2050: Tutti vegetariani per forza
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Correzione necessaria
SergioAD ha scritto:L'unica cosa da non fare è pensare di essere in torto, si può essere meno precisi. Per questo avevo citato il boom degli anni sessanta eppure l'Italia sta insieme ad un gruppo che ha avuto la stessa linea di tendenza. Ci sono eventi concomitanti, l'unico che è davvero comune a tutti è il progresso.
Prendi in controllo diretto i paesi del golfo,inculiincludi Egitto e Libia e nota come il benessere nonglicambia un gran che' facevano da 7 a 9 figli, superati gli anni sessanta iniziano a calare per attestarsi tutti a tre figli per donna. Gli mancava la vita moderna in famiglia.
SergioAD- -------------
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Questa (avere una progenie) è l'unica differenza.teto ha scritto:Darrow ha scritto:
Non mi sono spiegato, con "noi" intendevo io e te, come individui. Cosa cambia che fra 100 anni i nostri "nipoti" potrebbero colonizzare Marte o che fra 100 anni ci saranno guerre tribali a livello planetario?
Io e te saremo comunque morti e sepolti.
Niente, una soddisfazione prima di morire, se avessi un figlio ci terrei a lui anche prima di morire, non che dico "ok sto morendo ora non mi frega più niente di te, addio"
Io non ne ho e non intendo averne.
loonar- ----------
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Darrow ha scritto:
Questa (avere una progenie) è l'unica differenza.
Io non ne ho e non intendo averne.
Nemmeno io
teto- -----------
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
siamo in 3!teto ha scritto:Darrow ha scritto:
Questa (avere una progenie) è l'unica differenza.
Io non ne ho e non intendo averne.
Nemmeno io
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Lei mi sta minacciando a me?
lupetta- -------------
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Quindi di che ti preoccupi?teto ha scritto:Darrow ha scritto:
Questa (avere una progenie) è l'unica differenza.
Io non ne ho e non intendo averne.
Nemmeno io
A me basta che il mondo tenga botta per altri 60 anni ( mi tengo largo). Poi saranno c...i di chi rimane. Io il mio l'ho fatto, ho improntato la mia vita fin da ragazzino, sul ridurre al minimo la mia impronta ecologica. Quando richiesto ho anche spiegato agli altri cosa sarebbe meglio per l'umanità secondo gli studi in proposito. Poi se la massa è composta da ignoranti (e non solo) totali, c'è poco da ragionare e forse è meglio che si estinguano.
Anche perchè dubito che alle condizioni attuali ci accetterebbero nell'Alleanza Galattica.
loonar- ----------
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Darrow ha scritto:
Quindi di che ti preoccupi?
A me basta che il mondo tenga botta per altri 60 anni ( mi tengo largo). Poi saranno c...i di chi rimane. Io il mio l'ho fatto, ho improntato la mia vita fin da ragazzino, sul ridurre al minimo la mia impronta ecologica. Quando richiesto ho anche spiegato agli altri cosa sarebbe meglio per l'umanità secondo gli studi in proposito. Poi se la massa è composta da ignoranti (e non solo) totali, c'è poco da ragionare e forse è meglio che si estinguano.
Anche perchè dubito che alle condizioni attuali ci accetterebbero nell'Alleanza Galattica.
Mi dispiace delle specie che si estinguono (e delle sofferenze di gruppi di esseri umani) a causa di una fetta enorme di umanità che gli rompe il c...o
teto- -----------
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Questo da vivo, ma da morto come fai a dispiacerti?teto ha scritto:Darrow ha scritto:
Quindi di che ti preoccupi?
A me basta che il mondo tenga botta per altri 60 anni ( mi tengo largo). Poi saranno c...i di chi rimane. Io il mio l'ho fatto, ho improntato la mia vita fin da ragazzino, sul ridurre al minimo la mia impronta ecologica. Quando richiesto ho anche spiegato agli altri cosa sarebbe meglio per l'umanità secondo gli studi in proposito. Poi se la massa è composta da ignoranti (e non solo) totali, c'è poco da ragionare e forse è meglio che si estinguano.
Anche perchè dubito che alle condizioni attuali ci accetterebbero nell'Alleanza Galattica.
