abbandoni scolastici: doppi quelli maschili

abbandoni scolastici: doppi quelli maschili

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https://www.youtube.com/user/vittimauomo?feature=mhum#p/u/0/WHqlsHHtQXQ

I maschi hanno maggiori difficoltà scolastiche, si diplomano in più tempo e con voti peggiori. Il 57% delle lauree sono femminili con punte del 73% nelle facoltà umanistiche. Gap è in crescita. (MIUR 2005) - Nonostante questo gli organismi "pari opportunità" adottando misure "aggravanti", ad esempio la Toscana ed altre regioni (nel programma FSE 2007/2010), offrono a sole donne buoni studio e sconti del 50% per iscrizioni universitarie. (!)
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Rasputin ha scritto:Arrivi giusto, a partire da qui:

http://atei.forumitalian.com/argomenti-vari-f8/quando-il-femminismo-e-maschio-t1647-10.htm#33710

ross, sono sempre interessanti i tuoi annunci ma che ne diresti ogni tanto anche di partecipare un po'? Qualcuno potrebbe sentirsi sfruttato (Non io eh)

il tempo è sempre poco :)
r

Immagino che il topic miri a produrre qualche tentativo di spiegazione.
Non offro per il momento le mie (sarebbe fuorviante: sono un prof.!) e propongo qualche ipotesi: i maschi studiano meno perché....

- vista la crisi, non pensano che serva a costruirsi un avvenire
- prevedono di svolgere lavori autonomi (manuali, creativi ecc.) per cui la scuola non prepara
- i genitori li foraggiano comunque, per cui "si divertono"
- l'ingresso in massa delle donne, più brave, ha provocato una crisi d'identità
- hanno maggiore libertà di movimento e passano meno tempo in casa
- mancano di amor proprio
- aspirano a lavori meno "intellettuali" (calciatore, tronista ecc,)
- sono meno conformisti delle donne e contestano i programmi di studio
- vorrebbero studiare altre discipline, secondo loro più utili
- la scuola è poco stimolante e credibile in generale

Vediamo se la discussione va avanti....

abigail ha scritto:Immagino che il topic miri a produrre qualche tentativo di spiegazione.
Non offro per il momento le mie (sarebbe fuorviante: sono un prof.!) e propongo qualche ipotesi: i maschi studiano meno perché....

1 vista la crisi, non pensano che serva a costruirsi un avvenire
2 prevedono di svolgere lavori autonomi (manuali, creativi ecc.) per cui la scuola non prepara
3 i genitori li foraggiano comunque, per cui "si divertono"
4 l'ingresso in massa delle donne, più brave, ha provocato una crisi d'identità
5 hanno maggiore libertà di movimento e passano meno tempo in casa
6 mancano di amor proprio
7 aspirano a lavori meno "intellettuali" (calciatore, tronista ecc,)
8 sono meno conformisti delle donne e contestano i programmi di studio
9 vorrebbero studiare altre discipline, secondo loro più utili
10 la scuola è poco stimolante e credibile in generale

Vediamo se la discussione va avanti....

Dei 10 punti(e che è, decalogo? ), il 4 a mio parere è l'unico che si attagli al problema maschile, dato che tutti gli altri punti sarebbero validi sia per maschi che per femmine. Peraltro, è un punto che non condivido. 50 anni fa sarebbe forse potuto essere vero, ma ora no. Siamo tutti, in un certo senso, figli del '68, e quindi siamo consapevoli di come ruoli 'maschi' e ruoli 'femmine', fondamentalmente, non esistano più e(a parte quello di madre), è forse meglio che non ci siano più. Bisogna avere un'identità a cui riferirsi, per considerarla in crisi. Nel nostro caso, non c'è più(a parte nei casi di ragazzi cresciuti in famiglie estremamente retrograde), quindi...

