Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
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Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Ciao amici atei,
scrivo a voi perché credo che vi possa interessare, e inoltre, dal momento che ho deciso di non raccontare la storia ai miei amici, mi sfogo anche un po', mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Tempo fa ho fatto un test hiv che ha dato un risultato positivo. Ero andato là tranquillo perché non avevo avuto molti comportamenti a rischio, quindi è stata una brutta sorpresa. Potete immaginare lo sgomento. In questi casi si fanno controanalisi con vari tipi di test e varie verifiche e poi se è il caso si inizia la profilassi.
Nei controlli successivi è risultato che era un falso allarme, e che il primo risultato è stato un falso positivo (capita, ma porco zio proprio a me doveva capitare, vabbé, tutto bene quello che finisce bene, ma veramente sembra che capitino tutte a me avrò una calamita per le cose strane della vita).
E' stata una brutta esperienza ma vi lascio immaginare la mia felicità adesso che so che sono sano... per questo mi permetto di scrivere altrimenti sarei nella depressione più totale.
Quella settimana per me è stata da incubo, aspettando le controanalisi: secondo la mia coscienza, avevo l'aids, cristo! non riuscivo a dormire pensando alla faccenda, e qualsiasi cosa mi faceva venire in mente il virus, foto di ex ragazze su facebook, persino vedere un nero mi ha fatto pensare all'aids (c'è evidentemente del razzismo nascosto nel mio subcosciente o nel profondo della mia anima, me l'avranno inculcato bene, anche se consciamente sono il primo accusatore del razzismo). Vedere una bella ragazza mi faceva pensare all'aids. Libido azzerata. Ho pensato a mille film e a mille conseguenze per la mia vita lavorativa, affettiva, etc., un dramma. Ancora non mi sono recuperato dallo spavento, vi assicuro.
In quei momenti durissimi ho pensato di tutto, velatamente anche al suicidio, non sapevo veramente cosa fare.
Avevo una sensazione e una tentazione veramente forte: pregare.
Di solito (nella mia vita normale) prego per scherzo gesù bambino e giovanni paolo secondo, e a volte pure maometto.
Questa volta però le parole "gesù se esisti per favore aiutami" le ho pensate.
Ho anche pensato (ironicamente ma con un fondo di sincerità) che Dio mi voleva punire per le cose brutte che avevo scritto contro di lui...
(bello stronzo!)
Ho fatto pure delle mezze preghiere tipo "non si sa mai magari funziona".
Intendiamoci: di fondo sono un razionalista. La maggior parte dei miei pensieri bui erano razionali, ho pensato al gatto di Schrödinger e di come prima di sapere delle controanalisi io avevo sia l'hiv ma nello stesso tempo non lo avevo, ho pensato a un sacco di cose, una crisi esistenziale profonda.
La cosa che più ho pensato è stata l'ingiustizia della vita: se esistesse un Dio, una persona buona come me non prenderebbe l'aids. Lasciate stare che alla fine io non ce l'ho. Ci sono tante persone buone a cui capitano tragedie del genere. Come si fa a credere a un dio giusto?
Anche il Dio che nella disperazione ho provato a pregare, per me era uno stronzo dittatore a cui dovevo sottomettermi per non morire... altro che amore infinito!
Ho quindi pensato a Camus quando dice che per rifuggire l'assurdità della vita l'uomo è portato ad elaborare una "creazione di significato", tipo la religione ma anche altre cose che potrebbero dare significato alla nostra vita.
Sempre più convinto che la vita è fondamentalmente inutile e fine a se stessa. Questo non significa però che non abbia valore per me, anzi! Ho avuto conferma che in quei momenti la cosa che più mi ha aiutato è stato il pensiero di avere persone che mi amano che mi avrebbero aiutato se davvero il risultato fosse stato hiv positivo, e davvero da quel giorno in poi do 100 volte più valore al loro amore di quanto gliene davo prima. Amo la mia famiglia e la mia ragazza ancora di più di prima.
Mi piacerebbe sentire l'opinione di qualcuno che conosce Camus.
Aneddoto: quando la responsabile del centro mi ha detto che ero sano al 100% sono stato felicissimo e ho abbracciato lei e la biologa, che mi ha chiesto: "credi in Dio?" (lei sicuramente cattolica praticante o persino evangelica).
Io ho risposto "Guardi, ho pregato tutti, Gesù, Maometto, Buddah..."
Lei: No, no, non tutti...
E io "sì è meglio tutti, infatti ha funzionato!"
e me ne sono andato a scolarmi varie birre con l'amica che mi aveva accompagnato :-)
Ciao e grazie da un Pialbo che si ritiene estremamente privilegiato e fortunato di essere in salute! :-)
scrivo a voi perché credo che vi possa interessare, e inoltre, dal momento che ho deciso di non raccontare la storia ai miei amici, mi sfogo anche un po', mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Tempo fa ho fatto un test hiv che ha dato un risultato positivo. Ero andato là tranquillo perché non avevo avuto molti comportamenti a rischio, quindi è stata una brutta sorpresa. Potete immaginare lo sgomento. In questi casi si fanno controanalisi con vari tipi di test e varie verifiche e poi se è il caso si inizia la profilassi.
Nei controlli successivi è risultato che era un falso allarme, e che il primo risultato è stato un falso positivo (capita, ma porco zio proprio a me doveva capitare, vabbé, tutto bene quello che finisce bene, ma veramente sembra che capitino tutte a me avrò una calamita per le cose strane della vita).
E' stata una brutta esperienza ma vi lascio immaginare la mia felicità adesso che so che sono sano... per questo mi permetto di scrivere altrimenti sarei nella depressione più totale.
