Come giudichi il tuo trascorso di credente?
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Paolo
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Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Ho notato che dalle risposte alle 10 domande praticamente tutti hanno avuto un periodo più o meno lungo in cui hanno creduto in dio. Io come più volte ho detto, oltre non aver avuto alcuna condizionamento in tal senso rimanendo perciò immune da storielle inculcate sin da bambino, ho avuto anche da mio padre una educazione molto razionale. Infatti mio padre non ha mai voluto che ci venisse fatto credere all'esistenza di qualsiasi persona fantastica, come Babbo Natale, la Befana, Santa Lucia o altro. Perciò per me il concetto ed anche il sentimento di qualcosa che "c'è ma non si vede" non ha mai fatto parte della mia formazione. La domanda che però io mi sono sempre posto è come venga vissuta dai credenti questa percezione di un qualcosa che ti dovrebbe controllare o in qualche modo guidare che però nella realtà nessuno ha mai né visto né sentito. Mi farebbe piacere sapere da chi, come molti di voi, ha vissuto e superato questa fase e che giudizio oggi ne ha di quel trascorso. Spero di aver reso bene il senso della mia domanda.
Ultima modifica di Rasputin il Sab 27 Ago 2011 - 14:29 - modificato 1 volta. (Motivazione : Modificato titolo su richiesta dell'utente)
Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Ma non c'era gia' un 3d di Sergio sull'argomento?
davide- -------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Sì
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Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Digita "Qual'è la vostra percezione di dio" nel motore di ricercaPaolo ha scritto:Quale?
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Rasputin- ..............
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Si in effetti ho posto male la questione. Io non mi volevo riferire tanto a come veniva percepito e vissuto questo rapporto. Mi domandavo come oggi ognuno lo giudica o lo può valutare.
Cerco si spiegare meglio. Molto spesso quando c'è un confronto con un credente tutti noi, chi più chi meno, "assaliamo" in malo modo l'avversario. Il più delle volte mi sembra del tutto motivato. A volte un po' eccessivo. Ma quasi sempre in posizioni molto intransigenti.
Non voglio fare la morale a nessuno!! Ma trovo un po' singolare che chi magari non troppo tempo fa la pensava così e probabilmente avrebbe anche lui risposto come Baalzen o Hulub o altri adesso non concepisce o comunque non consideri il fatto che anche lui la pensava così.
Cerco si spiegare meglio. Molto spesso quando c'è un confronto con un credente tutti noi, chi più chi meno, "assaliamo" in malo modo l'avversario. Il più delle volte mi sembra del tutto motivato. A volte un po' eccessivo. Ma quasi sempre in posizioni molto intransigenti.
Non voglio fare la morale a nessuno!! Ma trovo un po' singolare che chi magari non troppo tempo fa la pensava così e probabilmente avrebbe anche lui risposto come Baalzen o Hulub o altri adesso non concepisce o comunque non consideri il fatto che anche lui la pensava così.
Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Ahhh ecco ora e' molto piu' chiaro
davide- -------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto:Si in effetti ho posto male la questione. Io non mi volevo riferire tanto a come veniva percepito e vissuto questo rapporto. Mi domandavo come oggi ognuno lo giudica o lo può valutare.
Cerco si spiegare meglio. Molto spesso quando c'è un confronto con un credente tutti noi, chi più chi meno, "assaliamo" in malo modo l'avversario. Il più delle volte mi sembra del tutto motivato. A volte un po' eccessivo. Ma quasi sempre in posizioni molto intransigenti.
Non voglio fare la morale a nessuno!! Ma trovo un po' singolare che chi magari non troppo tempo fa la pensava così e probabilmente avrebbe anche lui risposto come Baalzen o Hulub o altri adesso non concepisce o comunque non consideri il fatto che anche lui la pensava così.
si ma la differenza è che gli atei l'hanno capita dopo poco, Baalzen e Hulub non la vogliono mai capire, quelli non cambiano posizione nemmeno se mostri a loro le prove che dio non esiste, hanno sempre "prove" dell'esistenza del loro dio basate sul nulla o con argomentazioni irrazionali, forse non vogliono porsi domande perchè se scoprissero che dio non esiste magari si suiciderebbero
teto- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Per me dover pregare o andare in chiesa, significava fare qualcosa solo perché la facevano tutti, ed è per questo che ho cominciato presto a farmi domande.
Da piccolo mi piaceva leggere storie legate alla mitologia Greca, e mi chiedevo se era giusto credere in Gesù e non in Zeus, mi dicevo che, anche se i fulmini non li mandava Zeus, non c'era nulla che lo rendeva meno reale di Gesù.
Certo, c'è sempre la figura storica di Gesù come uomo, ma anche Dracula è veramente esistito, perché questo personaggio si basa su Vlad III, quindi ho cominciato a chiedermi se facevo bene a seguire gli altri come una pecora, oppure se avrei dovuto cominciare a ragionare con la mia testa e scegliere la mia strada.
E sono fiero di aver scelto la strada del lupo solitario.
Da piccolo mi piaceva leggere storie legate alla mitologia Greca, e mi chiedevo se era giusto credere in Gesù e non in Zeus, mi dicevo che, anche se i fulmini non li mandava Zeus, non c'era nulla che lo rendeva meno reale di Gesù.
Certo, c'è sempre la figura storica di Gesù come uomo, ma anche Dracula è veramente esistito, perché questo personaggio si basa su Vlad III, quindi ho cominciato a chiedermi se facevo bene a seguire gli altri come una pecora, oppure se avrei dovuto cominciare a ragionare con la mia testa e scegliere la mia strada.
E sono fiero di aver scelto la strada del lupo solitario.
Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Teto non pensi che tu ti fossi trovato a discutere di questi problemi quando eri convinto della esistenza di dio o comunque avevi una fede ti saresti comportato anche tu così?
Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto:Ho notato che dalle risposte alle 10 domande praticamente tutti hanno avuto un periodo più o meno lungo in cui hanno creduto in dio.
No,io no..non sò neanche di che state parlando,percezione di dio...ma cosa state dicendo..mai avuto certe percezioni e non riesco nemmeno a immaginarmi cosa possa essere.
