Caratteristiche dell'anima
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Re: Caratteristiche dell'anima
Questo è vero per via di una montagna di evidenze neurologiche a nostra disposizione. Tutto qua, cosa c'entra la trascendenza?Giovanni 4-23 ha scritto:Questo sarebbe vero se fosse una cosa trascendente.Gian dei Brughi ha scritto:
Ci sono fior fiore di evidenze che dimostrano che perturbando quello che tu chiami "coordinamento di svariati milioni di miliardi di cellule" si perturba pure quella "sensazione di soggettività" in senso lato. Dimostrando quindi chiaramente come vi sia una relazione biunivoca tra i differenti piani di complessità.
Giovanni 4-23 ha scritto:Ma io non ho detto che sono due cose che vivono in piani separati. Ho detto che è un qualcosa che va ad aumentare il semplice valore della somma delle parti.
Se mi togli un braccio limiti la capacità di esprimersi del mio essere.
Se mi togli gli occhi la lingua e le orecchie lo limiti ancora.
Se infini perfori una parte del mio cervello lo limiti ancora di più.
appunto, ciò conferma che esistono fior fiore di evidenze che si tratti di un epifenomeno dovuto alla complessità delle interazioni dei suoi componenti di base.
Mi pare tu stia cercando di confondere le acque, ti ricordo che hai affermato:
E hai detto che non hai evidenza a favore in particolare dell'affermazione da me evidenziata in grassetto. Ora tu stesso porti evidenze dell'esatto contrario con gli esempi posti sopra. Continuare a affermare che "non può essere frutto del coordinamento di svariati milioni di miliardi di cellule" vuol dire essere in malafede o non aver ben chiari i termini della discussione e neppure delle proprie effermazioni.Giovanni 4-23 ha scritto:
cos'è l'essere?
L'essere è quella sensazione di soggettività che provi in questo momento è che non può essere frutto del coordinamento di svariati milioni di miliardi di cellule.
E quando mai?Giovanni 4-23 ha scritto:Gian dei Brughi ha scritto:
Di nuovo sei tenuto a dimostrare questa affermazione, in particolare la parte in neretto, altrimenti sono solo fantasie.
Sei contro il principio di causa effetto?
Dai non svicolare, porta evidenze oggettive che quanto hai scritto qui e in particolare la aprte in grassetto ha un fondamento.
Ti ricordo che esiste anche l'opzione: "sì, ho scritto una castronata".Giovanni 4-23 ha scritto:L'essere è quella cosa permette a quelle cellule di compiere azioni libere mentre tutto il resto della natura compie solo a reazioni.
Non hai capito ciò che intendevo e probabilmente mi sono espresso male io. Ovvero volevo dire che oltre alla condivisibile romanticità e la poesia che proponi quella tua affermzione essa non aggiugne nulla alla discussione in termini che possano essere discussi in maniera oggettiva.Giovanni 4-23 ha scritto:Gian dei Brughi ha scritto:
Questo per dire come le affermazioni sono così aleatorie e non rigorose da essere tutte equivalenti nella forma e, di nuovo, non aggiungano nulla alla discussione. Non trovi?
No.. spiace.
Io credo che non esista individuo che non cerchi una armonia nella propria vita. E se per te concetti come questo non significano nulla mi chiedo come tu possa trovare differenze fra parole e poesia, fra suono e musica, fra sesso e amore, fra relazionarsi ed essere amici, fra il guardare una cosa e l'ammirare un tramonto ecc. ecc.
Tra parentesi a me piacciono i Deep Purple e proprio per quello avevo modificato la frase in quel modo. Di nuovo non è qualcosa che sia oggettivabile ne discutibile in termini rigorosi poiché a te forse non piacciono. Quella tua definizione quindi non aggiunge nulla alla discussione e anzi è aperta a interpretazioni soggettive che, in questo contesto, lasciano il tempo che trovano.
Re: Caratteristiche dell'anima
Gian dei Brughi ha scritto:Questo è vero per via di una montagna di evidenze neurologiche a nostra disposizione. Tutto qua, cosa c'entra la trascendenza?Giovanni 4-23 ha scritto:Questo sarebbe vero se fosse una cosa trascendente.Gian dei Brughi ha scritto:
Ci sono fior fiore di evidenze che dimostrano che perturbando quello che tu chiami "coordinamento di svariati milioni di miliardi di cellule" si perturba pure quella "sensazione di soggettività" in senso lato. Dimostrando quindi chiaramente come vi sia una relazione biunivoca tra i differenti piani di complessità.
Se l'anima è una entità soprannaturale allora deve essere immune al perturbamento di cui sopra. E quindi il tuo discorso filerebbe.
Ma non ho mai detto che per me è una entità soprannaturale... ma che credo che sia una cosa che si va ad aggiungere alla mera somma delle singole parti.
Gian dei Brughi ha scritto:
E hai detto che non hai evidenza a favore in particolare dell'affermazione da me evidenziata in grassetto. Ora tu stesso porti evidenze dell'esatto contrario con gli esempi posti sopra. Continuare a affermare che "non può essere frutto del coordinamento di svariati milioni di miliardi di cellule" vuol dire essere in malafede o non aver ben chiari i termini della discussione e neppure delle proprie effermazioni.
E cioè? Che smontando l'uomo pezzo alla volta tutto quello che era scompare? Ti ho già detto che ritengo lecito sperare nel contrario. Il che è ben diverso dal dire "sicuramente" resterà qualcosa.
Se tu mi chiedi una volta smontato cosa resterà la riposta è solo non lo so.
Resta quel qualcosa che permetteva la differenza.
Gian dei Brughi ha scritto:E quando mai?Giovanni 4-23 ha scritto:Gian dei Brughi ha scritto:
Di nuovo sei tenuto a dimostrare questa affermazione, in particolare la parte in neretto, altrimenti sono solo fantasie.
Sei contro il principio di causa effetto?
Dai non svicolare, porta evidenze oggettive che quanto hai scritto qui e in particolare la aprte in grassetto ha un fondamento.Ti ricordo che esiste anche l'opzione: "sì, ho scritto una castronata".Giovanni 4-23 ha scritto:L'essere è quella cosa permette a quelle cellule di compiere azioni libere mentre tutto il resto della natura compie solo a reazioni.
Ti ricordo che sei sempre tu a provocarmi e io a reagire, poi ti lamenti quando mi infiammo e ti proponi come vittima.
Ti ricordo che niente mi obbliga a dialogare con te. Se devo trovarci un piacere bene altrimenti ti posso anche salutare.
Ti ricordo inoltre che il principio di causa effetto, che regola la natura, descrive solo reazioni.
Gian dei Brughi ha scritto:
Non hai capito ciò che intendevo e probabilmente mi sono espresso male io. Ovvero volevo dire che oltre alla condivisibile romanticità e la poesia che proponi quella tua affermzione essa non aggiugne nulla alla discussione in termini che possano essere discussi in maniera oggettiva.
Tra parentesi a me piacciono i Deep Purple e proprio per quello avevo modificato la frase in quel modo. Di nuovo non è qualcosa che sia oggettivabile ne discutibile in termini rigorosi poiché a te forse non piacciono. Quella tua definizione quindi non aggiunge nulla alla discussione e anzi è aperta a interpretazioni soggettive che, in questo contesto, lasciano il tempo che trovano.
A parte il fatto che tutto quanto nella vita è soggettivo. Vuoi qualcosa di più oggettivo?
