Questo è pazzo furioso

Rasputin ha scritto:...

Certo non metto in dubbio e lungi anche da me ogni intenzione di sminuire le altre discipline.

Ci sono però delle differenze oggettive.

Se una maratona o un'altra competizione estrema si rivela troppo pesante oppure non ti senti in forma e decidi di abbandonare, puoi farlo. Se ti senti male o ti infortuni ti soccorrono subito, ci sono le ambulanze e i medici pronti ad intervenire.

Se sei lungo un itinerario in montagna potresti non avere l'opzione di abbandonare, o potrebbe essere molto complicato. Se ti infortuni o proprio non ce la fai più, puoi chiamare il Soccorso Alpino, è vero, ma non è detto che riesci a chiamarlo, e non è detto che possano venire a prenderti subito (maltempo, scarsa visibilità) e se anche vengono non è detto che ti trovino facilmente. In Himalaia, comunque, il Soccorso Alpino non c'è nemmeno, sono cazzi tuoi. In più, ci sono i rischi dell'ambiente: terreno, meteo, animali (un camoscio che corre su una cengia butta giù mitragliate di sassi), etc.

Si tratta di differenze che impongono una prospettiva psicologica molto diversa. E se ti muovi in solitaria la pressione psicologica è ancora più forte. Nel mio piccolo vedo che quando vado da solo a fare esplorazioni in zone selvagge divento molto più attento e cauto.

Per amor di discussione:

Minsky ha scritto:
Certo non metto in dubbio e lungi anche da me ogni intenzione di sminuire le altre discipline.

Ci sono però delle differenze oggettive.

Se una maratona o un'altra competizione estrema si rivela troppo pesante oppure non ti senti in forma e decidi di abbandonare, puoi farlo. Se ti senti male o ti infortuni ti soccorrono subito, ci sono le ambulanze e i medici pronti ad intervenire.

Grassettato: vero. Però non è una differenza oggettiva ma soggettiva:



inoltre anche in montagna - limitatamente, questo è vero - esistono soccorsi alpini ed elicotteri.

Occhio stiamo parlando di lana caprina perché a mio parere lo sport competitivo e l'avventura son due cose diverse, anche se come si è detto ci sono denominatori comuni.

Minsky ha scritto:Se sei lungo un itinerario in montagna potresti non avere l'opzione di abbandonare, o potrebbe essere molto complicato. Se ti infortuni o proprio non ce la fai più, puoi chiamare il Soccorso Alpino, è vero, ma non è detto che riesci a chiamarlo, e non è detto che possano venire a prenderti subito (maltempo, scarsa visibilità) e se anche vengono non è detto che ti trovino facilmente. In Himalaia, comunque, il Soccorso Alpino non c'è nemmeno, sono cazzi tuoi. In più, ci sono i rischi dell'ambiente: terreno, meteo, animali (un camoscio che corre su una cengia butta giù mitragliate di sassi), etc.

Si tratta di differenze che impongono una prospettiva psicologica molto diversa. E se ti muovi in solitaria la pressione psicologica è ancora più forte. Nel mio piccolo vedo che quando vado da solo a fare esplorazioni in zone selvagge divento molto più attento e cauto.

Sulla pressione psicologica non discuto, ma guardati il video che ho inserito qui sopra e poi mi dici cos'altro ha portato quelle due oltre il traguardo se non la testa...

Rasputin ha scritto:
Per amor di discussione:

Minsky ha scritto:
Certo non metto in dubbio e lungi anche da me ogni intenzione di sminuire le altre discipline.

Ci sono però delle differenze oggettive.

Se una maratona o un'altra competizione estrema si rivela troppo pesante oppure non ti senti in forma e decidi di abbandonare, puoi farlo. Se ti senti male o ti infortuni ti soccorrono subito, ci sono le ambulanze e i medici pronti ad intervenire.

Grassettato: vero. Però non è una differenza oggettiva ma soggettiva:



inoltre anche in montagna - limitatamente, questo è vero - esistono soccorsi alpini ed elicotteri.

Occhio stiamo parlando di lana caprina perché a mio parere lo sport competitivo e l'avventura son due cose diverse, anche se come si è detto ci sono denominatori comuni.

