Amish italiani
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Re: Amish italiani
Per la verità devo dire che concordo al 100% con la posizione di Raspa. Il figlio lo devi educare con l'intelligenza e non con la coercizione. Se non riesci o se hai risultati scarsi i casi sono due: o il bambino è disturbato e allora ha bisogno di un ulteriore supporto, che però purtroppo non sempre è efficace. O è disturbato il genitore. E li non c'è più niente da fare. Ho portato il ragionamento ai due limiti estremi solo per chiarezza di esposizione. Poi nella realtà dei fatti mi rendo conto che vi siano mille variazioni e sfumature. Ma il concetto di base non cambia.
Come ho detto in precedenza io ho avuto dei genitori del tutto particolari. Mio padre pur essendo persona molto severa mi ha da sempre lasciato libertà di pensare con la mia testa e non mi ha imposto mai nulla, ovviamente anche per quanto riguarda il credo religioso. Forse anche con una concezzione della educazione un po' troppo esasperata, non ha mai voluto che a noi bambini ci raccontassero di babbo natale o della befana. I regali li portava lui, o il nonno!! Ricordo ancora adesso che se io, che allora avevo sei anni, per gioco rompevo una foglia (e non sto scherzando dico una fogliolina di una siepe) mi spiegava che non era giusto farlo perchè anche la siepe era un essere vivente e se non serviva (ovviamante quando era necessario la siepe veniva tagliata) era inutile farle un danno. E me lo spiegava e non mi rimproverava. Inutile dire che il gatto era il re della casa !! Io così come mio fratello abbiamo sempre avuto amore e rispetto per tutta la natura, senza che mai fosse stato necessario impormelo.
Ho descritto tale fatto proprio in relazione a quanto jessi scrive di suo cugino. Il bengala sarebbe da metterlo nel culo ai sui genitori e non a lui !!! Se non sono stati capaci di trasmettergli certi valori è meglio che non mettano al mondo figli. (nulla di personale jessi!!)
In merito alla questione del diritto dei genitori di educare i figli, come ti ho detto Rasp non ho nessuna argometazione a supporto. Lo ritengo un diritto/dovere che la natura ha imposto agli animali superiori. Un frutto della evoluzione. Come sai dopo il parto la prolattina nelle donne aumenta e, tra le altre cose, stimola l'istinto materno. Tale istinto fa si che noi umani ci prendiamo cura dei nostri cuccioli. Ritengo perciò che sia la natura che ci induce a questo, e questa sia la strada giusta. Ma, come ti ho detto, la mia è una convinzione istintiva e non si basa su altro.
Io relativamente alla educazione dei figli sono della idea che essa deve avvenire senza delle regole precostituite. E' più un istinto che non una disciplina. Io ho educato le mie figlie in modo molto diretto, lasciando loro la massima libertà ma condividendo con loro tutte le fasi della loro crescita. Ho sempre colloquiato con loro senza mai imporre nulla. Io non le ho mai picchiate, dico nemmeno uno sculaccione, e a me non hanno mai dato un problema. Il vero deterrente a non commettere "stupidaggini" non è stata la paura della mia punizione (che non esiste) ma il rispetto che hanno sempre avuto per me. E sono ragazze normalissime, con una vita sociale intesa, con tanti amici e amiche. Hanno anche loro i loro difetti, ovvio, ma vivono una vita serena senza tabu o paranoie e per la verità, se la godono proprio tanto.... E di questo io ne sono molto felice.
Sulla questione di quella comunità che è alla base di questo topic, io ho una posizione lapidaria. Per me sono una banda di psicopatici che purtroppo la nautura ha creato e che la società deve accettare. Ma pensare di isolare dal mondo in nome di un paranoico ideale dei bambini o ragazzi, rovinandogli la vita, mi fa venire il sangue alla testa. Ma siamo in una democrazia e non si può fare niente. A volte mi sento io nazista e .... ma lasciamo perdere se no mi incazzo davvero!!
Come ho detto in precedenza io ho avuto dei genitori del tutto particolari. Mio padre pur essendo persona molto severa mi ha da sempre lasciato libertà di pensare con la mia testa e non mi ha imposto mai nulla, ovviamente anche per quanto riguarda il credo religioso. Forse anche con una concezzione della educazione un po' troppo esasperata, non ha mai voluto che a noi bambini ci raccontassero di babbo natale o della befana. I regali li portava lui, o il nonno!! Ricordo ancora adesso che se io, che allora avevo sei anni, per gioco rompevo una foglia (e non sto scherzando dico una fogliolina di una siepe) mi spiegava che non era giusto farlo perchè anche la siepe era un essere vivente e se non serviva (ovviamante quando era necessario la siepe veniva tagliata) era inutile farle un danno. E me lo spiegava e non mi rimproverava. Inutile dire che il gatto era il re della casa !! Io così come mio fratello abbiamo sempre avuto amore e rispetto per tutta la natura, senza che mai fosse stato necessario impormelo.
Ho descritto tale fatto proprio in relazione a quanto jessi scrive di suo cugino. Il bengala sarebbe da metterlo nel culo ai sui genitori e non a lui !!! Se non sono stati capaci di trasmettergli certi valori è meglio che non mettano al mondo figli. (nulla di personale jessi!!)
In merito alla questione del diritto dei genitori di educare i figli, come ti ho detto Rasp non ho nessuna argometazione a supporto. Lo ritengo un diritto/dovere che la natura ha imposto agli animali superiori. Un frutto della evoluzione. Come sai dopo il parto la prolattina nelle donne aumenta e, tra le altre cose, stimola l'istinto materno. Tale istinto fa si che noi umani ci prendiamo cura dei nostri cuccioli. Ritengo perciò che sia la natura che ci induce a questo, e questa sia la strada giusta. Ma, come ti ho detto, la mia è una convinzione istintiva e non si basa su altro.
Io relativamente alla educazione dei figli sono della idea che essa deve avvenire senza delle regole precostituite. E' più un istinto che non una disciplina. Io ho educato le mie figlie in modo molto diretto, lasciando loro la massima libertà ma condividendo con loro tutte le fasi della loro crescita. Ho sempre colloquiato con loro senza mai imporre nulla. Io non le ho mai picchiate, dico nemmeno uno sculaccione, e a me non hanno mai dato un problema. Il vero deterrente a non commettere "stupidaggini" non è stata la paura della mia punizione (che non esiste) ma il rispetto che hanno sempre avuto per me. E sono ragazze normalissime, con una vita sociale intesa, con tanti amici e amiche. Hanno anche loro i loro difetti, ovvio, ma vivono una vita serena senza tabu o paranoie e per la verità, se la godono proprio tanto.... E di questo io ne sono molto felice.
Sulla questione di quella comunità che è alla base di questo topic, io ho una posizione lapidaria. Per me sono una banda di psicopatici che purtroppo la nautura ha creato e che la società deve accettare. Ma pensare di isolare dal mondo in nome di un paranoico ideale dei bambini o ragazzi, rovinandogli la vita, mi fa venire il sangue alla testa. Ma siamo in una democrazia e non si può fare niente. A volte mi sento io nazista e .... ma lasciamo perdere se no mi incazzo davvero!!
Paolo- --------------
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Re: Amish italiani
jessica ha scritto:
rasp:mah... ho come l'impressione che tu stia pensando di educare un bambino di 25 anni. mi pare che l'approccio provo a spiegare poi fa quello che vuole non abbia ottenuto grossi risultati le volte in cui è stato tentato.
cioè forse con un 16enne può anche starci, ma a un bambino di 6 anni ci sono pure cose che dovrai insegnare a forza....
cazzo se mia madre mi avesse detto, vai a scuola perchè è importante, è utile sapere, se no rimani ignorante e non trovi un lavoro (ma tanto anche se ci vai...) col cazzo che ci sarei andata. hanno dovuto spedirmici a forza, obbligata. non ci sarebbe stata storia, altrimenti. qualsiasi motivazione mi avessero dato, o qualunque esempio mi avessero proposto.
