Religione per sempre?
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Re: Religione per sempre?
La lettura corretta del ruolo di Giuda si trova nel musical "Jesus Christ Superstar" ( di Tim Rice). L'onesto e politico Giuda si presta a tradire Gesù perché è consapevole che l'azione di propaganda che lui sta portando avanti in modo troppo chiassoso rischia di compromettere la resistenza ebrea all'invasione romana. Gesù come messia potrebbe innescare una rivolta a grande scala a cui seguirebbe una repressione sanguinosa. È quanto effettivamente avvenne pochi anni più tardi. Di qui la scelta di fargli fare una fine indecorosa. È Giuda che sacrifica Gesù, non diversamente. E Gesù effettivamente ne esce distrutto - morto! Ma Giuda sa che anche lui si è bruciato, e pertanto una volta svolto il suo ruolo si fa da parte - ai tempi, non c'erano sistemazioni come direttore della biblioteca, per i politici trombati - quindi si impicca.Diva ha scritto:...
Minsky- --------------
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Re: Religione per sempre?
cosa sono queste farneticazioni?jillo ha scritto:Hai già risposto per me.
Non dubito della bontà di quanto ci attende presso Dio, perché non dubito della bontà di Dio.
Utilizzo il plurale perché TUTTI siamo attesi, desiderati e cercati da Dio.
E lo siamo già in questo mondo.
Dio è di tutti. Corpo e sangue offerto e versato per tutti i suoi figli.
opinioni personali o dati di fatto verificabili?
che palle i discorsi catechistici in un forum di atei, però
viene voglia di rispondere a tono.
mix- -------------
- Numero di messaggi : 6549
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Re: Religione per sempre?
Okay, Minsky, grazie per la dritta (incredibilmente non ho mai guardato quel film!)... io pero' vorrei vederla con gli occhi di un credente. Quella che tu dai e' una visione "storica" dei fatti. A me piacerebbe capire come una persona che crede nella infinita bonta' e onnipotenza di Dio possa accettare l'idea che esso usi un uomo e lo sacrifichi per i suoi scopi... Con Gesu' la cosa cambia, lui e' consapevole del suo sacrificio, sa di essere Dio che si e' fatto uomo... ma Giuda e' ingannato, nella bibbia e' dipinto come un vile traditore che fa la fine che si merita, mentre invece senza di lui la salvezza dell'umanita' non sarebbe stata possibile...
Sally- -------------
- Numero di messaggi : 4876
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Re: Religione per sempre?
Minsky ha scritto:
"Se oggi rifiuto Dio perché dovrei accoglierlo domani?" E perché no?
Un ateo dovrebbe essere proprio un tipo assurdamente ostinato se, ritrovandosi del tutto inaspettatamente "vivo e vegeto" dopo il trapasso, non si rendesse conto di aver clamorosamente ceffato e non fosse pronto ad accettare l'evidenza e ricredersi del tutto!
Non tutti la pensano così.
“se anche dio si manifestasse la sua presenza mi lascerebbe indifferente…
dio non esiste e se esistesse sarebbe un dio cattivo… (o giù di lì)…
Queste e altre posizioni del genere le puoi leggere anche in questo forum.
Minsky ha scritto:
Ok, c'è un capo supremo e comanda lui. Adesso che faccio, scelgo l'alloggio con l'aria condizionata o scelgo le fiamme? Grande dilemma! Chi mai potrebbe essere così folle da opporsi ad un potere infinito? La resa è ovvia e inevitabile. Lo vedi che quello che sostieni non ha né capo né coda?
Non è ovvia nessuna resa.
“L’inferno non finirà, coloro che sono là non vogliono ricevere più niente da Dio, hanno scelto liberamente di essere lontani da Dio, per sempre! Dio non vuole forzare nessuno ad amarlo.”
