Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
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Zoroastro1981
terenzio
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Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
Gli adolescenti sono «catturati» dalla sua carica trasgressiva e anticristiana. Ma non conoscono la spietatezza con cui giustifica l’eugenetica. Per lui il cristianesimo è colpevole per il suo messaggio di amore per il prossimo, per i deboli, i malati, i diseredati. Un buon motivo per non congedarsene.
[Da «il Timone», n. 64, giugno 2007]
Friedrich Nietzsche è un pensatore geniale ed il suo pensiero ha trattato moltissime tematiche, riuscendo ad esprimere diverse istanze veramente importanti, in uno stile accattivante e suggestivo. Quando gli adolescenti lo incontrano, restano spesso affascinati e catturati dalla sua personalità magnetica e dalla sua dirompente carica «trasgressiva» ad anticristiana. Ovviamente, non è intento di queste brevi righe tracciare una disamina complessiva della sua speculazione; lo scopo di quanto segue è soltanto attenuare la fascinazione che Nietzsche è capace di esercitare sugli adolescenti. Senza per questo volere fare di tutta l’erba un fascio del suo pensiero: sarebbe un’operazione metodologicamente scorretta.
Vogliamo qui segnalare alcuni passi davvero spietati e crudeli delle sue opere, raramente noti agli adolescenti, per insinuare in loro almeno qualche ripensamento.
Non vogliamo certo prendere posizione sulla questione storiografica del rapporto tra il pensiero di Nietzsche ed il nazismo. Ma quello che sarebbe importante che gli adolescenti sapessero è, almeno, che (come ha sottolineato in particolare Renè Girard) Nietzsche è un sostenitore dell’eugenetica e dell’uccisione dei deboli, dei malati, del ritardati, degli infermi, in favore di una «purificazione» della razza umana. Inoltre, è bene sapere che quel cristianesimo che molti rifiutano, anche sulla scorta dei feroci attacchi nietzscheani, viene attaccato da questo filosofo anche (sebbene non solo) per la sua funzione di baluardo a protezione della dignità di ogni essere umano, per il suo messaggio di amore e solidarietà verso il prossimo.
Infatti, Nietzsche sosteneva una concezione evoluzionistica applicata all’uomo, secondo la quale il genere umano deve progredire verso il superuomo attraverso la selezione dei migliori e l’eliminazione dei deboli e, pertanto, accusava il cristianesimo di essere uno pseudoumanesimo, che si opponeva alla vera (vera secondo Nietzsche) filantropia, proprio per avere sempre difeso ogni uomo, nessuno escluso: «I deboli e i malriusciti devono perire, questo è il principio del nostro amore per gli uomini. […] Che cos’è più dannoso di qualsiasi vizio? Agire pietosamente verso tutti i malriusciti e i deboli — il cristianesimo» (L’anticristo, Adelphi, 1970, p. 169). Similmente: «l’individuo fu considerato dal cristianesimo cosi importante, posto in modo così assoluto, che non lo si poté più sacrificare, ma la specie sussiste solo grazie a sacrifici umani» (Frammenti postumi 1888-1889, vol. VIII, tomo III, 15 [110], Adelphi, 1974, pp. 257-258).
Nietzsche non può tollerare che il cristianesimo e la morale cristiana abbiano sancito che ogni uomo ha la stessa dignità di fronte a Dio e, perciò, è inviolabile: «la morale ha preservato [...] i disgraziati attribuendo a ciascuno un valore infinito» (Il nichilismo europeo. Frammento di Lenzerheide, Adelphi, 2006, p. 16); «Davanti a Dio tutte le “anime” diventano uguali; ma questa è proprio la più pericolosa di tutte le valutazioni possibili! Se si pongono gli individui come uguali, si mette in questione la specie, si favorisce una prassi che mette capo alla rovina della specie; il cristianesimo è il principio opposto a quello della selezione. Se il degenerato e il malato devono avere altrettanto valore del sano […] allora il corso naturale dell’evoluzione è impedito. […] questo amore universale per gli uomini è in pratica un trattamento preferenziale per tutti i sofferenti, falliti degenerati: esso ha in realtà abbassato la forza, la responsabilità, l’alto dovere di sacrificare uomini. […] la specie ha bisogno del sacrificio dei falliti, deboli, degenerati; ma proprio a questi ultimi si rivolse il cristianesimo […] che cos’è la virtù e l’amore per gli uomini nel cristianesimo, se non appunto questa reciprocità nel sostegno, questa solidarietà del debole, questo ostacolo frapposto alla selezione? La vera filantropia vuole il sacrificio per il bene della specie. […] È questo pseudoumanesimo che si chiama cristianesimo vuole giungere appunto a far sì che nessuno venga sacrificato» (Frammenti postumi, p. 258).
