Quegli 80 euro di Renzi
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Bella Minsky " abbiamo creato 108.000 posti di lavoro, sono i cuoichi della Caritas"Minsky ha scritto:
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
... no io penso che costi molto di più! Ma anche che valga ampiamente il suo prezzo.Minsky ha scritto:
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Questa andava messa nel thread delle barzellette...peccato che c'è solo questo
e non la gallina che ride, ma cercherò di provvedere
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Il Fatto Quotidiano ha scritto:Governo Renzi: come fare cassa con le stufe
di Daria Lucca | 19 dicembre 2014
Noi italiani sappiamo da tempo che si può fare cassa su tutto, ma che si facesse cassa sulle stufe non era ancora successo. E invece succede, oltretutto nel (quasi) disinteresse generale, troppo presi da altri e ben maggiori guai. Peccato che, tanto per cambiare, la lingua batta dove il dente duole, ovvero a carico delle famiglie con redditi più bassi e dislocate nelle aree periferiche del paese: le aree montane, collinari, agresti. Forse in città non ve ne siete accorti, ma per fare cassa (esattamente 96 milioni di euro, recita la relazione di accompagno) il governo insiste nel volere innalzare l’Iva sul pellet, quel bozzoletto di segatura pressata che produce calore, dal 10 al 22 % nonostante la contrarietà delle associazioni di energie rinnovabili.
La notizia è di sabato scorso 13 dicembre, quando il governo ha presentato un emendamento in tal senso al testo della legge di stabilità presso la Commissione bilancio del Senato. Lanciata dall’agenzia di stampa Asca, ha cominciato a girare sui siti d’informazione di settore e su qualche quotidiano locale, ad esempio in Veneto, una delle regioni che vanta alti consumi di pellet. Chi volesse averne la certezza, può consultare gli atti di Palazzo Madama, cercando l’emendamento 3.4111 con annessa relazione tecnica, e farsi un’idea sul metodo sistematico con cui i nostri governi annusano a distanza dove c’è profumo di alternativa ma anche di povertà e lì affondano le mascelle come lo squalo sulla preda.
Che il pellet sia il materiale da riscaldamento più usato dai ceti meno abbienti è dimostrato dallo studio Istat pubblicato sul sito di qualenergia.it dove si evidenzia che i maggiori consumi sono registrati nei comuni di montagna fino a 50.000 abitanti. Certo, l’uso del pellet è ancora molto al di sotto di quello della legna tradizionale, ma la sua diffusione sta aumentando grazie a diversi fattori: riscalda di più, inquina di meno e l’accensione della stufa può essere programmata continuando a bruciare per ore, quindi non richiede la presenza materiale in casa. Può sembrare una sciocchezza, ma non lo è per quanti lavorano e non possono badare al fuoco come nelle vecchie storie contadine. Tanto è vero che, al momento, ben 2 milioni di famiglie italiane si scaldano così.
Ora, il governo non avrà inteso semplicemente equiparare l’Iva ai livelli europei? No. Ce lo spiega Gianni Silvestrini, presidente del Coordinamento Free, Fonti rinnovabili efficienza energetica: “In Europa, per quanto riguarda l’Iva sul pellet la situazione è molto diversificata. Qualche esempio: in Germania è al 7%, in Inghilterra al 5% come in Francia, in Austria al 10%”. Il riscaldamento a pellet, come gli altri consumi di legna, rientra nell’ipotesi di rilancio dei boschi nazionali. Pochi sanno che “la superficie boschiva italiana è quasi raddoppiata, passando da 5,5 a 10,4 milioni di ettari mentre il prelievo di legname si è quasi dimezzato, calando da 14 a 8 milioni di metri cubi annui”, dice Silvestrini.
Purtroppo, l’Iva al 22% avrà come immediata conseguenza la diminuzione del consumo di pellet, con ulteriori pesanti ricaschi per quella che si stava profilando come una delle facce del “made in Italy”. Le aziende di stufe e macchinari alimentati a pellet (come le caldaie) esportano infatti fino al 35% della loro produzione in Europa e nell’America del Nord. Senza contare che, essendo rinnovabile e inquinando meno, il pellet è un pilastro alla sostenibilità.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/19/governo-renzi-come-fare-cassa-con-le-stufe/1287514/
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Interessante articolo!Minsky ha scritto:Il Fatto Quotidiano ha scritto:Governo Renzi: come fare cassa con le stufe
di Daria Lucca | 19 dicembre 2014
Noi italiani sappiamo da tempo che si può fare cassa su tutto, ma che si facesse cassa sulle stufe non era ancora successo. E invece succede, oltretutto nel (quasi) disinteresse generale, troppo presi da altri e ben maggiori guai. Peccato che, tanto per cambiare, la lingua batta dove il dente duole, ovvero a carico delle famiglie con redditi più bassi e dislocate nelle aree periferiche del paese: le aree montane, collinari, agresti. Forse in città non ve ne siete accorti, ma per fare cassa (esattamente 96 milioni di euro, recita la relazione di accompagno) il governo insiste nel volere innalzare l’Iva sul pellet, quel bozzoletto di segatura pressata che produce calore, dal 10 al 22 % nonostante la contrarietà delle associazioni di energie rinnovabili.
La notizia è di sabato scorso 13 dicembre, quando il governo ha presentato un emendamento in tal senso al testo della legge di stabilità presso la Commissione bilancio del Senato. Lanciata dall’agenzia di stampa Asca, ha cominciato a girare sui siti d’informazione di settore e su qualche quotidiano locale, ad esempio in Veneto, una delle regioni che vanta alti consumi di pellet. Chi volesse averne la certezza, può consultare gli atti di Palazzo Madama, cercando l’emendamento 3.4111 con annessa relazione tecnica, e farsi un’idea sul metodo sistematico con cui i nostri governi annusano a distanza dove c’è profumo di alternativa ma anche di povertà e lì affondano le mascelle come lo squalo sulla preda.
Che il pellet sia il materiale da riscaldamento più usato dai ceti meno abbienti è dimostrato dallo studio Istat pubblicato sul sito di qualenergia.it dove si evidenzia che i maggiori consumi sono registrati nei comuni di montagna fino a 50.000 abitanti. Certo, l’uso del pellet è ancora molto al di sotto di quello della legna tradizionale, ma la sua diffusione sta aumentando grazie a diversi fattori: riscalda di più, inquina di meno e l’accensione della stufa può essere programmata continuando a bruciare per ore, quindi non richiede la presenza materiale in casa. Può sembrare una sciocchezza, ma non lo è per quanti lavorano e non possono badare al fuoco come nelle vecchie storie contadine. Tanto è vero che, al momento, ben 2 milioni di famiglie italiane si scaldano così.
Ora, il governo non avrà inteso semplicemente equiparare l’Iva ai livelli europei? No. Ce lo spiega Gianni Silvestrini, presidente del Coordinamento Free, Fonti rinnovabili efficienza energetica: “In Europa, per quanto riguarda l’Iva sul pellet la situazione è molto diversificata. Qualche esempio: in Germania è al 7%, in Inghilterra al 5% come in Francia, in Austria al 10%”. Il riscaldamento a pellet, come gli altri consumi di legna, rientra nell’ipotesi di rilancio dei boschi nazionali. Pochi sanno che “la superficie boschiva italiana è quasi raddoppiata, passando da 5,5 a 10,4 milioni di ettari mentre il prelievo di legname si è quasi dimezzato, calando da 14 a 8 milioni di metri cubi annui”, dice Silvestrini.
Purtroppo, l’Iva al 22% avrà come immediata conseguenza la diminuzione del consumo di pellet, con ulteriori pesanti ricaschi per quella che si stava profilando come una delle facce del “made in Italy”. Le aziende di stufe e macchinari alimentati a pellet (come le caldaie) esportano infatti fino al 35% della loro produzione in Europa e nell’America del Nord. Senza contare che, essendo rinnovabile e inquinando meno, il pellet è un pilastro alla sostenibilità.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/19/governo-renzi-come-fare-cassa-con-le-stufe/1287514/
Interessante perché rivelatore di una idiozia in cui "Il Fatto Quotidiano" primeggia... ma lo fa insieme a moltissimi giganti.
