Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
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Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
Il Nordest campione d’Europa in matematica
I quindicenni di Veneto, Trentino e Friuli in cima alla classifica con Olanda e Liechtenstein. La Sicilia in fondo, al livello della Turchia
Com’è andata l’Italia nell’ultimo test Pisa sulle competenze dei quindicenni in matematica, lettura e scienze? La risposta sta in un’altra domanda: quale Italia? Sì, perché una cosa salta subito all’occhio: che a scuola,come sul lavoro, non c’è una sola Italia. A 150 anni dall’Unità, il Paese resta profondamente spaccato e comincia a dividersi proprio sui banchi di scuola. Il Nord è in testa alla classifica europea mentre il Sud arranca in fondo con la Grecia. Prendiamo [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola2_1%27,1024,750)]la matematica[/url], la materia su cui era focalizzata l’edizione 2012 dei test. Il Nordest fa la parte del leone: i ragazzi della provincia di Trento, del Friuli Venezia Giulia e de l Veneto non riescono a mordere la tigre asiatica (la Cina di Shanghai svetta a quota 613, ben 119 punti sopra la media Ocse), ma con il loro altissimo punteggio (523-4) sono in cima alla classifica dei Ventotto, insieme all’Olanda: superati solo dal Liechtenstein (535) e dalla comunità fiamminga del Belgio, davanti all’Estonia (521) e alla «Finlandia dei miracoli» (scesa a quota 519). La Lombardia (che svetta in [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola2_2%27,1024,750)]lettura[/url] e [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola2_3%27,1024,750)]scienze[/url] ), in matematica invece sta un po’ sotto, come pure il Piemonte e l’Emilia Romagna, che però è meglio della Danimarca e sempre sopra la media Ocse. Il Sud invece è relegato tutto sotto la media Ocse, ma anche qui con delle differenze: in testa la Puglia (478), in fondo gli studenti siciliani(447 punti) , appena un punto sopra i colleghi turchi e calabri (430). E non sono «solo numeri»: una differenza di quasi cento punti come quella fra Trento e la Calabria equivale a un gap di apprendimento di due anni di scuola.
Fatta questa premessa, veniamo al dato Paese: [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola1%27,1024,750)]i punteggi medi in matematica, lettura e scienze dei quindicenni italiani sono tutti largamente inferiori alla media Ocse[/url] anche se il nostro è [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola3%27,1024,750)]uno dei Paesi che hanno registrato i più notevoli progressi in matematica e scienze[/url]: il dato italiano (485 punti) resta al di sotto della media Ocse (494) di ben nove punti, sperando la Spagna e anche gli Stati Uniti ma non il Portogallo, ben lontano da quel 613 che consegna la palma ai quindicenni di Shanghai. In realtà, il vero balzo in avanti in matematica lo abbiamo fatto tra il 2006 e il 2009 , ma il trend resta positivo ed è ancor più degno di nota se si considera che tra il 2001 e il 2010 l’Italia è l’unico Paese Ocse (con l’Islanda e il Messico) dove invece per la fascia 6-15 anni la spesa e i finanziamenti sono diminuiti dell’8 per cento.
[url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola3%27,1024,750)]Se però si guarda alla lettura[/url], proprio sulla lettura su cui il pur malconcio impianto idealistico-gentiliano della scuola italiana dovrebbe funzionare meglio, siamo fermi al palo. Prendiamo la Germania: nel 2000, ai tempi del primo test Pisa, stava sotto la media Ocse sia in lettura che in matematica e scienze (in lettura i quindicenni tedeschi se la passavano pure peggio degli italiani: 484 punti contro 487). Da allora però la Germania ha cercato, almeno in parte, di recuperare il divario fra le eccellenti prestazioni degli studenti della scuola d’élite (il Gymnasium) e quelle molto più scadenti degli istituti tecnici e professionali e oggi è balzata sopra la media Ocse (508 punti contro 496), mentre l’Italia è ferma a quota 490.
