che presunzione!
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che presunzione!
sto svagatamente leggendo un libretto "figure e momenti dell'ateismo" con un'intervista a Remo Bodei (e sti cazzi, direte voi, però è professore di aaargh filosofia a berkeley e viene fuori dalla Normale di pisa) ed esce fuori un discorso che davvero mi sta gonfiando le gonadi.
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
trovo questo approccio profondamente arrogante.
non voglio ripetere l'esempio del NON raccoglitore di francobolli, però qui ci starebbe a cecio.
oppure, che ne so (ciao cosw... hihihih) , un NON tifoso di calcio. bèèèè caro il mio furbetto, tu in realtà SEI un tifoso, magari non espressamente di calcio, magari non del club giusto...
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
trovo questo approccio profondamente arrogante.
non voglio ripetere l'esempio del NON raccoglitore di francobolli, però qui ci starebbe a cecio.
oppure, che ne so (ciao cosw... hihihih) , un NON tifoso di calcio. bèèèè caro il mio furbetto, tu in realtà SEI un tifoso, magari non espressamente di calcio, magari non del club giusto...
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fine.
alberto- -----------
- Numero di messaggi : 2599
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Data d'iscrizione : 26.12.10
Re: che presunzione!
Sto leggendo i fumetti di Daniel Clowes. Il fascino della mediocrità di questa nostra generazione attraverso stralci di letteratura illustrata.
Te lo consiglio, almeno preservi le gonadi!
Te lo consiglio, almeno preservi le gonadi!
loonar- ----------
- Numero di messaggi : 17345
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Re: che presunzione!
La solita solfa...
Ripetono sempre gli stessi concetti, se non crediamo in dio dobbiamo per forza credere in qualcos'altro, categorizzando in blocco un intera categoria di persone che non fanno parte di nessun gruppo ne tanto meno condividono qualcosa se non proprio la mancanza del qualcosa con cui gli piace contraddistinguersi a sti creduloni, la "virtù" della fede.
Sono ancora fiducioso, potrebbero farne a meno se solo lo volessero, possono camminare senza supporto.
Ripetono sempre gli stessi concetti, se non crediamo in dio dobbiamo per forza credere in qualcos'altro, categorizzando in blocco un intera categoria di persone che non fanno parte di nessun gruppo ne tanto meno condividono qualcosa se non proprio la mancanza del qualcosa con cui gli piace contraddistinguersi a sti creduloni, la "virtù" della fede.
Sono ancora fiducioso, potrebbero farne a meno se solo lo volessero, possono camminare senza supporto.
Tomhet- -----------
- Numero di messaggi : 2659
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Re: che presunzione!
alberto ha scritto:sto svagatamente leggendo un libretto "figure e momenti dell'ateismo" con un'intervista a Remo Bodei (e sti cazzi, direte voi, però è professore di aaargh filosofia a berkeley e viene fuori dalla Normale di pisa) ed esce fuori un discorso che davvero mi sta gonfiando le gonadi.
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
trovo questo approccio profondamente arrogante.
...
Mi permetto di scriverlo in questo 3D, ma ho notato che forse anche a seguito di un troppo confusionale 3D aperto da me "etica, politica, estetica..." si stanno aprendo 3D più specifici per snocciolare alcune cose saltate in quel calderone e difficili da sviluppare lì, come il 3D "fedi e religioni di tutti i tipi...", "morali senza dio",... che mi pare stiano trattando temi paralleli e soprattutto un punto chiave che io riassumerei così:
"se ogni morale si fonda su un paradigma culturale, su cosa fonda la morale un non credente?", ossia, questi assiomi che lui pone a fondamento della sua visione della vita sono scientifici, e quindi tutti li devono riconoscere veri, o vengono comunque da una visione di "fede"? Sono verità assolute oppure si tratta di cose indimostrabili scientificamente, da credere, non uguali per tutti e non imponibili a tutti proprio anche per i diritti dell'uomo che riconoscono questo dato di fatto?
E' corretto il punto?
___________________
Masada- -----------
- Numero di messaggi : 1558
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Re: che presunzione!
volevo solo rassicurarti che quello grassettato l'ho aperto per fare i disegnini a jessica su cosa si dovrebbe considerare religione...Masada78 ha scritto:alberto ha scritto:sto svagatamente leggendo un libretto "figure e momenti dell'ateismo" con un'intervista a Remo Bodei (e sti cazzi, direte voi, però è professore di aaargh filosofia a berkeley e viene fuori dalla Normale di pisa) ed esce fuori un discorso che davvero mi sta gonfiando le gonadi.
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
trovo questo approccio profondamente arrogante.
...
Mi permetto di scriverlo in questo 3D, ma ho notato che forse anche a seguito di un troppo confusionale 3D aperto da me "etica, politica, estetica..." si stanno aprendo 3D più specifici per snocciolare alcune cose saltate in quel calderone e difficili da sviluppare lì, come il 3D "fedi e religioni di tutti i tipi...", "morali senza dio",... che mi pare stiano trattando temi paralleli e soprattutto un punto chiave che io riassumerei così:
"se ogni morale si fonda su un paradigma culturale, su cosa fonda la morale un non credente?", ossia, questi assiomi che lui pone a fondamento della sua visione della vita sono scientifici, e quindi tutti li devono riconoscere veri, o vengono comunque da una visione di "fede"? Sono verità assolute oppure si tratta di cose indimostrabili scientificamente, da credere, non uguali per tutti e non imponibili a tutti proprio anche per i diritti dell'uomo che riconoscono questo dato di fatto?
E' corretto il punto?
giacché ti rispondo anche alla domanda: la mia morale si fonda sulla ricerca di endorfine.
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"Quando una storia è troppo bella per essere vera, non è vera." (Bastardi senza gloria)
fede significa creare una virtù dall'incoscienza (Bill Maher)
I moralisti sono persone che rinunciano ad ogni piacere eccetto quello di immischiarsi nei piaceri altrui. (B. Russel)
Re: che presunzione!
renus ha scritto:
giacché ti rispondo anche alla domanda: la mia morale si fonda sulla ricerca di endorfine.
ohhhhhh, cazzo, finalmente uno che non mi fraintende, capisce i significati relativi dei termini e il senso del discorso senza puntualizzare cazzate inutili...
che gioia!!
bella anche la risposta.
Ho postato nel 3D "fedi e religioni di tutti i tipi" che secondo me prima dell formulazione razionale consapevole, spesso neppure sviluppata in maniera coerente e completa, la scelta degli assiomi dipenda molto dalla "pancia", ossia dalle esperienze emotivamente calde in cui si abbiano prodotto molte endorfine o ormoni capaci di alterare l'umore (non sempre in senso positivo: per il masochista o l'autolesionista o l'asceta provare dolore, sofferenze, privazioni, umiliazioni può essere un canale per cominciare a produrre ormoni e effetti "autodrogastici" per lui considerati desiderabili...).
Ossia, chi sperimenta il beneficio delle endorfine che si producono nel passeggiare sarà uno di quelli che fanno attività fisica per trovare felicità e benessere, oppure c'è chi scopa come un riccio per le endorfine del sesso e del sentirsi un dio cuccadores che piace, o chi ha provato scariche forti alla stadio o nel sentirsi appartenente ai migliori nella vittoria di uno scudetto si legherà alla sua squadra come indentità personale e orizzonte di senso, chi invece preferisce un effetto tipo anfetamine, un sentirsi vivo, si arrampicherà su una roccia a mani nude o farà pieghe al limite con la sua moto, mentre chi ama le disquisizioni e il sentirsi dar ragione proverà gioia a scrivere in questo forum... io ho conosciuto persino pazzi che nella strettissima logica dei loro deliri modificavano il proprio equilibrio psichico e proprio nella pazzia arrivano a generarsi scariche di ormoni autoprodotti che li portavano in estasi (nel senso di effetto simile a quello delle pastiglie di extasy...) e poi in valli depressive...
