Pera e Ratzinger contro la laicità
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lordtom24
capricorno
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Pera e Ratzinger contro la laicità
GLI ARTICOLI DI "LAICAMENTE"
"Dialogo tra Marcello Pera e Joseph Ratzinger. Perfomance pubblica in due Atti. Il Primo Atto? Le due rispettive conferenze sulle “radici cristiane dell’Europa”, tenute in rapida successione da Pera, allora presidente del Senato, alla Pontificia Università Lateranense, il 12 maggio 2004, e da Ratzinger, allora Prefetto della Fede, nella Sala del Capitolo del Senato, il 13 maggio 2004. Due alti rappresentanti politici, dello Stato italiano e dello Stato Vaticano, ospitati l’uno dalle strutture istituzionali dell’altro. Uno scambio combinato, frutto di un’abile messinscena e di un’occulta regia? Oppure mera casualità, come giurava Pera? Indubitabile comunque la convergenza dei due discorsi. Pera rivendicava, come Ratzinger, le “radici cristiane” e antirelativistiche dell’Europa, invocando, elmo in testa, la “guerra” (non solo culturale) contro l’islam. Ratzinger, a sua volta, invitava l’Europa a ricongiungersi al suo passato cristiano, aprendo le porte al “reingresso di Dio [= della Chiesa gerarchica romana] nella sfera pubblica politica”. Due tattiche, diverse e complementari, contro l’Europa laica e liberaldemocratica.
Oggi. Secondo Atto del Dialogo. Gli argomenti sono più avanzati. Pera, non più presidente del Senato e non più senatore: “Perché dobbiamo dirci cristiani”. Ratzinger, nel frattempo divenuto papa Benedetto XVI: “Non v’è liberalismo senza Dio” (come ha titolato il “Corriere della sera” di oggi la lettera papale pubblicata in apertura al nuovo libro dell’ex senatore). La vecchia convergenza è quasi diventata identità di vedute.
Per Pera «dobbiamo dirci cristiani» perché tutti i valori moderni, liberali e democratici, derivano dal cristianesimo; un “liberalismo anticristiano” sarebbe un controsenso disfattista; dunque in ogni questione (dalla bioetica all’immigrazione e alla multiculturalità) non si può che o essere cristiani (se si ha la fede), o agire come se lo fossimo (veluti si Christus daretur). Non c’è via di mezzo. Dunque, gli islamici, o altrimenti credenti, vanno ributtati in mare, o ridotti a minoranze silenziose, ininfluenti? I non-cristiani e non-credenti messi alla gogna? Chi si oppone ai diktat vaticani, come Beppino Englaro, è il nuovo eretico? I medici abortisti vanno isolati e magari perseguiti penalmente? E i farmacisti che vendono i contraccettivi? E gli scienziati che “non mettono il lucchetto [pontificio] al loro cervello” (Rita Levi Montalcini)? E le coppie di fatto? È chiaro: la liberaldemocrazia di Pera è la vecchia teocrazia riverniciata. Sarebbe il caso di dire, se non fossimo laici, anzi laicisti: Dio ce ne guardi!
Benedetto XVI nella sua breve lettera approva e radicalizza ulteriormente le tesi dell’ex senatore. «Dio è il fondamento della libertà»; dunque, senza Dio, che è fondamento (ma chi o dov’è il fondamento del fondamento del fondamento?), non c’è libertà, né teoria liberale della libertà. Né, di conseguenza, i diritti umani, civili e politici, che dal liberalismo prendono avvio. Un Dio fondamentalista! O con me o contro di me! «Un vero dialogo interreligioso non è possibile. La fede non si può mettere tra parentesi. Le decisioni religiose di fondo esulano dal confronto pubblico»; solo un «dialogo interculturale» è possibile. Ma se è così, ogni credente è intrappolato nella gabbia delle proprie Verità di fede. Il dialogo interculturale diventa una farsa. Oppure si risolve in tragedia. Dalle premesse delle proprie Verità di fede, ogni religione ricava le proprie Verità politiche ed etiche. Sulle quali, se manca l’accordo, non può esserci che conflitto e “guerra”. E su matrimonio, adulterio, sessualità, scuole e insegnamento, legislazione politica e civile, non sempre si è d’accordo. Chi ha ragione?
