VITA UMANA E RAGIONE.
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VITA UMANA E RAGIONE.
PREFAZIONE
Dopo aver letto i post: Persona e Feto ed embrione
Mi sono fatto le seguenti idee che penso siano diffuse.
1)Non è possibile definire persona in un modo che sia totalmente condiviso.
2)Non è possibile decidere in modo oggettivo quando embrione diventa persona.
Questo post cerca di arrivare allo stesso problema, ma non affronta ne l'argomento persona ne l'argomento feto. Provo invece ad arrivare a delle conclusioni che possano essere utili a quei post usando un altra strada.
Non ritengo utile parlare qui ne di feto, ne di persona, ne di embrione.
Invito dunque i partecipanti ( se possibile ^^) a non usare tali argomenti se non strettamente necessari. Per non andare fuori tema.
Domanda:
Ha "vita umana" un valore assoluto rispetto a
"non vita" o “assenza di vita”
1° risposta possibile: No
Se "vita umana" non vale più di "non
vita" ne consegue che esse si equivalgono.
Per sostenere ciò però noi, in quanto appartenenti alla
specie umana, dobbiamo utilizzare la ragione umana.
Ne consegue che la ragione umana, che è il frutto della vita umana ( in uno dei suoi aspetti ) ha valore solo se vita umana ha valore rispetto a non vita. Altrimenti ragione (umana) e assenza di ragione (che è il frutto della non vita) si equivalgono.
Sostenere quindi no equivale a sostenere che ragionare(in
modo umano) e non ragionare si equivalgono. La risposta no diventa quindi priva di valore ( in quanto è frutto di una cosa che non ha valore)
2° risposta possibile: Non è conoscibile.
Se non è conoscibile "vita umana" ne consegue non si può sapere se essa vale più
di non vita
Ne consegue che la ragione umana, non possiamo dire se ha valore.
Non sappiamo quindi se ragione e assenza di ragione si equivalgono.
Sostenere quindi “Non è conoscibile” equivale a sostenere
che qualsiasi cosa diciamo non sappiamo se ha valore.
3° risposta possibile: SI
Se sostengo il si vita umana ha valore rispetto alla non vita.
Ne consegue che “ragione umana” ha valore rispetto alla
assenza di ragione.
Qualsiasi cosa diciamo allora ha un valore rispetto all’assenza di ragione.
Sostenere i punti 1 e 2 a mio avviso è perfettamente lecito.
Ma chi li sostiene porta ad un vicolo cieco la conversazione.
O prendiamo il punto 3 come “dato certo” per convenzione
O qualsiasi cosa diciamo o perde di valore o non possiamo dire di sapere se abbia valore.
E quindi diventa inutile ragionare.
Conclusione.
Per poter ragionare dobbiamo convenire che “vita umana” ha valore maggiore di non vita.
Dopo aver letto i post: Persona e Feto ed embrione
Mi sono fatto le seguenti idee che penso siano diffuse.
1)Non è possibile definire persona in un modo che sia totalmente condiviso.
2)Non è possibile decidere in modo oggettivo quando embrione diventa persona.
Questo post cerca di arrivare allo stesso problema, ma non affronta ne l'argomento persona ne l'argomento feto. Provo invece ad arrivare a delle conclusioni che possano essere utili a quei post usando un altra strada.
Non ritengo utile parlare qui ne di feto, ne di persona, ne di embrione.
Invito dunque i partecipanti ( se possibile ^^) a non usare tali argomenti se non strettamente necessari. Per non andare fuori tema.
Domanda:
Ha "vita umana" un valore assoluto rispetto a
"non vita" o “assenza di vita”
1° risposta possibile: No
Se "vita umana" non vale più di "non
vita" ne consegue che esse si equivalgono.
Per sostenere ciò però noi, in quanto appartenenti alla
specie umana, dobbiamo utilizzare la ragione umana.
Ne consegue che la ragione umana, che è il frutto della vita umana ( in uno dei suoi aspetti ) ha valore solo se vita umana ha valore rispetto a non vita. Altrimenti ragione (umana) e assenza di ragione (che è il frutto della non vita) si equivalgono.
Sostenere quindi no equivale a sostenere che ragionare(in
modo umano) e non ragionare si equivalgono. La risposta no diventa quindi priva di valore ( in quanto è frutto di una cosa che non ha valore)
2° risposta possibile: Non è conoscibile.