La domanda semmai è ancora a monte, prima degli assiomi o dei paradigmi: quali siano le scelte personali, i luoghi "sani" dove uno possa ricercare la felicità, quale speranza hanno di trovare endorfine in quei valori, in quei "luoghi intenzionali", quale equilibrio cercare,...? E appare subito chiaro che siamo tutti diversi, che se io sono un rospo senza soldi e cerco le endorfine nel cuccare le tipe me ne tornerò a casa deluso e umiliato ogni sera, se sono uno scoordinato e le cerco nella competizione agonistica sportiva tornerò sempre a casa alla decubertain... se ho QI 100 e la cerco nella soddisfazione di sentirmi il primo della classe mi seppellirò da solo in un tunnel senza uscita...
E poi, andando oltre, per esempio: ha senso, per come è fatto l'animale culturale uomo, puntare sulla fedeltà coniugale nel 2012 per trovare le endorfine nell'autocompiacimento di mantenere fede a una promessa e nel garantire un ambiente affettivo stabile ai figli, o puntando sulle endorfine da ricercare nella vecchiaia nell' essere tutelato da un gruppo famigliare consolidato, o è meglio accettare un paradigma sessuale differente e cercare le endorfine nei rapporti sessuali più diversi spegnendo i sensi di colpa nei confronti dei figli che spargi in giro per il mondo seguendo gli istinti propri della tua natura?
In base a quello che il nostro ambiente culturale ci ha insegnato come giusto noi lì cerchiamo le endorfine dell'autocompiacimento. Se la mia mammina da piccolo mi portava in chiesa e mi diceva "bravo, bravo" mentre facevo la preghierina lì avrò prodotto endorfine nel sentirmi adulato dalla mamma, nel sentirmi buono-giusto, se il mio babbo mi portava a congressi di non credenti e lo sentivo parlare glorioso, illuminato negli occhi, fiero di me che condivido le sue idee di lotta contro un ambiente culturale ostile, magari lì continuerò a cercare canali culturali e identitari che mi diano delle benedette scariche...
Dove quindi cercare produzioni di endorfine? Quale paradigma di senso assumere per avere la maggiore massimizzazione di scariche?
O ancor prima, perchè la massimizzazione dell'endorfina dovrebbe essere il paramentro primo? perchè endorfine e solo endorfine e non altri ormoni? perchè non l'equilibrio ormonale globale? e quale sarebbe?? perchè non la massimizzazione delle endorfine degli altri così da creare una società che ci pensi lei alle tue endorfine... le religioni per esempio partono da questa regola d'oro "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te"... (perchè ti abbatte le endorfine...)
Come stabilirlo?
e...
A monte, a monte, bisogna andare ancora a monte...
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Masada- -----------
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Re: che presunzione!
Veramente mi risulta che la regola d'oro sia stata tradotta a cavolo, e in originale suonasse 'fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te', che è ben diverso e magari aumenta le endorfine di tutti con maggiore probabilità, che io trovo cosa maggiormente desiderabile.
Re: che presunzione!
Funziona tutto bene finché non ti trovi un flagellante masochista che pretende di frustare anche te per maggior gloria del suo dio.
Oppure un omofobo a caso che siccome lui non farebbe mai sesso gay pretende di proibirlo a tutti.
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in caso di sommossa è gradito l'abito scuro
alec- -----------
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Re: che presunzione!
Come ha ben puntualizzato Alec, la regola d'oro fa acqua, meglio la regola "fa che la tua libertà non reprima le libertà altrui".Avalon ha scritto:Veramente mi risulta che la regola d'oro sia stata tradotta a cavolo, e in originale suonasse 'fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te', che è ben diverso e magari aumenta le endorfine di tutti con maggiore probabilità, che io trovo cosa maggiormente desiderabile.
loonar- ----------
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Re: che presunzione!
Beh io credo per davvero...
- Spoiler:
- ...di mandarli a quel paese anticipatamente, d'ora in poi. Hanno rotto.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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Re: che presunzione!
Darrow ha scritto:Come ha ben puntualizzato Alec, la regola d'oro fa acqua, meglio la regola "fa che la tua libertà non reprima le libertà altrui".Avalon ha scritto:Veramente mi risulta che la regola d'oro sia stata tradotta a cavolo, e in originale suonasse 'fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te', che è ben diverso e magari aumenta le endorfine di tutti con maggiore probabilità, che io trovo cosa maggiormente desiderabile.
Darrow, ecco, proprio qui sarei voluta arrivare, non fosse che qua ci sono trentotto gradi e il mio neurone si è chiuso in freezer e dice che si fa risentire a settembre.
Non mi riusciva di sintetizzare il concetto, e tu lo hai fatto magistralmente.
Re: che presunzione!
Avalon ha scritto:Veramente mi risulta che la regola d'oro sia stata tradotta a cavolo, e in originale suonasse 'fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te', che è ben diverso e magari aumenta le endorfine di tutti con maggiore probabilità, che io trovo cosa maggiormente desiderabile.
beh, due di fila che non puntualizzano cazzate era troppo...
La regola d'oro esiste in decine di religioni, in poche è in positivo come la spieghi tu, nelle altre in negativo come la ho scritta io. Mi pare compaia storicamente prima in negativo.
Ovviamente il significato cambia abbastanza.
Comunque non era la parte centrale e neppure il succo del discorso, solo una delle ultime esemplificazioni... che si poteva pure togliere e il filo restava.
Era l'unico apporto proveniente dalle religioni che ho messo in tutto il post, e ovviamente la furia iconoclasta ha identificato solo quello come degno di una risposta...
magari renus, un giorno che ti va, gradirei risposta sul fondamento della tua etica sulle endorfine...
ciao
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Masada- -----------
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Re: che presunzione!
alberto ha scritto:sto svagatamente leggendo un libretto "figure e momenti dell'ateismo" con un'intervista a Remo Bodei (e sti cazzi, direte voi, però è professore di aaargh filosofia a berkeley e viene fuori dalla Normale di pisa) ed esce fuori un discorso che davvero mi sta gonfiando le gonadi.
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
trovo questo approccio profondamente arrogante.
Intendi un discorso di questo tipo?
Ludwig von Drake ha scritto:Cosa intendi per verificabile?Rasputin ha scritto:Boh..a me sembra che sia una posizione scientifica, quello che non è verificabile non esiste fino a prova. Prova, non contraria.Ludwig von Drake ha scritto:No, la verità di fatto è che la scienza si basa su ciò che è verificabile direttamente o indirettamente. Che la materia sia "tutto quello che esiste", oltre a essere una semplificazione erronea, è una posizione filosofica.teto ha scritto:eeeh ma non è una filosofia, è una verità di fattoJACK_JOHN ha scritto:La filosofia (o, se preferisci, la visione di vita) che dice che la materia è tutto quello che esiste e che l'uomo è frutto di processi ciechi naturali, un sottoprodotto casuale degli stessi nel tempo
La scienza non consiste nello scientismo (o qualcosa di simile allo stesso).
La posizione cui fai riferimento è una posizione scientista e non scientifica.
La posizione scientifica su qualcosa di simile a ciò cui fai riferimento è: "non è argomento di scienza". Affermare "ciò che non è argomento di scienza non esiste" è filosofia e non scienza.
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Masada- -----------
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Re: che presunzione!
in realtà è una non-domanda (tipo quella del perché dell'universo).Masada78 ha scritto:renus ha scritto:
giacché ti rispondo anche alla domanda: la mia morale si fonda sulla ricerca di endorfine.
La domanda semmai è ancora a monte, prima degli assiomi o dei paradigmi: quali siano le scelte personali, i luoghi "sani" dove uno possa ricercare la felicità, quale speranza hanno di trovare endorfine in quei valori, in quei "luoghi intenzionali", quale equilibrio cercare,...? E appare subito chiaro che siamo tutti diversi, che se io sono un rospo senza soldi e cerco le endorfine nel cuccare le tipe me ne tornerò a casa deluso e umiliato ogni sera, se sono uno scoordinato e le cerco nella competizione agonistica sportiva tornerò sempre a casa alla decubertain... se ho QI 100 e la cerco nella soddisfazione di sentirmi il primo della classe mi seppellirò da solo in un tunnel senza uscita...
