
Ma non vi è alcun indizio, e tanto meno prova, dell'esistenza di un' entità sovrannaturale (che io definisco come un'entità che non è percepibile tramiite i nostri sensi). E' solo il frutto della fantasia umana. Tu non puoi inventarti un qualcosa e poi chiedere a me di dimostrare che non esiste. Come si è detto più volte l'onere della prova è di chi ne ipotizza l'esistenza.
" nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio"
classico degli agnostici è errato perchè si basa sul presupposto che sia sufficiente pronunciare la parola che identifica oggetto per ipotizzarne la sua esistenza. Oltre essere errato in quanto fa un salto logico, non porta a nulla.
L'essere razionale stabilisce l'esistenza di un qualcosa, qualunque cosa essa possa essere, percependone la sua esistenza, o gli effetti che essa produce, tramite i propri sensi anche con l'ausilio di strumenti. Dopo di che cerca di capire cosa sia, da dove provenga, che effetti produce e via dicendo.
Ma non vi è alcun indizio, e tanto meno prova, dell'esistenza di un' entità sovrannaturale (che io definisco come un'entità che non è percepibile tramiite i nostri sensi). E' solo il frutto della fantasia umana. Tu non puoi inventarti un qualcosa e poi chiedere a me di dimostrare che non esiste. Come si è detto più volte l'onere della prova è di chi ne ipotizza l'esistenza.
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Re: Percezione della realtà
Paolo ha scritto:Di nulla si può dimostrare che non esista. Il ragionamento che tu Anto fai, ovvero :
" nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio"
classico degli agnostici è errato perchè si basa sul presupposto che sia sufficiente pronunciare la parola che identifica oggetto per ipotizzarne la sua esistenza. Oltre essere errato in quanto fa un salto logico, non porta a nulla.
L'essere razionale stabilisce l'esistenza di un qualcosa, qualunque cosa essa possa essere, percependone la sua esistenza, o gli effetti che essa produce, tramite i propri sensi anche con l'ausilio di strumenti. Dopo di che cerca di capire cosa sia, da dove provenga, che effetti produce e via dicendo.
Ma non vi è alcun indizio, e tanto meno prova, dell'esistenza di un' entità sovrannaturale (che io definisco come un'entità che non è percepibile tramiite i nostri sensi). E' solo il frutto della fantasia umana. Tu non puoi inventarti un qualcosa e poi chiedere a me di dimostrare che non esiste. Come si è detto più volte l'onere della prova è di chi ne ipotizza l'esistenza.
Ma il soggetto qui è capace di cose anche peggiori, riesce a sostenere con contorsioni dialettiche degne di un anellide che il tempo non esiste per poi su divinità & Co. ragionare esattamente al contrario.
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Re: Percezione della realtà
Essere oggi anticlericali non e' certo una...rarita' , ma una rarita' e' di certo quella di non dare una educazione religiosa ai propri figli...anche se purtroppo oggi il clero cristiano e' nel suo maggior schifo di tutti i tempi...e cio' perche oggi le verita' sono sempre piu' evidenti e difficili da...nascodere .
La cultura e l'esistenza sono maestre di vita...e piu' vivi meno credi...e meno dipendi delle religioni...
Purtroppo e' la disonesta' esistenziale a suggereire le quotidiane soluzioni , quelle degli altri e le...nostre , oggi vivere di onesta' e' smpre piu' difficile , ossia e' la disonesta' degli altri a obbligarci alla...nostra .
Oggi?? , norma basica e' poter vivere da Nº 1 , meno dipendi??...e meglio e'...
.
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Purtroppo e' la disonesta' esistenziale a suggereire le quotidiane soluzioni , quelle degli altri e le...nostre , oggi vivere di onesta' e' smpre piu' difficile , ossia e' la disonesta' degli altri a obbligarci alla...nostra .
Oggi?? , norma basica e' poter vivere da Nº 1 , meno dipendi??...e meglio e'...
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Re: Percezione della realtà
Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:sono profondamente anticlericale e odio le religioni, ma non posso escludere che dio esista, nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio (e comunque se esiste è una schifezza che non finisce mai), purtroppo non esiste alcun argomento logico valido in grado di dimostrare in maniera definitiva la sua esistenza o non esistenza, quindi ripeto logicamente per quanto mi riguarda occorre vivere col dubbio
nel caso che dio dovesse esistere, beh, tutte le nostre percezioni dipenderebbero da lui, cioè tutto quello che percepiamo nella e della realtà dipenderebbe soltanto da lui, cioè in altre parole ogni essere vivente sarebbe niente altro che un flusso di percezioni causate da dio
nel caso dio non esistesse allora è ovvio che essendo ogni individuo una unicità, una individualità, ciascuno vede la realtà e la percepisce attraverso il proprio personale bagaglio culturale e quindi è chiaro che a parità di concetti corrispondano pluralità di interpretazioni
una cosa è certa: solo nella scienza, questo divario di interpretazioni è ridotto all'osso, e molto spesso è praticamente nullo. in pratica questo divario esiste solo laddove sussistono questioni scientifiche ancora aperte
Quindi non puoi escludere l’esistenza di nulla, compresi lo zio Paperino, la Banda Bassotti e l’elefante rosa volante.