Ma che decalogo, solo un mazzo (10 per caso,non avevo contato!) di ipotesi più o meno peregrine, tanto per far partire la discussione...Per ora siamo agli esordi. Non c'entrano i ruoli di 68ttina memoria, ma la presenza massiccia nelle facoltà anche tradizionalmente maschili: le studentesse, per es. sono al 50% ad ingegneria, matematica o chimica da non molti anni

Bè, fifty-fifty...
Non la trovo una cosa negativa, e finché la cosa rimane in parità mi pare abbastanza normale. Il fatto che una facoltà sia tradizionalmente maschile, mi pare un voler riprendere una serie di ruoli nella società che non ci sono più. Se andassimo a vedere la tradizione, allora è già strano che le donne abbiano un'istruzione universitaria. E' ovvio e normale che le donne, in un paese in cui vige la parità, si iscrivano a tutte le facoltà. E non penso che dalle giovani generazioni ciò sia visto come un problema. Ho 21 anni, sono maschio e perlomeno io non credo che lo sia, e così vale per molti altri. Con l'eccezione, ripeto, di coloro cresciuti in famiglie retrograde(del tipo l'uomo al lavoro e la donna a casa a fare la calza), ma sono ormai eccezioni, spero.

Certo, ottimo il fifty, ma qui ci si chiede perché i maschietti mollino la scuola, università compresa, più delle femminucce...

mah, non sono troppo d'accordo con were (strano... ) sul fatto che non esistono più ruoli di genere.
l'idea che mi sono fatta io è che le femmine siano in qualche modo più motivate. non so bene perchè, ma si applicano, in media, con più costanza (se contate in un'aula studio o in una biblioteca) le ragazze sono quasi sempre in maggioranza, anche alle superiori.

Potresti anche avere ragione, jessica. Forse, le ragazze si impegnano di più a scuola, o forse se la prendono più a cuore(che pensino di dover dimostrare qualcosa)? Credo, però, che ci possa essere forse anche un'altra motivazione. Che il fatto che le ragazze abbiano risultati scolastici migliori(e questo chiaramente ne limita la dispersione scolastica) sia dovuto anche ad una questione biologica. Sembrerebbe, da vari test condotti, che in genere il cervello maschile e femminile abbiano modi diversi di memorizzare le informazioni, e che siano più portati a certe capacità piuttosto che ad altre. In parte, certo non del tutto, anche questo potrebbe essere un motivo di tale 'vantaggio' femminile nella scuola. ma mi piacerebbe avere l'opinione di qualcuno che sull'argomento ne sa più di me.

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Sembrerebbe, da vari test condotti, che in genere il cervello maschile e femminile abbiano modi diversi di memorizzare le informazioni, e che siano più portati a certe capacità piuttosto che ad altre. In parte, certo non del tutto, anche questo potrebbe essere un motivo di tale 'vantaggio' femminile nella scuola. ma mi piacerebbe avere l'opinione di qualcuno che sull'argomento ne sa più di me.

E' indubbio che l'encefalo maschile e femminile siano leggermente differenti: in primis come dimensioni (un etto in meno quello femminile, in media).
Come disse un nostro prof di anatomia doveva esistere un motivo, probabilmente per la differenza nel controllo dei distretti muscolari maggiormente sviluppati nell'uomo, ma la battuta era un po' più sessista onestamente.
A livello del corpo calloso, negli encefali femminili, l'autostrada che intercorre a collegare i due emisferi è nettamente più trafficata , cambiano poi alcune microstrutture a livello dell'ippocampo, nello striato ventrale e nelle formazioni ammoniche ed ovviamente in alcune microaree corticali (ma li c'è un accordo tale paragonabile alla formazione della nazionale tra gli avventori del bar sport)
E' probabile che alcuni processi vengano sviluppati in modalità leggermente diversa; sicuramente l'orientamento, ma anche il riconoscimento di alcuni odore (li però è anche presente l'azione degli estrogeni).
Riguardo alla neurobiologia applicata all'apprendimento per me è al 99.99999% culturale.
Donne è matematica non vanno in genere d'accordo?
Perché?
A livello inconscio, esiste questo pregiudizio, quindi presente anche chi insegna (si aspetta meno ed è leggermente più indulgemente, sempre inconsciamente).
Arriviamo di fronte alle prime difficoltà: capita spesso che la ragazza creda al pregiudizio e si arrenda prima, giustificata dal contesto sociale.
I tempi sono sicuramente cambiati (come diceva Jessica), ma, per come la vedo, rimane ancora abbastanza vivo questo concetto (profezia che si autoadempie, non capirò mai matematica-si blocca completamente l'apprendimento).
In popolazioni in qui non è presente questo pregiudizio (sociologico) i risultati nei test matematici/fisici, sono sovrapponibili.
Forse leggermente diverso è la questione nel gioco degli scacchi.
Direi che a livello culturale ci si aspetta comunque ancora dal sesso femminile una maggiore conformità ed aderenza alle regole (è più scusato un bimbo che fa casinò all'asilo rispetto alla compagna).

