Vita, morte e miracoli
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oddvod56
Cosworth117
*Valerio*
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Vita, morte e miracoli
Dov’e’ stato Gesu’ Cristo? Che avra’ combinato tutto il santo giorno in quei circa vent’anni di cui non si conosce nulla o quasi della sua vita?
Sappiamo dell’episodio del tempio in cui dovrebbe essere all’incirca dodicenne, ma poi da li’ buio totale fino alle nozze di Cana dove compie il primo presunto miracolo, oppure dell’ incontro col Battista, anche in questo caso gia’ sui trent’anni ed e’ il momento in cui comincia la predicazione.
Grosso modo tutto questo lasso di tempo passa senza che nessuno ne abbia mai fatto menzione, nemmeno quelle “fonti” palesemente di parte come i vangeli, le quali avrebbero potuto ricamarci sopra altrettante fantasiose storie, ma niente non se ne ricava nulla.
Dai vangeli si puo’ dedurre che sapesse leggere e scrivere, cosa rara per quei tempi, il che puo' far presumere che non appartenesse al piu’ infimo dei ceti sociali, certamente non era ricco ma allora si puo’ ragionevolmente pensare che egli in quel periodo non fosse altro che un artigiano che aveva imparato il mestiere dal padre, altre ipotesi plausibili per quei tempi potrebbero essere che pascolasse il gregge, pescasse al lago Tiberiade o lavorasse la terra, cos’altro pensare… Sarebbe stato cosi’ umiliante nella letteratura lui che era l’umile tra gli umili attribuirgli un mestiere che per forza deve aver fatto? Non ne capisco le ragioni, tali omissioni mi lasciano perplesso.
Ciascuno di voi ha presente la classica espressione "vita,morte e miracoli"
che sta ad indicare come di un tale si puo' dire di conoscere veramente tutto, bene, di questo personaggio si puo' dire che gran parte della sua vita e del tutto sconosciuta, invece della sua morte ma sopratutto del post-morte e dei miracoli abbiamo una mole di "documenti" e racconti fantasy da riempire le biblioteche.
Sappiamo dell’episodio del tempio in cui dovrebbe essere all’incirca dodicenne, ma poi da li’ buio totale fino alle nozze di Cana dove compie il primo presunto miracolo, oppure dell’ incontro col Battista, anche in questo caso gia’ sui trent’anni ed e’ il momento in cui comincia la predicazione.
Grosso modo tutto questo lasso di tempo passa senza che nessuno ne abbia mai fatto menzione, nemmeno quelle “fonti” palesemente di parte come i vangeli, le quali avrebbero potuto ricamarci sopra altrettante fantasiose storie, ma niente non se ne ricava nulla.
Dai vangeli si puo’ dedurre che sapesse leggere e scrivere, cosa rara per quei tempi, il che puo' far presumere che non appartenesse al piu’ infimo dei ceti sociali, certamente non era ricco ma allora si puo’ ragionevolmente pensare che egli in quel periodo non fosse altro che un artigiano che aveva imparato il mestiere dal padre, altre ipotesi plausibili per quei tempi potrebbero essere che pascolasse il gregge, pescasse al lago Tiberiade o lavorasse la terra, cos’altro pensare… Sarebbe stato cosi’ umiliante nella letteratura lui che era l’umile tra gli umili attribuirgli un mestiere che per forza deve aver fatto? Non ne capisco le ragioni, tali omissioni mi lasciano perplesso.
Ciascuno di voi ha presente la classica espressione "vita,morte e miracoli"
che sta ad indicare come di un tale si puo' dire di conoscere veramente tutto, bene, di questo personaggio si puo' dire che gran parte della sua vita e del tutto sconosciuta, invece della sua morte ma sopratutto del post-morte e dei miracoli abbiamo una mole di "documenti" e racconti fantasy da riempire le biblioteche.
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La vita è incontrarsi e illuminare il buio
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Re: Vita, morte e miracoli
Io mi son fatto un'idea precisa. Esaminate le fonti storiche (non c'è uno straccio di prova, tranne qualche testimonianza non contemporanea a lui) penso che il figlio di Dio, nonchè Gesù, il salvatore, non sia mai esistito. Se è esistita una personalità di Gesù, questo è semplicemente figlio naturale di un qualcuno diverso da Giuseppe, abile guaritore di malattie psicosomatiche e morto in croce come disturbatore della quiete pubblica, il resto è pura fantasia! Ma di questi Gesù, come dice il Rasp, ne sono esistiti e ne esistono a centinaia. E ciao ciao NT.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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Re: Vita, morte e miracoli
Cosworth117 ha scritto:Io mi son fatto un'idea precisa. Esaminate le fonti storiche (non c'è uno straccio di prova, tranne qualche testimonianza non contemporanea a lui) penso che il figlio di Dio, nonchè Gesù, il salvatore, non sia mai esistito. Se è esistita una personalità di Gesù, questo è semplicemente figlio naturale di un qualcuno diverso da Giuseppe, abile guaritore di malattie psicosomatiche e morto in croce come disturbatore della quiete pubblica, il resto è pura fantasia! Ma di questi Gesù, come dice il Rasp, ne sono esistiti e ne esistono a centinaia. E ciao ciao NT.
La tua idea Cos e' anche la mia.
Sapere come ha vissuto tutti quegli anni (ammesso che parliamo di un personaggio reale) aiuterebbe a trarre un profilo e dedurre molto di piu' su cio' che l'ha spinto alla missione suicida e ragionevolmente spogliarlo della sua aurea divina, anche se bene o male per noi non ci sono dubbi da sciogliere
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Re: Vita, morte e miracoli
gesu per me non e mai esistito
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“se hai un problema e lo puoi risolvere, perché ti arrabbi? Se hai un problema e non lo puoi risolvere, perché ti arrabbi?”
"il medico mi ha detto di riempire di botte tutti i bigotti ............ ehm in verità mi ha detto di scaricare lo stress ma vabbè siamo lì"
Re: Vita, morte e miracoli
Magari ci avessi uno che mi trasforma l'acqua in vino, che devo preparare il ragù! Sperò non la trasformi nel Tavernello, però...
Forse della sua gioventù non ne parla nessuno per avitare troppe battute atee.
Insomma, in gioventù fa il lavoro del babbo, il falegname... poi finisce inchiodato ad una croce di legno...
Forse della sua gioventù non ne parla nessuno per avitare troppe battute atee.
Insomma, in gioventù fa il lavoro del babbo, il falegname... poi finisce inchiodato ad una croce di legno...
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- Sì... mi chiamano Mimì! Ma il mio nome è Lucia!
- Ebbè, ovvio. Ma come avrò fatto a non capirlo?
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Re: Vita, morte e miracoli
Niques ha scritto:Magari ci avessi uno che mi trasforma l'acqua in vino, che devo preparare il ragù! Sperò non la trasformi nel Tavernello, però...
Forse della sua gioventù non ne parla nessuno per avitare troppe battute atee.
Insomma, in gioventù fa il lavoro del babbo, il falegname... poi finisce inchiodato ad una croce di legno...
