Sti ebrei...
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Sti ebrei...
be non pensate male, volevo solo proporre uno spunto di un pensatore francese ebreo tra i maggiori del 900', almeno così dicono, io ho dei dubbi, cmunque mi ha colpito questo suo accostamento tra ebraismo ed ateismo, da intendere come una forma di conoscenza superiore per qualità alla tradizione filosofica occidentale innaugurata con platone, giudicata una forma di paganesimo rispetto al monoteismo/ateismo giudaico, unico in grado di rappresentare la forza del cocetto, e quindi unico in grado di esprimere il ''dominio'' di questo...riporto un breve estratto:
[size=12]" Voltare finalmente le spalle a
Parmenide
". Come ha scritto Derrida, il pensiero di Lévinas ci invita ad
abbandonare il luogo greco, e forse il luogo in generale, verso ciò che non è
più nemmeno una sorgente o un luogo ma una "respirazione", una parola profetica
già effusa non solo a monte di Platone, non solo a
monte dei presocratici, ma al di qua di ogni origine greca. Sullo sfondo di
questo proposito, discreta ma decisiva, vi è l'
opzione tutta ebraica per il
monoteismo . Levinas non accetta il panteismo cosmico che muove l'intera
parabola del pensiero greco, nel quale il computo degli esseri torna uguale e
perfetto, senza che nulla vada veramente perduto e senza che nulla di nuovo
accada davvero. Si chiede se non vi sia proprio in questa positività priva di
ferite un qualche male. L'angoscia di fronte all'essere, l'orrore dell'essere è
forse tanto originaria quanto l'angoscia di fronte alla morte. L'essere in
generale è la vera prigione; ad esso Lévinas dà il nome di "il ya", il puro c'è,
compatto e inestinguibile, che ritorna anche in seno alla propria negazione. Ciò
che nel pensiero di Heidegger si definiva come l'abbraccio che raccoglie e
dispone ogni cosa nella propria luce, rivela ora le fattezze soffocanti,
spersonalizzanti e invasive della notte. Di fronte a quest'oscura invasione
siamo esposti, non è più possibile raccogliersi in sé, rientrare nel proprio
guscio. Siamo di fronte al c'è, al naufragio del tempo, all' Universo che nessun
volto illumina. Una delle caratteristiche del pensiero di Lévinas è la tendenza
continua all'evasione dalla neutralità, dall'anonimato, da se stessi come
"essere generale". In questo modo egli reinterpreta l'immagine dell'ebreo
errante come figura ontologica. Nell' "uscir fuori di sé" l'uomo
incontra l'Altro. Dalla inevitabilità dell'incontro
con l'altro e dal superamento dell'estraneità deriva la centralità dell'etica.
Lévinas osserva che il monoteismo segna un momento di rottura nella storia del
sacro e che nei confronti del precedente politeismo esso è una forma di
negazione ateistica. Il monoteismo è anche una manifestazione d'intelligenza che
lo avvicina alla filosofia.
" Il monoteismo giudaico non esalta una
potenza sacra, un numen che trionfi su altre potenze numinose, ma che partecipi
ancora della loro vita clandestina e misteriosa. Il Dio dei giudei non è
sopravvivenza degli dèi mitici. Secondo un apologo Abramo, il padre dei
credenti, sarebbe stato figlio di un mercante d'idoli. Approfittando
dell'assenza di Tereh, li avrebbe tutti spezzati, risparmiando il piú grande di
essi per attribuirgli, agli occhi del padre, la responsabilità del massacro. Ma
Teher al suo ritorno non può accettare questa versione fantastica: egli sa che
nessun idolo al mondo potrebbe distruggere gli altri. Il monoteismo segna una
rottura con una certa concezione del sacro; non unifica né gerarchizza gli dèi
numinosi e numerosi; li nega. Rispetto al divino ch'essi incarnano, non è altro
che ateismo. Su questo punto il giudaismo si sente estremamente vicino
all'Occidente, voglio dire alla filosofia. Non è semplicemente un caso che la
via verso la sintesi fra rivelazione giudaica e pensiero greco fosse
magistralmente tracciata da Maimonide, cui si richiamano i filosofi giudei e
musulmani; che un profondo rispetto per la sapienza greca riempisse già i
sapienti del Talmud; che l'educazione per il giudeo si confonda con
l'ispirazione e che l'ignorante non possa essere realmente religioso! E sono
frequenti curiosi testi talmudici che cercano di presentare la natura della
spiritualità d'Israele come costituita dalla sua eccellenza intellettuale: non
certo per orgoglio luciferino della ragione, ma perché l'eccellenza
intellettuale è interiore, e i "miracoli" ch'essa rende possibili non feriscono
la dignità dell'essere responsabile, come invece fa la taumaturgia; ma
soprattutto perché non deteriorano le condizioni dell'azione e dello sforzo. Da
ciò deriva in tutta la vita religiosa giudaica l'importanza dell'esercizio
dell'intelligenza, certo, applicata in primo luogo al contenuto della
rivelazione, alla Torah. Ma la nozione di rivelazione è destinata ad ampliarsi
rapidamente, sino a comprendere tutto il sapere essenziale. Un apologo rabbinico
rappresenta Dio che insegna agli angeli e a Israele; in questa scuola divina gli
angeli (intelletti senza debolezze ma senza malizia) domandano a Israele, posto
in prima fila, il senso della parola divina. L'esistenza umana, malgrado
l'inferiorità del suo rango ontologico, a causa di questa inferiorità, di ciò
ch'essa implica di tormentato, di inquieto e di critico, è il vero luogo in cui
la parola divina incontra l'intelletto e perde il resto delle sue virtú che si
pretendono mistiche. Ma l'apologo intende anche insegnarci che la verità degli
angeli non è di specie diversa dalla verità degli uomini, che gli uomini hanno
accesso alla parola divina senza che l'estasi debba strapparli alla loro
essenza, alla loro natura umana. " ("Difficile
libertà")
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[size=12]" Voltare finalmente le spalle a
Parmenide
". Come ha scritto Derrida, il pensiero di Lévinas ci invita ad
abbandonare il luogo greco, e forse il luogo in generale, verso ciò che non è
più nemmeno una sorgente o un luogo ma una "respirazione", una parola profetica
già effusa non solo a monte di Platone, non solo a
monte dei presocratici, ma al di qua di ogni origine greca. Sullo sfondo di
questo proposito, discreta ma decisiva, vi è l'
opzione tutta ebraica per il
monoteismo . Levinas non accetta il panteismo cosmico che muove l'intera
parabola del pensiero greco, nel quale il computo degli esseri torna uguale e
perfetto, senza che nulla vada veramente perduto e senza che nulla di nuovo
accada davvero. Si chiede se non vi sia proprio in questa positività priva di
ferite un qualche male. L'angoscia di fronte all'essere, l'orrore dell'essere è
forse tanto originaria quanto l'angoscia di fronte alla morte. L'essere in
generale è la vera prigione; ad esso Lévinas dà il nome di "il ya", il puro c'è,
compatto e inestinguibile, che ritorna anche in seno alla propria negazione. Ciò
che nel pensiero di Heidegger si definiva come l'abbraccio che raccoglie e
dispone ogni cosa nella propria luce, rivela ora le fattezze soffocanti,
spersonalizzanti e invasive della notte. Di fronte a quest'oscura invasione
siamo esposti, non è più possibile raccogliersi in sé, rientrare nel proprio
guscio. Siamo di fronte al c'è, al naufragio del tempo, all' Universo che nessun
volto illumina. Una delle caratteristiche del pensiero di Lévinas è la tendenza
continua all'evasione dalla neutralità, dall'anonimato, da se stessi come
"essere generale". In questo modo egli reinterpreta l'immagine dell'ebreo
errante come figura ontologica. Nell' "uscir fuori di sé" l'uomo
incontra l'Altro. Dalla inevitabilità dell'incontro
con l'altro e dal superamento dell'estraneità deriva la centralità dell'etica.
