Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
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Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Chi è l'anarchico Alfredo Cospito
Chi è l'anarchico Alfredo Cospito
Condannato al 41-bis per un attentato che non ha provocato né morti né feriti, considerato strage politica. Reato previsto dall'articolo 285, che però non è stato applicato né per le stragi di Capaci e via D'Amelio, né per quella della stazione di Bologna
La storia dello sciopero della fame di Alfredo Cospito, l’unica persona detenuta al 41-bis per motivi politici, ha riportato al centro del dibattito pubblico l’uso del regime di carcere duro, al quale è stato condannato per una strage che non ha causato alcun morto o ferito. È una discussione che riguarda la proporzionalità della pena e la possibilità che la sua condanna si trasformi in ergastolo ostativo, con cui perderebbe ogni possibilità di accedere ai benefici penitenziari.
Le vicende che portano Cospito in carcere hanno inizio nel 2012. Erano gli anni delle politiche di austerità di Mario Monti dopo il record dello spread. Anni di picco dei licenziamenti individuali e collettivi, quando dal 2011 al 2012 sono stati lasciati a casa poco meno di 2 milioni di lavoratori e lavoratrici, come riporta Confindustria.
Con Alfredo Cospito lo Stato italiano sta trasformando il carcere duro in pena di morte
Il militante anarchico, detenuto in 41 bis per una strage mai avvenuta, è in fin di vita per lo sciopero della fame. Ma lo Stato non interviene e anzi vieta di parlare del caso.
Le condanne
Ed è proprio nel 2012, il 7 maggio, che Cospito aggredisce Roberto Adinolfi, l’amministratore delegato di Ansaldo nucleare dal 2007, sparandogli un colpo di pistola al polpaccio. Per quell’agguato, l’anarchico è condannato a dieci anni e otto mesi di carcere nel 2013. Ma mentre è già in prigione, viene accusato di aver piazzato, nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2006, due bombe artigianali a basso potenziale in un cassonetto vicino alla scuola per carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. La loro esplosione non ha causato né morti né feriti.
Per questa nuova accusa, Cospito è stato condannato ad altri 20 anni di carcere per strage comune, venendo inserito nel circuito penitenziario ad alta sicurezza previsto per reati associativi, con una sorveglianza molto stretta ma la garanzia di alcuni diritti, come la possibilità di scrivere pubblicazioni. Tuttavia, nel 2022, dopo sei anni di detenzione, sotto richiesta del procuratore generale, cioè l’accusa, la Corte di Cassazione ha deciso che Cospito deve essere giudicato per il reato di “strage politica”.
Il regime penitenziario che istituisce il cosiddetto “carcere duro” è nato come una misura temporanea prima delle stragi di mafia del 1992 e del 1993.
Al 41-bis
Un reato molto più grave che chiama in causa la “sicurezza dello Stato”, sulla base dell’articolo 285 del codice penale, che prevede l’ergastolo anche se l’attentato non ha provocato alcun morto o ferito e prevede la possibilità che questo si trasformi in ergastolo ostativo. Una scelta durissima e poco utilizzata, dato che l’articolo 285 non è stato applicato né per le stragi di Capaci e via d’Amelio, né per quella della stazione di Bologna, dove furono assassinate 80 persone.
Per questo, senza aver provocato alcun morto, per un’esplosione avvenuta in piena notte e in un luogo deserto, Cospito viene condannato direttamente al 41-bis e rischia che la sua pena venga tramutata in ergastolo ostativo. Questo perché, nonostante lo stesso Cospito si definisca un anarchico individualista e faccia parte della Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale (Fai-Fri), organizzazione orizzontale composta da cellule che agiscono in maniera del tutto autonoma in vari paesi, i giudici hanno equiparato la Fai-Fri a una struttura verticale e gerarchica come la criminalità organizzata di stampo mafioso, con a capo proprio Cospito.
Un'equiparazione in contrasto diretto con la definizione stessa di organizzazione anarchica, ma che era la sola in grado di giustificare il regime di 41-bis, previsto per i reati di tipo mafioso in modo tale da impedire ai capimafia di comunicare con i loro sottoposti e costringerli a collaborare con la giustizia per uscirne.
