Scienziato non ateo, si può esserlo?
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Rasputin ha scritto:Niques ha scritto:Rasputin ha scritto:Ma è vera Bitburger alla spina quella nella foto? Ignoravo che in Italia vi foste tanto evoluti
La birra è segno di evoluzione?
Per un paese come il vostro, praticamente qualsiasi cosa può essere segno di evoluzione, infatti:Niques ha scritto:Io la uso solo per cuocerci il pollo.
Ed io ho pure origini terronissime...
Sul pollo prova
Ma immagino ti parrà uno spreco senza pari
Niques- -------------
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Niques ha scritto:
Sul pollo prova
Ma immagino ti parrà uno spreco senza pari
Assolutamente no, conosco la ricetta probabilmente da quando tu...beh lasciamo perdere.
L'evoluzione (Per chiarire il quiquoquà) a cui mi riferivo era quella della disponibilità nel belpaese di una marca di birra che io conosco solo qui, questo è quanto.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Rasputin ha scritto:Niques ha scritto:
Sul pollo prova
Ma immagino ti parrà uno spreco senza pari
Assolutamente no, conosco la ricetta probabilmente da quando tu...beh lasciamo perdere.
L'evoluzione (Per chiarire il quiquoquà) a cui mi riferivo era quella della disponibilità nel belpaese di una marca di birra che io conosco solo qui, questo è quanto.
Sì, sì, avevo capito.
Non sapevo esistesse una ricetta ufficiale del pollo; tendo sperimentalmente a cuocerlo in tutto. Hobby.
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- Ebbè, ovvio. Ma come avrò fatto a non capirlo?
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Rasputin ha scritto:
L'evoluzione (Per chiarire il quiquoquà) a cui mi riferivo era quella della disponibilità nel belpaese di una marca di birra che io conosco solo qui, questo è quanto.
Comunque c'e',ho un locale vicino a me che ha almeno 200 tipi di birra a listino e quella c'e'.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
*Valerio* ha scritto:Rasputin ha scritto:
L'evoluzione (Per chiarire il quiquoquà) a cui mi riferivo era quella della disponibilità nel belpaese di una marca di birra che io conosco solo qui, questo è quanto.
Comunque c'e',ho un locale vicino a me che ha almeno 200 tipi di birra a listino e quella c'e'.
Alla spina?
Niq, provato il pollo al sale?
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Rasputin ha scritto:
Alla spina?
See ciao,cio' il fusto in frigo
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
*Valerio* ha scritto:Rasputin ha scritto:
Alla spina?
See ciao,cio' il fusto in frigo
ok alles klar
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
@niques: citandoti:
procediamo: mi parli di es e super-io (ho studiato questa roba per cinque anni alle superiori, con mio sommo rammarico per la strada che ho intrapreso in seguito), ed hai ragione a differenziarle, ma ancora una volta mi chiedo dove sia finito ciò che asserivo io e che tu avresti voluto confutare. il super-io riguarda la sfera dei comportamenti indotti, l'es quella delle pulsioni. è una cosa che, come hai detto tu, riguarda "il cuore", dunque ne converrai con me che la necessità di placare le debolezze del cuore con l'idea di una vita dopo la morte a questo punto limita l'intelletto (come per altro già detto prima, quando dicevi che credere è comunque un limite).
uff, l'ultima fatica...
insomma, per quanto mi riguarda non credo che dawkins, visto e considerato il suo modo estremamente pragmatico di vedere la religione, intenda quantificare diversamente due tipi di ateismo - roba da segaioli mentali. poi se domani lo stesso dawkins dovesse telefonarmi per rettificare quanto ho appena scritto, ciò che penso io non cambierebbe comunque: mica sono una cattolica che prima crede nel limbo e poi, una volta che il papa lo ha abolito, non ci crede più.
sulla questione dell'ateo intransigente purtroppo non posso esserti d'aiuto, tant'è vero che ho stoppato uoz dalla prima volta che ha usato questo termine, perchè ritengo che se c'è una persona il cui punto di vista non è intransigente, bensì libero totalmente da vincoli morali, mentali e chi più ne ha più ne metta, è proprio l'ateo.
e con questo concludo anche io, spero per l'ultima volta e senza ulteriori fraintendimenti (sempre che il modem non faccia scherzi come ieri ).
@valerio: vipere a chi?
dunque, mi dici dov'è che ho scritto che io ritengo invece di avere capacità materiali per proporre alternative e quant'altro, dato che la tua proposizione avversativa sembra suggerirlo?Io tengo conto che la scienza può sbagliare ma non ritengo di avere le capacità materiali ora come ora per proporre teorie alternative, formulare nuove equazioni ecc.
ottimo, alla fine vedo che condividi la mia opinione in merito dunque (che era la stessa, chiara quanto quella di ates, anzi io per amore della chiarezza ritengo di averci ricamato su fin troppo), quindi non capisco la necessità di tutto quel panegirico che hai fatto per introdurre questa bellissima, appagante frase per i miei occhi.Io ovviemente mi riferivo a quello che ha detto poi Ates
di nuovo: ho detto per caso che il credere in dio limiti il lavoro di uno scienziato? NO, anche perchè non era l'argomento che io e te stavamo trattando. ho detto esattamente ciò che della tua frase ho sottolineato in grassetto, e che tu in precedenza avevi contestato, ossia che il credere in dio è un limite per l'intelletto di una persona poichè preclude molte altre possibilità da supporre.Che è un limite si è detto, ma, ripeto, non è detto che limiti il lavoro della persona
procediamo: mi parli di es e super-io (ho studiato questa roba per cinque anni alle superiori, con mio sommo rammarico per la strada che ho intrapreso in seguito), ed hai ragione a differenziarle, ma ancora una volta mi chiedo dove sia finito ciò che asserivo io e che tu avresti voluto confutare. il super-io riguarda la sfera dei comportamenti indotti, l'es quella delle pulsioni. è una cosa che, come hai detto tu, riguarda "il cuore", dunque ne converrai con me che la necessità di placare le debolezze del cuore con l'idea di una vita dopo la morte a questo punto limita l'intelletto (come per altro già detto prima, quando dicevi che credere è comunque un limite).
mi pare che sia ampiamente attestato che esistano degli scienziati che credono, o che, per lo meno, così dicono (voce fuoricampo del fantasma del padre di amleto: "ricorda... ricorda sempre il templeton prize...."). ho forse detto il contrario? metto in dubbio la loro coerenza, non che ci siano problemi per un credente di poter fare lo scienziato, o viceversa.perché uno così non arriverebbe a fare lo scienziato... - dov'è il problema?
uff, l'ultima fatica...
Niques ha scritto:Nella tua ottica, per esempio, Einstein era un ateo qualitativamente diverso da te (diverso, non migliore né peggiore).
dimmi tu, devo riscriverlo ancora una volta che per me l'ateismo di uno definito (da altri) panteista naturalista è uguale a quello di un'atea qualunque come me, perchè esattamente come me non crede in dio?la povera, incompresa Muriel ha scritto:richard dawkins (che non sono io, anche se mi piacerebbe) chiama eistein "ateo ornato", in realtà (secondo me, ndr) trattasi un ateo punto.
la definizione del penultimo gradino della scala di RD è "ateo de facto", ossia tecnicamente. in realtà poi la seconda parte della definizione lascia intendere che chi corrisponde a questa categoria un minuscolo tarlo ancora ce l'ha ("non posso saperlo con sicurezza, ritengo molto improbabile che dio esista"). conosco una persona che dice esattamente queste stesse cose, e infatti si ritiene un agnostico: ce lo sa che dio non esiste, ma non se la sente di affermarlo con sicurezza.Poi in realtà a leggere le definizioni della scala di D. mi pare che le ultime potessero indicare due "ateismi quantitativamente diversi", diciamola così.
insomma, per quanto mi riguarda non credo che dawkins, visto e considerato il suo modo estremamente pragmatico di vedere la religione, intenda quantificare diversamente due tipi di ateismo - roba da segaioli mentali. poi se domani lo stesso dawkins dovesse telefonarmi per rettificare quanto ho appena scritto, ciò che penso io non cambierebbe comunque: mica sono una cattolica che prima crede nel limbo e poi, una volta che il papa lo ha abolito, non ci crede più.
sulla questione dell'ateo intransigente purtroppo non posso esserti d'aiuto, tant'è vero che ho stoppato uoz dalla prima volta che ha usato questo termine, perchè ritengo che se c'è una persona il cui punto di vista non è intransigente, bensì libero totalmente da vincoli morali, mentali e chi più ne ha più ne metta, è proprio l'ateo.
e con questo concludo anche io, spero per l'ultima volta e senza ulteriori fraintendimenti (sempre che il modem non faccia scherzi come ieri ).