Perchè tutto tende alla relazione?
Perchè l'energia tende ad unirsi per creare materia?
Perchè gli atomi si sono uniti nel creare gli elementi?
Perchè gli elementi si sono uniti nel creare la cellula?
Perchè la cellula si è unita per creare gli organismi?
La relazione è lo scopo del tutto, tutta la materia tende alla relazione.
E' questa sensazione di importanza dell'esserci e di importanza nel relazionarsi è qualcosa di tangibile, che fa parte dello sperimentabile di ognuno di noi.
Se lo metti nello stesso piano dei deep purple sei tu che non dialoghi in modo onesto.
p.s. visto che sei stato poco rispettoso nel tuo ultimo post e che io non ho reagito mi devi un favore quindi vai a scrivere anche una piccola cavolata nel post che ho ricordato come orfano poco sopra
Giovanni 4-23- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
e, per cortesia tutta questa complessità intellettuale-tecnica e cos'altroGiovanni 4-23 ha scritto:Dimenticavo...
Non conoscevo affatto quella cosa sul Dio dei vuoti.
Ma questo mi permette di fare una costatazione...
Magari sarà anche vero che più ci avviciniamo alla conoscenza assoluta più Dio
tende a zero, ma in quel caso non saremmo noi a tendere ad essere Dio?
Questo post verteva in quel senso ma nessuno lo ha considerato
http://atei.forumitalian.com/confronto-fede-ateismo-f10/dal-superuomo-al-semidio-ipotesi-future-t1396.htm
qualche intervento?
non è del mio grado.
diretto: abbiamo un'anima che trasmigra cosciente di dove va e casa fa o no?
arcadio- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giovanni 4-23 ha scritto:
Magari sarà anche vero che più ci avviciniamo alla conoscenza assoluta
più Dio tende a zero, ma in quel caso non saremmo noi a tendere
ad essere Dio?
A proposito...
Anche a questa domanda vorrei, se possibile, una risposta/osservazione
p.s. Arcadio ma cerchi gente che ti parli di anima in un forum ateo
Se ti interessa sentire l'altra campana ti posso consigliare qualche autore.
Sempre restando nel cattolicesimo/cristianesimo mancuso è un ottima partenza.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giovanni 4-23 ha scritto:Giovanni 4-23 ha scritto:
Magari sarà anche vero che più ci avviciniamo alla conoscenza assoluta
più Dio tende a zero, ma in quel caso non saremmo noi a tendere
ad essere Dio?
A proposito...
Anche a questa domanda vorrei, se possibile, una risposta/osservazione
p.s. Arcadio ma cerchi gente che ti parli di anima in un forum ateo
Se ti interessa sentire l'altra campana ti posso consigliare qualche autore.
Sempre restando nel cattolicesimo/cristianesimo mancuso è un ottima partenza.
ma tu non sei ateo.
e non volevo parlare di anima,
volevo capire che opinione hai tu.
arcadio- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
arcadio ha scritto:
volevo capire che opinione hai tu.
Su cosa allora?
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Giovanni 4-23- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giovanni 4-23 ha scritto:arcadio ha scritto:
volevo capire che opinione hai tu.
Su cosa allora?
se abbiamo un'anima immortale
arcadio- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Occhio, perchè in realtà Mancuso è considerato quasi un parìa dall'establishment vaticano.Giovanni 4-23 ha scritto:Sempre restando nel cattolicesimo/cristianesimo mancuso è un ottima partenza.
davide- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
davide ha scritto:Occhio, perchè in realtà Mancuso è considerato quasi un parìa dall'establishment vaticano.Giovanni 4-23 ha scritto:Sempre restando nel cattolicesimo/cristianesimo mancuso è un ottima partenza.
Definire parìa please...
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Re: Caratteristiche dell'anima
A causa delle sue opinioni molto eterodosse, non è visto di buon occhio e di certo non rispecchia le posizioni ufficiali di piazza san pietro, e questo lo afferma lui stesso.
davide- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Mi sa che non capisci ciò che intendo, il fatto stesso che l'autocoscienza se ne vada smembrando il cervello lo si interpreta che il cervello e la sua integrità sono la sorgente dell'autocoscienza. Stiamo parlando di questo e eventuali anime, spiriti vitali o aliti mefistofelici non hanno nulla a che fare con l'ambito di discussione.Giovanni 4-23 ha scritto:Gian dei Brughi ha scritto:Questo è vero per via di una montagna di evidenze neurologiche a nostra disposizione. Tutto qua, cosa c'entra la trascendenza?Giovanni 4-23 ha scritto:Questo sarebbe vero se fosse una cosa trascendente.Gian dei Brughi ha scritto:
Ci sono fior fiore di evidenze che dimostrano che perturbando quello che tu chiami "coordinamento di svariati milioni di miliardi di cellule" si perturba pure quella "sensazione di soggettività" in senso lato. Dimostrando quindi chiaramente come vi sia una relazione biunivoca tra i differenti piani di complessità.
Se l'anima è una entità soprannaturale allora deve essere immune al perturbamento di cui sopra. E quindi il tuo discorso filerebbe.
Fin'ora non abbiamo mai discusso di anima (almeno io), a quanto pare ti diverti a tirare fuori nuove definizioni ad capocchiam.
E allora creco di conciliare nuovamente le nostre posizioni che mi paiono in sintoniasu euqsto punto: l'autocoscienza è una caratteristica emergente, nulla più. Per quanto estremamente interessante e peculiare ovviamente.Giovanni 4-23 ha scritto:Ma non ho mai detto che per me è una entità soprannaturale... ma che credo che sia una cosa che si va ad aggiungere alla mera somma delle singole parti.
Oh bene quindi questa parte del discorso si chiude qua in speranze e non risposte. Si tratta di tue fantasie, lecite, ma pur sempre fantasie.Giovanni 4-23 ha scritto:Gian dei Brughi ha scritto:
E hai detto che non hai evidenza a favore in particolare dell'affermazione da me evidenziata in grassetto. Ora tu stesso porti evidenze dell'esatto contrario con gli esempi posti sopra. Continuare a affermare che "non può essere frutto del coordinamento di svariati milioni di miliardi di cellule" vuol dire essere in malafede o non aver ben chiari i termini della discussione e neppure delle proprie effermazioni.
E cioè? Che smontando l'uomo pezzo alla volta tutto quello che era scompare? Ti ho già detto che ritengo lecito sperare nel contrario. Il che è ben diverso dal dire "sicuramente" resterà qualcosa.
Se tu mi chiedi una volta smontato cosa resterà la riposta è solo non lo so.
Resta quel qualcosa che permetteva la differenza.
La peppa, ci voleva tanto a dirlo?
Grazie. Ora per cortesia se non sei troppo irritato e se ti fa piacere dialogare con me, potresti giustificare questa tua affermazione con evidenze oggettive, soprattutto la parte in neretto (terza volta che te lo chiedo):Giovanni 4-23 ha scritto:Gian dei Brughi ha scritto:E quando mai?Giovanni 4-23 ha scritto:Gian dei Brughi ha scritto:
Di nuovo sei tenuto a dimostrare questa affermazione, in particolare la parte in neretto, altrimenti sono solo fantasie.
Sei contro il principio di causa effetto?
Dai non svicolare, porta evidenze oggettive che quanto hai scritto qui e in particolare la aprte in grassetto ha un fondamento.Ti ricordo che esiste anche l'opzione: "sì, ho scritto una castronata".Giovanni 4-23 ha scritto:L'essere è quella cosa permette a quelle cellule di compiere azioni libere mentre tutto il resto della natura compie solo a reazioni.
