Caratteristiche dell'anima
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Vuoi dire che la mamma non ha mai detto alla bimba:- Guarda che lo dico a babbo?
No, mai. Mai stato necessario, e nemmeno il contrario.
doctor Faust ha scritto:Non ho detto "terrore". E' la funzione del genitore normativo. Se non lo fa il babbo, lo fara' mamma. Per le femmine e' piu' facile che sia cosi'.
Hai figli? Quel tipo di minaccia a mio parere significa
a) che il genitore non è in grado di cavarsela da solo/esercitare la necessaria persuasione, dell'autorità non ci dovrebbe essere mai bisogno.
b) che il bambino teme uno dei genitori.
Ti sembra bello?
doctor Faust ha scritto:
Ma non e' importante. E interessante invece che si faccia riferimento sempre a qualcuno supremo a cui appellarsi. Che sia Giove, Geova o Manitu', che importa?
Tutte queste religioni hanno in precedenza un riferimento molto concreto: la stella unica. Quella che da la vita a tutte le cose.
Padre nostro, che sei nei cieli...il sole.
Peccato che sia una stella e non un qualcuno. Infatti c'è chi non fa riferimento ad alcun essere supremo a cui appellarsi, ed il sole se ne fotte e continua a scaldare anche lui.
doctor Faust ha scritto:
L'esistenza del bambino dipende dal calore e dal nutrimento della madre.
L'esistenza dell'umanta' dipende dal calore e nutrimento che i sole genera.
Poi l'estensione antropomorfica o trascendende e' solo un fatto culturale.
L'esigenza di un dio, dives, luce, spendore, giorno, estate, e' molto concreta e vitale.
Il resto cornice.
L'estensione antropomorfica è solo una truffa usata da alcuni uomini per esercitare il loro potere su degli altri. Quanto all'esigenza di un dio, come mai io non la sento?
doctor Faust ha scritto:Ma l'esigenza rimane, perche' nasce con noi.
Ti sbagli di grosso, esistono studi al riguardo: dai un'occhiata qui.
Rasputin- ..............
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Re: Caratteristiche dell'anima
Rasputin ha scritto:
No, mai. Mai stato necessario, e nemmeno il contrario.
meglio cosi. Pero' guarda che alla domanda dovra' rispondere lei. Non tu. Perchè sono le sue impressioni che contano, non quello che pensi tu.
Hai figli? Quel tipo di minaccia a mio parere significa
a) che il genitore non è in grado di cavarsela da solo/esercitare la necessaria persuasione, dell'autorità non ci dovrebbe essere mai bisogno.
b) che il bambino teme uno dei genitori.
Ti sembra bello?
Si, sono padre. Non non mi sembra bello, ma e' quello che succede normalmente ed e' fisiologico. Un Genitore non e' un amichetto, ma, sopratutto il padre, e' il suo simbolo dell'autorità***. Sul padre si prendono le misure per poi misurarsi col mondo. E il modello di riferimento, in positivo e in negativo. Se non c'e' il padre, il bimbo se lo inventa a modo suo. cioe' si costruisce un feticcio mentale, se non c'e' una deguato sostituto.
Tutti abbiamo un'idea del padre, che e' l'idea che abbiamo dell'autorità e delle istituzioni, e ci comportiamo con essi allo stesso modo, con lo stesso atteggiamento.
Peccato che sia una stella e non un qualcuno. Infatti c'è chi non fa riferimento ad alcun essere supremo a cui appellarsi, ed il sole se ne fotte e continua a scaldare anche lui.
Sono d'accordo. Ma se e' andata cosi', che ci puoi fare?
L'estensione antropomorfica è solo una truffa usata da alcuni uomini per esercitare il loro potere su degli altri. Quanto all'esigenza di un dio, come mai io non la sento?.......
Ti sbagli di grosso, esistono studi al riguardo: dai un'occhiata qui.
***Quello che ci dice è che senza lo sviluppo di un cervello sociale l’uomo non sarebbe neppure in grado di concepire il divino. E dice anche che il nostro cervello è fatto per rendere il divino antropomorfo nelle sue manifestazioni,Dall'articolo indicato
Questo e' la conferma di cio' che dicevamo prima.
Il bambino cerca il genitore, e l'adulto ne cerca il surrogato. Lo individua nel sole[il piu grande e l'unico] e nei pianeti minori, a cui da facolta' antropomorfiche. Poi tutto il seguito storico.
Tutto questo perchè il figlio nasce da genitori, che fanno parte di un gruppo sociale. Un branco, un clan, una societa'.
Tu mi dirai: ma prima di essere contadini e naviganti erano bestie ferine che vivevano di caccia e raccolta.
Infatti nella fase precedente lo sguardo non andava al cielo, ma restava a terra, e vedeva divinità dietro ogni ombra e ogni anfratto, in tutti i fenomeni che lo sorprendevano, o che percepiva in qualche modo, a cui dava capacità antropomorfe. Cose, vegetazione, animali, fenomeno metereologici.
Ma cio' che lo ha sempre spaventato a morte, e' il sogno, dove appariva l'altro mondo e dove i morti erani viventi e terribilmente vividi.Da qui tutto il seguito storico.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Quello che ci dice è che senza lo sviluppo di un cervello sociale l’uomo non sarebbe neppure in grado di concepire il divino.
Questo e' la conferma di cio' che dicevamo prima.
Veramente il grassetto conferma quello che stiamo ribadendo noi: i neonati non sono nemmeno in grado di concepire Dio, cominceranno dopo a credere in Dio e in Babbo Natale, solo perché saranno gli adulti a parlare di queste figure.
Se nessun bambino crede nel mostro Zrotserk è perché l'ho appena inventato io, al contrario di molte altre figure continuamente presenti nelle famiglie.
Atei si nasce.
Re: Caratteristiche dell'anima
AteoCorporation ha scritto:doctor Faust ha scritto:
Quello che ci dice è che senza lo sviluppo di un cervello sociale l’uomo non sarebbe neppure in grado di concepire il divino.
Questo e' la conferma di cio' che dicevamo prima.
Veramente il grassetto conferma quello che stiamo ribadendo noi: i neonati non sono nemmeno in grado di concepire Dio, cominceranno dopo a credere in Dio e in Babbo Natale, solo perché saranno gli adulti a parlare di queste figure.
Se nessun bambino crede nel mostro Zrotserk è perché l'ho appena inventato io, al contrario di molte altre figure continuamente presenti nelle famiglie.
Atei si nasce.
Ma non si tratta di insegnare nulla. Si insegna babbo natale o dio con la barba. non la sensazione dell'onnipotenza che governa la vita.
Quella la si assume spontaneamente dalla vita stessa. Il dargli un nome e un volto viene dopo.
Se non si riesce a superare questa visione infantile non se ne viene a capo.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:Ma non si tratta di insegnare nulla. Si insegna babbo natale o dio con la barba. non la sensazione dell'onnipotenza che governa la vita.
Infatti si tratta di avere la capacità di concepire la sensazione dell'onnipotenza che governa la vita, una sensazione che i neonati non possono avere, non possono concepire il divino, il trascendente, il destino...Atei si nasce, i neonati non credono in Dio, non possono, non hanno proprio la capacità mentale per crederci!
Re: Caratteristiche dell'anima
quindi anche gli animali sono atei?
teto- -----------
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
meglio cosi. Pero' guarda che alla domanda dovra' rispondere lei. Non tu. Perchè sono le sue impressioni che contano, non quello che pensi tu.
Ti ho dato la risposta che so, ovviamente se fai una domanda a me ti rispondo io. Non ho modo di dimostrartelo, sei libero di fidarti o no. Comunque le impressioni c'entrano sega: o la madre di mia figlia ha cercato di spaventarla col papà o il babau, oppure no. Nel mio caso, no.
doctor Faust ha scritto:
Si, sono padre. Non non mi sembra bello, ma e' quello che succede normalmente ed e' fisiologico. Un Genitore non e' un amichetto, ma, sopratutto il padre, e' il suo simbolo dell'autorità***.