Rispondo anche se potrei farne a meno rinviandoti a quanto ha scritto Paolo sulla porpria educazione. Secondo me se un genitore deve obbligare suo figlio ad andare a scuola ha sbagliato qualcosa; se la scuola poi davvero non gli piace, sbagliano qualcosa gli insegnanti. Dico così perché un bimbo è un foglio bianco, e proprio per questo bisogna fare moltissima attenzione a scriverci sopra. Qui dove vivo non conosco un solo bambino che vada malvolentieri a scuola, è incredibile quanto presto si può sviluppare il senso della responsabilità se l'ambiente sociale e familiare è favorevole a tale sviluppo. Per loro è implicito e naturale che la scuola serve, ci vanno volentieri e si divertono pure.
jessica ha scritto:se al bambino del bengala dici fallo prima a te, quello lo fa, e ti ritrovi un figlio nel reparto grandi ustionati... certo poi magari ha imparato a non far male al cane (magari) intanto cagherà fuochi artificiali per il resto dei suoi giorni.
È evidente che il mio era un esempio estremizzato, qui ti rinvio comunque alla risposta data da Paolo che quoto incondizionatamente.
jessica ha scritto:cos'è, lo consideri a 6 anni una persona formata e responsabile delle sue azioni, quindi ben gli sta? (non rispondermi si perchè finisci in galera)
Sì
Scherzi a parte, a 6 anni gli si può benissimo spiegare, per esempio chiedendogli se gli piacerebbe lo facessero a lui. È altresì possibilissimo spiegargli che quando si fa qualcosa occorre tener conto delle conseguenze e spiegargliele nello stesso modo in cui gli si spiega che la strada si attraversa a semaforo verde e non rosso, ad es. una bella denuncia alla protezione animali.
jessica ha scritto:ora, non che sia d'accordo col conculcamento\plagio\ ecc, ma, appunto, come diceva max, è questione di misure... se un genitore ritiene essenziale nello sviluppo psicologico del figlio una visione religiosa, perchè non dovrebbe dargliela solo perchè tu non sei d'accordo?
Che io sia d'accordo o meno non importa affatto, il punto è che una fede religiosa fa parte di quella sfera di convinzioni personali che, secondo la maggioranza delle costituzioni dei paesi democratici/civilizzati nonché la convenzione sui diritti umani, è soggetta ad assoluta libertà e diritto di autodeterminazione, che vengono seriamente pregiudicati impartendo un indottrinamento in tenera età. Non a caso quello dell'indottrinamento è il metodo usato da tutte le religioni per assicurarsi i loro fedeli.
jessica ha scritto:ad esempio io ritengo che il razionalismo "forzato" (v.campi scuola per piccoli razionalisti) distrugga la dimensione fantastica di cui il bambino ha bisogno per crescere bene... allora chi decide cosa insegnare, cosa consigliare, cosa proporre e cosa vietare?
Non so nulla di tali campi scuola, se tale metodo veramente viene applicato a bambini sotto i 10 anni hai ragione e mi pare errato tanto quanto mandarli a catechismo.
Rasputin- ..............
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Re: Amish italiani
Paolo ha scritto:
In merito alla questione del diritto dei genitori di educare i figli, come ti ho detto Rasp non ho nessuna argometazione a supporto. Lo ritengo un diritto/dovere che la natura ha imposto agli animali superiori. Un frutto della evoluzione. Come sai dopo il parto la prolattina nelle donne aumenta e, tra le altre cose, stimola l'istinto materno. Tale istinto fa si che noi umani ci prendiamo cura dei nostri cuccioli. Ritengo perciò che sia la natura che ci induce a questo, e questa sia la strada giusta. Ma, come ti ho detto, la mia è una convinzione istintiva e non si basa su altro.
Paolo ha scritto:Sulla questione di quella comunità che è alla base di questo topic, io ho una posizione lapidaria. Per me sono una banda di psicopatici che purtroppo la nautura ha creato e che la società deve accettare. Ma pensare di isolare dal mondo in nome di un paranoico ideale dei bambini o ragazzi, rovinandogli la vita, mi fa venire il sangue alla testa. Ma siamo in una democrazia e non si può fare niente. A volte mi sento io nazista e .... ma lasciamo perdere se no mi incazzo davvero!!
Inizio puntualizzando la differenza che secondo me sussiste tra l'istinto materno, quello di prendersi cura dei cuccioli e proteggerli, e il processo educativo degli stessi che non è del tutto naturale (Non si può paragonare mamma ghepardo che insegna ai cuccioli ad uccidere le prede con un morso sul collo con i genitori che mandano i figli a scuola perché un giorno possano guadagnarsi la vita) ma ha radici sociali, e concludo chiedendoti, come concili le due frasi che ho evidenziato in grassetto?
Quanto al non si può fare niente, dissento. Se esiste una legge sulla scuola dell'obbligo, deve valere per tutti senza privilegio alcuno, questo ha proprio a che vedere con le leggi di un paese democratico.
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Re: Amish italiani
Jessi, se il tuo cuginetto è arrivto a sei anni e pensa di fare certe cose non ne è certo lui il responsabile. E credimi oggi ancora più di una volta, i bambini a sei anni sono sveglissimi!! Come ho detto coloritamente è colpa di chi l'ha tirato su così. Non c'è soluzione. Come ho detto, o è un bambino caratteriale allora è tutt'altro discorso, ma se è normale c'è qualcosa nella sua educazione che non va. Rasp ha ragione al 100%: i bambini educati correttamete (per me è = con amore) vanno a scuola diciamo se non volentieri ma quanto meno senza problemi. E' assolutamente vero. I bimbi sono una tabula rasa su cui costruire la loro personalità. Il carattere che poi ognuno ha per natura (timodo, estroverso, fantasiso, precisino ecc..) fanno si che nella vita noi saremo uno diverso dall'altro, ma sempre nella giusta misura.
Paolo- --------------
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Re: Amish italiani
Hai ragine Rasp! Non le concilio! Ma non so che farci. Io come tutti noi siamo composti da un po' di razionalità e un po' di istinto animale. Quando sento queste cose prevale la parte animale del mio cervello .... in tutti noi c'è anche un po' di Tirex !! Se tu mi trovi un modo di conciliare le due cose te ne sarei veramente grato !!!
Concordo con te sul fatto che vi sia differenza tra istinto materno e la necessità educativa, ma ho schematizzato il concetto, in quanto non volevo cimentrarmi su di un trattato di pedagogia. Ma devi concordare con me che la radice è la mesima, anche se poi si manifesta in forme assai diverse. Il fine è sempre quello: il bene del figlio o cucciolo.
Concordo con te sul fatto che vi sia differenza tra istinto materno e la necessità educativa, ma ho schematizzato il concetto, in quanto non volevo cimentrarmi su di un trattato di pedagogia. Ma devi concordare con me che la radice è la mesima, anche se poi si manifesta in forme assai diverse. Il fine è sempre quello: il bene del figlio o cucciolo.
Paolo- --------------
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Re: Amish italiani
Paolo ha scritto:Hai ragine Rasp! Non le concilio! Ma non so che farci. Io come tutti noi siamo composti da un po' di razionalità e un po' di istinto animale. Quando sento queste cose prevale la parte animale del mio cervello .... in tutti noi c'è anche un po' di Tirex !! Se tu mi trovi un modo di conciliare le due cose te ne sarei veramente grato !!!