E ancora: «la legge suprema della vita vuole che si sia senza compassione per ogni scarto e rifiuto della vita; che si distrugga ciò che per la vita ascendente sarebbe solo ostacolo, veleno […] — in una parola cristianesimo —; è immorale nel senso più profondo dire “non uccidere”» (ibidem, p. 23).
In questa maniera, in modo (per Nietzsche) imperdonabile, nel cristianesimo Dio è diventato un «bastone per gli stanchi […] un’àncora di salvezza per tutti coloro che stanno per annegare, il dio-della-povera-gente, il dio-dei-peccatori, il dio-degli-infermi» (L’anticristo, p. 184). Perciò Nietzsche disprezza «quello strano mondo malato in cui in cui ci introducono i vangeli […] in cui i rifiuti della società, le malattie nervose e un’”infantile” idiozia sembrano essersi dati convegno», (ibidem, p. 204).
O, ancora, la colpa del cristianesimo è quella di essere una proposta universale e non razziale: «Il cristianesimo non era “nazionale”, non era condizionato dalla razza — si volgeva a ogni specie di diseredati della vita, trovava ovunque i suoi alleati. Il cristianesimo ha alla sua base la rancune [il risentimento] del malati, l’istinto diretto contro i sani, contro la salute. […] quel che per il mondo è debole, quel che per il mondo è insensato, quel che per il mondo è volgare e spregevole, Dio lo ha eletto: questa era la formula [del cristianesimo]» ed è per questo che, secondo Nietzsche «il cristianesimo è stato fino ad oggi la più grande sciagura dell’umanità» (L’anticristo, p. 237).
Non c’è da stupirsi che Nietzsche proclami il dovere di sbarazzarsi dei malati, in un modo che anticipa alcuni odierni sostenitori dell’eutanasia: «Il malato è un parassita della società. In certe condizioni non è decoroso vivere più a lungo. Continuare a vegetare in una imbelle dipendenza dai medici e dalle pratiche mediche, dopo che è andato perduto il senso della vita, il diritto alla vita, dovrebbe suscitare nella società un profondo disprezzo». Ed ecco il compito del medici: «I medici, dal canto loro, dovrebbero essere i mediatori di questo disprezzo — non [dovrebbero dare] ricette, ma ogni giorno [esprimere] una nuova dose di nausea di fronte ai loro pazienti». E bisogna «Creare una nuova responsabilità, quella del medico» perché «il supremo interesse della vita, della vita ascendente, esige che […] si sopprima senza riguardo la vita in via di degenerazione». E, cosi, conclude Nietzsche: «Non è in nostro potere impedire di essere nati: ma possiamo riparare a questo errore — giacché talora [essere nati] è un errore. Quando ci si sopprime, si fa la cosa più degna di rispetto che esista: con ciò, quasi, si merita di vivere... La società, ma the dico!, la vita stessa risulta avvantaggiata da questo più che da qualsiasi altra “vita” vissuta nella rinuncia» (Crepuscolo degli idoli, § 36).
Forse qualcuno si sforzerà di attenuare il senso del passi nietszcheani che abbiamo ripercorso, ma, in definitiva, non se ne può cambiare il significato.
E, allora, le domande finali che insorgono sono queste: siamo proprio sicuri che il pensiero di Nietzsche sia così affascinate? E vale proprio la pena di sbarazzarsi del cristianesimo, come vuole fare Nietzsche?
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«Nietzsche non perde mai l’occasione dl fustigare ogni senso di pietà per i deboli e per i malati. Vero Don Chisciotte della morte, il filosofo condanna qualunque misura in favore dei diseredati, e denuncia nella preoccupazione per le vittime la causa di ciò che egli interpreta come invecchiamento precoce della nostra civiltà. [...] non vi è dubbio che la difesa evangelica delle vittime sia più umana del nietzscheanesimo […]. È il cristianesimo a detenere la verità contro la follia nietzscheana».