“Queste persone che si trovano all’Inferno vi sono andate con la loro propria volontà, perché loro vi hanno voluto andare. Quelle persone che qui sulla terra vanno contro Dio già incominciano a vivere un Inferno e poi solo continuano”
“Queste anime sono inseguite dalla mia misericordia … ma esse sfuggono…”
“No, non è la moltitudine dei peccati che danna l’anima, perché io li perdono se essa si pente, ma è l’ostinazione a non volere il mio perdono, a volersi dannare”
Minsky ha scritto:Jillo, l'anima non esiste, quella che tu chiami con questo nome è soltanto un'illusione...
Ne riparleremo tra una manciata di decenni.
Minsky ha scritto:
La mente emerge dall'organizzazione dei neuroni, è struttura e relazione, in questo senso è immateriale, ma non sopravvive al suo supporto fisico. Potrà essere un fatto che ti disturba, ma è così.
Non mi disturba proprio per niente quello che scrivi.
Che peraltro è assolutamente ineccepibile.
I pensieri della mente sono frutto scambi di informazioni dei neuroni .
Le reazioni emotive sono frutto di reazioni chimiche del nostro cervello…ecc, ecc. è così che funzioniamo.
Ma l’anima, perché non dovrebbe assolutamente esistere?
Anche di questo ne riparleremo
…a breve.
jillo- -----------
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Re: Religione per sempre?
mix ha scritto:jillo ha scritto:Hai già risposto per me.
Non dubito della bontà di quanto ci attende presso Dio, perché non dubito della bontà di Dio.
Utilizzo il plurale perché TUTTI siamo attesi, desiderati e cercati da Dio.
E lo siamo già in questo mondo.
Dio è di tutti. Corpo e sangue offerto e versato per tutti i suoi figli.
cosa sono queste farneticazioni?
opinioni personali o dati di fatto verificabili?
che palle i discorsi catechistici in un forum di atei, però
viene voglia di rispondere a tono.
Mix caro, non hai letto dei discorsi "catechistici" ma una risposta ad una domanda postami da un altro utente.
Diva, alla prossima domanda che mi porrai su questo forum di atei, ti risponderò sul forum dei Cattolici, così a Mix non girano le palle.
che tipo.
jillo- -----------
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Re: Religione per sempre?
catechismo per catechismo, perché non questo?
Ṛta (devanāgarī ऋत) è un termine sanscrito che compare nei più antichi Veda ed è fondante nella Religione vedica (o Vedismo). Con Ṛta si intende l' "ordine cosmico" a cui soggiace l'intera realtà, ma anche una consuetudine sacra ovvero l'associazione tra il rito sacrificale e l'universo a cui esso è strettamente associato. Esso prelude, quindi, al termine più diffuso, e successivo, di Dharma.
Il termine Ṛta deriva da Ṛ (radice sanscrita di "muoversi") e *ar (radice indoeuropea di "modo appropriato"), quindi "muoversi, comportarsi, in modo corretto". Così Ṛta acquisisce il pieno significato di "ordine cosmico" ovvero della Realtà che procede priva di contrapposizioni od ostacoli. Questo termine è legato, sempre per mezzo della radice indoeuropea di *ar, al termine greco harmos, da cui l'italiano "armonia", e al latino ars da cui "arte".
Ṛta è un termine assegnato ai deva che operano coerentemente con l'ordine cosmico, il quale va difeso e mantenuto. Coloro che non perseguono questo "ordine" sono anṛta (non ṛta) o anche asatya (non veri).
Questo termine è collegato all'avestico Aša che possiede, anche nello Zoroastrismo, il medesimo significato.
Ṛta si oppone al sanscrito vedico Druh (avestico druj) che rappresenta il suo opposto ovvero il disordine provocato dai "demòni" e dagli umani che si dedicano a distruggerlo o a corromperlo.
Nel Vedismo Ṛta è sempre stato considerato un principio impersonale e mai fu reso come una divinità "personale". La divinità vedica che incarna il principio dello Ṛta è Asura Varuṇa (वरुण sanscrito, avestico Ahura Mazdā), suo tutore e vincitore del Caos, nonché protettore, severo e temuto, della "giustizia" e della "verità".