Prendiamo l'ultima parte, le aziende di stufe e macchinari alimentati a pellet saranno danneggiati ma di certo non riguardo alle esportazioni (intra o extra CEE), l'IVA infatti non si applica su cessioni fuori dall'Italia e comunque agli utenti americani cazzo interessa quale sia il costo del pellet in Italia!
Cosa significa l'incipit: "Noi italiani sappiamo da tempo che si può fare cassa su tutto, ma che si facesse cassa sulle stufe non era ancora successo." ?!?!?
Le stufe erano esenti IVA? ... a me non risulta!
Cercare di "fare cassa" non so se è "sbagliato", di certo è inevitabile finché non si vogliono fare tagli alla spesa pubblica, e di certo non mi sembra che "Il Fatto Quotidiano" si sia mai fatto promotore di tali tagli!
Insomma come dice il proverbio: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Forse è sbagliato il titolo. Non si tratterebbe di tassare le stufe, ma il combustibile. Che peraltro pur con l'IVA al 22% rimarrebbe di gran lunga meno tartassato rispetto ai combustibili fossili, gravati dalle accise per il 60% e oltre. Il riferimento alle fabbriche di stufe forse intende alludere all'effetto depressivo di una minor domanda di stufe sul mercato interno, che andrebbe a danneggiare una industria che esporta una percentuale significativa della produzione. Sì, il modo di esporre la questione è rozzo, ma tutto sommato corretto. Attualmente in Italia c'è una sovraproduzione di legna da ardere, e sarebbe positivo sfruttare questo combustibile per il riscaldamento, anziché il metano. Purtroppo però il grave difetto della legna che l'articolista non cita, è che inquina molto perché nella (cattiva) combustione nelle stufe genera molto particolato e ossidi di azoto. Bisognerebbe bruciarla ad alta temperatura.paolo1951 ha scritto:
Interessante articolo!
Interessante perché rivelatore di una idiozia in cui "Il Fatto Quotidiano" primeggia... ma lo fa insieme a moltissimi giganti.
Prendiamo l'ultima parte, le aziende di stufe e macchinari alimentati a pellet saranno danneggiati ma di certo non riguardo alle esportazioni (intra o extra CEE), l'IVA infatti non si applica su cessioni fuori dall'Italia e comunque agli utenti americani cazzo interessa quale sia il costo del pellet in Italia!
Cosa significa l'incipit: "Noi italiani sappiamo da tempo che si può fare cassa su tutto, ma che si facesse cassa sulle stufe non era ancora successo." ?!?!?
Le stufe erano esenti IVA? ... a me non risulta!
Cercare di "fare cassa" non so se è "sbagliato", di certo è inevitabile finché non si vogliono fare tagli alla spesa pubblica, e di certo non mi sembra che "Il Fatto Quotidiano" si sia mai fatto promotore di tali tagli!
Insomma come dice il proverbio: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Minsky non volevo intervenire sulla questione specifica del combustibile, ma solo dire che tutti sono capaci a criticare (magari più che giustamente) ogni nuova imposta, ma nessuno ha poi il coraggio di farsi sostenitore dei tagli di spesa pubblica che permetterebbero di ridurre l'assurda pressione fiscale che abbiamo oggi.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
In questo modo si va avanti con la buffonata di togliere l'ICI per mettere l'IMU, di togliere l'IMU per mettere la TASI.... e via dicendo.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Ecco, non vorrei essere nei
panni di Renzi in questo momento storico. Intanto ha dimostrato di essere un burattino manovrato dalla BCE, ed anche l'ultima riforma sulla stabilità sicuramente non aiuta. Quello che non si rendono conto è che stiamo precipitando in caduta libera, intendo l'Italia stà precipitando in caduta libera verso una situazione sempre più insostenibile. Sperare in una ripresa è veramente utopistico. L'unica cosa intelligente che Renzi avrebbe potuto e dovuto fare sarebbe stata un uscita dall'euro e dalla BCE con un recupero, anche se doloroso della sovranità nazionale. Ma in questo modo, signori miei, non andremo da nessuna parte se non sempre più in basso, finchè non succederà qualcosa di eclatante che rovescierà la situazione, ma sarà dura la ripresa, come dopo una guerra e forse anche di più. Dopo la guerra c'erano delle prospettive di crescita adesso mancano anche quelle.
panni di Renzi in questo momento storico. Intanto ha dimostrato di essere un burattino manovrato dalla BCE, ed anche l'ultima riforma sulla stabilità sicuramente non aiuta. Quello che non si rendono conto è che stiamo precipitando in caduta libera, intendo l'Italia stà precipitando in caduta libera verso una situazione sempre più insostenibile. Sperare in una ripresa è veramente utopistico. L'unica cosa intelligente che Renzi avrebbe potuto e dovuto fare sarebbe stata un uscita dall'euro e dalla BCE con un recupero, anche se doloroso della sovranità nazionale. Ma in questo modo, signori miei, non andremo da nessuna parte se non sempre più in basso, finchè non succederà qualcosa di eclatante che rovescierà la situazione, ma sarà dura la ripresa, come dopo una guerra e forse anche di più. Dopo la guerra c'erano delle prospettive di crescita adesso mancano anche quelle.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Uscire da euro, da BCE, ... o anche dall'Unione Europea sic et simpliciter non serve ad una beata minchia!
Si esce dalla crisi solo se si aumenta il PIL o se si diminuisce la spesa pubblica.
Per aumentare il PIL bisognerebbe aumentare il numero di coloro che producono, per diminuire la spesa pubblica bisognerebbe diminuire il numero di coloro non producono ma vivono a spese degli altri.
Due cose abbastanza complementari, se per esempio si licenziasse ,diciamo, un milione di pubblici dipendenti si avrebbe un duplice effetto: lo stato spenderebbe molto meno e un milione di persone che finora non producevano un cazzo, dovrebbero finalmente darsi da fare per mantenersi da sole, e anche per pagare realmente le tasse, quindi sarebbero costrette a produrre!
Si esce dalla crisi solo se si aumenta il PIL o se si diminuisce la spesa pubblica.
Per aumentare il PIL bisognerebbe aumentare il numero di coloro che producono, per diminuire la spesa pubblica bisognerebbe diminuire il numero di coloro non producono ma vivono a spese degli altri.
Due cose abbastanza complementari, se per esempio si licenziasse ,diciamo, un milione di pubblici dipendenti si avrebbe un duplice effetto: lo stato spenderebbe molto meno e un milione di persone che finora non producevano un cazzo, dovrebbero finalmente darsi da fare per mantenersi da sole, e anche per pagare realmente le tasse, quindi sarebbero costrette a produrre!
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
naturalmente, ricetta impeccabile, come sempre.paolo1951 ha scritto:Uscire da euro, da BCE, ... o anche dall'Unione Europea sic et simpliciter non serve ad una beata minchia!
Si esce dalla crisi solo se si aumenta il PIL o se si diminuisce la spesa pubblica.
Per aumentare il PIL bisognerebbe aumentare il numero di coloro che producono, per diminuire la spesa pubblica bisognerebbe diminuire il numero di coloro non producono ma vivono a spese degli altri.
Due cose abbastanza complementari, se per esempio si licenziasse ,diciamo, un milione di pubblici dipendenti si avrebbe un duplice effetto: lo stato spenderebbe molto meno e un milione di persone che finora non producevano un cazzo, dovrebbero finalmente darsi da fare per mantenersi da sole, e anche per pagare realmente le tasse, quindi sarebbero costrette a produrre!
infatti le riduzioni di personale attuate ad oggi stanno funzionando così bene in questo senso che mi chiedo come mai dicono che siamo ancora in piena crisi...