(René Girard, Vedo Satana cadere come la folgore, Adelphi, p. 228).
Bibliografia
René Girard, Vedo Satana Cadere come la folgore, Adelphi, 2001, pp. 223-236.
René Girard, Giuseppe Fornari, Il caso Nietzsche. La ribellione fallita dell’anticristo, Marietti,2002.
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terenzio- -------------
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Re: Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
Interessanti alcune parti dell'articolo, se non fosse chiaro il fondamentalismo dello scrittore che spunta in frasi del tipo "È il cristianesimo a detenere la verità".
petitio principi: predetermini,prima di ogni analisi logica, l'essenza di una cosa,cioè ne dai una valore alterato affinchè il tuo ragionamento fili liscio meglio
Ovvero, l'autore denuncia alcuni atteggiamenti di Nietzsche oggi popolarmente deprecabili,
certo! il povero niescthze! e chi poteva pensarlo 100 /200 anni fa che un essere umano fosse un essere umano quindi degno di rispetto! e chi poteva sospettarlo
ma compie un salto logico, passando da una (poco) accurata analisi di alcuni passi a affermazioni prive di fondamento.
praticamente tu fai un'analisi senza fare l'analisi...dimmi la verità, sei berlusconiano, vero?
terenzio- -------------
- Numero di messaggi : 247
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Data d'iscrizione : 17.01.10
Re: Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
La verità è che Nietzsche, accetta tutto ed il contrario di tutto, è un'uomo per cui falso e vero non esistono, poiché quello che è vero oggi, domani potrebbe essere nient'altro che menzogna.
Nice è per sua stessa definizione, nichilista attivo, cioè non crede in nulla, è un immoralista, la sua morale risiede nel suo intelletto di uomo, che rivaluta continuamente il mondo attorno alla sua figura, che rinnovandosi continuamente "non scende dai gradini alti, per andare verso i bassi", ma fa l'opposto, parte dai bassi, per andare agli alti:"Avete percorso il cammino dal verme all' uomo,e molto in voi ha ancora del verme.In passato foste scimmie,e ancor oggi l' uomo é più scimmia di qualsiasi scimmia.E il più saggio tra voi non é altro che un'ibrida disarmonia di pianta e spettro si evolve ed eleva se stesso a superuomo, perché lo status umano non è altro che uno status evolutivo intermedio." Da qui, deriva la non accettazione dei dogmi tipici di ogni religione, da parte del filosofo tedesco ed anche da parte mia.
Per il resto credo che gli aforismi che hai postato, da questi testi, non siano pienamente esplicativi del pensiero di Nietzsche, vanno di certo analizzati, in ottica molto più ampia.
Quindi io dico senza dubbi MEGLIO NIETZSCHE!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma visto che tutto è vero, e tutto falso, sono completamente disponibile a discuterne l'opposto, tranne del fatto che" ogni cosa che è stata detta da un teologo è falsa, questo può valere come imperativo universale".
Non fate gli "intossicati della terra" l'ateo è un essere senziente, che ha capito che Dio è una creazione umana, un ostacolo, agli uomini che cercano di evolversi e migliorarsi, poiché pone il suo fondamento nel giudizio a priori. Non fate lo stesso, giudicando il mio maestro morale, per pochi aforismi per l'assenza totale di pietà in lui.
"Agli uomini dei quali mi importa qualche cosa io auguro sofferenze, abbandono, malattia, disprezzo - io desidero che non restino loro sconosciuti, il disprezzo di se, il martirio della diffidenza di se, la miseria del vinto, non ho compassione di loro, perchè gli auguro una sola cosa, che oggi si posa dimostrare che un uomo abbia un valore - gli auguro di resistere." (F. Nietzsche La volontà di potenza)
Nice è per sua stessa definizione, nichilista attivo, cioè non crede in nulla, è un immoralista, la sua morale risiede nel suo intelletto di uomo, che rivaluta continuamente il mondo attorno alla sua figura, che rinnovandosi continuamente "non scende dai gradini alti, per andare verso i bassi", ma fa l'opposto, parte dai bassi, per andare agli alti:"Avete percorso il cammino dal verme all' uomo,e molto in voi ha ancora del verme.In passato foste scimmie,e ancor oggi l' uomo é più scimmia di qualsiasi scimmia.E il più saggio tra voi non é altro che un'ibrida disarmonia di pianta e spettro si evolve ed eleva se stesso a superuomo, perché lo status umano non è altro che uno status evolutivo intermedio." Da qui, deriva la non accettazione dei dogmi tipici di ogni religione, da parte del filosofo tedesco ed anche da parte mia.