Quella settimana per me è stata da incubo, aspettando le controanalisi: secondo la mia coscienza, avevo l'aids, cristo! non riuscivo a dormire pensando alla faccenda, e qualsiasi cosa mi faceva venire in mente il virus, foto di ex ragazze su facebook, persino vedere un nero mi ha fatto pensare all'aids (c'è evidentemente del razzismo nascosto nel mio subcosciente o nel profondo della mia anima, me l'avranno inculcato bene, anche se consciamente sono il primo accusatore del razzismo). Vedere una bella ragazza mi faceva pensare all'aids. Libido azzerata. Ho pensato a mille film e a mille conseguenze per la mia vita lavorativa, affettiva, etc., un dramma. Ancora non mi sono recuperato dallo spavento, vi assicuro.
In quei momenti durissimi ho pensato di tutto, velatamente anche al suicidio, non sapevo veramente cosa fare.
Avevo una sensazione e una tentazione veramente forte: pregare.
Di solito (nella mia vita normale) prego per scherzo gesù bambino e giovanni paolo secondo, e a volte pure maometto.
Questa volta però le parole "gesù se esisti per favore aiutami" le ho pensate.
Ho anche pensato (ironicamente ma con un fondo di sincerità) che Dio mi voleva punire per le cose brutte che avevo scritto contro di lui...
(bello stronzo!)
Ho fatto pure delle mezze preghiere tipo "non si sa mai magari funziona".
Intendiamoci: di fondo sono un razionalista. La maggior parte dei miei pensieri bui erano razionali, ho pensato al gatto di Schrödinger e di come prima di sapere delle controanalisi io avevo sia l'hiv ma nello stesso tempo non lo avevo, ho pensato a un sacco di cose, una crisi esistenziale profonda.
La cosa che più ho pensato è stata l'ingiustizia della vita: se esistesse un Dio, una persona buona come me non prenderebbe l'aids. Lasciate stare che alla fine io non ce l'ho. Ci sono tante persone buone a cui capitano tragedie del genere. Come si fa a credere a un dio giusto?
Anche il Dio che nella disperazione ho provato a pregare, per me era uno stronzo dittatore a cui dovevo sottomettermi per non morire... altro che amore infinito!
Ho quindi pensato a Camus quando dice che per rifuggire l'assurdità della vita l'uomo è portato ad elaborare una "creazione di significato", tipo la religione ma anche altre cose che potrebbero dare significato alla nostra vita.
Sempre più convinto che la vita è fondamentalmente inutile e fine a se stessa. Questo non significa però che non abbia valore per me, anzi! Ho avuto conferma che in quei momenti la cosa che più mi ha aiutato è stato il pensiero di avere persone che mi amano che mi avrebbero aiutato se davvero il risultato fosse stato hiv positivo, e davvero da quel giorno in poi do 100 volte più valore al loro amore di quanto gliene davo prima. Amo la mia famiglia e la mia ragazza ancora di più di prima.
Mi piacerebbe sentire l'opinione di qualcuno che conosce Camus.
Aneddoto: quando la responsabile del centro mi ha detto che ero sano al 100% sono stato felicissimo e ho abbracciato lei e la biologa, che mi ha chiesto: "credi in Dio?" (lei sicuramente cattolica praticante o persino evangelica).
Io ho risposto "Guardi, ho pregato tutti, Gesù, Maometto, Buddah..."
Lei: No, no, non tutti...
E io "sì è meglio tutti, infatti ha funzionato!"
e me ne sono andato a scolarmi varie birre con l'amica che mi aveva accompagnato :-)
Ciao e grazie da un Pialbo che si ritiene estremamente privilegiato e fortunato di essere in salute! :-)
Ultima modifica di Pialbo il Mar 19 Feb 2013 - 22:59 - modificato 1 volta.
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Ti hanno fottuto bene da bambino.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
Rasputin- ..............
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Rasputin ha scritto:Ti hanno fottuto bene da bambino.
avoja, da bambino ricevevo in dono regali tipo il libro "101 vite dei santi" e ho diversi religiosi in famiglia.
Per fortuna ho anche parenti che mi hanno regalato asimov e libri di astronomia
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Caro Pialbo, ti posso capire perche' mi sono trovata a vivere attimi simili a quelli che hai passato tu. Qualche anno fa ho avuto una errata diagnosi di sclerosi multipla e ho vissuto l'esperienza dell'attesa, del non sapere cosa ne sarebbe stato di me... giorni vissuti in tutta la loro drammaticita'. Passavo anch'io da estremi di disperazione assoluta a momenti in cui dicevo a me stessa che avrei trovato la forza di reagire. Mi vedevo su una sedia a rotelle, pensavo ai ruoli invertiti, a mia figlia obbligata ad imboccare sua madre. Mi sentivo una vittima degli eventi. Non riuscivo a dare un senso a quello che stava accadendo... e la domanda "perche' proprio a me?" nasceva sulle mie labbra ogni qualvolta mi guardavo allo specchio. Questo fino a quando un'esame piu' approfondito ha sovvertito la diagnosi, dichiarandomi sana. Guardandomi allo speccio, mi sono ritrovata a pormi la stessa domanda, in senso opposto ovviamente: "perche' proprio io?". Perche' ero sana e non malata?
Ecco quello che non riusciamo ad accettare... l'assurdo ci destabilizza profondamente. Noi siamo programmati per vivere in una rete formata da cause/eventi, quando non riusciamo a rintracciare un senso in questa rete allora ci sentiamo persi. In questo Dio ha un grande ruolo consolatore. Che lo sia ami o lo si odi, esso da una parvenza di progettualita'. Tu hai l'HIV perche' Dio ha deciso cosi, io ho la sclerosi multipla perche Dio ha deciso cosi... le ragioni che l'hanno portato a questa decisione non sono rilevanti, a noi basterebbe andare un solo gradino in la' ed essere rassicurati che cio' che ci accade, accade per un motivo. In questi frangenti essere e rimanere razionali e' dura, molto dura.
