L'incredibile vita delle formiche
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L'incredibile vita delle formiche
Stò leggendo un libro sulle formiche del più famoso studioso di formiche, Bert Holldobler. E' incredibile l'organizzazione sociale che hanno, ma soprattutto mi ha colpito una cosa, mentre i maschi alati vivono poche settimane, il tempo di fecondare la regina, poi muoiono, le formiche operaie ed i guerrieri vivono in media da 18 a 22 anni a seconda della specie (vi sono 9500 specie), le regine possono vivere da 23 a 29 anni ed in questo tempo depongono da 150 milioni a 250 milioni di uova. Le formiche sono talmente diffuse che se dovessimo pesarle tutte, peserebbero come tutta la razza umana. Il loro cervello, proporzionalmente al corpo, è il più grande fra tutti gli esseri viventi, il loro linguaggio non si basa solo sui fenormoni (quelli servono solo a riconoscersi fra loro) ma è composto di impulsi elettrici quando si toccano con le antenne, ed è straordinariamente articolato ( non si conosce ancora il numero di parole, ma si pensa che superi quello di qualsiasi specie vivente escluso l'uomo). Questo da ragione della straordinaria struttura del nido che generalmente è articolato in maniera quasi arcitettonica, ogni stanza ha le sue funzioni, le stanze più profonde dove non arriva il gelo sono posizionate in profondità nel terreno e servono per portarci le uova. Molte altre cose ve le dirò in seguito, per ora sono solo alla pagina 73 su 345 pagine.
Sapendo che vivono 18-22 anni vien quasi da porsi un qesito morale quando si uccidono, oltretutto sono estremamente utili, onnivore, si cibono in prevalenza di carboidrati ;se date delle briccioline di pane le portano subito nella stanza dove si conservano, e per qualche misterioso motivo (forse qualche sostanza che secernono) le bricioline si conservono senza muffe fino a primavera, cioè fino al prossimo raccolto. Vista la compessità del nido potrebbero avere un intelligenza ideativa, molte specie hanno pure delle stanze dove coltivano una specie di fungo, da ciò si deduce che l'uomo non è l'unico essere intelligente sulla terra
Ora sono a pagina 124:
Perdio, l’aspetto simbolico non è nato con l’uomo, ma è presente tale e quale nelle formiche; sentite cosa leggo fra avversarie della stessa specie:
Le formiche si sfidano per tutta l’area contesa allo stesso modo dei cavalieri medioevali , una contro l’altra. Nel far questo camminano con le zampe tese come trampoli, sollevando la testa e l’addome, che ogni tanto viene gonfiato un pò. L’effetto complessivo è quella di far apparire ciascuna formica più grande di quanto sia in realtà. Le operaie accentuano ulteriormente l’effetto arrampicandosi in cima a piccoli sassi e zolle di terra, da cui rivolgono le esibizioni in basso, verso le avversarie. Non appena due antagoniste si incontrano, eseguono un pax de deux formichesco ; ruotano il corpo in modo da fronteggiarsi, poi si affiancano cercando di sollevarsi sempre più in alto, ed infine girano lentamente l’una contro l’altra tamburellando il corpo dell’antagonista con le antenne e spingendola via con le zampe. Di quando in quando , una delle due si aggrappa all’avversaria, come in un timido tentativo di farla cadere. Tutta questa attività è ritualizzata e non violenta, ben al di sotto del potenziale offensivo delle formiche. Ciascuna di esse infatti potrebbe facilmente afferrare e smembrare l’antagonista con le mandibole affilate, oppure spruzzarle addosso acido formico; entrambi questi comportamenti avrebbero un esito fatale. Ma durante questi tornei è raro che si manifesti tale violenza. Dopo diversi secondi una delle formiche in esibizione si arrende e l’incontro finisce. Allora le due formiche avanzano sollevandosi in modo ostentato sulle zampe tese come trampoli, in cerca di altre rivali. Ogni volta che una formica incontra una compagna ne controlla l’odore con uno sfregamento delle antenne, scuote il proprio corpo in su ed in giù e procede oltre. Tale esibizione incruenta ricorda i combattimenti simbolici delle tribù Maring della Nuova Guinea, in cui i contendenti si allineano dall’una e dall’altra parte del confine territoriale, per mettere in mostra i costumi da cerimonia, gli ornamenti sul viso, la potenza numerica, le armi.
