Pirati indiani
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Re: Pirati indiani
Ci sarebbe il piccolo particolare che i due poveri, e sottolineo poveri, marò erano già nelle patrie galere e vennero in Italia dal cosidetto giudice naturale solo per una licenza rilasciata dal tribunale indiano. Chissà, magari, sotto, sotto, il governo italiano ha dato in ostaggio un paio di sotto segretari per assicurarne il ritorno...paolo1951 ha scritto:L'altra sera a "porta a porta" quella beghina ipocrita della Finocchiaro continuava a ripetere che sul caso Berlusconi si deve rispettare la Legge e la Magistratura ...
Vorrei poterle chiedere dove stava la Legge (cioè la costituzione italiana) e la magistratura (cioè il giudice naturale) quando abbiamo rimandato i due marò in India!
La nostra costituzione dice che nessuno può essere sottratto al giudice naturale (che in questo caso era giudice italiano), che non si può estradare un cittadino italiano in un paese dove vige la pena capitale e a tale pena il cittadino italiano potrebbe venire condannato.
Ma è chiaro che per Finocchiaro & Co. la legge si applica solo quando fa comodo a loro applicarla, altrimenti è solo un pezzo di carta da culo.
Per motivi che non voglio spiegare, io mi immedesimo molto con questi due poveretti. e posso comprendere quanto possa fare incazzare quando, catapultato nel mezzo della savana, all'interno di una guerra civile o incivile, qualcuno si mette a pontificare se nel mezzo di una sparatoria hai sparato a casaccio facendo più danni del dovuto.
Come se ne può uscire? Io proverei a risarcire per bene le famiglie dei pescatori, e a corrompere i funzionari indiani. Quest'ultimo un male necessario, come la Saab beccata a pagare i dittatori di mezzo mondo pur di fargli comperare i propri aerei.
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Re: Pirati indiani
... forse però il ricatto non è venuto da un paese del terzo mondo.Faria ha scritto:ricattati da un paese del terzo mondo, impensabile fino a pochi anni fa
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Re: Pirati indiani
Ho sentito alla radio una intervista con una esperta di diritto internazionale che faceva presente che, anche in forza di una convenzione internazionale sottoscritta sia dall'India che dall'Italia, i militari in missione e che stanno operando per conto del loro governo non possono essere ritenuti personalmente responsabili del loro operato. Ovvero, nella ipotesi come quella in questione, che vi siano degli abusi o degli errori più o meno colposi, a rispondere deve essere lo stato per cui i militari operano. Poi lo stato deciderà se processare o meno i militari. La logica che c'è alla base di questa convenzione è che il militare deve ubbidire agli ordini e non può esimersi dal farlo. Perciò se l'ordine è sbagliato loro non possono pagare personalmente.
A me questa sembra una posizione quanto meno logica anche per i nostri Marò. Io non so come siano andate le cose ma se ipotizziamo che avessero ricevuto l'ordine anche sbagliato di sparare e hanno ucciso degli innocenti, è chi ha dato l'ordine che deve risponderne, e non loro.
A mio avviso, a prescindere da cosa di losco ci possa essere sotto, questa mi sembra la difesa migliore che loro possono portare avanti. Ma la politica/economia/malaffare se ne frega del diritto e non ho idea di come possa andare a finire l'intera vicenda.
A me questa sembra una posizione quanto meno logica anche per i nostri Marò. Io non so come siano andate le cose ma se ipotizziamo che avessero ricevuto l'ordine anche sbagliato di sparare e hanno ucciso degli innocenti, è chi ha dato l'ordine che deve risponderne, e non loro.
A mio avviso, a prescindere da cosa di losco ci possa essere sotto, questa mi sembra la difesa migliore che loro possono portare avanti. Ma la politica/economia/malaffare se ne frega del diritto e non ho idea di come possa andare a finire l'intera vicenda.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Re: Pirati indiani
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Re: Pirati indiani
Ti ho dato un verde... anche se quanto dici è così lapalissiano che solo teste da ministro come i nostri governanti possono non esserci ancora arrivati... e con loro non ci sono arrivati nemmeno diversi italioti che continuano a disquisire sulla questione se i marò abbiamo o meno ucciso, se quei due fossero pirati o pescatori...Paolo ha scritto:Ho sentito alla radio una intervista con una esperta di diritto internazionale che faceva presente che, anche in forza di una convenzione internazionale sottoscritta sia dall'India che dall'Italia, i militari in missione e che stanno operando per conto del loro governo non possono essere ritenuti personalmente responsabili del loro operato. Ovvero, nella ipotesi come quella in questione, che vi siano degli abusi o degli errori più o meno colposi, a rispondere deve essere lo stato per cui i militari operano. Poi lo stato deciderà se processare o meno i militari. La logica che c'è alla base di questa convenzione è che il militare deve ubbidire agli ordini e non può esimersi dal farlo. Perciò se l'ordine è sbagliato loro non possono pagare personalmente.
A me questa sembra una posizione quanto meno logica anche per i nostri Marò. Io non so come siano andate le cose ma se ipotizziamo che avessero ricevuto l'ordine anche sbagliato di sparare e hanno ucciso degli innocenti, è chi ha dato l'ordine che deve risponderne, e non loro.
A mio avviso, a prescindere da cosa di losco ci possa essere sotto, questa mi sembra la difesa migliore che loro possono portare avanti. Ma la politica/economia/malaffare se ne frega del diritto e non ho idea di come possa andare a finire l'intera vicenda.
Però una facile soluzione ci sarebbe: l'italia dichiara guerra all'India, e in base alla convenzione di Ginevra evitiamo ai nostri marò almeno il rischio di una condanna a morte!
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Re: Pirati indiani
Grazie 1951 anche se per la verità non è farina del mio sacco. Però io penso che questo sia il solo e vero argomento forte che lo stato italiano può avere in mano, e che prescinde dalle circostante contingenti. Stento a credere che i super avvocati e diplomatici vari che staranno seguendo il caso non lo sappiano.
