"caro napolitano, non morì da latitante". una lezione di democrazia
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"caro napolitano, non morì da latitante". una lezione di democrazia
copincollalo in tutti i tuoi forum e blog... mèrita.
SCRIVE A NAPOLITANO: UCCISO DALLA MAFIA, NON MORÌ DA LATITANTE
(ANSA) - ROMA, 19 GEN - «Gentile Presidente, il l8 gennaio scorso è stato il diciassettesimo anniversario dell'assassinio di mio padre, eseguito per mano della mafia a Barcellona Pozzo di Gotto. Quel giorno ho atteso fino all'ultimo una Sua parola di commemorazione, nella Sua veste di massimo rappresentante di quello Stato per la cui difesa mio padre ha dato la vita».
Inizia così una lettera che Sonia Alfano, eurodeputata dell'Idv e figlia del giornalista ucciso dalla mafia, ha scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
«Da Lei - continua Sonia Alfano - quel giorno è venuto solo silenzio, come negli anni passati, verso il ricordo di mio padre» morto «non da latitante» ma, anzi da «condannato a morte perchè i latitanti li faceva arrestare».
L'esponente dell'Idv si lamenta in particolare del ricordo pubblico che il capo dello Stato ha tributato a Craxi «morto dieci anni fa da pluripregiudicato e da latitante, in virtù di due sentenze definitive emesse in nome del popolo italiano. Lei ha detto - continua Sonia Alfano - che sull'ex presidente del Consiglio il peso della responsabilità per la corruzione del sistema politico era caduto con durezza senza eguali. Sono parole di una gravità inaudita, perchè esse implicano o una pretesa ingiustizia di provvedimenti giurisdizionali irrevocabili, oppure una conoscenza di altri responsabili di analoghi crimini sfuggiti alle maglie della giustizia. Mi chiedo - aggiunge l'eurodeputata - se quelle Sue parole non rechino un vulnus, nella forma, alla autorevolezza di procedimenti giudiziari sviluppatisi nel rispetto delle leggi del Paese e, nella sostanza, all'eguale considerazione di tutti i condannati, appartenenti alla casta politica o meno che essi siano. Proprio di questi tempi - fa presente - sono in essere aberranti tentativi di abbattimento dei principi costituzionali di legalità e di eguaglianza dei cittadini. Pur involontariamente - conclude - le Sue parole di oggi rischiano di rafforzarli».
(ANSA).
PDA
19-GEN-10 15:39 NNN
Inizia così una lettera che Sonia Alfano, eurodeputata dell'Idv e figlia del giornalista ucciso dalla mafia, ha scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
«Da Lei - continua Sonia Alfano - quel giorno è venuto solo silenzio, come negli anni passati, verso il ricordo di mio padre» morto «non da latitante» ma, anzi da «condannato a morte perchè i latitanti li faceva arrestare».
L'esponente dell'Idv si lamenta in particolare del ricordo pubblico che il capo dello Stato ha tributato a Craxi «morto dieci anni fa da pluripregiudicato e da latitante, in virtù di due sentenze definitive emesse in nome del popolo italiano. Lei ha detto - continua Sonia Alfano - che sull'ex presidente del Consiglio il peso della responsabilità per la corruzione del sistema politico era caduto con durezza senza eguali. Sono parole di una gravità inaudita, perchè esse implicano o una pretesa ingiustizia di provvedimenti giurisdizionali irrevocabili, oppure una conoscenza di altri responsabili di analoghi crimini sfuggiti alle maglie della giustizia. Mi chiedo - aggiunge l'eurodeputata - se quelle Sue parole non rechino un vulnus, nella forma, alla autorevolezza di procedimenti giudiziari sviluppatisi nel rispetto delle leggi del Paese e, nella sostanza, all'eguale considerazione di tutti i condannati, appartenenti alla casta politica o meno che essi siano. Proprio di questi tempi - fa presente - sono in essere aberranti tentativi di abbattimento dei principi costituzionali di legalità e di eguaglianza dei cittadini. Pur involontariamente - conclude - le Sue parole di oggi rischiano di rafforzarli».
(ANSA).
