La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
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Libero
davide
lordtom24
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La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
...
Riporto la notizia dell'ANSA così come proposta:
FINANZIARIA: GOVERNO, RIPRISTINIAMO FONDI SCUOLE PRIVATE
ANSA - 5 dicembre 2008 -
ROMA - In arrivo 120 milioni per la scuola, ma senza distinzioni al momento dei destinatari: sarà il ministero dell'Istruzione, di concerto con il dicastero degli Affari regionali e dell'Economia, a valutare successivamente, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge finanziaria, la quota da destinare agli istituti scolastici privati. E' quanto stabiliscono due diversi emendamenti dei relatori al disegno di legge finanziaria e al bilancio approvati dalla commissione Bilancio del Senato.
Sono due gli emendamenti che intervengono sulla scuola e che sono stati approvati oggi dalla commissione Bilancio del Senato: uno è una modifica al disegno di legge Bilancio ed è una tabella, l'altro è una novità introdotta alla legge finanziaria e riguarda il decreto con il quale il governo potrà stabilire i criteri per la distribuzione alle regioni delle risorse finanziarie".
In questo ultimo emendamento, a firma del relatore, si legge che "fermo restando le prerogative regionali in materia di istruzione scolastica, con decreto del ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il ministro degli Affari regionali e il ministro dell'Economia, sentita la Conferenza Stato-regioni, sono stabiliti entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge i criteri per la distribuzione alle regioni finanziarie occorrenti alla realizzazione delle misure". Per quanto riguarda invece la tabella inserita nel ddl Bilancio, il testo provvede a un incremento di 120milioni per il 2009 per "interventi in materia di istruzione" coperto con un taglio corrispondente ai fondi del ministero dell'Economia.
Il tema del finanziamento alle scuole private e' stato rilanciato dalla Cei, preoccupata per il destineo delle scuole pubbliche non statali. Dopo aver annunciato la mobilitazione delle federazioni delle scuole cattoliche, la Conferenza episcopale si e' detta fiduciosa negli impegni presi dal governo in materia.
Il ripristino quasi totale dei fondi originariamente tagliati, che ammontava a 130 milioni, era stato anticipato dal sottosegretario all'Economia Vegas. ''C'e' un emendamento del relatore che ripristina - dice Vegas - il livello originario, vale a dire 120 milioni di euro. Possono stare tranquilli, dormire su quattro cuscini''.
PAPA: AIUTO A GENITORI PER SCELTA SCUOLA DIRITTO INALIENABILE
CITTA' DEL VATICANO - Papa Benedetto XVI ha invocato "l'adozione di misure a favore dei genitori che li aiutino nel loro diritto inalienabile di educare i figli secondo le proprie convinzioni etiche e religiose, come pure la promozione della gioventù". Di ciò , Benedetto XVI ha parlato al nuovo ambasciatore argentino presso la Santa Sede, Juan Pablo Cafiero, che ha presentato oggi le sue credenziali. Le parole del Papa, pur se non riferite difrettamente al dibattito in corso in Italia tra Cei e governo sugli aiuti alle scuole cattoliche, delineano tuttavia il punto di vista generale della Chiesa su tale problema.
...
Sono notizie che si commentano da sole.
Non solo il governo scatta "a bacchetta" di fronte alle proteste illegittime della CEI, ma si tira proprio giù le braghe dimostrando il totale allineamento del nostro governo, la sua totale sudditanza, alla volontà del Vaticano e del clero.
Abbiamo, cari amici, non UN governo, in Italia, ma la bellezza di DUE!!!
E' un bel primato. A questo punto non dovremmo sorprenderci se gli altri Paesi ci ridono in faccia.
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Riporto la notizia dell'ANSA così come proposta:
FINANZIARIA: GOVERNO, RIPRISTINIAMO FONDI SCUOLE PRIVATE
ANSA - 5 dicembre 2008 -
ROMA - In arrivo 120 milioni per la scuola, ma senza distinzioni al momento dei destinatari: sarà il ministero dell'Istruzione, di concerto con il dicastero degli Affari regionali e dell'Economia, a valutare successivamente, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge finanziaria, la quota da destinare agli istituti scolastici privati. E' quanto stabiliscono due diversi emendamenti dei relatori al disegno di legge finanziaria e al bilancio approvati dalla commissione Bilancio del Senato.
