Buddhismo
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Re: Buddhismo
Ma come considerare il concetto della reincarnazione Buddista ?
silvio- -------------
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Re: Buddhismo
Non considerandolo!silvio ha scritto:Ma come considerare il concetto della reincarnazione Buddista ?
loonar- ----------
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Re: Buddhismo
Non avete compreso.meglio la frase "la natura di illuminato (Trad. Buddha) è in tutti gli esseri".Niente di divino.
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klaus54- -------------
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Re: Buddhismo
folkloresilvio ha scritto:Ma come considerare il concetto della reincarnazione Buddista ?
nello zen, quello che mi piace (esteticamente, le "pratiche" mi sono indesiderate) sono le idee di fondo, che prendo e metabolizzo, adattandone il messaggio che vi recepisco, per i miei scopi, gusti, necessità; non mi pare che la reincarnazione sia uno dei concetti compresi in quella filosofia
come klaus ha provato a descrivere, la parola "buddhismo" coinvolge una diversità di esperienze storicamente e geograficamente differenziate;
esagerando strumentalmente potrei dire di aver capito che c'è di tutto che viene catalogato nell'insieme del buddhismo, non escluse cose molto in conflitto fra loro;
se ci si vuole cristallizzare sull'uso di un termine così generico e omnicomprensivo come "buddhismo", credo che lo sviluppo del ragionamento ne trarrà un grosso handicap: non si riuscirà a trovare un punto di contatto per comprendersi vicendevolmente;
come sempre: opinioni personali, che valgono quanto può valere un'opinione personale.
mix- -------------
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Re: Buddhismo
A me parve, quelle 4 volte che ne parlai in India, che lo scopo non fosse discutere del divino ma raggiungere quello stato descritto anche qui. Mi ricordavano che una importante differenza era la costrizione per esempio dei cristiani a 1) credere in un unico Dio, 2) non nominare Dio in vano e 3) adorare Dio (la preghiera). Questo non c'è qui ovvero fanno come meglio credono.
Ciò in effetti significa, mi permetto per comodità, che si tratta di una posizione agnostica visto che sembrerebbe che non si può discutere di ciò che non si conosce. Non a caso il "fai come ti pare senza invadere la libertà altrui" equivale a non opporsi a chi pensa diversamente senza darti fastidio. La posizione atea si oppone al creazionismo per libero arbitrio contro l'ingerenza della chiesa.
Ciò in effetti significa, mi permetto per comodità, che si tratta di una posizione agnostica visto che sembrerebbe che non si può discutere di ciò che non si conosce. Non a caso il "fai come ti pare senza invadere la libertà altrui" equivale a non opporsi a chi pensa diversamente senza darti fastidio. La posizione atea si oppone al creazionismo per libero arbitrio contro l'ingerenza della chiesa.
SergioAD- -------------
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Re: Buddhismo
klaus54 ha scritto:Non avete compreso.meglio la frase "la natura di illuminato (Trad. Buddha) è in tutti gli esseri".Niente di divino.
Non è possibile comprenderla in quanto priva di significato.
Altrimenti saresti in grado di spiegarlo con parole tue.
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Re: Buddhismo
Io non voglio fare polemiche. Però non capisco perchè anzichè utilizzare frasi per me incomprensibili non sia possibile per te Klaus esprimerti con parole semplici e chiare. Butti li frasi che io non comprendo e che sottintendono non so cosa. Ma è così difficile esporre i principi buddisti con parole semplici e chiare? Intendo con parole comuni. Ti riporto solo per puro esempio alcune frasi tipo:
Applico la dialettica chan
probabilmente sarei davvero un'illuminato
Cerco di essere coerente con l'ottuplice sentiero
l'impermanenza (anicca), il non-sé o assenza di un'entità, o sé permanente (anatta), e la sofferenza (dukkha). L'ultima è il corollario delle altre due
Tu ti puoi esprimere come ti pare ma se qui tutti utilizzassero un proprio lessico non ci si capirebbe più. Non capisco se questo faccia parte di una particolare logica espressiva o ha altre motivazioni.
Applico la dialettica chan
probabilmente sarei davvero un'illuminato
Cerco di essere coerente con l'ottuplice sentiero
l'impermanenza (anicca), il non-sé o assenza di un'entità, o sé permanente (anatta), e la sofferenza (dukkha). L'ultima è il corollario delle altre due
Tu ti puoi esprimere come ti pare ma se qui tutti utilizzassero un proprio lessico non ci si capirebbe più. Non capisco se questo faccia parte di una particolare logica espressiva o ha altre motivazioni.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: Buddhismo
mix ha scritto:folkloresilvio ha scritto:Ma come considerare il concetto della reincarnazione Buddista ?
nello zen, quello che mi piace (esteticamente, le "pratiche" mi sono indesiderate) sono le idee di fondo, che prendo e metabolizzo, adattandone il messaggio che vi recepisco, per i miei scopi, gusti, necessità; non mi pare che la reincarnazione sia uno dei concetti compresi in quella filosofia
come klaus ha provato a descrivere, la parola "buddhismo" coinvolge una diversità di esperienze storicamente e geograficamente differenziate;
esagerando strumentalmente potrei dire di aver capito che c'è di tutto che viene catalogato nell'insieme del buddhismo, non escluse cose molto in conflitto fra loro;
se ci si vuole cristallizzare sull'uso di un termine così generico e omnicomprensivo come "buddhismo", credo che lo sviluppo del ragionamento ne trarrà un grosso handicap: non si riuscirà a trovare un punto di contatto per comprendersi vicendevolmente;
come sempre: opinioni personali, che valgono quanto può valere un'opinione personale.
io sapevo un altra storia sul come i buddisti giustificano la reincarnazione, non ricordo come si chiami purtroppo, comunque il motivo è che i buddisti, considerando spazio e tempo come mere illusioni, non possono credere ad una successione temporale di reincarnazioni, quindi la risolvono dicendo che siccome il tempo è un illusione, in realtà noi siamo insieme tutto e nessuno, cioè se noi facciamo del male ad un animale, quell azione è negativa non solo per l' animale, ma anche e soprattutto per noi stessi, in quanto, raggiungendo l' illuminazione, ci si dovrebbe rendere conto che quell animale è in un certo senso noi stessi
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Re: Buddhismo
Si chiama samsara alma,hai esposto bene il concetto.impermanenza,assenza di enti e sofferenza sono compresi nello Zingarelli.non è un lessico astruso.
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Re: Buddhismo
Vediamo di far chiarezza.
Dapprima due domande: che colore ha il vento? Seconda questione: credete che ciò che siamo adesso, in questo preciso istante in cui state leggendo, siete anche l'io quello che era prima e siete l'io che sarà dopo?
Alla prima cercate di rispondere,alla seconda la risposta è negativa , questo perchè l'io non ha un'esistenza, la sua durata è praticamente nulla poichè dura meno di un'istante; questa è la chiave per comprendere che l'io non esiste, che è pura illusione.
Nell'induismo esisteva la trasmigrazione delle anime, dove per anima si intende un io condizionatamente immortale che passa da un corpo all'altro.
Nel buddhismo invece non esiste alcun io e ciò che si reincarna è l'effetto determinato dall'ultimo io che ha abitato il vecchio corpo, questo effetto è un io diverso da quello precedente che ne era la causa, questi io hanno un legame causa-effetto, ma sono diversi; nella nostra vita, quella di adesso, è come se la reincarnazione avvenisse di continuo, perchè nella vita di ogni uomo si succedono infiniti io ed ognuno è diverso dall'altro, ogni io è l'effetto determinato da quello precedente , e ogni io determina quello successivo; questo processo avviene all'infinito, non ha mai fine, nè ha avuto un inizio: è la legge dell'impermanenza. Ecco perchè non possiamo parlare di nostre vite precedenti, ma di vite appartenute ad altri io che hanno determinato l'io che siamo adesso.