E poi, andando oltre, per esempio: ha senso, per come è fatto l'animale culturale uomo, puntare sulla fedeltà coniugale nel 2012 per trovare le endorfine nell'autocompiacimento di mantenere fede a una promessa e nel garantire un ambiente affettivo stabile ai figli, o puntando sulle endorfine da ricercare nella vecchiaia nell' essere tutelato da un gruppo famigliare consolidato, o è meglio accettare un paradigma sessuale differente e cercare le endorfine nei rapporti sessuali più diversi spegnendo i sensi di colpa nei confronti dei figli che spargi in giro per il mondo seguendo gli istinti propri della tua natura?
In base a quello che il nostro ambiente culturale ci ha insegnato come giusto noi lì cerchiamo le endorfine dell'autocompiacimento. Se la mia mammina da piccolo mi portava in chiesa e mi diceva "bravo, bravo" mentre facevo la preghierina lì avrò prodotto endorfine nel sentirmi adulato dalla mamma, nel sentirmi buono-giusto, se il mio babbo mi portava a congressi di non credenti e lo sentivo parlare glorioso, illuminato negli occhi, fiero di me che condivido le sue idee di lotta contro un ambiente culturale ostile, magari lì continuerò a cercare canali culturali e identitari che mi diano delle benedette scariche...
Dove quindi cercare produzioni di endorfine? Quale paradigma di senso assumere per avere la maggiore massimizzazione di scariche?
O ancor prima, perchè la massimizzazione dell'endorfina dovrebbe essere il paramentro primo? perchè endorfine e solo endorfine e non altri ormoni? perchè non l'equilibrio ormonale globale? e quale sarebbe?? perchè non la massimizzazione delle endorfine degli altri così da creare una società che ci pensi lei alle tue endorfine... le religioni per esempio partono da questa regola d'oro "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te"... (perchè ti abbatte le endorfine...)
Come stabilirlo?
e...
A monte, a monte, bisogna andare ancora a monte...
vale tutto, nella pproporzione in cui poi le scelte ricadono dalle nostre azioni su noi stessi saremo stati più o meno bravi... finché non crepi vale tutto, dopo non sarà più un problema tuo.
ps: se devi farmi una domanda sii sintetico please, così si disperdono meno enfdorfine
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Re: che presunzione!
renus ha scritto:in realtà è una non-domanda (tipo quella del perché dell'universo).Masada78 ha scritto:renus ha scritto:
giacché ti rispondo anche alla domanda: la mia morale si fonda sulla ricerca di endorfine.
La domanda semmai è ancora a monte, prima degli assiomi o dei paradigmi: quali siano le scelte personali, i luoghi "sani" dove uno possa ricercare la felicità, quale speranza hanno di trovare endorfine in quei valori, in quei "luoghi intenzionali", quale equilibrio cercare,...? E appare subito chiaro che siamo tutti diversi, che se io sono un rospo senza soldi e cerco le endorfine nel cuccare le tipe me ne tornerò a casa deluso e umiliato ogni sera, se sono uno scoordinato e le cerco nella competizione agonistica sportiva tornerò sempre a casa alla decubertain... se ho QI 100 e la cerco nella soddisfazione di sentirmi il primo della classe mi seppellirò da solo in un tunnel senza uscita...
E poi, andando oltre, per esempio: ha senso, per come è fatto l'animale culturale uomo, puntare sulla fedeltà coniugale nel 2012 per trovare le endorfine nell'autocompiacimento di mantenere fede a una promessa e nel garantire un ambiente affettivo stabile ai figli, o puntando sulle endorfine da ricercare nella vecchiaia nell' essere tutelato da un gruppo famigliare consolidato, o è meglio accettare un paradigma sessuale differente e cercare le endorfine nei rapporti sessuali più diversi spegnendo i sensi di colpa nei confronti dei figli che spargi in giro per il mondo seguendo gli istinti propri della tua natura?
In base a quello che il nostro ambiente culturale ci ha insegnato come giusto noi lì cerchiamo le endorfine dell'autocompiacimento. Se la mia mammina da piccolo mi portava in chiesa e mi diceva "bravo, bravo" mentre facevo la preghierina lì avrò prodotto endorfine nel sentirmi adulato dalla mamma, nel sentirmi buono-giusto, se il mio babbo mi portava a congressi di non credenti e lo sentivo parlare glorioso, illuminato negli occhi, fiero di me che condivido le sue idee di lotta contro un ambiente culturale ostile, magari lì continuerò a cercare canali culturali e identitari che mi diano delle benedette scariche...
Dove quindi cercare produzioni di endorfine? Quale paradigma di senso assumere per avere la maggiore massimizzazione di scariche?
O ancor prima, perchè la massimizzazione dell'endorfina dovrebbe essere il paramentro primo? perchè endorfine e solo endorfine e non altri ormoni? perchè non l'equilibrio ormonale globale? e quale sarebbe?? perchè non la massimizzazione delle endorfine degli altri così da creare una società che ci pensi lei alle tue endorfine... le religioni per esempio partono da questa regola d'oro "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te"... (perchè ti abbatte le endorfine...)
Come stabilirlo?
e...
A monte, a monte, bisogna andare ancora a monte...
vale tutto, nella pproporzione in cui poi le scelte ricadono dalle nostre azioni su noi stessi saremo stati più o meno bravi... finché non crepi vale tutto, dopo non sarà più un problema tuo.
ps: se devi farmi una domanda sii sintetico please, così si disperdono meno enfdorfine
In realtà su temi del genere gente intelligente ha scritto cose tipo "l'etica nicomachea" di molte più pagine, e non sono domande non-domande come il perchè dell'universo, perchè un perchè l'universo può tranquillamente non averlo, ma le tue azioni hanno un perchè intenzionale e le loro conseguenze esistono. Una domanda non domanda poteva magari essere qualcosa del tipo "perchè devo preoccuparmi del fatto che le mie azioni abbiano delle ricadute sugli altri?", ma in realtà è anche questa una domanda valida.
In definitiva il tuo esempio, quindi, non vale, perchè un conto è chiedersi il perchè attorno a un ente fisico esistente e non intenzionale, un altro è farsele su se stessi, visto che siamo enti intenzionali...
Comunque ti è sfuggito proprio un punto fondamentale: l'etica esiste appunto perchè esistono gli altri e le ricadute delle nostre azioni sugli altri!
nella tua risposta non c'è accenno a questo.
In realtà, vedi, tu dici di scrivere risposte più brevi per non disperdere le tue endorfine, ma io ti dico che mentre scrivo queste risposte lunghe ne produco una cifra per me... e quindi? Chi ha ragione dei due?
Inoltre nelle mie domande ti avevo fatto notare, ed è un principio che vien fuori dalla pedagogia e mi pare anche dalla psicologia evolutiva (ma in me tutto è nebuloso di quel che ho studiato), che non ha senso porre come base solo la massimizzazione delle endorfine nell'immediato perchè l'essere umano ha una progressione storica:
es: se un bimbo trova un barattolo di caramelle se le mangerà tutte perchè prova piacere, ma non sa che poi proverà dolore proprio per quello... bisogna appunto insegnargli a posticipare il piacere per costruire sicurezze future che gli garantiranno endorfine stabili per il futuro!
Per un bimbo guardare la tv invece che fare i compiti produce endorfine, ma poi sarà sgridato, prenderà brutti voti, dovrà gestire insuccessi e sensi di colpa, e poi magari dovrà fare per tutta la vita un lavoro che non gli piace solo perchè non ha preso quel pezzo di carta che gli serviva... e inoltre in tutto questi discorsi ci sono gli altri: ci sarà sua madre che ne soffre, la partner che dovrà gestire le sue insoddisfazioni,...
Questo è un discorso etico, e non è un non-discorso.
prova a rileggere i miei post precedenti e dammi anche tu una risposta che non sia una non-risposta, se ti va, altrimenenti dimmi semplicemente che non hai un etica fondata e strutturata ma agisci alla cazzo di cane facendo ciò che ti piace al momento e senza curarti del resto... Dimmi semplicemente che la tua etica è determinata semplicemente dagli orizzonti educativi e culturali che hai fatto inconsciamente e non consapevolmente tuoi.
Prova a rileggere anche il post prima. Forse ora è più chiaro.
Le domande sono soprattutto lì.