Così, a 55 anni, lo scorso 19 ottobre, Cospito ha incominciato un lungo sciopero della fame che dura ancora oggi. Una protesta contro l’uso del 41-bis e l’ergastolo ostativo, accompagnata da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione. L’udienza è stata inizialmente prevista per il prossimo 20 aprile, ma anticipata al 7 marzo, dopo che, come riporta Ansa, la dottoressa Angelica Milia, che segue l’anarchico, ha spiegato che Cospito potrebbe morire prima del 20 aprile se dovesse continuare con il suo sciopero della fame.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Minsky ha scritto:Chi è l'anarchico Alfredo CospitoChi è l'anarchico Alfredo Cospito
Condannato al 41-bis per un attentato che non ha provocato né morti né feriti, considerato strage politica. Reato previsto dall'articolo 285, che però non è stato applicato né per le stragi di Capaci e via D'Amelio, né per quella della stazione di Bologna
La storia dello sciopero della fame di Alfredo Cospito, l’unica persona detenuta al 41-bis per motivi politici, ha riportato al centro del dibattito pubblico l’uso del regime di carcere duro, al quale è stato condannato per una strage che non ha causato alcun morto o ferito. È una discussione che riguarda la proporzionalità della pena e la possibilità che la sua condanna si trasformi in ergastolo ostativo, con cui perderebbe ogni possibilità di accedere ai benefici penitenziari.
Le vicende che portano Cospito in carcere hanno inizio nel 2012. Erano gli anni delle politiche di austerità di Mario Monti dopo il record dello spread. Anni di picco dei licenziamenti individuali e collettivi, quando dal 2011 al 2012 sono stati lasciati a casa poco meno di 2 milioni di lavoratori e lavoratrici, come riporta Confindustria.
Con Alfredo Cospito lo Stato italiano sta trasformando il carcere duro in pena di morte
Il militante anarchico, detenuto in 41 bis per una strage mai avvenuta, è in fin di vita per lo sciopero della fame. Ma lo Stato non interviene e anzi vieta di parlare del caso.
Le condanne
Ed è proprio nel 2012, il 7 maggio, che Cospito aggredisce Roberto Adinolfi, l’amministratore delegato di Ansaldo nucleare dal 2007, sparandogli un colpo di pistola al polpaccio. Per quell’agguato, l’anarchico è condannato a dieci anni e otto mesi di carcere nel 2013. Ma mentre è già in prigione, viene accusato di aver piazzato, nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2006, due bombe artigianali a basso potenziale in un cassonetto vicino alla scuola per carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. La loro esplosione non ha causato né morti né feriti.
Per questa nuova accusa, Cospito è stato condannato ad altri 20 anni di carcere per strage comune, venendo inserito nel circuito penitenziario ad alta sicurezza previsto per reati associativi, con una sorveglianza molto stretta ma la garanzia di alcuni diritti, come la possibilità di scrivere pubblicazioni. Tuttavia, nel 2022, dopo sei anni di detenzione, sotto richiesta del procuratore generale, cioè l’accusa, la Corte di Cassazione ha deciso che Cospito deve essere giudicato per il reato di “strage politica”.
Il regime penitenziario che istituisce il cosiddetto “carcere duro” è nato come una misura temporanea prima delle stragi di mafia del 1992 e del 1993.
Al 41-bis
Un reato molto più grave che chiama in causa la “sicurezza dello Stato”, sulla base dell’articolo 285 del codice penale, che prevede l’ergastolo anche se l’attentato non ha provocato alcun morto o ferito e prevede la possibilità che questo si trasformi in ergastolo ostativo. Una scelta durissima e poco utilizzata, dato che l’articolo 285 non è stato applicato né per le stragi di Capaci e via d’Amelio, né per quella della stazione di Bologna, dove furono assassinate 80 persone.
Per questo, senza aver provocato alcun morto, per un’esplosione avvenuta in piena notte e in un luogo deserto, Cospito viene condannato direttamente al 41-bis e rischia che la sua pena venga tramutata in ergastolo ostativo. Questo perché, nonostante lo stesso Cospito si definisca un anarchico individualista e faccia parte della Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale (Fai-Fri), organizzazione orizzontale composta da cellule che agiscono in maniera del tutto autonoma in vari paesi, i giudici hanno equiparato la Fai-Fri a una struttura verticale e gerarchica come la criminalità organizzata di stampo mafioso, con a capo proprio Cospito.