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Quando la maggior parte di una società è stupida allora la prevalenza del cretino diventa dominante e inguaribile.
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Se ho compreso il significato di questo 3D, passatemi la provocazione per necessita di "esagerazione" - la domanda è:
Perché molti di noi oggi appaiono intolleranti, insensibili, deridenti, sarcastici verso i credenti quando ieri erano credenti?
Ed ecco la mia risposta, se non avessi compreso chiedo scusa se la dico lo stesso:
Molti di noi ieri erano intolleranti, insensibili, deridenti, sarcastici verso gli, ehm i "non credenti", atei.
Evidenziando i conflitti e le controversie dell'uomo ci sarebbe tanto da dire ma nello specifico risalta l'intolleranza dei creazionisti.
Essi negano l'evoluzionismo unicamente per la pretesa di discendere da Adamo ed Eva plasmati dal fango e dal soffio d'alito di Dio!
Quando si diviene non credenti (atei) ma anche quando si nasce senza dio e si abbia a che fare coi creazionisti allora si matura quel sentimento opposto di contrasto che alcuni manifestano di più ed altri di meno per freddezza emotiva.
I più stronzi dei non fumatori sono gli ex fumatori, s'è sempre detto questo.
Perché molti di noi oggi appaiono intolleranti, insensibili, deridenti, sarcastici verso i credenti quando ieri erano credenti?
Ed ecco la mia risposta, se non avessi compreso chiedo scusa se la dico lo stesso:
Molti di noi ieri erano intolleranti, insensibili, deridenti, sarcastici verso gli, ehm i "non credenti", atei.
Evidenziando i conflitti e le controversie dell'uomo ci sarebbe tanto da dire ma nello specifico risalta l'intolleranza dei creazionisti.
Essi negano l'evoluzionismo unicamente per la pretesa di discendere da Adamo ed Eva plasmati dal fango e dal soffio d'alito di Dio!
Quando si diviene non credenti (atei) ma anche quando si nasce senza dio e si abbia a che fare coi creazionisti allora si matura quel sentimento opposto di contrasto che alcuni manifestano di più ed altri di meno per freddezza emotiva.
I più stronzi dei non fumatori sono gli ex fumatori, s'è sempre detto questo.
SergioAD- -------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto:Teto non pensi che tu ti fossi trovato a discutere di questi problemi quando eri convinto della esistenza di dio o comunque avevi una fede ti saresti comportato anche tu così?
si, però dopo un po mi sarei "arreso", anche io credevo nel dio del cristianesimo però mi facevo domande fin da piccolo, se fossi stato in questo forum a 10 anni sarei diventato ateo
teto- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Sergio, hai centrato il senso. Io ho aperto il topic sbagliano sia il titolo, cosa che mi hanno fatto subito notare gli addetti, che l'approccio al problema. Ho poi rettificato ma penso in modo tardivo, rendendo così poco interessante l'argomento. Errore in buona fede!! Ho girato un po' intorno al problema per non andare diretto, in quanto ritenevo potesse risultare un po' antipatico rinfacciare adesso agli utenti un passato di cui vergognarsi !!!
Però permettimi Teto di dubitare che se non maturava in te qualcosa, una semplice discussione su di un forum non ti avrebbe di certo fatto cambiare idea!
Però permettimi Teto di dubitare che se non maturava in te qualcosa, una semplice discussione su di un forum non ti avrebbe di certo fatto cambiare idea!
Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo se vuoi modifico il titolo, basta che mi dici quale vuoi
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Rasputin- ..............
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto: Io non mi volevo riferire tanto a come veniva percepito e vissuto questo rapporto. Mi domandavo come oggi ognuno lo giudica o lo può valutare.
Il dio in cui erano riusciti a farmi credere per un breve periodo della mia vita lo vivevo come un occhio fisso su di me, lo sentivo pesante e violava costantemente la mia privacy, siccome mi avevano fatto credere che giudicasse continuamente le azioni, mi ero messo in testa che i miei comportamenti, continuamente visionati da dio, determinassero il mio futuro, positivo se mi comportavo bene, negativo se mi comportavo male.
Ah ah, vedere oggi i fanzaga o i de mattei leggere le catastrofi naturali come castighi divini non mi sorprende affatto, eterni bambini
Oggi mi rendo conto che per quanto possa essere stata infantile questa percezione e forse un po' distorta, era comunque lo scopo che piu' o meno si erano prefissati:
dai genitori in famiglia alle suore all'asilo, fino al prete a catechismo dovevo diventare un timorato, inconsapevoli o meno, per coloro che cercavano di catechizzarmi questo era uno degli obiettivi.
Mi sbarazzai di tutto questo grazie al fatto che lo sentivo come un fastidio e un grosso peso, ma sopratutto perche' lo scetticismo su cio' che mi raccontavano mi ha sempre accompagnato fin da piccolo, ecco perche' gia' a dodici anni con un piccolissimo bagaglio culturale avevo finito per mettere tutto in discussione e non credevo piu' a cio' che forzatamente quasi tutti coloro che avevo intorno volevano farmi credere.
Ultima modifica di *Valerio* il Sab 27 Ago 2011 - 16:48 - modificato 1 volta.
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Ma come ti senti a fare lo stronzo coi credenti?
Ah ah Ammesso che tu abbia una coscienza per sentire che ci hai abbandonati per un sacco di tempo! Mica devi fare i sermoni ma "un a figli de mignotta tutto a posto?" ci vuole.
Ah ah Ammesso che tu abbia una coscienza per sentire che ci hai abbandonati per un sacco di tempo! Mica devi fare i sermoni ma "un a figli de mignotta tutto a posto?" ci vuole.
SergioAD- -------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
SergioAD ha scritto:Ma come ti senti a fare lo stronzo coi credenti?
Sto bene con me stesso, ricordi quando bidello chiese di dare un significato alla parola stronzo? Uno dei principali a cui pensai era presuntuoso. Caratteristica molto piu' calzante per i credenti, motivo per cui mi sento molto meno stronzo di questi, non predico verita' ma insinuo il dubbio.