Ti ricordo che sei sempre tu a provocarmi e io a reagire, poi ti lamenti quando mi infiammo e ti proponi come vittima.
Ti ricordo che niente mi obbliga a dialogare con te. Se devo trovarci un piacere bene altrimenti ti posso anche salutare.
Ti ricordo inoltre che il principio di causa effetto, che regola la natura, descrive solo reazioni.
Giovanni 4-23 ha scritto:L'essere è quella cosa permette a quelle cellule di compiere azioni libere mentre tutto il resto della natura compie solo a reazioni.
Ah bene, non sapevo che vi fosse uno scopo al tutto e che questo fosse la relazione (ulteriore nuovo e fumosissimo concetto). Riesci a oggettivare questa tua legge dell'universo e del tutto, che prove hai che il cosmo abbia questo fine teleologico? Riesci a formalizzarla matematicamente questa nuova legge fisica?Giovanni 4-23 ha scritto:Gian dei Brughi ha scritto:
Non hai capito ciò che intendevo e probabilmente mi sono espresso male io. Ovvero volevo dire che oltre alla condivisibile romanticità e la poesia che proponi quella tua affermzione essa non aggiugne nulla alla discussione in termini che possano essere discussi in maniera oggettiva.
Tra parentesi a me piacciono i Deep Purple e proprio per quello avevo modificato la frase in quel modo. Di nuovo non è qualcosa che sia oggettivabile ne discutibile in termini rigorosi poiché a te forse non piacciono. Quella tua definizione quindi non aggiunge nulla alla discussione e anzi è aperta a interpretazioni soggettive che, in questo contesto, lasciano il tempo che trovano.
A parte il fatto che tutto quanto nella vita è soggettivo. Vuoi qualcosa di più oggettivo?
Perchè tutto tende alla relazione?
Perchè l'energia tende ad unirsi per creare materia?
Perchè gli atomi si sono uniti nel creare gli elementi?
Perchè gli elementi si sono uniti nel creare la cellula?
Perchè la cellula si è unita per creare gli organismi?
La relazione è lo scopo del tutto, tutta la materia tende alla relazione.
Ma la cosa che più mi interessa è: mi porti evidenze che il "tutto" ha un qualche scopo?
Io lo chiamo egocentrismo, vale come romantica idea di relazione?Giovanni 4-23 ha scritto:E' questa sensazione di importanza dell'esserci e di importanza nel relazionarsi è qualcosa di tangibile, che fa parte dello sperimentabile di ognuno di noi.
Ah, quindi tu decidi anche per gli altri in maniera arbitraria cosa è importante e cosa no.Giovanni 4-23 ha scritto:Se lo metti nello stesso piano dei deep purple sei tu che non dialoghi in modo onesto.
Non ci penso proprio, mi ci manca un altro thread azzeccagarbugli con nuove eteree definizioni da parte tua ad ogni post.Giovanni 4-23 ha scritto:p.s. visto che sei stato poco rispettoso nel tuo ultimo post e che io non ho reagito mi devi un favore quindi vai a scrivere anche una piccola cavolata nel post che ho ricordato come orfano poco sopra
Mi basta questo.
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Gian dei Brughi era sempre abbracciato al ramo, pallido in mezzo ai capelli e alla barba ispidi e rossi proprio come brughi, con impigliati foglie secche, ricci di castagna e aghi di pino. Squadrava Cosimo con due occhi verdi, tondi e smarriti; brutto, era brutto.
Italo Calvino - Il barone rampante
Re: Caratteristiche dell'anima
Perfino la filosofia Buddhista nega l'anima.
Rendiamoci conto che il discorso potrebbe andare avanti all'infinito sparanado tutte le teorie possibili e immaginabili.
Ma rendiamoci conto di una cosa semplicistica che viene detta nel buddhismo e che effettivamente è vera: Noi non sappiamo quando moriremo. possiamo morire fra 100 anni come potremmo morire fra 15 minuti.
L'anima è solo una trasfigurazione mentale per dare un senso a un esistenza che non ce l'ha. Noi non abbiamo anima, se per anima è intesa uno spirito etereo con una propria personalità.
L'universo è caotico. L'uomo crede in dio, nell'anima, nel paradiso perchè l'uomo sà che inevitabilmente un giorno o l'altro morirà... ragazzi sono tutte illusioni. Tutto quello che ci siamo creati nella nostra esistenza, magari anche i pensieri stessi nel formulare un ragionamento... sono tutte influenze esterne, influenze mediatiche o chiamatele come vi pare. Il mondo è un illusione, lo scopo stesso che ognuno di noi si prefigge nella propria vita è un illusione... perchè quello scopo è ciò che noi desideriamo non ciò che ci serve realmente.
La morte fà parte del corso naturale delle cose. Ne più ne meno. Non c'è nessuna divinità che decide quando devi morire oppure no. Quando morirai, morirai punto, e possiamo stare qui tutti quanti a scervellarci sull'anima, sulla morte e quant'altro... anzi personalmente penso, che più noi tentiamo di dare un significato alla morte, più noi ne avremmo paura. Invece di cercare di comprendere la morte, contempliamo la vita, contemplando la vita si contemplerà anche la morte. Ricordatevi cari religiosi, che la vita è preziosa appunto perchè esiste la morte, la promessa di una vita eterna dopo la morte rende la vita stessa vuota, effimera e priva di significato.
Rendiamoci conto che il discorso potrebbe andare avanti all'infinito sparanado tutte le teorie possibili e immaginabili.
Ma rendiamoci conto di una cosa semplicistica che viene detta nel buddhismo e che effettivamente è vera: Noi non sappiamo quando moriremo. possiamo morire fra 100 anni come potremmo morire fra 15 minuti.
L'anima è solo una trasfigurazione mentale per dare un senso a un esistenza che non ce l'ha. Noi non abbiamo anima, se per anima è intesa uno spirito etereo con una propria personalità.
L'universo è caotico. L'uomo crede in dio, nell'anima, nel paradiso perchè l'uomo sà che inevitabilmente un giorno o l'altro morirà... ragazzi sono tutte illusioni. Tutto quello che ci siamo creati nella nostra esistenza, magari anche i pensieri stessi nel formulare un ragionamento... sono tutte influenze esterne, influenze mediatiche o chiamatele come vi pare. Il mondo è un illusione, lo scopo stesso che ognuno di noi si prefigge nella propria vita è un illusione... perchè quello scopo è ciò che noi desideriamo non ciò che ci serve realmente.
La morte fà parte del corso naturale delle cose. Ne più ne meno. Non c'è nessuna divinità che decide quando devi morire oppure no. Quando morirai, morirai punto, e possiamo stare qui tutti quanti a scervellarci sull'anima, sulla morte e quant'altro... anzi personalmente penso, che più noi tentiamo di dare un significato alla morte, più noi ne avremmo paura. Invece di cercare di comprendere la morte, contempliamo la vita, contemplando la vita si contemplerà anche la morte. Ricordatevi cari religiosi, che la vita è preziosa appunto perchè esiste la morte, la promessa di una vita eterna dopo la morte rende la vita stessa vuota, effimera e priva di significato.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Mi ricordavo di questo post e sono andato a ricercarlo :)
Ora me lo rileggo con calma e quando ho un minuto ci posto sopra... era stato ( almeno per me ) molto molto interessante :)
Ora me lo rileggo con calma e quando ho un minuto ci posto sopra... era stato ( almeno per me ) molto molto interessante :)
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Giovanni 4-23- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Multiverso ha scritto:giulio76 ha scritto:Ti aiuto, gli animali non cercano o adorano Dio
Esatto. Infatti gli animali non hanno coscienza del fatto che devono morire. Percepiscono la morte solo a livello istintivo, quando sta per avvicinarsi. Agli animali non serve dio.