Quindi una ritualità che ha dello strabiliante e che forse ritroviamo a fatica fra i delfini e gli scimpanzè. Tutto questo con un corpo che è un decimilionesimo del nostro come massa, anche se il cervello, rapportato al corpo, è maggiore di quello del cervello di uno scimpanzè rapportato al corpo dello scimpanzè. Forse riuscirebbero ad esprimere anche un aspetto morale se ne avessero la necessità.. Ma questa è solo una briciola di quello che descrivono Bert Holldobler e Edward O. Wilson, perché in molti punti della loro vita, che è lunghissima (da 18 a 22 anni) sfiorano l’aspetto intellettivo e creativo, anzi un aspetto creativo che non ritroviamo in nessun altro animale, come ad esempio la costruzione di stanze apposite per coltivare funghi, e per depositare per il periodo invernale solo quel tipo di briciola commestibile, stanze che sono costruite con quella particolare umidità che ne impedisce lo sfiluppo di muffe, ecc
Sapendo che vivono 18-22 anni vien quasi da porsi un qesito morale quando si uccidono, oltretutto sono estremamente utili, onnivore, si cibono in prevalenza di carboidrati ;se date delle briccioline di pane le portano subito nella stanza dove si conservano, e per qualche misterioso motivo (forse qualche sostanza che secernono) le bricioline si conservono senza muffe fino a primavera, cioè fino al prossimo raccolto. Vista la compessità del nido potrebbero avere un intelligenza ideativa, molte specie hanno pure delle stanze dove coltivano una specie di fungo, da ciò si deduce che l'uomo non è l'unico essere intelligente sulla terra
Ora sono a pagina 124:
Perdio, l’aspetto simbolico non è nato con l’uomo, ma è presente tale e quale nelle formiche; sentite cosa leggo fra avversarie della stessa specie:
Le formiche si sfidano per tutta l’area contesa allo stesso modo dei cavalieri medioevali , una contro l’altra. Nel far questo camminano con le zampe tese come trampoli, sollevando la testa e l’addome, che ogni tanto viene gonfiato un pò. L’effetto complessivo è quella di far apparire ciascuna formica più grande di quanto sia in realtà. Le operaie accentuano ulteriormente l’effetto arrampicandosi in cima a piccoli sassi e zolle di terra, da cui rivolgono le esibizioni in basso, verso le avversarie. Non appena due antagoniste si incontrano, eseguono un pax de deux formichesco ; ruotano il corpo in modo da fronteggiarsi, poi si affiancano cercando di sollevarsi sempre più in alto, ed infine girano lentamente l’una contro l’altra tamburellando il corpo dell’antagonista con le antenne e spingendola via con le zampe. Di quando in quando , una delle due si aggrappa all’avversaria, come in un timido tentativo di farla cadere. Tutta questa attività è ritualizzata e non violenta, ben al di sotto del potenziale offensivo delle formiche. Ciascuna di esse infatti potrebbe facilmente afferrare e smembrare l’antagonista con le mandibole affilate, oppure spruzzarle addosso acido formico; entrambi questi comportamenti avrebbero un esito fatale. Ma durante questi tornei è raro che si manifesti tale violenza. Dopo diversi secondi una delle formiche in esibizione si arrende e l’incontro finisce. Allora le due formiche avanzano sollevandosi in modo ostentato sulle zampe tese come trampoli, in cerca di altre rivali. Ogni volta che una formica incontra una compagna ne controlla l’odore con uno sfregamento delle antenne, scuote il proprio corpo in su ed in giù e procede oltre. Tale esibizione incruenta ricorda i combattimenti simbolici delle tribù Maring della Nuova Guinea, in cui i contendenti si allineano dall’una e dall’altra parte del confine territoriale, per mettere in mostra i costumi da cerimonia, gli ornamenti sul viso, la potenza numerica, le armi.
Quindi una ritualità che ha dello strabiliante e che forse ritroviamo a fatica fra i delfini e gli scimpanzè. Tutto questo con un corpo che è un decimilionesimo del nostro come massa, anche se il cervello, rapportato al corpo, è maggiore di quello del cervello di uno scimpanzè rapportato al corpo dello scimpanzè. Forse riuscirebbero ad esprimere anche un aspetto morale se ne avessero la necessità.. Ma questa è solo una briciola di quello che descrivono Bert Holldobler e Edward O. Wilson, perché in molti punti della loro vita, che è lunghissima (da 18 a 22 anni) sfiorano l’aspetto intellettivo e creativo, anzi un aspetto creativo che non ritroviamo in nessun altro animale, come ad esempio la costruzione di stanze apposite per coltivare funghi, e per depositare per il periodo invernale solo quel tipo di briciola commestibile, stanze che sono costruite con quella particolare umidità che ne impedisce lo sfiluppo di muffe, ecc
SauroClaudio- -------------
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Re: L'incredibile vita delle formiche
Si, gli insetti sono affascinanti, lessi con gran gusto "Ricordi di un entomologo", non capisco però l'uso del termine simbolismo per il combattimento rituale e neanche perché lo si trovi così straordinario. Poi gli insetti usano simboli per comunicare, noto è l'esempio della danza delle api particolare interessante è che essa è diversa a seconda dell'"etnia" apesca, ma, se necessario, sono in grado di apprendere velocemente gli altrui linguaggi....