L'essenza invece di ogni uomo è l'unica cosa dell'uomo ad esistere veramente, comune a tutti gli esseri ed universale. Questa essenza è definita anatman,non-io, che è in ogni essere senziente,generata ma non creata.
L'uomo che si identifica nei suoi pensieri muore ogni giorno continuamente, si tratta di una morte eterna, di un supplizio eterno; mentre l'uomo che si identifica con la sua essenza, riscoprendola, questo fa dell'uomo un Buddha,un risvegliato,ed un thatagata,ossia di un essere andato oltre dal mero significato materialistico del mondo.
Solo l'uomo che ha coscienza si manifesta come un buddha,ecco perchè dico che non esistono tanti illuminati quanti sono gli uomini, ma esiste solo un illuminato che può manifestarsi individualmente, essendo la natura di illuminato in qualsiasi essere.
Si può affermare che la reincarnazione esiste o non esiste a seconda dei punti di vista. Si può affermare che la reincarnazione esiste perchè infiniti io si succedono ed ognuno di essi determina l'io successivo, cosi come ogni io è determinato da quello precedente. Ma si può affermare anche che la reincarnazione non esiste perchè gli io non esistono veramente, cosi come non esiste l'infinita successione di cause-effetti (infatti il karma in senso stretto non esiste).
Dapprima due domande: che colore ha il vento? Seconda questione: credete che ciò che siamo adesso, in questo preciso istante in cui state leggendo, siete anche l'io quello che era prima e siete l'io che sarà dopo?
Alla prima cercate di rispondere,alla seconda la risposta è negativa , questo perchè l'io non ha un'esistenza, la sua durata è praticamente nulla poichè dura meno di un'istante; questa è la chiave per comprendere che l'io non esiste, che è pura illusione.
Nell'induismo esisteva la trasmigrazione delle anime, dove per anima si intende un io condizionatamente immortale che passa da un corpo all'altro.
Nel buddhismo invece non esiste alcun io e ciò che si reincarna è l'effetto determinato dall'ultimo io che ha abitato il vecchio corpo, questo effetto è un io diverso da quello precedente che ne era la causa, questi io hanno un legame causa-effetto, ma sono diversi; nella nostra vita, quella di adesso, è come se la reincarnazione avvenisse di continuo, perchè nella vita di ogni uomo si succedono infiniti io ed ognuno è diverso dall'altro, ogni io è l'effetto determinato da quello precedente , e ogni io determina quello successivo; questo processo avviene all'infinito, non ha mai fine, nè ha avuto un inizio: è la legge dell'impermanenza. Ecco perchè non possiamo parlare di nostre vite precedenti, ma di vite appartenute ad altri io che hanno determinato l'io che siamo adesso.
L'essenza invece di ogni uomo è l'unica cosa dell'uomo ad esistere veramente, comune a tutti gli esseri ed universale. Questa essenza è definita anatman,non-io, che è in ogni essere senziente,generata ma non creata.
L'uomo che si identifica nei suoi pensieri muore ogni giorno continuamente, si tratta di una morte eterna, di un supplizio eterno; mentre l'uomo che si identifica con la sua essenza, riscoprendola, questo fa dell'uomo un Buddha,un risvegliato,ed un thatagata,ossia di un essere andato oltre dal mero significato materialistico del mondo.
Solo l'uomo che ha coscienza si manifesta come un buddha,ecco perchè dico che non esistono tanti illuminati quanti sono gli uomini, ma esiste solo un illuminato che può manifestarsi individualmente, essendo la natura di illuminato in qualsiasi essere.
Si può affermare che la reincarnazione esiste o non esiste a seconda dei punti di vista. Si può affermare che la reincarnazione esiste perchè infiniti io si succedono ed ognuno di essi determina l'io successivo, cosi come ogni io è determinato da quello precedente. Ma si può affermare anche che la reincarnazione non esiste perchè gli io non esistono veramente, cosi come non esiste l'infinita successione di cause-effetti (infatti il karma in senso stretto non esiste).
Ultima modifica di klaus54 il Dom 17 Giu 2012 - 15:38 - modificato 1 volta.
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Re: Buddhismo
Questa teoria degli Io impermanenti potrebbe svilupparsi secondo concetti psiconeurologici e diverrebbe razionale anche per noi.
Ma sull'Essenza generata e non creata siamo in pieno nel campo delle credenze religiose senza nessun riscontro oggettivabile.
Ma sull'Essenza generata e non creata siamo in pieno nel campo delle credenze religiose senza nessun riscontro oggettivabile.
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Re: Buddhismo
Credenze religiose? L'universo secondo la fisica è generato (dal big bang) e non creato..
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Re: Buddhismo
Sono convenzioni. Le estrapolazioni rettilinee uniformi sono in funzione del tempo, più il tempo si allarga e maggiore è l'errore di predizione.
Quindi quel no sull'essere uguali, in funzione del tempo va bene ma è una convenzione annullare il tempo per apprezzare la differenza tra l'essere fisicamente diverso.
In realtà le estrapolazioni si fanno quando mancano le misure e pertanto facendo attenzione e aggiustando il guadagno coi parametri appropriati si è sempre più in grado di sapere come sarà il futuro quasi predicendo una parte del destino.
Queste rivelazioni avevano più importanza quando astronomia e astrologia si confondevano, vedi il numero 108, il 12. In Thailandia si vedono dappertutto e il 108 mi sembra aderente alle distanze, grandezze mentre il 12 al tempo.
Ci sono delle relazioni con la materia e ancora sembrano convenzioni.
Quindi quel no sull'essere uguali, in funzione del tempo va bene ma è una convenzione annullare il tempo per apprezzare la differenza tra l'essere fisicamente diverso.
In realtà le estrapolazioni si fanno quando mancano le misure e pertanto facendo attenzione e aggiustando il guadagno coi parametri appropriati si è sempre più in grado di sapere come sarà il futuro quasi predicendo una parte del destino.
Queste rivelazioni avevano più importanza quando astronomia e astrologia si confondevano, vedi il numero 108, il 12. In Thailandia si vedono dappertutto e il 108 mi sembra aderente alle distanze, grandezze mentre il 12 al tempo.
Ci sono delle relazioni con la materia e ancora sembrano convenzioni.
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Re: Buddhismo
klaus54 ha scritto:Vediamo di far chiarezza.
Dapprima due domande: che colore ha il vento?
on esiste, che è pura illusione.
Quale vento? Il movimento di una massa d'aria? Il vento solare? Flavia Vento?
Battute a parte, perchè il vento dovrebbe essere un'illusione? C'è, lo senti, si misura, manda avanti le barche, genera corrente ...... Ho capito male io?
klaus54 ha scritto:
L'essenza invece di ogni uomo è l'unica cosa dell'uomo ad esistere veramente, comune a tutti gli esseri ed universale. Questa essenza è definita anatman,non-io, che è in ogni essere senziente,generata ma non creata.
L'uomo che si identifica nei suoi pensieri muore ogni giorno continuamente, si tratta di una morte eterna, di un supplizio eterno; mentre l'uomo che si identifica con la sua essenza, riscoprendola, questo fa dell'uomo un Buddha,un risvegliato,ed un thatagata,ossia di un essere andato oltre dal mero significato materialistico del mondo.
Solo l'uomo che ha coscienza si manifesta come un buddha,ecco perchè dico che non esistono tanti illuminati quanti sono gli uomini, ma esiste solo un illuminato che può manifestarsi individualmente, essendo la natura di illuminato in qualsiasi essere.