A me non pare né fisiologico né giusto, se un figlio vede il padre come simbolo dell'autorità per me quello è un padre di merda. I bambini sono lavagne bianche, e diventano quello che i genitori ci scrivono sopra.
doctor Faust ha scritto:Sul padre si prendono le misure per poi misurarsi col mondo. E il modello di riferimento, in positivo e in negativo. Se non c'e' il padre, il bimbo se lo inventa a modo suo. cioe' si costruisce un feticcio mentale, se non c'e' una deguato sostituto.
Può darsi. Se è così, a maggior ragione sta al padre dare ai figli un'immagine umana di sè.
doctor Faust ha scritto:Tutti abbiamo un'idea del padre, che e' l'idea che abbiamo dell'autorità e delle istituzioni, e ci comportiamo con essi allo stesso modo, con lo stesso atteggiamento.
Non ho mai avuto un padre quindi non ti so rispondere con valori empirici miei (Non ho assolutamente nessuna idea del padre). Ho comunque la netta sensazione che se un figlio ha un'idea del padre come quella che abbiamo dell'autorità e delle istituzioni, siamo da capo: quello è un padre di merda.
Comunque, le mie conoscenze della lingua italiana non mi permettono di esprimere quello che penso di autorità ed istituzioni senza rendermi punibile a norma di legge.
Peccato che sia una stella e non un qualcuno. Infatti c'è chi non fa riferimento ad alcun essere supremo a cui appellarsi, ed il sole se ne fotte e continua a scaldare anche lui.
doctor Faust ha scritto:Sono d'accordo. Ma se e' andata cosi', che ci puoi fare?
Nulla e non ne avrei nemmeno l'intenzione anche se potessi. Le divinità non esistono ed il sole è una stella.
doctor Faust ha scritto:
Quello che ci dice è che senza lo sviluppo di un cervello sociale l’uomo non sarebbe neppure in grado di concepire il divino.
Come appunto il neonato, che dallo sviluppo di un cervello sociale è ben lungi. Hai decontestualizzato (Come altri in quel thread) la frase per tirare acqua al tuo mulino.
doctor Faust ha scritto:E dice anche che il nostro cervello è fatto per rendere il divino antropomorfo nelle sue manifestazioni,Dall'articolo indicato
Mi citeresti la frase esatta dall'articolo please?
doctor Faust ha scritto:Questo e' la conferma di cio' che dicevamo prima.
Il bambino cerca il genitore, e l'adulto ne cerca il surrogato. Lo individua nel sole[il piu grande e l'unico] e nei pianeti minori, a cui da facolta' antropomorfiche. Poi tutto il seguito storico.
Queste mi paiono pure e semplici fantasie. Un adulto è un adulto e come tale non ha, o non dovrebbe avere, bisogno di surrogati dei genitori altrimenti è semplicemente un immaturo.
doctor Faust ha scritto:Tutto questo perchè il figlio nasce da genitori, che fanno parte di un gruppo sociale. Un branco, un clan, una societa'.
Tu mi dirai: ma prima di essere contadini e naviganti erano bestie ferine che vivevano di caccia e raccolta.
Infatti nella fase precedente lo sguardo non andava al cielo, ma restava a terra, e vedeva divinità dietro ogni ombra e ogni anfratto, in tutti i fenomeni che lo sorprendevano, o che percepiva in qualche modo, a cui dava capacità antropomorfe. Cose, vegetazione, animali, fenomeno metereologici.
Già. Poi la scienza è andata avanti, e la superstizione indietro
doctor Faust ha scritto:Ma cio' che lo ha sempre spaventato a morte, e' il sogno, dove appariva l'altro mondo e dove i morti erani viventi e terribilmente vividi.Da qui tutto il seguito storico.
Mai fatto dei sogni del genere, a chi li fa consiglierei un buon psichiatra
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Re: Caratteristiche dell'anima
Werewolf ha scritto:
il fatto che una cosa sia una necessità non significa che ciò che possa esaudire quella necessità esista.
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perché sapevo che ce ne sarebbe stato un altro.
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Re: Caratteristiche dell'anima
AteoCorporation ha scritto: si tratta di avere la capacità di concepire la sensazione dell'onnipotenza che governa la vita, una sensazione che i neonati non possono avere, non possono concepire il divino, il trascendente, il destino...Atei si nasce, i neonati non credono in Dio, non possono, non hanno proprio la capacità mentale per crederci!
La senzazione di nullità di fronte all'onnipotenza non si chiama dio. Si chiama paura.
E il neonato la sente subito, immediatamente. Perchè pensi che pianga e si disperi appena nato? perche non e' piu' al sicuro. E perchè si acquieta appena la mamma lo abbraccia sul suo seno? Perchè si sente al sicuro.
Questa e' la sensazione dell'onnipotenza.
La madre rappresenta la divinita per il bambino. E tutto ciò di cui lui ha bisogno, perchè gli sta chiedendo le stesse cose che l'uomo adulto chiederà all'onnipotenza antropomorfica o astratta.
Le stesse precise identiche cose.
Eppure mi pare di essere chiaro.
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Re: Caratteristiche dell'anima
teto ha scritto:quindi anche gli animali sono atei?
Buona precisazione. Se i bambini nascono atei, allora anche gli animali nascono atei.
Chissà se lo sanno...
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
è "naturale" essere ateo..è innaturale non esserlodoctor Faust ha scritto:teto ha scritto:quindi anche gli animali sono atei?
Buona precisazione. Se i bambini nascono atei, allora anche gli animali nascono atei.
Chissà se lo sanno...
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Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene
Re: Caratteristiche dell'anima
No.doctor Faust ha scritto:La madre rappresenta la divinita per il bambino.
Ospite- Ospite
Re: Caratteristiche dell'anima
Qualcuno più indietro scrisse:Buona precisazione. Se i bambini nascono atei, allora anche gli animali nascono atei.
Chissà se lo sanno...
C'è differenza fra l'essere e essere consapevoli di quello che si è, per giunta agli occhi degli altri.
Ergo, tu puoi essere qualsiasi cosa, ma questo non necessariamente significa che tu ne sia consapevole.
In ogni caso, il tuo discorso viene a decadere nel momento in cui si constata che non esiste n monoteismo prima del politeismo, che invece sarebbe la naturale evoluzione della tua idea per cui l'idea di un super-padre di cui si sente la necessità sia naturale ed ineliminabile.
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La libertà è inafferrabile, ma non conosco altro per cui valga la pena di vivere.
-Avalon-
What a kind of life: Freedom in flesh,
shackles on your mind...
Avantasia
"You can have all the faith you want in spirits and the afterlife, and heaven and hell, but when it comes to this world, don't be an idiot. 'Cause you can tell me you put your faith in God to put you through the day, but when it comes time to cross the road, I know you look both ways."
House, M.D.
La vita è un diritto, non un dovere.
Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
La senzazione di nullità di fronte all'onnipotenza non si chiama dio. Si chiama paura.
E il neonato la sente subito, immediatamente. Perchè pensi che pianga e si disperi appena nato? perche non e' piu' al sicuro. E perchè si acquieta appena la mamma lo abbraccia sul suo seno? Perchè si sente al sicuro.
Questa e' la sensazione dell'onnipotenza.
La madre rappresenta la divinita per il bambino. E tutto ciò di cui lui ha bisogno, perchè gli sta chiedendo le stesse cose che l'uomo adulto chiederà all'onnipotenza antropomorfica o astratta.
Le stesse precise identiche cose.
Eppure mi pare di essere chiaro.