by i-minkia
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Hara2- -----------
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Re: L'incredibile vita delle formiche
Le api attraverso la danza in aria riescono a comunicare il luogo di raccolta, ma questo lo fanno anche le formiche o attraverso le antenne, o attraverso particolari movimenti del corpo. Complessivamente le formiche hanno un "linguaggio" superiore delle api, e se sommiamo quello che si comunicano attraverso le antenne e quello che si comunicano attraverso il simbolo (particolari movimenti, toccamenti di certe parti del corpo ecc) il loro linguaggio diventa veramente notevole considerato anche quanto sono minuscole, cioè il sistema nervoso, proporzionalmente al corpo, sarà si abbastanza grande, ma il numero di neuroni non può che essere modesto. Devono essere neuroni che funzionano molto bene, se pensiamo che un linguaggio così articolato lo troviamo a malapena nei delfini, e non credo neppure nei primati superiori, a parte l'uomo ovviamente.Hara2 ha scritto:Si, gli insetti sono affascinanti, lessi con gran gusto "Ricordi di un entomologo", non capisco però l'uso del termine simbolismo per il combattimento rituale e neanche perché lo si trovi così straordinario. Poi gli insetti usano simboli per comunicare, noto è l'esempio della danza delle api particolare interessante è che essa è diversa a seconda dell'"etnia" apesca, ma, se necessario, sono in grado di apprendere velocemente gli altrui linguaggi....
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Re: L'incredibile vita delle formiche
SauroClaudio ha scritto:[...]il loro linguaggio non si basa solo sui fenormoni (quelli servono solo a riconoscersi fra loro) [...]
Cosa sono i "Fenormoni"?
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Re: L'incredibile vita delle formiche
SauroClaudio ha scritto:Le api attraverso la danza in aria riescono a comunicare il luogo di raccoltaHara2 ha scritto: noto è l'esempio della danza delle api particolare interessante è che essa è diversa a seconda dell'"etnia" apesca, ma, se necessario, sono in grado di apprendere velocemente gli altrui linguaggi....
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Direzione, distanza e secondo alcuni quantità e qualità, ed è una comunicazione rivolta a una folla, un messaggio meno visibile sarebbe meno efficiente.
Ma, come dicevo, la cosa singolare è che ogni individuo è capace di imparare un diverso dialetto , ciò mi appare stupefacente perchè la "lingua natale" è innata e non appresa come dimostrano gli esperimenti sugli ibridi (circa la metà della prole meticcia parla per prima la lingua della "madre" l'altra prima quella del "padre")
(Fonte K. Frisch, "Dialects in the language of the bees")
Complessivamente le formiche hanno un "linguaggio" superiore delle api, ...se pensiamo che un linguaggio così articolato lo troviamo a malapena nei delfini, e non credo neppure nei primati superiori, a parte l'uomo ovviamente.