___________________
Masada- -----------
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Re: che presunzione!
no, non esiste un'etica universale, può esistere una base di tendenza conservativa della specie ma anche questa, in una visione più ampia di fragilità planetaria su scala diversa diventa solo un passatempo di qualche migliaio di anni.
il punto è che io sono solamente ora, quindi qualunque cosa decida di fare vale quanto un'altra qualsiasi.
quindi è una non domanda.
ps: sappi che ti leggo a salti, quando si hanno le idee confuse si compensa con il numero delle parole.
il punto è che io sono solamente ora, quindi qualunque cosa decida di fare vale quanto un'altra qualsiasi.
quindi è una non domanda.
ps: sappi che ti leggo a salti, quando si hanno le idee confuse si compensa con il numero delle parole.
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"Quando una storia è troppo bella per essere vera, non è vera." (Bastardi senza gloria)
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Re: che presunzione!
Parole Sante!renus ha scritto:
ps: sappi che ti leggo a salti, quando si hanno le idee confuse si compensa con il numero delle parole.
loonar- ----------
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Re: che presunzione!
renus ha scritto:no, non esiste un'etica universale, può esistere una base di tendenza conservativa della specie ma anche questa, in una visione più ampia di fragilità planetaria su scala diversa diventa solo un passatempo di qualche migliaio di anni.
il punto è che io sono solamente ora, quindi qualunque cosa decida di fare vale quanto un'altra qualsiasi.
quindi è una non domanda.
ps: sappi che ti leggo a salti, quando si hanno le idee confuse si compensa con il numero delle parole.
mamma mia io quando leggo ste cose mi deprimo proprio, cioè quest' etica al ribasso non la sopporto, sono molti a sostenerla da ste parti, ma come fai a non renderti conto che oni cosa che tu o chiunque scelgate ha delle conseguenze ben precise? e che queste conseguenze possono giovare o danneggiare te e altri?
tu dici che non esiste un etica univrsale, forse hai ragione, ma da qui a dire, come dici, che qualunque cosa decidi di fare vale quanto una qualsiasi altra ce ne passa
cioè questo mi pare l' atteggiamento di chi non vuole riconoscere a se stesso che le sue azioni hanno un peso, per se stesso e per gli altri ribadisco, non volerlo ammettere è non voler accettare questa responsabilità, se tu questa responsabilità decidi di ignorarla non scompare, sei comunque responsabile delle tue azioni, che tu lo voglia ammettere oppure no
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''Spero di non sconvolgere troppo i fisici sperimentali se aggiungo che una buona regola è anche quella di non riporre eccessiva fiducia nei risultati sperimentali finchè non siano confermati dalla teoria''
Akka- -------------
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Re: che presunzione!
Non sequitur.
Che la propria etica possa essere applicata in maniera relativa non implica necessariamente irresponsabilità. Anzi.
Che la propria etica possa essere applicata in maniera relativa non implica necessariamente irresponsabilità. Anzi.
Re: che presunzione!
rileggi e sarai più fortunato, spero.Akka ha scritto:renus ha scritto:no, non esiste un'etica universale, può esistere una base di tendenza conservativa della specie ma anche questa, in una visione più ampia di fragilità planetaria su scala diversa diventa solo un passatempo di qualche migliaio di anni.
il punto è che io sono solamente ora, quindi qualunque cosa decida di fare vale quanto un'altra qualsiasi.
quindi è una non domanda.
ps: sappi che ti leggo a salti, quando si hanno le idee confuse si compensa con il numero delle parole.
mamma mia io quando leggo ste cose mi deprimo proprio, cioè quest' etica al ribasso non la sopporto, sono molti a sostenerla da ste parti, ma come fai a non renderti conto che oni cosa che tu o chiunque scelgate ha delle conseguenze ben precise? e che queste conseguenze possono giovare o danneggiare te e altri?
tu dici che non esiste un etica univrsale, forse hai ragione, ma da qui a dire, come dici, che qualunque cosa decidi di fare vale quanto una qualsiasi altra ce ne passa
cioè questo mi pare l' atteggiamento di chi non vuole riconoscere a se stesso che le sue azioni hanno un peso, per se stesso e per gli altri ribadisco, non volerlo ammettere è non voler accettare questa responsabilità, se tu questa responsabilità decidi di ignorarla non scompare, sei comunque responsabile delle tue azioni, che tu lo voglia ammettere oppure no
ti ha fatto notare Avalon un punto, ma tu ne hai cannati diversi.
vabbè sono buono:
1) al ribasso un cazzo, al massimo è al rialzo.
2) il danneggiamento di terzi è una bufala, qualunque scelta o non scelta danneggia, per non danneggiare si deve smettere di esistere (senza lanciarsi da un tetto sull'auto del vicino che ne resterebbe danneggiata comunque).
3) chi è che nega le conseguenze? ogni azione ha una conseguenza, ognuno scommette come vuole.
4) risultato, qualunque cosa vale come un'altra ha un significato molto più realistico che puoi riscontrare nella quotidianità di miliardi di persone, lascia stare il giochino causa/effetto (probabile).
in sintesi non c'hai capito un cazzo.
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"Quando una storia è troppo bella per essere vera, non è vera." (Bastardi senza gloria)
fede significa creare una virtù dall'incoscienza (Bill Maher)
I moralisti sono persone che rinunciano ad ogni piacere eccetto quello di immischiarsi nei piaceri altrui. (B. Russel)
Re: che presunzione!
renus secondo me fai il finto tonto e ci sguazzi in questa situazione, è ovvio(ma questo è già detto, solo bisogna volerle capire le cose) che OGNI azione comporta perforza un danno per qualcu altro, la questione centrale è allora di stabilire l' entità di questo danno!!!
se questo non ti riesce di capirlo ti posso fare anche un esempio molto semplice
se io compro un pallone della nike annodato da bambini pakistani, è un azione di un certo tipo, se guido ubriaco la notte è un azione di un altro tipo, se mi coltivo l' orto dietro casa è un azione di un altro tipo ancora, se rapino le banche un altra e avanti fin che vuoi!!!
quindi non fare il finto tonto, e se non lo stai facendo, allora dai sforzati che ci puoi arrivare anche tu, solo più tardi degli altri ma ce la puoi fare
se questo non ti riesce di capirlo ti posso fare anche un esempio molto semplice
se io compro un pallone della nike annodato da bambini pakistani, è un azione di un certo tipo, se guido ubriaco la notte è un azione di un altro tipo, se mi coltivo l' orto dietro casa è un azione di un altro tipo ancora, se rapino le banche un altra e avanti fin che vuoi!!!
quindi non fare il finto tonto, e se non lo stai facendo, allora dai sforzati che ci puoi arrivare anche tu, solo più tardi degli altri ma ce la puoi fare
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''Spero di non sconvolgere troppo i fisici sperimentali se aggiungo che una buona regola è anche quella di non riporre eccessiva fiducia nei risultati sperimentali finchè non siano confermati dalla teoria''
Akka- -------------
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Re: che presunzione!
ti serve un traduttore, stiamo trattando delle questioni alla base dei processi etici, non le stronzate da TG4.
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Re: che presunzione!
e comunque se usi la mia stessa ironia dicendo boiate non funziona.
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Re: che presunzione!
e se proprio bisogna andare oltre, NON E' VERO che ogni azione comporta per forza un danno agli altri!! comporta una conseguenza che non per forza è dannosa. questa è una visione di tutti contro tutti che ci sta tenendo in questo guazzabuglio in cui siamo.
inoltre qui i finti tonti sono quelli che non si sforzano di capire ciò che è stato scritto a chiare lettere qui e in altri 3d.
vi sfido a tratteggiare un sequenza di principi etici oggettivi e immutabili! anzi, come dice l'impomatato Craig? "objective moral values". magari evitiamo elementi "naturali" (cure parentali, ecc)...
vediamo quanti di essi hanno resistito anche solo in quello sputo di attimo che corre tra adesso e 5mila anni fa.
eccheppallleeee
inoltre qui i finti tonti sono quelli che non si sforzano di capire ciò che è stato scritto a chiare lettere qui e in altri 3d.
vi sfido a tratteggiare un sequenza di principi etici oggettivi e immutabili! anzi, come dice l'impomatato Craig? "objective moral values". magari evitiamo elementi "naturali" (cure parentali, ecc)...
vediamo quanti di essi hanno resistito anche solo in quello sputo di attimo che corre tra adesso e 5mila anni fa.