Però capiamo perfettamente se qualcuno ci indica una strada che non conosciamo usando destra, sinistra, nord e sud anzichè "Di là, poi giù, poi attraversare ecc".

Consultando una cartina stradale, non abbiamo bisogno di girarla continuamente per capire dove siamo, ma giriamo noi "In testa".

Abbastanza vero, ma non è così banale distinguere le modificazioni ambientali, dall'innato.
I tassisti londinesi (in media) hanno una particolare area dell'ippocampo, con un volume maggiore rispetto a quello della popolazione media; anche nella neurologia si sta superando (entro certi limiti) la vecchia idea delle strutture encefaliche come blocchi granitici.

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dunque. per quel che ho visto nella mia carriera scolastica, quello che fa davvero la differenza sono proprio le motivazioni. al di là delle frange estreme della popolazione studentesca (secchionazzi e disastri totali) il grosso delle classi -anche all'università- era diviso in una buona fetta di ragazze diligenti e di maschi scazzati (che facevano la gara a chi aveva studiato di meno, a preparare esami nel minor tempo possibile ecc).
c'è da dire che di elementi di punta (quelli che le mamme chiamano """geni""") cioè quelli che capivano bene bene senza necessità di spaccarsi di lavoro, ne ho conosciuto solo di maschi. tutte le ragazze eccellenti che conoscevo eccellevano principalmente per la mole di lavoro che si sobbarcavano...
insomma, se dovessi disegnare due curve di rendimento divise per genere, sarebbero due gaussiane di cui quella femminile è più stretta ma col centroide più spostato verso x alte... chiaro no?

ciò detto, per commentare quanto detto da max, non mi pare che gli ultimi sviluppi considerino le diversità tra i due cervelli a leggere differenze (v. ad es i lavori di Haier...--- inutile che mi mandi articoli, tanto hai visto che c'ho il cattofiltro e arrivano solo quelli che mi fanno comodo!!!)
e, tra l'altro, non sono troppo d'accordo neanche sulla matematca. anzi, da come la sapevo io, il cervello femminile ha un certo vantaggio sull'utilizzo della logica astratta da applicazioni "reali". non ho voglia di cercare qualcosa, ma come parziale sostegno posso dirti che, a differenza di fisiche e ingegnerie varie, la facoltà di matematica ha maggioranza di iscritti di sesso femminile...

poi si potrebbe andare a dire qualcosa anche sul diverso trattamento che si riceve in base al sesso (qui sarebbe interessante aprire un 3d apposito, tra l'altro io sarei piuttosto maschilista) ma la cosa si complicherebbe...

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he he... ma anche io sono sempre stata un genio per il mio papà!

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beh no, il barare si vede rispetto alla preparazione. io non sto parlando di gente che sa le cose senza studiarle, ma di gente che le cose che gli spieghi le capisce subito, meglio e riesce a fare mille collegamenti che a una persona "normale" non verrebbero mai, se non dopo un'analisi di giorni della faccenda.

ciò detto, per commentare quanto detto da max, non mi pare che gli ultimi sviluppi considerino le diversità tra i due cervelli a leggere differenze (v. ad es i lavori di Haier...--- inutile che mi mandi articoli, tanto hai visto che c'ho il cattofiltro e arrivano solo quelli che mi fanno comodo!!!)
e, tra l'altro, non sono troppo d'accordo neanche sulla matematca. anzi, da come la sapevo io, il cervello femminile ha un certo vantaggio sull'utilizzo della logica astratta da applicazioni "reali". non ho voglia di cercare qualcosa, ma come parziale sostegno posso dirti che, a differenza di fisiche e ingegnerie varie, la facoltà di matematica ha maggioranza di iscritti di sesso femminile...

Esistono differenze, ma sono comunque minime rispetto al substrato sociale e culturale in cui si viene allevati.

poi si potrebbe andare a dire qualcosa anche sul diverso trattamento che si riceve in base al sesso

Infatti