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Con l'effetto "comico" che ogni nuova tassa sostitutiva, a conti fatti, costa di più della precedente ...paolo1951 ha scritto:In questo modo si va avanti con la buffonata di togliere l'ICI per mettere l'IMU, di togliere l'IMU per mettere la TASI.... e via dicendo.
AF: Casa, la Tasi costa più dell'Imu. Quanto si paga città per città
"Più 89 euro a Mantova. A Pistoia 75 euro in più e 21 a Piacenza. E' il conto che, secondo il Servizio Politiche Territoriali della Uil, il passaggio dall'Imu alla Tasi ha portato in dote agli abitanti di queste città che hanno già deliberato in giunta le caratteristiche della nuova tassa che nelle intenzioni del governo Letta è destinata a finanziare i servizi indivisibili forniti dai Comuni. "
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Te li ricordi i Forlani, gli Sbardella, i De Michelis?SauroClaudio ha scritto:Ecco, non vorrei essere nei
panni di Renzi in questo momento storico. Intanto ha dimostrato di essere un burattino manovrato dalla BCE, ed anche l'ultima riforma sulla stabilità sicuramente non aiuta. Quello che non si rendono conto è che stiamo precipitando in caduta libera, intendo l'Italia stà precipitando in caduta libera verso una situazione sempre più insostenibile. Sperare in una ripresa è veramente utopistico. L'unica cosa intelligente che Renzi avrebbe potuto e dovuto fare sarebbe stata un uscita dall'euro e dalla BCE con un recupero, anche se doloroso della sovranità nazionale. Ma in questo modosignori miei, non andremo da nessuna parte se non sempre più in basso, finchè non succederà qualcosa di eclatante che rovescierà la situazione, ma sarà dura la ripresa, come dopo una guerra e forse anche di più. Dopo la guerra c'erano delle prospettive di crescita adesso mancano anche quelle.
Pensi che Renzi sia peggio di costoro? Penso di no. Solo che quei tre, a suo tempo, non avevano 3 miliardi di ex morti di fame desiderosi di produrre i maglioni, le scarpe e tutti quegli altri prodotti a bassa tecnologia che sono sempre stato il grosso del nostro export.
Una volta avevamo l'inflazione al 22% che ci corrodeva i nostri stipendi. Ora l'abbiamo finalmente debellata. Ma sono i nostri stipendi che hanno iniziato a rattrappirsi.
Dovremo vivere con lo stipendio percepito dal cinese. Non penso che ci sia un altra soluzione. E variare la nostra dieta ...
... chissà, magari è pure bona ...
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
E dàlli con sta solfa di mangiare gli insetti. Ma quanto pensi che ci si nutra con un insetto? Son pochi milligrammi di carne, eh.holubice ha scritto:
... chissà, magari è pure bona ...
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Beh, dipende da quante ne acchiappi col retino ...Minsky ha scritto:E dàlli con sta solfa di mangiare gli insetti. Ma quanto pensi che ci si nutra con un insetto? Son pochi milligrammi di carne, eh.
... con un po' di fantasia, e con un po' d'abitudine, potremo fargli sostituire la fritturina di sardoncini ...
Tu storci il naso, ma è un paio di volte che leggo di posti che hanno cominciato a cucinarle. Ci stanno facendo il palato a poco a poco ...
Milano. Menu a base di insetti al ristorante: ma l'Asl sequestra tutto prima della cena
"Si erano prenotati in tanti, 240 commensali divisi in due sere, per degustare l'insalata di mele con insetti misti, la focaccia alle larve, il frico con le cavallette, il risotto con salsiccia e vespe, il filetto con bachi da seta e il budino al cioccolato con menta e scorpioni, ma il banchetto - come riporta oggi l'edizione locale del Corriere della Sera - è stato annullato dai veterinari dell'Asl, che hanno sequestrato gli insetti e messo i sigilli ai frigoriferi del locale "La Sidreria" di Milano. (continua)"
De sto' passo, altro che a fare tante storie per i cinesi che si pappano i gatti del cimitero. Ad avercelo, un gatto ...
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Eppure l'Italiano medio (che ha la memoria corta) chiede a gran voce di ritornare a quei tempi... all'inflazione al 22% e magari anche qualcosa di più!holubice ha scritto:... Una volta avevamo l'inflazione al 22% che ci corrodeva i nostri stipendi. Ora l'abbiamo finalmente debellata. Ma sono i nostri stipendi che hanno iniziato a rattrappirsi.
Ma il bello è che questo non lo chiede tanto l'imprenditore indebitato, che effettivamente ci potrebbe avere un qualche interesse, ma lo chiedono piuttosto i pensionati, i pubblici dipendenti, i loro sindacalisti...
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
La cosa può essere riassunta così: l'inflazione, ovvero lo Stato che si mette a stampare a ruota libera, è una forma di tassa, a mio avviso necessaria, per quei paesi che non sono fiscalmente onesti: ti rosicchia, mese dopo mese, il tuo stipendio da dentro le tue tasche, colpisce tutti indiscriminatamente, tutti. Ma danneggia in particolar modo quelli che non si possono difendere investendo grossi patrimoni in modo che si rivalutino, come accadeva in passato quando in tanti correvano ad acquistare case e CCT.paolo1951 ha scritto:Eppure l'Italiano medio (che ha la memoria corta) chiede a gran voce di ritornare a quei tempi... all'inflazione al 22% e magari anche qualcosa di più!
Ma il bello è che questo non lo chiede tanto l'imprenditore indebitato, che effettivamente ci potrebbe avere un qualche interesse, ma lo chiedono piuttosto i pensionati, i pubblici dipendenti, i loro sindacalisti...
E' brutta, ingiusta. Ma l'inflazione permette ad un Paese di non fallire.
Viceversa, come ha fatto l'Argentina di Menem, e come ci avviamo a fare noi, l'ancorarsi a monete forti e stabili stoppano questo andazzo, ma mettono fuori gioco le esportazioni. L'unico modo di mandare avanti la spesa pubblica di una nazione albergata da corrotti, evasori e mangia pane a tradimento è ricorrere al debito.
Ora non possiamo più fare neanche quello. Ed andremo, ad horas, a gambe all'aria.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Poi ci sono le inconfessabili verità che conoscono solo i nostri notai. Ma di cui si stanno accorgendo anche altrove ... eh, mascherine ...
Corriere : La Bundensbank : italiani più ricchi dei tedeschi
"E’ la zia che a tavola tiene stretta la borsetta e manda via quelli che vengono a chiedere soldi», ha detto di Angela Merkel il presidente della Spd Sigmar Gabriel incontrando nei giorni scorsi i giornalisti stranieri. Ma qualche ragione la cancelliera ce la potrebbe anche avere a invocare sempre politiche di austerità se fosse vero, per esempio, che i tedeschi sono più poveri di italiani, spagnoli e francesi. Anzi, in Germania la ricchezza della famiglie in Germania sarebbe inferiore di circa un terzo a quella esistente nei Paesi meno «virtuosi».
STUDIO - A fornire questi dati è stato uno studio della Bundesbank, secondo cui il patrimonio medio di una famiglia tedesca ammonta a 51.400 euro. Molto meno che in Italia (163.900), Spagna (178.300) e Francia (113.500). Più poveri dei mediterranei anche gli austriaci, la cui ricchezza privata è valutabile in 76.400 euro. (continua)"
Corriere : La Bundensbank : italiani più ricchi dei tedeschi
"E’ la zia che a tavola tiene stretta la borsetta e manda via quelli che vengono a chiedere soldi», ha detto di Angela Merkel il presidente della Spd Sigmar Gabriel incontrando nei giorni scorsi i giornalisti stranieri. Ma qualche ragione la cancelliera ce la potrebbe anche avere a invocare sempre politiche di austerità se fosse vero, per esempio, che i tedeschi sono più poveri di italiani, spagnoli e francesi. Anzi, in Germania la ricchezza della famiglie in Germania sarebbe inferiore di circa un terzo a quella esistente nei Paesi meno «virtuosi».