Caro Paolo, ti confesso che pur sostenendo il contrario a spada tratta, la tentazione di influire sul modo di pensare dei miei figli è forte, ed è probabile che sia proprio l'istinto a tentare di "Sconfinare" nella sfera razionale che mi dice di non farlo. Come è già stato scritto, il difficile è stabilire dei limiti; come ho già scritto io, se non si tenta l'impossibile è difficile ottenere buoni risultati. Forse io ho il vantaggio di non convivere con i miei figli, cosa che probabilmente mi rende più difficille interferire costantemente. Ma con un piccolo sforzo si digeriscono anche grosse pillole, ti faccio un esempio: mia figlia quest'anno ha raggiunto e superato la media di voti necessaria per potersi iscrivere ad un liceo, che qui è il livello più alto, quello che poi da accesso all'università. Subito dopo la consegna delle pagelle determinanti per la media, le famiglie ricevono a casa una lista di tutte le scuole con relative date in cui ciascuna di esse organizza una serata di presentazione con visita per genitori ed alunni; la città è abbastanza grande (250.000 abitanti) e quindi ci sono molte scuole, in un raggio ragionevolmente accettabile da casa ce ne sono 15. Di comune accordo con la madre abbiamo deciso di lasciare la scelta interamente alla bambina, pur nella consapevolezza che alla sua età è difficile sapere che cosa si vuole fare nella vita sappiamo altresí che il sistema scolastico qui è strutturato in maniera tale da facilitare al massimo un eventuale cambio di scuola. Ebbene, mia figlia ha voluto vederle tutte prima di decidere, obbligando me e la madre ad un tour de force di 3 settimane, ed alla fine si è decisa per un istituto privato (Quindi religioso) secondo criteri suoi ma condivisibili: infrastruttura, palestra, simpatia degli insegnanti, zone all'aria aperta ed ovviamente materie a lei congeniali. Meno male che almeno non sono cattolici ma evangelici (Quindi protestanti), io le ho detto la mia opinione sulle scuole religiose e sui cadaveri appesi ovunque, lei non ha fatto commenti e certamente non ha cambiato idea, ma sono certo che ne ha preso atto. Se fossi come alcuni qui mi dipingono, mi sarei opposto fieramente, non l'ho fatto per coerenza, se i bambini non vanno influenzati quando c'è il sole, non vanno influenzati nemmeno quando piove. Ma durante quelle visite mi sono reso conto di fare parte di una ristretta minoranza, quasi tutti gli altri genitori decidevano loro in quale scuola sarebbero andati i loro figli, ed anche la maggioranza di quei pochi che lasciavano decidere i figli, in realtà lo facevano solo apparentemente, si vedeva che poi a casa li avrebbero, forti di una migliore dialettica, "Convinti". Questo per farti un esempio di cosa intendo.
Paolo ha scritto:Concordo con te sul fatto che vi sia differenza tra istinto materno e la necessità educativa, ma ho schematizzato il concetto, in quanto non volevo cimentrarmi su di un trattato di pedagogia. Ma devi concordare con me che la radice è la mesima, anche se poi si manifesta in forme assai diverse. Il fine è sempre quello: il bene del figlio o cucciolo.
Ripeto, il bene dei figli, se si escludono le necessità primarie (Mangiare, dormire, lavarsi ma anche giocare ecc.) non sempre coincide con quello che i genitori credono sia il bene dei figli. Nel dubbio, una strategia di non intervento mi sembra la migliore.
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Re: Amish italiani
Secondo me hai fatto con tua figlia la cosa migliore. Io che come ti ho detto provengo da famiglia atea, ma finito le elementari, poichè mio padre era appena morto, mia mamma mi ha messo in una scuola privata che era una specie di collegio, ove la sera però andavo a casa a dormire. Il problema è che era il Franciscanum !! Mia mamma mi ha fatto presente che non potendomi lei seguire tutto il giorno ed essendoci nella nostra città solo quella possibilità avrei dovuto fare di necessità virtù. Io ho accettato di buon grado la decisione e ti dico la verità mi sono trovato molto bene e non ho avuto nessun problema anche se io mi sono sempre dichiarato non credente. I frati si sono dimostrati veramente aperti (calcola che erano 40 anni fa) e non mi hanno mai imposto nulla lasciandomi della mia convinzione. E' proprio vero che non è l'abito che fa il monaco. Se uno è intelligente lo è anche se è un frate!! Per la verità il padre economo (inutile dire che aveva una bella autorità su tutti gli altri frati, rettore compreso) tal "padre Ilarino" aveva più dell'ebreo/genovese/scozzese che non quello di un fratello e dovendo pagare una bella retta .... mi sorridevano sempre. Ma a parte questo, la mia è stata una ottima esperinza anche perchè la scuola era di ottimo livello con una buona struttura e professori preparati. Il risultato è stato che una delle mie figlie, volendo fare il liceo scientifico, ha seguito le mie orme e si è iscritta anche lei li. Ha gia finito da anni il liceo e oggi è solo una scuola, il collegio non c'è più, però la struttura educativa è rimasta molto ben organizzata. Ma, ancora più adesso che i tempi sono ulteriormete cambiati sono sicuro che tua figlia si troverà bene e manterrà la sua identità culturale senza che nessuno le possa fare il lavaggio del cervello. E poi, da quello che mi sembra di capire è un bel peperino !! Lascia fare a loro che ci mettono in riga tutti noi vecchi !!
Riguardo l'ultimo punto, senza troppo disquisire sul concetto di educazione, io penso che in caso di difficoltà non ci si debba arrendere, e non intervenire. La strategia, per quanto possibile, penso sia quella di agire con costante e continuo vigilanza cercando di convincere, senza mai imporre e con un costante e paziente ragionamento convincereli di cosa sia meglio fare. Ma non sempre funziona: io non ho mai fumato una sigaretta nella mia vita, così come mia moglie. Ma le nostre figlie si. E anche molto. Ho provato con tanti discorsi ma non ho ottenuto nulla. Come vedi..... tra la teoria e la pratica ce ne è di strada.
Riguardo l'ultimo punto, senza troppo disquisire sul concetto di educazione, io penso che in caso di difficoltà non ci si debba arrendere, e non intervenire. La strategia, per quanto possibile, penso sia quella di agire con costante e continuo vigilanza cercando di convincere, senza mai imporre e con un costante e paziente ragionamento convincereli di cosa sia meglio fare. Ma non sempre funziona: io non ho mai fumato una sigaretta nella mia vita, così come mia moglie. Ma le nostre figlie si. E anche molto. Ho provato con tanti discorsi ma non ho ottenuto nulla. Come vedi..... tra la teoria e la pratica ce ne è di strada.
Paolo- --------------
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Re: Amish italiani
Eh la solita storia delle scuole private in mano ai religiosi...non per essere a tutti i costi malevolo, ma entrando in una scuola di frati probabilmente a 13 - 15 anni e senza avere mai ricevuto alcuna influenza religiosa in famiglia, sono sfiorato dal sospetto che l'apertura dei religiosi sia stata dovuta almeno in parte alla consapevolezza (Come giustamente tu dici, le persone intelligenti lo sono a prescindere dall'abito) che a quell'età semplicemente non era più possibile importi nulla. Non a caso come si sa l'indottrinamento dei bambini ha efficacia a partire dalla nascita fino ai 10 anni, che è il periodo di cui più o meno tutte le religioni approfittano per farsi i loro proseliti. Passato quello, si guardano bene dal raccontarti la storia di un cencioso che cammina sull'acqua, se non altro per non passare da imbecilli e magari anche ricevere una sonora
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Re: Amish italiani
E' vero quello che dici. E non dimenticare anche Padre Ilarino !! Aveva anche lui un bel peso . Però ti confermo che i frati hanno dimostrato (quasi) tutti una bella apertura mentale che fai fatica a trovare in molti laici. Tieni conto che il mio prof di filosofia era un frate (il padre rettore tra l'atro) però ha insegnato la filosofia in modo corretto evidenziando anche i problemi che vi sono nel conciliare un pensiero razionale con quello fideista. Un altro frate che insegnva lettere sapeva la divina commedia a memoria. Tutta !! Aveva un cervello che sentirlo parlare ti incantava. Non esisteva un argomento che lui non conoscesse. E ti garantisco molto molto molto più equilibrati e aperti che non certi cattolici (vedi l'amico giulio ). Cazzate come le sara lui mica le dicono. Se devo essere onesto, ha influito sula mia posizione atea in modo non indifferente anche quanto loro mi hanno insegnato. Io ho sempre pensato che se uno è intelligente lo è anche se è cristiano mussulmano e quello che vuoi. E se uno è stupido lo è anche da ateo razionale pragmatico ecc..
Giusto per capire l'ambiente. Un fate aveva una mitica fiat 128 rally gialla e la sera se ne andava per i fatti suoi. Era decisamete un bel uomo e per me il voto di castità si era dimenticato di farlo.