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fine.
alberto- -----------
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Re: che presunzione!
renus ha scritto:ti serve un traduttore, stiamo trattando delle questioni alla base dei processi etici, non le stronzate da TG4.
sei patetico renus, tu non stai trattando di nulla, e ti stupisci e dici che uno è confuso se esprime un pensiero in più di due righe.
lo ho già detto: in due righe al massimo si può dire W la figa, o cose del genere.
nessun trattato di scienza o di filosofia, men che meno su questioni etiche, è lungo due righe.
neppure la formulazione del problema, neppure il sottotitolo...
Io capisco chi dice: non so, non ci avevo mai pensato, non mi interessa, non capisco, non ti sei spiegato bene, non sono d'accordo...
Ma uno che pretende di sapere e che quel sapere sia due righe non sa neppure di non sapere.
E da lì non c'è ritorno.
Che presunzione!!
Certamente Bodei è un ignorante e presuntuoso... non siamo noi a non capire il suo pensiero...
ma andate a...!!
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Masada- -----------
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Re: che presunzione!
Per tutto il resto c'è Masada78!Masada78 ha scritto:renus ha scritto:ti serve un traduttore, stiamo trattando delle questioni alla base dei processi etici, non le stronzate da TG4.
sei patetico renus, tu non stai trattando di nulla, e ti stupisci e dici che uno è confuso se esprime un pensiero in più di due righe.
lo ho già detto: in due righe al massimo si può dire W la figa, o cose del genere.
nessun trattato di scienza o di filosofia, men che meno su questioni etiche, è lungo due righe.
neppure la formulazione del problema, neppure il sottotitolo...
Io capisco chi dice: non so, non ci avevo mai pensato, non mi interessa, non capisco, non ti sei spiegato bene, non sono d'accordo...
Ma uno che pretende di sapere e che quel sapere sia due righe non sa neppure di non sapere.
E da lì non c'è ritorno.
(n.b.: solo in mezzo rigo!)
Ultima modifica di Darrow il Gio 21 Giu 2012 - 17:37 - modificato 1 volta.
loonar- ----------
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Re: che presunzione!
guarda masada, non riversare sugli altri i tuoi problemi di comprensione delle cose, quoto quello che ha scritto Alberto e ti lascio alle tue seghe.
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Re: che presunzione!
renus ha scritto:[2) il danneggiamento di terzi è una bufala, qualunque scelta o non scelta danneggia, per non danneggiare si deve smettere di esistere (senza lanciarsi da un tetto sull'auto del vicino che ne resterebbe danneggiata comunque).
Stavo pensando (cosa che con questo caldo non si dovrebbe fare, ma ormai è fatta ) che per non danneggiare *non si deve essere mai esistiti*: smettere di esistere inevitabilmente danneggerebbe le persone amate.
Re: che presunzione!
Avalon ha scritto:renus ha scritto:[2) il danneggiamento di terzi è una bufala, qualunque scelta o non scelta danneggia, per non danneggiare si deve smettere di esistere (senza lanciarsi da un tetto sull'auto del vicino che ne resterebbe danneggiata comunque).
Stavo pensando (cosa che con questo caldo non si dovrebbe fare, ma ormai è fatta ) che per non danneggiare *non si deve essere mai esistiti*: smettere di esistere inevitabilmente danneggerebbe le persone amate.
Certo, solo che mancherebbe l'intenzionalità... Si trattava di un'iperbole più che di un suicidio, intendevo un concetto astratto estremo.
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Re: che presunzione!
comunque hai fatto bene a precisarlo, altrimenti poi qualcuno potrebbe anche pensare che cessare di esistere giovi alle onoranze funebri che ne fanno un business e non ne esce più...Avalon ha scritto:Certo, avevo capito. Ma come ti ho detto, il caldo...
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Re: che presunzione!
Masada78 ha scritto:
Certamente Bodei è un ignorante e presuntuoso... non siamo noi a non capire il suo pensiero...
ma andate a...!!
A parte il vomitevole principio di autorità che intravedo in questa frase, ti svelo un segreto: nella stragrande maggioranza dei casi, quando non si viene capiti è perché ci si spiega male.
Un concetto che a mio parere proprio tu in qualità di insegnante dovresti tenere ben presente.
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Re: che presunzione!
rasp che tu faccia notare proprio a masada che la colpa può essere di chi si spiega male, mi pare un tantino assurdo, masada mi para quello che più di tutti argomenta punto per punto e articola le discussioni in modo serio, ricapitolando quando si rende necessario a causa di divagazioni inutili e commenti superficiali, non dico che questi siano da condannare, anzi, questo è un forum non è che si possa pretendere chissa che, però abbi almeno l' onesta intellettuale di riconoscere i meriti di chiarezza e dedizione espositiva a masada
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Re: che presunzione!
Akka ha scritto:rasp che tu faccia notare proprio a masada che la colpa può essere di chi si spiega male, mi pare un tantino assurdo, masada mi para quello che più di tutti argomenta punto per punto e articola le discussioni in modo serio, ricapitolando quando si rende necessario a causa di divagazioni inutili e commenti superficiali, non dico che questi siano da condannare, anzi, questo è un forum non è che si possa pretendere chissa che, però abbi almeno l' onesta intellettuale di riconoscere i meriti di chiarezza e dedizione espositiva a masada
Ho difficoltà a vedere la chiarezza espositiva in interventi a mio parere prolissi e quindi poco fruibili. Limite mio e forse anche del mio ruolo che mi obbliga a leggere quanto più possibile
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Re: che presunzione!
Siamo al teatrino dell'assurdo.Akka ha scritto:rasp che tu faccia notare proprio a masada che la colpa può essere di chi si spiega male, mi pare un tantino assurdo, masada mi para quello che più di tutti argomenta punto per punto e articola le discussioni in modo serio, ricapitolando quando si rende necessario a causa di divagazioni inutili e commenti superficiali, non dico che questi siano da condannare, anzi, questo è un forum non è che si possa pretendere chissa che, però abbi almeno l' onesta intellettuale di riconoscere i meriti di chiarezza e dedizione espositiva a masada
Che autori siete abituati a leggere?
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Re: che presunzione!
Concordo. Ma allo stesso tempo trovo poco fruibili dal punto di vista della chiarezza gli "ipse dixit" sibillini tuoi.Rasputin ha scritto:
Ho difficoltà a vedere la chiarezza espositiva in interventi a mio parere prolissi e quindi poco fruibili. Limite mio e forse anche del mio ruolo che mi obbliga a leggere quanto più possibile
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Re: che presunzione!
Darrow ha scritto:Concordo. Ma allo stesso tempo trovo poco fruibili dal punto di vista della chiarezza gli "ipse dixit" sibillini tuoi.Rasputin ha scritto:
Ho difficoltà a vedere la chiarezza espositiva in interventi a mio parere prolissi e quindi poco fruibili. Limite mio e forse anche del mio ruolo che mi obbliga a leggere quanto più possibile
Succede a tutti di spiegarsi male, ed a me anche spesso. Basta chiedere.
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Re: che presunzione!
Ieri sera io e Avalon ti abbiamo chiesto fino allo sfinimento come dovremmo fare per far rispedire al mittente gli F35 di Cialtronia, ma tu continui a dare responsi degni della Cumana.Rasputin ha scritto:Darrow ha scritto:Concordo. Ma allo stesso tempo trovo poco fruibili dal punto di vista della chiarezza gli "ipse dixit" sibillini tuoi.Rasputin ha scritto:
Ho difficoltà a vedere la chiarezza espositiva in interventi a mio parere prolissi e quindi poco fruibili. Limite mio e forse anche del mio ruolo che mi obbliga a leggere quanto più possibile
Succede a tutti di spiegarsi male, ed a me anche spesso. Basta chiedere.
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Re: che presunzione!
Rasputin, in tutta questa questione non puoi assolutamente parlare di principio di autorità così come lo intendeva Galileo.
