Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
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Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
http://www.lescienze.it/archivio/articoli/2012/04/02/news/lo_spazio_digitale_-935838/
Misurando e confrontando gli infinitesimali spostamenti dei divisori di fascio degli inteferometri, l'"olometro" potrebbe capire se lo spazio è continuo o discreto. Non è stupendamente geniale?
Misurando e confrontando gli infinitesimali spostamenti dei divisori di fascio degli inteferometri, l'"olometro" potrebbe capire se lo spazio è continuo o discreto. Non è stupendamente geniale?
Steerpike- -----------
- Numero di messaggi : 2509
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Data d'iscrizione : 01.02.12
Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
Roger Penrose, da qualche parte, ha scritto che l'universo, tutto, atomo per atomo, muone per muone, neutrino per neutrino, fotone per fotone, potrebbe essere la semplice proiezione di un film digitale.
Per codificare in codice binario, tutte le informazioni contenute nell'universo, fino alla "finezza" diciamo di un fotone, basterbbero un numero di Cd-rom contenuti sulla superficie del buco nero all'interno della nostra galasia, che come un immenso proiettore-lettore proietta il "film-universo"
(spero di citare correttamente, poiche ho il dubbio di averlo letto su un libro di Cantor..non riesco a trovare la fonte, ma ricordo abbastanza bene l'idea-ipotesi-speculazione)
Io, dopo alcune letture, non riesco davvero a credere a un universo continuo, ma mi sembra molto più plausibile un universo granulare, discontinuo, indicizzato in modo digitale.
Per codificare in codice binario, tutte le informazioni contenute nell'universo, fino alla "finezza" diciamo di un fotone, basterbbero un numero di Cd-rom contenuti sulla superficie del buco nero all'interno della nostra galasia, che come un immenso proiettore-lettore proietta il "film-universo"
(spero di citare correttamente, poiche ho il dubbio di averlo letto su un libro di Cantor..non riesco a trovare la fonte, ma ricordo abbastanza bene l'idea-ipotesi-speculazione)
Io, dopo alcune letture, non riesco davvero a credere a un universo continuo, ma mi sembra molto più plausibile un universo granulare, discontinuo, indicizzato in modo digitale.
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
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Data d'iscrizione : 29.10.09
Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
Ho l'impressione che anche questo esperimento troverà poca roba (come l'LHC fino ad ora)
teto- -----------
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Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
..il principio di indeterminazione vince su tutto..
In questo caso, ancora la vedo dura la possibilità di poter accorgersi di una misura più piccola del più pixel di cui possiamo disporre per osservare la realtà..
Un po come guardare il modo su uno schermo che ha come misura un pixel di una frazione superiore alla lunghezza di plank, e pretendere di osservare un dettaglio inferiore alla lunghezza di plank.
Tuttavia, forse, questo esperimento, non ci darà un dettaglio, ma un "colore" o "sapore" ..non vedremo cosa c'è di più piccolo di un pixel, ma il pixel si colorerà in modi differenti ad indicare che ciò che rappresenta è più complesso e granulare..
boh..ma è una speculazione tutta mia eh..vedremo..
In questo caso, ancora la vedo dura la possibilità di poter accorgersi di una misura più piccola del più pixel di cui possiamo disporre per osservare la realtà..
Un po come guardare il modo su uno schermo che ha come misura un pixel di una frazione superiore alla lunghezza di plank, e pretendere di osservare un dettaglio inferiore alla lunghezza di plank.
Tuttavia, forse, questo esperimento, non ci darà un dettaglio, ma un "colore" o "sapore" ..non vedremo cosa c'è di più piccolo di un pixel, ma il pixel si colorerà in modi differenti ad indicare che ciò che rappresenta è più complesso e granulare..
boh..ma è una speculazione tutta mia eh..vedremo..
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
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Data d'iscrizione : 29.10.09
Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
???teto ha scritto:Ho l'impressione che anche questo esperimento troverà poca roba (come l'LHC fino ad ora)
Ospite- Ospite
Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
jessica ha scritto:???teto ha scritto:Ho l'impressione che anche questo esperimento troverà poca roba (come l'LHC fino ad ora)
Nel senso che non si troverà niente di interessante
teto- -----------
- Numero di messaggi : 2136
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Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
L'idea è proprio quella di testare sperimentalmente il principio olografico. L'idea è tanto semplice che potrebbe funzionare.delfi68 ha scritto:Roger Penrose, da qualche parte, ha scritto che l'universo, tutto, atomo per atomo, muone per muone, neutrino per neutrino, fotone per fotone, potrebbe essere la semplice proiezione di un film digitale.