Mahhh io non ci ho capito nulla Per fortuna che non sono concetti astrusi! Ti pongo nuovamente la domanda. Ma non esistono parole "normali" per esprimere questi concetti? Non è una domanda polemica, è solo per vedere se riesco a capire anche io che sono uno "spento" qualcosa.
klaus54 ha scritto:
Si può affermare che la reincarnazione esiste o non esiste a seconda dei punti di vista. Si può affermare che la reincarnazione esiste perchè infiniti io si succedono ed ognuno di essi determina l'io successivo, cosi come ogni io è determinato da quello precedente. Ma si può affermare anche che la reincarnazione non esiste perchè gli io non esistono veramente, cosi come non esiste l'infinita successione di cause-effetti (infatti il karma in senso stretto non esiste).
Behh qui mi arrendo. Non provo nemmeno a capire e tanto meno a chiedere chiarimenti. Lo prendo così com'è !
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Re: Buddhismo
No,non hai capito male.chiedevo di che colore fosse.è materia.solidissima materia ed energia allo stesso tempo.
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Re: Buddhismo
Quindi l'Essenza di cui parli è il Big Bang?klaus54 ha scritto:Credenze religiose? L'universo secondo la fisica è generato (dal big bang) e non creato..
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Re: Buddhismo
La frase "il vuoto è forma,la forma è vuoto" c'è la spiegazione.il big bang è una parte di essa.Per il pensiero buddhista gli universi dono infiniti.Però è già un ragionevole avvicinamento.
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Re: Buddhismo
Comunque scusa Paolo, io riporto i termini originali e li traduco in italiano.
An: assenza (come l'alfa privativa greca, è la stessa radice indoeuropea), che ha anche significato di andare oltre, proseguire oltre ( stessa radice di "ana", bocca, in sanscrito, ed "anila" vento, che poi si ritrovano in "anemos" vento in greco classico, "animus" spirito in latino e "anima", soffio vitale, sempre in latino)
Atman: anima ,ritrovabile anche nel greco atmos, vapore e atmen/atem nelle lingue germaniche, in cui ha il significato di "respiro/respirare".
Il resto l'ho spiegato, dimmi in cosa posso aiutarti se ti risulta oscuro il messaggio. Sono concetti filosofici, sai benissimo che il linguaggio è un pò complesso di suo. Ti ricorderai Hegel mentre lo studiavi alle superiori!!
Comunque se vi interessano altre radici comuni delle lingue indoeuropee, ve ne porterò alcuni esempi. A me piace molto come cosa,perchè riconduce a quando l'umanità si stava formando. é un bell'esempio del fatto che tutti siamo figli degli stessi genitori...
Comunque per capire bene il significato di anatman bisogna conoscere cosa intendevano gli indiani vedici per atman. Se interessa affronto l'argomento.
An: assenza (come l'alfa privativa greca, è la stessa radice indoeuropea), che ha anche significato di andare oltre, proseguire oltre ( stessa radice di "ana", bocca, in sanscrito, ed "anila" vento, che poi si ritrovano in "anemos" vento in greco classico, "animus" spirito in latino e "anima", soffio vitale, sempre in latino)
Atman: anima ,ritrovabile anche nel greco atmos, vapore e atmen/atem nelle lingue germaniche, in cui ha il significato di "respiro/respirare".
Il resto l'ho spiegato, dimmi in cosa posso aiutarti se ti risulta oscuro il messaggio. Sono concetti filosofici, sai benissimo che il linguaggio è un pò complesso di suo. Ti ricorderai Hegel mentre lo studiavi alle superiori!!
Comunque se vi interessano altre radici comuni delle lingue indoeuropee, ve ne porterò alcuni esempi. A me piace molto come cosa,perchè riconduce a quando l'umanità si stava formando. é un bell'esempio del fatto che tutti siamo figli degli stessi genitori...
Comunque per capire bene il significato di anatman bisogna conoscere cosa intendevano gli indiani vedici per atman. Se interessa affronto l'argomento.
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Re: Buddhismo
Per me sei chiarissimo klaus.
E’ inutile versare del tè in una tazza già piena.
E’ inutile offrire tè a chi non ha intenzione di berlo.
O, forse, no?
PS sulla questione dei genitori, dobbiamo ancora capire da dove vengono i baschi!
E’ inutile versare del tè in una tazza già piena.
E’ inutile offrire tè a chi non ha intenzione di berlo.
O, forse, no?
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
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Re: Buddhismo
Ludwig von Drake ha scritto:Per me sei chiarissimo klaus.
E’ inutile versare del tè in una tazza già piena.
E’ inutile offrire tè a chi non ha intenzione di berlo.
O, forse, no?
PS sulla questione dei genitori, dobbiamo ancora capire da dove vengono i baschi!
E provare ad offrirgli una birra no eh?
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Re: Buddhismo
E' razionale!Darrow ha scritto:Questa teoria degli Io impermanenti potrebbe svilupparsi secondo concetti psiconeurologici e diverrebbe razionale anche per noi.
Non hai bisogno di credere che ci sia un'essenza generata e non creata per essere un praticante buddista.Darrow ha scritto:Ma sull'Essenza generata e non creata siamo in pieno nel campo delle credenze religiose senza nessun riscontro oggettivabile.
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perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
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Re: Buddhismo
E' l'unica soluzione e, forse, la migliore.Rasputin ha scritto:Ludwig von Drake ha scritto:Per me sei chiarissimo klaus.
E’ inutile versare del tè in una tazza già piena.
E’ inutile offrire tè a chi non ha intenzione di berlo.
O, forse, no?
PS sulla questione dei genitori, dobbiamo ancora capire da dove vengono i baschi!
E provare ad offrirgli una birra no eh?
Eppure, se in casa tua hai solo del tè... non potrete bere insieme.
L'unica soluzione rimane il pub.
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perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
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Re: Buddhismo
Ludwig von Drake ha scritto:
E' l'unica soluzione e, forse, la migliore.
Eppure, se in casa tua hai solo del tè... non potrete bere insieme.
L'unica soluzione rimane il pub.
No il problema è che io in casa mia ho sia birra che tè e lui solo tè
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Re: Buddhismo
Cerchiamo di capirci, verso il 500 a.c., ovvero circa 2.500 anni fa, mentre il mondo era afflitto da ciò che lo affligge ancora oggi, ovvero morte, malattia e decrepitezza, un uomo decise che era necessario trovare una soluzione a questi mali. Ragionò e ragionò e alla fine ebbe quella che fu definita un’illuminazione. Il primo passo di questa illuminazione fu l’intuizione (oggi considerabile banale) che il dolore è insito nella vita degli esseri senzienti. Il dolore vero e più profondo è quello causato dalla non permanenza. Venne, quindi, il secondo punto: il dolore nascerebbe dalla ricerca della felicità in ciò che è impermalente (nota mia: non esiste alcuna felicità dell’essere umano per qualcosa che non sia impermalente, rinunciare a cercare la felicità nelle cose impermanenti significa rinunciare a cercare la felicità). Da questo secondo punto il Buddha dedusse che l’unico modo per limitare il dolore era evitare l’attaccamento a cose materiali, fossero esse persone o cose, e questo doveva essere fatto attraverso la pratica (da ciò la mia frase sulla castrazione per infedeltà del coniuge).
Non so se è birra, Rasputin, ma ho pensato che fosse la cosa che avevo in casa che più risultava adeguata al tuo gusto.
Non so se è birra, Rasputin, ma ho pensato che fosse la cosa che avevo in casa che più risultava adeguata al tuo gusto.