Minsky ha scritto:Se sei lungo un itinerario in montagna potresti non avere l'opzione di abbandonare, o potrebbe essere molto complicato. Se ti infortuni o proprio non ce la fai più, puoi chiamare il Soccorso Alpino, è vero, ma non è detto che riesci a chiamarlo, e non è detto che possano venire a prenderti subito (maltempo, scarsa visibilità) e se anche vengono non è detto che ti trovino facilmente. In Himalaia, comunque, il Soccorso Alpino non c'è nemmeno, sono cazzi tuoi. In più, ci sono i rischi dell'ambiente: terreno, meteo, animali (un camoscio che corre su una cengia butta giù mitragliate di sassi), etc.

Si tratta di differenze che impongono una prospettiva psicologica molto diversa. E se ti muovi in solitaria la pressione psicologica è ancora più forte. Nel mio piccolo vedo che quando vado da solo a fare esplorazioni in zone selvagge divento molto più attento e cauto.

Sulla pressione psicologica non discuto, ma guardati il video che ho inserito qui sopra e poi mi dici cos'altro ha portato quelle due oltre il traguardo se non la testa...

So cosa vuol dire arrivare allo sfinimento, l'ho sperimentato (in altri tempi, ora mi ucciderebbe), ho persino avuto delle OBE, non così fantasmagoriche come quelle di Holu, evidentemente...
Io, francamente, al posto di quelle donne mi sarei sdraiato sull'asfalto e fanculo la gara, chissenefrega... la differenza con l'essere in montagna è che sì, ti puoi sdraiare su una cengia, ma rimani lì...
Comunque parlando di prestazioni di resistenza, questa non mi sembra un'impresa da poco:



Tutti gli 82 "4000" delle Alpi in 62 giorni, muovendosi solo a piedi o in bicicletta (alcune discese in parapendio altrimenti non sarebbe stato possibile concatenare due cime nella stessa giornata); hai idea di quanto dislivello positivo ha fatto? Oltre alla distanza.

Minsky ha scritto:
So cosa vuol dire arrivare allo sfinimento, l'ho sperimentato (in altri tempi, ora mi ucciderebbe), ho persino avuto delle OBE, non così fantasmagoriche come quelle di Holu, evidentemente...
Io, francamente, al posto di quelle donne mi sarei sdraiato sull'asfalto e fanculo la gara, chissenefrega... la differenza con l'essere in montagna è che sì, ti puoi sdraiare su una cengia, ma rimani lì...
Comunque parlando di prestazioni di resistenza, questa non mi sembra un'impresa da poco:



Tutti gli 82 "4000" delle Alpi in 62 giorni, muovendosi solo a piedi o in bicicletta (alcune discese in parapendio altrimenti non sarebbe stato possibile concatenare due cime nella stessa giornata); hai idea di quanto dislivello positivo ha fatto? Oltre alla distanza.

Stimo sui 240.000 di dislivello. Comunque di questo tipo di imprese ne esistono tante, anche a livello competitivo; il problema a mio parere è che più sono pazzesche

- ultramaratone di 100km ed oltre,
- coast-to-coast in USA di corsa, ho un'amica che va a farla te la indicherò su FB (mi pare ce la facciano in un paio di settimane, quasi non dormono)
- traversata dell'Atlantico a remi (Già stata fatta anni fa)

poi traversata del deserto del Gobi in canotto, discesa dell'Eiger Nord in pattini a rotelle ecc., a quei livelli dicevo, oltre a diventare difficile stabilire il confine tra prestazione ed avventura, tali imprese non sono più quantificabili/valutabili.

Mi ricordo di un deficiente, questo

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/11/10/187-all-ora-sui-pattini.html

che conoscevo di persona perché veniva ad allenarsi - un po' di pesetti per le gambe, aveva pure la panzotta - nella palestra che frequentavo io. A chi gli chiedeva che senso aveva stabilire un record del genere rispondeva, provaci un po' tu...ovviamente a nessuno interessava provare una stronzata simile, lui aveva solo trovato il modo di ovviare ai suoi complessi di inferiorità...non mi risulta che il record sia mai stato registrato nel guinness ufficiale...