Lévinas osserva che il monoteismo segna un momento di rottura nella storia del
sacro e che nei confronti del precedente politeismo esso è una forma di
negazione ateistica. Il monoteismo è anche una manifestazione d'intelligenza che
lo avvicina alla filosofia.
" Il monoteismo giudaico non esalta una
potenza sacra, un numen che trionfi su altre potenze numinose, ma che partecipi
ancora della loro vita clandestina e misteriosa. Il Dio dei giudei non è
sopravvivenza degli dèi mitici. Secondo un apologo Abramo, il padre dei
credenti, sarebbe stato figlio di un mercante d'idoli. Approfittando
dell'assenza di Tereh, li avrebbe tutti spezzati, risparmiando il piú grande di
essi per attribuirgli, agli occhi del padre, la responsabilità del massacro. Ma
Teher al suo ritorno non può accettare questa versione fantastica: egli sa che
nessun idolo al mondo potrebbe distruggere gli altri. Il monoteismo segna una
rottura con una certa concezione del sacro; non unifica né gerarchizza gli dèi
numinosi e numerosi; li nega. Rispetto al divino ch'essi incarnano, non è altro
che ateismo. Su questo punto il giudaismo si sente estremamente vicino
all'Occidente, voglio dire alla filosofia. Non è semplicemente un caso che la
via verso la sintesi fra rivelazione giudaica e pensiero greco fosse
magistralmente tracciata da Maimonide, cui si richiamano i filosofi giudei e
musulmani; che un profondo rispetto per la sapienza greca riempisse già i
sapienti del Talmud; che l'educazione per il giudeo si confonda con
l'ispirazione e che l'ignorante non possa essere realmente religioso! E sono
frequenti curiosi testi talmudici che cercano di presentare la natura della
spiritualità d'Israele come costituita dalla sua eccellenza intellettuale: non
certo per orgoglio luciferino della ragione, ma perché l'eccellenza
intellettuale è interiore, e i "miracoli" ch'essa rende possibili non feriscono
la dignità dell'essere responsabile, come invece fa la taumaturgia; ma
soprattutto perché non deteriorano le condizioni dell'azione e dello sforzo. Da
ciò deriva in tutta la vita religiosa giudaica l'importanza dell'esercizio
dell'intelligenza, certo, applicata in primo luogo al contenuto della
rivelazione, alla Torah. Ma la nozione di rivelazione è destinata ad ampliarsi
rapidamente, sino a comprendere tutto il sapere essenziale. Un apologo rabbinico
rappresenta Dio che insegna agli angeli e a Israele; in questa scuola divina gli
angeli (intelletti senza debolezze ma senza malizia) domandano a Israele, posto
in prima fila, il senso della parola divina. L'esistenza umana, malgrado
l'inferiorità del suo rango ontologico, a causa di questa inferiorità, di ciò
ch'essa implica di tormentato, di inquieto e di critico, è il vero luogo in cui
la parola divina incontra l'intelletto e perde il resto delle sue virtú che si
pretendono mistiche. Ma l'apologo intende anche insegnarci che la verità degli
angeli non è di specie diversa dalla verità degli uomini, che gli uomini hanno
accesso alla parola divina senza che l'estasi debba strapparli alla loro
essenza, alla loro natura umana. " ("Difficile
libertà")
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''Spero di non sconvolgere troppo i fisici sperimentali se aggiungo che una buona regola è anche quella di non riporre eccessiva fiducia nei risultati sperimentali finchè non siano confermati dalla teoria''
Akka- -------------
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Re: Sti ebrei...
"Akka"
be non pensate male, volevo solo proporre uno spunto di un pensatore francese ebreo tra i maggiori del 900', almeno così dicono, io ho dei dubbi, cmunque mi ha colpito questo suo accostamento tra ebraismo ed ateismo, da intendere come una forma di conoscenza superiore per qualità alla tradizione filosofica occidentale innaugurata con platone, giudicata una forma di paganesimo rispetto al monoteismo/ateismo giudaico, unico in grado di rappresentare la forza del cocetto, e quindi unico in grado di esprimere il ''dominio'' di questo...riporto un breve estratto:
Il pensiero ebraico è variegato ed abbastanza misterioso, segno di una cultura complessa e molto particolare, l'accostamento mi sembra azzardato.
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dando venghi ? cosa ? Da Rebbibbia ? Da Reggina Celi ? No da Roma. Allora Venghi dalla Libertà !
silvio- -------------
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Re: Sti ebrei...
Ah, interessante, Akka. Direi che queste posizioni (così ben spiegate) disegnano un'idea che, tra il serio e il faceto, ma forse anche sul serio, ho già accennato qui in un paio di occasioni. La mia idea: politeismo -» monoteismo -» zeroteismo.
Cioè, un'evoluzione verso la riduzione fino a zero del pensiero religioso.
Cioè, un'evoluzione verso la riduzione fino a zero del pensiero religioso.
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Semino dove non mieterò e spargo dove non raccoglierò
Minsky- --------------
- Numero di messaggi : 27846
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Re: Sti ebrei...
ecco si il concetto alla base della tesi di Lèvinas è che il monoteismo è una peculiarità ebraica, è vero che già in egitto vi era stato un dio/imperatore unico, Akhenaton, ma poi questo sarebbe stato ripudiato dagli egizi che sono tornati al politeismo, quindi gli ebrei sarebbero il primo popolo ad adottare veramente il dio-uno, però, il fatto è che, secondo levinas, l' unificazione di tanti dei in un unico dio di grado superiore è di nuovo una forma di paganesimo(infatti se pure l' idolo più forte ''ammazza'' gli altri, resta sempre un idolo), quindi il concetto ebraico di monoteismo sarebbe qualcosa di qualitativamente diverso rispetto ad un politeismo unificato, sarebbe qualcosa che va ancora oltre, sarebbe un ateismo, un accordare il primato assoluto al concetto e alla sua possibilità di servirsi della natura
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''Spero di non sconvolgere troppo i fisici sperimentali se aggiungo che una buona regola è anche quella di non riporre eccessiva fiducia nei risultati sperimentali finchè non siano confermati dalla teoria''
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Re: Sti ebrei...
Guardate che nell'ebraismo vengono fuori angeli arcangeli e tante altre figure spirituali che non sono così lontane dal paganesimo.
Io temo che il pensiero di Levinas sia una furberia nata in un contesto occidentale, cioè l'ebraismo intellettuale è figlio dell'occidente e non il contrario.
Figlio dell'Europa al 100 %.
Io temo che il pensiero di Levinas sia una furberia nata in un contesto occidentale, cioè l'ebraismo intellettuale è figlio dell'occidente e non il contrario.
Figlio dell'Europa al 100 %.
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Data d'iscrizione : 29.11.09
Re: Sti ebrei...