Mi dispiace delle specie che si estinguono (e delle sofferenze di gruppi di esseri umani) a causa di una fetta enorme di umanità che gli rompe il c...o
loonar- ----------
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Darrow ha scritto:
Questo da vivo, ma da morto come fai a dispiacerti?
Infatti da morto non mi dispiace, da vivo si (anche 1 secondo prima di morire)
teto- -----------
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Io me ne sono fatto una ragione!teto ha scritto:Darrow ha scritto:
Questo da vivo, ma da morto come fai a dispiacerti?
Infatti da morto non mi dispiace, da vivo si (anche 1 secondo prima di morire)
E vivo meglio.
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Per 1 kg di carne servono 15-20mila litri d’acqua, per far crescere un pomodoro 13 litri, per un caffè 140. Lo dice allarmata la Fao: la domanda d’acqua crescerà sempre più e “causerà un’altra crisi globale”.
Ormai sono in molti ad affermarlo: mangiare meno carne contribuirebbe a diminuire notevolmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Ne abbiamo già parlato in passato citando il National Institute for Agricultural Technology dell’Argentina. Oggi è la volta della tesi dell’economista indiano Rajendra Pachauri, presidente del Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC).
Lo scorso 8 settembre a Londra Pachauri ha presentato un documento dal titolo “Riscaldamento globale: l’impatto sui cambiamenti climatici della produzione e del consumo di carne”.
Secondo l’economista produrre 1 kg di carne ha tantissimi costi in termini ambientali: si emettono ben 36,4 chili di anidride carbonica; si rilasciano nell’ambiente sostanze fertilizzanti pari a 340 grammi di anidride solforosa e 59 grammi di fosfati. In pratica produrre un chilo di carne ha lo stesso impatto ambientale di un’auto media europea che percorre 250 chilometri!
D’altra parte produrre carne prevede una serie di attività che necessitano energia ed inquinano. Bisogna organizzare trasporti che rispettino la catena del freddo, nei supermercati sono necessari frigoriferi, è necessario un packaging adeguato per offrire il prodotto ai consumatori i quali, poi, consumeranno dell’altra energia per cucinare la carne e produrranno dei rifiuti per smaltire gli avanzi.
Nel suo studio Pachauri esamina anche l’impatto dell’allevamento in termini di sfruttamento del suolo. In particolare, il settore zootecnico sfrutta il 30% delle terre del pianeta e il 70 % di quelle destinate all’agricoltura. Il 70% della foresta amazzonica ormai scomparsa è ora occupato da pascoli e campi coltivati a foraggio. Una produzione, quest’ultima, che preoccupa gli esperti perché determina sovrasfruttamento del suolo.
Produrre carne necessita, inoltre, di una quantità di acqua maggiore rispetto ad altre produzioni vegetali. Ecco qualche esempio. Per ottenere un chilo di mais sono necessari 900 litri di acqua; per un chilo di riso 3.000 litri; per un chilo di pollo 3.900 litri; per un chilo di maiale 4.900 litri e per un chilo manzo ben 15.500 litri di acqua!
Perché serve tanta acqua per produrre carne?
La premessa da fare, per comprendere i motivi dell’impatto delle nostre scelte alimentari sul consumo d’acqua, riguarda il fatto che gli animali d’allevamento sono “fabbriche di proteine alla rovescia”.
Infatti, gli animali consumano molte più calorie, ricavate dai vegetali, di quante ne producano sottoforma di carne, latte e uova: come “macchine” che convertono proteine vegetali in proteine animali, sono del tutto inefficienti.
Il rapporto di conversione da mangimi vegetali dati agli animali a “cibo animale” per gli umani varia da 1:30 a 1:4, a seconda della specie animale, vale a dire: per produrre 1 kg di carne servono da 4 a 30 kg di vegetali coltivati appositamente. Per la loro coltivazione serve acqua. Per dar da bere agli animali serve acqua. Per pulire stalle e macelli serve acqua.
Dalle istituzioni e dal mondo scientifico
In organizzazioni come l’OMS, la FAO e la Banca Mondiale, aumenta sempre di più la preoccupazione per l’impatto dell’allevamento industriale sull’utilizzo delle terre coltivabili e conseguentemente sulla possibilità o meno di nutrire il mondo in modo efficiente.