Qui non si sta citando Aristotele o la Bibbia pretendendo che non vengano messi in discussione perchè intesi come la corrispondenza esatta alla realtà oggettiva, un po' come la intende JJ col suo "oggettivo".
Qui non si sta neppure lontanamente postulando che ci siano degli assiomi fissi di un paradigma intoccabile: come puoi quindi parlare di principio di autorità?
Consideri principio di autorità il fatto che una cattedra di storia di filosofia la regga un Bodei e non un ragazzino che ha appena finito discretamente un corso di formazione professionale??
Al massimo si deve parlare di quella autorità che ha il sapere, ogni sapere umano:
io non posso pretendere di insegnare di fisica quantistica quando al massimo mi sono sforzato di ripassare il poco che sapevo leggendomi una trentina di pagine da qualche sito!! Se poi uno pretende di non dover neppure leggere una pagina la questione non ha nulla a che vedere con il principio di autorità, semmai con quello di ignoranza.
Non mi ergo a verità assoluta, semplicemente in molti 3D ho avuto la pretesa di mettermi a parlare di temi epistemologici.
Se posso tollerare l'incapacità ideologica di alcuni di accettare che si parli anche solo in parte di contenuti delle religioni come portatori di qualche conoscenza utile, non posso accettare che chi fa questo in nome della giusta supremazia della ragione nella ricerca della verità poi calpesti la ricerca logica e metodica della filosofia, non ritenga addirittura necessario conoscere di epistemologia e farsi una propria visione epistemologica.
vedi ad esempio la questione: http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_della_demarcazione
Non si può pretendere che un ramo della filosofia che studia la scienza con i contributi di secoli di pensatori e le molte questioni ancora aperte sia riassumibile in una-due pagine e immediatamente comprensibile a tutti, e poi senza oscuri termini specifici da decifrare.
Anche qui mi pare compaia un errore nell'impostazione di fondo della comunicazione di alcuni utenti del forum e che si può notare anche in certi post del 3D Buddhismo.
Se lì Klaus spiega un Buddhismo o alcuni suoi principi non lo si può rimproverare di utilizzare dei termini tecnici per noi sconosciuti. Il linguaggio specifico è proprio ciò che permette a klaus di farsi capire in un post breve. Se dovesse spiegare ogni concetto chiave dovrebbe scrivere una pagina in più. Ogni "parola chiave" è il riassunto di una teoria lunga da spiegare, spesso è un "assioma" o una parte di un "paradigma".
Siamo noi che se vogliamo aver diritto di rispondergli dobbiamo almeno attraverso l'agile strumento di internet, almeno attraverso wiki, andare a investigare attorno ai significati di quei termini specifici e le questioni aperte attorno alle sfumature di significato. Se si fa almeno questo ma non si è riusciti comunque a capire l'interlocutore allora si può chiedere delucidazioni, ma se rispondi prima di avere capito sempre partendo dal presupposto che sia l'altro ad essersi spiegato male non avrai mai confronto con nessuno che abbia una visione molto differente dalla tua.
Inoltre è spesso l'ignoranza attorno a questa necessità che fa usare termini tecnici come "principio di autorità" in contesti che non hanno nulla a che vedere, fraintendendoli, e fraintendendo quindi tutta la questione.
Pag 14 e 15 di
http://www.tesionline.com/intl/preview.jsp?pag=14&idt=13770
Qui sopra c'è uno step ulteriore alla riflessione presente nel link di wiki, qualche specificazione in più interessante per scoperchiare un po' la complessità anche solo di alcune questioni appena accennate in questo post (emblematica sul fraintendimento di rasputin del termine "autorità" la prospettiva de "l'autoritarismo elitario" del sapere scientifico. Ancor più si tenga presente che la stessa ricerca scientifica procede in questo modo: http://it.wikipedia.org/wiki/Pubblicazione_scientifica ).
Qui non si sta citando Aristotele o la Bibbia pretendendo che non vengano messi in discussione perchè intesi come la corrispondenza esatta alla realtà oggettiva, un po' come la intende JJ col suo "oggettivo".
Qui non si sta neppure lontanamente postulando che ci siano degli assiomi fissi di un paradigma intoccabile: come puoi quindi parlare di principio di autorità?
Consideri principio di autorità il fatto che una cattedra di storia di filosofia la regga un Bodei e non un ragazzino che ha appena finito discretamente un corso di formazione professionale??
Al massimo si deve parlare di quella autorità che ha il sapere, ogni sapere umano:
io non posso pretendere di insegnare di fisica quantistica quando al massimo mi sono sforzato di ripassare il poco che sapevo leggendomi una trentina di pagine da qualche sito!! Se poi uno pretende di non dover neppure leggere una pagina la questione non ha nulla a che vedere con il principio di autorità, semmai con quello di ignoranza.
Non mi ergo a verità assoluta, semplicemente in molti 3D ho avuto la pretesa di mettermi a parlare di temi epistemologici.
Se posso tollerare l'incapacità ideologica di alcuni di accettare che si parli anche solo in parte di contenuti delle religioni come portatori di qualche conoscenza utile, non posso accettare che chi fa questo in nome della giusta supremazia della ragione nella ricerca della verità poi calpesti la ricerca logica e metodica della filosofia, non ritenga addirittura necessario conoscere di epistemologia e farsi una propria visione epistemologica.
vedi ad esempio la questione: http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_della_demarcazione
Non si può pretendere che un ramo della filosofia che studia la scienza con i contributi di secoli di pensatori e le molte questioni ancora aperte sia riassumibile in una-due pagine e immediatamente comprensibile a tutti, e poi senza oscuri termini specifici da decifrare.
Anche qui mi pare compaia un errore nell'impostazione di fondo della comunicazione di alcuni utenti del forum e che si può notare anche in certi post del 3D Buddhismo.
Se lì Klaus spiega un Buddhismo o alcuni suoi principi non lo si può rimproverare di utilizzare dei termini tecnici per noi sconosciuti. Il linguaggio specifico è proprio ciò che permette a klaus di farsi capire in un post breve. Se dovesse spiegare ogni concetto chiave dovrebbe scrivere una pagina in più. Ogni "parola chiave" è il riassunto di una teoria lunga da spiegare, spesso è un "assioma" o una parte di un "paradigma".
Siamo noi che se vogliamo aver diritto di rispondergli dobbiamo almeno attraverso l'agile strumento di internet, almeno attraverso wiki, andare a investigare attorno ai significati di quei termini specifici e le questioni aperte attorno alle sfumature di significato. Se si fa almeno questo ma non si è riusciti comunque a capire l'interlocutore allora si può chiedere delucidazioni, ma se rispondi prima di avere capito sempre partendo dal presupposto che sia l'altro ad essersi spiegato male non avrai mai confronto con nessuno che abbia una visione molto differente dalla tua.
Inoltre è spesso l'ignoranza attorno a questa necessità che fa usare termini tecnici come "principio di autorità" in contesti che non hanno nulla a che vedere, fraintendendoli, e fraintendendo quindi tutta la questione.
Pag 14 e 15 di
http://www.tesionline.com/intl/preview.jsp?pag=14&idt=13770
Qui sopra c'è uno step ulteriore alla riflessione presente nel link di wiki, qualche specificazione in più interessante per scoperchiare un po' la complessità anche solo di alcune questioni appena accennate in questo post (emblematica sul fraintendimento di rasputin del termine "autorità" la prospettiva de "l'autoritarismo elitario" del sapere scientifico. Ancor più si tenga presente che la stessa ricerca scientifica procede in questo modo: http://it.wikipedia.org/wiki/Pubblicazione_scientifica ).
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Masada- -----------
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Re: che presunzione!
Masada almeno è perfettamente In Topic!
loonar- ----------
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Re: che presunzione!
ripartiamo da qui,alberto ha scritto:sto svagatamente leggendo un libretto "figure e momenti dell'ateismo" con un'intervista a Remo Bodei (e sti cazzi, direte voi, però è professore di aaargh filosofia a berkeley e viene fuori dalla Normale di pisa) ed esce fuori un discorso che davvero mi sta gonfiando le gonadi.