Confesso che non conosco minimamente la religione ebraica, anche se, essendo basata pur sempre sulla bibbia, tanto mi basta per valutarla un'idiozia. Però questa idea del superamento del politeismo non già come unificazione della molteplicità degli attori divini ma come soppressione degli dei antropomorfi, è nondimeno originale. Rimane vero inoltre che l'ebraismo è un autentico monoteismo, mentre il cristianesimo non lo è, sia per la triplicazione dell'entità suprema, sia per il vastissimo bestiario di esseri divinizzati che introduce.
P.S.: vedo adesso che Silvio precisa come anche l'ebraismo preveda il bestiario divino. Cade dunque la validità delle mie considerazioni.
P.S.: vedo adesso che Silvio precisa come anche l'ebraismo preveda il bestiario divino. Cade dunque la validità delle mie considerazioni.
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- Numero di messaggi : 27846
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Re: Sti ebrei...
Il Cristianesimo introduce nell'ebraismo dei concetti quali il perdono ed introduce una sorta di umanizzazione di Dio nella figura del Cristo.
E' per questo che ha successo in Occidente, perché da all'Uomo l'illusione di poter dialogare con il Divino.
O meglio il Dio ha un progetto Uomo, così il furbo Occidentale si pone al centro dell'Universo.
Ne esce fuori una storia particolare che sfocia in due correnti, il Cattolicesimo e L'Umanesimo, quest'ultimo è il progressivo staccarsi da una sottomissione Giudaico Cristiana troppo oppressiva per lo sviluppo immane del pensiero Occidentale.
La cultura ebraica per quella che conosciamo noi, una serie grande di geni e scienziati, nasce in un contesto umanistico europeo, che sfocia nella rivoluzione scientifica ed industriale, il monoteismo giudaico non c'entra nulla.
E' per questo che ha successo in Occidente, perché da all'Uomo l'illusione di poter dialogare con il Divino.
O meglio il Dio ha un progetto Uomo, così il furbo Occidentale si pone al centro dell'Universo.
Ne esce fuori una storia particolare che sfocia in due correnti, il Cattolicesimo e L'Umanesimo, quest'ultimo è il progressivo staccarsi da una sottomissione Giudaico Cristiana troppo oppressiva per lo sviluppo immane del pensiero Occidentale.
La cultura ebraica per quella che conosciamo noi, una serie grande di geni e scienziati, nasce in un contesto umanistico europeo, che sfocia nella rivoluzione scientifica ed industriale, il monoteismo giudaico non c'entra nulla.
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silvio- -------------
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Re: Sti ebrei...
Minsky ha scritto:
P.S.: vedo adesso che Silvio precisa come anche l'ebraismo preveda il bestiario divino. Cade dunque la validità delle mie considerazioni.
Hanno angeli arcangeli troni cherubini arcai ecc...........
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dando venghi ? cosa ? Da Rebbibbia ? Da Reggina Celi ? No da Roma. Allora Venghi dalla Libertà !
silvio- -------------
- Numero di messaggi : 4404
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Re: Sti ebrei...
''Ma l'apologo intende anche insegnarci che la verità degli
angeli non è di specie diversa dalla verità degli uomini, che gli uomini hanno
accesso alla parola divina senza che l'estasi debba strapparli alla loro
essenza, alla loro natura umana.''
l' articolo chiude con queste parole, comunque è chiaro che il pensiero di Lèvinas non rispetta l' ortodossia ebraica, propone la sua chiave di lettura dell' ebraismo, cosa che hanno fatto molti intellettuali nel novcento, e per altro non è l' unico ad associarlo ad una forma di ateismo, pure w.benjamin faceva qualcosa di analogo, però accostando l' ebraismo al marxismo
il suo intento mi pare di capire è quello di spostare l' attenzione da dio all uomo, vuole capovolgere la visuale, il dio-uno sarebbe in questo senso solo la metafora del primato della mente, del concetto
e qui le implicazioni politiche a me paiono evidenti, è come dire che gli ebei sono più consapevoli che la realtà va governata con la ragione, è come dire che l' ebraismo è una forma di pensiero e di vita superiore al cristianesimo e all' islamismo, per altri figli suoi, perché non ha perso di vista questa prospettiva che mete l' uomo al centro
infatti gli ebrei non vivono nell' attesa della vita eterna, vivono la vita sulla terra sapendo che è qui deve realizzarsi il regno dll' uomo, nella tohra da qualche parte si accenna alla resurrezione, ma non hanno dogmi sul dopo morte
questo, lascia sottindendere Lèvinas, è il motivo per cui il popolo ebraico ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella storia, seppure sia numericamente esiguo, insomma l' ebraismo sarebbe una forma viventis che permette all' uomo di agire in modo piùefficace, che gli permette di realizzarsi e di essere felice qui, sulla terra, bo magari sono farneticazioni, però un po' mi hanno colpito...
angeli non è di specie diversa dalla verità degli uomini, che gli uomini hanno
accesso alla parola divina senza che l'estasi debba strapparli alla loro
essenza, alla loro natura umana.''
l' articolo chiude con queste parole, comunque è chiaro che il pensiero di Lèvinas non rispetta l' ortodossia ebraica, propone la sua chiave di lettura dell' ebraismo, cosa che hanno fatto molti intellettuali nel novcento, e per altro non è l' unico ad associarlo ad una forma di ateismo, pure w.benjamin faceva qualcosa di analogo, però accostando l' ebraismo al marxismo
il suo intento mi pare di capire è quello di spostare l' attenzione da dio all uomo, vuole capovolgere la visuale, il dio-uno sarebbe in questo senso solo la metafora del primato della mente, del concetto
e qui le implicazioni politiche a me paiono evidenti, è come dire che gli ebei sono più consapevoli che la realtà va governata con la ragione, è come dire che l' ebraismo è una forma di pensiero e di vita superiore al cristianesimo e all' islamismo, per altri figli suoi, perché non ha perso di vista questa prospettiva che mete l' uomo al centro
infatti gli ebrei non vivono nell' attesa della vita eterna, vivono la vita sulla terra sapendo che è qui deve realizzarsi il regno dll' uomo, nella tohra da qualche parte si accenna alla resurrezione, ma non hanno dogmi sul dopo morte
questo, lascia sottindendere Lèvinas, è il motivo per cui il popolo ebraico ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella storia, seppure sia numericamente esiguo, insomma l' ebraismo sarebbe una forma viventis che permette all' uomo di agire in modo piùefficace, che gli permette di realizzarsi e di essere felice qui, sulla terra, bo magari sono farneticazioni, però un po' mi hanno colpito...
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''Spero di non sconvolgere troppo i fisici sperimentali se aggiungo che una buona regola è anche quella di non riporre eccessiva fiducia nei risultati sperimentali finchè non siano confermati dalla teoria''
Akka- -------------
- Numero di messaggi : 4113
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Data d'iscrizione : 07.01.12
Re: Sti ebrei...
Pare che abbiano anche diverse divinità, gli Elohim e Yahwé, i primi sarebbero i demiurghi, creatori del mondo mentre Yahwé è solamente il gretto, avido, irascibile custode del Giardino Terrestre lasciatovi lì dagli Elohim a cui è sottoposto.silvio ha scritto:Minsky ha scritto:
P.S.: vedo adesso che Silvio precisa come anche l'ebraismo preveda il bestiario divino. Cade dunque la validità delle mie considerazioni.