Rasputin ha scritto:
Stimo sui 240.000 di dislivello.

No, stima un po' esagerata. Secondo il report ufficiale, ha fatto 117.489 m (solo di salita in montagna, senza contare i trasferimenti in bici).

Rasputin ha scritto:Comunque di questo tipo di imprese ne esistono tante, anche a livello competitivo; il problema a mio parere è che più sono pazzesche

- ultramaratone di 100km ed oltre,
- coast-to-coast in USA di corsa, ho un'amica  che va a farla te la indicherò su FB (mi pare ce la facciano in un paio di settimane, quasi non dormono)
- traversata dell'Atlantico a remi (Già stata fatta anni fa)

poi traversata del deserto del Gobi in canotto, discesa dell'Eiger Nord in pattini a rotelle ecc., a quei livelli dicevo, oltre a diventare difficile stabilire il confine tra prestazione ed avventura, tali imprese non sono più quantificabili/valutabili.

Ma infatti è impossibile fare confronti in questo campo. Ogni impresa è unica perché cambiano le condizioni. La montagna cambia, e in fretta. Molte vie classiche oggi non esistono più, perché pareti intere sono crollate. Sono state aperte vie di misto del genere cosiddetto "effimero", su colatoi dove si formano raramente piccole croste di ghiaccio, che forse non potranno essere mai ripetute. Persino i sentieri cambiano, frane e slavine costringono a modificare il percorso.

Rasputin ha scritto:Mi ricordo di un deficiente, questo

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/11/10/187-all-ora-sui-pattini.html

che conoscevo di persona perché veniva ad allenarsi - un po' di pesetti per le gambe, aveva pure la panzotta - nella palestra che frequentavo io. A chi gli chiedeva che senso aveva stabilire un record del genere rispondeva, provaci un po' tu...ovviamente a nessuno interessava provare una stronzata simile, lui aveva solo trovato il modo di ovviare ai suoi complessi di inferiorità...non mi risulta che il record sia mai stato registrato nel guinness ufficiale...

Ma, questa è proprio una cazzata, appunto quel tipo di scemenze che si fa per essere iscritti nel Guiness.

Potrei cambiare il titolo in "questI sono pazzI furiosI", ci penso su

Attenzione ai clandestini, quelli che si intrufolano in qualche condominio saltano nella piscina e poi tagliano la corda scavalcando recinzioni

Rasputin ha scritto:Attenzione ai clandestini, quelli che si intrufolano in qualche condominio saltano nella piscina e poi tagliano la corda scavalcando recinzioni  

Ma... è sempre lo stesso pazzo furioso?

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:Attenzione ai clandestini, quelli che si intrufolano in qualche condominio saltano nella piscina e poi tagliano la corda scavalcando recinzioni  

Ma... è sempre lo stesso pazzo furioso?

Non so, però avevo già messo i piedi avanti qui

http://atei.forumitalian.com/t3662p100-questo-e-pazzo-furioso#380119

Occhio dal minuto 1:37", questo è un figlio di puttana vero



per chi ne capisce qualcosa

Dal min. 1;55" l'incubo

Minsky ha scritto:

Interessante, all'inizio pensavo fossero 70 kmh e sono miglia

Conosco lo sport per averlo praticato (1977-1981!), le tavolette di allora a 40 kmh (ovvero 27MpH) cominciavano a sfarfallare e si volava via. Poco tempo dopo vennero introdotte le cosiddette tavole "da slalom", che tenevano velocità leggermente più alte.

I longboard sono roba di forse una quindicina di anni fa, hanno lo sterzo meno responsivo e posso immaginare che permettano velocità maggiori senza grosso rischio; ma il tipo qui occorre osservarlo bene: mantiene il peso nella metà anteriore della tavola, ed io all'inizio non capivo perché, normalmente è pericoloso. Ma osservate bene dal minuto 0':50": derapata controllata per frenare, e a quella velocità!!!!

Lo ripete dal minuto 1:55", e poi di nuovo, per frenare prima di tornanti, ecc.

Una tecnica davvero invidiabile, quantunque - ammesso e non concesso che ci siano state - le 70 MpH si vedono solo verso la fine.