In una cosa l’Italia primeggia sugli altri Paesi: [url=javascript:pr6(%27/Pop-up/pdf/pop_pdf.shtml?2013/scuola/ScuolaTabelle/Vol4-4&', 900,650)]la predisposizione a marinare la scuola[/url](qui, fra regione e regione, si registra solo una differenza linguistica: a Napoli si dice fare filone, a Milano bigiare, a Roma fare sega, a Firenze fare forca, a Bologna fare fughino ...). Il 35 per cento dei quindicenni italiani ha saltato almeno una lezione e il 48 per cento si è assentato almeno un giorno nelle due settimane prima del test Pisa: solo in Argentina, Giordania e Turchia di registrano percentuali più alte! E questo influisce pesantemente sul rendimento: l’Ocse ha quantificato un danno pari a 37 punti in meno in matematica. Un dato, quello della predisposizione a «bigiare», che va combinato con quello sullo stato d’animo dei nostri quindicenni nei confronti della scuola: se è vero che il 76 per cento degli studenti italiani dichiara di sentirsi felice a scuola (in linea con la media Ocse dell’80 per cento), solo il 32 per cento degli studenti considera la situazione della propria scuola come «ideale» (contro il 61 per cento Ocse) e il 69 per cento si dice soddisfatto della scuola che frequenta (contro una media Ocse del 78 per cento). Migliora invece, e in modo significativo, [url=javascript:pr6(%27/Pop-up/pdf/pop_pdf.shtml?2013/scuola/ScuolaTabelle/Vol4-5&', 900,650)]la disciplina[/url]: sia il tempo d’attesa di un prof per ottenere silenzio in classe, sia il rumore di fondo durante le lezioni.
Altra nota dolente è quella del divario maschi-femmine. [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola4%27,1024,750)]Come negli altri Paesi Ocse le ragazze superano i maschi in lettura, ma restano indietro in matematica e scienze[/url]. In Italia, però, la forbice in matematica è molto più ampia (18 punti in meno anziché 11) e soprattutto è stabile dal 2003. I dati Pisa mostrano che anche nel caso in cui le ragazze ottengono gli stessi risultati dei colleghi maschi tendono ad avere un’opinione delle proprie capacità più negativa dei ragazzi. Il divario tra i risultati delle ragazze e quelli dei loro compagni di classe è molto alto e sopra la media Ocse anche quando si considerano i talenti migliori. Del resto i ragazzi superano le compagne in 37 Paesi su 65 e solo in 5 Paesi sono le ragazze ad essere migliori in matematica. In generale , i nostri quindicenni non si sentono a proprio agio con la matematica e restano convinti forse di «non avere il pallino» per i numeri. Un sentimento che si traduce in ansia: in Italia il 43 per cento degli studenti dice di sentirsi in difficoltà quando esegue dei problemi di matematica contro il 31 per cento della media Ocse. Eppure dal 2003 al 2012 la matematica in classe si studia un po’ di più: le lezioni sono aumentate di 18,7 minuti alla settimana (la media Ocse è 13,3),. E 7 studenti su dieci dichiarano di aver partecipato a competizioni scolastiche in matematica.
Se l’orario di scuola dei nostri ragazzi è più lungo della media Ocse, i compiti e le ripetizioni servono ancora molto per completare il curriculum. Ai compiti a casa i ragazzi dedicano 8 ore e mezza alla settimana, quasi due ore in meno del 2003, i cinesi a Shanghai studiano almeno 14 ore al pomeriggio. Ma in Italia uno studente su due ha bisogno di recuperare fuori da scuola o dopo la scuola con altre lezioni di matematica (la media Ocse è uno su tre).
Il rapporto tra studenti della scuola pubblica e privata non si è modificato dal 2003 (la stragrande maggioranza frequenta istituti statali). Il tasso di insoddisfazione è più alto della media Ocse: il 17 per cento degli studenti è pronto a cambiare scuola a causa di difficoltà in classe (media Ocse: 13 per cento) . Negli ultimi dieci anni sono aumentati anche i bocciati (+2 per cento): la quota di ripetenti è arrivata al 17,1 per cento, meno di Germania a Francia dove i bocciati superano il 20 per cento ma più della media Ocse che è del 12 per cento. Ma studenti che ripetono l’anno risultano essere un costo notevole per la scuola: 48 mila dollari per ogni alunno bocciato , in totale quasi il 7 per cento della spesa totale per la scuola.
Una assicurazione contro le difficoltà di apprendimento della matematica sembra invece venire dall’aver frequentato la materna e/o il nido. I quindicenni che hanno alle spalle più di un anno di educazione prescolare hanno voti in matematica in linea con la media Ocse, mentre chi non ha frequentato l’asilo è ben al di sotto (429 punti su 494 della media Ocse). Nel 2012, in Italia solo il 4% degli studenti ha dichiarato di non aver frequentato il ciclo di istruzione preprimaria ,rispetto a una media Ocse del 7%. Convinti nel mandare il figlio alla materna e/o al nido, i genitori italiani si dimostrano invece molto poco attenti alla «performance» della scuola secondaria (solo il 20 per cento la valuta)e molto di più alla sua«reputazione» (40 per cento) e al fatto che si tratti di un «ambiente sicuro» (50 per cento). Ma loro, per la scuola dei propri figli non sono pronti a fare granché: la percentuale di chi ammette di aver prestato aiuto manuale è così piccola da non poter esser quasi calcolata.