Sono due gli emendamenti che intervengono sulla scuola e che sono stati approvati oggi dalla commissione Bilancio del Senato: uno è una modifica al disegno di legge Bilancio ed è una tabella, l'altro è una novità introdotta alla legge finanziaria e riguarda il decreto con il quale il governo potrà stabilire i criteri per la distribuzione alle regioni delle risorse finanziarie".
In questo ultimo emendamento, a firma del relatore, si legge che "fermo restando le prerogative regionali in materia di istruzione scolastica, con decreto del ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il ministro degli Affari regionali e il ministro dell'Economia, sentita la Conferenza Stato-regioni, sono stabiliti entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge i criteri per la distribuzione alle regioni finanziarie occorrenti alla realizzazione delle misure". Per quanto riguarda invece la tabella inserita nel ddl Bilancio, il testo provvede a un incremento di 120milioni per il 2009 per "interventi in materia di istruzione" coperto con un taglio corrispondente ai fondi del ministero dell'Economia.
Il tema del finanziamento alle scuole private e' stato rilanciato dalla Cei, preoccupata per il destineo delle scuole pubbliche non statali. Dopo aver annunciato la mobilitazione delle federazioni delle scuole cattoliche, la Conferenza episcopale si e' detta fiduciosa negli impegni presi dal governo in materia.
Il ripristino quasi totale dei fondi originariamente tagliati, che ammontava a 130 milioni, era stato anticipato dal sottosegretario all'Economia Vegas. ''C'e' un emendamento del relatore che ripristina - dice Vegas - il livello originario, vale a dire 120 milioni di euro. Possono stare tranquilli, dormire su quattro cuscini''.
PAPA: AIUTO A GENITORI PER SCELTA SCUOLA DIRITTO INALIENABILE
CITTA' DEL VATICANO - Papa Benedetto XVI ha invocato "l'adozione di misure a favore dei genitori che li aiutino nel loro diritto inalienabile di educare i figli secondo le proprie convinzioni etiche e religiose, come pure la promozione della gioventù". Di ciò , Benedetto XVI ha parlato al nuovo ambasciatore argentino presso la Santa Sede, Juan Pablo Cafiero, che ha presentato oggi le sue credenziali. Le parole del Papa, pur se non riferite difrettamente al dibattito in corso in Italia tra Cei e governo sugli aiuti alle scuole cattoliche, delineano tuttavia il punto di vista generale della Chiesa su tale problema.
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Sono notizie che si commentano da sole.
Non solo il governo scatta "a bacchetta" di fronte alle proteste illegittime della CEI, ma si tira proprio giù le braghe dimostrando il totale allineamento del nostro governo, la sua totale sudditanza, alla volontà del Vaticano e del clero.
Abbiamo, cari amici, non UN governo, in Italia, ma la bellezza di DUE!!!
E' un bel primato. A questo punto non dovremmo sorprenderci se gli altri Paesi ci ridono in faccia.
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
Ehm... il mio post e' stato sostituito da questo?
O e' solo sparito?
O e' solo sparito?
lordtom24- -------------
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
...lordtom24 ha scritto:Ehm... il mio post e' stato sostituito da questo?
O e' solo sparito?
No. Era stato postato nella sezione sbagliata.
Ho cercato di spostarlo qui ma accidentalmente l'ho cancellato. Ti stavo appunto mandando un mpv per dirtelo: ecco perché subito dopo l'ho sostituito con questo. Chiedo venia per l'inconveniente.
Adesso almeno puoi inserire un commento più articolato ed adeguato, invece di due parole, ok?
...
Ultima modifica di pischello il Ven 5 Dic 2008 - 20:25 - modificato 1 volta.
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lordtom24- -------------
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
...lordtom24 ha scritto:Capisco.
Spero che tu capisca davvero.
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
Nonostante la cosa mi disgusti, non mi meraviglia nemmeno un po´.....
davide- -------------
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
Vergognoso. Semplicemente vergognoso. E anche scandaloso. Nonostante le proteste di milioni di studenti, quei farabutti non hanno fatto nulla per ritirare i tagli alle scuole pubbliche, che devono essere finanziate dallo Stato. Poi basta lo starnuto di un pretastro e quelli ritirano immediatamente i tagli ai finanziamenti delle scuole cattoliche, finanziamenti che non dovrebbero nemmeno esistere, stando all'articolo 33 della Costituzione. Che schifo, che schifo, che schifo!
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
A questo punto mi sorge una domnda spontanea: Dove andremo a finire ?