Inoltre, sempre questa studiosa, che tra l'altro dalla voce mi sembra sia giovane, sosteneva che quando i Marò erano in Italia e proprio in forza di questa convenzione le autorità italiane avevano il dovere di arrestali per processarli. Ma ..ubi major minor cessat!! Altro che obbligatorietà dell'azione penale! Fanno quel cazzo che vogliono, e non pagano mai per i loro errori.
Però vi ricordate quando è successo il disastro del Cernis, gli aviatori americani erano stati processati negli Usa e qui da noi ci sono state mille proteste! Perciò come sempre due pesi e due misure. Però, al di la di come siano poi le responsabilità oggettive, la logica deve essere per tutti la stessa. Gli americani infatti mi sembra abbiano condannato all'ergastolo quel militare che in Afganistan ha massacrato un po' di civili senza alcuna ragione.
Inoltre, sempre questa studiosa, che tra l'altro dalla voce mi sembra sia giovane, sosteneva che quando i Marò erano in Italia e proprio in forza di questa convenzione le autorità italiane avevano il dovere di arrestali per processarli. Ma ..ubi major minor cessat!! Altro che obbligatorietà dell'azione penale! Fanno quel cazzo che vogliono, e non pagano mai per i loro errori.
Però vi ricordate quando è successo il disastro del Cernis, gli aviatori americani erano stati processati negli Usa e qui da noi ci sono state mille proteste! Perciò come sempre due pesi e due misure. Però, al di la di come siano poi le responsabilità oggettive, la logica deve essere per tutti la stessa. Gli americani infatti mi sembra abbiano condannato all'ergastolo quel militare che in Afganistan ha massacrato un po' di civili senza alcuna ragione.
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Re: Pirati indiani
... secondo verde!
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Re: Pirati indiani
Lo volete un altro caso di calobraghe da parte dei fantocci italocialtrogovernanti?
ok è di fronte ad una potenza mondiale, gli USA, e siamo anche un po' OT, però questo poveraccio
http://www.chicoforti.com/
http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Forti
è in carcere, molto probabilmente innocente, da 14 anni
ok è di fronte ad una potenza mondiale, gli USA, e siamo anche un po' OT, però questo poveraccio
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Re: Pirati indiani
Paolo ha scritto:Ho sentito alla radio una intervista con una esperta di diritto internazionale che faceva presente che, anche in forza di una convenzione internazionale sottoscritta sia dall'India che dall'Italia, i militari in missione e che stanno operando per conto del loro governo non possono essere ritenuti personalmente responsabili del loro operato. Ovvero, nella ipotesi come quella in questione, che vi siano degli abusi o degli errori più o meno colposi, a rispondere deve essere lo stato per cui i militari operano. Poi lo stato deciderà se processare o meno i militari. La logica che c'è alla base di questa convenzione è che il militare deve ubbidire agli ordini e non può esimersi dal farlo. Perciò se l'ordine è sbagliato loro non possono pagare personalmente...
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Re: Pirati indiani
Faria ha scritto:ricattati da un paese del terzo mondo, impensabile fino a pochi anni fa
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Re: Pirati indiani
holubice ha scritto:Paolo ha scritto:Ho sentito alla radio una intervista con una esperta di diritto internazionale che faceva presente che, anche in forza di una convenzione internazionale sottoscritta sia dall'India che dall'Italia, i militari in missione e che stanno operando per conto del loro governo non possono essere ritenuti personalmente responsabili del loro operato. Ovvero, nella ipotesi come quella in questione, che vi siano degli abusi o degli errori più o meno colposi, a rispondere deve essere lo stato per cui i militari operano. Poi lo stato deciderà se processare o meno i militari. La logica che c'è alla base di questa convenzione è che il militare deve ubbidire agli ordini e non può esimersi dal farlo. Perciò se l'ordine è sbagliato loro non possono pagare personalmente...
"Ben detto. Ma a me perché alloren siete venuti ad acchiapparen fino a Bariloce? Voi utilizzaren vostra famosen logiken a pelle di coglionen..."
E infatti anche Norimberga fu solo una vendetta e non certo un atto di giustizia...
Questo non significa che si possa poi comprendere ed anche approvare certe vendette.
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Re: Pirati indiani
Vi invito a leggere questi due articoli di cui condivido in toto il contenuto:paolo1951 ha scritto:E infatti anche Norimberga fu solo una vendetta e non certo un atto di giustizia...
Questo non significa che si possa poi comprendere ed anche approvare certe vendette.