Un'equiparazione in contrasto diretto con la definizione stessa di organizzazione anarchica, ma che era la sola in grado di giustificare il regime di 41-bis, previsto per i reati di tipo mafioso in modo tale da impedire ai capimafia di comunicare con i loro sottoposti e costringerli a collaborare con la giustizia per uscirne.
Così, a 55 anni, lo scorso 19 ottobre, Cospito ha incominciato un lungo sciopero della fame che dura ancora oggi. Una protesta contro l’uso del 41-bis e l’ergastolo ostativo, accompagnata da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione. L’udienza è stata inizialmente prevista per il prossimo 20 aprile, ma anticipata al 7 marzo, dopo che, come riporta Ansa, la dottoressa Angelica Milia, che segue l’anarchico, ha spiegato che Cospito potrebbe morire prima del 20 aprile se dovesse continuare con il suo sciopero della fame.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Non capisco come sarebbe in tema. Cospito è un anarchico.Rasputin ha scritto:
È IT.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Minsky ha scritto:Non capisco come sarebbe in tema. Cospito è un anarchico.Rasputin ha scritto:
È IT.
Appunto. Per come la capisco io la canzone è una satira della democrazia, o mi sono perso qualcosa?
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Gli anarchici se ne fanno un baffo della democrazia.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Non capisco come sarebbe in tema. Cospito è un anarchico.Rasputin ha scritto:
È IT.
Appunto. Per come la capisco io la canzone è una satira della democrazia, o mi sono perso qualcosa?
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Minsky ha scritto:Gli anarchici se ne fanno un baffo della democrazia.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Non capisco come sarebbe in tema. Cospito è un anarchico.Rasputin ha scritto:
È IT.
Appunto. Per come la capisco io la canzone è una satira della democrazia, o mi sono perso qualcosa?
Lo so, appunto
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Minsky ha scritto:Attacco hacker ai distributori dei tabaccai: “Fuori Cospito dal 41bis” Segnalazioni da Brescia alla Liguria, alla Campania.
Avanti sempre, compagni!
Ma è ottimo, hai dato un'occhiata anche ala colonna delle notizie a destra?
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Io già mi contenterei di capire quale modello sociale abbiano in mente queste persone e come verrebbero gestite le attuali competenze pubbliche e private, tanto in riferimento alla produzione e alla distribuzione di beni e servizi, quanto alla loro proprietà.
Inoltre in quale modo sarebbero gestite le funzioni tipicamente statali (scuola, sanità, ordine pubblico etc.)
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
primaverino ha scritto:Io già mi contenterei di capire quale modello sociale abbiano in mente queste persone e come verrebbero gestite le attuali competenze pubbliche e private, tanto in riferimento alla produzione e alla distribuzione di beni e servizi, quanto alla loro proprietà.
Inoltre in quale modo sarebbero gestite le funzioni tipicamente statali (scuola, sanità, ordine pubblico etc.)
A quelli indottrinati di falsa morale civile e presunti doveri verso la comunità (a proposito, cosa ha fatto lo stato per te quando eri nella merda e hai dovuto chiudere il ristorante?) è inutile, lo so, ma provo a passarti il messaggio o stesso:
se non ce la fai con un traduttore automatico te la traduco io
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Se è inutile non stare a perderci del tempo.
Grazie per il tuo contributo.
Grazie per il tuo contributo.
primaverino- -------------
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
primaverino ha scritto:Se è inutile non stare a perderci del tempo.
Grazie per il tuo contributo.
Sarebbe di una certa utilità a prescindere, se ti prendessi la briga di arrangiarti con la traduzione, almeno eserciteresti il labirinto.
