Divina commedia

Dante come sappiamo ha diviso l'inferno in nove gironi  in ciascuno dei quali vengono puniti coloro che in vita si sono macchiati di un ben definito tipo di peccato.

Ma io mi domando dove sarebbe andata a finire l'anima di una persona che nella vita era stato goloso e lussurioso, ateo bestemmiatore che aveva ucciso un po' di persone e, giusto per non farsi mancare nulla, pure sodomita!  Mahhh 

Paolo ha scritto:Dante come sappiamo ha diviso l'inferno in nove gironi  in ciascuno dei quali vengono puniti coloro che in vita si sono macchiati di un ben definito tipo di peccato.

Ma io mi domando dove sarebbe andata a finire l'anima di una persona che nella vita era stato goloso e lussurioso, ateo bestemmiatore che aveva ucciso un po' di persone e, giusto per non farsi mancare nulla, pure sodomita!  Mahhh 

Cito a memoria: "Taidé è, la puttana, che rispose al drudo suo quando le disse < Ho io grandi grazie appo te? > < Anzi meravigliose! > " 

Complimenti per la citazione dantesca! Questo esclude in fatto che Taidé fosse anche lesbica, avara, bestemmiatrice, omicida...... e tutta la sfilza di peccati che la dottrina cristiana prevede.

Andrá un giorno in un giorno e un giorno in un altro...
Cmnq la divina commedia la ho trovata di una noia mortale, credo una delle pegigo cose che abbia dovuto leggere, e pi Dante era uno sfigato noioso e pedante, non s é mai magnato na risata in vita sua...
L unico del terzetto che salvo è Boccaccio che almeno aveva senso dell´umorismo

Ateus vulgaris familiaris ha scritto:Andrá un giorno in un giorno e un giorno in un altro...
Cmnq la divina commedia la ho trovata di una noia mortale, credo una delle pegigo cose che abbia dovuto leggere, e pi Dante era uno sfigato noioso e pedante, non s é mai magnato na risata in vita sua...
L unico del terzetto che salvo è Boccaccio che almeno aveva senso dell´umorismo

Ma guarda, a me la Divina Commedia (ovviamente solo l'inferno, che è poi ciò di cui l'opera principalmente consiste) ha divertito.

Quello che pensi tu di Dante io lo penso del Leopardi, maniacodepressivo sfigato che se gli cascava l'uccello per terra gli rimbalzava nel culo

Tutta la letteratura italiana é da buttare nel dimenticatoio a parte pchissime eccezioni come Boccacio, Ariosto, Pulci e Macchiavelli. Facessero studiare meno Dante e piú de PAcioli e il paese starebbe culturalmente meglio

Ateus vulgaris familiaris ha scritto:Tutta la letteratura italiana é da buttare nel dimenticatoio a parte pchissime eccezioni come Boccacio, Ariosto, Pulci e Macchiavelli. Facessero studiare meno Dante e piú de PAcioli e il paese starebbe culturalmente meglio

Io ho sempre pensato che la scuola italiana ha degli pessimi insegnanti, e degli studenti anche peggiori...

Tranne un paio di anni in cui mi imbattei in una insegnante davvero coinvolgente, e davvero preparata, tutti gli altri con cui ho avuto a che fare mi hanno disamorato di tutto quello che toccavano. Ma io ho sempre amato leggere. Terminati gli studi, non dovendo più studiare per le lezioni, né lavorare come un negro nelle stagioni estive, mi sono impacchiato di libri.

Mi capita di rileggere i canti della Divina Commedia ora, con un'altra testa, ed apprezzo (e comprendo) molto meglio quello che il Sommo è riuscito a creare.

Secondo me il Liceo dovremmo affrontarlo verso i 40 anni... Sarebbe tutto più congeniale ed in discesa...

mah, io ho avuto la fortuna di fare un ottimo liceo, in un paese che era (ed è) il feudo di una grossa multinazionale e dove il presidente di turno telefonava al provveditore e gli diceva "mandaci qui gli insegnanti che vengono "buttati fuori" dalle altre scuole perché troppo duri" e funzionava eccome, a parte il picolo difettino che siamo partiti in 29 e finiti il 14 dopo aver acorpato due classi. Però "selezionare" in base a "intelligenza+voglia di studiare" é cosa buona e giusta.
A me in generale non piace proprio la poesia, a parte l´Ariosto ma era appunto un caso particolare, penso che l unica poesia che ho apprezzato in vita mia é l Ulyssse di Tennyson, il resto la cestinerei tutta. Ma ho un insana passione per tutta la manualistica rinascimentale e moderna (Cardano, de Pacioli etc etc)
Poi la scuola e l università come son fatte oggi non servono a nulla, uccidon la creatività e promuovon la mediocrità se poi aggiungiamo che in IT c é un insana passione per il conservatorismo e il gioco é fatto.
Un po come il calcio italiano, che ti fa giocare solo se sei vecchio, mentre hai bisogno di giovani perché non hanno pregiudzi e hanno una mente creativa e infatti gli italini fanno cacare a calcio come nello studio, basta guardare i PISA studies

"A lot of trainers, like Mourinho, never give youngsters a chance. Yes, five minutes. Solskjaer, 10 minutes. That is not a chance. A chance is a game.
"Too much experience is not good. Then you have an automatic pilot. You always need imagination and you cannot forget how inspiring young players can be.
"If you are not willing to trust young players, you are not suitable to be a manager of a club with a youth education."
But the journey to the top is not exclusively to do with ability.
"Your personality is also very important. In my time, Rashford was very modest and I thought he would reach the higher level," Van Gaal says.

Ateus vulgaris familiaris ha scritto:mah, io ho avuto la fortuna di fare un ottimo liceo, in un paese che era (ed è) il feudo di una grossa multinazionale e dove il presidente di turno telefonava al provveditore e gli diceva "mandaci qui gli insegnanti che vengono "buttati fuori" dalle altre scuole perché troppo duri" e funzionava eccome, a parte il picolo difettino che siamo partiti in 29 e finiti il 14 dopo aver acorpato due classi. Però "selezionare" in base a "intelligenza+voglia di studiare" é cosa buona e giusta...

Selezionare troppo, caro Ateus, ha il grosso difetto di segare l'albero su cui sei seduto: mettiti nei panni di un docente italiano: se, come nel tuo caso, di due primine al primo anno del liceo, al secondo anno faccio arrivare solo una classe, e quella classe ha la metà degli alunni, vuol dire che 3 colleghi su 4 devono (anche essi) essere mandati a casa. Non siamo più nella scuola che hai frequentato tu, in cui un laureato in storia e filosofia trovava la cattedra in pochi mesi, data la scarsità di candidati. L'istinto di sopravvivenza è insopprimibile, e si è propagato (con danni irreparabili) anche alle università. Dimmi, quando mai ai tuoi tempi hai visto una università fare pubblicità per avere iscritti? Quando ero adolescente io certe cose le vedevo fare solo alle università private, ma mai a quelle statali.

Ho fatto di recente un corso parauniversitario di Meccatronica: l'insegnante di elettronica, molto bravo, e che veniva da molti anni di lavoro nelle aziende del settore, mi confessò che il livello di preparazione delle superiori ora è, rispetto ai suoi tempi, ridicolo. Si promuove un po' tutti, perché conviene anche al corpo docente (che non vuole essere sfoltito).