Massimo Fini: Quel Tribunale internazionale somiglia tanto a Norimberga
"A Norimberga, i vincitori processarono i vinti. SI trattava di un fatto inaudito, nel senso letterale di mai udito prima, col quale, come disse coraggiosamente Benedetto Croce in un memorabile discorso all'Assemblea Costituente, «si abbandonava la diversa pratica, esente da ipocrisia, onde un tempo non si dava quartiere ai vinti o ad alcuni di loro e se ne richiedeva la consegna per metterli a morte, proseguendo e concludendo con ciò la guerra». Con Norimberga, che era farina del sacco americano (francesi, russi e soprattutto gli inglesi erano molto più tiepidi), i vincitori non si accontentavano più di esser tali, pretendevano anche di essere moralmente migliori dei vinti tanto da poterli, appunto, giudicare. Il diritto veniva così a coincidere con la forza: la forza del vincitore. Che è esattamente il contrario di ogni diritto e di ogni giustizia, perché il diritto nasce proprio per limitare la forza del più forte. L' idea di Norimberga era talmente aberrante che è rimasta sopita per alcuni decenni. Da qualche tempo invece è tornata all'onor del mondo, prima con i Tribunali speciali per i «crimini di guerra» in Ruanda e in Bosnia e ora col progetto di un Tribunale Internazionale Penale Permanente di cui stanno . discutendo a Roma i delegati di 186 Paesi e la cui principale animatrice è la radicale Emma Bonino, donna pericolosissima perché animata da pie intenzioni. Il presupposto teorico di questo Tribunale, naturalmente, è che sia neutrale, che giudichi con uguale rigore ed equanimità i «crimini di guerra» dei vincitori e dei vinti, quelli degli Stati dominanti e quelli degli Stati marginali. Si tratta di un'utopia o, più spesso, di malafede.(continua nel link)"
Ed anche:
Fini: E' la giustizia dei vincitori
"Slobodan Milosevic è stato arrestato. Giustizia è fatta. Ne siamo sicuri? L'accusa che i Pubblici ministeri serbi rivolgono all'ex presidente della Jugoslavia è di quelle risibili: abuso d'ufficio, l'essersi fatto vendere la villa di Dedinje a prezzi di favore. Ciò è tutto quanto la magistratura serba è riuscita finora a trovare sul conto di Milosevic. Non è cosa da giustificare un arresto e, tantomeno, un assedio alla villa presidenziale che ha per certi versi ricordato, a parti invertite, l'assedio di Salvador Allende alla Moneda circondata dai tagliagole del generale Pinochet. L'arresto è avvenuto nella notte fra il 31 marzo e il primo aprile. La data è significativa, perché è quella della scadenza dell'ultimatum che gli Stati Uniti avevano lanciato al governo jugoslavo per arrestare Milosevic, pena il ritiro degli aiuti (50 milioni di dollari) promessi dagli americani per tentare di ricostruire economicamente la Jugoslavia da essi bombardata e devastata, e, attraverso opportune pressioni sulla Banca Mondiale e il Fmi, di quegli altri aiuti che dovrebbero arrivare dagli organismi internazionali. Una giustizia «ad orologeria» diremmo in Italia. Una giustizia che si svolge sulla base di un ricatto abbastanza vergognoso (soldi in cambio di diritti) e che lascia molti dubbi sulla reale indipendenza dello Stato jugoslavo e, ancor più, della magistratura di quel Paese nei confronti del governo. È a tutti evidente, e del resto è stato anche detto «apertis verbis», che l'arresto di Milosevic per reati di poco conto è propedeutico alla sua consegna per «crimini di guerra» al Tribunale internazionale dell'Aja la cui sentenza, di natura ovviamente e squisitamente politica, è già scritta. Si profila quindi una «Norimberga dei Balcani», cioè la giustizia dei vincitori sui vinti. Perché questo fu il processo di Norimberga su cui, in un coraggioso discorso tenuto all'Assemblea Costituente nel luglio del 1947, Benedetto Croce, che non era un fascista e nemmeno un comunista, ma un liberale, si espresse con queste parole: «Segno inquietante di turbamento spirituale sono ai giorni nostri (bisogna pure aver il coraggio di confessarlo) i tribunali senza alcun fondamento di legge, che il vincitore ha istituito per giudicare e condannare, sotto nome di "criminali di guerra", uomini politici e generali dei popoli vinti». (continua)"
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Re: Pirati indiani
holubice ha scritto:Vi invito a leggere questi due articoli di cui condivido in toto il contenuto:paolo1951 ha scritto:E infatti anche Norimberga fu solo una vendetta e non certo un atto di giustizia...
Questo non significa che si possa poi comprendere ed anche approvare certe vendette.
Massimo Fini: Quel Tribunale internazionale somiglia tanto a Norimberga
"A Norimberga, i vincitori processarono i vinti. SI trattava di un fatto inaudito, nel senso letterale di mai udito prima, col quale, come disse coraggiosamente Benedetto Croce in un memorabile discorso all'Assemblea Costituente, «si abbandonava la diversa pratica, esente da ipocrisia, onde un tempo non si dava quartiere ai vinti o ad alcuni di loro e se ne richiedeva la consegna per metterli a morte, proseguendo e concludendo con ciò la guerra». Con Norimberga, che era farina del sacco americano (francesi, russi e soprattutto gli inglesi erano molto più tiepidi), i vincitori non si accontentavano più di esser tali, pretendevano anche di essere moralmente migliori dei vinti tanto da poterli, appunto, giudicare. Il diritto veniva così a coincidere con la forza: la forza del vincitore. Che è esattamente il contrario di ogni diritto e di ogni giustizia, perché il diritto nasce proprio per limitare la forza del più forte. L' idea di Norimberga era talmente aberrante che è rimasta sopita per alcuni decenni. Da qualche tempo invece è tornata all'onor del mondo, prima con i Tribunali speciali per i «crimini di guerra» in Ruanda e in Bosnia e ora col progetto di un Tribunale Internazionale Penale Permanente di cui stanno . discutendo a Roma i delegati di 186 Paesi e la cui principale animatrice è la radicale Emma Bonino, donna pericolosissima perché animata da pie intenzioni. Il presupposto teorico di questo Tribunale, naturalmente, è che sia neutrale, che giudichi con uguale rigore ed equanimità i «crimini di guerra» dei vincitori e dei vinti, quelli degli Stati dominanti e quelli degli Stati marginali. Si tratta di un'utopia o, più spesso, di malafede.(continua nel link)"
Ed anche:
Fini: E' la giustizia dei vincitori
"Slobodan Milosevic è stato arrestato. Giustizia è fatta. Ne siamo sicuri? L'accusa che i Pubblici ministeri serbi rivolgono all'ex presidente della Jugoslavia è di quelle risibili: abuso d'ufficio, l'essersi fatto vendere la villa di Dedinje a prezzi di favore. Ciò è tutto quanto la magistratura serba è riuscita finora a trovare sul conto di Milosevic. Non è cosa da giustificare un arresto e, tantomeno, un assedio alla villa presidenziale che ha per certi versi ricordato, a parti invertite, l'assedio di Salvador Allende alla Moneda circondata dai tagliagole del generale Pinochet. L'arresto è avvenuto nella notte fra il 31 marzo e il primo aprile. La data è significativa, perché è quella della scadenza dell'ultimatum che gli Stati Uniti avevano lanciato al governo jugoslavo per arrestare Milosevic, pena il ritiro degli aiuti (50 milioni di dollari) promessi dagli americani per tentare di ricostruire economicamente la Jugoslavia da essi bombardata e devastata, e, attraverso opportune pressioni sulla Banca Mondiale e il Fmi, di quegli altri aiuti che dovrebbero arrivare dagli organismi internazionali. Una giustizia «ad orologeria» diremmo in Italia. Una giustizia che si svolge sulla base di un ricatto abbastanza vergognoso (soldi in cambio di diritti) e che lascia molti dubbi sulla reale indipendenza dello Stato jugoslavo e, ancor più, della magistratura di quel Paese nei confronti del governo. È a tutti evidente, e del resto è stato anche detto «apertis verbis», che l'arresto di Milosevic per reati di poco conto è propedeutico alla sua consegna per «crimini di guerra» al Tribunale internazionale dell'Aja la cui sentenza, di natura ovviamente e squisitamente politica, è già scritta. Si profila quindi una «Norimberga dei Balcani», cioè la giustizia dei vincitori sui vinti. Perché questo fu il processo di Norimberga su cui, in un coraggioso discorso tenuto all'Assemblea Costituente nel luglio del 1947, Benedetto Croce, che non era un fascista e nemmeno un comunista, ma un liberale, si espresse con queste parole: «Segno inquietante di turbamento spirituale sono ai giorni nostri (bisogna pure aver il coraggio di confessarlo) i tribunali senza alcun fondamento di legge, che il vincitore ha istituito per giudicare e condannare, sotto nome di "criminali di guerra", uomini politici e generali dei popoli vinti». (continua)"
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Re: Pirati indiani
Non c'entra quasi niente ma...