Per il resto credo che gli aforismi che hai postato, da questi testi, non siano pienamente esplicativi del pensiero di Nietzsche, vanno di certo analizzati, in ottica molto più ampia.
Quindi io dico senza dubbi MEGLIO NIETZSCHE!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma visto che tutto è vero, e tutto falso, sono completamente disponibile a discuterne l'opposto, tranne del fatto che" ogni cosa che è stata detta da un teologo è falsa, questo può valere come imperativo universale".
Non fate gli "intossicati della terra" l'ateo è un essere senziente, che ha capito che Dio è una creazione umana, un ostacolo, agli uomini che cercano di evolversi e migliorarsi, poiché pone il suo fondamento nel giudizio a priori. Non fate lo stesso, giudicando il mio maestro morale, per pochi aforismi per l'assenza totale di pietà in lui.
"Agli uomini dei quali mi importa qualche cosa io auguro sofferenze, abbandono, malattia, disprezzo - io desidero che non restino loro sconosciuti, il disprezzo di se, il martirio della diffidenza di se, la miseria del vinto, non ho compassione di loro, perchè gli auguro una sola cosa, che oggi si posa dimostrare che un uomo abbia un valore - gli auguro di resistere." (F. Nietzsche La volontà di potenza)
Zoroastro1981- Numero di messaggi : 4
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Re: Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
Meglio Nietzsche o il cristianesimo?
Sono indeciso, purtroppo, però, dopo aver risposto che "Maradona è più forte di Pelé" e che "Messi non può essere paragonato a Maradona", mi sto dedicando al quesito se sia meglio il dolce o il salato.
Quindi questa domanda dovrà aspettare un po' di tempo, la metto tra le pratiche da evadere (ordinate per valore intellettuale) e la pongo subito dopo "meglio la Fox o la Jolie"...
Sono indeciso, purtroppo, però, dopo aver risposto che "Maradona è più forte di Pelé" e che "Messi non può essere paragonato a Maradona", mi sto dedicando al quesito se sia meglio il dolce o il salato.
Quindi questa domanda dovrà aspettare un po' di tempo, la metto tra le pratiche da evadere (ordinate per valore intellettuale) e la pongo subito dopo "meglio la Fox o la Jolie"...
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
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Re: Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
Zoroastro1981 ha scritto:
"Agli uomini dei quali mi importa qualche cosa io auguro sofferenze, abbandono, malattia, disprezzo - io desidero che non restino loro sconosciuti, il disprezzo di se, il martirio della diffidenza di se, la miseria del vinto, non ho compassione di loro, perchè gli auguro una sola cosa, che oggi si posa dimostrare che un uomo abbia un valore - gli auguro di resistere." (F. Nietzsche La volontà di potenza)
lessi nietzsche su un letto d'ospedale..
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perché sapevo che ce ne sarebbe stato un altro.
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Re: Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
thread come questo mi inducono a pensare che sia veramente difficile per qualcuno capire le basi del ragionamento razionale.
Io non mi sento un cieco in cerca della luce, una pecorella smarrita che chiama il suo pastore ecc ecc. per cui assetato e indebolito assorbo tal quale il pensiero di un qualsiasi conspecifico magari famoso.
ho un cervello e capacità di analisi, ascolto e leggo, ciò che trovo utile e formativo cerco di assorbirlo, ciò che mi pare inutile e diseducativo lo scarto. Mi importa una bella sega di Nietsche o di Gesù o di Beppe di Bedo*, non ho una griglia di valori a cui debbo conformarmi altrimenti sono dannato o con-dannato a vivere in eterno. Io "sono", e questo fa di me uno dei pochi agglomerati molecolari fortunati in grado di percepire appieno questo stato. ogni mio giorno è conoscenza apprendimento confutazione analisi emozione irrazionalità (perché no? i razionali sanno essere, a loro scelta, irrazionali, mentre ahimé non è possibile il contrario). Oggi leggo Nietsche, mi piace, domani lo rileggo e mi ci pulisco il culo; il terzo giorno, anziché banalmente resuscitare, sintetizzo le mie conoscenze e prendo dai suoi scritti ciò che trovo sensato e relego in zona wc il resto. non è difficile... possibile che per qualcuno occorra sempre porsi in subordine rispetto a qualcos'altro, un dio uno scrittore un filosofo una squadra di calcio una f++a...
