Concetto di laicità
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Concetto di laicità
Scrivo senza essere andato a verificare su dizionaripaginewikisalcazzo, che cos'è la laicità?
Me lo sono chiesto stamattina dopo che un amico - a mio parere un relativista all'ennesima potenza - mi ha scritto in una mail di essere "Laico sul piano religioso"
E cosa vuol dire, di grazia?
Me lo sono chiesto stamattina dopo che un amico - a mio parere un relativista all'ennesima potenza - mi ha scritto in una mail di essere "Laico sul piano religioso"
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Re: Concetto di laicità
Un laico, secondo l'accezione comune, dovrebbe rifiutare l'ossessivo ingerirsi delle prediche e delle istituzioni clericali o comunque religiose nella vita comune. Dovrebbe, ossia, mantenere una sorta di neutralità in cui a decidere delle vite delle persone è la propria autodeterminazione.
Per dire: un laico, sul lettino di morte, non ti impone la presunta "salvezza", ti permette di scegliere tra vita e morte.
Laico sul piano religioso mi pare un'ardita metafora per indicare l'agnosticismo o un blando ateismo.
Per dire: un laico, sul lettino di morte, non ti impone la presunta "salvezza", ti permette di scegliere tra vita e morte.
Laico sul piano religioso mi pare un'ardita metafora per indicare l'agnosticismo o un blando ateismo.
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Justine- ----------
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Re: Concetto di laicità
Loki ha scritto:[...]
Laico sul piano religioso mi pare un'ardita metafora per indicare l'agnosticismo o un blando ateismo.
Esatto...nel caso specifico anche paraculismo (È un mio buon amico, ma sa che la penso cosí)
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Rasputin- ..............
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Re: Concetto di laicità
Quando ero sui banchi di scuola Laico significava semplicemente "non ecclesiastico". Ratzinger lo usava come sinonimo di perdita della fede (non a caso sosteneva che il laicismo e il relativismo fossero i grandi pericoli per la religione). Secondo me il tuo amico sosteneva però semplicemente di essere agnostico.
P.s. L'agnosticismo mi ha sempre lasciato l'amaro in bocca. Non corrono il rischio dei fervidi credenti (cioè quello di essere additati come pazzi psicopatici che credono negli angeli e in Satana) e non corrono i rischi degli atei (cioè di essere considerati dei disperati rabbiosi contro a tutto l'universo, scientisti per mancanza di elevato sentire e di spiritualità).
Insomma: comoda la vita dell'agnostico! Massima resa, minima spesa.
P.s. L'agnosticismo mi ha sempre lasciato l'amaro in bocca. Non corrono il rischio dei fervidi credenti (cioè quello di essere additati come pazzi psicopatici che credono negli angeli e in Satana) e non corrono i rischi degli atei (cioè di essere considerati dei disperati rabbiosi contro a tutto l'universo, scientisti per mancanza di elevato sentire e di spiritualità).
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ermetesilente- -------------
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Re: Concetto di laicità
Credo che l'agnosticismo, nella forma di posizione di comodo, picchi sull'irresolutezza di chi la concepisce con una certa violenza. Non la definirei una risposta, piuttosto un mezzo di autotortura, se veramente sentita. Di norma, chi dubita è qualcuno che non vuole desoggettivizzare la visione dell'universo, del visibile e dell'invisibile
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Re: Concetto di laicità
"Laico" propriamente significa credente battezzato non chierico. Ossia un individuo che fa parte del gregge sfruttato dal clero.Rasputin ha scritto:Scrivo senza essere andato a verificare su dizionaripaginewikisalcazzo, che cos'è la laicità?
Me lo sono chiesto stamattina dopo che un amico - a mio parere un relativista all'ennesima potenza - mi ha scritto in una mail di essere "Laico sul piano religioso"
E cosa vuol dire, di grazia?
Lo stesso vocabolo ha assunto poi diversi significati. Per estensione un componente di un collegio professionale che non esercita la stessa professione è detto "laico". Per esempio, il Consiglio Superiore della Magistratura può avere componenti che non sono mai stati magistrati, e perciò vengono definiti "laici".
Modernamente "laico" ha assunto il significato di "ciò che è estraneo alla religione, aconfessionale". Per esempio: lo Stato Italiano è "laico".
Il tuo amico ha detto di essere "laico sul piano religioso", quindi forse si riferiva al significato originario. Quindi sarebbe un fedele cristiano. Sennò sa solo lui cosa intendeva dire.
Personalmente evito come la peste questo vocabolo, sia per il significato proprio che avrebbe, sia per l'enorme confusione che si è creata con tante accezioni differenti e a volte contrastanti.