Perche? a quali animali lo hai chiesto?
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Re: Caratteristiche dell'anima
terenzio ha scritto:l'uomo non è animale secondo la Chiesa Cattolica perchè Dio creò gli animali ognuno secondo la loro specie, invece l'uomo fu creato a immagine e somiglianza di Dio e non secondo la sua specie come furono creati gli animali
Come dire che dio hai il pisello per copulare.
Mi sembra una sciocchezza.
Guardacaso tutti gli animali mammiferi maschi hanno un pisello.
L'uomo ha un pisello.
L'uomo e' un animale mammifero maschio.
[anche la donna, in quanto la clitoride altro non e' che un pene non sviluppato].
Se poi somiglia anche a dio questo e' tutto da dimostrare, Di certo ci sarebbe da preoccuparsi.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
elio ha scritto:
capisco che è una buona risposta usare le scritture ,
ma se conosci queste scritture,e li porti come citazione di dibattito,
mi sorge??????
ipocrisia?
Direi meglio che e' necessario sapere di cosa si parla per poter fare una critica seria. Per essere atei bisogna aver preso in considerazione l'esistenza di dio.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giovanni 4-23 ha scritto:
Mi spiego meglio, come ben sapete la fisica descrive solo le reazioni e le interazioni fra la materia.
Se l'uomo è solo materia come è possibile far sussistere un concetto come quello di volontà?
Viceversa è possibile eliminare il concetto di volontà?
L'essere vivente e' volitivo per natura, perche e' l'istinto di sopravvivenza che lo fa volgere verso il meglio, cioe' verso le situazioni in cui e' piu facile sopravvivere.
Per cui la volonta non e' una prerogativa umana.
Se metti due pezzi di carne davanti ad un animale questo scegliera quello che gli sembra migliore, cosi come fa l'uomo.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giovanni 4-23 ha scritto:[
Volontà intesa come espressione del nostro Io non vincolata alle reazioni chimiche predestinate del nostro cervello.
Se ogni decisione presa dal nostro Io è soggetta alle reazioni chimiche del cervello, ne consegue che esse sono predestinate e che quindi la volontà e lo stesso io non esistono.
Esatto. Non esiste nessun altro concetto di volonta che non sia mediato da reazioni chimiche o da riflessi nervosi.
Viceversa se il nostro l'Io esiste e, elaborando con il pensiero i dati che poi altro non sono che le nostre esperienze, è in grado di formulare una volontà, ne consegue che noi compiamo qualcosa che è azione, e che è svincolato dalle reazioni che ci descrive la fisica.
Il nostro io[che non esiste come entita a se stante] e' vincolato dalle reazioni chimiche e nervose, in quanto il pensiero e' il frutto delle reazioni chimiche cerebrali.
Il fatto che si possa sciegliere fra piu opzione dipende semplicenet dal fatto che ci sono piu' commessioni nervose nel cervello umano che non in quello di un canarino.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giovanni 4-23 ha scritto:
Non è un problema di Io o non Io, a mio avviso.
Se le azioni dell'uomo sono tutte frutto di reazioni predestinate ne consegue che la società così come la conosciamo cessa di esistere
Come è possibile introdurre concetti quali colpa o merito nella società in una visione come questa?
Semplice. A causa dell'esagerato numero di commessioni neuronali dovuti alla grandezza e saturazione neuronale del cervello umano, le opzioni possibili sono sempre più di una.
Si presume perciò, arbitrariamente, che l'essere umano sappia scegliere la migliore, e quella più adeguata, compatibilmente con le opzioni medie del gruppo di appartenenza.
Quindi il concetto di colpa, merito, giustizia sono arbitrari e passibili di continue modifiche in funzione della posizione etica del gruppo di appartenenza.
Come è possibile che reazioni predeterminate abbiano portato a far si che la materia sviluppi coscienza di se?
Perchè la coscienza di se era già presente nell'ameba e prima ancora belle cellule vegetali, e il corpo umano, col suo cervello, altro non e' che un insieme di cellule interdipendenti ma autonome, ognuna con una sua coscienza, che trovano una sintesi comune nell'elaborazione cerebrale, che media l'interesse di tutto il corpo cellulare.
E come è possibile che tale materia autocosciente, nel momento in cui scopre di essere legata a reazioni predestinate non possa superare questo limite?
Non tutti riescono a farlo.
Quelli che sembrano superare un limite apparente [a loro] è solo perché, fra le opzioni possibili, avevamo creato già i presupposti precedentemente, con nuove connessioni neuronali.
Sarebbe come dire che il pensiero stesso non esiste (almeno come lo intendiamo) dato che non è in grado di produrre un risultato in grado di opporsi a questa costrizione.
Il pensiero e' una caratteristica della mente, che altro non e' che il risultato dell'attività
cerebrale, chimica ed elettrica.
Quindi fa quello che il corpo, nel suo insieme, lo stimola a fare.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
terenzio ha scritto:l'uomo non è animale secondo la Chiesa Cattolica perchè Dio creò gli animali ognuno secondo la loro specie, invece l'uomo fu creato a immagine e somiglianza di Dio e non secondo la sua specie come furono creati gli animali
quindi dio è anche gay
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perché sapevo che ce ne sarebbe stato un altro.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giovanni 4-23 ha scritto:
Non ho detto affatto soprannaturale, semplicemente sconosciuta.
L'anima lo spirito ecc ecc potrebbero benissimo essere degli "stati" particolari della materia/energia che ancora non sono stati compresi a fondo..
Io penso che la materia/energia, aggregandosi sotto forma di vita compia un salto qualitativo e diventi qualcosa di più, qualcosa di maggiore della somma delle singole parti che compongono l'organismo vivente. Questo salto qualitativo diventa sempre maggiore mano a mano che la forma di vita diventa più complessa.
Anima, psiche e spirito fanno tutti capo a un semplice principio concreto, che e' aria, fiato, respiro, in quanto il corpo e' vivo se possiede psiche, anima o respiro, a secondo delle dizioni.
Le interpretazioni successive caricano questi termini di significati impropri, utili solo a sostenere visioni metafisiche di un fenomeno fisicissimo: il corpo animale ha bisogno di respirare. Quando e' morto non repira piu', e cosi muore l'anima, la psiche, lo spirito, che ritorna a chi l'ha dato, ovvero alla natura.
Ultima modifica di doctor Faust il Sab 17 Set 2011 - 20:48 - modificato 1 volta.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giovanni 4-23 ha scritto:
Ma del resto credo che sia una caratteristica dell'uomo.
altrimenti ancora non avremmo scoperto il fuoco....
come dire che gli altri animali, terrestri, acquatici e volanti non respirano.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Direi meglio che e' necessario sapere di cosa si parla per poter fare una critica seria. Per essere atei bisogna aver preso in considerazione l'esistenza di dio.
Assolutamente no. Basta poter rimanere come si è nati.