Ah ah Ammesso che tu abbia una coscienza per sentire che ci hai abbandonati per un sacco di tempo! Mica devi fare i sermoni ma "un a figli de mignotta tutto a posto?" ci vuole.
Avvocato del diavolo, io li ho perdonati in quanto molti non sanno quello che fanno!
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Rasputin ha scritto:Paolo se vuoi modifico il titolo, basta che mi dici quale vuoi
Beh forse per non creare confusione con quanto già discusso potrebbe essere opportuno. Non sapevo che tu Rasp potessi tutto!!
Mi sembra posa andare meglio:
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Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto:Rasputin ha scritto:Paolo se vuoi modifico il titolo, basta che mi dici quale vuoi
Beh forse per non creare confusione con quanto già discusso potrebbe essere opportuno. Non sapevo che tu Rasp potessi tutto!!
Mi sembra posa andare meglio:
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Fatto
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto:Sergio, hai centrato il senso. Io ho aperto il topic sbagliano sia il titolo, cosa che mi hanno fatto subito notare gli addetti, che l'approccio al problema. Ho poi rettificato ma penso in modo tardivo, rendendo così poco interessante l'argomento. Errore in buona fede!! Ho girato un po' intorno al problema per non andare diretto, in quanto ritenevo potesse risultare un po' antipatico rinfacciare adesso agli utenti un passato di cui vergognarsi !!!
Però permettimi Teto di dubitare che se non maturava in te qualcosa, una semplice discussione su di un forum non ti avrebbe di certo fatto cambiare idea!
ci credevo però ogni tanto mi facevo qualche domanda, andavo passo dopo passo lentamente e non davo tanto importanza a dio, se fossi venuto in questo forum a 10 anni le domande me le sarei fatte tutte in una discussione e sarei diventato agnostico
teto- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
da piccolo ci andavo perché pensavo che ci fosse veramente babbo natale in divisa bianca ma poi mi sono accorto a 13 anni che non ci credevo piu di tanto poi ho smesso di andare a messa con la scusa di annoiarmi ma poi ho capito perché non ci volevo andare, ed eccomi qua
in qualche modo mi capita ancora un conflitto sul credere e non credere a volte, come se le argomentazioni logiche e giuste non mi convincessero per pochi attimi prima di tornare in me, sarà la voce divina?
non so ma "credo" proprio di no
in qualche modo mi capita ancora un conflitto sul credere e non credere a volte, come se le argomentazioni logiche e giuste non mi convincessero per pochi attimi prima di tornare in me, sarà la voce divina?
non so ma "credo" proprio di no
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"religione: l' arte di prendere per il culo se stessi" Io
“se hai un problema e lo puoi risolvere, perché ti arrabbi? Se hai un problema e non lo puoi risolvere, perché ti arrabbi?”
"il medico mi ha detto di riempire di botte tutti i bigotti ............ ehm in verità mi ha detto di scaricare lo stress ma vabbè siamo lì"
Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Una trascorsa esperienza di fede ti aiuta a capire chi oggi su questo forum sostiene le sue idee di credente? Ti ritieni più tollerante per questo o no?
Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
ma vedi paolo, durante la mia ricaduta "mistica", che è stata più che altro un'auto-forzatura nel voler convincere me stessa che fosse tutto vero, sono sempre stata molto umile e mi sono posta moltissime domande, e le ho poste anche a chiunque pensavo fosse in grado di darmi delle risposte.
sono anche stata aggredita da gente che faceva del proprio ateismo di maniera un'ostentazione politica (a me poi!), e perfino da catechisti bigotti perchè mi sono permessa di citare darwin quando mi parlavano di adamo ed eva. insomma, sono stata attaccata da tutti i fronti perchè mi sono posta con umiltà di fronte ad una cosa su cui non sapevo ancora darmi delle spiegazioni - complici anche le frequentazioni della gioventù francescana che mi faceva vedere la religione come una battaglia alla ghandi piuttosto che come una costrizione a cui ero stata sottoposta fin da bambina, quando mi ribellavo all'idea perchè non riuscivo a spiegarmi come fosse possibile ritenere logico che dio esistesse e babbo natale invece no.
ebbene, la gente che parla di religione con cui mi confronto ora è aggressiva e presuntuosa esattamente come quelli che un tempo mi hanno attaccata per un motivo o per l'altro, cosa che io non ho mai fatto quando ero in balia delle mie bizzarre convinzioni teiste. non sono tutti così, devo ammetterlo, infatti ci sono persone con cui sono riuscita anche a dialogare, fino ad un certo punto, senza dover ricorrere a ---> ; ma sono delle mosche bianche, più uniche che rare, e perciò no, nonostante il mio passato di credente non giustifico chi pretende di impormi le sue idee su dio parlando di cose inconoscibili con una sicurezza disarmante, magari trattandomi anche da persona limitata, perchè quando ero nelle loro condizioni io mi sono comportata molto diversamente.
sono anche stata aggredita da gente che faceva del proprio ateismo di maniera un'ostentazione politica (a me poi!), e perfino da catechisti bigotti perchè mi sono permessa di citare darwin quando mi parlavano di adamo ed eva. insomma, sono stata attaccata da tutti i fronti perchè mi sono posta con umiltà di fronte ad una cosa su cui non sapevo ancora darmi delle spiegazioni - complici anche le frequentazioni della gioventù francescana che mi faceva vedere la religione come una battaglia alla ghandi piuttosto che come una costrizione a cui ero stata sottoposta fin da bambina, quando mi ribellavo all'idea perchè non riuscivo a spiegarmi come fosse possibile ritenere logico che dio esistesse e babbo natale invece no.
ebbene, la gente che parla di religione con cui mi confronto ora è aggressiva e presuntuosa esattamente come quelli che un tempo mi hanno attaccata per un motivo o per l'altro, cosa che io non ho mai fatto quando ero in balia delle mie bizzarre convinzioni teiste. non sono tutti così, devo ammetterlo, infatti ci sono persone con cui sono riuscita anche a dialogare, fino ad un certo punto, senza dover ricorrere a ---> ; ma sono delle mosche bianche, più uniche che rare, e perciò no, nonostante il mio passato di credente non giustifico chi pretende di impormi le sue idee su dio parlando di cose inconoscibili con una sicurezza disarmante, magari trattandomi anche da persona limitata, perchè quando ero nelle loro condizioni io mi sono comportata molto diversamente.