Destino. Ma l'acqua in vino, ah quella sì che farebbe vacillare il mio razionalismo. Acqua ne ho a sufficienza.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Re: Vita, morte e miracoli
raga ma facciamo un ragionamento visto che siamo in argomento
se dio e onnisciente (cioe vede tutto e prevede il futuro )
quando ha inviato Gesù sulla terra sapeva che lo avrebbero ucciso e sapeva che noi (gli atei intendo) non gli avremmo creduto a che scopo allora inviare il messia???
se dio ha invitato il messia sapendo che poi ci sarebbero state crociate, massacri ecc ecc. allora perché lo ha fatto??
molti cristiani mi hanno detto "dio puo prevedere solo eventi ad una certa distanza di tempo " e allora non e onnisciente via pare??
se dio e onnisciente (cioe vede tutto e prevede il futuro )
quando ha inviato Gesù sulla terra sapeva che lo avrebbero ucciso e sapeva che noi (gli atei intendo) non gli avremmo creduto a che scopo allora inviare il messia???
se dio ha invitato il messia sapendo che poi ci sarebbero state crociate, massacri ecc ecc. allora perché lo ha fatto??
molti cristiani mi hanno detto "dio puo prevedere solo eventi ad una certa distanza di tempo " e allora non e onnisciente via pare??
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Re: Vita, morte e miracoli
oddvod56 ha scritto:raga ma facciamo un ragionamento visto che siamo in argomento
se dio e onnisciente (cioe vede tutto e prevede il futuro )
quando ha inviato Gesù sulla terra sapeva che lo avrebbero ucciso e sapeva che noi (gli atei intendo) non gli avremmo creduto a che scopo allora inviare il messia???
se dio ha invitato il messia sapendo che poi ci sarebbero state crociate, massacri ecc ecc. allora perché lo ha fatto??
Scelghi la sua risposta ponendo una x dentro la casella.
[ ] libero arbitrio
[ ] mistero della fede
[ ] siamo esseri troppo limitati per comprendere il Progetto divino
[ ] altro (specificare) ........... dio non esiste! ............
molti cristiani mi hanno detto "dio puo prevedere solo eventi ad una
certa distanza di tempo " e allora non e onnisciente via pare??
Io questa non l'ho mai sentita
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Re: Vita, morte e miracoli
il libero arbitrio non e cosi se dio e onnisciente , infatti se dio e onnisciente conosce gia il nostro destino e non ha senso darci il libero arbitrio se sa gia cosa faremo non vi pare??
[ ]altro : dio non esiste
[ ]altro : dio non esiste
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"il medico mi ha detto di riempire di botte tutti i bigotti ............ ehm in verità mi ha detto di scaricare lo stress ma vabbè siamo lì"
Re: Vita, morte e miracoli
In realtà i Vangeli cosiddetti canonici non parlano dell'infanzia di Gesù, mentre quelli apocrifi sono piuttosto ricchi di episodi relativi all'attività pre-ministeriale di Gesù. Perchè allora la Chiesa non li considera affatto? Perchè sono palesemente fiabeschi e ricchi di episodi che fanno apparire Gesù come un maghetto permaloso e dispettoso, stile Harry Potter.
Il punto è sempre lo stesso: la Chiesa ha deciso, arbitrariamente, quali sono i Vangeli autentici e quali sono invece quelli fasulli, e i credenti, quindi, concentrano la propria attenzione solo sui canonici ritenendoli gli unici degni di sacralità.
Per quanto mi riguarda sono tutti sullo stesso piano, per cui sia nei primi 30 anni di vita che negli ultimi 3 (circa), il Gesù della fede altro non è se non un personaggio mitologico e fantasioso, che compie azioni mitologiche e simboliche.
Il Gesù che a 9 anni gioca con dei bambini rendendoli ciechi, zoppi e sordi e poi li guarisce (sempre per divertimento), oppure trasforma un legno in serpente e una roccia in fuoco, e poi per sfuggire al rimprovero del padre si trasforma in un altro bambino, per me si trova sullo stesso, identico piano del Gesù che risuscita Lazzaro, cammina sulle acque, seda le tempeste e moltiplica i pani e i pesci.
Per quale logico motivo si dovrebbe credere in queste ultime fandonie, mentre si dovrebbero ritenere fandonie solo le prime?
Il punto è sempre lo stesso: la Chiesa ha deciso, arbitrariamente, quali sono i Vangeli autentici e quali sono invece quelli fasulli, e i credenti, quindi, concentrano la propria attenzione solo sui canonici ritenendoli gli unici degni di sacralità.
Per quanto mi riguarda sono tutti sullo stesso piano, per cui sia nei primi 30 anni di vita che negli ultimi 3 (circa), il Gesù della fede altro non è se non un personaggio mitologico e fantasioso, che compie azioni mitologiche e simboliche.
Il Gesù che a 9 anni gioca con dei bambini rendendoli ciechi, zoppi e sordi e poi li guarisce (sempre per divertimento), oppure trasforma un legno in serpente e una roccia in fuoco, e poi per sfuggire al rimprovero del padre si trasforma in un altro bambino, per me si trova sullo stesso, identico piano del Gesù che risuscita Lazzaro, cammina sulle acque, seda le tempeste e moltiplica i pani e i pesci.
Per quale logico motivo si dovrebbe credere in queste ultime fandonie, mentre si dovrebbero ritenere fandonie solo le prime?
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Che sciocchi questi terrestri, pregano un dio che loro stessi hanno creato.
Ming lo Spietato, Flash Gordon
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Re: Vita, morte e miracoli
e gia pensate al vangelo di giuda!!
ne vogliamo parlare??!?!?!?!?!?!?!??!
e vero tradì Gesù ma poi si pentì , e in oltre era un apostolo quindi .....
ne vogliamo parlare??!?!?!?!?!?!?!??!
e vero tradì Gesù ma poi si pentì , e in oltre era un apostolo quindi .....
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Re: Vita, morte e miracoli
oddvod56 ha scritto:e gia pensate al vangelo di giuda!!
ne vogliamo parlare??!?!?!?!?!?!?!??!
e vero tradì Gesù ma poi si pentì , e in oltre era un apostolo quindi .....
Il Vangelo di Giuda (che non fu scritto da Giuda) costituisce una delle tante testimonianze circa le differenti versioni e interpretazioni tra vangeli (canonici e apocrifi) su uno stesso episodio o personaggio.
Per i vangeli canonici Giuda fu un traditore, per quello di Giuda, invece, fu un semplice strumento nelle mani dello stesso Gesù, utilizzato affinchè si adempisse quanto aveva progettato.
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Re: Vita, morte e miracoli
infatti multi come mai la bibbia lo ripudia dal tronde Gesù era destinato a morire per i peccatori
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Re: Vita, morte e miracoli
Eeeh ma Dio sapeva... Gesù di qua, Cristo di là. Oh non avete capito che Gesù è lo sponsor!?!
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Re: Vita, morte e miracoli
hahaahahaahah o mamma cos sei spassoso !!!!!!! verde per te
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Re: Vita, morte e miracoli
Cosworth117 ha scritto:Eeeh ma Dio sapeva... Gesù di qua, Cristo di là. Oh non avete capito che Gesù è lo sponsor!?!