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Direi meglio che e' necessario sapere di cosa si parla per poter fare una critica seria. Per essere atei bisogna aver preso in considerazione l'esistenza di dio.
finalmente qualcuno che mi insegna come devo fare per essere ateo.
ringrazio.
davvero devo essere un appassionato conoscitore di filatelia per NON collezionare francobolli?
naturalmente immagino che una volta letto il libro di favolette per pastori primitivi qualcuno dirà che non l'ho letto in lingua originale... come se potesse cambiare il succo della faccenda.
sorry, ma al momento una analisi seria (quindi time consuming) di una cosa come la Bibbia si trova nella mia lista-delle-cose-da-fare al ... humm... 487° posto, subito dopo "scaccolarsi con un Dremel".
comunque lo ammetto, ho preso in considerazione l'esistenza di dio. poi ho raggiunto l'età della ragione, ho smesso di credere a babbo natale, alle madri vergini, agli dèi stupidi indifferenti, crudeli, inutilmente e ahivoi irriducibilmente complessi (uni, trini, cazzi e mazzi) in modo tale che anche loro devono essere stati creati, probabilmente (immagino!) dal dio degli dei, che a sua volta ecc ecc ecc...
capisco che sia poco gratificante, per coloro che su quello basano la propria socialità e la propria intimità, sapere che per alcune persone quel/quei libri - per mia parte TUTTI i libri di favole religiose - non suscitano alcun interesse.
io sono interessato a parlare con le persone che ancora seguono queste favole, e capire da quale bisogno, da quale carenza, da quale sogno possa derivare questo comportamento involuto. e da qui credo che sia possibile partire per una critica che è comunque seria, ascoltando e facendomi ascoltare, ad esempio proponendo loro che l'anima non sia altro che ciò che siamo nel momento in cui sentiamo e proviamo qualcosa.
corpo di mille balene, anche quella è roba mia! e col cazzo che la lascio ad altri dopo che sarò morto, lei viene con me. Ci ho già parlato e lei è d'accordo. Ogni forma di eternità anche per lei suona come insostenibile e insopportabile.
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fine.
alberto- -----------
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Direi meglio che e' necessario sapere di cosa si parla per poter fare una critica seria. Per essere atei bisogna aver preso in considerazione l'esistenza di dio.
Assolutamente no. Basta poter rimanere come si è nati.
finalmente qualcuno che mi insegna come devo fare per essere ateo.
ringrazio.
Io penso che quando si masce non si sia a-tei.
Se uno si vuole fregiare del titolo, bisogna che abbia almeno una idea di cio' che vuol dire e per questo deve prendere in considerazione l'idea di dio.
Altrimenti uno non e' ateo o credente. Semplicemente e'.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
C'è differenza fra l'essere e essere consapevoli di quello che si è, per giunta agli occhi degli altri. L'ateo, per definizione, è colui che non crede in Dio: ora, questo fa sì che tale definizione contenga tutti coloro che non credono in Dio, che siano consapevoli o meno che ci sia qualcuno che affermi che Dio esista. Ergo, il bambino che nasce, e che non crede in Dio, è ateo, ai fini della nostra disquisizione.doctor Faust ha scritto:doctor Faust ha scritto:
Direi meglio che e' necessario sapere di cosa si parla per poter fare una critica seria. Per essere atei bisogna aver preso in considerazione l'esistenza di dio.
Assolutamente no. Basta poter rimanere come si è nati.
finalmente qualcuno che mi insegna come devo fare per essere ateo.
ringrazio.
Io penso che quando si masce non si sia a-tei.
Se uno si vuole fregiare del titolo, bisogna che abbia almeno una idea di cio' che vuol dire e per questo deve prendere in considerazione l'idea di dio.
Altrimenti uno non e' ateo o credente. Semplicemente e'.
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Re: Caratteristiche dell'anima
E per non credere all'unicorno rosa invisibile bisogna aver preso in considerazione l'esistenza dell'unicorno rosa invisibile?doctor Faust ha scritto:
Direi meglio che e' necessario sapere di cosa si parla per poter fare una critica seria. Per essere atei bisogna aver preso in considerazione l'esistenza di dio.
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:doctor Faust ha scritto:
Direi meglio che e' necessario sapere di cosa si parla per poter fare una critica seria. Per essere atei bisogna aver preso in considerazione l'esistenza di dio.
Assolutamente no. Basta poter rimanere come si è nati.
finalmente qualcuno che mi insegna come devo fare per essere ateo.
ringrazio.
Io penso che quando si masce non si sia a-tei.
Se uno si vuole fregiare del titolo, bisogna che abbia almeno una idea di cio' che vuol dire e per questo deve prendere in considerazione l'idea di dio.
Altrimenti uno non e' ateo o credente. Semplicemente e'.
Premetto che non mi considero ateo, denominazione che a mio parere fa solo parte di una cosa chiamata sanità mentale.
Ma tale caratteristica, che lungi dall'essere un "Titolo" indica l'assenza di fede in una o più divinità, è ovviamente anche se a livello inconsapevole, di tutti i neonati.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Ritorniamo al discorso già valutato. Per ma già la parola ateo è del tutto priva di significato. Essere privi di una cosa che non esiste è un non senso. Il termine ateo può essere usato solo da chi, dopo essersi creato il suo dio, definisce ateo coloro i quali non se lo sono creato, oppure diverso da quello e allora infedeli, o nessuno allora sono atei. Ma è una valutazione del tutto soggettiva, priva di ogni senso e valore oggettivo. Siamo noi che definiamo i tedeschi disciplinati. Ma per loro quella è la logica di vita. Per loro siamo noi italiani ad essere dei pasticcioni! Poteri fare mille esempi. Ma la logica è sempre la stessa.
Paolo- --------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
forse per essere tutti d'accordo si può dire che ogni neonato nasce "non-teo", ossia privo di qualsiasi concetto di divinità, come è peraltro privo di qualsiasi concetto di termodinamica o di uncinetto o di triathlon.
e davvero qui a qualcuno sembra non dico educativo, non dico opportuno, non dico decoroso ma ONESTO nei suoi confronti sottoporlo nella fase più delicata della sua formazione psicologica, quando c'è una inestinguibile sete di punti fermi di riferimento, al lavaggio del cervello fideistico-religioso?
mi viene spontaneo ipotizzare che, se solo lasciassimo i minori liberi dai dogmi, ci ritroveremmo rapidamente di fronte a un mondo meno schiavo delle religioni.
e davvero qui a qualcuno sembra non dico educativo, non dico opportuno, non dico decoroso ma ONESTO nei suoi confronti sottoporlo nella fase più delicata della sua formazione psicologica, quando c'è una inestinguibile sete di punti fermi di riferimento, al lavaggio del cervello fideistico-religioso?
mi viene spontaneo ipotizzare che, se solo lasciassimo i minori liberi dai dogmi, ci ritroveremmo rapidamente di fronte a un mondo meno schiavo delle religioni.
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Re: Caratteristiche dell'anima
alberto ha scritto:
mi viene spontaneo ipotizzare che, se solo lasciassimo i minori liberi dai dogmi, ci ritroveremmo rapidamente di fronte a un mondo meno schiavo delle religioni.
E meno schiavo di tante altre cose. Il pensiero critico, quando non viene tarpato fin dall'inizio, produce risultati eccellenti
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Re: Caratteristiche dell'anima
Io sono della idea che sia sbagliato far credere ai bambini l'esistenza di qualsiasi essere immaginario. Da Biancaneve, alla Befana, così come dio o la Madonna.