Il fiero alleaten Galeazzo Mussolesi
Il fiero alleaten Galeazzo Mussolesi
- Click:
- Il Fiero alleaten Galeazzo Musolesi: l'alleato italiano, con un nome che chiaramente è tratto da quelli di Benito Mussolini e Galeazzo Ciano (ma Mario Musolesi è anche il nome di un partigiano). È un uomo fifone ed egoista, che prova sempre a truffare e rubare ai suoi "alleati". Musolesi ha tutta l'aria di una parodia degli stereotipi sul comportamento dell'esercito italiano durante la Seconda guerra mondiale. In una striscia Musolesi afferma di essere il federale di San Giovanni in Persiceto, cittadina dell'hinterland bolognese. In alcune strisce è solito mettersi in posa plastica su un cumulo di terra, dicendo di farlo per intimorire il nemico (quando il nemico è alle spalle). È perennemente in conflitto con l'altro alleato dell'esercito, il giapponese. Nella maggior parte delle strisce Galeazzo ha delle assurde fissazioni, come l'orticello di guerra, la letterina alla mamma e assumere una posa "plastiken" mostrando il petto al nemico. Da notare i baffetti tipo Hitler. La sua origine si deve a uno scherzo che nel 1965 l'allora studente di liceo Bonvi fece con altri amici al preside della sua scuola, inviando al settimanale Gente una lettera a firma di un fantomatico Galeazzo Musolesi che affermava di essere stato compagno d'armi del preside durante la Prima guerra mondiale e di averlo sentito leggere Dante sotto un furioso bombardamento.
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Re: Pirati indiani
Magari i nostri ministri fossero come Musolesi... questi oltre che imbroglioni sono anche fessi e comunque hanno la brutta abitudine di fare i finocchi con il culo degli "altri" italiani...holubice ha scritto:Non c'entra quasi niente ma...
Il fiero alleaten Galeazzo Mussolesi
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Il Fiero alleaten Galeazzo Musolesi: l'alleato italiano, con un nome che chiaramente è tratto da quelli di Benito Mussolini e Galeazzo Ciano (ma Mario Musolesi è anche il nome di un partigiano). È un uomo fifone ed egoista, che prova sempre a truffare e rubare ai suoi "alleati". Musolesi ha tutta l'aria di una parodia degli stereotipi sul comportamento dell'esercito italiano durante la Seconda guerra mondiale. In una striscia Musolesi afferma di essere il federale di San Giovanni in Persiceto, cittadina dell'hinterland bolognese. In alcune strisce è solito mettersi in posa plastica su un cumulo di terra, dicendo di farlo per intimorire il nemico (quando il nemico è alle spalle). È perennemente in conflitto con l'altro alleato dell'esercito, il giapponese. Nella maggior parte delle strisce Galeazzo ha delle assurde fissazioni, come l'orticello di guerra, la letterina alla mamma e assumere una posa "plastiken" mostrando il petto al nemico. Da notare i baffetti tipo Hitler. La sua origine si deve a uno scherzo che nel 1965 l'allora studente di liceo Bonvi fece con altri amici al preside della sua scuola, inviando al settimanale Gente una lettera a firma di un fantomatico Galeazzo Musolesi che affermava di essere stato compagno d'armi del preside durante la Prima guerra mondiale e di averlo sentito leggere Dante sotto un furioso bombardamento.
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Re: Pirati indiani
"... il premier Letta protesta, e il ministro Bonino non esclude il ricorso all’Onu ... "
(vedi http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/02/10/news/india-italia-nell-impasse-sui-maro-dietro-l-incertezza-gli-interessi-economici-1.152423)
Cristo santo! Emma Bonino "non esclude un ricorso all'ONU" !!!
Dunque uno stato straniero sequestra 2 militari italiani in servizio, cioè commette un chiaro atto di guerra contro il nostro paese e dopo 2 anni, dopo la minaccia di assassinare i nostri soldati prigionieri in barba alla Convenzione di Ginevra... la signora Emma Bonino non esclude che si possa far ricorso all'ONU... e il presidente del consiglio Letta addirittura "protesta"!
(vedi http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/02/10/news/india-italia-nell-impasse-sui-maro-dietro-l-incertezza-gli-interessi-economici-1.152423)
Cristo santo! Emma Bonino "non esclude un ricorso all'ONU" !!!
Dunque uno stato straniero sequestra 2 militari italiani in servizio, cioè commette un chiaro atto di guerra contro il nostro paese e dopo 2 anni, dopo la minaccia di assassinare i nostri soldati prigionieri in barba alla Convenzione di Ginevra... la signora Emma Bonino non esclude che si possa far ricorso all'ONU... e il presidente del consiglio Letta addirittura "protesta"!
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Re: Pirati indiani
E' stato il governo monti a mettersi in questo ginepraio, con la continuità di letta, infondo hanno seguito un percorso logico sbagliato, cioè fare i coerenti ed i corretti con un governo ed una nazione di incivili, lo stesso errore che abbiamo fatto con tanti stati fantoccio e buffoni del terzo mondo.