Non è una gara, ma l'accostamento mi pare improprio, certo che, evolutivamente, organizzazioni sociali estremamente complesse rendono necessarie modalità quantitativamente altrettanto complesse, ma la capacità di usare un numero tot di segni in sè dice poco
Hara2- -----------
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Re: L'incredibile vita delle formiche
I Feromoni sono delle sostanze chimiche che vengono trasmesse con le antenne e servono principalemente per individuare la specie, possono variare da 8 a 10 tipi. Ma poichè il vocabolario delle formiche è molto più complesso, e sembra superi addirittura le trenta parole, secondo alcuni ricercatori come Bert Holldobler arriverebbe alle cento parole, si pensa che le formiche comunichino con le antenne degli impulsi elettrici, non solo ma si è recentemente scoperto con mezzi sofisticati che trasmettono anche dei suoni, non udibili dall'orecchio umano perchè troppo deboli. Per cui il vocabolario si compone da ormoni, da impulsi elettrici e da suoni, oltre che da atteggiamenti simbolici molto complessi che indicano determinate situazioni o di pericolo o di approvigionamento del cibo. Le formiche sono onnivore come noi, e mangiano sia la carne che i vegetali, vanno pazze per i carboidrati; provate a mettere delle bricioline di pane sul loro percorso, vi renderete subito conto quanto apprezzano il pane. Riporto un brano abbastanza siginificativo: "
“Oltre ai tornei nel loro complesso, le colonie delle formiche adottano anche un altro metodo di valutazione preliminare del nemico con scarso coinvolgimento diretto. Nelle aree di confine fra nidi , dove si verificano più frequentemente i tornei esse sistemano contingenti di guardie. Le sentinelle, a volte solo poche operaie, (è raro che siano più di una dozzina), rimangono ferme nella postura anche per ore con le zampe tese come trampoli, in cima a piccoli ciottoli o zolle di terra. Drappoli contingenti di colonie limitrofe si mettono in posa negli stessi luoghi, e le due forze spesso ingaggiano minitornei. La neutralizzazione reciproca che ne deriva può durare per giorni o settimane. Se però il numero delle sentinelle di una delle colonie aumenta d’improvviso, le sentinelle dell’altra colonia corrono al nido per reclutare un armata di compagne, ed il confronto sfocia in un vero torneo.
Gentile lettore, non concludere da questa descrizione che le formiche siano civilizzate. Esse possiedono micidiali denti sulle mandibole ed armi chimiche a malapena celate dalle cerimonie formali dei tornei. Quando una colonia risulta decisamente più forte di una vicina i tornei hanno fine e scoppia una battaglia. Le formiche si mordono, si strozzano, , si sopraffanno fino a che il contingente più numeroso si apre a forza un varco fino al nido nemico, mutilando ed uccidendo le operaie che si frappongono. Uccidono la regina e catturano le larve, le pupe e le operaie adulte più giovani. Inoltre trascinano nel proprio nido alcune operaie. Catturatele, non vengono uccise , ma incorporate nella colonia dove sono adottate come membri effettivi e non vengono trattate come subordinate anche se appartengono ad una specie diversa, e neppure a loro vengono destinate le incombenze più umili. Eppure non si può negare che le prigioniere abbiano perso la loro regina, la madre della loro colonia, e che senza la sua capacità di deporre le uova esse perdano la loro “raison d’etre” darwiniana. Esse non possono più allevare sorelle, che è la ragione principale per appartenere ad una colonia. I particolari della strategia di politica estera delle formiche ci ricordano che la vita delle formiche è fatta di piccole dosi di armonia in un mondo implacabile”
Bert Holldobler il principale studioso mondiale delle formiche.
Io leggendo questa parte mi chiedo se un maxi gigante vedendo il nostro comportamento dall’alto ci considererebbe esseri civilizzati. O poniamo il caso che potesse fare un paragone, quale fra le due specie, uomini e formiche sarebbe più civilizzato??
“Oltre ai tornei nel loro complesso, le colonie delle formiche adottano anche un altro metodo di valutazione preliminare del nemico con scarso coinvolgimento diretto. Nelle aree di confine fra nidi , dove si verificano più frequentemente i tornei esse sistemano contingenti di guardie. Le sentinelle, a volte solo poche operaie, (è raro che siano più di una dozzina), rimangono ferme nella postura anche per ore con le zampe tese come trampoli, in cima a piccoli ciottoli o zolle di terra. Drappoli contingenti di colonie limitrofe si mettono in posa negli stessi luoghi, e le due forze spesso ingaggiano minitornei. La neutralizzazione reciproca che ne deriva può durare per giorni o settimane. Se però il numero delle sentinelle di una delle colonie aumenta d’improvviso, le sentinelle dell’altra colonia corrono al nido per reclutare un armata di compagne, ed il confronto sfocia in un vero torneo.
Gentile lettore, non concludere da questa descrizione che le formiche siano civilizzate. Esse possiedono micidiali denti sulle mandibole ed armi chimiche a malapena celate dalle cerimonie formali dei tornei. Quando una colonia risulta decisamente più forte di una vicina i tornei hanno fine e scoppia una battaglia. Le formiche si mordono, si strozzano, , si sopraffanno fino a che il contingente più numeroso si apre a forza un varco fino al nido nemico, mutilando ed uccidendo le operaie che si frappongono. Uccidono la regina e catturano le larve, le pupe e le operaie adulte più giovani. Inoltre trascinano nel proprio nido alcune operaie. Catturatele, non vengono uccise , ma incorporate nella colonia dove sono adottate come membri effettivi e non vengono trattate come subordinate anche se appartengono ad una specie diversa, e neppure a loro vengono destinate le incombenze più umili. Eppure non si può negare che le prigioniere abbiano perso la loro regina, la madre della loro colonia, e che senza la sua capacità di deporre le uova esse perdano la loro “raison d’etre” darwiniana. Esse non possono più allevare sorelle, che è la ragione principale per appartenere ad una colonia. I particolari della strategia di politica estera delle formiche ci ricordano che la vita delle formiche è fatta di piccole dosi di armonia in un mondo implacabile”
Bert Holldobler il principale studioso mondiale delle formiche.
