Questioni morali

Per iniziare bene la domenica, ho avuto una curiosa discussione con un mio conoscente.

Stavamo parlando di CGI ed espedienti grafici per la realizzazione di esplosioni nello spazio, quando di punto in bianco ci siamo messi a speculare sull'ipotesi del mio amico "Hitler nello spazio", tramutato in un essere che se ne va in giro a trivellare pianeti e imbrigliare in una rete energetica sistemi galattici interi per ottenere energia utile ad alimentare il suo ecosistema universale.

Alché gli ho chiesto: "Tu saresti capace di distruggere tutti i viventi e tutti i pianeti esistenti per soddisfare questo scopo?"

Risposta: "Sì, certamente"

Mia ulteriore domanda: "Perché lo faresti?"

Risposta: "Per soddisfare la mia felicità, ti pare poco?"

Già, ci pare poco, la felicità degli altri. Se c'è una cosa che non capisco, è dove vada posto il limite di realizzazione di una persona, anche se avvenga a discapito del benessere altrui. Voglio dire, se ad uno psicopatico l'ultima gioia rimasta in vita è scorticare il muretto che cinge la mia abitazione, perché dovrei scacciarlo e renderlo così frustrato da metterlo magari in condizioni di sbrigarsela con un omicidio?

Negare una felicità che comporta magari la sofferenza di altri può portare a conseguenze ancora più deleterie ed estese?

La tua libertà finisce dove inizia della dell'altro! E questo vale anche per le questioni morali, anche se quelle che tu poni mi sembrano non essere vere questioni morali.

Prendi ad esempio, Paolo, il caso di Elliott Rodger, per allacciarci alla cronaca degli ultimi giorni... Ha fatto uno sterminio perché era vergine e non riusciva in nessun modo a farsi piacere, a suo dire, dalle ragazze.

Se almeno una di queste avesse accettato la sua proposta, magari andando anche contro il proprio desiderio, non ci troveremmo in una situazione in cui sono morte un tot di persone per via di uno squilibrio che è andato ancora di più per la tangente.

E sì, sono cose su cui riflettere... Sacrificare un po' della libertà degli altri per evitare conseguenze spaventose può sembrare un'opzione, purtroppo.

Non condivido il tuo punto di vista. Nel caso da te citato non si può attribuire alcuna responsabilità a elementi esterni a chi li commette, se non la pazzia, di ciò che è accaduto. Il principio cui tu fai riferimento è alla base delle più aberranti nefandezze, come il nazismo, il comunismo e via dicendo. Il diritti del singolo sono inviolabili e non esiste alcuna motivazione che possa giustificare tale mancanza di rispetto. Non è colpa tua, in senso impersonale, se avviene una determinata cosa anche se di per se negativa.  Non vedo perciò perchè ne dovrebbe subire delle conseguenze.

In un certo senso, quando diciamo "alcune tragedie potrebbero essere evitate, se ci capissimo più a fondo" è il motivo alla base di quello che affermavo, non ho pensato a derive naziste o simili. Ho una concezione per così dire corresponsabile della "pazzia": in molti casi contribuiamo attivamente al malessere degli altri, anche senza ascoltarli (il che potrebbe invece costituire un incentivo ad incanalare l'ira e la frustrazione in altri modi).
Forse parlo più di responsabilità condivisa, che colpa.

Loki ha scritto:Prendi ad esempio, Paolo, il caso di Elliott Rodger, per allacciarci alla cronaca degli ultimi giorni... Ha fatto uno sterminio perché era vergine e non riusciva in nessun modo a farsi piacere, a suo dire, dalle ragazze.

Se almeno una di queste avesse accettato la sua proposta, magari andando anche contro il proprio desiderio, non ci troveremmo in una situazione in cui sono morte un tot di persone per via di uno squilibrio che è andato ancora di più per la tangente.

E sì, sono cose su cui riflettere... Sacrificare un po' della libertà degli altri per evitare conseguenze spaventose può sembrare un'opzione, purtroppo.

  

Minsky ha scritto:

Loki ha scritto:Prendi ad esempio, Paolo, il caso di Elliott Rodger, per allacciarci alla cronaca degli ultimi giorni... Ha fatto uno sterminio perché era vergine e non riusciva in nessun modo a farsi piacere, a suo dire, dalle ragazze.

Se almeno una di queste avesse accettato la sua proposta, magari andando anche contro il proprio desiderio, non ci troveremmo in una situazione in cui sono morte un tot di persone per via di uno squilibrio che è andato ancora di più per la tangente.

E sì, sono cose su cui riflettere... Sacrificare un po' della libertà degli altri per evitare conseguenze spaventose può sembrare un'opzione, purtroppo.

  

Hell yeah! Con un'immagine rendiamo meglio di mille parole, vedi?

Minsky ha scritto:...

  

  
Come giustamente sostenevano i preti, almeno ai miei tempi, le questioni morali si risolvono in ultima analisi in questioni sessuali.
Il problema di fondo è sempre se c'è stata o meno fornicazione.
Caro Minsky, il tuo elenco ben lungi dall'essere esaustivo... come i numeri può continuare all'infinito.
Se Yahvé avesse permesso ad Adamo ed Eva di mangiare tutte le mele che volevano...
Se Elena non l'avesse data a Paride, o se Menelao se ne fosse fregato delle corna...
Se gli dei non avessero sempre avuto la brutta abitudine di scendere in terra per andare a figa...
Se Lucrezia non avesse fatto la difficile con Tarquinio il suberbo...
Se Cleopatra non avesse voluto convertire all'eterosessualità quella checca di Giulio Cesare...
Mi fermo a 2000 anni fa solo perché non voglio essere troppo prolisso!