* medico: Vediamo queste analisi, Beppe"
Beppe: "eccole"
medico: "mamma mia che disastro! Beppe, ma lei beve?"
Beppe: "Sì grazie, un gocciolino volentieri"
Io non mi sento un cieco in cerca della luce, una pecorella smarrita che chiama il suo pastore ecc ecc. per cui assetato e indebolito assorbo tal quale il pensiero di un qualsiasi conspecifico magari famoso.
ho un cervello e capacità di analisi, ascolto e leggo, ciò che trovo utile e formativo cerco di assorbirlo, ciò che mi pare inutile e diseducativo lo scarto. Mi importa una bella sega di Nietsche o di Gesù o di Beppe di Bedo*, non ho una griglia di valori a cui debbo conformarmi altrimenti sono dannato o con-dannato a vivere in eterno. Io "sono", e questo fa di me uno dei pochi agglomerati molecolari fortunati in grado di percepire appieno questo stato. ogni mio giorno è conoscenza apprendimento confutazione analisi emozione irrazionalità (perché no? i razionali sanno essere, a loro scelta, irrazionali, mentre ahimé non è possibile il contrario). Oggi leggo Nietsche, mi piace, domani lo rileggo e mi ci pulisco il culo; il terzo giorno, anziché banalmente resuscitare, sintetizzo le mie conoscenze e prendo dai suoi scritti ciò che trovo sensato e relego in zona wc il resto. non è difficile... possibile che per qualcuno occorra sempre porsi in subordine rispetto a qualcos'altro, un dio uno scrittore un filosofo una squadra di calcio una f++a...
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fine.
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Re: Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
Non che cosa deve prendere il posto dell'umanità nella successione delle creature, è il problema che io qui pongo (-L'uomo è una fine-): bensì quale tipo d'uomo si deve allevare, si deve volere, in quanto di maggior valore, più degno di vivere, più certo di un futuro.
Questo tipo di maggior valore è già esistito abbastanza spesso: ma come caso fortunato, come eccezione, mai in quanto voluto.
Anzi esso è stato addirittura particolarmente temuto, è stato finora quasi il temibile per eccellenza; -e dalla paura fu il tipo opposto ad esser voluto, allevato, raggiunto; l'animale domestico, la bestia da gregge, l'uomo bestia malata, - il cristiano... (Friedrich W. Nietzsche - L'anticristo)
Questo tipo di maggior valore è già esistito abbastanza spesso: ma come caso fortunato, come eccezione, mai in quanto voluto.
Anzi esso è stato addirittura particolarmente temuto, è stato finora quasi il temibile per eccellenza; -e dalla paura fu il tipo opposto ad esser voluto, allevato, raggiunto; l'animale domestico, la bestia da gregge, l'uomo bestia malata, - il cristiano... (Friedrich W. Nietzsche - L'anticristo)
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Dubium Sapientiae Initium (Cartesio)
L'irrazionalità è la radice quadrata di tutti i mali. (Richard Feynman)
Il Filosofo nel ventunesimo secolo. E' un po come se Platone vendesse panini da Burger King. (Be.Human)
Nell'universo agiscono 4 forze fondamentali: La forza Gravitazionale, la forza Elettromagnetica, la forza Nucleare Debole e la forza Nucleare Forte. L'umo invece, a differenza dell'Universo, ne ha una sola: La forza della Stupidità. (Be.Human)
Mentre i sentimenti mettono l'uomo al centro dell'universo, la razionalità lo fa scendere dal suo piedistallo (Be.Human)
Be.Human- -------------
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Re: Meglio Nietzsche o il cristianesimo? di Giacomo Samek Lodovici
Eureka! Ho la risposta!
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