beh se dio esistesse nulla vieterebbe l'esistenza di zio paperino ecc. non vedo dove sia il problema
Il problema è il tuo, che se non puoi escludere l’esistenza di una qualche divinità non puoi escludere l’esistenza di nulla, compresi lo zio Paperino, la Banda Bassotti e l’elefante rosa volante.
per me non è un problema pensarlo, se qualcosa è plausibile non vedo perchè dovrebbe rappresentare un problema, ci si convive e fine della storia. cioè infondo noi cosa ne sappiamo ? è lo stesso mistero percui ci chiediamo per quale motivo esista la realtà e non il nulla, non abbiamo nessuna risposta, allo stesso modo non si può escludere con nessun argomento logico l'esistenza di dio (e tutto ciò che ne consegue, zio paperino compreso) e quindi bisogna convinvere col dubbio. oltretutto senza dio la realtà presumibilmente dovrebbe essere infinita, cioè quantità di materia e di energia infinite, mica la realtà può avere i bordi e essere limitata, e non so fino a che punto possa essere plausibile concepire la realtà come qualcosa di infinito
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Re: Percezione della realtà
Paolo ha scritto:Di nulla si può dimostrare che non esista. Il ragionamento che tu Anto fai, ovvero :
" nel senso che non si può dimostrare nè che esiste nè che non esiste e quindi bisogna convivere col dubbio"
classico degli agnostici è errato perchè si basa sul presupposto che sia sufficiente pronunciare la parola che identifica oggetto per ipotizzarne la sua esistenza. Oltre essere errato in quanto fa un salto logico, non porta a nulla.
L'essere razionale stabilisce l'esistenza di un qualcosa, qualunque cosa essa possa essere, percependone la sua esistenza, o gli effetti che essa produce, tramite i propri sensi anche con l'ausilio di strumenti. Dopo di che cerca di capire cosa sia, da dove provenga, che effetti produce e via dicendo.
Ma non vi è alcun indizio, e tanto meno prova, dell'esistenza di un' entità sovrannaturale (che io definisco come un'entità che non è percepibile tramiite i nostri sensi). E' solo il frutto della fantasia umana. Tu non puoi inventarti un qualcosa e poi chiedere a me di dimostrare che non esiste. Come si è detto più volte l'onere della prova è di chi ne ipotizza l'esistenza.
veramente ipotizzare dio significa ipotizzare la causa dell'esistenza della realtà, la quale senza dio ripeto, dovrebbe essere infinita e non so fino a che punto sia logico pensarlo
poi se mi dici che possiamo dire come esistente solo ciò che percepiamo coi sensi o strumenti, anche questo è un errore, perchè il nostro sistema di percezione è limitato solo a ciò che può effettivamente percepire della realtà, tutto il resto ci è oscuro
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Re: Percezione della realtà
La luminosita' delle stelle??...ci spiega e testimonia la verita' esistenziale...noi??...al meglio di altri e al peggio di altri , purtroppo piu' gli umani vivono e piu' imbecilli diventano...col tempo saranno i nostri conflitti ad avere ragione delle nostre...umanita' , chi non sa' vivere del suo??...perira' da quello degli altri , e' questa purtroppo l'universalita' delle nostre umanita' .
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Re: Percezione della realtà
E' ovvio che ognuno sia libero di pensare quello che vuole. Noi qui stiamo facendo, o comunque proviamo a fare, dei ragionamenti logici. Non ha nessun senso discutere basandosi sul irrazionale e sul fantasioso.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: Percezione della realtà
antoniochitarrista ha scritto:
per me non è un problema pensarlo, se qualcosa è plausibile non vedo perchè dovrebbe rappresentare un problema, ci si convive e fine della storia. cioè infondo noi cosa ne sappiamo ? è lo stesso mistero percui ci chiediamo per quale motivo esista la realtà e non il nulla, non abbiamo nessuna risposta, allo stesso modo non si può escludere con nessun argomento logico l'esistenza di dio (e tutto ciò che ne consegue, zio paperino compreso) e quindi bisogna convinvere col dubbio. oltretutto senza dio la realtà presumibilmente dovrebbe essere infinita, cioè quantità di materia e di energia infinite, mica la realtà può avere i bordi e essere limitata, e non so fino a che punto possa essere plausibile concepire la realtà come qualcosa di infinito
Quindi l'esistenza di una qualche divinità per te è sufficientemente plausibile da poter avanzarne il dubbio, mentre non hai nessun problema a sostenere a spada tratta l'inesistenza del tempo
Leggi quello che ha scritto Paolo. Il secondo grassettato è il tipico non sequitur (se necessario ti indico cos'è, ma ne trovi la spiegazione anche su wikipedia).