Giusto per capire l'ambiente. Un fate aveva una mitica fiat 128 rally gialla e la sera se ne andava per i fatti suoi. Era decisamete un bel uomo e per me il voto di castità si era dimenticato di farlo.
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Re: Amish italiani
Paolo ha scritto:Io ho sempre pensato che se uno è intelligente lo è anche se è cristiano mussulmano e quello che vuoi. E se uno è stupido lo è anche da ateo razionale pragmatico ecc..
Concettualmente giusto, ci sono però statistiche che divergono. In linea di principio, l'intelligenza dovrebbe essere indipendente dal livello di dissociazine dal principio di non contraddizione, caratteristica comune più o meno a tutti i credenti ma non sempre assente anche tra i non. Ormai però stiamo divagando dal tema del thread, mi prude quasi di chiuderlo per raggiungimento opinioni comuni/ersaurimento tema/mancanza di interlocutori/di ulteriori argomentazioni contrarie
Aspettiamo di vedere se stasera arriva jessica e ci da del filo da torcere
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Re: Amish italiani
Concordo. E' stato un piacevole chattare tra due amici.
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Re: Amish italiani
Tempo scaduto.
Lucchetto il thread fino a nuovo ordine per:
- esaurimento dell'argomento tra gli interlocutori presenti nelle ultime 10 ore
- latitanza (O fuga? ) degli interlocutori possibilmente interessati alla discussione
- raggiungimento di denominatori comuni condivisi tra gli utenti presenti nelle ultime 10 ore
Dichiaro altresí riapribile il thread per
- sbloccaggio da parte di un altro moderatore, senza obbligo di notifica a chicchessia
- gentile richiesta di qualsiasi utente nel thread "Commenti alla moderazione" senza obbligo di motivare la richiesta ma con obbligo di dire la sua qui.
Ciao
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- gentile richiesta di qualsiasi utente nel thread "Commenti alla moderazione" senza obbligo di motivare la richiesta ma con obbligo di dire la sua qui.
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Re: Amish italiani
Ho riaperto il topic su gentile richiesta di un utente.
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Re: Amish italiani
quello che dite si scontra fortemente con quelle che sono le mie esperienze (seppur brevi... babysitter \ ripetizioni \ maestrina di matefisica... non metafisica)
tante volte, e più piccolo è il bambino più vale quello che sto per dire (opinione personale ovviamente) lo spiegare come stanno le cose non serve ad una mazza, perchè il bambino fa entrare la spiegazione da un'orecchio e la fa uscire dall'altra, continuando a fare quello che vuole, se non obbligato...
a me, sinceramente, pare stiate parlando di un mondo idilliaco ed idealizzato, am non so, magari la vostre esperienze sono davvero tra quei pochi casi fortunati.
mio cugino non infila bengala nei cani proprio perchè quella volta è stato sgridato, ma il farlo, così, mi pare sia abbastanza normale(se non quello, il fatto che i bambini facciano marachelle generiche). secondo voi al figlio educato alla perfezione non dovrebbe neanche passare per la testa? quindi non dovrebbe neanche porsi il problema di intervenire quando la marachella l'ha già fatta? (che so, vicino che viene a dirvi che si è fregato i fiori... per dirne una)
rasp: insisto, pensi a figli già maturi o quasi... non penso avresti lasciato la responsabilità a tua figlia di scegliere anche le elementari o l'asilo, perchè mi pare ovvio che a 3 o 6 anni i criteri di scelta sarebbero stati del tutto casuali ed ininfluenti con la validità della scuola... che fai? la lasci andare all'asilo del piccolo maometto perchè a lei piace la porta d'ingresso invece quella del comunale le fa paura? (bambini contenti di andare a scuola???? ma dove cacchio vivi? plutone??)
insomma, in sunto, per esperienza personale vedo che il genitore perfetto non esiste. sono contenta per voi e per il fatto che la vostra esperineza di genitore e figlio sia stata ai limiti della perfezione, ma non lo prenderei come paradigma...
le cose sono veramente molto più complicate di dire insegno bene->impara bene.
tante volte, e più piccolo è il bambino più vale quello che sto per dire (opinione personale ovviamente) lo spiegare come stanno le cose non serve ad una mazza, perchè il bambino fa entrare la spiegazione da un'orecchio e la fa uscire dall'altra, continuando a fare quello che vuole, se non obbligato...
a me, sinceramente, pare stiate parlando di un mondo idilliaco ed idealizzato, am non so, magari la vostre esperienze sono davvero tra quei pochi casi fortunati.
mio cugino non infila bengala nei cani proprio perchè quella volta è stato sgridato, ma il farlo, così, mi pare sia abbastanza normale(se non quello, il fatto che i bambini facciano marachelle generiche). secondo voi al figlio educato alla perfezione non dovrebbe neanche passare per la testa? quindi non dovrebbe neanche porsi il problema di intervenire quando la marachella l'ha già fatta? (che so, vicino che viene a dirvi che si è fregato i fiori... per dirne una)
rasp: insisto, pensi a figli già maturi o quasi... non penso avresti lasciato la responsabilità a tua figlia di scegliere anche le elementari o l'asilo, perchè mi pare ovvio che a 3 o 6 anni i criteri di scelta sarebbero stati del tutto casuali ed ininfluenti con la validità della scuola... che fai? la lasci andare all'asilo del piccolo maometto perchè a lei piace la porta d'ingresso invece quella del comunale le fa paura? (bambini contenti di andare a scuola???? ma dove cacchio vivi? plutone??)
insomma, in sunto, per esperienza personale vedo che il genitore perfetto non esiste. sono contenta per voi e per il fatto che la vostra esperineza di genitore e figlio sia stata ai limiti della perfezione, ma non lo prenderei come paradigma...
le cose sono veramente molto più complicate di dire insegno bene->impara bene.
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Re: Amish italiani
ah, in più bisognerebbe tener conto, oltre alla non idealità dei figliuoli, anche, se non soprattutto, della non idealità dei genitori!!!
Ospite- Ospite
Re: Amish italiani
(bambini contenti di andare a scuola???? ma dove cacchio vivi? plutone??)
A me piaceva andare a scuola...
quello che dite si scontra fortemente con quelle che sono le mie esperienze (seppur brevi... babysitter \ ripetizioni \ maestrina di matefisica... non metafisica)
tante volte, e più piccolo è il bambino più vale quello che sto per dire (opinione personale ovviamente) lo spiegare come stanno le cose non serve ad una mazza, perchè il bambino fa entrare la spiegazione da un'orecchio e la fa uscire dall'altra, continuando a fare quello che vuole, se non obbligato...
Fermo restando che ogni esperienza è a sé, così come ogni bambino, ma secondo me dipende anche molto dal metodo con cui insegni(fai ripetizioni ecc.). Con la storia che a chiamarti a fare ripetizioni sono sempre genitori di ragazzi 'problematici', secondo me si perde un po' il contatto con quello che è il mainstream dei ragazzi(bambini o quant'altro). A me personalmente hanno dato problemi sia quelli più piccoli che quelli più grandi, ma posso (orgogliosamente) dire che col mio metodo gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti sempre, e sempre non obbligandoli, se non all'inizio.
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La libertà è inafferrabile, ma non conosco altro per cui valga la pena di vivere.
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"You can have all the faith you want in spirits and the afterlife, and heaven and hell, but when it comes to this world, don't be an idiot. 'Cause you can tell me you put your faith in God to put you through the day, but when it comes time to cross the road, I know you look both ways."
House, M.D.
La vita è un diritto, non un dovere.
Re: Amish italiani
beh forse il discorso vale per le ripetizioni, ma per le classi intere no di certo!
Ospite- Ospite
Re: Amish italiani
beh forse il discorso vale per le ripetizioni, ma per le classi intere no di certo!
Ogni bamibno è a sé, ma secondo me molto del disamore per la scuola deriva proprio dalla scuola stessa. A partire dagli orari assurdi, passando per riforme fatte col culo, per arrivare agli insegnanti, incompetenti nel peggiore dei casi e nel migliore incapaci di interessare i ragazzi alla materia(ci sono le eccezioni, eh). E pensare che alle volte basterebbe così poco...