Per lo Stato laico, liberaldemocratico, la libertà, anche religiosa, è possibile, se c’è pluralismo. E il pluralismo è possibile, quando lo Stato non parteggia per nessun Dio. Se Dio, qualsiasi Dio, è tenuto fuori dalla politica. Libere le religioni, ma nel quadro democratico-costituzionale del rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno.
Senza leggi ad personam, nemmeno religiose."
Siamo alle solite, papa Ratzinger che incalza nel suo incedere oscurantista a senso unico con un dio fondamentalista che detta le regole del convivio civile, ed un politico, Pera che gli scodinzola intorno come un cagnolino con il proprio padrone affermando che la nostra civiltà non può prescindere dai valori cristiani, anzi aggiungendo che tutti i valori si fondano solo ed esclusivamente sul cattolicesimo, dimenticando in maniera vergognosa, visto il ruolo che ha rivestito nelle istituzioni, che il nostro paese e la nostra Costituzione sono fondati sulla laicità, un valore universale sconosciuti però a queste menti sapienti, se però il papa cerca di portare acqua al proprio mulino, l'atteggiamento di Pera è francamente inopportuno e di parte
"Dialogo tra Marcello Pera e Joseph Ratzinger. Perfomance pubblica in due Atti. Il Primo Atto? Le due rispettive conferenze sulle “radici cristiane dell’Europa”, tenute in rapida successione da Pera, allora presidente del Senato, alla Pontificia Università Lateranense, il 12 maggio 2004, e da Ratzinger, allora Prefetto della Fede, nella Sala del Capitolo del Senato, il 13 maggio 2004. Due alti rappresentanti politici, dello Stato italiano e dello Stato Vaticano, ospitati l’uno dalle strutture istituzionali dell’altro. Uno scambio combinato, frutto di un’abile messinscena e di un’occulta regia? Oppure mera casualità, come giurava Pera? Indubitabile comunque la convergenza dei due discorsi. Pera rivendicava, come Ratzinger, le “radici cristiane” e antirelativistiche dell’Europa, invocando, elmo in testa, la “guerra” (non solo culturale) contro l’islam. Ratzinger, a sua volta, invitava l’Europa a ricongiungersi al suo passato cristiano, aprendo le porte al “reingresso di Dio [= della Chiesa gerarchica romana] nella sfera pubblica politica”. Due tattiche, diverse e complementari, contro l’Europa laica e liberaldemocratica.
Oggi. Secondo Atto del Dialogo. Gli argomenti sono più avanzati. Pera, non più presidente del Senato e non più senatore: “Perché dobbiamo dirci cristiani”. Ratzinger, nel frattempo divenuto papa Benedetto XVI: “Non v’è liberalismo senza Dio” (come ha titolato il “Corriere della sera” di oggi la lettera papale pubblicata in apertura al nuovo libro dell’ex senatore). La vecchia convergenza è quasi diventata identità di vedute.
Per Pera «dobbiamo dirci cristiani» perché tutti i valori moderni, liberali e democratici, derivano dal cristianesimo; un “liberalismo anticristiano” sarebbe un controsenso disfattista; dunque in ogni questione (dalla bioetica all’immigrazione e alla multiculturalità) non si può che o essere cristiani (se si ha la fede), o agire come se lo fossimo (veluti si Christus daretur). Non c’è via di mezzo. Dunque, gli islamici, o altrimenti credenti, vanno ributtati in mare, o ridotti a minoranze silenziose, ininfluenti? I non-cristiani e non-credenti messi alla gogna? Chi si oppone ai diktat vaticani, come Beppino Englaro, è il nuovo eretico? I medici abortisti vanno isolati e magari perseguiti penalmente? E i farmacisti che vendono i contraccettivi? E gli scienziati che “non mettono il lucchetto [pontificio] al loro cervello” (Rita Levi Montalcini)? E le coppie di fatto? È chiaro: la liberaldemocrazia di Pera è la vecchia teocrazia riverniciata. Sarebbe il caso di dire, se non fossimo laici, anzi laicisti: Dio ce ne guardi!