Muriel- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Penso che i credenti in genere siano persone piu' predisposte di altre ad essere ammaestrate. Io sono stato sempre mooolto selvatico, ed e' per questo che alla fine mi sono "salvato" da solo
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Oggi io mi pongo in una posizione molto semplice. Sicuramente discutibile, forse anche presuntuosa da un certo punto di vista, ma quanto meno lineare e coerente. Io ritengo che non esista null'altro che quello che vediamo e tocchiamo. Tutto quello che supera la mia mente (intesa come uomo in generale) non esiste. Ogni fenomeno non ripetibile non può essere preso in considerazione. Per me il metafisico, inteso in senso lato, anche come spiritualità o qualsiasi altra astrazione è pura fantasia, per dirlo terra terra, seghe mentali. Niente di più di Paperino o Diabolik. E non è una battuta, ma solo quello che realmente penso. Questo mi rende molto "tollerante" con il credente, e molto distaccato nelle discussioni, perché ritengo che sia spinto solo da emotività e non vedo che senso possa avere incaponirsi su questioni del tutto ridicole. Io ho deciso di seguire il Forum per capire come sia possibile che i credenti credano ad un mucchio di assurdità in modo così passivo. Non certo per convincere nessuno, ma solo per capire.
Dico questo perché ho invece notato come siano proprio gli ex credenti ad essere molto intolleranti e aggressivi. Forse è proprio la consapevolezza di essere stati ingannati che ti rende più severo. Una specie di vendetta. Ma può essere solo una mia impressione. Mi faceva piacere sapere se poteva essere valutata o condivisa anche da altri.
Dico questo perché ho invece notato come siano proprio gli ex credenti ad essere molto intolleranti e aggressivi. Forse è proprio la consapevolezza di essere stati ingannati che ti rende più severo. Una specie di vendetta. Ma può essere solo una mia impressione. Mi faceva piacere sapere se poteva essere valutata o condivisa anche da altri.
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto:Dico questo perché ho invece notato come siano proprio gli ex credenti ad essere molto intolleranti e aggressivi. Forse è proprio la consapevolezza di essere stati ingannati che ti rende più severo. Una specie di vendetta. Ma può essere solo una mia impressione. Mi faceva piacere sapere se poteva essere valutata o condivisa anche da altri.
E' probabilmente vero e lo penso anch'io, pero' Paolo e' difficile fare statistica visto che "quelli come te" sono estremamente rari.
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto:Oggi io mi pongo in una posizione molto semplice. Sicuramente discutibile, forse anche presuntuosa da un certo punto di vista, ma quanto meno lineare e coerente. Io ritengo che non esista null'altro che quello che vediamo e tocchiamo. Tutto quello che supera la mia mente (intesa come uomo in generale) non esiste. Ogni fenomeno non ripetibile non può essere preso in considerazione. Per me il metafisico, inteso in senso lato, anche come spiritualità o qualsiasi altra astrazione è pura fantasia, per dirlo terra terra, seghe mentali. Niente di più di Paperino o Diabolik. E non è una battuta, ma solo quello che realmente penso. Questo mi rende molto "tollerante" con il credente, e molto distaccato nelle discussioni, perché ritengo che sia spinto solo da emotività e non vedo che senso possa avere incaponirsi su questioni del tutto ridicole. Io ho deciso di seguire il Forum per capire come sia possibile che i credenti credano ad un mucchio di assurdità in modo così passivo. Non certo per convincere nessuno, ma solo per capire.
Dico questo perché ho invece notato come siano proprio gli ex credenti ad essere molto intolleranti e aggressivi. Forse è proprio la consapevolezza di essere stati ingannati che ti rende più severo. Una specie di vendetta. Ma può essere solo una mia impressione. Mi faceva piacere sapere se poteva essere valutata o condivisa anche da altri.
una volta ho letto che gli uomini sono più propensi a credere che le cose abbiano un senso, forse è per questo che la gente crede passivamente
Secondo me non è vendetta, semplicemente gli atei "aggrediscono" perchè hanno ragione, quando i credenti dicono ad esempio "questo è il mio punto di vista, il creazionismo è giusto, l'evoluzionismo è una balla", io rispondo "è un tuo punto di vista ma sbagliato che non ha niente a che fare con la realtà" e dopo questa frase i credenti si incazzano e danno dell'arrogante.
Non è arroganza, la verità è questa.
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Io mi sono arreso davanti al fatto che non vogliono sentire ragioni, per questo ho smesso di discutere. La cosa pero' non mi fa essere tenero con loro, perche' fondamentalmente io, come tantissimi, per anni ho avuto un "credo" mio personale, che pero' derivava sempre da quello che mi era stato inculcato da bambino. Per molto tempo sono stato disinteressato, la religione non era una cosa importante nella mia vita (per nulla). Quando pero' ho iniziato a pormi domande, non ci ho messo molto a realizzare in quante e quali cagate mi ero convinto fossero vere... Se ci sono arrivato io, ci possono arrivare tutti, per questo non sono tenero con loro.
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
io ai tempi per credere nel cristianesimo interpretai personalmente i vangeli
per dare a dio una forma più logica, più razionale, per far quadrare meglio le cose. Il cattolicesimo(non dio in se) mi è sempre puzzato fin da bambino.Mi resi conto di contraddizioni così marcate e ignorate dai credenti come ad esempio l'adorazione delle reliquie o meglio l'idolatria in generale che cominciai a criticare tutto ciò privo di senso che notavo..predicavo diciamo un cristianesimo primitivo. Credevo in dio ed in Gesù ma la chiesa mi sembrava ridicola e i cattolici dei coglioni passivi come i loro antenati medievali.