Come un disco rotto. L'onnipotenza come da filosofo saprai, è un'ossimoro e come tale non può esistere.
Ergo, qualunque sensazione che ne derivi è meramente soggettiva.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Rasputin ha scritto:
A me non pare né fisiologico né giusto, se un figlio vede il padre come simbolo dell'autorità per me quello è un padre di merda. I bambini sono lavagne bianche, e diventano quello che i genitori ci scrivono sopra.
Questo e' un retaggio della filosofia empiristica di Locke. Hume ha dimostrato subito dopo che saranno anche bianche, ma sono comunque lavagne, ed ognuna e' fatta a modo suo, per cui ricevono solo quello che possono ricevere.
Le neuroscenze poi, hanno stabilito che ci sono parecchie informazioni istintive e operative che costituiscono il bagaglio genetico, per cui la lavagna non e' neppure bianca, ma gia' ci stanno sotto una serie di colori e principi di fondo.
Pensare che il cervello di un bambino sia puro e immacolato e' un errore. E lo dimostrera' crescendo, quando si penserà di aver insegnato una cosa e si scoprirà che lui ne ha compresa un'altra, o non l'ha compresa proprio, o addirittura l'ha compresa benissima, ma l'ha rifiutata.
Non ho mai avuto un padre quindi non ti so rispondere con valori empirici miei (Non ho assolutamente nessuna idea del padre). Ho comunque la netta sensazione che se un figlio ha un'idea del padre come quella che abbiamo dell'autorità e delle istituzioni, siamo da capo: quello è un padre di merda.
Il fatto di non aver avuto un padre fisiologico che abbia dato un imprinting sotto certi aspetti puo' essere una liberta', sotto altri e' sicuramente uno svantaggio, in quanto c'e' risentimento, nel bambino, verso questa situazione.
E la si riflette proprio nell'opinione che si ha sul concetto di autorita', che non viene riconosciuto, Per estensione lo si proietta sulle istituzioni, che sono l'autorità formale, ma anche su chi si pone in modo genitoriale.
Il simbolo di questo concetto e' dio, e di conseguenza viene rifiutata ogni idea di divinita', in quanto non e' mai stata acquisita, se non negativamente.
Come appunto il neonato, che dallo sviluppo di un cervello sociale è ben lungi. Hai decontestualizzato (Come altri in quel thread) la frase per tirare acqua al tuo mulino.
Il neonato nasce in un contesto sociale, nasce da una mamma e di solito c'e' già presenza umana attorno a lui. Non e' un rettile che nasce dell'uovo nella sabbia.
Quindi la forma mentis sociale e' gia implicita nel suo DNA e nella sua fisiologia,corroborato dalle prime esperienza stesse di vita, e quelle successive.
Mi citeresti la frase esatta dall'articolo please?
Ho fatto copia/incolla, per cui le parole sono quelle riportate nel tread sopra.
Un adulto è un adulto e come tale non ha, o non dovrebbe avere, bisogno di surrogati dei genitori altrimenti è semplicemente un immaturo.
Tutta la psicoanalisi contemporanea si basa sulla seconda topica Freudiana.
Carino questo commento dispiegante in proposito http://uffaforum.forumfree.it/?t=4926743
Idem per l'Analisi transazionale.
Dentro di noi, per tutta la vita, sono presenti pulsioni basate sul principo del piacere, che vengono identificate come il Bambino interiore.
Pulsioni derivanti dal concetto di norma e protezione che si siamo costruiti nel confronto con le figure genitoriali, che saranno il nostro Genitore interno, e si baseranno sul principi del dovere.
Infine il confronto fra il mondo interiore e la realta', che viene indentificato come capacità adulta di interagire, o Adulto.
La sua funzione e' quella di mediare fra il principo di piacere e quello del dovere,[Bambino-Genitore] con il principio di realta' o della concretezza operativa e pragmatica, fondata sulla razionalita' e sulla logica.
L'Adulto e' quello che pesa, conta, misura, progetta e decide.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Andrea apateista ha scritto:Werewolf ha scritto:
il fatto che una cosa sia una necessità non significa che ciò che possa esaudire quella necessità esista.
Che esista o meno non ha importanza. Se non c'e' l'uomo ha la facolta di inventarsela.
Come diceva Pascal: se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo.
E quello che ha sempre fatto l'umanita. E ogniuno si inventa il suo.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
mavalà ha scritto:è "naturale" essere ateo..è innaturale non esserlodoctor Faust ha scritto:teto ha scritto:quindi anche gli animali sono atei?
Buona precisazione. Se i bambini nascono atei, allora anche gli animali nascono atei.
Chissà se lo sanno...
E' naturale non avere idee razionalizzate in proposito [per cui ne ateo ne non ateo].
E altrettanto naturale cercare chi ti salva. Cioè il tuo onnipotente di riferimento.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Fux89 ha scritto:No.doctor Faust ha scritto:La madre rappresenta la divinita per il bambino.
Mi dispiace.
Non hai avuto fortuna.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
No, perché c'è chi vede cos'è quella necessità(un bisogno di regressione infantile), capisce che ne può fare a meno, e ne fa a meno. Certo, se tu senti il bisogno della baby-sitter, non è colpa mia. Ma io non ne ho bisogno.Che esista o meno non ha importanza. Se non c'e' l'uomo ha la facolta di inventarsela.
Come diceva Pascal: se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo.
E quello che ha sempre fatto l'umanita. E ognuno si inventa il suo.
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House, M.D.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Eh?doctor Faust ha scritto:Fux89 ha scritto:No.doctor Faust ha scritto:La madre rappresenta la divinita per il bambino.
Mi dispiace.
Non hai avuto fortuna.
Ospite- Ospite
Re: Caratteristiche dell'anima
la parola "ateo" significa "senza dio".... dio è una invenzione irrazionale e assolutamente innaturale. ..e anche controproducente, sopra tutto se deve salvarti la vita.(come dicevi invece Tu)doctor Faust ha scritto:mavalà ha scritto:è "naturale" essere ateo..è innaturale non esserlodoctor Faust ha scritto:teto ha scritto:quindi anche gli animali sono atei?
Buona precisazione. Se i bambini nascono atei, allora anche gli animali nascono atei.
Chissà se lo sanno...
E' naturale non avere idee razionalizzate in proposito [per cui ne ateo ne non ateo].
E altrettanto naturale cercare chi ti salva. Cioè il tuo onnipotente di riferimento.
Hai mai visto una lepre che invece di scappare si ferma e città il rosario chiedendo aiuto a un amico immaginario? ... Poi ingannare te stesso per un po' con le favole, ma non la natura perché la natura è SENZADIO ..cosi come l realtà
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Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene
Re: Caratteristiche dell'anima
Io non mi invento nessun amico immaginario.doctor Faust ha scritto:Come diceva Pascal: se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo.
E quello che ha sempre fatto l'umanita. E ogniuno si inventa il suo.
Ospite- Ospite
Re: Caratteristiche dell'anima
Werewolf ha scritto:
In ogni caso, il tuo discorso viene a decadere nel momento in cui si constata che non esiste n monoteismo prima del politeismo, che invece sarebbe la naturale evoluzione della tua idea per cui l'idea di un super-padre di cui si sente la necessità sia naturale ed ineliminabile.
Dovrei recuperare il tuo post precedente, che ho trascurato perche volevo risponderti per bene.
Comunque vedo di farti un sunto qui.
Io non ho mai asserito che uno venga prima dell'altro, anche perche non esitono monoteismi puri, nemmeno ora. Sono tutti spuri e pieni di contraddizioni.
Forse quello che più si avvicina ad un monoteismo puro, ma senza raggiungerlo, e' la filosofia orientale, ma anche qui c'e' molto da discutere.
Soltanto per i monoteisimo classici la dicotomia fra bene e male, dio e oppositore[diavolo] si presenta come dualita'. Per non parlare poi delle varie trinita'.