Me lo immagino ma il solo pensiero mi da la nausea
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Libero- -------------
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
quoto l'amico DF che inoltre risponde senza volerlo alla domanda che avrei voluto porre: ma in Italia lo stato finanzia le scuole private? Mi sembra una contraddizione in termini... Ma anche da noi ci hanno provato e ci riproveranno...
___________________
"la luna nera che si fonde con la notte, come una domanda che confonde le risposte, traccia rotte corrotte come la carne dall'anima, si affaccia nel buio di parole nascoste dalla patina. Qualche stella pattina poi scivola dietro a una nuvola di pece che la stritola. Io non la sento ma so che grida stridula... Ma non ti ascolto più, piccola, perché ti taglio frasi come una virgola..."
Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
La risposta è sìBluntman ha scritto:quoto l'amico DF che inoltre risponde senza volerlo alla domanda che avrei voluto porre: ma in Italia lo stato finanzia le scuole private? Mi sembra una contraddizione in termini... Ma anche da noi ci hanno provato e ci riproveranno...
davide- -------------
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
Chiedo scusa ma secondo me il problema non c'è.
Il governo ha precedentemente promesso tot. milioni di euro per finanziare le scuole paritarie (e non private).
Dunque un comune gestore dei fondi di queste scuole si è fatto i suoi calcoli per stendere un bilancio e un budget per l'anno 2009.
Ora, se questa promessa non viene mantenuta tutto il lavoro di pianificazione va in fumo e soprattutto si rischia di non avere i fondi per pagare il personale di insegnamento facendo così ricorrere all'unica soluzione di alzare la retta degli iscritti. Parlo soprattutto di asili nido e scuole materne dove spesso i genitori non hanno chissà quali possibilità economiche....
La vera notizia non è il fatto che la CEI ha protestato, ma che Tremonti ha tentato di fare un'altra furbata nei confronti di chi deve gestire queste scuole (che non necessariamente sono cattoliche).
Il governo ha precedentemente promesso tot. milioni di euro per finanziare le scuole paritarie (e non private).
Dunque un comune gestore dei fondi di queste scuole si è fatto i suoi calcoli per stendere un bilancio e un budget per l'anno 2009.
Ora, se questa promessa non viene mantenuta tutto il lavoro di pianificazione va in fumo e soprattutto si rischia di non avere i fondi per pagare il personale di insegnamento facendo così ricorrere all'unica soluzione di alzare la retta degli iscritti. Parlo soprattutto di asili nido e scuole materne dove spesso i genitori non hanno chissà quali possibilità economiche....
La vera notizia non è il fatto che la CEI ha protestato, ma che Tremonti ha tentato di fare un'altra furbata nei confronti di chi deve gestire queste scuole (che non necessariamente sono cattoliche).
Dinozzz- ------------
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
...Dinozzz ha scritto:Chiedo scusa ma secondo me il problema non c'è.
Il governo ha precedentemente promesso tot. milioni di euro per finanziare le scuole paritarie (e non private).
Dunque un comune gestore dei fondi di queste scuole si è fatto i suoi calcoli per stendere un bilancio e un budget per l'anno 2009.
Ora, se questa promessa non viene mantenuta tutto il lavoro di pianificazione va in fumo e soprattutto si rischia di non avere i fondi per pagare il personale di insegnamento facendo così ricorrere all'unica soluzione di alzare la retta degli iscritti. Parlo soprattutto di asili nido e scuole materne dove spesso i genitori non hanno chissà quali possibilità economiche....
La vera notizia non è il fatto che la CEI ha protestato, ma che Tremonti ha tentato di fare un'altra furbata nei confronti di chi deve gestire queste scuole (che non necessariamente sono cattoliche).
Io non l'ho percepita così...
Quello che aveva precedentemente promesso il governo è poco significativo. Si sa che i governi, con le buone intenzioni, ci vanno a nozze!
Il fatto è che lo stesso governo ha dovuto instituire dei "tagli" alla scuola per poterci "rientrare".
Solo che questi tagli, invece di essere "equamente" distribuiti (si fa per dire!!!) tra gli insegnanti del pubblico e del privato (e, se dovessi essere sincero, io proprio non avrei il minimo dubbio a quale tipologìa di insegnanti tagliare i fondi!!!) sono stati -i tagli- immediatamente assegnati al pubblico preferendo proteggere e lasciare praticamente inalterati (con 120 milioni di euro) quelli relativi ai soli insegnati di religione (a mio avviso i più inutili in assoluto!)... per la proditoria presa di posizione della CEI.