Se non è conoscibile "vita umana" ne consegue non si può sapere se essa vale più
di non vita
Ne consegue che la ragione umana, non possiamo dire se ha valore.
Non sappiamo quindi se ragione e assenza di ragione si equivalgono.
Sostenere quindi “Non è conoscibile” equivale a sostenere
che qualsiasi cosa diciamo non sappiamo se ha valore.
3° risposta possibile: SI
Se sostengo il si vita umana ha valore rispetto alla non vita.
Ne consegue che “ragione umana” ha valore rispetto alla
assenza di ragione.
Qualsiasi cosa diciamo allora ha un valore rispetto all’assenza di ragione.
Sostenere i punti 1 e 2 a mio avviso è perfettamente lecito.
Ma chi li sostiene porta ad un vicolo cieco la conversazione.
O prendiamo il punto 3 come “dato certo” per convenzione
O qualsiasi cosa diciamo o perde di valore o non possiamo dire di sapere se abbia valore.
E quindi diventa inutile ragionare.
Conclusione.
Per poter ragionare dobbiamo convenire che “vita umana” ha valore maggiore di non vita.
Giovanni 4-23- -------------
- Numero di messaggi : 555
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SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 14.09.09
Re: VITA UMANA E RAGIONE.
Permettimi una correzione, un embrione non diventa “persona” direttamente. Un embrione diventa feto ed il feto diventa “persona”. Sottolineo che non è un argomento, ma serve per chiarire le basi del discorso.Giovanni 4-23 ha scritto: Non è possibile decidere in modo oggettivo quando embrione diventa persona.
Non credo sia corretto. L’eventuale mancanza di un valore assoluto non comporta una mancanza di detto valore a livello individuale e sociale. La risposta no non comporta che “vita umana” e “non vita” si equivalgano se non in termini assoluti. Pertanto, la conseguenza dovrebbe essere “...si equivalgono in termini di valori assoluti”. Esistendo, tuttavia, i “valori” relativi l’equivalenza a livello assoluto non viene ad applicarsi (e questo lo constatiamo empiricamente) nei termini relativi delle società umane.Giovanni 4-23 ha scritto:Ha "vita umana" un valore assoluto rispetto a "non vita" o “assenza di vita”
1° risposta possibile: No
Se "vita umana" non vale più di "non vita" ne consegue che esse si equivalgono.
Tu, ora, stai parlando di valore in senso generico, senza specificare se esso sia assoluto o relativo.Giovanni 4-23 ha scritto:Per sostenere ciò però noi, in quanto appartenenti alla specie umana, dobbiamo utilizzare la ragione umana. .Ne consegue che la ragione umana, che è il frutto della vita umana ( in uno dei suoi aspetti ) ha valore solo se vita umana ha valore rispetto a non vita.
Nel momento in cui la vita umana ha (relativamente) “valore”, anche la ragione acquisisce valore (relativo).
Credo che non ci sia bisogno di proseguire nella disamina.
Conclusione: bisogna sempre fare attenzione alla terminologia utilizzata.
___________________
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
Ludwig von Drake- -------------
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Re: VITA UMANA E RAGIONE.
Grazie per il consiglio ^^ in effetti sono solo un filosofo della domenica e tendo a usare in modo poco corretto la terminologia.
Correggimi pure così posso far vedere quello che cerco di capire/dire
Ora provo a capire meglio cosa hai detto così posso vedere come rispondere.
faccio prima un pò di precisazioni:
Era per fare prima... e per evidenziare l'impossibilità di trovare il momento in cui avviene il passaggio da embrione....sali sali sali..... persona
Assoluto.
Ciò cosa significa? Stai dicendo che non è possibile cogliere con la logica che "vita umana" è maggiore di "non vita" in senso assoluto ma però è possibile cogliere con il metodo empirico che essa lo è in modo relativo.
Affermi quindi questo:
Dato che empiricamente è maggiore in modo relativo lo è anche in modo assoluto?
Correggimi pure così posso far vedere quello che cerco di capire/dire
Ora provo a capire meglio cosa hai detto così posso vedere come rispondere.
faccio prima un pò di precisazioni:
ERRI8013 ha scritto:
Permettimi una correzione, un embrione non diventa “persona” direttamente. Un embrione diventa feto ed il feto diventa “persona”. Sottolineo che non è un argomento, ma serve per chiarire le basi del discorso.
