Stato Ateo e Democrazia Atea

Cosa ne pensate?

Premetto che, come viene detto all'inizio del video, si parla di promuovere uno Stato Ateo, non un Ateismo di Stato.



Su Youtube si discute molto sul nome scelto, per alcuni sarebbe stato meglio "Democrazia Laica", ma a mio avviso hanno fatto bene a scegliere il nome attuale, del resto Ateo significa "Senza Dio" (e non "contro Dio" o "contro i Credenti"), per cui lo trovo adatto per promuovere appunto uno Stato libero dall'influenza religiosa.



Sempre per quanto riguarda il nome, lo approvo anche perché servirà per diffondere proprio il concetto che esistono anche molte persone che non credono in Dio, a parte l'UAAR noi Atei non abbiamo nessuno che ci rappresenti o almeno che parli in modo positivo dell'Ateismo, molte persone (almeno per la mia esperienza) non sanno nemmeno cosa sia un Ateo, per cui, anche se il partito non avrà successo, servirà almeno per scuotere l'opinione pubblica.



Sito: http://www.democrazia-atea.it/

Canale su Youtube: https://www.youtube.com/user/democraziaatea

cosa ti devo dire...
tutto nasce piccolo, e a volte confuso, e a volte autocelebrativo e autoreferenziale... eppure non mi sento attratto da loro.
una scintilla buona ce la vedo, per carità, perché una linea prioritaria di laicità permetterebbe al nostro stato di svincolarsi dal vaticano, di recuperare crediti sui loro immobili mai tassati, di svincolare la ricerca dai dettami religiosi, di riqualificare le scuole pubbliche, di togliere ogni forma di propagandismo cattolico nelle scuole materne ed elementari ecc ecc.

in questo momento però sento socialmente più un bisogno di aggregazione che di distinzione. occorre farsi forza e affermare le nostre ragioni all'interno di un progetto politico ampio cercando di affermare la laicità come una delle priorità. lavorare su ciò che unisce e non su ciò che divide. per far questo occorre fare massa critica.

è questo il motivo per cui mi confondo con l'uaar (che ha scelto di non appoggiare alcuna formazione politica; mi piacerebbe però che indicasse comunque delle linee di principio!) e sinceramente in questa fase me ne frego dei dettagli di distinguo tipo quello tra parentesi sopra che sicuramente avrei da esporre a chi dirige la baracca...

se gli atei in italia (e vaff ai distinguo tra agnostici, razionalisti, umanisti, naturalisti, livello 6 o 7 o 5 di dawkins, mangiapreti, pastafariani...) riuscissero a diventare VISIBILMENTE un buon numero (pensiamo che adesso - e alcuni sono contenti del risultato... - l'uaar ha 4mila soci... dovrebbe averne 40mila anzi 400mila, l'uaar o chi per lui, cazzo me ne frega dell'uaar...) le forze politiche riterrebbero rilevante le nostre posizioni e dovrebbero integrarle nei loro programmi, cosa che adesso al contrario sono costretti a fare con le istanze integralcattoliche alla CL. per questo credo che sia importante fare "outing" e, naturalmente evitando proselitismo similreligioso, far riflettere i laici italiani che secondo me sono moltissimi sulla necessità di dare voce alle loro convinzioni.
la democrazia - o quel che ne resta, pochino direi - funziona così, anche una minoranza può influire ma deve essere sufficientemente corposa e visibile (oppure è ammanicata tipo vaticano hihihihi).

non avremo successo se, come quasi sempre nelle battaglie sociali, viaggeremo divisi convinti che ogni minima diversità di vedute sia inconciliabile.

telegraficamente, mi sembra un'ottima idea ma destinata a rimanere tale; se si vuole DAVVERO cambiare qualcosa in direzione di una maggiore civiltà sociale, le pressioni di potere di ogni tipo suggeriscono di cercare alleanze estese, piuttosto che chiudersi in un piccolo recinto antipatico ai più