Con il buco nella mano!
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Re: Vita, morte e miracoli
Niques ha scritto:Cosworth117 ha scritto:Eeeh ma Dio sapeva... Gesù di qua, Cristo di là. Oh non avete capito che Gesù è lo sponsor!?!
Con il buco nella mano!
Papà papà dammi centomila, ma come te ne ho date centomila l'altro ieri, cazzohai le mani bucate, dovresti vedere le braccia papà
andrebbe nel thread comico, lo so, ma magari qualche moderatore sposta
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Re: Vita, morte e miracoli
Rasputin ha scritto:Papà papà dammi centomila, ma come te ne ho date centomila l'altro ieri, cazzohai le mani bucate, dovresti vedere le braccia papà
andrebbe nel thread comico, lo so, ma magari qualche moderatore sposta
Psst... Rasp... Hey Raspp... Devo svelarti un segreto.... Raaasp, hey... Tu sei un moderatore!
Tutto bene in piscina, hai sguazzato?
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Re: Vita, morte e miracoli
Niques ha scritto:
Psst... Rasp... Hey Raspp... Devo svelarti un segreto.... Raaasp, hey... Tu sei un moderatore!
Tutto bene in piscina, hai sguazzato?
Ho spostato gli utlimi OT in sport, tabelle di allenamento evtl. proseguiamo lì
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Re: Vita, morte e miracoli
Somiglianze fra horus e gesù:
fu annunciata la sua nascita alla madre dall'angelo Thot, che le
comunicò anche che il figlio sarebbe stato concepito
verginalmentenacque in una grotta il 25 dicembre dalla vergine Iside, annunciato da una stella d'oriente
venne adorato nella grotta da pastori e da tre saggi che gli offrirono in dono oro, incenso e mirrada
da bambino insegnò in un tempio
ebbe 12 discepoli
all'età di 30 anni fu battezzato da una figura nota come Anup, che venne in seguito decapitato (come Giovanni Battista)
combatté 40 giorni nel deserto contro Satana
compì miracoli, come la resurrezione dei morti e la camminata sulle acque
fu chiamato il "Santo Bambino" ed era noto con molti nomi, tra cui:
"La Verità", "La Luce", "La Vita", "L'Unto Figlio di Dio" e il "Buon
Pastore", "L'Agnello", "La Stella del Mattino"
Sapeva volare e cantare
Horus nacque a Annu, il "posto del pane", mentre Gesù nacque a Bethleem, la "casa del pane"
fu crocifisso tra due ladroni e dopo tre giorni risorse dai morti
viene rappresentato da una croce
assieme a Iside e Osiride, Horo costituisce un membro della trinità egizia.
Come direbbe quella trasmissione antiscientifica di Voyager: Sono solo coincidenze?
Ergo gesù non è mai esistito
fu annunciata la sua nascita alla madre dall'angelo Thot, che le
comunicò anche che il figlio sarebbe stato concepito
verginalmentenacque in una grotta il 25 dicembre dalla vergine Iside, annunciato da una stella d'oriente
venne adorato nella grotta da pastori e da tre saggi che gli offrirono in dono oro, incenso e mirrada
da bambino insegnò in un tempio
ebbe 12 discepoli
all'età di 30 anni fu battezzato da una figura nota come Anup, che venne in seguito decapitato (come Giovanni Battista)
combatté 40 giorni nel deserto contro Satana
compì miracoli, come la resurrezione dei morti e la camminata sulle acque
fu chiamato il "Santo Bambino" ed era noto con molti nomi, tra cui:
"La Verità", "La Luce", "La Vita", "L'Unto Figlio di Dio" e il "Buon
Pastore", "L'Agnello", "La Stella del Mattino"
Sapeva volare e cantare
Horus nacque a Annu, il "posto del pane", mentre Gesù nacque a Bethleem, la "casa del pane"
fu crocifisso tra due ladroni e dopo tre giorni risorse dai morti
viene rappresentato da una croce
assieme a Iside e Osiride, Horo costituisce un membro della trinità egizia.
Come direbbe quella trasmissione antiscientifica di Voyager: Sono solo coincidenze?
Ergo gesù non è mai esistito
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Dubium Sapientiae Initium (Cartesio)
L'irrazionalità è la radice quadrata di tutti i mali. (Richard Feynman)
Il Filosofo nel ventunesimo secolo. E' un po come se Platone vendesse panini da Burger King. (Be.Human)
Nell'universo agiscono 4 forze fondamentali: La forza Gravitazionale, la forza Elettromagnetica, la forza Nucleare Debole e la forza Nucleare Forte. L'umo invece, a differenza dell'Universo, ne ha una sola: La forza della Stupidità. (Be.Human)
Mentre i sentimenti mettono l'uomo al centro dell'universo, la razionalità lo fa scendere dal suo piedistallo (Be.Human)
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Re: Vita, morte e miracoli
Multiverso ha scritto:In realtà i Vangeli cosiddetti canonici non parlano dell'infanzia di Gesù, mentre quelli apocrifi sono piuttosto ricchi di episodi relativi all'attività pre-ministeriale di Gesù. Perchè allora la Chiesa non li considera affatto? Perchè sono palesemente fiabeschi e ricchi di episodi che fanno apparire Gesù come un maghetto permaloso e dispettoso, stile Harry Potter.
Il punto è sempre lo stesso: la Chiesa ha deciso, arbitrariamente, quali sono i Vangeli autentici e quali sono invece quelli fasulli, e i credenti, quindi, concentrano la propria attenzione solo sui canonici ritenendoli gli unici degni di sacralità.
Per quanto mi riguarda sono tutti sullo stesso piano, per cui sia nei primi 30 anni di vita che negli ultimi 3 (circa), il Gesù della fede altro non è se non un personaggio mitologico e fantasioso, che compie azioni mitologiche e simboliche.
Il Gesù che a 9 anni gioca con dei bambini rendendoli ciechi, zoppi e sordi e poi li guarisce (sempre per divertimento), oppure trasforma un legno in serpente e una roccia in fuoco, e poi per sfuggire al rimprovero del padre si trasforma in un altro bambino, per me si trova sullo stesso, identico piano del Gesù che risuscita Lazzaro, cammina sulle acque, seda le tempeste e moltiplica i pani e i pesci.
Per quale logico motivo si dovrebbe credere in queste ultime fandonie, mentre si dovrebbero ritenere fandonie solo le prime?
Gia', sono stato troppo precipitoso e non avevo considerato gli apocrifi.
Il maghetto gia' in tenerissima eta' era un vero pestifero, leoni e fiere che diventano mansuete, alberi che si piegano per offrire i propri frutti, coetanei di giochi dispettosi che secca all'istante, oppure ignari maestri che dopo averlo bacchettato anch'essi muoiono.
