Islanda, il governo vieta il porno online

L'Islanda si appresta a diventare la prima democrazia occidentale a censurare del tutto la pornografia online. A modello viene presa la Cina, dove i maggiori siti con contenuti per adulti vengono filtrati dal governo di Pechino.
DONNE E MINORI - Navigazione libera dal porno in Islanda? Il paese nordico che, ricordiamo, conta poco meno di 320 mila abitanti, sta promuovendo una nuova e piuttosto drastica soluzione alla questione della pornografia online: per tutelare la salute e il benessere di bambini, adolescenti e donne, vuole introdurre un filtro per impedire la visione e il download di video e immagini pornografiche dal computer di casa, dalla console portatile e dallo smartphone.

METODI - Una crociata vera e propria contro una delle imprese più redditizie del Web. «Dobbiamo poter discutere del divieto della pornografia violenta la quale, siamo tutti d'accordo, ha effetti molto nocivi sui giovani e può avere un evidente collegamento con i casi di crimine violento sulle donne», ha detto Ögmundur Jónasson, il ministro degli Interni islandese, che è al lavoro sulla stesura di un’apposita legge. Come spiega l’inglese Telegraph, l’esecutivo guidato da Jóhanna Sigurðardóttir, sta studiando le misure più efficaci per serrare i siti a luci rosse. Una sfida erculea, scrive il Daily Mail. All’esame delle autorità islandesi c’è la proposta di bloccare l’accesso ai siti hard e rendere illegale l’uso delle carte di credito islandesi per accedere agli indirizzi a pagamento delle pagine con contenuto offensivo.

IN GRAN BRETAGNA - Una legge che vieta la stampa e la distribuzione della pornografia è già in vigore in Islanda. Se anche la stretta sul porno online diventasse realtà, l'Islanda sarebbe la prima nazione occidentale ad imporre un divieto completo alla pornografia. La legge dovrebbe entrare in vigore entro l’anno, scrive il Telegraph, nonostante le elezioni generali che si terranno in aprile. Un paio d’anni fa la stessa discussione era stata affrontata dal governo inglese: il primo ministro Cameron aveva infatti cominciato una battaglia per impedire del tutto la visione di siti pornografici dal computer di casa a meno che non fosse fatta esplicita richiesta da parte di un adulto. Un provvedimento volto innanzitutto ad impedire la prematura «sessualizzazione» dei bambini e che ha coinvolto i più importanti provider della Gran Bretagna. Non se n’è più fatto nulla, anche perché l'Associazione degli internet provider lo ha ritenuto un sistema troppo costoso e tecnicamente difficile da applicare.

PREMIER - L’Islanda - considerata da tutti gli indicatori internazionali il posto migliore dove vivere, per una donna - aveva messo al bando nel 2010 gli strip club. Niente più donne nude che servono al bancone dei bar o si esibiscono nella lap dance. Il parlamento aveva infatti votato all'unanimità una legge per vietare di fare un uso commerciale del nudo femminile, una legge fortemente voluta dalla premier Jóhanna Sigurðardóttir, ex hostess amatissima dal suo popolo e primo capo di governo al mondo dichiaratamente omosessuale.

silvio ha scritto:Dietro c'è una sottile prepotenza di quelli che scopano facile o non gli interessa perché senza stimoli e desideri.
Il pensiero è ma perché non scopi in giro ? Fosse facile.
Insomma c'è molta stronzaggine in giro.

Niques ha scritto:Ma veramente avete bisogno del porno per autoerotizzarvi?
Boh.

Niques ha scritto:Ma veramente avete bisogno del porno per autoerotizzarvi?
Boh.

Fux89 ha scritto:

Niques ha scritto:Ma veramente avete bisogno del porno per autoerotizzarvi?
Boh.

Non è strettamente necessario, però, come dice Minsky, aiuta, e poi è più divertente.

Tomhet ha scritto:Ma non sarebbe meglio darsi alle fiamme invece di frignare "papà stato aiutami, non mi so occupare dei miei figli, pensaci tu!!11!!1undici".
Devono proprio essere messi male per impedire ad un adulto di farsi le pippe in pace.

jillo ha scritto:Esiste il "free" senza costi e accessibile a tutti per vedere tutto.

jillo ha scritto:Basta un clik per accedere a siti pornografici.
A volte si rischia di capitarci accidentalemte.
Il "problema" dell'accesso a questi siti da parte dei propri figli non credo si risolva impostando la limitazione di accesso ad alcuni siti.
Poi per alcune persone mi rendo conto che il "problema" non sussiste nemmeno.