Hanno angeli arcangeli troni cherubini arcai ecc...........
Yahwé fra l'altro, come si evince dalla lettura attenta di Genesi, non è affatto onnisciente e onnipotente, a differenza degli Elohim, che sono però disinteressati alla loro creazione.
loonar- ----------
- Numero di messaggi : 17345
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Data d'iscrizione : 10.03.11
Re: Sti ebrei...
Quando studiavo filosofia all'università gli autori come Levinas venivano con gran cura evitati, impiegando il tempo così risparmiato leggendo grandi opere come Epitteto, Kant, Seneca.
Ciò detto, leggendo questo brano, mi sembra di poter rilevare alcune evidenti imposture od errate interpretazioni, peraltro già in parte messe in luce da chi mi ha preceduto:
1) Come afferma Darrow Yawwhè non è l'unico dio nel VT. Non cito i brani precisi, mi basta far riferimento a un topic aperto 2 settimane fa dove si mostrava che nella Bibbia Yawhè aveva un concorrente di un'altra religione. Chi dovesse ricordarsi il post lo segnali, io non lo trovo.
2) Come afferma Silvio, hanno tutti gli angeli che vogliamo.
3) In generale affermare che il monoteismo sia un guadagno sul politesimo è davvero un azzardo: è vero che il monoteismo rappresenta il trionfo del concetto, ma, scendendo a un piano più umano siamo costretti a dire che le religioni politeistiche, pur nella loro barbarie, fossero migliore. Ad esempio in tutta la lunghissima storia egiziana vennero inseriti senza violenza gli dei stranieri (Astarte, Bes) nel pantheon senza alcuna persecuzione e violenze, che invece iniziarono con il tentativo di Akenaton di monoteismo.
Ciò detto, leggendo questo brano, mi sembra di poter rilevare alcune evidenti imposture od errate interpretazioni, peraltro già in parte messe in luce da chi mi ha preceduto:
1) Come afferma Darrow Yawwhè non è l'unico dio nel VT. Non cito i brani precisi, mi basta far riferimento a un topic aperto 2 settimane fa dove si mostrava che nella Bibbia Yawhè aveva un concorrente di un'altra religione. Chi dovesse ricordarsi il post lo segnali, io non lo trovo.
2) Come afferma Silvio, hanno tutti gli angeli che vogliamo.
3) In generale affermare che il monoteismo sia un guadagno sul politesimo è davvero un azzardo: è vero che il monoteismo rappresenta il trionfo del concetto, ma, scendendo a un piano più umano siamo costretti a dire che le religioni politeistiche, pur nella loro barbarie, fossero migliore. Ad esempio in tutta la lunghissima storia egiziana vennero inseriti senza violenza gli dei stranieri (Astarte, Bes) nel pantheon senza alcuna persecuzione e violenze, che invece iniziarono con il tentativo di Akenaton di monoteismo.
Sorel1980- -------------
- Numero di messaggi : 178
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 13.01.13
Re: Sti ebrei...
quando ero piccolo si stava a giornate a litigare su chi fosse più forte tra vandamme e bruslì. cazzo ma almeno esistevano !
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*** il mondo è bello perchè è avariato *** (G.L.)
*** Chi ragiona con la testa degli altri la sua la può friggere *** (G.L.)
*** non è bello ciò che è bello ma son bello bello bello *** (O.V.P.I)
*** e se un ateo si crede dio ?? *** (M.L)
Re: Sti ebrei...
Inserisco un contributo per quel che può essere inteso.
L'impatto del monoteismo, la nuova spiritualità, il dualismo Uomo/Dio è stato un nuovo concetto umanistico aldilà delle manipolazioni di cui parliamo da un'altra parte.
Akenaton è stato accusato dell'avanzata degli Ittiti così come si dovrebbe immaginare una relazione di correlazione con la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi.
C'è questa disattenzione per ciò che è materiale che doveva essere concentrata sull'uomo ed invece è finita come sappiamo.
Il monoteismo è invece un passo per transitare verso l'umanesimo, visione antropocentrica ma cosciente dell'ambiente di cui è parte. La lettura simbolica del monoteismo consente questo approccio.
Che ci vogliano 1800 anni per capirlo, dico chi dice di averlo capito, è il motivo della contrapposizione degli atei, ovviamente non semplicemente miscredenti ma, per starne a parlare qui, atei idealisti.
Questo percorso non si fa da soli, non avrebbe senso di fare tra atei o all'interno delle comunità isolate. Si tratta di percorsi comuni in cui ci sono delle basi di partenza uguali e salde per tutti.
Sarei fuori tema se non fosse per quel meglio, peggio, monoteismo, panteismo in contrapposizione all'umanità.
L'impatto del monoteismo, la nuova spiritualità, il dualismo Uomo/Dio è stato un nuovo concetto umanistico aldilà delle manipolazioni di cui parliamo da un'altra parte.
Akenaton è stato accusato dell'avanzata degli Ittiti così come si dovrebbe immaginare una relazione di correlazione con la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi.
C'è questa disattenzione per ciò che è materiale che doveva essere concentrata sull'uomo ed invece è finita come sappiamo.
Il monoteismo è invece un passo per transitare verso l'umanesimo, visione antropocentrica ma cosciente dell'ambiente di cui è parte. La lettura simbolica del monoteismo consente questo approccio.
Che ci vogliano 1800 anni per capirlo, dico chi dice di averlo capito, è il motivo della contrapposizione degli atei, ovviamente non semplicemente miscredenti ma, per starne a parlare qui, atei idealisti.
Questo percorso non si fa da soli, non avrebbe senso di fare tra atei o all'interno delle comunità isolate. Si tratta di percorsi comuni in cui ci sono delle basi di partenza uguali e salde per tutti.
Sarei fuori tema se non fosse per quel meglio, peggio, monoteismo, panteismo in contrapposizione all'umanità.
SergioAD- -------------
- Numero di messaggi : 6906
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 30.01.10
Re: Sti ebrei...
Sorel1980 ha scritto:Quando studiavo filosofia all'università gli autori come Levinas venivano con gran cura evitati, impiegando il tempo così risparmiato leggendo grandi opere come Epitteto, Kant, Seneca.
un mezzo OT.
Mi hanno sempre preoccupato le inevitabili censure dei docenti, solitamente espressione fedele della mentalità del tempo.
Per quanto capisca che la filosofia sia così vasta che anche in una università di debba ampiamente tagliare e selezionare, mi chiedo come giustificavano la scelta di tagliare levinas (comunque originale, portatore di un paradigma diverso, con voli pindarici emotivamente accattivanti...) per approfondire correnti già trattate?
Con quali principi motivavano questa scelta?
Quali erano gli altri autori evitati per medesimi motivi?
Quali invece i pilastri su cui si ritornava sempre?
___________________
Masada- -----------
- Numero di messaggi : 1558
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Re: Sti ebrei...