Ecco quello che non riusciamo ad accettare... l'assurdo ci destabilizza profondamente. Noi siamo programmati per vivere in una rete formata da cause/eventi, quando non riusciamo a rintracciare un senso in questa rete allora ci sentiamo persi. In questo Dio ha un grande ruolo consolatore. Che lo sia ami o lo si odi, esso da una parvenza di progettualita'. Tu hai l'HIV perche' Dio ha deciso cosi, io ho la sclerosi multipla perche Dio ha deciso cosi... le ragioni che l'hanno portato a questa decisione non sono rilevanti, a noi basterebbe andare un solo gradino in la' ed essere rassicurati che cio' che ci accade, accade per un motivo. In questi frangenti essere e rimanere razionali e' dura, molto dura.
Sally- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Esperienza bellissima. Non so come reagirei io, ho sempre avuto il terrore della morte e sapere di avere una malattia di questo genere è ancora peggiore... per tale ragione non escludo che avrei pregato ugualmente Gesù, Ra, Kemosh di farmi la grazia. La vita è totalmente priva di significato ed è solo un'attesa del nulla, l'unico rifugio è nel pensiero e nello studio ...
Sorel1980- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
piablo il consiglio che posso darti io è che visto che sei sano scopa più ce puoi,col preservativo ovviamente
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stato dell umore in tempo reale:"servizio momentaneamente non disponibile"
sono il fidanzatino (boy toy) di lupetta
iosonoateo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Diva ha scritto: In questo Dio ha un grande ruolo consolatore. Che lo sia ami o lo si odi, esso da una parvenza di progettualita'. Tu hai l'HIV perche' Dio ha deciso cosi, io ho la sclerosi multipla perche Dio ha deciso cosi... le ragioni che l'hanno portato a questa decisione non sono rilevanti, a noi basterebbe andare un solo gradino in la' ed essere rassicurati che cio' che ci accade, accade per un motivo. In questi frangenti essere e rimanere razionali e' dura, molto dura.
Mi spieghi Diva cosa intendi con questo, e per chi consolatore?
___________________
La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
Paolo- --------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Esperienza terrificante, sono contento per te che sia passata, sicuramente non avrai molti altri motivi per ripetere quel test in futuro.
Io Diaccio credo che l'avrei insultato.
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Lei è cattolico? Allora mi perdoni
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Consolatore per il morente, Paolo... chi ha davanti a sè il nulla e sa di lasciare da soli i propri figli, magari piccoli, non può che vedere in modo rasserenante questo orizzonte di significato già pronto e imbastito, che non richiede sforzo o fatica...
Sorel1980- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
iosonoateo ha scritto:piablo il consiglio che posso darti io è che visto che sei sano scopa più ce puoi,col preservativo ovviamente
dopo quella storia ho deciso che lo farò solo e sempre con la stessa ragazza, quella che amo, e non la tradirò mai (in passato ho fatto cazzate con altre ragazze anche se dopo un po' ho iniziato a usare sempre il preservativo).
Il pensiero che più mi terrorizzava era quello di aver passato qualcosa alla mia ragazza e quello sarebbe stato un vero dramma.
Pensa che durante quella settimana sono andato ad una festa per non pensarci e una ragazza ubriachissima e molto bella di soli 18 anni che palesemente voleva ricevere i servigi di Pialbo. Pensando di avere l'hiv e in piena paranoia ho facilmente resistito alle sue (molto convincenti) avances pensando che era veramente una cazzata trombare una ragazza solo per passare il tempo, e che veramente il sesso assume un altro significato solo se si sono creati dei legami con l'altra persona... e mi ha fatto pensare a quanto davvero amo la mia ragazza...
il Pialbo di 6 mesi fa avrebbe pensato in tutt'altra maniera e si sarebbe soffermato più sulle natiche e sui seni che sui legami che si creano nell'esperienza umana :-)
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Sorel1980 ha scritto:Consolatore per il morente, Paolo... chi ha davanti a sè il nulla e sa di lasciare da soli i propri figli, magari piccoli, non può che vedere in modo rasserenante questo orizzonte di significato già pronto e imbastito, che non richiede sforzo o fatica...
Behh allora per il credente!!
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Paolo- --------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
sono d'accordissimo con te,se ami la tua ragazza tienitela stretta (a meno che la tua ragazza sia la stessa che piace a me ) per quanto io sia maiale (come dio)in realtà sono molto romantico e quando sento questo genere di cose ne sono molto felicePialbo ha scritto:iosonoateo ha scritto:piablo il consiglio che posso darti io è che visto che sei sano scopa più ce puoi,col preservativo ovviamente
dopo quella storia ho deciso che lo farò solo e sempre con la stessa ragazza, quella che amo, e non la tradirò mai (in passato ho fatto cazzate con altre ragazze anche se dopo un po' ho iniziato a usare sempre il preservativo).
Il pensiero che più mi terrorizzava era quello di aver passato qualcosa alla mia ragazza e quello sarebbe stato un vero dramma.
Pensa che durante quella settimana sono andato ad una festa per non pensarci e una ragazza ubriachissima e molto bella di soli 18 anni che palesemente voleva ricevere i servigi di Pialbo. Pensando di avere l'hiv e in piena paranoia ho facilmente resistito alle sue (molto convincenti) avances pensando che era veramente una cazzata trombare una ragazza solo per passare il tempo, e che veramente il sesso assume un altro significato solo se si sono creati dei legami con l'altra persona... e mi ha fatto pensare a quanto davvero amo la mia ragazza...
il Pialbo di 6 mesi fa avrebbe pensato in tutt'altra maniera e si sarebbe soffermato più sulle natiche e sui seni che sui legami che si creano nell'esperienza umana :-)
iosonoateo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
iosonoateo ha scritto:piablo il consiglio che posso darti io è che visto che sei sano scopa più ce puoi,col preservativo ovviamente
Senza.
