La povertà

Da **Paolo** Dom 8 Nov 2015 - 10:05

Il papa nel tentativo di rilanciare la credibilità della chiesa sta predicando la povertà. Anche se mi sembra una guerra persa e combattuta più che altro sulla forma che non sulla sostanza, trovo del tutto insensato, così per altro come tante altre posizioni del predicato cristiano, se non negativo considerare la povertà come una virtù e la ricchezza come un peccato. Potrei capire se la chiesa condanna l'avidità, l'arricchimento in spregio alle leggi o le regole, l'arricchimento spregiudicato a danno di altri, ma la ricchezza di per se proprio no.

Non voglio entrare in ambito politico e fare il solito esempio della Nike che sfrutta i bambini del terzo mondo, ma mi voglio limitare ad una valutazione del tutto etico/morale del concetto di ricchezza . Mi domando come sarebbe stato possibile raggiungere il benessere che abbiamo raggiunto senza "utilizzare" la ricchezza! Inutile dire che la ricchezza di qualcuno ha generato la povertà di altri. Questo eventuale è stato un errore, una devianza nella realizzazione del benessere. M non c'è sviluppo senza ricchezza.

Mi sembra evidente che la chiesa voglia condannare la ricchezza in quanto ritiene che per arricchire si debba necessariamente essere avidi, senza scrupoli, e attaccati alle cose terrene. E questo mi sembra una bella cazzate. Non è certo la quantità che fa la qualità delle cose. Si può essere ricchi e generosi, altruisti, e per contro essere poveri e avidi ed egoisti.

E poi mi domando chi si ricorderebbe del buon samaritano se fosse stato povero, e si fosse limitato a dare buoni consigli!

Da Justine Dom 8 Nov 2015 - 10:08

A mio parere la povertà viene resa propaganda quando la maggioranza delle persone, anche quelle una volta facenti parte del cosiddetto nucleo dei benestanti, inizia ad assaggiarla per davvero, purtroppo. E allora ecco, magnifichiamo virtù in cui la gente ci si rispecchia, ma in modo crudele, non derivante da scelte personali: subire sembra essere sempre l'argomento chiave