Pazzo furioso comunque a buon diritto, in maglietta e senza protezioni...da YouTube?

Dal minuto 7'04"

Minsky ha scritto:Ma infatti è impossibile fare confronti in questo campo. Ogni impresa è unica perché cambiano le condizioni. La montagna cambia, e in fretta. Molte vie classiche oggi non esistono più, perché pareti intere sono crollate. Sono state aperte vie di misto del genere cosiddetto "effimero", su colatoi dove si formano raramente piccole croste di ghiaccio, che forse non potranno essere mai ripetute. Persino i sentieri cambiano, frane e slavine costringono a modificare il percorso.

Non mi é mai piaciuto andare in montagna anche se ho sempre avuto le montagne a 1h da casa. Ho sempre visto l andare in montagna come il golf, il tennis e la vela: una roba da ricchi: spendi per la benzina per arrivarci, soldi per l attrezzatura e gli scarponi etc, e io son cosi patologicamente tirchio che non potrei mai.
Sono andato in montagna una sola volta, all università, un bel luglio facendo una ascensione partendo a mezzanotte e con la luna piena.
Arrivato in cima (1000 mt dislivello) un freddo maledetto e ci siamo scaldati con cannoni e grappa, visto sorgere il sole e siamo scesi a vale. Con le scarpe da tennis non vi dico che dolore ai piedi e caviglie....
Oggi poi con la montagna ho un conto aperto per cui prima o poi ci andró, ma solo perché ci é morto un mio davvero carissimo amico, uno conosciuto il primo giorno di universitá e fatta tutta l universitá assieme, e l´averlo perso li é stato un grosso vuoto. Era un alpinista espertissimo, parte del soccorso alpino volontario e uno che faceva vacanze solo in nepal, ande o altri posti del genere, prudente, coscienzioso etc ma la montagna non fa sconti

Ateus vulgaris familiaris ha scritto:

Minsky ha scritto:Ma infatti è impossibile fare confronti in questo campo. Ogni impresa è unica perché cambiano le condizioni. La montagna cambia, e in fretta. Molte vie classiche oggi non esistono più, perché pareti intere sono crollate. Sono state aperte vie di misto del genere cosiddetto "effimero", su colatoi dove si formano raramente piccole croste di ghiaccio, che forse non potranno essere mai ripetute. Persino i sentieri cambiano, frane e slavine costringono a modificare il percorso.

Non mi é mai piaciuto andare in montagna anche se ho sempre avuto le montagne a 1h da casa. Ho sempre visto l andare in montagna come il golf, il tennis e la vela: una roba da ricchi: spendi per la benzina per arrivarci, soldi per l attrezzatura e gli scarponi etc, e io son cosi patologicamente tirchio che non potrei mai.
Sono andato in montagna una sola volta, all università, un bel luglio facendo una ascensione partendo a mezzanotte e con la luna piena.
Arrivato in cima (1000 mt dislivello) un freddo maledetto e ci siamo scaldati con cannoni e grappa, visto sorgere il sole e siamo scesi a vale. Con le scarpe da tennis non vi dico che dolore ai piedi e caviglie....
Oggi poi con la montagna ho un conto aperto per cui prima o poi ci andró, ma solo perché ci é morto un mio davvero carissimo amico, uno conosciuto il primo giorno di universitá e fatta tutta l universitá assieme, e l´averlo perso li é stato un grosso vuoto. Era un alpinista espertissimo, parte del soccorso alpino volontario e uno che faceva vacanze solo in nepal, ande o altri posti del genere, prudente, coscienzioso etc ma la montagna non fa sconti

Tranquillo, io sono contentissimo se voialtri con le scarpe da tennis restate in città o andate in spiaggia.
Anzi in generale considero una fortuna che la grandissima maggioranza della gente preferisca l'ambiente costruito, la poltrona e la TV alle montagne selvagge.