Ed il governo, vassallo e leccapiedi come al solito della chiesa, ha immediatamente innestato la retromarcia! In pratica si è preferito TOGLIERE solo insegnanti di altre materie -ben più importanti e basilari, per una scuola più sana e didatticamente più efficiente- piuttosto che intaccare l'incidenza di una casta di pseudo-insegnanti agli ordini della Chiesa...
E poi ci sorprendiamo se il resto dell'Europa ci ride in faccia?
Se non è una vergogna questa!...
...
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
Hai ragione, le scuole private non sono "necessariamente" cattoliche, ma di fatto queste sono la stragrande maggioranza, e di fatti la chiesa ha protestato e sono i partiti più vicino allo stato parassita a promuovere tutte queste iniziative anticostituzionali.Dinozzz ha scritto:Chiedo scusa ma secondo me il problema non c'è.
Il governo ha precedentemente promesso tot. milioni di euro per finanziare le scuole paritarie (e non private).
Dunque un comune gestore dei fondi di queste scuole si è fatto i suoi calcoli per stendere un bilancio e un budget per l'anno 2009.
Ora, se questa promessa non viene mantenuta tutto il lavoro di pianificazione va in fumo e soprattutto si rischia di non avere i fondi per pagare il personale di insegnamento facendo così ricorrere all'unica soluzione di alzare la retta degli iscritti. Parlo soprattutto di asili nido e scuole materne dove spesso i genitori non hanno chissà quali possibilità economiche....
La vera notizia non è il fatto che la CEI ha protestato, ma che Tremonti ha tentato di fare un'altra furbata nei confronti di chi deve gestire queste scuole (che non necessariamente sono cattoliche).
davide- -------------
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
Sfondi una porta non aperta, spalancata....LUIS ha scritto:La colpa di chi è? Chi permette alla CCAR di avere questo potere?
davide- -------------
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
Quello che io non riesco a capire, più che altro, è se veramente porti un vantaggio ai nostri, dal punto di vista elettorale, il fatto di essere schiavi del Vaticano e della Chiesa. Ormai è evidente che la secolarizzazione avanza, la Chiesa stessa ne è consapevole. La gente, tutto sommato, della religione se ne sbatte abbastanza. Siamo così sicuri che se arrivasse un politico serio e laico, alla Zapatero, per intenderci, verrebbe sconfitto per il semplice fatto di non essere sottomesso alla Santa Sede? Se così fosse, allora perché i nostri politici non si decidono ad emanciparsi? Se invece il fatto di essere servi del Vaticano conta davvero, io mi chiedo: ma qual è la differenza tra noi e gli spagnoli, o gli scandinavi (a parte l'avere il Vaticano in mezzo alle palle)? Perché da loro la laicità conta, mentre da noi è considerata una minaccia?
Mah, io non riesco a darmi delle risposte...
Mah, io non riesco a darmi delle risposte...
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
LUIS ha scritto:DF, la notte di NAtale le Chiese continuano ad essere piene...
Questo è vero. Però quanti, di quelli che a Natale e a Pasqua vanno a messa "perché è tradizione", poi se ne sbattono dei divieti sui contraccettivi e sul sesso prematrimoniale, sono a favore dell'aborto e dell'eutanasia, della procreazione assistita e della ricerca sugli embrioni...? Cioè, quanti sono, alla fin fine, d'accordo con le posizioni della Chiesa? E' questo quello che mi chiedo.
Provo anche a darmi una risposta (magari è una stupidaggine). Forse, molte persone, nel privato, la pensano in maniera opposta alla Chiesa su certi temi. Però, essendo stati indottrinati da piccoli, riconoscono in qualche modo un'autorità morale alla Chiesa. Allora preferiscono poi votare per chi difende i "valori cristiani" Insomma, un modo per pararsi il culo.
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
Bingo.DF1989 ha scritto:LUIS ha scritto:DF, la notte di NAtale le Chiese continuano ad essere piene...
Questo è vero. Però quanti, di quelli che a Natale e a Pasqua vanno a messa "perché è tradizione", poi se ne sbattono dei divieti sui contraccettivi e sul sesso prematrimoniale, sono a favore dell'aborto e dell'eutanasia, della procreazione assistita e della ricerca sugli embrioni...? Cioè, quanti sono, alla fin fine, d'accordo con le posizioni della Chiesa? E' questo quello che mi chiedo.
Provo anche a darmi una risposta (magari è una stupidaggine). Forse, molte persone, nel privato, la pensano in maniera opposta alla Chiesa su certi temi. Però, essendo stati indottrinati da piccoli, riconoscono in qualche modo un'autorità morale alla Chiesa. Allora preferiscono poi votare per chi difende i "valori cristiani" Insomma, un modo per pararsi il culo.