" Il monoteismo giudaico non esalta una
potenza sacra, un numen che trionfi su altre potenze numinose, ma che partecipi ancora della loro vita clandestina e misteriosa. Il Dio dei giudei non è sopravvivenza degli dèi mitici. Secondo un apologo Abramo, il padre dei credenti, sarebbe stato figlio di un mercante d'idoli. Approfittando dell'assenza di Tereh, li avrebbe tutti spezzati, risparmiando il piú grande di essi per attribuirgli, agli occhi del padre, la responsabilità del massacro. Ma Teher al suo ritorno non può accettare questa versione fantastica: egli sa che nessun idolo al mondo potrebbe distruggere gli altri. Il monoteismo segna una
rottura con una certa concezione del sacro; non unifica né gerarchizza gli dèi numinosi e numerosi; li nega. Rispetto al divino ch'essi incarnano, non è altro che ateismo
questo mi pare il punto centrale, sinceramente non so come arrivi a sostenerlo, però è originale...
potenza sacra, un numen che trionfi su altre potenze numinose, ma che partecipi ancora della loro vita clandestina e misteriosa. Il Dio dei giudei non è sopravvivenza degli dèi mitici. Secondo un apologo Abramo, il padre dei credenti, sarebbe stato figlio di un mercante d'idoli. Approfittando dell'assenza di Tereh, li avrebbe tutti spezzati, risparmiando il piú grande di essi per attribuirgli, agli occhi del padre, la responsabilità del massacro. Ma Teher al suo ritorno non può accettare questa versione fantastica: egli sa che nessun idolo al mondo potrebbe distruggere gli altri. Il monoteismo segna una
rottura con una certa concezione del sacro; non unifica né gerarchizza gli dèi numinosi e numerosi; li nega. Rispetto al divino ch'essi incarnano, non è altro che ateismo
questo mi pare il punto centrale, sinceramente non so come arrivi a sostenerlo, però è originale...
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Re: Sti ebrei...
Sorel1980 ha scritto:
1) Come afferma Darrow Yawwhè non è l'unico dio nel VT. Non cito i brani precisi, mi basta far riferimento a un topic aperto 2 settimane fa dove si mostrava che nella Bibbia Yawhè aveva un concorrente di un'altra religione. Chi dovesse ricordarsi il post lo segnali, io non lo trovo.
http://atei.forumitalian.com/t4840-kemosh-vs-yahweh
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Re: Sti ebrei...
Masada78 ha scritto:Sorel1980 ha scritto:Quando studiavo filosofia all'università gli autori come Levinas venivano con gran cura evitati, impiegando il tempo così risparmiato leggendo grandi opere come Epitteto, Kant, Seneca.
un mezzo OT.
Mi hanno sempre preoccupato le inevitabili censure dei docenti, solitamente espressione fedele della mentalità del tempo.
Per quanto capisca che la filosofia sia così vasta che anche in una università di debba ampiamente tagliare e selezionare, mi chiedo come giustificavano la scelta di tagliare levinas (comunque originale, portatore di un paradigma diverso, con voli pindarici emotivamente accattivanti...) per approfondire correnti già trattate?
Con quali principi motivavano questa scelta?
Quali erano gli altri autori evitati per medesimi motivi?
Quali invece i pilastri su cui si ritornava sempre?
In effetti ho riletto il mio topic e ho visto che non sono stato molto completo... racconto la mia esperienza. all'università di Bologna dipendeva totalmente dal docente in cui "incappavi" e per puro caso non sono incappato in un Levinasiano e ho invece trattato i succitati autori. Il problema semmai è che in complesso, visto che ogni docente universitario tratta quello che diavolo vuole, può capitarti di fare gli autori più squinternati alternati ai più quotati...proprio questa mancanza mi ha sempre dato l'impressione di una certa ubriacatura generale e di una mancanza TOTALE di organizzazione dall'alto. Insomma, se uno aveva studiato Duns Scoto studiavi per un anno Duns Scoto, se uno aveva studiato Platone studiavi per un anno Platone, era tutto molto assurdo e la vera cultura l'ho creata tra un esame all'altro. Ricordo che spesso toglievo tempo agli esami per studiare quasi di nascosto i grandissimi che mancavano. Comunque mi hai fatto venire la nostalgia di quei tempi. Tanta tanta tanta. Anche tu hai studiato filosofia o qualcosa di tangente? Ho visto spesso tuoi interessanti excursus su tematiche filosofiche.
P.s. Inizio a fare il puttano e con i soldi mollo il lavoro e torno all'università.
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Re: Sti ebrei...
Il puttano! Guadagnano moltissimo e così potrei dedicarmi allo studio.
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Re: Sti ebrei...
Sorel1980 ha scritto:Il puttano! Guadagnano moltissimo e così potrei dedicarmi allo studio.
minchia, essere pagato per scopare è il sogno di ogni uomo.
peccato che l'incubo saranno quelle che ti dovrai scopare: cessi vecchi...
se una donna deve pagare, cazzo, è messa proprio male!
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Re: Sti ebrei...
Sorel1980 ha scritto:Il puttano! Guadagnano moltissimo e così potrei dedicarmi allo studio.
Guadagnano moltissimo perché riescono a farselo rizzare anche con dei vecchi cessi, come ti ha puntualizzato Masada qui sopra
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Re: Sti ebrei...
Poco male, io sono in grado di chiudere un occhio per la filosofia.
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Re: Sti ebrei...
Sorel1980 ha scritto:Poco male, io sono in grado di chiudere un occhio per la filosofia.
Ehm, visto che mi pare tu abbia detto che sei stato a Bologna...dovresti sapere che il puttano che lavora, lavora soprattutto con uomini
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Re: Sti ebrei...
*Valerio* ha scritto:Sorel1980 ha scritto:Poco male, io sono in grado di chiudere un occhio per la filosofia.
Ehm, visto che mi pare tu abbia detto che sei stato a Bologna...dovresti sapere che il puttano che lavora, lavora soprattutto con uomini
ahiiii
allora mi sa che mentre chiuderai un occhio dovrai aprire il culo...
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Re: Sti ebrei...
Pagano bene?
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Re: Sti ebrei...
Sorel1980 ha scritto:Pagano bene?
Dipende da come sai venderti e quanto "tiri" (non di coca ma è gradita)
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Re: Sti ebrei...
Sorel1980 ha scritto:Pagano bene?
cioè mi stai dicendo che a te tira sempre?
vecchie, uomini, cani, galline...?
l'importante è quanto ti danno??
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Re: Sti ebrei...
Eh non so, è una carriera che non ho ancora intrapreso. Con le galline penso avrei difficoltà però.
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Re: Sti ebrei...
perchè non puntare al necrocinofilismo... magari non paga ma sai che bello ...
(non credo che esista, penso di aver coniato un neologismo... volevo dire "incularsi i cani morti" ma mi sembrava troppo volgare..)
(non credo che esista, penso di aver coniato un neologismo... volevo dire "incularsi i cani morti" ma mi sembrava troppo volgare..)
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*** il mondo è bello perchè è avariato *** (G.L.)
*** Chi ragiona con la testa degli altri la sua la può friggere *** (G.L.)
*** non è bello ciò che è bello ma son bello bello bello *** (O.V.P.I)
*** e se un ateo si crede dio ?? *** (M.L)
Re: Sti ebrei...
massi76 ha scritto:perchè non puntare al necrocinofilismo... magari non paga ma sai che bello ...
(non credo che esista, penso di aver coniato un neologismo... volevo dire "incularsi i cani morti" ma mi sembrava troppo volgare..)
I post di quest'uomo creano una bizzarra costellazione nel fòrumme...
Ciao massi
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Re: Sti ebrei...
spero che sia una specie di complimento,sai sono debole di carattere, ne soffirei troppo ...
