Crisi di panico

Ho un'amica che ne ha sofferto per parecchio tempo, al punto da dover bere caffè decaffeinato per paura. Utilizzava quasi esattamente la tecnica descritta per arginare il malessere, ma da quando ha cambiato vita non ne soffre praticamente più. Secondo lei il fattore genetico è abbastanza limitato, sono più le circostanze. Come tutti i disturbi di origine emozionale, a soffrirne sono in gran maggioranza le donne.

Io non credo di averne mai soffrto. L'unica volta che mi e' capitato di avere sintomi simili a quelli dell'attacco di panico e' stato quando mangiando una mela ha incominciato a chiudermisi la gola... avendo gia' avuto una forte reazione allergica dopo aver mangiato un kiwi 3 anni fa (quasi ci lascio le penne!!!), appena ho avvertito la sensazione di gonfiore alla gola dopo lo spuntino a base di mela, ho incominciato ad avere una paura fottuta... quindi mani che mi sudavano, battito del cuore a mille e ovviamente gola chiusa. Ovvio che non capivo piu' se la gola mi si stava gonfiando causa reazione allergica o se era semplicemente la paura a darmi questo sintomo. Tremavo come una foglia, avevo freddo ed era agosto.
Alla fine sono ruscita a controllarmi e tutto si e' risolto per il meglio.
Il giorno dopo sono stata dal medico, il quale mi ha detto che molto probabilmente avevano coltivato la mela vicino a dei kiwi (spesso usano le mele nelle coltivazioni di altra frutta per favorire la maturazione)...e che quindi ci sarebbe stata una "cross contamination" da parte del kiwi. Mi ha anche detto comunque che l'agitazione di certo non aiuta e se mai mi dovesse succedere di avere un'altra reazione allergica, di prendere subito del cortisone.
Non so se questo possa assimilarsi ad un attacco di panico dello stesso tipo di cui parlate voi... perche' il mio e' stato scatenato dalla paura fondata di avere una reazione allergica... invece mi pare di capire che gli attacchi di panico veri e propri arrivino senza preavviso e soprattutto senza una motivazione specifica...

il disturbo da attacchi di panico è diverso dal singolo attacco di panico (che ognuno può avere senza aver poi strascichi) eh.

attacchi di panico non ne ho mai avuti, ho reazioni al panico di congelamento, derealizzazione e qualche volta depersonalizzazione.

in pratica divendo una specie di blocco di ghiaccio con tutti i muscoli contratti e rigidi, la temperatura mi si abbassa (si mi hanno detto che divento EFFETTIVAMENTE fredda) e io non sono più lì emotivamente, vedo ma non vedo. non so come spiegare. diventa tutto attutito, ovattato e a volte anche rallenato, e non sento più assolutamente nulla, è come se non fossi presente con la mente pur essendoci, non so spiegare meglio di così.

questo però succede solo quando ho panico per qualcosa che riguarda me stessa, il mio corpo. quindi il tutto va da quando una persona mi abbraccia (in questo caso dura il tempo dell'abbraccio, poi mi ripiglio anche se permane un senso di freddo e fastidio. è più intensa come sensazione con persone sconosciute o comunque poco conosciute, meno con familiari e amici, nullo con la mia ragazza e quasi nullo con la mia psicologa. non che mi abbracci abitualmente, è capitato tipo tre volte in qualche anno) a quando qualche persona sta attentando alla mia incolumità/cerca di farlo.
per esempio quando uno dal treno mi ha seguita fino al sottopasso e ha tentato di abbracciarmi (non certo per amicizia o affetto) e non so altro, fortunatamente passava un controllore e questo se l'è data a gambe. io nel mentre, non ero lì. mentalmente parlando.
in effetti pensandoci, il tutto riguarda la mia sfera personale si, ma per quanto concerne il contatto con le persone.

non quando c'è in gioco la mia incolumità tramite situazioni (cioè per esempio quando ho fatto l'incidente in moto non m'è successo nulla del genere).

se provo paura per altre persone o situazioni, per la loro incolumità, invece non mi succede nulla di tutto quanto detto sopra.
mi focalizzo su quel che sta succedendo e faccio del mio meglio per aiutare a superare la cosa. poi magari una volta sistemata, mi "rilasso" e libero lo stress magari piangendo, ma mentre sta succedendo "l'emergenza" sono ben presente, vigile e focalizzata. emotivamente no, anche in questo caso se sta succedendo qualcosa ai miei cari, tutto si annulla, ma sono in grado di far fronte alla crisi finchè non passa.
tipo quando mio padre stava per avere un infarto, non è che la mia mente è andata in stand by ma ero presente e vigile. emotivamente vuota ma fisicamente e mentalmente vigile e presente e attiva.

si mi rendo conto di aver qualche problema, ci sto lavorando.

