Morire non mi scoccia! E a voi?

scusate ma io sono una persona (semplice )non ho capito come funziona la scala di dawkins quando sono entrata ho chiesto se potevo dire la mia opinione,e mi è piaciuto subito questo gruppo, ma se stò sbagliando ditemelo
grazie

no no figurati e solo che quando qualcuno ti vede la prima cosa che va a notare e come e settata la scala per capire se credi o non credi e via dicendo.......
per me la puoi lasciare cosi tanto lo so che non credi e solo per gli altri

elda salvadori ha scritto:scusate ma io sono una persona (semplice )non ho capito come funziona la scala di dawkins quando sono entrata ho chiesto se potevo dire la mia opinione,e mi è piaciuto subito questo gruppo, ma se stò sbagliando ditemelo
grazie

Non stai sbagliando nulla, anzi!. La scala puoi lasciarla anche per com'è, non ha tanta importanza. Odd non essere pignolo

non sono pignolo!!!!

ma scusa la mia ignoranza cosa vuol dire settata?

elda salvadori ha scritto:ma scusa la mia ignoranza cosa vuol dire settata?

Se vai nel tuo profilo, c'è uno spazio dedicato dove ti viene chiesto di inserire un valore numerico.
Ma non è assolutamente importante, non farci caso: se ti va, inserisci il numero che vuoi (da 0 a 70), se no lo lasci così com'è

Odd, sei pressoché l'unico a dare tutta questa importanza alla scala di Dawkins, ma non tutti sono computerofili come te

Elda, tranquilla, non hai sbagliato nulla. Semplicemente nel profilo personale esiste la possibilità di mettere in chiaro il proprio 'grado di ateismo' attraverso quella barra bianca o azzurra al di sotto del nome.
Non è indispensabile farlo, il tuo arrivo e la tua opinione per noi sono un piacere, e se hai necessità di qualunque aiuto per comprendere meglio il funzionamento del forum, sono a tua disposizione.

odd non fare casino!

grazie a te Avalon e a tutti per la vostra pazienza e comprenzione

Ma di nulla, è un vero piacere.

chi crede in dio e nell'aldilà non dovrebbe avere paura di morire,visto che continuerà poi a vivere un'altra vita dopo la resurrezione.
Chi è ateo dovrebbe dispiacersi di più di lasciare questo mondo a meno che non faccia una vita di merda e allora non vede l'ora di andarsene anche perchè potrebbe verificare se c'è un'aldilà.
Io non ho nessun problema ad andarmene,per me potrebbe essere una liberazione,mi dispicerebbe solo lasciare i miei familiari senza il mio aiuto e poi non sapere se in futuro ci sarà un incontro vero con extraterrestri scesi sul nostro pianeta a parte tutte le invenzioni e scoperte che mi perderei.

insomma, pare che qua l'unica a cui scoccia morire sia la credente... che strano.

Non mi pare strano. Per un ateo autentico a posto con se stesso la morte non è un problema.

(o eri ironica?)

La morte la teme chi ha paura di essere sottoposto ad un giudizio finale con cui verranno valutati meriti e colpe, non chi sa bene che l'unico giudizio proviene dalla propria coscienza, e ha valore nel limitato ambito dell'unica esistenza.

Avalon ha scritto:Non mi pare strano. Per un ateo autentico a posto con se stesso la morte non è un problema. (o eri ironica?)

Multiverso ha scritto:La morte la teme chi ha paura di essere sottoposto ad un giudizio finale con cui verranno valutati meriti e colpe, non chi sa bene che l'unico giudizio proviene dalla propria coscienza, e ha valore nel limitato ambito dell'unica esistenza.

Io non ho paura di un giudizio finale e temo la morte.

La tua idea è smentita dai fatti.

Mi ritengo un ateo autentico, a posto con me stesso, che ha dei cari e a cui piace vivere. Pertanto, credo sia normale avere dei "problemi" con la morte.

Mi ritengo un ateo autentico, a posto con me stesso, che ha dei cari e a cui piace vivere. Pertanto, credo sia normale avere dei "problemi" con la morte.

non ho capito bene in alcuni post sei cristiano in altri ateo forse sono io che non capisco ma esattamente tu ci credi o no???