Ultimamente mi accanisco contro di loro sulla fiducia che ripongono nella chiesa, non sull'esistenza di dio. E qui si che sclero.
per dare a dio una forma più logica, più razionale, per far quadrare meglio le cose. Il cattolicesimo(non dio in se) mi è sempre puzzato fin da bambino.Mi resi conto di contraddizioni così marcate e ignorate dai credenti come ad esempio l'adorazione delle reliquie o meglio l'idolatria in generale che cominciai a criticare tutto ciò privo di senso che notavo..predicavo diciamo un cristianesimo primitivo. Credevo in dio ed in Gesù ma la chiesa mi sembrava ridicola e i cattolici dei coglioni passivi come i loro antenati medievali.
Ultimamente mi accanisco contro di loro sulla fiducia che ripongono nella chiesa, non sull'esistenza di dio. E qui si che sclero.
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Quando è morto il Papa anch'io ho pianto
perché sapevo che ce ne sarebbe stato un altro.
Andrea apateista- -------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
davide ha scritto:Io mi sono arreso davanti al fatto che non vogliono sentire ragioni, per questo ho smesso di discutere. La cosa pero' non mi fa essere tenero con loro, perche' fondamentalmente io, come tantissimi, per anni ho avuto un "credo" mio personale, che pero' derivava sempre da quello che mi era stato inculcato da bambino. Per molto tempo sono stato disinteressato, la religione non era una cosa importante nella mia vita (per nulla). Quando pero' ho iniziato a pormi domande, non ci ho messo molto a realizzare in quante e quali cagate mi ero convinto fossero vere... Se ci sono arrivato io, ci possono arrivare tutti, per questo non sono tenero con loro.
Dipende da persona a persona, ci sono quelle famiglie povere che non hanno nulla quindi si attaccano a dio o ci sono i malati terminali che non vogliono morire e abbandonare le persone care e lo desiderano così tanto da credere in qualcosa, se tutti noi fossimo nati uguali con lo stampino saremmo tutti atei ma così non è
teto- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
mi giudico male, mi preferisco ora che sono esaurita ma atea...il che è tutto un programma.
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Lei mi sta minacciando a me?
lupetta- -------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Io iol mio passato di credente lo giudico bene, non è che sono stato illuminato sulla via di Damasco, fondamentalmente sono sempre stato in buona fede e dalla mia pratica religiosa non ho tratto nessun vantaggio.
La mia era una fede abbastanza convinta con il supporto di letture e di frequentazioni di gruppi e di persone che la vivevano ed alto livello,
del resto con alcune di queste ho mantenuto rapporti di amicizia.
Il percorso mio è stato, perciò, abbastanza progressivo e determinato da riflessioni di carattere razionale, per questo motivo il mio ateismo è molto convinto e radicale, non prendo mai discussioni con i credenti, ( a parte qui sul forum) perché ritengo che fondamentalmente siano inutili e poi credo che non sia corretto fare il missionario ateo: l'ateismo è una condizione esistenziale a cui si arriva per riflessione personale.
Comunque le persone che frequento di solito sono sulle mie posizioni , anche se schiave di luoghi comuni, sul fatto che il cristianesimo è stato
corrotto dalla gerarchia altrimenti, se messo in pratica, noi abiteremmo
una terra stillante latte e miele, ed è su questo che in genere mi scontro cercando di demitizzare le religioni spogliandole di qull'aura di autorevolezza etica che ad esse viene impropriamente attribuita,ovvero
per mia esperienza, vedo che anche fra chi si professa ateo, sono molto duri a morire certi pregiudizi e giudizi sulla bontà delle religioni.
La mia era una fede abbastanza convinta con il supporto di letture e di frequentazioni di gruppi e di persone che la vivevano ed alto livello,
del resto con alcune di queste ho mantenuto rapporti di amicizia.
Il percorso mio è stato, perciò, abbastanza progressivo e determinato da riflessioni di carattere razionale, per questo motivo il mio ateismo è molto convinto e radicale, non prendo mai discussioni con i credenti, ( a parte qui sul forum) perché ritengo che fondamentalmente siano inutili e poi credo che non sia corretto fare il missionario ateo: l'ateismo è una condizione esistenziale a cui si arriva per riflessione personale.
Comunque le persone che frequento di solito sono sulle mie posizioni , anche se schiave di luoghi comuni, sul fatto che il cristianesimo è stato
corrotto dalla gerarchia altrimenti, se messo in pratica, noi abiteremmo
una terra stillante latte e miele, ed è su questo che in genere mi scontro cercando di demitizzare le religioni spogliandole di qull'aura di autorevolezza etica che ad esse viene impropriamente attribuita,ovvero
per mia esperienza, vedo che anche fra chi si professa ateo, sono molto duri a morire certi pregiudizi e giudizi sulla bontà delle religioni.
wendell p. bloyd- -----------
- Numero di messaggi : 849
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Devo constatare che al lato pratico poco conta da dove abbia origine la convinzione atea. Che sia maturata nel tempo, che sia una folgorazione sulla strada per l'Auchan o che sia per cultura, il risultato è lo stesso, ovvero una intolleranza quasi "a pelle", istintiva per coloro i quali si abbarbicano ancora sui dogmi e sulle soluzioni pre-confezionate, seguite più per abitudine che per vera convinzione, ma fate loro in modo acritico e irrazionale.
E' evidente che qui, ma penso nessun ateo o comunque non credente, sia interessato a fare proselitismo e convincere i credenti ad aprire gli occhi. Il vero punto è che l'ateo vuole vedere rispettati i suoi diritti, e non accetta l'ingerenza di chi, in forza di storielle razionalmente ridicole, vuole imporre il suo modo di interpretare la vita e, ancora di più, la morale.