Insomma un bel da fare per Maria e Giuseppe, sempre alle prese con folle inferocite per i guai causati dal piccolo Harry Potter, qui un assaggio:
Pseudovangelo Di Matteo 26, 1 ha scritto: Dopo il ritorno di Gesù dall'Egitto, mentre era in Galilea, già al principio del quarto anno di età, un giorno di sabato giocava con dei fanciulli presso il letto del Giordano. Gesù, sedutosi, fece sette laghetti di fango, dotò ciascuno di canaletti per mezzo dei quali, a un suo comando, portava acqua dal torrente al lago e di nuovo la riportava. Uno di quei fanciulli, un figlio del diavolo, con animo invidioso, chiuse le imboccature dei canaletti che portavano acque nei laghetti e mandò all'aria quanto aveva fatto Gesù. Allora Gesù gli disse: "Guai a te, figlio di morte, figlio di Satana. Osi tu distruggere quanto io ho compiuto?". Colui che aveva agito così, subito morì.
[2] Alzarono allora la voce i genitori del morto contro Maria e Giuseppe; dicevano loro: "Vostro figlio ha maledetto il nostro figlio ed è morto". Giuseppe e Maria si recarono subito da Gesù a causa del tumulto dei genitori del ragazzo e dell'assembramento dei Giudei. Giuseppe disse in segreto a Maria: "Io non oso parlargli. Ammoniscilo tu, dicendogli: perché hai suscitato contro di noi l'odio del popolo, e ci tocca sopportare l'odio molesto della gente?". Giunta da lui la madre lo pregò dicendo: "Signore mio, che ha fatto mai costui per morire?". Egli le rispose: "Era degno di morte, avendo mandato all'aria quanto io avevo fatto".
Dato che dovrebbero essere scaduti i diritti sul copyright metto sotto spoiler la seconda parte dell'apocrifo in questione, (la lunghezza oltrepassa il limite autorizzato) se i vostri bambini sono stanchi delle solite fiabe questa e' piu' che una valida alternativa.
!!!! Attenzione (Holubice) contiene materiale misticheggiante non approvato dagli stregoni ufficiali !!!
- Spoiler:
- VANGELO DELLO PSEUDO-MATTEO
[...]
[18] Prodigi nel viaggio e in Egitto.
Giunti a una grotta vollero riposarsi. La
beata Maria discese dal giumento e, seduta, teneva il bambino Gesù sul suo
grembo. Con Giuseppe c'erano tre ragazzi e con Maria una ragazza che
facevano la stessa strada. Improvvisamente dalla grotta uscirono molti draghi:
i ragazzi, vedendoli, furono presi da gran timore e gridarono. Allora Gesù scese
dal grembo di sua madre, stette dritto sui suoi piedi davanti ai draghi: essi
però adorarono Gesù e poi se ne andarono via. Si adempì allora quanto era
stato detto dal profeta Davide, con le parole: dalla terra lodate il Signore, o
draghi e abissi tutti. Ma egli, il bambinello Gesù, camminando davanti ad essi,
ordinò loro di non fare più male a nessuno. Maria e Giuseppe temevano che il
bambino fosse morso dai draghi; ma Gesù disse: "Non temete, e non pensate
che io sia un bambino. Io infatti sono sempre stato perfetto e lo sono tuttora:
è necessario che davanti a me tutte le bestie selvatiche diventino mansuete".
[19, 1] I leoni e i leopardi lo adoravano e si accompagnavano a loro nel
deserto: ovunque andavano Giuseppe e Maria, li precedevano, mostrando la
strada, chinando la loro testa; prestando loro servizio, facevano le feste con la
coda e lo adoravano con grande riverenza. La prima volta che Maria vide leoni,
leopardi e altre specie di fiere venire attorno a loro si spaventò grandemente.
Guardandola in faccia con volto sereno, Gesù disse: "Mamma, non temere. Non
vengono per farti del male, bensì si premurano di ossequiare te e me". Con
queste parole allontanò il timore dal suo cuore.
[2] I leoni camminavano con essi, con i buoi, gli asini e le bestie da soma che
portavano le cose necessarie, e, pur restando insieme, non facevano male ad
alcuno, ma rimanevano mansueti tra le pecore e i montoni che avevano
condotto seco dalla Giudea e avevano con sé. Camminavano tra i lupi e non
avevano paura di nulla, e nessuno era molesto all'altro. Si avverò allora quanto
era stato detto dal profeta: i lupi pascoleranno con gli agnelli. Il leone e il bue
mangeranno insieme la paglia. C'erano infatti due buoi e un carro nel quale
portavano le cose necessarie e lungo il cammino li guidavano i leoni.
[20, 1] Nel terzo giorno di viaggio, gli altri camminavano, ma la beata Maria
stanca per il troppo calore del sole del deserto e vedendo un albero di palma
disse a Giuseppe: "Mi riposerò alquanto all'ombra di quest'albero". Giuseppe
dunque la condusse premuroso dalla palma e la fece discendere dal giumento.
Sedutasi, la beata Maria guardò la chioma della palma, la vide piena di frutti e
disse a Giuseppe: "Desidererei, se possibile, prendere dei frutti di questa
palma". Giuseppe le rispose: "Mi meraviglio che tu dica questo, e che, vedendo
quanto è alta questa palma, tu pensi di mangiare dei suoi frutti. Io penso
piuttosto alla mancanza di acqua: è già venuta meno negli otri e non abbiamo
onde rifocillare noi e i giumenti".
[2] Allora il bambino Gesù, che riposava con viso sereno sul grembo di sua
madre, disse alla palma: "Albero, piega i tuoi rami e ristora mia mamma con il
tuo frutto". A queste parole, la palma piegò subito la sua chioma fino ai piedi
della beata Maria; da essa raccolsero i frutti con i quali tutti si rifocillarono.
Dopo che li ebbero raccolti tutti, la palma restava inclinata aspettando, per
drizzarsi, il comando di colui al cui volere si era inclinata. Gesù allora le disse:
"Palma, alzati, prendi forza e sii compagna dei miei alberi che sono nel
paradiso di mio padre. Apri con le tue radici la vena di acqua che si è nascosta
nella terra, affinché da essa fluiscano acque a nostra sazietà". La palma subito
si eresse, e dalla sua radice incominciò a scaturire una fonte di acque
limpidissime oltremodo fresche e chiare. Vedendo l'acqua sorgiva si
rallegrarono grandemente e si dissetarono con essi anche tutti i giumenti e le
bestie. Resero quindi grazie a Dio.
[21] Il giorno dopo partirono di là. Quando incominciarono il cammino, Gesù si
rivolse alla palma e disse: "Palma, ti dò il privilegio, che uno dei tuoi rami sia
trasportato dai miei angeli e piantato nel paradiso di mio padre. Ti conferisco la
benedizione che a tutti coloro che lottano e vincono, si dica: sei giunto alla
palma della vittoria". Mentre diceva questo, l'angelo del Signore apparve dritto
sulla palma e, preso uno dei suoi rami, volò al cielo con il ramo in mano. Ciò
vedendo, tutti caddero con la faccia a terra e restarono come morti. Gesù,
rivolto a loro, disse: "Perché la paura ha afferrato il vostro cuore? Non sapete
che la palma che io feci trasferire in paradiso, sarà nel luogo di delizie a
disposizione di tutti gli uomini santi, come fu a disposizione nostra in questo
luogo solitario?". Quelli, allora, tutti pieni di gioia, divennero forti, e si
alzarono.