STUDIO - A fornire questi dati è stato uno studio della Bundesbank, secondo cui il patrimonio medio di una famiglia tedesca ammonta a 51.400 euro. Molto meno che in Italia (163.900), Spagna (178.300) e Francia (113.500). Più poveri dei mediterranei anche gli austriaci, la cui ricchezza privata è valutabile in 76.400 euro. (continua)"
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Vaccate. Che minchia significa "patrimonio"?holubice ha scritto:Poi ci sono le inconfessabili verità che conoscono solo i nostri notai. Ma di cui si stanno accorgendo anche altrove ... eh, mascherine ...
Corriere : La Bundensbank : italiani più ricchi dei tedeschi
"E’ la zia che a tavola tiene stretta la borsetta e manda via quelli che vengono a chiedere soldi», ha detto di Angela Merkel il presidente della Spd Sigmar Gabriel incontrando nei giorni scorsi i giornalisti stranieri. Ma qualche ragione la cancelliera ce la potrebbe anche avere a invocare sempre politiche di austerità se fosse vero, per esempio, che i tedeschi sono più poveri di italiani, spagnoli e francesi. Anzi, in Germania la ricchezza della famiglie in Germania sarebbe inferiore di circa un terzo a quella esistente nei Paesi meno «virtuosi».
STUDIO - A fornire questi dati è stato uno studio della Bundesbank, secondo cui il patrimonio medio di una famiglia tedesca ammonta a 51.400 euro. Molto meno che in Italia (163.900), Spagna (178.300) e Francia (113.500). Più poveri dei mediterranei anche gli austriaci, la cui ricchezza privata è valutabile in 76.400 euro. (continua)"
Solo che una famiglia abbia un appartamento in un vecchio condominio in città, sulla carta quello vale almeno 150.000 - 200.000 euro.
In Italia la gran parte delle famiglie è proprietaria della casa in cui vive, perché è costretta ad indebitarsi con i mutui se vuole avere un tetto stabile. La tensione abitativa ha reso da sempre una giungla il mercato delle case in affitto. Non ci sono alternative!
Ma la casa di proprietà non è certo un "patrimonio"! È un costo incessante. Un'altra forma dell'inflazione.
Va a caghèr la Merkel con tutta la compagnia.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Conoscevo un tipo, notabile democristiano, che suoleva dire:Minsky ha scritto:Vaccate. Che minchia significa "patrimonio"?
Solo che una famiglia abbia un appartamento in un vecchio condominio in città, sulla carta quello vale almeno 150.000 - 200.000 euro.
In Italia la gran parte delle famiglie è proprietaria della casa in cui vive, perché è costretta ad indebitarsi con i mutui se vuole avere un tetto stabile. La tensione abitativa ha reso da sempre una giungla il mercato delle case in affitto. Non ci sono alternative!
Ma la casa di proprietà non è certo un "patrimonio"! È un costo incessante. Un'altra forma dell'inflazione.
Va a caghèr la Merkel con tutta la compagnia.
"Ci sono conventi ricchi, con frati poveri. E ci sono conventi poveri, con frati ricchi"
Ecco, niente meglio di questa frase riassume tutto ...
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Il costo della vita in Germania, specie per quanto riguarda i beni di prima necessità, corrisponde a circa 40% meno che in Italia.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Ma non c'è il benché minimo dubbio che la qualità della vita in Germania sia almeno due o tre volte quella dell'Italia.Rasputin ha scritto:Il costo della vita in Germania, specie per quanto riguarda i beni di prima necessità, corrisponde a circa 40% meno che in Italia.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Minsky ha scritto:Vaccate. Che minchia significa "patrimonio"?holubice ha scritto:Poi ci sono le inconfessabili verità che conoscono solo i nostri notai. Ma di cui si stanno accorgendo anche altrove ... eh, mascherine ...
Corriere : La Bundensbank : italiani più ricchi dei tedeschi
"E’ la zia che a tavola tiene stretta la borsetta e manda via quelli che vengono a chiedere soldi», ha detto di Angela Merkel il presidente della Spd Sigmar Gabriel incontrando nei giorni scorsi i giornalisti stranieri. Ma qualche ragione la cancelliera ce la potrebbe anche avere a invocare sempre politiche di austerità se fosse vero, per esempio, che i tedeschi sono più poveri di italiani, spagnoli e francesi. Anzi, in Germania la ricchezza della famiglie in Germania sarebbe inferiore di circa un terzo a quella esistente nei Paesi meno «virtuosi».
STUDIO - A fornire questi dati è stato uno studio della Bundesbank, secondo cui il patrimonio medio di una famiglia tedesca ammonta a 51.400 euro. Molto meno che in Italia (163.900), Spagna (178.300) e Francia (113.500). Più poveri dei mediterranei anche gli austriaci, la cui ricchezza privata è valutabile in 76.400 euro. (continua)"
Hai ragione.
Questo discorso fu l'origine dello scazzo tra me e il povero Holubice, mesi addietro...
Il poveretto in questione non distingue le varie voci patrimoniali e non tiene conto delle realtà di mercato.
Negli ultimi sei-sette anni il valore degli immobili (la prima voce patrimoniale delle famiglie italiane) si è deprezzato di un buon 20-25% per il "civile" e dimezzato per il c.d. "commerciale"...
In compenso la liquidità è pressoché azzerata...
Ergo oggigiorno sta meglio chi ha centomila euro sul c/c (o investiti mobiliarmente e disinvestibili in pochi giorni) di chi ne abbia il triplo (o dieci volte tanto) in "mattoni invendibili"...
Ma il minestrone Holubitico non ne tiene conto.
Parlare di (micro) economia con Holubice equivale a perdere del tempo.
Raramente mi è capitato di imbattermi in persone talmente digiune di statistica e "medie" e pur convinte delle proprie "non-idee" al riguardo.
Un raro esempio di caprone totale.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
E comunque, se proprio ci vogliamo uscire da questo euro, usciamoci pure.
Ma non vorrei essere nei panni di chi ha un mutuo trentennale da estinguere (in euro).
E c'è un fantasma che si aggira per l'Europa Italia ...
... il fantasma della Patrimoniale.
E sta tutto nei numeri. Noi possediamo ricchezza per 8 volte e mezza il nostro debito pubblico. Pagando la decima evangelica, tanto per dire, metteremmo tutto a posto.
E lo faremo. Con le buone o con le cattive.
Ma non vorrei essere nei panni di chi ha un mutuo trentennale da estinguere (in euro).
E c'è un fantasma che si aggira per l'
... il fantasma della Patrimoniale.
E sta tutto nei numeri. Noi possediamo ricchezza per 8 volte e mezza il nostro debito pubblico. Pagando la decima evangelica, tanto per dire, metteremmo tutto a posto.
E lo faremo. Con le buone o con le cattive.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Il nostro debito pubblico è alle Cayman, e negli altri paradisi fiscali, nei depositi dello IOR. Basterebbe sequestrare lo IOR e avremmo risolto tutto senza toccare le tasche degli italiani. Prova a farlo sapere in giro, poi vediamo se continuano a belare davanti a papa Ciccio.holubice ha scritto:E comunque, se proprio ci vogliamo uscire da questo euro, usciamoci pure.
Ma non vorrei essere nei panni di chi ha un mutuo trentennale da estinguere (in euro).
E c'è un fantasma che si aggira per l'EuropaItalia ...
... il fantasma della Patrimoniale.
E sta tutto nei numeri. Noi possediamo ricchezza per 8 volte e mezza il nostro debito pubblico. Pagando la decima evangelica, tanto per dire, metteremmo tutto a posto.