Diva ha scritto:Io non credo di averne mai soffrto. L'unica volta che mi e' capitato di avere sintomi simili a quelli dell'attacco di panico e' stato quando mangiando una mela ha incominciato a chiudermisi la gola... avendo gia' avuto una forte reazione allergica dopo aver mangiato un kiwi 3 anni fa (quasi ci lascio le penne!!!), appena ho avvertito la sensazione di gonfiore alla gola dopo lo spuntino a base di mela, ho incominciato ad avere una paura fottuta... quindi mani che mi sudavano, battito del cuore a mille e ovviamente gola chiusa. Ovvio che non capivo piu' se la gola mi si stava gonfiando causa reazione allergica o se era semplicemente la paura a darmi questo sintomo. Tremavo come una foglia, avevo freddo ed era agosto.
Alla fine sono ruscita a controllarmi e tutto si e' risolto per il meglio.
Il giorno dopo sono stata dal medico, il quale mi ha detto che molto probabilmente avevano coltivato la mela vicino a dei kiwi (spesso usano le mele nelle coltivazioni di altra frutta per favorire la maturazione)...e che quindi ci sarebbe stata una "cross contamination" da parte del kiwi. Mi ha anche detto comunque che l'agitazione di certo non aiuta e se mai mi dovesse succedere di avere un'altra reazione allergica, di prendere subito del cortisone.
Non so se questo possa assimilarsi ad un attacco di panico dello stesso tipo di cui parlate voi... perche' il mio e' stato scatenato dalla paura fondata di avere una reazione allergica... invece mi pare di capire che gli attacchi di panico veri e propri arrivino senza preavviso e soprattutto senza una motivazione specifica...

a volte il disturbo da attacchi di panico può insorgere in seguito a un trauma di qualche tipo, in cui magari la persona ha avuto seriamente paura per la sua vita.

tipo tu stavi più o meno per svilupparlo, ma ti sei ripigliata prima.

poi non sempre sono paure reali, anche un forte stress o il generico "fissarsi" su una cosa... ma non ne so abbastanza sulle origini degli attacchi di panico per dire granché.

se non ricordo male però da fondamenti di psichiatria, dovrebbero esserci delle influenze genetiche in questo tipo di disturbi, e anche delle reali disfunzioni a livello fisico (ora come ora però non ricordo bene, domani cerco sul libro) sempre "ereditarie" in un certo senso.

Kaworu ha scritto:
si mi rendo conto di aver qualche problema, ci sto lavorando.

Sai anche esattamente quali, quindi. Altrimenti non ci potresti lavorare.

Blush response ha scritto:

Kaworu ha scritto:
si mi rendo conto di aver qualche problema, ci sto lavorando.

Sai anche esattamente quali, quindi. Altrimenti non ci potresti lavorare.

beh potrei lavorarci anche se non lo sapessi :) (cioè sarebbe più lunga)

però in linea di massima sono una strafiga ad analizzarmi razionalmente ;) il problema è che razionalmente ci arrivo in un lampo a tutto, praticamente la mia psicologa da questo punto di vista non lavora e mi conferma quel che penso XD però emotivamente è un altro paio di maniche ed è quello il mio problema, e lì si, lei lavora e io beh "lacrime sudore e sangue".

su questa cosa in particolare del contatto fisico non ho ancora ben lavorato però. o meglio è andato migliorando in conseguenza ad altri miglioramenti, insight, whatever, ma non sono ancora riuscita a focalizzarmi sul "punto" centrale di questa cosa.

ad ogni modo continuo a lavorarci, non mollo mai ;)

e fortunatamente ho avuto poche occasioni di panico così intenso causa contatto fisico non desiderato da farmi andare completamente fuori in maniera estrema come ho detto sopra. anche perchè beh diciamo che rischierei se mi trovassi in una situazione in cui nessuno può darmi una mano come è successo...

prova tu ad abbracciare altri

invece di avere paura che ti abbraccino

Blush response ha scritto:prova tu ad abbracciare altri

invece di avere paura che ti abbraccino

si quando inizio io mi viene leggermente più facile da sopportare come cosa, però si tratta sempre di un sopportare di malavoglia e comunque questo non toglie che mi irrigidisco e tutto.

la cosa paradossale è che adoro la "pressione", nel senso che una pressione che io posso controllare, tipo infilandomi sotto ai cuscini del divano (si beh ora non lo faccio più ma da piccola si) o cose così, mi fa sentire tranquilla e rilassata.

vedrò :)

ho sempre speranze di migliorare :D

non è un miglioramnto, ma una crescita

Blush response ha scritto:non è un miglioramnto, ma una crescita

si vero, è anche questo :)

ERRI8013 ha scritto:Domanda: hai mai provato a forzarti a ricambiare l'abbraccio?

chiaro che si.