Forse ho detto una ovvietà, ma era una premessa per pormi la domanda di quale fosse la strada migliore per ottenere quanto ritengo sia giusto e assolutamente inalienabile avere, ovvero il giusto concetto di stato laico. E' perciò la guerra diretta o invece una azione di logica e di ragionamento che può permettere di ottenere i migliori risultati? (ho sintetizzato il concetto)
E mi riferisco a cose a volte del tutto marginali, seppure ad alto valore simbolico, come il crocifisso nei luoghi pubblici, o le campane che mi suonano nelle orecchie, o cose di maggiore interesse economico o morale come l'8x1000, l'esenzione dalle tasse, il rispetto per i gay, le copie di fatto, l'eutanasia e tante altri diritti umani oggi mortificati da un diffuso cattolicesimo imperante!!
E' evidente che qui, ma penso nessun ateo o comunque non credente, sia interessato a fare proselitismo e convincere i credenti ad aprire gli occhi. Il vero punto è che l'ateo vuole vedere rispettati i suoi diritti, e non accetta l'ingerenza di chi, in forza di storielle razionalmente ridicole, vuole imporre il suo modo di interpretare la vita e, ancora di più, la morale.
Forse ho detto una ovvietà, ma era una premessa per pormi la domanda di quale fosse la strada migliore per ottenere quanto ritengo sia giusto e assolutamente inalienabile avere, ovvero il giusto concetto di stato laico. E' perciò la guerra diretta o invece una azione di logica e di ragionamento che può permettere di ottenere i migliori risultati? (ho sintetizzato il concetto)
E mi riferisco a cose a volte del tutto marginali, seppure ad alto valore simbolico, come il crocifisso nei luoghi pubblici, o le campane che mi suonano nelle orecchie, o cose di maggiore interesse economico o morale come l'8x1000, l'esenzione dalle tasse, il rispetto per i gay, le copie di fatto, l'eutanasia e tante altri diritti umani oggi mortificati da un diffuso cattolicesimo imperante!!
Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo, se ti va, tieni presente quello che ha detto Wendell ed anche quello che ho detto io (oddio, in genere mi cito addosso a ribasso, non è mancanza di umiltà ma penso che abbia senso).
La risposta è probabilmente più semplice, ecco un altro esempio banale vi sarete accorti che i maleducati in automobile all'interno di Auchan diventano persone squisite, non tutti certo.
Insomma oltre il denominatore comune che è il carattere ci va da una parte l'ideale e dall'altra il territorio ma, Wendell ed io s'è detto cose verosimili. Wendell era Cristiano, noi? ho un paio di dubbi.
La risposta è probabilmente più semplice, ecco un altro esempio banale vi sarete accorti che i maleducati in automobile all'interno di Auchan diventano persone squisite, non tutti certo.
Insomma oltre il denominatore comune che è il carattere ci va da una parte l'ideale e dall'altra il territorio ma, Wendell ed io s'è detto cose verosimili. Wendell era Cristiano, noi? ho un paio di dubbi.
SergioAD- -------------
- Numero di messaggi : 6906
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
lupetta ha scritto:mi giudico male, mi preferisco ora che sono esaurita ma atea...il che è tutto un programma.
ma non era il carrefour?Paolo ha scritto:Che sia maturata nel tempo, che sia una folgorazione sulla strada per l'Auchan
Muriel- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
E si ma Paolo pur di non dire Carrefour ha detto Auchan e allora bisogna adattarsi che vuoi fare... perché quella emoticon? tiè
SergioAD- -------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
e allora tu beccate questa ahah
Muriel- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
che gli ex credenti siano più "aggressivi" (non intolleranti, fai attenzione perchè questo è un errore di valutazione abbastanza grave) di quelli che sono cresciuti in un ambiente intellettualmente libero, è verissimo.Paolo ha scritto:Dico questo perché ho invece notato come siano proprio gli ex credenti ad essere molto intolleranti e aggressivi. Forse è proprio la consapevolezza di essere stati ingannati che ti rende più severo. Una specie di vendetta.
quando ti scontri con una persona che non conosci bene e che ti è antipatica, non provi un vero rancore nei suoi confronti, perchè con lei non hai avuto niente a che fare personalmente: semplicemente è una persona che non ti piace. quando invece ti scontri con una persona che prima ti era molto vicina e che poi si è dimostrata doppia e falsa, ti senti tradito e preso in giro, senti di aver perso del tempo prezioso per causa sua che nessuno ti potrà restituire, e nei suoi confronti non avrai certo lo stesso atteggiamento del caso precedente.
così vale per chi è stato cresciuto libero di pensare come te, chef, avalon, gazzettiere eccetera; viceversa una persona con un passato simile al mio prova astio verso una cosa (la religione, e non i credenti) che le ha causato dei danni e chiesto un pegno che non potrà essere ripagato. è per questo che quando qualcuno mi parla bene di una cosa che a me ha fatto del male, mi incazzo più di te.
anche parlare di vendetta è sbagliatissimo e svilente, perchè sembra che chi è giunto a queste nuove consapevolezze voglia portare avanti una ripicca, cosa sbagliatissima: la ripicca è un atteggiamento da personcine deboli e mediocri, mentre in questo caso si sta parlando di una vera e propria ribellione da parte di uno schiavo nei confronti del proprio aguzzino.
sì, ma il bisogno di attaccarsi a dio per superare i problemi è stato loro indotto da qualcun altro. per intenderci: quelle persone non hanno bisogno di dio, ma di non pensare ai loro drammi quotidiani. la gente crede di aver bisogno di dio per avere un conforto, perchè è questo che è stato detto loro dal papa o dal prete, e non capisce che in questo modo viene presa in giro, da chi invece di chiacchierare di divinità inesistenti potrebbe dare un aiuto molto più concreto.teto ha scritto:Dipende da persona a persona, ci sono quelle famiglie povere che non
hanno nulla quindi si attaccano a dio o ci sono i malati terminali che
non vogliono morire e abbandonare le persone care e lo desiderano così
tanto da credere in qualcosa, se tutti noi fossimo nati uguali con lo
stampino saremmo tutti atei ma così non è
Muriel- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Io muriel sono della idea che l'atteggiamento assai diffuso, anche se non di tutti, sia più intolleranza che aggressività. E questo perchè ritengo che il medesimo meccanismo mentale che ha portato una persona a credere, oggi, anche se che non crede più, di fatto però lo mantiene. La tolleranza è una forma mentis che non si coniuga con il dogma e la fede. Un trascorso di fede è, per così dire, sintomo di una certa impostazione mentale che non sempre si può cancellare e superare del tutto o comunque in breve tempo. Così, oltre ad una ovvia esuberanza di carattere, puoi notare che i giovani sono sempre più impulsivi e aggressivi con chi, anche con tutte le ovvie scusanti del caso, li contraddice. Ritengo che hanno avuto meno tempo di elaborare il cambiamento e metabolizzare la nuova posizione. Preciso che non è una critica, ma una semplice analisi dei vari comportamenti.