@valerio: vipere a chi?
Ultima modifica di Muriel il Dom 9 Gen 2011 - 12:19 - modificato 2 volte.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
@Muriel, ti ho cancellato il doppione
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Ad essere sinceri la risposta te l'ha mangiata il modem! Io continuo a sostenere con assoluta certezza che invece di atei intransienti ne esistano eccome e l'ateismo non sia condizione nè necessaria nè sufficiente a non avere quei vincoli morali o mentali di cui parli. Proprio perchè il come e perchè uno è ateo, e il come lo manifesta, variano in maniera stratosferica da persona a persona.sulla questione dell'ateo intransigente purtroppo non posso
esserti d'aiuto, tant'è vero che ho stoppato uoz dalla prima volta che
ha usato questo termine, perchè ritengo che se c'è una persona il cui
punto di vista non è intransigente, bensì libero totalmente da vincoli
morali, mentali e chi più ne ha più ne metta, è proprio l'ateo.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
dankeschönRasputin ha scritto:@Muriel, ti ho cancellato il doppione
mmmm... credevo che avessimo risolto questa questione, visto che fondamentalmente si era dimostrata un equivoco dovuto ad un'incomprensione reciproca. come ti ho già detto, sono d'accordo con te che i motivi per cui le persone arrivano all'ateismo sono molteplici, è ovvio, ma alla fine sia quello che smette di credere in dio perchè ha subito una grave perdita affettiva, sia quello che lo fa seguendo un ragionamento filosofico, sia lo strutturalista che forte dei suoi studi si rende conto che le religioni derivano da un modo di concepire la vita delle popolazioni arcaiche, alla fine non credono in dio l'uno come l'altro. come si dice, invertendo l'ordine degli addendi il risultato non cambia. non c'è uno che dice "il mio ateismo è migliore del tuo" (come invece accade ai credenti, ognuno dei quali crede di essere depositario dell'unica verità mentre gli altri sono seguaci di un credo sbagliato), e mi pare che fin qui fossimo d'accordo, o no?uoz ha scritto:Ad essere sinceri la risposta te l'ha mangiata il modem! Io continuo a sostenere con assoluta certezza che invece di atei intransienti ne esistano eccome e l'ateismo non sia condizione nè necessaria nè sufficiente a non avere quei vincoli morali o mentali di cui parli. Proprio perchè il come e perchè uno è ateo, e il come lo manifesta, variano in maniera stratosferica da persona a persona.sulla questione dell'ateo intransigente purtroppo non posso
esserti d'aiuto, tant'è vero che ho stoppato uoz dalla prima volta che
ha usato questo termine, perchè ritengo che se c'è una persona il cui
punto di vista non è intransigente, bensì libero totalmente da vincoli
morali, mentali e chi più ne ha più ne metta, è proprio l'ateo.
ora, tu mi dici che essere ateo non implica che non si possano avere vincoli morali o mentali. per cominciare dammi una definizione di "ateo intransigente", ossia, in che modo un ateo può essere intrasigente (nel suo ateismo, ovvio, non si parla di carattere, spero non sia sorto un altro quid pro quo)? insomma, ritieni che ci siano atei che si pongano dei limiti oltre i quali non pensano si possa andare? sono sinceramente curiosa perchè non ho mai conosciuto un ateo di questo tipo, magari sbaglio io perchè ho una visione degli atei un po' limitata e non ne ho conosciuti abbastanza.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Purtroppo anche la mia risposta se l'è mangiata il modem, è scaduta la sessione mentre rispondevo. Provo a riassumenre
Per questo ho tirato in ballo il come si arriva ad essere atei. Come si manifesta il tuo ateismo e cosa comporta a seconda che tu ci sia arrivato facendo bene i conti o a caso? Per me questo cambia molto e rende le posizioni atee (anche se accomunate appunto dal non credere in una divinità) diametralmente opposte. A questo proposito potrei anche immodestamente spingermi a dire che il mio ateismo è migliore di altri, almeno secondo il mio punto di vista su "migliore".
Vedi, conosco gente che se vedesse Dio scendere dal cielo su un cavallo di fuoco e risolvere il problema della pace nel mondo direbbe che è stata un'allucinazione di massa sempre e comunque.
Non esattamente. O meglio dipende da cosa vogliamo intendere per migliore. 2+2 può fare 4 perchè sai fare le addizioni o anche perchè stai confondendo il + col segno di moltiplicazione. Nel primo caso è corretto, nel secondo hai culo. Però quando ti troverai a dover fare 3+3 nel primo caso farà 6, nel secondo 9. Ora, chiaramente il 4 è 4 in enrambi i casi, ma...Muriel ha scritto:
mmmm... credevo che avessimo risolto questa questione, visto che fondamentalmente si era dimostrata un equivoco dovuto ad un'incomprensione reciproca. come ti ho già detto, sono d'accordo con te che i motivi per cui le persone arrivano all'ateismo sono molteplici, è ovvio, ma alla fine sia quello che smette di credere in dio perchè ha subito una grave perdita affettiva, sia quello che lo fa seguendo un ragionamento filosofico, sia lo strutturalista che forte dei suoi studi si rende conto che le religioni derivano da un modo di concepire la vita delle popolazioni arcaiche, alla fine non credono in dio l'uno come l'altro. come si dice, invertendo l'ordine degli addendi il risultato non cambia. non c'è uno che dice "il mio ateismo è migliore del tuo" (come invece accade ai credenti, ognuno dei quali crede di essere depositario dell'unica verità mentre gli altri sono seguaci di un credo sbagliato), e mi pare che fin qui fossimo d'accordo, o no?
Per questo ho tirato in ballo il come si arriva ad essere atei. Come si manifesta il tuo ateismo e cosa comporta a seconda che tu ci sia arrivato facendo bene i conti o a caso? Per me questo cambia molto e rende le posizioni atee (anche se accomunate appunto dal non credere in una divinità) diametralmente opposte. A questo proposito potrei anche immodestamente spingermi a dire che il mio ateismo è migliore di altri, almeno secondo il mio punto di vista su "migliore".
Credo invece che sia sorto un altro qui pro quo, almeno parziale. Come ti dicevo sopra, il 4 è 4 e va bene, ma cosa comporta? Esistono persone per le quali non sono il loro modo di pensare, un approccio scettico e razionale e\o critico ad implicare l'ateismo ma, al contrari, la scelta iniziale dell'ateismo (per vie diverse) che implica lo scimmiottamento di posizioni scettiche, razionali o critiche. Che è appunto il 3+3 o 3x3 tirato in ballo sopra.ora, tu mi dici che essere ateo non implica che non si possano avere vincoli morali o mentali. per cominciare dammi una definizione di "ateo intransigente", ossia, in che modo un ateo può essere intrasigente (nel suo ateismo, ovvio, non si parla di carattere, spero non sia sorto un altro quid pro quo)? insomma, ritieni che ci siano atei che si pongano dei limiti oltre i quali non pensano si possa andare? sono sinceramente curiosa perchè non ho mai conosciuto un ateo di questo tipo, magari sbaglio io perchè ho una visione degli atei un po' limitata e non ne ho conosciuti abbastanza.
Vedi, conosco gente che se vedesse Dio scendere dal cielo su un cavallo di fuoco e risolvere il problema della pace nel mondo direbbe che è stata un'allucinazione di massa sempre e comunque.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Non avevo visto il post!
Non volevo dire che tu hai detto di avere le capacità ecc. Semplicemente che non ho capito chi sarebbe -secondo te- colui che si affida alla scienza. Se siamo io che quando fondo lo stagno mi rendo conto che non è magia e tu che quando scrivi al pc ti rendi conto che il funzionamento è un po' diverso dalla macchina da scrivere, allora, permetti, non possiamo permetterci di confutare.
Se noi due non lo siamo, allora chi sono sti dubitatori? Gli studiosi, gli accademici, gli scienziati. Quindi, permetti, che se dico che "gli scienz devono dubitare della sc perché e il loro lavoro" la tua postilla del "tutti" è perfettamente superflua...
A me poi tanto chiara non sei sembrata, anzi, era un discorso piuttosto confuso. Ma se lo dici tu...