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Re: Amish italiani
jessica ha scritto:ah, in più bisognerebbe tener conto, oltre alla non idealità dei figliuoli, anche, se non soprattutto, della non idealità dei genitori!!!
Questo è poco ma sicuro. Il fatto inoltre che i bambini siano ad esempio contenti di andare a scuola dipende molto anche dall'ambiente sociale, i bambini sono conformisti per natura (Ed anche per questo occorre stare attentissimi agli input), qui ad esempio la scuola viene presentata in linea di principio come una cosa divertente, all'asilo non fanno praticamente altro che giocare, il sistema scolastico poi "Sfuma" lentamente il gioco sostituendolo poco a poco con giochi di società, quiz, ecc. fino ad arrivare all'istruzone vera e propria quando l'alunno ormai considera il tutto come interessante e divertente. Nel momento in cui la parte ludica sparisce quasi completamente lasciando il posto allo studio vero e proprio, gli alunni sono cresciuti a sufficienza sia fisicamente che intellettualmente e con loro sono cresciuti tanto il senso di responsabilità quanto la consapevolezza che quello che fanno serve a qualcosa. Quanto alla scelta dell'asilo, è chiaro che devono farla i genitori, ma gli stessi devono anche prestare attenzione ai segnali inviati poi dai bimbi stessi, non di rado ho assistito a cambi di asilo perché i genitori si sono accorti che in un determinato asilo il figlio non era "Felice", magari ne hanno indagato la causa e semplicemente lo hanno trasferito. Ripeto, non si può lasciar fare tutto a loro ma ci si può lasciar "Guidare" (Lo so, ho scritto che ero in partenza ma la stessa mi è appena stata rinviata di un paio d'ore, durante le quali continuerò a lessarvi i maroni).
Per il resto, quoto Wolf.
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Re: Amish italiani
Mentre leggevo qui mi sono ricordato che mio nipote già due anni fa a sei anni faceva da solo più di 5000 km di volo con uno scalo con la Qatar Airways, durata da 8 a 10 ore ed una volta con 4 ore di ritardo, senza conoscere ne l'Arabo ne l'Inglese, ovvero col classico maccaronico di sopravivenza si faceva capire. Dico questo perché mentre per molti è normale per quasi tutti gli Italiani siamo risultati irresponsabili o molto coraggiosi.
La sorella ha 4 anni e non può viaggiare senza essere accompagnata ed è per questo che mia moglie parte stanotte coi nipotini. A parte questo spero che i loro genitori riescano a rimuovere alcuni “imprinting”.
Mi riferisco alla morale religiosa e sopratutto sessuale, strettamente correlata con l'imprinting religioso, che sarebbe stato diverso se invece del cristianesimo ci fosse stato il Mitraismo oppure il manismo della Melanesia.
Nella nostra società sesso e sensi di colpa convivono tramite la moralità della società e la mercificazione del sesso segue la stessa moralità, quella del “sesso-negativo”.
Insomma mentre insegniamo ai nostri figli ogni cosa che sappiamo per l'istinto della sopravvivenza pare che non facciamo lo stesso per l'istinto della riproduzione.
Ricorderete che citavo l'orgone di Wilhelm Reich, quando Capricorno chiedeva cosa c'entrasse. Ecco, il termine fu coniato da Wilhelm Reich, psicanalista austriaco (1897-1957), fondatore della scienza dell’orgone, presunta energia vitale preatomica dell’universo che nell’uomo si manifesta come energia sessuale e libido. Sosteneva che se il libero fluire dell’orgone attraverso il corpo è impedito da una società repressiva o da esperienze traumatiche della vita, insorgono blocchi che danno origine ad alterazioni caratteriali e nevrosi. http://www.glielmi.it/
La sorella ha 4 anni e non può viaggiare senza essere accompagnata ed è per questo che mia moglie parte stanotte coi nipotini. A parte questo spero che i loro genitori riescano a rimuovere alcuni “imprinting”.
Mi riferisco alla morale religiosa e sopratutto sessuale, strettamente correlata con l'imprinting religioso, che sarebbe stato diverso se invece del cristianesimo ci fosse stato il Mitraismo oppure il manismo della Melanesia.
Nella nostra società sesso e sensi di colpa convivono tramite la moralità della società e la mercificazione del sesso segue la stessa moralità, quella del “sesso-negativo”.
Insomma mentre insegniamo ai nostri figli ogni cosa che sappiamo per l'istinto della sopravvivenza pare che non facciamo lo stesso per l'istinto della riproduzione.
Ricorderete che citavo l'orgone di Wilhelm Reich, quando Capricorno chiedeva cosa c'entrasse. Ecco, il termine fu coniato da Wilhelm Reich, psicanalista austriaco (1897-1957), fondatore della scienza dell’orgone, presunta energia vitale preatomica dell’universo che nell’uomo si manifesta come energia sessuale e libido. Sosteneva che se il libero fluire dell’orgone attraverso il corpo è impedito da una società repressiva o da esperienze traumatiche della vita, insorgono blocchi che danno origine ad alterazioni caratteriali e nevrosi. http://www.glielmi.it/
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Re: Amish italiani
ogni scelta è imperfetta. ritengo comunque che il compromesso migliore sia quello di riconoscere a ogni comunità ma eventualmente anche ai singoli il diritto di allevare come ritiene i figli.
il problema nasce dal fatto che ogni società ha la sua idea di valori, di giusto e sbagliato, se non ci fosse un modello condiviso non vi sarebbe neppure una società. ogni potere del resto ha paura che le esigenze e i desideri del singolo si impongano, altrimenti verrebbe dato spazio anche a chi contesta le leggi di qualunque stato. e questo nessun potere lo vuole, neppure una democrazia, che rinuncia, per imporre una base minima di valori e leggi, a esserlo in modo onesto e perfetto.
è una domanda senza risposta. forse il compromesso migliore è allevare un figlio come si ritiene fino alla maggiore età prevista dalla maggioranza dei membri della comunità in cui vivi.
aggiungo a titolo personale che chiunque ritiene i propri principi morali troppo fragili per reggere l'impatto col mondo esterno, e quindi impone l'isolamento totale e radicale dal mondo anche agli adulti, ammette anche se non lo dice che tali principi probabilmente non valgano gran che.
il problema nasce dal fatto che ogni società ha la sua idea di valori, di giusto e sbagliato, se non ci fosse un modello condiviso non vi sarebbe neppure una società. ogni potere del resto ha paura che le esigenze e i desideri del singolo si impongano, altrimenti verrebbe dato spazio anche a chi contesta le leggi di qualunque stato. e questo nessun potere lo vuole, neppure una democrazia, che rinuncia, per imporre una base minima di valori e leggi, a esserlo in modo onesto e perfetto.
è una domanda senza risposta. forse il compromesso migliore è allevare un figlio come si ritiene fino alla maggiore età prevista dalla maggioranza dei membri della comunità in cui vivi.
aggiungo a titolo personale che chiunque ritiene i propri principi morali troppo fragili per reggere l'impatto col mondo esterno, e quindi impone l'isolamento totale e radicale dal mondo anche agli adulti, ammette anche se non lo dice che tali principi probabilmente non valgano gran che.