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Re: Buddhismo
Hai colto il punto che non mi ha mai convinto del buddhismo:la rinuncia! Preferisco accontentarmi di piccole gioie quotidiane impermanenti e fondare la mia vita su queste!Ludwig von Drake ha scritto:non esiste alcuna felicità dell’essere umano per qualcosa che non sia impermalente, rinunciare a cercare la felicità nelle cose impermanenti significa rinunciare a cercare la felicità
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Re: Buddhismo
Ludwig von Drake ha scritto:Cerchiamo di capirci, verso il 500 a.c., ovvero circa 2.500 anni fa, mentre il mondo era afflitto da ciò che lo affligge ancora oggi, ovvero morte, malattia e decrepitezza, un uomo decise che era necessario trovare una soluzione a questi mali. Ragionò e ragionò e alla fine ebbe quella che fu definita un’illuminazione. Il primo passo di questa illuminazione fu l’intuizione (oggi considerabile banale) che il dolore è insito nella vita degli esseri senzienti. Il dolore vero e più profondo è quello causato dalla non permanenza. Venne, quindi, il secondo punto: il dolore nascerebbe dalla ricerca della felicità in ciò che è impermalente (nota mia: non esiste alcuna felicità dell’essere umano per qualcosa che non sia impermalente, rinunciare a cercare la felicità nelle cose impermanenti significa rinunciare a cercare la felicità). Da questo secondo punto il Buddha dedusse che l’unico modo per limitare il dolore era evitare l’attaccamento a cose materiali, fossero esse persone o cose, e questo doveva essere fatto attraverso la pratica (da ciò la mia frase sulla castrazione per infedeltà del coniuge).
Non so se è birra, Rasputin, ma ho pensato che fosse la cosa che avevo in casa che più risultava adeguata al tuo gusto.
Mi dispiace deluderti ma è tè, ed insipido anche. Io sto benone con poche cose materiali, provo poco dolore principalmente localizzato anca sinistra gomiti, non cerco proprio un cazzo visto che mi sta bene come sono se no cercherei di cambiare la situazione, non so cosa siano le cose "Impermanenti" (Proverò a cercarlo nel dizionario) e mi sta benissimo di essere attaccato a certe (Pochissime!) cose materiali, oltre alla mia attrezzatura sportiva le mie palle, il pisello che cerca ancora di starci in mezzo, nonché quisquilie come quello che mangio ogni giorno (Sí, è roba materiale come la merda che ne deriva!), le scarpe che calzo per evitare di ferirmi i piedi (Non ho più i calli di una volta) ecc. la lista potrebbe continuare a lungo.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Re: Buddhismo
Rasputin ha scritto:Ludwig von Drake ha scritto:Cerchiamo di capirci, verso il 500 a.c., ovvero circa 2.500 anni fa, mentre il mondo era afflitto da ciò che lo affligge ancora oggi, ovvero morte, malattia e decrepitezza, un uomo decise che era necessario trovare una soluzione a questi mali. Ragionò e ragionò e alla fine ebbe quella che fu definita un’illuminazione. Il primo passo di questa illuminazione fu l’intuizione (oggi considerabile banale) che il dolore è insito nella vita degli esseri senzienti. Il dolore vero e più profondo è quello causato dalla non permanenza. Venne, quindi, il secondo punto: il dolore nascerebbe dalla ricerca della felicità in ciò che è impermalente (nota mia: non esiste alcuna felicità dell’essere umano per qualcosa che non sia impermalente, rinunciare a cercare la felicità nelle cose impermanenti significa rinunciare a cercare la felicità). Da questo secondo punto il Buddha dedusse che l’unico modo per limitare il dolore era evitare l’attaccamento a cose materiali, fossero esse persone o cose, e questo doveva essere fatto attraverso la pratica (da ciò la mia frase sulla castrazione per infedeltà del coniuge).
Non so se è birra, Rasputin, ma ho pensato che fosse la cosa che avevo in casa che più risultava adeguata al tuo gusto.
Mi dispiace deluderti ma è tè, ed insipido anche. Io sto benone con poche cose materiali, provo poco dolore principalmente localizzato anca sinistra gomiti, non cerco proprio un cazzo visto che mi sta bene come sono se no cercherei di cambiare la situazione, non so cosa siano le cose "Impermanenti" (Proverò a cercarlo nel dizionario) e mi sta benissimo di essere attaccato a certe (Pochissime!) cose materiali, oltre alla mia attrezzatura sportiva le mie palle, il pisello che cerca ancora di starci in mezzo, nonché quisquilie come quello che mangio ogni giorno (Sí, è roba materiale come la merda che ne deriva!), le scarpe che calzo per evitare di ferirmi i piedi (Non ho più i calli di una volta) ecc. la lista potrebbe continuare a lungo.
ma nessuno ti dice di seguire gli insegnamenti di Siddharta.Nemmeno Siddharta...
Come dicevano i latini: Valeo si vales.
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Re: Buddhismo
klaus54 ha scritto:
ma nessuno ti dice di seguire gli insegnamenti di Siddharta.Nemmeno Siddharta...
Come dicevano i latini: Valeo si vales.
Beh Klaus siamo a 68 pagine di thread e di pubblicità ne hai fatta eh
Te devi usare l'altra delle tue 2 personalità, questa:
http://atei.forumitalian.com/t4242p180-visione-in-treno#151601
quella vera (Spero!)
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Re: Buddhismo
Vedi, da risposte come questa, si ha l'impressione che tu non abbia letto con attenzione quanto ti è stato scritto.Rasputin ha scritto:Mi dispiace deluderti ma è tè, ed insipido anche. Io sto benone con poche cose materiali, provo poco dolore principalmente localizzato anca sinistra gomiti, non cerco proprio un cazzo visto che mi sta bene come sono se no cercherei di cambiare la situazione, non so cosa siano le cose "Impermanenti" (Proverò a cercarlo nel dizionario) e mi sta benissimo di essere attaccato a certe (Pochissime!) cose materiali, oltre alla mia attrezzatura sportiva le mie palle, il pisello che cerca ancora di starci in mezzo, nonché quisquilie come quello che mangio ogni giorno (Sí, è roba materiale come la merda che ne deriva!), le scarpe che calzo per evitare di ferirmi i piedi (Non ho più i calli di una volta) ecc. la lista potrebbe continuare a lungo.Ludwig von Drake ha scritto:Cerchiamo di capirci, verso il 500 a.c., ovvero circa 2.500 anni fa, mentre il mondo era afflitto da ciò che lo affligge ancora oggi, ovvero morte, malattia e decrepitezza, un uomo decise che era necessario trovare una soluzione a questi mali. Ragionò e ragionò e alla fine ebbe quella che fu definita un’illuminazione. Il primo passo di questa illuminazione fu l’intuizione (oggi considerabile banale) che il dolore è insito nella vita degli esseri senzienti. Il dolore vero e più profondo è quello causato dalla non permanenza. Venne, quindi, il secondo punto: il dolore nascerebbe dalla ricerca della felicità in ciò che è impermalente (nota mia: non esiste alcuna felicità dell’essere umano per qualcosa che non sia impermalente, rinunciare a cercare la felicità nelle cose impermanenti significa rinunciare a cercare la felicità). Da questo secondo punto il Buddha dedusse che l’unico modo per limitare il dolore era evitare l’attaccamento a cose materiali, fossero esse persone o cose, e questo doveva essere fatto attraverso la pratica (da ciò la mia frase sulla castrazione per infedeltà del coniuge).
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
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Re: Buddhismo
Ludwig von Drake ha scritto:
Vedi, da risposte come questa, si ha l'impressione che tu non abbia letto con attenzione quanto ti è stato scritto.
È vero lo confesso. Toglie valore alla mia risposta?
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Re: Buddhismo
Purtroppo sì, perché leggendo con attenzione avresti trovato della schiuma in quello che ti sembrava solo tè.Rasputin ha scritto:È vero lo confesso. Toglie valore alla mia risposta?Ludwig von Drake ha scritto:Vedi, da risposte come questa, si ha l'impressione che tu non abbia letto con attenzione quanto ti è stato scritto.
Rileggi, va, per una volta fidati e fai attenzione alle parentesi.
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Re: Buddhismo
Ludwig von Drake ha scritto:Purtroppo sì, perché leggendo con attenzione avresti trovato della schiuma in quello che ti sembrava solo tè.Rasputin ha scritto:È vero lo confesso. Toglie valore alla mia risposta?Ludwig von Drake ha scritto:Vedi, da risposte come questa, si ha l'impressione che tu non abbia letto con attenzione quanto ti è stato scritto.