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Paolo ha scritto:
Mi spieghi Diva cosa intendi con questo, e per chi consolatore?
Consolatore nel senso che nel momento in cui ci si trova in una situazione nella quale non abbiamo possibilita' di manovra (avere una malattia grave, come in questo caso), il sapere che noi siamo oggetto di un progetto divino, anziche' del caso, ci consola. Per questo dicevo che cio' che traumatizza non e' la disgrazia in se', ma il senso di impotenza davanti all'assurdo. Dio risponde alla domanda che ci si fa in queste situazione "perche' proprio a me?"... "perche' Dio ha voluto cosi". Poi tu puoi odiarlo questo Dio, o pregarlo di tirarti fuori dai pasticci, poco importa, l'essenziale e' sentirsi parte del progetto e non in balia degli eventi.
@ Sorel: la funzione consolatoria del post-mortem esiste, ma per me e' secondaria.
Sally- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Anche io mi sono fatto ogni genere di film mentali. Per ogni persona che conosco, pensavo se era il caso di dirglielo o no, pensavo al film philadephia, mi sono immaginato la scena di me che lo dovevo dire ai miei genitori, oppure se sarebbe stato meglio non dire niente dato che sono anziani...Diva ha scritto:Mi vedevo su una sedia a rotelle, pensavo ai ruoli invertiti, a mia figlia obbligata ad imboccare sua madre.
tutta la mia solidarietà alle persone a cui capitano drammi così.
A me capitava di pensare cose orrende ogni volta che dovevo lavarmi, specialmente le parti intime...Diva ha scritto:
Mi sentivo una vittima degli eventi. Non riuscivo a dare un senso a quello che stava accadendo... e la domanda "perche' proprio a me?" nasceva sulle mie labbra ogni qualvolta mi guardavo allo specchio.
E' ingiusto che ci siano persone a cui va bene e persone a cui invece va male. La vita è ingiusta. E' davvero assurdo.Diva ha scritto:
Questo fino a quando un'esame piu' approfondito ha sovvertito la diagnosi, dichiarandomi sana. Guardandomi allo speccio, mi sono ritrovata a pormi la stessa domanda, in senso opposto ovviamente: "perche' proprio io?". Perche' ero sana e non malata?
Ecco quello che non riusciamo ad accettare... l'assurdo ci destabilizza profondamente.
Diva ha scritto:
Noi siamo programmati per vivere in una rete formata da cause/eventi, quando non riusciamo a rintracciare un senso in questa rete allora ci sentiamo persi. In questo Dio ha un grande ruolo consolatore. Che lo sia ami o lo si odi, esso da una parvenza di progettualita'.
Sicuramente vivere nell'illusione può alleviare le sofferenze. Chi è malato ha tutto il diritto di farlo, ma filosoficamente è come accettare la sconfitta.
Diva ha scritto: In questi frangenti essere e rimanere razionali e' dura, molto dura.
Amaramente quoto.
Ultima modifica di Pialbo il Mer 20 Feb 2013 - 0:00 - modificato 1 volta.
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Rasputin ha scritto:iosonoateo ha scritto:piablo il consiglio che posso darti io è che visto che sei sano scopa più ce puoi,col preservativo ovviamente
Senza.
io sono per il senza, ma solo dopo che entrambi hanno fatto il test :-)
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Non so che farei davanti un male incurabile, non so proprio come posso reagire, purtroppo prima o poi arriva, vedremo.
Potrei anche mettermi a pregare, non lo so, in quei momenti non so proprio...
Potrei anche essere dignitoso e stoico, chi lo sa.
Una volta, in attesa di una analisi istologica, mi hanno detto che poteva essere un tumore, ma sono stato tranquillo.
Un'altra volta ero al pronto soccorso in attesa di vedere se avevo una emorragia celebrale, post trauma, ero uscito da un coma, ma devo dire che pensavo di morire ed ero abbastanza tranquillo, pur sentendo tutta la gravità del momento.
Potrei anche mettermi a pregare, non lo so, in quei momenti non so proprio...
Potrei anche essere dignitoso e stoico, chi lo sa.
Una volta, in attesa di una analisi istologica, mi hanno detto che poteva essere un tumore, ma sono stato tranquillo.
Un'altra volta ero al pronto soccorso in attesa di vedere se avevo una emorragia celebrale, post trauma, ero uscito da un coma, ma devo dire che pensavo di morire ed ero abbastanza tranquillo, pur sentendo tutta la gravità del momento.
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dando venghi ? cosa ? Da Rebbibbia ? Da Reggina Celi ? No da Roma. Allora Venghi dalla Libertà !
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Sorel1980 ha scritto:Esperienza bellissima. Non so come reagirei io, ho sempre avuto il terrore della morte e sapere di avere una malattia di questo genere è ancora peggiore... per tale ragione non escludo che avrei pregato ugualmente Gesù, Ra, Kemosh di farmi la grazia. La vita è totalmente priva di significato ed è solo un'attesa del nulla, l'unico rifugio è nel pensiero e nello studio ...
io ho trovato rifugio nell'amore. Ringrazio Ra per avermi fatto capire queste cose e avermi lasciato perfino intatto alla fine di tutto.
Altri drammi arriveranno ma per ora tutto ok :-)
Alla fine siamo davvero come quello che si butta dal 100simo piano e dice "per ora tutto ok, per ora tutto ok..."
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Dio ti punisce con l'AIDS e tu lo preghi di ripensarci. Che minchia è... Lo prendi per il culo? Va be'.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Diva ha scritto:Paolo ha scritto:
Mi spieghi Diva cosa intendi con questo, e per chi consolatore?