Perché essere inquadrati, sudditi ed affetti dalla sindrome di Stoccolma va bene, ma la pigrizia ed il disinteresse in un forum di discussione mi paiono fuori luogo.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Naturalmente il pensiero che chi non la pensa come te possa essere una testa pensante, nemmeno ti sfiora.Rasputin ha scritto:Perché essere inquadrati, sudditi ed affetti dalla sindrome di Stoccolma va bene, ma la pigrizia ed il disinteresse in un forum di discussione mi paiono fuori luogo.
Per quanto attiene all'intetesse verso la discussione, ti sfido a trovare un solo mio post ove mi sia avvalso di link o copia e incolla.
Quindi invece di postare frasi in tedesco, dimmi ciò che pensi, senza sprecare bit. E fallo con parole tue, senza link o manifesti scritti da altri senzacervello del cazzo.
E rispondi alle domande, anziche' straparlare di indottrinamenti o altre anarcoputtanate da due cent.
Quindi, rileggi il mio primo post e rispondi: qual è la societa che hanno in mente gli anarco insurrezionalisti?
Chi e come controllerà i mezzi di produzione e gli Enti eroganti i servizi?
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Rasputin ha scritto:Perché essere inquadrati, sudditi ed affetti dalla sindrome di Stoccolma va bene, ma la pigrizia ed il disinteresse in un forum di discussione mi paiono fuori luogo.
Uso le virgolette e il grassetto perché abbiamo dovuto stabilire un limite ai quote, allora:
"Naturalmente il pensiero che chi non la pensa come te possa essere una testa pensante, nemmeno ti sfiora."
Finché la "testa pensante" non esprime altro che domande, mi riesce difficile.
"Per quanto attiene all'intetesse verso la discussione, ti sfido a trovare un solo mio post ove mi sia avvalso di link o copia e incolla."
Non fornire riferimenti a supporto di ciò che si sostiene non mi pare nulla di cui vantarsi.
"Quindi invece di postare frasi in tedesco, dimmi ciò che pensi, senza sprecare bit. E fallo con parole tue, senza link o manifesti scritti da altri senzacervello del cazzo."
1. non è né un link né una frase, ma un'immagine contenente un'opinione ben definita, breve, sufficientemente semplice e digitabile in un qualsiasi traduttore automatico. Naturalmente pigrizia e disinteresse possono essere notevoli ostacoli, più facile denigrare in due parole senza nemmeno sapere chi è l'autore. Per quanto mi riguarda posso tranquillamente concordare al 100% come se fossero parole mie e non del "senzacervello" Dr. Markus Krall, consulente aziendale ed autore nonché membro di diversi direttivi del settore, lo trovi qui
https://de.wikipedia.org/wiki/Markus_Krall
e sempre nell'improbabile ipotesi che da parte tua sussista un qualche interesse costruttivo per chi la pensa diversamente da te, nemmeno devi fare la fatica di digitare quello che eventualmente vuoi traadurre, basta copincollarlo.
primaverino ha scritto:"E rispondi alle domande, anziche' straparlare di indottrinamenti o altre anarcoputtanate da due cent.
Quindi, rileggi il mio primo post e rispondi: qual è la societa che hanno in mente gli anarco insurrezionalisti?
Chi e come controllerà i mezzi di produzione e gli Enti eroganti i servizi?
Non sono tenuto a rispondere a cose che non so, e nemmeno a fornire alternative alla merda per poterla chiamare merda.
È e rimane merda anche se non ho altro.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
1) ok. Se non sai, non sei tenuto, ne' obbligato a replicare. Bastava non intervenire.Rasputin ha scritto:1) Non sono tenuto a rispondere a cose che non so[...]
2) È e rimane merda anche se non ho altro.
2) hai dimenticato "secondo me". Solo che poi dovresti argomentare. Più facile dare degli indottrinati ad mentula canis e generare affermazioni a casaccio.
Che poi non c'è niente di male a criticare lo status quo, intendiamoci e che l'attuale sistema funzioni male è pur vero, tuttavia teorizzare la distruzione dello Stato senza indicare alternative praticabili, si traduce nel vuoto blatericcio/slogheggio degli anarcominchioni.
Se vuoi creare un mondo nuovo, almeno dovresti avere le idee chiare e possibilmente esprimerle in modo intelligibile e chiaro.
Ma per poter parlare chiaro, bisogna avere le idee chiare.
