La notte del giudizio

stasera l'hanno trasmesso in prima TV su Italia 1, da amante dell'horror ero curioso di vederlo. Devo dire che non corrisponde proprio al mio genere, però è comunque un ottimo film di denuncia della società attuale (in primo luogo quella americana), proiettando un ipotetico futuro prossimo in cui le nostre paranoie potrebbero arrivare a un livello estremo. Sono quasi certo che un leghista medio non lo gradirebbe affatto, o per lo meno s'imporrebbe di non prenderlo in considerazione nella sua tendenza educativa.

Zeno ha scritto:stasera l'hanno trasmesso in prima TV su Italia 1, da amante dell'horror ero curioso di vederlo. Devo dire che non corrisponde proprio al mio genere, però è comunque un ottimo film di denuncia della società attuale (in primo luogo quella americana), proiettando un ipotetico futuro prossimo in cui le nostre paranoie potrebbero arrivare a un livello estremo. Sono quasi certo che un leghista medio non lo gradirebbe affatto, o per lo meno s'imporrebbe di non prenderlo in considerazione nella sua tendenza educativa.

abbiamo un thread sui film

http://atei.forumitalian.com/t1704-quali-sono-i-vostri-film-preferiti

no mi piace la coerenza e non potrei postarlo fra i miei film preferiti....

Non confondere il leghista della prima Lega con il Salviniano odierno... a me il film è piaciuto.

Armok ha scritto:Non confondere il leghista della prima Lega con il Salviniano odierno... a me il film è piaciuto.

l'elettorato attuale lo considero la continuità di quello che è emerso dal 1996 circa

E sbagli in maniera clamorosa.

Il partito filoclericale di Salvini non ha molto a che vedere col partito che proponeva il ripristino del paganesimo politeista, il culto del dio fiume, dei boschi sacri ( Nemeton ) e ovviamente l'indipendenza del nord.

Armok ha scritto:E sbagli in maniera clamorosa.

Il partito filoclericale di Salvini non ha molto a che vedere col partito che proponeva il ripristino del paganesimo politeista, il culto del dio fiume, dei boschi sacri ( Nemeton ) e ovviamente l'indipendenza del nord.

il bacino elettorale è cambiato poco o nulla, stronzate come le radici celtiche o il clericalismo di ritorno sono secondari per un elettorato dominato fondamentalmente da ignoranza e xenofobia: indirizzata inizialmente contro noi terroni e poi riversata tutta contro gli immigrati stranieri. Oggi Salvini e suoi compari fingono con ipocrisia di non aver mai avuto nulla contro i nati a sud della Padania, e riescono comunque a racimolare voti di gente che in passato poteva essere da loro insultata: potrebbe essere l'amnesia colletiva tipica di questo popolo al quale dispero di appartenere, oppure la sindrome di Stoccolma.

Ho incontrato molto più razzismo verso i "polentoni del nord" che non il contrario. Dalla pubblica amministrazione e dalle forze dell'ordine dove la presenza di settentrionali rasenta lo zero, al mondo dello spettacolo dove - salvo un brevissimo momento forse dovuto alla paura suscitata dal movimento dei Forconi - mai si sente dialetto veneto ma sempre e solo romano, calabrese, sardo, siculo ecc.

A parte questo, il clericalismo di Salvini non è secondario e per diversi ex leghisti, me compreso, è stato ragione di rottura.

Sui luoghi comuni riguardanti ignoranza, xenofobia ecc. non mi esprimo. Le generalizzazioni non sono mai particolarmente sagge, specie se riferite ai grandi numeri.

Io sono stato un leghista della prima ora. Erano i tempi di Miglio. La Lega è nata con una posizione, per me del tutto condivisibile, e che più passa il tempo e più trova conferma: Roma ladrona. Tutto sommato la Lega non è nata come movimento razzista in quanto voleva solo opporsi alla centralizzazione della gestione della pubblica amministrazione (più che politica) a Roma indipendentemente che ad amministrare ci siano persone del sud o del nord.