E lo faremo. Con le buone o con le cattive.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Eh ... sono in buona compagnia ...primaverino ha scritto:...Raramente mi è capitato di imbattermi in persone talmente digiune di statistica e "medie" e pur convinte delle proprie "non-idee" al riguardo.
Un raro esempio di caprone totale.
Ricordo il buon Monti dire che, nelle sue discussioni circa il debito pubblico con i partner europei, si sentiva dire:
-"Ma noi ci veniamo spesso in vacanza in Italia. Vediamo le case in cui abitate. E vediamo le auto con cui andate in giro ..."
Le case si saranno pure svalutate. Ma i soldi per comperarle, 5 anni anni fa, in qualche modo erano saltati fuori. Ma a guardare i dati economici, mediamente, siamo sempre stati tutti morti di fame.
HF: Redditi, il 90% degli italiani dichiara meno di 35.600 euro. Metà dei contribuenti guadagna meno di 15.700 euro
Oh, parliamo di lordo. Fatta la tara, vuole dire pasta asciutta col pomodoro a mattino, a pranzo e a cena. E come casa, una roulotte nel campo nomadi ...
"Ci sono le bugie piccole. Ci sono le bugie grandi. E poi ci sono le statistiche"
(Mark Twain)
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Io non sono ancora riuscito a decifrare Renzi.
C'è chi lo descrive come un uomo nelle mani della Confindustria, chi come un sodale di Berlusconi fin dai tempi della famosa cena.
Io sono uno di quelli che dalla libertà di licenziamento ha molto da temere. Ma prima di essere un dipendente, sono stato un padrone, e so che quando i soldi in cassa non ci sono più, non c'è Statuto dei Lavoratori che tenga. E so che questo concento, a breve, si manifesterà anche sulla pelle di milioni d statali che hanno pensato che l'appartenenza alla loro casta li mettesse al riparo da qualsiasi evento e tempesta. L'uragano arriverà dopo tutti gli altri, ma li travolgerà anche loro. Al livello in cui siamo arrivati una soluzione Renzi non la troverà. Perchè una soluzione non c'è. Se c'è, c'è una dissoluzione.
Che fare?
Secondo me c'è solo una cosa da fare: il mettersi in testa che di qui a poco dovremo vivere di poco, di quel poco con cui vivevano i nostri genitori (o i vostri nonni, se siete giovani), di pranzi e cene fatte solo di minestre per intere settimane, di case in cui vivevano famiglie allargate di 4 padri e 4 madri e suoceri sotto di un unico tetto. Quei racconti che ci sembravano cronache del Alto Egitto ai tempi di Ramsete, ma che invece erano cose accadute a memoria d'uomo. Cose che altri uomini dovranno riaffrontare in prima persona. Giovani uomini che, ho paura, hanno poco, o punto, anticorpi ...
Lo stipendio in Cina è di 82 euro
"Un'ora di lavoro nello stabilimento di Foshan vale tra i 30 e i 40 centesimi. Gli orari variano ma i turni sono almeno di dieci ore. In fabbrica gli operai ci vivono: l'azienda fornisce vitto e alloggio. E al momento dell'assunzione devono persino pagarsi le tute di lavoro (6 euro)" (continua)
Guardatela ben quella foto sopra. Presto, sulla terza o sulla quarta fila, ci sarete anche voi ...
C'è chi lo descrive come un uomo nelle mani della Confindustria, chi come un sodale di Berlusconi fin dai tempi della famosa cena.
Io sono uno di quelli che dalla libertà di licenziamento ha molto da temere. Ma prima di essere un dipendente, sono stato un padrone, e so che quando i soldi in cassa non ci sono più, non c'è Statuto dei Lavoratori che tenga. E so che questo concento, a breve, si manifesterà anche sulla pelle di milioni d statali che hanno pensato che l'appartenenza alla loro casta li mettesse al riparo da qualsiasi evento e tempesta. L'uragano arriverà dopo tutti gli altri, ma li travolgerà anche loro. Al livello in cui siamo arrivati una soluzione Renzi non la troverà. Perchè una soluzione non c'è. Se c'è, c'è una dissoluzione.
Che fare?
Secondo me c'è solo una cosa da fare: il mettersi in testa che di qui a poco dovremo vivere di poco, di quel poco con cui vivevano i nostri genitori (o i vostri nonni, se siete giovani), di pranzi e cene fatte solo di minestre per intere settimane, di case in cui vivevano famiglie allargate di 4 padri e 4 madri e suoceri sotto di un unico tetto. Quei racconti che ci sembravano cronache del Alto Egitto ai tempi di Ramsete, ma che invece erano cose accadute a memoria d'uomo. Cose che altri uomini dovranno riaffrontare in prima persona. Giovani uomini che, ho paura, hanno poco, o punto, anticorpi ...
Lo stipendio in Cina è di 82 euro
"Un'ora di lavoro nello stabilimento di Foshan vale tra i 30 e i 40 centesimi. Gli orari variano ma i turni sono almeno di dieci ore. In fabbrica gli operai ci vivono: l'azienda fornisce vitto e alloggio. E al momento dell'assunzione devono persino pagarsi le tute di lavoro (6 euro)" (continua)
Guardatela ben quella foto sopra. Presto, sulla terza o sulla quarta fila, ci sarete anche voi ...
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Vivere di poco?holubice ha scritto:...
Che fare?
Secondo me c'è solo una cosa da fare: il mettersi in testa che di qui a poco dovremo vivere di poco, di quel poco con cui vivevano i nostri genitori (o i vostri nonni, se siete giovani), di pranzi e cene fatte solo di minestre per intere settimane, di case in cui vivevano famiglie allargate di 4 padri e 4 madri e suoceri sotto di un unico tetto. Quei racconti che ci sembravano cronache del Alto Egitto ai tempi di Ramsete, ma che invece erano cose accadute a memoria d'uomo. Cose che altri uomini dovranno riaffrontare in prima persona. Giovani uomini che, ho paura, hanno poco, o punto, anticorpi ...
Caro Holu questo è il miglior sistema per avere sempre meno!
Bisogna consumare ma prima anche lavorare, produrre di più.
Il posto di lavoro "fisso" non è un diritto, ma solo un privilegio... "nobiliare".
I nobili hanno da sempre preteso di poter vivere del lavoro degli altri senza produrre nulla.
Oggi i nobili sono cambiati, sono diversi da quelli del passato, ma il sistema parassitario è immutato.
I nuovi nobili si chiamano oggi "pubblici dipendenti" e, democraticamente, si è molto aumentato il loro numero, si sono concessi titoli nobiliari a troppe persone... questo è stato il grave errore!
Se il numero dei parassiti cresce troppo l'animale parassitato soffre e al limite muore... e così anche i parassiti "soffrono" e alla fine, da ultimi, muoiono anch'essi.
___________________
«Tantum religio potuit suadere malorum»
Lucrezio Caro - De rerum natura
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco,
che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Quegli 80 euro di Renzi
paolo1951 ha scritto:Vivere di poco?
Caro Holu questo è il miglior sistema per avere sempre meno! ...
Il poco è sempre meglio del niente. La globalizzazione, e i suoi vasi comunicanti che ti mettono irrimediabilmente in concorrenza con un operaio da 30-40 centesimi all'ora si può fermare solo con un sistema: una chiusura ermetica. Punto.
Un'idiozia? Forse.
Ve la ricordate la Jugoslavia di Tito? Era un Paese anomalo, un dittatura comunista blanda, in rotta contemporaneamente sia con l'Occidente, sia con un pericoloso URSS di Stalin. Un Paese in cui non si viveva un gran che bene, in cui dovevi stare in quegli orribili scatoloni prefabbricati ...
... in cui la botta di vita, il sabato sera, era un bicchierino di vodka con un cetriolino stagionato. Una tistezza? Forse. Ma è stato l'esempio vivente che ci si può isolare dal resto del mondo. E farlo nel mare Adriatico. Sopravivendo 50 anni.