Paolo- --------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Paolo ha scritto:Io sono della idea che sia sbagliato far credere ai bambini l'esistenza di qualsiasi essere immaginario. Da Biancaneve, alla Befana, così come dio o la Madonna.
Esatto. È proprio questo che intendevo con "Tarpare lo spirito critico".
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Re: Caratteristiche dell'anima
I bambini devono essere educati insegnandogli la verità. E' ovvio che il modo edulcorato. Però le fantasie non devono rientrare nella logica educativa
Paolo- --------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Rasputin ha scritto:
Premetto che non mi considero ateo, denominazione che a mio parere fa solo parte di una cosa chiamata sanità mentale.
Ma tale caratteristica, che lungi dall'essere un "Titolo" indica l'assenza di fede in una o più divinità, è ovviamente anche se a livello inconsapevole, di tutti i neonati.
eh...non e' cosi'.
Il bambino, quando nasce, ha gia il suo dio: E' quella cosa che lo tiene al caldo e lo alimenta.Piu' tardi la chiamera' mamma. Di solito quello e' il dio buono. Poi subentra il dio che mette paura. Quello lo chiamera' babbo. Forse sara' solo un babbo duro ma potrebbe essere anche un babbo orco.
E da li che nasce il timor di dio.
In seguito lo sposterà sempre un po' piu' in la, verso l'ignoto,astraendolo. Ma, per ingraziarselo, lo pregherà in ogni modo.
Per esempio dicendo: Padre nostro che sei nei cieli...
Non si nasce atei. Si nasce e già siamo dipendenti da dio.
Rifiutarlo, e diventare a-tei, e' un gesto di ribellione e di ricerca di autonomia.
Il peccato originale che si ripete ad ogni nascita e si compie col suo assassinio, come per Edipo, o Elettra.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Sì, vabbè, giochiamo con le parole...doctor Faust ha scritto:
eh...non e' cosi'.
Il bambino, quando nasce, ha gia il suo dio: E' quella cosa che lo tiene al caldo e lo alimenta.Piu' tardi la chiamera' mamma.
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:eh...non e' cosi'.Rasputin ha scritto:
Ma tale caratteristica, che lungi dall'essere un "Titolo" indica l'assenza di fede in una o più divinità, è ovviamente anche se a livello inconsapevole, di tutti i neonati.
Il bambino, quando nasce, ha gia il suo dio: E' quella cosa che lo tiene al caldo e lo alimenta.Piu' tardi la chiamera' mamma. Di solito quello e' il dio buono. Poi subentra il dio che mette paura. Quello lo chiamera' babbo. Forse sara' solo un babbo duro ma potrebbe essere anche un babbo orco.
L'analogia è sbagliata per il semplice fatto che Dio è una credenza, mentre l'esistenza della madre e del padre che si prendono cura del neonato è un fatto, se nessuno parlasse di Babbo Natale o della Fatina dei Denti nessun bambino crederebbe in queste cose, i neonati sono Atei in quanto non credono in Dio e nemmeno in altre cose, saranno i genitori a parlar loro di Babbo Natale e compagni, solo allora cominceranno a credere in questi esseri, Dio compreso.
Re: Caratteristiche dell'anima
Paolo ha scritto:Io sono della idea che sia sbagliato far credere ai bambini l'esistenza di qualsiasi essere immaginario. Da Biancaneve, alla Befana, così come dio o la Madonna.
In effetto le favole sono trabocchetti. Come lo sono i cartoni animati, del resto, o le fiction televisive.
Bisogna avere le idee chiare prima di propinarle, e capire che ci sono dei risvolti non indifferenti.
Ma come si fa a lasciare i bimbi senza cartoons?
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Re: Caratteristiche dell'anima
AteoCorporation ha scritto:
L'analogia è sbagliata per il semplice fatto che Dio è una credenza, mentre l'esistenza della madre e del padre che si prendono cura del neonato è un fatto, se nessuno parlasse di Babbo Natale o della Fatina dei Denti nessun bambino crederebbe in queste cose, i neonati sono Atei in quanto non credono in Dio e nemmeno in altre cose, saranno i genitori a parlar loro di Babbo Natale e compagni, solo allora cominceranno a credere in questi esseri, Dio compreso.
Il problema e' che l'idea di dio non e' babbo natale o la madonna.
E' qualcosa di piu' viscerale e fluido. E' un'idea che aleggia costantemente sull'universo umano, indefinibile, ma sempre presente.
Come lo e' in questo forum, dove non ci dovrebbe essere nemmeno l'odore.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Molto poetico. Ma non vuol dire nulla lo stesso...doctor Faust ha scritto:E' qualcosa di piu' viscerale e fluido. E' un'idea che aleggia costantemente sull'universo umano, indefinibile, ma sempre presente.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Fux89 ha scritto:Sì, vabbè, giochiamo con le parole...doctor Faust ha scritto:
eh...non e' cosi'.
Il bambino, quando nasce, ha gia il suo dio: E' quella cosa che lo tiene al caldo e lo alimenta.Piu' tardi la chiamera' mamma.
Magari fossero parole. E' istinto di sopravvivenza. Il bisogno di un genitore per il singolo. Di un leader per la folla. Di dio per l'umanita'.
Poi ognuno se lo fa pro domo sua, ma piu scacci l'idea e piu' questa ti riappare in forme diverse.
Inquientante.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Fux89 ha scritto:Molto poetico. Ma non vuol dire nulla lo stesso...doctor Faust ha scritto:E' qualcosa di piu' viscerale e fluido. E' un'idea che aleggia costantemente sull'universo umano, indefinibile, ma sempre presente.
Infatti Dio è una credenza come le altre, che poi sia importante dal punto di vista umano ci può anche stare, ma questo non la rende più veritiera della credenza in Babbo Natale, ad essere veramente viscerale è la sete di conoscenza, ed è questa che porta a voler mettere in mezzo Dio per ogni cosa, l'uomo ha bisogno di risposte e pur di averle è disposto a creare l'illusione di Dio.
Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
eh...non e' cosi'.
Il bambino, quando nasce, ha gia il suo dio: E' quella cosa che lo tiene al caldo e lo alimenta.Piu' tardi la chiamera' mamma. Di solito quello e' il dio buono. Poi subentra il dio che mette paura. Quello lo chiamera' babbo. Forse sara' solo un babbo duro ma potrebbe essere anche un babbo orco.
Peccato che, come già ti è stato fatto notare (Io sarò meno diplomatico), la tetta della mamma oltre ad esistere compie una funzione, come ad es. lo stipendio del papà, la cui funzione tra l'altro non mi pare sia quella di mettere paura (Mia figlia non ha mai avuto paura di me, per farti un esempio).
Di conseguenza hai detto una stronzata all'uranio 238.
doctor Faust ha scritto:E da li che nasce il timor di dio.
In seguito lo sposterà sempre un po' piu' in la, verso l'ignoto,astraendolo. Ma, per ingraziarselo, lo pregherà in ogni modo.
Per esempio dicendo: Padre nostro che sei nei cieli...
Non si nasce atei. Si nasce e già siamo dipendenti da dio.
Non pago, continui a farneticare, dimenticando tra l'altro di specificare a quale divinità ti riferisci (Paese che vai, divinità che trovi).
doctor Faust ha scritto:Rifiutarlo, e diventare a-tei, e' un gesto di ribellione e di ricerca di autonomia.
