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Gli Italopitechi e il default prossimo venturo

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Messaggio Da Minsky Lun 12 Giu 2023 - 18:24

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Messaggio Da Minsky Mer 21 Giu 2023 - 15:55

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Messaggio Da Minsky Mer 21 Giu 2023 - 16:19

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Messaggio Da Minsky Mer 5 Lug 2023 - 12:37

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Messaggio Da Minsky Gio 6 Lug 2023 - 21:44

Flop dei saldi a Milano, -40%. Confcommercio 'un dramma'

Quando capiranno che non c'è più trippa per i gatti?

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Messaggio Da primaverino Gio 6 Lug 2023 - 22:08

Minsky ha scritto:Flop dei saldi a Milano, -40%. Confcommercio 'un dramma'

Quando capiranno che non c'è più trippa per i gatti?
Molto più in piccolo: il 10 u.s. sono andato al bar della piazza del mio paesetto per il mio "rientro in società".
Essendo sabato alle 11.30 pensavo di trovare il pienone.
Ci sono rimasto un'ora circa... 12 persone in totale.
Crodino e ciao...
Campari e ciao...
Prosecco e ciao...
Siga e ciao...
Normalmente in un'ora scorrevano i fiumi di alcol (in paese c'è una nutrita colonia di veneti... beh, ma anche i non veneti...).
Una depressione totale.
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Messaggio Da Rasputin Gio 6 Lug 2023 - 22:52

primaverino ha scritto:
Minsky ha scritto:Flop dei saldi a Milano, -40%. Confcommercio 'un dramma'

Quando capiranno che non c'è più trippa per i gatti?
Molto più in piccolo: il 10 u.s. sono andato al bar della piazza del mio paesetto per il mio "rientro in società".
Essendo sabato alle 11.30 pensavo di trovare il pienone.
Ci sono rimasto un'ora circa... 12 persone in totale.
Crodino e ciao...
Campari e ciao...
Prosecco e ciao...
Siga e ciao...
Normalmente in un'ora scorrevano i fiumi di alcol (in paese c'è una nutrita colonia di veneti... beh, ma anche i non veneti...).
Una depressione totale.

Qui uguale. Rientro ora dal bar, quella del giovedí qui in Krautilandia è sempre stata la sera del pienone ovunque, al banco eravamo la mia signora ed io gli unici ospiti e fuori in terrazza 1 tavolo 1

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Messaggio Da Minsky Ven 14 Lug 2023 - 12:42


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Messaggio Da Minsky Sab 15 Lug 2023 - 10:57

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Messaggio Da Minsky Sab 15 Lug 2023 - 11:09

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Messaggio Da Minsky Sab 15 Lug 2023 - 11:12

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Messaggio Da Rasputin Sab 15 Lug 2023 - 12:14

Minsky ha scritto:Gli Italopitechi e il default prossimo venturo - Pagina 6 3kZ4bC5u_o

Io nell'85 prendevo circa 1.400.000, ed ero da solo

Infatti stavo benone

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Messaggio Da primaverino Sab 15 Lug 2023 - 19:25

Considerazioni interessanti, ma anche qualche imprecisione: una 127 nel 1985 costava più del doppio di quanto scritto, una tazzina di caffè 600 (mi pare) uno stipendio era più alto etc.
Ma il fatto è che possedevamo molti meno oggetti...
Ovviamente nessun smartphone, pc, tablet et similia.
In famiglia c'era una sola auto.
In ogni casa un solo televisore.
Tutti gli elettrodomestici venivano progettati e costruiti per durare nel tempo e "obsolescenza programmata" una locuzione inesistente all'epoca.(*)
Esistevano i negozi sotto casa e la spesa andavi a farla a piedi e siccome la facevi tutti i giorni non si buttava via niente.
Non c'erano megasupermerdati forniti 365 gg/anno h24 di ogni bendiddio con tutti i costi aggiuntivi che inevitabilmente si scaricano sul consumatore (che termine avvilente) finale.
Non esisteva il credito al consumo con tutte la aberrazioni conseguenti (tipo grossi idioti che si indebitano un anno per fare otto giorni al mare, solo per citare la prima cosa che mi sovviene, ma sussisterebbe assai di più).
La propensione al risparmio veniva remunerata con interessi alti e accumulando parte del montante reinvestendolo, si ottenevano ottimi risultati in relativamente pochi anni; in sostanza la massima parte della notevole ricchezza privata italiana si è accumulata proprio nel ventennio 1970-90, come qualsiasi private-banker potrebbe confermarvi.(**)
Insomma, si viveva in un altro mondo o, se preferite, la mentalità era diversa.
Naturalmente ogni medaglia ha il proprio rovescio e a scanso di equivoci, voglio precisare che mai è esistita alcuna "età dell'oro" ma sicuramente il vivere sociale era decisamente più a misura d'uomo, rispetto ai tempi odierni.

(*) il frigorifero che i miei acquistarono nel 1960 fu terminato nel 2005, ma solo perche' non si trovava più una guarnizione di ricambio.
(**) discorso valido per patrimoni oggi valutabili tra alcune centinaia di migliaia di euro e fino a pochi milioni.
I grandi patrimoni seguono binari particolari tutt'oggi.
E naturalmente, una notevole rendita all'accumulo privata ha contribuito all'aumento del debito pubblico.
Ma questa è un'altra storia...


Ultima modifica di primaverino il Sab 15 Lug 2023 - 19:28 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Rasputin Sab 15 Lug 2023 - 19:27

Ocio che l'idea del frigorifero a rate è dell'inizio anni '60 eh.

Questo solo per dire che non c'è niente di nuovo sotto il sole.

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Messaggio Da primaverino Sab 15 Lug 2023 - 19:29

Rasputin ha scritto:Ocio che l'idea del frigorifero a rate è dell'inizio anni '60 eh.

Questo solo per dire che non c'è niente di nuovo sotto il sole.
Sì.
Ma era il negoziante che ti faceva credito, non la finanziaria.
Il credito al consumo ha avuto il suo boom con i favolosi Anni 80.
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Messaggio Da Rasputin Sab 15 Lug 2023 - 19:32

primaverino ha scritto:
Rasputin ha scritto:Ocio che l'idea del frigorifero a rate è dell'inizio anni '60 eh.

Questo solo per dire che non c'è niente di nuovo sotto il sole.
Sì.
Ma era il negoziante che ti faceva credito, non la finanziaria.
Il credito al consumo ha avuto il suo boom con i favolosi Anni 80.

E da chi prendeva i soldi il negoziante?

Dubito molto che facesse credito di tasca sua a decine di clienti.

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Messaggio Da primaverino Sab 15 Lug 2023 - 19:38

Rasputin ha scritto:
Dubito molto che facesse credito di tasca sua a decine di clienti.
Certo.
Una volta nessun commerciante aveva crisi di liquidità.
Senza contare che su c/c e bot a 3 mesi i rendimenti erano altissimi.
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Messaggio Da Rasputin Sab 15 Lug 2023 - 19:47

primaverino ha scritto:
Rasputin ha scritto:
Dubito molto che facesse credito di tasca sua a decine di clienti.
Certo.
Una volta nessun commerciante aveva crisi di liquidità.
Senza contare che su c/c e bot a 3 mesi i rendimenti erano altissimi.

Mi pare poco plausibile, che un dettagliante metta il collo nella ghigliottina a quel modo.

