Caso Englaro: è scomunica!

Caso Englaro - Intervista esclusiva a Monsignor Malcolm Ranjith: “Niente Comunione a politici, legislatori, medici e familiari che stanno concorrendo all’uccisione di Eluana”

di Gianluca Barile

CITTA’ DEL VATICANO - Niente Comunione per i politici, i legislatori, i medici e tutti coloro che stanno concorrendo a vario titolo alla morte per disidratazione e denutrizione di Eluana Englaro. L’affondo, contenuto in questa intervista concessa in esclusiva al nostro giornale, è dell’Arcivescovo Albert Malcolm Ranjith (nella foto), Segretario della Congregazione vaticana per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Eccellenza, domanda secca: chi sta ammazzando Eluana Englaro può accostarsi alla Comunione?
“Assolutamente no! Non si può concedere il Corpo di Cristo vivo a chi è per la cultura della morte. Io per primo non amministrerei l’Eucaristia a nessuna delle persone coinvolte in questa tristissima storia”.

Si può dunque dire che chi si sta attivando per la morte di Eluana è, di fatto, tra virgolette, ‘scomunicato’, cioè fuori dalla comunione con la Chiesa?
"Sì, senza distinzione tra politici, medici, legislatori e familiari dell’ammalata favorevoli alla sua soppressione. Anche il punto numero 83 dell’Esortazione Apostolica ‘Sacramentum Caritatis’ del Santo Padre Benedetto XVI è molto chiaro in proposito: chi vuole accostarsi all’Eucaristia, deve tutelare la vita dal suo inizio al termine naturale. A tal riguardo, posso comunque anticipare che è allo studio un'iniziativa per fare chiarezza definitivamente proprio sull’impossibilità dei cattolici di accostarsi alla Comunione se parte attiva, a vari livelli, in casi di eutanasia”.

Monsignor Ranjith, che idea si è fatta della vicenda Englaro?
“Provo un grande, grandissimo dispiacere per questa ragazza la cui vita dipende dalle decisioni degli altri. Pensi, io vengo dallo Sri Lanka, dove per la cultura locale è peccato davanti a Dio persino ucciderete un insetto… Nel mio Paese, un buddista non farebbe mai morire di fame e sete Eluana Englaro; in Italia, un Paese che si dice cristiano, in nome di una falsa pietà, si sta invece uccidendo questa inerme ragazza nel peggiore dei modi. Non c’è che dire, in Italia, così come in tutto l’Occidente, rischia di avanzare la cultura della morte”.

Se la sente di lanciare un appello al signor Beppino, il padre di Eluana Englaro?
“Certo. Dico al signor Englaro che ha tutta la mia vicinanza umana e spirituale, che prego incessantemente per sua figlia e lo invito a tornare sui propri passi. La vita è sacra, sempre sacra, anche e soprattutto nel caso di Eluana; la vita è un dono di Dio e solo Dio, per le vie naturali, può riprendere indietro ciò che ha concesso”.

Come giudicherà Dio chi si sta accanendo contro Eluana?
“Non credo bene".

http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=11639


Adesso sì che ci siamo. Era ora che dalla Santa Bottega qualcuno si facesse sentire forte e chiaro! Scomunica “senza distinzione tra politici, medici, legislatori e familiari dell’ammalata favorevoli alla sua soppressione” e niente comunione per quelli che… “Non si può concedere il Corpo di Cristo vivo a chi è per la cultura della morte.” Bravo!

E con “questa” comunione somministrata ad un abortista di fatto, come la mettiamo, Eminenza?

Hanno la faccia come il

....voglio essere scomunicato.....

Mi piacciono queste persone che offrono vicinanza e rispetto agli Englaro, ma anche li trattano come delle merde.

Tipica ambigua, ipocrisia cristiana.

Anche cercandola di vederla dal loro punto di vista non riesco a comprenderli: 1) Se questo non era accanimento terapeutico, spiegatemi cosa lo è.
2) Le tesi che è stata fatto morire tra sofferenze atroci, non ha nessun senso; in primis è morta 17 anni fa, inoltre la via spino talamica era completamente disintegrata come i centri corticali.

La cosa che non capisco è perche' continuare a sparare su una questione di una semplicità cristallina dal punto di vista medico/teologico.
Comprenderei, dal loro punto di vista, la scomunica per l'eutanasia (anche se eticamente, come avrete capito, a determinate condizioni sono favorevole), ma questa non è eutanasia.
Comunque in questi ultimi anni la chiesa spesso e volentieri non ha cercato di comprendere le posizioni delle persone limitandosi a condannare.
Mi ricordo 2-3 anni fa di una bambina di 11-12 anni, stuprata dal padre; rimase incinta.
http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/colombia-scomunica-stuprata/colombia-scomunica-stuprata/colombia-scomunica-stuprata.html
Il medico, con senso di responsabilità in ottemperanza allo stato psichico della bimba decise per l'aborto, 2 giorni dopo scomunica dalla santa sede.
Ok, va bene la vita per loro è sacra.
Però almeno un po'di misericordia per un caso cosi delicato me la sarei aspettata.
Questo, riallaciandomi al topic "perchè odi la chiesa" è stata uno degli episodi che più mi sono legato al dito

Ho ormai perso il conto dei motivi che mi fanno odiare la chiesa.