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Re: Concetto di laicità
ermetesilente ha scritto:Quando ero sui banchi di scuola Laico significava semplicemente "non ecclesiastico". Ratzinger lo usava come sinonimo di perdita della fede (non a caso sosteneva che il laicismo e il relativismo fossero i grandi pericoli per la religione). Secondo me il tuo amico sosteneva però semplicemente di essere agnostico.
P.s. L'agnosticismo mi ha sempre lasciato l'amaro in bocca. Non corrono il rischio dei fervidi credenti (cioè quello di essere additati come pazzi psicopatici che credono negli angeli e in Satana) e non corrono i rischi degli atei (cioè di essere considerati dei disperati rabbiosi contro a tutto l'universo, scientisti per mancanza di elevato sentire e di spiritualità).
Insomma: comoda la vita dell'agnostico! Massima resa, minima spesa.
Sono solo credenti che si vergognano di esserlo, oltre che ipocriti anche paraculi.
Loki ha scritto:Credo che l'agnosticismo, nella forma di posizione di comodo, picchi sull'irresolutezza di chi la concepisce con una certa violenza. Non la definirei una risposta, piuttosto un mezzo di autotortura, se veramente sentita. Di norma, chi dubita è qualcuno che non vuole desoggettivizzare la visione dell'universo, del visibile e dell'invisibile
Chi dubita a mio parere non può definirsi agnostico.
Ottimo Minsky, attendo che l'amico legga qui ah ah
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Rasputin- ..............
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Re: Concetto di laicità
Quindi bisognerebbe avere "la certezza di non essere sicuri", ovvero non dubitare del fatto che si stia dubitando?
Oh, that's tricky, mi piace!
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Justine- ----------
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Re: Concetto di laicità
Loki ha scritto:Quindi bisognerebbe avere "la certezza di non essere sicuri", ovvero non dubitare del fatto che si stia dubitando?
Oh, that's tricky, mi piace!
Non esattamente, il mio ragionamento in genere è questo: se essere agnostici significa lasciare aperta la questione sull'esistenza o meno di una o più divinità, posto che a favore non solo non ci sono prove (E non ci possono essere altrimenti non si potrebbe più chiamarla fede), ma nemmeno i più piccoli indizi, tali divinità - per coerenza e per logica - devono essere equiparabili a qualsiasi altra cosa con le stesse caratteristiche (Assenza di prove ed indizi).
Quindi l'agnostico, per esserlo davvero ossia essere coerente, dovrebbe lasciare aperta la stessa questione anche per Paperino (Origine dell'avatar di Paolo), mostri gnomi fate unicorni ecc.
Mi spiego?
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Re: Concetto di laicità
Rasputin ha scritto:Loki ha scritto:Quindi bisognerebbe avere "la certezza di non essere sicuri", ovvero non dubitare del fatto che si stia dubitando?
Oh, that's tricky, mi piace!
Non esattamente, il mio ragionamento in genere è questo: se essere agnostici significa lasciare aperta la questione sull'esistenza o meno di una o più divinità, posto che a favore non solo non ci sono prove (E non ci possono essere altrimenti non si potrebbe più chiamarla fede), ma nemmeno i più piccoli indizi, tali divinità - per coerenza e per logica - devono essere equiparabili a qualsiasi altra cosa con le stesse caratteristiche (Assenza di prove ed indizi).
Quindi l'agnostico, per esserlo davvero ossia essere coerente, dovrebbe lasciare aperta la stessa questione anche per Paperino (Origine dell'avatar di Paolo), mostri gnomi fate unicorni ecc.
Mi spiego?
Sì, certo. Però, curiosamente, uno degli argomenti più abusati dagli agnostici è proprio questo: "come puoi avere la certezza che fate/mostri/etc. non esistano da qualche parte, dando per scontato che non sono obbligati a darci segno della loro esistenza?" Mi fa pensare che anche a riguardo delle creature Disney nutrano lo stesso agnosticismo, finendo per dubitare di ogni cosa.
Non è fiction purtroppo, sono cose che leggo spessissimo...
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Re: Concetto di laicità
Loki ha scritto:
Sì, certo. Però, curiosamente, uno degli argomenti più abusati dagli agnostici è proprio questo: "come puoi avere la certezza che fate/mostri/etc. non esistano da qualche parte, dando per scontato che non sono obbligati a darci segno della loro esistenza?" Mi fa pensare che anche a riguardo delle creature Disney nutrano lo stesso agnosticismo, finendo per dubitare di ogni cosa.
Non è fiction purtroppo, sono cose che leggo spessissimo...
Beh almeno ad essere coerenti ci provano...rendendosi ridicoli, perché nemmeno loro credono a quanto sostengono
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Re: Concetto di laicità
"Laico sul piano religioso" è un ossimoro solo in apparenza, come lo sono pure locuzioni tipo "religiosità atea", "fondamentalismo e dogmatismo ateo". Sempre per esemplificare Comunismo & Nazismo pur essendo in prevalenza atei furono a tutti gli effetti vere religioni.