Benedetto XVI nella sua breve lettera approva e radicalizza ulteriormente le tesi dell’ex senatore. «Dio è il fondamento della libertà»; dunque, senza Dio, che è fondamento (ma chi o dov’è il fondamento del fondamento del fondamento?), non c’è libertà, né teoria liberale della libertà. Né, di conseguenza, i diritti umani, civili e politici, che dal liberalismo prendono avvio. Un Dio fondamentalista! O con me o contro di me! «Un vero dialogo interreligioso non è possibile. La fede non si può mettere tra parentesi. Le decisioni religiose di fondo esulano dal confronto pubblico»; solo un «dialogo interculturale» è possibile. Ma se è così, ogni credente è intrappolato nella gabbia delle proprie Verità di fede. Il dialogo interculturale diventa una farsa. Oppure si risolve in tragedia. Dalle premesse delle proprie Verità di fede, ogni religione ricava le proprie Verità politiche ed etiche. Sulle quali, se manca l’accordo, non può esserci che conflitto e “guerra”. E su matrimonio, adulterio, sessualità, scuole e insegnamento, legislazione politica e civile, non sempre si è d’accordo. Chi ha ragione?
Per lo Stato laico, liberaldemocratico, la libertà, anche religiosa, è possibile, se c’è pluralismo. E il pluralismo è possibile, quando lo Stato non parteggia per nessun Dio. Se Dio, qualsiasi Dio, è tenuto fuori dalla politica. Libere le religioni, ma nel quadro democratico-costituzionale del rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno.
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Siamo alle solite, papa Ratzinger che incalza nel suo incedere oscurantista a senso unico con un dio fondamentalista che detta le regole del convivio civile, ed un politico, Pera che gli scodinzola intorno come un cagnolino con il proprio padrone affermando che la nostra civiltà non può prescindere dai valori cristiani, anzi aggiungendo che tutti i valori si fondano solo ed esclusivamente sul cattolicesimo, dimenticando in maniera vergognosa, visto il ruolo che ha rivestito nelle istituzioni, che il nostro paese e la nostra Costituzione sono fondati sulla laicità, un valore universale sconosciuti però a queste menti sapienti, se però il papa cerca di portare acqua al proprio mulino, l'atteggiamento di Pera è francamente inopportuno e di parte
capricorno- -------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
...capricorno ha scritto:GLI ARTICOLI DI "LAICAMENTE"
"Dialogo tra Marcello Pera e Joseph Ratzinger...
Ratzinger, a sua volta, invitava l’Europa a ricongiungersi al suo passato cristiano, aprendo le porte al “reingresso di Dio [= della Chiesa gerarchica romana] nella sfera pubblica politica”. Due tattiche, diverse e complementari, contro l’Europa laica e liberaldemocratica.
Oggi. Secondo Atto del Dialogo. Gli argomenti sono più avanzati. Pera, non più presidente del Senato e non più senatore: “Perché dobbiamo dirci cristiani”. Ratzinger, nel frattempo divenuto papa Benedetto XVI: “Non v’è liberalismo senza Dio” (come ha titolato il “Corriere della sera” di oggi la lettera papale pubblicata in apertura al nuovo libro dell’ex senatore). La vecchia convergenza è quasi diventata identità di vedute.