Avevano avuto dall'India il permesso di portare i soldati in italia, ma li hanno rispediti in india per dare fede alla parola, fede alla parola data ad uno stato retrogrado e nazionalista, con mentalità medievali.
Si sono spaventati perché minacciavano di prendere in ostaggio l'ambasciatore italiano, cosa folle il solo ipotizzarlo.
Ora come ne escono ? Stante il fatto di avere a che fare con dei buffoni, stato indiano che si vanagloria di mettere sotto botta uno stato europeo ? I due rischiano veramente di finire in galera.
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Re: Pirati indiani
Per credere nella politica e nelle religioni ... ci vuole fedepaolo1951 ha scritto:Dunque uno stato straniero sequestra 2 militari italiani in servizio, cioè commette un chiaro atto di guerra contro il nostro paese e dopo 2 anni, dopo la minaccia di assassinare i nostri soldati prigionieri in barba alla Convenzione di Ginevra... la signora Emma Bonino non esclude che si possa far ricorso all'ONU... e il presidente del consiglio Letta addirittura "protesta"!
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Re: Pirati indiani
Traduz.: inchiappettati.AGI ha scritto:07:34 12 FEB 2014
Marò, doccia fredda dall'Onu: "È una vicenda tra Italia e India"
New York, 12 feb. - Martin Nesirsky, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-monn ha gelato le speranze dell'Italia di coinvolgere ed ottenere il sostegno anche dell'Onu sul caso dei Marò. "È una questione bilaterale", ha dichiarato nel briefing quotidiano con la stampa accreditata Nesirsku secondo quanto emerge dalle trascrizioni dell'uffico stampa del Palazzo di Vetro. Ai giornalisti che, insistendo, gli hanno chiesto di commentare la notizia che il ministro degli Esteri italiano si è rivolto all'Alto Commissariato per i Diritti Umani, Nesirsky ha replicato: "È stata un'iniziativa del ministro Bonino, di cui prendiamo atto ma che non cambia i termini della questione che resta bilaterale" Stamane Bonino, che ha già ottenuto ieri il sostegno dell'Ue, un'audizione alla Camera ha ricordato che il governo italiano ha, "aperto anche un dialogo, che speriamo maturi velocemente, sia in ambito Nato che alle Nazioni Unite vere e proprie, ma non è così scontato avere delle solidarietà solide".
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Re: Pirati indiani
Martin "Ponzio" Nesirsky?
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Re: Pirati indiani
La soluzione in fondo ci sarebbe e anche molto semplice. Per Per prima cosa attacchiamo davvero a cannonate qualche nave indiana... a questo punto diventeranno evidenti alcune cose:
1. che la responsabilità è dello stato italiano e non dei suoi militari individualmente.
2. che l'ONU dovrà interessarsi della questione, se non altro per condannare la nostra aggressione.
3. che i due marò devono godere dello status di prigionieri di guerra, quindi non possono essere sottoposti a giudizio penale e men che mai uccisi.
PS: se proprio non vogliamo sparare, se pensassimo che questo costerebbe "troppo"... o avessimo remore morali a farlo, potrebbe anche bastare una dichiarazione formale del presidente della repubblica (quale capo delle forze armate) che i nostri marò hanno sparato a seguito di un preciso ordine impartito dai loro superiori dall'Italia.
1. che la responsabilità è dello stato italiano e non dei suoi militari individualmente.
2. che l'ONU dovrà interessarsi della questione, se non altro per condannare la nostra aggressione.
3. che i due marò devono godere dello status di prigionieri di guerra, quindi non possono essere sottoposti a giudizio penale e men che mai uccisi.
PS: se proprio non vogliamo sparare, se pensassimo che questo costerebbe "troppo"... o avessimo remore morali a farlo, potrebbe anche bastare una dichiarazione formale del presidente della repubblica (quale capo delle forze armate) che i nostri marò hanno sparato a seguito di un preciso ordine impartito dai loro superiori dall'Italia.
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(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Pirati indiani
Comunque per il momento li vedo messi male, poveracci
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Re: Pirati indiani
il Giornale ha scritto:L'ambasciatore chiede i danni ai marò
Mancini vuole 400 euro dalla Farnesina: i fili per stendere i panni dei fucilieri avrebbero rovinato la recinzione della sua residenza in India. La riverniciatura costa un terzo dello stipendio annuo di un indiano
Fabrizio Ravoni - Dom, 03/08/2014 - 11:36
Roma - Alla Farnesina quando hanno letto il dispaccio targato «Nuova Delhi» quasi non volevano credere a quel che c'era scritto.
L'ambasciatore Daniele Mancini chiedeva 400 euro all'amministrazione degli Esteri per «lavori straordinari».
E fin qui, nulla di nuovo. La prima considerazione fatta dagli uffici è stata: con quel che guadagna (si parla di 20mila euro netti al mese), magari, poteva non presentare il conto al ministero. Ma a far saltare sulla sedia i vertici del ministero (dal segretario generale, Michele Valensise, in giù) sono state le motivazioni della richiesta di rimborso economico.
I 400 euro - spiegava l'ambasciatore nella nota - sono serviti a pagare gli operai che hanno ridipinto una parte della recinzione della residenza del diplomatico a Nuova Delhi. Recinzione - spiegava la nota - rovinata (a dire dell'ambasciatore e della sua signora) dai fili dei panni utilizzati da Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per stendere la propria biancheria.
I due fucilieri di Marina sono infatti «ospiti» dell'ambasciata da quando sono rientrati in India. Una soluzione accettata a denti stretti dall'ambasciatore e dalla moglie. Tant'è che, a quanto pare, non è la prima volta che la Farnesina si vede recapitare conti della spesa a loro carico. La residenza diplomatica di Nuova Delhi ha un parco enorme e loro sono stati collocati in una dépendance nascosta da una grata di legno con rampicanti.
Ospiti non proprio graditi, insomma. Soprattutto alla signora ambasciatrice. Tant'è che per giustificare e legalizzare la loro presenza in ambasciata, i due marò sono stati messi sotto le dipendenze dell'addetto militare. Una formula scelta per metterli al riparo dalle ugge della famiglia Mancini.