Il fatto che non si possa dimostrare la non esistenza di nulla non è un motivo per avere dubbi su tutto quanto di cui non la si può dimostrare, se no alla cella imbottita manca davvero poco
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Re: Percezione della realtà
Anto già qualche secolo fa avevano dato una risposta alla tua ipotesi circa la creazione del mondo. Leggi la mia firma e capisci perchè.
Il tuo secondo punto segue la stessa logica. L'onere della prova è tuo!
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Re: Percezione della realtà
Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
per me non è un problema pensarlo, se qualcosa è plausibile non vedo perchè dovrebbe rappresentare un problema, ci si convive e fine della storia. cioè infondo noi cosa ne sappiamo ? è lo stesso mistero percui ci chiediamo per quale motivo esista la realtà e non il nulla, non abbiamo nessuna risposta, allo stesso modo non si può escludere con nessun argomento logico l'esistenza di dio (e tutto ciò che ne consegue, zio paperino compreso) e quindi bisogna convinvere col dubbio. oltretutto senza dio la realtà presumibilmente dovrebbe essere infinita, cioè quantità di materia e di energia infinite, mica la realtà può avere i bordi e essere limitata, e non so fino a che punto possa essere plausibile concepire la realtà come qualcosa di infinito
Quindi l'esistenza di una qualche divinità per te è sufficientemente plausibile da poter avanzarne il dubbio, mentre non hai nessun problema a sostenere a spada tratta l'inesistenza del tempo
Leggi quello che ha scritto Paolo. Il secondo grassettato è il tipico non sequitur (se necessario ti indico cos'è, ma ne trovi la spiegazione anche su wikipedia).
Il fatto che non si possa dimostrare la non esistenza di nulla non è un motivo per avere dubbi su tutto quanto di cui non la si può dimostrare, se no alla cella imbottita manca davvero poco
prima di cominciare a parlare del tempo, se ti ricordi, puoi andare a cercare, avevo premesso "se dio non esistesse allora", cioè tutto quello che ti ho scritto sul tempo te l'ho scritto supponendo che non esista dio, e se dio non esiste allora vale quello che ci dicono i fisici, cioè che il tempo è una illusione. anzi in verità, il tempo non esisterebbe neppure se esistesse dio, perchè se dio esistesse tutto ciò che ci appare inanimato e non solo il tempo sarebbe solo una illusione
quanto al non sequitur, ovviamente il mio non è un non sequitur, perchè se qualcosa è plausibile allora è lecitissimo ipotizzarne l'esistenza. oppure dovresti spiegarmi perchè dio come causa della realtà non è plausibile, se mi spieghi perchè non è plausibile allora posso accettare il non sequitur
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Re: Percezione della realtà
antoniochitarrista ha scritto:
prima di cominciare a parlare del tempo, se ti ricordi, puoi andare a cercare, avevo premesso "se dio non esistesse allora", cioè tutto quello che ti ho scritto sul tempo te l'ho scritto supponendo che non esista dio, e se dio non esiste allora vale quello che ci dicono i fisici, cioè che il tempo è una illusione. anzi in verità, il tempo non esisterebbe neppure se esistesse dio, perchè se dio esistesse tutto ciò che ci appare inanimato e non solo il tempo sarebbe solo una illusione
quanto al non sequitur, ovviamente il mio non è un non sequitur, perchè se qualcosa è plausibile allora è lecitissimo ipotizzarne l'esistenza. oppure dovresti spiegarmi perchè dio come causa della realtà non è plausibile, se mi spieghi perchè non è plausibile allora posso accettare il non sequitur
Ehm, deciditi: allora se ragioni sulla base del presupposto che non esista nessun dio (cosa corretta a mio parere), non la consideri un'ipotesi plausibile.
Ora a me l'ipotesi che il tempo esista in quanto percepibile e misurabile pare più che plausibile, checché ne dica tuo cugggino (riferimenti a fisici che dicano esplicitamente quanto sostieni non ne vedo).