Io leggendo questa parte mi chiedo se un maxi gigante vedendo il nostro comportamento dall’alto ci considererebbe esseri civilizzati. O poniamo il caso che potesse fare un paragone, quale fra le due specie, uomini e formiche sarebbe più civilizzato??
SauroClaudio- -------------
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Re: L'incredibile vita delle formiche
Ognuno si comporta come momentaneamente ritiene più opportuno sulla base delle informazioni disponibili. La vita umana è diventata, per certuni, più complicata di quanto essa stessa sia a tutti gli effetti
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Smettetela di bistrattare e misinterpretare la Scienza per fingere di dare plausibilità alle vostre troiate
Grazie
Justine- ----------
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Re: L'incredibile vita delle formiche
Comunque, non è necessario essere giganti per accorgersene
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Re: L'incredibile vita delle formiche
Concordo con te, non è necessario essere giganti per accorgersene.Justine ha scritto:Comunque, non è necessario essere giganti per accorgersene
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Re: L'incredibile vita delle formiche
Quello che è interessante è il diverso comportamento che hanno nei confronti del miele. Alcune sembrano interessate, e pare lo assaggino, altre passano oltre come se nulla fosse. Una formica addirittura ci pianta le zampe, credevo fosse rimasta impiantata nel miele, poi ho visto che se n’è tranquillamente andata (anche se nel filmato non si vede); questo implica che hanno una capacità decisionale loro propria che non dipende dalla società (un individualismo che sarà anche modesto, ma sicuramente non è sovra strutturato come quello umano). Inoltre la piccola massa di miele pare non susciti più di tanto interesse. Non mi pare che si trasmettano con le antenne che c’è una simile delizia, la cosa passa quasi inosservata. Probabilmente hanno altro da fare. Se notate ci sono formiche che vanno e formiche che vengono, il bell’è che quelle che salgono lungo il muro non hanno mai briciole nella bocca, mentre si vede a volte qualche briciola in quelle che scendono (da tener presente che salgono fino al tetto); quindi portano a terra delle briciole che devono aver trovato sul tetto, ma per fare cosa?? Che siano briciole che servono per fare approvigionamento di cibo o per fare altro?? Inoltre poiché devono fare qualcos’altro, perché non tutte le formiche hanno una briciola?? Per loro la distanza che percorrono deve essere di qualche chilometro, e percorrere qualche chilometro per nulla!! Ci deve essere un motivo, ma quale?? Ho notato che alcune formiche scendono con una pagliuzza sottilissima fra le mascelle, forse che l’hanno presa dal nido di qualche uccello che stava sul tetto?? Ma perché andare sul tetto a prendere una pagliuzza quando a terra ne trovano quantità infinite??? E’ un bel mistero !! Ci deve essere in tutto ciò un motivo che a noi sfugge, visto che non penso facciano chilometri per nulla. Bisognerebbe entrare nella loro testolina per capire che cosa hanno intenzione di fare o cosa stanno facendo. Ho trovato, sul tetto ci deve essere qualcosa di sacro, e tutte sono in pellegrinaggio dopo aver adorato qualcosa che stà sul tetto. Alcune si portano appresso qualche oggetto “sacro” come gli umani fanno quando ritornano da Lourdes. Chiaramente scherzo!
SauroClaudio- -------------
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Re: L'incredibile vita delle formiche
Se da Lourdes ci ritornano, ovviamente
http://www.iltempo.it/2.647/2010/10/05/torna-da-lourdes-e-muore-d-infarto-mentre-e-sul-treno-1.124588
http://www.iltempo.it/2.647/2010/10/05/torna-da-lourdes-e-muore-d-infarto-mentre-e-sul-treno-1.124588
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Justine- ----------
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Re: L'incredibile vita delle formiche
Comunque sarebbe sufficiente osservare a quali vantaggi porta il suddetto comportamento; ad es. in molti si sono andati chiedendo il significato di una coda così massiccia in uno scoiattolo quale il Rheithrosciurus Macrotis finché non ne sono state spiegate le funzioni a livello predatorio e difensivo
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