E pensare che proprio l'ambasciatore italiano a Nuova Delhi ha avuto un ruolo non secondario sul loro rientro in India. Le autorità indiane avevano paventato la possibilità di togliere l'immunità diplomatica a Mancini: immunità regolamentata dal Trattato di Vienna del 1961. E l'ambasciatore, intimorito da questa minaccia, fece enormi pressioni sul suo principale sponsor dell'epoca, Corrado Passera; del quale era stato consigliere diplomatico al ministero dello Sviluppo economico.
E fu proprio Passera - come ha ricostruito Giulio Terzi di Santagata, dimessosi da ministro degli Esteri ad una settimana dalla fine del governo Monti - a sostenere l'opportunità di far tornare in India i marò. Proprio per evitare - spiegava Passera a Palazzo Chigi - possibili ripercussioni al nostro ambasciatore.
Per essere più convincente raccontò di aver saputo attraverso i propri canali diplomatici (Mancini?) di una lettera che la Confindustria aveva in animo di scrivere. Lettera nella quale gli imprenditori facevano il punto del danno economico che sarebbe stato determinato da un mancato ritorno dei marò in India. Inutile dire che questa lettera non è mai stata recapitata a Palazzo Chigi.
Ma si tratta di gossip. Quel che resta è la richiesta di rimborso di 400 euro presentato da Daniele Mancini & signora alla Farnesina per ridipingere una balaustra.
Al ministero degli Esteri hanno fatto due conti. Tradotto in dollari, fa qualcosa più di 500 dollari. Per avere un termine di paragone, il reddito pro capite medio indiano è di 1.500 dollari all'anno. Ne consegue che l'operaio impegnato a ridipingere la recinzione, in pochi giorni, ha guadagnato un terzo di quel che incassa in dodici mesi.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/lambasciatore-chiede-i-danni-ai-mar-1042589.html
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Re: Pirati indiani
adif ha scritto:che figure di merda
Non sanno di farle, sono troppo ubriachi di potere e nulla li mette in imbarazzo
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Re: Pirati indiani
La dignità si può subordinare a tutto, diventa chiaro quando rifletti sul fatto che per restare galla ti devi liberare di molti "pesi" che altrimenti ti trascinerebbero a fondo (vedi alla voce "morale")
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Re: Pirati indiani
Va bene va bene, Barabba libero e Cristo stopper
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Re: Pirati indiani
il Fatto Quotidiano ha scritto:Marò, Girone in Italia e New Dehli annulla fornitura di Finmeccanica da 300 milioni. E non è la prima coincidenza
Nelle stesse ore in cui la Corte suprema accettava suo malgrado di restituirci l'ultimo dei due fucilieri, il Ministero della Difesa rompeva un megacontratto con Finmeccanica per la consegna di siluri. Era stato firmato proprio quando il governo Monti, tra le polemiche, aveva deciso di riconsegnare i militari al Paese asiatico. Motivazione ufficiale, lo scandalo tangenti. Beretta (Opal): "Avrebbe dovuto essere l'Italia a sospendere le forniture belliche"
di Enrico Piovesana | 28 maggio 2016
Nessuno sembra essersi accorto di una curiosa coincidenza di eventi riguardo alla conclusione della vicenda marò.
Nelle stesse ore in cui la Corte Suprema indiana accettava, suo malgrado, di rendere immediatamente esecutivo l’ordine del Tribunale arbitrale internazionale dell’Aja di far rientrare in Italia il fuciliere di Marina Salvatore Girone, il Ministero della Difesa indiano annullava un mega-contratto da 300 milioni di dollari con Finmeccanica (Leonardo) per la fornitura di siluri per i sottomarini di Nuova Delhi.
La perfetta coincidenza temporale di questa decisione – ufficialmente legata allo scandalo delle tangenti pagate dalla stessa Finmeccanica sull’appalto da 560 milioni per 12 elicotteri AW101 di AgustaWestland venduti all’India nel 2010 – alimenta il sospetto che sia stata presa come ritorsione verso l’Italia: la cancellazione dell’affare come prezzo da pagare per la restituzione definitiva dei marò all’Italia.
Un sospetto reso ancor più concreto dal fatto che l’accordo per questa importante fornitura all’India – un centinaio di siluri pesanti Black Shark prodotti dalla Wass di Livorno, azienda del gruppo Finmeccanica – era stato raggiunto nel marzo 2013 nelle stesse ore in cui il governo Monti prendeva la clamorosa e contestata decisione di riconsegnare alle autorità indiane i due marò: un sorprendente voltafaccia arrivato solo pochi giorni dopo che il ministro degli Esteri Giulio Terzi aveva annunciato che i due militari non sarebbero più tornati in India. Marò che vanno, appalti che vengono.
In quei giorni, la perfetta coincidenza di tempi attirò sul governo il sospetto di aver barattato la libertà dei due fucilieri in nome degli interessi economici e commerciali del gruppo industriale di cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze è il principale azionista (30,2 per cento). La stessa perfetta coincidenza si ripete oggi, ma in senso inverso. Marò che vengono, appalti che vanno.