Per codificare in codice binario, tutte le informazioni contenute nell'universo, fino alla "finezza" diciamo di un fotone, basterbbero un numero di Cd-rom contenuti sulla superficie del buco nero all'interno della nostra galasia, che come un immenso proiettore-lettore proietta il "film-universo"
LHC ha prodotto risultati interessanti, e in questo caso anche "nulla" sarà un responso empirico di cui tenere conto.teto ha scritto:jessica ha scritto:???teto ha scritto:Ho l'impressione che anche
questo esperimento troverà poca roba (come l'LHC fino ad
ora)
Nel senso che non si troverà niente di interessante
Steerpike- -----------
- Numero di messaggi : 2509
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Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
A proposito di ologrammi:
Da poco scomparso, e già fortemente rimpianto, Bohm, fu uno dei più
illustri scienziati dell’era contemporanea. Costui, grazie al concetto
di “ologramma” è riuscito a spiegarci in termini scientifici che cos’è
il velo di maya di cui la filosofia indiana, ha sempre parlato,
illuminando gli occhi di chi ha orecchie attente.
Dalle teorie di Bohm, si evince che le energie elettromagnetiche e
l’intera realtà fisica, sono create dalla prodigiosa e “magica” natura
delle particelle subatomiche, le quali, incredibilmente, si presentano
sotto il duplice aspetto di particelle e di onde. Ciò permette a tali
particelle di rimanere in contatto e di venire quindi informate a
vicenda, indipendentemente dalla distanza che le separa, la quale
dunque, a questo punto, è una pura illusione. Le distanze quindi,
servirebbero alla mente, per organizzare meglio i dati sensoriali
provenienti dal mondo “esterno”, esse però, tranne che nella costruzione
di questo ordine mentale, non esistono in realtà. In sostanza, secondo
Bohm, le particelle non sono entità individuali ma estensioni di uno
stesso organismo, e il fatto che appaiano separate, deriva dalla nostra
incapacità di vedere la realtà nella sua interezza. Noi vediamo solo la
parte e non il tutto, non riuscendo dunque a capire che il tutto è la
parte e la parte è il tutto.
Immaginiamo un acquario, al cui interno sta nuotando un pesce. Noi
non vediamo il pesce a occhio nudo ma solo grazie a due telecamere, una
posizionata di fronte all’acquario, l’altra di lato. All’apparenza
sembrerebbero due entità separate, due pesci diversi, uno visto da
davanti, l’altro di lato ma guardandoli meglio potremmo scoprire un
legame interessante: quando uno si gira, si gira anche l’altro. Ignari
dell’esperimento, potremmo addirittura pensare che i due pesci
comunicano tra loro, istantaneamente e misteriosamente. Il comportamento
delle particelle subatomiche è altrettanto misterioso, e non fa che
accreditare l’esistenza di un livello di realtà, del quale noi non siamo
minimamente consapevoli.
Grazie agli ologrammi prodotti dal laser, Bohm, in sostanza, è
arrivato a scoprire che la minima parte dell’ologramma di un oggetto
contiene l’oggetto intero. Tutto ciò è assolutamente sconvolgente. Se
noi produciamo l’ologramma di una rosa e poi scomponiamo in piccolissime
parti quell’ologramma, non perderemmo mai l’oggetto nella sua
interezza, pur avendolo più volte diviso! Esso infatti è contenuto in
ogni singola frammentazione, in ogni – a questo punto apparente –
divisione della rosa stessa.
Le teorie di Bohm si possono comunque criticare in diversi punti.
Intanto se la realtà fosse un ologramma sarebbe più uniforme, cioè sarebbe composta di fotoni, mente penso che ognuno sia a conoscenza di quante particelle compongono l'atomo, ed ogni particella subatomica ha le sue caretteristiche, ma questo non potrebbe avvenire in una raltà esclusivamente olografica
La scoperta poi dei Bosoni che regolano la carica e le dimensioni di ciascuna particella subatomica, disdice ulteriormente un concetto olografico dell'universo, che non avrebbe bisogno di nessu Bosone.
Ma le teorie in fisica quantistica pullulano di stupidaggini che rasentano l'annuncio della gravidanza da parte di un angelo a maria chiamata madonna.