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Re: Amish italiani
furiodetti ha scritto:...aggiungo a titolo personale che chiunque ritiene i propri principi morali troppo fragili per reggere l'impatto col mondo esterno, e quindi impone l'isolamento totale e radicale dal mondo anche agli adulti, ammette anche se non lo dice che tali principi probabilmente non valgano gran che.
condivido perfettamente, anche se queste persone dai deboli princìpi scassano le palle proprio alla ricerca di un rafforzamento delle loro idee malsane
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Re: Amish italiani
Allora... Rasputin, ricordo un tema simile, mi pare che il thread fosse intitolato "genitori e figli" o qualcosa del genere?! Io comunque penso sia inevitabile condizionare un po' i figli secondo le proprie convinzioni, ad esempio io reputo alcune religioni il male da estirpare, non imporrò certo a mio figlio di non credere in nessuna divinità (non dovrebbe essercene bisogno, già il fatto di avere genitori atei dovrebbe condizionarlo un po'), ma neanche gli proporrei di diventare credente, magari presentandogli su un piatto d'argento tutte le divinità della storia umana, sai che palle... se un giorno vorrà pensare che ci sia "qualcosa" di intelligente ad aver creato l'universo e stronzate simili, non potrò puntargli la pistola, ma mi sentirei libero di dissentire e presentare le mie ragioni! Ok CREDO di aver detto questo prima che mi si cancellasse il messaggio a causa della mia imbecillità...
edit: lol, il thread era "genitori atei"...
edit: lol, il thread era "genitori atei"...
Lotus- -------------
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Re: Amish italiani
Lotus ha scritto:magari presentandogli su un piatto d'argento tutte le divinità della storia umana, sai che palle... se un giorno vorrà pensare che ci sia "qualcosa" di intelligente ad aver creato l'universo e stronzate simili, non potrò puntargli la pistola, ma mi sentirei libero di dissentire e presentare le mie ragioni! Ok CREDO di aver detto questo prima che mi si cancellasse il messaggio a causa della mia imbecillità...
edit: lol, il thread era "genitori atei"...
Grassetto: io invece lo farei nel momento in cui, forse inevitabilmente dato il mondo in cui viviamo, mi facesse qualche domanda in proposito, molto probabilmente circa una sola delle centinaia di divinità "Esistenti".
Sai che divertimento
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Re: Amish italiani
Rasputin ha scritto:Grassetto: io invece lo farei nel momento in cui, forse inevitabilmente dato il mondo in cui viviamo, mi facesse qualche domanda in proposito, molto probabilmente circa una sola delle centinaia di divinità "Esistenti".
Sai che divertimento
Sì, usarle DOPO come arma contro sé stessi non sarebbe affatto male, chissà però che dubbi scateneremmo in quella povera creatura, e dopo saremo costretti a dire esplicitamente che sono tutte puttanate!
Lotus- -------------
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Re: Amish italiani
Lotus ha scritto:Rasputin ha scritto:Grassetto: io invece lo farei nel momento in cui, forse inevitabilmente dato il mondo in cui viviamo, mi facesse qualche domanda in proposito, molto probabilmente circa una sola delle centinaia di divinità "Esistenti".
Sai che divertimento
Sì, usarle DOPO come arma contro sé stessi non sarebbe affatto male, chissà però che dubbi scateneremmo in quella povera creatura, e dopo saremo costretti a dire esplicitamente che sono tutte puttanate!
Io direi che una risposta del genere è positivamente destabilizzante ed induce alla riflessione
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Re: Amish italiani
Questo perché, non per dire una banalità, ma è sempre difficile fare i genitori, condizionare, non condizionare... chissà se a volte si abbandonano questi interrogativi e si agisce di impulso! Io non sono un genitore, ma posso immaginare tutte le situazioni che potrebberi venirsi a creare avendo io una certa mentalità, contro un mondo (quasi) intero di persone che la pensa in modo opposto...
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Re: Amish italiani
secondo me il condizionamento da parte dei genitori è inevitabile e passa attraverso l'esempio: tu puoi dire quello che desideri ai figli, ma loro considereranno sempre maggiormente valido e importante quello che vedono che tu fai nella realtà di tutti i giorni.Lotus ha scritto:Questo perché, non per dire una banalità, ma è sempre difficile fare i genitori, condizionare, non condizionare... chissà se a volte si abbandonano questi interrogativi e si agisce di impulso! Io non sono un genitore, ma posso immaginare tutte le situazioni che potrebberi venirsi a creare avendo io una certa mentalità, contro un mondo (quasi) intero di persone che la pensa in modo opposto...
perché le consapevolezze più radicate si formano nell'individuo passando per la parte istintiva della persona, non per quella razionale;
ed ogni eventuale contraddizione tra insegnamento e comportamento dell' "insegnante" viene percepita con emozioni più forti di quelle mediamente in gioco nell'educazione formale classica e quindi si fissano in modo più indelebile nella mente
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Re: Amish italiani
Che bella società quella che propone Rasputin, in cui un genitore non ha il diritto di portare il figlio allo stadio, né di insegnargli ciò che ritiene giusto.Rasputin ha scritto:Paolo ha scritto:Il perchè dipende da che visione tu hai della vita sociale. Per me è inaccettabile qualsiasi interferenza o intromissione da parte della comunità, fatte salve le norme di legge, nella vita dell'individuo. Ti basta come perchè?
Quindi per te sarebbe giusto, come dice Ludwig, che i genitori imponessero con l'educazione dei figli anche le loro convinzioni personali come AC Milan, veganesimo, religione, ecc.?
Ripeto, con che diritto? Che diritti hanno i genitori sui propri figli? Io penso non ne abbiano nessuno, nella misura in cui questi ultimi rientrano nella categoria "Esseri umani". Doveri, quelli sì.
Immagino di non pter neanche dire a mio figlio che ritengo sbagliato per questioni etiche mangiare troppa carne o che penso che Maradona sia stato più bravo di Pelè o raccontargli i miti greci spiegandogli cosa ne penso io...
Si potrà dire ai figli solo ciò che è contenuto nel manuale delle cose vere e giuste, ovviamente redatto da Rasputin.
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
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Re: Amish italiani
elasticità mentale sotto zero, vedo...
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fede significa creare una virtù dall'incoscienza (Bill Maher)
I moralisti sono persone che rinunciano ad ogni piacere eccetto quello di immischiarsi nei piaceri altrui. (B. Russel)
Re: Amish italiani
Grazie per il solito apprezzamento personale.renus ha scritto:elasticità mentale sotto zero, vedo...
Prendo atto anche se non condivido.
Argomentazioni in merito al topic ne hai?
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Re: Amish italiani
Ludwig von Drake ha scritto:
Che bella società quella che propone Rasputin, in cui un genitore non ha il diritto di portare il figlio allo stadio, né di insegnargli ciò che ritiene giusto.
Immagino di non pter neanche dire a mio figlio che ritengo sbagliato per questioni etiche mangiare troppa carne o che penso che Maradona sia stato più bravo di Pelè o raccontargli i miti greci spiegandogli cosa ne penso io...
Si potrà dire ai figli solo ciò che è contenuto nel manuale delle cose vere e giuste, ovviamente redatto da Rasputin.
- non propongo nessuna società
- ogni genitore ha il diritto di portare il figlio allo stadio se a lui piace
- nessun genitore dovrebbe avere il diritto di insegnargli ciò che ritiene giusto lui
- trovo scorretto dire a mio figlio che ritengo sbagliato per questioni etiche mangiare troppa carne, casomai per motivi di salute (Vale anche per troppa verdura, troppe patatine, e tutto ciò che è troppo)
- trovo lecito dire ai figli qualunque cosa colla premessa "Io penso che"
- non ho mai redatto alcun manuale
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Re: Amish italiani
Quindi posso portarlo a guardare il Napoli?Rasputin ha scritto:- ogni genitore ha il diritto di portare il figlio allo stadio se a lui piace
Quindi non posso dirgli di non mangiare troppa carne e che secondo me è eticamente scorretto?Rasputin ha scritto:- nessun genitore dovrebbe avere il diritto di insegnargli ciò che ritiene giusto lui
Posso dirgli che non credo sia giusto rubare?
Dov'è il decalogo delle cose assolutamente giuste che si possono dire ai ragazzi?
Ah, dunque basta che gli dico "io penso che" e posso dirgli tutto?Rasputin ha scritto:- trovo scorretto dire a mio figlio che ritengo sbagliato per questioni etiche mangiare troppa carne, casomai per motivi di salute (Vale anche per troppa verdura, troppe patatine, e tutto ciò che è troppo)
- trovo lecito dire ai figli qualunque cosa colla premessa "Io penso che"
- non ho mai redatto alcun manuale
Eppure, "ritengo che" dovrebbe essere similare a "io penso che"... però, giustamente, tu hai distinto tra scorretto e lecito, cose che si trovano su piani diversi.