Secondo me.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
primaverino ha scritto:1) ok. Se non sai, non sei tenuto, ne' obbligato a replicare. Bastava non intervenire.Rasputin ha scritto:1) Non sono tenuto a rispondere a cose che non so[...]
2) È e rimane merda anche se non ho altro.
Beh ho deciso di intervenire.
primaverino ha scritto:2) hai dimenticato "secondo me". Solo che poi dovresti argomentare. Più facile dare degli indottrinati ad mentula canis e generare affermazioni a casaccio.
Che poi non c'è niente di male, intendiamoci e che l'attuale sistema funzioni male è pur vero, tuttavia teorizzare la distruzione dello Stato senza indicare alternative praticabili, si traduce nel vuoto blatericcio/slogheggio degli anarcominchioni.
Se vuoi creare un mobdo nuovo, almeno dovresti avere le idee chiare.
Secondo me.
Allora, il "secondo me" a volte si scorda, ma non intenzionalmente. Non dovrebbe essere strettamente necessario per riconoscere un'opinione come tale.
Nemmeno mi pare di avere "teorizzato la distruzione dello stato", ma anche lo avessi fatto, continuo a non essere tenuto a fornire alternative senza venire accusato di nulla.
Concordo in parte sull'ultima frase, comunque c'è chi già si sta dando da fare:
https://it.wikipedia.org/wiki/Grande_reset
nessun segreto e nessun complotto, è tutto sotto gli occhi di tutti (quelli senza fette di prosciutto)
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Precisazione tecnica: il limite riguarda solo il numero di "annidamenti" (quote dentro quote), i quote "complanari" possono essere in numero (virtualmente) illimitato.Rasputin ha scritto:
Uso le virgolette e il grassetto perché abbiamo dovuto stabilire un limite ai quote...
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Minsky ha scritto:Precisazione tecnica: il limite riguarda solo il numero di "annidamenti" (quote dentro quote), i quote "complanari" possono essere in numero (virtualmente) illimitato.Rasputin ha scritto:
Uso le virgolette e il grassetto perché abbiamo dovuto stabilire un limite ai quote...
che scemo non ci avevo pensato
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
E SE SMETTESSIMO DI CONFONDERE IL CAOS CON L’ANARCHIA?
E SE SMETTESSIMO DI CONFONDERE IL CAOS CON L’ANARCHIA?
DI FEDERICA PASSARELLA 21 APRILE 2020
Il termine anarchia deriva dal greco antico “ἀν, + ἀρχή”, e significa mancanza, rifiuto o assenza del potere. Anarchia, e il suo derivato anarchismo (il movimento che sostiene e auspica l’anarchia) sono dunque sinonimi, nella loro accezione storica, dell’opposizione all’autorità e al potere.
Sebbene la teoria anarchica si conosca molto poco, è continuamente bistrattata e disprezzata, criticata e adoperata impropriamente ignorando il contributo che ha dato nell’affermazione, anche se solo in parte, di principi e valori come libertà e uguaglianza. In realtà bisogna mettere in chiaro che non esiste un vero e proprio corpus codificato e condiviso dal punto di vista teorico, e che quindi è molto più facile definirla per contrasto con le altre ideologie politiche o considerarla di volta in volta sotto un punto di vista eminentemente storico. L’anarchismo è complesso, proteiforme, in alcuni casi contraddittorio, e ha diverse anime, ma sono ugualmente individuabili dogmi e principi che rispetta e tutela in modo assoluto. È essenziale chiarire questo punto, perché al contrario del pregiudizio diffuso, l’anarchismo non lascia nulla al caso ma si adopera attraverso i suoi principi nella costruzione di una società nuova ed etica, retta da valori libertari ed egualitari, e basata, questo è importante, sull’autodeterminazione e sull’autogestione dei singoli. Per questo motivo l’anarchia non ha niente a che fare con il caos ma è anzi la sua antitesi, un metodo preciso e rigoroso. La “A” inscritta nella “O” – il simbolo dell’anarchia – può essere considerata come un’ulteriore conferma di questa astrazione di fondo. Deriva infatti da una frase, pronunciata dal politico francese Pierre-Joseph Proudhon, (il primo ad autodichiararsi anarchico) che già nella prima metà del Diciannovesimo secolo, nell’opera Che cos’è la proprietà? (in originale What is Property? An Inquiry into the Principle of Right and of Government), affermava: “L’anarchie c’est l’ordre sans le pouvoir”, ovvero “L’anarchia è ordine senza potere”. Il senso dell’anarchia è quello di ritrovare l’ordine normale delle cose e della vita che si è perduto, o meglio, che è stato stravolto, nel tempo a causa dei soprusi e dell’oppressione dei più forti sui più deboli. Il suo fine è la produzione di un cambiamento sociale attraverso pratiche che rendano il mondo più giusto e armonico, senza che vi siano un alto e un basso, un ricco e un povero, un dominante e un dominato.