Basti pensare alle teorie del Carbucci, che presuppone che al centro dell'atomo ci sia un buco, il quale, pur trovandosi al cento dell'atomo ha pure estensione infinita, e se potessimo passare da quel buco, caratterizzato dal non spazio e dal non tempo, ci troveremmo improvvisamente sulla Statua della Libertà, o chissà dove, magari al cento del sole (sai che caldo).
In merito ell'esistenza di questo buco (non so come abbia fatto a vederlo o a dedurlo) è riuscito a realizzare il "trasmettitore istantaneo", per cui quando andremo su Marte non dovremo più attendere 20 o 30 minuti perchè arrivi il messaggio, ma questo sarà istantaneo.
Senza contare che oltre i limiti dell'universo c'è lo "spazio non spazio", in pratica (anche se non lo dice esplicitamente) c'è dio, la madonna ed i santi (infatti lui si proclama non ateo); chissà poi l'inferno dove lo colloca, mi piacerebbe chiederglielo!
Da poco scomparso, e già fortemente rimpianto, Bohm, fu uno dei più
illustri scienziati dell’era contemporanea. Costui, grazie al concetto
di “ologramma” è riuscito a spiegarci in termini scientifici che cos’è
il velo di maya di cui la filosofia indiana, ha sempre parlato,
illuminando gli occhi di chi ha orecchie attente.
Dalle teorie di Bohm, si evince che le energie elettromagnetiche e
l’intera realtà fisica, sono create dalla prodigiosa e “magica” natura
delle particelle subatomiche, le quali, incredibilmente, si presentano
sotto il duplice aspetto di particelle e di onde. Ciò permette a tali
particelle di rimanere in contatto e di venire quindi informate a
vicenda, indipendentemente dalla distanza che le separa, la quale
dunque, a questo punto, è una pura illusione. Le distanze quindi,
servirebbero alla mente, per organizzare meglio i dati sensoriali
provenienti dal mondo “esterno”, esse però, tranne che nella costruzione
di questo ordine mentale, non esistono in realtà. In sostanza, secondo
Bohm, le particelle non sono entità individuali ma estensioni di uno
stesso organismo, e il fatto che appaiano separate, deriva dalla nostra
incapacità di vedere la realtà nella sua interezza. Noi vediamo solo la
parte e non il tutto, non riuscendo dunque a capire che il tutto è la
parte e la parte è il tutto.
Immaginiamo un acquario, al cui interno sta nuotando un pesce. Noi
non vediamo il pesce a occhio nudo ma solo grazie a due telecamere, una
posizionata di fronte all’acquario, l’altra di lato. All’apparenza
sembrerebbero due entità separate, due pesci diversi, uno visto da
davanti, l’altro di lato ma guardandoli meglio potremmo scoprire un
legame interessante: quando uno si gira, si gira anche l’altro. Ignari
dell’esperimento, potremmo addirittura pensare che i due pesci
comunicano tra loro, istantaneamente e misteriosamente. Il comportamento
delle particelle subatomiche è altrettanto misterioso, e non fa che
accreditare l’esistenza di un livello di realtà, del quale noi non siamo
minimamente consapevoli.
Grazie agli ologrammi prodotti dal laser, Bohm, in sostanza, è
arrivato a scoprire che la minima parte dell’ologramma di un oggetto
contiene l’oggetto intero. Tutto ciò è assolutamente sconvolgente. Se
noi produciamo l’ologramma di una rosa e poi scomponiamo in piccolissime
parti quell’ologramma, non perderemmo mai l’oggetto nella sua
interezza, pur avendolo più volte diviso! Esso infatti è contenuto in
ogni singola frammentazione, in ogni – a questo punto apparente –
divisione della rosa stessa.
Le teorie di Bohm si possono comunque criticare in diversi punti.
Intanto se la realtà fosse un ologramma sarebbe più uniforme, cioè sarebbe composta di fotoni, mente penso che ognuno sia a conoscenza di quante particelle compongono l'atomo, ed ogni particella subatomica ha le sue caretteristiche, ma questo non potrebbe avvenire in una raltà esclusivamente olografica
La scoperta poi dei Bosoni che regolano la carica e le dimensioni di ciascuna particella subatomica, disdice ulteriormente un concetto olografico dell'universo, che non avrebbe bisogno di nessu Bosone.
Ma le teorie in fisica quantistica pullulano di stupidaggini che rasentano l'annuncio della gravidanza da parte di un angelo a maria chiamata madonna.