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Re: Amish italiani
'mbè?
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Re: Amish italiani
Dunque, è una posizione diversa da quella che affermavi prima.Rasputin ha scritto:'mbè?
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Re: Amish italiani
argomento in merito all'educazione, io insegno ai miei figli a relativizzare e a formarsi uno spirito critico, poi faranno i loro sbagli e si prenderanno le loro responsabilità... di certo tutte quelle questioni di tifo, squadra del cuore o religione devono starne fuori, dato il loro effetto omologante.Ludwig von Drake ha scritto:Grazie per il solito apprezzamento personale.renus ha scritto:elasticità mentale sotto zero, vedo...
Prendo atto anche se non condivido.
Argomentazioni in merito al topic ne hai?
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Re: Amish italiani
renus ha scritto:
argomento in merito all'educazione, io insegno ai miei figli a relativizzare e a formarsi uno spirito critico, poi faranno i loro sbagli e si prenderanno le loro responsabilità... di certo tutte quelle questioni di tifo, squadra del cuore o religione devono starne fuori, dato il loro effetto omologante.
Ottima sintesi.
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Re: Amish italiani
A me sembrava si stesse parlando di regole generali e di diritti dei genitori, non di quello che fanno i singoli.
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Re: Amish italiani
Ludwig von Drake ha scritto:A me sembrava si stesse parlando di regole generali e di diritti dei genitori, non di quello che fanno i singoli.
I singoli genitori?
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Re: Amish italiani
sìRasputin ha scritto:Ludwig von Drake ha scritto:A me sembrava si stesse parlando di regole generali e di diritti dei genitori, non di quello che fanno i singoli.
I singoli genitori?
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perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
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Re: Amish italiani
Ludwig von Drake ha scritto:sìRasputin ha scritto:Ludwig von Drake ha scritto:A me sembrava si stesse parlando di regole generali e di diritti dei genitori, non di quello che fanno i singoli.
I singoli genitori?
Beh allora nemmeno a loro tutto dovrebbe essere lecito.
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Re: Amish italiani
Infatti, non è tutto lecito.
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Re: Amish italiani
ti posso dire quello che faccio io e di cui parlo con altri genitori come me.Ludwig von Drake ha scritto:A me sembrava si stesse parlando di regole generali e di diritti dei genitori, non di quello che fanno i singoli.
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Re: Amish italiani
raspa ha scritto:- nessun genitore dovrebbe avere il diritto di insegnargli ciò che ritiene giusto lui
ah no?
dovrebbe insegnare a suo figlio quello che ritiene giusto chi? tu?
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Re: Amish italiani
Ah ah! Ma tu ricordo che volevi chiamarmi papi!
Non sono io quello del verde questa volta Jessica perché il Raspa ha incapsulato gli errori della società matriarcale che invece senza stato sociale è ancora l'unica possibile per i nostri figli... e figlie.
In America del sud ci sono una marea di bambini figli del turismo che crescono davvero sui marciapiedi e l'ho visto anche in India - noi gli portavamo da mangiare e qualche soldo - ma sono dei racket...
Si lo so sto estremizzando - ma ah ah è quello che state facendo anche voi tacci vostri!
Non sono io quello del verde questa volta Jessica perché il Raspa ha incapsulato gli errori della società matriarcale che invece senza stato sociale è ancora l'unica possibile per i nostri figli... e figlie.
In America del sud ci sono una marea di bambini figli del turismo che crescono davvero sui marciapiedi e l'ho visto anche in India - noi gli portavamo da mangiare e qualche soldo - ma sono dei racket...
Si lo so sto estremizzando - ma ah ah è quello che state facendo anche voi tacci vostri!
SergioAD- -------------
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Re: Amish italiani
jessica ha scritto:raspa ha scritto:- nessun genitore dovrebbe avere il diritto di insegnargli ciò che ritiene giusto lui
ah no?
dovrebbe insegnare a suo figlio quello che ritiene giusto chi? tu?
Alè, vai con le decontestualizzazioni disoneste (Ti sei persino presa la briga di togliere la sottolineatura al "Lui".
Qui l'intervento completo
http://atei.forumitalian.com/t1788p80-amish-italiani#157031
che comprende tra l'altro la frase
Rasputin ha scritto:
- trovo lecito dire ai figli qualunque cosa colla premessa "Io penso che"
specifico anche se sono convinto che fai solo finta di non capire: la frase da te decontestualizzata significa che alle figlie/i si può e si dovrebbe insegnare a (Solo un esempio):
- attenersi alle regole sociali stabilite dalla società in cui si vive
non si può ad esempio decidere di non mandarle/i alla scuola dell'obbligo, dove le/gli viene insegnato quanto previsto dal programma didattico delle materie obbligatorie.
Si dovrebbe invece (Ormai lo scrivo per l'ennesima volta) influenzarla/o il meno possibile sulle scelte e convinzioni personali, mettendole/gli a disposizione le rispettive gamme di scelta ed eventualmente esprimendo la propria opinione ma solo in quanto tale.
Esempio, padre tifoso del Milan dovrebbe mostrare alla/al figlia/o che esistono anche altre squadre ed altri sport.
Rispetto al tema che a te sta a quore e che cerchi di difendere (Ne sono convinto) ti cito l'esempio di una mia cara amica, molto credente, la quale non ha fatto battezzare nessuna delle 3 figlie né ha impartito loro (Direttamente a casa od indirettamente attraverso l'ora di "Religione" a scuola) per lasciarle libere di scegliere come loro pareva.
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Re: Amish italiani
Tifavo proprio Milan ed ho fatto come dici tu... il suocero gli diceva nell'orecchio "tu sei nato a Roma non po esse che non sei de a Roma!" - risultato il primo è sfegatato Romanista.Esempio, padre tifoso del Milan dovrebbe mostrare alla/al figlia/o che esistono anche altre squadre ed altri sport.
Al secondogenito ho detto quello che dovevo dire e lui dice che è del Milan ma non gli importa nulla e prende in giro la tifoseria religiosa.
Insomma vado molto d'accordo coi figli quasi su tutto anche le questioni spigolose però questa dello sport è andata come dico io col secondo.
Non sono un buon esempio di padre premuroso e non è il caso che dica altro ma va bene così, ah ah.
SergioAD- -------------
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Re: Amish italiani
come sarebbe praticamente possibile trasmettere qualcosa di estraneo alle proprie convinzioni?jessica ha scritto:raspa ha scritto:- nessun genitore dovrebbe avere il diritto di insegnargli ciò che ritiene giusto lui
ah no?
dovrebbe insegnare a suo figlio quello che ritiene giusto chi? tu?
cioè, ammettendo per un momento di accordare consenso all'idea di Rasputin, come si dovrebbe sviluppare la vita familiare?
perché di solito i comportamenti delle persone sono allineati alle loro convinzioni
come non mettere la prole a rischio schizofrenia se (ipoteticamente) ciò che vedono è diverso da ciò che gli viene insegnato?
prima di rispondere (nel caso si volesse rispondere) magari verificare se le cose che si scrivono funzionano così nella realtà, se genitori e figli funzionano secondo i presupposti dati, nella risposta
al momento di inviare ho visto che c'era già la risposta di Rasputin, sono andato a rivedere il post da cui è stato estratto il quote, ho visto che il quote è stato manipolato (nel nome e nel sottolineato mancante) ma credo che le mie domande restino valide anche così
propongo di fare, giusto per cambiare una volta ogni tanto, un piccolo sforzo per essere costruttivi evitando le divertenti provocazioni, tanto per vedere come sarebbe
quindi Rasp, sono di idee diverse dalle tue, cerco solo di addivenire a una posizione (mia) più meditata ascoltando anche le tue ragioni ed estraendone ciò che mi potrebbe essere utile per meglio completare le mie opinioni. non ci sono intenti polemici.
mix- -------------
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Re: Amish italiani
mix ha scritto:come sarebbe praticamente possibile trasmettere qualcosa di estraneo alle proprie convinzioni?