Ṛta è particolarmente considerato nella pratica cultuale, ovvero nella corretta esecuzione di detta pratica che permette la permanenza stessa dell'ordine cosmico.
mi sembra una storiella più divertente delle cazzate cristiane.
Ṛta (devanāgarī ऋत) è un termine sanscrito che compare nei più antichi Veda ed è fondante nella Religione vedica (o Vedismo). Con Ṛta si intende l' "ordine cosmico" a cui soggiace l'intera realtà, ma anche una consuetudine sacra ovvero l'associazione tra il rito sacrificale e l'universo a cui esso è strettamente associato. Esso prelude, quindi, al termine più diffuso, e successivo, di Dharma.
Il termine Ṛta deriva da Ṛ (radice sanscrita di "muoversi") e *ar (radice indoeuropea di "modo appropriato"), quindi "muoversi, comportarsi, in modo corretto". Così Ṛta acquisisce il pieno significato di "ordine cosmico" ovvero della Realtà che procede priva di contrapposizioni od ostacoli. Questo termine è legato, sempre per mezzo della radice indoeuropea di *ar, al termine greco harmos, da cui l'italiano "armonia", e al latino ars da cui "arte".
Ṛta è un termine assegnato ai deva che operano coerentemente con l'ordine cosmico, il quale va difeso e mantenuto. Coloro che non perseguono questo "ordine" sono anṛta (non ṛta) o anche asatya (non veri).
Questo termine è collegato all'avestico Aša che possiede, anche nello Zoroastrismo, il medesimo significato.
Ṛta si oppone al sanscrito vedico Druh (avestico druj) che rappresenta il suo opposto ovvero il disordine provocato dai "demòni" e dagli umani che si dedicano a distruggerlo o a corromperlo.
Nel Vedismo Ṛta è sempre stato considerato un principio impersonale e mai fu reso come una divinità "personale". La divinità vedica che incarna il principio dello Ṛta è Asura Varuṇa (वरुण sanscrito, avestico Ahura Mazdā), suo tutore e vincitore del Caos, nonché protettore, severo e temuto, della "giustizia" e della "verità".
Ṛta è particolarmente considerato nella pratica cultuale, ovvero nella corretta esecuzione di detta pratica che permette la permanenza stessa dell'ordine cosmico.
mi sembra una storiella più divertente delle cazzate cristiane.
mix- -------------
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Re: Religione per sempre?
mix ha scritto:catechismo per catechismo, perché non questo?
Ṛta (devanāgarī ऋत) è un termine sanscrito che compare nei più antichi Veda ed è fondante nella Religione vedica (o Vedismo). Con Ṛta si intende l' "ordine cosmico" a cui soggiace l'intera realtà, ma anche una consuetudine sacra ovvero l'associazione tra il rito sacrificale e l'universo a cui esso è strettamente associato. Esso prelude, quindi, al termine più diffuso, e successivo, di Dharma.
Il termine Ṛta deriva da Ṛ (radice sanscrita di "muoversi") e *ar (radice indoeuropea di "modo appropriato"), quindi "muoversi, comportarsi, in modo corretto". Così Ṛta acquisisce il pieno significato di "ordine cosmico" ovvero della Realtà che procede priva di contrapposizioni od ostacoli. Questo termine è legato, sempre per mezzo della radice indoeuropea di *ar, al termine greco harmos, da cui l'italiano "armonia", e al latino ars da cui "arte".
Ṛta è un termine assegnato ai deva che operano coerentemente con l'ordine cosmico, il quale va difeso e mantenuto. Coloro che non perseguono questo "ordine" sono anṛta (non ṛta) o anche asatya (non veri).
Questo termine è collegato all'avestico Aša che possiede, anche nello Zoroastrismo, il medesimo significato.
Ṛta si oppone al sanscrito vedico Druh (avestico druj) che rappresenta il suo opposto ovvero il disordine provocato dai "demòni" e dagli umani che si dedicano a distruggerlo o a corromperlo.