Per quel che concerne l’organizzazione sociale, l’anarchia prevede che individui e collettività scelgano di relazionarsi tra loro in modo non gerarchico e non-autoritario, combattendo le gerarchie verticali di sfruttamento, nelle quali Proudhon individua l’origine dei mali, delle guerre, e delle sofferenze e delle morti ingiustificate, e alle quali oppone un modello societario armonico e orizzontale. Per l’anarchia lo stato è un’aberrazione in quanto non ha nulla di “sociale” perché mira a preservare solo se stesso utilizzando i suoi cittadini in funzione del proprio mantenimento. A differenza di altre forme di organizzazione sociale, quella anarchica ha uno spettro valoriale molto ampio, e prende in oggetto non solo la gestione economica e politica della società ma l’intera vita umana e gli individui, dei quali esalta la singolarità e le peculiarità. In effetti, quando si parla di egualitarismo anarchico non bisogna confonderlo con l’egualitarismo così come lo abbiamo conosciuto attraverso la predicazione marxista, in cui l’uguaglianza è appiattimento e rende impossibile distinguere il singolo dalla massa. Possiamo considerare l’egualitarismo anarchico come una sorta di uguaglianza dei diversi che mira ad esaltare la diversità e la specificità di ciascuno. Altri capisaldi del pensiero anarchico sono la libertà dallo sfruttamento, il rifiuto dello stato e delle frontiere (“Senza frontiere non ci sono stranieri”, è un altro slogan anarchico) e del potere in ogni sua forma istituzionale e in ogni sua struttura repressiva.
Una prima definizione in chiave politica del termine anarchia la si deve al filosofo inglese William Godwin (padre di Mary Shelley) che la espone nella sua opera Giustizia politica (Enquiry Concerning Political Justice), in cui contrappone i due modelli della società naturale e dello stato. Il primo movimento anarchico della storia, invece, è quasi coevo, dal momento che risale al 1792 con i cosiddetti Enragés (“gli arrabbiati”), nel corso della Rivoluzione Francese. Si trattava di un gruppo di rivoluzionari radicali e intellettuali popolari della classe dei piccoli proprietari terrieri che sostenevano l’uguaglianza civile, politica e sociale, richiedendo la tassazione delle materie prime, la requisizione degli approvvigionamenti di grano e le tasse per i ricchi. Inoltre il loro scopo era quello di sostenere una seconda rivoluzione a carattere sociale e per questa loro attitudine anti governativa e anti autoritaria si guadagnarono l’appellativo di anarchici.
Tra il 1890 e il 1894 un gruppo di anarchici e socialisti, perlopiù italiani, partirono alla volta del Brasile dove fondarono una comune nel tentativo di dare vita a una convivenza che si reggesse secondo i principi del comunismo anarchico. Colonia Cecilia arrivò ad accogliere fino a duecentocinquanta persone e, a differenza di quello che si penserebbe oggi, non era un coacervo di disordine e trasgressione tout-court, ma un luogo in cui venivano praticati la parità di genere, l’abolizione della proprietà privata e il libero amore. Costituita da poche case di legno, magazzini, stalle, e un refettorio comune, si reggeva unicamente sull’autoproduzione. I suoi abitanti coltivavano la terra, oppure erano impiegati nella fabbrica di calzature o nella falegnameria che avevano fondato. La comune aveva anche una scuola, ovviamente ispirata ai precetti della pedagogia libertaria. Purtroppo, le cose cominciarono a precipitare per via dei rapporti della comunità con gli immigrati polacchi cattolici, per un’epidemia che uccise anche dei bambini e per via della miseria e della povertà materiale. Sicuramente non aiutò anche la fuga del tesoriere con la cassa della comunità.