Rileggi, va, per una volta fidati e fai attenzione alle parentesi.
Ho riletto, mi è balzata all'occhio questa frase:
Da questo secondo punto il Buddha dedusse che l’unico modo per limitare il dolore era evitare l’attaccamento a cose materiali, fossero esse persone o cose, e questo doveva essere fatto attraverso la pratica
Oltre a non capirsi di quale pratica si tratta, mi pare che il Buddha non abbia risolto una beneamata nerchia.
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Re: Buddhismo
Cazzo, ho detto attenzione alle parentesi e tu proprio le parentesi mi tagli???Rasputin ha scritto:Ho riletto, mi è balzata all'occhio questa frase:Da questo secondo punto il Buddha dedusse che l’unico modo per limitare il dolore era evitare l’attaccamento a cose materiali, fossero esse persone o cose, e questo doveva essere fatto attraverso la pratica
Oltre a non capirsi di quale pratica si tratta, mi pare che il Buddha non abbia risolto una beneamata nerchia.
... da ciò la mia frase sulla castrazione per infedeltà del coniuge.
La pratica è la pratica buddista.
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Re: Buddhismo
Rasp, do una mia valutazione molto terra terra ma .... drammaticamente vera.
In effetti il buddismo insegnando il distacco dalle cose terrene (ehh prendilo così detto in modo simpaticissimo sintetico e ....da vero profano) ha creato l'arretratezza economico culturale cui l'India oggi è affetta. Perciò Rasp!! Hai ragione tu.
In effetti il buddismo insegnando il distacco dalle cose terrene (ehh prendilo così detto in modo simpaticissimo sintetico e ....da vero profano) ha creato l'arretratezza economico culturale cui l'India oggi è affetta. Perciò Rasp!! Hai ragione tu.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Paolo- --------------
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Re: Buddhismo
Seh... e un solo dato a supporto della tua intuizione?Paolo ha scritto:Rasp, do una mia valutazione molto terra terra ma .... drammaticamente vera.
In effetti il buddismo insegnando il distacco dalle cose terrene (ehh prendilo così detto in modo simpaticissimo sintetico e ....da vero profano) ha creato l'arretratezza economico culturale cui l'India oggi è affetta. Perciò Rasp!! Hai ragione tu.
Induismo, caste, colonizzazione... dimentichiamo tutto il resto?
[...]
La situazione indiana al periodo della conquista coloniale era quindi caratterizzata da una considerevole vitalità a livello politico e da un certo benessere a livello economico, favorito dalla centralità che questo paese occupava negli scambi, a livello mondiale, di manufatti e tessuti. A livello interno, perfino la produzione agricola si era specializzata a tal punto da permettere la concentrazione di forza lavoro in quelle aree in cui, più che altrove, venivano prodotti tessuti e manufatti, proponendo così agli occhi degli studiosi quell’immagine di una società economicamente vitale e politicamente in fieri che avrebbe potuto dirigersi in tutta autonomia verso un processo di modernizzazione caratterizzato anche da una rivoluzione di tipo industriale. Purtroppo quest’ultima ipotesi è rimasta tale perché è proprio in questo periodo, tra gli anni ’50 e ’60 del 1700, che la Compagnia delle Indie Orientali iniziò la sua opera di colonizzazione, occupando dapprima l’antico Bengala e in seguito spostandosi in tutte le restanti terre indiane.
[...]
http://tesi.eprints.luiss.it/136/1/tesi-de_santis.pdf
Andiamo Paolo... un po' di serietà.
Ultima modifica di Ludwig von Drake il Mer 20 Giu 2012 - 0:30 - modificato 1 volta.
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Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
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Re: Buddhismo
Il distacco totale e l'individuo non visto come un valore, sono di certo elementi che non danno contributo alla società.
Ma vado oltre, se veramente esistesse un principio cosciente nel mondo, diciamo metafisico spirituale, perchè avrebbe creato il mondo e gli individui per poi smentirlo ?
Ma vado oltre, se veramente esistesse un principio cosciente nel mondo, diciamo metafisico spirituale, perchè avrebbe creato il mondo e gli individui per poi smentirlo ?
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Re: Buddhismo
Silvio,non si può creare ciò che non è creato, nè distruggere ciò che è infinito. L'universo è infinito, dentro il vuoto, che è infinito. Il mondo si è creato, come gli individui,per caso, si sono trovati a essere tali su di esso. é un concetto differente da un dio. Un tempo ci fu la singolarità,ma essa dove stava?
Il totale distacco è atarassia, non giova a nessuno. Infatti l'impegno deve essere rivolto a tutti, uomini e animali, che sono nostri compagni e parte di noi.
Nel film di Bertolucci c'è in modo molto semplice l'illuminazione di Siddharta.
Edit. Mara in sanscrito significa letteralmente "illusione".
Il totale distacco è atarassia, non giova a nessuno. Infatti l'impegno deve essere rivolto a tutti, uomini e animali, che sono nostri compagni e parte di noi.
Nel film di Bertolucci c'è in modo molto semplice l'illuminazione di Siddharta.
Edit. Mara in sanscrito significa letteralmente "illusione".
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Re: Buddhismo
Mi sembra che il tuo ragionamento si basi su un presupposto errato, ovvero che esista l'infinito. Ma è solo una pura fantasia. L'infinito così come l'eterno sono solo delle invenzioni della mente umana.
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Re: Buddhismo
Ludwig von Drake ha scritto:Seh... e un solo dato a supporto della tua intuizione?Paolo ha scritto:Rasp, do una mia valutazione molto terra terra ma .... drammaticamente vera.
In effetti il buddismo insegnando il distacco dalle cose terrene (ehh prendilo così detto in modo simpaticissimo sintetico e ....da vero profano) ha creato l'arretratezza economico culturale cui l'India oggi è affetta. Perciò Rasp!! Hai ragione tu.
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La situazione indiana al periodo della conquista coloniale era quindi caratterizzata da una considerevole vitalità a livello politico e da un certo benessere a livello economico, favorito dalla centralità che questo paese occupava negli scambi, a livello mondiale, di manufatti e tessuti. A livello interno, perfino la produzione agricola si era specializzata a tal punto da permettere la concentrazione di forza lavoro in quelle aree in cui, più che altrove, venivano prodotti tessuti e manufatti, proponendo così agli occhi degli studiosi quell’immagine di una società economicamente vitale e politicamente in fieri che avrebbe potuto dirigersi in tutta autonomia verso un processo di modernizzazione caratterizzato anche da una rivoluzione di tipo industriale. Purtroppo quest’ultima ipotesi è rimasta tale perché è proprio in questo periodo, tra gli anni ’50 e ’60 del 1700, che la Compagnia delle Indie Orientali iniziò la sua opera di colonizzazione, occupando dapprima l’antico Bengala e in seguito spostandosi in tutte le restanti terre indiane.
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Andiamo Paolo... un po' di serietà.
Se vuoi apri un topic sull'argomento. E poi vediamo quanto il sia poco serio. Ti copio incollo il primissimo articolo che trovo a caso sull'argomento. E' parzile e dice poco, ma cercando trovi tutto quello che vuoi. E poi se accusi di mancanza di serietà quanto meno motiva.
Il buddismo è una forma di nichilismo. La consapevolezza dell’impermanenza di tutte le cose conduce necessariamente alla dissoluzione di ogni forma di idealismo: tutti gli ideali si esauriscono, e non riescono più ad essere una forza in grado di condurre l’uomo più in alto, a farlo progredire nella sua evoluzione.
http://tempodellarte.wordpress.com/2009/08/08/da-buddha-a-steiner-buddismo-e-nichilismo/
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Re: Buddhismo
Eheh. Stai imparando la dialettica. Non ho parlato a vuoto allora.