Nel Vedismo Ṛta è sempre stato considerato un principio impersonale e mai fu reso come una divinità "personale". La divinità vedica che incarna il principio dello Ṛta è Asura Varuṇa (वरुण sanscrito, avestico Ahura Mazdā), suo tutore e vincitore del Caos, nonché protettore, severo e temuto, della "giustizia" e della "verità".
Ṛta è particolarmente considerato nella pratica cultuale, ovvero nella corretta esecuzione di detta pratica che permette la permanenza stessa dell'ordine cosmico.
mi sembra una storiella più divertente delle cazzate cristiane.
che c'entra questo con l'assurda osservazione "sul forum di atei" che hai fatto poco prima?
stravagante.
jillo- -----------
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Re: Religione per sempre?
tu puoi rispondere quello che ti pare, naturalmente.jillo ha scritto:mix ha scritto:jillo ha scritto:Hai già risposto per me.
Non dubito della bontà di quanto ci attende presso Dio, perché non dubito della bontà di Dio.
Utilizzo il plurale perché TUTTI siamo attesi, desiderati e cercati da Dio.
E lo siamo già in questo mondo.
Dio è di tutti. Corpo e sangue offerto e versato per tutti i suoi figli.
cosa sono queste farneticazioni?
opinioni personali o dati di fatto verificabili?
che palle i discorsi catechistici in un forum di atei, però
viene voglia di rispondere a tono.
Mix caro, non hai letto dei discorsi "catechistici" ma una risposta ad una domanda postami da un altro utente.
Diva, alla prossima domanda che mi porrai su questo forum di atei, ti risponderò sul forum dei Cattolici, così a Mix non girano le palle.
che tipo.
se però scrivi frasi catechistiche da reparto psichiatrico (completamente sconnesse dalla realtà) non vedo cosa c'è di strano a fartelo notare.
divertente che sia tu a dire "che tipo", poi.
puoi continuare fino a che vuoi a crogiolarti nelle tue tranquillizzanti illusioni, finchè va tutto bene.
devi solo sperare che la vita vera non ti faccia sbattere il naso in qualche caso di quelli veramente sfortunati, che ti rendono impossibile continuare a farti tutte le tue seghe mentali su un dio buono ed amorevole.
poi voglio vedere se ti svegli finchè lo puoi fare.
perché dopo morto è troppo tardi: non c'è nulla.
mix- -------------
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Re: Religione per sempre?
mi sembra una storiella più divertente delle cazzate cristiane.jillo ha scritto:mix ha scritto:catechismo per catechismo, perché non questo?
mi sembra una storiella più divertente delle cazzate cristiane.
che c'entra questo con l'assurda osservazione "sul forum di atei" che hai fatto poco prima?
stravagante.
mix- -------------
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Re: Religione per sempre?
Non sto sindacando sul tuo giudizio su quanto scrivo. Per te sono fesserie. Pace.mix ha scritto:tu puoi rispondere quello che ti pare, naturalmente.jillo ha scritto:mix ha scritto:jillo ha scritto:Hai già risposto per me.
Non dubito della bontà di quanto ci attende presso Dio, perché non dubito della bontà di Dio.
Utilizzo il plurale perché TUTTI siamo attesi, desiderati e cercati da Dio.
E lo siamo già in questo mondo.
Dio è di tutti. Corpo e sangue offerto e versato per tutti i suoi figli.
cosa sono queste farneticazioni?
opinioni personali o dati di fatto verificabili?
che palle i discorsi catechistici in un forum di atei, però
viene voglia di rispondere a tono.
Mix caro, non hai letto dei discorsi "catechistici" ma una risposta ad una domanda postami da un altro utente.
Diva, alla prossima domanda che mi porrai su questo forum di atei, ti risponderò sul forum dei Cattolici, così a Mix non girano le palle.
che tipo.
se però scrivi frasi catechistiche da reparto psichiatrico (completamente sconnesse dalla realtà) non vedo cosa c'è di strano a fartelo notare.
divertente che sia tu a dire "che tipo", poi.
puoi continuare fino a che vuoi a crogiolarti nelle tue tranquillizzanti illusioni, finchè va tutto bene.
devi solo sperare che la vita vera non ti faccia sbattere il naso in qualche caso di quelli veramente sfortunati, che ti rendono impossibile continuare a farti tutte le tue seghe mentali su un dio buono ed amorevole.
poi voglio vedere se ti svegli finchè lo puoi fare.
perché dopo morto è troppo tardi: non c'è nulla.