http://www.corriere.it/scuola/speciali/2013/rapporto-ocse-pisa/notizie/nordest-campione-matematica-ocse-pisa-dc0911cc-5b88-11e3-bbdb-322ff669989a.shtml
I quindicenni di Veneto, Trentino e Friuli in cima alla classifica con Olanda e Liechtenstein. La Sicilia in fondo, al livello della Turchia
Com’è andata l’Italia nell’ultimo test Pisa sulle competenze dei quindicenni in matematica, lettura e scienze? La risposta sta in un’altra domanda: quale Italia? Sì, perché una cosa salta subito all’occhio: che a scuola,come sul lavoro, non c’è una sola Italia. A 150 anni dall’Unità, il Paese resta profondamente spaccato e comincia a dividersi proprio sui banchi di scuola. Il Nord è in testa alla classifica europea mentre il Sud arranca in fondo con la Grecia. Prendiamo [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola2_1%27,1024,750)]la matematica[/url], la materia su cui era focalizzata l’edizione 2012 dei test. Il Nordest fa la parte del leone: i ragazzi della provincia di Trento, del Friuli Venezia Giulia e de l Veneto non riescono a mordere la tigre asiatica (la Cina di Shanghai svetta a quota 613, ben 119 punti sopra la media Ocse), ma con il loro altissimo punteggio (523-4) sono in cima alla classifica dei Ventotto, insieme all’Olanda: superati solo dal Liechtenstein (535) e dalla comunità fiamminga del Belgio, davanti all’Estonia (521) e alla «Finlandia dei miracoli» (scesa a quota 519). La Lombardia (che svetta in [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola2_2%27,1024,750)]lettura[/url] e [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola2_3%27,1024,750)]scienze[/url] ), in matematica invece sta un po’ sotto, come pure il Piemonte e l’Emilia Romagna, che però è meglio della Danimarca e sempre sopra la media Ocse. Il Sud invece è relegato tutto sotto la media Ocse, ma anche qui con delle differenze: in testa la Puglia (478), in fondo gli studenti siciliani(447 punti) , appena un punto sopra i colleghi turchi e calabri (430). E non sono «solo numeri»: una differenza di quasi cento punti come quella fra Trento e la Calabria equivale a un gap di apprendimento di due anni di scuola.
Fatta questa premessa, veniamo al dato Paese: [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola1%27,1024,750)]i punteggi medi in matematica, lettura e scienze dei quindicenni italiani sono tutti largamente inferiori alla media Ocse[/url] anche se il nostro è [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola3%27,1024,750)]uno dei Paesi che hanno registrato i più notevoli progressi in matematica e scienze[/url]: il dato italiano (485 punti) resta al di sotto della media Ocse (494) di ben nove punti, sperando la Spagna e anche gli Stati Uniti ma non il Portogallo, ben lontano da quel 613 che consegna la palma ai quindicenni di Shanghai. In realtà, il vero balzo in avanti in matematica lo abbiamo fatto tra il 2006 e il 2009 , ma il trend resta positivo ed è ancor più degno di nota se si considera che tra il 2001 e il 2010 l’Italia è l’unico Paese Ocse (con l’Islanda e il Messico) dove invece per la fascia 6-15 anni la spesa e i finanziamenti sono diminuiti dell’8 per cento.
[url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola3%27,1024,750)]Se però si guarda alla lettura[/url], proprio sulla lettura su cui il pur malconcio impianto idealistico-gentiliano della scuola italiana dovrebbe funzionare meglio, siamo fermi al palo. Prendiamo la Germania: nel 2000, ai tempi del primo test Pisa, stava sotto la media Ocse sia in lettura che in matematica e scienze (in lettura i quindicenni tedeschi se la passavano pure peggio degli italiani: 484 punti contro 487). Da allora però la Germania ha cercato, almeno in parte, di recuperare il divario fra le eccellenti prestazioni degli studenti della scuola d’élite (il Gymnasium) e quelle molto più scadenti degli istituti tecnici e professionali e oggi è balzata sopra la media Ocse (508 punti contro 496), mentre l’Italia è ferma a quota 490.