L'intervento dii Wendell è di ottimo livello, molto pacato ed equilibrato. Ma questo avvalora la mia idea!! Non conosco personalmente l'amico Wendell, così come te sergio, ma, oltre non essere più nessuno un ragazzo siete sicuramente persone capaci di auto controllo ed equilibrate. Come si diceva un tempo un galantuomo!! Non vi vedo usi ad eccessi.
P.S. Muriel, forse non sai ma a Damasco hanno aperto un punto vendita Ikea e un Auchan
L'intervento dii Wendell è di ottimo livello, molto pacato ed equilibrato. Ma questo avvalora la mia idea!! Non conosco personalmente l'amico Wendell, così come te sergio, ma, oltre non essere più nessuno un ragazzo siete sicuramente persone capaci di auto controllo ed equilibrate. Come si diceva un tempo un galantuomo!! Non vi vedo usi ad eccessi.
P.S. Muriel, forse non sai ma a Damasco hanno aperto un punto vendita Ikea e un Auchan
Paolo- --------------
- Numero di messaggi : 9182
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
peccato dai bazar delle "Mille e una notte" ai soggiorni self-casa e alle offerte paghi 2 prendi 3Paolo ha scritto:
P.S. Muriel, forse non sai ma a Damasco hanno aperto un punto vendita Ikea e un Auchan
wendell p. bloyd- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Fux89 ha scritto:Quoto Muriel! Verde
se mi passi l'espressione "alla credente", penso che dicendo così tu pecchi un po' di superbia. colpevolizzeresti uno schiavo per essere stato in catene? è colpa nostra se siamo nati in un ambiente in cui la gente ci ha cresciuti secondo certe credenze, innestando in noi delle paure psicologiche molto difficili da abbandonare?Paolo ha scritto:...E questo perchè ritengo che il medesimo meccanismo mentale che ha portato una persona a credere, oggi, anche se che non crede più, di fatto però lo mantiene. La tolleranza è una forma mentis che non si coniuga con il dogma e la fede. Un trascorso di fede è, per così dire, sintomo di una certa impostazione mentale che non sempre si può cancellare e superare del tutto o comunque in breve tempo.
tu sei stato molto fortunato, e sei cresciuto in un ambiente in cui non ti è stato imposto nulla, e invece di dirci "ragazzi, siete stati coraggiosi a spezzare le vostre catene", ci attribuisci la colpa di aver creduto. lo trovo molto, molto ingiusto.
come vedi l'hai detto tu stesso, fondamentalmente è questione sia di carattere che di esuberanza giovanile. io sto facendo dei passi avanti, ma ancora devo lavorarci su parecchio; comunque sia non penso che certa "intolleranza" dipenda dai propri trascorsi di credente.Così, oltre ad una ovvia esuberanza di carattere, puoi notare che i giovani sono sempre più impulsivi e aggressivi con chi, anche con tutte le ovvie scusanti del caso, li contraddice. Ritengo che hanno avuto meno tempo di elaborare il cambiamento e metabolizzare la nuova posizione. Preciso che non è una critica, ma una semplice analisi dei vari comportamenti.
grazie al cacchio... io infatti sono una ragazzaoltre non essere più nessuno un ragazzo
Muriel- -----------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Muriel...il ragazzo non era riferito a te, ma a Wendell !! Ti ricordo il mio intervento!
Non conosco personalmente l'amico Wendell, così come te sergio, ma, oltre non essere più nessuno un ragazzo ...
Dovresti però migliorare e ingrandire l'immagine..... vista così non si vede bene la patatina
Amenità a parte, io non colpevolizzo nessuno. Anzi, l'ho anche detto che la mia era una semplice analisi di come mi sembrava si potessero interpretare i fatti. E poi non ritengo che non aver avuto una educazione cristiana possa essere un vanto. Primo perchè non è merito mio, poi perchè in ogni caso ho comunque una esperienza in meno che a volte mi rende difficile capire certe cose. Una volta ho fatto un esempio. Non avendo mai fumato non capisco perchè uno lo faccia e cosa vuol dire "avrei voglia di una boccata! Ogni esperienza anche negativa se capita può sempre arricchire !!
Non conosco personalmente l'amico Wendell, così come te sergio, ma, oltre non essere più nessuno un ragazzo ...
Dovresti però migliorare e ingrandire l'immagine..... vista così non si vede bene la patatina
Amenità a parte, io non colpevolizzo nessuno. Anzi, l'ho anche detto che la mia era una semplice analisi di come mi sembrava si potessero interpretare i fatti. E poi non ritengo che non aver avuto una educazione cristiana possa essere un vanto. Primo perchè non è merito mio, poi perchè in ogni caso ho comunque una esperienza in meno che a volte mi rende difficile capire certe cose. Una volta ho fatto un esempio. Non avendo mai fumato non capisco perchè uno lo faccia e cosa vuol dire "avrei voglia di una boccata! Ogni esperienza anche negativa se capita può sempre arricchire !!
Paolo- --------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Paolo ha scritto:Devo constatare che al lato pratico poco conta da dove abbia origine la convinzione atea. Che sia maturata nel tempo, che sia una folgorazione sulla strada per l'Auchan o che sia per cultura, il risultato è lo stesso, ovvero una intolleranza quasi "a pelle", istintiva per coloro i quali si abbarbicano ancora sui dogmi e sulle soluzioni pre-confezionate, seguite più per abitudine che per vera convinzione, ma fate loro in modo acritico e irrazionale.