Uno smacco per l’Italia, la quale, contrariamente all’India, ha sempre ritenuto prioritari gli affari legati alle forniture militari, rispetto alla vicenda dei marò. Come ricorda Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio sulle armi (Opal) di Brescia – “qualsiasi altro Paese, al posto dell’Italia, avrebbe sospeso le forniture belliche. Invece i governi Monti, Letta e Renzi non solo hanno continuato ad inviare all’India sistemi militari (per più di 328 milioni di euro) ma hanno addirittura autorizzato nuovi contratti (283 milioni): nei soli due anni del governo Renzi sono stati autorizzate esportazioni per quasi 145 milioni per forniture di armamenti di ogni sorta, aeromobili, navi da guerra, munizionamento e sistemi elettronici”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/28/maro-girone-in-italia-e-new-dehli-annulla-fornitura-di-finmeccanica-da-330-milioni-e-non-e-la-prima-coincidenza/2776125/
Libero ha scritto:Marò, la vendetta indiana: stracciati tutti i contratti con l'Italia. E un ministro ci sfotte pure
Il governo indiano ha cancellato tutte le gare d’appalto nel campo della difesa vinte da Finmeccanica, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che aveva coinvolto la controllata Agusta Westland nel subcontinente. A confermarlo all'agenzia di stampa Pti è il ministro della difesa, Manohar Parrikar, già intenzionato negli scorsi giorni a inserire l'azienda italiana nella "lista nera" del governo indiano. Restano ancora intatti i rapporti tra Finmeccanica e New Delhi per la manutenzione annuale e l'importazione di beni già acquistati. Il blocco però riguarderà tutte le forniture militari: "Finmeccanica è stata bandita dal partecipare agli approvvigionamenti della difesa". I toni del ministro indiano sono diventati quasi sprezzanti quando ha poi commentato: "nel campo della difesa non compriamo materiale da alcuni paesi per motivi di sicurezza, ma ciò non impedisce a quei paesi di vendere smartphone in India". Il blocco secondo Parrikar sarà totale: "Ovunque ci siano commesse assegnate a Finmeccanica e alle sue sussidiarie, tutte le richieste di proposta saranno chiuse".
Il governo indiano avrebbe già trovato un fornitore alternativo anche per l'ordine sui sottomarini e siluri, dopo l'annullamento del contratto da 300 milioni di dollari con la Wass, controllata di Finmeccanica. La rescissione del contratto aveva fatto discutere nei giorni scorsi, essendo arrivata a breve distanza di tempo dalla decisione della Corte superiore indiana di dare esecuzione all'ordinanza del tribunale internazionale dell'Aja per il rimpatrio del marò Salvatore Girone.
30 Maggio 2016
http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11914410/Manohar-Parrikar--ministro-difesa-India--annuncia-blocco-tutti-contratti-con-Finmeccanica-Italia-.html
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Re: Pirati indiani
Ma perché inscenare una cosa del genere? Cui prodest?
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Re: Pirati indiani
S'è parlato di una fornitura di elicotteri, a suo tempo. Forse qualcuno non voleva gli elicotteri o piuttosto li voleva ma di un altro fornitore. Sai tu. Non lo sapremo mai.Rasputin ha scritto:
Ma perché inscenare una cosa del genere? Cui prodest?
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Re: Pirati indiani
Minsky ha scritto:S'è parlato di una fornitura di elicotteri, a suo tempo. Forse qualcuno non voleva gli elicotteri o piuttosto li voleva ma di un altro fornitore. Sai tu. Non lo sapremo mai.Rasputin ha scritto:
Ma perché inscenare una cosa del genere? Cui prodest?
Comunque gli indù a me sono sempre stati sul cazzo, quelli che ho conosciuto personalmente - ovviamente non sufficienti da fare statistica, ma nemmeno proprio pochi - tutti delle arroganti merde classiste
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Re: Pirati indiani
Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:S'è parlato di una fornitura di elicotteri, a suo tempo. Forse qualcuno non voleva gli elicotteri o piuttosto li voleva ma di un altro fornitore. Sai tu. Non lo sapremo mai.Rasputin ha scritto:
Ma perché inscenare una cosa del genere? Cui prodest?
Comunque gli indù a me sono sempre stati sul cazzo, quelli che ho conosciuto personalmente - ovviamente non sufficienti da fare statistica, ma nemmeno proprio pochi - tutti delle arroganti merde classiste
Beh, una società divisa in caste non può che partorire classismo.
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Re: Pirati indiani
primaverino ha scritto:Rasputin ha scritto:
Comunque gli indù a me sono sempre stati sul cazzo, quelli che ho conosciuto personalmente - ovviamente non sufficienti da fare statistica, ma nemmeno proprio pochi - tutti delle arroganti merde classiste
Beh, una società divisa in caste non può che partorire classismo.
Poco ma sicuro, tra l'altro se non vado errato si tratta di un'eredità culturale tutta britannica, insieme al té ed alla guida a sinistra
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Re: Pirati indiani
Veramente no, si tratta di una tradizione religiosa dell'induismo, vecchia di millenni. Una volta tanto gli albionici non c'entrano. Le caste in India sono state ufficialmente abolite nel 1950, non appena liberatasi dall'impero britannico.Rasputin ha scritto:primaverino ha scritto:Rasputin ha scritto:
Comunque gli indù a me sono sempre stati sul cazzo, quelli che ho conosciuto personalmente - ovviamente non sufficienti da fare statistica, ma nemmeno proprio pochi - tutti delle arroganti merde classiste
Beh, una società divisa in caste non può che partorire classismo.
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Re: Pirati indiani
Minsky ha scritto:Veramente no, si tratta di una tradizione religiosa dell'induismo, vecchia di millenni. Una volta tanto gli albionici non c'entrano. Le caste in India sono state ufficialmente abolite nel 1950, non appena liberatasi dall'impero britannico.Rasputin ha scritto:primaverino ha scritto:Rasputin ha scritto:
Comunque gli indù a me sono sempre stati sul cazzo, quelli che ho conosciuto personalmente - ovviamente non sufficienti da fare statistica, ma nemmeno proprio pochi - tutti delle arroganti merde classiste
Beh, una società divisa in caste non può che partorire classismo.
Poco ma sicuro, tra l'altro se non vado errato si tratta di un'eredità culturale tutta britannica, insieme al té ed alla guida a sinistra
Vero. Le denominazioni però sí, li ho sentiti io dire (Dopo il 1950) "working class" ed "upper class"
Mi sono esprsso poco chiaramente
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Minsky ha scritto:Veramente no, si tratta di una tradizione religiosa dell'induismo, vecchia di millenni. Una volta tanto gli albionici non c'entrano. Le caste in India sono state ufficialmente abolite nel 1950, non appena liberatasi dall'impero britannico.Rasputin ha scritto:primaverino ha scritto:Rasputin ha scritto:
Comunque gli indù a me sono sempre stati sul cazzo, quelli che ho conosciuto personalmente - ovviamente non sufficienti da fare statistica, ma nemmeno proprio pochi - tutti delle arroganti merde classiste
Beh, una società divisa in caste non può che partorire classismo.