In una cosa l’Italia primeggia sugli altri Paesi: [url=javascript:pr6(%27/Pop-up/pdf/pop_pdf.shtml?2013/scuola/ScuolaTabelle/Vol4-4&', 900,650)]la predisposizione a marinare la scuola[/url](qui, fra regione e regione, si registra solo una differenza linguistica: a Napoli si dice fare filone, a Milano bigiare, a Roma fare sega, a Firenze fare forca, a Bologna fare fughino ...). Il 35 per cento dei quindicenni italiani ha saltato almeno una lezione e il 48 per cento si è assentato almeno un giorno nelle due settimane prima del test Pisa: solo in Argentina, Giordania e Turchia di registrano percentuali più alte! E questo influisce pesantemente sul rendimento: l’Ocse ha quantificato un danno pari a 37 punti in meno in matematica. Un dato, quello della predisposizione a «bigiare», che va combinato con quello sullo stato d’animo dei nostri quindicenni nei confronti della scuola: se è vero che il 76 per cento degli studenti italiani dichiara di sentirsi felice a scuola (in linea con la media Ocse dell’80 per cento), solo il 32 per cento degli studenti considera la situazione della propria scuola come «ideale» (contro il 61 per cento Ocse) e il 69 per cento si dice soddisfatto della scuola che frequenta (contro una media Ocse del 78 per cento). Migliora invece, e in modo significativo, [url=javascript:pr6(%27/Pop-up/pdf/pop_pdf.shtml?2013/scuola/ScuolaTabelle/Vol4-5&', 900,650)]la disciplina[/url]: sia il tempo d’attesa di un prof per ottenere silenzio in classe, sia il rumore di fondo durante le lezioni.
Altra nota dolente è quella del divario maschi-femmine. [url=javascript:infografica(%27/infografiche/2013/dicembre/02/scuola4%27,1024,750)]Come negli altri Paesi Ocse le ragazze superano i maschi in lettura, ma restano indietro in matematica e scienze[/url]. In Italia, però, la forbice in matematica è molto più ampia (18 punti in meno anziché 11) e soprattutto è stabile dal 2003. I dati Pisa mostrano che anche nel caso in cui le ragazze ottengono gli stessi risultati dei colleghi maschi tendono ad avere un’opinione delle proprie capacità più negativa dei ragazzi. Il divario tra i risultati delle ragazze e quelli dei loro compagni di classe è molto alto e sopra la media Ocse anche quando si considerano i talenti migliori. Del resto i ragazzi superano le compagne in 37 Paesi su 65 e solo in 5 Paesi sono le ragazze ad essere migliori in matematica. In generale , i nostri quindicenni non si sentono a proprio agio con la matematica e restano convinti forse di «non avere il pallino» per i numeri. Un sentimento che si traduce in ansia: in Italia il 43 per cento degli studenti dice di sentirsi in difficoltà quando esegue dei problemi di matematica contro il 31 per cento della media Ocse. Eppure dal 2003 al 2012 la matematica in classe si studia un po’ di più: le lezioni sono aumentate di 18,7 minuti alla settimana (la media Ocse è 13,3),. E 7 studenti su dieci dichiarano di aver partecipato a competizioni scolastiche in matematica.
Se l’orario di scuola dei nostri ragazzi è più lungo della media Ocse, i compiti e le ripetizioni servono ancora molto per completare il curriculum. Ai compiti a casa i ragazzi dedicano 8 ore e mezza alla settimana, quasi due ore in meno del 2003, i cinesi a Shanghai studiano almeno 14 ore al pomeriggio. Ma in Italia uno studente su due ha bisogno di recuperare fuori da scuola o dopo la scuola con altre lezioni di matematica (la media Ocse è uno su tre).
Il rapporto tra studenti della scuola pubblica e privata non si è modificato dal 2003 (la stragrande maggioranza frequenta istituti statali). Il tasso di insoddisfazione è più alto della media Ocse: il 17 per cento degli studenti è pronto a cambiare scuola a causa di difficoltà in classe (media Ocse: 13 per cento) . Negli ultimi dieci anni sono aumentati anche i bocciati (+2 per cento): la quota di ripetenti è arrivata al 17,1 per cento, meno di Germania a Francia dove i bocciati superano il 20 per cento ma più della media Ocse che è del 12 per cento. Ma studenti che ripetono l’anno risultano essere un costo notevole per la scuola: 48 mila dollari per ogni alunno bocciato , in totale quasi il 7 per cento della spesa totale per la scuola.