Chi vuole fruire di certi servizi, libero di farlo, ma solo a pagamento.
Invece non è così. Esiste il "free" senza costi e accessibile a tutti per vedere tutto.

Nessun genitore sano sarebbe contento di trovare il proprio bambino o bambina guardare certe cose.

I grandi, facessero poi quello che gli pare.


Per inciso, nessuno ti impedisce di masturbarti, con o senza supporto di filmini.

*Valerio* ha scritto:Ciò che volevo evidenziare era non tanto la scelta, che ritengo comunque molto discutibile, ma piuttosto chi ha deciso di procedere in questa direzione.
Ovvero uno stato laico in cui il primo ministro è dichiaratamente sia gay che femminista.
Premettendo che non ho nulla contro nessuna di queste tra virgolette categorie, a me pare un imposizione dettata da motivi puramente ideologici che in qualche modo viola la libertà di chi vuole accedere a contenuti pornografici, e viola la libertà di coloro che vogliono farlo per mestiere.

ha effetti molto nocivi sui giovani e può avere un evidente collegamento con i casi di crimine violento sulle donne», ha detto Ögmundur Jónasson, il ministro degli Interni islandese,

Read more: http://atei.forumitalian.com/t4956-islanda-il-governo-vieta-il-porno-online#ixzz2KzWyatNl

*Valerio* ha scritto:Facciamo la lista di quello che "troppo fa male" e allora lo vietiamo?

holubice ha scritto:La butto là:

E' vero come è vero che ci sono degli accorgimenti tecnici che impediscono l'accesso ai siti porno ai nostri figli tramite dei filtri. Ma è anche vero che nella maggioranza dei casi i figli sono molto più esperti dei padri con questi amenicoli. Quindi, quasi sempre, l'accesso dei minori è su tutto.

Ordunque, basterebbe che per legge ogni abbonamento ad internet preveda una password che da accesso al porno (ai contenuti violenti, etc.). In questo modo i nostri figli potrebbero farsi le |i//e solo con la sezione 'intimo' del Postal Market.

Come il sotto scritto a suo tempo...

Minsky ha scritto:

holubice ha scritto:La butto là:

E' vero come è vero che ci sono degli accorgimenti tecnici che impediscono l'accesso ai siti porno ai nostri figli tramite dei filtri. Ma è anche vero che nella maggioranza dei casi i figli sono molto più esperti dei padri con questi amenicoli. Quindi, quasi sempre, l'accesso dei minori è su tutto.

Ordunque, basterebbe che per legge ogni abbonamento ad internet preveda una password che da accesso al porno (ai contenuti violenti, etc.). In questo modo i nostri figli potrebbero farsi le |i//e solo con la sezione 'intimo' del Postal Market.

Come il sotto scritto a suo tempo...

Holu, benedetto ragazzo, questo c'è già, non è codificato dalla legge ma sta semplicemente alla coscienziosità dei genitori applicarlo. Aggiungo che, per chi gradisca una navigazione più sicura, non è una cattiva idea auto-escludersi dall'accesso a siti notoriamente rischiosi come i casinò on-line e altre simili schifezze cariche di virus. Ecco come fare.

Vai sul sito di OpenDNS: http://www.opendns.com/

Clicca su "HOME DNS"

Clicca su "Parental Controls"

Qui puoi scegliere fra tre versioni: gratuita configurabile, premium a pagamento, oppure gratuita pre-configurata. Scegli la prima.

Clicca su "Sign up now" sotto la casella.

Nella pagina seguente crea l'account. Basta una qualsiasi email. Se non vuoi creare un account, qui ti è offerta anche la possibilità di utilizzare un servizio anonimo generico pre-configurato: l'opzione la trovi cliccando sulla scritta in basso "Go right ahead". Nella pagina che si apre trovi le istruzioni per settare i DNS del tuo PC oppure del router. Se invece crei l'account, dopo averlo confermato puoi accedere alla pagina dove puoi configurare le tue preferenze. Puoi abilitare o disabilitare dozzine di categorie, e inoltre puoi perfezionare il filtro sino al livello del singolo dominio o indirizzo. Il pannello di configurazione naturalmente sarà accessibile solo con la password che hai scelto al momento di creare l'account! Quindi c'è poco da tamperare con il PC, e se hai il router a casa per accedere a internet, e se cambi le impostazioni dei DNS sul router, non c'è barba di smanettone che possa scavalcare i filtri. L'unico modo sarebbe quello di conoscere l'indirizzo IP dei siti, e accederli direttamente, cosa praticamente impossibile senza il server DNS che te li fornisce.

holubice ha scritto:Lo sai il vero motivo del successo mondiale della Apple?