Se devo scegliere gli 82 euro al mese per 13 ore di lavoro giornaliere, 6 giorni su 7, beh, allora preferisco il cetriolino stagionato.
Meglio il cetriolino stagionato, che il grande cetriolo globale ...
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
There Is No Alternative
"There is no alternative (spesso contratto nell'acronimo TINA) era uno slogan usato spesso dal primo ministro conservatore inglese Margaret Thatcher e che fu poi ampiamente adottato da altri politici (per esempio Gerhard Schröder, ex primo ministro della Germania, tradusse l'argomentazione in tedesco: "Es gibt keine Alternativen...").[1] Nell'economia, nella politica e nell'economia politica questa frase ha preso il significato della mancanza di alternative al sistema neoliberista e che il libero mercato, capitalismo e globalizzazione siano l'unica strada percorribile per lo sviluppo di una società moderna. ...(continua)"
A cui si contrappone la dottrina:
N.C.S.C.
(Non C'è .... Sto Ca$$o ...)
"There is no alternative (spesso contratto nell'acronimo TINA) era uno slogan usato spesso dal primo ministro conservatore inglese Margaret Thatcher e che fu poi ampiamente adottato da altri politici (per esempio Gerhard Schröder, ex primo ministro della Germania, tradusse l'argomentazione in tedesco: "Es gibt keine Alternativen...").[1] Nell'economia, nella politica e nell'economia politica questa frase ha preso il significato della mancanza di alternative al sistema neoliberista e che il libero mercato, capitalismo e globalizzazione siano l'unica strada percorribile per lo sviluppo di una società moderna. ...(continua)"
A cui si contrappone la dottrina:
N.C.S.C.
(Non C'è .... Sto Ca$$o ...)
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
.... sarà. Ma quando queste teorie camminavano sulle gambe di molte persone, e sulle punte di molti missili, io, e tanti altri, vivevamo molto meglio. Con noi, a ben vedere, anche quegli artigiani che si buttano in questi giorni dentro al fiume.
"... il capitalimo si sposterà sempre, sempre alla ricerca di un Paese nel mondo in cui costi meno produrre le proprie merci" (C. Marx cito a memoria, ma ricordo che era scritto così)
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Leggete questo sunto, di non so chi, ma molto chiaro:
"l capitalismo non è una idea filosofica, ma una struttura economica. Ben precisa. ...."
"l capitalismo non è una idea filosofica, ma una struttura economica. Ben precisa. ...."
- Spoiler:
- il capitalismo non è una idea filosofica, ma una struttura economica. Ben precisa.
Si basa sulla proprietà dei mezzi di produzione.
Ogni ente proprietario di tali mezzi opera in funzione di ricavare profitto dallo sfruttamento del lavoro salariato. Per sfruttamento si intende quota di produzione non pagata. Il plus lavoro. Che si trasforma sul mercato in plus valore: profitto.
Ogni ente proprietario che chiameremo borghese o capitalista, anche se si mostra sotto diverse forme: dal piccolo borghese fino alla multinazionale. (cambiano le quote, ma il meccanismo è lo stesso ) si trova a confrontarsi con la concorrenza.
Essendo il mercato mondiale il luogo dove il plus lavoro si trasforma in profitto, ogni ente o capitalista, deve controllare quel mercato, per favorire il flusso delle proprie merci, e contrastare le merci concorrenziali.
Il modo più comune per battere la concorrenza è il rapporto prezzo qualità. (Abbassa il prezzo e aumenta la qualità ).
Questo metodo ( inevitabile ) abbassa la quota di profitto, perché implica un generale aumento dei costi.
Per far fronte a questo (necessario) inconveniente si agisce su due fronti:
1) il taglio delle spese dove è possibile (
il costo della manodopera )
2) l'aumento della produzione. ( che esercita un abbassamento generale degli investimenti ).
Quante volte sentiamo i borghesi
( confindustria) ripetere il mantra dell'aumento della produttività? Ogni 5 minuti?
Marchionne docet.
Che succede nel mercato mondiale?
Due fattori si combinano:
1) aumento del flusso delle merci, dato dal progressivo aumento della produzione.
2) diminuzione costante del potere d' acquisto e del salario medio.
( dato dal taglio dei salari per contenere le spese ).
Così : il precariato, i bassi salari diventano una regola. Vedi paesi occidentali negli ultimi anni?
-Mio padre con il salario si è costruito una casa, mio figlio con il salario appena si mantiene-
Mio padre è figlio della socialdemocratizzazione dei profitti, ossia una quota viene redistribuita ai salariati per favorire il mercato interno ( mercato = profitto ).
Mio figlio cresce nella fase di declino del capitalismo occidentale.
( data la concorrenza si taglia il salario e si rendono i lavoratori precari ).
Ok?
Ora..
Il continuo flusso di merci e la diminuzione della capacità di acquisto generano la crisi generale, che andrà a sommarsi alle crisi parziali, quale quella finanziaria, quella edile/immobiliare. La somma di diversi comparti in crisi, porterà alla crisi generale, mondiale.
Per il modo di produzione capitalistico la crisi è inevitabile, così come è inevitabile la guerra mondiale, strumento che distrugge i vecchi sistemi di produzione, le merci in eccesso, per ridare nuova linfa al capitalismo.
Ecco così che si delinea la catena : costruzione e distruzione.
Marx tutto questo l'aveva scritto quando il 99% dell'umanità era ancora nel medio evo. Quando alla prima guerra mondiale mancavano 70 anni. Non si tratta di previsioni magiche, ma di studio sistematico dei rapporti di produzione capitalistici.
Ossia un continuo scontro tra fazioni della borghesia, l'ultimo è in libia. Una crisi parziale, inevitabile nel capitalismo.
@bion : marx è stato : un economista, uno storico, un giornalista, un matematico, un sindacalista, un politico, un rivoluzionario, ma non un filosofo.
E per averne conferma ti leggi : - la miseria della filosofia - scritta da lui. Direi che basta il titolo del breve saggio su come giudicava la filosofia.
So che alla corrente classe dominante da fastidio che sia considerato economista, meglio filosofo, così è più semplice scaricarlo.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
holubice ha scritto:paolo1951 ha scritto:Vivere di poco?
Caro Holu questo è il miglior sistema per avere sempre meno! ...
Il poco è sempre meglio del niente. La globalizzazione, e i suoi vasi comunicanti che ti mettono irrimediabilmente in concorrenza con un operaio da 30-40 centesimi all'ora si può fermare solo con un sistema: una chiusura ermetica. Punto.
Un'idiozia? Forse.
Ve la ricordate la Jugoslavia di Tito? Era un Paese anomalo, un dittatura comunista blanda, in rotta contemporaneamente sia con l'Occidente, sia con un pericoloso URSS di Stalin. Un Paese in cui non si viveva un gran che bene, in cui dovevi stare in quegli orribili scatoloni prefabbricati ...
... in cui la botta di vita, il sabato sera, era un bicchierino di vodka con un cetriolino stagionato. Una tistezza? Forse. Ma è stato l'esempio vivente che ci si può isolare dal resto del mondo. E farlo nel mare Adriatico. Sopravivendo 50 anni.
Se devo scegliere gli 82 euro al mese per 13 ore di lavoro giornaliere, 6 giorni su 7, beh, allora preferisco il cetriolino stagionato.
Meglio il cetriolino stagionato, che il grande cetriolo globale ...
La differenza fondamentale tra i due sistemi è che in quello capitalista puoi scegliere di vivere come ti pare. In quello da te indicato avevi solo il cetriolo e non da mangiare ma ....e te lo garantisco io. Io ci ero stato nella Jugoslavia di Tito!! Altro che vivere non gran che bene. Li ti lasciavano morire e non glie ne fregava niente a nessuno. E non per modo di dire ma realmente ......non scherziamo su certe tragedie che alcuni regimi hanno creato.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Holu mi stupisci più che deludermi... comunque il rosso è mio.holubice ha scritto:Leggete questo sunto, di non so chi, ma molto chiaro:
"l capitalismo non è una idea filosofica, ma una struttura economica. Ben precisa. ...."
