la morte di un'amica

quando sai che non c'è più nulla da fare
quando riscopri una vecchia amica, ma lo fai sapendo della sua morte imminente
vedere tanti morti
vecchi, giovani, spirando fra il dolore o andandosene incoscenti
amici, sconosciuti, parenti,
non ci fai mai il callo
poi ti arrivano queste botte
e non sai che fare
non sai se continuare a vivere normalmente, che è l'unica cosa da fare
che ti sentivi pronto ma non l'avevi mai vissuto
ed ora. ora fa male... ora scava dentro e non c'è momento della mia solitudine che non si riempia di morte, della sua, di quelle passate e di quelle che verranno
e penso che non era ora
che dovevamo fare quella rimpatriata
ridere, con i suoi figli, suo marito e i nnostri comuni amici
e ora mancherà
consumata e attaccata a dei fili inutili
non ce la faccio a pensarla così
figurarsi vederla in agonia
mi sembrerebbe di farle torto

è proprio sbagliato questo mondo
non c'è niente che vada adesso

la morte sporca tutto e non torna più il limpido che illuminava la mia fiducia nel futuro
il futuro mi fa schifo

quelli di ciascuno non attutiscono affatto quelli che viviamo in prima persona.
siamo fragili, spesso siamo soli.
possiamo razionalizzare, analizzare, rialzarci e andare avanti.
dentro, cicatrici. aperte e chiuse, dolorose e sopite.
impermeabili alla logica.
ma arriverà altra bellezza, si formeranno altri progetti.
i fiumi delle emozioni scorrono indipendenti e inconsapevoli, nascono da noi, sfoceranno in un grande mare indifferente e freddo. 
sotto questa pioggia gelida e indifferente che li alimenta, eppure troviamo gli unici momenti di calore che mai conosceremo.
se c'è un po' di calore, è adesso.

Morire e veder morire, spesso mi viene in mente questa poesia di un poeta inglese

....La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.

mi stupisce come mi colpisca
nonostante la lontananza di tempo e di spazio che ci aveva allontanati

stare soli è deprimente in questi momenti
mi chiedo a cosa servirà mai tutta questa forza
questo allenamento alla sofferenza che sto facendo

lo so a cosa servirà
a ridere al mio funerale
a non far confondere il ghigno della rigidità post-mortem
con la mia risata di liberazione e di addio a questo mondo inutile

Mi dispiace, loonar. Un abbraccio. :)

loonar ha scritto:mi stupisce come mi colpisca
nonostante la lontananza di tempo e di spazio che ci aveva allontanati

stare soli è deprimente in questi momenti
mi chiedo a cosa servirà mai tutta questa forza
questo allenamento alla sofferenza che sto facendo

lo so a cosa servirà
a ridere al mio funerale
a non far confondere il ghigno della rigidità post-mortem
con la mia risata di liberazione e di addio a questo mondo inutile

Eppure c'è qualcosa che non ci fa impazzire, che ci tiene dritti  difronte all'evidente naufragio della nostra vita, me lo sono chiesto spesso, che cosa ci tiene su.
Non ho risposta, ma è così.

se acquisissimo la gravità dei pensieri che ci opprimono in questi momenti
la vita affonderebbe sotto la sua insignificanza

pensieri pesanti che franano addosso
che schiacciano la vita
vuota e senza significato
poi...
poi i pensieri si accartocciano di nuovo
i lembi si strappano
la colla si secca
e cadono tirati via da bambini dispettosi e felici nella loro vandalica incoscienza
e noi torniamo a far finta di nulla
a passare davanti a quel muro
e ridere e scherzare e perfino vivere

è più forte di noi.
qualcosa toglie significato alla nostra vita?
noi, a volte con stanchezza, a volte senza accorgercene, a volte sulle ali di un illogico entusiamo smemorato, lo ricostruiamo, gli diamo nuovi significati, scaviamo nuove fondamenta.
è una forza che ci permea, siamo forti. a volte senza capirlo, senza saperlo, ma le mani sporche di fango o rigate di sangue sono le nostre.

visto che non ho delle labbra da fissare, una voce da ascoltare, una spalla su cui appoggiarmi
proverò a trovare una via e un po' di luce leggendo l'hagakure e moby dick
chissà che l'esperienza di morti centinaia di anni fa non mi faccia tornare a vedere la mia strada

sono sicuro di sì.

loonar ha scritto:visto che non ho delle labbra da fissare, una voce da ascoltare, una spalla su cui appoggiarmi
proverò a trovare una via e un po' di luce leggendo l'hagakure e moby dick
chissà che l'esperienza di morti centinaia di anni fa non mi faccia tornare a vedere la mia strada

io ci sono, loo.... coraggio  

buona strada.
per rispetto a te, e a questa situazione triste, da oggi me ne vado, per un pò....
seguo il tuo esempio, fratello.
Dove? Pensavo Dubai.... = ^ - ° =
Ma poi torno, eh?
a big hug
<3

// OT

questa persecuzione (condita di rossi) verso cofee è infantile


//

complimenti!
   

Mi sfugge sinceramente il senso di questo rosso a loonar...

Volevo rimediare con un verde ma per oggi non posso più votare, sorry.