Ho detto debolezza emotiva (primo neretto)
Il supporre è il lavoro dello scienziato... è come dire che il suo lavoro non è buono.
Non ho detto che è un limite all'intelletto (vedi sopra)
Ovviamente non discuto sull' "aver ampiamente attestato" (e ci mancherebbe, i dati di fatto sono oggettivi). Ribattevo semplicemente alla tua opinione
Hai solo scritto
"uno scienziato credente (deista, teista o che segua un vero e proprio credo) secondo me è un vero e proprio ossimoro."
Per la definizione di ossimoro e della funzione attributiva di aggettivi come "vero" e "proprio" (che tutto sono fuorché ambigui), permetti che si intuisce che per te uno scienziato credente non è credibile. E sai cosa se ne fa la comunità scientifica di uno scienziato non credibile?
Le confessioni di convenienza lasciamole stare, che è meglio...
Anche qui, hai scritto:
<< dawkins riguardo alla questione del panteismo suggerisce una definizione interessante, ossia "ateismo ornato" >>
In base a quello che asserisci poi: mi dici perché mai dovresti citare, definendo pure interessante, una definizione che non condividi? A che giova? Non è che alla fine anche tu hai il tuo profeta da citare acriticamente?
Ti assicuro che la tua parentetica non è assolutamente scontata: per come lo hai scritto si intende come un "in realtà, egli intende, trattasi ecc.". Specie per chi non ha letto la fonte.
l
Ti rispondo giusto al neretto: volente o nolente, intenzionalmento o meno, lo fa (definizione di scala), se scala e definizioni come ateo ornato e ateo de facto sono roba sua. Mi è ancora oscuro il motivo percui lo hai citato se non sostiene la tua tesi.
Ateo intransigente è in genere una definizione che qui sul forum danno i credenti, anche quelli meno frustrati. (lo citavo in quel senso, eh) A parte il fatto che non significa nulla - perché per il significato primo della parola è ovvio che un ateo non sta a giustificare un cristiano - dovrai pur ammettere, riducendo l'iperbole, certe forme di non tanto intransigenza, ma di durezza quasi refrattaria al confronto ci sono...
Io spero che qualche ateo qui un qualche vincolo etico ce l'abbia
Mh. Non ho ancora una volta pazienza di rileggere. Gòditi i parti della mia mente non ancora svezzati
Muriel ha scritto:dunque, mi dici dov'è che ho scritto che io ritengo invece di avere capacità materiali per proporre alternative e quant'altro, dato che la tua proposizione avversativa sembra suggerirlo?
Non volevo dire che tu hai detto di avere le capacità ecc. Semplicemente che non ho capito chi sarebbe -secondo te- colui che si affida alla scienza. Se siamo io che quando fondo lo stagno mi rendo conto che non è magia e tu che quando scrivi al pc ti rendi conto che il funzionamento è un po' diverso dalla macchina da scrivere, allora, permetti, non possiamo permetterci di confutare.
Se noi due non lo siamo, allora chi sono sti dubitatori? Gli studiosi, gli accademici, gli scienziati. Quindi, permetti, che se dico che "gli scienz devono dubitare della sc perché e il loro lavoro" la tua postilla del "tutti" è perfettamente superflua...
ottimo, alla fine vedo che condividi la mia opinione in merito dunque (che era la stessa, chiara quanto quella di ates, anzi io per amore della chiarezza ritengo di averci ricamato su fin troppo), quindi non capisco la necessità di tutto quel panegirico che hai fatto per introdurre questa bellissima, appagante frase per i miei occhi.
A me poi tanto chiara non sei sembrata, anzi, era un discorso piuttosto confuso. Ma se lo dici tu...
- Spoiler:
- Muriel: "TUTTI - nessuno escluso - dovrebbero dubitare della scienza, non solo gli scienziati" che poi è diventato il controverso "tutti quelli che si affidano alla scienza"
Ates: Se con non dubitare intendete che i "non addetti ai lavori" [...]
Io non leggo la stessa cosa...
di nuovo: ho detto per caso che il credere in dio limiti il lavoro di uno scienziato? NO, anche perchè non era l'argomento che io e te stavamo trattando. ho detto esattamente ciò che della tua frase ho sottolineato in grassetto, e che tu in precedenza avevi contestato, ossia che il credere in dio è un limite per l'intelletto di una persona poichè preclude molte altre possibilità da supporre.
Ho detto debolezza emotiva (primo neretto)
Il supporre è il lavoro dello scienziato... è come dire che il suo lavoro non è buono.
procediamo: mi parli di es e super-io [...] è una cosa che, come hai detto tu, riguarda "il cuore", dunque ne converrai con me che la necessità di placare le debolezze del cuore con l'idea di una vita dopo la morte a questo punto limita l'intelletto (come per altro già detto prima, quando dicevi che credere è comunque un limite).
Non ho detto che è un limite all'intelletto (vedi sopra)
mi pare che sia ampiamente attestato che esistano degli scienziati che credono, o che, per lo meno, così dicono. ho forse detto il contrario? metto in dubbio la loro coerenza, non che ci siano problemi per un credente di poter fare lo scienziato, o viceversa.
Ovviamente non discuto sull' "aver ampiamente attestato" (e ci mancherebbe, i dati di fatto sono oggettivi). Ribattevo semplicemente alla tua opinione
Hai solo scritto
"uno scienziato credente (deista, teista o che segua un vero e proprio credo) secondo me è un vero e proprio ossimoro."
Per la definizione di ossimoro e della funzione attributiva di aggettivi come "vero" e "proprio" (che tutto sono fuorché ambigui), permetti che si intuisce che per te uno scienziato credente non è credibile. E sai cosa se ne fa la comunità scientifica di uno scienziato non credibile?
Le confessioni di convenienza lasciamole stare, che è meglio...
dimmi tu, devo riscriverlo ancora una volta che per me l'ateismo di uno definito (da altri) panteista naturalista è uguale a quello di un'atea qualunque come me, perchè esattamente come me non crede in dio?la povera, incompresa Muriel ha scritto:richard dawkins (che non sono io, anche se mi piacerebbe) chiama eistein "ateo ornato", in realtà (secondo me, ndr) trattasi un ateo punto.
Anche qui, hai scritto:
<< dawkins riguardo alla questione del panteismo suggerisce una definizione interessante, ossia "ateismo ornato" >>
In base a quello che asserisci poi: mi dici perché mai dovresti citare, definendo pure interessante, una definizione che non condividi? A che giova? Non è che alla fine anche tu hai il tuo profeta da citare acriticamente?
Ti assicuro che la tua parentetica non è assolutamente scontata: per come lo hai scritto si intende come un "in realtà, egli intende, trattasi ecc.". Specie per chi non ha letto la fonte.
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a definizione del penultimo gradino della scala di RD è "ateo de facto", ossia tecnicamente. in realtà poi la seconda parte della definizione lascia intendere che chi corrisponde a questa categoria un minuscolo tarlo ancora ce l'ha ("non posso saperlo con sicurezza, ritengo molto improbabile che dio esista"). conosco una persona che dice esattamente queste stesse cose, e infatti si ritiene un agnostico: ce lo sa che dio non esiste, ma non se la sente di affermarlo con sicurezza.
insomma, per quanto mi riguarda non credo che dawkins, visto e considerato il suo modo estremamente pragmatico di vedere la religione, intenda quantificare diversamente due tipi di ateismo - roba da segaioli mentali. poi se domani lo stesso dawkins dovesse telefonarmi per rettificare quanto ho appena scritto, ciò che penso io non cambierebbe comunque: mica sono una cattolica che prima crede nel limbo e poi, una volta che il papa lo ha abolito, non ci crede più.
Ti rispondo giusto al neretto: volente o nolente, intenzionalmento o meno, lo fa (definizione di scala), se scala e definizioni come ateo ornato e ateo de facto sono roba sua. Mi è ancora oscuro il motivo percui lo hai citato se non sostiene la tua tesi.
sulla questione dell'ateo intransigente purtroppo non posso esserti d'aiuto, tant'è vero che ho stoppato uoz dalla prima volta che ha usato questo termine, perchè ritengo che se c'è una persona il cui punto di vista non è intransigente, bensì libero totalmente da vincoli morali, mentali e chi più ne ha più ne metta, è proprio l'ateo.