Questo è un tuo giudizio di merito.
altra cosa però è se mi scrivi: "che palle i discorsi catechistici in un forum di atei, però
viene voglia di rispondere a tono"
e su quale forum avrei dovuto rispondere secondo te?
jillo- -----------
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Re: Religione per sempre?
mix ha scritto:cosa sono queste farneticazioni?jillo ha scritto:Hai già risposto per me.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Re: Religione per sempre?
Se posso intromettermi, io trovo corretto affermare "se anche dio mi si manifestasse, dio non esisterebbe", perché il concetto parte solo da costrutti umani e perché 'dio' è piuttosto privo di definizione, soprattutto riguardo al realismo, agli effetti notati.jillo ha scritto:Non tutti la pensano così.Minsky ha scritto:"Se oggi rifiuto Dio perché dovrei accoglierlo domani?" E perché no?
Un ateo dovrebbe essere proprio un tipo assurdamente ostinato se, ritrovandosi del tutto inaspettatamente "vivo e vegeto" dopo il trapasso, non si rendesse conto di aver clamorosamente ceffato e non fosse pronto ad accettare l'evidenza e ricredersi del tutto!
“se anche dio si manifestasse la sua presenza mi lascerebbe indifferente…
dio non esiste e se esistesse sarebbe un dio cattivo… (o giù di lì)…
Queste e altre posizioni del genere le puoi leggere anche in questo forum.
Mi oppongo veementemente anche a questo.jillo ha scritto:Non è ovvia nessuna resa.
“L’inferno non finirà, coloro che sono là non vogliono ricevere più niente da Dio, hanno scelto liberamente di essere lontani da Dio, per sempre! Dio non vuole forzare nessuno ad amarlo.”
“Queste persone che si trovano all’Inferno vi sono andate con la loro propria volontà, perché loro vi hanno voluto andare. Quelle persone che qui sulla terra vanno contro Dio già incominciano a vivere un Inferno e poi solo continuano”
“Queste anime sono inseguite dalla mia misericordia … ma esse sfuggono…”
“No, non è la moltitudine dei peccati che danna l’anima, perché io li perdono se essa si pente, ma è l’ostinazione a non volere il mio perdono, a volersi dannare”[/color]
Cosa significa "hanno liberamente scelto di essere lontani da Dio per sempre"? È una cosa tutt'altro che banale. Dal momento che scegli in base alle informazioni che hai e alle esperienze che hai vissuto (la parola "liberamente" non suggerisce affatto la complessità dei fenomeni in gioco), è logico dedurre che la cosa ha un senso, proviene da delle conseguenze, non è che è andata in questo modo perché "mi piaceva così".
Tra l'altro anche la frase "Dio non vuole forzare nessuno ad amarlo" mi piacerebbe un giorno venisse confrontata col fatto che se poi non lo ami vieni torturato per l'eternità, cosa che mi sembra un tantinello contraddittoria, ma è solo una piccola parentesi.
Il problema dunque risulta più esplicito nella frase successiva: "Queste persone che si trovano all’Inferno vi sono andate con la loro propria volontà", e il problema è porre l'accento sulle persone. La causa scatenante non è la persona da sola, la persona agisce in base a ciò che vive. Il mondo, l'universo, non dipendono dalle persone. Questa è una concezione decisamente molto vecchia dell'ordine delle cose.
Poi viene il problema successivo: "Queste anime sono inseguite dalla mia misericordia … ma esse sfuggono", ed è un problema perché non è concepibile che un'entità così potente non riesca a spiegare ad un povero pirla che sta 'sbagliando', né come fare per vivere meglio. Per la cronaca questa è una delle ragioni per cui 'Dio' non è 'Dio'.