Una assicurazione contro le difficoltà di apprendimento della matematica sembra invece venire dall’aver frequentato la materna e/o il nido. I quindicenni che hanno alle spalle più di un anno di educazione prescolare hanno voti in matematica in linea con la media Ocse, mentre chi non ha frequentato l’asilo è ben al di sotto (429 punti su 494 della media Ocse). Nel 2012, in Italia solo il 4% degli studenti ha dichiarato di non aver frequentato il ciclo di istruzione preprimaria ,rispetto a una media Ocse del 7%. Convinti nel mandare il figlio alla materna e/o al nido, i genitori italiani si dimostrano invece molto poco attenti alla «performance» della scuola secondaria (solo il 20 per cento la valuta)e molto di più alla sua«reputazione» (40 per cento) e al fatto che si tratti di un «ambiente sicuro» (50 per cento). Ma loro, per la scuola dei propri figli non sono pronti a fare granché: la percentuale di chi ammette di aver prestato aiuto manuale è così piccola da non poter esser quasi calcolata.
http://www.corriere.it/scuola/speciali/2013/rapporto-ocse-pisa/notizie/nordest-campione-matematica-ocse-pisa-dc0911cc-5b88-11e3-bbdb-322ff669989a.shtml
Faria- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
io non mi spiego questo divario
i programmi ministeriali sono gli stessi
può essere che chi sta meglio economicamente abbia modo di concentrarsi meglio sull'apprendimento e con maggiore serenità?
boh...
i programmi ministeriali sono gli stessi
può essere che chi sta meglio economicamente abbia modo di concentrarsi meglio sull'apprendimento e con maggiore serenità?
boh...
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adif- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
Io si. E credimi perchè te lo dico per esperienza personale, io le scule le ho fatte giù, quello che ce scritto nel programma di prima non lo vedi neanche in cinque anni di superiori anche se poi te lo fanno firmare come se fosse vero che l'hai fatto.
Minkiator- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
ohhh, io sìadif ha scritto:io non mi spiego questo divario
Faria- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
sì ma come:Faria ha scritto:ohhh, io sìadif ha scritto:io non mi spiego questo divario
superficialità
furbizia
povertà
criminalità
un mix di difetti?
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adif- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
E' passata la colf e ha ripulito il thread, riprendiamo da qui cercando di rimanere IT e di evitare derive razziste.
Sally- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
Anche a me interessa, dai. Faria deve avere molta esperienza.adif ha scritto:sì ma come:Faria ha scritto:ohhh, io sìadif ha scritto:io non mi spiego questo divario
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
ho trovato un articolo di sergio rizzo sul corriere
fornisce cifre sulla dispersione scolastica
ovviamente è maggiore al sud e isole
però non riferisce possibili (con)cause
i commenti non aiutano
ora cerco altro
fornisce cifre sulla dispersione scolastica
ovviamente è maggiore al sud e isole
però non riferisce possibili (con)cause
i commenti non aiutano
ora cerco altro
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adif- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
ah ah ah
adesso riparte il flame
nuuoooooooooooo
adesso riparte il flame
nuuoooooooooooo
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adif- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
se tutto va come previsto dovrei essere messo in pseudo ignore dalla moderazione proprio per evitare che faccia troppi danniadif ha scritto:ah ah ah
adesso riparte il flame
nuuoooooooooooo
controllano che ora che sono più calmo non la faccia fuori dal vaso e non intervengono per non alimentare il flood (non nutrono il quasi-troll che sono io)
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
ma... secondo me la causa principale o almeno una delle maggiori è il punto di partenza nettamente diverso della popolazione scolastica, non solo rispetto alla matematica...
e questa differenza ha radici molto datate (e per affrontare una discussione sulle quali non ho nè tempo nè voglia ma soprattutto neanche le competenze) legate al contesto culturale generale. basti pensare che già cinquanta anni fa i rapporti di alfabetizzazione tra nord e sud variavano anche di un fattore 10. anche mettendo i bambini in scuole tutte esattamente uguali i risultati sarebbero ben diversi perchè non è solo la scuola il luogo in cui si impara e, soprattutto, si impara ad imparare. la cosa poi si perpetua inevitabilmente anche a fronte di una moderata mobilità degli insegnanti e, non voglio rimpolpare flames pseudorazzisti o cagate varie, ma per quella che è la mia personale esperienza ho visto che il livello medio di preparazione degli insegnanti dal sud è più basso.
detto ciò devo dire che comunque considero il livello di cultura scientifica italiana veramente infimo. vuoi perchè i programmi scolastici sono di stampo massicciamente umanistico, vuoi perchè abbiamo tradizioni umanistiche che ci gravano sulle spalle ma è così. ora, non so fare raffronti con le altre scuole europee, ma da una breve esperienza di poche settimane di supplenza, mi sento di certificare che il livello di preparazione in matematica degli studenti (era un istituto per periti informatici, magari non uno scientifico ma comunque gente che la matematica la dovrebbe studiare) è vergognoso, almeno rispetto a quello che potrebbero fare (e sto parlando del nord). ci aggiungo anche i dati portati a casa da qualche altra esperienza che mi hanno mostrato un paio di studentesse russe (non piccoli geni, ma nella media, a loro dire) che in matematica si fumavano tranquillamente gli italiani di due classi avanti.