Esse affermano: “L’aumento del consumo di prodotti animali in paesi come il Brasile e la Cina (anche se tali consumi sono ancora ben al di sotto dei livelli del Nord America e della maggior parte degli altri paesi industrializzati) ha anche considerevoli ripercussioni ambientali. Il numero di persone nutrite in un anno per ettaro varia da 22 per le patate, a 19 per il riso fino a solo 1 e 2 persone rispettivamente per il manzo e l’agnello. Allo stesso modo, la richiesta d’acqua diventerà probabilmente uno dei maggiori problemi di questo secolo. Anche in questo caso, i prodotti animali usano una quantità molto maggiore di questa risorsa rispetto ai vegetali.” [WHO/FAO2002].
L’acqua richiesta per produrre vari tipi di cibo vegetale e foraggio varia dai 500 ai 2000 litri per chilo di raccolto prodotto. Il bestiame utilizza in modo diretto solo l’1,3% dell’acqua usata in totale in agricoltura; tuttavia, se si prende in considerazione anche l’acqua richiesta per la coltivazione dei cereali e del foraggio per uso animale, la quantità d’acqua richiesta è enormemente più elevata. Per 1 kg di manzo da allevamento intensivo servono 100.000 litri d’acqua (200.000 se l’allevamento è estensivo); per 1 kg di pollo, servono 3500 litri d’acqua, 2000 per la soia, 1910 per il riso, 1400 per il mais, 900 per il grano, 500 per le patate. [Pimentel1997]
Il direttore esecutivo dell’International Water Institute di Stoccolma, ha dichiarato “Gli animali vengono nutriti a cereali, e anche quelli allevati a pascolo richiedono molta più acqua rispetto alla produzione diretta di grano. Ma nei paesi sviluppati, e in parte in quelli in via di sviluppo, i consumatori richiedono ancora più carne [...]. Ma sarà quasi impossibile nutrire le future generazioni con una dieta sul genere di quella che oggi seguiamo in Europa occidentale e nel Nord America”. Ha aggiunto inoltre che i paesi ricchi saranno in grado di aggirare il problema importando acqua virtuale, il che significa importare cibo (mangime per animali o carne) da altri paesi, anche da quelli che non hanno abbastanza acqua. [Kirby2004]
Oltre a consumarla, l’allevamento inquina l’acqua
Al consumo smodato d’acqua, va aggiunto il problema dello smaltimento dell’enorme quantità di deiezioni prodotte dagli animali degli allevamenti intensivi. Le deiezioni liquide e semi-liquide del bestiame contengono livelli di fosforo e nitrogeno al di sopra della norma, perché gli animali possono assorbire solo una piccola parte della quantità di queste sostanze presenti nei loro mangimi.
Quando gli escrementi animali filtrano nei corsi d’acqua, il nitrogeno e fosforo in eccesso in essi contenuto rovina la qualità dell’acqua e danneggia gli ecosistemi acquatici e le zone umide. Circa il 70-80% del nitrogeno fornito ai bovini, suini e alle galline ovaiole mediante l’alimentazione, e il 60% di quello dato ai polli “da carne” viene eliminato nelle feci e nell’urina e finisce nei corsi d’acqua. [CIWF2004]
Un anno intero di acqua per soli 5 kg di carne
Per concludere, un dato emblematico, che fa riflettere: il settimanale Newsweek ha calcolato qualche anno fa che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media americana in un anno (5 kg di carne non bastano a coprire il consumo di una settimana, per la stessa famiglia!).
Perciò è chiaro che la prima cosa da fare, per risparmiare davvero acqua, è diminuire i consumi di alimenti animali, privilegiando il consumo diretto di vegetali (cereali, legumi, verdura, frutta, nelle migliaia di possibili ricette appetitose che si possono preparare): come singola azione da compiere è la più potente in assoluto, molto di più di qualsiasi altra azione di risparmio il singolo cittadino possa intraprendere.
D’altro canto, è noto che l’attuale consumo di alimenti animali è di molto superiore al massimo consigliato dall’Istituto Mondiale per gli studi sul Cancro (World Cancer Institute), che consiglia, nelle sue linee guida per la prevenzione del cancro, di non consumare più di 80 grammi al giorno di carne rossa, il che significa 30 kg l’anno come MASSIMA quantità di carne rossa ammessa. In Italia, ogni anno si consumano mediamente 62 kg di carne rossa pro-capite, più 30 kg di altra carne, quindi il doppio rispetto al massimo consigliato.