Poi però, ritengo per incapacità di Bossi, ha iniziato una deriva razzista e populista più che altro per tirare su consensi e voti abbandonando di fatto il vero spirito iniziale, ovvero quello di sostenere il federalismo. Il colpo di grazia al credo leghista è arrivato quando si sono alleati con il Berlusca e se ne sono andati a Roma, cosa per altro del tutto prevedibile.

Ma quello che ritengo abbia sbagliato la Lega è che non ha tenuto conto che siamo in Italia e non in Svizzera. Ovvero il federalismo leghista ha favorito la creazione di centri di potere economici più che politici locali, come sindaci, giunte comunali o regionali, che hanno di fatto moltiplicato le corruzione, il malaffare e le ruberie, e non solo non ha mai combattuto le ruberie romane, ma ha permesso la diffusione in tutta italia del fenomeno. Diciamo che ha democratizzato la corruzione. Non più fenomeno di esclusiva del potere centrale, per altro già fortemente indebolito da tangentopoli, ma anche di tutti i poteri periferici. Questo stava di fatto spazzando via la Lega visto tutti gli scandali, come quelli che avevano travolto anche la famiglia Bossi.

Si è arrivati così al periodo Salvini che fa un salvataggio del movimento abbandonando tutti i principi leghisti di federalismo e buttandosi solo sul populismo, ovvero cavalcando il problema della immigrazione proponendosi come paladino delle italianità e delle sue tradizioni. E da qui il suo clericalismo che, secondo me a lui non glie ne frega niente, se non per tirare su consensi.

Ad oggi, anche se alcune posizioni di Salvini possono essere di buon senso e parzialmente condivisibili, la maggior parte di quanto da lui portato avanti, in primis la lotta contro l'Europa, è del tutto assurdo e improponibile. La sua pretesa di difendere una situazione economico-sociale proponendo una chiusura dei mercati con limitazioni tasse e dazi verso ciò che non è italiano è non solo inattuabile ma del tutto dannoso, quanto meno a medio termine. Venti anni fa l'ho votata, poi però da allora non ho più votato nessuno. Non mi sento rappresentato da alcun patito o movimento, (tanto meno da un politico che difende il presepe nelle scuole !!!!!) e così preferisco astenermi.

Armok ha scritto:[...]
Sui luoghi comuni riguardanti ignoranza, xenofobia ecc. non mi esprimo. Le generalizzazioni non sono mai particolarmente sagge, specie se riferite ai grandi numeri.

Uhm...a prima vista, ragionamento impeccabile. Però anche se mai sagge, le generalizzazioni a volte aiutano, esistono cose reali come ad esempio le tendenze, oppure a me non pare scorretto dire ad esempio "In linea di massima, gli afroamericani di pelle scura possiedono più fibre muscolari bianche (Veloci) che rosse", o "Le donne sono più portate per compiti di natura comunicativo-organizzativa degli uomini", ecc.

Si tratta di affermazioni che vanno fatte con cautela perché tra gli altri rischi - come giustamente dici - è facile scadere nel luogo comune.

A farne buon uso però a me pare anzi che più grandi sono i numeri cui ci si riferisce, più l'affermazione in oggetto si approssima alla realtà.

di razzismo verso i polentoni non ne ho mai percepito traccia, casomai c'è una marea di leghisti di origine meridionale che per esorcizzare un complesso d'inferiorità assorbito nel contesto dell'antimeridionalismo passato sono diventati leghisti oltranzisti, stando bene attenti a concentrare il fuoco contro lo straniero invasore

quello poi di rigirare la frittata arrivando a sostenere che il vero razzismo è quello nei loro confronti è un vizio congenito dei leghisti, un delirio costruito ad arte per essere creduto solo dai potenziali elettori 

Si è arrivati così al periodo Salvini che fa un salvataggio del movimento abbandonando tutti i principi leghisti di federalismo e buttandosi solo sul populismo, ovvero cavalcando il problema della immigrazione proponendosi come paladino delle italianità e delle sue tradizioni. E da qui il suo clericalismo che, secondo me a lui non glie ne frega niente, se non per tirare su consensi.

Quoto.