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Siamo alle solite, papa Ratzinger che incalza nel suo incedere oscurantista a senso unico con un dio fondamentalista che detta le regole del convivio civile, ed un politico, Pera che gli scodinzola intorno come un cagnolino con il proprio padrone affermando che la nostra civiltà non può prescindere dai valori cristiani, anzi aggiungendo che tutti i valori si fondano solo ed esclusivamente sul cattolicesimo, dimenticando in maniera vergognosa, visto il ruolo che ha rivestito nelle istituzioni, che il nostro paese e la nostra Costituzione sono fondati sulla laicità, un valore universale sconosciuti però a queste menti sapienti, se però il papa cerca di portare acqua al proprio mulino, l'atteggiamento di Pera è francamente inopportuno e di parte
Mi chiamano "dialogo" le pretese di restaurazione di due vecchi rincitrulliti ed arroganti che rimpiangono il passato fatto di imposizioni e prevaricazioni...
Il tutto condito con le solite proposizioni sulle presunte "radici cristiane" dell'Italia e dell'Europa, come se non dovessimo ancor esser paghi dello scempio perpetrato dalla Chiesa in questi duemila anni!...
E non basta impadronirsi puntualmente di tutti i prodotti intellettuali degli uomini liberi che sempre avversarono la Chiesa e trasformarli per miracolo in una loro emanazione, no!
Genocidi di interi popoli non credenti, massacri indiscriminati di popolazioni civili, Guerre Sante, stermini delle minoranze religiose, roghi per "streghe" ed uomini liberi, torture in nome di Tribunali "Santi"... Di tutto ciò dovremmo sentire la mancanza? In questo osceno concime dovremmo riconoscere le nostre origini?
Posso capire la rivendicazione -per quanto condannabile, arrogante, superba ed esecrabile di un papa da puro medioevo- ma che uomini delle istituzioni italiane dimentichino i principi di laicità più elementari sui quali si basa (meglio dire "si dovrebbe basare") la pacifica convivenza dei cittadini italiani, è cosa veramente sconcia. C'è veramente di che augurarsi che madre Natura ponga presto a tacere per sempre (per... decorrenza dei termini!) questi melliflui nemici della nostra nazione. Quel giorno sarà una grande festa per tutti i liberi pensatori.
...
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
Aho, e che palle co sto medioevo. Il medioevo ci ha dato Dante.
lordtom24- -------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
...lordtom24 ha scritto:Aho, e che palle co sto medioevo. Il medioevo ci ha dato Dante.
Bella palla al piede...
Però è vero. Se è per questo ci ha dato anche grandi campioni d'umanità... ci ha dato anche gli antipapa, Innocenzo IV, Giovanni XXII, Lucio III, Torquemada...
...
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
Goya dov'e' finito?
Uhmmmmm
Uhmmmmm
lordtom24- -------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
...lordtom24 ha scritto:Goya dov'e' finito?
Uhmmmmm
Semplice: l'ho tolto. Perché pur essendo un grande pittore che rappresentò benissimo le scene dell'Inquisizione spagnola, era nato un po'... dopo la fine "convenzionale" del medioevo!
E la tua protesta per aver ancora citato il medioevo, dov'è finita?
...
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
Pera mi fa vomitare (la seconda volta, stasera!!) molto + che il pastore tedesco, proprio perchè puzza di marcio e "tradimento" fino al midollo
davide- -------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
liberali e democratici, derivano dal cristianesimo
No. Le riflessioni filosofiche che hanno dato origine a liberalismo e democrazia sono molto più vecchie del cristianesimo, mi meraviglia che un sedicente filosofo come Pera faccia finta di non saperlo.
Kirbmarc- -------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
Kirbmarc ha scritto:liberali e democratici, derivano dal cristianesimo
No. Le riflessioni filosofiche che hanno dato origine a liberalismo e democrazia sono molto più vecchie del cristianesimo, mi meraviglia che un sedicente filosofo come Pera faccia finta di non saperlo.
più vecchie?!!! guarda che la democrazia greca non c'entra niente con quella moderna
liberalismo e democrazia sono gli strumenti che ha usato l'illuminismo per sbarazzarsi del cristianesimo. è un cristianesimo a metà, buono per attutire il colpo e portare le masse dalla propria parte
il che vi fa capire da che parte sta in realtà un uomo come pera (come il 99% dei presunti cattolici italiani, prodi in testa e pannella in c**o)
senofane- ------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
Kirbmarc ha scritto:liberali e democratici, derivano dal cristianesimo
No. Le riflessioni filosofiche che hanno dato origine a liberalismo e democrazia sono molto più vecchie del cristianesimo, mi meraviglia che un sedicente filosofo come Pera faccia finta di non saperlo.