Se ci liberiamo per un momento da queste divinità storiche, che confondono, e andiamo alla radice del bisogno religioso, troviamo solo paura, dolore, timore, ansia e angoscia.
Questa e' la nascita della religione per stessa ammissione delle religioni.
Tutte hanno come fine la vittoria sul dolore, sulla paura, sulle malattie e sulla morte, ineggiando a resurrezioni, vite immortali, paradisi, ricongiungimento coi propri cari e partecipazione alla felicità divina.
Per un bambino le persone che garantiscono queste cose sono i genitori fisiologici, come per tutti gli animali mammiferi ma non solo. Pure per gli uccelli e alcuni rettili.
Da adulti, i motivi che spingono a ricercare il modo per sfuggire alla paura di vivere non vengono meno. Vengono solo razionalizzati.
Anche se si risolve un problema, ecco che ne nasce subito un altro, E comunque la sensazione di impotenza e' sempre presente, e prima o poi riaffiora impellente. Sia nei singoli, sia nelle folle.
Per cui il Bambino interiore non fa altro che razionalizzare un bisogno attraverso la riflessione adulta, cercando modelli a cui riferirsi, o da cui distaccarsi. Modelli che sono giudizi, sentenze, definizioni, pre-giudizi Genitoriali.
Quindi l'idea che si cotruisce dell'onnipotenza, ovvero della speranza e illusione di sentirsi al sicuro, dipende dal tagli che si da alla soluzione.
C'è che preferisce un dio preconfezionato, chi se lo fa da se a suo uso e consumo, e chi lo vede attraverso l'onnipotenza umana, che si sostanzializza nella scienza, per esempio.
In questo caso si elegge l'ingegno umano a propria divinità, riferendo alla sua capacità risolutiva ogni problema che si pone.
-Se sei angosciato, non andare dal prete, ma vai dallo psichiatra-, ti dirà.
Ma lo schema di fondo non cambia, a mio parere, e si ripresenta ad ogni nascita, sempre uguale.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Werewolf ha scritto:No, perché c'è chi vede cos'è quella necessità(un bisogno di regressione infantile), capisce che ne può fare a meno, e ne fa a meno. Certo, se tu senti il bisogno della baby-sitter, non è colpa mia. Ma io non ne ho bisogno.Che esista o meno non ha importanza. Se non c'e' l'uomo ha la facolta di inventarsela.
Come diceva Pascal: se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo.
E quello che ha sempre fatto l'umanita. E ognuno si inventa il suo.
Ne hai bisogno anche tu. basta che ti senti un po male o che ti capita qualche legnata esistenziale, e vai anche tu dal tuo prete.
Magari avra' il camice bianco, invece che la toga nera o arancione.
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Ne hai bisogno anche tu. basta che ti senti un po male o che ti capita qualche legnata esistenziale, e vai anche tu dal tuo prete.
Magari avra' il camice bianco, invece che la toga nera o arancione.
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Questo e' un retaggio della filosofia empiristica di Locke.
No, il primo è un pensiero mio ed il secondo è quanto risulta da decenni di studi psicologici.
doctor Faust ha scritto:Hume ha dimostrato subito dopo che saranno anche bianche, ma sono comunque lavagne, ed ognuna e' fatta a modo suo, per cui ricevono solo quello che possono ricevere.
Chi è Hume, un neurologo? E come lo ha dimostrato, avresti dei riferimenti?
doctor Faust ha scritto:Le neuroscenze poi, hanno stabilito che ci sono parecchie informazioni istintive e operative che costituiscono il bagaglio genetico, per cui la lavagna non e' neppure bianca, ma gia' ci stanno sotto una serie di colori e principi di fondo.
Sì. Esistono studi sull'influenza del patrimonio genetico sulla formazione caratteriale delle persone, se non ricordo male arriva a percentuali sul 6 %.
doctor Faust ha scritto:Pensare che il cervello di un bambino sia puro e immacolato e' un errore.
Nella succitata misura, di circa il 6 %.
doctor Faust ha scritto:E lo dimostrera' crescendo, quando si penserà di aver insegnato una cosa e si scoprirà che lui ne ha compresa un'altra, o non l'ha compresa proprio, o addirittura l'ha compresa benissima, ma l'ha rifiutata.
Colpa di chi spiega, e non del bambino che non capisce.
Non ho mai avuto un padre quindi non ti so rispondere con valori empirici miei (Non ho assolutamente nessuna idea del padre). Ho comunque la netta sensazione che se un figlio ha un'idea del padre come quella che abbiamo dell'autorità e delle istituzioni, siamo da capo: quello è un padre di merda.
doctor Faust ha scritto:Il fatto di non aver avuto un padre fisiologico che abbia dato un imprinting sotto certi aspetti puo' essere una liberta', sotto altri e' sicuramente uno svantaggio, in quanto c'e' risentimento, nel bambino, verso questa situazione.
L'errore di fondo è proprio questo: pensare che un padre debba dare un imprinting. Personalmente di imprinting ne ho ricevuti altri, ed il mio risentimento è rivolto proprio al fatto di averli ricevuti.
doctor Faust ha scritto:E la si riflette proprio nell'opinione che si ha sul concetto di autorita', che non viene riconosciuto, Per estensione lo si proietta sulle istituzioni, che sono l'autorità formale, ma anche su chi si pone in modo genitoriale.
Qui non capisco bene a cosa ti riferisci, comunque a me non pare affatto male, se non a non riconoscerlo, almeno mettere il concetto di autorità in discussione.
doctor Faust ha scritto:Il simbolo di questo concetto e' dio, e di conseguenza viene rifiutata ogni idea di divinita', in quanto non e' mai stata acquisita, se non negativamente.
Da quando un concetto ha bisogno di simboli, per di più inventati? Il rifiuto di ogni idea di divinità non mi pare affatto male, insieme a quello di tutte le altre cose inesistenti.
Come appunto il neonato, che dallo sviluppo di un cervello sociale è ben lungi. Hai decontestualizzato (Come altri in quel thread) la frase per tirare acqua al tuo mulino.
doctor Faust ha scritto:Il neonato nasce in un contesto sociale, nasce da una mamma e di solito c'e' già presenza umana attorno a lui. Non e' un rettile che nasce dell'uovo nella sabbia.
Quindi la forma mentis sociale e' gia implicita nel suo DNA e nella sua fisiologia,corroborato dalle prime esperienza stesse di vita, e quelle successive.
Questo mi pare un grosso non sequitur; fai attenzione a che le tue conclusioni siano la conseguenza logica delle tue premesse, il contesto sociale in cui nasce un bimbo non ha alcuna influenza sul suo patrimonio genetico, già presente nel feto.
Mi citeresti la frase esatta dall'articolo please?
doctor Faust ha scritto:Ho fatto copia/incolla, per cui le parole sono quelle riportate nel tread sopra.
ok scusa l'insistenza ma mi citeresti la fonte?
Un adulto è un adulto e come tale non ha, o non dovrebbe avere, bisogno di surrogati dei genitori altrimenti è semplicemente un immaturo.
doctor Faust ha scritto:Tutta la psicoanalisi contemporanea si basa sulla seconda topica Freudiana.
Carino questo commento dispiegante in proposito http://uffaforum.forumfree.it/?t=4926743
Copincollo la stronzata:
"il Super Io le dirà : non lasciarti andare, ricordarti che sei una brava ragazza! Cosa penserà di te? Cosa diranno le tue amiche? Che sei una ragazza facile. Lui vuole baciarti solo perchè tu sia l'ennesimo trofeo da mostrare ai suoi amici, non ti vuole bene e non è di certo il suo tipo".