- Spoiler:
il capitalismo non è una idea filosofica, ma una struttura economica. Ben precisa.
Si basa sulla proprietà dei mezzi di produzione.
Ogni ente proprietario di tali mezzi opera in funzione di ricavare profitto dallo sfruttamento del lavoro salariato. Per sfruttamento si intende quota di produzione non pagata. Il plus lavoro. Che si trasforma sul mercato in plus valore: profitto.
Ogni ente proprietario che chiameremo borghese o capitalista, anche se si mostra sotto diverse forme: dal piccolo borghese fino alla multinazionale. (cambiano le quote, ma il meccanismo è lo stesso ) si trova a confrontarsi con la concorrenza.
Essendo il mercato mondiale il luogo dove il plus lavoro si trasforma in profitto, ogni ente o capitalista, deve controllare quel mercato, per favorire il flusso delle proprie merci, e contrastare le merci concorrenziali.
Il modo più comune per battere la concorrenza è il rapporto prezzo qualità. (Abbassa il prezzo e aumenta la qualità ).
Questo metodo ( inevitabile ) abbassa la quota di profitto, perché implica un generale aumento dei costi.
Per far fronte a questo (necessario) inconveniente si agisce su due fronti:
1) il taglio delle spese dove è possibile (
il costo della manodopera )
2) l'aumento della produzione. ( che esercita un abbassamento generale degli investimenti ).
Quante volte sentiamo i borghesi
( confindustria) ripetere il mantra dell'aumento della produttività? Ogni 5 minuti?
Marchionne docet.
Che succede nel mercato mondiale?
Due fattori si combinano:
1) aumento del flusso delle merci, dato dal progressivo aumento della produzione.
2) diminuzione costante del potere d' acquisto e del salario medio.
( dato dal taglio dei salari per contenere le spese ).
Così : il precariato, i bassi salari diventano una regola. Vedi paesi occidentali negli ultimi anni?
-Mio padre con il salario si è costruito una casa, mio figlio con il salario appena si mantiene-
Mio padre è figlio della socialdemocratizzazione dei profitti, ossia una quota viene redistribuita ai salariati per favorire il mercato interno ( mercato = profitto ).
Mio figlio cresce nella fase di declino del capitalismo occidentale.
( data la concorrenza si taglia il salario e si rendono i lavoratori precari ).
Ok?
Ora..
Il continuo flusso di merci e la diminuzione della capacità di acquisto generano la crisi generale, che andrà a sommarsi alle crisi parziali, quale quella finanziaria, quella edile/immobiliare. La somma di diversi comparti in crisi, porterà alla crisi generale, mondiale.
Per il modo di produzione capitalistico la crisi è inevitabile, così come è inevitabile la guerra mondiale, strumento che distrugge i vecchi sistemi di produzione, le merci in eccesso, per ridare nuova linfa al capitalismo.
Ecco così che si delinea la catena : costruzione e distruzione.
Marx tutto questo l'aveva scritto quando il 99% dell'umanità era ancora nel medio evo. Quando alla prima guerra mondiale mancavano 70 anni. Non si tratta di previsioni magiche, ma di studio sistematico dei rapporti di produzione capitalistici.
Ossia un continuo scontro tra fazioni della borghesia, l'ultimo è in libia. Una crisi parziale, inevitabile nel capitalismo.
@bion : marx è stato : un economista, uno storico, un giornalista, un matematico, un sindacalista, un politico, un rivoluzionario, ma non un filosofo.
E per averne conferma ti leggi : - la miseria della filosofia - scritta da lui. Direi che basta il titolo del breve saggio su come giudicava la filosofia.
So che alla corrente classe dominante da fastidio che sia considerato economista, meglio filosofo, così è più semplice scaricarlo.
"Sfruttamento del lavoro salariato"... certamente, ma da parte di chi?
Del capitalista?
Anche, ma per una quota forse dell'1% o del 2%! ... esageriamo e facciamo 5%.
Sfruttamento da parte dello stato: ecco qui la quota sale quasi al 50%!
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« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco,
che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Quegli 80 euro di Renzi
Nulla salus extra... "evasione fiscale"!!!
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
pensa che stupidi quelli che hanno scelto di vivere facendo i muratori in nero a 4 euro l'ora senza ferie e malattia, quando potevano scegliere di fare le rock star!in quello capitalista puoi scegliere di vivere come ti pare.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Da un po' di tempo mi mancavano le tue scemenze... buon 2015 jessica!jessica ha scritto:pensa che stupidi quelli che hanno scelto di vivere facendo i muratori in nero a 4 euro l'ora senza ferie e malattia, quando potevano scegliere di fare le rock star!in quello capitalista puoi scegliere di vivere come ti pare.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
perchè? ho quotato qualcosa di sbagliato o c'era davvero scritto quello??paolo1951 ha scritto:Da un po' di tempo mi mancavano le tue scemenze... buon 2015 jessica!jessica ha scritto:pensa che stupidi quelli che hanno scelto di vivere facendo i muratori in nero a 4 euro l'ora senza ferie e malattia, quando potevano scegliere di fare le rock star!in quello capitalista puoi scegliere di vivere come ti pare.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
In medio stat virtus
E nel mezzo ci siamo stati fin tanto c'era chi tirava da una parte, e chi tirava dall'altra. Sparito uno dei due contendenti, siamo finiti nel casino attuale.
Io rimpiango i terribile periodo della Guerra Fredda. Era così terribile, da renderne improponibile una calda. E, come riassumeva quel tipo che ho citato, un operaio e/o un impiegato con un centinaio di stipendi riusciva a comperarsi una casa.
Se ora gliene occorrono 3 volte tanto, è un segno dei tempi.
E nel mezzo ci siamo stati fin tanto c'era chi tirava da una parte, e chi tirava dall'altra. Sparito uno dei due contendenti, siamo finiti nel casino attuale.
Io rimpiango i terribile periodo della Guerra Fredda. Era così terribile, da renderne improponibile una calda. E, come riassumeva quel tipo che ho citato, un operaio e/o un impiegato con un centinaio di stipendi riusciva a comperarsi una casa.
Se ora gliene occorrono 3 volte tanto, è un segno dei tempi.
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Yahoo! Notizie ha scritto:Italia chiude 2014 con picco disoccupazione e inflazione a minimo
di Elvira Pollina
ROMA/MILANO - Si chiude con un nuovo massimo storico del tasso di disoccupazione e l'inflazione più bassa da 55 anni il 2014 dell'economia italiana, che ha vissuto il terzo anno consecutivo di recessione.
Secondo i numeri provvisori diffusi stamane da Istat, il primo è salito a novembre al 13,4% dal 13,3% di ottobre, mentre l'incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro è passata al 43,9% dal 43,3% di ottobre. In entrambi i casi si tratta dei tassi più alti dall'inizio delle serie storiche mensili nel 2004, e di quelle trimestrali, nel 1977.
Numeri particolarmente negativi che il governo imputa in parte a un atteggiamento attendista delle imprese in vista del parto del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro, i cui primi due decreti sono stati approvati alla vigilia di Natale.
Il provvedimento introduce e incentiva da quest'anno una forma contrattuale a tempo indeterminato per i nuovi assunti, che non godranno della protezione dell'articolo 18 per i licenziamenti economici.
"Solo nei prossimi mesi se ne potranno vedere gli effetti", afferma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti in una nota, sottolineando come sia ragionevole pensare che le imprese abbiano scelto di rinviare le assunzioni in attesa del provvedimento, e offrendo una lettura positiva del trend di riduzione degli inattivi, perchè a questo corrisponde un aumento delle persone che si attivano per cercare un lavoro.