Modificando le nostre abitudini alimentari, faremo molto per l’ambiente, e faremo un gran regalo alla nostra salute.
Fonti:
[CIWF2004] CIWF, “The global benefits of eating less meat”, CIWF Trust, 2004
[Kirby2004] Alex Kirby, “Hungry world ‘must eat less meat’”, BBC News Online, August 15 2004
[Pimentel1997] Pimentel D., Houser J., Preiss E., White O., “Water Resources: Agriculture, the Environment, and Society”, Bioscience, February 1997 Vol. 47 No. 2.
[WHO/FAO2002] WHO/FAO, Diet, nutrition, and the prevention of chronic disease. Report of the Joint WHO/FAO expert consultation, 26 April 2002.
Effetti della carne sulla salute
L’industria della carne in Usa ha causato più morti di tutte le guerre del secolo scorso: un terzo della popolazione in Usa muore per cause alimentari; la principale causa di morte negli USA sono le malattie cardiache. Secondo l’OMS ogni anno muoiono nel mondo 17 milioni di persone per infarto. Eliminando il consumo di carne si ottiene una riduzione del rischio di infarto del 90%; da questo si deduce che i grassi e le proteine animali sono i maggiori imputati. L’alimentazione carnea risulta correlata alle seguenti patologie: negli Stati Uniti 42 milioni di individui soffrono di ipertensione; l’80% sono effetti da reumatismi; 3 persone su 4 sono colpite da infarto o cancro; il 50% della gente ha problemi digestivi cronici: La costipazione colpisce 190 milioni di individui, cioè 9 persone su 10; un terzo della popolazione è soprappeso; un terzo degli americani è carente di calcio. E la situazione in Europa non è molto dissimile.
Effetti della carne sull’economia
In Usa il 12%del PIL viene assorbito per combattere le malattie dovute alla cattiva alimentazione. il 75% della spesa sanitaria in Italia e in Europa viene assorbita per neutralizzare gli effetti della cattiva alimentazione. La rendita dei prodotti carnei, compreso il pesce, è 10 volte inferiore rispetto ai prodotti vegetali.
Effetti della carne sul consumo di energia
Un terzo di tutta l’energia prodotta in Occidente viene assorbita
dall’industria della carne. Solo il 20% dell’energia totale utilizzata in agricoltura è destinata a produrre vegetali consumati dall’uomo, il restante 80% viene consumato dagli animali. Per produrre carne di maiale si consuma 15 volte più energia di quanto occorre per produrre frutta e verdura. Un solo hamburger assorbe energia quanto una lampada che illumina una stanza per 100 ore.
A me, personalmente, sembra esagerato.
Ormai sono in molti ad affermarlo: mangiare meno carne contribuirebbe a diminuire notevolmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Ne abbiamo già parlato in passato citando il National Institute for Agricultural Technology dell’Argentina. Oggi è la volta della tesi dell’economista indiano Rajendra Pachauri, presidente del Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC).
Lo scorso 8 settembre a Londra Pachauri ha presentato un documento dal titolo “Riscaldamento globale: l’impatto sui cambiamenti climatici della produzione e del consumo di carne”.
Secondo l’economista produrre 1 kg di carne ha tantissimi costi in termini ambientali: si emettono ben 36,4 chili di anidride carbonica; si rilasciano nell’ambiente sostanze fertilizzanti pari a 340 grammi di anidride solforosa e 59 grammi di fosfati. In pratica produrre un chilo di carne ha lo stesso impatto ambientale di un’auto media europea che percorre 250 chilometri!
D’altra parte produrre carne prevede una serie di attività che necessitano energia ed inquinano. Bisogna organizzare trasporti che rispettino la catena del freddo, nei supermercati sono necessari frigoriferi, è necessario un packaging adeguato per offrire il prodotto ai consumatori i quali, poi, consumeranno dell’altra energia per cucinare la carne e produrranno dei rifiuti per smaltire gli avanzi.
Nel suo studio Pachauri esamina anche l’impatto dell’allevamento in termini di sfruttamento del suolo. In particolare, il settore zootecnico sfrutta il 30% delle terre del pianeta e il 70 % di quelle destinate all’agricoltura. Il 70% della foresta amazzonica ormai scomparsa è ora occupato da pascoli e campi coltivati a foraggio. Una produzione, quest’ultima, che preoccupa gli esperti perché determina sovrasfruttamento del suolo.