Tutti fattori sociali. La stessa ragazza in un contesto sociale diverso può strafottersene e farsi allegramente trombare (Come sarebbe giusto che fosse ).
doctor Faust ha scritto:Dentro di noi, per tutta la vita, sono presenti pulsioni basate sul principo del piacere, che vengono identificate come il Bambino interiore.
Pulsioni derivanti dal concetto di norma e protezione che si siamo costruiti nel confronto con le figure genitoriali, che saranno il nostro Genitore interno, e si baseranno sul principi del dovere.
Infine il confronto fra il mondo interiore e la realta', che viene indentificato come capacità adulta di interagire, o Adulto.
La sua funzione e' quella di mediare fra il principo di piacere e quello del dovere,[Bambino-Genitore] con il principio di realta' o della concretezza operativa e pragmatica, fondata sulla razionalita' e sulla logica.
L'Adulto e' quello che pesa, conta, misura, progetta e decide.
Scusa ma di questa insalata dialettica non vedo né il capo, né la coda
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Re: Caratteristiche dell'anima
Fux89 ha scritto:doctor Faust ha scritto:
Ne hai bisogno anche tu. basta che ti senti un po male o che ti capita qualche legnata esistenziale, e vai anche tu dal tuo prete.
Magari avra' il camice bianco, invece che la toga nera o arancione.
Stavo per postare, ma dopo aver letto questo preferisco terminare qui, altrimenti mi verrà mal di testa e dovrò prendere una pillola di Moment Act che mi ha dato il farmacista, ovvero il collaboratore del mio prete dalla toga bianca.
Re: Caratteristiche dell'anima
No, l nascita delle religioni, in base a quello che le religioni affermano, almeno per quelle che in Occidente hanno il seguito più numeroso, è una rivelazione da parte di Dio a certuni uomini.Questa e' la nascita della religione per stessa ammissione delle religioni.
Come dicevo sopra, c'è anche chi accetta la propria impotenza(che comunque non è mai totale), se ne fa una ragione e cerca di convivere con il dato di fatto che ci saranno sempre cose al di fuori del proprio controllo.Anche se si risolve un problema, ecco che ne nasce subito un altro, E comunque la sensazione di impotenza e' sempre presente, e prima o poi riaffiora impellente. Sia nei singoli, sia nelle folle.
Ovviamente ognuno ha il suo modello di realtà. Ma questo non significa che ognuno cerchi di avere il controllo su di essa, o pensi che ci sia qualcosa/qualcuno che lo abbia.Per cui il Bambino interiore non fa altro che razionalizzare un bisogno attraverso la riflessione adulta, cercando modelli a cui riferirsi, o da cui distaccarsi. Modelli che sono giudizi, sentenze, definizioni, pre-giudizi Genitoriali.
Non si sostanzializza, si sostanzia, semmai.C'è che preferisce un dio preconfezionato, chi se lo fa da se a suo uso e consumo, e chi lo vede attraverso l'onnipotenza umana, che si sostanzializza nella scienza, per esempio.
In questo caso si elegge l'ingegno umano a propria divinità, riferendo alla sua capacità risolutiva ogni problema che si pone.
-Se sei angosciato, non andare dal prete, ma vai dallo psichiatra-, ti dirà.
Ma lo schema di fondo non cambia, a mio parere, e si ripresenta ad ogni nascita, sempre uguale.
Anyway, se è vero che c'è chi pensa che la scienza possa dargli l'onnipotenza(molto positivista, ma evidentemente chi afferma ciò non capisce granché di scienza, se non altro perché scienza e tecnica sono due cose differenti), rimane il fatto che non è così, se non altro perché la scienza stessa, in quanto metodo, ha obiettivo la conoscenza, non l'onnipotenza.
In ogni caso, rimane che ci sono moltissime persone che non hanno bisogno del senso di onnipotenza, e sanno benissimo di essere limitate, e che non c'è niente e nessuno che, oltre un certo livello, possa far venir meno la loro limitatezza. C'è chi semplicemente la accetta.
Questa si chiama proiezione: in ogni caso, chiedere consiglio a qualcuno non significa certo considerarlo onnipotente o in contatto con qualcosa di onnipotente. In ogni caso, ho avuto abbastanza legnate esistenziali da bastarmi per il resto dei miei giorni, e non ho chiesto aiuto a nessuna tipologia di 'prete', se non altro perché non ne avevo di disponibili.Ne hai bisogno anche tu. basta che ti senti un po male o che ti capita qualche legnata esistenziale, e vai anche tu dal tuo prete.
Magari avra' il camice bianco, invece che la toga nera o arancione.
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"You can have all the faith you want in spirits and the afterlife, and heaven and hell, but when it comes to this world, don't be an idiot. 'Cause you can tell me you put your faith in God to put you through the day, but when it comes time to cross the road, I know you look both ways."
House, M.D.
La vita è un diritto, non un dovere.
Re: Caratteristiche dell'anima
mavalà ha scritto:
la parola "ateo" significa "senza dio".... dio è una invenzione irrazionale e assolutamente innaturale. ..e anche controproducente, sopra tutto se deve salvarti la vita.(come dicevi invece Tu)
Stai parlando del dio culturale, non del bisogno di dio.
Piu esattamente la definiresi una soluzione razionalizzata di un bisogno irrazionale, anche se logico e fisiologico.
Chi ha paura cerca un salvatore.
Hai mai visto una lepre che invece di scappare si ferma e città il rosario chiedendo aiuto a un amico immaginario? ... Poi ingannare te stesso per un po' con le favole, ma non la natura perché la natura è SENZADIO ..cosi come l realtà
Inutil ettribuire comportamenti umani ad una lepre. Lo si fa nelle favole di La Fontaine.
Ma rispondi tu:- Hai mai parlato con una lepre per capire che cosa pensa quando si sta cacando addosso perche c'e' un cane che la insegue?
Vedi...noi abbiamo la presunzione di pensare che siamo gli unici ad avere dei pensieri, e percio' anche gli unici a pensare a dio. Perchè siamo degli sciocchi ignoranti.
La lepre ha un cervello che pensa, proprio come noi, ma compatibilmente con la sua capacità di pensiero. Che noi non conosciamo [ma presumiamo di sapere per scienza infusa (da chi?)].
Chi ti dice che nel momento della paura la lepre non stia invocando la sua mamma, proprio come faresti tu bambina nella stessa situazione?
Chi ti dice che di fronte a una tragedia inenarrabile tu non andrai a cercare conforto nella madonna o nella dea madre o nella Scienza, che sono sempre un surrogato di mamma?
Preferisci l'ultima? Ad ognuno le sue speranze e le sue illusioni.
doctor Faust- -------------
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Re: Caratteristiche dell'anima
Ora vado a pranzo, e poi rispondo ai mancanti.
Tutto sommato e' una discussione interessante.
Tutto sommato e' una discussione interessante.
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Re: Caratteristiche dell'anima
oh, quale magnanima generosità.
grazie.
a me invece fa solo un po' divertire questo zampettare a vuoto da cimice rovesciata.
nella mia vita non ci sono dèi, neanche mascherati con altro nome.
questa è la mia percezione.
ma non sono così presuntuoso da esserne sicuro. (chissà, magari hai ragione tu. permettimi magari di invitarti a una analisi accurata di tutta la mia storia personale, e di non spalmarmi addosso generici riferimenti psicologici).
sono in compenso abbastanza razionale da comportarmi in modo conseguente a questa mia percezione.
non ho dèi o dogmi da difendere, dubito sempre, sono aperto alla conoscenza che cambia il mio orizzonte oppure lo rinsalda nei suoi attuali parametri.
se tu non trovi differenza tra questo approccio e quello di vergini incinte chiamate al cielo che siedono alla destra del padre, o di energie dell'io che incontrano il Grande Universo, o del mangiare di notte perché così Allah non ti vede, io non ci posso fare niente.
grazie.
a me invece fa solo un po' divertire questo zampettare a vuoto da cimice rovesciata.
nella mia vita non ci sono dèi, neanche mascherati con altro nome.
questa è la mia percezione.
ma non sono così presuntuoso da esserne sicuro. (chissà, magari hai ragione tu. permettimi magari di invitarti a una analisi accurata di tutta la mia storia personale, e di non spalmarmi addosso generici riferimenti psicologici).
sono in compenso abbastanza razionale da comportarmi in modo conseguente a questa mia percezione.
non ho dèi o dogmi da difendere, dubito sempre, sono aperto alla conoscenza che cambia il mio orizzonte oppure lo rinsalda nei suoi attuali parametri.
se tu non trovi differenza tra questo approccio e quello di vergini incinte chiamate al cielo che siedono alla destra del padre, o di energie dell'io che incontrano il Grande Universo, o del mangiare di notte perché così Allah non ti vede, io non ci posso fare niente.