Era per fare prima... e per evidenziare l'impossibilità di trovare il momento in cui avviene il passaggio da embrione....sali sali sali..... persona
ERRI8013 ha scritto:Tu, ora, stai parlando di valore in senso generico, senza specificare se esso sia assoluto o relativo.Giovanni 4-23 ha scritto:Per sostenere ciò però noi, in quanto
appartenenti alla specie umana, dobbiamo utilizzare la ragione umana.
.Ne consegue che la ragione umana, che è il frutto della vita umana (
in uno dei suoi aspetti ) ha valore solo se vita umana ha valore
rispetto a non vita.
Assoluto.
ERRI8013 ha scritto:
Non credo sia corretto. L’eventuale mancanza di un valore assoluto non comporta una mancanza di detto valore a livello individuale e sociale. La risposta no non comporta che “vita umana” e “non vita” si equivalgano se non in termini assoluti. Pertanto, la conseguenza dovrebbe essere “...si equivalgono in termini di valori assoluti”. Esistendo, tuttavia, i “valori” relativi l’equivalenza a livello assoluto non viene ad applicarsi (e questo lo constatiamo empiricamente) nei termini relativi delle società umane.
Ciò cosa significa? Stai dicendo che non è possibile cogliere con la logica che "vita umana" è maggiore di "non vita" in senso assoluto ma però è possibile cogliere con il metodo empirico che essa lo è in modo relativo.
Affermi quindi questo:
Dato che empiricamente è maggiore in modo relativo lo è anche in modo assoluto?
Giovanni 4-23- -------------
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Re: VITA UMANA E RAGIONE.
Assolutamente non parlo di assoluto, caro Socrate ;o)
Io parlo esclusivamente di "valori" relativi.
Io parlo esclusivamente di "valori" relativi.
___________________
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
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Re: VITA UMANA E RAGIONE.
ERRI8013 ha scritto:Assolutamente non parlo di assoluto, caro Socrate ;o)
Finocchio nel senso di ortaggio sia chiaro
Cmq di la ero platone XD
In ogni caso mi si accusa di una arretratezza che oscilla fra i 2200 e i 2500 anni credo
Ma il discorso era tutto su un ipotetico valore assoluto.
Ovvero: O vita umana* è maggiore di non vita* o tutto quello che diciamo* è o nullo* o non sappiamo se ha valore*
Ne consegue che solo attribuendo a vita umana* possiamo ragionare*
*= in senso assoluto.
Questo lo trovi corretto?
Giovanni 4-23- -------------
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Re: VITA UMANA E RAGIONE.
Non hai capito la battuta o io non ho capito la tua risposta...
Il tuo atteggiamento è quello che utilizzava Socrate per mettere in difficoltà i suoi "avversari"...
:o)
Come dicevo, considerando che non attribuisco a nulla valore assoluto... non posso, tuttavia, esimermi dal dare un "valore" relativo alle cose.
Il tuo atteggiamento è quello che utilizzava Socrate per mettere in difficoltà i suoi "avversari"...
:o)
Come dicevo, considerando che non attribuisco a nulla valore assoluto... non posso, tuttavia, esimermi dal dare un "valore" relativo alle cose.
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Re: VITA UMANA E RAGIONE.
ERRI8013 ha scritto:
Come dicevo, considerando che non attribuisco a nulla valore assoluto... non posso, tuttavia, esimermi dal dare un "valore" relativo alle cose.
però è come dire...
tu parli l'azteco e io il sumero
^^
cmq ho capito cosa intendi.
Intendi che un discorso sul valore assoluto della vita è inutile se non sbaglio no?
Eppure la frase che ti ho postato sopra mi sembra logicamente corretta. ( mi puoi almeno dare questa risposta no ^^ )
Mi sembrava una buona base da cui decurre che vita umana ha un valore assoluto insindacabile ^^.
Giovanni 4-23- -------------
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Re: VITA UMANA E RAGIONE.
Non direi, perchè ragionando in modo relativo non si giunge alle medesime conclusioni.
Il tuo ragionamento di sopra è fallace perchè circolare.
Il tuo ragionamento di sopra è fallace perchè circolare.
___________________
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perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
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