Ateo intransigente è in genere una definizione che qui sul forum danno i credenti, anche quelli meno frustrati. (lo citavo in quel senso, eh) A parte il fatto che non significa nulla - perché per il significato primo della parola è ovvio che un ateo non sta a giustificare un cristiano - dovrai pur ammettere, riducendo l'iperbole, certe forme di non tanto intransigenza, ma di durezza quasi refrattaria al confronto ci sono...
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Mh. Non ho ancora una volta pazienza di rileggere. Gòditi i parti della mia mente non ancora svezzati
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
secondo me il come ci si arriva è una cosa che c'entra poco con quello che alla fine ti trovi a concludere, per lo meno su questo tpo di cose. non sono molto soddisfatta della tua spiegazione perchè non capisco negli esempi che mi avevi fatto in precedenza cosa ci sia di sbagliato: ricordo il padre che perde la figlia e smette di credere in dio: è irrazionale perdere la fede perchè ci si rende conto che un dio ritenuto buono non farebbe così male ad una persona? quella del prete che si spreta, non so se l'ho già scritto, mi pare un po' forzata, perchè non è detto che se perde fiducia nell'istituzione della chiesa poi smetta automaticamente di credere in dio, e sicuramente non smette di credere per fare dispetto agli altri prelati.uoz ha scritto:Non esattamente. O meglio dipende da cosa vogliamo intendere per migliore. 2+2 può fare 4 perchè sai fare le addizioni o anche perchè stai confondendo il + col segno di moltiplicazione. Nel primo caso è corretto, nel secondo hai culo. Però quando ti troverai a dover fare 3+3 nel primo caso farà 6, nel secondo 9. Ora, chiaramente il 4 è 4 in enrambi i casi, ma...
Per questo ho tirato in ballo il come si arriva ad essere atei. Come si manifesta il tuo ateismo e cosa comporta a seconda che tu ci sia arrivato facendo bene i conti o a caso? Per me questo cambia molto e rende le posizioni atee (anche se accomunate appunto dal non credere in una divinità) diametralmente opposte. A questo proposito potrei anche immodestamente spingermi a dire che il mio ateismo è migliore di altri, almeno secondo il mio punto di vista su "migliore".
il tuo ateismo, insisto sul mio punto, non è affatto migliore di quello di nessuno. ci sono persone che potrebbero solo dire di essere atei, ma poi in realtà magari sono solo degli agnostici. non so, vorresti dire che c'è chi dice "io non credo in dio perchè è così e pappappero!"?
mi pare veramente assurdo tutto ciò. se dio venisse in terra e dimostrasse di esistere a tutti, come farebbe qualcuno a dire che non è vero? voglio dire, di fronte ad una dimostrazione fisica. forse conosci atei che ti hanno detto che non pensano che dio possa mai venire sulla terra e risolvere la pace nel mondo (perchè non esiste), non che non ci crederebbero nemmeno se si dimostrasse vero. se non altro perchè più che atei sarebbero degli imbecilli.Credo invece che sia sorto un altro qui pro quo, almeno parziale. Come ti dicevo sopra, il 4 è 4 e va bene, ma cosa comporta? Esistono persone per le quali non sono il loro modo di pensare, un approccio scettico e razionale e\o critico ad implicare l'ateismo ma, al contrari, la scelta iniziale dell'ateismo (per vie diverse) che implica lo scimmiottamento di posizioni scettiche, razionali o critiche. Che è appunto il 3+3 o 3x3 tirato in ballo sopra.
Vedi, conosco gente che se vedesse Dio scendere dal cielo su un cavallo di fuoco e risolvere il problema della pace nel mondo direbbe che è stata un'allucinazione di massa sempre e comunque.
Muriel- -----------
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Muriel ha scritto:mi pare veramente assurdo tutto ciò. se dio venisse in terra e dimostrasse di esistere a tutti, come farebbe qualcuno a dire che non è vero?
infatti, io lo attendo con ansia
ma ci sarà pure un motivo per cui l'evento semplicemente non accade
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Nello - Lo champagne in caso di vittoria è opportuno, in caso di sconfitta è necessario (W.Churchill)
nellolo- -----------
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
nello, da scienziato che ne pensi? E' ammissibile essere scienziati (inteso in senso stretto) e contemporaneamente credenti in qualunque tipo di dio?
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Gesù è venuto per salvarci dal peccato, ma continuo a vedere peccatori. Thor ci protegge dai demoni e dai giganti di ghiaccio, e in effetti non se ne vedono in giro.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
sono una persona di scienza non uno scienziato
teoricamente la scienza non è incompatibile con la fede religiosa, lo diventa pragmaticamente nel momento in cui la fede ti impedisce di ricercare a pieno campo, il che è ciò che avviene a tutti i fedeli
teoricamente la scienza non è incompatibile con la fede religiosa, lo diventa pragmaticamente nel momento in cui la fede ti impedisce di ricercare a pieno campo, il che è ciò che avviene a tutti i fedeli
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
o madonna...................Niques ha scritto:Non volevo dire che tu hai detto di avere le capacità ecc. Semplicemente che non ho capito chi sarebbe -secondo te- colui che si affida alla scienza. Se siamo io che quando fondo lo stagno mi rendo conto che non è magia e tu che quando scrivi al pc ti rendi conto che il funzionamento è un po' diverso dalla macchina da scrivere, allora, permetti, non possiamo permetterci di confutare.
Se noi due non lo siamo, allora chi sono sti dubitatori? Gli studiosi, gli accademici, gli scienziati. Quindi, permetti, che se dico che "gli scienz devono dubitare della sc perché e il loro lavoro" la tua postilla del "tutti" è perfettamente superflua...
A me poi tanto chiara non sei sembrata, anzi, era un discorso piuttosto confuso. Ma se lo dici tu...
- Spoiler:
Muriel: "TUTTI - nessuno escluso - dovrebbero dubitare della scienza, non solo gli scienziati" che poi è diventato il controverso "tutti quelli che si affidano alla scienza"
Ates: Se con non dubitare intendete che i "non addetti ai lavori" [...]
Io non leggo la stessa cosa...
Ates ha scritto:Ma se per dubitare si intende che le verità scientifiche non devono essere considerate immutabili e dogmatiche allora tutti devono dubitare della scienza, altrimenti si torna ai tempi di Pitagora e Aristotele, ipse dixit!
Anche il netturbino deve sapere che la scienza evolve, cambia le carte in tavola, altrimenti come fa a distinguerla dalla religione?
la sempre più povera nonchè incompresa Muriel ha scritto:TUTTI - nessuno escluso - dovrebbero dubitare della scienza, non solo gli scienziati, perchè la scienza non è un credo assiomatico che propone un'unica e indiscutibile soluzione per tutto: fa un tentativo e sbaglia, e allora riparte da capo. fa un altro tentativo ed ha ragione, e allora continua a (ri)costruire da lì. non è perfetta, ma perfettibile
non mi sembrano affermazioni tanto diverse. e ancora:
aggiungo un'altra spiegazione, ossia coloro che credono che la scienza possa dare risposte valide sulla ricerca delle nostre origini, anzichè affidarsi alla religione, proprio per evitare di avere il loro stesso atteggiamento fondamentalista della religione che si propone perfetta e con tutte le risposte già in tasca. non mi pare un discorso molto difficile da capire, se uno non vuole travisare e mettere i puntini sulle O invece che sulle I.Muriel ha scritto:intendevo tutti quelli che si affidano alla scienza, in linea col discorso che facevo. ma mi pare di essere stata abbastanza chiara con il discorso della "fede non incondizionata", e quello che intendevo è che bisogna mettere in conto che anche la scienza possa sbagliare
comunque ripeto, per un'economia delle parole: il discorso del pc e della macchina da scrivere che me lo fai a fare? lo so bene che non posso confutare che funzionino in modo diverso, nè ho mai dato a credere che lo potessi pensare, e te l'ho già detto. non correggere dove non ce n'è bisogno.
ripeto anche qui: non suppongo, nè l'ho mai detto fin'ora, che il lavoro dello scienziato credente non sia buono, anche perchè sinceramente non riesco a pensare (sarà un mio limite, o forse diffidenza) che uno scienziato, in cuor suo, possa credere davvero in dio. poi, per la cronaca, ci sono anche scienziati credenti che, in virtù della loro reputazione religiosa, mettendosi al servizio di fondazioni come la già citata templeton foundation spendono milioni di dollari per fare ricerche sull'efficacia della preghiera sui malati. tu lo riterresti un buon lavoro quello? ma ciononostante, non penso che "scienziato credente" equivalga necessariamente a "contributo inutile/sbagliato".Niques ha scritto:Ho detto debolezza emotiva (primo neretto)
Il supporre è il lavoro dello scienziato... è come dire che il suo lavoro non è buono.