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fine.
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Re: Caratteristiche dell'anima
infatti la fede è per deboli e impauriti senza autostima e forza interiore..il classico carattere gregariodoctor Faust ha scritto:
Chi ha paura cerca un salvatore.
come tutti essere pensa a scappare a più veloce possibileMa rispondi tu:- Hai mai parlato con una lepre per capire che cosa pensa quando si sta cacando addosso perche c'e' un cane che la insegue?
Chi ti dice che nel momento della paura la lepre non stia invocando la sua mamma, proprio come faresti tu bambina nella stessa situazione?
sarebbe una specie estinta se facesse fede a qualche forza superiore
io ho avuto il dubbio piacere di lasciare quasi la pelle...l'unico mio pensiero era il dolore che creavo ai miei genitori mentre il mio padre mi teneva la manoChi ti dice che di fronte a una tragedia inenarrabile tu non andrai a cercare conforto nella madonna o nella dea madre o nella Scienza, che sono sempre un surrogato di mamma?
___________________
Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene
Re: Caratteristiche dell'anima
ps:
Dio esiste solo per i bisognosi....bisognosi di colmare il vuoto interiore per mancanza di cultura, intelletto e autostima
doctor Faust ha scritto:
Stai parlando del dio culturale, non del bisogno di dio.
Dio esiste solo per i bisognosi....bisognosi di colmare il vuoto interiore per mancanza di cultura, intelletto e autostima
___________________
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Re: Caratteristiche dell'anima
alberto ha scritto:
ma non sono così presuntuoso da esserne sicuro. (chissà, magari hai ragione tu. permettimi magari di invitarti a una analisi accurata di tutta la mia storia personale, e di non spalmarmi addosso generici riferimenti psicologici).
Vedi tu cosa ti va di fare. Per me non ci sono problemi.
non ho dèi o dogmi da difendere, dubito sempre, sono aperto alla conoscenza che cambia il mio orizzonte oppure lo rinsalda nei suoi attuali parametri.
E' quello che dico anche di me. Ma ho gia dovuto costatre che questa e' la posizione dell'Adulto. Quando entriamo nel Bambino, e non e' necessariamente una regressione, le vedute cambiano.
E' per questo che l'essere umano [ma non solo] e' spesso contraddittorio.
se tu non trovi differenza tra questo approccio e quello di vergini incinte chiamate al cielo che siedono alla destra del padre, o di energie dell'io che incontrano il Grande Universo, o del mangiare di notte perché così Allah non ti vede, io non ci posso fare niente.
Anche quelli che fanno queste cose sanno essere razionali quando vanno a fare la spesa e devono fare lo spezzatino con le cipolle.
Il punto e' questo. Non si e' sempre razionali. E del resto non e' nemmeno sano esserlo sempre.
Come faresti senza qualche impeto di gioia, di sano entusiasmo, di malinconia e tristezza, di riferimento a qualche tuo sano principio acquisito[come quello sopra esposto]?
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Re: Caratteristiche dell'anima
mavalà ha scritto:infatti la fede è per deboli e impauriti senza autostima e forza interiore..il classico carattere gregariodoctor Faust ha scritto:
Chi ha paura cerca un salvatore.
Nella mia esperienza ospedaliera ho visto decine di persone morire e centinaia in cattive condizioni. Alcuni era vigorosi, forti e determinati, fino al momento in cui la paura si e' impossessata di loro.
La paura e' patrimonio di tutti. E tutti prima o poi la provano. Quando si impossessa delle nostre facolta mentali ogni decisione pregressa viene meno e non si sa a chi o cosa ci si appella.
io ho avuto il dubbio piacere di lasciare quasi la pelle...l'unico mio pensiero era il dolore che creavo ai miei genitori mentre il mio padre mi teneva la mano [/quote]Chi ti dice che di fronte a una tragedia inenarrabile tu non andrai a cercare conforto nella madonna o nella dea madre o nella Scienza, che sono sempre un surrogato di mamma?
Tuo padre ti teneva la mano e ti infondeva amore e sicurezza.
Chi tiene la mano a chi non ha un padre e una madre vicini?
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Re: Caratteristiche dell'anima
mavalà ha scritto:ps:doctor Faust ha scritto:
Stai parlando del dio culturale, non del bisogno di dio.
Dio esiste solo per i bisognosi....bisognosi di colmare il vuoto interiore per mancanza di cultura, intelletto e autostima
Razionalmente la penso come te.
Ma chi non ne sente il bisogno e' perchè si e' autoproclamato dio di se stesso, in un delirio di autosufficenza.
Ma mai dire mai...
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Re: Caratteristiche dell'anima
Facchini, antropologo creazionista e prete ma che ammette l’evoluzione, sottolinea che un conto è la creazione, capibile non con la scienza ma con la filosofia, un conto è il creazionismo, null’altro che una visione della creazione che può essere aperta all’evoluzione, ma può anche chiudersi, come accade per l’Intelligent Design" (made in USA).
Dall’altra parte la scienza ufficiale appoggia le posizioni dell’”antro prete” senza esitazioni, aggiungendo come l'evoluzionismo in realtà derivi da Darwin, ne è il figlio. Analogamente, l'Intelligent Design oggi proposto negli Usa è una versione aggiornata del vecchio creazionismo, che si puntella su quegli aspetti ancora oscuri del mondo naturale, sostenendo che la scienza non potrà mai arrivare a spiegarli e che quindi rimandano a un progettista intelligente.
Per i cattolici tale posizione risulta cmq estremamente pericolosa, come ammette Facchini, sia filosoficamente sia religiosamente. Perché? Se si riduce dio a un ruolo di esplicazione degli attuali limiti della scienza, in un futuro spero non lontano, quando l'indagine umana avrà colmato qualche lacuna, dio verrebbe relegato ancor più ai margini. Secondo Facchini è qui che i due mondi si confondono, mentre le lacune scientifiche non si colmano con la religione. Non soltanto l'Intelligent Design non è scienza, ma rende anche un cattivo servizio alla religione.
S. J. Gould, infatti, proponeva due magisteri separati, fra scienza e religione: nessuno dei due magisteri è in grado di spiegare l’altro e devono rimanere separati. Pur ammirando Gould, reputo tale affermazione una stronzata, poiché Dawkins largamente ha dimostrato come il magistero della religione non possa entrare in quello della scienza per propria inadeguatezza (e per le figure di merda che rischierebbe di fare), mentre il magistero della scienza non vogliono che entri in quello della religione altrimenti quest’ultima cesserebbe di esistere, e non c’è T. de Chardini o lettere di GP2 che tengano. E' ovvio che l'Intelligent Design è una questione più politica che scientifica.
Per quanto concerne l’anima, il mondo cattolico propone di concentrare la riflessione non sul pericoloso e dubbio concetto di disegno intelligente, ma su quello più ampio di progetto superiore: un progetto che non si limita alla natura, ma che abbraccia l'intera progettualità divina sul creato.