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Messaggio Da primaverino Sab 15 Lug 2023 - 20:04

Rasputin ha scritto:
Mi pare poco plausibile, che un dettagliante metta il collo nella ghigliottina a quel modo.
Beh, ovviamente dovevi firmare le cambiali.
E all'epoca finire protestato corrispondeva a una montagna di guai, ben prima che le Banche istituissero (molti anni dopo) le Centrali di Rischio, quindi i debiti li facevi solo se eri sicuro di poterli pagare, anche perche' quasi tutti erano certi di non perdere il lavoro, non esisteva il tasso variabile e comunque la fiducia nel Sistema era incrollabile.
Ti confermo che mio padre acquistò la sua Fiat 850 Sport coupe' a cambiali, senza bisogno di passare dalla banca, senza garanti e altre "modernità" odierne.
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Messaggio Da Rasputin Sab 15 Lug 2023 - 22:48

primaverino ha scritto:
Rasputin ha scritto:
Mi pare poco plausibile, che un dettagliante metta il collo nella ghigliottina a quel modo.
Beh, ovviamente dovevi firmare le cambiali.
E all'epoca finire protestato corrispondeva a una montagna di guai, ben prima che le Banche istituissero (molti anni dopo) le Centrali di Rischio, quindi i debiti li facevi solo se eri sicuro di poterli pagare, anche perche' quasi tutti erano certi di non perdere il lavoro, non esisteva il tasso variabile e comunque la fiducia nel Sistema era incrollabile.
Ti confermo che mio padre acquistò la sua Fiat 850 Sport coupe' a cambiali, senza bisogno di passare dalla banca, senza garanti e altre "modernità" odierne.

Usura legalizzata quindi.
Pensi che io il sistema non lo conosco? È lo stesso di oggi, solo su scala più piccola ed evidente.

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Messaggio Da Minsky Lun 17 Lug 2023 - 23:23

Agenzia Entrate, 'dalle rottamazioni 19,9 miliardi di euro'

Le prime tre rottamazioni e il Saldo e Stralcio hanno portato nelle casse dell'Erario complessivi 19,9 miliardi di euro, considerando anche 400 milioni ancora attesi quest'anno, con un impatto sul magazzino dei crediti non riscossi pari a 30,4 miliardi.

Sono alcuni dei dati presentati oggi dall'Agenzia delle Entrate nel corso dell'audizione sulla Delega Fiscale.

La Rottamazione Quater - che prevedeva la richiesta entro la fine di giugno - non ha ancora un gettito previsto ma ha registrato 3,8 milioni di istanze da un totale di contribuenti di poco superiori ai 3 milioni.
   E la progressiva stratificazione di crediti vetusti, non riscossi e, di fatto, in buona parte non riscuotibili, ossia il c.d. "magazzino della riscossione", alla data del 31 dicembre 2022 ha raggiunto l'importo residuo di circa 1.153 miliardi di euro ed è composto da oltre 170 milioni di cartelle di pagamento che contengono circa 290 milioni di singoli crediti affidati, dagli enti creditori all'Agenzia delle entrate-Riscossione, per le attività di recupero nei confronti di quasi 23 milioni di soggetti debitori".

Sono solo io che trovo questi numeri allucinanti?

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Messaggio Da primaverino Mar 18 Lug 2023 - 8:47

Minsky ha scritto:Agenzia Entrate, 'dalle rottamazioni 19,9 miliardi di euro'

[...] 

Sono solo io che trovo questi numeri allucinanti?
No, sono numeri pazzeschi, ma ricordati sempre che siamo in Italia e come sappiamo il nostro è un Paese eccezionale.
Perciò in questi numeri c'è dentro di tutto, tipo un signore che si è dimenticato di pagare una tassa sui rifiuti e che per qualsiasi motivo non ha ricevuto alcun sollecito di pagamento; il che non dovrebbe essere possibile e invece lo è eccome.
Talche' il Comune passa poi la pratica all'Agenzia delle Entrate direttamente o, come sempre più frequentemente accade, tramite Agenzie di riscossione che stanno magari fuori regione.
Il che può anche risultare comprensibile per Comuni molto grandi, ma del tutto incomprensibile per quelli più piccoli, laddove il contatto diretto tra Ente e Cittadino dovrebbe (e potrebbe) essere la norma.
Poi, more solito, la differenza la fanno le persone e quindi può capitare che in un Comune come quello dove risiedo io (4.400 ab.) rispondano al telefono e per qualsiasi problema puoi presentarti e discuterne, mentre dove risiede mia zia (1.000 ab. sì e no) ci sia il risponditore automatico e (spesso) nessuno che si degni di alzare la cornetta e per giunta per parlare con qualcuno bisogna prendere appuntamento.
Tanto per dire, eh?...
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Messaggio Da Minsky Mar 18 Lug 2023 - 11:46

primaverino ha scritto:
Minsky ha scritto:Agenzia Entrate, 'dalle rottamazioni 19,9 miliardi di euro'

[...] 

Sono solo io che trovo questi numeri allucinanti?
No, sono numeri pazzeschi, ma ricordati sempre che siamo in Italia e come sappiamo il nostro è un Paese eccezionale.
Perciò in questi numeri c'è dentro di tutto, tipo un signore che si è dimenticato di pagare una tassa sui rifiuti e che per qualsiasi motivo non ha ricevuto alcun sollecito di pagamento; il che non dovrebbe essere possibile e invece lo è eccome.
Talche' il Comune passa poi la pratica all'Agenzia delle Entrate direttamente o, come sempre più frequentemente accade, tramite Agenzie di riscossione che stanno magari fuori regione.
Il che può anche risultare comprensibile per Comuni molto grandi, ma del tutto incomprensibile per quelli più piccoli, laddove il contatto diretto tra Ente e Cittadino dovrebbe (e potrebbe) essere la norma.
Poi, more solito, la differenza la fanno le persone e quindi può capitare che in un Comune come quello dove risiedo io (4.400 ab.) rispondano al telefono e per qualsiasi problema puoi presentarti e discuterne, mentre dove risiede mia zia (1.000 ab. sì e no) ci sia il risponditore automatico e (spesso) nessuno che si degni di alzare la cornetta e per giunta per parlare con qualcuno bisogna prendere appuntamento.
Tanto per dire, eh?...
Mah. Mi sembra difficile accumulare mille miliardi di crediti per tasse sui rifiuti non pagate. Io avrei l'impressione che tutta o quasi tutta questa montagna di soldi siano partite fittizie: sanzioni applicate sulle sanzioni, con moltiplicazione esponenziale, a carico di soggetti incapienti, falliti, defunti. Metti quei miliardi nel registro contabile dove dovrebbero stare, e avrai aggiunto mille miliardi al debito pubblico, che sommati ai mille miliardi di danni provocati dall'avvocato delle cause perse e compagnia cantante, e ai duecento miliardi di debito del pnrr "soldi buttati nel cesso", faranno salire l'indebitamento dell'Italia a 5000 miliardi tondi, ossia il 260% del PIL, uguale al Giappone. E poi diventeremo tutti come i giapponesi. Abiteremo in case di cartone di 6 metri quadri e mangeremo pesce crudo.

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Messaggio Da primaverino Mar 18 Lug 2023 - 12:56

Minsky ha scritto:
primaverino ha scritto:
Minsky ha scritto:Agenzia Entrate, 'dalle rottamazioni 19,9 miliardi di euro'

[...] 

Sono solo io che trovo questi numeri allucinanti?
No, sono numeri pazzeschi, ma ricordati sempre che 
[...]
Tanto per dire, eh?...
Mah. Mi sembra difficile accumulare mille miliardi di crediti per tasse sui rifiuti non pagate. Io avrei l'impressione che tutta o quasi tutta questa montagna di soldi siano partite fittizie: sanzioni applicate sulle sanzioni, con moltiplicazione esponenziale, a carico di soggetti incapienti, falliti, defunti.[...]
Esatto, era quello che volevo dire, ma forse sono partito dall'esempio sbagliato.
Tuttavia un credito inesigibile non si tramuta in debito pubblico.
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Messaggio Da Minsky Gio 20 Lug 2023 - 18:47

primaverino ha scritto:
Tuttavia un credito inesigibile non si tramuta in debito pubblico.