[22, 1] Dopo di questo, mentre erano in viaggio, Giuseppe disse a Gesù:
"Signore, questo calore ci cuoce. Se gradisci, seguiamo la strada lungo il mare
affinché possiamo riposarci nelle città marittime". Gesù gli rispose: "Non
temere, Giuseppe. Io vi accorcerò la strada sicché, quanto cammino avreste
percorso in trenta giorni, lo compirete in questo solo giorno".
Mentre essi parlavano così, spinsero lo sguardo innanzi e incominciarono a
vedere i monti dell'Egitto e le sue città.
[2] Giunsero contenti ai confini di Ermopoli, ed entrarono in una città
dell'Egitto chiamata Sotine. E siccome in essa non vi era nessun conoscente al
quale potessero chiedere ospitalità, entrarono in un tempio che era detto
campidoglio d'Egitto. In questo tempio vi erano trecentocinquantacinque idoli,
ai quali ogni giorno erano tributati, in modo sacrilego, onori divini. Gli Egiziani
della stessa città entrarono nel campidoglio ove i sacerdoti presero ad
ammonirli affinché ogni giorno, come era richiesto dall'onore divino, offrissero i
loro sacrifici.
[23, 1] Ma avvenne che, entrata nel tempio la beatissima Maria con il
bambino, tutti gli idoli si prostrarono a terra, sicché giacevano tutti con la
faccia a terra completamente rovinati e spezzati, mostrando così che non
erano proprio nulla. Si compì allora quanto era stato detto dal profeta Isaia:
"Ecco, il Signore verrà su di una nube leggera, entrerà in Egitto e al suo
cospetto saranno scosse tutte le opere manufatte degli Egiziani".
[24, 1] La notizia fu riferita a Affrodisio, governatore di quella città, ed egli
venne al tempio con tutto il suo esercito. Visto che Affrodisio era venuto al
tempio con tutto il suo esercito, i pontefici pensavano che fosse venuto
soltanto per vendicarsi contro coloro che erano stati causa della caduta degli
idoli. Egli, invece, entrato nel tempio, visti tutti gli idoli giacere prostrati faccia
a terra, si appressò alla beata Maria che portava il Signore sul suo grembo,
l'adorò e disse a tutto il suo esercito e a tutti i suoi amici: "Se questi non fosse
il dio dei nostri dèi, i nostri dèi non sarebbero caduti faccia a terra davanti a
lui, né giacerebbero prostrati al suo cospetto. Noi tutti dunque se non faremo
con maggiore attenzione ciò che vediamo fare dai nostri dèi, potremo incorrere
nel pericolo della sua indignazione e andare tutti incontro alla morte, come
accadde al faraone re d'Egitto il quale, non avendo creduto a numerosi prodigi,
fu sommerso in mare con tutto il suo esercito". Tutto il popolo di quella città
credette, allora, nel Signore Dio per mezzo di Gesù Cristo.
[25] Ritorno dall'Egitto e primi prodigi. Non molto tempo dopo, un angelo disse
a Giuseppe: "Ritorna nella tua terra di Giuda. Coloro che cercavano la vita del
fanciullo, sono morti".
[26, 1] Dopo il ritorno di Gesù dall'Egitto, mentre era in Galilea, già al principio
del quarto anno di età, un giorno di sabato giocava con dei fanciulli presso il
letto del Giordano. Gesù, sedutosi, fece sette laghetti di fango, dotò ciascuno
di canaletti per mezzo dei quali, a un suo comando, portava acqua dal torrente
al lago e di nuovo la riportava. Uno di quei fanciulli, un figlio del diavolo, con
animo invidioso, chiuse le imboccature dei canaletti che portavano acque nei
laghetti e mandò all'aria quanto aveva fatto Gesù. Allora Gesù gli disse: "Guai
a te, figlio di morte, figlio di Satana. Osi tu distruggere quanto io ho
compiuto?". Colui che aveva agito così, subito morì.
[2] Alzarono allora la voce i genitori del morto contro Maria e Giuseppe;
dicevano loro: "Vostro figlio ha maledetto il nostro figlio ed è morto". Giuseppe
e Maria si recarono subito da Gesù a causa del tumulto dei genitori del ragazzo
e dell'assembramento dei Giudei. Giuseppe disse in segreto a Maria: "Io non
oso parlargli. Ammoniscilo tu, dicendogli: perché hai suscitato contro di noi
l'odio del popolo, e ci tocca sopportare l'odio molesto della gente?". Giunta da
lui la madre lo pregò dicendo: "Signore mio, che ha fatto mai costui per
morire?". Egli le rispose: "Era degno di morte, avendo mandato all'aria quanto
io avevo fatto".
[3] La madre allora lo pregava, dicendo: "No, Signore mio, perché tutti
insorgono contro di noi". Non volendo rattristare sua madre, con il suo piede
destro egli toccò il sedere del morto dicendogli: "Alzati, figlio iniquo. Non sei
degno, infatti, di entrare nella pace di mio padre, avendo tu mandato all'aria
quanto io avevo fatto". Allora colui che era morto risuscitò e se ne andò.
E Gesù, attraverso un canaletto conduceva, al suo comando, le acque nei
laghetti.
[27, 1] Accadde dopo che, alla vista di tutti, Gesù prese del fango dai laghetti
che aveva fatto e con esso plasmò dodici passeri. Quando Gesù fece questo
era di sabato e con lui c'erano molti fanciulli. Un giudeo, vedendolo fare
questo, disse a Giuseppe: "Non vedi, Giuseppe, che il fanciullo Gesù compie di
sabato ciò che non gli è lecito fare? Con il fango, plasmò dodici passeri". Udito
ciò, Giuseppe lo rimproverò, dicendo: "Perché fai di sabato cose che non ci è
lecito fare?". Udendo le parole di Giuseppe e picchiando una mano contro
l'altra, disse ai suoi passeri: "Volate!". E alla voce del suo comando presero a
volare. Mentre tutti erano lì e vedevano e udivano, disse agli uccelli: "Andate e
volate per la terra e per tutto il mondo, e vivete!".
I presenti vedendo tali prodigi, furono pieni di grande stupore. Alcuni lo
lodavano e l'ammiravano, ma altri lo biasimavano. Certuni andarono dai
principi dei sacerdoti e dai capi dei farisei e annunziarono loro come Gesù,
figlio di Giuseppe, avesse compiuto grandi prodigi e miracoli davanti a tutto il
popolo di Israele.
Ciò fu annunziato nelle dodici tribù di Israele.
[28, 1] Di nuovo avvenne che un figlio del sacerdote del tempio, Anna, giunse
con Giuseppe; alla vista di tutti, tenendo in mano un bastone distrusse con
rabbia i laghetti che Gesù aveva fatto con le sue mani e ne disperse l'acqua
che vi aveva raccolta dal torrente. Chiuse e distrusse gli stessi canaletti dai
quali entrava l'acqua. Ciò visto, Gesù disse a quel ragazzo che aveva mandato
all'aria i suoi laghetti: "O pessimo rampollo di iniquità, figlio di morte, officina
di Satana, il frutto del tuo seme sarà veramente senza forza, le tue radici
senza umore, i tuoi rami aridi e sprovvisti di frutto". E alla vista di tutti, il
ragazzo rimase stecchito e morì. Giuseppe allora tremò, prese Gesù, se ne
tornò a casa sua con lui.