I cattolici procedono a sviluppare tale argomentazione, ricordando come tra l'uomo e l'animale c'è un salto ontologico: praticamente nel corso dell’evoluzione umana, ad un certo punto (non si sa se da Homo erectus o neandertal) dio ha appioppato l’anima a l’essere umano. In quel preciso momento emerge dio come concausa dell'evento-uomo. Cosa che onestamente reputo naturalmente assurda,
Dall’altra parte la scienza ufficiale appoggia le posizioni dell’”antro prete” senza esitazioni, aggiungendo come l'evoluzionismo in realtà derivi da Darwin, ne è il figlio. Analogamente, l'Intelligent Design oggi proposto negli Usa è una versione aggiornata del vecchio creazionismo, che si puntella su quegli aspetti ancora oscuri del mondo naturale, sostenendo che la scienza non potrà mai arrivare a spiegarli e che quindi rimandano a un progettista intelligente.
Per i cattolici tale posizione risulta cmq estremamente pericolosa, come ammette Facchini, sia filosoficamente sia religiosamente. Perché? Se si riduce dio a un ruolo di esplicazione degli attuali limiti della scienza, in un futuro spero non lontano, quando l'indagine umana avrà colmato qualche lacuna, dio verrebbe relegato ancor più ai margini. Secondo Facchini è qui che i due mondi si confondono, mentre le lacune scientifiche non si colmano con la religione. Non soltanto l'Intelligent Design non è scienza, ma rende anche un cattivo servizio alla religione.
S. J. Gould, infatti, proponeva due magisteri separati, fra scienza e religione: nessuno dei due magisteri è in grado di spiegare l’altro e devono rimanere separati. Pur ammirando Gould, reputo tale affermazione una stronzata, poiché Dawkins largamente ha dimostrato come il magistero della religione non possa entrare in quello della scienza per propria inadeguatezza (e per le figure di merda che rischierebbe di fare), mentre il magistero della scienza non vogliono che entri in quello della religione altrimenti quest’ultima cesserebbe di esistere, e non c’è T. de Chardini o lettere di GP2 che tengano. E' ovvio che l'Intelligent Design è una questione più politica che scientifica.
Per quanto concerne l’anima, il mondo cattolico propone di concentrare la riflessione non sul pericoloso e dubbio concetto di disegno intelligente, ma su quello più ampio di progetto superiore: un progetto che non si limita alla natura, ma che abbraccia l'intera progettualità divina sul creato.
I cattolici procedono a sviluppare tale argomentazione, ricordando come tra l'uomo e l'animale c'è un salto ontologico: praticamente nel corso dell’evoluzione umana, ad un certo punto (non si sa se da Homo erectus o neandertal) dio ha appioppato l’anima a l’essere umano. In quel preciso momento emerge dio come concausa dell'evento-uomo. Cosa che onestamente reputo naturalmente assurda,
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:
Tuo padre ti teneva la mano e ti infondeva amore e sicurezza.
Chi tiene la mano a chi non ha un padre e una madre vicini?
sinceramente era il contrario ...ero io che cercavo di darlo forza, perché come dicevo prima...sentivo la loro sofferenza
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Re: Caratteristiche dell'anima
Rasputin ha scritto:doctor Faust ha scritto:Hume ha dimostrato subito dopo che saranno anche bianche, ma sono comunque lavagne, ed ognuna e' fatta a modo suo, per cui ricevono solo quello che possono ricevere.
Chi è Hume, un neurologo? E come lo ha dimostrato, avresti dei riferimenti?
Hume ha scritto Il Trattato della natura umana, dove mette in luce che tutte le percezioni, le aggregazioni e le idee sono frutto delle sensazioni, ovvero di cio' che il cervello assimila attraverso i sensi.
Questi agiscono secondo tre principi, che sono continuita, continuita e somiglianza.
Ma queste categorie sono personali, per cui cio' che assuni tu secondo queste categorie, sara' diverso da cio' che assumo io, e questo e' dovuto alla "lavagna", cioe' alla formazione cerebrale che sviluppa la mente personale [elaborazione e azione]
Se tu guardi un albero avrai determinate senzazioni, percezioni, emozioni, associazioni di idee, conclusioni e giudizi, definizioni, ecc che saranno diverse da quelle che avrò io guardando lo stesso albero.
Perchè abbiamo due lavagne differenti, costrurite sencondo il progetto del nostro personale DNA e la realizzazione di questo progetto.
doctor Faust ha scritto:Le neuroscenze poi, hanno stabilito che ci sono parecchie informazioni istintive e operative che costituiscono il bagaglio genetico, per cui la lavagna non e' neppure bianca, ma gia' ci stanno sotto una serie di colori e principi di fondo.
Sì. Esistono studi sull'influenza del patrimonio genetico sulla formazione caratteriale delle persone, se non ricordo male arriva a percentuali sul 6 %.
Non si puo' dire quanto influisca, perchè, per un idiota, la componenete genetica[deterministica] sarà altissima, mentre per una mente eclettica la componente genetica sarà molto ridotta, a causa delle connessioni neuronali.
La costatazione e' che c'e' e che determinerà il tipo di informazioni che andremo ad acquisire, come una sorta di filtro d'entrata.
L'errore di fondo è proprio questo: pensare che un padre debba dare un imprinting. Personalmente di imprinting ne ho ricevuti altri, ed il mio risentimento è rivolto proprio al fatto di averli ricevuti.
Non e' un errore. E' una costatazione provata. Lorenz lo ha fatto con le papere. Per l'uomo ci vuole più tempo e maggior esposizione, ma un imprinting c'e' anche per lui.
Come già detto precedentemente, di solito, il padre naturale da norme e affetto. Se invece si inseriscono altre figure genitoriali sostitutive, specialmente istituzionali, quello che daranno saranno solo norme, senza affetto.
Di qui poi la stortura di percezioni nei confronti del principio di autorità, visto solo come lesivo e non come una risorsa [un padre punitivo e non rassicurante].
Questo mi pare un grosso non sequitur; fai attenzione a che le tue conclusioni siano la conseguenza logica delle tue premesse, il contesto sociale in cui nasce un bimbo non ha alcuna influenza sul suo patrimonio genetico, già presente nel feto.
Errore. Siccome il bimbo nasce da una madre e un padre, che si presume poi si occuperanno di lui, c'e' una consegienza logica e fisiologica tra la continuità di DNA, con informazioni al seguito, e presenza del contesto sociale, che inizia con i genitori.
In poche parole, chi fornisce il DNA sarà anche poi il primo rappresentante del contesto sociale, visto che nessun bambino nasce sotto un cavolo o lo porta la cicogna.
ok scusa l'insistenza ma mi citeresti la fonte?
La fonte e' l'articolo che mi hai segnalato tu, rimandandomi all'altro tread. Io ho letto cio' che tu mi hai segnalato in un tuo post precedente.
Copincollo la stronzata:
"il Super Io le dirà : non lasciarti andare, ricordarti che sei una brava ragazza! Cosa penserà di te? Cosa diranno le tue amiche? Che sei una ragazza facile. Lui vuole baciarti solo perchè tu sia l'ennesimo trofeo da mostrare ai suoi amici, non ti vuole bene e non è di certo il suo tipo".
Tutti fattori sociali. La stessa ragazza in un contesto sociale diverso può strafottersene e farsi allegramente trombare (Come sarebbe giusto che fosse ).
Mi sa che non hai capito una mazza.
Quello che succede in questa ragazza e' un dialogo interno fra es e super io, cioe' fra il Bambino che dice:- Ma si dai divertiamoci un po' e chi se ne frega!-, e il Genitore interno, in parte mutuato dall'esterno,e in parte rielaborato motu propio. che gli dice:- Ma non fare stronzate, che poi te ne penti!-
L'adulto poi decidera' a chi dare retta oppure mediera':- va be, mi faccio palpare ma non mi faccio fottere-.