Niques ha scritto:Non ho detto che è un limite all'intelletto (vedi sopra)
e cosa limiterebbe questo limite?
no, si intuisce che secondo me non è credibile la sua religiosità, non lo scienziato (vedi sopra).Niques ha scritto:Ovviamente non discuto sull' "aver ampiamente attestato" (e ci mancherebbe, i dati di fatto sono oggettivi). Ribattevo semplicemente alla tua opinione
Hai solo scritto
"uno scienziato credente (deista, teista o che segua un vero e proprio credo) secondo me è un vero e proprio ossimoro."
Per la definizione di ossimoro e della funzione attributiva di aggettivi come "vero" e "proprio" (che tutto sono fuorché ambigui), permetti che si intuisce che per te uno scienziato credente non è credibile.
dimmi un po', visto che ti piace spaccare il capello in quattro: il fatto che io trovi una definizione interessante dovrebbe significare necessariamente che la condivida al 100%? quante volte si dice "quello che dici è interessante", magari perchè spunto di riflessione, senza però condividerlo in toto? se non ti interessa farmi delle critiche gratuite giusto per il gusto di farle, per favore risparmiamele.Niques ha scritto:Anche qui, hai scritto:
<< dawkins riguardo alla questione del panteismo suggerisce una definizione interessante, ossia "ateismo ornato" >>
In base a quello che asserisci poi: mi dici perché mai dovresti citare, definendo pure interessante, una definizione che non condividi? A che giova? Non è che alla fine anche tu hai il tuo profeta da citare acriticamente?
Ti assicuro che la tua parentetica non è assolutamente scontata: per come lo hai scritto si intende come un "in realtà, egli intende, trattasi ecc.". Specie per chi non ha letto la fonte.
riguardo al fatto che tu lo pensi, sono estremamente contenta per te, a me mi cambia ben poco (la scorrettezza grammaticale è voluta).Niques ha scritto:Ti rispondo giusto al neretto: volente o nolente, intenzionalmento o meno, lo fa (definizione di scala), se scala e definizioni come ateo ornato e ateo de facto sono roba sua. Mi è ancora oscuro il motivo percui lo hai citato se non sostiene la tua tesi.
lui sostiene che einstein era un ateo, se de facto o ornato non me ne importa una sega. non so se mi sono spiegata meglio ora. e ripeto, se lui con quelle definizioni voglia "quantificare" ed io dovessi aver interpretato male, non me ne importa una sega 2, perchè come ho anche affermato dopo, io non sono una persona che pensa esattamente tutto ciò che dice un pensatore di cui posso condividere delle opinioni. e questo valga anche per la cretinata (inutile, ovviamente) che hai scritto sul fatto che io possa avere o meno "un profeta da citare acriticamente" (che ti potevi risparmiare se avessi letto questa frase, sempre per una economia delle parole e perchè la discussione non degeneri: "poi se domani lo stesso dawkins dovesse telefonarmi per rettificare quanto ho appena scritto, ciò che penso io non cambierebbe comunque: mica sono una cattolica che prima crede nel limbo e poi, una volta che il papa lo ha abolito, non ci crede più"). non mi piace che si estrapoli dal mio discorso solo quello che può far comodo.
Ateo intransigente è in genere una definizione che qui sul forum danno i credenti, anche quelli meno frustrati. (lo citavo in quel senso, eh) A parte il fatto che non significa nulla - perché per il significato primo della parola è ovvio che un ateo non sta a giustificare un cristiano - dovrai pur ammettere, riducendo l'iperbole, certe forme di non tanto intransigenza, ma di durezza quasi refrattaria al confronto ci sono...
insomma, ci sarebbero atei che schivano il confronto con i credenti (per paura? e de che, di avere ragione?)...
bah, io non ne conosco di atei così, anzi quelli con cui ho a che fare sono sempre molto ansiosi di dialogare per dimostrare le loro convinzioni. ma come ho detto a uoz, posso sempre sbagliare e avere una visione limitata del panorama ateo.
penso che di vincoli etici ne siano ben dotati. di morali, magari, un po' meno, visto che non sono necessari.Io spero che qualche ateo qui un qualche vincolo etico ce l'abbia
neanche io ci ho voglia di rileggermi, anche perchè è cosa ben poco degna rispetto al tomo di linguistica indoiranica con cui mi andrò a divertire di qui a poco...Mh. Non ho ancora una volta pazienza di rileggere. Gòditi i parti della mia mente non ancora svezzati
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(mmmm quel verdino non mi piace proprio, ora lo trasformo in arancione )
Ultima modifica di Muriel il Lun 10 Gen 2011 - 22:30 - modificato 5 volte.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
ahahah l'hai detto, fratellonellolo ha scritto:Muriel ha scritto:mi pare veramente assurdo tutto ciò. se dio venisse in terra e dimostrasse di esistere a tutti, come farebbe qualcuno a dire che non è vero?
infatti, io lo attendo con ansia
ma ci sarà pure un motivo per cui l'evento semplicemente non accade
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Wow sono stato preso come punto di riferimento. Sono diventato un dogma! Yeeee
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Muriel, edita il rosso prima che ti becchino!
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- Ebbè, ovvio. Ma come avrò fatto a non capirlo?
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Niques ha scritto:Muriel, edita il rosso prima che ti becchino!
Sì Muriel, questa volta l'hai fatta grossa... Quoto Prof. Nello.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
azz è vero, non ci avevo pensato...
EDIT: fatto! ho scelto un colore proprio vivace e visibile come il rosso
EDIT: fatto! ho scelto un colore proprio vivace e visibile come il rosso
Ultima modifica di Muriel il Lun 10 Gen 2011 - 22:17 - modificato 2 volte.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Ma perché che succede se si scrive in rosso? Si fa peccato?
- Spoiler:
- Comunque io stasera sono diventato un dogma e nessuno se ne importa...
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Il colore rosso non piace al Signore, perché è abominio.Ates ha scritto:Ma perché che succede se si scrive in rosso? Si fa peccato?
P.S. Vedi Regolamento, art. 7
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
ahahah sì sì le tue sacre scritture verranno lette e recitate in saecula saeculorumAtes ha scritto:Ma perché che succede se si scrive in rosso? Si fa peccato?
- Spoiler:
Comunque io stasera sono diventato un dogma e nessuno se ne importa...
comunque il rosso non si usa tra gli utenti "non divini" che non hanno superpoteri speciali quali avalon, davide e rasputin perchè si potrebbe confondere con le moderazioni
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Muriel ha scritto:azz è vero, non ci avevo pensato...
EDIT: fatto! ho scelto un colore proprio vivace e visibile come il rosso
Ho visto tutto e sono dell'opinione che, benchè come da regolamento
"c) L'uso dei caratteri di colore rosso, benchè abilitato per tutti gli utenti, è riservato esclusivamente agli interventi di moderazione. Eventuali post in questo colore redatti da utenti condurranno all'immediata cancellazione del post stesso."
in questo caso la contestualizzazione rendeva palese che non c'era possibilità di equivoco. Tradotto: in un forum con 100 utenti che scrivono contemporaneamente, forse non avremmo la possibilità/il tempo di esaminare e valutare, per ora, sì. Suppongo di avere interpretato anche il parere di qualche eventuale collega di passaggio.
EDIT Muriel, quel verde palude (Per non dire di peggio) fa schifo. Se proprio non vuoi usufruire della concessione speciale, limitati almeno al grassetto, cazzo
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Allora il Signore è un dio misericordioso che perdona, è un dio da Nuovo Testamento che è stato addolcito dalla paternità...
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Certo che lo è. Più precisamente perchè non è così che funziona la cosa:Muriel ha scritto:secondo me il come ci si arriva è una cosa che c'entra
poco con quello che alla fine ti trovi a concludere, per lo meno su
questo tpo di cose. non sono molto soddisfatta della tua spiegazione
perchè non capisco negli esempi che mi avevi fatto in precedenza cosa ci
sia di sbagliato: ricordo il padre che perde la figlia e smette di
credere in dio: è irrazionale perdere la fede perchè ci si rende conto
che un dio ritenuto buono non farebbe così male ad una persona?
quello che spinge al salto del fosso non è una riflessione critica
(che, se c'è è solo una giustificazione a posteriori) ma, in soldoni,
uno stato emotivo di odio nei confronti del signore che gli ha portato
via la sua pargola, eventualmente esternato in ragionamenti vari.