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Re: Sti ebrei...
torna un classico, direttamente da Facebook, un dialogo con Rasputin sugli ebrei
mio avatar su FB (è importante per capire il dialogo)
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...
Rasputin:Ma sei ebreo? Ihihih
Loonar: magari!
Rasputin: Come magari, hai voglia di avere 76 anni essere alto 1m e un brufolo avere quella faccia?
Loonar: mi piacerebbe essere ebreo, non nel senso di religioso ma di appartenente al clan, a quest'ora avevo già pubblicato parecchi romanzi. ahahahahahahaha
...
Loonar:di che stai parlando?
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Re: Sti ebrei...
l'invadenza culturale ebrea (filo-sionista) bisogna riconoscere che è uno strumento ottimo di egemonia, magari sarà anche nato come difesa, ma adesso ha assunto i connotati di un potentissimo strumento di ricatto morale mondiale pronto a scattare dappertutto e in qualsiasi momento.
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
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Re: Sti ebrei...
Sarebbe opportuno o stabilire altre date o meglio ancora unire le cose.loonar ha scritto:
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
Anche se ogni giorno della memoria è solo una presa (e un pararsi) di culo.
Intanto comincio io, che la tua memoria forse è collassata a causa del troppo impegno a cercare inutilmente di scassare la mazza al sottoscritto e a molti altri come sto rilevando senza stupirmene affatto.
9 ottobre 1963 :Le vittime furono 1.910, ma vennero recuperati solo 1.500 cadaveri. Nel disastro morirono 487 bambini. La vittima più giovane del disastro fu Claudio Martinelli di Erto e Casso (PN), nato il 18/09/1963 con solo 21 giorni di vita, la vittima più vecchia fu Amalia Pancot nata il 26/01/1870 di 93 anni di Conegliano (TV).
Non fu un incidente ma una strage annunciata e favorita dalle autorità che ne hanno tratto benefici.
Come ben spiegato dal bravissimo Marco Paolini
NB ovviamente edito il presente post dove più mi aggrada
___________________
se non insegnerai nella mia scuola, io non penserò nella tua chiesa
Re: Sti ebrei...
Il Distruttore Hara ha scritto:Sarebbe opportuno ...loonar ha scritto:
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
poi tutta una serie di cazzate in libertà
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Re: Sti ebrei...
loonar
Il Distruttore Hara ha scritto:Sarebbe opportuno ...loonar ha scritto:
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
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Comincio a sperare che chi di dovere ti inviti ad astenerti dal tuo spam sistematico,prolungato e dissennato.
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Re: Sti ebrei...
aspetta e spera, che poi s'avvera... che la nottata non è così nera!Il Distruttore Hara ha scritto:
loonarIl Distruttore Hara ha scritto:Sarebbe opportuno ...loonar ha scritto:
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
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Re: Sti ebrei...
ostinatissimo OTloonar ha scritto:aspetta e spera, che poi s'avvera... che la nottata non è così nera!Il Distruttore Hara ha scritto:
loonarIl Distruttore Hara ha scritto:Sarebbe opportuno ...loonar ha scritto:
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
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Re: Sti ebrei...
non è OTIl Distruttore Hara ha scritto:ostinatissimo OTloonar ha scritto:aspetta e spera, che poi s'avvera... che la nottata non è così nera!Il Distruttore Hara ha scritto:
loonarIl Distruttore Hara ha scritto:Sarebbe opportuno ...loonar ha scritto:
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
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il tuo intervento è OT, tu sei OT a priori
se vuoi mettere fine agli OT c'è una cosa semplicissima che puoi fare: vattene da AI
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Re: Sti ebrei...
Provaci adesso.Il Distruttore Hara ha scritto:Sarebbe opportuno o stabilire altre date o meglio ancora unire le cose.loonar ha scritto:
Vedo conoscenti sentirsi in obbligo di onorare le date della memoria ebraiche, pur essendo atei, cristiani, menefreghisti e vattelapesca... ma guai a non onorare gli ebrei! Gli altri (tutsi, armeni, curdi, nativi americani, indios, ecc... ) non contano un fico secco, al massimo un "ah, sì...anche loro!" ma gli ebrei no! Loro sono il top del "per non dimenticare!"
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Intanto comincio io, che la tua memoria forse è collassata a causa del troppo impegno a cercare inutilmente di scassare la mazza al sottoscritto e a molti altri come sto rilevando senza stupirmene affatto.
9 ottobre 1963 :Le vittime furono 1.910, ma vennero recuperati solo 1.500 cadaveri. Nel disastro morirono 487 bambini. La vittima più giovane del disastro fu Claudio Martinelli di Erto e Casso (PN), nato il 18/09/1963 con solo 21 giorni di vita, la vittima più vecchia fu Amalia Pancot nata il 26/01/1870 di 93 anni di Conegliano (TV).
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Re: Sti ebrei...
Fu una tragedia sicuramente, con un aspetto criminale delle autorità e compagnia, ma devo dire che il voler sempre eternare la colpa non mi piace, che sia Paolini o il Rabbino di turno.Il Distruttore Hara ha scritto:
9 ottobre 1963 :Le vittime furono 1.910, ma vennero recuperati solo 1.500 cadaveri. Nel disastro morirono 487 bambini. La vittima più giovane del disastro fu Claudio Martinelli di Erto e Casso (PN), nato il 18/09/1963 con solo 21 giorni di vita, la vittima più vecchia fu Amalia Pancot nata il 26/01/1870 di 93 anni di Conegliano (TV).
Non fu un incidente ma una strage annunciata e favorita dalle autorità che ne hanno tratto benefici.
Come ben spiegato dal bravissimo Marco Paolini
Noi non viviamo nel paradiso terrestre, ma nella dannata realtà del Cosmo, ed è già un caso fortunato che ci siamo.
Alla base c'è una erronea visione mistico morale della vita, ma è assolutamente infondata.
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Re: Sti ebrei...
Io non capisco proprio il ' per non dimenticare '.
Ci son i libri, si studia la storia a scuola, quello che non si vuole dimenticare non si dimentica.
Che sia giusto pensare agli errori del passato non lo metto in dubbio... Anche se poi se ne fanno di nuovi sempre e comunque, quale sia la tragedia piu grande da non dimenticare, da segnare sul calendario, mi sembra poco rispettoso per tutte le altre tragedie.
Tanto quando un fatto, un dolore ti tocca davvero, non te lo scordi, nemmeno se ti ci metti d impegno...
Quel giorno ti svegli e sembra che ci sia una sveglia dentro di te che te lo ricorda in automatico, passano gli anni e non cambia niente, quell ansia orrenda la continui a provare, sempre lo stesso giorno e poi magari per tutto il mese.
E per il resto del mondo è un giorno come gli altri giustamente e anche se tutti ti facessero un minuto o un ora di silenzio non cambierebbe niente perchè il dolore è personale.
Può servire l abbraccio di un amico, il resto è ipocrisia.
Il minuto di silenzio... Tutti lo fanno, pensano ' poverini ' e dopo si continuano a fare i cazzi loro. Ma si sentono apposto con la coscenza, hanno dedicato un minuto del loro tempo ad essere ipocriti.
Se davvero un dolore ti segna non hai bisogno di qualcuno che ti ricordi di provarlo, lo provi e basta e se non lo provassi, se scordassi, forse non sarebbe male.