Tu, con la tua risposta, hai dato retta al bambino.
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Re: Caratteristiche dell'anima
ps:
La paura è un meccanismo che in teoria dovrebbe proteggerci da situazioni pericolosi, e lo si combatte con la esperienza e sicurezza interiore. ..la forza devi trovare in te stesso è non in qualche fantasma mentale. Ma "stranamente" ad alcuni piace creare una certa dipendenza da questo protettore immaginario per tenere i poveracci sotto scaccodoctor Faust ha scritto:
Nella mia esperienza ospedaliera ho visto decine di persone morire e centinaia in cattive condizioni. Alcuni era vigorosi, forti e determinati, fino al momento in cui la paura si e' impossessata di loro.
La paura e' patrimonio di tutti. E tutti prima o poi la provano. Quando si impossessa delle nostre facolta mentali ogni decisione pregressa viene meno e non si sa a chi o cosa ci si appella.
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Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene
Re: Caratteristiche dell'anima
Giampy ha scritto:
I cattolici procedono a sviluppare tale argomentazione, ricordando come tra l'uomo e l'animale c'è un salto ontologico: praticamente nel corso dell’evoluzione umana, ad un certo punto (non si sa se da Homo erectus o neandertal) dio ha appioppato l’anima a l’essere umano. In quel preciso momento emerge dio come concausa dell'evento-uomo. Cosa che onestamente reputo naturalmente assurda,
Semplicemente perche ' i cattolici non conoscono ne Mendel [che era pure un monaco], ne Cavalli-Sforza.
Se li conoscessero saprebbero benissimo che il salto evolutivo stato fatto attraverso una modificazione del DNA e non l'introduzione di una presunta anima che nessuno sa cosa e', in quanto etimologicamente altro non e' che il respiro, cosa comune con tutti gli animali che respirano, compresi i pesci, che repirano attraverso le branchie.
Come questo sia successo e' un mistero attualmente, come e' sono misteriosi tutti i salti evolutivi, perche' determinati dal caso e non dalla necessita', che interviene solo per il premio al salto evolutivo piu' adatto in quel momento e in quel luogo.
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Re: Caratteristiche dell'anima
doctor Faust ha scritto:Giampy ha scritto:
I cattolici procedono a sviluppare tale argomentazione, ricordando come tra l'uomo e l'animale c'è un salto ontologico: praticamente nel corso dell’evoluzione umana, ad un certo punto (non si sa se da Homo erectus o neandertal) dio ha appioppato l’anima a l’essere umano. In quel preciso momento emerge dio come concausa dell'evento-uomo. Cosa che onestamente reputo naturalmente assurda,
Semplicemente perche ' i cattolici non conoscono ne Mendel [che era pure un monaco], ne Cavalli-Sforza.
Se li conoscessero saprebbero benissimo che il salto evolutivo stato fatto attraverso una modificazione del DNA e non l'introduzione di una presunta anima che nessuno sa cosa e', in quanto etimologicamente altro non e' che il respiro, cosa comune con tutti gli animali che respirano, compresi i pesci, che repirano attraverso le branchie.
Come questo sia successo e' un mistero attualmente, come e' sono misteriosi tutti i salti evolutivi, perche' determinati dal caso e non dalla necessita', che interviene solo per il premio al salto evolutivo piu' adatto in quel momento e in quel luogo.
E' un mistero sapere cosa intendono per salto evolutivo
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Re: Caratteristiche dell'anima
"Salti evolutivi"? Che roba è? Si mangia?doctor Faust ha scritto:Come questo sia successo e' un mistero attualmente, come e' sono misteriosi tutti i salti evolutivi, perche' determinati dal caso e non dalla necessita', che interviene solo per il premio al salto evolutivo piu' adatto in quel momento e in quel luogo.
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Re: Caratteristiche dell'anima
mavalà ha scritto:
La paura è un meccanismo che in teoria dovrebbe proteggerci da situazioni pericolosi, e lo si combatte con la esperienza e sicurezza interiore. ..la forza devi trovare in te stesso è non in qualche fantasma mentale. Ma "stranamente" ad alcuni piace creare una certa dipendenza da questo protettore immaginario per tenere i poveracci sotto scacco
Ma tu ne fai una questione politica.
A un napoletano due cose non puoi togliere: il sangue di san Gennare e il cornetto che hanno in tasca.
Non e' una questione politica. E una questione di sicurezza interiore, come dici tu.
I Sioux che avevano il sacchetto della medicina al collo pensavano di essere invulnerabili alle pallottole dei Wincester. Questo dava loro coraggio per vincere a paura.
Che ci vuoi fa? siamo fatti cosi. Beata te che non ne hai bisogno. Evidentemente ti hanno regalato una forte personalita [somigli a babbo?] e le vicessitudini hanno affinato il tuo spirito indipendente e autoreferenziale.
Ai più non va cosi bene.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Fux89 ha scritto:
"Salti evolutivi"? Che roba è? Si mangia?
e' quella cosa che permette di dire che non siamo di fronte a una varieta di specie esitente, ma ad una nuova specie.
Questione di qualche aminoacido nel punto giusto.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Vedi, se I Sioux , invece di credere nei fantasmi, avessero creduto ai loro occhi questo non sarebbe successo.doctor Faust ha scritto:
I Sioux che avevano il sacchetto della medicina al collo pensavano di essere invulnerabili alle pallottole dei Wincester. Questo dava loro coraggio per vincere a paura.
Che ci vuoi fa? siamo fatti cosi. Beata te che non ne hai bisogno. Evidentemente ti hanno regalato una forte personalita [somigli a babbo?] e le vicessitudini hanno affinato il tuo spirito indipendente e autoreferenziale.
Ultima modifica di mavalà il Lun 19 Set 2011 - 17:02 - modificato 4 volte.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Per quanto concerne i salti evolutivi, io penso che la microevoluzione faccia la macroevoluzione, come questo avvenga ancora non è chiaro (selezione naturale? mutazioni? deriva genetica casuale? flusso genico? tutto insieme?). Sono molte le specie di animali "nate" sotto i ns occhi e ben documentate, ovviamente non potremo mai osservare la nascita di un phylum per ovvie ragioni di tempo
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Re: Caratteristiche dell'anima
mavalà ha scritto:ps:doctor Faust ha scritto:
Stai parlando del dio culturale, non del bisogno di dio.
Dio esiste solo per i bisognosi....bisognosi di colmare il vuoto interiore per mancanza di cultura, intelletto e autostima
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Re: Caratteristiche dell'anima
Definisci "salto evolutivo". Ciò che porta ad una nuova specie si chiama "speciazione"...doctor Faust ha scritto:Fux89 ha scritto:
"Salti evolutivi"? Che roba è? Si mangia?
e' quella cosa che permette di dire che non siamo di fronte a una varieta di specie esitente, ma ad una nuova specie.
Questione di qualche aminoacido nel punto giusto.
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Re: Caratteristiche dell'anima
Giampy ha scritto:(selezione naturale? mutazioni? deriva genetica casuale? flusso genico? tutto insieme?).
Uranio?
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Re: Caratteristiche dell'anima
chef75sp ha scritto:Giampy ha scritto:(selezione naturale? mutazioni? deriva genetica casuale? flusso genico? tutto insieme?).
Uranio?
Essendo radiattivo l'uranio determina mutazioni a livello del DNA, quindi si
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Giampy ha scritto:chef75sp ha scritto:Giampy ha scritto:(selezione naturale? mutazioni? deriva genetica casuale? flusso genico? tutto insieme?).
Uranio?
Essendo radiattivo l'uranio determina mutazioni a livello del DNA, quindi si
Quindi non è cosi tutto complicato come potrebbe sembrare.
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