Come no. Altrimenti basterebbe cancellare 'sti crediti inesigibili, e sarebbe tutto risolto.
Invece non è così facile. Sono poste di bilancio all'attivo. Sono soldi virtuali, ma considerati come veri. Se si cancellano, lasciano un buco. E quel buco è un passivo.

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Messaggio Da primaverino Gio 20 Lug 2023 - 19:31

Minsky ha scritto:
primaverino ha scritto:
Tuttavia un credito inesigibile non si tramuta in debito pubblico.

Come no. Altrimenti basterebbe cancellare 'sti crediti inesigibili, e sarebbe tutto risolto.
Invece non è così facile. Sono poste di bilancio all'attivo. Sono soldi virtuali, ma considerati come veri. Se si cancellano, lasciano un buco. E quel buco è un passivo.
Minsky, i debiti sono passività, ma non tutte le passività sono debiti.
I crediti inesigibili non li tolgono sennò si dà un cattivo esempio ai contribuenti (nella testa bacata di certuni e dei loro corifei).
In effetti non si sa quanti dei c.d. crediti inesigibili siano poi veramente tali.
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Messaggio Da Rasputin Gio 20 Lug 2023 - 19:42

primaverino ha scritto:
Minsky, i debiti sono passività, ma non tutte le passività sono debiti.
(...)

Vero anche questo, basta chiedere a chi qualche volta l'ha pigliato nel culo (sembra una battuta OT fine a se stessa, ma non lo è).

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Messaggio Da Minsky Gio 20 Lug 2023 - 23:26

primaverino ha scritto:
Minsky ha scritto:
primaverino ha scritto:
Tuttavia un credito inesigibile non si tramuta in debito pubblico.

Come no. Altrimenti basterebbe cancellare 'sti crediti inesigibili, e sarebbe tutto risolto.
Invece non è così facile. Sono poste di bilancio all'attivo. Sono soldi virtuali, ma considerati come veri. Se si cancellano, lasciano un buco. E quel buco è un passivo.
Minsky, i debiti sono passività, ma non tutte le passività sono debiti.
Girala come vuoi, ma se mancano dei soldi che può fare lo Stato se non indebitarsi?

primaverino ha scritto:I crediti inesigibili non li tolgono sennò si dà un cattivo esempio ai contribuenti (nella testa bacata di certuni e dei loro corifei).
In effetti non si sa quanti dei c.d. crediti inesigibili siano poi veramente tali.
Che sia una cosa semplice no. Vedi qui per esempio che studi che ci fanno sopra.

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Messaggio Da primaverino Ven 21 Lug 2023 - 8:43

Minsky ha scritto:Girala come vuoi, ma se mancano dei soldi che può fare lo Stato se noon indebitarsi?
Beh può tagliare le spese, oppure aumentare la benza e le siga. Scherzo, ma non troppo...
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Messaggio Da Minsky Mer 26 Lug 2023 - 18:35

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Messaggio Da Minsky Lun 31 Lug 2023 - 12:25

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Messaggio Da Minsky Mar 1 Ago 2023 - 17:32

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Messaggio Da Minsky Mar 1 Ago 2023 - 17:39


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Messaggio Da primaverino Mar 1 Ago 2023 - 22:31

Beh... ma chi cazzo la sa costruire una pista da bob?
Scherzi a parte, in questi casi bisognerebbe contattare una Ditta straniera, secondo me.
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Messaggio Da Rasputin Mar 1 Ago 2023 - 22:46

primaverino ha scritto:
Beh... ma chi cazzo la sa costruire una pista da bob?
Scherzi a parte, in questi casi bisognerebbe contattare una Ditta straniera, secondo me.

Mah, a Cortina la pista c'era, non ho letto l'articolo (rifiuto la pubblicità) quindi non so che fine abbia fatto. Ma c'era.

https://it.wikipedia.org/wiki/Pista_olimpica_Eugenio_Monti

https://it.wikipedia.org/wiki/Pista_olimpica_Eugenio_Monti#Le_olimpiadi_del_2026

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Messaggio Da Minsky Gio 3 Ago 2023 - 13:32

primaverino ha scritto:
Beh... ma chi cazzo la sa costruire una pista da bob?
Scherzi a parte, in questi casi bisognerebbe contattare una Ditta straniera, secondo me.
Il nonno di Heidi.

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Messaggio Da primaverino Gio 3 Ago 2023 - 16:58

Rasputin ha scritto:Mah, a Cortina la pista c'era, non ho letto l'articolo (rifiuto la pubblicità) quindi non so che fine abbia fatto. Ma c'era.
Sì.
Pare si stia polemizzando sui costi di ristrutturazione e poi (more solito) i lavori sono in ritardo.
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Messaggio Da Minsky Gio 3 Ago 2023 - 23:10

primaverino ha scritto:
Rasputin ha scritto:Mah, a Cortina la pista c'era, non ho letto l'articolo (rifiuto la pubblicità) quindi non so che fine abbia fatto. Ma c'era.
Sì.
Pare si stia polemizzando sui costi di ristrutturazione e poi (more solito) i lavori sono in ritardo.
I costi (per fare una pista completamente nuova, non si tratta affatto di ristrutturare quella esistente che è un rudere) sono mostruosi, 100 milioni non basterebbero e costerebbe un milione all'anno di manutenzione, gestione e funzionamento (deve essere interamente refrigerata perché lì ormai non ghiaccia più neanche d'inverno, consumi energetici enormi).
Per fortuna ormai non c'è più tempo per costruirla, e bisogna sperare ardentemente che nessuno ma proprio nessuno si prenda l'incarico, perché finirebbe molto male. Per tutti.

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Messaggio Da Rasputin Gio 3 Ago 2023 - 23:12

Minsky ha scritto:
primaverino ha scritto:
Rasputin ha scritto:Mah, a Cortina la pista c'era, non ho letto l'articolo (rifiuto la pubblicità) quindi non so che fine abbia fatto. Ma c'era.
Sì.
Pare si stia polemizzando sui costi di ristrutturazione e poi (more solito) i lavori sono in ritardo.
I costi (per fare una pista completamente nuova, non si tratta affatto di ristrutturare quella esistente che è un rudere) sono mostruosi, 100 milioni non basterebbero e costerebbe un milione all'anno di manutenzione, gestione e funzionamento (deve essere interamente refrigerata perché lì ormai non ghiaccia più neanche d'inverno, consumi energetici enormi).
Per fortuna ormai non c'è più tempo per costruirla, e bisogna sperare ardentemente che nessuno ma proprio nessuno si prenda l'incarico, perché finirebbe molto male. Per tutti.

A cortina non ghiaccia più neanche d'inverno?

Ma dove l'hai letto?

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Messaggio Da Rasputin Gio 3 Ago 2023 - 23:16

Luglio è il mese più caldo dell'anno con una temperatura media di 12.1 °C. -7.7 °C è la temperatura media di Gennaio. Durante l'anno è la temperatura media più bassa.

https://it.climate-data.org/europa/italia/veneto/cortina-d-ampezzo-13598/

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Messaggio Da Minsky Ven 4 Ago 2023 - 10:57

Rasputin ha scritto:Luglio è il mese più caldo dell'anno con una temperatura media di 12.1 °C. -7.7 °C è la temperatura media di Gennaio. Durante l'anno è la temperatura media più bassa.

https://it.climate-data.org/europa/italia/veneto/cortina-d-ampezzo-13598/

Eh, no. Queste medie non sono sufficienti per poter fare a meno della refrigerazione. Per poter fare il ghiaccio e mantenerlo nei 4 mesi circa della stagione, occorre molto più freddo. In effetti, solo a dicembre e a gennaio la temperatura rimane sotto lo zero.