Poco ma sicuro, tra l'altro se non vado errato si tratta di un'eredità culturale tutta britannica, insieme al té ed alla guida a sinistra
Abolizione di forma ma non di sostanza.
Nessuno in India ha mai mosso un dito per il superamento della tradizione.
Men che meno il Mahatma (la figura più travisata di sempre).
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primaverino ha scritto:Minsky ha scritto:Veramente no, si tratta di una tradizione religiosa dell'induismo, vecchia di millenni. Una volta tanto gli albionici non c'entrano. Le caste in India sono state ufficialmente abolite nel 1950, non appena liberatasi dall'impero britannico.Rasputin ha scritto:primaverino ha scritto:Rasputin ha scritto:
Comunque gli indù a me sono sempre stati sul cazzo, quelli che ho conosciuto personalmente - ovviamente non sufficienti da fare statistica, ma nemmeno proprio pochi - tutti delle arroganti merde classiste
Beh, una società divisa in caste non può che partorire classismo.
Poco ma sicuro, tra l'altro se non vado errato si tratta di un'eredità culturale tutta britannica, insieme al té ed alla guida a sinistra
Abolizione di forma ma non di sostanza.
Nessuno in India ha mai mosso un dito per il superamento della tradizione.
Men che meno il Mahatma (la figura più travisata di sempre).
Concordo (Insieme a madreteresa
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Re: Pirati indiani
Facciamo così, noi impicchiamo i piloti del Cermis, e loro fucilano i nostri marò ...
Incidente della funivia del Cermis
"L'incidente della funivia del Cermis, spesso definito dagli organi di informazione come la strage del Cermis, è un incidente avvenuto il 3 febbraio 1998 nei pressi di Cavalese, località sciistica delle Dolomiti a 40 km nord-est di Trento. Venti persone rimasero uccise quando un aereo militare statunitense Grumman EA-6B Prowler della United States Marine Corps, volando a una quota inferiore a quanto concesso e in violazione dei regolamenti, tranciò il cavo della funivia del Cermis, in Val di Fiemme, facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti. L'incidente sarebbe avvenuto per permettere ai piloti di "divertirsi" e "riprendere filmati del panorama".[1]"
No, perché le due faccende hanno diversi punti in comune, salvo che in un caso dei soldati abbiano ucciso qualcuno per faciloneria, e nell'altro per aver scambiano i pescatori per dei pirati.
Che siano stati i nostri due marò è pacifico. Sennò è come la storia del nostro principe Emmanuele che si fece assolvere dall'accusa di aver ucciso il diportista tedesco: aveva litigato con il vicino di barca, aveva sparato una fucilata con il suo fucile, erano loro due in mezzo al mare, ma non si poteva stabilire al di là di ogni ragionevole dubbio che fosse stato lui ...
Mi spiace per questi due poveri disgraziati. Penso che l'unica soluzione è attivare la Farnesia in modo che oli nel modo dovuto per farli liberare. Sarebbero soldi da dare alle famiglie dei pescatori, ma che finiranno, immancabilmente, nelle tasche dei giudici e funzionari indiani. Ultimamente la faccenda sta progredendo positivamente. Penso che stia accadendo quanto ho descritto.
Incidente della funivia del Cermis
"L'incidente della funivia del Cermis, spesso definito dagli organi di informazione come la strage del Cermis, è un incidente avvenuto il 3 febbraio 1998 nei pressi di Cavalese, località sciistica delle Dolomiti a 40 km nord-est di Trento. Venti persone rimasero uccise quando un aereo militare statunitense Grumman EA-6B Prowler della United States Marine Corps, volando a una quota inferiore a quanto concesso e in violazione dei regolamenti, tranciò il cavo della funivia del Cermis, in Val di Fiemme, facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti. L'incidente sarebbe avvenuto per permettere ai piloti di "divertirsi" e "riprendere filmati del panorama".[1]"
No, perché le due faccende hanno diversi punti in comune, salvo che in un caso dei soldati abbiano ucciso qualcuno per faciloneria, e nell'altro per aver scambiano i pescatori per dei pirati.
Che siano stati i nostri due marò è pacifico. Sennò è come la storia del nostro principe Emmanuele che si fece assolvere dall'accusa di aver ucciso il diportista tedesco: aveva litigato con il vicino di barca, aveva sparato una fucilata con il suo fucile, erano loro due in mezzo al mare, ma non si poteva stabilire al di là di ogni ragionevole dubbio che fosse stato lui ...
Mi spiace per questi due poveri disgraziati. Penso che l'unica soluzione è attivare la Farnesia in modo che oli nel modo dovuto per farli liberare. Sarebbero soldi da dare alle famiglie dei pescatori, ma che finiranno, immancabilmente, nelle tasche dei giudici e funzionari indiani. Ultimamente la faccenda sta progredendo positivamente. Penso che stia accadendo quanto ho descritto.
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Re: Pirati indiani
Questa è l'ultima informazione nota sull'argomento: Marò, l'India attenderà l'arbitrato dell'Aja
E questo è un riepilogo completo di tutta la vicenda: Enrica Lexie: Analisi Tecnica
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Re: Pirati indiani
Minsky ha scritto:Questa è l'ultima informazione nota sull'argomento: Marò, l'India attenderà l'arbitrato dell'Aja
E questo è un riepilogo completo di tutta la vicenda: Enrica Lexie: Analisi Tecnica
Beh almeno sono rientrati in Italia, nemmeno questo sapevo io
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Re: Pirati indiani
Ma a che scopo tutto l'intrigo, cazzo ci avevano da guadagnare, non capisco
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Re: Pirati indiani
È stato per una lite sulle bustarelle per la fornitura degli elicotteri Augusta. Mi pare che ne avessimo parlato anche qui nel forum.Rasputin ha scritto:
Ma a che scopo tutto l'intrigo, cazzo ci avevano da guadagnare, non capisco
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Re: Pirati indiani
... e comunque il governo di Cialtronia, oltre a farci fare una figura di merda che più di merda non si può, ci ha fatto pure perdere la fornitura.
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