"Non è escluso che a spingere verso l'alto il tasso di disoccupazione, di cui ci aspettavamo una lieve flessione, sia un atteggiamento di attesa da parte delle imprese, in una fase di incertezza del contesto normativo", commenta Loredana Federico, economista di UniCredit.
"L'entrata in vigore delle nuove norme e la seppure marginale ripresa attesa per la prima parte di quest'anno potrebbero attutire l'impatto della disoccupazione, ma è bene ricordare che le norme possono al massimo agire da fludificante: le imprese assumono se c'è domanda", prosegue Federico.
Domanda che, per quanto riguarda la componente interna, resta sottotono, come segnala l'andamento dell'inflazione. A contraddistinguere l'anno appena conclusosi è, infatti, anche la gelata dei prezzi al consumo, complice la ridotta propensione alla spesa delle famiglie e, negli ultimi mesi, il marcato calo dei prezzi del greggio.
Nel 2014 l'inflazione ha infatti frenato allo 0,2%, il minimo dal 1959, mentre nel 2013 si era attestata all'1,2%.
A dicembre, inoltre i prezzi hanno ha segnato una variazione nulla a perimetro annuo, dopo il 0,2% di novembre. Mentre nella zona euro il tasso di inflaizone annio si è attestato al -0,2%.
"Per i primi mesi di quest'anno ci aspettiamo una prosecuzione del trend di debolezza dei prezzi, principalmente guidata dalla componente energetica", commenta Federico.
Nelle attese del governo quest'anno il Pil italiano, che non segna un trimestre positivo dalla metà del 2011, dovrebbe crescere dello 0,6%, mentre il 2014, secondo quanto dichiarato dal premier Matteo Renzi, si è chiuso con una flessione dell'economia pari allo 0,4%.
-- ha collaborato Antonella Cinelli
https://it.notizie.yahoo.com/italia-disoccupazione-novembre-13-4-giovani-al-43-090507239.html
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Il Fatto Quotidiano ha scritto:Renzi, le riforme e il Metodo Supercazzola
di Marco Travaglio | 15 dicembre 2014
Il Metodo Supercazzola, tutto chiacchiere e distintivo, non l’ha certo inventato Renzi: la cosiddetta seconda Repubblica è piena di annunciatori, promettitori, declamatori che a parole ci hanno salvati non una, ma cento volte, poi nei fatti ci han rovinati. Renzi l’ha solo affinato ed elevato alla massima potenza. Funziona a tappe.
1. Scoppia uno scandalo o giunge una notizia negativa.
2. Il piè veloce Matteo lancia subito un messaggio di segno opposto – via Twitter, Facebook, slide, conferenza stampa, Leopolda, video – per scacciare o declassare il precedente dai titoli di tg e giornali.
3. La stampa più credulona del mondo abbocca compiacente e strombazza la reazione del premier oscurando l’azione che l’ha provocata: “svolta”, “stretta”, “giro di vite”, “linea dura”, “così cambierà”, “rivoluzione”, “subito”, “ora”, “scatta”, “spunta”.
4. Le rare volte in cui la tradizione orale diventa scritta, e cioè il messaggio si traduce in testo di legge, tg e giornali ripetono paro paro i titoli già fatti sull’annuncio renziano. Chi legge si divide fra due possibili reazioni: “ah, allora era proprio vero, questo Renzi è un uomo di parola”, oppure “ah, credevo che la legge ci fosse già, vabbè comunque ora c’è”. Naturalmente la legge non c’è nemmeno ora: è solo un ddl che il governo lancia come un aeroplanino di carta nell’oceano delle aule parlamentari e va a marcire sui fondali senza lasciar traccia di sé.
5. Al primo nuovo scandalo o fatto negativo, la maggioranza ripesca quel che resta dell’aeroplanino e annuncia che il ddl è in discussione e verrà presto approvato, anzi adesso, subito. I giornali riannunciano: è fatta. Intanto il Parlamento ha altro da fare (di solito qualche decreto o legge delega da approvare alla svelta con la fiducia: roba perlopiù inutile tipo le ferie dei giudici o dannoso come il Jobs Act), o comunque la maggioranza si spacca (di solito per le norme davvero utili o urgenti, tipo contro la corruzione e la mafia); segue bombardamento di emendamenti e il ddl torna sul binario morto.
6. All’ennesimo nuovo scandalo o fatto negativo, confidando nella smemoratezza generale e nella complicità della stampa, Renzi riannuncia lo stesso annuncio già annunciato qualche mese prima, strappando gli stessi titoli nei tg e sui giornali, e riparte la rumba.
Risultato: zero, nessuna legge sulla Gazzetta Ufficiale. E, anche nel caso rarissimo in cui la legge venga approvata, dopo mesi o anni si scopre che: a) nessuno s’è curato di varare i decreti delegati o le norme attuative, dunque il provvedimento è rimasto lettera morta e nulla è cambiato; b) oppure la legge contiene un codicillo infilato all’ultimo momento che la rende inapplicabile o sortisce l’effetto opposto a quello annunciato (vedi legge Severino e voto di scambio). Ora torna di gran moda l’anticorruzione. Martedì: “Renzi: non lasceremo la Capitale ai ladri, chi sbaglia paga” (La Stampa). Mercoledì: “Corruzione, pene più dure” (Corriere), “Stretta sui corrotti: carcere più duro e soldi restituiti”, “Il giro di vite di Renzi” (Repubblica). Venerdì: “Ecco il piano anticorruzione: pene aumentate del 50% e prescrizione più lunga” (Repubblica), “Pene più alte e beni da restituire” (Corriere). Sabato: “Corruzione, pene più dure. In cella anche chi patteggia”, “Sì alla stretta anticorruzione: pene più alte e beni confiscati. Il premier: ora processi veloci” (Repubblica), “Stretta del governo sulla corruzione”, “Corruzione, così aumenta la pena” (Corriere), “La svolta di Renzi: ‘Pronto a mettere la fiducia’”, “Renzi: ‘Non daremo tregua’” (La Stampa). Leggendo meglio, si scopre che gli ora e i “subito” sono balle: non è un decreto, è il solito ddl che non ha i numeri in Parlamento, perché Ncd e FI non lo voteranno mai e, se Renzi chiedesse aiuto ai 5Stelle, farebbero cadere il governo. Un’altra pera di droga ed estrogeni nelle vene esauste del Paese, aspettando che passi la nuttata.
Come diceva Sabina Guzzanti ai tempi di un altro celebre supercazzolaro: “Il canale di Sicilia è pieno di auto di cittadini convinti che il Ponte sullo Stretto sia stato costruito”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/15/renzi-le-riforme-e-il-metodo-supercazzola/1276733/
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
"Contenuto non disponibile". Lo hanno già censurato?Rasputin ha scritto:https://www.facebook.com/video.php?v=220291381474738&fref=nf
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Minsky ha scritto:"Contenuto non disponibile". Lo hanno già censurato?Rasputin ha scritto:https://www.facebook.com/video.php?v=220291381474738&fref=nf
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Ah, sì, adesso l'ho visto. Bisogna essere loggati.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:"Contenuto non disponibile". Lo hanno già censurato?Rasputin ha scritto:https://www.facebook.com/video.php?v=220291381474738&fref=nf
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Minsky ha scritto:Ah, sì, adesso l'ho visto. Bisogna essere loggati.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:"Contenuto non disponibile". Lo hanno già censurato?Rasputin ha scritto:https://www.facebook.com/video.php?v=220291381474738&fref=nf
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Un delirio, di cosa si era fatto? Ne voglio un tiro anch'io!!!
Di propaganda. Sei ancora sicuro di volerne un tiro?
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Re: Quegli 80 euro di Renzi
Meglio di no. Non sono abituato a roba così forte.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Ah, sì, adesso l'ho visto. Bisogna essere loggati.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:"Contenuto non disponibile". Lo hanno già censurato?Rasputin ha scritto:https://www.facebook.com/video.php?v=220291381474738&fref=nf
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