[29, 1] Con lui c'era la madre.
Improvvisamente, dalla parte contraria, un altro ragazzo, anch'egli operaio di
iniquità, si buttò di corsa sulla spalla di Gesù con l'intenzione di schernirlo o
fargli del male, se avesse potuto. Gesù gli disse: "Che tu non possa tornare
sano dalla via sulla quale cammini". E subito cadde e morì.
I genitori del morto, che avevano visto l'accaduto, esclamarono: "Donde è nato
questo ragazzo? E' evidente che ogni parola che dice è vera e spesso si realizza
prima ancora che la pronunci". I genitori del ragazzo si avvicinarono a
Giuseppe e gli dissero: "Togli Gesù da questo luogo! Non può abitare con noi in
questo comune. O, almeno, insegnagli a benedire e a non maledire". Giuseppe
si avvicinò a Gesù e l'ammonì, dicendo: "Perché fai tali cose? Sono già molti
quelli che si lamentano di te; a causa tua ci odiano e sopportiamo, a causa tua,
le molestie degli uomini".
Gesù rispose a Giuseppe, dicendo: "Nessun figlio è saggio se non colui che è
stato istruito da suo padre secondo la scienza di questo tempo, e la
maledizione del padre nuoce soltanto a quelli che fanno del male".
Si radunarono allora contro Gesù e lo accusarono presso Giuseppe. Al vedere
questo, Giuseppe fu oltremodo spaventato, temendo la violenza e la sedizione
del popolo di Israele. Ma in quel momento Gesù prese per l'orecchio il fanciullo
morto, lo tenne sospeso da terra alla presenza di tutti, e videro Gesù parlare
con lui come fa un padre con suo figlio. Il suo spirito ritornò in lui ed egli
rivisse. E tutti ne furono stupiti.
[30, 1] Gesù a scuola. Un certo maestro giudeo di nome Zachia udì Gesù che
pronunciava tali parole e, vedendo che in lui c'era una insuperabile conoscenza
della virtù, ne rimase addolorato e incominciò a parlare contro Giuseppe in
modo indiscreto, stolto, e senza timore. Diceva: "Non vuoi tu affidare tuo figlio
affinché sia istruito nella scienza umana e nel timore? Vedo che tu e Maria
amate vostro figlio più che le tradizioni degli anziani del popolo. E' infatti
necessario che noi onoriamo maggiormente i sacerdoti di tutta la chiesa di
Israele, e ci preoccupiamo che egli abbia amore verso i bambini, e sia da noi
istruito nella dottrina giudaica".
[2] Giuseppe però gli rispose: "E chi è mai colui che può tenere e istruire
questo bambino? Se tu lo puoi tenere e istruire, noi non siamo contrari che tu
l'istruisca in tutte quelle cose che tutti devono imparare". Udito quanto aveva
detto Zachia, Gesù gli rispose: "I precetti della Legge, dei quali tu hai parlato
poc'anzi e tutte le cose alle quali tu ti sei riferito bisogna che siano osservati da
coloro che sono istruiti nelle scienze umane; ma io sono estraneo ai vostri
tribunali, e non ho un padre carnale. Tu che leggi la Legge e sei istruito, resta
nella Legge; io invece ero prima della Legge. Mentre tu ritieni di non avere
alcun uguale nella dottrina, sarai istruito da me: nessun altro, infatti, può
insegnare le cose alle quali tu hai fatto cenno; lo può soltanto colui che ne è
degno. Quando io sarò esaltato da terra, porrò fine a ogni menzione della
vostra genealogia. Tu non sai quando sei nato: io solo so quando siete nati e
quanto tempo durerà la vostra vita sulla terra".
[3] Tutti coloro che udivano queste chiare parole, si stupivano e esclamavano:
"Oh, oh, oh, questo è un mistero meravigliosamente grande e mirabile. Non
abbiamo mai udito cose simili. Mai da alcun altro, né dai profeti, né dai farisei,
né dagli scribi, è stato udito o detto qualcosa di simile. Noi sappiamo dove è
nato costui; e ancora non ha raggiunto i cinque anni: e come mai sa dire tali
cose?". I farisei risposero: "Noi non abbiamo udito mai simili parole da un
bambino della sua età".
[4] Gesù rispose loro: "Voi vi meravigliate che un bambino dica cose simili?
Perché dunque non credete a me per quelle cose di cui vi ho parlato? Siccome
vi ho detto che so quando siete nati, tutti vi meravigliate: vi dirò cose più
grandi, e ne resterete ben più meravigliati. Io vidi Abramo, che voi dite essere
vostro padre, ho parlato con lui ed egli mi ha visto".
Ciò udito, si tacquero e più nessuno di loro osava parlare. Gesù disse loro:
"Sono stato in mezzo a voi con i bambini, e non mi avete conosciuto. Vi ho
parlato come a persone sagge, e non avete distinto la mia voce perché siete
minori di me, e di poca fede".
[31, 1] Il maestro Zachia disse di nuovo a Giuseppe e a Maria: "Datemi il
ragazzo e io l'affiderò al maestro Levi affinché gli insegni le lettere e lo
istruisca". Allora Giuseppe e Maria, accarezzando Gesù, lo condussero a scuola
affinché fosse istruito nelle lettere dal vecchio Levi. Entrato che fu, Gesù
taceva. Il maestro Levi diceva a Gesù una lettera iniziando dalla prima, la
lettera alef e gli diceva: "Rispondi!". Ma Gesù taceva e non rispondeva. Il
precettore Levi, adirato, prese una verga di storace e lo percosse sulla testa.
[2] Ma Gesù disse al maestro Levi: "Perché mi percuoti? Sappi che, in verità, io
che sono percosso ammaestro colui che mi percuote assai più di quanto io
possa essere ammaestrato. Io, infatti, ti posso insegnare quelle cose che tu
stesso dici. Ma tutti costoro che parlano sono ciechi e ascoltano, come bronzo
risonante o cembalo squillante, nei quali non ci sono quelle cose delle quali si
intende il suono".
Gesù soggiunse poi a Zachia: "Ogni lettera, dall'alef fino al tet, si distingue
dalla disposizione. Prima, dunque, tu dì che cos'è la tet, e io poi ti dirò che
cos'è l'alef". Disse ancora loro Gesù: "Coloro che non conoscono l'alef, come
possono insegnare la tet, ipocriti? Dite prima che cosa è l'alef ed io poi vi
crederò quando parlerete della bet". Gesù iniziò così a domandare i nomi delle
singole lettere, e chiese: "Il maestro della Legge dica che cos'è la prima
lettera, perché ha molti triangoli graduati, subacuti, divisi in mezzo, opposti,
allungati, eretti, giacenti e in curva". All'udire questo, Levi restò stupefatto di
una così molteplice disposizione dei nomi delle lettere.
[3] Incominciò allora a gridare a quanti l'udivano, dicendo: "Come può vivere
sulla terra costui? Al contrario, è degno di essere appeso a una grande croce.