;)
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Re: Buddhismo
Per la verità è da un paio di anni che scrivo su questo argomento. Non mi sembra corretto rimandarti a decine di topic già scritti su questo. Ma non è certo argomento "imparato adesso"
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Re: Buddhismo
Allora perchè dici di non capire quanto esposto fin qui?
Comunque nichilismo non è la parola esatta. Si tende all'annullamento del superfluo, stando nel mezzo. Vivere sereni, padroni di se stessi e coscienti della propria natura.
Seguire il dhamma non vuol dire uscire dalla società.
Dal Dhammapada:
1 Siamo ciò che pensiamo.
Tutto ciò che siamo
è prodotto dalla nostra mente.
Ogni parola o azione
che nasce da un pensiero torbido
è seguita dalla sofferenza,
come la ruota del carro
segue lo zoccolo del bue.
2 Siamo ciò che pensiamo.
Tutto ciò che siamo
è prodotto dalla nostra mente.
Ogni parola o azione
che nasce da un pensiero limpido
è seguita dalla gioia,
come la tua ombra ti segue,
inseparabile.
3 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,
mi ha ingannato, mi ha derubato.»
Se coltivi questi pensieri
vivi immerso nell'odio.
4 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,
mi ha ingannato, mi ha derubato.»
Abbandonando questi pensieri
ti liberi dell'odio.
5 In questo mondo l'odio
non può porre fine all'odio.
Solo l'amore è capace
di estinguere l'odio.
Questa è la legge eterna.
6 In questo mondo tutti
siamo destinati a morire.
Ricordandotene,
come puoi serbare rancore?
7 Con la stessa facilità con cui il vento
sradica un fragile albero
le tentazioni trascinano
chi è alla ricerca del piacere,
chi è avido, pigro e debole.
8 Ma, come il vento
non riesce ad abbattere una montagna,
nessuna tentazione scuote
chi è desto, energico,
fiducioso e vive semplicemente.
9 Se la tua mente non è limpida,
se sei insincero e incapace di controllarti,
invano indossi l'abito giallo.
10 Se la tua mente è limpida,
se sei sincero e padrone di te,
ben ti si addice l'abito giallo.
11 Confondendo l'essenziale e l'inessenziale
perdi di vista la tua vera natura
e coltivi vani desideri.
12 Riconoscendo l'essenziale come tale
e l'inessenziale come tale
ritrovi la tua vera natura
e arrivi all'essenza.
13 Come la pioggia penetra in una capanna
il cui tetto non è ben impagliato,
così le passioni si insinuano
in una mente inconsapevole.
14 Ma una mente consapevole
è come una capanna
dal tetto ben impagliato.
15 Chi fa del male
soffre in questo mondo e nell'altro.
16 Chi fa del bene
gioisce in questo mondo e nell'altro.
17 Chi fa del male
soffre in questo mondo e nell'altro.
Soffre contemplando il male che ha fatto
e ancora di più soffre
scendendo nell'oscurità.
18 Chi fa del bene
gioisce in questo mondo e nell'altro.
Gioisce contemplando il bene che ha fatto
e ancora di più gioisce
innalzandosi nella luce.
19 Chi recita a memoria le scritture,
ma non le mette in pratica,
è come un mandriano
che conta le vacche altrui.
Costui non è partecipe
della vita dello spirito.
20 Ma se, pur conoscendo solo
una piccola parte delle scritture,
pratichi il dharma,
abbandoni le passioni, l'odio e le illusioni,
coltivi la saggezza e la serenità,
non hai desideri
né in questo mondo né nell'altro,
allora veramente sei partecipe
della vita dello spirito.
Comunque nichilismo non è la parola esatta. Si tende all'annullamento del superfluo, stando nel mezzo. Vivere sereni, padroni di se stessi e coscienti della propria natura.
Seguire il dhamma non vuol dire uscire dalla società.
Dal Dhammapada:
1 Siamo ciò che pensiamo.
Tutto ciò che siamo
è prodotto dalla nostra mente.
Ogni parola o azione
che nasce da un pensiero torbido
è seguita dalla sofferenza,
come la ruota del carro
segue lo zoccolo del bue.
2 Siamo ciò che pensiamo.
Tutto ciò che siamo
è prodotto dalla nostra mente.
Ogni parola o azione
che nasce da un pensiero limpido
è seguita dalla gioia,
come la tua ombra ti segue,
inseparabile.
3 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,
mi ha ingannato, mi ha derubato.»
Se coltivi questi pensieri
vivi immerso nell'odio.
4 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,
mi ha ingannato, mi ha derubato.»
Abbandonando questi pensieri
ti liberi dell'odio.
5 In questo mondo l'odio
non può porre fine all'odio.
Solo l'amore è capace
di estinguere l'odio.
Questa è la legge eterna.
6 In questo mondo tutti
siamo destinati a morire.
Ricordandotene,
come puoi serbare rancore?
7 Con la stessa facilità con cui il vento
sradica un fragile albero
le tentazioni trascinano
chi è alla ricerca del piacere,
chi è avido, pigro e debole.
8 Ma, come il vento
non riesce ad abbattere una montagna,
nessuna tentazione scuote
chi è desto, energico,
fiducioso e vive semplicemente.
9 Se la tua mente non è limpida,
se sei insincero e incapace di controllarti,
invano indossi l'abito giallo.
10 Se la tua mente è limpida,
se sei sincero e padrone di te,
ben ti si addice l'abito giallo.
11 Confondendo l'essenziale e l'inessenziale
perdi di vista la tua vera natura
e coltivi vani desideri.
12 Riconoscendo l'essenziale come tale
e l'inessenziale come tale
ritrovi la tua vera natura
e arrivi all'essenza.
13 Come la pioggia penetra in una capanna
il cui tetto non è ben impagliato,
così le passioni si insinuano
in una mente inconsapevole.
14 Ma una mente consapevole
è come una capanna
dal tetto ben impagliato.
15 Chi fa del male
soffre in questo mondo e nell'altro.
16 Chi fa del bene
gioisce in questo mondo e nell'altro.
17 Chi fa del male
soffre in questo mondo e nell'altro.
Soffre contemplando il male che ha fatto
e ancora di più soffre
scendendo nell'oscurità.
18 Chi fa del bene
gioisce in questo mondo e nell'altro.
Gioisce contemplando il bene che ha fatto
e ancora di più gioisce
innalzandosi nella luce.
19 Chi recita a memoria le scritture,
ma non le mette in pratica,
è come un mandriano
che conta le vacche altrui.
Costui non è partecipe
della vita dello spirito.
20 Ma se, pur conoscendo solo
una piccola parte delle scritture,
pratichi il dharma,
abbandoni le passioni, l'odio e le illusioni,
coltivi la saggezza e la serenità,
non hai desideri
né in questo mondo né nell'altro,
allora veramente sei partecipe
della vita dello spirito.
Ultima modifica di klaus54 il Mer 20 Giu 2012 - 1:08 - modificato 1 volta.
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Silvio,non si può creare ciò che non è creato, nè distruggere ciò che è infinito. L'universo è infinito, dentro il vuoto, che è infinito. Il mondo si è creato, come gli individui,per caso, si sono trovati a essere tali su di esso. é un concetto differente da un dio. Un tempo ci fu la singolarità,ma essa dove stava?
Il totale distacco è atarassia, non giova a nessuno. Infatti l'impegno deve essere rivolto a tutti, uomini e animali, che sono nostri compagni e parte di noi.
In questa concezione l'individuo esiste ?
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Re: Buddhismo
Paolo forse non ti sei accorto che lo stralcio che hai riportato non parla affatto dell'India, mentre tu parlavi dell'arretratezza indiana come causata dal buddismo. Se saltare da palo in frasca significa per te diacutere seriamente... non sarebbe piú corretto ammettere di aver detto una puttanata sull'India, paese della cui storia devi sapere ben poco vista l'affermazione precedente?