Produrre carne necessita, inoltre, di una quantità di acqua maggiore rispetto ad altre produzioni vegetali. Ecco qualche esempio. Per ottenere un chilo di mais sono necessari 900 litri di acqua; per un chilo di riso 3.000 litri; per un chilo di pollo 3.900 litri; per un chilo di maiale 4.900 litri e per un chilo manzo ben 15.500 litri di acqua!
Perché serve tanta acqua per produrre carne?
La premessa da fare, per comprendere i motivi dell’impatto delle nostre scelte alimentari sul consumo d’acqua, riguarda il fatto che gli animali d’allevamento sono “fabbriche di proteine alla rovescia”.
Infatti, gli animali consumano molte più calorie, ricavate dai vegetali, di quante ne producano sottoforma di carne, latte e uova: come “macchine” che convertono proteine vegetali in proteine animali, sono del tutto inefficienti.
Il rapporto di conversione da mangimi vegetali dati agli animali a “cibo animale” per gli umani varia da 1:30 a 1:4, a seconda della specie animale, vale a dire: per produrre 1 kg di carne servono da 4 a 30 kg di vegetali coltivati appositamente. Per la loro coltivazione serve acqua. Per dar da bere agli animali serve acqua. Per pulire stalle e macelli serve acqua.
Dalle istituzioni e dal mondo scientifico
In organizzazioni come l’OMS, la FAO e la Banca Mondiale, aumenta sempre di più la preoccupazione per l’impatto dell’allevamento industriale sull’utilizzo delle terre coltivabili e conseguentemente sulla possibilità o meno di nutrire il mondo in modo efficiente.
Esse affermano: “L’aumento del consumo di prodotti animali in paesi come il Brasile e la Cina (anche se tali consumi sono ancora ben al di sotto dei livelli del Nord America e della maggior parte degli altri paesi industrializzati) ha anche considerevoli ripercussioni ambientali. Il numero di persone nutrite in un anno per ettaro varia da 22 per le patate, a 19 per il riso fino a solo 1 e 2 persone rispettivamente per il manzo e l’agnello. Allo stesso modo, la richiesta d’acqua diventerà probabilmente uno dei maggiori problemi di questo secolo. Anche in questo caso, i prodotti animali usano una quantità molto maggiore di questa risorsa rispetto ai vegetali.” [WHO/FAO2002].
L’acqua richiesta per produrre vari tipi di cibo vegetale e foraggio varia dai 500 ai 2000 litri per chilo di raccolto prodotto. Il bestiame utilizza in modo diretto solo l’1,3% dell’acqua usata in totale in agricoltura; tuttavia, se si prende in considerazione anche l’acqua richiesta per la coltivazione dei cereali e del foraggio per uso animale, la quantità d’acqua richiesta è enormemente più elevata. Per 1 kg di manzo da allevamento intensivo servono 100.000 litri d’acqua (200.000 se l’allevamento è estensivo); per 1 kg di pollo, servono 3500 litri d’acqua, 2000 per la soia, 1910 per il riso, 1400 per il mais, 900 per il grano, 500 per le patate. [Pimentel1997]
Il direttore esecutivo dell’International Water Institute di Stoccolma, ha dichiarato “Gli animali vengono nutriti a cereali, e anche quelli allevati a pascolo richiedono molta più acqua rispetto alla produzione diretta di grano. Ma nei paesi sviluppati, e in parte in quelli in via di sviluppo, i consumatori richiedono ancora più carne [...]. Ma sarà quasi impossibile nutrire le future generazioni con una dieta sul genere di quella che oggi seguiamo in Europa occidentale e nel Nord America”. Ha aggiunto inoltre che i paesi ricchi saranno in grado di aggirare il problema importando acqua virtuale, il che significa importare cibo (mangime per animali o carne) da altri paesi, anche da quelli che non hanno abbastanza acqua. [Kirby2004]
Oltre a consumarla, l’allevamento inquina l’acqua
Al consumo smodato d’acqua, va aggiunto il problema dello smaltimento dell’enorme quantità di deiezioni prodotte dagli animali degli allevamenti intensivi. Le deiezioni liquide e semi-liquide del bestiame contengono livelli di fosforo e nitrogeno al di sopra della norma, perché gli animali possono assorbire solo una piccola parte della quantità di queste sostanze presenti nei loro mangimi.