Non mi pare che tu l'abbia scritto, e non è automaticaquella del prete che si spreta, non so se l'ho già scritto, mi
pare un po' forzata, perchè non è detto che se perde fiducia
nell'istituzione della chiesa poi smetta automaticamente di credere in
dio, e sicuramente non smette di credere per fare dispetto agli altri
prelati
la cosa. Può succedere (esperienza personale). E la mia sensazione è che
non si sia trattato che di una reazione, o comunque che quella sia
stata la ragione principale dell'innesco.
Beh, certo che c'è! E, mi permetto di insistere anche io, ilil tuo ateismo,
insisto sul mio punto, non è affatto migliore di quello di nessuno. ci
sono persone che potrebbero solo dire di essere atei, ma poi in realtà
magari sono solo degli agnostici. non so, vorresti dire che c'è chi dice
"io non credo in dio perchè è così e pappappero!"?
mio ateismo in quanto "non credo in dio" vale tanto quanto "non credo in
dio perchè me l'ha detto la Hack". Ma il mio ateismo con le
ripercussioni che ha sul resto della mia vita è ben diverso da molti
altri tipi di ateismo.
Ohhhh, farebbero, farebbero. Così come c'èmi pare veramente assurdo tutto
ciò. se dio venisse in terra e dimostrasse di esistere a tutti, come
farebbe qualcuno a dire che non è vero? voglio dire, di fronte ad una
dimostrazione fisica.
gente che nega, che so, l'esistenza dei campi di sterminio. Basta volere.
E volere che una cosa sia in un certo modo è il modo migliore per
vederla così. E molti credenti insegnano.
Beh, di questi ne conosco, ma anche io sono tra loro.forse conosci atei
che ti hanno detto che non pensano che dio possa mai venire sulla terra e
risolvere la pace nel mondo (perchè non esiste), non che non ci
crederebbero nemmeno se si dimostrasse vero.
Ecco, vedo che cominci a capire. L'ateismo non è unse non altro perchè più che atei sarebbero degli
imbecilli.
vaccino che preserva dall'idiozia, dalla stupidità e da altre forme di
fede, anche se, talvolta, a molti atei fa piacere pensarla così per
sentirsi un po' come facenti parte di un gruppo di "eletti".
uoz- -------------
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
come vedi ho già provveduto perchè faceva cacare anche meRasputin ha scritto:Muriel ha scritto:azz è vero, non ci avevo pensato...
EDIT: fatto! ho scelto un colore proprio vivace e visibile come il rosso
Ho visto tutto e sono dell'opinione che, benchè come da regolamento
"c) L'uso dei caratteri di colore rosso, benchè abilitato per tutti gli utenti, è riservato esclusivamente agli interventi di moderazione. Eventuali post in questo colore redatti da utenti condurranno all'immediata cancellazione del post stesso."
in questo caso la contestualizzazione rendeva palese che non c'era possibilità di equivoco. Tradotto: in un forum con 100 utenti che scrivono contemporaneamente, forse non avremmo la possibilità/il tempo di esaminare e valutare, per ora, sì. Suppongo di avere interpretato anche il parere di qualche eventuale collega di passaggio.
EDIT Muriel, quel verde palude (Per non dire di peggio) fa schifo. Se proprio non vuoi usufruire della concessione speciale, limitati almeno al grassetto, cazzo
comunque grazie della concessione speciale, sono davvero onorata! <---- questo è lo smilie che più si avvicina a una persona onorata)
Muriel- -----------
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
uoz ha scritto:L'ateismo non è un vaccino che preserva dall'idiozia, dalla stupidità e da altre forme di fede, anche se, talvolta, a molti atei fa piacere pensarla così per
sentirsi un po' come facenti parte di un gruppo di "eletti".
Il grassetto suona male, forse sarò io che lo leggo male. Io nei tuoi panni avrei scritto: "L'ateismo non è un vaccino che preserva dall'idiozia, dalla stupidità e da forme di fede". "Altre" suona come se l'ateismo fosse una fede.
Fico il "gruppo di eletti", in effetti essere ateo mi gasa, si sarà capito
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Ti rispondo in brevissimo, se no finiamo come Rasp e Jessica...
Le aggiunte che hai riportato in rosso (quelle che avevo tagliato) non chiarificano la questione dell'ambiguo soggetto. L'altra spiegazione che hai messo è una aggiunta particolare ad un discorso che per me era generale. La scienza non è solo Darwin.
Sulle o ci si possono mettere le dieresi e diversi altri simpatici segni diacritici
Dai, almeno questa battutina, te l'ho fatta ad hoc!
Funzionamento di pc e schermi luminosi, le teorie sugli stati della materia non si possono confutare? Scherzi? Le grandi scoperte scientifiche sono state grandi perché confutavano tesi ritenute inconfutabili!
Sul lavoro dei pessimi scienziati, credenti o meno, non ci sdilunghiamo. Parliamo di quelli con un'etica, ovviamente.
In merito alla definizione di D. non mi sembra che tu stessa abbia colto particolarmente lo spunto di riflessione di cui parli. La mia domanda in ogni caso era di interesse retorico, più che legata al contenuto. Mi sembrava, da parte tua, un inutile ornamento al discorso. Non capisco come costruisci le tue risposte - ma in realtà non mi importa più di tanto. Ognuno ha le sue deformazioni (devo dire professionali?)... Non devi rispondere necessariamente.
In genere, spero t'importi di aver (eventualmente) interpretato male qualcosa che hai letto. E non era per estrapolare, io ti chiedo di spiegarmi quello che non mi torna o non condivido o non è chiaro - se mi metto a riportare tutto quello scrivi qui ci menano.
Quella sulla durezza non era tanto legato all'atto del dialogare in sé e per sé, che anzi più si è "intransigenti" e più si è aggressivi... ma dei frutti di quel dialogo. Parlavo, come anche Uoz, di onestà intellettuale.
Le aggiunte che hai riportato in rosso (quelle che avevo tagliato) non chiarificano la questione dell'ambiguo soggetto. L'altra spiegazione che hai messo è una aggiunta particolare ad un discorso che per me era generale. La scienza non è solo Darwin.
Sulle o ci si possono mettere le dieresi e diversi altri simpatici segni diacritici
Dai, almeno questa battutina, te l'ho fatta ad hoc!
Funzionamento di pc e schermi luminosi, le teorie sugli stati della materia non si possono confutare? Scherzi? Le grandi scoperte scientifiche sono state grandi perché confutavano tesi ritenute inconfutabili!
Sul lavoro dei pessimi scienziati, credenti o meno, non ci sdilunghiamo. Parliamo di quelli con un'etica, ovviamente.
In merito alla definizione di D. non mi sembra che tu stessa abbia colto particolarmente lo spunto di riflessione di cui parli. La mia domanda in ogni caso era di interesse retorico, più che legata al contenuto. Mi sembrava, da parte tua, un inutile ornamento al discorso. Non capisco come costruisci le tue risposte - ma in realtà non mi importa più di tanto. Ognuno ha le sue deformazioni (devo dire professionali?)... Non devi rispondere necessariamente.
In genere, spero t'importi di aver (eventualmente) interpretato male qualcosa che hai letto. E non era per estrapolare, io ti chiedo di spiegarmi quello che non mi torna o non condivido o non è chiaro - se mi metto a riportare tutto quello scrivi qui ci menano.
Quella sulla durezza non era tanto legato all'atto del dialogare in sé e per sé, che anzi più si è "intransigenti" e più si è aggressivi... ma dei frutti di quel dialogo. Parlavo, come anche Uoz, di onestà intellettuale.
Mh. Dato che non stiamo parlando filosofese - ma neanche lì tornerebbe - immagino tu voglia dire moralistiche... Attenzione alle definizioni.penso che di vincoli etici ne siano ben dotati. di morali, magari, un po' meno, visto che non sono necessari.
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- Ebbè, ovvio. Ma come avrò fatto a non capirlo?
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Beh, mi pareva chiaro che altre fosse inteso nel senso che se uno è ateo non può essere credente (in una divinità) e quindi non può avere "la fede per eccellenza". Può averne altre. Ma giusto per precisare, tra queste altre, si, se definiamo opportunamente il vocabolo fede, l'ateismo in certi casi può esserlo.Cosworth117 ha scritto:uoz ha scritto:L'ateismo non è un vaccino che preserva dall'idiozia, dalla stupidità e da altre forme di fede, anche se, talvolta, a molti atei fa piacere pensarla così per
sentirsi un po' come facenti parte di un gruppo di "eletti".