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
trovo questo approccio profondamente arrogante.
non voglio ripetere l'esempio del NON raccoglitore di francobolli, però qui ci starebbe a cecio.
oppure, che ne so (ciao cosw... hihihih) , un NON tifoso di calcio. bèèèè caro il mio furbetto, tu in realtà SEI un tifoso, magari non espressamente di calcio, magari non del club giusto...
quella che cita Alberto è un'evidente vaccata,
la fonte è irrilevante ai fini del definirla vaccata.
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Re: che presunzione!
Masada78 ha scritto:alberto ha scritto:sto svagatamente leggendo un libretto "figure e momenti dell'ateismo" con un'intervista a Remo Bodei (e sti cazzi, direte voi, però è professore di aaargh filosofia a berkeley e viene fuori dalla Normale di pisa) ed esce fuori un discorso che davvero mi sta gonfiando le gonadi.
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
trovo questo approccio profondamente arrogante.
Intendi un discorso di questo tipo?
La discussione è presa dal 3D "etica, politica, estetica"Ludwig von Drake ha scritto:Cosa intendi per verificabile?Rasputin ha scritto:Boh..a me sembra che sia una posizione scientifica, quello che non è verificabile non esiste fino a prova. Prova, non contraria.Ludwig von Drake ha scritto:No, la verità di fatto è che la scienza si basa su ciò che è verificabile direttamente o indirettamente. Che la materia sia "tutto quello che esiste", oltre a essere una semplificazione erronea, è una posizione filosofica.teto ha scritto:eeeh ma non è una filosofia, è una verità di fattoJACK_JOHN ha scritto:La filosofia (o, se preferisci, la visione di vita) che dice che la materia è tutto quello che esiste e che l'uomo è frutto di processi ciechi naturali, un sottoprodotto casuale degli stessi nel tempo
La scienza non consiste nello scientismo (o qualcosa di simile allo stesso).
La posizione cui fai riferimento è una posizione scientista e non scientifica.
La posizione scientifica su qualcosa di simile a ciò cui fai riferimento è: "non è argomento di scienza". Affermare "ciò che non è argomento di scienza non esiste" è filosofia e non scienza.
Allora forse vi è sfuggito che ci avevo provato anche io a ripartire da lì...
Intendi questo ragionamento come vaccata?
Hai letto il mio post di prima?
Lo hai cercato di capire?
Come vai avanti?
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Masada- -----------
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Re: che presunzione!
Masada78 ha scritto:Rasputin, in tutta questa questione non puoi assolutamente parlare di principio di autorità così come lo intendeva Galileo.
Qui non si sta citando Aristotele o la Bibbia pretendendo che non vengano messi in discussione perchè intesi come la corrispondenza esatta alla realtà oggettiva, un po' come la intende JJ col suo "oggettivo".
Qui non si sta neppure lontanamente postulando che ci siano degli assiomi fissi di un paradigma intoccabile: come puoi quindi parlare di principio di autorità?
Consideri principio di autorità il fatto che una cattedra di storia di filosofia la regga un Bodei e non un ragazzino che ha appena finito discretamente un corso di formazione professionale??
Al massimo si deve parlare di quella autorità che ha il sapere, ogni sapere umano:
io non posso pretendere di insegnare di fisica quantistica quando al massimo mi sono sforzato di ripassare il poco che sapevo leggendomi una trentina di pagine da qualche sito!! Se poi uno pretende di non dover neppure leggere una pagina la questione non ha nulla a che vedere con il principio di autorità, semmai con quello di ignoranza.
Non mi ergo a verità assoluta, semplicemente in molti 3D ho avuto la pretesa di mettermi a parlare di temi epistemologici.
Se posso tollerare l'incapacità ideologica di alcuni di accettare che si parli anche solo in parte di contenuti delle religioni come portatori di qualche conoscenza utile, non posso accettare che chi fa questo in nome della giusta supremazia della ragione nella ricerca della verità poi calpesti la ricerca logica e metodica della filosofia, non ritenga addirittura necessario conoscere di epistemologia e farsi una propria visione epistemologica.
vedi ad esempio la questione: http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_della_demarcazione
Non si può pretendere che un ramo della filosofia che studia la scienza con i contributi di secoli di pensatori e le molte questioni ancora aperte sia riassumibile in una-due pagine e immediatamente comprensibile a tutti, e poi senza oscuri termini specifici da decifrare.
Anche qui mi pare compaia un errore nell'impostazione di fondo della comunicazione di alcuni utenti del forum e che si può notare anche in certi post del 3D Buddhismo.
Se lì Klaus spiega un Buddhismo o alcuni suoi principi non lo si può rimproverare di utilizzare dei termini tecnici per noi sconosciuti. Il linguaggio specifico è proprio ciò che permette a klaus di farsi capire in un post breve. Se dovesse spiegare ogni concetto chiave dovrebbe scrivere una pagina in più. Ogni "parola chiave" è il riassunto di una teoria lunga da spiegare, spesso è un "assioma" o una parte di un "paradigma".
Siamo noi che se vogliamo aver diritto di rispondergli dobbiamo almeno attraverso l'agile strumento di internet, almeno attraverso wiki, andare a investigare attorno ai significati di quei termini specifici e le questioni aperte attorno alle sfumature di significato. Se si fa almeno questo ma non si è riusciti comunque a capire l'interlocutore allora si può chiedere delucidazioni, ma se rispondi prima di avere capito sempre partendo dal presupposto che sia l'altro ad essersi spiegato male non avrai mai confronto con nessuno che abbia una visione molto differente dalla tua.
Inoltre è spesso l'ignoranza attorno a questa necessità che fa usare termini tecnici come "principio di autorità" in contesti che non hanno nulla a che vedere, fraintendendoli, e fraintendendo quindi tutta la questione.
Pag 14 e 15 di
http://www.tesionline.com/intl/preview.jsp?pag=14&idt=13770
Qui sopra c'è uno step ulteriore alla riflessione presente nel link di wiki, qualche specificazione in più interessante per scoperchiare un po' la complessità anche solo di alcune questioni appena accennate in questo post (emblematica sul fraintendimento di rasputin del termine "autorità" la prospettiva de "l'autoritarismo elitario" del sapere scientifico. Ancor più si tenga presente che la stessa ricerca scientifica procede in questo modo: http://it.wikipedia.org/wiki/Pubblicazione_scientifica ).
Allora, io me lo sono letto e anche bene, sventagliando il neurone semifuso per l'afa. Verde.
A prescindere dall'opinione su Remo Bodei che non è il fulcro del discorso (anche perché ne so poco e non mi posso esprimere) apprezzo molto ma davvero molto e condivido molte specifiche di questo tuo intervento.
...non riesco nemmeno a commentare più di tanto, perché sei riuscito a razionalizzare molto sinteticamente alcuni punti chiave e potrei solo essere ridondante e meno efficace.
Dico solo che hai dato le ragioni (alcune delle quali, almeno ) per le quali adoro l'ingegnere della mia vita, che mi capisce quando parlo. Ok, fine intervallo romantico
Re: che presunzione!
come vedi sei dispersivo e inefficace.Masada78 ha scritto:
Allora forse vi è sfuggito che ci avevo provato anche io a ripartire da lì...
Intendi questo ragionamento come vaccata?
Hai letto il mio post di prima?
Lo hai cercato di capire?
Come vai avanti?
capisco l'atteggiamento di attaccamento alla filosofia, ma sinceramente ormai ha una funzione pressoché circolare.
poni una domanda precisa e avrai una risposta altrettanto mirata, promesso.
___________________
"Quando una storia è troppo bella per essere vera, non è vera." (Bastardi senza gloria)
fede significa creare una virtù dall'incoscienza (Bill Maher)
I moralisti sono persone che rinunciano ad ogni piacere eccetto quello di immischiarsi nei piaceri altrui. (B. Russel)
Re: che presunzione!
renus ha scritto:come vedi sei dispersivo e inefficace.Masada78 ha scritto:
Allora forse vi è sfuggito che ci avevo provato anche io a ripartire da lì...
Intendi questo ragionamento come vaccata?
Hai letto il mio post di prima?
Lo hai cercato di capire?