Quando gli escrementi animali filtrano nei corsi d’acqua, il nitrogeno e fosforo in eccesso in essi contenuto rovina la qualità dell’acqua e danneggia gli ecosistemi acquatici e le zone umide. Circa il 70-80% del nitrogeno fornito ai bovini, suini e alle galline ovaiole mediante l’alimentazione, e il 60% di quello dato ai polli “da carne” viene eliminato nelle feci e nell’urina e finisce nei corsi d’acqua. [CIWF2004]
Un anno intero di acqua per soli 5 kg di carne
Per concludere, un dato emblematico, che fa riflettere: il settimanale Newsweek ha calcolato qualche anno fa che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media americana in un anno (5 kg di carne non bastano a coprire il consumo di una settimana, per la stessa famiglia!).
Perciò è chiaro che la prima cosa da fare, per risparmiare davvero acqua, è diminuire i consumi di alimenti animali, privilegiando il consumo diretto di vegetali (cereali, legumi, verdura, frutta, nelle migliaia di possibili ricette appetitose che si possono preparare): come singola azione da compiere è la più potente in assoluto, molto di più di qualsiasi altra azione di risparmio il singolo cittadino possa intraprendere.
D’altro canto, è noto che l’attuale consumo di alimenti animali è di molto superiore al massimo consigliato dall’Istituto Mondiale per gli studi sul Cancro (World Cancer Institute), che consiglia, nelle sue linee guida per la prevenzione del cancro, di non consumare più di 80 grammi al giorno di carne rossa, il che significa 30 kg l’anno come MASSIMA quantità di carne rossa ammessa. In Italia, ogni anno si consumano mediamente 62 kg di carne rossa pro-capite, più 30 kg di altra carne, quindi il doppio rispetto al massimo consigliato.
Modificando le nostre abitudini alimentari, faremo molto per l’ambiente, e faremo un gran regalo alla nostra salute.
Fonti:
[CIWF2004] CIWF, “The global benefits of eating less meat”, CIWF Trust, 2004
[Kirby2004] Alex Kirby, “Hungry world ‘must eat less meat’”, BBC News Online, August 15 2004
[Pimentel1997] Pimentel D., Houser J., Preiss E., White O., “Water Resources: Agriculture, the Environment, and Society”, Bioscience, February 1997 Vol. 47 No. 2.
[WHO/FAO2002] WHO/FAO, Diet, nutrition, and the prevention of chronic disease. Report of the Joint WHO/FAO expert consultation, 26 April 2002.
Effetti della carne sulla salute
L’industria della carne in Usa ha causato più morti di tutte le guerre del secolo scorso: un terzo della popolazione in Usa muore per cause alimentari; la principale causa di morte negli USA sono le malattie cardiache. Secondo l’OMS ogni anno muoiono nel mondo 17 milioni di persone per infarto. Eliminando il consumo di carne si ottiene una riduzione del rischio di infarto del 90%; da questo si deduce che i grassi e le proteine animali sono i maggiori imputati. L’alimentazione carnea risulta correlata alle seguenti patologie: negli Stati Uniti 42 milioni di individui soffrono di ipertensione; l’80% sono effetti da reumatismi; 3 persone su 4 sono colpite da infarto o cancro; il 50% della gente ha problemi digestivi cronici: La costipazione colpisce 190 milioni di individui, cioè 9 persone su 10; un terzo della popolazione è soprappeso; un terzo degli americani è carente di calcio. E la situazione in Europa non è molto dissimile.
Effetti della carne sull’economia
In Usa il 12%del PIL viene assorbito per combattere le malattie dovute alla cattiva alimentazione. il 75% della spesa sanitaria in Italia e in Europa viene assorbita per neutralizzare gli effetti della cattiva alimentazione. La rendita dei prodotti carnei, compreso il pesce, è 10 volte inferiore rispetto ai prodotti vegetali.