In Italia, a diffondere l’anarchismo, che inizialmente prese piede soprattutto tra gli ex garibaldini e gli ex mazziniani, sono stati principalmente Errico Malatesta e Carlo Pisacane. Il primo fu protagonista di diverse insurrezioni, a partire dai moti beneventani del 1877. Più volte incarcerato per associazione sovversiva, trascorse gran parte della sua vita in carcere o in esilio. Il secondo sostenne la priorità della questione sociale su quella politica. In realtà, esistono diversi tipi di anarchismo: da quello individualista di Max Stirner a quello sociale cui fanno capo, oltre al già citato Proudhon, Michail Bakunin e Petr Kropotkin. Sono stati definiti anarchici anche gli scrittori Lev Tolstoj e Henry David Thoreau, quest’ultimo considerato il padre della disobbedienza civile.
Esistono poi gli anarco-sindacalisti, che fanno capo a quel filone che nell’arco della sua storia ha dato origine alle sfumature più diverse e che si è battuto affinché fossero i lavoratori a gestire le strutture politiche, economiche e sociali in modo egualitario e non-gerarchico. Un esempio applicato di come il metodo organizzativo sostenuto dalla teoria anarchica possa essere non solo realizzabile ma anche produrre qualcosa di veramente vicino alla giustizia sociale è quello che è accaduto 25 anni fa nello Stato messicano del Chiapas, quando L’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale fece irruzione nel panorama nazionale e internazionale occupando alcuni comuni. Era l’inizio della rivoluzione zapatista che vide questi ultimi ribellarsi a un Paese in cui i popoli indigeni non avevano nessuna voce in capitolo nelle scelte che riguardavano le loro terre, le loro vite e il loro futuro. Dopo più di dieci giorni di combattimenti il governo ordinò un cessate il fuoco e fu proprio in quel momento che avvenne la svolta. L’esercito zapatista si trasformò in un movimento politico, inevitabilmente dotato di una struttura gerarchica, ma attivo ancora oggi nello spingere indigeni e contadini a sollevarsi contro il governo centrale, a fondare villaggi che si reggono su processi decisionali collettivi e orizzontali in cui si applicano principi non capitalistici e in cui ogni ogni aspetto della vita civile è gestito da giunte civili rinnovate costantemente.
Quello che è a tutti gli effetti tra gli esperimenti più longevi di autogestione collettiva, oltre che un laboratorio rivoluzionario a cielo aperto, continua a espandere ancora oggi le comunità autonome, restando una pietra miliare di gestione anarchica che promuove la democrazia, l’uguaglianza e la responsabilizzazione dei singoli individui. L’Ezln, infatti, non ha mai combattuto per guadagnare l’indipendenza, ma per riappropriarsi di un territorio e avere riconosciuti i diritti civili, sociali e di autodeterminazione delle popolazioni indigene che vi abitano. D’altronde l’anarchismo, a differenza di tutte le altre ideologie, non vuole conquistare il potere, ma eliminarlo. Sbriciolarlo e ridistribuirlo tra le persone. Anche l’esperienza curda interrotta lo scorso 9 ottobre dell’esercito turco nella Siria del Nord può essere considerato un altro esempio di sperimentazione sociale e politica di stampo anarchico. Il Rojava ha promosso e portato avanti una rivoluzione politica e sociale complessa e resa ancora più difficile dal momento di assedio e di guerra. Inizialmente la sfida anarchica nel Rojava è cominciata come rivolta contro il regime di Assad, ma la guerra civile si è poi estesa con l’intervento di potenze regionali e internazionali. I cantoni curdi in territorio siriano hanno cominciato ad adoperarsi per il confederalismo democratico, una nuova forma di governo libertaria, orizzontale, antiautoritaria, laica, femminista e anche ecologista. Per cinque anni i curdi hanno portato avanti una delle più moderne rivoluzioni contro il capitalismo attraverso la lotta popolare e quella delle donne contro il patriarcato.