ho anche più volte provato ad abbracciare io "spontaneamente" altre persone. in questi casi la cosa assume un contorno tragicomico perchè io mentalmente voglio, e il mio corpo si rifiuta di collaborare più di tanto, quindi finisce che abbraccio l'altra persona senza però toccarla col corpo

La sindrome da repulsione compulsiva (Mi si perdoni il gioco di parole) al contatto fisico mi pare abbia un nome, che la nostra Kaw qui certamente conoscerà. Ecco perchè dicevo che lei sa benissimo in quale armadio è nascosto lo scheletro. Potrei ipotizzare oltre, e credo con poco margine di errore, ma non lo voglio fare in pubblico. In privato lo farò se la nostra Kaw qui lo desidera, non sono cazzi miei e comunque non credo di poter aiutare più di tanto

Probabilmente il disturbo è formato da concause genetiche che vanno ad esplicarsi manifestandosi fenotipicamente dopo determinanti traumatismi psicologici.
Studio su come alcune strutture nervose risultano modificate in questi pazienti:
http://www.nimh.nih.gov/science-news/2004/emotion-regulating-protein-lacking-in-panic-disorder.shtml

Effettivamente emerge di più nel sesso femminile rispetto all'altra metà del cielo, potrebbe fare pensare ad un insieme di geni alcuni soggetti ad imprinting genomico, ma penso sia maggiore la componente culturale
Effettivamente i farmaci aiutano per passare il momento di crisi acuta, nel lungo periodo esistono diverse strategie.

Crisi di panico. Per fortuna quelli mi mancano. Una mia amica ne soffriva, e si è curata con la TCC, la cognitivo-comportmamentale. Ora non li ha più, anche se secondo me nel suo caso però i prolemi di panico sono solo un punto, e dovrebbe andare da uno psichiatra.
L'importante è prenderli in tempo. Più aspetti e più è difficile uscirne. Quando si cade da cavallo bisogna subito tornare in sella.

Kaworu ha scritto:il disturbo da attacchi di panico è diverso dal singolo attacco di panico (che ognuno può avere senza aver poi strascichi) eh.

attacchi di panico non ne ho mai avuti, ho reazioni al panico di congelamento, derealizzazione e qualche volta depersonalizzazione.

in pratica divendo una specie di blocco di ghiaccio con tutti i muscoli contratti e rigidi, la temperatura mi si abbassa (si mi hanno detto che divento EFFETTIVAMENTE fredda) e io non sono più lì emotivamente, vedo ma non vedo. non so come spiegare. diventa tutto attutito, ovattato e a volte anche rallenato, e non sento più assolutamente nulla, è come se non fossi presente con la mente pur essendoci, non so spiegare meglio di così.

questo però succede solo quando ho panico per qualcosa che riguarda me stessa, il mio corpo. quindi il tutto va da quando una persona mi abbraccia (in questo caso dura il tempo dell'abbraccio, poi mi ripiglio anche se permane un senso di freddo e fastidio. è più intensa come sensazione con persone sconosciute o comunque poco conosciute, meno con familiari e amici, nullo con la mia ragazza e quasi nullo con la mia psicologa. non che mi abbracci abitualmente, è capitato tipo tre volte in qualche anno) a quando qualche persona sta attentando alla mia incolumità/cerca di farlo.
per esempio quando uno dal treno mi ha seguita fino al sottopasso e ha tentato di abbracciarmi (non certo per amicizia o affetto) e non so altro, fortunatamente passava un controllore e questo se l'è data a gambe. io nel mentre, non ero lì. mentalmente parlando.
in effetti pensandoci, il tutto riguarda la mia sfera personale si, ma per quanto concerne il contatto con le persone.

non quando c'è in gioco la mia incolumità tramite situazioni (cioè per esempio quando ho fatto l'incidente in moto non m'è successo nulla del genere).

se provo paura per altre persone o situazioni, per la loro incolumità, invece non mi succede nulla di tutto quanto detto sopra.
mi focalizzo su quel che sta succedendo e faccio del mio meglio per aiutare a superare la cosa. poi magari una volta sistemata, mi "rilasso" e libero lo stress magari piangendo, ma mentre sta succedendo "l'emergenza" sono ben presente, vigile e focalizzata. emotivamente no, anche in questo caso se sta succedendo qualcosa ai miei cari, tutto si annulla, ma sono in grado di far fronte alla crisi finchè non passa.
tipo quando mio padre stava per avere un infarto, non è che la mia mente è andata in stand by ma ero presente e vigile. emotivamente vuota ma fisicamente e mentalmente vigile e presente e attiva.

si mi rendo conto di aver qualche problema, ci sto lavorando.

ah, i cosiddetti sintomi del "come se". Io li ho avuti soltanto la prima volta che smisi di fumare, senza usare la nicotina sostitutiva. Però roba di qualche giorno, poi passarono.