Ne ho trovato un altro



si può saltare tranquillamente al minuto 4'30" e guardare da lí

Un altro, uno buono davvero:

Anche questo sicuramente non é normale, è incredibile quello che riesce a fare
https://www.youtube.com/watch?v=S_4WcDzKl4Y

DIO ha scritto:https://www.facebook.com/pubgforfuns/videos/351038135986731

Sisi, di questi matti ce ne sono parecchi

Ateus vulgaris familiaris ha scritto:Anche questo sicuramente non é normale, è incredibile quello che riesce a fare
https://www.youtube.com/watch?v=S_4WcDzKl4Y

Secondo me ancora più incredibile sarà quello che dovrà riuscire a fare il chirurgo coi suoi tendini tra qualche anno

Ateus vulgaris familiaris ha scritto:Anche questo sicuramente non é normale, è incredibile quello che riesce a fare
https://www.youtube.com/watch?v=S_4WcDzKl4Y

AHhahaha che imbecillità

DIO ha scritto:

Ateus vulgaris familiaris ha scritto:Anche questo sicuramente non é normale, è incredibile quello che riesce a fare
https://www.youtube.com/watch?v=S_4WcDzKl4Y

AHhahaha che imbecillità

PEró sto qui che male ti aveva fatto, fargli finire i suoi giorni come un vegetale a letto...
https://www.liveleak.com/view?t=D5Rz_1581434986

O magari é sccesso mentre ti eri distratto a mandare qualche alluvione a Timor est?
A volte si fa fatica a capire i tuoi piani...

Minsky ha scritto:

Dovrebbe essere Baumgartner, ma è una di quelle imprese del cazzo per le quali basta trovare sponsor e soldi, insomma uno dei record senza senso come ad esempio nell'84 quello di Marcolla

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/11/10/187-all-ora-sui-pattini.html

lui (lo ho conosciuto personalmente) a chi gli diceva che cazzata giustamente obiettava provaci tu, ma rimane un record senza senso, che potrebbe tranquillamente venire battuto (se a qualcuno interessasse farlo).

Ma di record insensati ce n'è un campionario, basta usare la fantasia, i cento piani sul ghiaccio con scarponi da sci, la discesa dell'Eiger nord in monociclo, ci si può sfogare

Bel gioco davvero.

Più impressionante che difficile, ma di sicuro ci sono pochi margini d'errore.

Minsky ha scritto:

Più impressionante che difficile, ma di sicuro ci sono pochi margini d'errore.

Conosco, concordo al 100%.

questo invece ha fatto di proposito



quello che questo aveva fatto per sbaglio:



(dal minuto 2:30)

il denominatore comune è l'aspetto da cartona animato dopo l'atterraggio

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:

Più impressionante che difficile, ma di sicuro ci sono pochi margini d'errore.

Conosco, concordo al 100%.

questo invece ha fatto di proposito



quello che questo aveva fatto per sbaglio:



(dal minuto 2:30)

il denominatore comune è l'aspetto da cartona animato dopo l'atterraggio

«Lo raccolsero che ancora respirava.»

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:

Più impressionante che difficile, ma di sicuro ci sono pochi margini d'errore.

Conosco, concordo al 100%.

questo invece ha fatto di proposito



quello che questo aveva fatto per sbaglio:



(dal minuto 2:30)

il denominatore comune è l'aspetto da cartona animato dopo l'atterraggio

«Lo raccolsero che ancora respirava.»

Dice che per respirare fino all'arrivi dei soccorsi ha mangiato un po' di neve per fare spazio

Un duro, comunque

Questo invece



è un delizioso ragazzino, che avrebbe fatto la felicità di molti preti. A patto però...




di non salirci in macchina insieme

Ne ho trovato un altro, il posto è famigerato ed ha già fatto vari morti anche se non si tratta certo delle onde tra le più grandi del mondo. Ma sono onde pesanti, poi l'acqua fredda, le rocce e la corrente fanno il resto. E cosa fa questo qua? Ocio, dal minuto 0:40:

Questi proprio pazzi furiosi non sono, però i nervetti li hanno saldi:



(so che la pratica di dormire in parete non è nuova, una volta dormivano appesi nei sacchi a pelo)

Toh, un altro:

Rasputin ha scritto:Toh, un altro:

Sì, ci vuole un gran pelo sullo stomaco per tentare una cosa del genere. Per la stragrande maggioranza della gente il solo pensiero di potersi trovare in equilibrio su una fettuccia sopra centinaia di metri di vuoto è raggelante. Bisogna tenere conto di un fattore, però: se cadi (come si vede succedere al ragazzo due - tre volte all'inizio del filmato - e poi ricomincia dall'inizio perché sennò non è rotpunkt) è abbastanza facile aggrapparsi alla fettuccia, e tenersi. Questo perché non è rigida, anzi si flette molto e assorbe gradualmente l'energia della caduta (peraltro breve). Non occorre perciò una forza mostruosa nelle mani per tenersi. Ci riuscirei persino io (ma non sarei in grado di avanzare due passi sulla fettuccia, tempo fa ci ho provato, a mezzo metro da terra ben s'intende, e posso assicurare che tenersi in equilibrio lì sopra è difficilissimo).

Minsky ha scritto:
Sì, ci vuole un gran pelo sullo stomaco per tentare una cosa del genere. Per la stragrande maggioranza della gente il solo pensiero di potersi trovare in equilibrio su una fettuccia sopra centinaia di metri di vuoto è raggelante. Bisogna tenere conto di un fattore, però: se cadi (come si vede succedere al ragazzo due - tre volte all'inizio del filmato - e poi ricomincia dall'inizio perché sennò non è rotpunkt) è abbastanza facile aggrapparsi alla fettuccia, e tenersi. Questo perché non è rigida, anzi si flette molto e assorbe gradualmente l'energia della caduta (peraltro breve). Non occorre perciò una forza mostruosa nelle mani per tenersi. Ci riuscirei persino io (ma non sarei in grado di avanzare due passi sulla fettuccia, tempo fa ci ho provato, a mezzo metro da terra ben s'intende, e posso assicurare che tenersi in equilibrio lì sopra è difficilissimo).

Un paio di considerazioni: possibilità di aggrapparsi o meno, i nervi bisogna prima averli.

Detto questo (grassettato) dissento parzialmente: qui d'estate al lago vedo spesso ragazzi ed anche non più proprio ragazzi arrivare al lago con la loro fettuccia nello zaino, tenderla tra due alberi ed esercitarsi. Si tratta anche di una parte importante nel programma di allenamento ad esempio di tutti gli sciatori agonisti ad alto livello, specie gli specialisti nelle discipline tecniche slalom e gigante.

È forza isometrica, anche i triatleti fanno esercizi cosiddetti di stabilizzazione quelli che le ciccione chiamano "pilates".

Sulla slackline i risultati si vedono abbastanza presto, se chi si esercita è in buona forma fisica; curiosamente inoltre si può variare il grado do difficoltà con la tensione del nastro, più è teso - contrariamente a quanto si potrebbe tendere a pensare - più è difficile starci sopra.

Anche con quello si può giocare un po', senza naturalmente togliere nulla al merito dell'impresa.

Rasputin ha scritto:

Un paio di considerazioni: possibilità di aggrapparsi o meno, i nervi bisogna prima averli.

Detto questo (grassettato) dissento parzialmente: qui d'estate al lago vedo spesso ragazzi ed anche non più proprio ragazzi arrivare al lago con la loro fettuccia nello zaino, tenderla tra due alberi ed esercitarsi. Si tratta anche di una parte importante nel programma di allenamento ad esempio di tutti gli sciatori agonisti ad alto livello, specie gli specialisti nelle discipline tecniche slalom e gigante.

È forza isometrica, anche i triatleti fanno esercizi cosiddetti di stabilizzazione quelli che le ciccione chiamano "pilates".

Sulla slackline i risultati si vedono abbastanza presto, se chi si esercita è in buona forma fisica; curiosamente inoltre si può variare il grado do difficoltà con la tensione del nastro, più è teso - contrariamente a quanto si potrebbe tendere a pensare - più è difficile starci sopra.

Anche con quello si può giocare un po', senza naturalmente togliere nulla al merito dell'impresa.

Ah, ok, questo spiega tutto. Quella che ho provato io era tesa come una corda di violino (necessariamente, essendo a mezzo metro da terra).