___________________
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
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Re: Buddhismo
silvio ha scritto:klaus54 ha scritto:
Silvio,non si può creare ciò che non è creato, nè distruggere ciò che è infinito. L'universo è infinito, dentro il vuoto, che è infinito. Il mondo si è creato, come gli individui,per caso, si sono trovati a essere tali su di esso. é un concetto differente da un dio. Un tempo ci fu la singolarità,ma essa dove stava?
Il totale distacco è atarassia, non giova a nessuno. Infatti l'impegno deve essere rivolto a tutti, uomini e animali, che sono nostri compagni e parte di noi.
In questa concezione l'individuo esiste ?
L'individuo esiste, ma è in divenire, quindi non esiste Ego. In qualche post fa avevo descritto il modo di riconoscersi nel mondo. Non si nega la realtà fenomenica,la si osserva come tale. Un fenomeno illusorio. Un pò come dire "vivi la tua vita per quella che è, ma non credere che sia tutto qui".In modo molto semplicistico. Senza riferimenti metafisici.
Da piccolo nessuno ti raccontava del fatto che anche agli alberi, se strappi loro le foglie, sentono dolore?
Sembra una domanda non inerente,tuttavia contiene una parte della risposta.
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klaus54- -------------
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Re: Buddhismo
Il fenomeno illusorio mi lascia perplesso, forse direi un atteggiamento diverso nell'osservare.
silvio- -------------
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Re: Buddhismo
klaus54 ha scritto:silvio ha scritto:klaus54 ha scritto:
Silvio,non si può creare ciò che non è creato, nè distruggere ciò che è infinito. L'universo è infinito, dentro il vuoto, che è infinito. Il mondo si è creato, come gli individui,per caso, si sono trovati a essere tali su di esso. é un concetto differente da un dio. Un tempo ci fu la singolarità,ma essa dove stava?
Il totale distacco è atarassia, non giova a nessuno. Infatti l'impegno deve essere rivolto a tutti, uomini e animali, che sono nostri compagni e parte di noi.
In questa concezione l'individuo esiste ?
L'individuo esiste, ma è in divenire, quindi non esiste Ego. In qualche post fa avevo descritto il modo di riconoscersi nel mondo. Non si nega la realtà fenomenica,la si osserva come tale. Un fenomeno illusorio. Un pò come dire "vivi la tua vita per quella che è, ma non credere che sia tutto qui".In modo molto semplicistico. Senza riferimenti metafisici.
Da piccolo nessuno ti raccontava del fatto che anche agli alberi, se strappi loro le foglie, sentono dolore?
Sembra una domanda non inerente,tuttavia contiene una parte della risposta.
Ehh se io strappavo una foglia ad un albero per niente mio padre mi sgridava. E non perchè l'albero sentiva dolore ma perchè diceva che era stupido e inutile fare un danno per niente ad un essere vivente. E mio padre non era certo buddista. Ma era razionale!
___________________
La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Buddhismo
perchè il buddhismo dovrebbe essere irrazionale?
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Re: Buddhismo
Non posso certo dare un giudizio su un qualcosa che non conosco, o che comunque conosco molto parzialmente. Ma il solo fatto che esistano più forme di buddismo che si possono anche contrapporre o comunque divergere su alcuni punti mi fa pensare che sia poco razionale e si fondi più che latro sull'emotività che non sulla ragione. E poi parlare di io che non esiste di eternità e via dicendo di razionale ha ben poco!!
Ma, rompendo gli indugi e andando diritti al cuore della questione, ti voglio far presente che, pur avendo letto molto poco e capito ancora meno a causa dell'utilizzo di terminologie che francamente ritengo delle stronzate, io sono della idea che quello che viene "venduto" come punto di forza della idea buddista sia una ......cagata pazzesca (per dirlo alla Fantozzi!!) e ti spiego perchè. In effetti Rasp in due righe ha esternato il concetto, ma certo in modo abbastanza brusco, di cui lui ne è maestro. Cerco di spiegare meglio il tutto.
Il presupposto che per non soffrire (sintetizzo al massimo i concetti) sia quello di distaccarsi dai desideri o dai bisogni fisici è una posizione del tutto arbitraria, soggettiva e ingannevole, che non condivido. Io ho esattamente la posizione opposta. Io mi trovo bene (dire felice è una parola grossa) proprio nel vivere la vita nella sua pienezza, nel bene e nel male, nel fare, nell'agire, nel produrre. La passività mi uccide! Io mi sento vivo e "felice" nella azione e nella positività, nel vive le cose e nel vivere con le persone. La posizione buddista la trovo del tutto improponibile. Una assurda passività, una inutile passività.
Non concepisco un modus vivendi da asceta o da chi si dedica alla meditazione. E' tutto un inganno. La meditazione è solo una castrazione mentale che una persone si auto infligge per non sentire la libido intellettuale. Certo ognuno è libero di fare quello che vuole. Io non ho nulla in contrario che uno decida di vivere su di una colonna, in una grotta o in un monastero buddista su di una montagna del Tibet facendo tutto il giorno strani mugugni. Sono fatti suoi e sue libere scelte. E il fatto che lui sia felice non vuol dire nulla. La sua è una felicità artificiale che si è creato manipolando il suo cervello. E questo vale anche per preti e suore varie. Isolarsi dal modo per propria felicità è del tutto legittimo ma non certo a tutti può andar bene!
Come ti ho detto io sono della idea che la posizione buddista circa il distacco dai valori terreni sia una trappola mentale. Penso che funzioni, tanto quanto ogni altra forma psicotica o di lavaggio del cervello o .... Nel caso della meditazione il lavaggio te lo fai da solo, ma il risultato non cambia. Poi contento tu di fartelo....nulla da obbiettare.
Ma, rompendo gli indugi e andando diritti al cuore della questione, ti voglio far presente che, pur avendo letto molto poco e capito ancora meno a causa dell'utilizzo di terminologie che francamente ritengo delle stronzate, io sono della idea che quello che viene "venduto" come punto di forza della idea buddista sia una ......cagata pazzesca (per dirlo alla Fantozzi!!) e ti spiego perchè. In effetti Rasp in due righe ha esternato il concetto, ma certo in modo abbastanza brusco, di cui lui ne è maestro. Cerco di spiegare meglio il tutto.
Il presupposto che per non soffrire (sintetizzo al massimo i concetti) sia quello di distaccarsi dai desideri o dai bisogni fisici è una posizione del tutto arbitraria, soggettiva e ingannevole, che non condivido. Io ho esattamente la posizione opposta. Io mi trovo bene (dire felice è una parola grossa) proprio nel vivere la vita nella sua pienezza, nel bene e nel male, nel fare, nell'agire, nel produrre. La passività mi uccide! Io mi sento vivo e "felice" nella azione e nella positività, nel vive le cose e nel vivere con le persone. La posizione buddista la trovo del tutto improponibile. Una assurda passività, una inutile passività.
Non concepisco un modus vivendi da asceta o da chi si dedica alla meditazione. E' tutto un inganno. La meditazione è solo una castrazione mentale che una persone si auto infligge per non sentire la libido intellettuale. Certo ognuno è libero di fare quello che vuole. Io non ho nulla in contrario che uno decida di vivere su di una colonna, in una grotta o in un monastero buddista su di una montagna del Tibet facendo tutto il giorno strani mugugni. Sono fatti suoi e sue libere scelte. E il fatto che lui sia felice non vuol dire nulla. La sua è una felicità artificiale che si è creato manipolando il suo cervello. E questo vale anche per preti e suore varie. Isolarsi dal modo per propria felicità è del tutto legittimo ma non certo a tutti può andar bene!