Consolatore nel senso che nel momento in cui ci si trova in una situazione nella quale non abbiamo possibilita' di manovra (avere una malattia grave, come in questo caso), il sapere che noi siamo oggetto di un progetto divino, anziche' del caso, ci consola. Per questo dicevo che cio' che traumatizza non e' la disgrazia in se', ma il senso di impotenza davanti all'assurdo. Dio risponde alla domanda che ci si fa in queste situazione "perche' proprio a me?"... "perche' Dio ha voluto cosi". Poi tu puoi odiarlo questo Dio, o pregarlo di tirarti fuori dai pasticci, poco importa, l'essenziale e' sentirsi parte del progetto e non in balia degli eventi.
@ Sorel: la funzione consolatoria del post-mortem esiste, ma per me e' secondaria.
Ma Diva questo può avere senso per chi è credente. Ma in quel caso ciò non è solo nei casi che tu indichi, lo è sempre. Ma questo vale anche per chi va dal mago o dalla fattucchiera. Ma non vedo che valore consolatorio possa avere per chi non crede.
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Cosworth117 ha scritto:Dio ti punisce con l'AIDS e tu lo preghi di ripensarci. Che minchia è... Lo prendi per il culo? Va be'.
LOL!
Ma il trucco c'è: Dio non è razionale! Funziona per vie misteriose!
Ho anche pensato che la colpa fosse di un noto blog!
Ultima modifica di Pialbo il Mer 20 Feb 2013 - 0:18 - modificato 1 volta.
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Uno spavento analogo ma meno brutto l'ho preso anch'io da ragazzo, avevo solo 18 anni ed ero molto ingenuo. Pensavo di aver preso la sifilide persino, sono andato al pronto soccorso ma non hanno nemmeno voluto visitarmi, era ferragosto. Per fortuna era solo un'infiammazione. All'epoca non si conosceva l'AIDS, ma la sifilide è comunque una malattia grave. Bisogna stare sempre attenti comunque. Si favoleggia che ci siano alcune persone che sono naturalmente immuni all'AIDS, ma come si fa a saperlo? Io dico, meglio usare sempre l'impermeabile.
In generale, la prospettiva di un'infermità grave è sconvolgente, questo lo capisco, e anch'io di sicuro ne sarei distrutto, anche se sono abbastanza abituato alle avversità. Non credo proprio però che mi sfiorerebbero pensieri del genere come pregare il dio. Non oggi. Di questo sono ragionevolmente sicuro. Non ho più di quella sozzura addosso. Posso comprendere che altri abbiano una forte reazione emotiva, ma se vengono di questi pensieri vuol dire che non ci si è ancora liberati del tutto dai condizionamenti. Non è grave, ci vuole tempo e molto lavoro, nel senso di studio ed esercizio di ragione.
L'idea della morte... è vero che si rimane colpiti quando è una persona conosciuta a mancare improvvisamente, ma qual'è il pensiero dominante? Non certo che la vita è inutile e che siamo tutti destinati a finire nel nulla... c'è sempre un pizzico di senso di sollievo, come un pensiero inespresso "è toccato a lui e non a me". Perché proprio a lui? E se sono in pericolo io, perché proprio a me dovrebbe toccare stavolta di non riportare le balle a casa? Pensieri inutili e vani. Pensieri che mi venivano in età molto meno matura. Con il tempo ci si fa una ragione. Sì, forse c'è un po' di rassegnazione... ma personalmente sono contento dell'avventura che ho sperimentato. Avrei potuto fare di più? Forse, ma non mi sono molto risparmiato. Se avessi ancora mille anni davanti saprei come impiegarli, ma non li ho. Allora mi accontento. Forse il trucco è tutto qui: sapersi accontentare, e saper accettare qualsiasi sorte che ci capiti. Con la consapevolezza che, se hai vissuto sessant'anni pieni, ti è andata molto meglio di tanti altri.
P.S.: non conosco Camus...
In generale, la prospettiva di un'infermità grave è sconvolgente, questo lo capisco, e anch'io di sicuro ne sarei distrutto, anche se sono abbastanza abituato alle avversità. Non credo proprio però che mi sfiorerebbero pensieri del genere come pregare il dio. Non oggi. Di questo sono ragionevolmente sicuro. Non ho più di quella sozzura addosso. Posso comprendere che altri abbiano una forte reazione emotiva, ma se vengono di questi pensieri vuol dire che non ci si è ancora liberati del tutto dai condizionamenti. Non è grave, ci vuole tempo e molto lavoro, nel senso di studio ed esercizio di ragione.
L'idea della morte... è vero che si rimane colpiti quando è una persona conosciuta a mancare improvvisamente, ma qual'è il pensiero dominante? Non certo che la vita è inutile e che siamo tutti destinati a finire nel nulla... c'è sempre un pizzico di senso di sollievo, come un pensiero inespresso "è toccato a lui e non a me". Perché proprio a lui? E se sono in pericolo io, perché proprio a me dovrebbe toccare stavolta di non riportare le balle a casa? Pensieri inutili e vani. Pensieri che mi venivano in età molto meno matura. Con il tempo ci si fa una ragione. Sì, forse c'è un po' di rassegnazione... ma personalmente sono contento dell'avventura che ho sperimentato. Avrei potuto fare di più? Forse, ma non mi sono molto risparmiato. Se avessi ancora mille anni davanti saprei come impiegarli, ma non li ho. Allora mi accontento. Forse il trucco è tutto qui: sapersi accontentare, e saper accettare qualsiasi sorte che ci capiti. Con la consapevolezza che, se hai vissuto sessant'anni pieni, ti è andata molto meglio di tanti altri.
P.S.: non conosco Camus...
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Paolo ha scritto:
Ma Diva questo può avere senso per chi è credente. Ma in quel caso ciò non è solo nei casi che tu indichi, lo è sempre. Ma questo vale anche per chi va dal mago o dalla fattucchiera. Ma non vedo che valore consolatorio possa avere per chi non crede.