L’anarchia dunque non è soltanto l’antitesi del caos e della mancanza di regole ma meriterebbe di essere conosciuta meglio e di avere più spazio. Il modo più semplice per definirla è probabilmente quello di dottrina della libertà, un modello societario che propugna la rivoluzione nella misura in cui abbatte il potere costituito per garantire e tutelare i diritti di ogni individuo. È un pensiero legato a doppio filo all’azione. È concretezza radicata, nella nostra storia e nel mondo, un modo di essere e di vivere che capovolge quanto è stabilito e lo trasforma. A prescindere da come alcuni di questi esperimenti sono andati a finire, o di ciò che saranno quelli che stanno nascendo adesso, segnano una tappa fondamentale verso l’emancipazione di intere collettività.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Uno scritto molto interessante e certamente condivisibile, in quanto viene propugnato, al fine di ottenere una Società giusta, pacifica e non "massificata".Minsky ha scritto:E SE SMETTESSIMO DI CONFONDERE IL CAOS CON L’ANARCHIA?E SE SMETTESSIMO DI CONFONDERE IL CAOS CON L’ANARCHIA?
DI FEDERICA PASSARELLA 21 APRILE 2020
[...].
Personalmente auspicabile, senza alcun dubbio.
Tuttavia difficilmente applicabile su larga scala, in quanto la sostanziale economia di sussistenza (ad esempio praticata nella comune in oggetto) non consente uno sviluppo tale da poter risolvere gli inevitabili problemi impliciti e strutturali, presenti nella contemporaneità.
Rimane sostanzialmente inevaso il problema della gestione delle risorse e la sua amministrazione/distribuzione.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
primaverino ha scritto:Uno scritto molto interessante e certamente condivisibile, in quanto viene propugnato, al fine di ottenere una Società giusta, pacifica e non "massificata".Minsky ha scritto:E SE SMETTESSIMO DI CONFONDERE IL CAOS CON L’ANARCHIA?E SE SMETTESSIMO DI CONFONDERE IL CAOS CON L’ANARCHIA?
DI FEDERICA PASSARELLA 21 APRILE 2020
[...].
Personalmente auspicabile, senza alcun dubbio.
Tuttavia difficilmente applicabile su larga scala, in quanto la sostanziale economia di sussistenza (ad esempio praticata nella comune in oggetto) non consente uno sviluppo tale da poter risolvere gli inevitabili problemi impliciti e strutturali, presenti nella contemporaneità.
Rimane sostanzialmente inevaso il problema della gestione delle risorse e la sua amministrazione/distribuzione.
Una bella utopia applicabile solo a piccoli gruppi e inadeguata alla modernità.
Io tendo più ad unirmi al parere della (ex) nostra Avalon, la quale diceva che a rendere utopica l'idea è la mancanza generale di maturità in quel senso.
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Re: Alfredo Cospito, eroico martire contro lo stato nazifascista
Senz'altro anche questa componente fondamentale non sussiste, concordo.Rasputin ha scritto:primaverino ha scritto:[...]Una bella utopia applicabile solo a piccoli gruppi e inadeguata alla modernità.Minsky ha scritto:E SE SMETTESSIMO DI CONFONDERE IL CAOS CON L’ANARCHIA?E SE SMETTESSIMO DI CONFONDERE IL CAOS CON L’ANARCHIA?
DI FEDERICA PASSARELLA 21 APRILE 2020
[...].
Io tendo più ad unirmi al parere della (ex) nostra Avalon, la quale diceva che a rendere utopica l'idea è la mancanza generale di maturità in quel senso.
Una volta Alberto (altro forumista e amministratore, se non ricordo male) mi disse chiaramente che tale idea si realizzerà solo quando sarà universalmente condivisa.
Ovvero mai, temo.
Troppo difficile pensare di poter mettere d'accordo l'intero consesso umano in relazione alla migliore opzione possibile.
E naturalmente ciò vale per qualsiasi visione del mondo e non solo per l'Anarchia.
primaverino- -------------
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