Prendo per fede la tua affermazione di essere ateo

Cita un solo post dove ho affermato di essere cristiano o di credere che Cristo sia il figlio unigenito di Dio.

Cita un solo post dove ho affermato di essere credente.

Il fatto che io critichi idee atee scorrette dal punto di vista logico dialettico non significa che io non sia ateo, ma semplicemente che tento di avere una visione imparziale della realtà.

Ludwig von Drake ha scritto:Mi ritengo un ateo autentico, a posto con me stesso, che ha dei cari e a cui piace vivere. Pertanto, credo sia normale avere dei "problemi" con la morte.

Quoto e mi accodo alla definizione, pur non capendo del tutto l' "a posto con me stesso".
Anzi non posso credere che in così tanti siate disposti ad accoglierla a braccia aperte. Forse quello che non vi spaventa è l'idea di una morte e fine rispetto all'idea di una morte e paradiso, ma è un altro discorso.

L'"a posto con me stesso" citava una mia frase. Intendo "a posto con la mia coscienza".

Avalon ha scritto:L'"a posto con me stesso" citava una mia frase. Intendo "a posto con la mia coscienza".

Scusa, intendevo dire che non capisco -posto che non sia un problema morire con la coscienza a posto- perchè la morte dovrebbe spaventare se la coscienza non è a posto.

uoz ha scritto:

Avalon ha scritto:L'"a posto con me stesso" citava una mia frase. Intendo "a posto con la mia coscienza".

Scusa, intendevo dire che non capisco -posto che non sia un problema morire con la coscienza a posto- perchè la morte dovrebbe spaventare se la coscienza non è a posto.

Era solo una citazione, nulla apportava a quanto da me detto. Come hai fatto notare rischiava di creare fraintendimenti.

Fai finta di non averla letta.

jessica ha scritto:insomma, pare che qua l'unica a cui scoccia morire sia la credente... che strano.

A dir la verità a me, ateo, morire non pare tutta questa figata, eh...

Uoz, non abbiamo definito le caratteristiche della morte ma che è solo "non vita".

Evidentemente Morte è spesso accompagnata da agonia, dolore, dal panico di vedere morire i propri cari, figli, nipoti, madri, etc... certo che morire di vecchiaia non è come morire di cancro guardando le persone intorno a te che dopo diranno "muoiono sempre i migliori" e... "cosa indica con quel dito?" "form... format c: "... beeeeeeep

(senza tanto filosofare)

Mi spaventa eccome e se dicessi il contrario non sarei sincero.

Mi terrorizzerebbe il fatto di lasciare i miei bambini piccoli, mia moglie, i miei cari senza prima avere svolto i compiti che mi sono prefissato.

Me la auguro fulminea ed il piu' in la' nel tempo possibile, quando e se diverro' vecchio, malandato e sofferente l'aspetterei come un sollievo (probabilmente)

by 100% Ateo inside

SergioAD ha scritto:Uoz, non abbiamo definito le caratteristiche della morte ma che è solo "non vita".

Evidentemente Morte è spesso accompagnata da agonia, dolore, dal panico di vedere morire i propri cari, figli, nipoti, madri, etc... certo che morire di vecchiaia non è come morire di cancro guardando le persone intorno a te che dopo diranno "muoiono sempre i migliori" e... "cosa indica con quel dito?" "form... format c: "... beeeeeeep

Si credo anche io, forse ci si riferiva a cose diverse.
Quello che mi riserverà la vecchiaia, non lo so. Probabilmente cambierò del tutto l'atteggiamento mentale e sarò disposto ad accettarle la morte con serenità, forse. Ma ora il pensiero di uno "spegnimento" anche senza sofferenze o addirittura provando piacere mi sta abbondantemente in quel posto, quindi si, mi seccherebbe, parecchio anche. E se avessi modo di salvarmi, lotterei con tutte le forze per farlo, anche se ciò dovesse causarmi dolori e sofferenze in contrapposizione ad una morte dolce.

ah ecco...


ava: beh non so se il tono si potesse definire o meno ironico, semplicemente ero piuttosto incredula sul fatto che l'ateo quadratico medio avrebbe accettato la morte col sorriso e a cuor leggero...