Grassettato: non è plausibile come causa della realtà perché
1. ...ci sono ipotesi molto più plausibili ed anche sostenute da misurazioni di fenomeni accertati, proprio dei fisici di cui vai cianciando (io invece te ne nomino uno, Hawking)
2. ...se consideri quella un'ipotesi plausibile, per par condicio devi considerare plausibile anche qualunque altra ipotesi a 0 indizi (quindi ti puoi inventare quello che vuoi, esattamente come chi si inventa l'ipotesi di una qualche divinità).
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Re: Percezione della realtà
Il punto è che ad una fantasia che riguardi dio o chi per esso (Adamo ed Eva come semplice esempio) viene attribuita una dignità intellettuale, mentre se la fantasia riguarda Paperino no! Così mentre Paperino si scarta subito le fantasie ultraterrene no. Ma sono la stessa cosa ovvero mere fantasie.
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Re: Percezione della realtà
Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
prima di cominciare a parlare del tempo, se ti ricordi, puoi andare a cercare, avevo premesso "se dio non esistesse allora", cioè tutto quello che ti ho scritto sul tempo te l'ho scritto supponendo che non esista dio, e se dio non esiste allora vale quello che ci dicono i fisici, cioè che il tempo è una illusione. anzi in verità, il tempo non esisterebbe neppure se esistesse dio, perchè se dio esistesse tutto ciò che ci appare inanimato e non solo il tempo sarebbe solo una illusione
quanto al non sequitur, ovviamente il mio non è un non sequitur, perchè se qualcosa è plausibile allora è lecitissimo ipotizzarne l'esistenza. oppure dovresti spiegarmi perchè dio come causa della realtà non è plausibile, se mi spieghi perchè non è plausibile allora posso accettare il non sequitur
Ehm, deciditi: allora se ragioni sulla base del presupposto che non esista nessun dio (cosa corretta a mio parere), non la consideri un'ipotesi plausibile.
Ora a me l'ipotesi che il tempo esista in quanto percepibile e misurabile pare più che plausibile, checché ne dica tuo cugggino (riferimenti a fisici che dicano esplicitamente quanto sostieni non ne vedo).
Grassettato: non è plausibile come causa della realtà perché
1. ...ci sono ipotesi molto più plausibili ed anche sostenute da misurazioni di fenomeni accertati, proprio dei fisici di cui vai cianciando (io invece te ne nomino uno, Hawking)
2. ...se consideri quella un'ipotesi plausibile, per par condicio devi considerare plausibile anche qualunque altra ipotesi a 0 indizi (quindi ti puoi inventare quello che vuoi, esattamente come chi si inventa l'ipotesi di una qualche divinità).
io ragiono sia supponendo che dio esista sia che non esista, perchè non lo sappiamo
poi una cosa è tutta la realtà un'altra è il nostro minuscolo insignificante universo, hawking non ha mai detto nè scritto niente su come sia nata la realtà ma come è ovvio si è sempre riferito al nostro piccolo universo e neanche spiegando tutto, per esempio ancora oggi è del tutto ignoto da dove sia scaturita la singolarità, cioè il momento immediatamente precedente il big bang
infine, certo che trovo plausibile tutto a zero indizi, sempre per la solita ragione, perchè è plausibile dio, e se è plausibile dio allora è plausibile tutto anche un mondo abitato da elefanti volanti o quello che vuoi
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Re: Percezione della realtà
antoniochitarrista ha scritto:
io ragiono sia supponendo che dio esista sia che non esista, perchè non lo sappiamo
io ragiono sia supponendo che piova sia che non piova, quindi mi porto e non mi porto l'ombrello, perché non lo so
Principio di non contraddizione
Nella logica classica, il principio di non-contraddizione afferma la falsità di ogni proposizione implicante che una certa proposizione A e la sua negazione, cioè la proposizione non-A, siano entrambe vere allo stesso tempo e nello stesso modo. Secondo le parole di Aristotele:
«È impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo[1]»
(Aristotele)
Più semplicemente, la proposizione "A ed anche non-A" è falsa. In simboli, ciò è espresso come segue:
https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_non_contraddizione
Fin dal Medioevo[2] è noto un interessante risultato della Logica: in un sistema di logica dicotomica in cui sia vera una affermazione e anche la sua negazione, è vera qualsiasi affermazione. Tale assunzione è solitamente citata nella letteratura latina come ex falso sequitur quodlibet, e come principio di esplosione nella logica moderna.