Al contrario un credente che limita alla sfera strettamente personale, individuale la portata della propria fede, della propria etica, è secondo me "laico" e in qualche caso può essere persino "laicista".
Vi faccio un esempio reale: il movimento dei "cattolici per il NO" che fece propaganda per il divorzio fu un movimento cattolico laico.
Al contrario un credente che limita alla sfera strettamente personale, individuale la portata della propria fede, della propria etica, è secondo me "laico" e in qualche caso può essere persino "laicista".
Vi faccio un esempio reale: il movimento dei "cattolici per il NO" che fece propaganda per il divorzio fu un movimento cattolico laico.
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«Tantum religio potuit suadere malorum»
Lucrezio Caro - De rerum natura
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco,
che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Concetto di laicità
Sono i sistemi di pensiero che si fanno assurgere a religioni; non penso che di una madre o di un padre molto impegnati per la salute e la crescita intelligente di un figlio si direbbe "sono fanatici".
I pensieri altrui vengono sminuiti con più facilità (che si abbiano argomentazioni o meno).
Siamo fanatici religiosi in tutto quello che amiamo?
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Re: Concetto di laicità
Io direi invece che diventa religione qualsiasi "sistema di pensiero" quando lo si vuole far valere in assoluto per tutti.
Per fare un esempio abbastanza recente: l'etica dell'assistenzialismo, del solidarismo.
PS: e preciso ulteriormente, questa etica non più intesa come scelta individuale ma come obbligo per chi dà e diritto per chi riceve.
Per fare un esempio abbastanza recente: l'etica dell'assistenzialismo, del solidarismo.
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(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Concetto di laicità
Ho recentemente pensato ad un sistema di pensiero (se così lo si può definire, in maniera lasca) che non è considerabile quale vera e propria religione, poiché ha dei sostenitori, ma non dei fanatici: l'istituzione del saluto e delle norme di buona condotta generale. Ovvero il "buongiorno/buonasera" che lanciamo a persone che ci rimarranno del tutto indifferenti (ma ad un'analisi più stretta, poco cambia se le persone rivestono importanza, in questo contesto).
Non che sia poi un obbligo, come facevi notare. Al massimo, un auspicio da parte di chi (forse) ci tiene.
Forse che parte del laicismo permanga nell'indifferenza trovandoci un habitat?
Non che sia poi un obbligo, come facevi notare. Al massimo, un auspicio da parte di chi (forse) ci tiene.
Forse che parte del laicismo permanga nell'indifferenza trovandoci un habitat?
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Re: Concetto di laicità
A parte l'ultima frase che in tutta sincerità non ho capito... per il resto ti faccio notare che la differenza tra "sostenitori" e "fanatici" è del tutto soggettiva.Loki ha scritto:Ho recentemente pensato ad un sistema di pensiero (se così lo si può definire, in maniera lasca) che non è considerabile quale vera e propria religione, poiché ha dei sostenitori, ma non dei fanatici: l'istituzione del saluto e delle norme di buona condotta generale. Ovvero il "buongiorno/buonasera" che lanciamo a persone che ci rimarranno del tutto indifferenti (ma ad un'analisi più stretta, poco cambia se le persone rivestono importanza, in questo contesto).
Non che sia poi un obbligo, come facevi notare. Al massimo, un auspicio da parte di chi (forse) ci tiene.
Forse che parte del laicismo permanga nell'indifferenza trovandoci un habitat?
Non troverai mai un solo fanatico che si definisca tale, anche il più becero Salafita ti dirà di essere solo un "sostenitore"!
La regola aurea del laicismo può essere solo quella di considerare qualsiasi etica come un semplice fatto personale, di non basare su nessuna etica la Legge dello Stato, ma di considerare quest'ultima una semplice "convenzione", certo necessaria nella vita sociale ma anche inevitabilmente arbitraria.
Insomma un vero "laicista" non si scandalizza di nulla, ma pensa che qualunque norma di legge è basata e "giustificata" solo dai rapporti di forza esistenti in una determinata società e in un determinato momento storico.
Lo so, è una cosa molto difficile da realizzare perché tutti tendiamo a fare esattamente il contrario, cioè a trovare "assurde", "irrazionali" le pretese altrui e giustificare invece le nostre.
Faccio un po' di autocritica: anch'io sono sempre a definire "vergognoso" quello che giudico soggettivamente il "parassitismo" dei dipendenti pubblici che vivono sulle spalle di chi produce.
Ma se fossi coerente con le mie idee dovrei dire semplicemente che è così perché in questo momento i rapporti di forza solo a loro "favorevoli"... e il dipendente Alitalia o il pensionato baby, come diceva jessica, hanno tutto il diritto di sfruttare la situazione.
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