Minsky ha scritto:
Ah, ok, questo spiega tutto. Quella che ho provato io era tesa come una corda di violino (necessariamente, essendo a mezzo metro da terra).

Um, se chi ti ha fatto provare conosce l'attrezzo allora sapendo che eri principiante te lo ha fatto apposta. Oppure è stata un'occasione sul nastro di qualcuno già bravo, ma anche lí se uno sa fare è a conoscenza del problema. Quando ho provato io (non che abbia resistito più di 5 secondi eh) il nastro me lo hanno smollato apposta. E anche se sta a mezzo metro dal suolo, per poterlo smollare senza che arrivi a terra basta fissare i due capi un po' piú in alto.

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:
Ah, ok, questo spiega tutto. Quella che ho provato io era tesa come una corda di violino (necessariamente, essendo a mezzo metro da terra).

Um, se chi ti ha fatto provare conosce l'attrezzo allora sapendo che eri principiante te lo ha fatto apposta. Oppure è stata un'occasione sul nastro di qualcuno già bravo, ma anche lí se uno sa fare è a conoscenza del problema. Quando ho provato io (non che abbia resistito più di 5 secondi eh) il nastro me lo hanno smollato apposta. E anche se sta a mezzo metro dal suolo, per poterlo smollare senza che arrivi a terra basta fissare i due capi un po' piú in alto.

Ah, non ho idea di chi lo avesse preparato, era un'installazione di cortesia presso un rifugio, a disposizione di chi volesse provare. Pochi metri tra due ceppi. Anche i compañeros hanno provato, nessuno è riuscito a fare più di due passi.

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:
Ah, ok, questo spiega tutto. Quella che ho provato io era tesa come una corda di violino (necessariamente, essendo a mezzo metro da terra).

Um, se chi ti ha fatto provare conosce l'attrezzo allora sapendo che eri principiante te lo ha fatto apposta. Oppure è stata un'occasione sul nastro di qualcuno già bravo, ma anche lí se uno sa fare è a conoscenza del problema. Quando ho provato io (non che abbia resistito più di 5 secondi eh) il nastro me lo hanno smollato apposta. E anche se sta a mezzo metro dal suolo, per poterlo smollare senza che arrivi a terra basta fissare i due capi un po' piú in alto.

Ah, non ho idea di chi lo avesse preparato, era un'installazione di cortesia presso un rifugio, a disposizione di chi volesse provare. Pochi metri tra due ceppi. Anche i compañeros hanno provato, nessuno è riuscito a fare più di due passi.

Capito. Può darsi che il nastro tra i due ceppi lo abbia teso il custode.

Questo è fresco:

Ocio dal minuto 13 in poi

toh, un altro:



58 metri

No, tu non lo puoi fare ti sei rifatto l'anca.Bello però

Saltino dalla Marmolada, non male



a questi dopo l'atterraggio tira l'uccello per una settimana, se hanno una donna la rovinano

Rasputin ha scritto:Saltino dalla Marmolada, non male



a questi dopo l'atterraggio tira l'uccello per una settimana, se hanno una donna la rovinano

Probabilmente anche a questo, ocio a partire dal minuto 1'58":



attenzione, se si osserva bene si vede che non è né un caso né un azzardo, il tipo sa esattamente quello che sta facendo

Questo sa sciare.

Minsky ha scritto:

Questo sa sciare.

questo anche



e lo conosco pure personalmente, ci vedevamo per strada (faceva allenamento coi pattini in linea al tempo in cui io ci facevo gare), era passato appunto allo sci estremo poi si è fracassato un tallone e l'ho incontrato in fisioterapia sportiva mentre accompagnavo un amico a fare un testi dell'acido lattico sotto sforzo.

Saranno 8-9 anni fa, carriera troncata da infortuni poi ora deve avere passato anche la trentina da un po'

Ecco, questo è davvero IT anche perché pure l'ho conosciuto personalmente.

Occhio dal minuto 0':40", bisogna capire bene cosa succede:

5 giorni fa



ma sono tutti pazzi furiosi, anche quelli dei jet ski, altrimenti non sarebbero là

E questo è ancora più fresco, del 24.12:

Questi invece



a mio parere sono solo dei deficienti.