Come vai avanti?
detto da chi è stato così puntuale ed efficace da esprimersi nel post precedente così:
quella che cita Alberto è un'evidente vaccata,
la fonte è irrilevante ai fini del definirla vaccata.
è un complimento!!
Se per te questa è sintesi, per me è aria.
Evidente?
Lo sarà per te e per il tuo paradigma.
Esplicitalo almeno in due righe!
Di che evidenza parli?
E come mai definisci vaccata qualcosa senza definire perchè è vaccata?
Ti accorgi che non hai "definito" nulla, che non hai "ragionato", non hai contribuito a un dialogo, a un confronto, a una ricerca della verità su un tema?
Inoltre stiamo parlando di un discorso di un certo Bodei senza sapere altro che questo riassunto di rasputin:
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
cioè ci manca proprio l'argomentazione della tesi!!!
bla e bla e bla...
Ora perchè definisci dispersivo e inefficace il mio tentativo almeno di chiarire il contenuto della riflessione di Bodei attraverso il riportare un breve scambio di utenti in un altro 3D per capire se di quello si stia parlando?
Per me prima di parlare di qualcosa è importante chiarire un minimo l'oggetto.
In ultimo pretendo che tu abbia letto e capiti i miei due post precedenti prima di continuare a dover argomentare io, perchè se non stiamo discutendo è inutile che continuo a fare un monologo con un sordomuto.
Io ti chiedo ora:
perchè quella che cita Alberto è un'evidente vaccata?
e magari: cosa cita Alberto...?
___________________
Masada- -----------
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Data d'iscrizione : 17.05.12
Re: che presunzione!
A volte le domande non sono precise per loro natura. Per di più questa era una sintesi di alcuni problemi/aspetti dell'epistemologia che è filosofia, certo, ma partecipa della natura della scienza.
Ci si può ragionare intorno, ma non necessariamente devono esser poste domande precise. Noi andiamo avanti, poi quando ce le abbiamo te le facciamo, se vuoi
Stavo disperatamente cercando un brano di Errico Malatesta nel quale si poneva la questione dell'autoritarismo scientifico - ciò che lo è e ciò che non lo è - ma porcaloca devo avere imballato lo scaffale dove c'erano i suoi libri in vista del trasloco... vedo se me lo sono scritto da qualche parte, era interessante...
Ci si può ragionare intorno, ma non necessariamente devono esser poste domande precise. Noi andiamo avanti, poi quando ce le abbiamo te le facciamo, se vuoi
Stavo disperatamente cercando un brano di Errico Malatesta nel quale si poneva la questione dell'autoritarismo scientifico - ciò che lo è e ciò che non lo è - ma porcaloca devo avere imballato lo scaffale dove c'erano i suoi libri in vista del trasloco... vedo se me lo sono scritto da qualche parte, era interessante...
Re: che presunzione!
Masada78 ha scritto:renus ha scritto:come vedi sei dispersivo e inefficace.Masada78 ha scritto:
Allora forse vi è sfuggito che ci avevo provato anche io a ripartire da lì...
Intendi questo ragionamento come vaccata?
Hai letto il mio post di prima?
Lo hai cercato di capire?
Come vai avanti?
detto da chi è stato così puntuale ed efficace da esprimersi nel post precedente così:
quella che cita Alberto è un'evidente vaccata,
la fonte è irrilevante ai fini del definirla vaccata.
è un complimento!!
Se per te questa è sintesi, per me è aria.
Evidente?
Lo sarà per te e per il tuo paradigma.
Esplicitalo almeno in due righe!
Di che evidenza parli?
E come mai definisci vaccata qualcosa senza definire perchè è vaccata?
Ti accorgi che non hai "definito" nulla, che non hai "ragionato", non hai contribuito a un dialogo, a un confronto, a una ricerca della verità su un tema?
facciamo così, mr. aria fritta, visto che hai ignorato i miei interventi in risposta ai tuoi, mi prendo la briga di ripostarteli.
http://atei.forumitalian.com/t4256p10-che-presunzione#152077renus ha scritto:no, non esiste un'etica universale, può esistere una base di tendenza conservativa della specie ma anche questa, in una visione più ampia di fragilità planetaria su scala diversa diventa solo un passatempo di qualche migliaio di anni.
il punto è che io sono solamente ora, quindi qualunque cosa decida di fare vale quanto un'altra qualsiasi.
quindi è una non domanda.
ps: sappi che ti leggo a salti, quando si hanno le idee confuse si compensa con il numero delle parole.
per i disegnini ci stiamo attrezzando, ma queli a pagamento.
porca polpetta che tesi da argomentare... capisci che con queste tesi ci si pulisce il culo, figurati argomentandole.Masada78 ha scritto:
Inoltre stiamo parlando di un discorso di un certo Bodei senza sapere altro che questo riassunto di rasputin:
l'ateismo non è estraneo alla fede, ma è ad essa legato da una parentela profonda e bla e bla e bla.
cioè ci manca proprio l'argomentazione della tesi!!!
bla e bla e bla...
imapra una lezione: le cose prescindono da chi le racconta.
fai finta che non te l'abbia detta io se ti rende la pillola meno amara.
ti riferisci allo scientismo?a me questa parola, messa accanto a scienza suona come la velletaria differenza tra ateo e agnostico, una puttanata.Masada78 ha scritto:
Ora perchè definisci dispersivo e inefficace il mio tentativo almeno di chiarire il contenuto della riflessione di Bodei attraverso il riportare un breve scambio di utenti in un altro 3D per capire se di quello si stia parlando?
Per me prima di parlare di qualcosa è importante chiarire un minimo l'oggetto.
In ultimo pretendo che tu abbia letto e capiti i miei due post precedenti prima di continuare a dover argomentare io, perchè se non stiamo discutendo è inutile che continuo a fare un monologo con un sordomuto.
Io ti chiedo ora:
perchè quella che cita Alberto è un'evidente vaccata?
e magari: cosa cita Alberto...?
detto questo i tuoi due post precedenti non spiegano nulla... sai io sono un riduzionista e quando vedo si cerca di mettere troppo colore sulle tele comincio a pensare che le idee non siano poi tanto chiare in chi le dipinge.
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"Quando una storia è troppo bella per essere vera, non è vera." (Bastardi senza gloria)
fede significa creare una virtù dall'incoscienza (Bill Maher)
I moralisti sono persone che rinunciano ad ogni piacere eccetto quello di immischiarsi nei piaceri altrui. (B. Russel)
Re: che presunzione!
non posso accettare che chi fa questo in nome della giusta supremazia della ragione nella ricerca della verità poi calpesti la ricerca logica e metodica della filosofia
Ma non mi sembra che nessuno calpesti un bel niente.
Scusatemi ma
Porre delle ipotesi e' far filosofia
Verificarle e' compito della scienza.
Ragione per cui tutto cio' che e' in ipotesi non puo' essere vero senza una verifica. Resta una ipotesi, ossia filosofia. O no?
Ma non mi sembra che nessuno calpesti un bel niente.
Scusatemi ma
Porre delle ipotesi e' far filosofia
Verificarle e' compito della scienza.
Ragione per cui tutto cio' che e' in ipotesi non puo' essere vero senza una verifica. Resta una ipotesi, ossia filosofia. O no?
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A mmagna' e asctema' tutte sta' a cumenza'
Sabre03- -------------
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Re: che presunzione!
se si tratta solo di pompini potevate dirlo subito.Avalon ha scritto:A volte le domande non sono precise per loro natura. Per di più questa era una sintesi di alcuni problemi/aspetti dell'epistemologia che è filosofia, certo, ma partecipa della natura della scienza.
Ci si può ragionare intorno, ma non necessariamente devono esser poste domande precise. Noi andiamo avanti, poi quando ce le abbiamo te le facciamo, se vuoi
Stavo disperatamente cercando un brano di Errico Malatesta nel quale si poneva la questione dell'autoritarismo scientifico - ciò che lo è e ciò che non lo è - ma porcaloca devo avere imballato lo scaffale dove c'erano i suoi libri in vista del trasloco... vedo se me lo sono scritto da qualche parte, era interessante...
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"Quando una storia è troppo bella per essere vera, non è vera." (Bastardi senza gloria)
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