Ci son i libri, si studia la storia a scuola, quello che non si vuole dimenticare non si dimentica.
Che sia giusto pensare agli errori del passato non lo metto in dubbio... Anche se poi se ne fanno di nuovi sempre e comunque, quale sia la tragedia piu grande da non dimenticare, da segnare sul calendario, mi sembra poco rispettoso per tutte le altre tragedie.
Tanto quando un fatto, un dolore ti tocca davvero, non te lo scordi, nemmeno se ti ci metti d impegno...
Quel giorno ti svegli e sembra che ci sia una sveglia dentro di te che te lo ricorda in automatico, passano gli anni e non cambia niente, quell ansia orrenda la continui a provare, sempre lo stesso giorno e poi magari per tutto il mese.
E per il resto del mondo è un giorno come gli altri giustamente e anche se tutti ti facessero un minuto o un ora di silenzio non cambierebbe niente perchè il dolore è personale.
Può servire l abbraccio di un amico, il resto è ipocrisia.
Il minuto di silenzio... Tutti lo fanno, pensano ' poverini ' e dopo si continuano a fare i cazzi loro. Ma si sentono apposto con la coscenza, hanno dedicato un minuto del loro tempo ad essere ipocriti.
Se davvero un dolore ti segna non hai bisogno di qualcuno che ti ricordi di provarlo, lo provi e basta e se non lo provassi, se scordassi, forse non sarebbe male.
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Re: Sti ebrei...
Esatto Lya.
Il giorno della memoria è inutile per quello che professa di essere utile, cioè evitare che si ripeta, anche perchè si è già ripetuto e in forma diverso lo stanno ripetendo perfino i nipoti delle vittime di quel giorno da ricordare.
La vera funzione di questo giorno della memoria è far sentire il mondo in debito con gli ebrei/sionisti e permettergli di fare quello che vogliono.
Il giorno della memoria è inutile per quello che professa di essere utile, cioè evitare che si ripeta, anche perchè si è già ripetuto e in forma diverso lo stanno ripetendo perfino i nipoti delle vittime di quel giorno da ricordare.
La vera funzione di questo giorno della memoria è far sentire il mondo in debito con gli ebrei/sionisti e permettergli di fare quello che vogliono.
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Re: Sti ebrei...
Concordo in linea generale sull' intervento di Lya (e dubito come te che alcuni dolori siano obliabili - sono segni e ferite profonde, indelebili per chi li ha vissuti) ma aggiungo che io impiegherei molta attenzione alle pratiche di negazionismo attualmente in atto. Se un dolore può essere scordato, risolto e superato gli eventi realmente accaduti non devono essere negati, nè dimenticati - a parer mio. Le ritengo pratiche pericolose, un grave problema non sottovalutabile. Certo non è con il giorno della memoria e le farloccate ipocrite che si pone a capo a questo problema, ma non vorrei neanche arrivare ad avere tra le mani un libro di storia con l'ennesima vicenda - vicenda inaudita - non menzionata.Lyallii ha scritto:Io non capisco proprio il ' per non dimenticare '.
Ci son i libri, si studia la storia a scuola, quello che non si vuole dimenticare non si dimentica.
Che sia giusto pensare agli errori del passato non lo metto in dubbio... Anche se poi se ne fanno di nuovi sempre e comunque, quale sia la tragedia piu grande da non dimenticare, da segnare sul calendario, mi sembra poco rispettoso per tutte le altre tragedie.
Tanto quando un fatto, un dolore ti tocca davvero, non te lo scordi, nemmeno se ti ci metti d impegno...
Quel giorno ti svegli e sembra che ci sia una sveglia dentro di te che te lo ricorda in automatico, passano gli anni e non cambia niente, quell ansia orrenda la continui a provare, sempre lo stesso giorno e poi magari per tutto il mese.
E per il resto del mondo è un giorno come gli altri giustamente e anche se tutti ti facessero un minuto o un ora di silenzio non cambierebbe niente perchè il dolore è personale.
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Re: Sti ebrei...
Concordo con Lya e anche con Ari. Aggiungo solo qualcosa: sembra che ci sia qualcuno che riesca, tramite anche "il giorno della memoria", a far sì che nei libri di storia continui ad essere riportata la "sua" vicenda inaudita, ma che ci sia anche chi invece non ci riesca, o non ci riesca con la stessa intensità... vedi, tra le altre, le tragedie del Rouanda o più vicino a noi quelle dell'ex Jugoslavia. Sono più vicine anche in linea temporale eppure già se ne parla quasi esclusivamente per via dei danni subiti dai militari per effetto dei proiettili all'uranio impoverito...Ari_ ha scritto:Concordo in linea generale sull' intervento di Lya (e dubito come te che alcuni dolori siano obliabili - sono segni e ferite profonde, indelebili per chi li ha vissuti) ma aggiungo che io impiegherei molta attenzione alle pratiche di negazionismo attualmente in atto. Se un dolore può essere scordato, risolto e superato gli eventi realmente accaduti non devono essere negati, nè dimenticati - a parer mio. Le ritengo pratiche pericolose, un grave problema non sottovalutabile. Certo non è con il giorno della memoria e le farloccate ipocrite che si pone a capo a questo problema, ma non vorrei neanche arrivare ad avere tra le mani un libro di storia con l'ennesima vicenda - vicenda inaudita - non menzionata.Lyallii ha scritto:Io non capisco proprio il ' per non dimenticare '.
Ci son i libri, si studia la storia a scuola, quello che non si vuole dimenticare non si dimentica.
Che sia giusto pensare agli errori del passato non lo metto in dubbio... Anche se poi se ne fanno di nuovi sempre e comunque, quale sia la tragedia piu grande da non dimenticare, da segnare sul calendario, mi sembra poco rispettoso per tutte le altre tragedie.
Tanto quando un fatto, un dolore ti tocca davvero, non te lo scordi, nemmeno se ti ci metti d impegno...
Quel giorno ti svegli e sembra che ci sia una sveglia dentro di te che te lo ricorda in automatico, passano gli anni e non cambia niente, quell ansia orrenda la continui a provare, sempre lo stesso giorno e poi magari per tutto il mese.
E per il resto del mondo è un giorno come gli altri giustamente e anche se tutti ti facessero un minuto o un ora di silenzio non cambierebbe niente perchè il dolore è personale.
Può servire l abbraccio di un amico, il resto è ipocrisia.
Il minuto di silenzio... Tutti lo fanno, pensano ' poverini ' e dopo si continuano a fare i cazzi loro. Ma si sentono apposto con la coscenza, hanno dedicato un minuto del loro tempo ad essere ipocriti.
Se davvero un dolore ti segna non hai bisogno di qualcuno che ti ricordi di provarlo, lo provi e basta e se non lo provassi, se scordassi, forse non sarebbe male.
I diretti interessati non dimenticano a prescindere, gli altri hanno bisogno di espedienti e se c'è chi è interessato a che si dimentichi, spesso si rischia di dimenticare anzichenò.
___________________
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Griiper McCloubit- -----------
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Re: Sti ebrei...
Allora, non so quanto sia giusto intervenire parlando di cose serie con chi deve uscire dallo stato di troll, lo dico senza passioni per la percezione di misantropia che c'è stata in un contesto di diritti e doveri, non è un'accusa è solo che la mia fiducia dovrebbe apparire disarmante. Ad ogni modo.