cioè, ammettendo per un momento di accordare consenso all'idea di Rasputin, come si dovrebbe sviluppare la vita familiare?
perché di solito i comportamenti delle persone sono allineati alle loro convinzioni
come non mettere la prole a rischio schizofrenia se (ipoteticamente) ciò che vedono è diverso da ciò che gli viene insegnato?
prima di rispondere (nel caso si volesse rispondere) magari verificare se le cose che si scrivono funzionano così nella realtà, se genitori e figli funzionano secondo i presupposti dati, nella risposta
al momento di inviare ho visto che c'era già la risposta di Rasputin, sono andato a rivedere il post da cui è stato estratto il quote, ho visto che il quote è stato manipolato (nel nome e nel sottolineato mancante) ma credo che le mie domande restino valide anche così
propongo di fare, giusto per cambiare una volta ogni tanto, un piccolo sforzo per essere costruttivi evitando le divertenti provocazioni, tanto per vedere come sarebbe
quindi Rasp, sono di idee diverse dalle tue, cerco solo di addivenire a una posizione (mia) più meditata ascoltando anche le tue ragioni ed estraendone ciò che mi potrebbe essere utile per meglio completare le mie opinioni. non ci sono intenti polemici.
Mix hai sollevato delle obiezioni ragionevolissime, ma nel corso della discussione avevo già cercato di rispondervi.
Innanzitutto non ho mai detto che sia facile, né che è possibile al 100%; ho sempre scritto "Bisognerebbe cercare di...", "Il meno possibile" ecc. proprio perché mi rendo perfettamente conto del problema (Vedi grassettato).
Però c'è un però: a mio parere sarebbe bene fare in modo che anche le convinzioni personali proprie influiscano il meno possibile sul proprio comportamento.
È ovvio che se uno è vegetariano non mangia carne, non si scappa; per altre cose, però, mi torna utilissimo la vecchia metafora del credente, convinto che ci sia una divinità a vegliare su di lui affinché non gli succeda alcun male poi però prima di attraversare la strada guarda a sinistra e a destra (E lo insegna ai propri figli visto che il pericolo non è una convinzione ma una realtà!)
Sussiste inoltre la possibilità di comportarsi secondo le proprie convinzioni ma, se non di eliminare, almeno circoscrivere l'influsso che tale comportamento può avere sui figli; il tifoso può continuare tranquillamente ad andare allo stadio ma conscio che la sua sul Milan squadra migliore è una convinzione personale dettata dai sentimenti e non propinare al figlio il calcio in TV ogni duepertrè. Lo stesso dicasi per il vegetariano il quale dovrebbe mettere anche le bistecche a disposizione dei figli, magari spiegando loro che la sua è una convinzione personale e che loro possono fare la loro scelta.
Utopico? Forse. Ma non mi pare irrealizzabile.
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Re: Amish italiani
OK, per favore sopporta le mie debolezzeRasputin ha scritto:Mix hai sollevato delle obiezioni ragionevolissime, ma nel corso della discussione avevo già cercato di rispondervi.
la discussione precedente è lunga e la differenza di posizioni ancora aperta, quindi potrai perdonare la mia risposta così poco informata, spero
Innanzitutto non ho mai detto che sia facile, né che è possibile al 100%; ho sempre scritto "Bisognerebbe cercare di...", "Il meno possibile" ecc. proprio perché mi rendo perfettamente conto del problema (Vedi grassettato).
questa è una frase tipicamente utilizzabile per il confronto polemico: di primo acchito risulta molto stridente una contraddizione interna;Però c'è un però: a mio parere sarebbe bene fare in modo che anche le convinzioni personali proprie influiscano il meno possibile sul proprio comportamento.
se non
{si fa lo sforzo di mettersi nei panni di chi scrive quella frase cercando di comprenderne la logica, facendolo presupponendo che non sia ne pazzo nè in errore},
allora
è facile indulgere in un giudizio negativo fraintendendo il messaggio.
per comprendersi meglio si deve leggere (sempre) quello che segue, nell'intero post, a quella frase:
per quel che ne posso dire io il concetto (2° grassetto) è purtroppo rimasto per lo più nella tua testa, ne intravedo una presenza nello scritto, ma molto indefinita;È ovvio che se uno è vegetariano non mangia carne, non si scappa; per altre cose, però, mi torna utilissimo la vecchia metafora del credente, convinto che ci sia una divinità a vegliare su di lui affinché non gli succeda alcun male poi però prima di attraversare la strada guarda a sinistra e a destra (E lo insegna ai propri figli visto che il pericolo non è una convinzione ma una realtà!)
ipotizzo che quel concetto l'hai già sviscerato molto meglio in passato, ma io non ne ho sperimentato la conoscenza e quindi mi mancano le tessere per comprendere il puzzle nella sua complessità e sopratutto applicabilità in questo ragionamento
qui c'è qualcosa di interessante (per me): possiamo dire che sarebbe auspicabile una maggior consapevolezza che le proprie convinzioni non sono verità assolute, che quelle diverse degli altri non mettono in pericolo direttamente noi (escludendo estremismi) e che quindi sarebbe opportuno ricordarsi sempre di non trattare questi concetti come unici, assoluti & giusti mentre li si applica quotidianamente davanti alla prole?Sussiste inoltre la possibilità di comportarsi secondo le proprie convinzioni ma, se non di eliminare, almeno circoscrivere l'influsso che tale comportamento può avere sui figli; il tifoso può continuare tranquillamente ad andare allo stadio ma conscio che la sua sul Milan squadra migliore è una convinzione personale dettata dai sentimenti e non propinare al figlio il calcio in TV ogni duepertrè. Lo stesso dicasi per il vegetariano il quale dovrebbe mettere anche le bistecche a disposizione dei figli, magari spiegando loro che la sua è una convinzione personale e che loro possono fare la loro scelta.
si comincia ad intravvedere come l'educazione sia inestricabilmente connessa con la maturità nell'autopercezione del genitore: chi ha bisogno di "stampelle" pensa che non può permettersi il lusso di camminare distaccato da esse nell'azione educativa (tutto a livello inconscio)
la sola soluzione produttiva razionale risiede nell'educazione ad un livello superiore alla famiglia (scuola, ..... , altro da inventare) : la parte più libera della società deve predisporre strumenti educativi atti a permettere la liberazione graduale della parte di società più bisognosa di supporti psicologici (stampelle; pensando a chi vicino a me ha reale bisogno, nella vita quotidiana, di questi 2 attrezzi, non mi piace troppo l'abuso di questo termine)
dipendeUtopico? Forse. Ma non mi pare irrealizzabile.
mix- -------------
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Re: Amish italiani
Premetto che condivido tutto quanto non ho quotato.
Per questo ho riscritto, non si può pretendere che tu vada a cercare nell'intestino tenue del forum.
http://atei.forumitalian.com/t1813p80-la-vergine-maria#31509
http://atei.forumitalian.com/t3371p50-riflessioni-esistenzialiste#86174
http://atei.forumitalian.com/t3802p270-l-atto-di-fede-che-idiozia#115991
mix ha scritto:per favore sopporta le mie debolezze
la discussione precedente è lunga e la differenza di posizioni ancora aperta, quindi potrai perdonare la mia risposta così poco informata, spero
Per questo ho riscritto, non si può pretendere che tu vada a cercare nell'intestino tenue del forum.
mix ha scritto:per quel che ne posso dire io il concetto (2° grassetto) è purtroppo rimasto per lo più nella tua testa, ne intravedo una presenza nello scritto, ma molto indefinita;
ipotizzo che quel concetto l'hai già sviscerato molto meglio in passato, ma io non ne ho sperimentato la conoscenza e quindi mi mancano le tessere per comprendere il puzzle nella sua complessità e sopratutto applicabilità in questo ragionamento
http://atei.forumitalian.com/t1813p80-la-vergine-maria#31509
http://atei.forumitalian.com/t3371p50-riflessioni-esistenzialiste#86174
http://atei.forumitalian.com/t3802p270-l-atto-di-fede-che-idiozia#115991
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mix ha scritto:dipende
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