Se riesci a dimostrare che questo avviene... Se no effettivamente no, non avverrà.jillo ha scritto:Ne riparleremo tra una manciata di decenni.Minsky ha scritto:Jillo, l'anima non esiste, quella che tu chiami con questo nome è soltanto un'illusione...
Non esiste perché o i fenomeni che la parola anima descrive non sono reali o sono materiali ed appartengono a qualcosa che è materiale e biologico (più o meno).jillo ha scritto:Non mi disturba proprio per niente quello che scrivi.Minsky ha scritto:La mente emerge dall'organizzazione dei neuroni, è struttura e relazione, in questo senso è immateriale, ma non sopravvive al suo supporto fisico. Potrà essere un fatto che ti disturba, ma è così.
Che peraltro è assolutamente ineccepibile.
I pensieri della mente sono frutto scambi di informazioni dei neuroni .
Le reazioni emotive sono frutto di reazioni chimiche del nostro cervello…ecc, ecc. è così che funzioniamo.
Ma l’anima, perché non dovrebbe assolutamente esistere?
Anche di questo ne riparleremo
…a breve.
evolutionator- -------------
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Re: Religione per sempre?
ma dire solo "dio non esiste" non basta? se dico che non esiste come posso mettere in ipotesi che esista? perchè devo pensare che possa esistere o che possa manifestarsi... se non esiste????
___________________
*** il mondo è bello perchè è avariato *** (G.L.)
*** Chi ragiona con la testa degli altri la sua la può friggere *** (G.L.)
*** non è bello ciò che è bello ma son bello bello bello *** (O.V.P.I)
*** e se un ateo si crede dio ?? *** (M.L)
Re: Religione per sempre?
seghe mentali.massi76 ha scritto:ma dire solo "dio non esiste" non basta? se dico che non esiste come posso mettere in ipotesi che esista? perchè devo pensare che possa esistere o che possa manifestarsi... se non esiste????
a volte è piacevole farsele.
mix- -------------
- Numero di messaggi : 6549
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Re: Religione per sempre?
seghe mentali.
a volte è piacevole farsele.
stupendo!
a volte è piacevole farsele.
stupendo!
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*** il mondo è bello perchè è avariato *** (G.L.)
*** Chi ragiona con la testa degli altri la sua la può friggere *** (G.L.)
*** non è bello ciò che è bello ma son bello bello bello *** (O.V.P.I)
*** e se un ateo si crede dio ?? *** (M.L)
Re: Religione per sempre?
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Non dubito della bontà di quanto ci attende presso Dio, perché non dubito della bontà di Dio.
Utilizzo il plurale perché TUTTI siamo attesi, desiderati e cercati da Dio.
E lo siamo già in questo mondo.
Dio è di tutti. Corpo e sangue offerto e versato per tutti i suoi figli.
opinioni personali o dati di fatto verificabili?
che palle i discorsi catechistici in un forum di atei, però
viene voglia di rispondere a tono.
Non ti sprecare:
[url=http://atei.forumitalian.com/t1457-caro-missionario
se devo rispondere sinceramente ad una domanda lo faccio argomentando su ciò in cui sinceramente credo, non con quanto ritengo sia utile ed efficace al fine di evangelizzare gli infedeli...
jillo- -----------
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Re: Religione per sempre?
secondo me questa della risposta sincera è tutta una scusa.jillo ha scritto:se devo rispondere sinceramente ad una domanda lo faccio argomentando su ciò in cui sinceramente credo, non con quanto ritengo sia utile ed efficace al fine di evangelizzare gli infedeli...
potevi scrivere le medesime parole correttamente premettendo (per esempio) "per come vedo le cose io", oppure "se dovessi esprimermi come più mi piace" o altro equivalente.
se vieni e metti sul tavolo asserzioni da catechismo in un sito che si chiama Atei Italiani credo che sia scontato che puoi ricevere l'invito di raccogliere la tua mercanzia e andarla a spacciare da un'altra parte.