Aristotele si rivolta nella toomba
antoniochitarrista ha scritto:poi una cosa è tutta la realtà un'altra è il nostro minuscolo insignificante universo, hawking non ha mai detto nè scritto niente su come sia nata la realtà ma come è ovvio si è sempre riferito al nostro piccolo universo e neanche spiegando tutto, per esempio ancora oggi è del tutto ignoto da dove sia scaturita la singolarità, cioè il momento immediatamente precedente il big bang
infine, certo che trovo plausibile tutto a zero indizi, sempre per la solita ragione, perchè è plausibile dio, e se è plausibile dio allora è plausibile tutto anche un mondo abitato da elefanti volanti o quello che vuoi
Io ti ho chiesto un'affermazione data da un fisico riconosciuto la quale asserisca letteralmente quanto sostieni, ovvero che il tempo non esiste. Con riferimento prego, altrimenti stai dando aria alla tastiera.
Ultima modifica di Rasputin il Mar 6 Apr 2021 - 18:48 - modificato 1 volta.
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Re: Percezione della realtà
poi un altro paio di osservazioni
paolo dice che l'onere della prova spetta a me: ma io non asserisco che dio esista, io dico che non lo sappiamo, quindi non devo dimostrare niente a nessuno, dico che possiamo solo convivere col dubbio. infondo, ripeto, cosa ne sappiamo noi ? non c'è alcun modo di avere una risposta definitiva sia positiva che negativa
l'altra osservazione riguarda la legge causa-effetto: se ogni oggetto della realtà ha una causa, allora anche tutta la realtà presa come oggetto dovrebbe avere una causa, se invece la realtà esiste da sempre questa è una palese violazione del principio causa-effetto perchè non ci sarebbe una causa
paolo dice che l'onere della prova spetta a me: ma io non asserisco che dio esista, io dico che non lo sappiamo, quindi non devo dimostrare niente a nessuno, dico che possiamo solo convivere col dubbio. infondo, ripeto, cosa ne sappiamo noi ? non c'è alcun modo di avere una risposta definitiva sia positiva che negativa
l'altra osservazione riguarda la legge causa-effetto: se ogni oggetto della realtà ha una causa, allora anche tutta la realtà presa come oggetto dovrebbe avere una causa, se invece la realtà esiste da sempre questa è una palese violazione del principio causa-effetto perchè non ci sarebbe una causa
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Re: Percezione della realtà
Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
io ragiono sia supponendo che dio esista sia che non esista, perchè non lo sappiamo
io ragiono sia supponendo che piova sia che non piova, quindi mi porto e non mi porto l'ombrello, perché non lo so
Principio di non contraddizione
Nella logica classica, il principio di non-contraddizione afferma la falsità di ogni proposizione implicante che una certa proposizione A e la sua negazione, cioè la proposizione non-A, siano entrambe vere allo stesso tempo e nello stesso modo. Secondo le parole di Aristotele:
«È impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo[1]»
(Aristotele)
Più semplicemente, la proposizione "A ed anche non-A" è falsa. In simboli, ciò è espresso come segue:
https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_non_contraddizione
Fin dal Medioevo[2] è noto un interessante risultato della Logica: in un sistema di logica dicotomica in cui sia vera una affermazione e anche la sua negazione, è vera qualsiasi affermazione. Tale assunzione è solitamente citata nella letteratura latina come ex falso sequitur quodlibet, e come principio di esplosione nella logica moderna.
Aristotele si rivolta nella toombaantoniochitarrista ha scritto:poi una cosa è tutta la realtà un'altra è il nostro minuscolo insignificante universo, hawking non ha mai detto nè scritto niente su come sia nata la realtà ma come è ovvio si è sempre riferito al nostro piccolo universo e neanche spiegando tutto, per esempio ancora oggi è del tutto ignoto da dove sia scaturita la singolarità, cioè il momento immediatamente precedente il big bang
infine, certo che trovo plausibile tutto a zero indizi, sempre per la solita ragione, perchè è plausibile dio, e se è plausibile dio allora è plausibile tutto anche un mondo abitato da elefanti volanti o quello che vuoi
Io ti ho chiesto un'affermazione data da un fisico riconosciuto la quale asserisca letteralmente quanto sostieni, ovvero che il tempo non esiste. Con riferimento prego, altrimenti stai dando aria alla tastiera.
io l'ombrello in macchina me lo porto sempre proprio perchè non so se pioverà o non pioverà, non capisco cosa c'entra il principio di non contraddizione.
tu sostieni con certezza che dio non esista: ma che ne sai ? in base a cosa lo affermi ? io invece mi limito a dire che non lo sappiamo e dobbiamo vivere col dubbio
quanto ai fisici, te ne ho linkati parecchi, rovelli e coccia nelle rispettive conferenze e poi tutti quel del documentario del national geografic, ci aggiungerei poi il celebre barbour che sto rileggendo in questo periodo, tutti affermano l'utilità del tempo e questo l'ho sempre detto pure io ma nella realtà è soltanto una illusione. poi basta che guardi i titoli sia delle conferenze che del documentario, non è che se coccia intitola la sua conferenza "il tempo non esiste" poi nella conferenza può sostenere che esiste
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Re: Percezione della realtà
antoniochitarrista ha scritto:
io l'ombrello in macchina me lo porto sempre proprio perchè non so se pioverà o non pioverà, non capisco cosa c'entra il principio di non contraddizione.