Temo di essere un'atea pentagonale dalla parte sbilenca della curva di Gauss, allora

Avalon ha scritto:Temo di essere un'atea pentagonale dalla parte sbilenca della curva di Gauss, allora

Hm... nel senso che davvero per te non sarebbe un problema se ti spegnessero ora?

jessica ha scritto:insomma, pare che qua l'unica a cui scoccia morire sia la credente... che strano.

Normale. E logico

Spiego meglio quanto ho scritto nel mio post.
Il succo è "non vivo con la paura della mia morte". Non sto lì ad ossessionarmi pensando che potrei anche non esserci più da un momento all'altro per una qualunque causa. Semplicemente non ci penso, ed ovviamente mi auguro di rompere i coglioni al mio prossimo per il più lungo tempo possibile ed in buona salute. Se penso alla mia morte, mi angoscia l'idea di non vedere più mia moglie e i miei bambini, cioè le mie ragioni di vita.
Se penso alla morte dei miei figli, ecco, allora sì che lì mi prende il panico.

davide ha scritto:
Se penso alla morte dei miei figli, ecco, allora sì che lì mi prende il panico.

eh...

davide ha scritto:Spiego meglio quanto ho scritto nel mio post.
Il succo è "non vivo con la paura della mia morte". Non sto lì ad ossessionarmi pensando che potrei anche non esserci più da un momento all'altro per una qualunque causa. Semplicemente non ci penso, ed ovviamente mi auguro di rompere i coglioni al mio prossimo per il più lungo tempo possibile ed in buona salute. Se penso alla mia morte, mi angoscia l'idea di non vedere più mia moglie e i miei bambini, cioè le mie ragioni di vita.
Se penso alla morte dei miei figli, ecco, allora sì che lì mi prende il panico.

Quotatissimo Davide

Rasputin ha scritto:

davide ha scritto:
Se penso alla morte dei miei figli, ecco, allora sì che lì mi prende il panico.

eh...

Lo so Rasp, lo so...

Avalon ha scritto:Temo di essere un'atea pentagonale dalla parte sbilenca della curva di Gauss, allora

Niente di tutto questo... se ognuno di noi attraverso quello che scriviamo "vedesse" l'altro... ci puoi scommettere che qualche privilegio l'umano lo ha. Questa è una delle volte che non sono supercalifragilisticespiralitoso...

Uoz, non sarebbe un problema. Accademicamente potrei avere voglia di fare qualcosa ancora, ma in ogni caso non sarebbe un *mio* problema.

Con il rischio di morte improvvisa ci convivo da tempo per questioni mediche, e non gli ho mai dato particolare rilevanza.

Davide, forse è proprio il fatto che non ho - e non desidero - legami così forti a consentirmi questo distacco.

Ludwig von Drake ha scritto:

Multiverso ha scritto:La morte la teme chi ha paura di essere sottoposto ad un giudizio finale con cui verranno valutati meriti e colpe, non chi sa bene che l'unico giudizio proviene dalla propria coscienza, e ha valore nel limitato ambito dell'unica esistenza.

Io non ho paura di un giudizio finale e temo la morte.

La tua idea è smentita dai fatti.

Mi ritengo un ateo autentico, a posto con me stesso, che ha dei cari e a cui piace vivere. Pertanto, credo sia normale avere dei "problemi" con la morte.

Sicuramente non sono riuscito a spiegarmi.
Nelle mie quattro righe intendevo semplicemente evidenziare un paradosso, e cioè che proprio i credenti sono quelli che maggiormente, o in misura più intensa, temono la morte rispetto agli atei.
Questo, mi pareva ovvio, non significa che tutti gli atei sono felici di crepare mentre tutti i credenti se la fanno nelle mutande al sol pensiero, perchè, come ben sai, non esistono categorie assolute nel genus umano.
L'ateo accetta ed elabora diversamente l'idea della morte e la paura che l'accompagna, rispetto ai credenti che sono davvero molto più spaventati dall'idea di lasciare questo mondo, pur avendo la certezza (mi pare che una lettera agli Ebrei definisca la fede certezza di cose che si sperano e dimostrazione di cose che non si vedono) che la loro vita continuerà.
Tale considerazione deriva non soltanto da esperienze di forum, ma anche da constatazioni nella vita reale.