Effetti della carne sul consumo di energia
Un terzo di tutta l’energia prodotta in Occidente viene assorbita
dall’industria della carne. Solo il 20% dell’energia totale utilizzata in agricoltura è destinata a produrre vegetali consumati dall’uomo, il restante 80% viene consumato dagli animali. Per produrre carne di maiale si consuma 15 volte più energia di quanto occorre per produrre frutta e verdura. Un solo hamburger assorbe energia quanto una lampada che illumina una stanza per 100 ore.
A me, personalmente, sembra esagerato.
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
puro terrorismo...
diventerò vegetariano quando la pancetta crescerà sugli alberi.(H.J.Simpson)
diventerò vegetariano quando la pancetta crescerà sugli alberi.(H.J.Simpson)
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fede significa creare una virtù dall'incoscienza (Bill Maher)
I moralisti sono persone che rinunciano ad ogni piacere eccetto quello di immischiarsi nei piaceri altrui. (B. Russel)
Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
VeryRaskol`nikov ha scritto:...
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Raskol`nikov ha scritto:
A me, personalmente, sembra esagerato.
renus ha scritto:puro terrorismo...
diventerò vegetariano quando la pancetta crescerà sugli alberi.(H.J.Simpson)
Minsky ha scritto:VeryRaskol`nikov ha scritto:...
Concordo, specie la parte che ho quotato qui sopra
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Repubblica ha scritto:Usa, scoperta una zecca che costringe a diventare vegetariani
I ricercatori della Vanderbilt hanno identificato la causa dell'ondata di "vegetariani involontari" lungo la costa orientale: provoca una reazione allergica quando si mangia carne
di ARTURO ZAMPAGLIONE
12 agosto 2014
NEW YORK- Come trasformare un irriducibile appassionato di carne in un docile vegetariano? Come bloccare la passione per grigliate e bistecche, per salsicce e costolette, per panini alla porchetta e vassoi di salumi? Basta poco, rispondono i ricercatori della Vanderbilt University. E non si tratta di prediche sui pericoli del grasso animale sui livelli del colesterolo: basta invece (ahimè) essere punti da una piccola zecca chiamata Lone Star State, come il soprannome del Texas, che provoca una reazione allergica così forte e duratura da impedire il consumo di carni rosse.
La zecca ("bug", scrivono i giornali americani), secondo il Washington Post, sta creando un’ondata di "vegetariani involontari" lungo la costa orientale degli Stati Uniti, mandando anche migliaia di americani nelle sale d’emergenza degli ospedali. I sintomi più diffusi – dopo essere stati punti e aver mangiato la carne - sono i brividi, i problemi respiratori, un crollo della pressione e persino gli shock anafilattici. In teoria tutto passa con dei semplici antistaminici, ma la paura è tanta, soprattutto quella di rimanere soffocati, così come il rischio di una ricaduta. Risultato: i carnivori si convertono in vegetariani.
Secondo gli esperti medici della Vanderbilt, tutto è legato a uno zucchero chiamato "alpha-gal": i Lone State Star ce l’hanno, e lo trasmettono, ma è assente nell’organismo umano. Lo stesso zucchero si trova nella carne bovina e suina, ma di solito non dà fastidio alla digestione. Ma in casi di puntura, il sistema immunitario crea degli anticorpi per proteggersi dalla sostanza, che poi vengono attivati in caso di ingestione successiva di carne rossa, provocando la reazione allergica.
Non è stato facile scoprire il ruolo infido della zecca, anche perché la reazione allergica avviene dalle 4 alle sei ore dopo il consumo. Ma da qualche anno gli esperti erano alla ricerca del mistero, e ora finalmente ne hanno scoperto la ragione. Non è ancora chiaro se il rischio di una ricaduta allergica duri tutta la vita: ma alla Vanderbilt consigliano di essere molto prudenti. "Basta un’altra puntura – dicono - per essere costretti a rinunciare ad hamburger e steak"
http://www.repubblica.it/scienze/2014/08/12/news/usa_scoperto_un_insetto_che_costringe_a_diventare_vegetariani-93605519/?ref=fbpr
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Come mai dovrebbe essere necessario essere vegetariani, specialmente dopo questa?
http://en.wikipedia.org/wiki/In_vitro_meat
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Smettetela di bistrattare e misinterpretare la Scienza per fingere di dare plausibilità alle vostre troiate
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Re: 2050: Tutti vegetariani per forza
Comunque, per quanto riguarda la news, si può campare anche di carboidrati e latticini, in attesa...
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