Il grassetto suona male, forse sarò io che lo leggo male. Io nei tuoi panni avrei scritto: "L'ateismo non è un vaccino che preserva dall'idiozia, dalla stupidità e da forme di fede". "Altre" suona come se l'ateismo fosse una fede.
Fico il "gruppo di eletti", in effetti essere ateo mi gasa, si sarà capito
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Devi peccare, se no Cristo che è morto a fare?
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
secondo me invece si rende semplicemente conto, come ho scritto, che il dio magnanimo in cui credeva non esiste per una serie di deduzioni logiche (mia figlia è morta --> io soffro immansamente --> dio mi fa soffrire--> dio non è buono come mi hanno sempre detto --> potrebbero quindi avermi raccontato altre cazzate --> probabilmente allora dio nemmeno esiste)uoz ha scritto:Certo che lo è. Più precisamente perchè non è così che funziona la cosa:
quello che spinge al salto del fosso non è una riflessione critica
(che, se c'è è solo una giustificazione a posteriori) ma, in soldoni,
uno stato emotivo di odio nei confronti del signore che gli ha portato
via la sua pargola, eventualmente esternato in ragionamenti vari.
urca, sei un prete spretato che andava impunemente a donne?Non mi pare che tu l'abbia scritto, e non è automatica
la cosa. Può succedere (esperienza personale). E la mia sensazione è che
non si sia trattato che di una reazione, o comunque che quella sia
stata la ragione principale dell'innesco.
va bè dai, ma che forma di ateismo è "non credo in dio perchè l'ha detto la hack"?? io parlo di atei veri, non atei farlocchi.Beh, certo che c'è! E, mi permetto di insistere anche io, il
mio ateismo in quanto "non credo in dio" vale tanto quanto "non credo in
dio perchè me l'ha detto la Hack". Ma il mio ateismo con le
ripercussioni che ha sul resto della mia vita è ben diverso da molti
altri tipi di ateismo.
bah, ti ripeto, io ritengo che sia imbecillità, non ateismo.Ohhhh, farebbero, farebbero. Così come c'è gente che nega, che so, l'esistenza dei campi di sterminio. Basta volere.
E volere che una cosa sia in un certo modo è il modo migliore per
vederla così. E molti credenti insegnano.
Beh, di questi ne conosco, ma anche io sono tra loro.
anche io, natürlich
intanto quoto cosworth che secondome ha detto una cosa giusta sulle "altre forme di fede"Ecco, vedo che cominci a capire. L'ateismo non è un
vaccino che preserva dall'idiozia, dalla stupidità e da altre forme di
fede, anche se, talvolta, a molti atei fa piacere pensarla così per
sentirsi un po' come facenti parte di un gruppo di "eletti".
poi è ovvio, se una persona è stupida è stupida, ma questo pure te l'avevo detto, lì non è tanto questione di ateismo ma di carattere e di educazione. e poi, così come ci sono i "credenti di comodo", ci saranno anche gli "atei di comodo", no? quelli che come dici tu credono che dirsi atei faccia very figo
Muriel- -----------
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
finiamola con questa storia che l'ateismo è una fede
o ci siete (in questo caso non atei) o ci fate
o ci siete (in questo caso non atei) o ci fate
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Nello - Lo champagne in caso di vittoria è opportuno, in caso di sconfitta è necessario (W.Churchill)
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
No, ma ne conosco uno.urca, sei un prete spretato che andava impunemente a donne?
Ok, non insisto oltre, credo tu non sappia valutare correttamente la potenza delle spinte emotive e i loro effetti.secondo me invece si rende semplicemente conto, come ho scritto, che il
dio magnanimo in cui credeva non esiste per una serie di deduzioni
logiche (mia figlia è morta --> io soffro immansamente --> dio mi
fa soffrire--> dio non è buono come mi hanno sempre detto -->
potrebbero quindi avermi raccontato altre cazzate --> probabilmente
allora dio nemmeno esiste)
@ Muriel & Nellolo:
Allora, se ridefiniamo la parola "ateo" con "colui il quale non crede nell'esistenza di una divinità perchè arrivatoci tramite ragionamenti liberi e razionali ecc ecc... " allora siamo d'accordo. Ma siccome nell'accezione usuale del termine si intende "uno che non crede in dio", le cose non stanno così. Ci sono atei stupidi ed intelligenti, buoni e cattivi, creduloni (in altro che non sia dio) e scettici, intransigenti e permissivi, interessati al dialogo e non, comprensivi o meno, rispettosi e no... e tra i tanti ci sono anche quelli che hanno scelto l'ateismo perchè fa figo, perchè fa comodo, perchè attorno a lui sono tutti così, per adeguarsi al suo ambiente e avanti s' ha voja...
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
anche nel peggiore dei casi, ossia "uno che non crede in dio", non ci vedo alcuna fede, comunque non perdiamoci in questioni di lana caprina
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
uoz ha scritto:e tra i tanti ci sono anche quelli che hanno scelto l'ateismo perchè fa figo, perchè fa comodo, perchè attorno a lui sono tutti così, per adeguarsi al suo ambiente e avanti s' ha voja...
Ma quelli non vanno neanche considerati! Quelli possono avere fede nell'ateismo come ce la possono avere nel cristianesimo o nel protestantesimo, ma in reltà sono fedeli solo al pecoronesimo.
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Gesù è venuto per salvarci dal peccato, ma continuo a vedere peccatori. Thor ci protegge dai demoni e dai giganti di ghiaccio, e in effetti non se ne vedono in giro.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
@niques: sì meglio tagliare perchè nemmeno io ho più la forza di proseguire.
che ti devo dire, io ritengo che invece le mie aggiunte chiarificassero ciò che sembravi aver frainteso, e di molto. per lo meno a chi ha apprezzato il post saranno sembrate chiare.
per il resto, lo spunto di riflessione che proponeva RD secondo me, era da considerare in un contesto ben più ampio che però non avevo voluto riportare completamente nel trascrivere quella citazione, quindi se non hai letto il libro probabilmente devi non averlo colto tu per via di questa mia negligenza. o, magari, qualora l'avessi letto, potresti semplicemente aver colto uno spunto diverso dal mio (il che giustificherebbe effettivamente quell'"interessante" di cui sopra, non ti pare?).
sinceramente nemmeno io ora ho ben capito cosa ti sembrasse un ornamento inutile (come hai visto a volte ho la stessa impressione nei tuoi confronti), comunque penso che la cosa dipenda dal fatto che non siamo propriamente due che vanno a braccetto, dato che ragioniamo in modo così diverso. misunderstanding, capita.
mi importa sì di aver eventualmente interpretato male qualcosa, e spero importi altrettanto anche a te... da parte mia posso solo dire che cerco sempre di essere più chiara possibile proprio per evitare spiacevoli quid pro quo, che in internet sono sempre dietro l'angolo.
do svidanija!
p.s. morali/moralisti... è la stanchezza, spero tu non me ne voglia. l'ultima volta volevo corregerti un "da che mondo è mondo" usato a sproposito con "da quando in qua" ma poi ho desistito sperando che avresti ricambiato la cortesia...
che ti devo dire, io ritengo che invece le mie aggiunte chiarificassero ciò che sembravi aver frainteso, e di molto. per lo meno a chi ha apprezzato il post saranno sembrate chiare.
per il resto, lo spunto di riflessione che proponeva RD secondo me, era da considerare in un contesto ben più ampio che però non avevo voluto riportare completamente nel trascrivere quella citazione, quindi se non hai letto il libro probabilmente devi non averlo colto tu per via di questa mia negligenza. o, magari, qualora l'avessi letto, potresti semplicemente aver colto uno spunto diverso dal mio (il che giustificherebbe effettivamente quell'"interessante" di cui sopra, non ti pare?).
sinceramente nemmeno io ora ho ben capito cosa ti sembrasse un ornamento inutile (come hai visto a volte ho la stessa impressione nei tuoi confronti), comunque penso che la cosa dipenda dal fatto che non siamo propriamente due che vanno a braccetto, dato che ragioniamo in modo così diverso. misunderstanding, capita.
mi importa sì di aver eventualmente interpretato male qualcosa, e spero importi altrettanto anche a te... da parte mia posso solo dire che cerco sempre di essere più chiara possibile proprio per evitare spiacevoli quid pro quo, che in internet sono sempre dietro l'angolo.
do svidanija!
p.s. morali/moralisti... è la stanchezza, spero tu non me ne voglia. l'ultima volta volevo corregerti un "da che mondo è mondo" usato a sproposito con "da quando in qua" ma poi ho desistito sperando che avresti ricambiato la cortesia...