Guarda, esperienza diretta con mia moglie. Detesta il 90% delle posizioni politiche e non assunte dal vaticano, non va mai in chiesa... Eppure convincerla a non battezzare il bambino in arrivo è stata una faticaccia.
Purtroppo l'indottrinamento è tale che condiziona profondamente i nostri pensieri, e magari nemmeno ce ne rendiamo conto. Io stesso, anticlericale da anni e anni, ci ho messo un bel po' prima di rendermi pienamente conto che non può esistere nessun dio. Ed è così, in questo modo che la chiesa continua a condizionare i comportamenti e le azioni della gente comune.
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Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
LUIS ha scritto:DF, la notte di NAtale le Chiese continuano ad essere piene...
folklore! e tanta pigrizia mentale...
darik
Re: La CEI protesta sui tagli: il governo fa marcia indietro
A corollario del 3d riporto questo interessante articolo di Travaglio, uno dei pochi giornalisti che ha il coraggio di dire come stanno le cose, e, non lesina critiche sia al governo che al vaticano sulla faccenda dei fondi "restituiti" alla scuola privata:
Ora d'aria
l'Unità, 15 dicembre 2008
E’ vero, ogni giorno inghiottiamo una tal quantità di bocconi amari che ormai digeriamo anche i sassi. Ma quel che è accaduto una settimana fa, prontamente sparito dalle pagine dei giornali (in tv non ci è nemmeno arrivato) e dunque dal dibattito politico, meriterebbe una riflessione. Almeno nel centrosinistra, visto che nel centrodestra non si riflette: si obbedisce al padrone unico, o prevalente, comunque non facoltativo. Il governo Manidiforbice, sempre a caccia di soldi, aveva tagliato di un terzo (133 milioni su 540) i contributi alle scuole private “paritarie”, quasi tutte cattoliche. Poi i vescovi han protestato, minacciando di “scendere in piazza” con un’Onda nero-porpora. E in cinque minuti l’inflessibile Tremonti s’è piegato, restituendo quasi tutto il malloppo (120 milioni su 133).
Inutile discutere qui sulla costituzionalità della legge 62/2000 che regala mezzo miliardo di euro l’anno alle scuole private, in barba alla Costituzione che riconosce ai privati il diritto di creare proprie scuole, ma “senza oneri per lo Stato”. Qui c’è un Paese allo stremo, dove - a causa della crisi finanziaria e dei folli sperperi su Alitalia e sull’Ici - si taglia su tutto, a partire da scuola pubblica, università pubblica, ricerca pubblica. E’ troppo chiedere anche ai genitori che mandano i figli in istituti privati, dunque non proprio spiantati, di contribuire una tantum ai sacrifici per il bene di tutti? Quel che è accaduto in Parlamento dimostra che sì, è troppo. Anzi, non se ne può nemmeno discutere. Non solo il Pdl ha obbedito senza fiatare al “non possumus” vescovile. Non solo il Pd non ha detto una parola contro la sacra retromarcia tremontiana. Ma il ministro-ombra dell’istruzione Mariapia Garavaglia ha addirittura presentato al Senato una mozione per “l’immediato ripristino dei 133 milioni al fondo scuole paritarie”, e financo per l’aumento dello stanziamento in base alle promesse “del precedente governo”. Mozione firmata anche dai senatori Pd Rusconi, Bastico, Ceruti, Serafini, Soliani, Pertoldi e Vita, in nome di un imprecisato “diritto costituzionale”.