Ti cito:
io ragiono sia supponendo che dio esista sia che non esista, perchè non lo sappiamo
Che non capisci cosa c'entra si nota, ma questa è una frase esattamente analoga alla mia dell'ombrello, perché contiene due affermazioni che si escludono reciprocamente. Cosa appunto che fa carta igienica del principio di non contraddizione
antoniochitarrista ha scritto:tu sostieni con certezza che dio non esista: ma che ne sai ? in base a cosa lo affermi ? io invece mi limito a dire che non lo sappiamo e dobbiamo vivere col dubbio
Mi indicheresti per favore dove lo sostengo. Inoltre per coerenza dovresti vivere anche tormentato dal dubbio se esistono o no gli asini volanti, dato che gli indizi a favore sono gli stessi del paio di centinaia di divinità attualmente accreditate per fede sul pianeta.
antoniochitarrista ha scritto:quanto ai fisici, te ne ho linkati parecchi, rovelli e coccia nelle rispettive conferenze e poi tutti quel del documentario del national geografic, ci aggiungerei poi il celebre barbour che sto rileggendo in questo periodo, tutti affermano l'utilità del tempo e questo l'ho sempre detto pure io ma nella realtà è soltanto una illusione. poi basta che guardi i titoli sia delle conferenze che del documentario, non è che se coccia intitola la sua conferenza "il tempo non esiste" poi nella conferenza può sostenere che esiste
Non vedo riferimenti.
un riferimento è quello che ti ho dato io su wiki, oppure una cosa come questa
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Re: Percezione della realtà
Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
io l'ombrello in macchina me lo porto sempre proprio perchè non so se pioverà o non pioverà, non capisco cosa c'entra il principio di non contraddizione.
Ti cito:io ragiono sia supponendo che dio esista sia che non esista, perchè non lo sappiamo
Che non capisci cosa c'entra si nota, ma questa è una frase esattamente analoga alla mia dell'ombrello, perché contiene due affermazioni che si escludono reciprocamente. Cosa appunto che fa carta igienica del principio di non contraddizioneantoniochitarrista ha scritto:tu sostieni con certezza che dio non esista: ma che ne sai ? in base a cosa lo affermi ? io invece mi limito a dire che non lo sappiamo e dobbiamo vivere col dubbio
Mi indicheresti per favore dove lo sostengo. Inoltre per coerenza dovresti vivere anche tormentato dal dubbio se esistono o no gli asini volanti, dato che gli indizi a favore sono gli stessi del paio di centinaia di divinità attualmente accreditate per fede sul pianeta.antoniochitarrista ha scritto:quanto ai fisici, te ne ho linkati parecchi, rovelli e coccia nelle rispettive conferenze e poi tutti quel del documentario del national geografic, ci aggiungerei poi il celebre barbour che sto rileggendo in questo periodo, tutti affermano l'utilità del tempo e questo l'ho sempre detto pure io ma nella realtà è soltanto una illusione. poi basta che guardi i titoli sia delle conferenze che del documentario, non è che se coccia intitola la sua conferenza "il tempo non esiste" poi nella conferenza può sostenere che esiste
Non vedo riferimenti.
un riferimento è quello che ti ho dato io su wiki, oppure una cosa come questa
cioè fammi capire io non sono libero di ragionare sia supponendo che dio esista con relative conseguenze sia nel caso che dio non esista con relative conseguenze? ma stai scherzando? il principio di non contraddizione non c'entra proprio niente, mica sto asserendo che dio esiste e contemporaneamente che non esiste
al resto mi son stufato di rispondere, sembra che pigli in giro quindi mo' basta
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Re: Percezione della realtà
antoniochitarrista ha scritto:
cioè fammi capire io non sono libero di ragionare sia supponendo che dio esista con relative conseguenze sia nel caso che dio non esista con relative conseguenze? ma stai scherzando? il principio di non contraddizione non c'entra proprio niente, mica sto asserendo che dio esiste e contemporaneamente che non esiste
al resto mi son stufato di rispondere, sembra che pigli in giro quindi mo' basta
Nono, sei liberissimo di sragionare come ti pare, ed io di fartelo notare
A un patto pero, mi dai il numero di telefono del tuo spacciatore, deve avere roba buona
EDIT non so qui chi dei due stia pigliando in giro l'altro, da parte mia il dileggio ormai è giustificato (scommettounacosaconmestesso)
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Re: Percezione della realtà
Anto ti ribadisco il concetto che forse ti è sfuggito. Premetto che tu puoi credere a quello che vuoi anche ai terni al lotto della Vanna Marchi! Però se vuoi fare un ragionamento razionale dando così la possibilità al tuo interlocutore di poter interloquire con te devi, in qualche modo, motivare le tue affermazioni. In altro caso tutto è ammesso tutto è possibile. E allora che senso ha fare qualsivoglia ragionamento. Il credente crede per fede e non per motivi razionali.