e questa differenza ha radici molto datate (e per affrontare una discussione sulle quali non ho nè tempo nè voglia ma soprattutto neanche le competenze) legate al contesto culturale generale. basti pensare che già cinquanta anni fa i rapporti di alfabetizzazione tra nord e sud variavano anche di un fattore 10. anche mettendo i bambini in scuole tutte esattamente uguali i risultati sarebbero ben diversi perchè non è solo la scuola il luogo in cui si impara e, soprattutto, si impara ad imparare. la cosa poi si perpetua inevitabilmente anche a fronte di una moderata mobilità degli insegnanti e, non voglio rimpolpare flames pseudorazzisti o cagate varie, ma per quella che è la mia personale esperienza ho visto che il livello medio di preparazione degli insegnanti dal sud è più basso.
detto ciò devo dire che comunque considero il livello di cultura scientifica italiana veramente infimo. vuoi perchè i programmi scolastici sono di stampo massicciamente umanistico, vuoi perchè abbiamo tradizioni umanistiche che ci gravano sulle spalle ma è così. ora, non so fare raffronti con le altre scuole europee, ma da una breve esperienza di poche settimane di supplenza, mi sento di certificare che il livello di preparazione in matematica degli studenti (era un istituto per periti informatici, magari non uno scientifico ma comunque gente che la matematica la dovrebbe studiare) è vergognoso, almeno rispetto a quello che potrebbero fare (e sto parlando del nord). ci aggiungo anche i dati portati a casa da qualche altra esperienza che mi hanno mostrato un paio di studentesse russe (non piccoli geni, ma nella media, a loro dire) che in matematica si fumavano tranquillamente gli italiani di due classi avanti.
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
non mi sembra vero di leggere un post cosìjessica ha scritto:detto ciò devo dire che comunque considero il livello di cultura scientifica italiana veramente infimo. vuoi perchè i programmi scolastici sono di stampo massicciamente umanistico, vuoi perchè abbiamo tradizioni umanistiche che ci gravano sulle spalle ma è così.
sottoscrivo a mille
per i ragazzi vorrei meno dante e più lucrezio (sulla natura)
via manzoni sostituito da galileo (dialogo)
e tu?
leopardi, nello zibaldone, elogia galileo come un grande scittore italiano
e qui italo calvino dice addirittura che è il più grande
così facendo, i ragazzi assimilerebbero una prosa superba e
contemporaneamente toccherebbero con mano l'amore per la ricerca
ovviamente toglierei religione e metterei "storia della scienza"
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adif- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
cultura diversaadif ha scritto:sì ma come:Faria ha scritto:ohhh, io sìadif ha scritto:io non mi spiego questo divario
superficialità
furbizia
povertà
criminalità
un mix di difetti?
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
mah.
concordo con le valutazioni generali di Jessica.
mi permetto di far notare che per esperienza personale il nordest è culturalmente molto a macchia di leopardo, impossibile tenere insieme trento e parte del friuli con, che so, il vicentino o il rodigino.
tecnicamente, se un indice con una media molto ampia di base (ocse) a 494 (bisognerebbe conoscerne la deviazione) può arrivare 120 punti sopra (shangai), vuol dire che differenze come quelle della puglia ad esempio (16 punti sotto) sono poco rilevanti. ma è un impressione tecnica, non conosco bene il modo in cui questa valutazione viene fatta e di certo non lo si può desumere dall’articolo, che molto sinceramente ha un tono alquanto tendenzioso.
concordo con le valutazioni generali di Jessica.
mi permetto di far notare che per esperienza personale il nordest è culturalmente molto a macchia di leopardo, impossibile tenere insieme trento e parte del friuli con, che so, il vicentino o il rodigino.
tecnicamente, se un indice con una media molto ampia di base (ocse) a 494 (bisognerebbe conoscerne la deviazione) può arrivare 120 punti sopra (shangai), vuol dire che differenze come quelle della puglia ad esempio (16 punti sotto) sono poco rilevanti. ma è un impressione tecnica, non conosco bene il modo in cui questa valutazione viene fatta e di certo non lo si può desumere dall’articolo, che molto sinceramente ha un tono alquanto tendenzioso.