Basti pensare alle teorie del Carbucci, che presuppone che al centro dell'atomo ci sia un buco, il quale, pur trovandosi al cento dell'atomo ha pure estensione infinita, e se potessimo passare da quel buco, caratterizzato dal non spazio e dal non tempo, ci troveremmo improvvisamente sulla Statua della Libertà, o chissà dove, magari al cento del sole (sai che caldo).
In merito ell'esistenza di questo buco (non so come abbia fatto a vederlo o a dedurlo) è riuscito a realizzare il "trasmettitore istantaneo", per cui quando andremo su Marte non dovremo più attendere 20 o 30 minuti perchè arrivi il messaggio, ma questo sarà istantaneo.
Senza contare che oltre i limiti dell'universo c'è lo "spazio non spazio", in pratica (anche se non lo dice esplicitamente) c'è dio, la madonna ed i santi (infatti lui si proclama non ateo); chissà poi l'inferno dove lo colloca, mi piacerebbe chiederglielo!
SauroClaudio- -------------
- Numero di messaggi : 436
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 15.04.12
Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
Steger, partendo da Bohm, ha ipotizzato, in modo del tutto convincende di come dalla massima entropia si possa sviluppare una temporanea complessità, e che l'energia ordinaria sia semplicemente la trasformazione dell'energia oscura, quindi fornendo una buona teoria della comparsa della materia dal "nulla" senza infrangere la prima legge della termodinamica..
Il nulla è solo un'altra forma\stato dell'energia, che essendo totalmente entropica ci sfugge nel modo più completo, la cosidetta energia oscura.
D'altronde anche le recenti teorie sull'origine dell'universo e del big bang, si fermano al tempo e misura di Planck, dove oltre quetso limite, cessano le leggi della fisica, e si dice, convenzionalmente..che non esiste un'informazione elaborabile.
Il nulla è solo un'altra forma\stato dell'energia, che essendo totalmente entropica ci sfugge nel modo più completo, la cosidetta energia oscura.
D'altronde anche le recenti teorie sull'origine dell'universo e del big bang, si fermano al tempo e misura di Planck, dove oltre quetso limite, cessano le leggi della fisica, e si dice, convenzionalmente..che non esiste un'informazione elaborabile.
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
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Data d'iscrizione : 29.10.09
Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
Non c'è nessun bisogno di postulare un oliverso olografico per giustificare la complessità, e l'entropia a cui tengono tanto i fisici quantistici, può essere compensata da altre leggi, quali ad esempio la legge del moto, che è indubitabile esista perchè tutto si muove.
Poi postulare che da un oliverso olografico possa emergere la complessità, in base a quali leggi ed a quali principi, di grazia?
Che poi il nulla, o meglio il vuoto sia un pieno di particelle virtuali, ma pure di potenziale energia, che può scaturire in determinate condizioni, questo è già tanto che la fisica lo propone.
C'è da dire che l'entropia funziona in un sistema chiuso, ma chi mi dice che l'universo sia un sistema chiuso? E chiuso da chè? Dallo spazio-non spazio del Carbucci?
Poi postulare che da un oliverso olografico possa emergere la complessità, in base a quali leggi ed a quali principi, di grazia?
Che poi il nulla, o meglio il vuoto sia un pieno di particelle virtuali, ma pure di potenziale energia, che può scaturire in determinate condizioni, questo è già tanto che la fisica lo propone.
C'è da dire che l'entropia funziona in un sistema chiuso, ma chi mi dice che l'universo sia un sistema chiuso? E chiuso da chè? Dallo spazio-non spazio del Carbucci?
SauroClaudio- -------------
- Numero di messaggi : 436
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Data d'iscrizione : 15.04.12
Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
No..no..scusa, mi hai frainteso, io non mi riferivo all'universo olografico, scusa!
ma solo alla riformulazione di Victor Stenger, sulla trasformazione dell'energia oscura in energia ordinaria, partendo da Bohm..
ma solo alla riformulazione di Victor Stenger, sulla trasformazione dell'energia oscura in energia ordinaria, partendo da Bohm..
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 29.10.09
Re: Due interferometri per sbirciare alla scala di Planck
questo 3D che ti segnalo nel link qui sotto, è un po lunghetto, nelle ultime 5 o sei pagine ho cercato, in modo molto confuso peraltro, di ragioanare su Stenger..ma mi pare ti possa interessare..
http://atei.forumitalian.com/t3999-realta-che-cosa-e
http://atei.forumitalian.com/t3999-realta-che-cosa-e
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
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