Ultima modifica di Muriel il Lun 10 Gen 2011 - 23:47 - modificato 1 volta.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
uoz ha scritto:Ok, non insisto oltre, credo tu non sappia valutare correttamente la potenza delle spinte emotive e i loro effetti.
buon pro ti faccia, io credo che tu non sappia valutare correttamente un ateo guarda un po'
Nellolo ha scritto:anche nel peggiore dei casi, ossia "uno che non crede in dio", non ci vedo alcuna fede, comunque non perdiamoci in questioni di lana caprina
cominciavo a disperare per il "genere ateo"Ates ha scritto:Ma quelli non vanno neanche considerati! Quelli possono avere fede nell'ateismo come ce la possono avere nel cristianesimo o nel protestantesimo, ma in reltà sono fedeli solo al pecoronesimo.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Forse i nostri ateismi sono differenti
Insistenza spammosa:
moralistico. E' importante che gli ateacci parlino per bene, che se arriva qualche credulo vagamente umanista ci dà degli ignorevoli.
Sono proprio saccente.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
[quote="Muriel"]
E ora da bravi tutti nell'ovile.
uoz ha scritto:Nellolo ha scritto:anche nel peggiore dei casi, ossia "uno che non crede in dio", non ci vedo alcuna fede, comunque non perdiamoci in questioni di lana caprinacominciavo a disperare per il "genere ateo"Ates ha scritto:Ma quelli non vanno neanche considerati! Quelli possono avere fede nell'ateismo come ce la possono avere nel cristianesimo o nel protestantesimo, ma in reltà sono fedeli solo al pecoronesimo.
E ora da bravi tutti nell'ovile.
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Gesù è venuto per salvarci dal peccato, ma continuo a vedere peccatori. Thor ci protegge dai demoni e dai giganti di ghiaccio, e in effetti non se ne vedono in giro.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Può darsi. In sincerità, senza offesa, in questo intervento vedo erigersi le bariere di appartenenza di gruppo. Prova a pensare se è così o mi sbaglio.buon pro ti faccia, io credo che tu non sappia valutare correttamente un ateo guarda un po'
E' quello che sto dicendo dall'inizio, che 2+2 può fare 4 perchè sai fare i conti o perchè hai culo. Ma, volenti o nolenti, si chiamano atei anche quelli.Ates ha scritto:Ma quelli non vanno neanche considerati! Quelli possono avere fede nell'ateismo come ce la possono avere nel cristianesimo o nel protestantesimo, ma in reltà sono fedeli solo al pecoronesimo.
Se non vuoi chiamarli atei, allora sicuramente la cosa si aggiusta.
In questo modo però salta fuori che la Russia non era comunista.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
o forse qualcuno non è ateo come dice?Niques ha scritto:Forse i nostri ateismi sono differenti
Insistenza spammosa:
moralistico. E' importante che gli ateacci parlino per bene, che se arriva qualche credulo vagamente umanista ci dà degli ignorevoli.
Sono proprio saccente.
comunque beccati questa aggiunta da saccente magnanima:
è sempre importante parlare benep.s. morali/moralisti... è la stanchezza, spero tu non me ne voglia. l'ultima volta volevo corregerti un "da che mondo è mondo" usato a sproposito con "da quando in qua" ma poi ho desistito sperando che avresti ricambiato la cortesia...
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
uoz ha scritto:Può darsi. In sincerità, senza offesa, in questo intervento vedo erigersi le bariere di appartenenza di gruppo. Prova a pensare se è così o mi sbaglio.buon pro ti faccia, io credo che tu non sappia valutare correttamente un ateo guarda un po'
te ne prego, non inacidire la discussione con interventi risibili come questo. io non appartengo a nessuno, ho le mie idee come tu le tue.
Ates ha scritto:Ma quelli non vanno neanche considerati! Quelli possono avere fede nell'ateismo come ce la possono avere nel cristianesimo o nel protestantesimo, ma in reltà sono fedeli solo al pecoronesimo.
secondo me infatti vuol dire che quelli lì nemmeno sono atei, in realtà (come pure ti ho scritto io), e il paragone con la russia mi pare poco azzeccata. la russia era comunista sì, i tipi di cui parli atei mica lo sono tanto. ma sai potrei sbagliare, mica come te che hai già capito tutto anche di meE' quello che sto dicendo dall'inizio, che 2+2 può fare 4 perchè sai fare i conti o perchè hai culo. Ma, volenti o nolenti, si chiamano atei anche quelli.
Se non vuoi chiamarli atei, allora sicuramente la cosa si aggiusta.
In questo modo però salta fuori che la Russia non era comunista.
e comunque mi pare veramente assurdo che si stia a scazzarci su queste cretinate tra atei
Ultima modifica di Muriel il Mar 11 Gen 2011 - 0:02 - modificato 2 volte.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
uoz ha scritto:E' quello che sto dicendo dall'inizio, che 2+2 può fare 4 perchè sai fare i conti o perchè hai culo. Ma, volenti o nolenti, si chiamano atei anche quelli.Ates ha scritto:Ma quelli non vanno neanche considerati! Quelli possono avere fede nell'ateismo come ce la possono avere nel cristianesimo o nel protestantesimo, ma in reltà sono fedeli solo al pecoronesimo.
Se non vuoi chiamarli atei, allora sicuramente la cosa si aggiusta.
In questo modo però salta fuori che la Russia non era comunista.
Si ma questo è a discrezione dell'osservatore. Anche uno che si professa cristiano cattolico e non va mai in chiesa fa 4. Uno che non capisce la differenza è un pecorone a sua volta e non è degno di considerazione, oppure si cerca di erudirlo e condurlo eventualmente nella parte non oscura della forza, il che non fa mai male!
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Muriel, ma io DEVO correggere. Sono una classicista, è un trauma.
Comunque il tuo errore è più grave, perché è di contenuto. Tiè
Prego, facci pure"da che mondo è mondo" usato a sproposito con "da quando in qua"
Comunque il tuo errore è più grave, perché è di contenuto. Tiè
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Guarda che non c'era nessuna acidità, era un invito sincero, nè offensivo nè pretestuoso.Muriel ha scritto:te ne prego, non inacidire la discussione con interventi risibili come questo. io non appartengo a nessuno, ho le mie idee come tu le tue.
Eh, allora il tutto si basa ancora una volta su un qui pro quo sui termini. Io stavo parlando dall'inizio di "colui che nega l'esistenza di dio".secondo me infatti vuol dire che quelli nemmeno sono atei, in realtà (come pure ti ho scritto io, l'avevi notato?),
Ecco, aproposito di acido...ma sai potrei sbagliare, mica come te che hai già capito tutto anche di me
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
eh insomma, in teoria anche il tuo perchè se dici da che mondo è mondo e poi un concetto che vorresti confutare, in realtà quel concetto lo affermi. anzi, lo confermi... tiè!Niques ha scritto:Muriel, ma io DEVO correggere. Sono una classicista, è un trauma.Prego, facci pure"da che mondo è mondo" usato a sproposito con "da quando in qua"
Comunque il tuo errore è più grave, perché è di contenuto. Tiè
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Dai ragazzi/e mi fate pentire di aver aperto questo topic
Vi ricordo che ci sono questioni più importanti di cui discutere come...che ne so...tette???
Vi ricordo che ci sono questioni più importanti di cui discutere come...che ne so...tette???
Ultima modifica di Ates il Mar 11 Gen 2011 - 0:17 - modificato 1 volta.
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Re: Scienziato non ateo, si può esserlo?
Muriel ha scritto:eh insomma, in teoria anche il tuo perchè se dici da che mondo è mondo e poi un concetto che vorresti confutare, in realtà quel concetto lo affermi. anzi, lo confermi... tiè!Niques ha scritto:Muriel, ma io DEVO correggere. Sono una classicista, è un trauma.Prego, facci pure"da che mondo è mondo" usato a sproposito con "da quando in qua"
Comunque il tuo errore è più grave, perché è di contenuto. Tiè
Sì, però dovresti riportarlo l'errore.
Se è la mia parola contro la tua allora vinco io, perché la mia si può provare. Ritiè
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