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Re: Percezione della realtà
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.antoniochitarrista ha scritto:
io l'ombrello in macchina me lo porto sempre proprio perchè non so se pioverà o non pioverà, non capisco cosa c'entra il principio di non contraddizione.
tu sostieni con certezza che dio non esista: ma che ne sai ? in base a cosa lo affermi ? io invece mi limito a dire che non lo sappiamo e dobbiamo vivere col dubbio
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Re: Percezione della realtà
Un po' di rispetto per Paolo che ha aperto il thread però mi pare dovuto, eh chitarrista?
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Re: Percezione della realtà
Minsky ha scritto:La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.antoniochitarrista ha scritto:
io l'ombrello in macchina me lo porto sempre proprio perchè non so se pioverà o non pioverà, non capisco cosa c'entra il principio di non contraddizione.
tu sostieni con certezza che dio non esista: ma che ne sai ? in base a cosa lo affermi ? io invece mi limito a dire che non lo sappiamo e dobbiamo vivere col dubbio
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
quanto a paolo: cosa devo motivare esattamente? dare una definizione di dio?
benissimo: dio, se esistesse, sarebbe tutto ciò che esiste, cioè dal suo punto di vista esisterebbe soltanto e solo lui. di conseguenza, il mondo che vediamo, il mondo inanimato, potrebbe niente altro che essere frutto di illusioni continuamente causate da dio. noi saremmo solo dei flussi di percezioni causate da dio. d'altro canto, cosa mai potrebbe fare dio, cioè un essere condannato all'eterna solitudine, se non divertirsi a creare mondi con personaggi che si arrovellano continuamente sulla sua esistenza sfottendoli continuamente e tenendoli sempre all'oscuro della verità?
le cose potrebbero tranquillamente stare così, non c'è niente che lo vieti. è probabile che la cosa ci sembri assurda solo perchè dio vuole che ci sembri assurda mentre lui se la ride di nascosto.
voi dite che non ha senso pensare a tutto questo solo perchè non abbiamo prove? io invece ci penso eccome, nessuno può vietarmelo, dato che la faccenda è plausibile pur non avendo nessuna prova. d'altronde quali prove volete mai avere se dio si diverte alle nostre spalle tenendoci all'oscuro di tutto. io so solo che le cose potrebbero tranquillamente stare così perchè niente può vietarlo, bisogna vivere col dubbio
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Re: Percezione della realtà
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Re: Percezione della realtà
Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
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Re: Percezione della realtà
Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
meglio che non ti rispondo
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Re: Percezione della realtà
antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
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Re: Percezione della realtà
Eh no. Come puoi essere agnostico nei confronti di dio e deterministico nei confronti della proctocopula? Dimostrami che la proctocopula esiste, descrivila, fammela vedere. Metti qua una bella foto, almeno.antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
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Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
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Minsky ha scritto:Eh no. Come puoi essere agnostico nei confronti di dio e deterministico nei confronti della proctocopula? Dimostrami che la proctocopula esiste, descrivila, fammela vedere. Metti qua una bella foto, almeno.antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
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Re: Percezione della realtà
Quali mogli? Esistono le mogli? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
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Brucia ancora?Minsky ha scritto:Eh no. Come puoi essere agnostico nei confronti di dio e deterministico nei confronti della proctocopula? Dimostrami che la proctocopula esiste, descrivila, fammela vedere. Metti qua una bella foto, almeno.antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
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Minsky ha scritto:Quali mogli? Esistono le mogli? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
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Brucia ancora?Minsky ha scritto:Eh no. Come puoi essere agnostico nei confronti di dio e deterministico nei confronti della proctocopula? Dimostrami che la proctocopula esiste, descrivila, fammela vedere. Metti qua una bella foto, almeno.antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:Ah sì? Dunque tu l'hai fatto il sesso anale? E in che modo?antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:
La Proctocopula esiste? Non lo sappiamo e dobbiamo vivere nel dubbio.