Ma infatti, io intendo dire che molte persone "cedono" all'irrazionalita' davanti a tragedie come queste, proprio perche' la religione sembra fatta quasi apposta per soccorrere una mente bisognosa di appoggio... ti gettano un salvagente mentre stai affogando nel mare dell'assurdo... in tanti scelgono di aggrapparcisi senza nemmeno guardare che bandiera batte la nave!
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Diva ha scritto:Paolo ha scritto:
Ma Diva questo può avere senso per chi è credente. Ma in quel caso ciò non è solo nei casi che tu indichi, lo è sempre. Ma questo vale anche per chi va dal mago o dalla fattucchiera. Ma non vedo che valore consolatorio possa avere per chi non crede.
Ma infatti, io intendo dire che molte persone "cedono" all'irrazionalita' davanti a tragedie come queste, proprio perche' la religione sembra fatta quasi apposta per soccorrere una mente bisognosa di appoggio... ti gettano un salvagente mentre stai affogando nel mare dell'assurdo... in tanti scelgono di aggrapparcisi senza nemmeno guardare che bandiera batte la nave!
Si beh ho capito. Ma pensavo intendessi qualcosa d'altro perchè quello che dici mi sembra una ovvietà!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Minsky ha scritto:Si favoleggia che ci siano alcune persone che sono naturalmente immuni all'AIDS, ma come si fa a saperlo?
Richard Dawkins ne parla in "Il Genio di Charles Darwin", il documentario. Non ricordo il luogo preciso, in Africa, alcune donne hanno un gene che le rende immuni all'AIDS.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Ci sono ben poche informazioni attendibili al riguardo. Anche lo scrittore Aldo Busi nella sua autobiografia "Sodomie in corpo 12" si vanta di essere naturalmente immune all'AIDS, ma francamente non mi sento di considerarlo una fonte attendibile.Cosworth117 ha scritto:Minsky ha scritto:Si favoleggia che ci siano alcune persone che sono naturalmente immuni all'AIDS, ma come si fa a saperlo?
Richard Dawkins ne parla in "Il Genio di Charles Darwin", il documentario. Non ricordo il luogo preciso, in Africa, alcune donne hanno un gene che le rende immuni all'AIDS.
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Camus è una lettura interessante per un ateo.
Camus analizza l'assurdo dell'uomo come condizione alienante e reale, non come necessità o unica via. Egli opera una diagnosi di tale problema esistenziale per risolvere il quale serve una cura che solo la solidarietà umana è in grado di produrre.
L'uomo scopre la sua inconsistenza e la sua assurdità intuendo che solo attraverso la presa di coscienza di questo stato di cose si aprono nuovi orizzonti, il difficile è entrarci. L'assurdo è penoso e la presa di coscienza di esso frustra e macera, ma è uno stimolo intellettuale importante ed è nel Mito di Sisifo che viene posto in maniera chiara il problema.
Ma il tema della solidarietà umana è uno sbocco che è convincente solo in parte e che per alcuni versi pare addirittura forzoso e non privo di derive moralistiche. Ben diverso l'atteggiamento che sta alla base del grande e profondo tormento esistenziale molto esplicito sino all'inizio degli anni '40. Un tormento che si esprime nell'ateismo esistenziale espresso nelle prime parole con cui si apre il saggio Il mito di Sisifo, pubblicato nel 1942 da Gallimard, dove egli scrive:
« Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia »
(Il mito di Sisifo, Bompiani, Milano 1947, p.7)
Per Camus, la strada maestra dell'uomo che pensa è quella di combattere contro l'assurdo e la mancanza di senso dell'esistere. Un assurdo che non è nella natura dell'uomo in quanto tale, ma nei "modi" con cui l'uomo struttura negativamente il proprio esistere e il proprio convivere.
Far fronte alla Peste (che nella sua opera simboleggia anche la dittatura) è possibile nella solidarietà e nella collaborazione. Gli uomini, se uniti da ideali positivi perseguiti con determinazione e forza, devono sempre rimanere vigili in attesa che «...la peste torni ad inviare i suoi ratti». Ma tutto questo deve fare i conti con lo stato personale di attività e con i propri limiti: l'artista (così come l'uomo comune) è sempre in bilico fra solidarietà e solitudine (solidaire ou solitaire), e spesso si trova di fronte a situazioni che avrebbe potuto evitare se avesse approfittato di un'occasione passata [vedi La caduta (La chute)].
Camus rifiutava l'appellativo di "pessimista" attribuitogli da alcuni suoi contemporanei e in un articolo apparso il 10 maggio 1951, sulla rivista Les Nouvelles Littéraires, scriveva: «Non ho disprezzo per la specie umana... Al centro della mia opera vi è un sole invincibile: non mi sembra che ciò formi un pensiero triste». Non è per nulla che così egli chiuda Il mito di Sisifo:
« Lascio Sisifo ai piedi della montagna! Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la fedeltà superiore che nega gli dèi e solleva i macigni. Anch'egli giudica che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice. »
(Il mito di Sisifo, cit., p.121)
Se Sisifo, una volta negato Dio, vede un mondo in ogni parte di esso e può sentirsi felice per il solo fatto di lottare contro il Dio-padrone, il nichilismo è già vinto anche se la sofferenza e l'ingiustizia continueranno ad imperversare. Nell Uomo in rivolta si legge:
« Oggi nessuna saggezza può pretendere di dare di più. La rivolta cozza instancabilmente contro il male, dal quale non le rimane che prendere un nuovo slancio. L'uomo può signoreggiare in sé tutto ciò che deve essere signoreggiato. Deve riparare nella creazione tutto ciò che può essere riparato. Dopo di che i bambini moriranno sempre ingiustamente, anche in una società perfetta. Nel suo sforzo maggiore l'uomo può soltanto proporsi di diminuire aritmeticamente il dolore del mondo »
(L'uomo in rivolta, Bompiani, Milano 1951, p.331)
ESTRATTO DA WIKIPEDIA
Camus analizza l'assurdo dell'uomo come condizione alienante e reale, non come necessità o unica via. Egli opera una diagnosi di tale problema esistenziale per risolvere il quale serve una cura che solo la solidarietà umana è in grado di produrre.