Ma certo che derivano dal cristianesimo, sono delle secolarizzazioni di idee cristiane. Il cristianesimo e' profondamente egalitario, e la stessa idea viene ripetuta nelle costituzioni democratiche. Ovviamente, cristianesimo e liberalismo non sono la stessa cosa, ma dalla prima nasce la seconda.
E prima che vi lanciate a spada tratta, cristianesimo come corpo di idee e operato politico della chiese cristiane sono due cose diverse.
La democrazia greca si basava su una classe di schiavi, non vi e' nulla di piu' lontano dall'idea di diritti individuali che caratterizza le democrazie liberali moderne. Le riflessioni che hanno dato origine al liberalismo sono riflessioni cristiane (ed infatti il liberalismo e' una dottrina europea, come lo e' il cristianesimo).
lordtom24- -------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
...lordtom24 ha scritto:Kirbmarc ha scritto:liberali e democratici, derivano dal cristianesimo
No. Le riflessioni filosofiche che hanno dato origine a liberalismo e democrazia sono molto più vecchie del cristianesimo, mi meraviglia che un sedicente filosofo come Pera faccia finta di non saperlo.
Ma certo che derivano dal cristianesimo, sono delle secolarizzazioni di idee cristiane. Il cristianesimo e' profondamente egalitario...
[...]
Il cristianesimo "profondamente egalitario"???
Certo che se ne dicono di castronerie! In tutte le salse.
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
ERRI8013 ha scritto:1) L'ideologia cristiana prevede un mantenimento delle classi sociali costituite. Il cristianesimo invita gli schiavi a non ribellarsi ai padroni ed i padroni a trattare bene gli schiavi, ma mai i padroni a liberare gli schiavi.lordtom24 ha scritto:Ma certo che derivano dal cristianesimo, sono delle secolarizzazioni di idee cristiane. Il cristianesimo e' profondamente egalitario, e la stessa idea viene ripetuta nelle costituzioni democratiche. Ovviamente, cristianesimo e liberalismo non sono la stessa cosa, ma dalla prima nasce la seconda.
E prima che vi lanciate a spada tratta, cristianesimo come corpo di idee e operato politico della chiese cristiane sono due cose diverse.
La democrazia greca si basava su una classe di schiavi, non vi e' nulla di piu' lontano dall'idea di diritti individuali che caratterizza le democrazie liberali moderne. Le riflessioni che hanno dato origine al liberalismo sono riflessioni cristiane (ed infatti il liberalismo e' una dottrina europea, come lo e' il cristianesimo).
2) La democrazia antica differisce dalla moderna per il grado di partecipazione, nella democrazia antica non era consentita la partecipazione al governo di schiavi e donne. Volendo individuare la discriminante tra l'antica e la moderna nel cristianesimo dovremmo voler dire che il cristianesimo indicasse, in qualche modo, di concedere potere decisionale a donne e schiavi. Ciò è assolutamente falso. La discriminante della partecipazione femminile è da individuare nei movimenti femministi, mentre l'abolizione dello schiavismo è da individuare negli interessi che muovevano la politica dei vari paesi (vedi confronto Inghilterra-Spagna).
3) In realtà la differenza maggiore si dovrebbe trovare tra rappresentanza e partecipazione e con questa differenza nulla ha a che fare il cristinesimo.
Insomma, Tom, mi stai deludendo con questi interventi scontati e non approfonditi...