Il miei due eventi, di cui ho la storia di torura, di cui ho storia degli esodi da izmirne, da nazlì verso zante poi verso l'egitto e/o gli stati uniti, io non faccio una questione di diritti addizionali ma di applicazione del principio di equidistanza - vedi le relazioni internazionali nella zona del Caucaso e vedi la minoranza etnica anatolica.
Se le morti non devono essere uguali ebbene io delle mie non importa un gran ché, allora che siano diverse per chi lo vuole. Però che sia scritto nei libri di storia, che siano riconosciute le minoranze etniche, che siano resi noti questi genocidi eppoi ovviamente sia detto pure che alcune morti sono più morti di altre - questi grandi disegni però hanno da sempre diviso gli uomini ovviamente se si tratta di uomini altrimenti prima o poi, prima o poi si dovrà fare i conti con la realtà e quella non fa sconti a nessuno - oggi è difficile fare le tabule rase, oggi sarebbe stato impossibile vedere l'estinzione degli hittiti - oggi nemmeno un incesto passa inosservato.
Insomma a me interessano i vivi, so che a) siamo migliori e so che b) 85% della popolazione mondiale se s'incazza non ce ne per nessuno - ovvero c) servirà uno stato sociale per tutti.
Poi memorizzate tutto quello che volete con coriandoli, spettacolarizzate la morte quanto vi pare ma date ai vivi quello che serve ai vivi per vivere!
Sappiate che alla fine ma proprio perché l'uomo migliora se stesso ogni volta accadrà di stare bene - solo che se è possibile farlo prima allora sapendolo che senso ha il casino dei colori e delle bandiere e di tutto ciò che è irrazionale?
Festeggiamo la fine delle atrocità.
Il miei due eventi, di cui ho la storia di torura, di cui ho storia degli esodi da izmirne, da nazlì verso zante poi verso l'egitto e/o gli stati uniti, io non faccio una questione di diritti addizionali ma di applicazione del principio di equidistanza - vedi le relazioni internazionali nella zona del Caucaso e vedi la minoranza etnica anatolica.
Se le morti non devono essere uguali ebbene io delle mie non importa un gran ché, allora che siano diverse per chi lo vuole. Però che sia scritto nei libri di storia, che siano riconosciute le minoranze etniche, che siano resi noti questi genocidi eppoi ovviamente sia detto pure che alcune morti sono più morti di altre - questi grandi disegni però hanno da sempre diviso gli uomini ovviamente se si tratta di uomini altrimenti prima o poi, prima o poi si dovrà fare i conti con la realtà e quella non fa sconti a nessuno - oggi è difficile fare le tabule rase, oggi sarebbe stato impossibile vedere l'estinzione degli hittiti - oggi nemmeno un incesto passa inosservato.
Insomma a me interessano i vivi, so che a) siamo migliori e so che b) 85% della popolazione mondiale se s'incazza non ce ne per nessuno - ovvero c) servirà uno stato sociale per tutti.
Poi memorizzate tutto quello che volete con coriandoli, spettacolarizzate la morte quanto vi pare ma date ai vivi quello che serve ai vivi per vivere!
Sappiate che alla fine ma proprio perché l'uomo migliora se stesso ogni volta accadrà di stare bene - solo che se è possibile farlo prima allora sapendolo che senso ha il casino dei colori e delle bandiere e di tutto ciò che è irrazionale?
Festeggiamo la fine delle atrocità.
SergioAD- -------------
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Re: Sti ebrei...
"Sua" di chi? Il nazismo e le sue "epiche" (ironico ovviamente) imprese, le tragedie ruandesi, dell'ex Jugoslavia, questi genocidi appartengono alla storia dell' Europa in particolare e delle "eroiche" (come sopra) vicende dell'umano in generale.Griiper ha scritto:sembra che ci sia qualcuno che riesca, tramite anche "il giorno della memoria", a far sì che nei libri di storia continui ad essere riportata la "sua" vicenda inaudita, ma che ci sia anche chi invece non ci riesca, o non ci riesca con la stessa intensità... vedi, tra le altre, le tragedie del Rouanda o più vicino a noi quelle dell'ex Jugoslavia.
Su come mai ci siano vittime che riescano a uscire dall'anonimato e altre che vengono spazzate senza alcun effetto sulla memoria collettiva e senza alcuna volontà di sensibilizzazione rispetto ad esse dell'opinione pubblica, escluse dai racconti che vengono scritti dipende, a mio parere, da una complessità di fattori ed elementi che il biascichio stonato del complotto giudaico a danni dell'intero pianeta (mi pare sia una prospettiva circolante e adottata da molti ) non mi appare una risposta razionale e senza dubbio lontana dal far sì che gli atti feroci, atroci e crudeli perpetrati da umani a danni di umani possano affievolirsi, atti continui, attuali sui vivi.
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"Gli dèi sono morti, ma sono morti dal ridere, quando hanno sentito dire che un dio diceva di essere l’unico" G. Deleuze
Ari_- -------------
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Re: Sti ebrei...
Ari, è vero che sono stonato ma non stavo biascicando del complotto giudaico. Il discorso può essere fatto in senso generale, non mi spiego bene i meccanismi che portano a ricordare meglio e trovare sempre nei libri di storia alcune vicende piuttosto che altre non meno gravi.
Ad esempio lo sterminio degli indiani d'America piuttosto che i milioni di deportati e ammazzati nell'ex URSS.
Tutto qui, nessun intento polemico nei confronti degli ebrei. Per lo meno non inerente alla shoa ed al loro presunto potere economico/politico.
Ad esempio lo sterminio degli indiani d'America piuttosto che i milioni di deportati e ammazzati nell'ex URSS.
Tutto qui, nessun intento polemico nei confronti degli ebrei. Per lo meno non inerente alla shoa ed al loro presunto potere economico/politico.
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Griiper McCloubit- -----------
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Re: Sti ebrei...
La risposta è semplice e si chiama controllo dei mezzi di comunicazione.Ari_ ha scritto:"Sua" di chi? Il nazismo e le sue "epiche" (ironico ovviamente) imprese, le tragedie ruandesi, dell'ex Jugoslavia, questi genocidi appartengono alla storia dell' Europa in particolare e delle "eroiche" (come sopra) vicende dell'umano in generale.Griiper ha scritto:sembra che ci sia qualcuno che riesca, tramite anche "il giorno della memoria", a far sì che nei libri di storia continui ad essere riportata la "sua" vicenda inaudita, ma che ci sia anche chi invece non ci riesca, o non ci riesca con la stessa intensità... vedi, tra le altre, le tragedie del Rouanda o più vicino a noi quelle dell'ex Jugoslavia.
Su come mai ci siano vittime che riescano a uscire dall'anonimato e altre che vengono spazzate senza alcun effetto sulla memoria collettiva e senza alcuna volontà di sensibilizzazione rispetto ad esse dell'opinione pubblica, escluse dai racconti che vengono scritti dipende, a mio parere, da una complessità di fattori ed elementi che il biascichio stonato del complotto giudaico a danni dell'intero pianeta (mi pare sia una prospettiva circolante e adottata da molti ) non mi appare una risposta razionale e senza dubbio lontana dal far sì che gli atti feroci, atroci e crudeli perpetrati da umani a danni di umani possano affievolirsi, atti continui, attuali sui vivi.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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