Il peccato originale che si ripete ad ogni nascita e si compie col suo assassinio, come per Edipo, o Elettra.
In crescendo rossiniano, ancora non soddisfatto di avere raschiato il fondo del barile, cominci a trapanarlo: guarda che sotto non c'è niente.
Quella di "Diventare" atei è un'esigenza che non si dovrebbe nemmeno presentare, proprio come la ricerca di autonomia che è già presente se non la si toglie raccontando panzane ai bambini spacciandole per vere.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Mi dispiace per te, ma stai soltanto giocando con le parole (del resto, sei un filosofo... ). Stai semplicemente utilizzando il significato della parola "dio" con un'accezione diversa da quella utilizzata dalla persona a cui stavi rispondendo. La tua risposta, quindi, non è pertinente, e non smentisce affatto l'affermazione che il neonato è "ateo".doctor Faust ha scritto:
Magari fossero parole. E' istinto di sopravvivenza. Il bisogno di un genitore per il singolo. Di un leader per la folla. Di dio per l'umanita'.
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Re: Caratteristiche dell'anima
AteoCorporation ha scritto:
Infatti Dio è una credenza come le altre, che poi sia importante dal punto di vista umano ci può anche stare, ma questo non la rende più veritiera della credenza in Babbo Natale, ad essere veramente viscerale è la sete di conoscenza, ed è questa che porta a voler mettere in mezzo Dio per ogni cosa, l'uomo ha bisogno di risposte e pur di averle è disposto a creare l'illusione di Dio.
Ma sai...Babbo natale e' facile screditarlo. Se si va all'origine si scopre che e' Santa Klaus, o meglio, s, Nicola, personaggio esistito veramente, di cui si conosce a grandi linee la biografia.
E diventato babbo natale perche, avendo una somma a disposizione, invece che usarla a fin prori, l'ha data a due prostitute, con la promessa che sarebbero tornate sulla retta via.
Da qui tutta l'apologia su Babbo Natale. E della funzione genitoriale, che viene esaltata.
L'idea di dio e' piu sottile, perche non si tratta solamente di invocarlo quando te la stai facendo sotto, e sperare in un aiuto. Ma te lo ritrovi sempre fra i piedi in ogni riflessione, dalla nascita dell'universo, al nostro destino, al senso della vita, ai fatti assurdi e straordinari, alla pieta e all'empieta dei popoli. Sempre di mezzo.
E piu la razionalizzi, e piu questa si ripropone un po' piu' in la, come un genitore che non conosci, che non ti appare, che non ti vuole nemmeno fra i piedi e che si fa odiare, ma a cui tutti tendiamo, almeno in certi momenti.
Poi c'e' chi e' piu forte e scuote le spalle, e chi invece e' piu' fragile e ha sempre questo timore sottile e pervasivo.
Mio zio, educato dai gesuiti, grande bestemmiatore, libertino e blasfemo, quando vedeva noi bambini che cercavamo di imitarne le uscite diceva:- Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi...-
Una contraddizione unica.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Io non me lo trovo mai tra i piedi, dato che non esiste. Sono i suoi sedicenti rappresentanti e/o seguaci che, invece, rompono sempre i coglioni.doctor Faust ha scritto:L'idea di dio e' piu sottile, perche non si tratta solamente di invocarlo quando te la stai facendo sotto, e sperare in un aiuto. Ma te lo ritrovi sempre fra i piedi in ogni riflessione, dalla nascita dell'universo, al nostro destino, al senso della vita, ai fatti assurdi e straordinari, alla pieta e all'empieta dei popoli. Sempre di mezzo.
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:L'idea di dio e' piu sottile, perche non si tratta solamente di invocarlo quando te la stai facendo sotto, e sperare in un aiuto. Ma te lo ritrovi sempre fra i piedi in ogni riflessione, dalla nascita dell'universo, al nostro destino, al senso della vita, ai fatti assurdi e straordinari, alla pieta e all'empieta dei popoli. Sempre di mezzo.AteoCorporation ha scritto:
Infatti Dio è una credenza come le altre, che poi sia importante dal punto di vista umano ci può anche stare, ma questo non la rende più veritiera della credenza in Babbo Natale, ad essere veramente viscerale è la sete di conoscenza, ed è questa che porta a voler mettere in mezzo Dio per ogni cosa, l'uomo ha bisogno di risposte e pur di averle è disposto a creare l'illusione di Dio.
Ma infatti ho ammesso che è una credenza molto importante dal punto di vista umano, ma Dio sta sempre in mezzo perché ce lo mette l'uomo, e milioni di uomini non lo mettono in mezzo in quanto Atei.
Un neonato non può credere in Dio in quanto il suo cervello non può ancora riflettere su questioni trascendentali, come spiega la Psicologia dello Sviluppo che riporto in questo video.
Re: Caratteristiche dell'anima
Rasputin ha scritto:
Peccato che, come già ti è stato fatto notare (Io sarò meno diplomatico), la tetta della mamma oltre ad esistere compie una funzione, come ad es. lo stipendio del papà, la cui funzione tra l'altro non mi pare sia quella di mettere paura (Mia figlia non ha mai avuto paura di me, per farti un esempio).
Vuoi dire che la mamma non ha mai detto alla bimba:- Guarda che lo dico a babbo?-
Non ho detto "terrore". E' la funzione del genitore normativo. Se non lo fa il babbo, lo fara' mamma. Per le femmine e' piu' facile che sia cosi'.
Non pago, continui a farneticare, dimenticando tra l'altro di specificare a quale divinità ti riferisci (Paese che vai, divinità che trovi).
Ma non e' importante. E interessante invece che si faccia riferimento sempre a qualcuno supremo a cui appellarsi. Che sia Giove, Geova o Manitu', che importa?
Tutte queste religioni hanno in precedenza un riferimento molto concreto: la stella unica. Quella che da la vita a tutte le cose.
Padre nostro, che sei nei cieli...il sole.
Quella di "Diventare" atei è un'esigenza che non si dovrebbe nemmeno presentare, proprio come la ricerca di autonomia che è già presente se non la si toglie raccontando panzane ai bambini spacciandole per vere.
L'esistenza del bambino dipende dal calore e dal nutrimento della madre.
L'esistenza dell'umanta' dipende dal calore e nutrimento che i sole genera.
Poi l'estensione antropomorfica o trascendende e' solo un fatto culturale.
L'esigenza di un dio, dives, luce, spendore, giorno, estate, e' molto concreta e vitale.
Il resto cornice.
Ma l'esigenza rimane, perche' nasce con noi.
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Re: Caratteristiche dell'anima
AteoCorporation ha scritto:
Ma infatti ho ammesso che è una credenza molto importante dal punto di vista umano, ma Dio sta sempre in mezzo perché ce lo mette l'uomo, e milioni di uomini non lo mettono in mezzo in quanto Atei.
Un neonato non può credere in Dio in quanto il suo cervello non può ancora riflettere su questioni trascendentali,
Ma sono d'accordo. Il bambino se ne frega della trascendenza. Vuole qualcuno che lo protegga e gli dia il pane o il latte quotidiano. Il bambino e' molto pratico e concreto.
Cosi come lo e' il primitivo. La sua idea di dio e' molto pratica e concreta, fino al punto di dare i loro figli in sacrificio per ottenerne il favore, senza nessun prete che lo abbligasse, come voleva fare Abramo.
Il fatto e' che anche se allevati senza nessuna informazione religiosa, si cercherebbe di crearsela lo stesso.