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Messaggio Da Minsky Ven 4 Ago 2023 - 11:08

LA VICENDA DELLA PISTA DA BOB DI CORTINA METTE IN DISCUSSIONE LA SOSTENIBILITÀ DEI GIOCHI

18.04.2023 - - - ambiente

LA VICENDA DELLA PISTA DA BOB DI CORTINA METTE IN DISCUSSIONE LA SOSTENIBILITÀ DEI GIOCHI
di Redazione CAI

Nuovo intervento delle associazioni di protezione ambientale Club Alpino Italiano, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, Pro Natura, Touring Club Italiano e WWF sulle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Sostegno al ricorso al Tar del Lazio intrapreso da Italia Nostra, legittimata a ricorrere in giudizio per interessi ambientali e culturali, contro il nuovo progetto della pista da bob di Cortina

A quasi quattro anni dall'aggiudicazione delle Olimpiadi invernali 2026 a Milano e Cortina, possiamo affermare che quelli che dovevano essere, come riportato nel Dossier di candidatura, "i Giochi invernali più sostenibili e memorabili di sempre, fonte di ispirazione per cambiare la vita delle generazioni future" sono smentiti dai fatti. Club Alpino Italiano, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, Pro Natura, Touring Club Italiano e WWF osservano che una manifestazione come le Olimpiadi, occasione per affermare il valore dello sport come strumento di pace e di dialogo tra popoli e culture, se non progettata e realizzata sostenibilmente può contribuire ad avere un impatto negativo su aree fragili come le montagne favorendo ulteriore consumo di suolo, con aggravi ingiustificati della spesa pubblica, peggioramento della qualità dell'ambiente, del paesaggio e, quindi, della vita degli abitanti.

"CLAUSOLA PNRR" E RITARDI
Del resto, la scelta dei Governi che si sono succeduti negli anni seguenti all'assegnazione di procedere al commissariamento delle opere, di adottare la "clausola PNRR" per velocizzare gli iter, di non effettuare una Valutazione Ambientale Strategica nazionale - come richiesto per due anni invano dalle associazioni di protezione ambientale - e di evitare le procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale per gli interventi nei siti Natura 2000 conferma che le prossime Olimpiadi rischiano di essere sostenibili solo a parole. I ritardi poi nella progettazione, nell'apertura dei cantieri e nella realizzazione delle opere, fino a ora lamentati, non sono certamente imputabili alle associazioni stesse.

UN'OPERA-FETICCIO
Emblema di queste Olimpiadi "sostenibili" - senza voler qui prendere in considerazione la quantità di interventi "connessi e di contesto", perlopiù opere stradali, giustificati dalla necessità di velocizzare il traffico automobilistico, che in gran parte non saranno pronti per il 2026 - è il rifacimento della pista da bob di Cortina "Eugenio Monti". Costruita nel 1923, è stata ristrutturata più volte fino alla chiusura definitiva nel 2008, quando in Italia funzionava ancora l'impianto di Cesana, in Piemonte, realizzato ex novo al costo di 110 milioni di euro per i Giochi di Torino 2006 e chiuso nel 2011. Che la pista da bob sia un'opera-feticcio più che una necessità per lo svolgimento dei Giochi lo confermano una serie di dati e fatti:
· Tra bob, slittino e skeleton nel nostro Paese sono un'ottantina circa gli atleti iscritti alla Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) abilitati a gareggiare;
· I costi di realizzazione sono cresciuti nel tempo diventando proibitivi; dai 50 milioni di euro previsti inizialmente si è passati a 85, poi a 102 milioni e oggi si parla di 120 milioni;
· La storia della vecchia pista di Cortina e di quella più recente di Cesana insegna che i costi di gestione post evento sono insostenibili e che il nuovo impianto è destinato a chiudere in breve tempo;
· Certi e gravi sono i costi ambientali della pista: la deforestazione (20mila mq con l'abbattimento di 200 larici storici secondo le dichiarazioni, ma oltre 25mila mq a un attento esame del progetto definitivo, cosa che richiede quindi una Valutazione d'Impatto Ambientale), il prelievo di acqua dall'acquedotto comunale (oltre 3.000 metri cubi) per la formazione del ghiaccio in un territorio già sofferente dal punto di vista idrico, l'impiego di sostanze chimiche necessarie alla refrigerazione, oltre al paesaggio che verrà modificato per l'imponenza e le caratteristiche della nuova struttura;
· Da ultimo, al Comitato Internazionale Olimpico (CIO) interessa solo che ci sia una struttura idonea per le gare, non necessariamente "nuova" o localizzata in Italia. Non dimentichiamo il precedente delle Olimpiadi di Squaw Valley, nel 1960, quando il CIO stesso prese atto della decisione degli statunitensi di non costruire la pista da bob perché eccessivamente costosa sia nella realizzazione sia nel mantenimento (in quell'occasione non furono svolte le gare, né assegnate le medaglie).

A nulla sono valsi finora gli appelli delle associazioni di protezione ambientale che hanno sollecitato un approccio realistico e pragmatico sulla questione. Le associazioni hanno chiesto al Governo italiano, alla Regione Veneto, al Comune di Cortina d'Ampezzo, al CONI e alla Fondazione Milano-Cortina 2026 di rinunciare al progetto di abbattimento e ricostruzione della pista "Eugenio Monti", suggerendo invece l'uso della struttura di Igls, in Austria, affittandola per le gare.

SOSTEGNO AL RICORSO DI ITALIA NOSTRA
Sul tema - e su quello più generale di come garantire la sostenibilità dei Giochi - è sempre stata impossibile ogni sorta di reale interlocuzione e confronto: per questo motivo le associazioni di protezione ambientale sostengono con convinzione il ricorso al Tar del Lazio contro il Commissario Straordinario del Governo, la società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa (SIMICO), il Ministero della Cultura, la Regione Veneto, il Comune di Cortina e altri soggetti intrapreso da Italia Nostra, legittimata a ricorrere in giudizio per interessi ambientali e culturali, contro il nuovo progetto della pista da bob di Cortina.

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Messaggio Da Minsky Ven 4 Ago 2023 - 11:11

Bob, Lorenzo Colomb: “Il futuro impianto di Cortina farà la stessa fine del nostro”

Bob, Lorenzo Colomb: “Il futuro impianto di Cortina farà la stessa fine del nostro”

Lorenzo Colomb esprime la propria opinione in merito alla recente notizia della riconfigurazione della pista ‘Eugenio Monti’ in vista delle Olimpiadi del 2026. L’ex sindaco di Cesana Torinese teme che l’impianto veneto possa fare la stessa fine del budello di ‘Cesana Pariol’, sede nel 2006 delle prove olimpiche di skeleton, bob e slittino. L’ex primo cittadino del comune della Val Susa ha dichiarato alla stampa come riporta il ‘Corriere delle Alpi’: “Il futuro impianto di Cortina farà la stessa fine del nostro”.

Colomb ha continuato con ai microfoni de ‘Il fatto quotidiano’: “Nella gestione della struttura il vero problema era la sicurezza. La nostra pista era stata costruita con un sistema di refrigerazione a base d’ammoniaca, non si erano valutati i costi successivi. Si doveva verificare ogni giorno la tenuta delle cisterne, una minima perdita di quella sostanza sarebbe stata una catastrofe”.

L’ex sindaco rivela di aver visitato di persona la struttura veneta che deve essere riconfigurata: “Ai tempi era un corridoio in mezzo a un prato, si vedeva che era stata concepita in altri tempi, che non teneva conto delle strutture oggi necessarie per gareggiare. Ma è chiaro che il Veneto ha voluto farla da padrone, anche se noi abbiamo tentato di riconvertire il nostro impianto per le Olimpiadi del 2026. Avevamo ipotizzato un nuovo sistema di refrigerazione a base di gas freon come accade per i frigoriferi. Cortina deve realizzare una pista nuova, mentre si poteva recuperare quella esistente di Cesana Pariol”.