Ognuno puo' dissentire LUIS, ma se vuoi un po di sincerita' queste sono le concezioni impacchettate e moderne della storia, senza profondita' e buone per l'Italia sul due. Provo a risponderti.
1-L'ideologia Cristiana e' profondamente rivoluzionaria, altro che conservatrice. Il che non vuol dire che non vi siano forti tandenze conservatrici, perche' stiamo parlando di una dottrina che si e' sviluppata per duemila anni e ridurla ad una sola cosa e' per forza sbagliato. Quello che voglio dire pero' e' che il cristianesimo mette alcuni semi, dice alcune cose, sviluppa alcuni temi ed idee che piu' tardi germoglieranno nel liberalismo classico, fino al pot pourri di ideologie post-cristiane che ci ritroviamo ora (ecologismo, femminismo, anche il socialismo per quanto abbia una dignita' ben superiore alle prime due). Questi semi sono le idee di eguaglianza tra gli uomini, di non-violenza, di universalismo (chiesa cattolica non a caso).
2- il cristianesimo predical'egalitarismo morale e di conseguenza si pone alla base si ogni universalismo politico. I veri critici del cristianesimo sono pochissimi in Europa: la maggior parte sono critici della chiesa, armati da pregiudizi cristiani.
3- Il fatto e' che pensare che la democrazia liberale non abbia nulla a che vedere con il cristianesimo e' tipico dei peggiori ideologi. La democrazia liberale e' un prodotto europeo. Il liberalismo classico si inizia a sviluppare nel 17esimo secolo in un continente che sino ad allora era stato dominato dalle idee cristiane. Per quanto contenga elementi innovativi e diversi rispetto alla tradizione, pensare che la storia delle idee proceda per rotture drastiche e' sbagliato. E' ovvio che il liberalismo contenga e faccia sue gran parte delle intuizioni del proprio tempo, intuizioni filosofiche ed etiche di natura cristiana. Se il liberalismo fosse nato in centroamerica, sarebbe piu' difficile dire che deriva dal cristianesimo.. ma essendo un prodotto europeo, e' impensabile che non abbia nulla a che fare con una delle tradizioni dominanti del nostro continente.
Il resto e' ideologia. Scontata, poco approfondita, e fatta da gente che non e' esperta in questo campo. Non essendo architetto, non andrei a mettere bocca su come si costruisce un edificio. Purtroppo le materie umanistiche subiscono molte piu' incursioni da parte di dilettanti armati da due manualetti di storia da liceo, qualche pamphlet in voga e tanta sicurezza. Gente che non ha nessuna idea di cosa sia la storia del pensiero europeo- e questa ignoranza si manifesta in tutta la sua gloria.
Mi spiace deluderti.
lordtom24- -------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
quoto completamente lordtom. che la democrazia venga dal cristianesimo non significa che il cristianesimo sia democratico (lo è, ma in senso religioso, non politico). significa che il cristianesimo è stato distorto, ne è stata ricavata un'ideologia politica utile a far credere alle masse che si trattasse di qualcosa di buono e bello
senofane- ------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
giusto per tua informazione, se non c'è più la schiavitù è SOLO grazie al cristianesimo
senofane- ------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
ERRI8013 ha scritto:Molto interessante, peccato però che se guardo l'Italia sul due mi capita di trovare idee simili alle tue e non alle mie. Che strano fenomeno...lordtom24 ha scritto:(...) queste sono le concezioni impacchettate e moderne della storia, senza profondita' e buone per l'Italia sul due. (...)Dicesi un'ideologia fortemente conservatrice.lordtom24 ha scritto:1-L'ideologia Cristiana e' profondamente rivoluzionaria, altro che conservatrice. Il che non vuol dire che non vi siano forti tandenze conservatriciCome dicevo, eguaglianza ultra-terrena e mai in terra, innnanzitutto. Uguaglianza di stampo paternalistico in