L'uomo scopre la sua inconsistenza e la sua assurdità intuendo che solo attraverso la presa di coscienza di questo stato di cose si aprono nuovi orizzonti, il difficile è entrarci. L'assurdo è penoso e la presa di coscienza di esso frustra e macera, ma è uno stimolo intellettuale importante ed è nel Mito di Sisifo che viene posto in maniera chiara il problema.
Ma il tema della solidarietà umana è uno sbocco che è convincente solo in parte e che per alcuni versi pare addirittura forzoso e non privo di derive moralistiche. Ben diverso l'atteggiamento che sta alla base del grande e profondo tormento esistenziale molto esplicito sino all'inizio degli anni '40. Un tormento che si esprime nell'ateismo esistenziale espresso nelle prime parole con cui si apre il saggio Il mito di Sisifo, pubblicato nel 1942 da Gallimard, dove egli scrive:
« Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia »
(Il mito di Sisifo, Bompiani, Milano 1947, p.7)
Per Camus, la strada maestra dell'uomo che pensa è quella di combattere contro l'assurdo e la mancanza di senso dell'esistere. Un assurdo che non è nella natura dell'uomo in quanto tale, ma nei "modi" con cui l'uomo struttura negativamente il proprio esistere e il proprio convivere.
Far fronte alla Peste (che nella sua opera simboleggia anche la dittatura) è possibile nella solidarietà e nella collaborazione. Gli uomini, se uniti da ideali positivi perseguiti con determinazione e forza, devono sempre rimanere vigili in attesa che «...la peste torni ad inviare i suoi ratti». Ma tutto questo deve fare i conti con lo stato personale di attività e con i propri limiti: l'artista (così come l'uomo comune) è sempre in bilico fra solidarietà e solitudine (solidaire ou solitaire), e spesso si trova di fronte a situazioni che avrebbe potuto evitare se avesse approfittato di un'occasione passata [vedi La caduta (La chute)].
Camus rifiutava l'appellativo di "pessimista" attribuitogli da alcuni suoi contemporanei e in un articolo apparso il 10 maggio 1951, sulla rivista Les Nouvelles Littéraires, scriveva: «Non ho disprezzo per la specie umana... Al centro della mia opera vi è un sole invincibile: non mi sembra che ciò formi un pensiero triste». Non è per nulla che così egli chiuda Il mito di Sisifo:
« Lascio Sisifo ai piedi della montagna! Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la fedeltà superiore che nega gli dèi e solleva i macigni. Anch'egli giudica che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice. »
(Il mito di Sisifo, cit., p.121)
Se Sisifo, una volta negato Dio, vede un mondo in ogni parte di esso e può sentirsi felice per il solo fatto di lottare contro il Dio-padrone, il nichilismo è già vinto anche se la sofferenza e l'ingiustizia continueranno ad imperversare. Nell Uomo in rivolta si legge:
« Oggi nessuna saggezza può pretendere di dare di più. La rivolta cozza instancabilmente contro il male, dal quale non le rimane che prendere un nuovo slancio. L'uomo può signoreggiare in sé tutto ciò che deve essere signoreggiato. Deve riparare nella creazione tutto ciò che può essere riparato. Dopo di che i bambini moriranno sempre ingiustamente, anche in una società perfetta. Nel suo sforzo maggiore l'uomo può soltanto proporsi di diminuire aritmeticamente il dolore del mondo »
(L'uomo in rivolta, Bompiani, Milano 1951, p.331)
ESTRATTO DA WIKIPEDIA
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Paolo ha scritto:
Si beh ho capito. Ma pensavo intendessi qualcosa d'altro perchè quello che dici mi sembra una ovvietà!
Ma e' la religione ad essere banale, questo non dovrebbe stupirci!
Sally- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Minsky ha scritto: Anche lo scrittore Aldo Busi nella sua autobiografia "Sodomie in corpo 12" si vanta di essere naturalmente immune all'AIDS, ma francamente non mi sento di considerarlo una fonte attendibile.
Mi sembra una gran cazzata. Se ne è tanto sicuro potrebbe provare con una siringa infetta, così ce lo dimostra.
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
ho scoperto che il test hiv dà falsi positivi in quasi il 10% dei casi... tacci loro fanno preoccupare la gente a sta maniera dovrebbero scriverlo grosso
Pialbo- -------------
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Bhé, se quello che racconta è vero anche solo in parte, deve avere un "culo" incredibile per non essersi ancora beccato l'AIDS...Pialbo ha scritto:Minsky ha scritto: Anche lo scrittore Aldo Busi nella sua autobiografia "Sodomie in corpo 12" si vanta di essere naturalmente immune all'AIDS, ma francamente non mi sento di considerarlo una fonte attendibile.
Mi sembra una gran cazzata. Se ne è tanto sicuro potrebbe provare con una siringa infetta, così ce lo dimostra.
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Io prima di avere mio figlio ho Avuto tre aborti, e una volta ho dovuto pure fare un aborto terapeutico al quarto mese... Ero ancora cattolica e ricordo che la prima volta pregai che dio mi facesse avere un figlio al prossimo tentativo, la seconda volta non ci speravo piu molto e mi domandavo solo se i miei piccolini avessero un anima e dove fossero finiti... Ma non pregai piu, quando son rimasta incinta di mio figlio avevo già le idee molto chiare sul non credere e per rispetto a me stessa e al figlio che avevo in grembo non ho mai pensato di pregare per noi, innanzi tutto è una presa in giro e poi quando capisci che cmq sia le preghiere non vengono ascoltate ti senti ancora peggio, la religione non è consolazione secondo me, al massimo è un illusione... Avrei potuto pensare... Beh dio Mha dato un figlio, ha risposto alle mie preghiere... Ma le altre donne allora che non ne possono avere?