cosa che non deve obbligarti, peraltro, a fare nulla: puoi anche disinteressarti completamente della reazione (come parimenti molti si saranno disinteressati di memorizzare per un millesimo di secondo le tue frasette da manualetto del giovane catechista).
quindi: tu sei libero di esprimerti come credi, indipendentemente dalla mia opinione.
io sono libero di commentare in modo corrispondente i tuoi insulti all'intelligenza.
a quelle che io ritengo cazzate rispondo con quelle che a te paiono cazzate.
c'è uno squilibrio?
c'è una prevaricazione?
se ce la trovi, parliamone.
mix- -------------
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Re: Religione per sempre?
mi sono spiegato male: i rischi sono proprio quelli che nasca una relazione incontrollabile tra la/il propria/o partner e un/a nuovo/a amante, e quindi di rimanere alla fin fine senza partner.Diva ha scritto:Si, sono assoutamente d'accordo. Pero' in quella liberta' di cui parlo e' compresa l'accettazione della possibilita' di venire lasciati per un/un' altro/a.mix ha scritto:
ci vuole una certa sicurezza in se stessi per accettare i rischi, (comunque sempre presenti) correlati con una relazione sentimentale tra due persone.
non c'è nessuna effettiva garanzia che la situazione alternativa non sfugga di mano (magari a causa dei bisogni profondi della terza persona interessata nella questione, ipoteticamente sconosciuti anche a tutti e tre i soggetti, a volte)
non tutte le persone sono in grado di vivere bene in una situazione percepibile in modo così incerto.
ci vuole una certa sicurezza in se stessi per lasciare aperta questa possibilità.
naturalmente l'esperienza pregressa aiuta: se una persona ha già fatto esperienze di relazioni importanti interrotte bruscamente ed ha superato i traumi ad esse connesse, sopravvivendo positivamente e ritrovando equilibri sia da sola che in nuove relazioni, il rischio è preso con un po' più di tranquillità.
formalmente la mia attuale compagna di vita è la mia vicina della porta di fronte. pur non essendoci nessun vincolo ufficiale è come se fossi sposato.Diva ha scritto:Tu Mix come vivresti sapendo che tua moglie (non so se sei sposato, ipotizzo, eh!) non ti lascia solamente perche' non ha avuto la possibilita' (leggasi il permesso) di sperimentare una relazione con una persona che non sei tu?
da divorziato so per esperienza vissuta che è più solido un sentimento che uno stato burocratico.
quindi il discorso che fai ha piena validità anche per me.
non penso che un vincolo possa funzionare solo per imposizione.
le occasioni più strane rendono ogni impegno di fedeltà difficilmente sostenibile a lungo termine
la quotidianità prima o poi introduce una certa dose di abitudinarietà nelle relazioni
ed alla lunga l'abitudine innesca necessità di divagazione, di cambiamento dell'andamento quotidiano.
oppure incontri casuali, imprevisti, ma anche cercati intenzionalmente, destabilizzano gli equilibri delle persone portandole a fare esperienze non previste, ma anche a volte desiderate
i casi e le combinazioni della vita sono infiniti. per fortuna.
perciò meglio che una persona viva senza ostacoli eccessivi ed inutili le esperienze che possono capitare.
tra l'altro contrastare il sentimento d'amore è spesso il modo migliore per renderlo indissolubile, e fargli prendere percorsi irrimediabili, che non prenderebbe se fatto sviluppare e scemare naturalmente.
va infatti considerato che, per quel che ho sperimentato, ed è per me valido statisticamente,
(poi ognuno può legittimamente vivere casi particolari, unici),
c'è una costante nel prodotto [intensità passionale * tempo]
se una aumenta in genere l'altro diminuisce: più c'è fiamma passionale, più consuma velocemente il sentimento; più la relazione è controllata, e più a lungo ha possibilità di durare.
quindi sbandate violente, accolte senza angosce eccessive (per quanto possibile), e non contrastate, si spengono in fretta
mentre relazioni tranquille, ben armonizzate con il resto della vita della famiglia ufficiale, senza urgenze e accelerazioni, possono passare inosservate lasciando il loro effetto benefico riflettersi su tutte le persone coinvolte, direttamente o indirettamente, nel complesso di relazioni.