Come ti ho detto io sono della idea che la posizione buddista circa il distacco dai valori terreni sia una trappola mentale. Penso che funzioni, tanto quanto ogni altra forma psicotica o di lavaggio del cervello o .... Nel caso della meditazione il lavaggio te lo fai da solo, ma il risultato non cambia. Poi contento tu di fartelo....nulla da obbiettare.
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Re: Buddhismo
la scissione netta tra funzione emotiva e funzione razionale della persona è una rappresentazione della realtà poco salubre, a mio parere.
da quel che ho capito, il buddhismo tende ad evitare tali dualismi artificiosi, ed ad integrare positivamente una più sana collaborazione tra le funzioni razionali ed emotive della persona, usando la prima per allenare ed indirizzare la seconda.
sul distacco dall'operare evidentemente non si conosce o non si comprende questo:
a me indica un'attività semplice e funzionale al benessere quotidiano, non un invito alla meditazione, che sarà un'attività successiva e/o contemporanea al "lavare la ciotola", eventualmente.
il tutto condensato in poche righe, molto poeticamente: forma&contenuto.
da quel che ho capito, il buddhismo tende ad evitare tali dualismi artificiosi, ed ad integrare positivamente una più sana collaborazione tra le funzioni razionali ed emotive della persona, usando la prima per allenare ed indirizzare la seconda.
sul distacco dall'operare evidentemente non si conosce o non si comprende questo:
"lavare la ciotola" è operare opportunamente nel mondo oppure passività?Un novizio, appena entrato nel monastero, domandò al maestro Chao-chou:
"Ti prego, spiegami che cosa devo fare per raggiungere l'illuminazione".
"Hai mangiato la tua zuppa?".
"Sì".
"Allora, lava la ciotola".
un bel koan
scritto in questo 3D, 12 giugno, ore 1,02
a me indica un'attività semplice e funzionale al benessere quotidiano, non un invito alla meditazione, che sarà un'attività successiva e/o contemporanea al "lavare la ciotola", eventualmente.
il tutto condensato in poche righe, molto poeticamente: forma&contenuto.
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Re: Buddhismo
Ma è proprio questo che non sopporto nel modo di esporre le idee e le varie questioni. E questo è proprio di tutte le varie dottrine. Ovvero dare delle risposte per così dire vaghe e sibilline che voglio dire tutto e niente e come sempre si prestano a mille interpretazioni. Nel caso specifico se io ti chiedo come fare a raggiungere l'illuminazione (per la verità già la domanda è posta in modo non certo logico ma questo è un secondo punto) tu non mi puoi rispondere con una domanda. Siamo sempre alle solite. Belle frasi ad effetto che non vogliono dire nulla e che poi uno usa come gli pare. A me sembra che ti vogliano trattare come un imbecille. Io ti pongo una domanda e tu cosa mi rispondi? Guarda che così fa Holub!!! Ma sappiamo bene chi è
Facciamo un passo indietro. Io entro nel monastero. Chiedo al maestro
"Ti prego, spiegami che cosa devo fare per raggiungere l'illuminazione"
Se il maestro è una persona intelligente ti spiega con parole semplici, chiare e dirette e senza sottintesi cosa si debba intendere per "raggiungere l'illuminazione" Ma ci vuole molto a fare così? Ma io penso che se ne guardano bene perchè così facendo le cose sono troppo semplici allora cosa serve un maestro ??
Mi sembra la stessa cosa di quando leggi le varie scritture più o meno sacre. Uno pone una domanda semplice semplice e per contro gli si risponde con una parabola che partendo dalla coltivazione dell'erba arriva fino al pescatore e poi all'anima e alla pecorella. Ma ci vuole tanto a dire le le cose in modo chiaro?
Io penso che questa sia la classica posizione di chi sa come fare a dire tutto per non dire niente e per poi dire che ha la verità.
Facciamo un passo indietro. Io entro nel monastero. Chiedo al maestro
"Ti prego, spiegami che cosa devo fare per raggiungere l'illuminazione"
Se il maestro è una persona intelligente ti spiega con parole semplici, chiare e dirette e senza sottintesi cosa si debba intendere per "raggiungere l'illuminazione" Ma ci vuole molto a fare così? Ma io penso che se ne guardano bene perchè così facendo le cose sono troppo semplici allora cosa serve un maestro ??
Mi sembra la stessa cosa di quando leggi le varie scritture più o meno sacre. Uno pone una domanda semplice semplice e per contro gli si risponde con una parabola che partendo dalla coltivazione dell'erba arriva fino al pescatore e poi all'anima e alla pecorella. Ma ci vuole tanto a dire le le cose in modo chiaro?
Io penso che questa sia la classica posizione di chi sa come fare a dire tutto per non dire niente e per poi dire che ha la verità.
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Re: Buddhismo
Sai cos'è la maieutica?
ti linko il metodo socratico di wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_socratico
Il fatto è che su alcune cose bisogna ragionarci, da soli. Nessuno può darti una risposta soggettiva che soltanto il singolo può sperimentare in prima persona.
Il maestro a cosa serve? a darti consigli, come siddharta fu maestro a suo tempo e non dio in terra (come si definiva Gesù di nazareth). Ecco dove sta la differenza. La verità sta oltre alle parole, tu stai chiedendo una RIVELAZIONE. Il buddhismo non rivela nulla. Come qualcuno disse "il cristianesimo promette e non mantiene, il buddhismo non promette nulla, ma tiene fede a quanto detto" (Nietzsche)
"Come il contadino incanala l'acqua, come il fabbro raddrizza le sue frecce, come il falegname lavora il legno, così il saggio lavora se stesso."
"Il saggio si muove nel mondo come un'ape, che raccoglie il nettare dei fiori
lasciandone intatti la bellezza e il profumo."
L'errore più grosso che si fa nella cultura occidentale ( e che continui a fare tu, per due motivi: arrivi a conclusione senza confutare le tesi, e parti da presupposti soggettivi senza ascoltare. Non per questo ho detto che prima di conoscere il buddhismo ho letto molti testi di altre diverse religioni) è considerare il buddhismo una forma di passività e arresa. Quando il suo messaggio è esattamente il contrario.
Alexandra David-Nèel (una esploratrice) disse:
"È una delle glorie del buddhismo fare sempre appello alla ragione e alla scienza e non la fede cieca o all'autorità."
Quindi, il vero maestro, non può essere che solo noi stessi.
ti linko il metodo socratico di wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_socratico
Il fatto è che su alcune cose bisogna ragionarci, da soli. Nessuno può darti una risposta soggettiva che soltanto il singolo può sperimentare in prima persona.
Il maestro a cosa serve? a darti consigli, come siddharta fu maestro a suo tempo e non dio in terra (come si definiva Gesù di nazareth). Ecco dove sta la differenza. La verità sta oltre alle parole, tu stai chiedendo una RIVELAZIONE. Il buddhismo non rivela nulla. Come qualcuno disse "il cristianesimo promette e non mantiene, il buddhismo non promette nulla, ma tiene fede a quanto detto" (Nietzsche)
"Come il contadino incanala l'acqua, come il fabbro raddrizza le sue frecce, come il falegname lavora il legno, così il saggio lavora se stesso."
"Il saggio si muove nel mondo come un'ape, che raccoglie il nettare dei fiori
lasciandone intatti la bellezza e il profumo."
L'errore più grosso che si fa nella cultura occidentale ( e che continui a fare tu, per due motivi: arrivi a conclusione senza confutare le tesi, e parti da presupposti soggettivi senza ascoltare. Non per questo ho detto che prima di conoscere il buddhismo ho letto molti testi di altre diverse religioni) è considerare il buddhismo una forma di passività e arresa. Quando il suo messaggio è esattamente il contrario.
Alexandra David-Nèel (una esploratrice) disse:
"È una delle glorie del buddhismo fare sempre appello alla ragione e alla scienza e non la fede cieca o all'autorità."
Quindi, il vero maestro, non può essere che solo noi stessi.
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