Può, infatti, spegnere il fuoco ed eludere altri tormenti. Ritengo che egli
esisteva prima del cataclisma, ed è nato prima del diluvio. Qual ventre mai l'ha
portato? O quale madre l'ha generato? O quali mammelle l'hanno allattato?
Davanti a lui io fuggo, non potendo resistere alla parola della sua bocca, e il
mio cuore resta stupito all'udire simili parole. Credo che nessun uomo possa
intendere la sua parola, a meno che Dio non sia con lui. Proprio io, infelice, mi
sono dato in balia delle sue derisioni. Mentre pensavo di avere un discepolo, ho
incontrato il mio maestro, che ignoravo. Che dirò? Non riesco a sopportare le
parole di questo ragazzo: fuggirò da questo comune, non riuscendo a
comprendere queste cose. Io, vecchio, sono stato vinto da un bambino, poiché
non riesco a trovare né l'inizio né la fine delle cose che egli dice. E', invero,
difficile, da soli, trovare il principio. Non mento, asserendo che ai miei occhi,
l'operare di questo ragazzo, gli inizi del suo parlare e gli scopi delle sue
intenzioni non hanno nulla di comune con gli uomini. Non so se questo è un
mago o se è un dio; o, certamente, un angelo di Dio parla in lui. Donde sia,
donde venga, che ne sarà di lui, non lo so".
[4] Allora Gesù, con il volto sereno, sorrise di lui e disse con autorità a tutti i
presenti figli di Israele in ascolto: "Gli infruttuosi fruttifichino, i ciechi vedano,
gli zoppi camminino dritti, i poveri godano dei beni, e i morti rivivano affinché
ciascuno ritorni al suo stato primitivo e resti in esso, questo è la radice della
vita e della dolcezza perpetua". Dopo che il bambino Gesù ebbe così parlato,
subito guarirono tutti coloro che erano caduti in maligne infermità. E più non
osavano dirgli qualcosa o ascoltarlo.
[32, 1] Altri prodigi di Gesù. Dopo ciò, Giuseppe e Maria se ne andarono con
Gesù nella città di Nazaret: e lì egli restò con i suoi genitori. Un giorno di
sabato, Gesù giocava con dei bambini sulla terrazza di una casa, e avvenne
che uno dei bambini gettò un altro dalla terrazza giù a terra, e questo morì. I
genitori del morto, non avendo visto la cosa, gridavano contro Giuseppe e
Maria, dicendo: "Vostro figlio gettò per terra il nostro, ed è morto".
Gesù taceva e non rispondeva nulla. Giuseppe e Maria vennero di corsa da
Gesù e sua madre lo supplicò, dicendo: "Signore mio, dimmi se sei stato tu a
gettarlo per terra". Subito Gesù discese dalla terrazza per terra e chiamò il
ragazzo per nome, Zenone. E quello gli rispose: "Signore". Gli disse Gesù:
"Sono forse stato io a buttarti giù per terra dalla terrazza?". E quegli rispose:
"No, Signore". I genitori del ragazzo che era stato ucciso si meravigliarono, e
in seguito a questo prodigio resero onore a Gesù.
Giuseppe e Maria con Gesù se ne andarono di là a Gerico.
[33, 1] Gesù aveva sei anni e sua madre lo mandò con una brocca ad attingere
acqua alla fontana assieme a dei bambini. E avvenne che, dopo avere attinto
l'acqua, uno dei bambini gli diede una spinta e rovesciò la brocca rompendola.
Ma Gesù stese il mantello di cui si serviva, e raccolse nel mantello tanta acqua
quanta ne conteneva la brocca, e la portò a sua madre. A questa vista lei fu
presa da meraviglia: meditava tra sé, e riponeva tutto in cuor suo.
[34, 1] Un giorno prese un po' di grano dal granaio di sua madre e lo seminò in
un campo: il grano nacque, crebbe e si moltiplicò in gran quantità; alla fine,
egli stesso lo miet‚, ne raccolse i frutti, ne fece tre cori e li donò ai suoi molti
discepoli.
[35] C'è una strada che esce da Gerico e va verso il fiume Giordano ove
passarono i figli di Israele: si dice che lì si sia fermata l'arca del testamento.
Gesù aveva otto anni, quando uscì da Gerico e andò verso il Giordano; lungo la
strada, vicino alla riva del Giordano, c'era una caverna nella quale una
leonessa nutriva i suoi piccoli, e perciò nessuno poteva camminare sicuro per
quella strada. Gesù, dunque, venendo da Gerico, sapeva che nella caverna
c'era una leonessa con i suoi piccoli, tuttavia vi entrò alla presenza di tutti.
Appena i leoni videro Gesù, gli andarono incontro e l'adorarono; Gesù si pose a
sedere nella caverna e i leoncelli correvano qua e là intorno ai suoi piedi, lo
accarezzavano e scherzavano con lui. I leoni più vecchi se ne stavano discosti
a testa bassa, adorandolo e facendogli festa con la coda.
Allora il popolo che se ne stava discosto, non vedendo Gesù, disse: "Se costui,
o i suoi genitori, non avesse compiuto dei peccati gravi non si sarebbe offerto
ai leoni". Mentre il popolo pensava queste cose ed era in preda a grande
timore, ecco che, al cospetto di tutti, Gesù uscì dalla caverna preceduto dai
leoni mentre i leoncelli giocavano tra i suoi piedi. I genitori di Gesù, a testa
bassa, e un po' discosti, se ne stavano ad osservare; anche il popolo, a causa
dei leoni, se ne stava discosto, ma non osavano congiungersi ad essi.
Allora Gesù prese a dire al popolo: "Quanto le bestie sono migliori di voi! Esse
conoscono il loro Signore e lo glorificano mentre voi, uomini, che siete fatti a
immagine e somiglianza di Dio, lo ignorate. Le bestie mi riconoscono e si fanno
mansuete gli uomini mi vedono e non mi riconoscono".
[36, 1] Poi Gesù, sotto gli occhi di tutti, passò il Giordano con i leoni e l'acqua
del Giordano si divise a destra e a sinistra. Disse allora ai leoni, ma lo
sentirono tutti: "Andate in pace e non fate male a nessuno; ma anche l'uomo
non vi rechi molestia fino a che siate ritornati là donde siete usciti". Essi lo
salutarono non soltanto con la voce, ma anche con il corpo, e poi se ne
andarono nei loro luoghi. E Gesù se ne ritornò da sua madre.
[37, 1] Giuseppe, essendo falegname, faceva attrezzi di legno, gioghi per buoi,
aratri, strumenti per smuovere la terra e adatti alle colture, letti di legno, e un
giorno andò da lui un giovane che gli commissionò un letto di sei cubiti.
Giuseppe ordinò al suo garzone di tagliare il legno con una sega di ferro,
secondo la misura comandata. Ma questi non seguì in tutto la misura
prescritta, e fece una parte del legno più corta dell'altra. Giuseppe, tutto
impensierito, incominciò a escogitare che cosa gli conveniva fare.