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19-GEN-10 15:39 NNN
gazzettiere- -------------
- Numero di messaggi : 175
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Re: "caro napolitano, non morì da latitante". una lezione di democrazia
Sonia Alfano ha perfettamente ragione e sono solidale con lei, Napolitano ha fatto una figura ridicola difendendo la memoria di un latitante e grande corruttore, i 54 miliardi in conti esteri caro presidente dove li mettiamo? e l'inizio del debito pubblico esploso durante la presidenza del consiglio del caro "Bottino"?
In Italia si santificano le figure dei ladri e dei mafiosi chiamati pure "eroi" (Mangano docet). Sinceramente è vergognoso.
In Italia si santificano le figure dei ladri e dei mafiosi chiamati pure "eroi" (Mangano docet). Sinceramente è vergognoso.
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capricorno- -------------
-
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Re: "caro napolitano, non morì da latitante". una lezione di democrazia
Napolitano è un solo vecchio rincoglionito... sarebbe ora che se ne andasse in pensione invece di dire puttanate.
Ma quello che sta accadendo è fin troppo chiaro, si riabilita il corrotto morto per santificare il corruttore vivo. viene volutamente ignorata la latitanza di craxi per preparare le nuove leggi ad personam che consentiranno a berlusconi di non presentarsi mai in tribunale.
Cosa possiamo aspettaci ancora ? Una via o una piazza dedicata a mangano per legalizzare (ufficialmente) pure la mafia?
Ma quello che sta accadendo è fin troppo chiaro, si riabilita il corrotto morto per santificare il corruttore vivo. viene volutamente ignorata la latitanza di craxi per preparare le nuove leggi ad personam che consentiranno a berlusconi di non presentarsi mai in tribunale.
Cosa possiamo aspettaci ancora ? Una via o una piazza dedicata a mangano per legalizzare (ufficialmente) pure la mafia?
AMX- ------------
- Numero di messaggi : 44
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Data d'iscrizione : 24.10.09
Re: "caro napolitano, non morì da latitante". una lezione di democrazia
gazzettiere ha scritto:copincollalo in tutti i tuoi forum e blog... mèrita.SCRIVE A NAPOLITANO: UCCISO DALLA MAFIA, NON MORÌ DA LATITANTE(ANSA) - ROMA, 19 GEN - «Gentile Presidente, il l8 gennaio scorso è stato il diciassettesimo anniversario dell'assassinio di mio padre, eseguito per mano della mafia a Barcellona Pozzo di Gotto. Quel giorno ho atteso fino all'ultimo una Sua parola di commemorazione, nella Sua veste di massimo rappresentante di quello Stato per la cui difesa mio padre ha dato la vita».
Inizia così una lettera che Sonia Alfano, eurodeputata dell'Idv e figlia del giornalista ucciso dalla mafia, ha scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
«Da Lei - continua Sonia Alfano - quel giorno è venuto solo silenzio, come negli anni passati, verso il ricordo di mio padre» morto «non da latitante» ma, anzi da «condannato a morte perchè i latitanti li faceva arrestare».
L'esponente dell'Idv si lamenta in particolare del ricordo pubblico che il capo dello Stato ha tributato a Craxi «morto dieci anni fa da pluripregiudicato e da latitante, in virtù di due sentenze definitive emesse in nome del popolo italiano. Lei ha detto - continua Sonia Alfano - che sull'ex presidente del Consiglio il peso della responsabilità per la corruzione del sistema politico era caduto con durezza senza eguali. Sono parole di una gravità inaudita, perchè esse implicano o una pretesa ingiustizia di provvedimenti giurisdizionali irrevocabili, oppure una conoscenza di altri responsabili di analoghi crimini sfuggiti alle maglie della giustizia. Mi chiedo - aggiunge l'eurodeputata - se quelle Sue parole non rechino un vulnus, nella forma, alla autorevolezza di procedimenti giudiziari sviluppatisi nel rispetto delle leggi del Paese e, nella sostanza, all'eguale considerazione di tutti i condannati, appartenenti alla casta politica o meno che essi siano. Proprio di questi tempi - fa presente - sono in essere aberranti tentativi di abbattimento dei principi costituzionali di legalità e di eguaglianza dei cittadini. Pur involontariamente - conclude - le Sue parole di oggi rischiano di rafforzarli».
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19-GEN-10 15:39 NNN
L'hai mandato alle ultimissime UAAR? Mi sembra opportuno, se non hai tempo scrivo io a Carcano
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Rasputin- ..............
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