hai fatto l'esempio sbagliato, la proctocopula dovrebbe essere il sesso anale, quindi esiste eccome
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beh se dio esiste, effettivamente sarebbe così, non potremmo mai sapere cosa esiste e cosa no, effettivamente anche le mogli potrebbero essere una illusione causata da lui
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Re: Percezione della realtà
E Federica? Anche Federica potrebbe essere un'illusione causata da dio?antoniochitarrista ha scritto:
beh se dio esiste, effettivamente sarebbe così, non potremmo mai sapere cosa esiste e cosa no, effettivamente anche le mogli potrebbero essere una illusione causata da lui
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Minsky ha scritto:E Federica? Anche Federica potrebbe essere un'illusione causata da dio?antoniochitarrista ha scritto:
beh se dio esiste, effettivamente sarebbe così, non potremmo mai sapere cosa esiste e cosa no, effettivamente anche le mogli potrebbero essere una illusione causata da lui
le percezioni che riguardano la mia persona è un po' difficile metterle in discussione, è di tutto il resto che ciascun essere percepiente dovrebbe dubitare (sottolineo dubitare, non asserire sic et simpliciter che non esiste altro che se stessi), sempre ipotizzando l'esistenza di dio si intende
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antoniochitarrista ha scritto:
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Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
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e non solo io ! la lista è lunga
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antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
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Già, ma il posto dove fa male a te è diverso, un po' più in alto
Ma dimmi, suoni davvero la chitarra? Qui abbiamo una sezione dedicata alla musica
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Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
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Già, ma il posto dove fa male a te è diverso, un po' più in alto
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sono un maestro di chitarra classica da alcuni anni
me l'hai già detto di quel thread, ma non fa per me, se aprite una discussione di musica classica potrei anche partecipare. per il momento quando voglio chiacchierare di musica qui sul web c'è un forum famoso apposta...
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se dai un'occhiata alle discussioni capisci per quale motivo non mi interessa il vostro thread
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Re: Percezione della realtà
Allora è chiaro qual è il tuo problema. Si chiama solipsismo.antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:E Federica? Anche Federica potrebbe essere un'illusione causata da dio?antoniochitarrista ha scritto:
beh se dio esiste, effettivamente sarebbe così, non potremmo mai sapere cosa esiste e cosa no, effettivamente anche le mogli potrebbero essere una illusione causata da lui
le percezioni che riguardano la mia persona è un po' difficile metterle in discussione, è di tutto il resto che ciascun essere percepiente dovrebbe dubitare (sottolineo dubitare, non asserire sic et simpliciter che non esiste altro che se stessi), sempre ipotizzando l'esistenza di dio si intende
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antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
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me l'hai già detto di quel thread, ma non fa per me, se aprite una discussione di musica classica potrei anche partecipare. per il momento quando voglio chiacchierare di musica qui sul web c'è un forum famoso apposta...
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non è un thread ma un'intera sezione.
eppure
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Re: Percezione della realtà
Minsky ha scritto:Allora è chiaro qual è il tuo problema. Si chiama solipsismo.antoniochitarrista ha scritto:Minsky ha scritto:E Federica? Anche Federica potrebbe essere un'illusione causata da dio?antoniochitarrista ha scritto:
beh se dio esiste, effettivamente sarebbe così, non potremmo mai sapere cosa esiste e cosa no, effettivamente anche le mogli potrebbero essere una illusione causata da lui
le percezioni che riguardano la mia persona è un po' difficile metterle in discussione, è di tutto il resto che ciascun essere percepiente dovrebbe dubitare (sottolineo dubitare, non asserire sic et simpliciter che non esiste altro che se stessi), sempre ipotizzando l'esistenza di dio si intende
no, quando suppongo l'esistenza di dio, sono certo che esisto io, sono certo che esistono altri esseri nelle mie condizioni perchè non credo proprio che dio si prende gioco solo di me, ma supponendo l'esistenza di dio posso comunque dubitare di molte cose, non certo però dell'esistenza di altri esseri perchè sarebbe ridicolo pensare che dio si diverte solo con me. il problema è che dio, se esiste, non ci mette niente a pigliarmi per il culo, anche magari facendomi incontrare persone che non esistono, ma questo non significa asserire che non esistono altre persone, questo lo escludo categoricamente. il solipsista pensa che esiste solo lui, non è il mio caso
ma io ho un duplice atteggiamento, perchè come hai detto sono agnostico. quindi ragiono anche ipotizzando la non esistenza di quel cornuto di dio cioè la vita di tutti i giorni...
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Re: Percezione della realtà
Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:Rasputin ha scritto:antoniochitarrista ha scritto:
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lo vedi, allora ti ho già spiegato a suo tempo la differenza tra musica di qualità e musica scadente, non ci sto proprio a rispiegarti tutto da capo
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