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alberto- -----------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
mah guarda, io non ho gli strumenti per dire cosa sarebbe meglio per un ragazzo in fase di formazione, quanto debba studiare, cosa, come e perchè. non sono certo per una "tecnicizzazione" o "scientifizzazione" o "tre i" soprattutto riguardo la scuola dell'obbligo, anzi, ma valuto i risultati.adif ha scritto:
non mi sembra vero di leggere un post così
sottoscrivo a mille
per i ragazzi vorrei meno dante e più lucrezio (sulla natura)
via manzoni sostituito da galileo (dialogo)
e tu?
speravo in qualche beneficio derivante dal maestro triplo (perchè non è la stessa cosa che la matematica te la spieghi uno che l'ha studiata piuttosto che uno che ha studiato sociopedagogia, anche se si parla di tabelline) ma onestamente non vedo differenze (va detto che non ho alcun riferimento oggettivo per supportare un'affermazione del genere) .
poi oh... si può vivere benissimo anche senza conoscere le tabelline, i congiuntivi o la geografia. anzi, forse visto il contesto in cui siamo inseriti attualmente, quasi quasi si vive anche meglio... ma nzomma commentavo solo il tuo post.
Ospite- Ospite
Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
A mio modesto parere, per elevare la classifica Pisa dovremmo solo tagliare le palle a quegli studenti che, nel primo anno, dimostrano inequivocabilmente di stare nel posto sbagliato.
Ma temo che non avverrá mai: tagliare il numero degli studenti equivale, per gli insegnanti, a segare il ramo su cui stanno seduti.
Sic et simpliciter...
Ma temo che non avverrá mai: tagliare il numero degli studenti equivale, per gli insegnanti, a segare il ramo su cui stanno seduti.
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"Gia la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco" - (G.B. Decollato, I° secolo)
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
A suo tempo aprì un thread per importare il test di tre mesi per accedere alle università attualmente in voga in Finlandia e, mi pare, in Svezia.
Apriti cielo!
Signori, ma de de ca##o stamo a parlá...? Il sistema ci sta bene come é.
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
alberto ha scritto:mah.
concordo con le valutazioni generali di Jessica.
mi permetto di far notare che per esperienza personale il nordest è culturalmente molto a macchia di leopardo, impossibile tenere insieme trento e parte del friuli con, che so, il vicentino o il rodigino.
tecnicamente, se un indice con una media molto ampia di base (ocse) a 494 (bisognerebbe conoscerne la deviazione) può arrivare 120 punti sopra (shangai), vuol dire che differenze come quelle della puglia ad esempio (16 punti sotto) sono poco rilevanti. ma è un impressione tecnica, non conosco bene il modo in cui questa valutazione viene fatta e di certo non lo si può desumere dall’articolo, che molto sinceramente ha un tono alquanto tendenzioso.
Guarda che non è stato valutato il nord est nel suo insieme, ma le singole regioni che lo compongono , ed è risultato che in italia sono le migliori
Faria- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
Anche i dati sull'abbandono scolastico cambiano molto da nord a sua:
a nord siamo sotto 1%, al sud molto sopra, con il picco in sicilia dove si aggira intorno a l 5 % se nno ricordo male
a nord siamo sotto 1%, al sud molto sopra, con il picco in sicilia dove si aggira intorno a l 5 % se nno ricordo male
holubice ha scritto:A mio modesto parere, per elevare la classifica Pisa dovremmo solo tagliare le palle a quegli studenti che, nel primo anno, dimostrano inequivocabilmente di stare nel posto sbagliato.
Ma temo che non avverrá mai: tagliare il numero degli studenti equivale, per gli insegnanti, a segare il ramo su cui stanno seduti.
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Faria- -------------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
A suo tempo aprì un thread per importare il test di tre mesi per accedere alle università attualmente in voga in Finlandia e, mi pare, in Svezia.
Apriti cielo!
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
I nostri studenti valgono poco. Ma anche i nostri insegnanti non sono da meno (nella mediocrità).
Quante volte, ai miei tempi, mi chiedevo:
"Ma con tanta gente in gamba che esce fuori dalle università, ma perché mi devo ritrovare qui dentro questo scemonito/debosciato?"
Eh, beata ingenuità...
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
faria ha scritto:Guarda che non è stato valutato il nord est nel suo insieme, ma le singole regioni che lo compongono , ed è risultato che in italia sono le migliori
si hai ragione. sono andato però a vedere la tabella e a conferma di quanto dicevo il Veneto (anche la Lombardia) ha un valore con una deviazione standard piuttosto alta, il che sembra confermare quanto dicevo, cosa che peraltro chiunque può verificare girando per il veneto.
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alberto- -----------
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
Certi risultati mi puzzano parecchio.
Se un Monti e' il massimo che le scuole del nord hanno espresso ieri ed i suoi alunni il top del futuro l'ateneo del Molise e' cento volte meglio della Bocconi. Se un Agnelli e' stata la punta di diamante delle scuole del Piemonte .... Idem
Se, i vari manager nordisti sono il top delle scuole del nord non penso che le scuole di Agrigento possano offrire di peggio.