[2] Quando Gesù lo vide così impensierito, poiché la cosa fatta gli pareva
irrimediabile, gli rivolse una parola consolatoria: "Vieni, disse, teniamo i capi
delle assi, accostiamole insieme capo con capo, e pareggiamole tirandole verso
di noi: così potremo renderle uguali". Giuseppe obbedì a colui che comandava:
sapeva che egli poteva fare tutto quello che voleva. Giuseppe prese i capi delle
assi e le appoggiò a un muro, presso di sé; Gesù tenne i due capi opposti di
quelle assi, e tirò a sé l'asse più corta, uguagliandola all'asse più lunga. Poi
disse a Giuseppe: "Ora vai a lavorare, e fai quanto avevi promesso di fare".
Giuseppe fece quanto aveva promesso.
[38, 1] Gesù a scuola. Avvenne che, per la seconda volta, Giuseppe e Maria
furono pregati dal popolo affinché mandassero Gesù a scuola per istruirsi nelle
lettere. Essi assecondarono questo invito e, secondo il precetto dei vecchi, lo
condussero da un maestro affinché lo istruisse nella scienza umana. Il maestro
iniziò con autorità ad ammaestrarlo dicendo: "Dì alfa". Gesù però gli rispose:
"Tu dimmi prima che cos'è beta ed io ti dirò che cos'è alfa". Irato da questo, il
maestro percosse Gesù, ma poco dopo averlo percosso morì.
[2] E Gesù se ne ritornò a casa da sua madre. Giuseppe si intimorì e chiamò a
sé Maria; le disse: "Sono veramente triste per questo ragazzo fino a morirne.
Può, infatti, accadere che un giorno o l'altro qualcuno lo percuota
maliziosamente ed egli muoia". Maria gli rispose: "Non pensare, uomo di Dio,
che ciò possa avvenire. Ritieni anzi per certo che colui che lo ha mandato a
nascere tra gli uomini, lo custodirà da ogni malignità e, nel suo nome, lo
preserverà dal male".
[39, 1] I Giudei, per la terza volta, supplicarono Maria e Giuseppe di condurlo,
con le loro carrozze, a studiare da un altro maestro. Temendo il popolo,
l'insolenza dei principi e le minacce dei sacerdoti, Giuseppe e Maria lo
condussero nuovamente a scuola, pur sapendo che non poteva imparare
alcunché dagli uomini colui che solo da Dio aveva una scienza perfetta.
[2] Entrato nella scuola, Gesù, sotto la guida dello Spirito santo, dalla mano
del maestro che stava insegnando la Legge davanti a tutto il popolo che
vedeva e udiva, prese il libro e incominciò a leggere non già quanto era scritto
nel loro libro, ma a parlare nello spirito del Dio vivo come se da una viva
sorgente sgorgasse un torrente di acqua e la sorgente restasse sempre piena.
Insegnava al popolo le grandezze del Dio vivo con tale forza che lo stesso
maestro cadde a terra e lo adorò. Il cuore del popolo che era seduto là e
l'aveva udito dire tali cose fu preso dallo stupore.
Giuseppe, udito tutto questo, corse da Gesù nel timore che morisse lo stesso
maestro; ma appena lo vide, il maestro gli disse: "Tu non mi hai dato un
discepolo, ma un maestro: chi può resistere alle sue parole?".
Si compì allora quanto era stato detto dal salmista: "Il fiume di Dio fu ripieno
di acqua. Hai preparato il loro cibo, poiché tale è la sua preparazione".
[40] Dopo di ciò, Giuseppe se ne andò via di là insieme a Maria e Gesù per
recarsi alla marittima Cafarnao, a causa della malizia degli uomini suoi
avversari.
Mentre Gesù abitava a Cafarnao, nella città c'era un uomo molto ricco, di nome
Giuseppe; a motivo di una sua persistente malattia, egli morì sul suo letto.
Gesù, avendo uditi i lamenti, i pianti e le grida elevate dalla gente sul morto,
disse a Giuseppe: "Perché non offri l'aiuto della tua bontà a costui che ha lo
stesso tuo nome?". Giuseppe rispose: "Che potere e che facoltà ho io da offrire
bontà a costui?". Gesù allora gli rispose: "Prendi il fazzoletto del tuo capo, va a
porlo sulla faccia del morto e digli: "Cristo ti salvi!". E subito il defunto sarà
salvo e si alzerà dal suo letto". Udito ciò, Giuseppe, al comando di Gesù, andò
subito correndo, entrò in casa del defunto, prese il fazzoletto che aveva sul suo
capo e lo pose sulla faccia di colui che giaceva sul letto, dicendogli: "Ti salvi
Gesù!". E subito il morto si levò da letto e domandò chi fosse Gesù.
[41, 1] E da Cafarnao se ne andarono nella città di Betlemme: Giuseppe era a
casa sua con Maria, e Gesù con loro.
Un giorno Giuseppe chiamò a sé il suo figlio primogenito, Giacomo, e lo mandò
nell'orto della verdura a raccogliere legumi per preparare una pietanza. Gesù
seguì suo fratello Giacomo nell'orto, senza che Giuseppe e Maria se ne
accorgessero. Mentre Giacomo raccoglieva legumi, da un buco uscì una vipera
e morse una mano di Giacomo, che per l'atroce dolore si mise a urlare. Stava
svenendo, e diceva con voce amara: "Ahi, ahi, una vipera infame mi ha morso
la mano".
[2] Gesù, che se ne stava dalla parte opposta, all'udire quella voce amara
corse da Giacomo, gli prese la mano, e non fece altro che soffiarvi sopra, e la
rinfrescò: subito Giacomo guarì, il serpente invece morì. Giuseppe e Maria
ignoravano quanto era avvenuto; ma al grido di Giacomo e al comando di Gesù
corsero nell'orto e trovarono il serpente già morto e Giacomo guarito bene.
[42, 1] Gesù in famiglia. Quando Giuseppe andava a un convito con i suoi figli
Giacomo, Giuseppe, Giuda, Simone e le sue due figlie, ci andavano pure Gesù
e Maria, sua madre, con sua sorella Maria di Cleofa - data dal Signore Dio a
suo padre Cleofa e a sua madre Anna perché avevano offerto al Signore Maria,
madre di Gesù -: questa Maria fu chiamata con lo stesso nome "Maria", a
conforto dei genitori.
[2] Quando erano insieme, Gesù li santificava e benediceva, ed egli era il
primo che cominciava a mangiare e a bere. Nessuno di loro osava, infatti,
mangiare o bere, sedere alla mensa o spezzare il pane, fino a quando egli non
avesse fatto ciò per primo, santificandoli. Se, per caso, era assente,
aspettavano fino a quando lo facesse. Quando poi egli non voleva prendere
cibo, se ne astenevano anche Giuseppe, Maria e i suoi fratelli, i figli di
Giuseppe. Questi fratelli, avendo davanti ai loro occhi la sua vita, come un faro
luminoso, lo rispettavano e lo temevano. Quando Gesù dormiva, fosse di
giorno o di notte, lo splendore di Dio splendeva su di lui. Al quale sia ogni lode
e gloria nei secoli dei secoli. Amen. Amen.
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