Colomb ha chiuso dicendo: “La riconversione sarebbe costata più o meno 15 milioni di euro che sono molto meno degli 85 milioni che la Regione Veneto ha stanziato in un primo tempo. L’errore di Torino è stato quello di non pensare agli anni seguenti”.

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Messaggio Da Minsky Ven 4 Ago 2023 - 11:16

La costosa e contestata pista da bob a Cortina

La costosa e contestata pista da bob a Cortina

Verrà rifatta e aperta per le Olimpiadi del 2026: molti si chiedono se valga davvero la pena spendere 60 milioni di euro

Fino a quando è rimasta aperta, la vecchia pista da bob di Cortina d’Ampezzo era bianca e liscia: era molto diversa da quella che si vede oggi, grigia come il cemento in alcuni tratti, verde in altri per via del muschio. Sono passati tredici anni da quando è sceso l’ultimo bob. La pioggia e il gelo l’hanno rotta, consumata. Hanno rovinato il legno delle protezioni, arrugginito lampioni e barriere. I cartelli di divieto di accesso e la sbarra abbassata sul tracciato, appena sopra la frazione di Ronco, non fermano gli ampezzani che la considerano ideale per una passeggiata a poca distanza da casa. Per loro la pista c’è sempre stata: dal 1923 è parte integrante di Cortina, come i boschi di larici e le Dolomiti che la circondano.

Sarebbe lo scenario perfetto per le gare delle Olimpiadi invernali del 2026, che si terranno in Italia, tra Milano e Cortina, e in altre note località montane in Lombardia e in Trentino-Alto Adige.

Il comitato organizzatore ha inserito la pista nel programma ufficiale: qui, secondo le previsioni, si terranno le gare di bob, di slittino, di skeleton e forse anche di parabob, durante le paralimpiadi. Prima, però, la pista va ristrutturata. È un cantiere complesso e costoso, da oltre 60 milioni di euro, con conseguenze rilevanti per un ambiente particolarmente delicato come la montagna. Molte persone a Cortina si stanno chiedendo se ne valga davvero la pena.

Ne è nato un dibattito appassionato e finora piuttosto rispettoso tra i sostenitori di due modelli inconciliabili: il primo, quello dello sviluppo a qualsiasi costo, che non si ferma di fronte a questioni concrete come la sostenibilità economica e la tutela dell’ambiente; il secondo, più prudente, punta a lasciare tutto com’è, arrivando a suggerire di spostare le gare da un’altra parte o di non farle proprio.

Il comitato organizzatore, la Regione Veneto, il CONI e il comune spingono per rifare la pista che nel 2026 porterà qui gli atleti e attirerà l’attenzione del mondo, e negli anni successivi anche i turisti; le associazioni civiche e ambientaliste della valle e della provincia di Belluno, dove si trova Cortina, chiedono invece di spendere i soldi in altro modo, di preservare il bosco e la montagna.

È metà novembre e a Cortina non fa ancora freddo. In corso Italia, nella via principale del paese, camminano poche persone. Tra qualche settimana, dopo le prime nevicate, si riempirà di migliaia di turisti e appassionati di sci.

Poco fuori dal centro, un cartello in legno indica la direzione verso la “pista da bob Eugenio Monti”: è intitolata a un campione di bob, soprannominato il “Rosso volante”, che tra gli anni Cinquanta e Sessanta vinse sei medaglie olimpiche e dieci mondiali. Qui a Cortina, alle Olimpiadi invernali del 1956, riuscì a vincere due medaglie d’argento, nel bob a due e nel bob a quattro.

Di quelle Olimpiadi è rimasto poco: oltre alla pista da bob, dalla strada che porta in paese si nota la struttura affusolata del trampolino Italia con i cinque cerchi olimpici disegnati sulla base. È chiuso dal 1990. Accanto alla partenza della pista abbandonata c’è un traliccio di un nuovo impianto di risalita realizzato per i Mondiali di sci del 2021. Sotto la corsia di spinta, tra cartelli e tubi di metallo, si vedono tre bob abbandonati, coperti da uno spesso strato di polvere. Uno è rosso con la scritta “Italia” sulla parte frontale della carena.

Il progetto iniziale proposto dalla Regione Veneto prevedeva una spesa da 85 milioni di euro per la demolizione e il rifacimento della pista, oltre alla costruzione di un parco “ludico sportivo” che sarebbe servito a sostenere economicamente la gestione dopo le Olimpiadi. Alla fine di ottobre, la Regione ha annunciato che si rifarà solo la pista con un progetto da 61 milioni di euro di cui si sa ancora poco.

Il presidente, Luca Zaia, ha spiegato che senza le gare di bob, di slittino e di skeleton, la partecipazione veneta alle Olimpiadi sarebbe stata «irrilevante» perché a Cortina sarebbero rimaste soltanto le gare di sci alpino femminile e di curling. Ha detto anche che il rifacimento avverrà «senza aumento del consumo di suolo, e permetterà di recuperare un’area centrale, oggi dismessa e abbandonata, ripulendola dei vecchi impianti». Anche il governo ha finanziato la ristrutturazione con 24,5 milioni di euro per coprire in parte i costi sostenuti dalla Regione. Di questi, 500 mila arriveranno entro la fine dell’anno, 12 milioni nel 2022 e altri 12 nel 2023.

Ma non basta dire che la pista andrà semplicemente rifatta, perché il tracciato della nuova “Eugenio Monti” non potrà ricalcare quello attuale. Sarà in gran parte nuovo.

Servono modifiche per rispettare i requisiti di sicurezza richiesti dalla federazione internazionale: molte delle curve che l’hanno resa famosa dovranno essere allargate e per certi versi ammorbidite. È l’unico modo per rallentare la corsa dei bob e soprattutto degli slittini e degli skeleton, specialità in cui il corpo degli atleti è sollecitato da una notevole accelerazione, che convenzionalmente si misura in G.

«La pista dovrà essere smantellata e rifatta da capo», spiega Marina Menardi, presidente dell’associazione Comitato Civico Cortina. «Le curve, i dislivelli e le lunghezze non sono più a norma. Purtroppo non verrà tagliato solo qualche albero, come ci raccontano: non sappiamo cosa resterà del bellissimo bosco di Ronco».

Non si sa cosa resterà nemmeno dei campi di tennis circondati dall’ultima curva della pista, nella zona di arrivo. I tre campi in terra battuta del “Country Club di tennis” rischiano di dover lasciare posto alle tribune e agli ampi spazi da riservare ai giornalisti, ai tecnici e alle televisioni. «Non facciamoci asfaltare», si legge sui volantini distribuiti da alcuni iscritti del tennis club che hanno fondato un comitato chiamato «Salviamo il Country».

Lo scorso agosto l’associazione Comitato Civico Cortina, contraria alla nuova pista, ha promosso un sondaggio per chiedere agli ampezzani cosa pensassero della proposta. Hanno risposto 1.216 persone: il 60 per cento ha detto che l’impatto ambientale è troppo elevato e che gli atleti sono troppo pochi per giustificare l’investimento, il 70 per cento di essere favorevole allo spostamento delle gare in una pista già aperta.

In Italia, però, non ce ne sono. Quella più vicina è a Innsbruck, in Austria.

«Ce n’è anche un’altra a Cesana Torinese, in Val di Susa: era stata costruita per le Olimpiadi di Torino del 2006, oggi è chiusa», spiega Menardi. «Potrebbe essere sistemata e riaperta con un investimento di dieci milioni di euro, gli stessi che qui servono soltanto per demolire la vecchia pista. All’epoca Cortina si propose per ospitare le gare di bob, ma il comitato organizzatore delle Olimpiadi torinesi decise di costruire un nuovo e costoso impianto per una questione di orgoglio. Dopo le Olimpiadi continuò a perdere soldi e chiuse. Stiamo commettendo lo stesso errore».