E' evidente che qui, ma penso nessun ateo o comunque non credente, sia interessato a fare proselitismo e convincere i credenti ad aprire gli occhi. Il vero punto è che l'ateo vuole vedere rispettati i suoi diritti, e non accetta l'ingerenza di chi, in forza di storielle razionalmente ridicole, vuole imporre il suo modo di interpretare la vita e, ancora di più, la morale.
Forse ho detto una ovvietà, ma era una premessa per pormi la domanda di quale fosse la strada migliore per ottenere quanto ritengo sia giusto e assolutamente inalienabile avere, ovvero il giusto concetto di stato laico. E' perciò la guerra diretta o invece una azione di logica e di ragionamento che può permettere di ottenere i migliori risultati? (ho sintetizzato il concetto)
E mi riferisco a cose a volte del tutto marginali, seppure ad alto valore simbolico, come il crocifisso nei luoghi pubblici, o le campane che mi suonano nelle orecchie, o cose di maggiore interesse economico o morale come l'8x1000, l'esenzione dalle tasse, il rispetto per i gay, le copie di fatto, l'eutanasia e tante altri diritti umani oggi mortificati da un diffuso cattolicesimo imperante!!
Stavo per scrivere un libro ma sono pigro e vedo che basta la mia firma per rispondere a 3/4 del post
Per quanto riguarda l'intolleranza, che nel mio caso e' piu' una mal sopportazione, beh, io mi sono solo tolto qualche sassolino dalle scarpe, non e' vendetta, e' un po' come essersi costituiti parte civile in un processo per il torto subito.
___________________
La vita è incontrarsi e illuminare il buio
*Valerio*- -------------
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Muriel ha scritto:sì, ma il bisogno di attaccarsi a dio per superare i problemi è stato loro indotto da qualcun altro. per intenderci: quelle persone non hanno bisogno di dio, ma di non pensare ai loro drammi quotidiani. la gente crede di aver bisogno di dio per avere un conforto, perchè è questo che è stato detto loro dal papa o dal prete, e non capisce che in questo modo viene presa in giro, da chi invece di chiacchierare di divinità inesistenti potrebbe dare un aiuto molto più concreto.teto ha scritto:Dipende da persona a persona, ci sono quelle famiglie povere che non
hanno nulla quindi si attaccano a dio o ci sono i malati terminali che
non vogliono morire e abbandonare le persone care e lo desiderano così
tanto da credere in qualcosa, se tutti noi fossimo nati uguali con lo
stampino saremmo tutti atei ma così non è
si ma non tutte le persone accettano il fatto di vivere per poi "morire per sempre", io conosco un credente che si commuove spesso davanti ad un tramonto o ad un arcobaleno, magari molta gente è emotivamente troppo legata alla figura di amici immaginari perciò è molto diffilce uscirne fuori
teto- -----------
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Data d'iscrizione : 16.04.10
Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
avevo interpretato quel "non essendo più nessuno un ragazzo" come "nessuno di voi tre (io, wendell e sergio). i beg your pardon :)Paolo ha scritto:Muriel...il ragazzo non era riferito a te, ma a Wendell !! Ti ricordo il mio intervento!
Non conosco personalmente l'amico Wendell, così come te sergio, ma, oltre non essere più nessuno un ragazzo ...
non ho affatto detto che sia una cosa di cui vantarsi, ma di cui ritenersi molto fortunati, senza però guardare chi ha avuto dei trascorsi diversi per causa d'altri con occhio tanto critico come mi è sembrato di recepire da quanto hai scritto.Amenità a parte, io non colpevolizzo nessuno. Anzi, l'ho anche detto che la mia era una semplice analisi di come mi sembrava si potessero interpretare i fatti. E poi non ritengo che non aver avuto una educazione cristiana possa essere un vanto. Primo perchè non è merito mio, poi perchè in ogni caso ho comunque una esperienza in meno che a volte mi rende difficile capire certe cose.
per quanto riguarda l'esperienza in meno, ti assicuro che una volta che la si ha avuta, ne vorresti aver fatto a meno molto volentieri.
lo so, ma come ne discutevo una volta con qualcuno, anche la paura dell'assenza di un aldilà è malvista perchè ci è stato imposto di vedere le cose in questo modo. perchè dovrebbe essere così brutta l'idea che la vita finisca su questa terra? del resto, se non c'è nulla non ce ne accorgeremmo comunque.teto ha scritto:si ma non tutte le persone accettano il fatto di vivere per poi "morire
per sempre", io conosco un credente che si commuove spesso davanti ad un
tramonto o ad un arcobaleno, magari molta gente è emotivamente troppo
legata alla figura di amici immaginari perciò è molto diffilce uscirne
fuori
Muriel- -----------
- Numero di messaggi : 1750
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Data d'iscrizione : 30.12.10
Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Muriel ha scritto:lo so, ma come ne discutevo una volta con qualcuno, anche la paura dell'assenza di un aldilà è malvista perchè ci è stato imposto di vedere le cose in questo modo. perchè dovrebbe essere così brutta l'idea che la vita finisca su questa terra? del resto, se non c'è nulla non ce ne accorgeremmo comunque.teto ha scritto:si ma non tutte le persone accettano il fatto di vivere per poi "morire
per sempre", io conosco un credente che si commuove spesso davanti ad un
tramonto o ad un arcobaleno, magari molta gente è emotivamente troppo
legata alla figura di amici immaginari perciò è molto diffilce uscirne
fuori
Si ma la fede è un virus e in molti casi ci vuole un antibiotico potente per distruggelo
teto- -----------
- Numero di messaggi : 2136
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
L'antibiotico al virus non gli fa niente...
o il vaccino prima però...
o il vaccino prima però...
SergioAD- -------------
- Numero di messaggi : 6906
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Re: Come giudichi il tuo trascorso di credente?
Io non sono d'accordo con il fatto di giustificare chi si rifugia nelle illusioni o nelle fantasie per superare i problemi della vita. E' proprio da questo che la religione trae la sua forza e ragione di esistere. La falsità che alimenta la menzogna.
Paolo- --------------
- Numero di messaggi : 9182
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