Il suo fondatore diceva sempre che i loro computer non dovevano essere apparecchiature fatte da degli ingegneri per altri ingegneri. Come accadeva per tutto i loro concorrenti.

Io non ne ho mai comperato uno, ma mi hanno detto che se compri un i-phone dentro non c'è un libretto di istruzioni. E non perché uno poi se le trova sotto internet.

Perché Apple dice che non servono.

E allora basta con questo spirito censorio ammantato di pariopportunismo nordico e di emancipatorismo filofemminista – sì, lo so che le femministe non sono tutte uguali, ma ci siamo capiti. Forse sarebbe più onesto dire che impedire agli altri di guardare video hard non è il frutto di un ragionamento così elaborato e socialmente impegnato. Forse sarebbe più onesto dire che è il frutto di un neopuritanesimo liberticida, che è purtroppo largamente legittimato dal silenzio che avvolge questo tema. Che avvolge un oggetto caro a molti ma che è ancora considerato tabù.

*Valerio* ha scritto:Io non lo so, non conosco le reali motivazioni e posso solo supporre.
Ho visto di recente un grafico in cui venivano elencati i paesi dove la pornografia è più diffusa e l'Islanda non figurava tra i paesi master fap.
Magari dopo lo cerco.
Facciamo la lista di quello che "troppo fa male" e allora lo vietiamo?

Fux89 ha scritto:

*Valerio* ha scritto:Facciamo la lista di quello che "troppo fa male" e allora lo vietiamo?

Iniziamo dall'acqua?

http://it.wikipedia.org/wiki/Intossicazione_acuta_da_acqua

wikipedia ha scritto:Studi hanno dimostrato che assumendo anche più di 5 litri di acqua in poche ore si ha morte.

jessica ha scritto:

Fux89 ha scritto:

*Valerio* ha scritto:Facciamo la lista di quello che "troppo fa male" e allora lo vietiamo?

Iniziamo dall'acqua?

http://it.wikipedia.org/wiki/Intossicazione_acuta_da_acqua

[ot]

wikipedia ha scritto:Studi hanno dimostrato che assumendo anche più di 5 litri di acqua in poche ore si ha morte.

ma che cazzo dicono??? ho visto gente berne 10 di birra in 1 ora![/ot]

Niques ha scritto:Però l'alcol sottrae acqua all'organismo

Tomhet ha scritto:Ignorance is the cause of violence against women, not online porn

Tomhet ha scritto:Beh è chiaro che prese ad una ad una le nazioni il confronto potrebbe essere viziato da varie ragioni, concordo, e inoltre c'è sempre l'eccezione alla regola, ma se fosse vera la scusa del governo islandese per tale proposta, ci si aspetterebbero ai primi posti per violenza una maggioranza di stati con un mucchio di accessi a internet, quando invece in effetti le maggiori violenze, a parte alcuni casi come la finlandia, a quanto sembra, sono perpetrate in stati a bassa informatizzazione e in cui il porno online non dovrebbe essere tanto diffuso.

jessica ha scritto:ehhh... è sempre il solito discorso: quanto possiamo capire della dipendenza di un particolare carattere da un determinato parametro quando i parametri da cui dipende sono migliaia e molti tra di loro correlati?

mix ha scritto:

*Valerio* ha scritto:Io non lo so, non conosco le reali motivazioni e posso solo supporre.
Ho visto di recente un grafico in cui venivano elencati i paesi dove la pornografia è più diffusa e l'Islanda non figurava tra i paesi master fap.
Magari dopo lo cerco.
Facciamo la lista di quello che "troppo fa male" e allora lo vietiamo?

per miglior comprensione:
se il ministro islandese parla di casi di violenza sulle donne posso immaginare che i casi ci siano stati
se dice che c'è un legame tra pornografia e violenza posso ipotizzare che ci siano ricerche a sostegno delle sue affermazioni
tutto almeno fino a prova contraria, visto che l'Islanda non ha fama pessima di pagliacci (non è l'Italia)

il solo fatto che non sia in cima alla classifica di diffusione della pornografia potrebbe dire poco
(il suo basso numero di abitanti non compromette la validità della specifica statistica?)

It can be noticed that the violence against women hits its peaks in countries like Zambia, Mozambique, Peru, Costa Rica, Haiti and Nicaragua. Such countries do not even appear among the list of 50 countries with highest internet diffusion. So, are we sure that online pornography is really the source of all the evil when it comes to violence, and that limiting its diffusion we can better control the episodes of violence? Or maybe, taking a look at the countries where the violence against women is more common, we may find other more interesting correlations? For example: average literacy rate, education level, women's rights, country's richness.