secondo luogo. Sono stati posti be più semi dalla rivoluzione francese e, se ora mi dirai che la rivoluzione francese prende spunto dal cristianesimo, allora dobbiamo dire che le radici dell'Europa prendono spunto dall'ebraismo. Anzi diciamo che le radici dell'Europa sono da ritrovarsi nei primi culti fallici.lordtom24 ha scritto:(...) il cristianesimo mette alcuni semi, dice alcune cose, sviluppa alcuni temi ed idee che piu' tardi germoglieranno nel liberalismo classico, fino al pot pourri di ideologie post-cristiane che ci ritroviamo ora (ecologismo, femminismo, anche il socialismo per quanto abbia una dignita' ben superiore alle prime due). Questi semi sono le idee di eguaglianza tra gli uomini, di non-violenza, di universalismo (chiesa cattolica non a caso).Sono lieto di essere uno dei pochi europei a criticare il cristinesimo in quanto tale, anche se non credo sia affatto così. Ripeto, il cristianesimo non predica affatto l'egalitarismo, anzi disprezza lo schiavo che si ribella al padrone.lordtom24 ha scritto:2- il cristianesimo predica l'egalitarismo morale e di conseguenza si pone alla base si ogni universalismo politico. I veri critici del cristianesimo sono pochissimi in Europa: la maggior parte sono critici della chiesa, armati da pregiudizi cristiani.Il fatto di pensare che il liberalismo sia venuto a galla grazie alla religione cristiana è tipico dei cristiani più ottusi.lordtom24 ha scritto:3- Il fatto e' che pensare che la democrazia liberale non abbia nulla a che vedere con il cristianesimo e' tipico dei peggiori ideologi.Il liberalismo si è formato nel tempo e nasce dall'aumento di potere di quella che sarà la nuova classe dominante. Cosa c'entra questa rivoluzione sociale col cristianesimo coltivato da entrambe le classi coinvolte nello scontro?lordtom24 ha scritto:La democrazia liberale e' un prodotto europeo. Il liberalismo classico si inizia a sviluppare nel 17esimo secolo in un continente che sino ad allora era stato dominato dalle idee cristiane. Per quanto contenga elementi innovativi e diversi rispetto alla tradizione, pensare che la storia delle idee proceda per rotture drastiche e' sbagliato. E' ovvio che il liberalismo contenga e faccia sue gran parte delle intuizioni del proprio tempo, intuizioni filosofiche ed etiche di natura cristiana. Se il liberalismo fosse nato in centroamerica, sarebbe piu' difficile dire che deriva dal cristianesimo.. ma essendo un prodotto europeo, e' impensabile che non abbia nulla a che fare con una delle tradizioni dominanti del nostro continente.Bene, scopro ora di essere un dilettante armato di manualetti da liceo per quanto concerne le materia umanistiche e di avere tanta sicurezza. La cosa mi allieta... io che pensavo che tanti anni di studio mi permettesseto di poter dire la mia al riguardo ora mi accorgo di essere un ignorante in materia. La cosa divertente è che questo mi viene detto da qualcuno che sostiene che il liberalismo si è cominciato a formare nel 17° secolo! Posso chiederti a quale studioso ti rifai al riguardo? Forse, lo fai risalire a quegli anni perchè l'amico M. era nato?lordtom24 ha scritto:Il resto e' ideologia. Scontata, poco approfondita, e fatta da gente che non e' esperta in questo campo. Non essendo architetto, non andrei a mettere bocca su come si costruisce un edificio. Purtroppo le materie umanistiche subiscono molte piu' incursioni da parte di dilettanti armati da due manualetti di storia da liceo, qualche pamphlet in voga e tanta sicurezza. Gente che non ha nessuna idea di cosa sia la storia del pensiero europeo- e questa ignoranza si manifesta in tutta la sua gloria. Mi spiace deluderti.
E', tuttavia, fondamentale sottolinearti che non capisco in base a quali diritti, hai avuto l'ardire di giudicare la mia personale cultura (mentre a me sembra di aver sempre e solo criticato i tuoi scritti).