Negli ultimi mesi l’associazione ha inviato lettere al presidente del CIO Thomas Bach e a Zaia per chiedere di sostituire le gare di bob con quelle di sci alpinismo, uno sport che non ha bisogno di grandi impianti. Domenica 24 ottobre oltre 400 persone, tra cui i rappresentanti di molte associazioni ambientaliste, hanno partecipato a una manifestazione intitolata “Non nel mio nome” per chiedere di preservare la montagna dal cemento.

Le iniziative non hanno fatto cambiare idea alla Regione che ha confermato l’impegno economico e non ha mai messo in dubbio il rifacimento della pista.

Anche per il sito ufficiale delle Olimpiadi 2026 non ci sono dubbi: si legge che l’impianto, chiamato sliding center, avrà una capacità di 5.500 posti e che la gara di slittino verrà disputata il 7 febbraio del 2026 nel giorno dell’inaugurazione del programma olimpico. Per come stanno le cose, l’obiettivo sembra ambizioso: il programma dei lavori definito nel 2019 prevedeva la presentazione del progetto di fattibilità, che ancora oggi non c’è, nel maggio del 2019.

Gli altri passaggi autorizzativi indispensabili – valutazione di impatto ambientale, rilascio delle licenze edilizie, conferenza dei servizi, progetto esecutivo, gara di appalto e aggiudicazione – avrebbero dovuto concludersi entro la prima metà del 2021, senza considerare possibili intoppi e ricorsi in cui non è raro imbattersi in Italia.

Sono stati accumulati due anni di ritardo che potranno essere recuperati solo con una decisa accelerazione: la pista deve essere consegnata entro il dicembre del 2024, un anno prima delle Olimpiadi, per iniziare in tempo i collaudi che spettano alle federazioni internazionali.

Gianfranco Rezzadore, 62 anni, è il presidente del Bob club di Cortina. È stato un atleta, negli anni Ottanta, e un tecnico. Ne va fiero, come si nota dalla giacca grigia con lo stemma del club: un bob dorato, una stella, un tricolore e i cinque cerchi olimpici su sfondo rosso e blu. Nella sua carriera ha affrontato 2800 discese, di cui quasi duemila sulla “Eugenio Monti”. Dalla curva Antelao, la penultima prima dell’arrivo, si vede casa sua, dall’altra parte del torrente che attraversa Cortina.

«Che emozione scendere da questa pista, una delle più belle del mondo», dice. «È un tracciato molto tecnico, non studiato al computer, dove la qualità del pilota è molto importante. Al minimo errore ti puoi rovesciare. Lasciarla così sarebbe un errore».

Dice che vedere la pista in queste condizioni lo fa star male. Da quando è stata chiusa, nel 2008, lui e gli altri iscritti del bob club hanno cercato di tenerla pulita e di riparare i danni causati dal passare del tempo. Nei primi anni Duemila sarebbero bastate alcune modifiche per adeguarla alle richieste delle federazioni e renderla più sicura. Il progetto, da 14,7 milioni di euro, era pronto, ma l’amministrazione non volle investire. Ora ne serviranno oltre sessanta per rifarla.

Rezzadore spiega di essere il primo a non volere che venga fatto uno scempio ambientale. «Per fortuna è stato deciso di tenere il tracciato attuale», dice. «Verrà spostata un po’ di terra, ma sono sicuro che quando i lavori saranno finiti sarà ripristinato tutto com’era. Nessuno ha mai pensato di fare un impianto diverso dall’attuale». È una sua speranza, perché secondo le previsioni il rispetto integrale delle nuove prescrizioni avrà un impatto ambientale significativo su tutta l’area.

Allenarsi è molto più complesso e costoso, senza una pista. Ci si deve spostare fuori dall’Italia, a Innsbruck, dove le discese vanno concentrate nei pochi giorni in cui l’impianto è disponibile. Ogni discesa costa cinquanta euro e per formare un atleta ne servono tra le 20 e le 25, oltre alle spese per il viaggio e l’albergo.

Ogni anno il bob club di Cortina organizza selezioni estive di possibili nuovi atleti, ma i ragazzi e le ragazze che aspirano a diventare bobbisti sono sempre di meno, un po’ perché anche a Cortina nascono sempre meno bambini, un po’ perché senza la pista viene a mancare il fascino di vedere gli atleti in azione. In Italia sono sempre meno le persone che praticano questi sport: tra bob, slittino e skeleton non arrivano a cinquanta.

«Certo che se dividiamo il costo della pista per il numero di atleti italiani la cifra è alta, ma contare le teste è limitativo», dice Rezzadore. «La pista deve essere un’azienda che funziona, che crea un indotto per Cortina».

Tra le altre cose, una delle iniziative su cui il bob club punta con più convinzione è il “Taxi Bob”, che consente a chiunque di provare l’emozione di una discesa su un bob condotto da un atleta. «Sono sicuro che si riuscirà a tenere aperta la pista senza perdere troppi soldi», continua Rezzadore. «È chiaro che sarà molto difficile compensare le perdite, però anche le piscine hanno un costo per la comunità. Sono sicuro che il comune e la Regione sapranno individuare i professionisti giusti per gestirla e farla rendere».

La Regione ha già previsto e accantonato 8 milioni di euro, 400mila euro all’anno, per coprire le spese per i prossimi 20 anni. Anche le province autonome di Trento e Bolzano potrebbero contribuire alle spese per almeno 15 anni, come scritto in una lettera di intenti firmata nel 2019, ma da allora si è parlato poco di quel documento anche in Trentino-Alto Adige.

Secondo Silverio Lacedelli, ambientalista dell’associazione Mountain Wilderness, i costi di gestione e quindi il deficit potrebbero anche essere più alti. «Dipende dal clima, che sta peggiorando», spiega. «Il riscaldamento climatico porta ad alzare i costi per la refrigerazione della pista a causa di inverni sempre più caldi. Anche l’aggressione della montagna causa problemi di sostenibilità: stiamo assistendo alla colonizzazione di territori incontaminati con nuove piste da sci e impianti. Solo oggi, dopo un secolo, qui a Cortina si stanno rimarginando i danni fatti dalla Prima guerra mondiale. Quello che non ha fatto la guerra rischia di farlo il turismo».

Lacedelli abita a Cortina. Esce spesso per passeggiare nei boschi e accoglie sull’uscio di casa quelli che chiama “selvatici”: uccelli e scoiattoli a cui lascia qualcosa da mangiare.

È laureato in Agraria e per molti anni ha lavorato alla protezione delle foreste del Veneto, prima di andare in pensione. Dice che le alternative al rifacimento della pista non mancano, anche se alcune sono estreme come l’ipotesi di cancellare le gare di bob, skeleton e slittino dal programma olimpico. «Nel 1960 a Squaw Valley, in California, non le fecero perché decisero di non costruire la pista». Anche secondo lui, come per Menardi e la sua associazione, l’alternativa più credibile sarebbe spostare le gare a Cesana Torinese.

Un tentativo per dirottare alcune discipline in Piemonte è stato fatto recentemente dal presidente della Regione, Alberto Cirio, e dal neo sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. «Facendo leva sulle nostre relazioni credo che potremmo adesso tornare in gioco», ha detto Cirio. Oltre al bob, l’obiettivo è spostare anche le gare di salto con gli sci da Predazzo, in Val di Fiemme, a Pragelato, vicino Torino. La prima reazione della sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali è stata contraria alla proposta piemontese, ma Cirio e Lo Russo non sembrano intenzionati a cedere.

Gli organizzatori e le istituzioni non vogliono sentire parlare di alternative. Giovanni Malagò, presidente del CONI, è stato piuttosto perentorio: la pista si farà con le modifiche previste, senza cambiare progetto, e Cortina ospiterà le gare in un impianto nuovo di zecca. «Sapete come si dice a Roma? Abbasta», ha detto, riferito alle rivendicazioni degli ambientalisti.