ho saputo sperimentata perfino una stabilizzazione di una coppia sposata in cui (almeno) uno dei due partner aveva una relazione clandestina, coppia che in quel periodo andava benissimo.
anni dopo l'interruzione della stessa relazione clandestina sopra citata, la stessa coppia è in grave crisi, con la possibilità anche di rottura definitiva, ipotetica.
almeno in teoria si potrebbe dire che la antica relazione clandestina stesse stabilizzando la tenuta della coppia ufficiale
(poi è sempre impossibile dire cosa sarebbe successo in circostanze differenti dopo lo stesso periodo di tempo, naturalmente)
ed io inevitabilmente leggo in questa posizione una tua maturità (tanto più apprezzabile per la giovane età) e sicurezza nei tuoi mezzi.Diva ha scritto:Io, e l'ho gia' detto in un altro post, sono fermamente convinta che l'unico modo onesto e rispettoso di intendere una relazione sia quello basato sulla libera scelta di stare insieme. Io ho costruito con mio marito una famiglia e con lui ci sto perche' voglio starci e questo vale anche per lui. Io preferisco correre il rischio che mi lasci per un'altra, magari anche dopo che un'eventuale scappatella si e' trasformata in amore, piuttosto che accettare che stia con me perche' lo tengo al guinzaglio per paura di perderlo. Preferisco correre il rischio di essere lasciata da un uomo libero, che accettare di stare con un uomo e chiedergli di frustrare/castrare i suoi desideri (del tutto umani) per una vita intera. Questo per me e' il vero amore, quello che dovrebbe essere alla base dell'unione tra due persone adulte e mature e che passa inevitabilmente per il dono disinteressato di se stessi, senza pretendere l'esclusiva in cambio.
correre il rischio di rimanere sola presuppone la sicurezza di poter affrontare positivamente anche quella situazione, o perchè già conosciuta o perché hai una buona fiducia nelle tue capacità. o perché hai costruito una rete di sicurezza che sai ti può ammortizzare la caduta (tutte e tre ottime cose, a mio parere).
onestà e rispetto, a prescindere da tutto il resto, sono valori su cui non posso che concordare sicuramente
in un prossimo post si potrebbe fare un discorso legato alla forza economica: come questa entra in gioco e, modificandosi gli equilibri tra i soggetti, sta mutando radicalmente gli approcci alla questione fedeltà nelle relazioni di coppia.Diva ha scritto:mix ha scritto:in altro post possiamo parlare anche di altre questioni connesse con l'impostazione più o meno aperta alle relazioni extra-coniugali.
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Re: Religione per sempre?
Ci tengo a precisare che stavo facendo un ragionamentino elementare e del tutto ipotetico, nel vano tentativo di portare Jillo a considerare le grossolane contraddizioni della sua dottrina. Non penso che insisterò ulteriormente.evolutionator ha scritto:Se posso intromettermi, io trovo corretto affermare "se anche dio mi si manifestasse, dio non esisterebbe", perché il concetto parte solo da costrutti umani e perché 'dio' è piuttosto privo di definizione, soprattutto riguardo al realismo, agli effetti notati.jillo ha scritto:Non tutti la pensano così.Minsky ha scritto:"Se oggi rifiuto Dio perché dovrei accoglierlo domani?" E perché no?
Un ateo dovrebbe essere proprio un tipo assurdamente ostinato se, ritrovandosi del tutto inaspettatamente "vivo e vegeto" dopo il trapasso, non si rendesse conto di aver clamorosamente ceffato e non fosse pronto ad accettare l'evidenza e ricredersi del tutto!
“se anche dio si manifestasse la sua presenza mi lascerebbe indifferente…
dio non esiste e se esistesse sarebbe un dio cattivo… (o giù di lì)…
Queste e altre posizioni del genere le puoi leggere anche in questo forum.
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