Le finalità dichiarate sono nobilissime: evitare danni agli asili, che specie nei piccoli comuni sono esclusivamente privati. Ma forse tanto allarmismo sarebbe stato più serio se accompagnato da qualche proposta per recuperare altrove le risorse necessarie: per esempio dando una ritoccatina al regime fiscale degl’immobili del clero che, anche quando dichiaratamente a scopo commerciale, in Italia sono esentasse. Certo, la cosa avrebbe suscitato non una, ma cento “onde” vaticane di protesta. Ma perché non prendere in parola il fondamentale discorso del Papa, l’altroieri, sul valore decisivo - per lo Stato e per la Chiesa - della separazione Stato-Chiesa? Cioè della laicità delle nostre istituzioni? Non si tratta di tornare al vetero-anticlericalismo ottocentesco. Basta ricordare quel che scrisse nel 1952 a Pio XII un cattolico doc come Alcide De Gasperi, quando il Papa gli revocò l’udienza privata nel trentesimo anniversario del suo matrimonio per essersi opposto al diktat vaticano di allearsi con i fascisti alle elezioni comunali di Roma: “Come cristiano accetto l’umiliazione, benchè non sappia come giustificarla. Come presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, la dignità che rappresento e della quale non possono spogliarmi neppure nei rapporti privati, m’impongono di esprimere lo stupore per un gesto così eccessivo”. Parole sante, e durissime. C’è qualche politico italiano, a destra o a sinistra, che oggi saprebbe ripeterle
Ora d'aria
l'Unità, 15 dicembre 2008
E’ vero, ogni giorno inghiottiamo una tal quantità di bocconi amari che ormai digeriamo anche i sassi. Ma quel che è accaduto una settimana fa, prontamente sparito dalle pagine dei giornali (in tv non ci è nemmeno arrivato) e dunque dal dibattito politico, meriterebbe una riflessione. Almeno nel centrosinistra, visto che nel centrodestra non si riflette: si obbedisce al padrone unico, o prevalente, comunque non facoltativo. Il governo Manidiforbice, sempre a caccia di soldi, aveva tagliato di un terzo (133 milioni su 540) i contributi alle scuole private “paritarie”, quasi tutte cattoliche. Poi i vescovi han protestato, minacciando di “scendere in piazza” con un’Onda nero-porpora. E in cinque minuti l’inflessibile Tremonti s’è piegato, restituendo quasi tutto il malloppo (120 milioni su 133).
Inutile discutere qui sulla costituzionalità della legge 62/2000 che regala mezzo miliardo di euro l’anno alle scuole private, in barba alla Costituzione che riconosce ai privati il diritto di creare proprie scuole, ma “senza oneri per lo Stato”. Qui c’è un Paese allo stremo, dove - a causa della crisi finanziaria e dei folli sperperi su Alitalia e sull’Ici - si taglia su tutto, a partire da scuola pubblica, università pubblica, ricerca pubblica. E’ troppo chiedere anche ai genitori che mandano i figli in istituti privati, dunque non proprio spiantati, di contribuire una tantum ai sacrifici per il bene di tutti? Quel che è accaduto in Parlamento dimostra che sì, è troppo. Anzi, non se ne può nemmeno discutere. Non solo il Pdl ha obbedito senza fiatare al “non possumus” vescovile. Non solo il Pd non ha detto una parola contro la sacra retromarcia tremontiana. Ma il ministro-ombra dell’istruzione Mariapia Garavaglia ha addirittura presentato al Senato una mozione per “l’immediato ripristino dei 133 milioni al fondo scuole paritarie”, e financo per l’aumento dello stanziamento in base alle promesse “del precedente governo”. Mozione firmata anche dai senatori Pd Rusconi, Bastico, Ceruti, Serafini, Soliani, Pertoldi e Vita, in nome di un imprecisato “diritto costituzionale”.
Le finalità dichiarate sono nobilissime: evitare danni agli asili, che specie nei piccoli comuni sono esclusivamente privati. Ma forse tanto allarmismo sarebbe stato più serio se accompagnato da qualche proposta per recuperare altrove le risorse necessarie: per esempio dando una ritoccatina al regime fiscale degl’immobili del clero che, anche quando dichiaratamente a scopo commerciale, in Italia sono esentasse. Certo, la cosa avrebbe suscitato non una, ma cento “onde” vaticane di protesta. Ma perché non prendere in parola il fondamentale discorso del Papa, l’altroieri, sul valore decisivo - per lo Stato e per la Chiesa - della separazione Stato-Chiesa? Cioè della laicità delle nostre istituzioni? Non si tratta di tornare al vetero-anticlericalismo ottocentesco. Basta ricordare quel che scrisse nel 1952 a Pio XII un cattolico doc come Alcide De Gasperi, quando il Papa gli revocò l’udienza privata nel trentesimo anniversario del suo matrimonio per essersi opposto al diktat vaticano di allearsi con i fascisti alle elezioni comunali di Roma: “Come cristiano accetto l’umiliazione, benchè non sappia come giustificarla. Come presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, la dignità che rappresento e della quale non possono spogliarmi neppure nei rapporti privati, m’impongono di esprimere lo stupore per un gesto così eccessivo”. Parole sante, e durissime. C’è qualche politico italiano, a destra o a sinistra, che oggi saprebbe ripeterle
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