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Messaggio Da Minsky Ven 4 Ago 2023 - 11:20

Per il Comitato olimpico internazionale la nuova pista da bob di Cortina non serve

Per il Comitato olimpico internazionale la nuova pista da bob di Cortina non serve

di Andrea Siccardo — 5 Aprile 2023

Il Cio ha fatto sapere alla Commissione per la protezione delle Alpi di ritenere “non necessaria” la costruzione della pista. Un’opera dai costi mostruosi che hanno già superato quota 120 milioni di euro. Le organizzazioni ambientaliste invitano enti locali e promotori del “grande evento” a ripensarci. Guardando alla vicina città di Innsbruck

Secondo il Comitato olimpico internazionale (Cio) gli organizzatori delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina del 2026 dovrebbero prendere in seria considerazione un’alternativa alla costruzione della contestata pista di bob di Cortina d’Ampezzo. A fine marzo 2023, infatti, il Cio ha risposto formalmente a una richiesta di informazioni della Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (Cipra) affermando che non è “necessario costruire nuove piste di bob nell’ambito di un progetto di Giochi olimpici invernali e che dovrebbe essere utilizzata una struttura esistente nella Regione o in un altro Paese”. E smentendo così la narrazione dei promotori del “grande evento”.

“Utilizzare la pista di bob della confinante città austriaca di Innsbruck -osserva ad Altreconomia il direttore di Cipra Italia, Francesco Pastorelli-, permetterebbe non solo di risparmiare diversi milioni di euro che potrebbero essere impiegati per sostenere il turismo e le comunità montane nel bellunese ma sarebbe anche in linea con i principi di sostenibilità tanto sbandierati dagli organizzatori. Bisogna anche considerare che la pista di Innsbruck necessita solo di pochi interventi per essere in regola per l’evento, lavori già programmati e che sarebbero a carico esclusivo della città austriaca”. Tuttavia, nonostante la sua presa di posizione, il Comitato olimpico non farà pressioni sugli organizzatori perché adottino misure alternative: “una volta costruito l’impianto -indipendentemente dalla valutazione del Cio- sarebbe irragionevole non utilizzarlo”.

Vale la pena ricordare la lunga e travagliata storia di questa opera e dei suoi costi in regolare aumento. “Nel dossier di candidatura presentato al Cio non vi era menzionata alcuna costruzione di una nuova pista per il bob, in quanto si affermava di avere già a disposizione gli impianti adatti a ospitare la disciplina”, ricorda Pastorelli. Dopodiché viene annunciata la demolizione della storica e ormai in disuso pista Eugenio Monti di Cortina e la costruzione di un tracciato moderno al suo posto. La spesa iniziale è stimata intorno ai 42 milioni di euro ma i costi, destinati a essere sostenuti dalle casse dello Stato, hanno ben presto iniziato a lievitare. A inizio 2021 si stimava un investimento di 52 milioni di euro, diventati poi 60 milioni a fine anno, e 85 ad aprile 2022. Infine, nel dicembre dello stesso anno, i costi preventivati avevano superato i 90 milioni mentre il 6 febbraio 2023 il governatore della Regione Veneto Luca Zaia ha ammesso che la spesa complessiva sarà “tra i 100 e i 120 milioni di euro”. Iva esclusa. Oltre a ribadire la priorità dell’opera sottolineando l’importanza storica del tracciato Eugenio Monti, utilizzato per le Olimpiadi del 1956 sempre a Cortina, e la sua centralità nel dossier italiano di candidatura. In contraddizione con quanto affermato da Pastorelli, secondo cui l’opera non era inizialmente contemplata.

La realizzazione della pista è stata a più riprese criticata da associazioni ambientaliste e di tutela del territorio montano. Il 3 marzo di quest’anno la Cipra ha pubblicato una presa di posizione contro la realizzazione del nuovo tracciato insieme al Club alpino italiano (Cai), a Federparchi, Pro Natura e Mountain Wilderness. Le critiche delle organizzazioni sono rivolte ai costi eccessivi dell’opera, che potrebbero essere dirottati per finanziare le comunità montane, alla scarsa considerazione di eventuali alternative e al suo impatto sull’ambiente e sul consumo di suolo. Altra criticità sono i tempi ristretti entro i quali dovranno essere terminati i lavori. Nonostante l’opera sia stata inserita a settembre 2022 nell’elenco degli interventi “essenziali-indifferibili” e quindi da ultimarsi entro il dicembre 2025, questa dovrà essere sottoposta a una serie di test e quindi entrare in funzione entro la fine del 2024 (a febbraio 2025 si devono tenere le gare preolimpiche). Infine, viene sottolineata la carenza di atleti professionisti in grado di utilizzare l’impianto. “A differenza di una pista per lo sci alpino o da fondo, che può essere sfruttata da turisti e atleti amatoriali, un tracciato per il bob è rivolto solamente ai professionisti della disciplina -continua Pastorelli-. In Italia i tesserati di bob, slittino e di skeleton, insieme, non superano le poche decine di atleti. Il rischio è che il tracciato venga quindi abbandonato dopo pochi anni a causa dei suoi eccessivi costi di gestione, come è successo per le Olimpiadi invernali di Torino del 2006”.

La storia della pista costruita a Cesano Torinese (TO) per i Giochi olimpici invernali del 2006 dovrebbe mettere in guardia su quanto potrebbe accadere a Cortina. Costata 110 milioni di euro, la “Cesana Pariol” rimase operativa per cinque anni appena dopo la fine dell’evento, venendo chiusa nel 2011. Eppure, è già successo che un intervento già pianificato (e addirittura considerato di importanza vitale per i 25esimi Giochi olimpici invernali) sia stato cancellato. La ristrutturazione del circuito e dello stadio di pattinaggio di Baselga di Piné, Comune nella Provincia autonoma di Trento con poco più di cinquemila abitanti, è stata infatti annullata a inizio 2023. Dietro la scelta vi sarebbe anche i costi elevati degli interventi, saliti a più di 70 milioni di euro.

“La Cipra si rivolge pertanto ai responsabili italiani per l’organizzazione dei Giochi affinché venga formulata immediatamente una richiesta ai gestori della pista di bob di Innsbruck per l’utilizzo dell’impianto. La costruzione del nuovo tracciato, infatti, andrebbe contro i principi del Cio sulla riduzione dell’impatto ambientale e sull’utilizzo di strutture già esistenti. Rischiando di sovraccaricare le comunità montante di grandi opere destinate a diventare delle vere e proprie cattedrali nel deserto e spendendo milioni che potrebbero essere utilizzati per creare un turismo veramente sostenibile”.

Tra chi osserva l’ennesimo flop olimpico c’è Luigi Casanova, presidente onorario di Mountain Wilderness Italia e autore del nostro libro “Ombre sulla neve”. “Quanto sta accadendo attorno alle Olimpiadi invernali italiane ha del paradossale. Tre erano gli obiettivi da perseguire, tassativamente: investire in sobrietà, utilizzare le opere esistenti, rispettare l’ambiente. A Cortina avviene l’esatto contrario. La storica cittadina olimpica, che oggi conta poco più di 5.000 abitanti, sembra propensa a costruire un villaggio olimpico che poi sarà demolito nell’ultima area prativa di pregio, in località Campo. Sta abbattendo la vecchia pista di bob, dismessa dal 2008, perché costosa nella gestione, per costruirne una nuova del costo dapprima stimato in 50 milioni di euro (2019), poi lievitato a 85 milioni (2021) e oggi a progetto ultimato 124 milioni di euro.
Gli ambientalisti, ma ormai anche gli abitanti (il 18 marzo si è svolta una manifestazione con oltre 500 presenti), chiedono al Comune e alla Regione Veneto di soprassedere e trattare con Innsbruck perché le gare si tengano in quella località, dove la pista è funzionante e richiede di ritocchi”.