Come vediamo fare ogni giorno da adolescenti sbadati in cerca di sette a cui aggregarsi.
O come descritto dalla storia delle religioni: dio nasce dalla paura. Degli elementi. Dei morti che apparivano nei sogni ed erano vivi. Di morire di fame, di sete, di malattie.
IL mistero e l'incapacita di dare risposte ad un mondo orribile, pieno di insidie e di fatti ispiegabili, sono all'origine.
I fatti ispiegabili si sono solo spostati piu' in la, non sono scomparsi, e l'inquietudine umana aumenta di giorno in giorno, senza medici capaci di curarla.
Ecco perche' e' un'idea inestinguibile.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Questo è un mucchio di stronzate, punto. Si dà il caso che il monoteismo(che pure in base ala tua interpretazione dovrebbe essere la base di qualsiasi sistema religioso più o meno evoluto) è estremamente tardo rispetto all'animismo/panteismo(tutto è Dio e/o tutto è divino) comune alla stragrande maggioranza delle popolazioni primitive, ed è anche decisamente più tardo rispetto al politeismo. Avessi studiato un po' di storia dell'Antico Oriente, rimanendo sulle relgioni tuttora esistenti, sapresti che il popolo ebraico, se così si possa definire a quell'epoca tale popolo, era politeista, così come tutte le popolazioni coeve. Quanto a Giove(giusto perché l'hai citato), all'inizio non era certo una divinità unica né superiore, tanto che addirittura doveva sottostare al destino come tutte le altre divinità, e ovviamente gli esseri umani. E' la solita tiritera: se vuoi filosofeggiare, fallo su cose che conosci.Ma non e' importante. E interessante invece che si faccia riferimento sempre a qualcuno supremo a cui appellarsi. Che sia Giove, Geova o Manitu', che importa?
Tutte queste religioni hanno in precedenza un riferimento molto concreto: la stella unica. Quella che da la vita a tutte le cose.
Giusto per aggiungere: il fatto che una cosa sia una necessità non significa che ciò che possa esaudire quella necessità esista, o significa che quella che si pretende come necessità sia necessità a tutti gli effetti. Se smettessi di utilizzare le categorie freudiane, ti renderesti conto che il tuo discorso sull'ateismo come ribellione è una cagata pazzesca, in senso generale.
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Vuoi dire che la mamma non ha mai detto alla bimba:- Guarda che lo dico a babbo?
No, mai. Mai stato necessario, e nemmeno il contrario.
doctor Faust ha scritto:Non ho detto "terrore". E' la funzione del genitore normativo. Se non lo fa il babbo, lo fara' mamma. Per le femmine e' piu' facile che sia cosi'.
Hai figli? Quel tipo di minaccia a mio parere significa
a) che il genitore non è in grado di cavarsela da solo/esercitare la necessaria persuasione, dell'autorità non ci dovrebbe essere mai bisogno.
b) che il bambino teme uno dei genitori.
Ti sembra bello?
doctor Faust ha scritto:
Ma non e' importante. E interessante invece che si faccia riferimento sempre a qualcuno supremo a cui appellarsi. Che sia Giove, Geova o Manitu', che importa?
Tutte queste religioni hanno in precedenza un riferimento molto concreto: la stella unica. Quella che da la vita a tutte le cose.
Padre nostro, che sei nei cieli...il sole.
Peccato che sia una stella e non un qualcuno. Infatti c'è chi non fa riferimento ad alcun essere supremo a cui appellarsi, ed il sole se ne fotte e continua a scaldare anche lui.
doctor Faust ha scritto:
L'esistenza del bambino dipende dal calore e dal nutrimento della madre.
L'esistenza dell'umanta' dipende dal calore e nutrimento che i sole genera.
Poi l'estensione antropomorfica o trascendende e' solo un fatto culturale.
L'esigenza di un dio, dives, luce, spendore, giorno, estate, e' molto concreta e vitale.
Il resto cornice.
L'estensione antropomorfica è solo una truffa usata da alcuni uomini per esercitare il loro potere su degli altri. Quanto all'esigenza di un dio, come mai io non la sento?
doctor Faust ha scritto:Ma l'esigenza rimane, perche' nasce con noi.
Ti sbagli di grosso, esistono studi al riguardo: dai un'occhiata qui.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
Rasputin- ..............
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Re: Caratteristiche dell'anima
Rasputin ha scritto:
No, mai. Mai stato necessario, e nemmeno il contrario.
meglio cosi. Pero' guarda che alla domanda dovra' rispondere lei. Non tu. Perchè sono le sue impressioni che contano, non quello che pensi tu.
Hai figli? Quel tipo di minaccia a mio parere significa
a) che il genitore non è in grado di cavarsela da solo/esercitare la necessaria persuasione, dell'autorità non ci dovrebbe essere mai bisogno.
b) che il bambino teme uno dei genitori.
Ti sembra bello?
Si, sono padre. Non non mi sembra bello, ma e' quello che succede normalmente ed e' fisiologico. Un Genitore non e' un amichetto, ma, sopratutto il padre, e' il suo simbolo dell'autorità***. Sul padre si prendono le misure per poi misurarsi col mondo. E il modello di riferimento, in positivo e in negativo. Se non c'e' il padre, il bimbo se lo inventa a modo suo. cioe' si costruisce un feticcio mentale, se non c'e' una deguato sostituto.
Tutti abbiamo un'idea del padre, che e' l'idea che abbiamo dell'autorità e delle istituzioni, e ci comportiamo con essi allo stesso modo, con lo stesso atteggiamento.
Peccato che sia una stella e non un qualcuno. Infatti c'è chi non fa riferimento ad alcun essere supremo a cui appellarsi, ed il sole se ne fotte e continua a scaldare anche lui.
Sono d'accordo. Ma se e' andata cosi', che ci puoi fare?
L'estensione antropomorfica è solo una truffa usata da alcuni uomini per esercitare il loro potere su degli altri. Quanto all'esigenza di un dio, come mai io non la sento?.......
Ti sbagli di grosso, esistono studi al riguardo: dai un'occhiata qui.
***Quello che ci dice è che senza lo sviluppo di un cervello sociale l’uomo non sarebbe neppure in grado di concepire il divino. E dice anche che il nostro cervello è fatto per rendere il divino antropomorfo nelle sue manifestazioni,Dall'articolo indicato
Questo e' la conferma di cio' che dicevamo prima.
Il bambino cerca il genitore, e l'adulto ne cerca il surrogato. Lo individua nel sole[il piu grande e l'unico] e nei pianeti minori, a cui da facolta' antropomorfiche. Poi tutto il seguito storico.
Tutto questo perchè il figlio nasce da genitori, che fanno parte di un gruppo sociale. Un branco, un clan, una societa'.
Tu mi dirai: ma prima di essere contadini e naviganti erano bestie ferine che vivevano di caccia e raccolta.
Infatti nella fase precedente lo sguardo non andava al cielo, ma restava a terra, e vedeva divinità dietro ogni ombra e ogni anfratto, in tutti i fenomeni che lo sorprendevano, o che percepiva in qualche modo, a cui dava capacità antropomorfe. Cose, vegetazione, animali, fenomeno metereologici.
Ma cio' che lo ha sempre spaventato a morte, e' il sogno, dove appariva l'altro mondo e dove i morti erani viventi e terribilmente vividi.Da qui tutto il seguito storico.
doctor Faust- -------------
- Numero di messaggi : 157
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 22.05.11
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