Cmq son felice per te, specialmente del fatto che non creda che non hai l AIDS grazie alle preghiere... Ma forse non è che non eri pronto a donare la tua sofferenza al signore????? Forse era la tua occasione perche la tua anima venisse salvata dall inferno a causa dei tuoi peccati, come tradire la tua ragazza?? Che fosse l unica occasione che avevi del paradiso?? Forse hai pregato per la cosa sbagliata! E ora??? Oddio non voglio nemmeno pensarci...
Cmq son felice per te, specialmente del fatto che non creda che non hai l AIDS grazie alle preghiere... Ma forse non è che non eri pronto a donare la tua sofferenza al signore????? Forse era la tua occasione perche la tua anima venisse salvata dall inferno a causa dei tuoi peccati, come tradire la tua ragazza?? Che fosse l unica occasione che avevi del paradiso?? Forse hai pregato per la cosa sbagliata! E ora??? Oddio non voglio nemmeno pensarci...
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Il mio amante virtuale è un paperotto iperglutinico!
E il mio zito virtuale è fuxino!!
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Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
ho avuto una esperienza simile, ma è inutile portare l'ennesimo esempio nei dettagli, mi hanno diagnosticato un tumore che poi invece non era, stavo "solo" avendo la fase acuta della sindrome post-polio. posso solo dire che forse per l'età (40), forse per un ragionamento molto più "radicato" in me, non ho né pregato né bestemmiato, dio e il suo carrozzone erano l'ultima cosa a cui mi veniva in mente di pensare. pensavo alla mia compagna, a mia madre, ai miei amici più cari. a non far loro pesare la mia situazione. pensavo che la meraviglia della mia vita stava finendo, e che era un gran peccato cazzo ma che in fondo poteva andare anche così, ero già stato un privilegiato agglomerato di atomi, avevo potuto vivere e capire che vivevo, amare e appassionarmi, meravigliarmi e giocare. avevo molto dolore fisico e quello mi fece pensare che se fosse continuato così mi sarei tolto di mezzo da me, lo riferisco solo perché a posteriori ho realizzato che al momento l'idea era lucidissima e logica, priva di qualsiasi connotato di eroismo o , al contrario, di vigliaccheria. accanto a me, al di là dei tangibilissimi ed essenziali affetti terreni, non ho MAI percepito la benché minima traccia di un qualcosa. ogni emozione partiva e arrivava da qualcosa di perfettamente tangibile, compreso il gatto che non si è staccato da me per tre mesi, non mi voleva lasciare mai solo.
quando alla fine il peggio è passato, e sono potuto ritornare alla vita normale, ripensando a quel periodo mi sono detto: questo dio di cui parlano vale assai meno di un gatto; anzi, meno di quella mosca che nelle giornate passate a letto mi illudevo di aver addestrato ad andare a destra o a sinistra al mio comando... quella almeno, anche se involontariamente, mi faceva compagnia.
quando alla fine il peggio è passato, e sono potuto ritornare alla vita normale, ripensando a quel periodo mi sono detto: questo dio di cui parlano vale assai meno di un gatto; anzi, meno di quella mosca che nelle giornate passate a letto mi illudevo di aver addestrato ad andare a destra o a sinistra al mio comando... quella almeno, anche se involontariamente, mi faceva compagnia.
___________________
fine.
alberto- -----------
- Numero di messaggi : 2599
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Data d'iscrizione : 26.12.10
Re: Ho l'aids? Tra preghiera e Camus
Mi spiace di non rispondere su Camus, ne ho solo un vago ricordo scolastico....
Per il resto, sono stata più volte sospesa ad un filo, ma Dio è l'ultima cosa che mi è venuta in mente, anche quando mi hanno diagnosticato un cancro all'utero (inesistente).
Ammetto d'aver pregato durante il terremoto dell'80, ma ero piccola e se preghiera si può chiamare una cosa tipo: senti, se esisti quello che ho fatto l'ho fatto secondo coscienza.. quindi vedi un pò tu, io non mi pento di niente.
In compenso prego spesso nelle situazioni più disparate:
Tamponamento: Mio dio fà che sia cosa da niente...
Incidente in mare: Mio dio fà che riusciamo a venirne a capo...
Pollo dimenticato in forno mentre corro a casa a 200 all'ora: Mio dio fà che non si sia bruciato del tutto .....
E poi: deo gratias ( o alla napoletana: 'assa fa a' maronna) se si è risolto tutto per il meglio, altrimenti : 'orco dio lo sapevo che finiva così !!!
Deforma mentis ?
Per il resto, sono stata più volte sospesa ad un filo, ma Dio è l'ultima cosa che mi è venuta in mente, anche quando mi hanno diagnosticato un cancro all'utero (inesistente).
Ammetto d'aver pregato durante il terremoto dell'80, ma ero piccola e se preghiera si può chiamare una cosa tipo: senti, se esisti quello che ho fatto l'ho fatto secondo coscienza.. quindi vedi un pò tu, io non mi pento di niente.
In compenso prego spesso nelle situazioni più disparate:
Tamponamento: Mio dio fà che sia cosa da niente...
Incidente in mare: Mio dio fà che riusciamo a venirne a capo...
Pollo dimenticato in forno mentre corro a casa a 200 all'ora: Mio dio fà che non si sia bruciato del tutto .....
E poi: deo gratias ( o alla napoletana: 'assa fa a' maronna) se si è risolto tutto per il meglio, altrimenti : 'orco dio lo sapevo che finiva così !!!
Deforma mentis ?
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"Primo di tutti fu il Caos" Esiodo (Theog. 116)
.....Allora capii che veramente ero il più sapiente perché ero l'unico a sapere di non sapere....(Socrate)
Elima- -----------
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