È necessaria una “seria trattativa”, conclude Casanova. “A detta della Cipra, grazie a questa collaborazione di buon vicinato tra le due località, si raggiungerebbero più obiettivi e vantaggi reciproci. La fornitura in tempi utili di una pista efficiente e sicura, risorse contenute per nicchie di sport marginali, tutela dei bilanci pubblici delle due località sgravandoli da eccessivi debiti, si eviterebbe inoltre di lasciare impianti abbandonati. Cortina potrebbe inoltre investire parte di quanto risparmiato in opere destinate a un turismo durevole e sostenibile oltre che in opere sociali urgenti. E si eviterebbe alla cittadina la perdita dell’unico grande parco ricreativo e di un bosco (lariceto) di alto pregio”. A quanto sembra, però, gli amministratori della Regione e del Comune intendono proseguire sul percorso intrapreso. “Quello cioè di realizzare una pista da 124 milioni di euro, senza Iva -dice sconsolato Casanova-. Una cifra mostruosa”.

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Messaggio Da Rasputin Ven 4 Ago 2023 - 11:41

Minsky ha scritto:Bob, Lorenzo Colomb: “Il futuro impianto di Cortina farà la stessa fine del nostro”

Bob, Lorenzo Colomb: “Il futuro impianto di Cortina farà la stessa fine del nostro”

Lorenzo Colomb esprime la propria opinione in merito alla recente notizia della riconfigurazione della pista ‘Eugenio Monti’ in vista delle Olimpiadi del 2026. L’ex sindaco di Cesana Torinese teme che l’impianto veneto possa fare la stessa fine del budello di ‘Cesana Pariol’, sede nel 2006 delle prove olimpiche di skeleton, bob e slittino. L’ex primo cittadino del comune della Val Susa ha dichiarato alla stampa come riporta il ‘Corriere delle Alpi’: “Il futuro impianto di Cortina farà la stessa fine del nostro”.

Colomb ha continuato con ai microfoni de ‘Il fatto quotidiano’: “Nella gestione della struttura il vero problema era la sicurezza. La nostra pista era stata costruita con un sistema di refrigerazione a base d’ammoniaca, non si erano valutati i costi successivi. Si doveva verificare ogni giorno la tenuta delle cisterne, una minima perdita di quella sostanza sarebbe stata una catastrofe”.

L’ex sindaco rivela di aver visitato di persona la struttura veneta che deve essere riconfigurata: “Ai tempi era un corridoio in mezzo a un prato, si vedeva che era stata concepita in altri tempi, che non teneva conto delle strutture oggi necessarie per gareggiare. Ma è chiaro che il Veneto ha voluto farla da padrone, anche se noi abbiamo tentato di riconvertire il nostro impianto per le Olimpiadi del 2026. Avevamo ipotizzato un nuovo sistema di refrigerazione a base di gas freon come accade per i frigoriferi. Cortina deve realizzare una pista nuova, mentre si poteva recuperare quella esistente di Cesana Pariol”.

Colomb ha chiuso dicendo: “La riconversione sarebbe costata più o meno 15 milioni di euro che sono molto meno degli 85 milioni che la Regione Veneto ha stanziato in un primo tempo. L’errore di Torino è stato quello di non pensare agli anni seguenti”.

Quindi il sistema di refrigerazione c'èra già (prima del "riscaldamento globale" Royales )

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Messaggio Da Minsky Ven 4 Ago 2023 - 13:34

Rasputin ha scritto:
Quindi il sistema di refrigerazione c'èra già (prima del "riscaldamento globale" Royales )

Sì, ma «Il riscaldamento climatico porta ad alzare i costi per la refrigerazione della pista a causa di inverni sempre più caldi.»

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Messaggio Da Rasputin Ven 4 Ago 2023 - 13:51

Minsky ha scritto:
Rasputin ha scritto:
Quindi il sistema di refrigerazione c'èra già (prima del "riscaldamento globale" Royales )

Sì, ma «Il riscaldamento climatico porta ad alzare i costi per la refrigerazione della pista a causa di inverni sempre più caldi.»

Già, però

Minsky ha scritto:
Eh, no. Queste medie non sono sufficienti per poter fare a meno della refrigerazione. Per poter fare il ghiaccio e mantenerlo nei 4 mesi circa della stagione, occorre molto più freddo. In effetti, solo a dicembre e a gennaio la temperatura rimane sotto lo zero.

inoltre sarei curioso di verificare (ora sto uscendo) se ai tempi di Monti & Co. si "faceva il ghiaccio e lo si manteneva" per 4 (quattro) mesi.

Sarebbe a dire, a scelta nov-dic-gen-feb oppure dic-gen-feb-mar

Dubito chee sia mai successo se non in annate eccezionali.

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Messaggio Da Minsky Sab 5 Ago 2023 - 10:22

Rasputin ha scritto:
Minsky ha scritto:
Rasputin ha scritto:
Quindi il sistema di refrigerazione c'èra già (prima del "riscaldamento globale" Royales )

Sì, ma «Il riscaldamento climatico porta ad alzare i costi per la refrigerazione della pista a causa di inverni sempre più caldi.»

Già, però

Minsky ha scritto:
Eh, no. Queste medie non sono sufficienti per poter fare a meno della refrigerazione. Per poter fare il ghiaccio e mantenerlo nei 4 mesi circa della stagione, occorre molto più freddo. In effetti, solo a dicembre e a gennaio la temperatura rimane sotto lo zero.

inoltre sarei curioso di verificare (ora sto uscendo) se ai tempi di Monti & Co. si "faceva il ghiaccio e lo si manteneva" per 4 (quattro) mesi.

Sarebbe a dire, a scelta nov-dic-gen-feb oppure dic-gen-feb-mar

Dubito chee sia mai successo se non in annate eccezionali.
Certo che sì, la stagione va da dicembre a marzo. Gli impianti di refrigerazione ci sono sempre stati, però attualmente devono essere più potenti e occorre tenerli in funzione quasi ininterrottamente. Per la (futura, ipotetica) pista di Cortina si parla di una macchina da oltre 4 MW di potenza, sarebbe lo stesso che illuminare a giorno tutto il paese.
A parte ogni altra considerazione, a me pare che questo genere di sport abbia un contenuto atletico così modesto (corricchiano un po' per spingere la slitta, poi saltano a bordo e si mollano giù per la pista frenando il meno possibile, capirai che sforzo), che sarebbe meglio eliminarlo del tutto dalle competizioni olimpiche e relegarlo a mero svago per ragazzini.

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Messaggio Da Rasputin Sab 5 Ago 2023 - 12:06

Minsky ha scritto:
Certo che sì, la stagione va da dicembre a marzo. Gli impianti di refrigerazione ci sono sempre stati, però attualmente devono essere più potenti e occorre tenerli in funzione quasi ininterrottamente. Per la (futura, ipotetica) pista di Cortina si parla di una macchina da oltre 4 MW di potenza, sarebbe lo stesso che illuminare a giorno tutto il paese.
A parte ogni altra considerazione, a me pare che questo genere di sport abbia un contenuto atletico così modesto (corricchiano un po' per spingere la slitta, poi saltano a bordo e si mollano giù per la pista frenando il meno possibile, capirai che sforzo), che sarebbe meglio eliminarlo del tutto dalle competizioni olimpiche e relegarlo a mero svago per ragazzini.

Dissento, e sia per uscire dall'OT che per resuscitare un vecchio thread più o meno inerente, ti rimando a questo mio vecchio intervento, del quale ora quoterò la parte pertinente insieme a questa qui sopra e ti risponderò là.

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Messaggio Da Minsky Ven 2 Feb 2024 - 21:55

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Messaggio Da Rasputin Ven 2 Feb 2024 - 21:58

Minsky ha scritto:Gli Italopitechi e il default prossimo venturo - Pagina 6 VYraJia2_o

Deep assholes in rock?

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