L'unico giudizio che io ho rivolto a te e' quello dell'Italia sul Due.
Per il resto parlavo in generale, e se avevo qualcuno di particolare in mente stai sicuro che non si trattava di te. Chiedo scusa se ti sei sentito chiamato in causa.
Poi posso fare due commenti sul contenuto.
E' ovvio che la rivoluzione francese "venga" dal cristianesimo anche se qui non stiamo parlando di un gioco di matrioske, ma di influenze intellettuali. L'argomento del culto fallico e' simpatico ma nulla piu': l'ebraismo (a differenza dei culti fallici) e' una tradizione intellettuale che da' molto al cristianesimo. E non per nulla si parla di origini "giudeo-cristiane". L'illuminismo non sarebbe concepibile senza secoli di pensiero cristiano- ma questo e' talmente ovvio che non vale neppure la pena discuterlo. Io sostengo di piu', che l'illuminismo prenda quanto vi e' di piu' radicale nel messaggio cristiano e ne faccia le basi del il proprio progetto.
lordtom24- -------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
[quote="lordtom24 Io sostengo di piu', che l'illuminismo prenda quanto vi e' di piu' radicale nel messaggio cristiano e ne faccia le basi del il proprio progetto.[/quote]
vero. l'illuminismo usa il cristianesimo contro il cristianesimo. per questo è stato l'unico movimento anti-cristiano ad aver avuto successo. Il problema a questo punto dove porti l'illuminismo...
vero. l'illuminismo usa il cristianesimo contro il cristianesimo. per questo è stato l'unico movimento anti-cristiano ad aver avuto successo. Il problema a questo punto dove porti l'illuminismo...
senofane- ------------
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Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
ERRI8013 ha scritto:senofane ha scritto:giusto per tua informazione, se non c'è più la schiavitù è SOLO grazie al cristianesimo
Giusto per tua informazione, quando si fa un'affermazione si dovrebbe argomentarla, soprattutto quando si fa un'affermazione dl genere in un sito di atei. Altrimenti si rischia di essere scambiati per meri provocatori ed essere bannati. Ripeto: c'è modo e modo di provocare, un pò di sagacia, no? :wall:
Cristo è buono, Cristo è bravo! Come no...Io ti dico che non è così, ma ora non ho più tempo per argomentare, quando avrò occasione di tornare sul sito, ti prego di farmi notare l'argomento lasciato aperto nel caso in cui me ne dimenticassi.lordtom24 ha scritto:Io sostengo di piu', che l'illuminismo prenda quanto vi e' di piu' radicale nel messaggio cristiano e ne faccia le basi del il proprio progetto.
...
Hai messo il dito nella piaga, caro ERRI!
Infatti i post di senofane, così come postati, meriterebbero solo di essere cancellati e, il postatore, dovrebbe esser bannato.
Io stesso ho invitato più volte l'autore di quei post a "motivare" i suoi interventi, facendo in modo che non risultino mere affermazioni di principio, proclami del proprio punto di vista senza supporti argomentativi di alcun tipo...
Il tutto senza esito.
Lascio comunque quei post perché tu, ERRI, hai proposto di ritornarci sù, riprendendo con più lucidità l'argomento. Ma sia chiaro che lo faccio per rispetto del punto di vista tuo, non per il proclama di senofane.
...
Ospite- Ospite
Re: Pera e Ratzinger contro la laicità
senofane ha scritto:[quote="lordtom24 Io sostengo di piu', che l'illuminismo prenda quanto vi e' di piu' radicale nel messaggio cristiano e ne faccia le basi del il proprio progetto.
vero. l'illuminismo usa il cristianesimo contro il cristianesimo. per questo è stato l'unico movimento anti-cristiano ad aver avuto successo. Il problema a questo punto dove porti l'illuminismo...[/quote]
si, come no, adesso è tutta colpa dell'illuminismo... e comunque se ha usato il cristianesimo contro se stesso ha fatto bene!
ateoindeciso- ------------
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