E via così...
Se un Monti e' il massimo che le scuole del nord hanno espresso ieri ed i suoi alunni il top del futuro l'ateneo del Molise e' cento volte meglio della Bocconi. Se un Agnelli e' stata la punta di diamante delle scuole del Piemonte .... Idem
Se, i vari manager nordisti sono il top delle scuole del nord non penso che le scuole di Agrigento possano offrire di peggio.
E via così...
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
Mah, qui c'è poco da discorrere...
Gli esaminatori sono esterni (mi sembra addiritura esteri) e ci facciamo sempre una figura birbina. E poi uno ti scodella una di queste:
E tu puoi risolverla o non risolverla. Quando veniamo messi alle strette in questa maniera cominciamo a dimenarci...
Quello che mi fa specie, che mi fa molto specie, è che siano per primi gli insegnanti italiani a non accettare dei controlli del genere. Il che ha una sola spiegazione: sanno di fare male il loro mestiere, e temono un controllo neutro e corretto esterno, oppure sono stai assunti con concorsi truccati/politicizzati.
Sui banchi, chi più, chi meno, ci siamo stati tutti. I risultati erano palpabili.
In Inghilterra lo Stato manda in continuazione dei suoi ispettori a controllare la 'resa' degli istituti: fanno dei testi agli alunni, fanno sempre un test all'insegnante. Alla fine fanno compilare un questionario di valutazione degli alunni sul proprio insegnante: quando gli studenti dicono che è uno scemunito questo viene sempre confermato dagli ispettori.
E' davvero singolare che chi sta a dare voti tutto il giorno si inalberi se qualcuno paventa la stessa cosa per lui.
Voi che dite...?
Gli esaminatori sono esterni (mi sembra addiritura esteri) e ci facciamo sempre una figura birbina. E poi uno ti scodella una di queste:
E tu puoi risolverla o non risolverla. Quando veniamo messi alle strette in questa maniera cominciamo a dimenarci...
Quello che mi fa specie, che mi fa molto specie, è che siano per primi gli insegnanti italiani a non accettare dei controlli del genere. Il che ha una sola spiegazione: sanno di fare male il loro mestiere, e temono un controllo neutro e corretto esterno, oppure sono stai assunti con concorsi truccati/politicizzati.
Sui banchi, chi più, chi meno, ci siamo stati tutti. I risultati erano palpabili.
In Inghilterra lo Stato manda in continuazione dei suoi ispettori a controllare la 'resa' degli istituti: fanno dei testi agli alunni, fanno sempre un test all'insegnante. Alla fine fanno compilare un questionario di valutazione degli alunni sul proprio insegnante: quando gli studenti dicono che è uno scemunito questo viene sempre confermato dagli ispettori.
E' davvero singolare che chi sta a dare voti tutto il giorno si inalberi se qualcuno paventa la stessa cosa per lui.
Voi che dite...?
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
Il conferma la famosa frase di Flaiano:
"In Italia la situazione è sempre grave, ma mai seria..."
"In Italia la situazione è sempre grave, ma mai seria..."
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Re: Scuola: Ocse,eccellenze Triveneto; bene il nord male il sud
Una scuola scadente produce cittadini malleabili e consumatori acritici. Più facili da condizionare, gestire, controllare.
Gli insegnanti dequalificati sono un risultato che diventa a sua volta causa successiva.
Anche quelli ottimi possono essere impastoiati da un sistema di gestione buracratica del lavoro, accollando loro una montagna di scartoffie da compilare per le valutazioni degli/delle studenti. Dove ore ed ore settimanali vengono impiegate in attività diverse da quelle strettamente legate alla trasmissione della conoscenza.
Votare male fa male.
Votare male per 70 anni è distruttivo.
Siamo un popolo che non fa scelte collettive intelligenti, pensando singolarmente di essere persone furbissime ed aver capito tutto di tutto.
Questi della scuola sono, tra molti altri, i normali risultati di questo fatto.
Gli insegnanti dequalificati sono un risultato che diventa a sua volta causa successiva.
Anche quelli ottimi possono essere impastoiati da un sistema di gestione buracratica del lavoro, accollando loro una montagna di scartoffie da compilare per le valutazioni degli/delle studenti. Dove ore ed ore settimanali vengono impiegate in attività diverse da quelle strettamente legate alla trasmissione della conoscenza.
Votare male fa male.
Votare male per 70 anni è distruttivo.
Siamo un popolo che non fa scelte collettive intelligenti, pensando singolarmente di essere persone furbissime ed aver capito tutto di tutto.
Questi della scuola sono, tra molti altri, i normali risultati di questo fatto.
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